Ticino 7 N24

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Cavalcare l’onda: mode, ambiente e turismo di massa

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“Per quanto l’ideale olimpico coubertiniano sia poco sostenibile in un campo conflittuale come quello dello sport contemporaneo, in cui in ogni caso vince chi emerge e in cui dunque funzionano le medesime logiche di successo e di potere che segnano la selettività in altri ambiti del sociale, in molti contesti sportivi quotidiani ‘partecipare’ spetta a tutti: basta rispettare il proprio turno. Nel surf non è esattamente così, e in una sessione di surf può capitare, come è capitato più volte a me nelle prime uscite sulle spiagge della Gold Coast (in Australia, ndr.), di non prendere neanche un’onda dopo qualche ora in acqua: per scarsa abilità, per la difficoltà a posizionarsi nei punti migliori, per poca intraprendenza in un contesto che non si conosce, ma soprattutto perché quasi sempre le onde sono già prese. La priorità è un privilegio che bisogna guadagnarsi, su queste coste, e non è difficile, per

i più esperti, tagliare fuori i novellini o i meno in forma, remando più velocemente per arrivare prima sul picco e ottenere la precedenza. Nei giorni migliori, sulle line-up locali sembra vigere una sorta di legge della giungla, in cui il più forte sopravvive, in una mischia di surfisti agguerriti, tesi ed evidentemente infastiditi da tutti gli altri. Se la si osserva da vicino, tuttavia, si capisce che non si tratta di una legge del più forte, punto e basta, ma di una ‘logica’ del più forte, dove il più forte non è solo un arrogante che in virtù delle sue abilità trasgredisce i capisaldi della democrazia sportiva (non tutti possono vincere, ma tutti possono partecipare) e toglie opportunità agli altri, ma è uno che si merita di fare quello che fa”. (da Surfers Paradise di Dario Nardini, editore Ledizioni 2022)

sabato 17 giugno 2023 1 Ticino7 numero 24 A CURA DELLA REDAZIONE
La dura legge del surf

Ileoni dellatavola

La culturadelsurfin Portogallo

Li vedi la mattina, in spiaggia o nei giardini, mentre fanno ginnastica pre-surfistica. Si muovono con il torso della muta calata in vita, che sembrano animali mezzi scuoiati con la pelle penzoloni. Giovani, perlopiù. Ma anche persone con i capelli grigi, e le guance verdi di crema protettiva. È l’esercito del surf, arruolato dalla voce del mare, sulle spiagge di Peniche e Baleal, un’ora di corriera da Lisbona viaggiando verso Nord.

Al supermercato ci sono metri di scaffali di cibi naturali, integratori, latte di soia, torte di carote, burger di spinaci, tisane depuranti, snack vegani. Ma di fronte sta uno scaffale lungo il doppio di alcolici, vini e birre di ogni marca e una vasta scelta di liquori. E già così si capisce l’onda. Anzi si distinguono le due tribù: da una parte i surfisti salutisti, che vanno in spiaggia la mattina presto, dall’altra quelli che bevono parecchio e la sera fanno baldoria fino a tardi. Sono due tribù tranquille che convivono e non cercano guai. Oltre alla dieta li distingue la scelta dell’alloggio, spartano o lussuoso: chi sta in camper o in camere in affitto condiviso, e chi invece dorme in hotel o in bed&breakfast. Tutte strutture ricettive che negli ultimi anni sono spuntate come funghi.

Muri d’acqua e altre storie

Nella primavera di quest’anno il campionato della World Surf League si è svolto proprio qui, dove le onde dell’oceano schiaffeggiano il litorale. Su questa magnifica costa si alterna una corazza di scogli taglienti a un morbido gioco di dune giganti. Una meraviglia geologica del Giurassico. Era la meta di villeggiatura dei portoghesi benestanti. È diventata la Mecca degli appassionati della tavola da surf. Originario della Polinesia, proibito in epoca coloniale dai missionari per via della nudità dei praticanti, il surf in Europa si afferma tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. È uno sport da innamorati del mare. Una passione che comporta la confidenza con le onde che arrivano in serie numeriche, la conoscenza delle maree e dei fondali che fanno impennare i cavalloni. Poco distante da qui, a Nazaré, nel 2017 è stato registrato il Guinness dei primati per l’onda più alta mai surfata (da un campione brasiliano): un muro liquido alto 24 metri. Quando sulla spiaggia Supertubos di Peniche il mare si arriccia, formando enormi bigodini bianchi, il pensiero corre al film culto Un mercoledì da leoni (1978), che raccontava i drammi e le gioie di alcuni amici tra le onde della California. E all’americana è stato il boom anche qui, dove ogni anno fa tappa il campionato mondiale della specialità. Una bolla di speculazioni edilizie, urbanizzazione selvaggia, architettura standardizzata, costo degli affitti alle stelle e naturalmente noleggio, negozi e scuole di surf ogni venti metri.

A SINISTRA: UN MURALES A BALEAL.

A DESTRA: CHE IL SURF NON ABBIA ETÀ APPARE CHIARO: BASTA OSSERVARE CHI CAVALCA LE ONDE...

sabato 17 giugno 2023 2 Ticino7
REPORTAGE TESTO E FOTOGRAFIE © DUCCIO CANESTRINI
“Originario della Polinesia, proibito in epoca coloniale dai missionari per via della nudità dei praticanti, il surf in Europa si afferma tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento”

Un fenomeno globale

C’è tuttavia un aspetto socio-antropologico che pochi hanno analizzato. I surfisti locali non sono sempre felici dell’afflusso di sportivi da tutto il mondo. Ci sono regole non scritte che stanno alla base del rispetto: consuetudini, spiaggette e orari riservati, che per chi viene da fuori è meglio conoscere. Un giorno, sul promontorio di Opoa, i surfisti autoctoni, per mettere nei guai un giovane straniero che aveva sconfinato, hanno ritirato la scaletta di ferro necessaria per risalire, lasciandolo in balia dei marosi, a rischio di essere sbattuto sugli scogli. Ma raramente ci sono stati episodi di violenza. Più frequenti, invece, i battibecchi estivi tra surfisti e famigliole di bagnanti portoghesi. Tralasciando le acrobazie e le performance spettacolari sulla cresta delle onde, è interessante volgere lo sguardo anche alla terra ferma. Cioè allo stile di vita tradizionale che il turismo soprattutto surfistico ha rivoluzionato. Peniche era un tranquillo villaggio dove i figli dei pescatori e dei contadini ovviamente pescavano e coltivavano i campi. Oppure lavoravano nell’industria conserviera del pesce. Oggi fanno gli affittacamere, i baristi e gli istruttori di surf. Il turismo surfista è divenuto una monocultura. Le attrattive dell’entroterra sfuggono ai più. A pochi interessa la storia dei naufragi, della vecchia fortezza, dell’artigianato tipico dei merletti, famoso in tutto il Portogallo. Pochi visitano il Museo della Resistenza (peraltro chiuso da anni, riaprirà nel 2024). Tutto questo non accade soltanto a Peniche, beninteso. È uno schema che si replica un po’ in tutto il mondo, dalle spiagge del Messico a quelle dello Sri Lanka, dal Marocco a Bali. Sicché tocca tirare in ballo la benedetta sostenibilità. È pur vero che i surfisti sono sensibili alla bellezza dell’ambiente e non sporcano le spiagge che amano. Ma la sostenibilità ha diverse facce, non solo quella ambientale. Tra i residenti di Peniche non manca chi dice, fuori dai denti, che si stava meglio prima, quando era un posticino tranquillo. Non sarà a causa del solito malinteso? La crescita dei numeri non vuol dire necessariamente sviluppo.

