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EDITOR’S LETTER

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Alessia Venturi, direttore responsabile di ipcm® e Project Manager di EOS Mktg&Communication.

un’edizione sottotono, con il freno a mano tirato. Invece ritrovarsi con i clienti, con lo stand pieno di visitatori, per nulla intimoriti dal contatto personale è stata una boccata di ossigeno, sia a livello umano sia a livello di business. Esattamente ciò di cui questa industria aveva bisogno.

Pandemia, crisi nel reperimento delle materie prime e infine la guerra tra Russia e Ucraina, che sta coinvolgendo l’Europa, non sembrano aver fatto vacillare i progetti delle aziende del nostro settore. Che cosa si è respirato nel centro espositivo durante la fiera?

Tanta voglia di fare, dinamismo, e poi anche fiducia nel futuro nonostante tutto, insieme alla consapevolezza che i problemi sul tavolo non si risolveranno presto, e dunque che è fondamentale la propensione a cercare nuove soluzioni, nuovi accordi, nuovi fornitori. Le situazioni che stiamo vivendo cambieranno in modo radicali gli equilibri economici, dunque essere reattivi, dinamici e pronti anche a correre qualche rischio diventa fondamentale. In fiera, poi, si è respirata voglia di investire, di introdurre nuove tecnologie, molti visitatori avevano progetti concreti di investimento da discutere con gli espositori.

La pandemia ha portato con sé anche un cambio dell’ente fieristico che organizza PaintExpo: come ti è sembrata la nuova gestione di Leipziger Messe?

In linea generale l’organizzazione è stata buona ed efficiente. Leipziger Messe poteva contare su una altissima fidelizzazione degli espositori raggiunta dalla precedente proprietà, e sull’esperienza delle agenzie esclusive, come Eos per Italia, Spagna e Portogallo, ed Artkim per Turchia e medio Oriente, che hanno appianato alcune criticità fisiologiche di una transizione organizzativa. A mio parere ci sarebbe stata la possibilità di ridurre gli spazi lasciati liberi dalle aziende che hanno rinunciato alla fiera all’ultimo momento, magari offrendo agli espositori confinanti spazi più grandi a offerte vantaggiose oppure avanzando gli espositori più arretrati.

Che cosa più ti ha colpito degli espositori e dei visitatori? C’era soddisfazione diffusa?

Mi ha colpito il generale ottimismo degli espositori fin dal primo giorno, a detta di tutti il livello d’interesse dei visitatori era molto alto. Pur mancando i visitatori provenienti dalle zone coinvolte dalla situazione geopolitica attuale, c’è stato un buon afflusso in tutti i quattro giorni della manifestazione anche da paesi oltreoceano. Direi che i risultati sono stati ottimi e sicuramente al di sopra delle aspettative di tutti: con quasi 10000 visitatori, la fiera ha performato allo stesso livello dell’ultima edizione del 2018.

Come pensi si evolverà l’organizzazione della prossima edizione della fiera nel 2024?

Credo che questa fiera continuerà a crescere. La potenzialità è notevole. La nuova organizzazione deve spingere molto sulla promozione internazionale e sull’espansione del numero degli espositori per consolidarla come fiera di riferimento per il settore della verniciatura industriale. L’ubicazione a Karlsruhe è imprescindibile, perché ha costi sostenibili ed è facilmente raggiungibile. Direi che l’obiettivo è quello tornare a coinvolgere gli espositori da paesi del Sud America e dell’Estremo Oriente che quest’anno sono mancati.