Al San Bortolo pacemarker senza fili per i pazienti più fragili
Giovanni Manildo:
“Presenza rafforzata”; due seggi per Szumski: “La nostra impresa”
Le sfide di Stefani
Nel momento in cui stiamo scrivendo si stanno completando tutte le verifiche degli eletti e poi potrà, finalmente, partire il nuovo consiglio regionale del Veneto. E dovrà essere una partenza decisamente a tutta velocità perché c’è un bilancio da approvare senza il quale l’azione amministrativa, di fatto, sarebbe fortemente rallentata se non, addirittura, in stallo.
Le sfide che attendono il neo presidente Alberto Stefani sono molte e gravose. Il Veneto che è chiamato a governare sta manifestando delle fragilità che, almeno in parte, sono inedite. Il sistema produttivo, infatti, mai come in questa fase vive inquietudini importanti. Gli indicatori, ormai da un po’ di tempo, dicono che la “locomotiva d’Italia” potrebbe fermarsi da un momento all’altro. Altro fronte particolarmente caldo è quello sanitario. In Veneto la sanità, per la qualità delle prestazioni erogate, continua a essere un’eccellenza, ma la ripresa post covid sembra essere più faticosa del previsto, tra liste d’attesa che scorrono sempre troppo lentamente e un numero crescente di cittadini che rinuncia alle cure perché non può permettersi di rivolgersi alle strutture private.
NATALE 2025 DA VIVERE INSIEME: PROTAGONISTI
I NEGOZI DI PROSSIMITA’ E IL VOLONTARIATO
Torna la cascata di luci in piazza dei Signori a Vicenza, mercatini in piazza San Lorenzo e oltre duecento eventi, sotto l’albero anche l’Olimpichetto ritrovato e in mostra
Assemblea Confindustria: chiesta l’attenzione del Governo ma mancano autocritica e contenuti
Libri e fumetti “made in Veneto” la nostra top 10 delle uscite 2025
FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’, IL COMUNE VARA UN PIANO PER L’ABITARE SOCIALE
Nel corso dell’anno sono 1700 le persone, metà anziane, che si sono trovate a vivere in condizioni precarie o insicure
I primi impegni e le promesse da mantenere: “Gli assessori dovranno occuparsi delle loro materie, non delle beghe politiche”
Veneto che verrà Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
L a vittoria di Alberto Stefani segna nella nostra regione un punto di svolta soprattutto generazionale. A 33 anni, il neo-presidente entra nella storia del Veneto e dell’Italia come il più giovane governatore in carica, raccogliendo l’eredità di Luca Zaia dopo una campagna che ha delineato continuità ma anche la ricerca di nuovi stili e linguaggi, di un nuovo modo di porsi sulla scena politica, almeno in questa fase.
Il
Servizi alle pagg. 8 e 9
Servizio
A
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Natale l’eccellenza
della tradizione Sintoni zati sul
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In corso Palladio una targa ricorda Francesco Meneghello
Negli scorsi giorni sulle pareti della casa natale, in corso Palladio 51, è stata scoperta la targa che ricorda l’alpinista vicentino Francesco Keko Meneghello.
L’iniziativa è stata promossa dai familiari di Meneghello - e in particolare della nipote Margherita Lanzerotto con il marito Alberto Toniolo - in collaborazione con la sezione CAI di Vicenza.
Alla breve cerimonia dello scoprimento della targa stamane hanno preso parte il sindaco Giacomo Possamai con l’assessore Leonardo Nicolai, presidente della commissione toponomastica, e il presidente del CAI di Vicenza Maurizio Dalla Libera con il consiglio direttivo e numerosi soci.
Nato nel 1900, Francesco Keko Meneghello è stato Accademico del Club Alpino Italiano e ideatore della scuola “Scuola vicentina di roccia”, prima scuola italiana di arrampicata.
Come ricorda la targa, nel 1 925 fu autore della monografia “Le Piccole Dolomiti”, adottando per la prima volta questo termine per definire le Prealpi Vicentine.
Disperso in Russia nel gennaio 1943 mentre operava come capitano nel 9° Reggimento Alpini, Meneghello è ricordato anche da un bivacco che porta il suo nome sul Colle degli Orsi, nel gruppo montuoso Ortles – Cevedale, di recente riposizionato.
Il Veneto che verrà
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Ora la prova è nella partita per la composizione della giunta e nelle promesse programmatiche, a partire dai piani “giovani, sociale, lavoro, ambiente” più volte richiamati, che già tracciano priorità differenti rispetto al passato. Il voto, netto e ampio nei numeri, con percentuali che certificano una larga affermazione del centrodestra, sebbene il centrosinistra abbia recuperato terreno, ha un doppio significato: legittima il nuovo corso ma mette anche in luce tensioni interne alla coalizione e il rischio di una leadership troppo dipendente da equilibri nazionali. Il giovane presidente del Veneto dovrà governare tenendo insieme ambizioni locali e logiche di partito, senza perdere la capacità di ascoltare un territorio variegato e a tratti scettico. Tocca all’opposizione farsi pungolo e stimolo affinché le criticità della nostra regione non passino sotto silenzio. La forte astensione, la più alta in assoluto, è un monito da non dimenticare o sottovalutare. Fuori dai palazzi, il cambiamento generazionale è già visibile: nelle imprese alla ricerca soprattutto di personale qualificato che verrà a mancare nei prossimi anni, nelle scuole che chiedono di modernizzare programmi e legami con il mondo del lavoro, nelle amministrazioni comunali alle prese con le difficoltà di far quadrare i conti e nuove forme di partecipazione. Ma il ricambio porta con sé criticità non banali: la necessità di costruire esperienza, il rischio di sottovalutare complessità amministrative, la tentazione di soluzioni “facili” per problemi strutturali come infrastrutture, sanità e scuola. Il Veneto che verrà non sarà automaticamente migliore solo perché guidato da una generazione nuova: servono visione a medio termine, competenze e capacità di mediazione. Occorrerà investire in formazione professionale, sostenere le PMI nella transizione tecnologica, rafforzare i servizi sociali e creare percorsi di alternanza scuola-lavoro che non siano slogan ma progetti misurabili, guardare all’ambiente con maggiore consapevolezza.
Se Stefani e la sua squadra sapranno trasformare l’urgenza del rinnovamento in progetti concreti, il Veneto potrà trarne beneficio. Altrimenti rischieremo il solito corto circuito: giovani alla guida, vecchi problemi. E il vero cambiamento resterebbe solo una promessa elettorale.
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“Sicurezza e cultura in caduta libera e la Giunta Possamai minimizza mentre la città arretra”
La provincia di Vicenza perde dieci posizioni nel report del Sole 24 Ore: forte calo in sicurezza e cultura, mentre migliorano affari e servizi. Rucco attacca l’amministrazione: città più insicura e offerta culturale debole
L ’ex sindaco Francesco Rucco, neoconsigliere regionale e dato come possibile titolare di un assessorato a Palazzo Balbi a Venezia ha definito “impietosi per Vicenza” i dati elaborati nell’annuale report del Sole 24 Ore sulla Qualità della Vita 2025 in Italia, giunto alla sua 36° edizione. L’indagine in realtà non riguarda solo la città ma l’intera provincia e vanno dunque considerati nella loro globalità. In tal senso la provincia di Vicenza registra un calo in classifica passando dall’8ª posizione dello scorso anno alla 18ª. Ciò nonostante il territorio si conferma tra le prime venti province a livello nazionale, mantenendo un profilo competitivo e attrattivo rispetto alle sei macro aree tematiche indagate (con 90 indicatori): affari e lavoro (+ 23 posizioni assestandosi al 19° posto); ambiente e servizi (+ 7 posizioni conquistando il 4° posto); in negativo invece i dati riguardanti “demografia, società e salute”; ricchezza e consumi (-8 posizioni e 22° posto); giustizia e sicurezza (-23 posizioni e 45esimo posto; nel dettaglio 73esima posizione quanto a percezione di insicurezza e 84esima per durata dei procedimenti); cultura e tempo libero (-34 posizioni classificandosi 68°). La provincia si distingue, nel dettaglio degli indicatori: scarsa disoccupazione giovanile
(7° posto a livello nazionale); ottima quota di export sul Pil (6° posto); buona anche la qualità della vita di anziani (7° posto) e bambini (10° posto). Rimane drammatica la situazione nell’indice di salubrità dell’aria che pone la provincia negli ultimi posti della classifica nazionale (100°posto), abbassando così anche la media delle prestazioni positive. Tornado al commento di Rucco, le 10 posizioni perse in classifica, secondo l’ex sindaco interrompono «Una stagione di stabilità ai vertici nazionali costruita negli anni passati. Il dato più allarmante riguarda la sicurezza: Vicenza precipita al 45° posto, con un crollo di 23 posizioni. Questo certifica che il tema non è un argomento “agitato dalla destra”, come qualcuno vorrebbe far credere, ma reale, misurabile, riconosciuto da un osservatore indipendente. Furti, tensioni nei quartieri, episodi ripetuti di degrado: la città è diventata più insicura, e i cittadini lo percepiscono da tempo». Non meno grave per Rucco il risultato nell’ambito cultura e tempo libero, dove Vicenza scivola al 68° posto, perdendo 34 posizioni a causa di «Un’offerta culturale discontinua, scelte poco identitarie e una gestione delle mostre finora deludente hanno contribuito a un impoverimento complessivo della pro-
posta culturale cittadina». Alle parole di Rucco hanno fatto eco quelle dei consiglieri comunali di Fratelli d’Italia: «Il report conferma le preoccupazioni nostre e dei cittadini – scrivono - denunciando «Le contraddizioni di una amministrazione sempre pronta a lamentarsi ma non altrettanto a rimboccarsi le maniche e trovare soluzioni».
Mauro Della Valle
Vicenza, ordinanza anti-caravan al Villaggio
del Sole: il Comune interviene contro il degrado
Sarà operativa a breve la nuova ordinanza con cui il Comune di Vicenza vieta la sosta di caravan e camper in alcune vie e parcheggi del quartiere Villaggio del Sole. Si tratta di un provvedimento mirato, spiegano dal municipio, che riguarda in modo specifico alcune famiglie di nomadi che negli ultimi mesi avrebbero ignorato ripetuti richiami, controlli della polizia locale e numerose sanzioni amministrative. Secondo l’amministrazione, la loro presenza continuativa nell’area avrebbe generato situazioni di degrado e tensione con i residenti, rendendo necessario un intervento più incisivo.
L’ordinanza è stata resa possibile grazie a una recentissima sentenza del Consiglio di Stato, che per la prima volta autorizza i Comuni a richiedere il carro attrezzi anche per i mezzi che, nel caso dei nuclei nomadi, sono considerati a tutti gli effetti abitazioni. Una novità normativa che ha dato alle città uno
strumento aggiuntivo per intervenire in contesti particolarmente problematici.
Il sindaco Giacomo Possamai sottolinea come Vicenza sia tra i primi Comuni in Italia ad aver scelto di applicare questa possibilità. «Abbiamo voluto agire rapidamente e non tollerare ulteriori situazioni di degrado», afferma, precisando però che si tratta di un’ordinanza “forte”, da utilizzare con prudenza per garantirne l’efficacia e mantenere un equilibrio con i diritti delle
persone coinvolte. Al momento il provvedimento resta circoscritto al Villaggio del Sole, l’area ritenuta più critica in città. L’amministrazione valuterà in futuro se estendere il divieto ad altre zone, anche se, secondo il sindaco, oggi non esistono condizioni analoghe altrove. L’obiettivo immediato è riportare ordine nel quartiere e rispondere alle richieste dei residenti, che da tempo segnalano disagi legati alla sosta prolungata dei camper. (m.d.v.)
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Natale da vivere/1. Il modello del Teatro Olimpico creduto perduto torna al pubblico dopo decenni
L’Olimpichetto risorge: in Basilica Palladiana la sorpresa di Natale
Dal 20 dicembre al 22 febbraio 2026 il grande modello scenico del Teatro Olimpico, ritrovato nei magazzini comunali dopo anni, sarà protagonista di una mostra che ne racconta storia, restauri e tournée nel mondo
L a sorpresa di Natale per i vicentini, e non solo, preannunciata dalla scorsa estate ma svelata solo a fine novembre, è l’Olimpichetto, reperto storico che si credeva perduto e che invece è stato ritrovato nei magazzini comunali.
“Olimpichetto. Il ritorno di un ambasciatore” è la nuova esposizione che dal 20 dicembre al 22 febbraio 2026 occuperà il grande spazio del Salone della Basilica Palladiana. Un cambio di rotta rispetto al format natalizio degli ultimi due anni: questa volta il protagonista sarà un unico, imponente capolavoro, il Teatro Olimpico in versione ridotta ma dalle dimensioni tutt’altro che modeste — 16 metri per 8 di altezza — costruito
in legno, tela e gesso. Realizzato nel 1948, nell’immediato dopoguerra, così come la Ruetta (copia in miniatura della Rua), l’Olimpichetto nacque con l’intuizione, visionaria per l’epoca, di creare un teatro itinerante capace di portare nel mondo la bellezza dell’Olimpico e in particolare delle sue scenografie scamozziane. La prima uscita fu al Cambridge Theatre di Londra il 4 ottobre 1948, l’ultima nel 2006 a Catania. Oggi l’ipotesi di nuove future tappe all’estero torna concreta grazie ai pour parler tra Comune e Ministero degli Esteri, come anticipato dal sindaco Giacomo Possamai e dall’assessore alla Cultura Ilaria Fantin, cui si deve la riscoperta dei
Le altre mostre in città
Lasciato lo spazio della Basilica Palladiana all’Olimpichetto (vedi articolo d’apertura) nel periodo natalizio sono aperte alcune altre rassegne: “Glasstress Vicenza. A Selection”, a Palazzo Thiene fino all’8 marzo e “Pittura dal vero da Favretto a Beltrame” a Palazzo Chiericati, sede del Museo Civico, fino al 14 giugno.
