laPiazza di Adria - Dicembre 2025

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Polesine, tre Bollini

Rosa all’Ulss 5: eccellenza

nella cura femminile

di Adria

Giovanni Manildo:

“Presenza rafforzata”; due seggi per Szumski: “La nostra impresa”

Le sfide di Stefani

Nel momento in cui stiamo scrivendo si stanno completando tutte le verifiche degli eletti e poi potrà, finalmente, partire il nuovo consiglio regionale del Veneto. E dovrà essere una partenza decisamente a tutta velocità perché c’è un bilancio da approvare senza il quale l’azione amministrativa, di fatto, sarebbe fortemente rallentata se non, addirittura, in stallo.

Le sfide che attendono il neo presidente Alberto Stefani sono molte e gravose. Il Veneto che è chiamato a governare sta manifestando delle fragilità che, almeno in parte, sono inedite. Il sistema produttivo, infatti, mai come in questa fase vive inquietudini importanti. Gli indicatori, ormai da un po’ di tempo, dicono che la “locomotiva d’Italia” potrebbe fermarsi da un momento all’altro. Altro fronte particolarmente caldo è quello sanitario. In Veneto la sanità, per la qualità delle prestazioni erogate, continua a essere un’eccellenza, ma la ripresa post covid sembra essere più faticosa del previsto, tra liste d’attesa che scorrono sempre troppo lentamente e un numero crescente di cittadini che rinuncia alle cure perché non può permettersi di rivolgersi alle strutture private.

Sintoniz

Assemblea Confindustria: chiesta l’attenzione del Governo ma mancano autocritica e contenuti

NATALE 2025 DA VIVERE INSIEME: PROTAGONISTI I

La Croce Verde è protagonista del Natale adriese: dalla gestione del Villaggio di Natale inclusivo ai laboratori della “Bottega Croce Verde”, fino al tour nelle frazioni con animazioni e realtà virtuale

Libri e fumetti “made in Veneto” la nostra top 10 delle uscite 2025

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RIORGANIZZAZIONE DELLE DELEGHE A PALAZZO TASSONI: ENTRA MARZIA MANZETTO

La decisione segue settimane di tensioni legate alla revoca della delega ai Servizi sociali a Giselda Baratella, che mantiene Turismo, Pari opportunità, Rapporti con le frazioni e altri incarichi

REGIONE: SI APRE L’ERA DI ALBERTO STEFANI DOPO IL SUCCESSO AL LAVORO

I primi impegni e le promesse da mantenere: “Gli assessori dovranno occuparsi delle loro materie, non delle beghe politiche”

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Adria (RO) - Loc. Bindola - bntermoidraulica@gmail.com

Il Veneto che verrà

Nicola Stievano

>direttore@givemotions.it<

L a vittoria di Alberto Stefani segna nella nostra regione un punto di svolta soprattutto generazionale. A 33 anni, il neo-presidente entra nella storia del Veneto e dell’Italia come il più giovane governatore in carica, raccogliendo l’eredità di Luca Zaia dopo una campagna che ha delineato continuità ma anche la ricerca di nuovi stili e linguaggi, di un nuovo modo di porsi sulla scena politica, almeno in questa fase.

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Servizi alle pagg. 8 e 9
Servizio a pag. 6
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Silvia Bertazzo conquista la finale Nazionale Oscar Green

Sono storie che affondano le radici nella terra ma guardano dritte al domani, quelle dei giovani protagonisti degli Oscar Green, il premio ideato da Coldiretti per valorizzare l’innovazione in agricoltura. La finale regionale della 19esima edizione, ospitata negli spazi rigenerati di Infinite Area a Montebelluna, ha visto oltre cento under 35 veneti trasformarsi – come ha recitato il claim – in “pionieri del futuro”, capaci di coniugare tecnologia, creatività e tradizione in un’agricoltura che cambia passo. “Qui l’intelligenza naturale incontra l’innovazione e la eleva” ha sottolineato Marina Montedoro, direttrice di Coldiretti Veneto, aprendo una giornata scandita da entusiasmo, testimonianze e visioni. Ad animare l’evento la presentatrice Monica Vallerini, che ha dialogato con tre ospiti del mondo sportivo: la pallavolista Enrica Merlo, la leggenda del masters Emma Maria Mazzenga e l’imprenditore–ex atleta Andrea Matteazzi, tra racconti di resilienza, squadra e ritorni alla terra. Un’edizione ricca, come ricordato dal delegato regionale Marco De Zotti: “Il Veneto è la quarta regione d’Italia per imprese agricole under 35. I nostri giovani sono energia pura, capaci di immaginare soluzioni nuove e generare valore”. La provincia di Rovigo sale sul podio due volte: Silvia Bertazzo, dell’azienda La Bocalina di Adria, conquista la categoria Campagna Amica e rappresenterà il Veneto alla finale nazionale degli Oscar Green. Le sue bomboniere agricole, eleganti e sostenibili, sono state definite “creatrici di emozioni buone”. Accanto a lei, arriva la menzione speciale a Nicola Baroni, giovane ostricoltore di Porto Tolle, allevatore dell’ Ostra Bora: un riconoscimento che premia la qualità del lavoro nel cuore del Delta del Po e una filiera che sta riportando identità e innovazione nell’acquacoltura Polesana. “Questi giovani non cercano il futuro: lo generano” ha ricordato il presidente regionale di Coldiretti, Carlo Salvan. Parole che racchiudono lo spirito della giornata e il senso di un movimento che, dal Veneto, accende un faro sull’agricoltura italiana che cambia. Presente anche Alberto Stefani che, a pochi giorni dalle elezioni regionali, ha voluto lanciare un messaggio diretto ai giovani agricoltori: “L’agricoltura rompe gli schemi e guarda avanti. Farò la mia parte e terrò personalmente la delega alle politiche giovanili”. Guendalina Ferro

Menzione speciale a Nicola Baroni per l’ostrica

Ostra Bora allevata a Scardovari

Il Veneto che verrà

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Ora la prova è nella partita per la composizione della giunta e nelle promesse programmatiche, a partire dai piani “giovani, sociale, lavoro, ambiente” più volte richiamati, che già tracciano priorità differenti rispetto al passato. Il voto, netto e ampio nei numeri, con percentuali che certificano una larga affermazione del centrodestra, sebbene il centrosinistra abbia recuperato terreno, ha un doppio significato: legittima il nuovo corso ma mette anche in luce tensioni interne alla coalizione e il rischio di una leadership troppo dipendente da equilibri nazionali. Il giovane presidente del Veneto dovrà governare tenendo insieme ambizioni locali e logiche di partito, senza perdere la capacità di ascoltare un territorio variegato e a tratti scettico. Tocca all’opposizione farsi pungolo e stimolo affinché le criticità della nostra regione non passino sotto silenzio. La forte astensione, la più alta in assoluto, è un monito da non dimenticare o sottovalutare. Fuori dai palazzi, il cambiamento generazionale è già visibile: nelle imprese alla ricerca soprattutto di personale qualificato che verrà a mancare nei prossimi anni, nelle scuole che chiedono di modernizzare programmi e legami con il mondo del lavoro, nelle amministrazioni comunali alle prese con le difficoltà di far quadrare i conti e nuove forme di partecipazione. Ma il ricambio porta con sé criticità non banali: la necessità di costruire esperienza, il rischio di sottovalutare complessità amministrative, la tentazione di soluzioni “facili” per problemi strutturali come infrastrutture, sanità e scuola. Il Veneto che verrà non sarà automaticamente migliore solo perché guidato da una generazione nuova: servono visione a medio termine, competenze e capacità di mediazione. Occorrerà investire in formazione professionale, sostenere le PMI nella transizione tecnologica, rafforzare i servizi sociali e creare percorsi di alternanza scuola-lavoro che non siano slogan ma progetti misurabili, guardare all’ambiente con maggiore consapevolezza.

Se Stefani e la sua squadra sapranno trasformare l’urgenza del rinnovamento in progetti concreti, il Veneto potrà trarne beneficio. Altrimenti rischieremo il solito corto circuito: giovani alla guida, vecchi problemi. E il vero cambiamento resterebbe solo una promessa elettorale.

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Il nuovo organismo. Il Consiglio Comunale approva all’unanimità la proposta di Bonato

Approvato il tavolo permanente con l’Ulss 5 Polesana per la sanità locale

U n segnale politico forte e condiviso. Il Consiglio comunale di Adria ha approvato all’unanimità la proposta del consigliere di IBC, Enrico Bonato, per l’istituzione di un tavolo permanente tra l’amministrazione comunale adriese e l’Ulss 5 Polesana. Un organismo stabile di dialogo, incaricato di monitorare criticità, progetti e prospettive della sanità territoriale, anche in vista del nuovo Piano Socio Sanitario Regionale, che stabilirà, attraverso le schede ospedaliere, la distribuzione di posti letto, reparti e servizi nelle strutture

Nel suo intervento, Girardi ha presentato i dati dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, evidenziando miglioramenti registrati all’ospedale di Adria, ma senza nascondere le difficoltà: il reparto di Cardiologia continua a vivere una fase complicata. Sulla Radiologia, invece, ha evidenziato «un meno 3,7% di attività» e una significativa carenza di medici, definita “una criticità a livello nazionale”, sulla quale l’Ulss sta già intervenendo contattando i professionisti.

Il consigliere Giorgio Zanellato (Pd) ha richiamato l’at-

sanitarie del Veneto per i prossimi anni. Favorevole al tavolo di confronto tra Amministrazione e Azienda ulss 5 polesana il direttore generale dell’Ulss 5 Polesana, Pietro Girardi, affiancato dalla direttrice sanitaria Carla Destro.

tenzione su numeri di lungo periodo: “In Veneto, dal 2003 al 2019 (anno di approvazione delle schede ospedaliere), i posti letto pubblici sono passati da 17.879 a 14.250, con una perdita di 3.629 posti, pari al –20,3%. Nello stesso periodo, i

posti letto privati sono aumentati da 3.108 a 3.705, con un incremento di 517 posti, pari al +16,2%. Adria, nello stesso arco temporale, è passata da 230 a 144 posti letto, con una perdita di 86 posti (–37,4%), mentre il vicino ospedale privato di Porto Viro è cresciuto da 130 a 165 posti letto (+35, pari al +26,9%). Porto Viro è così diventato il secondo ospedale polesano: dato che da solo spiega molte cose”. Girardi ha respinto qualsiasi ipotesi di ridimensionamento dell’ospedale di Adria o di smembramento dell’Ulss 5 Po-

lesana. Sulla questione, la consigliera Passadore (FdI) ha evidenziato: “Dovete essere bravi a tradurre le vostre percentuali per spiegare alla cittadinanza che l’ospedale non verrà smantellato”. Il consigliere regionale Cristiano Corazzari ha ribadito con fermezza: “l’azienda non verrà smantellata”. Il consigliere Lamberto Cavallari, intervenendo sulla stessa tematica, ha auspicato che la tutela riguardi non solo la struttura dell’ospedale, ma anche i servizi erogati alla comunità, sottolineando l’importanza di salva-

guardare l’offerta sanitaria nel suo complesso.

L’assessore Manzetto ha richiamato l’importanza di monitorare gli interventi sul Pronto soccorso e sul progetto Hospice, citato dallo stesso Girardi come punto qualificante della programmazione sanitaria. A chiudere la seduta, il sindaco ha rimarcato il principio guida dell’amministrazione: la città non può permettersi di perdere servizi sanitari e continuerà a vigilare.

Marzia Manzetto è la nuova Assessora al Personale e ai Servizi Sociali

Nuovo cambio di assetto nella squadra amministrativa della maggioranza adriese. Con il decreto firmato il 17 novembre dal sindaco Massimo Barbujani, Marzia Manzetto (Lista Bobo Sindaco)è stata nominata assessora con deleghe al Personale e ai Servizi sociali. La nomina è stata ufficializzata nel Consiglio comunale del 27 novembre. La decisione arriva dopo settimane complesse sul fronte politico e mediatico, segnate dalle tensioni legate all’assessora Giselda Baratella, ( lista Bobo Sindaco), alla quale il sindaco ha revocato la delega ai Servizi Sociali ora attribuita a Manzetto. Una situazione divenuta via via più accesa, in particolare dopo la posizione assunta dalla Baratella durante la conferenza dei sindaci, quando espresse voto contrario al progetto per l’inclusione

scolastica degli studenti con disabilità e al potenziamento del personale educativo.

Con l’ingresso in Giunta, Manzetto lascia la poltrona da consigliera comunale, ora occupata da Simonetta Farinelli, prima dei non eletti alle amministrative del maggio 2023. Contestual-

mente, la riorganizzazione delle deleghe ridefinisce il quadro delle competenze dell’assessora Baratella, che mantiene Pari opportunità, Turismo e promozione del territorio, oltre ai Rapporti con le frazioni. Restano inoltre in capo a lei i Gemellaggi e i Servizi demografici, deleghe che fino a giugno erano dell’ex assessora Vittoria Paccagnella. Le Politiche giovanili e la Comunicazione— già appartenute alla Paccagnella — resteranno invece al sindaco Barbujani, insieme alle deleghe Affari generali, Rapporti istituzionali, Verifica dell’attuazione del programma e Pnrr, Lavori pubblici, Manutenzioni, Sport, Pubblica istruzione, Teatro e Cultura. Un riassetto amministrativo significativo, che apre una nuova fase per la Giunta guidata da Barbujani. (g.f.)