SOPRA: UNA SPIAGGIA A BALEAL. SOTTO: GIOVANI SURFER IN ATTESA DELL’ONDA PERFETTA... OPPURE LA MIGLIORE DELLA GIORNATA.

IN ALTO: TUTTO PER IL SURF, DIRETTAMENTE SULLA SPIAGGIA. SOPRA: LOCANDINA DELLA WORLD SURF LEAGUE PER UN EVENTO NELLA REGIONE. SOTTO: LEZIONI DI SURF, PERCHÉ NON È MAI TROPPO TARDI PER CIMENTARSI CON LA TAVOLA.

“I surfisti locali non sono sempre felici dell’afflusso di sportivi da tutto il mondo.
Ci sono regole non scritte che stanno alla base del rispetto: consuetudini, spiaggette e orari riservati, che per chi viene da fuori
è meglio conoscere”
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Honda XL750 Transalp

La XL750 è disponibile nei colori Ross White (Tricolour), versione con cerchi oro; Mat Iridium Gray Metallic; e Mat Ballistic Black Metallic. Munita di un cambio a 6 marce, il peso in ordine di marcia è di 208 chilogrammi.

Una Rally Touring in grado di adattarsi a molti terreni, che trova il suoi estimatori tra chi cerca una moto di media cilindrata. Nasce con l’obiettivo di posizionarsi tra le sorelle Honda CB500X e la mitica CRF 1100 Africa Twin.

Una moto “tuttofare”

2023: una nuova versione completamente rivista

In sintesi, ecco i punti salienti della moto che abbiamo avuto il piacere di provare in Algarve:

Cambia radicalmente il motore, che passa dallo schema a V a un nuovo bicilindrico in linea da 750 cc più compatto e potente, distribuzione Unicam a 8 valvole con manovellismo a 270°.

Frizione assistita con antisaltellamento.

Pacchetto elettronico completo: a) traction control regolabile su 5 livelli di intervento; b) 5 modalità di guida di cui uno completamente personalizzabile (Sport, Standard, Rain, Gravel e User che consente al conducente di selezionare liberamente tutti i parametri ed è l’unica che permette di disattivare l’ABS al posteriore); c) 3 modalità di erogazione della potenza; d) 3 modalità di regolazione del freno motore.

Telaio in acciaio con struttura a diamante e sospensioni Showa, forcella rovesciata da 43 mm, ammortizzatore posteriore con leveraggio Pro-Link.

Ruote a raggi da 21 pollici all’anteriore e 18 al posteriore.

Cruscotto TFT a colori da 5 pollici con connettività HSVCs (Honda Smartphone Voice Control system).

Fari full-Led, indicatori di direzione a disattivazione automatica e segnalazione automatica di emergenza.

• Peso di 208 chilogrammi col pieno di carburante.

Altezza sella 850 mm; oppure sella ribassata a 820 mm.

• Per i nuovi patentati c’è la possibilità di bloccarla a 35 kw.

In sella si parte

I tecnici ci spiegano brevemente le varie tipologie di settaggi elettronici che si possono impostare a piacimento dal blocchetto elettrico sinistro. Partiamo dal display, che può mostrare i valori di tachimetro e contagiri in quattro impostazioni diverse; ci piace vedere il contagiri in modalità analogica, sembra più immediato percepire il carattere del propulsore. Decidiamo di iniziare il test con la modalità Standard dato che al mattino le temperature sono ancora fresche al sud del Portogallo (studiata per la guida urbana: utilizza il livello 3 di potenza P, il livello 2 dell’ABS, il livello 2 di freno motore EB e il livello 3 del controllo di trazione). Premettiamo che il sottoscritto è un felice possessore di una Honda Africa Twin.

Appena saliti in sella ci sentiamo veramente a nostro agio, la nuova Transalp è molto accomodante essendo più bassa e leggera della sorella maggiore Africa Twin. Appena partiti entriamo in un percorso urbano piuttosto trafficato; le ripartenze, come le curve strette, non ci preoccupano, la nuova Transalp è molto malleabile, sembra di guidare una moto dal peso abbondantemente sotto i 200 chilogrammi. Gli organizzatori si sono superati, abbiamo percorso 200 chilometri di strade fantastiche con poco traffico e asfalto impeccabile. Curve di ogni genere, cambi di direzione repentini, salite e discese inserite in un paesaggio stupendo. Dobbiamo ammettere che la passione per la guida di un motoveicolo è salita alle stelle, abbiamo fatto un bel Warm up di inizio stagione. La nuova Honda Transalp non stanca, anche modificando i vari Riding mode la moto rimane sempre molto equilibrata e intuitiva.

Suoni & Sensazioni

Il motore ha un bel sound, è molto lineare nell’utilizzo, ad andature normali da viaggio esce bene dalle curve mantenendo un regime di rotazione attorno ai 4’000 giri, dai 6’000 giri si irrobustisce e non disdegna un utilizzo sportivo attorno alla zona rossa. Ha un bel range di impiego, i 92 cavalli dichiarati ci sono tutti. Gli accompagnatori che ci guidavano nel percorso prestabilito avevano le “Africone” ma non abbiamo notato grandi differenze in uscita di curva e in accelerazione.