“Glasstress Vicenza. A Selection”
Quello ospitato a Palazzo Thiene (via San Gaetano Thiene 11) fino all’8 marzo, è un dialogo tra tradizione e contemporaneità: dopo aver ospitato negli anni numerose forme d’arte — dalla fotografia alla scultura, dall’illustrazione al design — il Palazzo, dove sono presenti collezioni permanenti,
resti abbandonati del manufatto, poi recuperati con la collaborazione di Engim e la supervisione della Soprintendenza.
Michele Coppola, direttore esecutivo Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo e direttore generale delle Gallerie d’Italia — coorganizzatori dell’evento e sostenitori del restauro — ha definito la scelta dell’amministrazione «coraggiosa: abbandonare un format di successo per intraprendere una direzione nuova e inattesa, alla quale abbiamo aderito con convinzione».
Il lavoro di ricerca sull’Olimpichetto e sulla sua tournée mondiale, coordinato dai Musei Civici, sarà raccontato in mostra attraverso una serie di pannelli. «Ricostruiamo non solo una scenografia unica, ma anche la sua vicenda e le emozioni suscitate nel mondo», spiega il curatore Ivan Stefanutti. «Allestire l’Olimpichetto nel Salone della Basilica significa riunire
apre ora le sue porte a una straordinaria esposizione internazionale, tra le più importanti vetrine a livello globale (progetto nato nel 2009 da una intuizione di Adriano Berengo), curata da Francesca Valente e Jean Blanchaert, con una cinquantina di meravigliose opere d’arte e design in vetro soffiato, nate dalla collaborazione tra maestri vetrai muranesi e grandi artisti contemporanei provenienti da tutto il mondo.
La mostra, ad ingresso gratuito, è visitabile dal giovedì alla domenica con orario 10-18.
“Pittura dal vero da Favretto a Beltrame” La rassegna a Palazzo Chiericati, che resterà aperta fino al 14 giugno, è di fatto un
idealmente il primo e l’ultimo cantiere di Andrea Palladio — sottolinea il sindaco Possamai —. Il pubblico potrà entrare letteralmente nel cuore della scenografia, cogliendone da vicino la dimensione fisica e simbolica, cosa impossibile nel teatro vero. Un regalo che vogliamo fare alla città». Sul palcoscenico dell’Olimpichetto si alterneranno spettacoli di teatro, musica e danza, reading,
nucleo di 51 opere dei più significativi artisti veneziani e veneti, attivi tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, raccolte dal vicentino Silvano Colbacchini, che ha voluto donarle al Museo Civico. La collezione, che comprende dipinti e disegni all’acquerello e tempera e una scultura in gesso, è il frutto di un’attenta selezione di opere di autorevoli rappresentanti di una stagione feconda e qualitativamente alta della pittura lagunare e veneta. L’esposizione è visitabile da martedì a domenica dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso 17.30); aperture straordinarie: 8 dicembre, 26 dicembre 2025, 5 e 6 gennaio 2026; info su biglietti e card: www. museicivicivicenza.it
conferenze e laboratori, sotto la direzione artistica di Roberto Cuppone. La didattica sarà curata dal Cisa A. Palladio. Ingresso gratuito per i residenti a Vicenza e provincia; per i non residenti incluso nel biglietto del monumento. Orari: martedì–domenica, 10.00–18.00 (ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura). Info: mostreinbasilica.it.
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Mauro Della Valle
Natale da vivere/2. Tornano i mercatini e in piazza San Lorenzo arriva Babbo Natale
Natale, si va in scena! cascata di Luci, videomapping e novità in città
“Natale a Vicenza. Si va in scena!”. Questo il titolo scelto dall’amministrazione per il periodo natalizio che, accanto al videomapping — discusso ma molto apprezzato lo scorso anno — vede tornare in piazza dei Signori, seppur in forma ridotta, anche la cascata di luci che aveva caratterizzato i precedenti Natali e che era stata eliminata l’anno scorso tra polemiche e dibattiti sui social. Una contrapposizione ironica tra “conservatori” della cascata e “progressisti” del videomapping, letta da molti anche in chiave politica.
Non a caso il sindaco Giacomo Possamai, pochi istanti prima dell’accensione ufficiale del videomapping il 28 novembre, ha sottolineato come «quest’anno si sia voluto accontentare entrambi». Le cascate di luce tornano anche in piazza delle Erbe, corte dei Bissari, piazza Biade, Matteotti, Castello, San Lorenzo e piazzale De Gasperi.
Il videomapping “L’Oro e le Stelle”
Un percorso narrativo di otto minuti — forse un po’ lungo e aulico — dedicato al mito dell’oro e al suo legame con Vicenza, raccontato attraverso la voce del Palladio.
Le proiezioni ad alta definizione illuminano la Basilica Palladiana e i palazzi della piazza. Orari: dalle 17 alle 24; spettacolo video-audio ogni mezz’ora dalle 17.30 alle 22; solo video dalle 22.30 alle 23.30.
I mercatini con gli chalet in legno
Confermate le casette di Natale, con la novità di piazza San Lorenzo, dove Babbo Natale accoglie i bambini per le letterine e le foto ricordo. Qui gli ambulanti sono stati temporaneamente spostati nei giovedì di dicembre in piazza del Mutilato. Un altro mercatino è allestito in piazza Biade.
La filodiffusione in corso Palla-
Il Capodanno a Vicenza
A seguito dei lavori che da mesi si stanno svolgendo in viale Roma e che si protrarranno al 2026, quest’anno il Comune è stato costretto a riprogrammare il Capodanno che solitamente vedeva proprio in questo luogo il fulcro dei festeggiamenti, con concerti e altre iniziative e con il countdown degli ultimi istanti dell’anno.
Sarà tuttavia aperto, proprio all’esedra di viale Roma, con propaggini all’interno di viale Dalmazia, tra gli alberi di Campo Marzo, il Polar Park, la pista di ghiaccio mobile più grande del Nord Italia, con un punto ristoro con vin brulè, cioccolata e the caldi.
Escluso forzatamente Campo Marzo, la scelta dell’Amministrazione è stata quella di un “Capodanno diffuso” in tutto il centro storico grazie alla collaborazione
dei locali del centro che animeranno la serata del 31 dicembre, ciascuno con proprie iniziative. Tuttavia, la notte che condurrà
al nuovo anno si potrà trascorrere anche, come da tradizione, al Teatro Comunale di Vicenza in occasione del Gran Concerto di San Silvestro della Oto – Orchestra del Teatro Olimpico – che avrà come
dio e il “Polar Park”
Tra le novità spicca la filodiffusione di musiche natalizie in corso Palladio, dopo il successo del progetto “Walking Mozart”. A Campo Marzo debutta la più grande pista di pattinaggio mobile del Nord Italia, modellata sullo stile delle piste europee, con percorsi che attraversano gli alberi del parco. Le persone con disabilità, accompagnate, potranno pattinare grazie a una speciale sedia a rotelle disponibile gratuitamente.
Il calendario completo degli eventi è consultabile sul sito del Comune.
Mauro Della Valle
Piazza dei Signori torna ad accendersi con videomapping, cascata di luci, mercatini, un albero luminoso e la nuova filodiffusione in corso Palladio. Dal centro ai quartieri oltre 200 appuntamenti, tra spettacoli, mostre e la più grande pista di ghiaccio mobile del Nord Italia
leitmotiv “La Musica nei Film”: colonne sonore originali scritte per celebri pellicole, ma anche grandi pagine del repertorio classico inserite dai registi nei loro film.
L’orchestra sarà diretta dal maestro Alessandro Mazzocchetti e vedrà la partecipazione del soprano Giulia Bolcato. Una serata spettacolare con brani musicali tratti da diversi film: Indiana Jones, Nuovo Cinema Paradiso, Guerre Stellari, Apocalypse Now, Colazione da Tiffany, La mia Africa, La vita è bella e molti altri titoli.
Al Teatro Spazio Bixio Theama Teatro proporrà una serata all’insegna dell’intrattenimento e della leggerezza.
Il primo dell’anno nella chiesa di San Pietro l’Orchestra I Musicali affetti di Fabio Missaggia si esibiranno nel concerto di Capodanno.
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Il piano. Il Comune vara un programma per l’abitare sociale
Si cerca di far fronte alle crescenti difficoltà delle famiglie e di molti anziani autosufficienti
L a Giunta comunale ha approvato il Piano per l’abitare sociale (che è già stato oggetto di un Avviso pubblico di co-programmazione destinato agli enti del Terzo settore), che ha lo scopo di dare una parziale risposta al sempre più evidente problema del “disagio abitativo”, ovvero della difficoltà per molti nuclei familiari di riuscire a pagare tutte le rate dell’affitto o di trovare soluzioni alternative a minor costo.
«Negli ultimi cinque anni – sottolinea l’assessore al sociale Matteo Tosetto-, è radicalmente cambiato l’identikit di chi si ritrova senza casa o in situazioni insicure e inadeguate, come possono essere le violenze domestiche o il sovrannumero di persone. un problema che a Vicenza negli ultimi 12 mesi ha coinvolto 1.700 persone, la metà dei quali sono anziani autosufficienti, famiglie con minori, disabili, ma sono in molti anche quelli che hanno “solo” problemi economici, dovuti magari alla perdita del lavoro o all’aumento del canone di affitto e che non riescono più a trovare una casa dove stare, pur avendo un proprio reddito».
Le cause sono molteplici, non ultima il costo della vita, che negli ultimi 10 anni è aumentato del 40%, ma non così gli stipendi. Le soluzioni sono in corso d’opera: 100 persone sono accolte nel Centro residenziale, in pratica l’albergo cittadino, di contrà San Marco, mentre un’altra cinquantina nei cohousing di via Bedin, via Alberto Mario e Settecà. Poco meno di una ventina potranno essere sistemate, entro fine anno, nei cohousing in appartamenti Erp (edilizia residenziale pubblica) di via dei Mille, Vicolo cieco Retrone e in viale D’Alviano, mentre nel biennio ’26-28 si troverà sistemazione ad altre 54, sempre in appartamenti Erp in via di sistemazione.
«Il Piano – spiega Tosetto -, prevede diverse azioni, la prima delle quali sarà l’attivazione di un Tavolo permanente per l’abitare, del quale faranno parte proprietari, agenti immobiliari, Caritas, associazioni datoriali e parti sociali; verrà creata un’agenzia sociale per la casa che si occuperà di consulenze e di mediazione degli affitti privati; verrà incrementato l’utilizzo di alloggi
non assegnabili con graduatoria Erp, tramite specifici progetti in collaborazione con enti del terzo settore».
Contestualmente l’assessorato si occuperà di riallocare gli ospiti “impropri” (minori, nuclei famigliari, ecc) dell’albergo cittadino nei cohousing di cui si è scritto poco sopra. Verrà anche incentivata la disponibilità alla locazione con semplificazioni amministrative, misure fiscali ad hoc, incentivando chi intende affittare (anche con strumenti a garanzia dei proprietari, come fondi o contributi alla ristrutturazione) e penalizzan-
do la non locazione; verrà inoltre monitorata la situazione sfratti, potenziando il raccordo con i servizi sociali e giudiziari, oltre che con quelli sanitari.
«Porremo una particolare attenzione – conclude Tosetto -, agli anziani fragili autosufficienti, alle
persone con disabilità o fragilità psichiche, alle donne vittime di violenza o in attesa della casa rifugio e cercheremo di ridurre il ricorso ai dormitori, privilegiando forme di accoglienza diffusa sostenute anche da progetti sociali.
Mauro Della Valle
Viale Roma e Viale D’Alviano si rifanno il look
Si concluderanno nei primi mesi del 2026 in viale Roma i lavori di riqualificazione che prevedono il raddoppio della superficie dedicata ai pedoni. Al termine dell’intervento tra la stazione ferroviaria e porta Castello si svilupperà un’ampia passeggiata in porfido, sottolineata da una fascia centrale in pietra bianca allineata con l’arco di accesso al Giardino Salvi. L’intervento ha il principale obiettivo di ridurre lo
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spazio riservato ai veicoli a favore di quello pedonale. La larghezza del tratto carrabile è stata infatti ridotta a 7 metri, dimensione che consente comunque di realizzare due corsie, una per senso di marcia. La sede pedonale passa invece a quasi 14 metri di larghezza. Il costo complessivo dell’opera, che gode di un finanziamento Pnrr è di 2 milioni e 100 mila euro.
Sarà completamente rifatta l’illuminazione stradale di via Bartolomeo D’Alviano, arteria importante per la viabilità cittadina a Vicenza che continua a subire guasti e interruzioni dell’illuminazione dovuti alla vetustà dell’impianto, realizzato negli anni Sessanta e pressoché arrivato a fine vita. È prevista la sostituzione degli impianti stradali e dell’intera rete elettrica sotterranea. Il costo dell’opera, pari a 300 mila euro, sarà interamente coperto da un mutuo della Cassa depositi e prestiti. Si prevede anche lo scavo dell’aiuola posta a centro strada, per la realizzazione di nuovi sottoservizi, la posa di linee elettriche completamente nuove, la rimozione delle apparecchiature e delle linee elettriche obsolete e la riqualificazione dei sistemi illuminanti.