Adria accende il Natale: il Villaggio inclusivo apre a palazzo Tassoni

A dria si immerge nelle festività natalizie e “Adria di Natale 2025” sta vivendo in questi giorni la sua fase più intensa. Da settimane i volontari della Croce Verde lavorano senza sosta per preparare uno dei periodi più sentiti dalla comunità, proseguendo una collaborazione con l’amministrazione comunale che, ormai da anni, rappresenta uno dei pilastri della programmazione natalizia cittadina. La pista di pattinaggio su ghiaccio in piazza Cavour, allestita dal Comune, è pienamente operativa: già nei primi giorni di apertura ha attirato famiglie, bambini e visitatori, diventando uno dei punti di riferimento del centro storico. A portare la magia delle feste in tutto il territorio sarà però, ancora una volta, la Croce Verde, che guida il tour natalizio nelle frazioni: un viaggio itinerante pensato per raggiungere anche le zone più periferiche, con

animazione, pop corn, una grande slitta con renne e soprattutto un’attrazione che sta incuriosendo molti, ovvero l’esperienza in realtà virtuale che permette ai più piccoli di vivere un vero e proprio “giro in slitta” immersivo. Il percorso coinvolgerà anche i comuni di Chioggia e Rosolina, in un’ottica di collaborazione territoriale che rafforza legami e sinergie nell’area polesana. Il cuore simbolico del Natale adriese si è acceso ufficialmente il 7 dicembre nei giardini di Palazzo Tassoni, con l’apertura del Villaggio di Natale inclusivo, interamente realizzato e curato dalla Croce Verde. Un luogo che mette al centro solidarietà, accoglienza e attenzione alle fragilità, e che quest’anno si annuncia particolarmente ricco di iniziative.

Tra gli spazi più attesi c’è la casetta della “Bottega Croce Verde”, progetto avviato nel 2024 in cui ra-

gazzi con disabilità e volontari collaborano per creare piccoli addobbi e decorazioni personalizzate. Le creazioni verranno esposte e donate a chi vorrà sostenere l’iniziativa. Accanto alla Bottega trovano posto le casette delle associazioni “Down Dadi” e “Mosaico&Friends”, oltre alle aree dedicate alle specialità natalizie, alla casetta di Babbo Natale, dell’elfo e degli orsi, dove saranno proiettati cartoni animati per i più piccoli. “Questo Natale rappresenta perfettamente la nostra città: inclusione, volontariato e accoglienza”, sottolinea il vicesindaco Federico Simoni. “Il programma, che sarà presto reso noto, è pensato per cittadini, famiglie e bambini, ma anche per attrarre visitatori e creare un indotto positivo per bar, ristoranti e negozi. Adria sta diventando una vera meta natalizia per il Polesine. Il mio ringraziamento va ai volontari della

Croce Verde per il lavoro straordinario che stanno svolgendo”. Parole condivise dal presidente della Croce Verde, Andrea Roccato, che ricorda l’importanza dell’impegno messo in campo: “Da inizio novembre i nostri volontari dedicano decine e decine di ore agli allestimenti. Un impegno immenso, impossibile da tradurre in valori economici. Senza il volontariato, nulla di tutto questo sarebbe possibile.

Turismo invernale: montagna e ricerca di qualità trainano le scelte dei viaggiatori

Il turismo veneto si prepara a una stagione invernale positiva, sostenuto da tendenze che confermano la solidità del settore e l’attrattività della regione. Secondo un recente sondaggio, il 31% degli intervistati sceglierà il Veneto come meta per le proprie vacanze, mentre oltre la metà opterà per altre destinazioni italiane e un 40% guarderà all’estero.

Per l’inverno, la montagna si conferma protagonista: il 57% degli intervistati indica le località montane come prima scelta,

premiando comprensori attenti alla qualità dei servizi, alle attività outdoor e alla sostenibilità ambientale. Le città d’arte ottengono invece il 25% delle preferenze, a testimonianza della forza del patrimonio culturale veneto e della capacità dei centri storici di attrarre visitatori anche nei mesi più freddi, grazie a musei, eventi e iniziative dedicate.

Tra le motivazioni che guidano la scelta, la ricerca di tranquillità, qualità della vita e relax emerge come fattore determinante per il 58% dei vacanzieri. Un orien-

tamento chiaro, che invita gli operatori del settore a puntare su accoglienza personalizzata, benessere, cura dei dettagli e proposte su misura, elementi sempre più centrali nella competitività delle destinazioni.

Per quanto riguarda l’ospitalità, bed & breakfast (32%) e hotel (29%) guidano le preferenze, mentre gli appartamenti turistici si attestano al 17%. La predominanza delle prenotazioni online, che raggiungono il 76%, conferma l’importanza strategica della presenza digitale, anche

se un 14% continua a rivolgersi alle agenzie tradizionali, riconoscendo il valore della consulenza esperta. Un quadro complessivo

L’inclusione è al centro del nostro lavoro e il Villaggio di Natale ne è la prova concreta: insieme possiamo costruire molto di più di quanto si immagini”.

Adria, intanto, si gode le prime giornate di un Natale che punta su comunità, partecipazione e calore condiviso, confermandosi uno dei poli più vivaci delle festività nel Polesine.

che conferma come il turismo invernale veneto continui a crescere puntando su qualità, autenticità e servizi evoluti. (s.b.)

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ORARI lunedì e sabato 9/15 martedì mercoledì e venerdì 9/12 e 14/19

Natale da vivere/2. Il 70% punta a moda e accessori, beauty e ristorazione registrano un boom

Inverno 2025, Veneto in ripresa: qualità e negozi fisici guidano i consumi

Un inverno di consumi vivace, con i veneti pronti a rimettere mano al portafoglio e a scegliere – sempre più consapevolmente – dove e come investire il proprio budget. È la fotografia scattata dall’indagine 2025 di Confcommercio Veneto e Unioncamere del Veneto, realizzata nel mese di novembre su un campione di 600 residenti. Il periodo osservato abbraccia l’intero trimestre caldo per il commercio: dal Black Friday alle festività natalizie, fino ai saldi invernali. Ne esce un Veneto attivo, selettivo, orientato alla qualità e, soprattutto, fedele ai negozi fisici. Un segnale che, per il commercio regionale, rappresenta una boccata d’ossigeno e un invito a cogliere l’occasione.

Il 70% dei veneti metterà in agenda acquisti legati ad abbigliamento, calzature e accessori: un evergreen dell’inverno che continua a trainare il mercato. Subito dietro, la ristorazione e gli eventi enogastronomici, che attraggono il 67% del campione. Molto forte l’area del benessere: il 64% dichiara intenzioni di spesa in trattamenti, fitness e cura della persona. Il settore librario mantiene un robusto 55%, mentre circa quattro veneti su dieci investiranno in articoli per la casa. Gli sportivi – e i regali sportivi – coinvolgono invece il 39%. Il clima, rispetto allo scorso

anno, è sensibilmente più fiducioso. Il segmento beauty-wellness registra un vero boom: l’82% degli intervistati prevede di mantenere o aumentare il budget rispetto al 2024. Stesso risultato per la ristorazione, sempre più centrale nelle abitudini del tempo libero. Libri e abbigliamento rimangono solidi punti fermi: l’81% manterrà o aumenterà la spesa per il settore librario, il 77% per il fashion. Il dato forse più interessante per il commercio arriva dalla preferenza netta per la qualità: il 61% dei consumatori sceglie prodotti migliori anche a fronte di costi più alti.

La tendenza cresce con l’età: l’82% degli over 65 seleziona la qualità come criterio prioritario, mentre nella fascia 30-44 anni la percentuale si attesta comunque al 57%.

Un orientamento che favorisce il

commercio specializzato, l’artigianato, le botteghe che offrono servizio e competenza: un patrimonio che il territorio veneto continua a riconoscere come valore. Il 67% degli intervistati farà acquisti nei negozi tradizionali contro il 33% dell’online. Una prevalenza che non stupisce, ma che colpisce nella sua distribuzione: 64% sceglierà negozi di periferia; 36% punterà ai centri storici

Due mondi da presidiare con strategie diverse: da un lato le vie del centro, dove atmosfera e unicità fanno la differenza; dall’altro le aree commerciali ad alta affluenza, che intercettano le esigenze di rapidità e praticità.

Guardando ai saldi alle porte, emergono fasce di spesa molto differenziate. Sotto i 100 euro troviamo libri, benessere e articoli sportivi. Il settore food & wine (58%) e l’abbigliamento (57%) si collocano invece nel range dei 100-500 euro, con ampi margini per i negozi. Oltre 1.000 euro per il 31% di chi programma viaggi; il 30% per l’elettronica; il 25% per gli articoli di lusso Lo scontrino medio stimato: 217 euro per l’abbigliamento, 183 per le calzature e 172 per gli accessori. Numeri che confermano una disponibilità economica consistente, sebbene selezionata.

Sara Busato

A Bottrighe, arriva la befana salvata dai vigili del fuoco

Domenica 4 gennaio, in caso di maltempo lunedì 5, dalle ore 15.30 alle 18.30 arriva a Bottrighe la terza edizione della festa della befana, ovvero “Ghè chi la Vècia salvà dai pompieri”. La manifestazione è organizzata da Aribo, l’associazione Ricreativa Bottrighese e dal gruppo folkloristico “Bontemponi” con la collaborazione del comando provinciale dei Vigili del Fuoco, della Croce Verde, di Avis e Fidas Polesana donatori sangue. In piazza della Libertà si potranno ammirare gli antichi mestieri della pro loco “Vita d’altri tempi” di Correzzola, gemellata con i Bontem-

poni, che proporranno altresì la preparazione della “polenta con i fichi” antica tradizione di un tempo. Inoltre animazioni a sorpresa, giochi, bancarelle e la partecipazione straordinaria degli artisti del circo di Oscar Orfei che si esibiranno in uno

spettacolo tra giocolieri, magia, clown e personaggi dei cartoni animati. I Bontemponi poi, con visi anneriti, tabarri, lanterne e campanacci si esibiranno nei canti beneaguranti del “Bunin Bonano” e “Ghè chi la vecia”. Attorno alle 17,30 arriverà la “vera” befana, ma attenzione, occorrerà salvarla dai pericoli causati durante la discesa dal cielo. Saranno quindi chiamati ad intervenire i Vigili del Fuoco che prontamente arriveranno sul posto, ma dovranno faticare non poco per portare in salvo la “vecchietta” qui giunta per distribuire la calzetta a tutti i bambini. (r.m.)

L’indagine 2025 di Confcommercio Veneto e Unioncamere mostra un inverno di consumi vivace: i veneti acquistano soprattutto abbigliamento, ristorazione, benessere e libri, privilegiando qualità e negozi fisici

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08.30 - 13.00

MERCATINO DELL’HOBBISTICA E

DELL’ANTIQUARIATO in veste

17 dicembre

Palazzo Cordella ore 18.00 Dal 1955 a oggi: ricordi, volti, racconti del Centro San Francesco a cura della Pro Loco di Adria

Sintoni zati

ore 17.00

PASSEGGIATA CREATIVA… atmosfera

Un percorso fra storia e creatività Ritrovo in piazza Cavour davanti la Galleria degli artisti

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E’ prevista la visita alla Casa di Babbo Natale della Fondazione Franceschetti www prolocoadria it

24 dicembre BENEDIZIONE PRESEPE E DEPOSIZIONE BAMBINO GESU’ presso il Presepe realizzato dalla Pro Loco

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Cambio al vertice. Il PD chiede chiarimenti sulla concentrazione di incarichi e sui controlli

Alessandro Bertoia è il nuovo segretario generale

C ambio al vertice della Segreteria comunale. Dopo mesi di transizione, Alessandro Bertoia è il nuovo segretario generale del Comune di Adria. Friulano d’origine, ha preso servizio ufficialmente a fine ottobre e ha scelto di trasferirsi in città, dove sarà presente quotidianamente. Come da convenzione tra i Comuni di Adria e Rosolina, Bertoia dedicherà una giornata settimanale a Rosolina e le restanti cinque alla sede adriese.

“È arrivato il nuovo segretario ad Adria, dopo tre mesi e un po’ di agonia a livello amministrativo – ha spiegato il primo cittadino –. Ringraziamo il dottor Petrillo, che dal 30 ottobre non fa più parte della nostra amministrazione. E’ arrivato un friulano, il dottor Bertoia, che è venuto ad abitare ad Adria, perciò sarà qui ogni giorno. Ci sono tantissime cose rimaste ferme, e adesso cerchiamo di ripartire”. Il nuovo arrivo chiude un periodo di grande instabilità amministrativa. Dal 2023, infatti, Adria ha visto avvicendarsi ben cinque segretari comunali. Dopo l’elezione di Barbujani a sindaco, nel maggio 2023, si sono infatti succeduti: Alessandro Ballarin, poi Antonino Fortuna, nominato nel settembre 2023 e purtroppo scomparso

improvvisamente nel febbraio 2025; quindi Giovanna Antonia Acquaviva, rimasta in carica un mese e mezzo prima del pensionamento; e infine Angelo Raffaele Petrillo, in servizio da aprile fino a ottobre 2025. Ora la guida amministrativa passa a Bertoia, chiamato a ristabilire continuità e operatività negli uffici. In merito, il gruppo consiliare del Partito Democratico solleva dubbi sull’eccessiva concentrazione di incarichi nella figura del Segretario comunale.

“Da anni – affermano i consiglieri del PD – il Segretario Comunale, oltre ai compiti istituzionali di coordinamento e control-

lo della legalità, ricopre anche incarichi dirigenziali in tre dipartimenti su cinque: Servizi Demografici e Sociali, Servizi Finanziari e Polizia Locale. A questi ruoli si aggiungono anche quelli di Responsabile Anticorruzione e Ragioniere Capo, creando una evidente sovrapposizione tra chi controlla e chi deve essere controllato. È legittimo chiedersi: chi controlla il controllore?”. L’opposizione ricorda che il Segretario comunale è sì una nomina fiduciaria del sindaco, ma dipende funzionalmente dal Ministero dell’Interno, e dunque deve garantire imparzialità e trasparenza verso tutto il Consiglio comunale. “Per queste ragioni – prosegue la nota del PD – abbiamo presentato, attraverso il nostro consigliere Giorgio Zanellato, un’interrogazione per sapere se il Sindaco e la Giunta intendano continuare ad affidare anche al nuovo Segretario tutti questi incarichi; e se il dottor Bertoia intenda accettare ruoli impropri e non previsti per una Segreteria Generale di Fascia 1°B, come quella del Comune di Adria. Riteniamo necessario un segnale chiaro di cambiamento e maggiore trasparenza nell’amministrazione comunale”.

