Tecnologie Alimentari N°3 Maggio Giugno 2025

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L’economia circolare del tonno in scatola

L’economia circolare del tonno in scatola

RIVISTA DELLE

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Tecnologie flessibili per il confezionamento

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La birra nell’era dei dati

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SISTEMI PER PRODURRE

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NATEEO INGREDIENTS ALL THE COLORS OF

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Lecitine vegetali, oli di semi, farine e miscele funzionali sono gli ingredienti ad alto valore aggiunto di Nateeo, frutto di processi produttivi all’avanguardia, rigorosamente controllati e pensati per o rire il massimo in termini di qualità, sicurezza e sostenibilità

Lecitine vegetali, oli di semi, farine e miscele funzionali sono gli ingredienti ad alto valore aggiunto di Nateeo, frutto di processi produttivi all’avanguardia, rigorosamente controllati e pensati per o rire il massimo in termini di qualità, sicurezza e sostenibilità

FEELING THE VALUE

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8 In copertina

Lecitine: da coprodotto a ingrediente di successo

Nateeo ha portato i suoi emulsionanti vegetali nella fascia alta del mercato grazie a rigorosi standard qualitativi e severi sistemi di controllo. Con soluzioni personalizzate a valore aggiunto e servizi, tra cui formazione e consulenza, si è affermata come un partner affidabile per l’industria alimentare in 27 paesi.

18 L’economia circolare del tonno in scatola

Le conserve ittiche e il tonno in scatola sono un settore strategico per l’Italia, seconda in Europa solo alla Spagna per produzione e consumo. E rappresentano un modello di ciclo produttivo sostenibile, grazie alla valorizzazione della materia prima, alla riduzione degli sprechi e al riciclo dei materiali di confezionamento.

32 Il tempo della qualità

Molino Colombo unisce tecnologia, ricerca e antica tradizione molitoria, ottenendo farine conformi a standard di alta gamma e in grado di preservare il profilo aromatico. Con la consapevolezza che solo la macinazione lenta consente di raggiungere l’eccellenza.

48 Qualità ad alta velocità per la produzione di patatine, snack e dolci È possibile produrre snack salati e prodotti dolciari a ritmi elevati senza abbassare qualità e sicurezza? La risposta è sì, se si investe in una combinazione di tecnologie avanzate per la rilevazione di metalli e l’ispezione a raggi-X.

58 Un omaggio a Sissi e Franz nella capitale dello strudel

Alla Weinbergmaier GmbH di Vienna, i due robot Stäubli vengono chiamati con i nomi della leggendaria coppia imperiale. In una linea completamente automatizzata, confezionano l’impasto per strudel in un tempo di ciclo di 1,5 secondi.

EDITORIALE

Formazione e ricerca: le migliori “armi” per il nostro futuro (A. Bignami)

IN COPERTINA

Lecitine: da coprodotto a ingrediente di successo (A. Bignami) 8 ATTUALITÀ

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E editoriale

È fondamentale ridurre il divario fra le conoscenze messe a disposizione dall’evoluzione tecnico-scientifica, in continua accelerazione, e la produzione agroalimentare, che spesso invece fatica a trovare sul mercato del lavoro le competenze necessarie. È la vera sfida che il food italiano ha di fronte per mantenere un ruolo guida in un mercato internazionale scosso dai conflitti e segnato dal confronto fra un’economia europea iper-regolamentata e potenze globali sempre più aggressive: a partire dallo storico alleato statunitense che con la minaccia dei dazi sta preoccupando le nostre filiere alimentari d’eccellenza, che hanno sempre trovato negli Usa un ampio sbocco.

La ricerca è la prima risposta che l’Europa può dare alle incertezze che gravano sul suo destino. Una risposta che deve venire prima di altre reazioni, economiche o militari, che richiederebbero un’unità politica ben lontana dall’avverarsi, anche alla luce delle spinte nazionalistiche che agitano quasi tutti i paesi del vecchio continente. La conoscenza scientifica e la presenza di centri di ricerca all’avanguardia sono probabilmente le “armi” più immediatamente disponibili per l‘Europa e l’Italia nello sforzo di continuare ad avere voce almeno nel mondo dell’industria di processo. Il punto però è

FORMAZIONE E RICERCA:

LE MIGLIORI “ARMI” PER IL NOSTRO FUTURO

portare queste conoscenze sviluppate in secoli di scienza e attività produttive alla portata di più aziende possibili e lungo le intere filiere: e quindi, per quanto riguarda il settore alimentare, dalle tecniche agricole ai processi di lavorazione fino al confezionamento finale e alla logistica. Molte imprese pagano invece lo scotto di una sapienza tecnica interna che va a indebolirsi con il pensionamento degli operatori più esperti e lo scarso ricambio generazionale. Per ridurre il gap di cui si diceva all’inizio, occorre la stretta collaborazione fra enti pubblici, istituti scolastici, università, centri di ricerca, associazioni e aziende. In questa direzione si vedono fortunatamente diversi segnali positivi. In questo numero parliamo per esempio dell’Agrifood Future Award, riconoscimento consegnato, tra gli altri, da Unioncamere e Camera di Commercio di Salerno alle tesi di laurea che promuovono l’innovazione sostenibile nei sistemi agroalimentari; dell’iniziativa Deploy Your Talents promossa da Fondazione Sodalitas per diffondere le competenze Stem fra i giovani; di un importante molino del Norditalia che contribuisce a formare studenti di scuole ad alta specializzazione; nei numeri scorsi abbiamo inoltre raccontato di una realtà brianzola d’eccellenza nel confezionamento secondario e nella robotica che, come altre azienda avanzate, collabora sistematicamente con gli istituti tecnici del territorio. La volontà di affrontare questo tema cruciale per il nostro futuro è già diffusa, ma si basa ancora troppo sulle lodevoli attività di singole realtà, che probabilmente non basteranno senza un piano nazionale o, ancor meglio europeo, fondato su strategie a lungo termine e investimenti.

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Nateeo ha portato i suoi emulsionanti vegetali nella fascia alta del mercato grazie a rigorosi standard qualitativi e severi sistemi di controllo. Con soluzioni personalizzate a valore aggiunto e servizi, tra cui formazione e consulenza, si è affermata come un partner affidabile per l’industria alimentare in 27 paesi.

LECITINE: DA COPRODOTTO

A INGREDIENTE DI SUCCESSO

Nateeo, che fa parte del gruppo Cereal Docks, opera nei settori delle lecitine vegetali standardizzate, degli oli, delle miscele funzionali e degli ingredienti ad alto valore aggiunto per applicazioni in ambito alimentare, cosmetico, farmaceutico, nutrizione animale e industriale.

La gamma di ingredienti deriva dalla prima trasformazione agroalimentare di semi di soia, girasole, colza, derivati anche da filiere sostenibili, tracciate e certificate. Include lecitine vegetali standardizzate, miscele funzionali e soluzioni ingredientistiche personalizzate.

Le lecitine sono una classe di fosfolipidi che svolgono un ruolo cruciale nel settore alimentare grazie alle loro proprietà emulsionanti, stabilizzanti e lubrificanti. Sono presenti in molte fonti naturali, tra cui soia, girasole e colza e sono ampiamente utilizzate in numerosi prodotti alimentari per migliorare la texture, la stabilità e la qualità complessiva degli alimenti.

La forza dell’azienda, che conta più di 250 clienti e 33 distributori in 27 Paesi, risiede nel suo ciclo produttivo completo, che garantisce sicurezza, tracciabilità e fre-

schezza. Abbiamo incontrato Silvia Santarelli, cofondatrice e Ceo di Nateeo per un excursus sull’azienda e sui progetti futuri.

Silvia Santarelli, ci può presentare brevemente Nateeo?

“Nateeo nasce nel 2013 con l’obiettivo di valorizzare un coprodotto della lavorazione di semi oleosi da parte della capogruppo Cereal Docks. Oltre ai due ingredienti principali, la farina e l’olio, questa lavorazione produce infatti un coprodotto che altri player non estraggono oppure ridistribuiscono sulla farina: sto parlando della lecitina. La mission di Nateeo consiste proprio nella lavorazione e gestione di questo ingrediente, che standardizza, confeziona e vende in tutta Europa e in diversi Paesi del mondo. Con il nostro ingresso sul mercato, ha preso il via la strategia di diversificazione della capogruppo che, se fino ad allora era stata focalizzata sulla nutrizione animale, con Nateeo si è aperta a tante applicazioni alimentari. Anche la nostra business unit include prodotti per il pet food e

a cura di Alessandro Bignami

la nutrizione animale, ma trova il suo core business nell’alimentazione umana. Fornisce infatti ingredienti per molte produzioni: cioccolata, dolci e salati da forno, baby food, instant food, sughi, salse e altre ancora”.

Silvia Santarelli, cofondatrice e CEO di Nateeo

Quindi avete ampliato e diversificato la gamma per il mercato italiano e internazionale?

“Sì, Nateeo ha rappresentato un passaggio chiave che ha aperto la strada verso la diversificazione, proseguita poi attraverso il progressivo allargamento dell’offerta e l’ampliamento delle geografie di mercato: attualmente circa il 50% della produzione è destinato al mercato internazionale. Questo risultato è frutto di un modello di business dinamico e altamente flessibile, capace di rispondere efficacemente alle mutevoli esigenze del mercato globale. Nateeo, inoltre, si distingue per un servizio clienti tempestivo e personalizzato, che punta a garantire un’elevata soddisfazione attraverso una produzione just in time, un’efficiente piattaforma logistica a garanzia di un servizio accurato e consegne puntuali”.

Emulsionanti baby food: una sfida per l’eccellenza

Quando un obiettivo strategico come l’ingresso in un nuovo segmento di mercato si trasforma in una preziosa opportunità di miglioramento continuo, vuol dire che si è raggiunta una nuova pietra miliare nel percorso verso l’eccellenza.

Lo conferma il progetto di Nateeo per il baby food, un mercato ad alto valore aggiunto, che esige il rispetto di elevatissimi standard di qualità, sicurezza, tracciabilità e solide garanzie di purezza, genuinità, sostenibilità. Dodici anni di esperienza nel campo degli emulsionanti vegetali e degli ingredienti per applicazioni alimentari rappresentano la rampa di lancio di questo progetto che ha coinvolto tutte le funzioni aziendali, dalle operations alla qualità, dalla logistica al servizio clienti. Oggi, il team di Nateeo è pronto ad affrontare questa nuova sfida: offrire emulsionanti vegetali sicuri, naturali e di alta qualità per il benessere dei più piccoli. Un impegno frutto del lavoro di squadra per creare una piattaforma produttiva dedicata, a cominciare da un importante investimento per l’installazione di una camera di confezionamento asettica di ultima generazione, come conferma Andrea Santello, Responsabile Operations di Nateeo: “Per accedere ad una fascia di clienti ad alto valore aggiunto abbiamo realizzato un importante upgrade dello stabilimento produttivo con la messa in opera di una nuova camera di confezionamento. Questo investimento ci permette di garantire un livello ancora più elevato di sicurezza e igiene nei nostri processi di produzione, assicurando che i nostri emulsionanti vegetali

Il prodotto principale della business unit sono dunque le lecitine?

“Sì, le lecitine vegetali, che sono degli emulsionanti naturali. Si tratta di ingredienti molto versatili che sono stati a lungo banalizzati e considerati come semplici commodities. Per questo, quando ho preso in carico la business unit nel 2013, ho cercato subito di differenziare il nostro prodotto all’interno di un mercato affollato da molteplici players. Il primo obiettivo è stato quello di valorizzare le lecitine e portarle nella fascia alta del mercato”.

In che modo?

“Puntando soprattutto sulla qualità dei processi e del prodotto, attraverso accurati sistemi di controllo e analisi, certificazioni, oltre che con il presidio e il monitoraggio di tutta la filiera di approvvigionamento e di produzione, al fine di garantire un prodotto sicuro,

siano confezionati in condizioni asettiche, necessarie per il settore del baby food”.

Un altro banco di prova fondamentale riguarda la qualità e la sicurezza alimentare. “I requisiti e i limiti per contaminanti e residui negli alimenti per l’infanzia sono molto rigorosi – spiega Antonella Paiusco, Quality Assurance Manager di Nateeo – con livelli molto più bassi di qualsiasi altro prodotto non destinato all’alimentazione infantile: pesticidi, micotossine, metalli pesanti, ecc. devono soddisfare severi requisiti per garantire sicurezza e qualità. Per questo, siamo molto attenti alla selezione delle materie prime che per il settore baby food provengono esclusivamente da filiere nazionali controllate al 100% a partire dal campo. La garanzia è supportata da tutte le nostre certificazioni di processo e prodotto e da migliaia di analisi di qualità svolte annualmente”.

Nel percorso verso l’eccellenza, il servizio ai clienti rappresenta un’altra garanzia di affidabilità, in cui hanno un ruolo fondamentale la possibilità di personalizzazione dei packaging, la piattaforma logistica intermodale con molteplici garanzie, il trasporto con sigilli di sicurezza per garantire che la merce viaggi in modo protetto durante tutto il percorso, la possibilità di trasporto a temperature controllate per garantire la qualità dei prodotti. Infine, un servizio di customer care affidabile, per fornire supporto rapido e personalizzato e garantire la massima soddisfazione del cliente.

Alimenti per l’infanzia: i cambiamenti demografici cambiano le rotte di mercato

Secondo recenti stime di Statista, il fatturato del mercato mondiale del Baby Food sarà di circa 79,74 miliardi di dollari nel 2025. Si prevede che il mercato crescerà annualmente del 6,18% (CAGR 2025-2030). Sempre a livello globale, il volume del mercato del Baby Food dovrebbe raggiungere i 4,86 miliardi di kg entro il 2030, con una crescita del volume del 3,6% prevista per il 2026. Il segmento dominante per volumi di vendita è il Baby Milk & Infant Formula, che detiene la quota di mercato più ampia, mentre i cereali e gli snack per bambini contribuiscono in modo significativo alla crescita complessiva. La maggior parte del fatturato viene generata nell’area APAC, mentre l’Europa è un mercato maturo, conseguenza

sano e tracciabile. Abbiamo valorizzato la filiera italiana, certificandola come sostenibile sia secondo lo standard DTP 112 di CSQA, sia secondo lo standard internazionale ProTerra. La nostra politica della qualità tocca anche la customizzazione, l’imballaggio, l’etichettatura, i materiali utilizzati a contatto con gli alimenti e lo stoccaggio, per garantire la continuità di fornitura. Questo approccio meticoloso e mirato all’alta qualità ci ha consentito di intercettare le richieste dei grandi gruppi internazionali. Riusciamo inoltre a garantire risposte rapide e la consegna di prodotti sempre freschi, grazie all’utilizzo di sofisticati strumenti di daily forecasting”.

Da dove provengono le materie prime che utilizzate?

“Anzitutto gestiamo importanti volumi di prodotto provenienti dalla capogruppo, quindi dalle filiere italia-

del calo demografico (particolarmente pesante in Italia), dei cambiamenti delle preferenze dei consumatori, della crisi economica e delle preoccupazioni sulla sicurezza e qualità dei prodotti. “Alla luce di queste evoluzioni – commenta Silvia Santarelli, CEO di Nateeo – stiamo concentrando la nostra attenzione nelle aree asiatiche, il più importante mercato al mondo nel segmento Baby Food con significativi trend di crescita: le scelte dei genitori danno priorità a nutrizione e gusto, riflettendo una maggiore attenzione agli aspetti funzionali e sensoriali del cibo per l’infanzia, ma anche il supporto immunitario è un’area di crescente interesse nell’innovazione del Baby Milk e Food”.

Produzione di lecitine nello stabilimento di Camisano Vicentino

ne. Ma ci approvvigioniamo anche dall’estero, in particolare da Est Europa, India e Brasile. Applichiamo controlli molto severi per l’approvazione del fornitore agricolo e per l’analisi dei campioni delle materie prime da importare”.

Come siete percepiti dal mercato?

“Siamo considerati un player molto affidabile, credibile, di alta qualità, capace di mantenere gli impegni presi. Un punto di forza che ci viene riconosciuto è inoltre la trasparenza: ci piace infatti condividere le strategie con i clienti, accoglierli nello stabilimento e in laboratorio. Siamo sempre disponibili a offrire consulenze e servizi di analisi. Sappiamo instaurare una relazione di fiducia, supportando spesso i clienti che devono orientarsi in un mercato in rapido cambiamento per i sempre più numerosi fattori di rischio che incidono sulle filiere globali”.

Può fare un esempio?

“Avendo il polso dell’andamento delle materie prime agricole, siamo in grado di suggerire al cliente di creare degli stock di un certo prodotto in previsione di un rialzo del suo prezzo.

Seguiamo i nostri ingredienti da molteplici prospettive: per i clienti più importanti forniamo dettagliati report periodici con dati sui raccolti, sulle condizioni cli

Miscele funzionali

matiche, sull’andamento dei mercati nei diversi continenti. Accompagniamo il cliente nella comprensione delle dinamiche dell’ingrediente e del suo impatto sulla ricetta finale. Proponiamo anche attività di formazione che illustrano i processi di produzione delle lecitine e le differenze fra quelle in polvere, fluide e idrolizzate, in modo che l’utilizzatore possa compiere scelte consapevoli e informate, non solo basate sul prezzo”.

Il vostro cliente è il produttore finale?

“Può essere sia il trasformatore industriale sia il distributore. Seguiamo direttamente molte grandi aziende ma, operando in 27 paesi, ci appoggiamo chiaramente anche ai distributori. L’approccio alla qualità e alla relazione con il cliente che ho descritto vale in ogni caso sia nei confronti del produttore finale sia del distributore”.

Le lecitine sono neutre nei confronti del gusto finale?

“Sì, sono neutre per quanto riguarda l’organoletticità. In Nateeo siamo molto attenti a tutti i fattori che possono impattare sul prodotto del cliente. Anche quello cromatico. Il colore della lecitina, per esempio, può influenzare l’aspetto del cioccolato bianco. Quindi abbiamo adottato delle specifiche molto stringenti per il parametro del colore. Conduciamo inoltre delle analisi specifiche per rilevare l’eventuale presenza di un aroma volatile che talvolta si può sviluppare nelle lecitine, con possibili effetti sul gusto finale. Le materie prime dove questo aroma viene rilevato vengono declassate per altre applicazioni. L’obiettivo è evitare qualsiasi alterazione di gusto, odore e colore sulla matrice del cliente, che deve poter caratterizzare il proprio prodotto come vuole e senza interferenze”.

Ci sono nuovi settori a cui state puntando?

“Stiamo dedicando molta attenzione al settore baby food, che ha i più alti standard di qualità e sicurezza. È un segmento in cui siamo già attivi so-

prattutto con prodotti per il latte artificiale, ma intendiamo ampliare la nostra presenza, soprattutto in mercati molto promettenti in area APAC. Abbiamo appena ultimato una camera di confezionamento sterile, proprio per rispondere alle richieste di un grande produttore di alimenti per l’infanzia. È un settore complesso ed esigente, che stiamo approcciando non solo con le lecitine, ma anche con gli oli vegetali, in particolare di girasole, in sinergia con la capogruppo Cereal Docks”.

Quali sono le sue prospettive per l’anno in corso?

“La situazione generale consente ormai valutazioni quasi solo in presa diretta. Da tre anni l’economia è entrata in una fase di accelerazione dei cambiamenti, a colpi di crisi di diversa natura che si succedono molto più rapidamente di un tempo e che arrivano persino a sovrapporsi. Dobbiamo tenere sempre presente che la nostra attività è profondamente legata ai prodotti naturali e ai cicli produttivi della terra. Il che ci espone inevitabilmente ai cambiamenti climatici e agli eventi estremi che ne conseguono. Per questo abbiamo adottato una politica di diversificazione anche nella scelta dei fornitori strategici, che si trovano in varie aree del mondo. Oggi più che mai occorrono un serio risk assessment e un piano effi-

cace per salvaguardare la continuità e la crescita produttiva. Non mi riferisco solo alle sfide del clima, ma anche alla geopolitica, alle guerre militari e commerciali, alla logistica, ai trasporti e ai tanti altri fattori che incidono sugli scambi globali. Non basta guardare solo all’interno del proprio perimetro, si deve ampliare lo sguardo a ciò che accade nel resto del mondo, a partire dall’andamento dei raccolti, che avvengono in diversi periodi dell’anno a seconda dell’area geografica. Senza dimenticare l’attenzione alle normative dell’Ue, che è diventata un’area iper-regolamentata, che spesso finisce per inibire gli scambi commerciali”.

Tornando invece all’Italia?

“Osserviamo un mercato stagnante, con pochi slanci, con un costo del carrello in continuo aumento che non ha visto finora contromisure adeguate. Nonostante ciò, continuiamo ad avvertire, da parte dei clienti, una grande voglia di ricerca e innovazione per portare sul mercato soluzioni inedite. L’attenzione è rivolta soprattutto a ricette in grado di soddisfare le richieste di salute e benessere, ma anche all’imballaggio e alla creazione di stimoli che possono sollecitare e sorprendere tutti e cinque i sensi di un consumatore sempre più consapevole ed esigente”.

Lecitine vegetali

CEREAL DOCKS: SOSTENIBILITÀ SEMPRE PIÙ INTEGRATA

NELLA STRATEGIA INDUSTRIALE

Cereal Docks, gruppo industriale italiano attivo nella prima trasformazione agro-alimentare e società Benefit dal 2021, ha pubblicato il Bilancio di Sostenibilità 2024 e la Relazione d’Impatto.

Il nuovo Bilancio di Sostenibilità anticipa di due anni l’applicazione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e integra pienamente la sostenibilità nella strategia industriale, rafforzando l’allineamento con i principi ESG.

Il documento presenta anche il nuovo Piano Strategico ESG, articolato in 22 macro-obiettivi che si integrano con il Piano Industriale 2025-2027.

Le tre dimensioni strategiche che lo guidano - Diffondere, Nutrire e Proteggere - si concentrano rispettivamente sul benessere delle persone e delle comunità, sulla sicurezza e innovazione degli ingredienti e sulla tutela dell’ambiente e delle risorse naturali.

Tra i risultati più significativi del 2024, l’incremento al 21,6% della quota di energia da fonti rinnovabili, l’avvio della rete di teleriscaldamento a Camisano Vicentino e l’attivazione di un impianto di idrolisi per valorizzare sottoprodotti come le paste saponose. Questo intervento ha consentito il recupero di 4.540 tonnellate di oleine e il risparmio di circa 700 camion l’anno per il trasporto dei residui verso impianti esterni.