Nuova Questura. Si sposterà in futuro alla Caserma Sasso
Riacquisto di contrà Santa Maria Nova: dubbi e polemiche su destinazioni presente e futura
Lo Stato tornerà proprietario dell’edificio di contrà
Santa Maria Nova destinando la questura alla caserma Sasso, tra critiche per l’impatto sul quartiere e timori per l’uso futuro di viale Mazzini.
L’operazione comporta un disavanzo milionario e nuovi lavori
Dopo mesi di indiscrezioni ora è ufficiale: la nuova questura di Vicenza sorgerà alla caserma Sasso. A distanza di un ventennio, l’imponente edificio di contrà Santa Maria Nova che era stato venduto tornerà a essere di proprietà pubblica a seguito dell’accordo tra il fondo immobiliare che lo aveva acquistato nel 2005, il ministero dell’Economia e delle Finanze, l’agenzia del Demanio e la prefettura.
La notizia non è stata accolta nel migliore dei modi da parte di chi è convinto che il quartiere destinato ad ospitare gli uffici e il personale della questura sia già abbastanza trafficato e poco idoneo ad ospitare ulteriori flussi e che, se non si troverà a breve una soluzione per gli spazi che si
libereranno nell’attuale sede di viale Mazzini, la stessa rischia di diventare l’ennesimo buco nero della città.
Il bilancio di questa operazione da parte dello Stato segna peraltro già un passivo, dato che tra quanto ricavato allora dalla vendita, gli affitti sostenuti per l’affitto fino al 2024 e il nuovo costo per tornare in possesso di un edificio che era già di proprietà, il deficit supererebbe i 16 milioni di euro. Inoltre, la struttura dovrà ora essere adeguata a ospitare gli uffici della questura, le sale operative, le autorimesse, gli spazi per l’accoglienza al pubblico e quant’altro, in modo di dotare la città di una sede della polizia all’altezza dei bisogni odierni.
L’operazione è già stata oggetto
di una interrogazione in consiglio comunale da parte del consigliere di maggioranza Raffaele Colombara che, tra le altre cose, ha evidenziato come lo stesso sindaco abbia ammesso di non essere stato coinvolto nel processo decisio-
Park Cricoli e Ospedale: continua il servizio di trasporto pubblico al servizio di tanti vicentini
Proseguirà anche nel 2026 il servizio che ha portato alla modifica del percorso della linea 30 e al passaggio del bus Svt all’interno dell’ospedale. È il frutto dell’accordo tra l’azienda di trasporti e l’Ulss 8 che, visti i positivi risultati per gli utenti e il personale che si deve recare all’ospedale San Bortolo, ha deciso di rinnovare l’intesa per un altro anno. Una novità, questa del bus nell’area
ospedaliera, che ha avuto anche il merito di valorizzare park Cricoli, dotato di 542 posti, ora quasi sempre in buona parte utilizzati, contrariamente a prima quando, a causa della distanza dall’ospedale, il numero limitato di corse del bus, e la fermata della navetta in contrà San Bortolo lontano dall’ingresso principale dell’ospedale, il park era spesso vuoto.
nale che ha portato al riacquisto dell’immobile, cosa considerata molto grave considerata la ricaduta che avrà sui cittadini e non solo sui residenti del quartiere.
Da parte sua il sindaco Possamai ha ribadito che ci vorranno anni
prima che il trasloco possa essere effettuato e questo darà modo sia di ragionare su come organizzare gli interventi nella nuova destinazione, sia sul futuro dell’attuale sede in viale Mazzini.
Mauro Della Valle
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Nuova Questura. Si sposterà in futuro alla Caserma Sasso
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contrà Santa Maria Nova: dubbi e polemiche su destinazioni presente e futura
CORTINA D’AMPEZZO, BELLUNO
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Cittadella degli Studi. Comune e Provincia
Piano per la Cittadella degli Studi: firmato il Protocollo d’intesa
Comune e Provincia siglano un accordo per ridisegnare viabilità, accessi e mobilità della Cittadella degli Studi, affrontando criticità di traffico e sicurezza legate ai flussi quotidiani di oltre 5.000 studenti e docenti
Il Comune di Vicenza e la Provincia di Vicenza hanno condiviso un Protocollo d’intesa finalizzato alla redazione e all’attuazione congiunta del nuovo Piano per la Cittadella degli Studi. A definirlo sono stati l’assessore alla mobilità del Comune, Cristiano Spiller, il presidente della Provincia Andrea Nardin e la consigliera provinciale con delega all’Istruzione Maria Cristina Franco.
Obiettivo del Piano è individuare soluzioni efficaci ai problemi di traffico, sicurezza e viabilità generati dal quotidiano afflusso di oltre cinquemila tra studenti e docenti nei sette istituti del principale polo scolastico cittadino, con particolare attenzione alla mobilità ciclopedonale e al trasporto pubblico.
Ogni giorno la Cittadella è raggiunta da flussi consistenti che, in assenza di una regia coordinata, generano congestioni, criticità nelle aree di accesso e sosta e potenziali situazioni di pericolo. Da qui la decisione di avviare uno studio organico che regolamenti la circolazione e ridisegni gli spazi di transito e parcheggio, ripensando le modalità di spostamento da e verso l’area.
«La Cittadella degli Studi è uno dei punti più sensibili della mobilità cittadina – dichiara l’assessore Spiller – Questo Protocollo è un passo concreto per trasformare un’area congestionata in un modello di mobilità sostenibile. Ringrazio la Provincia per aver condiviso la necessità di migliorare
accessibilità e sicurezza con soluzioni che favoriscano trasporto pubblico e percorsi ciclo-pedonali».
«Da docente della Cittadella –aggiunge l’assessore all’Istruzione Giovanni Selmo – sono lieto che i due enti lavorino insieme su un tema urgente come la vivibilità dell’area. Ci impegneremo affinché le soluzioni siano condivise dalle comunità scolastiche e aprano la strada anche a interventi sui servizi e sulle attività legate al tempo libero».
«Vogliamo che la Cittadella di-
venti un luogo non solo di formazione, ma anche di mobilità sostenibile e qualità urbana – commenta il presidente Nardin – Un modello per tutta la provincia. La collaborazione istituzionale è la via per affrontare problemi complessi e trovare soluzioni condivise». Per la consigliera provinciale Franco il Protocollo «rafforza il legame tra scuola e territorio: sicurezza degli accessi e qualità degli spazi di mobilità sono condizioni fondamentali per garantire un ambiente sereno e inclusivo agli studenti».
Il documento prevede che il Settore Mobilità del Comune affidi l’incarico per redigere un Documento di fattibilità delle alternative progettuali, finanziato da entrambi gli enti, con un percorso partecipativo che coinvolgerà scuole, trasporto pubblico e residenti.
Tra gli obiettivi: individuare il Mobility Manager scolastico, redigere il Piano Spostamenti CasaLavoro e Casa-Scuola integrato, e definire la figura del facilitatore dei processi partecipativi.
Mauro Della Valle
Il premio. La Camera di commercio consegna il riconoscimento a quattro aziende
Prima edizione del Premio rivolto all’imprenditoria femminile
Le imprese femminili vicentine sono 16 mila e le donne attive in cariche aziendali superano quota 60 mila. La Camera di Commercio premia quattro imprenditrici che si sono distinte in turismo, educazione, internazionalizzazione e doppia transizione digitale ed ecologica
I
n provincia di Vicenza sono attive circa 16 mila imprese femminili, che rappresentano circa il 20% del totale. Ampliando lo sguardo alle cariche ricoperte da donne (titolari, socie e amministratrici) in impresa, vi sono oltre 60 mila posizioni: in buona parte si tratta di socie, ma le amministratrici e le titolari sono rispettivamente più di 19 mila e più di 9 mila. .
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L’incidenza delle imprese femminili tocca punte molto elevate in particolare in alcuni settori, quali i servizi alle persone, l’assistenza ma anche la ricettività e la ristorazione, ma non mancano esempi di assoluto rilievo anche in altri ambiti, come dimostrano anche le realtà premiate nell’ambito della prima edizione del “Premio Imprenditoria Femminile”, ideato dalla Camera di Commercio di Vicenza.
Per la categoria “Turismo”, il riconoscimento è stato assegnato a Moira Pretto, titolare dell’azienda “Due Colonne”, che quest’anno ha riaperto il bar ad Altissimo, trasformandolo in un “hub multifunzionale” per rispondere ai bisogni
complessi del territorio montano contemporaneo. Nell’ambito della “Formazione e Lavoro” il premio è stato assegnato a Ketty Panni, per “Beate Vivo Farm”, società con sede a Vicenza fondata nel 2021 con l’obiettivo di diffondere un modello di business generativo, contributivo e circolare, favorire la realizzazione di esperienze di valore dentro e fuori la Scuola, capaci di trasformare il processo di apprendimento in una stimolante avventura umana intergenerazionale.
Per l’“Internazionalizzazione” il riconoscimento è andato invece
a Patricia Lorenzo, titolare di ATP Environment, società con sede a Torri di Quartesolo specializzata nella progettazione e produzione di impianti di trattamento di aria e gas provenienti da processi industriali di svariato genere. Infine, per la categoria “Doppia Transizione Digitale ed Ecologica” è stata premiata Giulia De Rossi per Nazena, azienda da lei fondata nel 2019 a Vicenza, che ha sviluppato un processo brevettato che trasforma scarti tessili di varia composizione in pannelli rigidi e versatili, utilizzabili in molteplici applicazioni.
La settimana corta proposta da Svt solleva un coro di critiche
È un sostenuto coro di no quello che si sta levando dagli esponenti di alcuni partiti ma anche da insegnanti, genitori e studenti alla proposta, ormai sul tavolo da molti mesi da parte di Svt, l’azienda di Servizio di Trasporto Vicentino, che a causa della carenza di personale si è detta non più in grado di garantire il servizio di trasporto per gli istituti scolastici superiori ancora aperti al sabato.
Un’ipotesi, per ora, quella di concentrare le lezioni dal lunedì al venerdì per l’anno scolastico 2026/2027 (peraltro presente in diversi istituti), che trova contrari anche i rappresentanti sindacali dell’azienda per ragioni legate al possibile allungamento dei turni quotidiani derivanti dall’accorciamento della settimana scolastica e ad un peggioramento della sicurezza.
C’è chi ha bollato questo “invito” aziendale alle scuole come un’ingerenza sulle scelte didattiche che, oltre a provocare un danno agli
studenti, che si ritroverebbero con carichi di lavoro a casa insostenibili, andrebbe a gravare sia sul corpo docenti sia sulle famiglie vicentine. Una delle richieste formulate è quella dell’apertura di un nuovo tavolo di confronto tra l’azienda (partecipata anche dal Comune di Vicenza) e le istituzioni e che Svt fornisca i dati necessari per comprendere al meglio la situazione, prima di costringere gli studenti a orari di lezione estesi fino al pomeriggio e rientri a casa, specie per chi vive in provincia, a ridosso della sera.
La questione è stata dibattuta anche in consiglio comunale: il sindaco, ribadendo che il Comune è socio di minoranza con il 30%, ha chiesto che qualsiasi scelta passi dal dialogo con le scuole, dato che su questo ambito non ci devono essere forzature rispetto all’autonomia scolastica. La proposta è sostenuta dalla Provincia che è il socio di maggioranza di Svt, con il presidente Nardin che ha fatto presente che sono solo sei istituti su 40 quelli ancora organizzati sui sei giorni. I contrari (tra i quali anche alcuni collegi docenti), bollano l’annunciato provvedimento come una misura puramente economica, funzionale a ridurre i costi della Provincia (riscaldamenti, utenze, personale), chiudendo gli edifici un giorno in più: la settimana corta imposta ai licei e agli istituti tecnici e professionali cittadini – dicono -, significherebbe giornate da 8–9 ore consecutive; un colpo alla qualità dell’apprendimento e alla salute psicofisica di tutti gli studenti.
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Abbandono rifiuti, continuano i controlli dellla polizia locale: sanzioni in aumento
C ontinuano i controlli e le relative sanzioni da parte della polizia locale per contrastare il fenomeno dell’abbandono o del conferimento errato dei rifiuti sul territorio comunale di Vicenza. Lo testimoniano i dati relativi agli ultimi cinque mesi (nel dettaglio, dal 1 luglio fino a novembre), presentati dalla polizia locale dal sindaco di Vicenza Giacomo Possamai, dal comandante della polizia locale Massimo Parolin, dal commissario principale Leonardo Franzan e dal commissario Davide Pojanella: dati che raccontano un controllo costante da parte degli agenti e di un aumento delle sanzioni rispetto all’anno 2024. «Prosegue la battaglia contro l’abbandono dei rifiuti che, da due anni ormai, è una priorità per l’amministrazione comunale - le parole del sindaco Possamai -. Voglio per prima cosa ringraziare la polizia locale per il grande lavoro che sta facendo e che ha già portato a un miglioramento sensibile in tanti quartieri della città. L’invito che faccio ai cittadini è di continuare a segnalarci i luoghi dove è opportuno e importante intervenire con i controlli in borghese e con le telecamere, perché grazie alle segnalazioni sappiamo dove
mirare le attività. L’abbandono dei rifiuti è un comportamento incivile che può addirittura sfociare nel penale se vengono abbandonati dei rifiuti ingombranti. L’obiettivo è dunque quello di proseguire su questa strada, cioè fare la raccolta differenziata, buttare i rifiuti all’interno degli appositi contenitori, per garantire la vivibilità, la pulizia e l’ordine dei nostri quartieri». Nei cinque mesi analizzati del 2025 sono stati 288 i verbali staccati complessivamente, di cui 215 frutto di sanzioni arrivate grazie alla videosorveglianza fissa, che sommati ai 352 verbali del primo semestre si arriva a un parziale di 567 sanzioni accertate con la nuova strumentazione contro le 212 complessive di tutto il 2024 (quando la videosorveglianza fissa non era ancora stata installata). Attualmente sono state accertate complessivamente nell’anno 2025 775 sanzioni con le varie tipologie di controllo. Gli altri verbali relativi ai cinque mesi analizzati hanno visto 9 sanzioni con la videosorveglianza mobile, 54 sanzioni con i controlli in borghese e 10 sanzioni con i controlli delle pattuglie sul territorio. L’ammontare dell’importo delle sanzioni elevate negli ultimi cinque mesi è dunque di
92.250 euro, di cui la parte più consistente è relativa alle sanzioni emesse nei confronti di chi deposita o abbandona i rifiuti all’esterno degli appositi contenitori, con 400 euro l’una per 197 sanzioni, per un totale di 78.800 euro. Da sottolineare anche il numero di sanzioni emesse dai controlli in borghese che, su 54, vedono 29 di queste emesse per la mancata separazione dei rifiuti da parte dei trasgressori. Nel dettaglio le singole sanzioni ammontano a 100 euro per chi lascia in disordine l’area, 250 per chi non effettua la corretta separazione dei rifiuti, 300 per chi abbandona dei rifiuti ingombranti, 400 per chi lascia i rifiuti al di fuori degli appositi bidoni e infine, 450 euro per i non residenti a Vicenza che vengono a conferire i rifiuti nel territorio cittadino.