Ferro

Lo Spiffero, il calendario socialmente utile, compie 10 anni Il numero 10 è un simbolo che attraversa mondi e significati. . Per Lo Spiffero 2026, il calendario socialmente utile nato dall’intuizione di Francesco Begheldo, anima del bar Lo Spiffero, il 10 rappresenta un traguardo speciale: dieci anni di un progetto che unisce satira, creatività e, soprattutto, solidarietà. Una decade costruita grazie al talento ironico e un po’ irriverente di Cristian Bagatin, capace di impaginare un vero mosaico di umanità: oltre cento fotocomposizioni che raccolgono personaggi d’attualità, icone pop e volti familiari della comunità. Da Meloni a Trump, da Salvini a Sinner, dalla Befana a Topo Gigio, fino alla signora Libera – che spegne 100 candeline – e agli immancabili habitué della caffetteria: un universo leggero e colorato che strappa un sorriso pagina dopo pagina. E, per fugare ogni dubbio, nella creazione del calendario non è stata utilizzata alcuna Intelligenza Artificiale. Solo – citando gli autori – “demenza del tutto naturale”, ormai marchio di fabbrica dello Spiffero. Ma dietro l’ironia c’è molto di più. Come da tradizione, anche per l’edizione 2026 l’intero ricavato sarà devoluto in beneficenza: quest’anno a beneficiarne sarà la Cooperativa Sociale Emmanuel di Cavarzere, una realtà che da trent’anni sostiene persone con disabilità, fragilità o problemi di salute mentale, accompagnandole verso autonomia, dignità e piena partecipazione alla comunità. E allora sì, dieci anni contano.Contano perché raccontano una storia di creatività messa al servizio degli altri.Contano perché ricordano che un sorriso, quando passa per la solidarietà, vale doppio. (g.f.)

Scade l’anno prossimo la carta d’identità cartacea

D al 3 agosto 2026 la carta d’identità cartacea non avrà più alcuna validità, né in Italia né per l’espatrio. Lo stabilisce il Regolamento (UE) n. 2019/1157, che rende obbligatorio per tutti il passaggio alla Carta d’Identità Elettronica (CIE), indipendentemente dalla data di scadenza presente sul vecchio documento cartaceo. Una scadenza che riguarda da vicino anche il Comune di Adria, dove sono ancora circa 3.500 i cittadini in possesso della carta tradizionale. Il tema è stato affrontato in un recente Consiglio comunale grazie all’interrogazione del consigliere Giorgio Zanellato, che ha chiesto chiarimenti sui tempi, sulle capacità operative degli uffici e, soprattutto, sulle iniziative informative previste per accompagnare la popolazione verso la nuova modalità di rilascio.

L’assessora Giselda Baratella ha risposto illustrando la situazione attuale: “Sono due gli impiegati che oggi si occupano delle pratiche CIE, ma dal 1° gennaio il personale sarà incrementato a tre unità, così da aumentare la capacità di emissione e ridurre i tempi di attesa”. Un dato particolarmente importante, visto che le prenotazioni — sia tramite il portale ministeriale sia attraverso i canali comunali — risultano ancora lunghe e motivo di comprensibile insoddisfazione da parte degli

utenti. Nel corso della discussione è emerso un punto condiviso: informare per tempo la cittadinanza è fondamentale. L’assessora Baratella ha confermato che il Comune ha già attivato avvisi pubblici a palazzo Tassoni. Il consigliere Zanellato ha tuttavia sottolineato la necessità di fare un passo in più, chiedendo che venga organizzata una campagna informativa capillare, con particolare attenzione alle persone anziane che vivono sole nelle frazioni e nel centro urbano, le più esposte al rischio di non essere raggiun-

te dagli avvisi standard. “È essenziale — ha ribadito — che i cittadini siano messi nelle condizioni di sapere per tempo cosa accadrà e come procedere, evitando disagi e sovraccarichi dell’ufficio anagrafe nei mesi immediatamente precedenti alla scadenza”. Il Comune, da parte sua, si è impegnato ad adottare tutte le misure necessarie per accompagnare gli adriesi nel passaggio alla carta elettronica, così da garantire un servizio efficiente e un’informazione chiara e diffusa.

Guendalina Ferro

Valeria Mantovan conquista un posto in Giunta Regionale con il suo primato nel Rodigino Valeria Mantovan, già assessore regionale, è stata eletta tra i nuovi membri della Giunta Regionale, distinguendosi per il miglior risultato della provincia con Fratelli d’Italia. La consigliera neo-eletta ha voluto ringraziare

che hanno riposto fiducia in me, permettendomi di ottenere il miglior risultato in provincia. Un grazie speciale va anche a casa mia, Porto Viro, che con oltre 1.000 preferenze mi ha sostenuta e resa orgogliosa”, ha dichiarato. Mantovan ha evidenziato anche la responsabilità che deriva dalla fiducia dei cittadini: “Sono felice e soddisfatta del risultato, ma con questa gioia arrivano grandi responsabilità. La fiducia che ci è stata affidata va rispettata senza perdere tempo. Continueremo a lavorare come sempre e ci metteremo subito all’opera per il bene del Veneto”. (r.r.)

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08.30 - 13.00

MERCATINO DELL’HOBBISTICA E

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DELL’ANTIQUARIATO in veste

17 dicembre

Palazzo Cordella ore 18.00 Dal 1955 a oggi: ricordi, volti, racconti del Centro San Francesco a cura della Pro Loco di Adria ore 17.00

PASSEGGIATA CREATIVA… atmosfera

Un percorso fra storia e creatività Ritrovo in piazza Cavour davanti la Galleria degli artisti

e o D S g pp a s e egli Artisti r e e

E’ prevista la visita alla Casa di Babbo Natale della Fondazione Franceschetti www prolocoadria it

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24 dicembre BENEDIZIONE PRESEPE E DEPOSIZIONE BAMBINO GESU’ presso il Presepe realizzato dalla Pro Loco

Grande successo per la festa di S. Cecilia

Riscoperta a Bottrighe la festa di Santa Cecilia: cori, musica e tradizione tornano a vivere grazie al polifonico “San Francesco”. Una celebrazione partecipata, con gruppi locali riuniti in chiesa e il plauso del parroco don Barison

Riuscitissima la festa di Santa Cecilia a Bottrighe, patrona della musica e del canto, che ha riunito i complessi corali e musicali del paese su iniziativa del coro polifonico “San Francesco” diretto da Carla Bizzaro, con Riccardo Camisotti all’organo, che l’ha ripresa da otto anni. Sino a metà degli anni cinquanta, la festa era una tradizione assai consolidata a Bottrighe. Ciò grazie all’iniziativa dell’allora banda musicale municipale la cui fondazione risale al 1867. Il prestigioso complesso filarmonico di Bottrighe, nella sua lunga storia, fu tra le bande più qualificate di quell’epoca, di ciò si ricordano i tempi di quando dirigeva il maestro Vasco Corradini,

che riuscì a portarla ad un alto livello artistico, consentendo al suo successore, il maestro Vessalini, di conquistare un secondo e terzo premio nazionale nei concorsi di Bologna e Ferrara. Chiusa la banda, anche la tradizione della festa di Santa Cecilia andò affievolendosi, sino a sparire. Il polifonico parrocchiale invece, le cui tracce si trovano verso la fine del 1958, su input dell’allora cappellano don Luigi Palmieri, anche se qualche anziano ricorda l’esistenza di un coro precedente, ha inteso riprendere questa antica tradizione. Il 22 novembre, infatti, la celebrazione della messa nella chiesa di San Francesco d’Assisi e Francesco di Paola, è stata animata, oltre che

dal coro polifonico organizzatore, dal coro femminile “Plinius” diretto da Antonella Pavan, dal coro femminile “Eco del Fiume” diretto da Nausica Pozzato e dal gruppo folkloristico “Bontemponi”, disposti sugli altari laterali del tempio. Sandra Veronese, prima della benedizione finale, ha letto la preghiera dedicata a Santa Cecilia. Indi il brano finale “Madre dolcissima” interpretato da tutti i sodalizi insieme sull’altare maggiore. Parole di compiacimento e di grande soddisfazione, sono state espresse dal parroco don Massimo Barison, che ha spiegato il significato della festa legata alla santa. Indi la festa in un vicino ristorante.

Roberto Marangoni

Nuovo record per la “Castagnata Butrigana”

La “Castagnata Butrigana”, iniziata il 22 ottobre e terminata il 23 novembre, in tutti i fine settimana, ha ottenuto un successo da record. In piazza Cinzio Cassetta, l’apposito stand del Gruppo Sportivo, presieduto da Giuliano Romanin, ha distribuito oltre nove quintali di prelibati “marun caldi” e 353 torte della tipica “Mistoca”, dolce povero con farina di castagne, uvetta ed altri ingredienti “segreti” tramandati dal veterano “Mario d’Lego” che in gioventù stazionava con la sua bancarella di leccornie lungo “el stradon d’la ciesa” oggi piazza Libertà. Ora la Mistoca è preparata dalle sapienti mani di Nerino Albieri e Natalino Crepaldi. Tradizione di San Martino ancora una volta ampiamente rispettata. Numerosi i volontari dell’associazione che per lunghe ore sono stati impegnati nel tagliare e cuocere il prelibato frutto stagionale. Il ricavato da ciò andrà utilizzato, non solo per autofinanziare le iniziative dell’associazione, ma anche per iniziative benefiche a favore del paese. (r.m.)

La

tragedia. Commovente ricordo del caporale dei paracadutisti scomparso nel 1971

Il paese ricorda Silvano Bolzoni

Le tre S-cioptà

a cura di Roberto Marangoni

> Del bel tempo e dlà bona zènte non sesse stufa mai

> Dlè volte, nà bùsia salva la vrìtà

> Chi davanti el t’leca, drio el te sgafa

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ottrighe non smette di ricordare i suoi figli, così per il caporale dei paracadutisti Silvano Bolzoni. Nel corso delle celebrazioni dell’Unità nazionale e delle forze armate, organizzate dall’amministrazione comunale e dalla locale sezione dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci presieduta da Renato Fincato, è stata ricordata la tragedia della Meloria nel 54esimo anniversario, in cui morirono 46 parà il 9 novembre 1971. Tra questi il concittadino Bolzoni, che perse la vita nel corso di un’esercitazione congiunta tra la brigata “Folgore” e l’Aeronautica Militare Britannica che prevedeva l’impiego di 10 velivoli, nove

Hercules C.130 e un Andover da utilizzare per un aviolancio di 406 paracadutisti in Sardegna. Bolzoni, con altri 45 parà era a bordo dell’Hercules C.130 “Gesso 4”, potente apparecchio che dopo pochi minuti di volo venne inghiottito dalle acque della Meloria. Il ritrovamento del relitto avvenne tra il 15 e 16 novembre. Il difficile recupero delle salme durò oltre due mesi e costò alla brigata un altro lutto, il sub sergente maggiore Giannino Caria deceduto nelle fasi di recupero dei corpi. Alla fine mancarono all’appello finale undici paracadutisti. Miseri resti, rinvenuti durante le ricerche, vennero tumulati all’interno del monumento alla memoria nel cimitero

della Cigna a Livorno. Il corpo di Bolzoni venne recuperato il 26 novembre e due giorni dopo si svolsero i funerali di Stato. La salma giunse a Bottrighe il 30 novembre. Durante la messa, il parroco don Massimo Barison ha ricordato la sua figura e quanti si sono sacrificati per la Patria. Luciano Ferri, amico d’infanzia di Bolzoni, ha letto la preghiera del paracadutista. Alla presenza delle rappresentanze combattentistiche, polizia locale e carabinieri, si è svolta poi la deposizione della corona d’alloro al monumento dei caduti, fiori alle lapidi, l’alza bandiera e la benedizione. Sono intervenuti il

Chiude la fioreria “Il Giardino”

Dopo la storica osteria Pivaro, a Bottrighe chiude un’altra importante attività. Trattasi della fioreria “Il giardino” di via Maddalena. Dopo venticinque anni e otto mesi, giunta ormai alla quiescenza, la titolare Roberta Crepaldi ha deciso, a metà novembre, di abbassare la saracinesca. Ciò ha lasciato in tutti una grande amarezza, non solo a Bottrighe, ma anche nei paesi del circondario, abituati a frequentare il negozio. Nei social si sono moltiplicati i messaggi di ringraziamento a Roberta che ha saputo conquistare la clientela per la sua professionalità, competenza, gentilezza e disponibilità, sempre con il

sorriso. “Chiudo con grande dispiacere - afferma l’ormai ex titolare - sono originaria di Adria

vicesindaco Federico Simoni, il delegato Fabrizio Romani, il senatore Bartolomeo Amidei, l’ex sindaco di Rovigo Paolo Avezzù, il paracadutista Mario Candiani che ha letto una lettera dedicata a Silvano Bolzoni, amico e compagno d’armi e Doriano Bolzoni, fratello del caporale.

L’inno di Mameli è stato eseguito dalla cantante Barbara Banin. Nota di particolare importanza la presenza di tanti bambini, coinvolti nei giorni precedenti dai loro insegnanti, con un apposito tema sul triste episodio e durante la celebrazione con tante bandierine tricolori. Roberto Marangoni

ed ho sposato un bottrighese, qui ho costruito la mia famiglia e mi sento di Bottrighe a tutti gli effetti, il mio lavoro in paese mi ha dato tante soddisfazioni, chiudo per raggiunto limite, ma questa attività andava bene, nonostante le tasse e le tante spese, spero che qualcuno decida di riaprire a Bottrighe. Sono commossa per così tanto affetto dimostrato - continua Roberta Crepaldi - addirittura ho ricevuto una bellissima lettera da una cliente che mi ha fatto piangere, ringrazio davvero tutti per la stima ed il bene ricevuto, che ricambio, rimarranno per sempre nel mio cuore”. (r.m.)