A Paul Nowers di Honda Europa interessava sapere se la sostituirei con la mia Africa; gli ho detto che non la cambierei per questioni di blasone e storia della mitica Africa ma secondo me si posiziona in una fascia di mercato molto interessante. La nuova Honda Transalp ha tutte le carte in regola, è moderna con le dotazioni di serie, la qualità costruttiva è buona, costa meno e risulta facile alla guida anche per i conducenti che hanno poca esperienza. Abbiamo percorso qualche km su un facile sterrato compatto; impostazione modalità USER che consente di togliere l’ABS al posteriore. Il traction control in queste condizioni lo abbiamo regolato al minimo e a seconda del feeling e del percorso si può anche escludere del tutto. Per togliere l’ABS al posteriore bisogna entrare in un sottomenu, se si spegne la moto viene automaticamente reinserito per questioni di sicurezza. Per questa operazione preferiamo il bottone che esclude direttamente l’ABS come sull’Africa Twin.

Fa per me?

La nuova Honda Transalp è una moto di media cilindrata a tutto raggio, il rapporto prezzo qualità è buono, ha il carattere della sorella maggiore Africa Twin ma è più piccola, leggera e accogliente; questo è forse il miglior pregio che possiamo dare alla nuova nata di casa Honda. I colori disponibili sono: Ross White (Tricolour), versione con cerchi oro; Mat Iridium Gray Metallic; Mat Ballistic Black Metallic. Prezzo: 11’990 franchi.

MOTORE

ALESAGGIO X CORSA 87 mm x 63,5 mm

ALIMENTAZIONE Iniezione elettronica PGM-FI CILINDRATA 755 cc

MASSA 1’403 kg

PROPULSORE TIPO 4 cilindri in linea, 4 tempi, monoalbero, emissioni Euro 6

POTENZA MASSIMA 67,5 kW @ 9’500rpm

COPPIA MASSIMA 75 Nm @ 7’250rpm

FRENI E SOSPENSIONI

FRENO ANTERIORE Doppia disco da 310 mm x 4,5 mm con doppio pompante per pinza

FRENO POSTERIORE Disco singolo da 256 mm x 6,0 mm

SOSPENSIONE ANTERIORE Showa SFF-CA, diametro steli 43 mm, escursione 200 mm

SOSPENSIONE POSTERIORE Monoammortizzatore con leveraggio Pro-Link, forcellone in alluminio, escursione ruota 190 mm

PNEUMATICO ANTERIORE 90/90-21M/C 54H

POSTERIORE 150/70R18M/C 70H

PNEUMATICO

DIMENSIONI E PESO

INCLINAZIONE CANNOTTO DI STERZO 27˚

DIMENSIONI 2,325 x 838 x 1’450 mm

ALTEZZA DA TERRA 210 mm

PESO IN ORDINE DI MARCIA 208 kg

ALTEZZA DELLA SELLA 850 mm

AVANCORSA 111 mm

INTERASSE 1,560 mm

TRASMISSIONE

FRIZIONE Multidisco, antisaltellamento assistita

TRASMISSIONE FINALE Catena

sabato 17 giugno 2023 4 Ticino7 MOTORI DI
CLAUDIO VANZETTA; FOROGRAFIE © HONDA SVIZZERA
TIPO
manuale a 6
QUICK SHIFTER
DI CAMBIO Cambio
velocità
Opzionale
sabato 17 giugno 2023 5 Ticino7

Come oppilare i FOGAZZAROIDI y F

Leggete un po’ quanto scritto da Camilleri qui sotto, a centro pagina... Tutto chiaro, no? O vi serve un dizionario? Ma sì, quel libro che raccoglie tutte le parole di una lingua, le dispone in ordine alfabetico e ne definisce il significato. Forse un po’ scucito, come racconto: una digressione dopo l’altra, un continuo saltare di palo in frasca che da abaco a “zuzzurellone” precisa, puntualizza, chiarisce. Pensare di non averne bisogno sarebbe da presuntuosi: si rischierebbe di non capire quello che succede e di passare per superficiali, come accadde a Luigi XIV la sera dell’assalto alla Bastiglia. “È una rivolta?”, domandò preoccupato al duca di Liancourt. “No, Sire. È una rivoluzione”, fu la risposta. Meglio, allora, avere un vocabolario a portata di mano: consultarlo significa gettare improvvise illuminazioni su piccole parti di un mondo che consente infinite chiavi di lettura. Compilarlo, documentando e spiegando decine di migliaia di lemmi, offre invece sensazioni che i comuni mortali possono solo immaginare: forse il lessicografo che abbia censito e allineato tutti i vocaboli di una lingua finisce per sentirsi come Dio, che crea le cose nominandole, o più modestamente come un sacerdote, un mistico o un filosofo che, illudendosi di saper dominare ogni fenomeno, sia in grado di dargli né più né meno del peso e del valore che merita, che è il modo migliore per non averne paura.

H“Ebbene, in quell’occasione S.E. Marascianno ebbe a rilevare spiacevoli orrezioni, non dovute obliterazioni, svariate oscitanze.

S.E. Marascianno dopo averla, come di dovere, sottoposta ad obiurgazione, redasse note caratteristiche negative nei suoi riguardi, ritenendo con ciò il caso oppilato. Si sbagliava, evidentemente.

Ella, obnubilato da ingiustificato rancore e non volendo lasciare inulte le negative note caratteristiche, imparzialmente redatte da Chi agiva solamente in nome del Dovere e della Giustizia, ha mostrato un’iperbulìa di danneggiamento verso il suo Superiore, sino ad assumere la veste di un vero e proprio obrettatore”.

Le solite cose Non meno guascona l’opzione di Gustave Flaubert, che nel Dizionario dei luoghi comuni (Adelphi, 1980) sbertuccia gli automatismi della conversazione salottiera, registrando l’uso corrente delle parole, che risultano immiserite, depotenziate, decaffeinate, buone per cavarsela in società senza dire nulla e senza dare il minimo fastidio. E così gli ITALIANI sono “tutti traditori, tutti musicisti”, l’AMBIZIONE è “sempre preceduta da folle, quando non è nobile” e, quanto al LIBERTINAGGIO, “lo si trova soltanto nelle grandi città”. E attenzione a dire di un libro che è BEN SCRITTO: si tratta di una “locuzione da portinai, per designare i romanzi d’appendice che li divertono”. Sulla stessa falsariga, ne Le sabbie immobili, edito da Il Mulino, Giuseppe Pontiggia disegna un amaro ritratto dell’Italia e della sua società letteraria. ADDETTI AI LAVORI è una “espressione tetra, burocratica, invernale, destinata abitualmente dai letterati ai loro simili”. RILEGGERE “si usa per i classici che si leggono per la prima volta”. KAFKIANO è “riservato d’ufficio alla burocrazia. Rivela ogni assenza di famigliarità con Kafka, come di ogni famigliarità con Platone l’aggettivo platonico, riservato all’amore in bianco e al risultato di zero a zero nel calcio”. DENSO “non si discute. Prosa densa. Allude probabilmente al rapporto tra la massa delle idee e il volume che occupano”. E il BAGNO NEL SOCIALE, a cui l’intellettuale progressista si dedica per smentire la propria lontananza da quelle classi popolari che pretende di rappresentare, è solo “scendere tra la folla dall’automobile, dalla portantina, dal palco, dal balcone. Dura pochi minuti”.