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L’INIZIO DI UNA GRANDE STORIA Nel 1998, a Padova, nasce la Cooperativa “Il Mosaico” con lo scopo di gestire servizi diurni per disabili gravi nell’Ulss 17 di Este-Monselice e l’anno successivo comincia la collaborazione con l’AIAS S. Bortolo allo scopo di gestire la residenzialità dei disabili gravi del territorio vicentino. Nel 1988, per dare una risposta concreta al problema del “Dopo di Noi”, si è costituita la Fondazione “Vicenza una città solidale” che ha acquistato gli stabili in “Valletta del Silenzio” permettendo la realizzazio ne del complesso residenziale. La Cooperativa “Il Mosaico”, successivamente rinominata la sua attività nel settembre del 1999, gestendo la prima co munità della “Valletta del Silenzio”.
DAI SERVIZI ALLA DISABILITÀ AI PROGETTI DI «CURA» IN SALUTE MENTALE
Sodalizio di criminalità nigeriana radicato sul territorio, 20 arresti
È scattata all’alba del 18 novembre una vasta operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia, che ha impegnato centinaia di carabinieri in diverse regioni italiane. L’obiettivo: smantellare un presunto sodalizio criminale di matrice nigeriana stabilmente radicato a Vicenza. Le misure eseguite comprendono un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per 20 persone, considerate parte di un’organizzazione strutturata e attiva nella città berica e non solo. Oltre agli arresti, sono state disposte numerose perquisizioni domiciliari.
L’operazione, una delle più imponenti degli ultimi anni sul territorio veneto, ha visto impegnati circa 300 carabinieri provenienti da tutta la regione, affiancati dai reggimenti Lombardia ed Emilia-Romagna. A supporto del blitz sono intervenute anche le squadre di intervento speciale dei reggimenti 7° Trentino Alto Adige, 13° Friuli Venezia Giulia e del 4° battaglione Veneto, oltre all’aliquota di pronto intervento del Comando provinciale di Padova. A completare il dispositivo operativo, le unità cinofile antidroga e un elicottero del 14° Elinucleo di Belluno, che ha sorvolato le aree interessate dai controlli. Sono arrivati anche da Roma i complimenti per l’operazione condotta dai Carabinieri di Vicenza contro il traffico internazionale di stupefacenti. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso pubblicamente il proprio apprezzamento attraverso un messaggio diffuso su X, nel quale ha definito “brillante” l’azione che ha portato allo smantellamento di un’organizzazione criminale attiva nello smercio di droga.
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Nel novembre 2020, la Cooperativa che opera nell’ambito della «salute mentale» nel territorio padovano, ge stendo comunità riabilitative in convenzione con l’ULSS e MeA , avviano un progetto di fusione che diviene ef fettiva nel 2021. Con la fusione si persegue l’obiettivo dell’integrazione dei servizi e uno sviluppo sinergico dei processi aziendali attraverso la creazione di un’unica struttura organizzativa. Dal punto di vista strategico, la fusione ha consentito di condividere il know-how delle due cooperative che, sommato, può dare una risposta più adeguata all’evoluzione di una utenza con bisogni sempre più complessi. Con l’occasione la ragione sociale di MeA MosaicoeAias Società Cooperativa Sociale viene cambiata in
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Gli investimenti. Vicenza punta sugli impianti sportivi
La Giunta dà il via a nuovi interventi su pattinodromo e palasport
Via libera dalla giunta Possamai a 463 mila euro per manutenzioni straordinarie su impianti sportivi vicentini. Gli interventi riguardano palasport, pattinodromo e palestre scolastiche, con lavori su sicurezza, video sorveglianza, impianti antincendio e efficientamento energetico
Il Comune di Vicenza spenderà 463 mila euro per la manutenzione straordinaria di impianti sportivi e palestre. È stato approvato lo scorso 17 novembre dalla giunta Possamai il progetto di fattibilità tecnico economica degli interventi che saranno eseguiti sul pattinodromo, sul palasport, sulla palestra di atletica pesante e sulla palestra della scuola Colombo.
fica investire nella comunità e nel benessere delle persone – sottolinea l’assessore allo sport Leone Zilio –. Queste manutenzioni straordinarie permetteranno alle società sportive e alle scuole di lavorare in ambienti più sicuri e adeguati alle esigenze attuali. Vogliamo che ogni atleta, dai più piccoli ai più esperti, possa trovare negli impianti comunali spazi all’altezza delle loro attività e delle loro ambizioni».
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«Con questo primo pacchetto di interventi – spiega l’assessore ai lavori pubblici Cristiano Spiller –diamo un segnale concreto di attenzione verso strutture che ogni giorno accolgono migliaia di cittadini, associazioni e atleti. Si tratta di lavori attesi, che puntano a migliorare sicurezza, funzionalità ed efficienza energetica degli impianti, con l’obiettivo di mantenere la qualità degli spazi pubblici e rendere le strutture sportive sempre più moderne e accoglienti».
Il progetto, che rientra nella prima annualità del Piano triennale dei lavori pubblici 2025-2027, sarà finanziato per 400 mila euro da un mutuo della Cassa Depositi e Prestiti e per altri 63 mila euro da risorse proprie del Comune di Vicenza.
«Investire negli impianti signi-
All’interno del palazzetto dello sport di viale Ferrarin saranno eseguiti diversi lavori che riguardano l’adeguamento dell’accesso al palco per le riprese televisive e dei parapetti, interventi di potenziamento dell’impianto di video sorveglianza, la realizzazione di un impianto anti intrusione, l’installazione di una tenda ignifuga in sostituzione di quella che divide il campo dai magazzini, l’installazione di infissi con vetri di sicurezza nella sala radio, la rimozione dei controsoffitti rovinati e usurati e l’installazione di una nuova linea elettrica per i contasecondi dei canestri.
Sempre in viale Ferrarin, al pattinodromo comunale, sarà realizzata una nuova postazione per i giudici di gara, e saranno migliorate le
condizioni di sicurezza per la zona di accesso.
Nella palestra per atletica pesante di via Carducci saranno realizzati interventi di adeguamento alle norme antincendio, con la sostituzione dei contro soffitti, delle pavimentazioni non in gres, il rivestimento delle pareti con materiale ignifugo e l’installazione di impianti antincendio.
La palestra della scuola Cristoforo Colombo sarà sottoposta, infine, a un intervento di efficientamento energetico, che prevede la sostituzione delle lampade tradizionali con luci a led e degli estrattori d’aria con apparati a basso consumo e maggiore portata.
Tennis: i Comunali restano in Serie A1
È arrivata al fotofinish la certezza della permanenza in Serie A1 per il Tennis Comunali Vicenza che vincendo la gara di ritorno con il TC Sinalunga (4-2), si è assicurata di competere un altro anno con le migliori 16 squadre d’Italia! Cuore, coraggio, sofferenza e, soprattutto, uno straordinario spirito di squadra hanno portato a centrare l’obiettivo che è arrivato grazie ai successi nei due doppi. Infatti, i singolari si erano chiusi ancora una volta in parità.
A brindare con la squadra al termine dell’incontro anche l’assessore allo sport Leone Zilio e il vicepresidente della Fitp Gianni Milan, mentre i complimenti via social sono arrivati perfino dal coach di Jannik Sinner, Simone Vagnozzi che ha voluto complimentarsi con tutto il team, ricordando la sua partecipazione al campionato di
serie A2 con i Comunali dal 2015 al 2019.
«Il fatto di disputare la serie A1 con i giocatori cresciuti con noi, e mi riferisco in primis a Peruffo, Bosio e Battiston - ha commentato il presidente Enrico Zen -, ha creato un entusiasmo importante che ci
ha dato una spinta in più. Il nostro non è stato un campionato facile, ma non ci siamo mai disuniti e siamo rimasti compatti fino alla fine. Adesso ci gustiamo la permanenza nella massima serie, avremo tempo per pensare come affrontare il prossimo anno».
Foto del brindisi il secondo da destra è il vice presidente Fitp Gianni Milan e il secondo da sinistra (guardando la foto) è l’assessore Leone Zilio
Hockey. Il difensore analizza la stagione dei Berici prima del giro di boa
MC Control Vicenza: il bilancio di metà stagione con Tobia Vendrame
A
soli due anni e mezzo dalla fondazione degli MC Control, la compagine vicentina si è già affermata come la più forte corazzata nel panorama dell’hockey inline italiano. Nata da una costola dei Diavoli Vicenza a causa di una spaccatura all’interno della dirigenza, la squadra berica ha dominato il campionato di Serie B nell’anno della sua fondazione, con 16 vittorie su 16 in regular season e appena una sconfitta su cinque incontri di playoff. Dopodiché, i berici sono approdati in Serie A, dove hanno continuato la striscia di vittorie: due sole sconfitte in campionato, contro i campioni in carica del Milano e nel derby con l’Asiago, e poi una cavalcata perfetta nei playoff che li ha visti conquistare lo scudetto da imbattuti. La stagione in corso, se possibile, è partita ancora meglio, con gli MC Control ancora a punteggio pieno a una settimana dalla metà del
campionato e con già un trofeo in bacheca: la Supercoppa conquistata a Forlì contro il Milano. Abbiamo chiesto a Tobia Vendrame, volto storico dell’hockey regionale e nazionale che nel 2023 scelse di scendere in Serie B pur di giocare con il gruppo a cui era tanto legato, di fare il punto sulla (ri)nascita del Vicenza e sulla stagione in corso. Il classe ’98 non ha dubbi sugli obiettivi stagionali: “Vogliamo vincere tutto il possibile: non siamo a un punto di svolta, perché la stagione è iniziata come è finita quella precedente e siamo molto soddisfatti del lavoro svolto”, spiega il difensore trevigiano.
“Abbiamo ancora tanta strada da fare, ma siamo partiti nel modo giusto, con tanta voglia di lavorare e continuare a crescere, perché serve una squadra veramente forte per puntare agli obiettivi che ci siamo prefissati”. Ma questo non deve dare l’idea di un gruppo os-
Cronaca di una partita rocambolesca
Forlì, ultimo weekend di ottobre. Sotto una fitta coltre di nubi, Vicenza e Milano si contendono il primo trofeo stagionale. Quella che solo due anni prima sarebbe stata una sfida tra un Davide veneto e un Golia lombardo, ora vede invertite le forze in gioco. Eppure, per gran parte della partita a dominare è proprio la formazione Milanese. “La supercoppa è un trofeo difficile – racconta Tobia Vendrame, difensore del Vicenza –perché si tratta di una partita secca ad appena due mesi dall’estate. Gli innesti stagionali devono ancora ambientarsi e i veterani ingranare”. Vendrame spiega che le grandi dimensioni della pista di Forlì permettono creatività e libertà di espressione in campo, ma il gioco del Vicenza è invece basato
sessionato dal successo, infatti Vendrame spiega che lui e compagni sono consci dei propri mezzi e questo gli ha permesso finora di vivere ogni gara con passione ed entusiasmo, rafforzando lo spirito di squadra e il clima in spogliatoio: “Vogliamo vincere e basta, se perdiamo siamo dispiaciuti come chiunque altro”.
Ma come ogni capolista, anche gli MC Control sono al centro delle analisi tattiche degli avversari e tutte le quadre del campionato si stanno attrezzando per contrastarli, sviluppando strategie specifiche che, confessa Vendrame, già dalla scorsa stagione hanno dato non pochi grattacapi ai berici: “Tendiamo a soffrire squadre molto chiuse in difesa – spiega – e ultimamente tutti giocano a box contro di noi”. Il Vicenza, infatti, è una squadra molto veloce e punta sulle forti individualità per bruciare gli avversari nell’1 contro 1, ma quando si
su giocate istintive, rapide e letali: “Noi non siamo abituati a pensare a ciò che facciamo, abbiamo buoni automatismi e velocità come armi principali”. La serata di grazia dell’estremo difensore milanese, Mattia Mai, che al termine della gara avrà messo a segno ben trenta parate, completa il quadro di quella che avrebbe potuto essere una serata da incubo per gli MC Control. “Mai ha evitato almeno tre o quattro gol praticamente fatti, se il primo tempo fosse finito 3-1 per noi non penso avremmo rubato niente” ammette Vendrame con ammirazione, e un accenno di frustrazione, nei confronti dell’estremo difensore avversario. A dieci minuti dal termine, però, ecco la svolta: “Quando sei sotto di due reti in una partita secca smetti di
trovano contro una squadra chiusa in difesa e ben organizzata, diventa indispensabile esplorare nuove possibilità per trovare gli spazi e colpire. A gennaio arriveranno due nuovi rinforzi dal campionato francese, gli attaccanti Illan Farmer e Valentin Gonzalez, che secondo Tobia saranno innesti preziosi per portare ulteriore talento e ancora più velocità. Ma Vendrame
sottolinea che non sarà una soluzione definitiva: “Tutte le squadre aggressive faticano quando ci sono quattro avversari fissi davanti porta. Persino gli Stati Uniti ultimamente faticano a trovare gli spazi e hanno rischiato di perdere i War Games, la maggiore competizione internazionale, pur dominando a livello di gioco”.