Roberta Crepaldi ex titolare della fioreria

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Rovigo, l’arte che fa sognare: a Palazzo Roverella la magia fotografica di Rodney Smith

Verona, Mantova, Ferrara, Torino, Milano e Venezia. Un flusso costante che ha trasformato Rovigo in una meta d’arte apprezzata

Accanto alle grandi rassegne dedicate alla fotografia e all’arte tra Otto e Novecento, Palazzo Roncale propone mostre gratuite che raccontano storie e personaggi del Polesine. Figure sorprendenti come Cristina Roccati, terza donna laureata al mondo, o l’esploratore Giovanni Miani, che partì alla scoperta delle sorgenti del Nilo. È un percorso culturale che arricchisce e incuriosisce, complementare alle grandi mostre di

Rodney Smith: eleganza, surrealismo e poesia della luce

La nuova mostra apre una finestra su un

Tra eleganza, immaginazione e poesia visiva, Rovigo accoglie una delle mostre più raffinate della stagione culturale italiana: “Rodney Smith. Fotografia tra reale e surreale”, la prima grande esposizione dedicata al celebre fotografo newyorkese nel nostro Paese. Un evento promosso da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in collaborazione con Comune di Rovigo e Accademia dei Concordi, che conferma il ruolo ormai consolidato della città polesana come punto di riferimento nel panorama espositivo nazionale.

gurazione – l’esposizione rappresenta un

Rovigo capitale culturale: vent’anni di grandi mostre

Da quasi vent’anni, Palazzo Roverella e Palazzo Roncale attraggono visitatori da tutta Italia. «Rovigo è una piccola città, di 45 mila abitanti, ma con alcune esposizioni siamo riusciti a superare gli 88 mila visitatori», spiega Alessia Vedova di Fondazione Cariparo. I dati parlano di un pubblico che arriva non solo dal Veneto, ma anche da

La rassegna invita alla contemplazione, alla meditazione, alla scoperta di una sensibilità rara. Il pubblico sta rispondendo con entusiasmo.

Quando l’arte diventa motore di sviluppo

Il successo delle mostre non risponde solo a un obiettivo culturale, ma a una visione

ma ha intuito che l’arte può diventare un volano economico importante», sottolinea Vedova. È il caso di Rovigo, riscoperta negli ultimi anni per le sue atmosfere autentiche, la gastronomia locale, la vicinanza a luoghi unici come il Delta del Po, Fratta Polesine con Villa Badoer e la Casa Museo Matteotti, i percorsi fluviali e la splendida Rotonda, capolavoro seicentesco custodito nel cuore della città. Sono elementi che rendono Rovigo una

meta ideale per lo slow tourism, un turismo lento e consapevole che invita i visitatori a fermarsi più giorni, riscoprendo gusti, tradizioni e bellezze che altrove rischiano di perdersi nella frenesia. La mostra dedicata a Rodney Smith non è soltanto un evento culturale, ma un’esperienza emotiva che immerge il visitatore in un mondo sospeso tra realtà e fantasia. È un’occasione preziosa per scoprire – o riscoprire – Rovigo, una città che grazie alla visione della Fondazione Cariparo continua a crescere, innovare e aff ascinare.

Messi in rete scuole, esperti e comunità

Novembre è stato dedicato alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, con una serie di iniziative culturali e formative che hanno coinvolto cittadini, studenti e istituzioni. Il programma è iniziato con la presentazione del libro di Rossella Magosso, Storie di donne: voci dal carcere, in un dialogo con M. Chiara Paparella. Nella serata ufficiale della riapertura del Cinema Politeama, la criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone ha dialogato con la dirigente del Liceo Bocchi, Silvia Polato, sul tema “Violenza sulle donne: profili dell’omicida e ruolo delle famiglie”. Dalla lettura dei segnali precoci di violenza psicologica fino ai meccanismi di dipendenza affettiva, l’ incontro ha dimostrato quanto sia fondamentale riconoscere in tempo ciò che “violenza” è, anche quando non si manifesta in forma fisica. La mattina successiva la criminologa ha incontrato gli studenti degli Istituti superiori, trattando il tema del bullismo. Un altro appuntamento significativo si è svolto all’Auditorium Saccenti di via Aldo Moro, con la lectio magistralis del giudice Carlo Negri davanti a trecento studenti del Cipriani-Colombo, Liceo Bocchi-Galilei e del Polo tecnico di Adria su “Il nuovo Lucignolo: insidie e responsabilità per la Z Generation”. L’incontro è stato moderato dalla consigliera Emanuela Beltrame. Le dirigenti scolastiche delle scuole se-

condarie superiori di Adria — Sara Manzin, per il polo tecnico, Lorenza Fogagnolo per il Cipriani-Colombo e Silvia Polato per i Licei— hanno commentato congiuntamente l’esperienza, sottolineando l’importanza dell’iniziativa: “Ringraziamo il giudice e l’Amministrazione comunale per l’evento organizzato. Questa è un’opportunità per riflettere e ascoltare la voce delle altre istituzioni. La funzione educativa è sempre più complessa e richiede di affrontare aspetti che vanno oltre l’ambito strettamente disciplinare, perché la realtà in cui vivono i nostri ragazzi è diventata più articolata. C’è la necessità di costruire alleanze educative per favorire una comprensione più profonda della realtà e una maggiore consapevolezza delle responsabilità individuali. Solo così possiamo prevenire reati gravi, di

cui molti adolescenti finiscono per rendersi responsabili senza rendersi conto delle conseguenze e dei rischi delle loro azioni. Spesso, infatti, incide di più lo spirito di emulazione o il desiderio di emergere nel branco che il rispetto delle regole e dei diritti altrui. Ma, prima di tutto, è necessaria la consapevolezza: occorre imparare a far emergere certe situazioni, a denunciare, a non subire intimidazioni. Dobbiamo insegnare ad avere il coraggio di denunciare, e questo è possibile solo se esiste un vero lavoro di rete tra le istituzioni”.

Il calendario è proseguito con altri momenti pubblici: in Sala Federighi è stato organizzato un incontro con le operatrici del Centro Antiviolenza di Rovigo e al Circolo del Cinema, è stato proiettato il film “Misericordia” di Emma Dante. Alla Sala Polifunzionale Teatro Ferrini è stata allestita la mostra di sassi dipinti di Fiorenza Zanirato, seguita da uno spettacolo teatrale-musicale con danza, musica e lettura scenica dedicato alla violenza sulle donne e al femminicidio. Insieme, queste iniziative hanno dimostrato come l’arte possa comunicare ciò che le parole spesso non riescono a trasmettere: emoziona, scuote e invita a confrontarsi con realtà difficili, diventando un tassello fondamentale nel percorso di sensibilizzazione della comunità.

Guendalina Ferro

L’energia di Daniele vive nel nuovo campetto dei giovani C’è un’energia speciale che attraversa il nuovo campetto di calcio di Pettorazza Grimani. È quella di Daniele Turato, uomo di sport e di comunità, il cui nome oggi dà vita e significato al nuovo spazio polivalente inaugurato nel cuore del paese. Alla cerimonia erano presenti la moglie Tiziana, la figlia Elisa, la sorella Mary, i dirigenti del Pettorazza San Martino, gli Ultras e tanti giovani delle categorie giovanili. Un clima di commozione e partecipazione ha accompagnato l’intera mattinata, culminata con il momento più toccante: i cori e gli applausi dei tifosi, che hanno voluto salutare Daniele con l’affetto di sempre, come se fosse ancora lì, a bordo campo. Il “Campetto Daniele Turato” è più di un impianto sportivo. È un simbolo di continuità, un luogo dove la memoria si fa movimento e dove ogni partita racconta il valore dello stare insieme. L’amministrazione comunale ha voluto aprirlo già in estate, non appena conclusi i lavori, per offrirlo subito ai ragazzi e renderlo punto di incontro, gioco e amicizia. La proposta di intitolarlo a Daniele è arrivata dalla società calcistica Pettorazza San Martino, che ha voluto ricordare un uomo sempre vicino alla squadra, appassionato, generoso, capace di trasmettere entusiasmo a chiunque incontrasse. Il sindaco ha ringraziato la Regione del Veneto per il finanziamento di 29.500 euro destinato alla realizzazione dell’area sportiva polivalente, oltre ai 37.000 euro impiegati per la sostituzione dei gruppi fari del campo principale. I nuovi impianti, più luminosi e a basso consumo, garantiranno maggiore efficienza e sicurezza. (g.f.)

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Questo Natale, al tuo menù ci pensiamo noi!

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La rassegna. Da Giorgio Marchesi a Mariagrazia Cucinotta, fino ai Ballets Trockadero de Monte Carlo

Al via la stagione teatrale

L

’attesa è finita: a dicembre si alza il sipario sulla nuova stagione teatrale di Adria, un appuntamento che torna a intrecciare arte, musica e cultura tra il Teatro Comunale e, dopo tanto tempo, anche al Teatro Politeama, in collaborazione con Arteven – Circuito Multidisciplinare Regionale. Un calendario con sei appuntamenti di grande spessore, pensati per coinvolgere un pubblico trasversale e confermare la vitalità culturale della città. La stagione, realizzata anche con il sostegno di un soggetto privato, si è aperto venerdì 5 dicembre al Politeama con Giorgio Marchesi in Il fu Mattia Pascal. Il celebre romanzo di Luigi Pirandello trova nuova vita in un adattamento che parla al presente, affrontando temi come l’identità, la ricerca di sé e la rinascita dopo la crisi, in un’epoca dominata dai “profili” social e dai

nuovi modi di rappresentarsi.

Dopo la pausa natalizia, la stagione riprenderà al Teatro Comunale, giovedì 29 gennaio, con Massimo Lopez e Tullio Solenghi protagonisti di Dove eravamo rimasti. Uno spettacolo brillante e coinvolgente, costruito come una chiacchierata tra vecchi amici, tra sketch, musica dal vivo e momenti di irresistibile comicità, accompagnati dalla band del maestro Gabriele Comeglio.

Sabato 7 febbraio, il sipario del Politeama, teatro di proprietà di Croce Verde, si apre su uno dei grandi classici del teatro musicale: La vedova allegra della Compagnia Corrado Abbati, l’operetta più rappresentata al mondo, capace di incantare generazioni con la sua ironia e il suo romanticismo senza tempo.

Sabato 7 marzo, sempre al Politeama, arriva Mariagrazia Cucinotta con La moglie fantasma.

Una commedia brillante dai toni noir, che alterna mistero e ironia in un crescendo di colpi di scena fino all’inaspettato finale. Il 2025 teatrale di Adria ospiterà anche un appuntamento internazionale: domenica 29 marzo saranno di scena i leggendari Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, la compagnia americana di soli uomini che unisce rigore tecnico e comicità irresistibile. Il loro stile unico, che mescola parodia e virtuosismo, è diventato un cult mondiale capace di far ridere e sognare allo stesso tempo.

La chiusura di stagione, martedì 14 aprile, è affidata a Luca Barbareschi, protagonista di November, una satira pungente sulla politica americana. L’opera racconta l’ultimo disperato tentativo di un presidente uscente di restare al potere, tra corruzione, propaganda e perdita di valori: una riflessione amara e

Scuole e Carabinieri Forestali insieme per la Giornata degli Alberi

In occasione della “Giornata Nazionale degli Alberi” 2025, l’Arma dei Carabinieri – attraverso la specialità dei Carabinieri Forestali – ha promosso una serie di incontri di divulgazione naturalistica dedicati all’educazione ambientale e alla legalità. Un impegno capillare che, ancora una volta, ha posto al centro la salvaguardia dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, principi tutelati dalla Costituzione italiana all’articolo 9 “nell’interesse delle future generazioni”. La Giornata Nazionale degli Alberi affonda le sue radici nel 1899, quando venne istituita dall’allora Ministro della Pubblica Istruzione Guido Baccelli. L’intento era chiaro: far sì che

le giovani generazioni “serbassero vivo ed operoso un culto, che è nobile contrassegno di cooperazione civile ai grandi interessi sociali”. Un messaggio lungimirante, che nel tempo ha acquisito significati ancora più profondi grazie ai successivi aggiornamenti normativi. Tra questi, la Legge 14 gennaio 2013 n. 10, che riconosce formalmente il 21 novembre come giornata dedicata agli alberi e ne delinea gli obiettivi: valorizzare l’ambiente e il patrimonio arboreo, contribuire all’attuazione del protocollo di Kyoto, ridurre le emissioni, prevenire il dissesto idrogeologico, proteggere il suolo e migliorare la qualità dell’aria, senza dimenticare il valore culturale

attualissima, raccontata con intelligenza e ritmo.

Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.00. Per promuovere la nuova rassegna teatrale, il sindaco, affiancato da assessori, consiglieri e volontari, ha allestito e continuerà ad allestire uno stand informativo al mercato del sabato. I biglietti sono acquistabili presso la Biglietteria dei rispettivi Teatri il giorno dello spettacolo a partire dalle ore 19.30.

Per informazioni: Comune di Adria Ufficio Teatro Comunale - tel. 0426 941327 dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e Teatro Comunale biglietteria cell. 331 4021045 (dal lunedì al sabato ore 10.30 – 13 e 16 – 19) nelle giornate e negli orari di campagna abbonamento, prevendita e vendita biglietti.

dell’albero nel nostro Paese. Le iniziative organizzate dai Carabinieri Forestali hanno coinvolto soprattutto le giovani generazioni, alle quali è stato spiegato il significato profondo del gesto – semplice ma potentissimo – di affidare alla terra un nuovo albero. Come un tempo, anche quest’anno la festa ha visto la partecipazione attiva delle comunità locali, delle amministrazioni comunali, delle associazioni ambientaliste e del mondo della scuola, con cui i Forestali intrattengono da sempre un rapporto solido e costruttivo nel campo dell’educazione ambientale. In provincia di Rovigo, il personale dei Nuclei Carabinieri Forestali di Adria, Por-

to Tolle, Rovigo e Trecenta ha preso parte a diversi eventi realizzati presso il Centro Socio Educativo “Borgo Dolomiti” di Adria, l’Istituto Omnicomprensivo di Porto Tolle, la scuola primaria Baccari di Lendinara e la primaria Edmondo De Amicis di Trecenta. Durante gli

incontri, i Forestali hanno messo a dimora numerosi esemplari di piante autoctone provenienti dai vivai del Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, spiegando agli studenti l’importanza delle specie locali nella tutela dell’ecosistema. (g.f.)