Tutto al contrario (o forse no)

Eppure il mondo, oltre che vasto e pieno di moltitudini, è anche fluido, mutevole, non più imprigionabile nelle rassicuranti formule in voga fino al Novecento, e una lingua, che ne insegue i cambiamenti quasi in tempo reale, è uno strumento in continua evoluzione, che non sta mai fermo. Un vocabolario che non ne prendesse atto sarebbe quel “maligno strumento letterario per impedire lo sviluppo di una lingua e per renderla dura e rigida”, di cui scrive Ambrose Bierce, classe 1842, ne Il dizionario del diavolo (oggi edito in italiano da vari editori). L’autore ridefinisce termini di uso corrente secondo il loro vero significato, modellato dagli effettivi comportamenti e dai reali sentimenti degli uomini. Se un comune dizionario dipinge un mondo ideale e ottimista, simile a quello che i sussidiari, i catechismi e i Manuali delle Giovani Marmotte offrono all’ingenuità dei bambini, l’antidizionario di Bierce sovverte questa funzione, fotografando le ipocrisie, le meschinità e le sciatterie in cui una società gretta e rassegnata annacqua, umilia e infine svuota i propri valori. La PACE, per esempio, è “un periodo di truffe compreso tra due periodi di guerra”. La POLITICA è un “conflitto di interessi mascherato da lotta di principi”, o anche la “conduzione di affari pubblici per un vantaggio privato”. L’ASSURDITÀ è una “dichiarazione o convinzione palesemente in contrasto con il proprio pensiero”, il PROSSIMO è “chi ci viene ordinato di amare come noi stessi, e che fa di tutto per farci disobbedire” e l’ENTUSIASMO un “disturbo della giovinezza, curabile con piccole dosi di pentimento associate ad applicazioni esterne di esperienza”. Inevitabile catalogare un’impresa del genere come lo sfogo di un CINICO, che altro non è che una “canaglia che a causa della sua vita difettosa vede le cose come sono, e non come dovrebbero essere”.

VQui serve qualcosa di nuovo…

lE cosa fare se le parole conosciute si rivelano, per quanto numerose, insufficienti a sintetizzare e conglomerare le sfumature, le lievi imprecisioni, le deviazioni impreviste eppure possibili, che un’indomabile nevrosi impone all’acribia di uno scrittore coscienzioso? In questo caso se ne inventano di nuove, che qualche pio studioso, nemico del sonno, si incaricherà di inventariare. Nasce così il Gaddabolario. Duecentodiciannove parole dell’Ingegnere (Edizioni Carocci, 2022), tentativo di catalogare le pirotecnie lessicali con cui Carlo Emilio Gadda si vendicava dell’inestricabile complessità del mondo. Da CRIPTORUTTO a DOTTORONZOLO, da INCANTAGIONE a PISCIVÙLVULO, da SARDANAPALESCO a STRUGNOCCOLO, c’è da rimanerne stupefatti, strabiliati, sbalorditi, increduli, sorpresi, meravigliati, stupiti, sbigottiti, estasiati, attoniti, storditi e ammirati. E si inciampa pure in un riferimento svizzero, tratto da La meccanica: “Tutt’al più qualche signorina un po’ romantica e FOGAZZAROIDE, facile a sospirar de’ tramonti e proclive agli esercizî calligrafici a base di Pascoli e Chiesa di Polenta nell’album rilegato e dorato”: rimando, a dir poco denigratorio, alla ticinese Rosetta Colombi e ai suoi gusti letterari. Con Gadda, insomma, un comune vocabolario potrebbe non bastare: anziché dannarsi l’anima e rischiare il mal di testa, conviene abbandonarsi alla musicalità della prosa e accontentarsi di intuirne il senso, facendo a meno di saggi critici, di guide alla lettura, alla fine persino del dizionario, che, in fondo, come scriveva – chissà quanto credendoci –Flaubert, “è fatto solo per gli ignoranti”.

sabato 17 giugno 2023 6 Ticino7
LA STANZA DEL RICCIO DI VALERIO ROSA
OAndrea Camilleri, La concessione del telefono (Sellerio, 1998) ANDREA CAMILLERI AMBROSE BIERCE GUSTAVE FLAUBERT CARLO EMILIO GADDA

La birra ticinese

Una specialità davvero a Km0!

In Ticino sono tanti i produttori – più o meno piccoli – di birra artigianale, attualmente il numero si aggira attorno ai 30 che, per un territorio limitato come il nostro, non è affatto male. Si tratta perlopiù di microbirrifici, tornati a crescere attorno agli anni Novanta. Tornati, perché in Ticino la birra – e i birrifici – erano presenti ben duecento anni fa. Questa bevanda non è stata subito amata dai ticinesi, anzi, ma con l’arrivo delle ferrovie e dei numerosi turisti – appassionati di birra - anche i locali, spinti dalla curiosità, hanno cominciato ad apprezzarla. Tant’è che praticamente ogni città ebbe il suo birrificio: la Birra Bellinzona, la Birra Nazionale a Locarno, la Birra Lugano e altre ancora. Questo fenomeno diede tantissimo lavoro alla popolazione, ma tutto finì: le piccole birrerie locali vennero inghiottite dai grandi marchi, fino alla rinascita, che comincia a Bioggio nel 1999.