Anche il Premio di Risultato 2024 ha integrato obiettivi ambientali accanto a quelli economici, con oltre un milione di euro distribuiti ai dipendenti, a conferma dell’attenzione del Gruppo verso un modello inclusivo e condiviso.

IVSI: 40 ANNI DI IMPEGNO PER LA SALUMERIA ITALIANA

L’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (IVSI)nato nel 1985 con l’obiettivo di promuovere, valorizzare e diffondere la cultura dei salumi italiani in Italia e nel mondo - ha celebrato un traguardo significativo: 40 anni di attività al fianco delle imprese della salumeria italiana. L’anniversario, festeggiato lo scorso 16 aprile in occasione dell’assemblea annuale, rappresenta quattro decenni di impegno nella promozione, comunicazione e tutela dei salumi italiani, sia a livello nazionale che internazionale.

A tagliare questo importante traguardo, insieme all’attuale presidente Marella Levoni, in carica da un anno, erano presenti anche i past president Francesco Pizzagalli e Nicola Levoni. Un ringraziamento speciale è stato rivolto anche a Vittore Beretta e Giuseppe

Quasi il 40% dei progetti del Piano Industriale presenta finalità ESG. Tra questi, il progetto “Nurture the Future” coinvolge un gruppo di aziende agricole con una superficie di oltre 1.000 ettari nella sperimentazione di pratiche rigenerative per un’agricoltura più resiliente. In qualità di Società Benefit, Cereal Docks ha inoltre pubblicato la propria Relazione d’Impatto per l’esercizio 2023/2024. Il risultato mostra un miglioramento del 15% rispetto all’anno precedente, posizionando l’azienda nella fascia medio-alta della scala di valutazione.

“Con il nuovo Piano ESG integriamo la sostenibilità nel cuore del nostro sviluppo industriale”. afferma Mauro Fanin, presidente del Gruppo.

“Sappiamo che la longevità del nostro business passa dalla capacità di leggere rischi e opportunità, innovare i processi e generare impatti positivi per le persone e per il pianeta. La sostenibilità, nel nostro settore, è la condizione per garantire qualità, sicurezza alimentare e resilienza delle filiere. E proprio così intendiamo continuare a crescere: unendo responsabilità e ambizione”.

Villani, che non solo hanno guidato l’Istituto, ma sono stati anche tra i fondatori di IVSI.

Durante l’Assemblea è stato presentato il logo celebrativo dei 40 anni, che accompagnerà le attività dell’Istituto per tutto il 2025. “Ritrovarsi per questi 40 anni di attività è stata l’occasione per ricordare con orgoglio anni di intensa attività nei quali, al fianco di Assica, siamo stati gli “apripista” dei mercati esteri, Paesi nei quali, oltre ai salumi, abbiamo promosso uno stile di vita, quello italiano, tanto apprezzato e amato”, ha dichiarato Monica Malavasi, Direttrice dell’Istituto. “Ma l’attività si è concentrata su tanti temi, dai valori nutrizionali agli aspetti produttivi senza dimenticare il gusto, protagonista dei nostri eventi SalumiAmo. Negli ultimi anni la mission di IVSI si è ulteriormente arricchita con la promozione di un nuovo modello di impresa attento alla sostenibilità e all’innovazione, incentrata anche sull’Intelligenza Artificiale”.

La sede di Camisano Vicentino (VI)

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Secondo il rapporto di Federalimentare, nel 2024 sono stati investiti in startup Agri&FoodTech poco più di 100 milioni di euro. Una cifra in calo del 28% rispetto al 2023 e inferiore agli altri principali paesi europei.

AGROALIMENTARE: RALLENTANO

LE STARTUP TECNOLOGICHE

La trasformazione tecnologica della filiera agroalimentare in Italia resta un potenziale ancora inespresso, con poco meno di 100 milioni di euro investiti. Questo nonostante il settore, dal campo alla tavola, pesi per circa il 30% del PIL italiano. È quanto emerso dal primo “Rapporto sulla Trasformazione Tecnologica della Filiera Agroalimentare. Il Contributo della Startup Economy”, presentato a maggio al Senato e promosso da Federalimentare, sostenuto da Confagricoltura e realizzato dal Centro di Ricerca Luiss-X.ITE, con la collaborazione degli esperti di Linfa AgriFoodTech Fund. Sempre secondo lo studio, è quindi necessario un investimento di attenzione e risorse da parte di tutti gli attori istituzionali e imprenditoriali che hanno a cuore un’accelerazione dell’Agri&FoodTech che consenta di mantenere la leadership italiana nell’agroalimentare. Nonostante la storia e la posizione dell’agroalimentare in Italia, infatti, nel 2024 sono stati investiti in startup

Agri&FoodTech poco più di 100 milioni di euro, in calo rispetto al valore degli investimenti nel 2023 (poco più di 140 milioni di euro; -28%) e nel 2022 (poco più di 150 milioni di euro; -36% il decremento 2024 su 2022). Una tendenza solo in parte spiegata dall’emergenza Covid, che nel 2022 aveva spinto gli investimenti su startup in grado di innovare il mondo del commercio e dei servizi legati al cibo. Ecco che un’inversione di questo trend e un deciso cambio di passo è divenuto ormai urgente, anche per accelerare l’integrazione delle startup nei processi economici della filiera coinvolgendo piccole, medie e grandi imprese che già operano sui mercati nazionali e internazionali.

Regno Unito, Germania, Francia e Spagna investono più dell’Italia e, rapportando questo differenziale rispetto al peso che l’agroalimentare ha sul PIL dei diversi paesi, il divario appare davvero abnorme. Confrontando quanto

investito in Italia con la media di quattro paesi europei di riferimento, emerge che per colmare il gap, per esempio, in rapporto al valore della produzione agricola, il valore degli investimenti Agri&FoodTech dovrebbe essere oltre 500 milioni di euro annui. Ben 5 volte di più rispetto al dato reale del 2024.

Un divario che urge colmare con interventi molteplici da parte di tutti gli attori coinvolti. Anche perché l’ecosistema dell’Agri&FoodTech in Italia cresce ed è effervescente. Nel rapporto sono state mappate ben 550 startup, di cui 280 hanno avuto accesso ad almeno un round di investimento, seppure in gran parte in fase pre-seed o seed. Ecco che maggiori capitali e più investitori, sia professionisti del venture capital sia corporate, dovrebbero essere attratti e incentivati. Deve essere sempre ricordato che le innovazioni Agri&FoodTech quasi sempre (oltre l’80% dei casi) vanno a beneficio della de-carbonizzazione e quindi del clima, ma anche della produzione di energia e del migliore uso di risorse ambientali quali acqua e terra; e naturalmente della salute e del benessere, della produzione di nuovi materiali (“smart” e circolari) e, infine, della riduzione di disuguaglianze e quindi della giustizia sociale.

Il “‘Rapporto sulla Trasformazione Tecnologica della Filiera Agroalimentare. Il Contributo della Startup Economy” è stato presentato a Roma da Federalimentare, sostenuto da Confagricoltura e realizzato dal Centro di Ricerca Luiss-X.ITE, con la collaborazione degli esperti di Linfa AgriFoodTech Fund

“SERVE

UN CONTESTO FAVOREVOLE ALLA RICERCA”

“L’indagine – dice Paolo Mascarino, presidente di Federalimentare – è uno strumento fondamentale per mappare, raccogliere e rendere visibili le sperimentazioni in corso da parte delle startup italiane e dei centri di innovazione.

L’Osservatorio sarà una piattaforma strategica per facilitare la conoscenza condivisa, mettere in rete le soluzioni più promettenti e incentivare il dialogo tra innovatori, imprese e istituzioni.

Stiamo già lavorando per costruire una partnership europea finalizzata ad accedere ai fondi di Horizon Europe dedicati all’agroalimentare e si tratta di un passaggio cruciale per potenziare la nostra proiezione internazionale e rafforzare la competitività del settore su scala globale. In parallelo, così come avvenuto di recente con la costituzione della Rete per la Ricerca, l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico (ReRITT), promossa dal Cluster Agrifood CLAN, sono stati avviati contatti con il Ministero dell’Università e della Ricerca per costruire una collaborazione strutturata che rafforzi il cofinanziamento nazionale e la sinergia con le politiche europee. Per le imprese che investono in ricer-

ca è fondamentale che esista un contesto favorevole, stabile e prevedibile, in cui il sostegno pubblico agisca da moltiplicatore degli investimenti privati”.

“Ritengo questo progetto – aggiunge Michele Costabile docente LUISS e direttore del Centro di Ricerca LUISS-X.ITE – un primo concreto tentativo di passare dalle analisi alle azioni. Che l’Italia sia in ritardo sulla trasformazione tecnologica di settori chiave per l’economia del Paese, quali l’agroalimentare, è un dato ma non un destino! Sapendo, inoltre, che la performance del futuro dipende dall’innovazione nel presente, questo primo rapporto sulla trasformazione tecnologica dell’agroalimentare Made in Italy chiarisce che è necessario quintuplicare gli investimenti nelle startup Agri&FoodTech, investire in tecnopoli specializzati, incentivare in modo originale e coraggioso i capitali privati per il venture capital e attrarre in misura massiccia le competenze imprenditoriali già forti e consolidate nel nostro Paese mediante smart partnership con l’ecosistema delle startup. Startup che in tutto il mondo e in tutti i settori guidano le grandi trasformazioni di settori e mercati”.

“Come primo fondo italiano focalizzato sull’Agri&FoodTech – sottolinea Marco Gaiani, Founder & Partner Linfa di Riello Investimenti Sgr – studiamo questo ecosistema da anni: possiamo confermare che in Italia ci sono startup che hanno talenti, competenze, tecnologie che non hanno nulla da invidiare a Paesi più blasonati dal punto di vista del Venture Capital; peraltro, spesso con valutazioni meno inflazionate, offrendo quindi eccellenti opportunità di investimento. Mi auguro che questa iniziativa in partnership con Federalimentare sia la prima di molte che possano permettere all’innovazione agroalimentare italiana di cogliere tutte le enormi opportunità che presenta”.

LE TESI DI LAUREA PIÙ IMPATTANTI SUL FUTURO DELL’AGROALIMENTARE

Premiare l’innovazione finalizzata a colmare il divario tra produzione scientifica ed esigenze del sistema agroalimentare. È l’obiettivo dell’Agrifood Future Award, il premio consegnato a maggio a Salerno nel corso di Agrifood Future Research. La competizione, alla prima edizione, è stata organizzata da Unioncamere, Camera di Commercio di Salerno, Rural Hack, Image Line® e ha vagliato oltre 100 tesi di laurea magistrale (2022-2024) che promuovono l’innovazione sostenibile nei sistemi agroalimentari per identificare tre elaborati provenienti da un percorso agrario, tre derivanti da percorsi non agrari, e un premio speciale riservato ad Agricoltura ed Energie Rinnovabili. A valutare le candidature provenienti da 22 università italiane ed europee, una giuria di esperti con la direzione scientifica di Alex Giordano, professore dell’Università Federico II di Napoli e autore di “FoodSystem 5.0”.

Tra gli elaborati agrari, Enrico

Giovanella (Università di Modena e Reggio Emilia) ha guadagnato il primo posto con un lavoro che si concentra sull’utilizzo di immagini iperspettrali per identificare danni invisibili da cimice asiatica alle pere. Medaglia d’argento per Michele Gullino (Università di Bologna), che ha lavorato sulla accessibilità delle tecnologie, dimostrando che si può fare agricoltura di precisione anche con strumenti low-cost e intelligenza artificiale open source. Beatrice Danesi (Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza), al terzo posto, ha mostrato il valore della differenziazione, usando la vendemmia selettiva per rispettare la biodiversità interna dei vigneti e migliorare la qualità del vino. Per quanto riguarda le tesi non agrarie, Leonardo Nitti (Politecnico di Milano) si è distinto per aver puntato sulla prevenzione, con algoritmi di machine learning che leggono precocemente i segnali di malattia della vite. Secondo premio ex-aequo

per Federica Amato (Università di Padova) e Chiara Tezza (Università di Verona), che si sono concentrate rispettivamente sull’uso dell’intelligenza artificiale per la sicurezza alimentare e sullo sviluppo di strategie di lotta biologica con batteri autoctoni. Nella categoria “Agricoltura ed Energie Rinnovabili”, Lamiaa Chab (Università della Tuscia) ha dimostrato l’importanza di un approccio integrato per l’agricoltura, la silvicoltura e le energie rinnovabili in un quadro internazionale.

PETRA MOLINO QUAGLIA OTTIENE LA CERTIFICAZIONE EQUIPLANET

Petra Molino Quaglia ha ottenuto la certificazione EquiPlanet, diventando il primo molino in Italia a raggiungere questo traguardo. Lo standard, sviluppato da Valoritalia e Santa Chiara Next (spin-off dell’Università di Siena), rappresenta una nuova frontiera per la sostenibilità nel

Il Ceo Chiara Quaglia e il direttore marketing Piero Gabrieli

settore agroalimentare, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030.

EquiPlanet è stato presentato ufficialmente come il primo standard di sostenibilità in grado di valutare l’intera strategia e i processi aziendali. Basato su un modello scientifico elaborato con il supporto dello United Nations Sustainable Development Solutions Network e il Columbia Center on Sustainable Investment, EquiPlanet prevede una valutazione a 360 gradi su governance, filiera, ambiente, sicurezza e impatto sociale.

Petra Molino Quaglia, realtà attiva dal 1913, è oggi un punto di riferimento per la produzione di farine naturali di alta

qualità, grazie alla combinazione tra tradizione famigliare e tecnologie molitorie avanzate. La linea Petra comprende farine macinate a pietra, con cereali e semi germogliati, e si distingue per un progetto culturale che promuove la qualità delle farine italiane e la formazione professionale.

“Abbiamo scelto di certificare Petra Molino Quaglia secondo lo standard EquiPlanet, perché crediamo fermamente che l’approccio alla sostenibilità debba essere olistico, oltre il solo processo produttivo. È un passo fondamentale per trasferire ai nostri clienti non solo farine di altissima qualità, ma anche un futuro più sostenibile, in linea con i valori che da sempre ci guidano nella nostra attività”, dichiarano Chiara Quaglia e Piero Gabrieli, rispettivamente CEO e direttore marketing dell’azienda.

LINDE ITALIA PREMIATA PER LA SICUREZZA E LA FORMAZIONE STEM

Linde Italia è stata recentemente insignita di due riconoscimenti che testimoniano il suo impegno verso la sicurezza industriale e la promozione delle competenze STEM tra le nuove generazioni. Nel corso dell’assemblea generale di Assogastecnici, tenutasi a Milano in occasione del 40esimo anniversario dell’Associazione, Linde Italia ha ricevuto per il quarto anno consecutivo il prestigioso “Premio Kelvin”, attribuito per il progetto “Linde OPP Fly by Wire”. La soluzione prevede l’installazione e gestione di un innovativo sistema per migliorare la sicurezza nelle attività di riempimento dei serbatoi di gas liquefatti.

“Questo riconoscimento conferma la nostra determinazione nel garantire i più alti livelli di sicurezza nei nostri impianti e processi”, dichiara l’amministratore delegato di Linde Gas Italia Andrea Porrini.

Il sistema OPP Fly by Wire di Linde è una tecnologia innovativa pensata per aumentare la sicurezza e prevenire errori durante il riempimento dei serbatoi di gas criogenici liquefatti (come ossigeno, azoto e argon).

Il nuovo sistema consente di interrompere automaticamente il travaso in caso di sovrappressione o sovrariempimento del serbatoio, bloccando la pompa della cisterna. Grazie a un pressostato intelligente e a un pulsante di emergenza facilmente accessibile, il sistema riduce drasticamente i tempi di reazione in caso di anomalia, migliorando la sicurezza per operatori e impianti.

Linde Italia è stata inoltre premiata nell’ambito dell’iniziativa “Deploy Your Talents 2025” promossa da Fondazione Sodalitas, classificandosi al secondo posto per la partnership realizzata con l’ITC Zappa di Saronno. Il progetto ha coinvolto gli studenti in attività di mentoring e orientamento verso le discipline tecnico-scientifiche (STEM), con l’obiettivo di superare gli stereotipi di genere e avvicinare le giovani generazioni alle professioni del futuro.

Linde è leader mondiale nel settore dei gas industriali e dell’ingegneria; serve diversi mercati finali fra cui quello alimentare e delle bevande.

Le conserve ittiche e il tonno in scatola sono un settore strategico per l’Italia, seconda in Europa solo alla Spagna per produzione e consumo. E sono un modello di ciclo produttivo sostenibile, grazie alla valorizzazione della materia prima, alla riduzione degli sprechi e al riciclo dei materiali di confezionamento.

ITITOLO TITOLO

L’ECONOMIA

CIRCOLARE

DEL

TONNO IN SCATOLA

È presente sulle tavole di 6 italiani su 10 almeno una volta alla settimana (59,9%) e oltre 3 italiani su 10 (34,8%) ne hanno incrementato il consumo negli ultimi 2-3 anni. Tra i motivi dell’incremento, il suo essere ready to use (35,1%), anti-spreco (26,1%), una valida alternativa al “fresco” (25,9%), adatto a chi pratica sport grazie alla sua quota proteica (21,3% - Fonte: AstraRicerche/Ancit - Associazione Nazionale Conserve Ittiche e delle Tonnare).

Stiamo parlando del tonno in scatola, sinonimo di storia, tradizione mediterranea ed eredità culturale nonché leader di un comparto strategico del Made in Italy. Il settore delle conserve ittiche fa scuola nel mondo, e quello del tonno in scatola, che guida produzione e consumo, si conferma come uno dei settori più virtuosi dell’industria alimentare italiana. L’Italia è il secondo produttore europeo dopo la Spagna e al secondo posto per il consumo, sempre dopo la Spagna.

Nel 2024, i volumi di vendita del tonno in scatola si sono mossi in sintonia con le perduranti difficoltà registrate dall’Istat per l’intero settore alimentare (in calo dell’1%) dovute, in primis, all’inflazione e alla riduzione del potere di acquisto degli italiani. Sempre per l’alimentare in genere, il 2024 ha avviato però un percorso di progressiva (e non ancora compiuta) normalizzazione del mercato, dopo un 2023 che aveva segnato un -3,9% in quantità. Percorso analogo ha compiuto il tonno in scatola, per cui possiamo parlare di volumi che si stanno assestando in attesa di un punto di caduta definitivo. Le vendite di tonno in scatola nel settore retail indicano nel 2024 un -4% a volume, dato che si ridimensiona di molto se guardiamo però al numero delle confezioni effettivamente vendute, per le quali il calo è solo dello 0,6% rispetto al 2023. Ciò considerato che, per venire incontro alle esigenze antispreco espresse dai consumatori, l’industria ha proposto

formati con una minore quantità di olio per contenere i prezzi al consumo, visti i notevoli incrementi del suo costo. Queste nuove proposte sono state presentate sul mercato da diverso tempo e costituiscono una tendenza destinata a consolidarsi. Anche in caso di riduzione del peso netto del prodotto per minor quantità d’olio nella scatoletta, il contenuto di tonno non può scendere sotto le percentuali minime stabilite per legge (65% per il tonno all’olio e 70% per il tonno al naturale).

I consumi – sebbene abbiano leggermente sofferto – sono rimasti importanti. Ogni italiano nel 2024 ha consumato infatti circa 2,36 kg di tonno in scatola. Anche la produzione nazionale di tonno in scatola ha risentito di questo quadro generale, attestandosi su circa 72 mila tonnellate (-2,2% sul 2023). Unitamente alla stabilità delle importazioni, attestatesi sulle 98.000 tonnellate, e tenuto conto delle esportazioni significativamente in incremento, il volume del prodotto totale disponibile per il mercato italiano è stato di circa 140 mila tonnellate (-2,66% sul 2023).

A valore, il mercato del tonno in sca-

Giovanni Battista Valsecchi, presidente di Ancit: “L’inflazione e il calo del potere d’acquisto pesano ancora sui consumi, anche se gli italiani continuano a riporre fiducia nelle conserve ittiche, tanto da metterle in tavola almeno una volta a settimana”

tola nel 2024, includendo anche il canale out of home che si stimi pesare per circa un 6%, si può identificare in circa 1.650 milioni di euro (+1,5% sul 2023 - Fonte elaborazione ANCIT su dati Circana), che rappresenta quasi il 70% del valore totale del settore delle conserve ittiche. A conferma del tradizionale apprezzamento riscosso sui mercati esteri, nel 2024 le esportazioni di tonno in scatola hanno raggiunto quota 30.600 tonnellate. Un significativo passo in avanti sul 2023 (+9,57%).

I flussi di esportazione si indirizzano prevalentemente verso i Paesi UE (Germania, Grecia, Croazia, Romania, Slovenia, Polonia, Ungheria e Austria), ma alcuni Paesi terzi sono diventati sempre più importanti. Al di là della Svizzera, geografica-

mente collocabile in Europa, il Canada – grazie ai benefici dell’accordo CETA – e l’Arabia Saudita hanno importato quantitativi superiori alle mille tonnellate. Anche Israele, Serbia, Stati Uniti, Cina, Emirati Arabi risultano Paesi ricettivi per il tonno in scatola made in Italy. Una nota sugli Stati Uniti: il tonno in scatola esportato dall’Europa è da sempre soggetto a dazi spropositati, ulteriormente incrementati, a seguito delle decisioni dell’amministrazione Trump. Oggi, sul tonno in olio made in Italy esportato negli USA grava un dazio del 45 %, che potrebbe crescere al 55% dal 14 luglio in caso di mancato accordo tra UE e USA. In queste condizioni lo sviluppo del mercato USA è di fatto precluso alle esportazioni di tonno in scatola made in Italy (Fonte: elaborazione Ancit su dati Istat).

Uno sguardo, infine, sull’andamento di mercato delle altre conserve ittiche (sgombri, acciughe sott’olio e sottosale, sardine, salmone in scatola, antipasti di mare, composizioni di pesce, vongole) che nel 2024 si è attestato intorno ai 400 milioni di euro, portando il fatturato complessivo del settore conserviero ittico a superare i 2 miliardi euro. Ottime le performances delle acciughe, sia a volume (+ 2,7 %) che a valore (+4%) e delle sardine (+5,3% a volume e +3,4 a valore).