Nicola Canella
pensare o avere paura. Entri in campo e te la giochi. Abbiamo iniziato a tirare per fare gol, mettendo uomini davanti alla porta avversaria per creare traffico anche a costo di aprirci al contropiede avversario. Quella è stata la scintilla che ha svoltato la partita”. E proprio
grazie a quella scintilla il Vicenza ha messo a segno tre reti in cinque minuti che hanno permesso ai berici di portare a casa questo trofeo, che nessuna squadra vicentina era mai riuscita a conquistare in trent’anni di hockey inline sul territorio. (n.c.)
Tobia Vendrame, difensore degli MC Control Vicenza
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NATALE A PADOVA
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SOTTO UN CIELO DI MERAVIGLIE
segue da pag. 1
Imprese, sanità, giovani
Il terzo tema che la Giunta Stefani è chiamato a prendere di petto è certamente quello dei giovani: dal Veneto ogni anno se ne vanno in molti, non solo all’estero ma anche verso Lombardia e soprattutto Emilia Romagna. Tra i fattori che producono questa emigrazione sembra esserci la scarsa vitalità del nostro territorio in termini sociali, occupazionali e di “prospettiva”. Le nostre ragazze e i nostri ragazzi non riconoscono nel Veneto la possibilità di crescere, di cambiare, di essere al passo
e
ambiente:
le sfide che attendono Stefani
con la modernità e la velocità del tempo. Vero o falso che sia questo, in buona sostanza, è quello che rispondono quando li si interroga nel tentativo di analizzare le motivazioni alla base di questa “fuga” e, nel contempo, quando si cerca di capire perché in Veneto non arrivino giovani da altre regioni o stati europei in numero sensibili. Il quarto dossier urgente sul tavolo è quello ambientale. Il Veneto, per la propria posizione geografica, si trova in una delle aree con l’aria peggiore d’Europa. A questo
Il presidente eletto. Sociale, sanità e lavoro fra i temi
Stefani: “Giunta prima di Natale, gli assessori non faranno politica”
Incassata la netta vittoria alle urne, il presidente neo eletto della Regione Alberto Stefani si è subito messo al lavoro sulla composizione della squadra di governo che, come ha ribadito in più occasioni, sarà messa a punto prima di Natale. Sul toto-assessori, Stefani assicura che terrà conto dell’accordo pre elettorale di coalizione - cinque assessorati per Fratelli d’Italia, quattro per la Lega e uno per Forza Italia - ma l’aspetto più importante sarà quello della competenza specifica. “Una cosa che chiederò agli assessori sarà quella di non occuparsi di dinamiche politiche. - afferma - Chi entra in giunta farà l’assessore al cento per cento e si occuperà cento per cento della propria area di competenza, non di beghe politiche. Servono persone che conoscano il tema di riferimento e che possibilmente abbiano fatto anche il sindaco, un passaggio fondamentale che richiama anche l’importanza di rispondere ai cittadini. Sceglierò in base a questo, anche se in accordo con le segreterie di partito. Terrò per me invece la delega ai giovani”. Di fronte al successo elettorale Stefani prende un impegno preciso: “Chi fa politica deve rispondere delle proprie idee e delle proposte fatte. Abbiamo messo al centro della nostra agenda politica il tema del sociale, della sanità, del lavoro; l’abbiamo fatto con coraggio, tenendo conto di alcuni trend importanti che avremo davanti e abbiamo fatto sì che questi temi diventassero la parte centrale della nostra agenda amministrativa, del nostro programma”. Sul fronte sanitario ha ribadito un concetto: “La priorità è e sempre dovrà essere la sanità pubblica, in quanto
diritto inalienabile dei cittadini. L’integrazione tra le due è inevitabile, ma la gerarchia non deve cambiare. In Veneto abbiamo il record negativo di accessi impropri al Pronto Soccorso e questo deve cambiare, perché si rischia di non poter gestire le vere emergenze. Alcune Ulss hanno già attivato dei percorsi di telemedicina per le pratiche meno urgenti (attraverso i numeri di assistenza 116 e 117) e intendo replicare questo modello su tutto il territorio regionale”. Per il mondo lavoro il governatore guarda ad una forte integrazione degli istituti di formazione professionale tecnica con le imprese, perché entro il 2030 mancheranno in Veneto 280mila lavoratori qualificati. Inoltre c’è la proposta di un tavolo anti burocrazia per agevolare le aziende. Quanto alle infrastrutture spicca la nuova holding autostradale entro il 2026, per riunire le attuali società del Triveneto e affrontare anche la questione Pedemontana. Sull’addizionale Irpef si deciderà in un secondo momento. Infine una promessa: “Farò il possibile per diventare il rappresentante di tutti i Veneti, anche quelli che non mi hanno votato”. (n.s.)
Il
si sommano i fenomeni, sempre più violenti, determinati dal cambiamento climatico che, trovando un terreno fortemente impermeabilizzato dalla grande cementificazione di tutti questi anni, producono gravi danni. Mentre ci si interroga, anche in modo un po’ morboso, su cosa farà Luca Zaia in futuro, il presidente Alberto Stefani sembra essere già al lavoro consapevole che il Veneto, oggi più che in altri momenti, deve ritrovare la forza per correre.
centronistra. Giovanni Manildo rivendica il risultato
“Il Veneto vuole l’alternativa”
Giovanni Manildo guardando al risultato elettorale sottolinea come i voti ottenuti segnino una svolta per lo schieramento progressista in Veneto. “Dopo anni di arretramento siamo risaliti, è la conferma che in Veneto c’è una parte del Paese che non si rassegna, che vuole un’alternativa, che crede in una politica capace di ascoltare e proporre”. Il candidato del centrosinistra sottolinea il frutto di un lavoro “serio e paziente”, costruito in oltre 120 giorni di campagna elettorale attraverso incontri, ascolto e la definizione condivisa di un programma basato su sette priorità. “Dopo quindici anni di arretramento – osserva – il centrosinistra rischiava la marginalizzazione. Oggi invece ritrova
spazio, voce e credibilità. Abbiamo piantato il chiodo decisamente più in alto”. Valutato positivamente, poi, il risultato ottenuto in città chiave come Padova e Venezia, dove la coalizione di centrosinistra si è imposta sugli avversari. Manildo non ignora però la forte astensione, ulteriore campanello d’allarme per la democrazia regionale che non va sottovalutato né ignorato: “L’affluenza in calo ci preoccupa e dovrebbe interrogare tutta la politica”. Secondo l’ex sindaco di Treviso, il voto conferma che i temi messi al centro della campagna – sanità pubblica, lavoro dignitoso, ambiente, casa, opportunità per i giovani – intercettano una domanda crescente nella società veneta. “Da qui si riparte, con
ancora più convinzione”, sottolinea. Il candidato racconta anche di aver chiamato il neo presidente Stefani per un augurio personale di buon lavoro. “Un gesto doveroso – spiega – ma il nostro impegno non finisce qui. Inizia ora un percorso più ampio: il Veneto ha bisogno di un’opposizione seria, costruttiva e determinata, e ha bisogno di una visione diversa. Noi ci saremo, ogni giorno, per dare voce a chi non ce l’ha”.
La sorpresa. “Resistere Veneto” raccoglie il 5,13% Szumski esulta: “Abbiamo fatto l’impresa”
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esistere Veneto” entra in Regione con due consiglieri, risultato sopra le aspettative per la lista di Riccardo Szumski che supera il 5% con oltre 69 mila voti. L’ex sindaco di Santa Lucia di Piave definisce il traguardo raggiunto “un’impresa”. “Eravamo partiti con pochi mezzi ma tanta volontà e siamo riusciti a raccogliere 30mila firme. Da quel momento abbiamo capito che qualcosa si stava muovendo. L’arrivo dei volontari ha generato un entusiasmo crescente”. Il leader di Resistere Veneto guarda già all’attività in Consiglio regionale e illustra le
priorità del suo programma: “Ci batteremo per una sanità più vicina alle persone, dove i medici possano curare senza pensare solo ai risparmi. Ci occuperemo della montagna, del territorio e proporremo una moneta veneta basata su un credito Irpef trasformato in digitale. Sul tema dell’addizionale Irpef faremo una campagna forte per coinvolgere la popolazione che ha votato per l’autonomia”. Guardando al futuro non nasconde le difficoltà e così si rivolge ai propri sostenitori: “La partita sarà durissima, certo, ma noi scendiamo in campo. E la gio-
cheremo fino all’ultimo minuto, con la stessa passione che avete dimostrato ogni giorno. «Le grandi cose non si fanno da soli, e non si fanno per caso: si fanno insieme». Mai come oggi, queste parole descrivono ciò che abbiamo vissuto”.
Alla maggioranza 34 seggi, all’opposizione 17 Lega primo partito, seguono Pd e Fratelli d’Italia
ALBERTO STEFANI
LUCA ZAIA
GIORGIA BEDIN
MATTEO PRESSI
DIEGO RUZZA
GIAMPAOLO TREVISI
ERIC PASQUALON
NICOLÓ MARIA ROCCO
FLAVIO BALDAN
ELISA DE BERTI
LAURA BESIO
JONATAN MONTANARIELLO
JACOPO MALTAURO
SONIA BRESCIANIN
CRISTIANO CORAZZARI
STEFANO VALDEGAMBERI
ANNA LESO
ANNA MARIA BIGON
ALESSIO MOROSIN
ROSANNA CONTE
CARLO CUNEGATO CLAUDIO BORGIA GIOVANNI MANILDO
ELENA OSTANEL
FILIPPO RIGO
FRANCESCO RUCCO
CHIARA LUISETTO
ANTONIO MARCO DALLA POZZA
RICCARDO BARBISAN
ANDREA TOMANELLO
FILIPPO GIACINTI
ALESSANDRO DEL BIANCO
RICCARDO SZUMSKI
MANUELA LANZARIN
ROBERTO MARCATO
FRANCESCO CALZAVARA
VALERIA MANTOVAN
ANDREA MICALIZZI
DAVIDE LOVAT
ELISA VENTURINI
ALESSIA BEVILACQUA
ELEONORA MOSCO
ROBERTA VIANELLO
LUCAS PAVANETTO
MONICA SAMBO
FLAVIO TOSI
MARCO ZECCHINATO
Il commento. L’assemblea generale con 2200 invitati al Centro Congressi in Fiera
Confindustria chiede attenzione al Governo ma non c’è traccia di autocritica né di contenuti
Nella sua relazione la presidente Paola Carron lamenta una “lenta perdita di competitività” e sottolinea il rischio “di perdere il nostro sistema industriale per mancanza di visione”
“Sostenere l’industria significa sostenere l’Italia”. Ecco la frase più applaudita della relazione durata 26 minuti con cui Paola Carron ha inanellato una serie di lagnanze, qualche luogo comune come quello appunto virgolettato qui sopra e zero ricette. Un altro zero va alla autocritica: “buona parte della politica italiana guarda all’industria con diffidenza”. Ci chiediamo il perché? No. Paola Carron spiega che c’è stata “una lenta perdita di competitività”.
“Parla sulla liberazione di energie, puntare sui giovani, sulle donne” parole che riecheggiano dai comizietti di Landini a quelli della Schlein e crediamo anche in quelli di Szumski o Rizzo nelle stesse ore. “E’ una scelta casuale” disse la presidente Paola Carron a chi le chiedeva come mai l’assemblea a
poche ore dal voto in Veneto. C’era la stessa probabilità di beccare un numero secco alla roulette ma facciamo finta di credere che la Confindustria giochi a dadi. E’ uscito il numero per Paola Carron perché non si sa davvero immaginare cosa avrebbero potuto titolare i poveri cronisti se non “Confindustria Veneto Est sferza la politica, c’è una questione settentrionale”.
Chi scrive ha ascoltato tre volte il video disponibile sul sito di Confindustria. A parte la “visione di città di città” che sembra il titolo di una filastrocca di Gianni Rodari, rimane ben poco di profondo. Sarà per la lettura monocorde del gobbo digitale, sarà perché la luce azzurrina soffusa avrà mietuto chissà quante vittime tra i 2200 stanchi imprenditori e funzionari di Confindustria comandati a par-
tecipare all’assemblea di struttura, ma, come recitava l’immortale Califano, “tutto il resto è noia” o qualcosa di poco distante. Giova ricordare l’occasione persa. All’assemblea annuale dalla bocciofila in su, il presidente prima di lagnarsi di ciò che non hanno fatto gli altri, di solito elenca cosa ha fatto lui assieme ai suoi collaboratori. Non c’è traccia di questo bilancio nei 26
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minuti di lettura del discorso della presidente. Ritorneremo fiduciosi l’anno prossimo.