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Il lavoro in carcere come motore di riscatto

N el cuore della Casa Circondariale di Rovigo si è svolto un convegno che ha messo al centro un tema tanto delicato quanto decisivo: il lavoro come leva di cambiamento per chi sta scontando una pena. Il titolo – “Il lavoro in carcere e i suoi impatti: persone, imprese, istituzioni” – ha trovato piena coerenza nei contenuti di una mattinata che ha riunito rappresentanti del sistema penitenziario, del terzo settore, dell’impresa sociale e del mondo accademico. Un appuntamento che ha mostrato con chiarezza una visione condivisa: la reclusione non spegne il futuro; può, se accompagnata, riaccenderlo. L’apertura dei lavori è stata affidata al direttore della Casa Circondariale, Mattia Arba, che ha introdotto il tema richiamando la necessità di un approccio integrato e pragmatico al reinserimento. Subito dopo, l’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Rovigo, Nadia Bala, ha portato i saluti dell’amministrazione, sottolineando quanto un territorio debba sentirsi responsabile di chi è più fragile, anche quando

ha commesso errori. A moderare il dibattito è stato Massimo Mantoan, presidente del Consorzio Insieme – capofila del progetto Panatè, presentato

nel corso dell’appuntamento –che ha guidato i lavori con domande nette e obiettivi chiari: dimostrare che il lavoro è uno degli strumenti più efficaci per

ridurre la recidiva e costruire percorsi di reinserimento credibili e duraturi. Tra gli interventi, è stato significativo quello della vicepresidente della Fondazione CARIPARO, Damiana Stocco, che ha evidenziato la solidità della rete costituita da Consorzio Insieme, SCS Solidarietà, Panatè Società Benefit e Casa Circondariale. Un’alleanza territoriale che, secondo Stocco, merita di essere portata anche “fuori dalle mura”, proponendo un evento aperto alla cittadinanza per rafforzare un dialogo ancora troppo timido tra comunità e realtà carceraria. Il panel tecnico ha offerto contenuti di grande spessore. Rosella Santoro, provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, ha tracciato il quadro normativo e le sfide che il sistema veneto affronta ogni giorno. Alessio Zangheri, magistrato di sorveglianza, ha approfondito il valore del lavoro penitenziario come strumento di responsabilizzazione e come ponte verso misure alternative. Da Roma è intervenuto Filippo Giordano (LUMSA – CNEL), portando dati aggiornati e un messaggio

Fabio Benetti (Fratelli d’Italia): “Il Polesine deve avere voce a Venezia”

Fabio Benetti esprime soddisfazione per l’esito della sua prima campagna elettorale provinciale: “Sono estremamente contento del risultato ottenuto e voglio ringraziare chi mi ha dato fiducia in questa avventura. Ma più importante del successo personale è il consolidamento di Fratelli d’Italia in Veneto, confermando i valori a cui il partito è da sempre legato”. Nonostante

la spinta del governatore uscente abbia dominato la scena elettorale, Benetti sottolinea che la sua squadra ha ottenuto un buon risultato e potrà avere un peso significativo nel prossimo Consiglio regionale, sia per quanto riguarda gli assessorati che il numero di consiglieri: “Abbiamo una base solida per ampliare il nostro consenso e realizzare i programmi della campagna elet-

torale nei prossimi cinque anni”. Riguardo all’astensionismo, Benetti lo attribuisce al distacco tra politica e cittadini negli ultimi anni, accentuato dalla digitalizzazione e dalla perdita del contatto diretto con le persone: “La politica è stare in mezzo alla gente, avere il confronto diretto e costruire un dialogo reale. Oggi, purtroppo, troppo spesso questo manca”. Infine ha sottolineato le

potenzialità del Polesine: “Non siamo inferiori ad altre province, abbiamo peculiarità uniche da valorizzare, come il distretto della Giosta, il turismo, il Delta del Po e le vicinanze a Venezia, al Lago di Garda e ad altri luoghi di interesse. Il nostro obiettivo sarà portare le istanze del Polesine in Consiglio regionale e mantenere alta la voce del territorio a Venezia”.

inequivocabile: senza formazione qualificata e senza lavoro vero, dentro e fuori dal carcere, la recidiva non può diminuire. Spazio poi alle esperienze concrete, quelle che trasformano i principi in fatti. Davide Danni, della società benefit Panatè, ha illustrato i percorsi già attivi e quelli pronti a partire proprio a Rovigo, con l’avvio del laboratorio di panificazione interno al carcere. Stefano Bolognesi, consigliere delegato della SCS Solidarietà, ha spiegato come un’impresa sociale possa assumere persone detenute e trarne non solo valore etico, ma anche competitivo. Perché responsabilità e sostenibilità economica, quando camminano insieme, diventano un moltiplicatore di opportunità. Alla fine, il messaggio emerso è stato limpido e condiviso da tutti: investire nel lavoro in carcere significa investire nella sicurezza, nella dignità e nel valore del territorio. Non è un percorso facile, ma è l’unico davvero capace di costruire una società più giusta, più sicura e – soprattutto – più umana.

Guendalina Ferro

Nella foto Damiana Stocco

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segue da pag. 1

Imprese, sanità, giovani

Il terzo tema che la Giunta Stefani è chiamato a prendere di petto è certamente quello dei giovani: dal Veneto ogni anno se ne vanno in molti, non solo all’estero ma anche verso Lombardia e soprattutto Emilia Romagna. Tra i fattori che producono questa emigrazione sembra esserci la scarsa vitalità del nostro territorio in termini sociali, occupazionali e di “prospettiva”. Le nostre ragazze e i nostri ragazzi non riconoscono nel Veneto la possibilità di crescere, di cambiare, di essere al passo

e ambiente: le sfide che attendono Stefani

con la modernità e la velocità del tempo. Vero o falso che sia questo, in buona sostanza, è quello che rispondono quando li si interroga nel tentativo di analizzare le motivazioni alla base di questa “fuga” e, nel contempo, quando si cerca di capire perché in Veneto non arrivino giovani da altre regioni o stati europei in numero sensibili. Il quarto dossier urgente sul tavolo è quello ambientale. Il Veneto, per la propria posizione geografica, si trova in una delle aree con l’aria peggiore d’Europa. A questo

Il presidente eletto. Sociale, sanità e lavoro fra i temi

Stefani: “Giunta prima di Natale, gli assessori non faranno politica”

Incassata la netta vittoria alle urne, il presidente neo eletto della Regione Alberto Stefani si è subito messo al lavoro sulla composizione della squadra di governo che, come ha ribadito in più occasioni, sarà messa a punto prima di Natale. Sul toto-assessori, Stefani assicura che terrà conto dell’accordo pre elettorale di coalizione - cinque assessorati per Fratelli d’Italia, quattro per la Lega e uno per Forza Italia - ma l’aspetto più importante sarà quello della competenza specifica. “Una cosa che chiederò agli assessori sarà quella di non occuparsi di dinamiche politiche. - afferma - Chi entra in giunta farà l’assessore al cento per cento e si occuperà cento per cento della propria area di competenza, non di beghe politiche. Servono persone che conoscano il tema di riferimento e che possibilmente abbiano fatto anche il sindaco, un passaggio fondamentale che richiama anche l’importanza di rispondere ai cittadini. Sceglierò in base a questo, anche se in accordo con le segreterie di partito. Terrò per me invece la delega ai giovani”. Di fronte al successo elettorale Stefani prende un impegno preciso: “Chi fa politica deve rispondere delle proprie idee e delle proposte fatte. Abbiamo messo al centro della nostra agenda politica il tema del sociale, della sanità, del lavoro; l’abbiamo fatto con coraggio, tenendo conto di alcuni trend importanti che avremo davanti e abbiamo fatto sì che questi temi diventassero la parte centrale della nostra agenda amministrativa, del nostro programma”.

Sul fronte sanitario ha ribadito un concetto: “La priorità è e sempre dovrà essere la sanità pubblica, in quanto

diritto inalienabile dei cittadini. L’integrazione tra le due è inevitabile, ma la gerarchia non deve cambiare. In Veneto abbiamo il record negativo di accessi impropri al Pronto Soccorso e questo deve cambiare, perché si rischia di non poter gestire le vere emergenze. Alcune Ulss hanno già attivato dei percorsi di telemedicina per le pratiche meno urgenti (attraverso i numeri di assistenza 116 e 117) e intendo replicare questo modello su tutto il territorio regionale”. Per il mondo lavoro il governatore guarda ad una forte integrazione degli istituti di formazione professionale tecnica con le imprese, perché entro il 2030 mancheranno in Veneto 280mila lavoratori qualificati. Inoltre c’è la proposta di un tavolo anti burocrazia per agevolare le aziende. Quanto alle infrastrutture spicca la nuova holding autostradale entro il 2026, per riunire le attuali società del Triveneto e affrontare anche la questione Pedemontana. Sull’addizionale Irpef si deciderà in un secondo momento. Infine una promessa: “Farò il possibile per diventare il rappresentante di tutti i Veneti, anche quelli che non mi hanno votato”. (n.s.)

Il

si sommano i fenomeni, sempre più violenti, determinati dal cambiamento climatico che, trovando un terreno fortemente impermeabilizzato dalla grande cementificazione di tutti questi anni, producono gravi danni. Mentre ci si interroga, anche in modo un po’ morboso, su cosa farà Luca Zaia in futuro, il presidente Alberto Stefani sembra essere già al lavoro consapevole che il Veneto, oggi più che in altri momenti, deve ritrovare la forza per correre.

centronistra. Giovanni Manildo rivendica il risultato

“Il Veneto vuole l’alternativa”

Giovanni Manildo guardando al risultato elettorale sottolinea come i voti ottenuti segnino una svolta per lo schieramento progressista in Veneto. “Dopo anni di arretramento siamo risaliti, è la conferma che in Veneto c’è una parte del Paese che non si rassegna, che vuole un’alternativa, che crede in una politica capace di ascoltare e proporre”. Il candidato del centrosinistra sottolinea il frutto di un lavoro “serio e paziente”, costruito in oltre 120 giorni di campagna elettorale attraverso incontri, ascolto e la definizione condivisa di un programma basato su sette priorità. “Dopo quindici anni di arretramento – osserva – il centrosinistra rischiava la marginalizzazione. Oggi invece ritrova

spazio, voce e credibilità. Abbiamo piantato il chiodo decisamente più in alto”. Valutato positivamente, poi, il risultato ottenuto in città chiave come Padova e Venezia, dove la coalizione di centrosinistra si è imposta sugli avversari. Manildo non ignora però la forte astensione, ulteriore campanello d’allarme per la democrazia regionale che non va sottovalutato né ignorato: “L’affluenza in calo ci preoccupa e dovrebbe interrogare tutta la politica”. Secondo l’ex sindaco di Treviso, il voto conferma che i temi messi al centro della campagna – sanità pubblica, lavoro dignitoso, ambiente, casa, opportunità per i giovani – intercettano una domanda crescente nella società veneta. “Da qui si riparte, con

ancora più convinzione”, sottolinea. Il candidato racconta anche di aver chiamato il neo presidente Stefani per un augurio personale di buon lavoro. “Un gesto doveroso – spiega – ma il nostro impegno non finisce qui. Inizia ora un percorso più ampio: il Veneto ha bisogno di un’opposizione seria, costruttiva e determinata, e ha bisogno di una visione diversa. Noi ci saremo, ogni giorno, per dare voce a chi non ce l’ha”.

La sorpresa. “Resistere Veneto” raccoglie il 5,13%
Szumski esulta: “Abbiamo fatto l’impresa”
“R

esistere Veneto” entra in Regione con due consiglieri, risultato sopra le aspettative per la lista di Riccardo Szumski che supera il 5% con oltre 69 mila voti. L’ex sindaco di Santa Lucia di Piave definisce il traguardo raggiunto “un’impresa”. “Eravamo partiti con pochi mezzi ma tanta volontà e siamo riusciti a raccogliere 30mila firme. Da quel momento abbiamo capito che qualcosa si stava muovendo. L’arrivo dei volontari ha generato un entusiasmo crescente”. Il leader di Resistere Veneto guarda già all’attività in Consiglio regionale e illustra le

priorità del suo programma: “Ci batteremo per una sanità più vicina alle persone, dove i medici possano curare senza pensare solo ai risparmi. Ci occuperemo della montagna, del territorio e proporremo una moneta veneta basata su un credito Irpef trasformato in digitale. Sul tema dell’addizionale Irpef faremo una campagna forte per coinvolgere la popolazione che ha votato per l’autonomia”. Guardando al futuro non nasconde le difficoltà e così si rivolge ai propri sostenitori: “La partita sarà durissima, certo, ma noi scendiamo in campo. E la gio-

cheremo fino all’ultimo minuto, con la stessa passione che avete dimostrato ogni giorno. «Le grandi cose non si fanno da soli, e non si fanno per caso: si fanno insieme». Mai come oggi, queste parole descrivono ciò che abbiamo vissuto”.

Alla maggioranza 34 seggi, all’opposizione 17 Lega primo partito, seguono Pd e Fratelli d’Italia

ALBERTO STEFANI
LUCA ZAIA
GIORGIA BEDIN
MATTEO PRESSI
DIEGO RUZZA
GIAMPAOLO TREVISI
ERIC PASQUALON
NICOLÓ MARIA ROCCO
FLAVIO BALDAN
ELISA DE BERTI
LAURA BESIO
JONATAN MONTANARIELLO
JACOPO MALTAURO
SONIA BRESCIANIN
CRISTIANO CORAZZARI
STEFANO VALDEGAMBERI
ANNA LESO
ANNA MARIA BIGON
ALESSIO MOROSIN
ROSANNA CONTE
GIOVANNI MANILDO
ELENA OSTANEL
FILIPPO RIGO
FRANCESCO RUCCO
CHIARA LUISETTO
ANTONIO MARCO DALLA POZZA
RICCARDO BARBISAN
ANDREA TOMANELLO
FILIPPO GIACINTI
ALESSANDRO DEL BIANCO
RICCARDO SZUMSKI
MANUELA LANZARIN
ROBERTO MARCATO
FRANCESCO CALZAVARA
VALERIA MANTOVAN
ANDREA MICALIZZI
DAVIDE LOVAT
ELISA VENTURINI
ALESSIA BEVILACQUA
ELEONORA MOSCO
ROBERTA VIANELLO
LUCAS PAVANETTO
MONICA SAMBO
FLAVIO TOSI
MARCO ZECCHINATO

Il commento. L’assemblea generale con 2200 invitati al Centro Congressi in Fiera

Confindustria chiede attenzione al Governo ma non c’è traccia di autocritica né di contenuti

Nella sua relazione la presidente Paola Carron lamenta una “lenta perdita di competitività” e sottolinea il rischio “di perdere il nostro sistema industriale per mancanza di visione”

“S

ostenere l’industria significa sostenere l’Italia”. Ecco la frase più applaudita della relazione durata 26 minuti con cui Paola Carron ha inanellato una serie di lagnanze, qualche luogo comune come quello appunto virgolettato qui sopra e zero ricette. Un altro zero va alla autocritica: “buona parte della politica italiana guarda all’industria con diffidenza”. Ci chiediamo il perché? No. Paola Carron spiega che c’è stata “una lenta perdita di competitività”.