Dati positivi anche per l’andamento del consumo di pesce in scatola a livello europeo. Gli ultimi dati disponibili vengono dall’indagine condotta da Eurobarometro, riferita a settembre/ ottobre 2024 e confermano come le conserve ittiche continuino ad essere parte importante della dieta dei cittadini europei. Il pesce in scatola è consumato infatti almeno una volta al mese dal 61% degli europei, ma in molti importanti Stati UE questa media è abbondantemente superata. Ai primi posti Spagna (90%), Malta (83%), Italia (81%) seguiti da Slovacchia (78%), Portogallo (76%), Danimarca (74%), Cipro (69%),

Slovenia e Ungheria (68%). Fanalini di coda la Bulgaria (37%), la Svezia (36%) e la Grecia con solo il 21%.

“Veniamo da anni non facili a causa di inflazione e caro prezzi”, commenta Giovanni Battista Valsecchi, presidente di Ancit (Associazione nazionale conservieri ittici e delle tonnare). “I consumi si stanno assestando ma stiamo ancora cercando un punto di caduta post pandemia che è stato ritardato dal fenomeno inflattivo e dalla diminuzione della capacità di acquisto del consumatore, tendenza che si sta assestando anche nel 2025 ma è ancora presente. Tuttavia, i consumatori continuano ad apprezzare e a riporre fiducia nelle conserve ittiche. Ne sono la prova quegli italiani che lo portano in tavola almeno una volta a settimana e che ne hanno incrementato il consumo negli ultimi tre anni. Il tonno in scatola continua ad avere delle caratteristiche che lo premiano e il settore si distingue per la sostenibilità. I produttori di conserve ittiche investono ogni anno parte del loro fatturato in sostenibilità e progetti dedicati”.

MATERIA PRIMA

UTILIZZATA AL 100%

L’industria delle conserve ittiche è costantemente impegnata a razionalizzare i processi produttivi e rendere sempre più efficiente l’impiego delle risorse, dei residui di lavorazione e dell’energia. Con un limitato impiego di acqua ed energia e il riutilizzo dei residui di lavorazione, il tonno in scatola diventa un esempio virtuoso di ciclo produttivo sostenibile e circular economy. Grazie all’upcycling e ai processi innovativi, una volta selezionata la porzione di pesce da destinare all’inscatolamento (41-43% del totale), il resto del tonno pescato (carne rossa, pelle, scheletro, testa ecc.), può essere destinato a diverse applicazioni, riducendo gli sprechi e valorizzando le risorse marine. Sono diversi gli istituti di ricerca, le startup e le aziende che stanno lavorando, in fase sperimenta-

le, a progetti che valorizzano il tesoro nutrizionale insito nei residui di lavorazione del tonno. Tra le destinazioni oggetto di attenzione, val la pena menzionare la produzione di farina e olio di pesce (per alimentazione animale e acquacoltura), cosmetici e nutraceutici (collagene e omega-3 impiegati nella produzione di cosmetici e integratori alimentari), bioplastiche e materiali innovativi (come alternative sostenibili alla plastica tradizionale), fertilizzanti e bioenergia.

IN ITALIA AVVIATE 409MILA TONNELLATE DI IMBALLAGGI IN ACCIAIO

Il ruolo della filiera nella circular economy non termina con il recupero degli scarti del pesce ma anche la scatoletta diventa un simbolo di riciclabilità infinita. Le scatolette di tonno sono fatte di materiali – alluminio, acciaio e vetri in caso di vasetti – riciclabili al 100% all’infinito senza perdere le proprie intrinseche qualità. Gli imballaggi sono una delle voci più impattanti sulla sostenibilità dei prodotti alimentari preconfezionati. Una premessa che fa onore: l’Italia è il Paese più virtuoso nel riciclo in Europa, con un riciclo, nel 2024, di circa 409.000 tonnellate di imballaggi in acciaio, corrispondenti al 77,8% dell’immesso al consumo (dati Ricrea). Mentre per il vetro, secondo un recente studio presentato da Assovetro, nel 2024 è stato stimato un tasso di riciclo dell’81,9%.

“UNO SCRIGNO NUTRIZIONALE

ANCORA TUTTO DA SCOPRIRE”

Omega 3, zinco, selenio, proteine nobili. E ancora potassio, iodio, fosforo, oltre ad uno straordinario contenuto di vitamine. Tutti i nutrienti presenti nel tonno, pur se assunti in piccola quantità, consentono di raggiungere un corretto equilibrio psico-fisico. “Il tonno è una fonte preziosa di grassi ‘buoni’ Omega 3 che, oltre a modulare l’infiammazione, proteggono il cuore e le arterie e mettono al riparo da incidenti cardiovascolari come ictus, infarto e aterosclerosi”, afferma Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista, Università Campus Biomedico di Roma. “Inoltre, numerose evidenze scientifiche confermano come intervengano nel ridurre il rischio di malattie neurodegenerative e la depressione.

A tal proposito, un ruolo fondamentale lo gioca anche il contenuto di Triptofano, precursore della serotonina, nota come ormone della felicità. Un piatto di pasta al tonno soddisfa il fabbisogno raccomandato giornaliero. E veniamo al patrimonio di vitamine e minerali: sia il tonno che le altre conserve ittiche forniscono un ottimo apporto di Vitamina A, D, E, B2, B12, B3 che hanno funzioni importantissime. Per non parlare del ferro: l’apporto nel tonno è al pari di quello del filetto e per questo un ottimo sostituto della carne”.

MONTASIO DOP: VENDITE IN AUMENTO DEL 3%

Il Consorzio per la Tutela del Formaggio Montasio DOP ha presentato il bilancio d’esercizio 2024 confermando l’efficacia di un’attività improntata su sostenibilità, ricerca e valorizzazione della filiera.

Nel corso del 2024, con un fatturato al consumo di 70 milioni di euro, sono state vendute 780.973 forme, con un incremento di quasi il 3% ri-

spetto all’anno precedente, confermando la lunga stagionatura tra le più apprezzate dai consumatori. La produzione complessiva ha raggiunto le 764.799 forme, superando del 6,5% la programmazione prevista. Di queste, circa 70 mila – pari al 9% – riportano la dicitura “Prodotto della Montagna”, riservata ai formaggi lavorati oltre i 600 metri di altitudine, emblema di qualità e identità territoriale.

La Dop del NordEst che abbraccia il territorio del Friuli Venezia Giulia e Veneto Orientale si conferma così modello virtuoso di crescita e tutela del territorio di produzione con una visione fortemente orientata al benessere e alla salute.

“Con radici nella tradizione artigianale e una visione rivolta al futuro, il Consorzio investe ogni anno in qualità, ricerca e promozione al fine di soddisfare le richieste di un mercato in evoluzione”, ha commentato il

presidente Valentino Pivetta. “Il successo del Montasio DOP si fonda su tre pilastri: tradizione, espressione del sapere agricolo e caseario; sicurezza alimentare, garantita da rigorosi standard di qualità e controllo; innovazione, attraverso nuove tecnologie di produzione e soprattutto ricerca. In questo senso abbiamo in corso un ambizioso progetto scientifico, in collaborazione con l’Università di Udine, che mira a identificare e valorizzare i benefici nutrizionali del nostro Montasio DOP in relazione a diverse tipologie di persone, anche con patologie. Lo studio – sottolinea Pivetta – si pone l’obiettivo di individuare la presenza di peptidi biottivi che si formano durante la stagionatura del formaggio e che, secondo gli studi, sembrano avere un effetto benefico sulla salute grazie alle loro proprietà antiossidanti, di controllo della pressione sanguigna e di modulazione della microbiota intestinale”.

TALEGGIO DOP SI CONSOLIDA SUI MERCATI INTERNAZIONALI

Il Consorzio Tutela Taleggio annuncia i dati di mercato relativi al 2024 che evidenziano una crescita significativa delle esportazioni del formaggio DOP, a fronte di una produzione sostanzialmente stabile. Questi risultati confermano l’eccellenza Made-in-Italy del Taleggio DOP e la capacità di consolidare la sua presenza nei mercati europei ed extraeuropei. La produzione complessiva di Taleggio DOP nel corso del 2024 ha raggiunto 8.693.815 kg, dato che riflette un contesto produttivo stabile e di alta qualità, nonostante le sfide economiche e ambientali che interessano il settore lattiero-caseario.

“Nel 2024, il Consorzio Tutela Taleggio ha dimostrato una no-

tevole capacità di resilienza e adattamento, mantenendo saldo il proprio ruolo di tutela e promozione del Taleggio DOP nonostante le sfide poste dal contesto economico e ambientale internazionale”, ha commentato Lorenzo Sangiovanni, presidente del Consorzio Tutela Taleggio. “La professionalità e la

dedizione delle aziende consorziate hanno permesso di affrontare con fiducia il presente e di prepararsi con determinazione alle sfide future”.

Il dato più rilevante riguarda l’export, che nel 2024 ha raggiunto circa 2.574 tonnellate, con un incremento dell’11,6% rispetto al 2023. Le esportazioni

rappresentano ora il 29,6% della produzione totale, a dimostrazione della forte domanda estera per il Taleggio DOP. Il mercato europeo assorbe il 67,2% delle esportazioni, con 1.728.742 kg destinati ai Paesi UE. La Francia si conferma il principale importatore con 465.977 kg (+51 tonnellate rispetto al 2023), seguita dalla Germania con 394.941 kg (+82 tonnellate) e dal Belgio con 217.200 kg (+29 tonnellate). Le esportazioni verso i paesi extraUE ammontano a 845.143 kg, pari al 32,8% del totale export, con una crescita del 7,6% rispetto all’anno precedente. Gli Stati Uniti restano il mercato di riferimento con 362.524 kg esportati.

CRPA CONFERMA I VERTICI E SI RAFFORZA COME ENTE DI RICERCA

L’assemblea dei soci del CRPA - Centro Ricerche Produzioni Animali ha rinnovato la governance, confermando per un ulteriore mandato tutti i componenti il Consiglio di amministrazione: Simona Caselli (presidente), Marco Benati, Antenore Cervi, Alessandro Corchia, Valentina Pizzamiglio. Rimangono in carica anche il collegio sindacale, composto da Aspro Mondadori (presidente), Paride Barani e Daniela Ronsisvalle, così come il revisore legale Renzo Bigi. Hanno preso parte all’assemblea che si è tenuta presso il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, tra gli altri, il sindaco di Reggio Marco Massari, il presidente della Camera di Commercio dell’Emilia Stefano Landi, e la consigliera provinciale Ada Francesconi, in rappresentanza dei tre soci pubblici di maggioranza. L’assemblea ha approvato il bilancio 2024 con ricavi per quasi 4 milioni di euro, di cui oltre 3,5 milioni derivati dall’attività che caratterizza CRPA: la ricerca pubblica ed i servizi di analisi e consulenza, con un incremento di circa 400mila euro rispetto all’anno precedente. L’esercizio 2024 ha chiuso con un risultato utile netto di 21.000 euro. Sulla base dell’accordo sul premio di risultato siglato tra CRPA e FILCAMS CGIL per il triennio 2024-2026, è stato inoltre riconosciuto dal CdA a tutti i dipendenti il salario variabile relativo all’anno 2024, per un totale di quasi 50.000 euro sotto forma di welfare aziendale. “Il mandato triennale ha avuto risultati positivi e quindi incoraggianti per CRPA, che ha consolidato la propria posizio-

ne di ente di ricerca che dedica particolare attenzione ai fabbisogni più concreti del mondo agricolo, attraverso l’applicazione e la valutazione delle innovazioni, con una continua attenzione alla divulgazione dei risultati ed alla sostenibilità nelle sue dimensioni ambientale, sociale ed economica”, ha affermato la presidente Simona Caselli. “CRPA opera a favore dello sviluppo equilibrato di un settore, quello agricolo, che è strategico per il nostro territorio. Si pensi a cosa rappresentano in termini di posti di lavoro le sole due filiere del Parmigiano-Reggiano e del Prosciutto di Parma”, ha aggiunto il direttore Paolo Mantovi.

GELATO: PREVISTA CRESCITA DEL 4% NELL’ESTATE 2025

Una crescita del 4% sulle vendite di gelato in Italia durante la stagione estiva. È quanto emerge dall’Osservatorio Sigep World (il Salone internazionale per le eccellenze del foodservice, organizzato da IEG -

Italian Exhibition Group, nel 2026 alla Fiera di Rimini dal 16 al 20 gennaio).

Dall’Osservatorio Sigep World, basato sui dati di CREST-Circana e dell’Associazione Italiana Gelatieri, i mesi estivi del 2025 saranno all’insegna della ripresa, soprattutto per l’Italia.

In Europa nel 2024, pur a fronte di un lieve calo delle visite (-0,5%) la voglia di gelato non si è arrestata, registrando un +2,1%. In Italia ha superato i 600 milioni di porzioni vendute, classificandosi al primo posto con un 26,4% davanti a Germania (25,1%) e Spagna (20,6%) nei 5 mercati di riferimento, completati da Francia e Gran Bretagna. “Cresce la propensione al consumo”, afferma Matteo Figura, direttore esecutivo Foodservice Italia di Circana. “In 4 visite su 100 i consu-

CARNI BIANCHE: RECORD DI CONSUMO PRO-CAPITE

L’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea) ha pubblicato il report Tendenze e dinamiche recenti - Aprile 2025 sul settore avicolo italiano.

Secondo il report, le avicole sono, tra le carni fresche, quelle che nel 2024 e nei primi mesi del 2025 hanno mostrato la miglior performance, favorite in parte da lievi ridimensionamenti dei prezzi, a fronte del rincaro delle altre carni. Si stima che ogni italiano abbia mangiato in media 21,9 kg di carne avicola, il dato più alto degli ultimi 10 anni, (+4,4% rispetto al 2023). Il tasso di autoapprovvigionamento si attesta al 107% confermando la completa autosufficienza del settore e la predisposizione all’export verso nuovi mercati.

Nell’Unione europea, la produzione di carni avicole è stata in costante crescita negli ultimi venti anni (fanno eccezione solo il 2021 e il 2022). Nel 2024, con un + 5% sul 2023, arriva al livello più alto mai raggiunto.

L’Italia si posiziona al quinto posto con una quota dell’11% e una produzione che è cresciuta negli ultimi anni a ritmi meno sostenuti, ma ha puntato su innovazione, differenziazione e miglioramento degli standard qualitativi degli allevamenti e delle carni, con prospettive che potrebbero prevedere un’espansione geografica del mercato. Nel 2024 la crescita della produzione nazionale è solo poco sotto la media europea (4,1% contro +5,5%).

Nel 2024 la produzione di carne avicola in Italia torna ad allinearsi ai livelli precedenti, con un incremento del +4,2% sul 2023 quando già aveva messo a segno un primo recupero, dopo le flessioni del 2021-2022. Crescono in misura lieve le importazioni di carne, che rappresentano una quota molto contenuta sulle disponibilità totali (7%), così come aumentano le esportazioni (+5,3%) cui viene destinato il 14% della produzione nazionale.

matori includono il gelato tra le loro scelte fuori casa”.

Tendenze confermate anche da Claudio Pica, segretario generale dell’Associazione Italiana Gelatieri (AIG): “Per l’estate 2025 prevediamo una crescita delle vendite intorno al 4% per tutta l’Italia. Ma gli artigiani devono investire di più sulla formazione, e non solo sulle creazioni in laboratorio: purtroppo la carenza di personale è un tema anche nelle gelaterie, dove mancano circa 15-20mila addetti alla vendita al bancone”.

Nel 2024, il settore del gelato artigianale in Italia (Fonti: UIF, ACOMAG, Confartigianato, Confesercenti, FIPE-Confcommercio, Demoskopika, ISTAT, TCI, ARPA) ha registrato una crescita tra lo 0,5% e l’1%, raggiungendo quasi 3 miliardi di euro di fatturato (2,9 miliardi nel 2023).

L’indice di penetrazione nelle famiglie nel 2024 è del 94,4% contro il 92% per le carni bovine e l’82% per le suine. Le carni avicole fresche vendute nel 2024 rappresentano il 44% del volume del totale della carne venduta. Rispetto al 2023 questo è aumentato del +4,6% ed ha continuato a crescere nei primi mesi del 2025 (+5,7% nel primo trimestre).

In relazione ai canali distributivi, il quadro 2024 consolida e amplifica la situazione dell’anno precedente, con la netta prevalenza di supermercati (quota del 39%) e discount (28%). Entrambi i canali registrano dinamiche positive rispetto al 2023 (+8,4% e +6,9%) e confermano la tendenza con un ulteriore incremento anche nei primi due mesi del 2025 (+1,9% i supermercati e +7,2% i discount). Tra le carni avicole, la referenza prevalente sugli acquisti è il petto di pollo, che pesa per il 58% in valore e per il 48% in volume.

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FOOD MATTERS LIVE APPRODA A ROTTERDAM

Food Matters Live ha annunciato il programma completo del suo primo evento in Europa continentale, che si terrà il 23 e 24 settembre 2025 presso il Centro Congressi Ahoy di Rotterdam. Food Matters Live è un’organizzazione di eventi che offre una piattaforma unica per i settori dell’alimentazione, delle bevande e della nutrizione, promuovendo l’innovazione negli ingredienti, nella nutrizione funzionale, nella sostenibilità e nella collaborazione intersettoriale.

“I partecipanti beneficeranno di contenuti stimolanti, competenze tecniche, networking strutturato e discussioni guidate da esperti, tutte pensate per supportare e accelerare l’innovazione nello sviluppo

di prodotti (NPD)”, afferma Briony Mansell-Lewis, direttrice generale di Food Matters Live.

Con oltre 750 partecipanti, 100 relatori esperti e 100 sessioni curate, l’evento di Rotterdam offrirà una serie di programmi immersivi unici progettati per dare vita all’innovazione negli ingredienti:

Tastes of Better: un programma che offrirà accesso esclusivo a presentazioni e dimostrazioni sull’innovazione degli ingredienti, con degustazioni guidate da team tecnici e culinari. Insights and Trends: con oltre 50 relatori internazionali, questa serie esplorerà temi fondamentali come l’innovazione sostenibile, il futuro dello sviluppo di nuovi prodotti, gli alimenti ultraprocessati, l’approvvigionamento sostenibile, la diversificazione delle proteine e la carenza di fibre.

Future of Positive Nutrition: riunirà 50 voci della comunità globale del food & nutrition per condividere ricerche scientifiche all’avanguardia e innovazioni di ingredienti focalizzate sull’invecchiamento sano, la salute femminile, la nutrizione attiva e molto altro.

NPD Discovery Zone: un’area centrale dell’evento di Rotterdam che offrirà spunti pratici sui più recenti

A PARMA VA IN SCENA LA PRIMA DI LABOTEC

Labotec, la nuova manifestazione dedicata alle tecnologie, alle soluzioni e ai servizi per il settore dei laboratori e dell’analisi, si terrà a Parma il 28 e 29 ottobre 2025. L’evento accoglie, tra i propri espositori, i produttori e distributori di strumentazione per i laboratori, laboratori di analisi conto terzi e fornitori di servizi. In linea

con la sua mission primaria di valorizzare e restituire centralità al complesso ruolo della ricerca scientifica nel nostro Paese, Labotec sarà palcoscenico di una serie di progetti e aree speciali che arricchiranno l’esperienza dei partecipanti, trasformando la fiera in un hub ideale per il mutuo scambio di conoscenze. Tra queste,

ingredienti, tecnologie e strategie di innovazione che stanno plasmando il futuro del cibo. Da GLP-1 e riformulazione clean label a ingredienti carbon neutral e nuovi servizi per NPD, questo hub affronta una vasta gamma di sfide per il settore alimentare e nutrizionale. Con dimostrazioni dal vivo e sessioni condotte da esperti, sarà uno spazio essenziale per comprendere i cambiamenti nelle aspettative dei consumatori, le pressioni normative e gli obiettivi di sostenibilità. In questa parte del programma, i team di R&S, tecnici e di innovazione delle aziende più lungimiranti si incontreranno per scoprire soluzioni e mantenere il vantaggio competitivo nello sviluppo di prodotti.

Con quattro palchi principali, degustazioni esclusive e un programma personalizzato di incontri 1-a-1 per la scoperta di ingredienti, il format di Rotterdam offrirà ai partecipanti l’opportunità di creare connessioni significative e fare esperienza diretta con ingredienti di nuova generazione. L’evento si svolgerà in concomitanza con Gastvrij Rotterdam, la seconda fiera della ristorazione più grande dei Paesi Bassi, aggiungendo ulteriore valore e possibilità di networking. Dopo Rotterdam, il programma autunnale di Food Matters Live toccherà Ascot in UK l’8 e il 9 ottobre, e Dublino il 4 novembre.

la LabWorld Arena, organizzata in collaborazione con il partner LabWorld.it, ospiterà convegni e workshop sui temi più attuali e strategici del settore. Una finestra aperta sui trend innovativi sarà offerta dalla speciale Startup Area. Altra sezione ad altissima interattività sarà l’Area Demo, che presenterà dimostrazioni

reali e virtuali delle tecnologie più avanzate. Non mancherà ampio spazio al networking e al job placement grazie al progetto Talent Academy, inteso a promuovere il primo contatto tra aziende del settore e giovani talenti altamente qualificati. Infine, nella sezione Area della Scienza Labotec presenterà un grande aggregatore dei migliori centri di ricerca e innovazione nazionali.

L’agenda

Lab Italia 17-18 giugno 2025 Milano www.lab-italia.com

Drinktec 15-19 settembre 2025 Monaco, Germania www.drinktec.com/en

Food Matters Live 23-24 settembre 2025 Rotterdam, Paesi Bassi www.foodmatterslive.com

Pack Expo Las Vegas 29 settembre - 1 ottobre 2025 Las Vegas, Usa www.packexpolasvegas.com

World Dairy Expo

30 settembre - 3 ottobre 2025 Madison, Wisconsin, Usa www.worlddairyexpo.com

Anuga 4-8 ottobre 2025 Colonia,Germania www.anuga.com

Cibus Tec Forum 28-29 ottobre 2025 Parma www.cibustecforum.it/it/

Labotec 28-29 ottobre 2025 Parma www.labotec.one

Gulfood Manufacturing 4-6 novembre 2025

Dubai, Emirati Arabi Uniti www.gulfoodmanufacturing.com

FI Europe 2-4 dicembre 2025 Parigi, Francia www.figlobal.com

Sigep 16-20 gennaio 2026 Rimini www.sigep.it

Fieragricola 4-7 febbraio 2026 Verona www.fieragricola.it

BBTech Expo 15-17 febbraio 2026 Rimini www.bbtechexpo.com

Vinitaly 12-15 aprile 2026 Verona www.vinitaly.com

Interpack 7-13 maggio 2026 Düsseldorf, Germania www.interpack.com

Cibus Tec 27-30 ottobre 2026 Parma www.cibustec.it

GAMMA SENZA GLUTINE E LATTOSIO PER PRODOTTI DA FORNO E PASTA FRESCA

HIFOOD – realtà specializzata nella ricerca, sviluppo e produzione di ingredienti di origine naturale – e CSM Ingredients – multinazionale con un’esperienza centennale nello sviluppo di soluzioni per l’industria alimentare – hanno congiuntamente sviluppato una nuova gamma di soluzioni senza glutine e senza lattosio per la realizzazione di prodotti da forno e pasta fresca dal massimo gusto e con eccellenti

performance tecniche. La nuova gamma HI-GF – che sarà commercializzata in Italia attraverso i marchi principali di CSM Ingredients: Braims, Masterline e Agivega – ha debuttato in occasione della Settimana Nazionale della Celiachia.