“Rischiamo di perdere il nostro sistema industriale per mancanza di visione” dice Paola Carron rivolgendosi al proprio presidente nazionale Orsini. “Attendiamo dal Governo il segnale di una volontà del Governo di agire qui ed ora”. Strano sarebbe che il Governo vo-
lesse invece dare il segnale di voler agire altrove e l’anno scorso. Insomma la rifondazione luogocomunista potrà valere sotto elezioni, sia per i candidati che per i presidenti. Poi a chi verrà dopo di noi il compito di porre sul piano storico il peso di un discorso che dopo tre volte strappa al massimo uno sbadiglio. Alberto Gottardo
La classifica. Dicembre è tempo di bilanci, ma anche di regali. Ecco i nostri personalissimi consigli di lettura
Libri e fumetti “Made in Veneto, la Top 10 del 2025
Questo 2025 che sta per concludersi ci ha regalato tantissime opere firmate da autori ed autrici venete. Libri, fumetti, storie in cui perdersi e ritrovarsi e, soprattutto, con cui cercare di interpretare meglio un presente sempre più complesso e sfuggente. La letteratura, scritta o disegnata, resta infatti una bussola imprescindibile per capire la modernità, proprio grazie ai suoi tempi lenti che ci costringono a pensare, a ritornare indietro sulle pagine appena sfogliate, ad attivare sinapsi apparentemente dimenticate.
Come sempre a dicembre quindi vi propongo la mia personalissima Top10 dei libri e dei fumetti “Made in Veneto” pubblicati quest’anno, che è anche un’ottima “lista regalo” per il Natale che si avvicina. Ovviamente i titoli sono in ordine sparso, non ci sono primi o secondi in questa Top10 che vuole essere anche un invito a esplorare le diverse sfaccettature della produzione culturale della nostra regione che, alla faccia dei tanti lamentosi, riesce sempre a sorprendere.
Thrillerone.
NIENTE SUCCEDE PER CASO
Stefano Tamiazzo (Toshokan)
In un devastato mondo del futuro, dove le classi agiate vivono su una sorta di isola volante e i poveracci su una superficie ormai compromessa, si è sviluppata una forte diffidenza nei confronti della tecnologia, considerata responsabile della catastrofe.
L’ex maggiore
Hara si nasconde tra la popolazione comune e ripara resti di robot, ma i soldati gli danno la caccia. Un fumetto meraviglioso impreziosito da due storie brevi, disegni preparatori, illustrazioni a colori, approfondimenti e un’intervista all’autore. Un fumetto bello bello bello in modo assurdo. Fumettazzo.
LA GHENGA DEGLI STORTI, Fulvio Luna Romero (Marsilio Editori)
CHEO TALES, di Emanuele Apostolidis, Francesco Bellu e Federico Gardin (Beccogiallo edizioni)
Appena arrivata a Polis, dove l’archeologia è vietata, Dafne si ritrova con un amuleto misterioso lasciatole dal padre, scomparso anni prima. Insieme a Greta e Perry, scoprirà che nei sotterranei della città si cela un mondo nascosto di enigmi, miti... e un Oracolo pronto a guidarli contro i Titani. Perché certi miti non sono scomparsi. Sono solo in attesa... di essere risvegliati. Una storia fantastica per riscoprire il mito e le nostre radici. Avventuroso.
UNA FORESTA DI SCIMMIE, Andrea Pennacchi (Marsilio)
vorzio e nuove partenze, il viaggio sull’Orient Express segna la svolta che la porterà verso il successo. Un fumetto che vale quanto un viaggio sul leggendario Orient Express (ma costa molto meno). Misterioso.
DIVERSAMENTE SOLE, Francesca Chiesa (Edizioni Open)
LA CONGIURA DELLE VIPERE, Matteo Strukul (Newton Compton) Venezia, Seicento. I pirati Uscocchi minacciano la Serenissima mentre un giustiziere mascherato, lo Spettro di Venezia, colpisce nell’ombra. Tra complotti politici, una giovane profumiera in ascesa e l’enigmatica Invelenada, si intrecciano vendette e misteri attorno alla vera identità dello Spettro. Un romanzo storico che è più appassionante di una serie Netflix.
Andrea Rasic vive una vita normale a Gorizia, finché un’imboscata rivela le abilità letali del suo passato da Husky, membro della “ghenga degli storti”. Costretto alla fuga, riemergono i ricordi di un Veneto degli anni OttantaDuemila fatto di violenza, ambizioni e traffici. Braccato, Rasic cerca di capire chi lo vuole morto e perché. Praticamente “C’era una volta in Veneto” (e scusate se è poco). Criminale.
IL MITO DEL MINOTAURO. AR-
Will incontra a Venezia Shylock e Tubal, scoprendo ebrei reali e complessi, lontani dagli stereotipi dell’Inghilterra. Ma la faccenda della «libbra di carne» e la morte di Antonio complicano tutto. Andrea Pennacchi segue Will alle origini de Il mercante di Venezia, mescolando fantasia, storia e teatro in un racconto sulle radici del Bardo. Perché Andrea Pennacchi non è solo un ottimo attore, ma un vero cantastorie. Sorprendente.
AGATHA CHRISTIE. LA REGINA
DEL GIALLO, Michele Botton e Angela Sancono (Beccogiallo)
Agatha Christie cresce in una famiglia benestante e sfida da subito le convenzioni, imparando a leggere da sola. Dopo un primo percorso musicale e il matrimonio con Archibald Christie, scopre la scrittura e si fa spazio nel romanzo poliziesco dominato dagli uomini. Tra lutti, di-
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Un libro scomodo ma prezioso: non racconta storie a lieto fine, anzi, le storie che racconta appartengono al genere di quelle che non finiscono mai. Di tutte, una soltanto si risolve in una speranza di serenità. Delle altre si può solo dire che offrono un’unica amara rassicurazione: si svolgono in una realtà molto lontana dalla nostra. Un libro importante per provare a capire che non esiste solo l’Occidente. Doloroso.
IL VALORE DELLE COSE, Serena Cappellozza (Sellerio)
La detective Mirna Pagani, lavora in Laguna, all’ombra di Venezia e, pur essendo alle prese con una vita familiare al collasso, in questa sua prima apparizione letteraria è messa subito alla prova con un’indagine impossibile.
Un giallo classico che sarebbe perfetto per una serie tv. Giallazzo.
LA NOTTE HA IL SUO PROFUMO Marco Azzalini (Laurana)
Un’indagine in una città che non riesce a liberarsi del suo passato,
un gruppo di amici legati da un segreto indicibile, una canzone indimenticata, un amore spezzato, in una tensione crescente e ineluttabile che condurrà a un epilogo amaro e sorprendente, dove niente e nessuno sarà risparmiato. Un romanzo che lascia il segno e che racconta una città che ha paura di raccontarsi. Stordente.
A ESEQUIE AVVENUTE, Massimo Carlotto (Einaudi Stile Libero)
In un inverno gelido del Nordest, l’Alligatore indaga sul rapimento di una donna che non viene liberata nemmeno dopo il pagamento del riscatto. Con Max la Memoria e Beniamino Rossini cerca la verità contro chi vuole insabbiare tutto. Un romanzo doloroso che riporta sulle scene un personaggio letterario che ha fatto la storia del noir. Gigantesco.
Giacomo Brunoro
• Chi è Giacomo Brunoro
Classe ‘76, padovano. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di SUGARPULP, collabora con Veneto24, docente per Forema e per SMART Innovation School.
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Sostenibilità.
Despar Nord, l’impegno per la biodiversità cresce insieme ai territori
Difendere la biodiversità significa proteggere il futuro dei territori: per questo Despar Nord porta avanti iniziative concrete come le Case delle Api, il Bosco Diffuso e attività educative che coinvolgono scuole e realtà locali in un impegno continuativo
La tutela della biodiversità è una delle sfide decisive per la sostenibilità ambientale e Despar Nord ha scelto di contribuire con progetti concreti, continuativi e realizzati coinvolgendo i territori e le comunità in cui è presente attraverso progetti educativi, iniziative e interventi dedicati alla tutela e alla rigenerazione degli ecosistemi. Un impegno che si inserisce nel più ampio percorso di sostenibilità dell’Insegna dell’Abete e che prosegue in sinergia con le iniziative già avviate anche insieme al Consorzio Despar Italia, di cui l’azienda fa parte.
T ra le iniziative più significative portate avanti da Despar Nord, insieme al Consorzio Despar Italia, spiccano i progetti “Case delle Api Despar” e “Il Bosco Diffuso Despar” realizzati in partnership con PlanBee. In particolare “Case delle Api” è un’iniziativa nata nel 2025 con l’obiettivo di promuovere la biodiversità e contribuire concretamente a proteggere le api, insetti fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi grazie al loro
ruolo di principali impollinatori. Le attività degli alveari sono monitorate da apicoltori professionisti, che garantiscono il benessere delle colonie e forniscono aggiornamenti periodici sul loro stato di salute. Nei territori di Despar Nord le arnie sono state collocate a Codemondo di Reggio Emilia grazie alla collaborazione tra Despar Nord e l’Associazione Api Libere che ha messo a disposizione alcuni terreni di proprietà per ospitare i nuovi alveari collocati in una zona selezionata per il suo impatto positivo alla flora locale. Il legame con il territorio passa anche attraverso il Bosco Diffuso Despar, iniziativa nazionale avviata nel 2023, alla quale Despar Nord partecipa attivamente. Dopo i 400 alberi piantati tra Veneto ed Emilia-Romagna nelle prime due edizioni del programma, quest’anno l’azienda ha messo a dimora 250 nuovi alberi, presso i terreni di Feeducia, microazienda che pratica agricoltura rigenerativa a Colle Umberto in provincia di Treviso. Salici, querce, noccioli, ontani e acacie sono stati
Al via il primo laboratorio
Si è concluso giovedì 27 novembre, all’Interspar di Montebelluna, il primo laboratorio didattico sulla biodiversità promosso da Despar Nord. Il progetto ha coinvolto 38 alunni delle classi terze della scuola primaria “Ugo Foscolo” di San Gaetano – Montebelluna (TV) ed è stato sviluppato con Moretto Farm,
piantati in una zona di infiltrazione dell’acqua, così da ridurre il rischio di detriti su proprietà confinanti, ricaricare la falda freatica da cui si attinge con il pozzo, proteggere il suolo e migliorare il ciclo dei nutrienti. A conferma dell’obiettivo sociale e di promozione della consapevolezza sui temi della sostenibilità e della tutela ambientale, il progetto ha visto la partecipazione degli alunni della scuola primaria “Giovanni Pascoli” di Colle Umberto che hanno preso parte alla
piantumazione. I nuovi alberi vanno così ad ingrandire la superficie del “Bosco Diffuso Despar” sui territori di riferimento dell’azienda dell’Abete, portando così a 650 gli alberi che compongono la superficie del Bosco Diffuso Despar.. A conferma del proprio impegno, l’azienda ha inoltre rinnovato per il 2025 anche il progetto di riforestazione sostenuto insieme a WOWnature attraverso le linee a marchio Econvivo e Verde Vera e ha inoltre dato vita al progetto
“Alla scoperta della biodiversità”, che ha visto l’avvio del primo laboratorio didattico presso l’azienda agricola trevigiana Moretto Farm coinvolgendo anche una scuola del territorio. Un mosaico di azioni, diverse ma complementari, che raccontano una visione condivisa: proteggere la biodiversità significa proteggere il futuro dei territori e delle comunità che li abitano. Despar Nord ha scelto di farlo, ogni giorno, insieme a chi quei territori li vive.
didattico sulla biodiversità con Moretto Farm
innovativa realtà agricola trevigiana specializzata in acquaponica e apicoltura sostenibile. Il percorso è iniziato il 4 novembre con la visita alla serra acquaponica dell’azienda agricola e alle sue arnie, in un ambiente pensato per sostenere le api e garantire loro fonti di nettare anche in momenti di scarsità, e ha
permesso agli alunni di approfondire i temi della biodiversità, dell’apicoltura, dell’acquaponica e del ruolo fondamentale delle api negli ecosistemi. Durante l’evento conclusivo all’Interspar di Montebelluna, i piccoli alunni sono diventati protagonisti presentando disegni e lavori ispirati alla visita e completando il percorso con un viaggio tra gli scaffali dedicato alla filiera del miele osservata in azienda. I loro disegni, che raccontano con freschezza e creatività quanto vissuto durante il laboratorio, sono poi stati esposti in una piccola mostra allestita in negozio, per essere condivisi con l’intera comunità e valorizzare il loro impegno. Moretto Farm, fondata da giovani imprenditori è oggi un esempio virtuoso di economia circolare e tutela della biodiversità grazie a produzioni di qualità e prive di chimica. La col-
laborazione con Despar Nord rientra nel progetto “Sapori del Territorio”, che valorizza le eccellenze agricole locali e microlocali. Questo primo laboratorio rappresenta solo l’inizio: nel 2026 Despar Nord
prevede infatti nuove attività con altre scuole e produttori del territorio, per diffondere una cultura ambientale che unisca innovazione, responsabilità e forte radicamento territoriale.
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Life Style San Valentino e Carnevale
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CineTerme
Film proiettati a bordo piscina da guardare immersi nell’acqua calda Venerdì 06.02.2026
Il San Bortolo apre nuove frontiere: pacemaker senza fili per i pazienti più fragili
AVicenza, la Cardiologia del San Bortolo ha introdotto un approccio che amplia le possibilità terapeutiche per i pazienti più complessi: il pacemaker senza fili. Il dispositivo è stato impiantato con successo in situazioni considerate a lungo proibitive, confermando il ruolo del centro come punto di riferimento per le procedure più avanzate in ambito elettrofisiologico.