“Parla sulla liberazione di energie, puntare sui giovani, sulle donne” parole che riecheggiano dai comizietti di Landini a quelli della Schlein e crediamo anche in quelli di Szumski o Rizzo nelle stesse ore. “E’ una scelta casuale” disse la presidente Paola Carron a chi le chiedeva come mai l’assemblea a

poche ore dal voto in Veneto. C’era la stessa probabilità di beccare un numero secco alla roulette ma facciamo finta di credere che la Confindustria giochi a dadi. E’ uscito il numero per Paola Carron perché non si sa davvero immaginare cosa avrebbero potuto titolare i poveri cronisti se non “Confindustria Veneto Est sferza la politica, c’è una questione settentrionale”.

Chi scrive ha ascoltato tre volte il video disponibile sul sito di Confindustria. A parte la “visione di città di città” che sembra il titolo di una filastrocca di Gianni Rodari, rimane ben poco di profondo. Sarà per la lettura monocorde del gobbo digitale, sarà perché la luce azzurrina soffusa avrà mietuto chissà quante vittime tra i 2200 stanchi imprenditori e funzionari di Confindustria comandati a par-

tecipare all’assemblea di struttura, ma, come recitava l’immortale Califano, “tutto il resto è noia” o qualcosa di poco distante. Giova ricordare l’occasione persa. All’assemblea annuale dalla bocciofila in su, il presidente prima di lagnarsi di ciò che non hanno fatto gli altri, di solito elenca cosa ha fatto lui assieme ai suoi collaboratori. Non c’è traccia di questo bilancio nei 26

Sintoniz zati sul

minuti di lettura del discorso della presidente. Ritorneremo fiduciosi l’anno prossimo.

“Rischiamo di perdere il nostro sistema industriale per mancanza di visione” dice Paola Carron rivolgendosi al proprio presidente nazionale Orsini. “Attendiamo dal Governo il segnale di una volontà del Governo di agire qui ed ora”. Strano sarebbe che il Governo vo-

lesse invece dare il segnale di voler agire altrove e l’anno scorso. Insomma la rifondazione luogocomunista potrà valere sotto elezioni, sia per i candidati che per i presidenti. Poi a chi verrà dopo di noi il compito di porre sul piano storico il peso di un discorso che dopo tre volte strappa al massimo uno sbadiglio.

Alberto Gottardo

Venezia , it’s Christmas Time

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21 NOVEMBRE 2025 - 6 GENNAIO 2026

Alberi di Natale, scenografie, luminarie e installazioni arricchiscono le principali vie dello shopping del centro storico di Venezia, delle Isole, di Mestre, Campalto, Chirignago, Favaro, Gazzera, Marghera, Tessera, Trivignano, Zelarino.

Mercatino natalizio a Mestre in Piazza Ferretto e vie limitrofe. Piste di pattinaggio su ghiaccio a Venezia (campo San Polo), Mestre (piazza Ferretto) e Marghera (piazza Mercato). Concerti, spettacoli, mostre, teatri.

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Libri e fumetti “Made in Veneto, la Top 10 del 2025

Questo 2025 che sta per concludersi ci ha regalato tantissime opere firmate da autori ed autrici venete. Libri, fumetti, storie in cui perdersi e ritrovarsi e, soprattutto, con cui cercare di interpretare meglio un presente sempre più complesso e sfuggente. La letteratura, scritta o disegnata, resta infatti una bussola imprescindibile per capire la modernità, proprio grazie ai suoi tempi lenti che ci costringono a pensare, a ritornare indietro sulle pagine appena sfogliate, ad attivare sinapsi apparentemente dimenticate.

Come sempre a dicembre quindi vi propongo la mia personalissima Top10 dei libri e dei fumetti “Made in Veneto” pubblicati quest’anno, che è anche un’ottima “lista regalo” per il Natale che si avvicina. Ovviamente i titoli sono in ordine sparso, non ci sono primi o secondi in questa Top10 che vuole essere anche un invito a esplorare le diverse sfaccettature della produzione culturale della nostra regione che, alla faccia dei tanti lamentosi, riesce sempre a sorprendere.

LA CONGIURA DELLE VIPERE, Matteo Strukul (Newton Compton) Venezia, Seicento. I pirati Uscocchi minacciano la Serenissima mentre un giustiziere mascherato, lo Spettro di Venezia, colpisce nell’ombra.

Tra complotti politici, una giovane profumiera in ascesa e l’enigmatica Invelenada, si intrecciano vendette e misteri attorno alla vera identità dello Spettro. Un romanzo storico che è più appassionante di una serie Netflix.

Thrillerone.

NIENTE SUCCEDE PER CASO

Stefano Tamiazzo (Toshokan)

In un devastato mondo del futuro, dove le classi agiate vivono su una sorta di isola volante e i poveracci su una superficie ormai compromessa, si è sviluppata una forte diffidenza nei confronti della tecnologia, considerata responsabile della catastrofe.

L’ex maggiore

Hara si nasconde tra la popolazione comune e ripara resti di robot, ma i soldati gli danno la caccia. Un fumetto meraviglioso impreziosito da due storie brevi, disegni preparatori, illustrazioni a colori, approfondimenti e un’intervista all’autore. Un fumetto bello bello bello in modo assurdo. Fumettazzo.

LA GHENGA DEGLI STORTI, Fulvio Luna Romero (Marsilio Editori)

CHEO TALES, di Emanuele Apostolidis, Francesco Bellu e Federico Gardin (Beccogiallo edizioni)

Appena arrivata a Polis, dove l’archeologia è vietata, Dafne si ritrova con un amuleto misterioso lasciatole dal padre, scomparso anni prima. Insieme a Greta e Perry, scoprirà che nei sotterranei della città si cela un mondo nascosto di enigmi, miti... e un Oracolo pronto a guidarli contro i Titani. Perché certi miti non sono scomparsi. Sono solo in attesa... di essere risvegliati. Una storia fantastica per riscoprire il mito e le nostre radici. Avventuroso.

UNA FORESTA DI SCIMMIE, Andrea Pennacchi (Marsilio)

vorzio e nuove partenze, il viaggio sull’Orient Express segna la svolta che la porterà verso il successo. Un fumetto che vale quanto un viaggio sul leggendario Orient Express (ma costa molto meno). Misterioso.

DIVERSAMENTE SOLE, Francesca Chiesa (Edizioni Open)

Andrea Rasic vive una vita normale a Gorizia, finché un’imboscata rivela le abilità letali del suo passato da Husky, membro della “ghenga degli storti”. Costretto alla fuga, riemergono i ricordi di un Veneto degli anni OttantaDuemila fatto di violenza, ambizioni e traffici. Braccato, Rasic cerca di capire chi lo vuole morto e perché. Praticamente “C’era una volta in Veneto” (e scusate se è poco). Criminale.

IL MITO DEL MINOTAURO. AR-

Will incontra a Venezia Shylock e Tubal, scoprendo ebrei reali e complessi, lontani dagli stereotipi dell’Inghilterra. Ma la faccenda della «libbra di carne» e la morte di Antonio complicano tutto. Andrea Pennacchi segue Will alle origini de Il mercante di Venezia, mescolando fantasia, storia e teatro in un racconto sulle radici del Bardo. Perché Andrea Pennacchi non è solo un ottimo attore, ma un vero cantastorie. Sorprendente.

AGATHA CHRISTIE. LA REGINA

DEL GIALLO, Michele Botton e Angela Sancono (Beccogiallo)

Agatha Christie cresce in una famiglia benestante e sfida da subito le convenzioni, imparando a leggere da sola. Dopo un primo percorso musicale e il matrimonio con Archibald Christie, scopre la scrittura e si fa spazio nel romanzo poliziesco dominato dagli uomini. Tra lutti, di-

Un libro scomodo ma prezioso: non racconta storie a lieto fine, anzi, le storie che racconta appartengono al genere di quelle che non finiscono mai. Di tutte, una soltanto si risolve in una speranza di serenità. Delle altre si può solo dire che offrono un’unica amara rassicurazione: si svolgono in una realtà molto lontana dalla nostra. Un libro importante per provare a capire che non esiste solo l’Occidente. Doloroso.

IL VALORE DELLE COSE, Serena Cappellozza (Sellerio)

La detective Mirna Pagani, lavora in Laguna, all’ombra di Venezia e, pur essendo alle prese con una vita familiare al collasso, in questa sua prima apparizione letteraria è messa subito alla prova con un’indagine impossibile.

Un giallo classico che sarebbe perfetto per una serie tv. Giallazzo.

LA NOTTE HA IL SUO PROFUMO Marco Azzalini (Laurana)

Un’indagine in una città che non riesce a liberarsi del suo passato,

un gruppo di amici legati da un segreto indicibile, una canzone indimenticata, un amore spezzato, in una tensione crescente e ineluttabile che condurrà a un epilogo amaro e sorprendente, dove niente e nessuno sarà risparmiato. Un romanzo che lascia il segno e che racconta una città che ha paura di raccontarsi. Stordente.

A ESEQUIE AVVENUTE, Massimo Carlotto (Einaudi Stile Libero) In un inverno gelido del Nordest, l’Alligatore indaga sul rapimento di una donna che non viene liberata nemmeno dopo il pagamento del riscatto. Con Max la Memoria e Beniamino Rossini cerca la verità contro chi vuole insabbiare tutto. Un romanzo doloroso che riporta sulle scene un personaggio letterario che ha fatto la storia del noir. Gigantesco.

Giacomo Brunoro

• Chi è Giacomo Brunoro

Classe ‘76, padovano. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di SUGARPULP, collabora con Veneto24, docente per Forema e per SMART Innovation School.

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Sostenibilità.

Despar Nord, l’impegno per la biodiversità cresce insieme ai territori

Difendere la biodiversità significa proteggere il futuro dei territori: per questo Despar Nord porta avanti iniziative concrete come le Case delle Api, il Bosco Diffuso e attività educative che coinvolgono scuole e realtà locali in un impegno continuativo

La tutela della biodiversità è una delle sfide decisive per la sostenibilità ambientale e Despar Nord ha scelto di contribuire con progetti concreti, continuativi e realizzati coinvolgendo i territori e le comunità in cui è presente attraverso progetti educativi, iniziative e interventi dedicati alla tutela e alla rigenerazione degli ecosistemi. Un impegno che si inserisce nel più ampio percorso di sostenibilità dell’Insegna dell’Abete e che prosegue in sinergia con le iniziative già avviate anche insieme al Consorzio Despar Italia, di cui l’azienda fa parte.

T ra le iniziative più significative portate avanti da Despar Nord, insieme al Consorzio Despar Italia, spiccano i progetti “Case delle Api Despar” e “Il Bosco Diffuso Despar” realizzati in partnership con PlanBee. In particolare “Case delle Api” è un’iniziativa nata nel 2025 con l’obiettivo di promuovere la biodiversità e contribuire concretamente a proteggere le api, insetti fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi grazie al loro

ruolo di principali impollinatori. Le attività degli alveari sono monitorate da apicoltori professionisti, che garantiscono il benessere delle colonie e forniscono aggiornamenti periodici sul loro stato di salute. Nei territori di Despar Nord le arnie sono state collocate a Codemondo di Reggio Emilia grazie alla collaborazione tra Despar Nord e l’Associazione Api Libere che ha messo a disposizione alcuni terreni di proprietà per ospitare i nuovi alveari collocati in una zona selezionata per il suo impatto positivo alla flora locale. Il legame con il territorio passa anche attraverso il Bosco Diffuso Despar, iniziativa nazionale avviata nel 2023, alla quale Despar Nord partecipa attivamente. Dopo i 400 alberi piantati tra Veneto ed Emilia-Romagna nelle prime due edizioni del programma, quest’anno l’azienda ha messo a dimora 250 nuovi alberi, presso i terreni di Feeducia, microazienda che pratica agricoltura rigenerativa a Colle Umberto in provincia di Treviso. Salici, querce, noccioli, ontani e acacie sono stati

piantati in una zona di infiltrazione dell’acqua, così da ridurre il rischio di detriti su proprietà confinanti, ricaricare la falda freatica da cui si attinge con il pozzo, proteggere il suolo e migliorare il ciclo dei nutrienti. A conferma dell’obiettivo sociale e di promozione della consapevolezza sui temi della sostenibilità e della tutela ambientale, il progetto ha visto la partecipazione degli alunni della scuola primaria “Giovanni Pascoli” di Colle Umberto che hanno preso parte alla

piantumazione. I nuovi alberi vanno così ad ingrandire la superficie del “Bosco Diffuso Despar” sui territori di riferimento dell’azienda dell’Abete, portando così a 650 gli alberi che compongono la superficie del Bosco Diffuso Despar.. A conferma del proprio impegno, l’azienda ha inoltre rinnovato per il 2025 anche il progetto di riforestazione sostenuto insieme a WOWnature attraverso le linee a marchio Econvivo e Verde Vera e ha inoltre dato vita al progetto

“Alla scoperta della biodiversità”, che ha visto l’avvio del primo laboratorio didattico presso l’azienda agricola trevigiana Moretto Farm coinvolgendo anche una scuola del territorio. Un mosaico di azioni, diverse ma complementari, che raccontano una visione condivisa: proteggere la biodiversità significa proteggere il futuro dei territori e delle comunità che li abitano. Despar Nord ha scelto di farlo, ogni giorno, insieme a chi quei territori li vive.