Secondo i dati aggiornati del Ministero della Salute, in Italia si contano quasi 300mila celiaci diagnosticati, mentre circa 400mila persone sono ancora in attesa di una diagnosi. Accanto a chi soffre di celiachia, cresce anche il numero di consumatori che sceglie prodotti gluten-free per motivi di salute o per scelte personali. Questa evoluzione delle abitudini alimentari si riflette anche sui numeri di mercato: oggi il comparto gluten-free in Italia vale circa 400 milioni di euro, con pane, prodotti da forno e pasta fresca che rappresentano oltre il 35% del valore complessivo.

La gamma HI-GF nasce proprio per rispondere a queste esigenze, come spiegato da Mirco Corrado, general manager Italia del gruppo CSM Ingredients: “HI-GF è il frutto della sinergia e del lavoro di squadra dei team di ricerca, sviluppo e applica-

L.R. INDUSTRIES PREMIATA PER LA PERFORMANCE GESTIONALE E L’AFFIDABILITÀ FINANZIARIA

A Roma, presso la Luiss Guido Carli University, L.R. Flavours & Fragrances Industries Spa ha ricevuto il Premio Industria Felix come miglior impresa dei settori chimica e farmaceutica con sede legale nella regione Sicilia, per la sua performance gestionale e l’affidabilità finanziaria Cerved. “Un tributo al nostro impegno e alla nostra dedizione, siamo onorati di essere stati selezionati tra le migliori imprese siciliane”, ha postato l’azienda su Linkedin. L.R. Industries è stata selezionata fra 700.000

imprese delle regioni del Centro Italia e delle isole risultate, tramite algoritmo di bilancio, oggettivamente più performanti a livello gestionale, affidabili finanziariamente e talvolta sostenibili sui bilanci dell’anno 2023. L’evento è stato organizzato da Industria Felix Magazine, in collaborazione con Cerved e A.C. Industria Felix, con la media partnership di Askanews e con la partnership di Banca Mediolanum, Mediolanum Private Banking, ELITE (Euronext), M&L Consulting Group.

zione di HIFOOD e CSM Ingredients. La nuova linea, infatti, unisce il know-how tecnologico di HIFOOD nel mondo “free-from” con la solida esperienza di CSM Ingredients nel settore bakery.

Il risultato? Soluzioni concrete per realizzare con facilità prodotti da forno sia dolci che salati e pasta fresca senza glutine e senza lattosio dall’aspetto, consistenza e gusto all’altezza delle migliori versioni convenzionali”.

La gamma comprende diverse soluzioni: HI-GF Bread & More, ideale per la realizzazione di panificati dolci e salati come panini, baguette, grissini, cracker, pizza, pinsa, focaccia, piadine, bignè, frolle, biscotti e pancake; HI-GF Cake & Muffin, formulato per garantire sviluppo, volume e struttura nell’elaborazione di muffin e torte morbide; HI-GF Sponge Cake, sviluppato per ottenere pan di spagna e rollè leggeri, soffici e ben aerati; e infine HI-GF Fresh Pasta, studiato per la produzione di pasta fresca come tagliatelle, tagliolini, pappardelle, tortellini e agnolotti, assicurando elasticità e alta lavorabilità dell’impasto.

Luca Raimondo, Presidente del Cda, e Rachele Raimondo, Assistente risorse umane di L.R. Flavours & Fragrances Industries Spa

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AROMI PER DOLCI: UN VIAGGIO TRA PROFUMI E SAPORI

Quando si tratta di pasticceria, gli aromi giocano un ruolo fondamentale nel trasformare

una semplice preparazione in un’esperienza sensoriale indimenticabile. Dai classici toni di burro, panna, cioccolato, alla freschezza degli estratti di agrumi, il mondo degli aromi per dolci è vasto e affascinante, capace di esaltare ogni dessert e regalare emozioni uniche a chi li assapora. Tra gli aromi più utilizzati troviamo la vaniglia, vera e propria regina della pasticceria. Estratta dai baccelli della pianta Vanilla planifolia, la sua fragranza morbida e avvolgente è ottimale per biscotti, creme e torte. Non meno iconico è il cacao, con il

suo profumo intenso e irresistibile, che arricchisce impasti e farciture con note profonde e leggermente amare. Gli agrumi, come il limone, l’arancia e il mandarino, portano freschezza e vivacità grazie ai loro oli essenziali, spesso utilizzati per aromatizzare impasti o glasse. La cannella, con il suo carattere speziato e caldo, è perfetta per dolci natalizi e preparazioni dal sapore più deciso. Oltre agli aromi naturali, New Flavours ha lavorato su una nuova tecnica di produzione degli aromi realizzando aromi sabbati spesso impiegati per

UN NUOVO LABORATORIO SENSORIALE

Il fatto che gli oli e i grassi vengano percepiti come piacevoli all’assaggio dipende da una serie di stimoli sensoriali, fra i quali l’olfatto e il gusto giocano il ruolo più determinante. Con il suo laboratorio sensoriale completamente nuovo, operativo dall’inizio di maggio, Nutriswiss AG pone quindi le basi per un futuro sostenibile nel controllo di qualità sensoriale.“Le nuove strutture ci consentono di valutare i campioni in condizioni del tutto neutrali”, commenta la manager del laboratorio Michèle Béatrice Suter. “Ogni potenziale interferenza, come gli odoriesterni, viene così completamente eliminata”. Nella pianificazione e nell’implementazione del

progetto, Suter e il suo team hanno anche ricevuto il supporto del gruppo di ricerca sensoriale sugli alimenti dell’Università di Scienze applicate di Zurigo (ZHAW) a Wädenswil. Inoltre, questo gruppo si occupa della formazione di valutatori per il Swiss Olive Oil Panel (SOP). Il nuovo laboratorio è costituito da una cucina per la preparazione, dotata di cabine di refrigerazionee riscaldamento per la conservazione, la preparazione e la tempra dei campioni, e il vero e proprio laboratorio di degustazione. Il laboratorio è dotato di otto postazioni di degustazione individuali, deltutto separate fra loro per prevenire influenze esterne fra gli esperti. Ciascuna postazione è dotata di un bagno d’acqua personale per eseguire correttamente le operazioni di tempra dei campioni. Le stanze hanno aria condizionata e vengono ventilate con aria filtrata e priva di odori. Delle lampade speciali possono riprodurre diversi colori della luce, per garantire un’illuminazione uniforme ed eliminare gli effetti della luce diurna o di altri stimoli visivi. Inoltre, la luce rossa può essere utilizzata per rimuovere l’influenza il colore può esercitare sulla percezione del prodotto.Adesso gli oli e i grassi ven-

conferire un sapore più intenso in quanto altamente termo resistenti particolarmente adatti a tutti gli aromi forno.

La scelta dell’aroma giusto dipende non solo dal tipo di dolce, ma anche dall’emozione che si vuole trasmettere. Un dessert può diventare un viaggio olfattivo e gustativo, capace di evocare ricordi, emozioni e sensazioni uniche.

Per questo, sperimentare con gli aromi e trovare l’equilibrio perfetto tra fragranze e sapori è un’arte che ogni appassionato di pasticceria può coltivare con passione e creatività.

gono degustati due volte al giorno da un panel composto da un massimo di otto persone. Al momento, Nutriswiss sta sviluppando un concetto di formazione per migliorare costantemente la capacità dei membri del panel di individuare sapori sgradevoli e indicatori di qualità e per formare nuovi esperti sensoriali. Anche i peptidi di collagene della vicina azienda svizzera NutriFine AG vengono valutati in questo laboratorio sensoriale. L’utilizzo condiviso delle strutture crea sinergie nei costi, nell’organizzazione e nella condivisione delle competenze all’interno del Gruppo Centravo. In futuro sarà inoltre possibile effettuare degustazioni con partner esterni, come clienti e gruppi di utenti. L’Amministratore delegato Martin Mäder sottolinea l’importanza del progetto per la Nutriswiss: “Gli oli commestibili raffinati, in particolare, dovrebbero avere un sapore neutro. La valutazione sensoriale è, quindi, un elemento chiave del nostro controllo qualità e ci aiuta a migliorare in modo mirato la stabilità di stoccaggio. Il nuovo laboratorio consente la migliore valutazione sensoriale possibile. Soltanto mediante risultati delle analisi precisi e non falsati possiamo garantire oli e grassi di alta qualità e ottimizzare costantemente i nostri processi e prodotti”.

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Molino Colombo unisce tecnologia, ricerca e antica tradizione molitoria, ottenendo farine conformi a standard di alta gamma e in grado di preservare il profilo aromatico. Con la consapevolezza che solo la macinazione lenta consente di raggiungere l’eccellenza.

a cura di ??

di Alessandro Bignami e Simone Ghioldi

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IL TEMPO DELLA QUALITÀ

Oltre ai grani pregiati e selezionati, alla capacità di mettere tecnologie avanzate al servizio dell’antica cultura molitoria e alla focalizzazione su ricerca e sviluppo, Molino Colombo aggiunge un altro ingrediente per raggiungere la qualità sopraffina delle sue farine: il tempo.

In alto: una foto d’insieme con il

Maestro Salvatore

De Riso durante la fiera TuttoFood 2025 a Milano

È la macinazione lenta che consente di preservare le caratteristiche organolettiche e il profilo aromatico che rendono unico il suo prodotto. In occasione di Tuttofood 2025, a Milano, abbiamo visitato lo stand dell’azienda, dove abbiamo potuto scambiare qualche commento con l’amministratore delegato di Molino Colombo Andrea Ottolina e i Maestri di Farine Sal De Riso ed Eduardo Ore, che da anni collaborano con Molino Colombo e che rappresentano figure significative di questo settore d’eccellenza del made in Italy.

Andrea Ottolina, quali sono le principali caratteristiche di Molino Colombo?

“La nostra è un’azienda molitoria che 20 anni fa fece una scelta che definirei controintuitiva. Ristrutturammo infatti l’impianto ispirandoci ai principi del passato, quando prevaleva la consapevolezza che la qualità richiede tempo.

Adottiamo un processo di macinazione estremamente lento, perché ci consente di preservare le caratteristiche reologiche dei nostri prodotti, offrendo ai clienti dei vantaggi sia dal punto di vista produttivo sia sotto quello del gusto. Per noi è fondamentale mantenere l’aromaticità delle farine, che l’accelerazione delle produzioni industriali e dei tempi di mercato ha in gran parte disperso. Naturalmente una scelta del genere influisce sui costi, ma al contempo ci mette nella fascia alta del settore, per la forte riconoscibilità

L’amministratore delegato di Molino

Colombo, Andrea Ottolina

e qualità della farina. Fra i nostri interlocutori ci sono maestri della panetteria e della pasticceria italiana, come Salvatore De Riso, con cui lanciamo da anni iniziative che puntano a coinvolgere clienti e consumatori, nel segno dell’arte bianca di alta qualità. Lavoriamo inoltre con i professionisti dell’Associazione Maestri Pasticceri Italiani, dell’Associazione Pasticceri Eccellenza Italiani, dell’Accademia del Lievito Madre.

Proprio perché la nostra farina si adatta bene alle lunghe lievitazioni, mantenendo tutta la sua aromaticità – che si tratti di pizza, pane o dolci – non abbiamo bisogno di aggiungere alcun additivo. La nostra missione, insomma, è suscitare le emozioni di un tempo, come quelle che dava la fragranza del pane appena sfornato dal panettiere vicino a casa”.

Siete dunque dei paladini della tradizione. Qual è invece il vostro rapporto con l’innovazione del settore?

“Siamo stati innovatori fin dalla fondazione del 1882, quando avviammo il primo molino azionato con l’energia elettrica in Italia. La macinazione del grano è una tecnologia antica di secoli, ma negli ultimi decenni ha vissuto un’intensa evoluzione grazie ai nuovi sistemi di automazione. Il nostro impianto di produzione coniuga

Il Fiore di Napoli

Il maestro di Farine Eduardo Ore mentre realizza la pizza in onore di Salvatore De Riso nel corso di TuttoFood

Eduardo Ore è consulente tecnico e Maestro di Farine di Molino Colombo, per il quale nel 2019 ha creato e firmato Fiore di Napoli, la nuova e rivoluzionaria farina della pizza napoletana: “Fiore di Napoli è un omaggio alla cultura napoletana della pizza", ci racconta Eduardo Ore. "Si chiama così perché nel gergo del settore ciò che ha a che fare con la farina a Napoli si dice il fiore, ovvero il cuore del grano. Quando usai per la prima volta le farine di Molino Colombo, capii improvvisamente quanto la componente aromatica, che era molto più intensa rispetto agli altri prodotti che avevo conosciuto fino ad allora, fosse centrale per determinare la qualità di una farina. Nelle grandi produzioni spesso l’aroma viene tralasciato e si lascia disperdere insieme ad altre caratteristiche organolettiche. Con Molino Colombo invece l’aroma torna a essere valorizzato, rivelandomi qualcosa che mancava nella mia esperienza". "Nel nostro dipartimento di Ricerca e Sviluppo non improvvisiamo mai - rivela Ore - sappiamo quello che stiamo facendo e dove vogliamo arrivare. Tuttavia, le conoscenze scientifiche, pur fondamentali, non bastano. Occorre una dose di quell’empirismo che ha sempre accompagnato le scoperte dell’uomo. Nel passato tante grandi innovazioni sono state create da chi non aveva basi teoriche. Per questo ho pensato e sviluppato un nuovo metodo di ricerca, che osa talvolta prendere una certa distanza dal laboratorio di analisi, mettendo in un serrato confronto i nudi dati scientifici con la sperimentazione che avviene ogni giorno a tu per tu con le macchine di produzione e il prodotto finale. Proprio il continuo mettersi in discussione è a mio avviso il lievito della conoscenza. Da questo approccio empirico nasce il Fiore di Napoli, che rappresenta il cuore della nostra ricerca”.

Ripresa dall’alto

dell’impianto molitorio di Molino Colombo

le moderne tecnologie con i più alti valori della cultura molitoria, attraverso una diagramma di macinazione unico per la sua lunghezza.

Continuiamo a focalizzarci sui cambiamenti e sulle tendenze che guardano al futuro, come quello dei prodotti salutistici. Abbiamo precorso i tempi anche con l’apertura, nel 1989, del primo reparto di Ricerca e Sviluppo per il settore farine nel nostro paese. Per noi fare ricerca è indispensabile. Il nostro laboratorio controlla più di 50 parametri per determinare la conformità della farina agli standard di eccellenza.

Ciò non solo ci consente di testare tutti i lotti di produzione, ma anche di analizzare e sperimentare nuovi prodotti e di portare dentro il molino i giovani delle scuole altamente specializzate e naturalmente i clienti che vogliono provare e comprendere meglio le nostre farine.

Il Panettone da Maestro

Sal De Riso nel 2019 entra ufficialmente nella squadra di Maestri di Farine di Molino Colombo come uno dei punti di riferimento per il settore della pasticceria. Nel 2024 l'Accademia della Farina di Molino Colombo ha organizzato la prima edizione del Concorso “Panettone da Maestro”, aperto agli appassionati del tradizionale dolce natalizio. “I concorrenti hanno presentato prodotti di altissimo livello, hanno mostrato grande studio e impegno, che hanno messo a frutto utilizzando la straordinaria farina di Molino Colombo”, commenta De Riso. “Se a questa farina si aggiungono gli altri ingredienti provenienti da filiere dell’eccellenza made in Italy e molte prove tecniche, allora è possibile ottenere un prodotto di qualità superiore”. La vincitrice Veronica Casillo è stata premiata dalla giuria presieduta da De Riso con un’esperienza esclusiva in Costiera Amalfitana, all’interno del laboratorio del Maestro Pasticcere. Nel 2025 Molino Colombo ha organizzato la prima edizione di Dolcezza in Tour con Sal De Riso: un’esperienza dove il Maestro condivide con i consumatori la creazione dei suoi dolci più conosciuti, un’occasione unica per incontrare un’icona della pasticceria italiana. Il tour proseguirà nel 2026 con 3 tappe lungo tutta la penisola.

L’azienda ha installato recentemente un impianto fotovoltaico sopra uffici e magazzino, mostrando una crescente attenzione alla sostenibilità ambientale

La ricerca dunque si collega per noi al tema della formazione per i futuri addetti ai lavori, per i clienti o anche per i semplici appassionati di panificati, pizza e dolci: così è nata l’Accademia della Farina, che conta sull’apporto di grandi maestri italiani.

La sala Laminatoi, dove l’innovazione tecnologica incontra la sapienza antica

Situato a Paderno d’Adda, il nostro è un molino di riferimento per le provincie a nord di Milano. Anche per questo sentiamo il desiderio e la responsabilità di avere attenzione per la sostenibilità ambientale, ma anche per la comunicazione e il marketing.

Crediamo infatti che il settore della panificazione debba imparare a raccontare di più la sua storia e le sue innovazioni di qualità. Ci percepiamo come una famiglia e ci piace pensare che quando il cliente entra nel Molino Colombo possa sentirsi a casa”.

Il Maestro di Farine Salvatore De Riso

BIOPACKAGING: TRE RISPOSTE ALLO SPRECO ALIMENTARE

FoodSeed ha selezionato tre startup italiane impegnate a trasformare le sfide del packaging e della shelf life dei prodotti in soluzioni scalabili e a basso impatto ambientale.

L’industria agroalimentare italiana si confronta con due sfide cruciali: ridurre l’uso di plastica negli imballaggi e prolungare la shelf-life dei prodotti freschi per contenere gli sprechi. Secondo il Conai, nel 2023 l’Italia ha riciclato il 75,3% dei rifiuti di imballaggio, ma la plastica rappresenta ancora una quota significativa dei materiali utilizzati. Parallelamente, il Food waste index report 2024 dell’Unep stima che circa il 13% del cibo venga perso nella catena di approvvigionamento, dal post-raccolto fino alla vendita al dettaglio.

Ortofrutta: la filiera più esposta

Tra le filiere più esposte, quella ortofrutticola è particolarmente vulnerabile a inefficienze logistiche, deperibilità dei prodotti e scarsità di soluzioni conservative efficaci. Il risultato? Perdite significative lungo tutta la catena del valore, dalla raccolta alla distribuzione.

Solo nel nostro Paese, infatti, nel 2024 lo spreco alimentare è aumentato del 45,6% rispetto all’anno precedente, con una stima complessiva di filiera che raggiunge i 14,1 miliardi di euro, di cui il 28,5% avviene nelle fasi di commercializzazione del cibo. A questo si som-

ma la scarsa circolarità del packaging in plastica, con un riciclo effettivo inferiore al 50%.

In questo contesto, l’innovazione tecnologica diventa fondamentale per sviluppare soluzioni sostenibili e scalabili. FoodSeed, il programma di accelerazione AgriFoodtech promosso da CDP Venture Capital SGR, con il supporto di Fondazione Cariverona, UniCredit e Eatable Adventures, tra i principali acceleratori FoodTech a livello globale, sostiene startup italiane che affrontano queste sfide con approcci innovativi.

L’open innovation contro l’inquinamento da plastica e lo spreco di cibo FoodSeed ha selezionato tre startup italiane – Mama Science, Alkelux e AgreeNET – impegnate a trasformare le sfide del packaging e della shelf life dei prodotti in soluzioni concrete, scalabili e a basso impatto ambientale. Mama Science, con sede a Bologna, ha sviluppato una linea di coating e film biodegradabili realizzati interamente da materie prime vegetali. I materiali, ottenuti con processi ispirati a quelli che avvengono in natura, replicano le proprietà della plastica senza gli effetti dannosi sull’ambiente. Si tratta di materiali biomimetici 100% bio-based, che replicano le proprietà della plastica senza causare gli stessi dannosi impatti am-

bientali, offrendo un’alternativa soste nibile ed efficace ai tradizionali imbal laggi plastici. Applicati su verdure, carni o latticini, prolungano la shelf-life dei prodotti riducendo drasticamente l’uti lizzo di imballaggi convenzionali.

Dalla Sardegna arriva invece la proposta di Alkelux, che ha messo a punto un additivo antimicrobico naturale deriva to dagli scarti della liquirizia. La polvere, facilmente integrabile nei materiali di confezionamento senza modificare le linee produttive esistenti, ha già mostra to risultati significativi nel prolunga mento della conservazione di frutta fresca come le fragole. Completamente priva di metalli e solubile in acqua, rap presenta una soluzione scalabile contro lo spreco.

Infine, AgreeNET, startup specializzata in tecnologie bioattive, ha ideato un POD biodegradabile da inserire diretta mente nelle confezioni. Il dispositivo, grazie alle sostanze naturali che emette – componenti funzionali normalmente prodotte dalle piante per proteggersi da microrganismi patogeni – è in grado di allungare la shelf life dei prodotti an che di 20 giorni offrendo un vantaggio competitivo concreto per chi esporta.

“Le startup di FoodSeed mostrano il potenziale dell’open innovation nel gui dare la transizione verso modelli più sostenibili, offrendo soluzioni tangibili a sfide globali come lo spreco alimen tare e l’inquinamento da plastica”, commenta Alberto Barbari, Regional VP Italy di Eatable Adventures.

Alberto Barbari, Regional VP Italy di Eatable Adventures

GRUPPO ASA ADERISCE A ZERO CARBON TARGET

Gruppo ASA, attivo nel settore dell’imballaggio metallico con una consolidata presenza in Italia e nel Nord Europa, annuncia la sua adesione a Zero Carbon Target, il programma che supporta le aziende nel percorso di decarbonizzazione e nell’adozione di strategie innovative per ridurre le emissioni di CO2.