L’attenzione si è concentrata in particolare sui portatori di protesi alla valvola tricuspide. In questi casi, l’impianto tradizionale risulta spesso sconsigliato: fili attraverserebbero la protesi, con il rischio di comprometterne il funzionamento e favorire l’insufficienza cardiaca, oltre a incrementare il rischio infettivo. L’esperienza maturata con pacemaker senza fili ha permesso di intervenire su tre pazienti con protesi biologica alla tricuspide, offrendo una stimolazione efficace senza interferire con la valvola artificiale. La procedura richiede competenze specifiche. Il sistema di rilascio del dispositivo viene fatto passare attraverso la protesi fino al ventricolo destro, dove la capsula del pacemaker viene lasciata in sede. I controlli successivi hanno confermato la buona risposta clinica e la sicurezza del metodo nei casi trattati, aprendo una nuova opportunità per persone che fino a poco tempo fa non avevano alternative adeguate. Un altro ambito in cui la Cardiologia vicentina ha applicato
con successo il pacemaker senza fili riguarda i pazienti trapiantati di cuore. In questi soggetti, particolarmente esposti al rischio infettivo a causa delle terapie immunosoppressive, l’assenza di cateteri e dell’alloggiamento sottocutaneo tipico dei dispositivi tradizionali rappresenta un vantaggio decisivo. Al San Bortolo, il dispositivo è stato impiantato in un paziente trapiantato con esito favorevole, riducendo un fattore di vulnerabilità per una categoria clinica tra le più delicate. Questo sviluppo conferma la capacità del centro vicentino di integrare innovazione, sicurezza e qualità delle cure. La sinergia con la Cardiochirurgia dedicata alla riparazione e sostituzione valvolare, unita alle competenze elettrofisiologiche dell’équipe del San Bortolo, ha permesso di avviare percorsi che rafforzano una tradizione di eccellenza già consolidata negli interventi percutanei sulla valvola aortica, nel trattamento della fibrillazione atriale e, oggi, nelle tecnologie leadless. L’esperienza maturata a Vicenza indica una trasformazione significativa nella gestione delle aritmie complesse. Per i pazienti ad alto rischio, la domanda non è più soltanto se impiantare un pacemaker, ma quale tecnologia scegliere. Per chi vive con una protesi tricuspide o con un cuore trapiantato, la soluzione senza fili può rappresentare un’opzione più sicura e rispettosa dell’anatomia, allineata alle fragilità cliniche individuali e capace di mantenere un’elevata efficacia terapeutica.
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ULSS 8 Berica, attivata la terza ambulanza infermierizzata
L’ULSS 8 Berica rafforza il servizio di emergenza-urgenza con una serie di interventi che potenziano in modo significativo la copertura del Suem 118 nel Vicentino. La novità principale riguarda l’attivazione, a Vicenza, di una terza ambulanza infermierizzata operativa 24 ore su 24, che si aggiunge alle due già in servizio. Contestualmente è stato ampliato anche il personale infermieristico attivo presso la Centrale Operativa del Suem 118, per garantire una gestione ancora più tempestiva delle chiamate e degli interventi. L’obiettivo è assicurare una risposta più rapida ed efficace su un’area vasta che comprende il capoluogo e numerosi comuni limitrofi, per un bacino complessivo di circa 260 mila abitanti. Solo nella sede di Vicenza, le ambulanze effettuano ogni anno più di 18 mila interventi, un volume in costante aumento che ha reso necessario un ulteriore rafforzamento dei mezzi a disposizione. Il potenziamento riguarda anche il territorio a Nord della provincia: la postazione di Sandrigo, finora attiva per dodici ore al giorno, è stata estesa all’orario H24. Questa scelta consentirà interventi più efficaci anche nelle ore notturne, garantendo supporto all’area dell’Alto Vicentino e alleggerendo il carico dei mezzi operativi su Vicenza nelle fasce serali e notturne. Un’ulteriore novità interesserà Lonigo: dal 1° dicembre l’ospedale sarà supportato dalla presenza continuativa di uno specialista rianimatoresoccorritore, assunto per garantire la guardia H24 del Presidio Riabilitativo Provinciale. La sua presenza permetterà anche di integrare l’equipaggio dell’ambulanza della sede, che diventerà così medicalizzata, con la capacità di rispondere in modo più strutturato ai codici di maggiore gravità. Questi interventi si aggiungono al recente rafforzamento già realizzato in Area Berica, dove è stata attivata un’ambulanza medicalizzata presso l’ospedale di Noventa Vicentina. Una serie di azioni coordinate che testimonia la volontà dell’ULSS 8 Berica di migliorare l’organizzazione territoriale dell’emergenza e di garantire una copertura più omogenea, efficace e continua a tutta la popolazione vicentina.(p.b.)
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La novità. L’hub dell’Ulss 8 Berica avvia una riorganizzazione profonda per rispondere a oltre 80mila accessi l’anno
L’ospedale cambia volto: nuovi spazi e percorsi rapidi
Al San Bortolo di Vicenza è iniziata una trasformazione attesa da tempo. Il principale ospedale dell’Ulss 8 Berica avvia un piano di rinnovamento che riguarda personale, spazi e percorsi interni, con l’obiettivo di rendere il Pronto Soccorso più efficiente e più adeguato ai bisogni di una popolazione in costante crescita e con quadri clinici sempre più articolati. L’affluenza quotidiana, che raramente scende sotto le duecento persone, rappresenta infatti una sfida che richiede un cambio di passo deciso.
Il Pronto Soccorso, concepito anni fa come un lungo corridoio di smistamento, non risponde più alle necessità della medicina moderna, che ha bisogno di aree di filtro, osservazione e presa in carico immediata. La direzione dell’Ulss 8 ha scelto quindi una strategia che unisce l’ampliamento delle risorse umane a una riprogettazione degli ambienti e dei flussi interni.
Il reparto, guidato da Foscarina Della Rocca, si rafforza con l’arrivo di un medico, un infermiere e tre operatori socio-sanitari. Il potenziamento è pensato per rendere più rapide le fasi cruciali del percorso dei pazienti ad alta priorità, in particolare quelli con codici arancioni e gialli, garantendo una risposta più tempestiva senza penalizzare i
casi meno urgenti, che già dispongono di percorsi dedicati. Sul fronte strutturale, il cantiere già avviato ridisegna il cuore dell’accoglienza. La sala d’attesa sarà ampliata fino a 130 posti, triplicando la superficie attuale. Sedute più comode, spazi più ariosi, nuovi impianti di climatizzazione, pavimenti e controsoffitti rinnovati puntano a migliorare il comfort in una fase spesso carica di tensione per chi arriva in ospedale. Anche il triage verrà spostato e reso più grande e visibile, garantendo un primo contatto più ordinato ed efficace. Miglioramenti importanti coinvolgono la “camera calda”, l’area protetta dove le ambulanze trasferiscono i pazienti più fragili: un ampliamento progettato per garantire ulteriore sicurezza e rapidità. La riorganizzazione comprende anche la radiologia e la sala gessi, due snodi decisivi per le urgenze. La sala gessi verrà trasferita negli spazi attualmente occupati dalle ecografie, fuori dal Pronto Soccorso, diventando centro di un percorso ortopedico rapido. I pazienti con traumi minori saranno valutati direttamente dallo specialista, senza passaggi intermedi, con un alleggerimento del carico per i medici del Pronto Soccorso e una riduzione delle attese. Gli spazi liberati saranno riconvertiti in una piccola sala d’attesa aggiuntiva e
in due nuovi ambulatori, uno dedicato al fast-track urologico e l’altro alle consulenze dei medici dei reparti. Il progetto, coordinato dal servizio tecnico dell’Ulss 8, prevede una serie di interventi concatenati che interessano Pronto Soccorso, ortopedia e un’ampia sezione di radiologia. Il budget complessivo è di circa 3 milioni di euro, con conclusioni previste entro i primi mesi del 2026. L’obiettivo è ridurre i disagi e mantenere attiva la piena operatività durante i lavori. Per cittadini, il cambiamento sarà tangibile. L’accesso diventerà più intuitivo, il triage più rapido e leggibile, le aree di attesa più confortevoli, percorsi dedicati più chiari. I pazienti con urgenze maggiori troveranno una risposta più veloce, mentre chi arriva per problemi meno gravi sarà indirizzato direttamente agli specialisti competenti. Non si tratta soltanto di un restyling, ma di una revisione profonda del modo in cui il Pronto Soccorso accoglie, filtra e tratta. Vicenza punta così a superare il modello del corridoio affollato, costruendo un luogo capace di offrire cure e orientamento, riducendo i tempi d’attesa e migliorando la qualità percepita dai pazienti. Un intervento che rispecchia la volontà di rendere il San Bortolo un hub moderno, all’altezza del ruolo che svolge per tutta la comunità berica.
Innovazione in sala operatoria: Vicenza realizza il primo trapianto di cornea artificiale del Veneto
Al San Bortolo di Vicenza l’innovazione ha trovato spazio in sala operatoria: è stato eseguito il primo trapianto di cornea artificiale del Veneto, un intervento che segna un passo avanti non solo per l’ospedale, ma per l’intera chirurgia oculare regionale. L’operazione ha riguardato un paziente di 65 anni, originario di Genova, che aveva già affrontato trentotto interventi in altre strutture senza trovare una soluzione definitiva. L’équipe guidata dal dottor Pietro Viola, nel reparto diretto dal primario Roberto Cian, ha portato a termine una procedura che su piano clinico si colloca nella fascia più avanzata delle tecniche oggi disponibili. Il trapianto di cornea artificiale segue una metodica che ricalca lo schema degli interventi tradizionali, ma richiede una precisione estrema. L’incisione iniziale, eseguita con tecnica mini-invasiva simile a quella usata per la cataratta, permette di collocare il dispositivo in posizione stabile, in aderenza alla parte interna della cornea. Il contesto chirurgico è particolarmente delicato quando, come in questo caso, l’occhio ha già subito numerosi interventi: l’anatomia alterata e i tessuti fragili impongono tempi, gesti e strumenti perfettamente calibrati. La procedura, ancora rara su scala globale, è stata eseguita circa settecento volte nel mondo e una ventina in Italia, in centri altamente specializzati come Bologna, Roma e Cagliari. Con l’ingresso di Vicenza in questo ristretto gruppo, il Veneto rafforza la propria presenza nella chirurgia oculare ad alta complessità, confermando le competenze maturate negli anni dal San Bortolo. Il dottor Pietro Viola, in servizio a Vicenza dal 2012, guida dal 2023 l’Unità dedicata ai trapianti di cornea, una struttura interna alla U.O.C. Oculistica che ha permesso di organizzare un percorso specifico per la gestione delle patologie della superficie oculare. Alla base dei risultati si trova una solida collaborazione tra professionisti, un reparto attento all’aggiornamento tecnologico e una direzione clinica che ha sempre sostenuto lo sviluppo delle tecniche più avanzate. L’Oculistica del San Bortolo copre infatti l’intero spettro della chirurgia oculare: cataratta con tecnica mini-incisionale, glaucoma, trapianti perforanti e lamellari, interventi per distacco di retina, chirurgia maculare, strabismo, palpebre e annessi, oltre alle terapie intravitreali e alle principali procedure laser. Un’offerta che rende possibile integrare interventi complessi come quello della cornea artificiale all’interno di un ecosistema clinico già strutturato. Il caso del paziente genovese mette in evidenza la difficoltà di trattare occhi sottoposti a molteplici interventi e la necessità di garantire centratura, trasparenza e stabilità a un dispositivo artificiale inserito in un tessuto particolarmente delicato. Qui la tecnologia trova la sua efficacia solo quando è affiancata da competenze esperte, capacità organizzativa e strumenti all’avanguardia. Nei prossimi mesi il San Bortolo inaugurerà nuovi spazi completamente rinnovati: undici ambulatori dotati di postazioni tecniche per il post-trattamento e tre sale operatorie dedicate alla chirurgia oculare. L’ampliamento consentirà di aumentare i volumi, migliorare i percorsi e consolidare programmi già avviati, come i trapianti di cornea naturali e artificiali. Questo primo trapianto in Veneto rappresenta un segnale importante per i pazienti considerati “senza più opzioni”.
Bando 2025. Sostegno a studi innovativi su patologie rare, oncoematologia e medicina predittiva
Ricerca pediatrica, Fondazione Cariparo investe 800 mila euro nei nuovi progetti di Città della Speranza
La Fondazione Cariparo rinnova il proprio impegno a fianco di Città della Speranza, annunciando l’avvio dell’edizione 2025 del Bando Ricerca Pediatrica, realizzato in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Un contributo complessivo di 800 mila euro verrà destinato al finanziamento di progetti di ricerca sulle patologie pediatriche, con l’obiettivo di promuovere studi innovativi e di forte impatto clinico.
La prima fase del bando è partita il 5 novembre e resterà aperta fino al 19 gennaio 2026. Possono partecipare ricercatori dell’Istituto di Ricerca Pediatrica, dell’Università di Padova e delle strutture sanitarie pubbliche delle province di Padova e Rovigo, con progetti da realizzare all’interno dell’IRP.
La selezione delle proposte si baserà su criteri di eccellenza scientifica: innovatività, rilevanza clinica, solidità metodologica, sostenibilità economica e competenza del team.
«Siamo profondamente grati alla Fondazione Cariparo – ha dichiarato Eugenio Baraldi, direttore scientifico dell’IRP – per il sostegno costante che ci permette di portare avanti progetti cruciali, dall’oncoe-
matologia pediatrica alla medicina predittiva fino alle malattie rare. La ricerca deve correre veloce, riducendo la distanza tra laboratorio e letto del paziente: per farlo servono fondi e continuità».