Itinerario

→ La Via del Ceneri

La Via del Ceneri è un itinerario escursionistico a valenza didattica e culturale. È il segmento della storica

Via Gottardo che attraversa Le Terre del Ceneri per proseguire verso

Sant’Antonino e Bellinzona e che vi accoglie e guida alla riscoperta di un comparto paesaggistico in grado di segnare la nuova centralità del Ticino. Partendo dalla stazione ferroviaria di Cadenazzo, il percorso si snoda dal Passo del Ceneri (Piazza Ticino) sino ai tre castelli medievali di Bellinzona. Lungo il percorso sono presenti pannelli informativo-turistici e altri di tipo didattico per conoscere e scoprire le storie dei paesi e dei boschi locali. La via si connette con altri itinerari escursionistici quali la Via Storica del Montecenerino, che collega Rivera con Quartino, la Strada Regina, in direzione del Lago Ceresio, i Fortini della fame a Camorino e la Via dell’Acqua con la Via del Ferro che

PIANODIRISPARMIO IN FONDI UNO SGUARDO AL FUTURO?

www.ticinoate.ch

Ricetta

Pane alla birra

Difficile | 12 ore + 40-50 minuti di cottura

200 g di farina bianca*

230 g di farina bigia*

10 g di sale

1 cucchiaio di miele*

100 ml di birra ambrata*

250 ml di acqua

5 g di lievito fresco

*ticinese

Quello che forse non tutti sanno è che in Ticino è possibile creare una birra veramente a Km0, grazie alla Malteria presente a Cadenazzo; la Malteria Ticinese si occupa infatti della maltazione e commercializzazione di grani per la produzione di birra, whisky e panificazione. Una realtà nuova creata con amore e passione. Elementi che ritroviamo nei nostri produttori, uniti a dedizione, curiosità e innovazione. Sono molte le varietà di birra presenti sul territorio, dalle più classiche alle più particolari, come la birra al miele, alla farina bóna, di castagne, birre di Natale, ma anche di riso. In Ticino troviamo anche una birra ottenuta dal pane raffermo: il pane “vecchio” diventa ingrediente umile e adatto a produrre birra! Una varietà immensa, tutte da assaporare. Gustata fresca con un buon tagliere ticinese, ma anche in cucina: salse, risotti, dolci, tutto un mondo da scoprire!

salgono in Val Morobbia. Si è così creata una rete di percorsi in grado di unire le regioni del Bellinzonese, del Locarnese e del Luganese e i relativi poli principali.

Percorso: Lineare

Difficoltà: Facile

Tempo: 4:40 h

Lunghezza: 18 km

Da un piccolo rispar mio comincia un grande futuro

Trasferire in una ciotola tutti gli ingredienti e mescolare qualche minuto. Coprire con della pellicola forata e un canovaccio umido e lasciar lievitare una notte. Togliere l’impasto dalla ciotola e aiutandosi con la farina piegare l’impasto alcune volte su sé stesso. Far riposare 15 minuti, formare un panetto (sempre piegando l’impasto) e porlo al centro di un canovaccio abbondantemente infarinato. Chiuderlo e lasciar lievitare almeno 1 ora. Inserire una pentola adatta alla cottura al forno con il coperchio nel forno e preriscaldare a 230 °C per circa 20 minuti. Rovesciare l'impasto nella pentola bollente, mettere il coperchio e cuocere per 30-40 minuti a 230 °C, cuocere per altri 10-15 minuti senza coperchio. Trasferire su una griglia e far raffreddare.

Attività

Vino in Villa, Bellinzona Dal 23.6 al 24.6.2023

Birra in Capriasca Dal 29.6 all’1.7.2023

BeerLab: diventa mastro birraio per un giorno Su prenotazione

Corsi e degustazioni, Malteria Ticinese Prossimo appuntamento sabato 29.7.2023

Swiss Wine Tour, esperienze enoturistiche Prenotabili online tutto l’anno Agriesperienze, esperienze semplici e autentiche

Su prenotazione agriesperienze.ch

sabato 6 giugno 2023 7 Ticino7 sabato 17 giugno 2023 7 Ticino7
di piùe partecipate al concorso
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DAL TERRITORIO A CURA DEL CENTRO DI COMPETENZE AGROALIMENTARI TICINO
N4 6 ˚145099 E8˚942482
Scopri il percorso © TICINO TURISMO, MILO ZANECCHIA
sabato 17 giugno 2023 8 Ticino7 TIPO UN FUMETTO DI ALESSIO VON FLÜE
sabato 17 giugno 2023 9 Ticino7

VINCI

Orizzontali

1. Valgono undici a briscola 5. Sacrificare 12. Pastoso, mantecato 14. Alexandre, padre e figlio scrittori 15. Località della Val Morobbia 17. Località della Mesolcina 18. Risponde nella vallata 20. Leziosità, smanceria 22. Logaritmo abbreviato 23. Strumento per esplorazioni 25. Tende, sipari 27. Più tardi, poi 28. Vano, locale 29. Bisaccia, borsa da soldato 31. Simbolo chimico del sodio 32. Vero a metà 33. Rifugio per abbaiatori 34. Video Assistant Referee 35. Aziende Elettriche Svizzere 37. Filo resistente 38. Pasti serali 39. Principe nella Turandot 41. Vale come essi 42. Località della Riviera 44. Località della Viamala 47. Un locale scolastico 48. Combattive, energiche 50. Legge sulle Imprese Artigianali 51. Le

Spedisci un SMS al 434 (CHF 1.–/SMS) scrivendo TI7 <spazio> SOLUZIONE e partecipa all’estrazione. Termine di partecipazione: giovedì prossimo.

PREFERISCI GIOCARE ONLINE?

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GIOCA CON TICINO7

hanno i galli 52. Fuma in centro 53. Simbolo chimico dell’arsenico 54. Località leventinese 55. Divinità nordiche 56. Una stoviglia 57. Non basso 58. Un vino italiano 60. Cittadina argoviese 61. Angoscia, strazio 62. Osso della gamba.

Verticali

1. Non spenti 2. Simbolo chimico dello stronzio 3. Arriva dopo la prima 4. Profonda, intima 5. Località del Malcantone 6. Scrittrice ticinese 7. In coda 8. Tra Jean e Godard, regista 9. Il nome della Mirante 10. Il nome dello sciatore Zenhäusern 11. Eccedere 13. Traccia, pesta 16. Atipiche, inconsuete 19. Antiche suddivisioni inglesi 21. Luoghi per spettacoli 24. Lo abbrevia la D di CD 26. Un

numero 28. Concerto di abbaiatori 30. Il nome del poeta Porta 31. Gnomo 32. Parte del Grigioni Italiano 34. Una riga in poesia 36. Ha i gradini 38. Non lunghe 40. Un pappagallo 41. Non rapida 43. Il nome del regista Buñuel 45. Notato, osservato 46. Località bleniese 48. Caverna, antro 49. Un passo tra Uri e Berna 51. Parco a Lugano 54. Quello della Tortilla è di Steinbeck 55. Il nome del giornalista Sofia 56. Devoto, misericordioso 57. Il fiume di Berna 59. Ettogrammo in breve 60. Sulle targhe di Thun.