“Collaborare con Zero Carbon Target rappresenta per noi un passo decisivo nella transizione ecologica”, ha dichiarato

Francesco Amati, general manager del Gruppo ASA. “Il nostro

impegno, supportato dai dati e dai risultati emersi dal Bilancio di Sostenibilità 2023, ci spinge ad adottare soluzioni concrete e innovative per ridurre le emissioni e promuovere un modello di business sempre più responsabile e orientato al futuro”.

“L’adesione di Gruppo ASA rappresenta un successo per la nostra azienda e siamo felici di poter accompagnare il percorso di decarbonizzazione dell’azienda seguendo gli standard più elevati di mercato”, commenta Edoardo Segù, Ceo di

ZeroCarbonTarget.

Zero Carbon Target è un programma strutturato che guida le aziende attraverso un percorso di certificazione ambientale, con metodologie rigorose e standard conformi ai più elevati requisiti europei.

Attraverso una combinazione di interventi di efficientamento e offsetting, il programma permette alle organizzazioni di misurare, monitorare e ridurre le proprie emissioni, contribuendo attivamente alla transizione verso un’economia a basse emissioni.

UN PROGETTO EUROPEO PER LA SOSTENIBILITÀ DEL SETTORE ITTICO

Un settore ittico più competitivo e sostenibile: è l’obiettivo del progetto europeo Fishimpact del valore di 1,7 milioni di euro, che vede la partecipazione di dieci istituzioni di sei 6 paesi dell’area adriatico-ionica, tra cui, in Italia, Enea e lo spin-off CibuSalus, supportati da Assoittica e Gruppo Europeo di Interesse Economico Spes.

“Con Fishimpact vogliamo sostenere le imprese del settore nell’adottare nuovi standard di sostenibilità ambientale e sociale sia a livello organizzativo

sia per i prodotti ittici”, spiega la referente Enea del progetto, Sara Cortesi, ricercatrice del Laboratorio Strumenti per la sostenibilità e circolarità di sistemi produttivi e territoriali. “In questo contesto la cooperazione tra gli Stati sarà fondamentale per sviluppare strategie comuni di gestione sostenibile, tenendo conto delle specificità geopolitiche e dei diversi contesti giuridici e amministrativi dei paesi coinvolti”.

In particolare, Enea coordinerà le attività volte ad analizzare lo

stato dell’arte delle etichette e delle certificazioni nutrizionali e di sostenibilità utilizzate per i prodotti ittici in Europa e nei paesi IPA, ossia quelli che beneficiano di assistenza preadesione da parte della Ue, come Albania, Montenegro e BosniaErzegovina.

Inoltre, a supporto delle PMI della pesca e dell’acquacoltura, Enea svilupperà uno strumento di autovalutazione multilingue, integrato con una banca dati di buone pratiche che offrirà alle aziende spunti concreti di miglioramento. “Metteremo a punto anche un nuovo modello di comunicazione chiara e trasparente per i consumatori, per evidenziare le caratteristiche ambientali, sociali e nutrizionali dei prodotti ittici venduti”, continua Cortesi. “Questo approccio non solo migliorerà la competitività delle imprese, ma potrà anche incentivare abitudini alimentari più salutari e acquisti più responsabili da

parte dei consumatori”. In generale, il progetto Fishimpact mira a sviluppare: un’azione pilota transnazionale per testare lo strumento di autovalutazione con circa 100 aziende ittiche; linee guida per facilitare l’introduzione dei nuovi requisiti di qualità e ambientali; un memorandum d’intesa per la cooperazione internazionale tra i paesi della regione adriatico-ionica coinvolti nel progetto per garantire continuità dei risultati anche nel lungo termine.

Con quasi 300 mila tonnellate di pesce l’anno, Italia, Grecia e Croazia detengono quasi il 30% dell’acquacoltura europea. Nello specifico, nell’area adriaticoionica più della metà della produzione ittica totale proviene dall’acquacoltura, ovvero dall’allevamento controllato di pesci, molluschi e crostacei, piuttosto che dalla pesca tradizionale in mare. E, tra le varie forme di acquacoltura, la maricoltura è di gran lunga la più rilevante.

TRIGENERAZIONE E FOTOVOLTAICO: SEMPRE PIÙ GREEN LO STABILIMENTO DI FINDUS

Programmato un investimento da 5,2 milioni di euro per il sito di Cisterna di Latina, cuore pulsante dell’attività produttiva dell’azienda di surgelati, in collaborazione con Grastim.

Grastim e CSI (Compagnia Surgelati Italiana) rinnovano la partnership verso una decarbonizzazione sempre maggiore dello stabilimento Findus di Cisterna di Latina, nell’ottica della sostenibilità ambientale.

Le due aziende hanno infatti esteso al 2035 il contratto di servizio energia relativo all’impianto di trigenerazione

già presente dal 2008, con un cambiamento tecnologico che porterà un risparmio di CO2 superiore a 6.000 t/ anno che rappresentano il -25% rispetto al 2024 per lo stabilimento di Cisterna e costituiscono un importante contributo nella strategia complessiva del Gruppo Nomad Foods, di cui Findus fa parte. Previsto anche un maggior risparmio in termini di costi energetici pari al 30% rispetto al precedente assetto.

L’investimento è stimato sui 5,2 milioni di euro, che si aggiungono ai 5 investiti negli ultimi 5 anni da Grastim sempre per lo stabilimento di Cisterna di Latina, cuore pulsante dell’attività produttiva per Findus, in un percorso che porterà ad un totale

di 27 anni di servizio energia continuativo tra Grastim e Findus. Grazie all’ottimizzazione dei processi produttivi da parte di CSI, e all’impianto fotovoltaico da 2 MW di proprietà Grastim installato nel 2023, viene dismessa la centrale turbogas da 5,5 MW, e verrà installata una centrale di trigenerazione di taglia inferiore (max 4,5 MWe) e potenza flessibile per bilanciarsi con l’energia fotovoltaica. I recuperi termici del modulo endotermico saranno integrati con le utenze frigorifere a bassa temperatura attraverso un gruppo frigorifero ad assorbimento.

Cioffi (Nomad Foods): “Un altro passo avanti nel nostro percorso di sostenibilità”

Le innovazioni apportate all’interno dello stabilimento di Cisterna di Latina si inseriscono all’interno di un percorso più ampio che Findus ha intrapreso verso la sostenibilità, che va dall’adozione di pratiche agricole responsabili all’avere il 100% dei prodotti ittici certificati Msc o Asc, fino all’utilizzo di imballaggi riciclabili, oltre a promuovere progetti concreti per la salvaguardia degli oceani o per la tutela della biodiversità. Nel 2023 lo stabilimento di Cisterna di Latina era stato il primo sito del gruppo Nomad Foods − gruppo di cui Findus fa parte oltre che la più grande azienda europea di alimenti surgelati − ad essere dotato di energia solare. “Questa nuova installazione è un ulteriore passo in avanti per rendere il nostro stabilimento sempre più green. Un impegno che a livello di Gruppo perseguiamo per promuovere una decarbonizzazione diffusa nelle nostre catene di approvvigiona-

mento”, commenta Antonio Cioffi, Group Head of Engineering Nomad Foods. “Ci fa piacere constatare come lo stabilimento di Cisterna di Latina stia svolgendo un ruolo cruciale in questa transizione. Oggi confermiamo la nostra collaborazione consolidata con Grastim consapevoli di quanto l’innovazione tecnologica sia indispensabile per una produzione sempre più sostenibile”.

A testimoniare la centralità di questo percorso, la scelta di investire sul sito produttivo di Cisterna. Negli ultimi 5 anni sono stati investiti da Findus nello stabilimento circa 32,7 milioni di euro, triplicando gli investimenti rispetto al quadriennio precedente, di cui circa un 15% dedicato all’efficientamento idrico ed energetico.

A livello di Gruppo, gli obiettivi sostenibilità sono allineati con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite: nel 2021 Nomad Foods ha sottoscritto la campagna Business Ambition for 1,5°C, stabilendo obiettivi coerenti con le riduzioni richieste per mantenere il riscaldamento globale a 1,5°C e approvati dalla Science Based Targets (SBTi). Diversi gli ambiti di intervento, come emerge dall’ultimo Rapporto di sostenibilità, tra cui la diminuzione delle emissioni assolute per l’attività produttiva (-13,8% dal 2022 al 2023); la riduzione delle emissioni di gas serra (GHG); il contenimento degli sprechi; l’efficientamento dei propri siti produttivi.

“Siamo orgogliosi di celebrare una partnership così duratura con un primario cliente multinazionale come Nomad Foods, ed in particolare per il sito di Cisterna di Latina, avendo attraversato, o direi inseguito, numerosi mutamenti dell’assetto produttivo della fabbrica, riadattando i nostri assets alle mutate esigenze. Questo ultimo passo non poteva che essere ancor di più spinto nell’ottica della decarbonizzazione”, ha affermato Baldo Pavolini, Investments & Operations Director di Grastim.

ENERGIA PULITA E KM0 PER LA PRODUZIONE DI PASTA FRESCA

De Angelis Food Spa, affermato produttore italiano di pasta fresca e piatti pronti di qualità, si è affidata alle fonti rinnovabili realizzando, in collaborazione con EnergRed, un impianto fotovoltaico presso lo stabilimento di Villafranca di Verona. Il nuovo impianto ha una potenza di 120 kWp e consentirà di evitare ogni anno circa 95 tonnellate di emissioni di CO2, in linea con una visione produttiva sempre più responsabile e attenta all’ambiente.

“L’energia pulita rappresenta per noi un’estensione naturale dell’impegno che mettiamo ogni giorno sia nella scelta di ingredienti naturali, biologici e tracciabili, sia nei processi produttivi, attraverso una riduzione degli sprechi e un’innovazione in chiave ecocompatibile”, ha dichiarato Paolo Pigozzo, Ceo di De Angelis Food. “Produrre in modo sostenibile non è solo una responsabilità, è una scelta che dà valore ai nostri prodotti per incontrare le aspettative dei consumatori e del territorio”.

Fondata nel 1983, la società è forte di un network di nove aziende specializzate e di un impegno sempre più concreto nella transizione ecologica. Dalla riduzione degli imballaggi in plastica alle linee dedicate al benessere e

all’alimentazione consapevole, ogni scelta aziendale è orientata a costruire un modello di crescita che tenga insieme tradizione, salute e futuro.

“In un momento in cui anche e soprattutto il settore agroalimentare è chiamato a rivedere i propri modelli in chiave ecosostenibile, siamo felici di aver accompagnato De Angelis Food in questo progetto, a conferma di come sia possibile coniugare innovazione, performance e responsabilità ambientale, senza mai rinunciare alla qualità della tradizione italiana”, commenta Moreno Scarchini, Ceo di EnergRed, società di riferimento nella generazione energetica da fonte rinnovabile, che ha realizzato a proprie spese l’impianto fotovoltaico sul tetto, a copertura di una superficie 650 m2 Per tutta la durata del contratto, generalmente quindicennale, l’azienda utilizzatrice paga soltanto l’energia autoconsumata a un costo inferiore rispetto a quello di rete. Al termine del contratto, l’azienda ne diventa proprietaria a titolo gratuito.

PRIMI RISULTATI PER L’EFFICIENTAMENTO DI GRANTERRE

Il percorso di efficientamento energetico dei processi produttivi intrapreso da GranTerre, tra i principali player del food made in Italy e leader nella produzione di salumi e formaggi stagionati, raccoglie i primi importanti risultati grazie alla collaborazione con il Gruppo Hera, una delle maggiori multiutility italiane, e Cpl Concordia, società specializzata nella progettazione, realizzazione e gestione di sistemi energetici. Dopo la firma nel 2023 dell’accordo quadro tra le tre realtà industriali, che prevede un investimento di circa 20 milioni di euro in 5 anni, è stato infatti realizzato ed è già in funzione in località Montecavolo, nel comune di Quattro Castella in provincia di Reggio Emilia, il primo dei nove impianti che nei prossimi anni permetteranno di razionalizzare i consumi degli stabilimenti italiani di GranTerre, passando dal 27% al 50% di energia autoprodotta e perseguendo così gli obiettivi aziendali di carbon neutrality. Altri tre impianti, invece, sono in fase di realizzazione presso i relativi stabilimenti, mentre è stato avviato lo studio di fattibilità per ulteriori cinque soluzioni impiantistiche in altrettanti siti produttivi. Una volta conclusi, gli interventi di efficientamento portati a termine grazie al know how maturato dal Gruppo Hera, anche attraverso la propria ESCo Hera Servizi Energia (HSE), e da Cpl Concordia permetteranno a GranTerre, oltre che di ottenere significativi risparmi energetici aumentando consi-

derevolmente l’autoproduzione di energia, un beneficio ambientale quantificabile in circa 3.800 tonnellate di anidride carbonica evitate ogni anno, che corrispondono alla CO2 assorbita annualmente da un bosco di 35 ettari. Sono molteplici le direzioni che i tre Gruppi industriali stanno esplorando per rendere sempre più sostenibili i processi produttivi del colosso alimentare: la costruzione di impianti fotovoltaici senza consumo di suolo, impianti di cogenerazione e trigenerazione e, più in generale, l’ampio ventaglio di tecnologie in grado di razionalizzare i consumi e garantire l’incremento dell’efficienza energetica in settori particolarmente energivori come quelli della trasformazione delle carni e il lattiero-caseario.

A Ipack-Ima, CMI Industries ha esposto una riempitrice

ITITOLO TITOLO TECNOLOGIE FLESSIBILI PER IL CONFEZIONAMENTO

Nell’ambito della fase di crescita e rinnovamento che vive da diversi anni, CMI Industries ha raggiunto una posizione primaria nella progettazione e realizzazione di soluzioni altamente tecnologiche per la trasformazione e il confezionamento di prodotti chimici, alimentari, cosmetici e parafarmaceutici.

La continua ricerca permette a CMI di creare innovazione dei processi produttivi e di proporsi come partner strategico in grado di rispondere a elevate esigenze di flessibilità su più livelli.

Le sue soluzioni si caratterizzano per: l’impiego di tecnologie avanzate; l’alta efficienza energetica; la grande flessibilità operativa; l’integrazione nei sistemi di automazione ERP e con i gestionali più avanzati.

La personalizzazione delle soluzioni in base alle esigenze dei clienti è al centro della mission aziendale, che intende unire semplicità di utilizzo ed elevati standard di qualità.

La produzione è completamente realizzata in Italia. Questo significa che ogni parte non realizzata internamente è fornita da aziende italiane localizzate nella sua stessa area geografica. In questo modo mantiene un controllo totale dei processi e della qualità.

La progettazione e la realizzazione di ciascun dettaglio dei macchinari avvengono internamente, affrontando ogni nuovo progetto con passione, entusiasmo e attenzione. Dopo un’attenta analisi delle esigenze del cliente e l’elaborazione di uno studio di fattibilità del progetto, il team elabora una proposta personalizzata da sottoporre al cliente, con il quale collabora per definire tutti i dettagli della fornitura.

Questo approccio proattivo consente di creare soluzioni personalizzate che soddisfano pienamente le aspettative tecniche ed economiche di ogni committente.

Le proposte di CMI Industries spaziano da linee complete,

compatte e convenienti, a soluzioni complesse e articolate, con un’ampia gamma di prodotti intermedi in grado di soddisfare esigenze presenti e future in termini di velocità di produzione, prodotto da confezionare, livello di automazione e condizioni ambientali.

L’azienda ha introdotto molti brevetti volti a migliorare la produttività degli impianti, nell’ottica di ottimizzare i processi del cliente, con un risparmio in termini di tempi e costi di produzione.

CMI Industries si distingue come una delle poche aziende nel panorama industriale che si occupa della produzione e installazione di linee complete di packaging. Indipendentemente dal settore di produzione, è specializzata nell’integrazione di impianti avanzati, inclusi sistemi di miscelazione, depallettizzazione, riordinamento, riempimento, tappatura, sleeveratura, etichettatura, incartonatura e robot di pallettizzazione.

Le soluzioni di ingegneria sono progettate per garantire un flusso di produzione fluido e costante, gestendo in modo efficiente la distribuzione e la movimentazione del prodotto da confezionare attraverso le diverse macchine che compongono la linea. Che si tratti di installazioni automatiche o semiautomatiche, la priorità è la facilità d’uso e la flessibilità operativa. Per rispondere alle specifiche richieste di cambio formato e dimensioni di bottiglie e tappi provenienti dai reparti marketing dei clienti, CMI Industries ha sviluppato e brevettato soluzioni tecniche innovative che conferiscono alle sue macchine versatilità e adattabilità. Le soluzioni possono trattare prodotti a freddo come liquidi a caldo, assicurando la precisione di dosata anche nei formati bottiglia più piccoli. La chiusura bottiglia è personalizzabile con tecniche tamper-evident.

L’impiego di materiali di alta qualità, applicati alle più moderne tecnologie, garantisce una produzione efficiente, mantenendo standard elevati anche

ad alte velocità di produzione. Tutta la gamma di produzione è disponibile in vari formati e finiture, anche per l’utilizzo dei macchinari in ambiente ATEX o certificazioni GMP.

A IPACK-IMA ESPOSTE

LE MACCHINE PER IL FUTURO DEL RIEMPIMENTO E DELLA TAPPATURA

Nella recente fiera Ipack-Ima a Milano, CMI Industries ha proposto soluzioni che si distinguono per flessibilità, precisione e semplicità, in grado di coniugare una tecnologia avanzata, un design innovativo a costi contenuti, come la riempitrice Logyka e il tappatore Miray. Logyka è una serie di riempitrici adatte a qualsiasi prodotto liquido – denso, cremoso, schiumoso, anche infiammabile – ed è sinonimo di versatilità e precisione di dosaggio, grazie all’uso di flussimetri che riducono sensibilmente il margine di errore.

Logyka nasce dalla lunga esperienza maturata nelle soluzioni dedicate, semplici e versatili che combinano tecnologia all’avanguardia e design innovativi, garantendo una estrema flessibilità di utilizzo.

I modelli Logyka utilizzano tecnologia con flussimetri massici o magnetici e rappresentano il punto di riferimento per le macchine di riempimento volumetrico e a peso presenti oggi sul mercato internazionale. Garantendo una precisione di dosaggio molto accurata, permettono di avere vantaggi qualitativi nella produzione con conseguente riduzione dei costi.

Il sistema brevettato UltraCleaning®,

permette di ridurre dell’85% i tempi necessari per il cambio di prodotto con una drastica diminuzione (-75%) dell’utilizzo e dei conseguenti costi di smaltimento dei prodotti o detergenti per la pulizia.

Miray, che richiama la parola giapponese che significa futuro, è un tappatore rotativo completamente automatico ed autonomo, che può essere inserito in linee di confezionamento già esistenti, su richiesta anche rispondenti alle normative ATEX oppure in costruzione anticorrosiva per confezionamento di detergenti altamente aggressivi.

La macchina, tramite il controllore multiasse, sincronizza i movimenti dei motori brushless per ottenere elevate cadenze produttive e cambi formato tappo estremamente rapidi. Cambio formato rapido, codificati colorati sono parte integrante del design della macchina.

Grazie alla tecnologia Bosch Rexroth, le macchine CMI consentono all’utilizzatore una visione completa delle condizioni di funzionamento.

In particolare:

- applicazione IOT per analisi dei dati di produzione, consumi energetici, segnalazione allarmi, monitoraggio efficienza dell’impianto (OEE) e analisi stato dei componenti per manutenzione predittiva;

- interfaccia web-based intuitiva che guida l’utente a visualizzare il funzionamento della macchina in modo estremamente agevole ed intuitivo.

Tutte queste informazioni sono poi trasferibili nei sistemi di automazione ERP e con i gestionali più avanzati.

Tappatore Miray

CARICO AUTOMATICO DI CARTONI FUSTELLATI E ROBOT COLLABORATIVO A TRE ASSI

La soluzione ACL di Cama Group è composta da un robot collaborativo, dotato di strumenti di presa intercambiabili specifici per il prodotto, smart cameras e programmazione avanzata.

L’imballaggio è un settore altamente automatizzato, con processi ad alta velocità e soluzioni che sfidano costantemente la perfezione tecnologica. Nonostante i progressi dell’automazione, ci sono ancora alcune operazioni, come il carico dei magazzini, delle bobine, dei semilavorati e il controllo della qualità, che vengono ancora eseguite manualmente, ma che presentano problemi di ergonomia, sicurezza e ripetibilità.

Una delle operazioni che può risultare particolarmente impegnativa per gli operatori è il carico magazzini dei fustellati di cartone sulle confezionatrici.

I cartoni fustellati sono spesso prodotti da cartiere distanti centinaia di chilometri, trasportati su camion, scaricati da carrellisti e stoccati in magazzino per settimane o mesi. Queste continue operazioni logistiche si traducono spesso in pallet con prodotti disallineati, piegature eccessive o fustellati di cartone che presentano consistenza e umidità diverse a seconda della stagione. E questa casualità mal si sposa con i concetti “rigidi” alla base dell’automazione, in quanto le macchine spesso non hanno caratteristiche

ACL di Cama Group riconosce automaticamente il modello di pallet, il suo orientamento, le pile di cartoni e i fogli intercalari rimovibili. È quindi in grado di afferrare e caricare automaticamente i fustellati di cartone nel magazzino della macchina. Può anche gestire scatole chiuse e può essere integrata con diversi strumenti e funzioni intelligenti, tra cui la rimozione delle regge, lo strappo del coperchio della scatola e il cambio automatico delle dimensioni. Se per qualche motivo un pallet non può essere lavorato, si può richiedere l’intervento dell’operatore.

umane come la visione deterministica, la discrezione nella selezione e la flessibilità nella presa.

Sviluppo tecnologico nella robotica e nella smart vision I robot collaborativi possono sostituire il braccio di un operatore, con forza, portata e agilità ancora maggiori, mentre le pinze dotate di sensori di distanza e di sistemi di presa personalizzati possono imitare la mano di un operatore. Possono essere integrati da sistemi di visione, basati su tecnologie 2D/3D o sull’intelligenza artificiale per rappresentare la vista dell’operatore.

Di conseguenza, con questi sistemi integrati di robotica e visione, è possibile automatizzare le attività manuali, non solo sottraendo agli operatori compiti ripetitivi, che richiedono tempo, budget elevati e a basso valore aggiunto, ma anche aumentando la produttività. Il caricamento automatico dei cartoni sembra essere la soluzione. Composta da un robot collaborativo, dotato di strumenti di presa intercambiabili specifici per il prodotto, smart cameras e programmazione avanzata, la soluzione

La tecnologia si integra in modo ottimale con le macchine CAMA, dove può essere adattata agli spazi disponibili in fabbrica. Inoltre, per le moderne operazioni di confezionamento integrato, può comunicare con macchine di diverso tipo, preparandosi a ricevere i pallet dal robot AMR.

