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CASA COLONI: IL RISTORANTE DI TENUTA DUCA MARIGLIANO

Memoria e innovazione nella cucina cilentana dello chef Luigi Coppola

Casa Coloni a Paestum è il ristorante di Tenuta Duca Marigliano , il boutique hotel nato dal recupero di una residenza nobiliare di caccia del XIX secolo, a pochi passi dal sito archeologico dell’antica Poseidonia: un’oasi di bellezza e silenzio, circondata da prati e giardini, alberi di agrumi, querce centenarie ed essenze mediterranee. La struttura è oggi un piccolo albergo di charme di 19 camere e suite, distribuite tra la casa padronale e l’abitazione un tempo riservata ai coloni impegnati nei lavori agricoli. In una parte di questo edificio c’è anche il ristorante che, oltre ai 25 coperti della sala interna, dispone di un ampio patio con ulteriori 30 coperti, allestito durante la bella stagione. Pergolati e giardini, un’ area benessere intima e riservata, con sauna, bagno turco e mini pool Jacuzzi nascosta tra gli agrumi, completano la Tenuta.

La posizione, di fronte alla Porta Aurea - una delle quattro porte di accesso all’antica città greca di Poseidonia - fa di Tenuta Duca Marigliano un indirizzo privilegiato per conoscere ed esplorare il territorio e l’area archeologica con i maestosi templi di Hera, Nettuno ed Atena, Patrimonio Unesco dal 1998.

I lavori di ristrutturazione hanno preservato e valorizzato l’architettura storica della dimora padronale: gli intonaci rossi, i portali in pietra chiara, gli archi e le volte, lo stemma gentilizio dove si legge la data di fondazione, 1882. Linee essenziali, materiali contemporanei ed elementi di design connotano gli spazi interni che conservano i soffitti alti e le volte a botte: il fascino del luogo storico emerge qua e là in qualche frammento di pietra e di muro portato volutamente a nudo.

Il Laboratorio Di Casa Coloni

Guidato dallo chef Luigi Coppola , originario di Capaccio-Paestum, classe 1984, Casa Coloni è un laboratorio permanente di cucina mediterranea: tra memoria e innovazione, lo chef conduce una costante ricerca sugli ingredienti, sulle ricette della tradizione cilentana e sulle tecniche di preparazione, a cominciare dal pane. Questo, cotto nel forno a legna e realizzato con farina di ghiande, secondo un’antica usanza contadina, è il prezioso benvenuto dello chef: arriva in tavola avvolto nella sua carta, con un filo di spago, ancora caldo e profumato di buono. Un segno semplice, inequivocabile, che racconta in pochi gesti la cultura locale e l’approccio dello chef.

“L’impasto nasce da un blend di farine di tipo 2 a cui aggiungo un 30% di farina di ghiande fatta da me direttamente con le ghiande raccolte dal nostro piccolo querceto”, racconta lo chef. Il burro – rigorosamente da latte di bufala - che accompagna il pane è fatto come lo smen marocchino: fermentato, salato e aromatizzato.

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