sabato 17 giugno 2023 10 Ticino7
Buonafortuna! Premio offer to da noi. ViaGhiringhelli 9 6500 Bellinzona T+41 91 821 11 90 pub@regiopress.ch regiopress.ch laregione
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Parliamo di soldi (e di accudimenti)

“Con il mio stipendio pago la babysitter” è statisticamente la frase che una donna di normale estrazione sociale sente ripetere di più in quella fase della propria vita che va tra i 30 e i 40 anni. Periodi come questo, in cui la scuola è agli sgoccioli, non fanno che aumentare la sensazione. Di questi tempi con il tuo stipendio paghi la babysitter, il campo estivo, la buon’anima incaricata di recuperarti i figli quando i rassicuranti e rodati orari invernali saltano. La sensazione di devolvere il proprio compenso, il frutto di anni di studio e di esperienza, a qualcuno che possa occuparsi di quello di cui tu non puoi occuparti, aumenta particolarmente di fronte ad amiche e conoscenti che hanno tratto, da quell’osservazione, una conclusione solo apparentemente naturale. Se devo pagare la babysitter, faccio io la babysitter, che ho anche il merito di averli partoriti, questi benedetti figli. Per chi ha avuto il coraggio, la follia e il privilegio di fare questa scelta l’estate è una prateria sconfinata di tempo di qualità tra case al mare e villeggiature, spesso in solitudine, con i genitori che si alternano al lavoro per poi ricongiungersi nel fine settimana.

Extrapolations

Oltre il limite

Mondovì è un comune della provincia di Cuneo, in Piemonte. La piazza Maggiore ha un aspetto curioso: visto che il terreno è in discesa, c’è una scalinata che separa la parte alta da quella bassa. È bello sedersi qui nel tardo pomeriggio e guardare il passeggio dei monregalesi, nella diversità di volti e di camminate: chi scantona in fretta, chi si gode la gita, chi ha un cruccio e chi invece ride con gli amici. Per completare il momento, bisogna sorseggiare un aperitivo a base di rakikò (un liquore locale, detto anche il “digeribile”). Il piacere non sta solo nell’atto di berlo, ma anche nel pronunciarlo: rakikò, rakikò, come un rullo di tamburi seguito da due colpi di nacchere, Rakikò, come un’oasi o una città remota in un romanzo di avventure. In realtà venne creato nel 1895 da un pasticciere che si chiamava Francesco Comino e che diede un nome alla sua invenzione unendo le sillabe iniziali delle parole “radici”, “china” e “Comino”. Comunque sia, nulla mi vieta di pensare che Rakikò sia il nome di un’inafferrabile nave pirata che insegue un tesoro perso nelle isole Tortuga…

IN PIAZZA MAGGIORE

Coordinate: 44°23’19.5”N; 7°49’47.2”E

Comodità: ★★★☆☆

Vista: ★★★★☆

Ideale per… bere del rakikò.

ticino7

Da sempre mi domando perché l’osservazione (fattuale e sconvolgente in molti casi) non conduca a un’azione tanto diversa: se il mio stipendio serve a pagare la babysitter, devo fare in modo di far crescere il mio stipendio. Ma il tempo di qualità, direte voi. Esiste il tempo di qualità? Non ha, ogni tempo che abbiamo la fortuna di vivere da vivi, l’enorme e unica qualità di esserci e di esistere? Probabilmente state pensando che sto arrivando alla mia ormai usurata mistica della famiglia normale, della madre imperfetta anti-eroina che non organizza nulla e si dimentica gli impegni dei propri figli. So che ci state pensando ma non è così. Mi sto solo interrogando, come ogni genitore che ha in casa dei preadolescenti, se sia giusto insegnare alle proprie figlie femmine che l’importante è guadagnare abbastanza da permettersi di scegliere. Anche scegliere di avere multiple babysitter e far comunque restare in tasca qualcosa per un weekend per sole ragazze a Parigi. La domanda, in conclusione è questa: sto insegnando alle mie figlie a essere venali o solo a essere madri evolute?

FUTURO PROSSIMO

Dallo scrittore, regista e produttore esecutivo Scott Z. Burns (Contagion, An Inconvenient Truth, The Report), la nuova serie ecologista Extrapolations - con un cast stellare - ha recentemente arricchito il catalogo della piattaforma Apple TV+. La serie, in otto puntate antologiche, narra di un futuro prossimo in cui gli effetti caotici del cambiamento climatico sono diventati parte integrante della vita quotidiana sul nostro pianeta. Lungo un arco temporale di 33 anni, dal 2037 al 2070, si snoda il racconto dell’ecocidio.

SCELTE CORAGGIOSE

Otto storie, autoconclusive ma intrecciate, sull’amore, il lavoro, la fede e la famiglia esplorano le scelte intime e risolutive che devono essere compiute quando il pianeta sta cambiando più velocemente di quanto previsto. Ogni storia è diversa, ma la lotta per il nostro futuro è universale. E quando il destino dell’umanità è minacciato da una bomba a orologeria, scegliere tra coraggio e indifferenza è più urgente che mai. Siamo abbastanza coraggiosi da diventare la soluzione alla nostra stessa rovina?

GALASSIA DI STELLE

Sienna Miller, Edward Norton, Diane Lane, Forest Whitaker e Meryl Streep, che oltre al suo ruolo, Eve Shearer, in un episodio in lingua originale dà pure la voce a una megattera. Una vera e propria galassia di stelle pluripremiate ha voluto far parte del cast di questo eco-dramma che tra incendi incontrollati, scioglimento dei ghiacciai e l’insorgere di nuove malattie condanna il pianeta Terra a un inesorabile declino. Un po’ monito e un po’ spettacolo, un esercizio a quanto pare amato dalle stelle di Hollywood.