Può lavorare in sinergia, condividendo lo spazio con l’operatore in totale sicurezza nel rispetto dei regolamenti in vigore. È sempre funzionante, privo di manutenzione e, grazie alla sua tecnologia completamente elettronica, può essere gestito da remoto e immagazzina i principali dati operativi all’interno di un sistema analitico.

Autonomia di movimento negli spazi produttivi

Ci sono situazioni con tanti punti di deposito diversi ma cicli lenti in cui un robot per ogni magazzino potrebbe essere un investimento non giustificabile.

E altri casi in cui ci sarebbe la necessità di ridurre gli spazi di installazione o di spostare la parte di depallettizzazione nell’area del magazzino. In questi casi un ACL che abbia la possibilità di muoversi autonomamente negli spazi produttivi potrebbe essere una soluzione a questi problemi.

LA PESATURA DEI SILOS DIVENTA SEMPLICE

Con il kit di montaggio PR 6003, Minebea Intec sottolinea ancora una volta la sua volontà di voler produrre le migliori tecnologie nella pesatura dei silos. Il kit di montaggio PR 6003 conta su una rapida messa in servizio e combina alta precisione e sicurezza in un sistema compatto. È stato sviluppato per le applicazioni più impegnative nella pesatura industriale dei silos ed è già disponibile per le ordinazioni.

Il kit di montaggio PR 6003 fornisce risultati di misurazione affidabili anche nelle condizioni più difficili, che si tratti di carichi di vento, terremoti o vibrazioni. Con una gamma di carichi nominali da 500 kg a 75 tonnellate, il sistema offre una larghezza di banda e una flessibilità ottimali. A seconda delle condizioni ambientali, è possibile scegliere tra acciaio dolce o acciaio inossidabile per una maggiore protezione dalla corrosio-

ne. “Il nostro obiettivo era creare un prodotto che non fosse solo notevole tecnicamente, ma che facilitasse anche la vita quotidiana dei nostri clienti”, spiega Yannick Salzmann, Product Manager di Minebea Intec.

Il kit di montaggio PR 6003 si distingue per le forze limite ammissibili fino a 82 kN e un dispositivo antisollevamento in grado di sopportare forze fino a 120 kN. Minebea Intec supporta i clienti anche con uno “strumento di calcolo del vento e del terremoto” per ottimizzare la progettazione delle strutture dei silos.

Grazie a caratteristiche sofisticate, l’installazione del PR 6003 è facile: la funzione dummy consente l’installazione senza cella di carico per evitare di danneggiarla. Con l’attrezzo jack-up opzionale, il silo può essere sollevato per rimuovere le piastre di sicurez-

za, senza un attrezzo di sollevamento esterno. Grazie al suo design compatto e un peso inferiore a 20 kg, è possibile l’installazione da parte di una sola persona. Una volta installato, il sistema è estremamente resistente e non richiede manutenzione. “Il nuovo kit di montaggio PR 6003 è il logico sviluppo del nostro collaudato PR 6001”, conclude Salzmann.

PIÙ RESA E QUALITÀ NELL’ESTRAZIONE DELL’OLIO D’OLIVA

Alfa Laval ha presentato le alte prestazioni del sistema Olive Oil Booster a Expoliva 2025, la XXII Fiera Internazionale dedicata all’Olio d’Oliva e alle Industrie collegate, che si è tenuta nel mese di maggio a Jaén, in Spagna.

La regione che circonda La Selva del Camp, nel nord della Spagna, un tempo rinomata per l’olio d’oliva, è ora all’avanguardia dell’innovazione. Una partnership lungimirante tra la centenaria cooperativa Coselva e Alfa Laval si pone alla guida di una nuova era di produzione di olio d’oliva di qualità premium.

Evento di riferimento a livello mondiale nel settore dell’olio d’oliva, Expoliva è stata una piattaforma ideale per condividere i risultati ottenuti con il metodo di estrazione sottovuoto di Alfa Laval. Da Coselva, questa tecnologia innovativa ha permesso di aumentare del 10% l’estrazione di olio extravergine di oliva di prima qualità e di incrementare del 20% il contenuto di polifenoli, segnando un progresso sia in termini di efficienza che di qualità nutrizionale.

“I risultati ottenuti con Coselva dimostrano come una lavorazione innovativa possa migliorare la qualità del prodotto e la redditività dei frantoi”, ha dichiarato Álvaro del Río, Olive Oil Manager di Alfa Laval Iberia. “Siamo orgogliosi di collaborare con i clienti per andare alla ricerca di nuovi standard nell’estrazione dell’olio d’oliva”. Con una domanda alimentare globale che si prevede au-

menterà del 70% entro il 2050, l’innovazione nella lavorazione degli alimenti è fondamentale. Le tecnologie di Alfa Laval sono progettate per massimizzare la disponibilità di alimenti nutrienti, riducendo al minimo l’impatto ambientale.

Il sistema Olive Oil Booster integra avanzati processi termici e di separazione, tra cui uno scambiatore di calore a piastre e un decanter centrifugo, per migliorare le prestazioni senza interrompere il flusso di produzione tradizionale. Combinato con il frantoio e la centrifuga verticale di Alfa Laval, il sistema aumenta significativamente la resa dell’olio e i livelli di antiossidanti rispetto ai metodi convenzionali.

FILTRAZIONE AD ALTE PRESTAZIONI PER L’INDUSTRIA DELLE BEVANDE

La Filtration Division di Eaton presenterà un’ampia gamma di soluzioni di filtrazione ad alte prestazioni per l’industria delle bevande alla fiera drinktec 2025, che si terrà dal 15 al 19 settembre a Monaco di Baviera, in Germania.

Ci saranno le cartucce di profondità BECO® Helix per la filtrazione di liquidi. Questa tecnologia offre il doppio dell’effetto filtro di profondità, una capacità di trattenere le particelle significativamente maggiore e una durata utile superiore del 40% rispetto alle cartucce filtranti a profondità pieghettate standard. Queste prestazioni sono rese possibili dall’avvolgimento a spirale unico degli strati di tessuto non tessuto in polipropilene, particolarmente sottili e graduati. Gli strati fini garantiscono una separazione affidabile nella filtrazione di particelle, nella chiarificazione e nella

microfiltrazione, proteggendo al contempo le cartucce a membrana a valle.

Un altro elemento centrale sarà l’ampia gamma di terre diatomacee della linea BECOGUR™ di Eaton, ora disponibile in nuove varianti. Offerta in cinque livelli di chiarificazione con diversi gradi di permeabilità, questa gamma supporta tutte le applicazioni del settore delle bevande: dalla rapida formazione del precoat alla realizzazione di torte filtranti ben aderenti, fino alla produzione di birra, succhi di frutta e vino cristallini. Per la prima volta, Eaton presenterà anche il filtro a piastre chiuso BECO INTEGRA® LAB 220, progettato appositamente per la produzione in piccoli lotti.

I visitatori potranno inoltre scoprire l’ampliamento della gamma di mezzi filtranti a carbone attivo. I fogli fil-

tranti a profondità BECO CARBON™, disponibili in formato piano o come cartucce a dischi impilati BECODISC ® BC, offrono ottime capacità di decolorazione e rimozione adsorptiva, ideali per correggere il gusto, l’odore e il colore delle bevande.

Infine, Eaton fornirà informazioni sull’uso di sacche filtranti e contenitori nella produzione alimentare e delle bevande. Allo stand 460 del padiglione B5 saranno inoltre presentati prodotti dedicati al trattamento delle bevande, come stabilizzatori per la birra, enzimi per succhi di frutta e chiarificanti per vino, succhi, liquori e soluzioni zuccherine con carbone attivo.

FILTRI DI PROCESSO PER LA PRODUZIONE ALIMENTARE

La produzione di alimenti e bevande richiede il massimo livello di purezza in ogni fase del processo, sia che venga utilizzata acqua, vapore, aria compressa o gas. La filtrazione svolge un ruolo fondamentale in questo senso: contribuisce a garantire condizioni di produzione igieniche, processi stabili e prodotti sicuri. Con alle spalle oltre 60 anni di esperienza, Hengst Filtration offre soluzioni di filtrazione di alta qualità per le applicazioni più esigenti. Per il settore della produzione di alimenti e bevande, l’ampia gamma di filtri di processo comprende oltre 400 prodotti nelle categorie dei filtri per liquidi, gas, aria compressa e vapore. I filtri per liquidi includono prodotti per la filtrazione assoluta di processo e sterile e filtri a membra-

na sterili con gradi di filtrazione da 25 micrometri a 0,1 micrometri. Anche i filtri per aria compressa, gas e vapore sono disponibili in vari gradi di filtrazione. Il catalogo prodotti copre tutte le fasi della filtrazione di processo, dalla prefiltrazione alla filtrazione sterile. “Forniamo una gamma completa di elementi filtranti e alloggiamenti per l’intero processo di produzione di alimenti e bevande”, spiega Dominik Kleine Kuhlmann, responsabile vendite e marketing dei prodotti per la filtrazione di processo e sterili di Hengst. “La nostra gamma è ben strutturata e facilita il processo decisionale”. Hengst propone ulteriori soluzioni di filtrazione per le aziende manifatturiere, ad esempio per garantire un’elevata qualità dell’aria negli ambienti di produzione. Il catalogo comprende filtri di ventilazione e di aspirazione della polvere, nonché sistemi di aspirazione della polvere appositamente progettati per garantire la massima sicurezza negli ambienti di lavoro. Hengst fornisce inoltre supporto nell’ottimizzazione dei processi di filtrazione, personalizzandoli in base alle specifiche esigenze applicative dei clienti. Con il motto “Purifying Our Planet”, Hengst intende contribuire a una produzione più sostenibile e a un ambiente più pulito con soluzioni di filtrazione di alta qualità.

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È possibile produrre snack salati e prodotti dolciari a ritmi elevati senza abbassare qualità e sicurezza? La risposta è sì, se si investe in una combinazione di tecnologie avanzate per la rilevazione di metalli e l’ispezione a raggi-X.

TITOLO TITOLO

ITITOLO TITOLOQUALITÀ AD ALTA VELOCITÀ

PER LA PRODUZIONE

di Rob Stevens, Market Manager presso la Divisione Ispezione Prodotti di Mettler-Toledo

DI PATATINE, SNACK E DOLCI

In un settore in cui velocità e qualità vanno di pari passo, i produttori di patatine, snack e prodotti dolciari devono affrontare la sfida costante di stare al passo con la domanda dei consumatori senza compromettere l’integrità del prodotto. Gli snack continuano a essere sempre più diffusi a livello globale. Si prevede persino che entro il 2030 le vendite globali di snack salati potrebbero raggiungere un valore di 386,8 miliardi di dollari. È facile comprendere che la necessità di fornire rapidamente una gamma diversificata di prodotti di alta qualità non è mai stata così grande. In questo articolo, spieghiamo come i produttori possono superare le sfide di produzione nelle applicazioni ad alta velocità di snack e prodotti dolciari senza compromettere la qualità.

LE SFIDE LEGATE ALLA PRODUZIONE AD ALTA VELOCITÀ

La produzione ad alta velocità di snack e dolci pone diver-

se sfide, in particolare nella movimentazione e nell’espulsione dei prodotti. Quando i prodotti vengono lavorati a velocità elevate, sono più soggetti a danni o disallineamenti, con un conseguente aumento delle percentuali di espulsione. La gestione di articoli delicati o con requisiti di confezionamento specifici, come quelli confezionati in involucro termosaldato, diventa più complessa con l’aumentare della velocità, aumentando il rischio di scarti e sprechi di prodotto.

L’IMPORTANZA DI UNA PESATURA ACCURATA

Una pesatura accurata è ulteriormente complicata dai bordi sigillati degli involucri termosaldati, che possono causare problemi di manipolazione e smistamento, e dalla necessità di tolleranze più rigorose con prodotti più piccoli e leggeri. Le avanzate selezionatrici ponderali dinamiche dotate della tecnologia FlashCell™

di Mettler-Toledo contribuiscono a risolvere questo problema gestendo in modo efficace i prodotti con tempi di pesatura brevi. Offrono inoltre maggiore accuratezza e affidabilità nella movimentazione, fornendo misure di peso e qualità dei prodotti costanti, anche a velocità che raggiungono gli 800 prodotti al minuto.

RILEVAZIONE DEI CONTAMINANTI

La purezza del prodotto è estremamente importante nel settore degli snack e nell’industria dolciaria e può essere problematica a causa dell’elevata velocità e della varietà di prodotti sulla linea di produzione. Un’efficace rilevazione dei contaminanti è essenziale sia per i prodotti non confezionati che per quelli confezionati per mantenere la sicurezza dei consumatori e l’integrità del marchio e ridurre il rischio di richiami del prodotto. I produttori possono utilizzare una combinazione di tecnologie di rilevazione di metalli e ispezione a raggi-X per soddisfare queste esigenze in modo efficiente.

RILEVAZIONE DI METALLI

E ISPE -

ZIONE A RAGGI-X

I rilevatori di metalli sono specializzati nella rilevazione di contaminanti metallici, come particelle ferrose, non ferrose e di acciaio inox. Agiscono generando un campo elettromagnetico e identificando le particelle di metallo che disturbano questo campo. I sistemi per la rilevazione di metalli possono essere utilizzati in vari punti della linea di produzione, dall’inizio per l’ispezione delle materie prime fino al fine linea dopo il confezionamento primario. Tuttavia, il punto di utilizzo più comune nella produzione di snack e dolci è appena prima del confezionamento. I prodotti vengono pesati utilizzando la tecnologia di pesatura multi testa, quindi fatti cadere attraverso il rilevatore di metalli e nella busta, che viene quindi

sigillata. Questa tecnologia è ideale per gli ambienti di produzione ad alta velocità in cui è necessaria una rilevazione rapida e accurata di contaminanti in metallo.

L’ispezione a questo punto riduce al minimo il rischio di contaminanti in metallo nel prodotto finito e supera le eventuali limitazioni del materiale di confezionamento nella fase di confezionamento primario o secondario. La produttività può essere ulteriormente incrementata con tecnologie, come il sistema automatico di verifica (ATS) MettlerToledo, che migliora l’accuratezza dei test e ne riduce la durata, diminuendo al contempo il numero di operatori necessari per eseguire il test da due a uno. Dal punto di vista del costo totale di proprietà, la rilevazione di metalli in questo punto critico di controllo (CCP) è la scelta ideale.

Sia nelle applicazioni orizzontali che in quelle verticali, i sistemi per la rilevazione di metalli forniscono risultati efficienti e accurati. Le configurazioni di ispezione verticale, in particolare con l’uso di rilevatori di metalli per prodotti in caduta nelle applicazioni di formatura, riempimento e sigillatura verticali (VFFS), sono molto efficaci per l’ispezione di prodotti come snack e patatine. Questi rilevatori sono installati tra la bilancia e la confezionatrice, consentendo di ispezionare i prodotti in caduta mentre si muovono all’interno del sistema. Questo metodo consente di identificare i contaminanti e i corpi estranei prima del confezionamen-

Rob Stevens, Market Manager presso la Divisione Ispezione Prodotti di Mettler-Toledo

to, il che è particolarmente vantaggioso negli ambienti di produzione ad alta velocità.

Un’efficace rilevazione dei contaminanti è essenziale sia per i prodotti non confezionati sia per quelli confezionati, al fine di mantenere la sicurezza dei consumatori e l’integrità del marchio e ridurre il rischio di richiami

I sistemi di ispezione a raggi-X sono ideali per rilevare un’ampia gamma di contaminanti nei prodotti confezionati nella fase di confezionamento primario o secondario. Per l’ispezione a raggi-X, possono essere inclusi contaminanti come vetro, metallo, pietre minerali, plastica densa, composti in gomma e persino agglomerati, che spesso rappresentano un problema per i produttori di patatine. Durante il processo di produzione possono formarsi agglomerati o grumi di condimenti in polvere che influiscono sulla qualità del prodotto alterandone il gusto, la consistenza e l’aspetto. I raggi-X penetrano nella confezione per identificare i corpi estranei. Questo processo si basa sulle differenze di densità. Se l’ispezione in linea di prodotti confezionati in involucri termosaldati singoli è efficace, l’ispezione a fine linea, come la scansione di una scatola piena di barrette di cioccolato, offre ulteriori vantaggi. Ogni scatola viene accuratamente controllata per rilevare eventuali contaminanti prima di raggiungere i consumatori. Questo processo di ispezione a più livelli migliora in modo significativo la sicurezza dei prodotti e il controllo qualità. Oltre alla rilevazione di con-

taminanti, i sistemi a raggi-X possono anche eseguire una serie di controlli di integrità, come la verifica della forma del prodotto, la misura della massa, l’individuazione di articoli mancanti o rotti e il controllo dei livelli di riempimento, migliorando ulteriormente il controllo qualità e riducendo la probabilità che prodotti difettosi raggiungano i consumatori.

La scelta della tecnologia più adatta a una linea di produzione dipende dal tipo di prodotto e dai rischi di contaminazione. I rilevatori di metalli sono ideali per l’ispezione dei prodotti prima del confezionamento o nella fase di confezionamento primario, in cui la rilevazione precoce dei contaminanti in metallo può far risparmiare sui costi di produzione. I sistemi di ispezione a raggi-X sono preferibili per i prodotti confezionati che richiedono la rilevazione di una gamma più ampia di contaminanti.

Sono adatti ai prodotti confezionati e offrono controlli di qualità e integrità opzionali che possono essere eseguiti simultaneamente, generalmente a fine linea.

I vincoli di costo sono un aspetto importante per i produttori di questo settore, in particolare perché molti snack e prodotti dolciari sono venduti a prezzi bassi. Il che rende difficile giustificare un investimento in sistemi di ispezione prodotti di fascia alta.

Sebbene i costi iniziali della rilevazione di metalli o dell’ispezione a raggi-X sembrino elevati, queste tecnologie possono ridurre in modo significativo le spese legate ai richiami e i potenziali danni alla reputazione, salvaguardando i produttori nel lungo periodo. Inoltre, sfruttare le funzioni basate sull’intelligenza artificiale, con particolare attenzione alla sostenibilità, può aiutare ulteriormente i produttori a contrastare l’aumento dei costi. Ottimizzando l’efficienza dell’ispe-

zione tramite algoritmi intelligenti, i produttori possono tagliare il consumo energetico e gli sprechi, riducendo in ultima analisi i costi di gestione.

CONTAMINAZIONE DA PLASTICA

Oltre ai contaminanti metallici, l’uso di stampi in plastica nel processo produttivo introduce il rischio di contaminazione da plastica, in particolare nella produzione di dolci e snack, dove vengono spesso impiegati macchinari e stampi complessi. I contaminanti in plastica possono derivare dall’usura degli stampi, dalla rottura di componenti di macchinari o persino dai materiali di confezionamento, per cui è fondamentale disporre di sistemi di rilevazione robusti. I sistemi di ispezione a raggi-X rappresentano una soluzione efficace perché identificano i corpi estranei in plastica in base alla loro densità, anche quando la differenza di densità tra la plastica e il prodotto stesso è minima. Malgrado siano complessi, i sistemi a raggi-X possono essere finemente tarati per rilevare vari tipi di plastica,

Sistema di ispezione a raggi-X serie X2 di Mettler Toledo

dai frammenti di polipropilene densi alle pellicole in plastica più leggere, in diversi tipi di prodotti e applicazioni. Nei prodotti dolciari, in cui la consistenza e la densità degli alimenti possono variare notevolmente, i metodi di ispezione tradizionali possono avere difficoltà a individuare i contaminanti in plastica. La tecnologia a raggi-X, tuttavia, offre maggiore sensibilità e affidabilità, il che significa che i prodotti soddisfano rigorosi standard di sicurezza e qualità, riducendo al minimo il rischio che la contaminazione da plastica raggiunga il consumatore e proteggendo la brand reputation.

SOLIDE PROCEDURE DI VERIFICA E CONFIGURAZIONE

Per verificare che il sistema per la rilevazione di metalli sia completamente ottimizzato per la rilevazione dei contaminanti, i produttori possono integrare sistemi di verifica automatici. Il sistema automatico di verifica (ATS) Mettler-Toledo, ad esempio, automatizza il processo di verifica dei rilevatori di metalli inte-

grati nei processi di formatura, riempimento e sigillatura verticali, molto comuni nel processo di produzione di patatine, dolci e noci in busta. L’ATS fornisce la verifica più accurata della sensibilità della linea centrale, che rappresenta la parte critica della rilevazione, simulando costantemente il modo in cui i contaminanti potrebbero passare attraverso il centro dell’apertura. Questo metodo garantisce una verifica costante delle prestazioni e riduce il rischio che i contaminanti passino inosservati, offrendo ai produttori una maggiore fiducia nella sicurezza dei prodotti.

Per contribuire a semplificare le operazioni e ridurre il rischio di errore umano, la tecnologia di ispezione a raggi-X può essere automatizzata per diversi prodotti e per il cambio frequente da uno all’altro. Regolando automaticamente l’ispezione di nuovi prodotti o formati di confezioni, i sistemi a raggi-X possono garantire un’accuratezza di ispezione costante impostando la sensibilità di rilevazione corretta per un particolare prodotto. Entrambe le tecnologie contribuiscono a proteggere l’integrità del marchio, a ridurre il rischio di richiami del prodotto e a migliorare l’efficienza operativa, il tutto all’interno di ambienti di produzione frenetici.

PULIZIA DEGLI STRUMENTI E DESIGN PROGETTATO SECONDO CRITERI IGIENICO-SANITARI

L’accumulo di residui di zucchero e farina è un’altra sfida comune, in quanto può portare alla corrosione e alla contaminazione negli strumenti di produzione. Nei CCP, nelle prime fasi della produzione, è importante scegliere sistemi di rilevazione di metalli che riducano al minimo la fuoriuscita di prodotto buono durante il processo di espulsione. Le guarnizioni a tenuta di polvere devono essere considerate

come parte delle specifiche della macchina. Più a valle, quando le merci vengono ispezionate su un nastro trasportatore, la soluzione consiste nell’installare una tecnologia di ispezione con grado di protezione IP65 e IP69, progettata per una facile pulizia e per resistere a lavaggi intensivi.