Per la Fondazione, si tratta di una conferma della missione filantropica a sostegno dell’innovazione biomedica. «Il Bando Ricerca Pediatrica 2025 – ha sottolineato il presidente Gilberto Muraro – sostiene progetti di eccellenza, selezionati con criteri rigorosi. Vogliamo favorire lo sviluppo di ricerche avanzate che possano tradursi in benefici concreti per i bambini e le loro famiglie. La collaborazione con Intesa Sanpaolo rafforza la nostra capacità di supportare la medicina pediatrica». Un
riconoscimento importante anche per l’IRP, come evidenziato dall’amministratore delegato Stefano Lupi: «Questo bando conferma il ruolo dell’Istituto nel panorama nazionale e internazionale. Con oltre 200 ricercatori interni e 150 esterni che operano quotidianamente a Padova, il nostro lavoro è possibile grazie a chi crede nella ricerca e ci sostiene, come la Fondazione Cariparo. A tutti va il nostro grazie». Il bando rappresenta un nuovo passo nella collaborazione storica tra Fondazione Cariparo e Città della Speranza, una sinergia che negli anni ha permesso al polo padovano di affermarsi come uno dei centri più avanzati in Europa nella lotta alle malattie pediatriche.
Infezioni respiratorie acute in crescita: quasi 503mila nuovi casi in una settimana in Italia
Le infezioni respiratorie acute tornano a crescere. Nella settimana dal 16 al 23 novembre l’incidenza è salita a 8,96 casi ogni mille assistiti, rispetto ai 7,91 del bollettino precedente. In termini assoluti significa circa 503mila nuovi episodi in sette giorni, per un totale di oltre 2 milioni e 690mila casi dall’inizio della sorveglianza stagionale. La fascia più colpita resta quella dei bambini da 0 a 4 anni, dove si registrano circa 29 casi ogni mille assistiti. A rilevarlo è il nuovo rapporto RespiVirNet, pubblicato in versione interattiva. Sul piano geografico, l’intensità delle infezioni è bassa o a livello basale in tutte le regioni italiane, ad eccezione della Sardegna, che presenta livelli medi. Il confronto con gli anni passati resta complesso: la nuova definizione di caso, passata dalle sindromi simil-influenzali (ILI) alle infezioni respiratorie acute (ARI), rende infatti difficile paragonare l’incidenza settimanale con quella delle stagioni precedenti. Nella settimana di sorveglianza sono stati caricati sulla piattaforma RespiVirNet 1.706 campioni clinici provenienti dai laboratori della rete. Le analisi hanno individuato il virus influenzale in 214 campioni, pari al 12,5% del totale. Altri 73 campioni sono risultati positivi a SARS-CoV-2, mentre 22 hanno evidenziato la presenza del virus respiratorio sinciziale (VRS). Tra gli altri virus respiratori identificati spiccano 232 Rhinovirus, 74 Adenovirus, 39 Parainfluenzali, 28 Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, 13 Bocavirus e un caso di Metapneumovirus. Per quanto riguarda l’influenza, nella comunità prevale il sottotipo A(H3N2), più frequente rispetto ad A(H1N1) pdm09. In ambito ospedaliero la distribuzione tra i due sottotipi resta simile, anche se la proporzione di H3N2 è in aumento. Non è stato segnalato alcun caso di influenza A “non sottotipizzabile”, dato che escluderebbe al momento la circolazione di ceppi aviari. Il rapporto introduce anche un chiarimento sulla nuova definizione di caso adottata dalla sorveglianza. Da quest’anno, infatti, RespiVirNet monitora le ARI – infezioni respiratorie acute – e non più le ILI, ossia le sindromi simil-influenzali. La nuova definizione, allineata agli standard europei dell’ECDC, permette di rilevare con maggiore accuratezza l’andamento dei virus respiratori diversi dall’influenza. Le ILI richiedevano la presenza congiunta di un sintomo respiratorio e di uno sistemico, mentre le ARI richiedono soltanto uno tra tosse, mal di gola, difficoltà respiratoria o coriza. Il cambio di prospettiva amplia quindi il perimetro della sorveglianza, consentendo una lettura più precisa della stagione respiratoria, soprattutto in un periodo caratterizzato da una forte co-circolazione di virus differenti.
L’anniversario. All’Istituto Mario Negri un evento dedicato a sei decenni di ricerca indipendente
Sessant’anni di ricerca contro il cancro: il Mario Negri e AIRC tracciano il futuro dell’oncologia italiana
All’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri si è svolto l’evento “60 anni di Ricerca in Oncologia”, organizzato insieme alla Fondazione AIRC per celebrare una lunga storia di ricerca indipendente e per rilanciare un impegno condiviso sulle sfide che attendono la comunità scientifica. Ricercatori, rappresentanti delle istituzioni e del mondo associativo hanno ripercorso un percorso comune che ha contribuito in modo decisivo alla lotta contro il cancro. Nel corso dei decenni, il sostegno di AIRC ha permesso a 98 ricercatrici e ricercatori del Mario Negri di proseguire il proprio lavoro grazie al finanziamento di 263 progetti, 195 borse di studio e diversi bandi dedicati alle nuove generazioni, come il My First AIRC Grant e lo Start-Up AIRC. Una collaborazione che ha favorito la crescita di giovani scienziati e che continua a rappresentare un motore fondamentale per innovare diagnosi e terapie. L’evento ha ricordato come l’investimento nelle nuove generazioni sia cruciale per una ricerca competitiva. In un Paese dove gli investimenti pubblici non sempre risultano adeguati, il ruolo di realtà filantropiche come AIRC diventa decisivo per far nascere e proseguire progetti ad alto valore scientifico. Lo stesso percorso ha mostrato come l’unione tra laboratori, istituzioni e mondo clinico possa accelerare il passaggio dalle scoperte in laboratorio alle applicazioni terapeutiche.
Il risultato di questa alleanza si riflette nella produzione scientifica: 2.574 pubblicazioni su riviste internazionali, che spaziano dalla ricerca di base alla traslazionale, dall’epidemiologia alla prevenzione,
fino allo studio delle metastasi. Un patrimonio che testimonia la capacità della ricerca indipendente di incidere sul miglioramento delle cure e sulla comprensione dei meccanismi tumorali. Nel corso dell’incontro è stato ripercorso anche il contributo portato a scoperte che hanno modificato la storia clinica di alcune patologie: dall’utilizzo del Pap test per identificare forme precoci di carcinoma ovarico, agli studi che hanno chiarito i rischi legati ai prodotti a tabacco riscaldato, fino ai progressi ottenuti con progetti come TAILOR sul trattamento dei tumori polmonari o allo sviluppo di farmaci innovativi come Yondelis per i sarcomi dei tessuti molli. Un esempio emblematico riguarda la leucemia promielocitica, per la quale l’acido retinoico ha rivoluzionato l’approccio terapeutico, rendendo possibile un radicale miglioramento della prognosi.
L’incontro ha dedicato spazio anche al contesto europeo, con un focus sui programmi dell’Unione europea che mirano a sostenere la ricerca oncologica, ridurre le disuguaglianze nell’accesso alle cure e promuovere politiche pubbliche orientate alla salute. Una prospettiva che mostra come la lotta al cancro richieda una visione internazionale e strumenti comuni.
La giornata si è chiusa con uno sguardo al futuro. Tra le priorità individuate emergono il rafforzamento delle collaborazioni tra laboratori e ospedali, il sostegno continuo ai giovani ricercatori, l’investimento sulla qualità dei progetti e un’attenzione sempre maggiore alla prevenzione. Sessant’anni di esperienza mostrano che solo un sistema solido, dinamico e indipendente può sostenere un progresso che incida realmente sulla vita delle persone.
Adolescenti italiani in cerca di conforto nell’Intelligenza Artificiale
L’Intelligenza Artificiale sta diventando una sorta di rifugio emotivo per quasi la metà degli adolescenti italiani. Secondo la XVI edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio, diffuso da Save The Children, il 41,8% dei giovani tra i 15 e i 19 anni ha cercato supporto tramite chatbot o strumenti digitali nei momenti di ansia, tristezza o solitudine. Oltre il 42% degli intervistati ha chiesto consigli all’IA su decisioni importanti della propria vita, attratti soprattutto dalla sua caratteristica di “non giudicare” (citata dal 12,4% degli utilizzatori). L’uso di queste tecnologie tra i ragazzi è quasi universale (92%), a fronte di un ricorso molto più limitato tra gli adulti (46,7%). Il report mette in luce una crescente fragilità psicologica: solo la metà degli adolescenti dichiara un uso funzionale dei dispositivi, mentre il 47,1% ha subito episodi di cyberbullismo, rispetto al 31,1% del 2018. Inoltre, il 13% manifesta iperconnessione e oltre il 9% si isola volontariamente per motivi psicologici. Emergono differenze significative di genere: il 60% degli adolescenti si dichiara soddisfatto di sé, ma tra le ragazze la percentuale scende al 50%, contro il 71% dei ragazzi. Ancora più marcato il divario emotivo: solo il 34% delle adolescenti gode di un buon equilibrio emotivo, rispetto al 66% dei coetanei maschi, uno dei gap più ampi in Europa.
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Nel mese delle festività si moltiplicano i piatti che accompagnano pranzi e cene con famiglia e amici: al primo posto le ricette della tradizione e i sapori più tipici
MINI TORTE SALATE DI SFOGLIA CON ZUCCA E GORGONZOLA
Versioni monoporzione delle classiche torte salate, ideali per essere degustati sia come finger food gustoso o come un secondo piatto. Molto semplici da preparare e si realizzano utilizzando anche una base di pasta sfoglia pronta.
Ingredienti: 500 g di zucca; 300 g di Gorgonzola; 1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare; 1 porro; q.b. di Sale Fine; q.b. di Pepe; q.b. di Olio Extravergine d’Oliva; q.b. di timo Preparazione: Pulire la zucca privandola della buccia, dei semi, dei filamenti e tagliarla a cubetti. In una padella con un filo d’olio rosolare il porro tagliato a rondelle. Una volta appassito aggiungere i cubetti di zucca, sala, pepe e fate cuocere fino a quando non risulteranno morbidi. Spegnete e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Foderare gli stampini per tortine con la pasta sfoglia, bucherellando il fondo con uno stuzzicadenti. Versare la zucca con i porri, i cubetti di gorgonzola e qualche fogliolina di timo. Cuocere in forno preriscaldato ventilate a 180° per circa 20-30 minuti
RAVIOLI DI GAMBERI E LIMONE
Un primo piatto della tradizione casalinga da preparare nelle occasioni speciali. Deliziosi ravioli di gamberi e limone: un ripieno raffinato dal gusto delicato
Ingredienti: : 2 Uova; 200 g di Farina 00; 400 g di Code di Gamberi; 280 g di Ricotta; 1 Scorza di Limone; 3 rametti di Timo; q.b. di Sale; q.b. di Pepe Bianco
Preparazione: Mettere in una ciotola la farina. Unite le uova leggermente sbattute e iniziate a mescolare, dapprima con una forchetta poi a mano. Quando l’impasto comincerà a rassodarsi, finite di lavorarlo in modo da ottenere un panetto liscio e omogeneo. Lasciatelo riposare sotto la ciotola capovolta per almeno un’ora prima di procedere con la preparazione. Nel frattempo, pulire i gamberi e tagliateli grossolanamente al coltello. In una ciotola mescolate gamberi, ricotta, la scorza grattugiata del limone, le foglioline di timo, sale e pepe Coprite il ripieno e trasferitelo in frigorifero. Recuperate l’impasto e dividetelo in due parti. Aiutandovi con la macchinetta per la pasta stendete su una delle due sfoglie il ripieno. Coprite con l’altra sfoglia, premendo bene i punti di contatto dell’impasto quindi con una rotella taglia pasta seghettata formate i ravioli.
SPEZZATINO DI MANZO CON CASTAGNE E VINO ROSSO
Ingredienti: 800 g di spezzatino di manzo; 200 g di castagne già lessate o al vapore; 1 cipolla grande; 2 carote; 1 costa di sedano; 1 spicchio d’aglio; 1 bicchiere di vino rosso corposo; 400 ml di brodo (vegetale o di carne); 1 rametto di rosmarino; 2 foglie di alloro, 2 cucchiai di concentrato di pomodoro; Olio extravergine d’oliva; Sale e pepe q.b.
Preparazione: Tritare finemente cipolla, carote e sedano. Rosolarli in una casseruola con un filo d’olio fino a quando diventano morbidi. Aggiungere lo spezzatino e farlo dorare su tutti i lati. Unire l’aglio schiacciato. Versare il vino e lasciar evaporare l’alcol a fiamma vivace. Aggiungere il concentrato di pomodoro, il rosmarino, l’alloro e il brodo caldo. Coprire e lasciar cuocere a fiamma bassa per 1 ora e mezza circa, mescolando ogni tanto. Unire le castagne negli ultimi 20–25 minuti di cottura. Regolare di sale e pepe. Lo spezzatino dovrà risultare cremoso e la carne tenerissima.
Rubrica a cura di Sara Busato
Razionalità ed energia
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I binari di una logistica sostenibile
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Prima Comunità Energetica Rinnovabile (CER)
Avviata da Interporto Padova, con un impianto fotovoltaico di 1MWp, la prima Comunità Energetica Rinnovabile (CER) della Zona Industriale. Condividerà l’energia prodotta con aziende, enti e in seguito cittadini usufruendo anche degli incentivi statali. Nel frattempo sono stati sostituiti 40.200 mq di pannelli solari dell’impianto storico con altri di ultima generazione. Questi investimenti candidano Padova a modello nazionale di transizione energetica.
consegne alle attività
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