Al via il primo laboratorio didattico sulla biodiversità con Moretto Farm

Si è concluso giovedì 27 novembre, all’Interspar di Montebelluna, il primo laboratorio didattico sulla biodiversità promosso da Despar Nord. Il progetto ha coinvolto 38 alunni delle classi terze della scuola primaria “Ugo Foscolo” di San Gaetano – Montebelluna (TV) ed è stato sviluppato con Moretto Farm,

innovativa realtà agricola trevigiana specializzata in acquaponica e apicoltura sostenibile. Il percorso è iniziato il 4 novembre con la visita alla serra acquaponica dell’azienda agricola e alle sue arnie, in un ambiente pensato per sostenere le api e garantire loro fonti di nettare anche in momenti di scarsità, e ha

permesso agli alunni di approfondire i temi della biodiversità, dell’apicoltura, dell’acquaponica e del ruolo fondamentale delle api negli ecosistemi. Durante l’evento conclusivo all’Interspar di Montebelluna, i piccoli alunni sono diventati protagonisti presentando disegni e lavori ispirati alla visita e completando il percorso con un viaggio tra gli scaffali dedicato alla filiera del miele osservata in azienda. I loro disegni, che raccontano con freschezza e creatività quanto vissuto durante il laboratorio, sono poi stati esposti in una piccola mostra allestita in negozio, per essere condivisi con l’intera comunità e valorizzare il loro impegno. Moretto Farm, fondata da giovani imprenditori è oggi un esempio virtuoso di economia circolare e tutela della biodiversità grazie a produzioni di qualità e prive di chimica. La col-

laborazione con Despar Nord rientra nel progetto “Sapori del Territorio”, che valorizza le eccellenze agricole locali e microlocali. Questo primo laboratorio rappresenta solo l’inizio: nel 2026 Despar Nord

prevede infatti nuove attività con altre scuole e produttori del territorio, per diffondere una cultura ambientale che unisca innovazione, responsabilità e forte radicamento territoriale.

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Rovigo e Trecenta conquistano

i 3 Bollini Rosa

n Polesine la qualità dell’assistenza dedicata alle donne trova una conferma importante. Giovedì 27 novembre 2025, al Ministero della Salute, Fondazione Onda ETS ha assegnato i Bollini Rosa per il biennio 20262027 e l’Ulss 5 Polesana ha ottenuto un risultato di assoluto rilievo: tre bollini all’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Rovigo e all’Ospedale San Luca di Trecenta, due all’Ospedale Santa Maria Regina degli Angeli di Adria. Un riconoscimento che racconta un territorio capace di valorizzare percorsi, professionalità e un approccio realmente orientato alla salute femminile. Il Bollino Rosa non è una semplice etichetta. Dal 2007 identifica le strutture che offrono servizi di prevenzione, diagnosi e cura attenti alle esigenze delle donne e alle differenze di genere. Far parte di questa rete significa assumersi una responsabilità precisa: garantire percorsi appropriati, multidisciplinari, accoglienti, capaci di rispondere in modo mirato ai bisogni delle pazienti e di indirizzarle con consapevolezza verso il luogo di cura più adeguato. Per il Polesine, i risultati parlano chiaro. Rovigo e Trecenta si collocano al massimo livello della valutazione, mentre Adria consolida una posizione di eccellenza già riconosciuta. A decretarlo è una procedura rigorosa: ogni due anni Fondazione Onda apre un bando a cui gli ospedali rispondono con un questionario da oltre 500 domande, che analizza specialità femminili, gestione delle patologie trasversali, qualità dei percorsi diagnostico-terapeutici, accoglienza, tutela delle donne vittime di violenza e sicurezza per gli operatori. Il punteggio finale assegna da zero a tre bollini e offre una fotografia chiara dell’impegno delle strutture. Dalle dichiarazioni dei vertici dell’Ulss 5 emerge un messaggio comune: la qualità nasce dai percorsi. La direttrice sanitaria, Carla Destro, sottolinea la riorganizzazione dei servizi secondo un’ottica di genere e l’importanza del lavoro di squadra che ha reso possibili questi risultati. Il direttore generale, Pietro Girardi, ringrazia il personale medico, infermieristico e assi-

dal 1969 al vostro servizio

stenziale, ricordando il ruolo decisivo del coordinamento guidato da Maddalena Segala, responsabile dei Percorsi Onda. È proprio Segala a rimarcare l’aspetto culturale del Bollino Rosa: non si tratta solo di patologie “femminili”, ma di una visione globale della salute, capace di leggere e rispettare le differenze. Per le pazienti, il riconoscimento non è un dettaglio tecnico: è una garanzia. Significa trovare percorsi più chiari, tempi più certi, continuità assistenziale e un approccio più attento alla persona. Per il territorio significa rafforzare la fiducia nella rete ospedaliera e attrarre competenze, progetti e investimenti. È un vantaggio concreto, che si traduce in migliori risultati clinici e in una sanità più equa. Nel biennio 2026-2027 l’Ulss 5 si presenta dunque come una delle realtà italiane più avanzate nell’applicazione della medicina di genere. La sfida ora è continuare a crescere: personalizzare ancora di più i percorsi, ampliare l’integrazione multiprofessionale, investire in servizi che non lascino indietro nessuno. Perché la qualità, in sanità, non è un traguardo, ma un impegno quotidiano.

Redazione Salute

Ulss 5 prima in Italia per assistenza domiciliare

In Polesine la buona sanità non è uno slogan, ma un risultato misurabile. L’Ulss 5 Polesana è prima in Italia per assistenza domiciliare e seconda per la copertura dello screening del colon nella popolazione a rischio. Un doppio riconoscimento che racconta una realtà capace di coniugare vicinanza, prevenzione e capacità organizzativa. La notizia, diffusa il 27 novembre 2025 e rilanciata dal giornalista Francesco Campi, mette sotto i riflettori un territorio che lavora in modo efficace sulla continuità delle cure. Il primato nell’assistenza domiciliare riflette la capacità di portare la cura direttamente nelle case dei pazienti, riducendo gli accessi impropri in ospedale e garantendo un supporto costante alle persone fragili. Con 19,94 pazienti seguiti ogni 100mila abitanti, l’Ulss 5 si colloca al primo posto nei confronti nazionali: un dato tecnico che però parla di équipe presenti, percorsi consolidati e attenzione reale ai bisogni della popolazione. Lo stesso vale per lo screening del colon, dove l’azienda sanitaria polesana ottiene la seconda posizione in Italia. Questo indicatore, spesso poco percepito dal grande pubblico, è invece uno dei più rilevanti in termini di salute pubblica: un’adesione alta allo screening significa diagnosi più precoci, minori complicanze, meno casi avanzati e un impatto sociale ed economico nettamente ridotto. In altre parole, prevenzione che funziona e salva vite. A Rovigo, la dimensione territoriale è decisiva. L’assistenza domiciliare rappresenta un ponte tra ospedale e comunità, mentre i programmi di screening dimostrano un rapporto efficace con i cittadini e una comunicazione capace di raggiungere la popolazione target. La combinazione di questi elementi restituisce l’immagine di un sistema sanitario locale che lavora con continuità, coordinamento e visione. Questi risultati, però, non segnano un punto d’arrivo. Rafforzare ulteriormente l’assistenza domiciliare significa investire sulle équipe multidisciplinari, mantenere alta la qualità dei percorsi e garantire accesso anche a chi vive situazioni di fragilità. Sul fronte della prevenzione, consolidare la seconda posizione nello screening può diventare un obiettivo di crescita verso la vetta nazionale. Le classifiche, da sole, non raccontano tutto. Ma quando si traducono in cure vicine, risposte tempestive e percorsi che funzionano, diventano un indicatore concreto della qualità percepita dai cittadini. E in Polesine, oggi, i numeri (r.s.)

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Incontro pubblico sui servizi del centro antiviolenza del Polesine

Adria ha scelto di trasformare le parole in un gesto concreto di comunità. Nel mese dedicato alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, la città ha ospitato un incontro pubblico promosso dal Centro antiviolenza del Polesine, pensato per offrire strumenti reali di prevenzione e per avvicinare i cittadini ai servizi disponibili sul territorio. Un’occasione semplice e diretta, che ha riempito la Sala Federighi di voci, domande e testimonianze.

L’appuntamento è stato costruito come un momento di dialogo più che come una conferenza formale. Operatrici e professioniste del settore hanno spiegato come riconoscere i segnali della violenza, quali percorsi di uscita siano possibili e quali difficoltà incontrino spesso le donne che chiedono aiuto. Molti partecipanti hanno colto l’occasione per condividere esperienze, dubbi e timori, trasformando l’incontro in uno spazio di ascolto reciproco.

Tra gli interventi più sentiti, quello dell’assessora alle Pari opportunità, Donatella Baratella, che ha richiamato l’importanza di conoscere i servizi del territorio come primo passo per combattere la violenza. L’assessora ha ricordato come il Centro an-

tiviolenza rappresenti un presidio fondamentale: un luogo sicuro in cui ogni donna può trovare accoglienza, sostegno e riservatezza. Un invito rivolto non solo a chi vive situazioni difficili, ma all’intera comunità, chiamata a non restare spettatrice. Durante la serata sono stati approfonditi i servizi messi a disposizione dal Centro: ascolto protetto, consulenza psicologica e legale, possibilità di accoglienza in struttura in caso di necessità e percorsi di reinserimento sociale e lavorativo. Un lavoro quotidiano che opera nel totale rispetto della privacy, condizione indispensabile per garantire sicurezza e fiducia. Le operatrici hanno anche illustrato le sedi e gli orari degli sportelli, attivi a Rovigo, Lendinara e Adria, e accessibili sia attraver-

so apertura diretta sia tramite appuntamento. Un’informazione preziosa per chi deve compiere il primo passo, spesso il più difficile. È stato infine ricordato il numero verde 800/304271 e il cellulare 348/0908200, operativo ogni giorno dalle 8 alle 20: canali immediati per chiedere supporto o orientare una persona vicina a un percorso di protezione. L’iniziativa ha confermato che la prevenzione non nasce solo dalle campagne nazionali, ma anche da momenti come questo: spazi in cui si impara a guardare, ascoltare e intervenire con responsabilità. Adria ha risposto con partecipazione, dimostrando che la lotta alla violenza di genere passa anche dalla capacità di una comunità di informarsi e fare rete.

Rovigo rilancia la sfida sulla sicurezza stradale : l’Aci chiama in causa le scelte di ognuno

Può davvero chiamarsi “incidente” ciò che deriva da una distrazione al volante, da una precedenza mancata o da un semaforo ignorato? A Rovigo, il tema della responsabilità alla guida è stato al centro dell’iniziativa promossa dall’Automobile Club Rovigo, che ha presentato la campagna nazionale dell’Aci dedicata alla prevenzione degli scontri stradali. Il messaggio è diretto e non lascia spazio ad alibi: gli episodi sulle strade non sono fatalità inevitabili, ma spesso il risultato di comportamenti evitabili. Nel capoluogo polesano l’attenzione è stata posta sul ruolo di ciascun utente della strada, non solo automobilisti e motociclisti, ma anche ciclisti e pedoni. A sostegno dell’iniziativa sono stati richiamati i più recenti dati Aci–Istat, che restituiscono un quadro complesso: ogni giorno in Italia si registrano centinaia di incidenti, con un numero significativo di feriti e vittime. Il confronto con l’anno precedente evidenzia un lieve miglioramento, ma la riduzione non è sufficiente a delineare un cambio di tendenza definitivo. Il tema è particolarmente rilevante se osservato su un arco più lungo. Dal 2001 il numero di vittime sulle strade italiane è diminuito in modo consistente, ma questa curva virtuosa mostra segnali di rallentamento. Gli obiettivi fissati a livello europeo prevedono una riduzione drastica entro il prossimo decennio, un traguardo che richiede impegno costante, formazione, controlli adeguati e, soprattutto, scelte individuali responsabili. La campagna dell’Aci insiste infatti su un concetto preciso: la sicurezza stradale dipende dalle decisioni di ogni persona. L’uso dello smartphone mentre si guida, la velocità eccessiva, la stanchezza sottovalutata, la distanza di sicurezza non rispettata, l’alcol assunto prima di mettersi al volante sono tutte azioni che possono trasformare un tragitto ordinario in un evento drammatico. Le immagini selezionate dall’Aci per la campagna mostrano la fragilità di quel confine, invitando ciascuno a un comportamento più attento. L’incontro rodigino ha richiamato anche l’aspetto culturale e giuridico della responsabilità: sicurezza e libertà di movimento devono convivere in un equilibrio che tuteli la collettività. L’impegno richiesto è tanto individuale quanto sociale: amministrazioni, scuole, forze dell’ordine, associazioni e cittadini sono parte di un sistema che può ridurre gli scontri stradali solo attraverso un cambiamento stabile nelle abitudini di tutti. L’appello finale è stato rivolto a ogni persona che percorre le strade, in città o fuori: moderare la velocità, evitare distrazioni, rispettare pedoni e ciclisti, controllare lo stato del veicolo, scegliere di guidare solo in condizioni psicofisiche adeguate, usare sempre cinture, caschi e dispositivi di protezione. Ogni trascuratezza ha un impatto, ogni attenzione può prevenire una tragedia. Rovigo ha così trasformato un momento di memoria in un’occasione di consapevolezza, ribadendo che la sicurezza non è un fatto casuale, ma il risultato di gesti quotidiani. La strada è un bene condiviso, e ciascuno ha la possibilità – e la responsabilità – di renderla più sicura.