VERIFICA DELL’ETICHETTA E GESTIONE DEGLI ALLERGENI

L’aumento delle normative, come la Natasha’s Law, introdotta nel Regno Unito, ha reso la verifica delle etichette e la gestione degli allergeni aspetti critici della sicurezza alimentare. La Natasha’s Law richiede che tutti gli alimenti preconfezionati per la vendita diretta includano un elenco completo degli ingredienti con un’etichettatura chiara degli allergeni. Questa normativa mira a proteggere i consumatori con allergie alimentari, consentendo loro di accedere alle informazioni essenziali sui prodotti che consumano.

I sistemi di ispezione visiva automatici sono fondamentali per soddisfare questi requisiti, in quanto sono in grado di verificare accuratamente il contenuto delle etichette, agevolare la conformità alle normative, prevenire costosi richiami e proteggere la salute dei consumatori. Questi sistemi acquisiscono immagini ad alta risoluzione della confezione di ciascun prodotto mentre si sposta lungo la linea di produzione. Utilizzano algoritmi avanzati per analizzare le immagini, verificando che le etichette contengano le informazioni corrette, come gli elenchi degli ingredienti e le av-

Ottimizzando l’efficienza dell’ispezione tramite algoritmi intelligenti, i produttori possono tagliare il consumo energetico e gli sprechi, riducendo i costi di gestione

vertenze sugli allergeni. Possono inoltre rilevare errori di stampa, informazioni mancanti o etichette errate.

GESTIONE DEI DATI DI PRODUZIONE

La gestione dei dati è anche parte integrante della moderna produzione di snack e dolci, poiché consente ai produttori di monitorare e ottimizzare i propri processi produttivi e di rispettare i requisiti di audit. Possono inoltre svolgere un ruolo significativo nell’aumentare la produttività attraverso la manutenzione predittiva e l’analisi in tempo reale. Questi sistemi di gestione dei dati consentono ai produttori di affrontare proattivamente i problemi di produzione, riducendo i tempi di fermo e migliorando la sicurezza dei prodotti.

Con il software di gestione dati ProdX™ Mettler-Toledo, i produttori possono raccogliere e analizzare i dati in tempo reale, a supporto della conformità e della garanzia di qualità. Il software monitora e documenta in modo efficiente i dati di ispezione prodotti, essenziali per mantenere gli standard di sicurezza dei prodotti e ottimizzare l’efficienza operativa.

CONCLUSIONE

Dato che il mercato degli snack e dei prodotti dolciari è in continua crescita, i produttori hanno bisogno di strumenti in grado di adattarsi alle nuove linee di prodotti e ai cambiamenti normativi. Investire in tecnologie avanzate di ispezione prodotti è essenziale per mantenere alta la qualità in presenza di velocità di produzione elevate e garantire al contempo la sicurezza futura delle nostre linee di produzione. Grazie alle soluzioni innovative disponibili, i produttori sono in grado di affrontare le sfide a testa alta, tutelando al contempo l’integrità del prodotto e la sicurezza dei consumatori.

SOLUZIONI MECCATRONICHE PER L’AUTOMAZIONE

In occasione di SPS Italia 2025, Bonfiglioli ha esposto diverse soluzioni fra cui quelle per AMR, smart material handling, pallettizzatori e macchine per il packaging/flowpack, sotto forma di demo e prodotti statici.

I Robot Mobili Autonomi (AMR) sono fondamentali per semplificare i processi di intralogistica. Per questo settore, Bonfiglioli ha presentato la piattaforma BlueRoll, dotata di un servo motoriduttore, a bassa tensione, montato su ruota, della Serie BMS, compatibile con drive elettronici, in grado di integrare batterie da 24 o 48 volt. La Serie BMS si distingue per la struttura compatta e per l’assenza di flange, nonché per un’elevata rigidezza torsionale e bassa inerzia: caratteristiche, queste, che la rendono ideale per applicazioni in cui posizionamento preciso ed efficienza sono essenziali.

A Parma, è stato possibile vedere in azione l’AMR Helko: risultato della stretta collaborazione tra Bonfiglioli ed Eureka System Srl, Helko è un Truck Robot sviluppato per trainare carrelli o banchi da lavoro fino a 250 kg. L’elemento distintivo di Helko è l’innovativo sistema di aggancio laterale che offre tutta una serie di vantaggi tecnico-meccanici, come ad esempio la trazione sicura e un grip ottimale anche su superfici irregolari, mentre le ruote motorizzate e il drive elettrico concepiti da Bonfiglioli in un approccio tailor-made sono garanzia di efficienza, flessibilità e prestazioni ottimizzate. Per la movimentazione dei materiali, ovvero i nastri trasportatori intelligenti, Bonfiglioli presenta tre motoriduttori ad assi ortogonali della Serie A, ognuno con tre diversi intervalli di coppia – A10, A20 e A30 – abbinati, rispettivamente, ai motori BXN, BSR e BX e a un inverter DGM Modular MPM sensorizzato. I sistemi esposti a Parma riflettono l’ampia scelta di riduttori e motori Bonfiglioli e la possibilità di collegare diversi GMI a un solo IPC EDGE. Il motore BXN compatto e certificato IE3 a livello globale vanta un elevato intervallo di tensione, risultando quindi una soluzione adatta alle applicazioni di automazione. Inoltre, la combinazione tra l’efficiente motore sincrono a riluttanza BSR – privo di magneti e disponibile nella Classe di efficienza IE4 – e l’inverter decentralizzato DGM rappresenta un vantaggio significativo in grado di migliorare sia l’efficienza energetica che il TCO di macchine e processi.

GUARNIZIONI E ARTICOLI IN PTFE PER IL FOOD&PHARMA

Dal 1981 FluorTecno è specializzata nella produzione di guarnizioni e articoli in PTFE di alta qualità per l’industria alimentare e farmaceutica. La forza dell’azienda sta nella capacità di uscire dagli standard, creando articoli e soluzioni su misu-

ra con materiali ad alte prestazioni per ambienti Food&Drug. FluorTecno è fortemente presente nel settore alimentare, con una specializzazione nel design di soluzioni per connessioni DIN11851. Produce guarnizioni per raccordi e compensatori (soffietti) progettati per garantire connessioni sicure e performanti.

Dove l’igiene e l’affidabilità sono fondamentali, l’azienda risponde con una gamma di materiali completa, tra cui PTFE conforme MOCA (EU1935/2004), FDA e USP Classe VI, che assicurano la massima compatibilità con le normative sanitarie e alimentari internazionali. Inoltre, ha sviluppato il nuovissimo Guaflon SS Metal Detectable, un innovativo compound conforme

FDA che garantisce la rilevabilità al metal detector per evitare il rischio di contaminazione nei processi produttivi.

FluorTecno ha sviluppato un’ampia gamma di articoli per il settore Food&Pharma, progettati per garantire i più alti standard di qualità, pulizia e prestazioni. Realizza guarnizioni per raccordi, guarnizioni a labbro, O-Ring incapsulati FEP+Silicone Bianco, O-Ring in KAFLON® 620W FDA, compensatori e soffietti, anelli e componenti su misura. Dove sono richieste qualità e conoscenza applicativa, l’azienda è in grado di assistere l’utilizzatore per trovare la soluzione ad hoc, utilizzando solo materiali certificati. Per approfondire: www.guastallo. com.

UN “BODYGUARD” PER I DATA CENTER INDUSTRIALI

La corsa della tecnologia IT nell’industria, spinta dai processi produttivi basati sui dati, continua senza sosta. I data center si stanno avvicinando sempre di più alle linee di produzione. Per proteggere i componenti IT sensibili, come server e switch, ubicati in ambienti industriali difficili, Rittal ha adattato l’interno dei suoi armadi compatti AX per l’uso IT. Il risultato è il nuovo Rittal AX IT Nano Data Center (DC), un vero e proprio “bodyguard” che offre un’elevata protezione ai piccoli data center utilizzati in ambito industriale. Mentre i data center tradizionali si trovano in sale sicure o altri ambienti protetti, il loro impiego diretto in ambienti industriali rappresenta una vera sfida. I

mini data center, utilizzati in applicazioni decentralizzate, sono esposti a influenze gravose come calore, polvere o umidità. Per proteggere server e switch sensibili, nel settore industriale si sono già affermate soluzioni con armadi robusti che offrono un elevato grado di protezione, tecnologia di installazione 19” e numerose opzioni per la gestione del clima. Rittal ha perfezionato il suo armadio compatto AX per rispondere esattamente a queste esigenze. Con il nuovo AX IT Nano DC, è ora possibile installare diversi server in verticale per risparmiare spazio e farli operare in sicurezza, in conformità con standard industriali rigorosi come l’IP56. Grazie al telaio girevole 19” integrato, l’instal-

lazione e l’accesso ai server risultano facili, nonostante il design compatto. L’armadio compatto è dotato di serie di un ventilatore-filtro montato sulla porta, per garantire un ambiente ottimale per server e switch. Qualora fosse necessario dissipare carichi termici più elevati, possono essere integrati, su richiesta, anche altri sistemi di raffreddamento

della vasta gamma Rittal. Due serrature AX di sicurezza bloccabili posizionate nella parte superiore e inferiore della porta, assicurano la massima protezione contro accessi non autorizzati. Rittal AX IT Nano DC è disponibile in versione a parete o da pavimento, con due dimensioni: 600 x 800 x 400 mm e 600 x 1000 x 400 mm (L x A x P).

INGRESSO CAVI FLESSIBILE ED EFFICIENTE

Icotek stabilisce nuovi standard in termini di flessibilità, efficienza e risparmio di spazio con una nuova serie di passacavi. L’innovativa soluzione consente di far passare cavi di diverso diametro attraverso un unico foro standard, grazie all’esclusiva struttura conica.

Le membrane di tenuta coniche, appositamente sviluppate, si adattano in modo flessibile a cavi di diametro compreso tra 3 e 28 mm. Ciò consente non solo il fissaggio sicuro di cavi di diverse dimensioni, ma anche la posa angolare di cavi rigidi senza danneggiare la membrana. L’installazione è rapida, senza attrezzi e richiede solo quattro viti, con un risparmio di tempo e denaro. Con un grado di protezione fino a IP65/ IP66, i passacavi sono protetti in modo ottimale da polvere, sporco e umidità. Questo li rende ideali per applicazioni nell’ingegneria

meccanica e impiantistica, nella tecnologia dell’automazione e negli armadi di controllo. La compatibilità con le aperture standard facilita l’integrazione nei sistemi esistenti e riduce i costi di stoccaggio.

I vantaggi del prodotto sono in sintesi: massima flessibilità nel passaggio dei cavi; installazione molto semplice, rapida e senza attrezzi; design salvaspazio; ampia gamma di serraggio (3 - 28 mm); protezione dei cavi rigidi senza danneggiare la guaina esterna; due misure per un totale di sette configurazioni; sono necessarie solo quattro viti per l’installazione; bassi costi di stoccaggio.

Altre caratteristiche tecniche: classe di protezione IP65/IP66 certificata secondo DIN EN 60529:2000-09; adatto per aperture standard; forma conica per un ingresso flessibile dei cavi; design monoblocco per un facile utilizzo.

Con questo nuovo prodotto, icotek offre una soluzione orientata al futuro per tutte le applicazioni che richiedono flessibilità, efficienza e affidabilità.

Per approfondire: https://www.icotek.com/ it/prodotti/passacavi/kel-dpfr.

Grazie a una sensoristica intelligente, Omnia Technologies e ifm electronic digitalizzano e ottimizzano le soluzioni di EasyBräuVelo nella sala di cottura per la produzione di birra.

LA BIRRA NELL’ERA DEI DATI

La collaborazione tra Omnia Technologies e ifm dimostra come la digitalizzazione stia contribuendo a plasmare in meglio il futuro dell’industria delle bevande. Infatti, grazie all’utilizzo di sensori innovativi e di una rete intelligente, anche i birrifici possono ottimizzare i loro processi, utilizzare le risorse in modo più efficiente e migliorare ulteriormente la qualità dei prodotti.

Uno dei risultati di questa collaborazione è il progetto sviluppato per EasyBräu-Velo, dove una sensoristica all’avanguardia garantisce processi trasparenti nella sala di cottura per la produzione di birra.

Easybräu-Velo, brand parte del gruppo Omnia Technologies, sviluppa e produce sale cottura e macchinari completi per la produzione di birra industriale e artigianale. L’azienda si è posta l’obiettivo di ottimizzare il processo di produzione della birra attraverso soluzioni di automazione innovative e ha scelto di avvalersi della stretta collaborazione con lo specialista

dell’automazione ifm.

“Abbiamo capito subito che la digitalizzazione non è solo una tendenza, ma una necessità per competere nell’industria moderna”, afferma Stefano Giacobini, Business Unit Leader Beer di Omnia Technologies. “Anche i nostri clienti riconoscono sempre di più i vantaggi di un monitoraggio trasparente dei processi di produzione e pulizia”.

Giacobini, inoltre, sottolinea due aspetti fondamentali che rendono indispensabile la digitalizzazione. “Da un lato, vogliamo garantire una qualità dei prodotti costantemente elevata e conforme ai più alti standard igienici nell’interesse dei nostri clienti. Dall’altro, intendiamo utilizzare risorse come l’energia e l’acqua nel modo più efficiente possibile, riducendo al minimo i costi e l’impatto ambientale”.

Per raggiungere questi obiettivi ambiziosi, Omnia Technologies ha cercato un partner competente per l’automazione e lo ha trovato in ifm. “Abbiamo deciso di collabo-

rare con ifm per digitalizzare l’intero processo produttivo e offrirlo ai nostri clienti in modo sistematico e affidabile”, spiega Giacobini. “Più avanziamo nella digitalizzazione, più abbiamo bisogno di soluzioni complete, scalabili e, soprattutto, integrate. La gamma di prodotti ifm soddisfa tutti questi requisiti. Questo ci permette di offrire ai nostri clienti una visione dettagliata e precisa del processo che può essere utilizzata per le loro analisi e la pianificazione della produzione”.

MONITORAGGIO COMPLETO E DETTAGLIATO

Nella sala cottura, dove con il malto e l’acqua viene prodotto il mosto della birra, vengono utilizzati diversi sensori ifm per misurare, ad esempio, il livello, il flusso, la pressione o la temperatura. Poiché tutti i sensori sono dotati di tecnologia di comunicazione digitale IOLink, i dati non vengono trasmessi solo al sistema di controllo, ma anche al livello IT, dove vengono analizzati per ottimizzare il processo di produzione della birra. Il nuovo flussimetro SM Foodmag per applicazioni igieniche è il primo sensore di questo tipo a essere dotato di IO-Link. In questo modo colma la lacuna finora esistente nel processo alimentare digitalizzato e amplia ulteriormente le possibilità di monitoraggio e controllo degli impianti: con un unico sensore, si possono rilevare tre importanti grandezze di misura, come flusso, conducibilità e temperatura. Inoltre, il sensore

trasmette anche informazioni sulla direzione del flusso e sulla presenza del fluido, fornendo così una visione completa del processo. Le informazioni possono essere lette anche in loco sul display ben dimensionato. Una cornice LED ben visibile intorno al display fornisce informazioni sullo stato attuale del sensore anche a distanza.

“SM Foodmag ci permette di monitorare il nostro processo in modo molto più dettagliato e di effettuare impostazioni che prima non eravamo in grado di fare a questi livelli”, spiega Alessandro Sanson, Senior Software & Automation Specialist di Easybräu-Velo. “E questo con un solo punto di misura. Ad esempio, possiamo utilizzare i valori di conducibilità per dosare con precisione i prodotti chimici durante il lavaggio CIP. Possiamo anche stabilire con precisione quando terminare l’operazione di lavaggio e, quindi, ridurre al minimo il consumo di acqua”. In futuro, il softwa-

Il flussimetro magneto-induttivo

SM Foodmag rileva tre importanti variabili in un unico punto di misura: flusso, conducibilità e temperatura

re di EasyBräu-Velo sarà persino in grado di stabilire la densità del mosto sulla base dei dati ottenuti e con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, apportando automaticamente le correzioni necessarie. In questo modo sarà possibile offrire ulteriori opportunità per aumentare l’efficienza e migliorare la qualità. Sanson vede vantaggi determinanti anche in un altro sensore di ifm: “Il sensore a ultrasuoni SU Puresonic è in grado di rilevare con precisione l’acqua osmotizzata, cosa problematica in passato a causa della bassa conducibilità. Anche in questo caso, possiamo ora misurare in modo affidabile il flusso e la temperatura con un solo dispositivo. Questo garantisce la qualità dei prodotti e contribuisce a rendere il processo produttivo più efficiente”.

CON IO-LINK INSTALLAZIONE SEMPLIFICATA

Il sensore a ultrasuoni SU Puresonic misura

il flusso anche dell’acqua a conducibilità minima

Un altro motivo fondamentale per cui Sanson ha scelto IO-Link è il fatto che “l’installazione viene semplificata grazie alla tecnica di collegamento standardizzata e all’infrastruttura decentralizzata”. I dati provenienti da un massimo di otto sensori vengono raccolti tramite master IO-Link da campo e trasmessi al sistema di controllo. Poiché i master possono essere collegati in serie, la lunghezza complessiva del cavo si riduce notevolmente, mentre il connettore standard M12 garantisce un collegamento privo di errori tra sensori e master. “Grazie a IO-Link, risparmiamo punti di misura, metri di cavo e, soprattutto, tempo durante l’installazione”, afferma Sanson. “Se un sensore è difettoso, può essere facilmente sostituito con un altro identico: i parametri dei sensori possono essere memorizzati sul master IO-Link e trasferiti automaticamente al nuovo sensore dopo la sostituzione. Adesso adatteremo passo dopo passo il nostro software di impianto al maggior numero di dati che otteniamo dai sensori IO-Link. Questo ci permetterà di continuare a fare progressi nell’aumento dell’efficienza e nel risparmio di risorse”.

L’EVOLUZIONE DEI SERVOSISTEMI

Da decenni, i servosistemi AC highend della serie Sigma di Yaskawa sono sinonimo di eccellenza e affidabilità in una vasta gamma di applicazioni, fra cui le macchine per il packaging.

L’obiettivo è offrire agli utenti gli strumenti per aumentare ulteriormente la competitività delle loro macchine, garantendo un vantaggio tecnologico concreto rispetto alla concorrenza. I servomotori ultracompatti permettono di realizzare

macchine sempre più snelle ed efficienti, mentre le funzioni di tuning, versatili e intuitive, rendono la messa a punto rapida. Il sistema è in grado di rilevare automaticamente vibrazioni e risonanze meccaniche nella struttura della macchina, intervenendo in modo intelligente per contrastarle e garantire prestazioni ottimali.

I sensori di accelerazione integrati nei nuovi servomotori sono ora in grado di individuare tempestivamente condizioni indesiderate della macchina. Inoltre, il servoamplificatore diventa un nodo di raccolta ed elaborazione di dati relativi all’applicazione e all’ambiente circostante – consumo elettrico, riserve di temperatura e sovraccarico, indicatori di ciclo di manutenzione, vibrazioni ecc – fornendo così un contributo tangibile per supportare ed accelerare la transizione digitale richiesta dalla moderna automazione. Ciò significa che le prestazioni della macchina vengono costantemente

2024 IN CALO PER L’AUTOMAZIONE ITALIANA

L’Osservatorio dell’Industria Italiana dell’Automazione è il volume realizzato da Anie Automazione e presentato durante la tavola rotonda di apertura della fiera SPS Italia, che si è tenuta nel mese di maggio a Parma. Il documento comprende un corposo inserto con i dati del settore che traccia un quadro delle tendenze di mercato registrate dal 2024 fino ai primi mesi dell’anno in corso con previsioni sull’andamento complessivo del 2025. “Lo scorso anno avevamo salutato un settore in forte espansione, che aveva superato per la prima volta la soglia degli 8 miliardi di euro di valore, spinto da una crescita costante negli anni post pandemia. Non così performante il 2024: come approfondito nel capitolo dell’Osservatorio dedicato all’analisi economica - afferma Andrea Bianchi, presidente di Anie Automazione - ilmercato nazionale dell’automazione industriale ha registrato una contrazione significativa, chiudendo con un calo del 27% rispetto all’anno precedente. Le tensioni geopolitiche, il clima di incertezza che ne deriva e l’altalenante sequenza di problematiche legate al Piano Transizione 5.0 hanno gravato sul nostro

monitorate, analizzate e ottimizzate per garantirne la massima disponibilità.

Disponibile oggi nella versione da 200 V con potenze da 50 W a 15 kW, il sistema sarà presto affiancato da modelli a 400 V, per rispondere a un ventaglio di esigenze ancora più ampio. Sono ora a disposizione anche servoamplificatori per il collegamento simultaneo di un massimo di tre servomotori, nonché modelli con firmware speciale per l’utilizzo in sistemi a portale. Le interfacce disponibili sono Analog/ Pulse ed EtherCAT. Tutti i servoazionamenti sono dotati di Safe Torque Off (STO) SIL 3 come sicurezza funzionale.

Il servo-sistema Sigma-X include un modulo opzionale ASM-X di sicurezza avanzata FSoE con ben 16 funzionalità a disposizione, di cui massimo 10 da usare in contemporanea. In combinazione con il nuovo servomotore rotativo con encoder di sicurezza, raggiunge il livello SIL3/PLe.

mercato, frenando gli investimenti. Le prospettive per il 2025 sono cautamente ottimistiche nonostante nei primi mesi i principali settori di destinazione stiano performando con diverse velocità”.

“La seconda parte del volume – prosegue Bianchi – è dedicata al Nuovo Regolamento Macchine che è il focus di questo Osservatorio. Il Nuovo Regolamento entrerà pienamente in vigore a partire dal 14 gennaio 2027. Si tratta di un aggiornamento della Direttiva Macchine che mira a rispondere alle evoluzioni tecnologiche, alla digitalizzazione e alla crescente attenzione verso la sicurezza e l’ambiente”.

Introducendo modifiche sostanziali con ricadute dirette sull’automazione industriale, la progettazione, la produzione e la commercializzazione di macchine e sistemi automatizzati, questo nuovo quadro normativo aggiorna le regole sulla sicurezza dei macchinari, adeguandole ai progressi tecnologici e favorire una maggiore armonizzazione all’interno del mercato unico europeo.

MISURA DIGITALE DELL’OSSIGENO DISCIOLTO

Emerson ha annunciato il lancio del sensore ottico di ossigeno disciolto Rosemount™ 490A, un dispositivo di misura digitale con abilitazione Modbus progettato per migliorare la flessibilità operativa, semplificare l’installazione e tagliare i costi di manutenzione in molte applicazioni industriali nei settori del trattamento delle acque/acque reflue, della produzione biofarmaceutica, dell’industria alimentare e delle bevande e della generazione di energia da vapore.

