Lanterna #31

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rimettere in discussione tutti i valori in molteplici sfaccettature, dal corpo borghesi. La sua arte è “nuda e cruda”, non dell’adolescente dalle forme ancora accetta alcun compromesso. Il suo tratto, acerbe alle modelle in pose provocanti. come il suo pensiero, è chiaro, netto e senza Guarda il corpo da diverse angolazioni, lo pentimenti. Non ha niente di edulcorato, pone in pose anti tradizionali. Si avvale non vuole strappare facili consensi, non si della prospettiva a volo d’uccello per vergogna di ciò che rappresenta, per questo rappresentare i paesaggi così come le appare insolente. E’ simile ad un’artista figure umane. Le osserva dall’alto, si avvale vicino a noi: Francis Bacon. Entrambi infatti di una scala, da cui può ergersi mostrano il male di vivere nel corpo in tutta “come un rapace” pronto a catturare nel la loro innocenza, senza ipocrisie, “alla corpo scomposto e ignaro di essere visto la faccia dei benpensanti!” sembrano voler sua vera essenza. In questo senso Schiele è dichiarare le figure dei loro quadri. un’artista espressionista: “espressionista è I nudi che Schiele rappresenta sulla l’urgente istanza a colpire al centro della tela sono irriverenti e allo stesso tempo realtà, a non restarne alla periferia. Si disarmanti nella loro innocenza quasi tratta di premere perché da essa sgorghi infantile. Il giudizio sulla sua opera non può il latente segreto, l’essenza autentica. Da che essere in parte soggettivo, perché va qui la deformazione espressionistica” ( De a toccare l’intimo senso della vergogna, e Micheli, ibidem). la concezione personale che ognuno ha del sesso. I suoi nudi possono sembrare volgari, venne infatti bollato come “degenerato” dal regime nazista, ma non è forse più volgare l’ipocrisia?

Schiele affrontò una serie di tabù: il desiderio e l’impulso sessuale, le presunte perversioni come l’omosessualità e la masturbazione, che urtavano la sensibilità borghese e vennero tacciate come infrazioni peccaminose. L’arte di Schiele va molto oltre l’edonismo estetizzante e il decorativismo di Klimt. Quanto Klimt porta a galla visioni luminose e sognanti tanto Schiele scende in profondità e la sua arte si carica di tensione e di angoscia. Il suo tratto inquieto delinea forme spigolose e aggressive che non si fermano di fronte al cosiddetto “brutto”. Egli mostra se stesso attraverso il proprio corpo ( negli innumerevoli autoritratti) in modo crudo, senza risparmiarsi all’osservatore, mostrandosi così come è: vuole mostrare il corpo come lo vede. I suoi quadri parlano della sua spigolosità. I corpi guizzano in questo tormento, non hanno la pacatezza della statuaria greca, in cui riposava un’ animo sereno in armonia con la natura. Innumerevoli sono i nudi che rappresenta l’immagine della

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Bahr all’inizio del Novecento scrisse che mentre l’ uomo impressionista, ridotto a mero grammofono del mondo esterno, è un’ orecchio che registra rimanendo muto, l’espressionista riapre all’uomo la bocca e dà voce al suo grido. Schiele non cerca rifugio nel “terreno inalterabile dello spirito”. Per Kandinsky l’arte deve procedere dal greve e umiliante impaccio della realtà materiale all’astratta libertà della visione pura. Si tratta attraverso l’arte di salvare se stessi fuori dalla brutalità della storia.

Schiele non cerca la salvezza nella trascendenza, ma scende nei gironi dell’animo umano, nel mondo delle sue pulsioni e ad un gradino più alto, dei sentimenti ( come in “amicizia”). Si potrebbe paragonare a due grandi artisti: Michelangelo Buonarroti e Francis Bacon. Schiele, come Michelangelo, rappresenta attraverso il corpo l’essere umano e il suo principio spirituale senza scindere materia e spirito. Di Bacon condivide il dramma che è proprio dell’uomo moderno. Secondo De Micheli, ciò consiste nell’essere ridotto da protagonista attivo a oggetto passivo che “subisce” la storia, contorcendosi.

studia, donna

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