Ricerca pediatrica. Al via il Bando: sostegno a studi innovativi su patologie rare, oncoematologia e medicina predit

Ricerca pediatrica, Fondazione Cariparo investe 800 mila euro nei nuovi progetti di Città della Speranza

La Fondazione Cariparo rinnova il proprio impegno a fianco di Città della Speranza, annunciando l’avvio dell’edizione 2025 del Bando Ricerca Pediatrica, realizzato in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Un contributo complessivo di 800 mila euro verrà destinato al finanziamento di progetti di ricerca sulle patologie pediatriche, con l’obiettivo di promuovere studi innovativi e di forte impatto clinico. La prima fase del bando è partita il 5 novembre e resterà aperta fino al 19 gennaio 2026. Possono partecipare ricercatori dell’Istituto di Ricerca Pediatrica, dell’Università di Padova e delle strutture sanitarie pubbliche delle province di Padova e Rovigo, con progetti da realizzare all’interno dell’IRP. La selezione delle proposte si baserà su criteri di eccellenza scientifica: innovatività, rilevanza clinica, solidità metodologica, sostenibilità economica e competenza del team.

«Siamo profondamente grati alla Fondazione Cariparo – ha dichiarato Eugenio Baraldi, direttore scientifico dell’IRP – per il sostegno costante che ci permette di portare avanti progetti cruciali, dall’oncoematologia pediatrica alla medicina preditti-

va fino alle malattie rare. La ricerca deve correre veloce, riducendo la distanza tra laboratorio e letto del paziente: per farlo servono fondi e continuità». Per la Fondazione, si tratta di una conferma della missione filantropica a sostegno dell’innovazione biomedica. «Il Bando Ricerca Pediatrica 2025 – ha sottolineato il presidente Gilberto Muraro – sostiene progetti di eccellenza, selezionati con criteri rigorosi. Vogliamo favorire lo sviluppo di ricerche avanzate che possano tradursi in benefici concreti per i bambini e le loro famiglie. La collaborazione con Intesa Sanpaolo rafforza la nostra capacità di supportare la medicina pediatrica». Un riconoscimento importante

anche per l’IRP, come evidenziato dall’amministratore delegato Stefano Lupi: «Questo bando conferma il ruolo dell’Istituto nel panorama nazionale e internazionale. Con oltre 200 ricercatori interni e 150 esterni che operano quotidianamente a Padova, il nostro lavoro è possibile grazie a chi crede nella ricerca e ci sostiene, come la Fondazione Cariparo. A tutti va il nostro grazie». Il bando rappresenta un nuovo passo nella collaborazione storica tra Fondazione Cariparo e Città della Speranza, una sinergia che negli anni ha permesso al polo padovano di affermarsi come uno dei centri più avanzati in Europa nella lotta alle malattie pediatriche.

Tumore al seno, in Veneto 5.200 nuovi casi ogni anno

In Veneto il tumore al seno si conferma la neoplasia più diagnosticata, con circa 5.200 nuovi casi all’anno. Nonostante l’alta incidenza, la sopravvivenza continua a migliorare: oltre il 90% delle pazienti è vivo a cinque anni dalla diagnosi, un risultato legato all’evoluzione delle terapie e alla crescente personalizzazione dei trattamenti. Questo quadro aggiornato è stato al centro del convegno “Tumore del seno metastatico: l’importanza della medicina di precisione – Focus Regione Veneto”, ospitato allo IOV di Padova nell’ambito della campagna nazionale promossa dalla Fondazione Aiom. Nel corso dell’incontro è emerso come la progressiva diffusione di tecnologie diagnostiche avanzate stia cambiando il modo di gestire clinicamente la malattia, soprattutto nelle forme metastatiche. La professoressa Valentina Guarneri, direttrice della UOC Oncologia 2 dello IOV e docente dell’Università di Padova, ha spiegato come i test molecolari abbiano rivoluzionato la classificazione del carcinoma mammario, andando oltre i tradizionali riferimenti ai recettori ormonali e alla proteina Her2. I nuovi biomarcatori consentono di prevedere meglio il comportamento del tumore e la risposta ai trattamenti, permettendo di costruire percorsi terapeutici mirati. Secondo Guarneri, la resistenza dei tumori ormonosensibili e Her2 negativi alle cure standard può oggi essere contrastata con farmaci innovativi, che migliorano significativamente la sopravvivenza e la qualità di vita delle pazienti. Tra gli strumenti chiave della nuova oncologia sta assumendo un ruolo centrale la biopsia liquida, un semplice esame del sangue che consente di individuare mutazioni cruciali come quella del recettore degli estrogeni ESR1, presente nel 30-40% delle forme metastatiche. Si tratta di un test non invasivo e relativamente economico, ma che richiede strutture altamente specializzate per l’analisi. Rilevare per tempo queste alterazioni permette di accedere a farmaci di nuova generazione efficaci in seconda linea. Per la professoressa Guarneri, garantire la biopsia liquida a tutte le pazienti che ne hanno indicazione rappresenta una priorità organizzativa per il sistema sanitario regionale. L’attenzione al tema arriva in un contesto più ampio di iniziative solidali nel territorio: realtà del volontariato, associazioni e gruppi di sostegno continuano a mobilitarsi con raccolte fondi, giornate di sensibilizzazione e progetti di aiuto rivolti alle donne colpite dalla malattia, contribuendo a mantenere alta l’attenzione pubblica su prevenzione e accesso alle cure. Un impegno che, insieme alla ricerca clinica e alle nuove strategie diagnostiche, sta contribuendo a ridisegnare il futuro dell’oncologia mammaria in Veneto.

Terza età. Un calendario di incontri gratuiti dedicati a movimento, alimentazione e salute cognitiva

“Invecchiando si impara”: Auser lancia un percorso per vivere meglio la maturità

I Circoli Auser lanciano un progetto per l’invecchiamento attivo: lezioni su movimento, alimentazione, prevenzione, mente e uscite all’aria aperta per migliorare la qualità di vita

ARovigo l’invecchiamento attivo diventa un impegno concreto. I Circoli Auser Insieme Rovigo, Auser Città delle Rose e Auser Volontariato Grignano Polesine propongono “Invecchiando si impara”, un percorso formativo dedicato alla salute e al benessere, pensato soprattutto per le persone oltre i 65 anni. L’iniziativa rientra nel progetto regionale “Tre esse: Socialità, Solidarietà, Salute” e punta a fornire strumenti pratici per vivere la maturità con più energia, consapevolezza e autonomia. Il programma si sviluppa attorno ad alcuni temi chiave. Il primo riguarda il movimento: specialisti della riabilitazione e operatori del settore mostreranno come restare attivi nella terza età, con dimostrazioni pratiche e consigli utili a migliorare mobilità e sicurezza. Un secondo filone è dedicato alle scelte alimentari, con approfondimenti su come leggere correttamente le etichette, interpretare nutrienti e porzioni, selezionare ciò che favorisce un invecchiamento in salute e prevenire patologie legate allo stile di vita. Un altro appuntamento affronta il legame tra obesità e diabete, con la possibilità di effettuare la misurazione volontaria della glicemia e comprendere come intervenire attraverso abitudini quotidiane più equilibrate.

Accanto agli aspetti fisici, il progetto dedica attenzione anche alla mente. Sarà infatti possibile sottoporsi a uno screening gratuito delle funzioni cognitive, un gesto semplice che può offrire un orientamento prezioso. L’obiettivo è avvicinare le persone al tema della salute mentale senza tabù e facilitare, quando necessario, un eventuale percorso di approfondimento. A completare il calendario, sono previste camminate all’aria aperta alla scoperta dei parchi e dei giardini cittadini, per unire movimento, socialità e benessere ambientale.

Gli incontri si svolgeranno tra Rovigo, nella Sala Auser Insieme in piazza Tien An Men, e Grignano Polesine, nella sede Auser ospitata negli spazi delle ex scuole medie. Ogni appuntamento ha un orario dedicato, pensato per rispondere al diverso taglio delle attività: pomeridiano per gli incontri formativi e per l’attività fisica, mattutino per lo screening cognitivo.

Il progetto si fonda su un approccio semplice ma efficace: professionisti competenti, attività concrete, accesso gratuito e la forza del gruppo come leva motivazionale. Muoversi con più sicurezza, respirare meglio, imparare a prevenire le cadute o a leggere un’etichetta alimentare con maggiore consapevolezza sono gesti piccoli, ma capaci di incidere in modo significativo sulla qualità

della vita quotidiana.

La partecipazione è libera e aperta a tutti gli interessati. Per informazioni e iscrizioni è possibile rivolgersi ai Circoli Auser promotori. “Invecchiando si impara” vuole essere non solo una serie di appuntamenti, ma un invito a scoprire come salute, socialità e conoscenza possano diventare alleati preziosi in ogni stagione della vita.

Adolescenti italiani in cerca di conforto nell’Intelligenza Artificiale

L’Intelligenza Artificiale sta diventando una sorta di rifugio emotivo per quasi la metà degli adolescenti italiani. Secondo la XVI edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio, diffuso da Save The Children, il 41,8% dei giovani tra i 15 e i 19 anni ha cercato supporto tramite chatbot o strumenti digitali

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Ascoltaci in tutto il Veneto in

nei momenti di ansia, tristezza o solitudine. Oltre il 42% degli intervistati ha chiesto consigli all’IA su decisioni importanti della propria vita, attratti soprattutto dalla sua caratteristica di “non giudicare” (citata dal 12,4% degli utilizzatori). L’uso di queste tecnologie tra i ragazzi è quasi universale (92%), a fronte di un ricorso molto più limitato tra gli adulti (46,7%). Il report mette in luce una crescente fragilità psicologica: solo la metà degli adolescenti dichiara un uso funzionale dei dispositivi, mentre il 47,1% ha subito episodi di cyberbullismo, rispetto al 31,1% del 2018. Inoltre, il 13% manifesta iperconnessione e oltre il 9% si isola volontariamente per motivi psicologici. Emergono differenze significative di genere: il 60% degli adolescenti si dichiara soddisfatto di sé, ma tra le ragazze la percentuale scende al 50%, contro il 71% dei ragazzi. Ancora più marcato il divario emotivo: solo il 34% delle adolescenti gode di un buon equilibrio emotivo, rispetto al 66% dei coetanei maschi, uno dei gap più ampi in Europa.

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Nel mese delle festività si moltiplicano i piatti che accompagnano pranzi e cene con famiglia e amici: al primo posto le ricette della tradizione e i sapori più tipici

MINI TORTE SALATE DI SFOGLIA CON ZUCCA E GORGONZOLA

Versioni monoporzione delle classiche torte salate, ideali per essere degustati sia come finger food gustoso o come un secondo piatto. Molto semplici da preparare e si realizzano utilizzando anche una base di pasta sfoglia pronta.

Ingredienti: 500 g di zucca; 300 g di Gorgonzola; 1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare; 1 porro; q.b. di Sale Fine; q.b. di Pepe; q.b. di Olio Extravergine d’Oliva; q.b. di timo Preparazione: Pulire la zucca privandola della buccia, dei semi, dei filamenti e tagliarla a cubetti. In una padella con un filo d’olio rosolare il porro tagliato a rondelle. Una volta appassito aggiungere i cubetti di zucca, sala, pepe e fate cuocere fino a quando non risulteranno morbidi. Spegnete e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Foderare gli stampini per tortine con la pasta sfoglia, bucherellando il fondo con uno stuzzicadenti. Versare la zucca con i porri, i cubetti di gorgonzola e qualche fogliolina di timo. Cuocere in forno preriscaldato ventilate a 180° per circa 20-30 minuti

RAVIOLI DI GAMBERI E LIMONE

Un primo piatto della tradizione casalinga da preparare nelle occasioni speciali. Deliziosi ravioli di gamberi e limone: un ripieno raffinato dal gusto delicato

Ingredienti: : 2 Uova; 200 g di Farina 00; 400 g di Code di Gamberi; 280 g di Ricotta; 1 Scorza di Limone; 3 rametti di Timo; q.b. di Sale; q.b. di Pepe Bianco

Preparazione: Mettere in una ciotola la farina. Unite le uova leggermente sbattute e iniziate a mescolare, dapprima con una forchetta poi a mano. Quando l’impasto comincerà a rassodarsi, finite di lavorarlo in modo da ottenere un panetto liscio e omogeneo. Lasciatelo riposare sotto la ciotola capovolta per almeno un’ora prima di procedere con la preparazione. Nel frattempo, pulire i gamberi e tagliateli grossolanamente al coltello. In una ciotola mescolate gamberi, ricotta, la scorza grattugiata del limone, le foglioline di timo, sale e pepe Coprite il ripieno e trasferitelo in frigorifero. Recuperate l’impasto e dividetelo in due parti. Aiutandovi con la macchinetta per la pasta stendete su una delle due sfoglie il ripieno. Coprite con l’altra sfoglia, premendo bene i punti di contatto dell’impasto quindi con una rotella taglia pasta seghettata formate i ravioli.

SPEZZATINO DI MANZO CON CASTAGNE E VINO ROSSO

Ingredienti: 800 g di spezzatino di manzo; 200 g di castagne già lessate o al vapore; 1 cipolla grande; 2 carote; 1 costa di sedano; 1 spicchio d’aglio; 1 bicchiere di vino rosso corposo; 400 ml di brodo (vegetale o di carne); 1 rametto di rosmarino; 2 foglie di alloro, 2 cucchiai di concentrato di pomodoro; Olio extravergine d’oliva; Sale e pepe q.b.

Preparazione: Tritare finemente cipolla, carote e sedano. Rosolarli in una casseruola con un filo d’olio fino a quando diventano morbidi. Aggiungere lo spezzatino e farlo dorare su tutti i lati. Unire l’aglio schiacciato. Versare il vino e lasciar evaporare l’alcol a fiamma vivace. Aggiungere il concentrato di pomodoro, il rosmarino, l’alloro e il brodo caldo. Coprire e lasciar cuocere a fiamma bassa per 1 ora e mezza circa, mescolando ogni tanto. Unire le castagne negli ultimi 20–25 minuti di cottura. Regolare di sale e pepe. Lo spezzatino dovrà risultare cremoso e la carne tenerissima.

Rubrica a cura di Sara Busato

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NATALE A PADOVA

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SOTTO UN CIELO DI MERAVIGLIE

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CORTINA D’AMPEZZO, BELLUNO

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