CONTAGION

Il creatore di Extrapolations Scott Z. Burns è conosciuto come lo scrittore di Contagion di Steven Soderbergh (su Prime Video), un film del 2011 tornato alla ribalta durante la pandemia di Covid-19, poiché ne aveva anticipato numerosi aspetti. “L’unica cosa che sappiamo per certo sul futuro è che ci andremo tutti insieme e porteremo con noi le nostre speranze, le nostre paure, i nostri appetiti, la nostra creatività, la nostra capacità di amare e la nostra predilezione a causare dolore”, ha dichiarato il regista Burns.

sabato 6 giugno 2023 11 Ticino7
LA FICCANASO DI LAURA INSTAGRAM: @LA_FICCANASO
Settimanale inserito nel quotidiano laRegione ticino7.ch • #ticino7 • facebook.com/Ticino7 Direzione e redazione Giancarlo Fornasier Grafica Variante agenzia creativa Editore Teleradio7 SA • Bellinzona Amministrazione, direzione e redazione Regiopress SA,
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ALTRI SCHERMI DI ALBA REGUZZI FUOG SOPRA LA PANCA
sabato 17 giugno 2023
TESTO E FOTOGRAFIA © ANDREA FAZIOLI

Diamoci una mano

Alla scoperta del volontariato insieme a Clarissa Tami

Il nuovo programma RSI ideato e condotto da Clarissa Tami è un’immersione nel mondo del volontariato. Nella Svizzera italiana ci sono tantissime associazioni che ne fanno capo, ma spesso il pubblico non conosce la loro quotidianità, gli aspetti pratici e le storie che si incontrano intorno a queste realtà

A parte in particolari momenti legati all’attualità, alla cronaca o a ricorrenze non capita spesso di approfondire temi dedicati al sociale, sebbene il pubblico dimostri grande sensibilità per questo ambito. Nasce così l’idea di un programma che accompagni a fare e farsi del bene: dieci puntate che, con leggerezza, raccontano le diverse realtà di volontariato sul nostro territorio incontrandole nelle loro quotidianità e offrendo un servizio pubblico di informazione che strizza l’occhio all’intrattenimento.

Le associazioni che Clarissa Tami incontrerà sono i City Angels di Lugano, il Centro Diurno Terapeutico della Croce Rossa Svizzera di Manno, la Casa Orizzonti di Prosito, la Pro Infirmis, la Ridere per vivere di Melano, l’Associazione Triangolo, Lì & Là di Mendrisio, il WWF della Svizzera italiana, il Tavolino Magico di Cadenazzo, l’Inclusione andicap Ticino di Giubiasco e la Ca.Stella di Meride.

Scopri

Dal 16 giugno è disponibile sul Play RSI una sorpresa speciale insieme ai City Angels di Lugano. L’appuntamento sarà anche su Rete Uno con ospiti in studio e in collegamento.

Una produzione di Bruno Boccaletti

La pulce nell’orecchio Sabato 17 giugno dalle 10.00 su Rete Uno

Rete Uno al cantiere del San Gottardo

Una giornata di porte aperte per illustrare lavori e progetti per il secondo tubo della galleria autostradale del Gottardo. Sabato 17 giugno, dalle 10.00 alle 12.30, Rete Uno trasmetterà in diretta da Airolo, in occasione di questo importante appuntamento, una edizione speciale de La pulce nell’orecchio

Maestranze ingegneri, geologi, operai, addetti alla sicurezza, si alterneranno ai nostri microfoni per accompagnarci idealmente nel mondo degli scavi. Una giornata per raccontare della vita di cantiere - che durerà parecchi anni -, delle difficoltà tecnico ingegneristiche, dei progetti collaterali che trasformeranno l’entrata del tunnel ed in un certo senso anche la vita degli abitanti della Valle. Tra le ospiti e gli ospiti i rappresentanti dell’USTRA (Ufficio federale delle strade) e il sindaco di Airolo. Per il pubblico, oltre a poter partecipare in diretta su Rete Uno, vi saranno momenti di svago, musica e cibo, con delle visite guidate dai tecnici del cantiere.

Dal 19 giugno dal lunedì al venerdì alle 19.45 su LA 1

Dal 24 giugno tutti i sabati alle 08.30 su Rete Uno

DOC e Sabato con... Ryan Gosling

SportCiak, la nuova stagione

Doppio appuntamento con la star hollywoodiana Dieci film a tutto agonismo

“Era la cosa più lontana dalla mia mente. Ma poi qualcosa è cambiato. Mi sono innamorata di lui. E allora ha avuto senso per me non avere dei figli, ma i suoi figli” ha detto la sua compagna pure attrice, Eva Mendes, conosciuta nel 2011 e sposata nel 2016, madre di Esmeralda Amada e Amada Lee.

Lui, Ryan Gosling, come è nel suo carattere poco incline agli eccessi, quando gli chiesero della sua donna ideale rispose: “Deve essere Eva Mendes”

RSI dedica due momenti di programmazione all’affascinante interprete e regista: Un Sabato con... “Crazy, Stupid, Love” e “Il delitto di Fitzgerald” (sabato 17 giugno, dalle 20.40 su LA 1) e DOC: “Ryan Gosling - Un gentiluomo a Hollywood” (giovedì 22 giugno, alle 22.15 su LA 1). In questo documentario, la regista Jana Buchholz fa luce sulla carriera di Gosling, oggi considerato uno degli attori di maggior successo dell’ultimo decennio.

Sin dagli inizi, la sua recitazione mostra una grande gamma espressiva, dal personaggio di uno skinhead in “The Believer” fino al ballerino di “La La Land”. Questa complessità si riflette sulla percezione del pubblico, Gosling infatti è visto sia come sex symbol, sia come uomo dalle grandi qualità morali.

Torna anche quest’estate la rassegna SportCiak con dieci film intessuti di colpi di scena a base di agonismo.

Questi i titoli in programma:

• 21.06: Creed - Nato per vincere (pugilato)

• 28.06: Paterno (football)

• 05.07: The Program (ciclismo)

• 12.07: Veloce come il vento (automobilismo)

• 19.07: The Ride - Storia di un campione (BMX)

• 26.07: Swing - Cuore da campioni (canottaggio)

• 02.08: Nureyev - The White Crow (danza)

• 09.08: Alì (pugilato)

• 16.08: Il campione (calcio)

• 23.08: On the Edge - Sul filo della lama (scherma)

Si parte con i pugni di Creed, regia di Ryan Coogler con Michael B. Jordan, Sylvester Stallone, Tessa Thompson, Phylicia Rashad (USA 2015).

A Los Angeles Adonis Creed è cresciuto senza conoscere suo padre Apollo, un pugile mol-

to famoso, e con un incontenibile desiderio di combattere sul ring. Adonis si lascia perciò alle spalle una promettente carriera professionale e si trasferisce a Philadelphia con l’intenzione di convincere Rocky Balboa, amico e avversario di suo padre, ad allenarlo e prepararlo ad entrare nell’Olimpo della boxe.

Dal 21 giugno tutti i mercoledì alle 23.50 ca. su LA 1

sabato 17 giugno 2023 Ticino7 • Programma Radio&TV • dal 18.6 al 24.6 12
IN PRIMO PIANO
i City Angels dal 16 giugno su Play RSI

Un'estate

con Rete Due

Dall’amore al jazz, dal Brasile alle voci degli archivi

Sarà dedicata all’amore una parte dell‘estate di Alphaville: ogni giorno dal lunedì al venerdì per 10 settimane nello spazio del Dossier (alle 12.05), le ascoltatrici e gli ascoltatori troveranno 10 autrici e autori che ci racconteranno un loro personale modo di interpretare l’amore.

Il titolo della serie è L’amore e altre deviazioni, ed è ispirato da un verso del cantautore Ivano Fossati, tratto dalla canzone La mia giovinezza

Da questo verso siamo partiti coinvolgendo nove (più uno speciale) autrici e autori che si avvicenderanno di settimana in settimana per tutta l’estate di Rete Due: la filosofa Ilaria

Gaspari, le giornaliste musicali Paola De Angelis e Giulia Cavaliere, lo sceneggiatore Peppe Fiore, la scrittrice Beatrice Cristalli e la giornalista di Azione Romina Borla, i colleghi Lou Lepori e Sergio De Laurentis e il docente Giona

Mattei

L’amore e altre deviazioni però doveva aprirsi con una settimana speciale. E c’era solo un modo per farlo: invitare Ivano Fossati a raccontarci la sua visione dell’amore.

Ma non è tutto, nel cuore di Rete Due battono altre novità estive in programma dal 19 giugno al 27 agosto:

Bourbon Suite

Lo spin-off estivo di Bourbon Street

Dal lunedì al venerdì alle 15.35

Bourbon Suite è un ciclo di dieci trasmissioni a cura di Corrado Antonini pensato come spin-off di Bourbon Street, il nuovo programma dedicato al jazz di Rete Due, che ci racconterà delle musiche nate o sviluppatesi a New Orleans dall’inizio del Novecento. Fra gli interlocutori ci saranno il professor Bruce Raeburn, a lungo curatore del William Ramson Hogan Archive della Tulane University, il più importante archivio orale sulla storia del jazz a New Orleans, e il musicista Jon Cleary, pianista inglese che da molti anni vive a New Orleans.

Brasile 70

Dal 24 giugno al 26 agosto alle 11.35

L’epopea della squadra guidata nel 1970 da Sua Maestà Pelé alla conquista del terzo titolo di Campioni del mondo di calcio c’entra ma solo in minima parte. La protagonista assoluta di questa serie in dieci puntate è la musica brasiliana degli anni 70, un periodo particolarmente ricco e stimolante che ha permesso al Brasile di affermarsi come uno dei Paesi più influenti a livello mondiale nell’ambito musicale.

Via per sempre

La 14esima stagione in prima visione

Solo per un aspetto le storie sono uguali: tutte hanno alti e bassi. Raramente, però, il destino delle e degli emigranti è stato così impegnativo come in questa nuova stagione di Via per sempre.

Nell’episodio, in programma venerdì 23 giugno, seguiamo Barbara Hasenböhler e Thomas Range in Canada, sull’isola del Principe Edoardo. I lavori di ristrutturazione della loro enorme villa sul mare sarebbero dovuti iniziare molto tempo fa, ma manca ancora la licenza edilizia.

Sabrina e Jonas di Witterswil partono per la Svezia centrale con i loro tre figli piccoli.

Lì, lontano dalla più vicina città di Bollnäs, si trova il villaggio turistico che stanno rilevando. Devono rimettere in sesto il resort, che conta circa 20 edifici e 60 posti letto, il prima possibile, perché le e gli ospiti sono attesi nel giro di poche settimane.

Anita Thomi e Alain Aegerter vogliono emigrare nel Peloponneso con 24 serpenti velenosi e quasi il doppio di tartarughe. Poiché i documenti per l’importazione dei rettili tardano ad arrivare, si recano in Grecia per il momento senza gli animali. Ma già all’arrivo nel sud, i due devono affrontare i primi problemi: il camper si blocca sulla ripida strada di accesso nel cuore della notte.

La prima puntata è disponibile sul Play RSI

Prime voci

Dal 25 giugno al 27 agosto ogni domenica alle 14.30

A cura di Maria Grazia Rabiolo

La nostra storia radiofonica è costellata da grandi nomi e da testate memorabili. I documenti conservati nelle Teche della RSI sono moltissimi. Non sono numerosi, per ovvi motivi, quelli dei primi anni di vita, ma risalendo nei decenni fino ad oggi, si trovano degli autentici gioielli. Nelle dieci puntate si vuole dar conto in particolare delle trasmissioni di carattere culturale, scegliendo tra le prime puntate di ogni trasmissione.

...e inoltre:

Dal 19 giugno, da lunedì a venerdì alle 10.00: Incontri d’estate (in diretta), a cura di Giovanni Conti Ogni sabato dal 24 giugno:

alle 10.35: Take Five - Un tema cinque canzoni, a cura di Corrado Antonini

alle 11.00: Una vacanza in aeroporto, a cura di Alessandro Bertellotti

alle 14.30: Boccaccio, l’arte della narrazione, a cura di Maria Grazia Rabiolo

Ogni domenica dal 25 giugno alle 10.35: Festival d’autore, a cura di Sandra Sain

Memory TV

Lo speciale dedicato ai programmi RSI di successo

All’interno del Quotidiano, Valeria Bruni incontrerà conduttrici e conduttori di ieri e di oggi, per un salutare e curioso confronto sull’evoluzione di alcune delle più amate e seguite produzioni televisive.

Il tutto grazie al nostro immenso archivio, “spulciato” come sempre dall’abile Matilde Gaggini. La regia è affidata allo storico regista di Memory, Mauro Triani

Dalla storica conduttrice e ideatrice di alcuni quiz (BuzzFizzQuiz, Fragolò, …) Maristella Polli alla giovane e brillante Daiana Crivelli, nuovo volto di Zerovero

Dai primi approcci alle interviste con le e i cantanti di successo in Musicalmente, con Jacky Marti, alla formula vincente degli Showcase con Gianluca Verga

Dalle passeggiate in montagna con Romano

Venziani a In Cammino sulle creste di Stephan Chiesa

La meteo con Piernando Binaghi e Simona Bernasconi, che oggi è alla guida di un team tutto al femminile.

Poi ci saranno i consumi (Gianrico Corti e Lorenzo Mammone), il TG (e ritroveremo con piacere il volto della storica conduttrice Carla Ferrari), la natura (con Gemma Fumasoli e Davide Conconi) e naturalmente le e i giovani, che oggi vengono “catturati” soprattutto da SPAM

Dal 22 giugno alle 19.00 durante il Quotidiano

sabato 17 giugno 2023 Ticino7 • Programma Radio&TV • dal 18.6 al 24.6 13 IN PRIMO PIANO
Dal 16 giugno ogni venerdì alle 20 0 1

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