La maggior parte delle sonde per ossigeno disciolto per le applicazioni industriali sono realizzate per un’installazione in condizioni specifiche e relativamente meno esigenti. Questi sensori sono spesso in grado di comunicare i valori di processo ai sistemi di controllo mediante segnali analogici e richiedono una calibrazione frequente per garantire

l’accuratezza ed evitare le derive del sensore.

Per risolvere questi e altri problemi, il sensore Rosemount 490A produce misure affidabili e accurate dell’ossigeno disciolto in ambienti difficili, semplificando al contempo l’integrazione nei sistemi di controllo esistenti con comunicazioni Modbus RTU digitali e universali mediante un trasmettitore di accompagnamento. Oltre a produrre letture accurate entro soli 90 secondi dal passaggio dalle condizioni da asciutto a bagnato, questo versatile sensore è in grado di misurare il fluido di processo sia in fase liquida che gassosa, senza richiedere calibrazioni separate.

Il sensore Rosemount 490A adotta la tecnologia dell’estinzione della luminescenza approvata dall’Environmental Protection Agency, eliminando la necessità di ricarica degli elettroliti con una riduzione

LIVELLI VISIVI RESISTENTI E VERSATILI

Fratelli Giacomello, azienda di riferimento nel settore dei misuratori di livello, presenta i nuovi LV/M-S, una soluzione innovativa progettata per offrire controllo preciso dei liquidi anche nelle condizioni più estreme. Per soddisfare le esigenze del mercato internazionale, in particolare americano, Fratelli Giacomello ha ampliato la gamma LV/M-S con nuovi interassi da 381 e 508 mm. Questa innovazione consente una maggiore flessibilità di installazione, rendendo questi livelli compatibili con un numero ancora più ampio di macchinari e impianti.

I nuovi LV/M-S sono progettati per garantire resistenza, durata e sicurezza in ogni ambiente operativo, grazie a una selezio-

ne accurata di materiali di alto livello:

- blocchetti e viti in AISI 316: acciaio inossidabile altamente resistente alla corrosione, perfetto per ambienti chimici, farmaceutici e marini; - tubi in vetro Pyrex: materiale che assicura elevata resistenza termica e meccanica, mantenendo un’ottimale trasparenza per un controllo immediato del livello del liquido;

- OR su misura: disponibili in diverse configurazioni per garantire massima tenuta e adattabilità a qualsiasi fluido o condizione operativa; - termometri integrati in AISI 316: una funzionalità avanzata che permette di monitorare sia il livello che la temperatura del fluido, migliorando la sicurezza

significativa dei requisiti di manutenzione rispetto ai sensori amperometrici tradizionali. La calotta di rilevamento che dura due anni riduce ulteriormente tempi di inattività e costi associati e si può calibrare in aria libera.

Inoltre, il design certificato IP68 per la resistenza alle sostanze chimiche garantisce prestazioni affidabili in ambienti difficili. Il design ridotto, abbinato alle connessioni NPT da 1 pollice filettate rivolte in entrambi i sensi, semplifica l’installazione in una varietà di configurazioni.

e l’efficienza dei processi industriali.

Grazie alla loro compattezza e resistenza, i nuovi LV/M-S rappresentano una scelta adatta a molteplici settori industriali: oleodinamica (controllo affidabile dei fluidi in sistemi ad alta pressione); chimico e farmaceutico (materiali resistenti e igienici per applicazioni con elevati standard di sicurezza); alimentare (per ambienti che richiedono massima affidabilità e pulizia; navale (per resistere a condizioni marine difficili, garantendo prestazioni costanti nel tempo). Con quasi 40 anni di esperienza, Fratelli Giacomello continua a distinguersi per la capacità di sviluppare soluzioni tecnologiche avanzate e personalizzabili, offrendo ai propri clienti strumenti affidabili e all’avanguardia.

Alla Weinbergmaier GmbH di Vienna, i due robot Stäubli vengono chiamati con i nomi della leggendaria coppia imperiale. In una linea completamente automatizzata, confezionano l’impasto per strudel in un tempo di ciclo di 1,5 secondi.

ITITOLO TITOLO UN OMAGGIO A SISSI E FRANZ NELLA CAPITALE DELLO STRUDEL

Alla Weinbergmaier GmbH di Vienna, Sissi e Franz (come i loro operatori umani hanno denominato in modo pittoresco i due robot Stäubli) confezionano l’impasto per strudel in perfetta sincronia in un tempo di ciclo di 1,5 secondi. Tra le caratteristiche distintive della linea di confezionamento completamente automatizzata e igienica dell’azienda c’è la coppia di robot montati a soffitto e l’assenza di una barriera protettiva. Anche per il più abile dei pasticceri, lavorare la pasta dello strudel è una sfida. Essa è infatti molto delicata e deve essere impastata con cura e tirata il più sottile possibile, tanto che la luce possa passarci attraverso. Quello che differenzia lo strudel da una sfoglia di pasta frolla, di fatto, è che la prima ha un contenuto di pasta significativamente inferiore rispetto alla seconda.

UNA RICETTA STORICA

La prima ricetta conosciuta dello strudel risale al 1696 e

ha avuto origine a Vienna. Qui, nella “capitale mondiale della pasticceria”, un’azienda produce pasta per strudel su scala industriale da mezzo secolo. Weinbergmaier GmbH, acquisita nel 2018 dal gruppo Vivatis/Raiffeisen, produce l’impasto per strudel del marchio Toni Kaiser su tre linee di produzione secondo i più alti standard di precisione e grandi volumi. “Potremmo riempire completamente un campo da calcio con la produzione di un solo giorno del nostro impasto per strudel viennese”, illustra il direttore della fabbrica Peter Baumüller. “Disposta in fila, si estenderebbe per 800 chilometri”.Ovvero la distanza da Vienna a Francoforte o, verso sud, fin quasi a Firenze.

DUE ROBOT PER L’IMBALLAGGIO

SECONDARIO DELL’IMPASTO

La trazione meccanica dell’impasto pone requisiti mol-

to elevati ai macchinari coinvolti, perché il prodotto sottilissimo non deve strapparsi. Le linee di produzione specializzate operano da quasi 50 anni e sono curate con grande impegno dal team di manutenzione, che le mantiene in condizioni eccellenti.

“Queste linee di produzione offrono impasti per strudel della massima qualità dolciaria”, afferma Baumüller. “Attualmente, non è possibile trovare macchine con un design così solido. Per questo motivo, le consideriamo come il ‘fiore all’occhiello’ e le curiamo con grande attenzione”. In Weinbergmaier, tuttavia, la fiducia nel collaudato non significa che l’innovazione cada nel dimenticatoio. Al contrario: l’azienda ha recentemente ampliato la sua linea di produzione per la pasta strudel larga fornita al settore della ristorazione; per farlo ha aggiunto una stazione di confezionamento finale configurata attorno a due robot Stäubli della serie TX2 a sei assi, un TX2-60 e un TX2-60L.

L’investimento in una stazione di confezionamento con robot specializzati permette di migliorare la precisione e velocità nel confezionamento della pasta, ottimizzando

l’intero processo produttivo. La stazione di confezionamento secondaria inserisce quattro pacchi avvolti in pellicola, ciascuno contenente una scatola di cartone che a sua volta ha il suo interno due fogli del peso di 125 grammi. Usciti dal refrigeratore a una temperatura di 6°C, le unità di imballaggio arrivano alla stazione di imballaggio, vengono correttamente allineate su un nastro trasportatore e portate a un punto raggiungibile da Sissi, il primo

Peter Baumüller, direttore dello stabilimento di Weinbergmaier: “Potremmo riempire completamente un campo da calcio con la produzione di un solo giorno della nostra pasta per strudel viennese”

dei due robot. TX2-60 prende quattro unità avvolte in pellicola alla volta con una pinza a forma di pala. Nel frattempo, il secondo robot

Stäubli è impegnato nella preparazione del cartone di imballaggio. Franz, un TX2-60L, è leggermente più grande di Sissi e ha un braccio più lungo. La macchina a sei assi è dotata di una pinza a vuoto che utilizza per rimuovere un cartone piatto da una pila, guidarlo rapidamente lungo quattro ugelli di erogazione dell’adesivo e pressarlo in uno stampo negativo. La scatola di cartone è ora pronta per essere riempita.

Durante la stagione di punta dello strudel di mele, i due robot Sissi e Franz lavorano in totale armonia 24 ore su 24

SISSI E FRANZ LAVORANO ALL’UNISONO

Mentre Franz prepara la scatola per Sissi, il suo compito è quello di inserire con cura le quattro confezioni che tiene in mano nella scatola. TX260 deve essere altamente dinamico,

ma allo stesso tempo maneggiare il prodotto con cura. Sissi ha padroneggiato l’arte con una tale perfezione da eliminare ogni rischio di danneggiamento della delicata pasticceria. Infine, viene applicato un sigillo antimanomissione e una testina di stampa a getto d’inchiostro contrassegna la scatola con un numero di lotto e una data di produzione. Il cartone riempito e sigillato procede quindi su un nastro trasportatore fino alla stazione di pallettizzazione.

Sissi e Franz solitamente lavorano due turni in estate, che è il periodo di massima produzione di strudel di mele, e talvolta anche senza pause. E lo fanno a un ritmo eccezionale. Ayhan Celik, Head of Workshop Technology: “Ottimizzando la linea di confezionamento finale, siamo riusciti a ridurre significativamente i tempi del ciclo. Questo è stato possibile soprattutto perché Sissi può raccogliere e posizionare tutti e quattro i pacchi contemporaneamente. Entrambi i robot operano all’8090% della loro velocità massima e possono superare la linea di produzione a monte se necessario”.

SENZA BARRIERE PROTETTIVE

Christian Piras, specialista di automazione con sede a Vienna, si è trovato ad affrontare una grande sfida nella fase di pianificazione del progetto, ovvero lo spazio estremamente limitato a disposizione. Ayhan Celik spiega: “Per molto tempo c’è stato un punto interrogativo sulla fattibilità della linea di confezionamento. All’inizio, sembrava che l’impronta proposta non sarebbe stata

Franz, un TX260L, prende una scatola piatta da una pila, la guida lungo quattro ugelli di colla e la preme in uno stampo negativo.

L’imballaggio esterno è ora pronto per essere riempito

Sissi, un TX2-60, raccoglie 4 unità alla volta avvolte in pellicola e le inserisce nel cartone presentato da Franz

Ayhan Celik, Head of Workshop Technology: “Siamo riusciti a ridurre significativamente i tempi di ciclo soprattutto grazie al fatto che Sissi può raccogliere e posizionare tutti e 4 i pacchi contemporaneamente”

adeguata. È stato solo montando i robot sul soffitto e facendo a meno di una barriera protettiva che alla fine siamo stati in grado di realizzare il sistema”.

La nuova serie di robot Stäubli TX2, abbinata all’innovativo controller CS9, ha dato un contributo decisivo alla realizzazione della cella robotizzata senza custodia. I robot sono conformi ai severi requisiti della categoria di sicurezza SIL3-PLe e, per garantire la massima sicurezza, ogni movimento dei robot è monitorato da sensori.

Le macchine a sei assi sono dotate di sei encoder di sicurezza digitali e di una scheda di sicurezza integrata. Le ampie misure di sicurezza includono le funzioni Safe Tool e Safe Zone, che consentono di definire con precisione un’area specifica e di monitorarla continuamente. Se viene rile-

vato un ostacolo all’interno della zona di sicurezza definita, il robot si ferma automaticamente. Questa innovazione consente di far funzionare la linea di confezionamento senza barriere di sicurezza.

IN AREE DI LAVORAZIONE PRIMARIE E SECONDARIE

Peter Baumüller sottolinea un secondo aspetto importante nella pianificazione del progetto e nella scelta dei robot: “Rispetto ad altri competitor, i robot Stäubli offrono uno standard di igiene più elevato grazie all’alloggiamento incapsulato, ai contorni aerodinamici e al cablaggio interno”.

I controller robot sono collegati ai controller Beckhoff di livello superiore tramite Ethercat, un concetto con il quale Weinbergmaier ha già avuto esperienze positive.

“Abbiamo già in uso diversi robot Stäubli: robot a quattro e sei assi nelle aree primarie e secondarie”, afferma Baumüller. “I robot sono eccezionalmente veloci e affidabili, inoltre il loro design igienico li rende la scelta migliore nell’industria alimentare”. Il lavoro svolto garantisce che le prelibatezze viennesi Weinbergmaier continueranno ad essere disponibili su richiesta e in quantità sufficienti per i buongustai di tutto il mondo anche in futuro.

BEST PACKAGING: PREMIATE LE INNOVAZIONI PIÙ ECOLOGICHE

I vincitori dell’edizione 2025 del contest Best Packaging, il premio promosso da Istituto Italiano Imballaggio in collaborazione con Ipack-Ima e Patrocinato da Conai, incarnano una visione all’avanguardia che coniuga tecnologia, ecologia, funzionalità e design.

I vincitori della sezione Tecnologia

• Frescosystem+ Goglio “per l’integrazione intelligente di materiali, macchine e dati in un ecosistema digitale unico che ottimizza i processi, riduce gli sprechi e rappresenta un passo avanti verso un’automazione sostenibile del packaging”.

• Snack&Vai Granterre e Istituto Stampa “per aver introdotto la saldatura a freddo su carta, una soluzione innovativa che semplifica i materiali, migliora la riciclabilità e ottimizza i consumi, stabilendo un nuovo standard sostenibile nel food packaging”.

• Smartflexpack Fesr 1054 Loacker “per lo sviluppo di una tecnologia di stampa diretta che elimina le etichette adesive, migliora la riciclabilità e integra digital twin e computer vision per un controllo avanzato e sostenibile del packaging”.

• T-BAG Smilesys e Mustangpack “per aver rivoluzionato l’imballo in carta con un sistema termosaldabile, 100% naturale e riconvertito da linee industriali

precedentemente impiegate per la produzione di mascherine. Il nuovo sistema riduce del 50% il consumo di materia prima e migliora l’esperienza del consumatore”.

• Cofanetto per cosmetici di lusso Taghleef Industries e Plastigraf Trevigiana “per aver unito estetica e sostenibilità nel lusso attraverso un laminato innovativo composto per oltre il 90% da risorse rinnovabili, ridefinendo gli standard del packaging premium”.

• Nicetuck Tiberpack “per lo sviluppo di un sistema di incartonamento che elimina colle e adesivi, riducendo l’uso di materiali e il consumo energetico senza compromettere l’efficienza produttiva”.

Premi speciali

• Premio Quality Design a Scudo Brafim “per la creazione di un sistema protettivo 3D in cartone riciclato che garantisce massima ammortizzazione, facilità di riciclo e significativa riduzione dell’impronta di carbonio”.

• Premio Ambiente a Direct Gruppo Happy e Unicoop Firenze “per aver reinventato il vassoio drenante in XPS riciclato, monomateriale, leggero, riciclabile e privo di pad assorbente, migliorando la conservazione degli alimenti e riducendo l’impatto ambientale del 36%”.

E FUNZIONALI

Le tendenze del 2025 I progetti vincitori riflettono le principali direttrici emerse nell’analisi delle tendenze 2025: la sostenibilità come driver strategico (uso di materiali riciclati, compostabili e monomateriali); tecnologia al servizio dell’ambiente (digitalizzazione, sistemi airless, stampa diretta e automazione intelligente); esperienza utente e design funzionale (packaging che semplificano l’uso, facilitano lo smaltimento e migliorano la conservazione); estetica e storytelling (packaging premium che combinano eleganza, identità visiva e responsabilità ambientale); adattabilità e scalabilità industriale (soluzioni applicabili a più settori e processi produttivi).

VINOLOK: CRESCONO FATTURATO E ATTENZIONE ALL’AMBIENTE

Vinolok, realtà di spicco nel settore delle chiusure in vetro per il packaging di alimenti e bevande ha registrato nel 2024 un fatturato di 18,5 milioni di euro (+19%), un risultato che consolida la sua posizione primaria nel settore: 1.800 tonnellate di vetro lavorate in quattro fornaci e su cinque linee di stampaggio, per un’offerta di 24 diverse forme di tappi e 22 decorazioni personalizzabili.

Vinolok realizza il vetro con la sabbia di quarzo proveniente a pochi chilometri dallo stabilimento: una filiera corta, nel

cuore della Boemia settentrionale.

L’azienda si impegna, inoltre, a ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività: il 99% degli scarti di vetro derivanti dalla produzione viene riutilizzato.

“Diamo priorità all’uso responsabile delle risorse, alla sicurezza dei nostri dipendenti, alle pratiche lavorative etiche e all’efficienza energetica”, afferma Ales Urbanek, Ceo di Vinolok.

Dalla sua sede nella Repubblica Ceca, dove impiega 150 persone, l’azienda esporta i suoi prodotti in 60 paesi attraverso una rete di 47 distributori partner.

In Italia, Vinolok è distribuita da Amorim Cork Italia Spa, beneficiando delle competenze e del know-how di un’azienda protagonista nel settore.

L’AVANGUARDIA NEL CONFEZIONAMENTO DELLA CARNE

A IFFA, la fiera dedicata alle tecnologie per il confezionamento e la lavorazione della carne che si è svolta a Francoforte a maggio, Sealed Air ha presentato soluzioni all’avanguardia. Con oltre 100 dimostrazioni dal vivo e quattro angoli tematici, l’azienda ha offerto una visione concreta del futuro del packaging per la carne, attirando

SISTEMI

l’attenzione di visitatori da tutto il mondo. Hanno suscitato interesse i sistemi di confezionamento automatizzati di Sealed Air, che hanno mostrato come l’utilizzo di tecnologie avanzate possa rendere le operazioni più veloci, sicure e sostenibili. Le dimostrazioni dal vivo hanno fornito ai partecipanti un’esperienza diretta delle soluzioni più innovative. I quattro angoli tematici, pensati per rispondere alle esigenze specifiche dell’industria, hanno attirato oltre 1.000 visitatori da ogni continente: all’Angolo Efficienza e Automazione erano in mostra le soluzioni avanzate progettate per ottimizzare le operazioni e aumentare la produttività nel settore della lavorazione della carne; all’Angolo Sostenibilità l’azienda ha esposto imballaggi eco-compatibili, pronti per il riciclo, che riducono il consumo di plastica garantendo al tempo stesso una protezione otti -

male dei prodotti; design innovativi che combinano funzionalità pratiche e un forte appeal visivo per i prodotti a base di carne hanno ravvivato l’Angolo Innovazioni per il Retail; infine all’Angolo Soluzioni per il Foodservice ci si è potuti confrontare con gli operatori di Sealed Air sulle strategie mirate a ridurre gli sprechi e preservare la qualità e la freschezza dei prodotti per il settore della ristorazione.

“Quest’anno l’edizione di IFFA ci ha consentito di dare una chiara testimonianza del nostro impegno verso l’innovazione e la sostenibilità, racchiuso nel nostro motto ‘Fatti per proteggere, pronti per il riciclo”, ha dichiarato Riccardo Castagnetti, Executive Director Strategic Marketing di Sealed Air. “Siamo orgogliosi di essere all’avanguardia nella trasformazione dell’industria del confezionamento e della lavorazione della carne”.

INTEGRATI PER UN PACKAGING SOSTENIBILE E CONNESSO

Attiva nella progettazione e sviluppo di sistemi completi per l’imballaggio con Fres-co System®, Goglio ha esposto a Ipack-Ima un’offerta integrata che include laminati flessibili ad alta barriera, accessori plastici (valvole e bocchelli), linee di confezionamento e servizi digitali avanzati per mercati chiave come caffè, alimenti liquidi, detergenti e pet food.

L’attenzione verso la sostenibilità è stata al centro della presenza in fiera, con una selezione di laminati flessibili disponibili anche nella versione “pronta per il riciclo”. Fres-co System+ consente la tracciabilità completa dei materiali attraverso un codice univoco inciso sull’anima della bobina. Questo codice permette al laminato di dialogare con la linea di confezionamento tramite la piattaforma IIoT Goglio Mind, garantendo l’ottimizzazione automatica dei parametri di lavorazione e migliorando l’efficienza comples-

siva della linea. La piattaforma Mind rappresenta uno strumento avanzato per il monitoraggio in tempo reale dei parametri produttivi, capace di raccogliere e analizzare dati sulle performance delle linee, sull’utilizzo dei materiali e sulla manutenzione, prevenendo guasti e fermi macchina.

Innovazione e concretezza sono state protagoniste anche all’interno delle Smart Factory organizzate da Ipack-Ima. Qui Goglio, insieme a partner di spicco, ha portato due linee di confezionamento di ultima generazione. Nel padiglione 7 era presente la G21, una linea automatica verticale per il confezionamento di caffè in grani – in atmosfera con compensazione di gas inerte – con sacchetti monomateriale da 250 g. Nel padiglione 1, i visitatori hanno visto in funzione GStar, una soluzione capace di confezionare caffè in polvere e in grani sia in modalità sottovuoto sia soft pack, raggiungendo una velocità fino a 200 confezioni al minuto su formati da 250 g a 1 kg. Nel corso della fiera, GStar ha confezionato caffè macinato in sacchetti sottovuoto da 250 g utilizzando laminati monomateriale.

CONSULENZA E SOLUZIONI SU MISURA

Secondo una recente indagine, il 62% delle aziende del settore food considera il packaging un fattore strategico in termini di costi, sostenibilità e velocità di go-to-market. È con questa visione che Volmar Industrial Packaging ha partecipato a Ipack-Ima 2025, presentandosi non solo come fornitore di materiali per il confezionamento alimentare, ma come partner consulenziale e tecnico, in grado di accompagnare ogni cliente dalla scelta del packaging fino all’ottimizzazione della linea produttiva. Volmar ha di recente celebrato 20 anni di attività, durante i quali ha espresso un solido know-how tecnico sulle tecnologie di confezionamento, sia su materiali rigidi che flessibili, che gli consente di proporre soluzioni su misura, performanti e sostenibili, adattabili a ogni esigenza di

prodotto e linea.

“Oggi più che mai, il packaging è una scelta strategica che incide su competitività, sostenibilità e controllo dei costi”, afferma Maria Pia Forni, amministratore delegato di Volmar. “In un contesto in cui il fattore prezzo è sempre più centrale, il nostro ruolo di alleato strategico significa prenderci la responsabilità dell’intera soluzione: dal supporto tecnico alla scelta del materiale più idoneo, guidiamo il cliente verso l’opzione più vantaggiosa in termini di prestazioni, durabilità e impatto ambientale”.

In fiera Volmar ha messo in mostra una selezione di materiali che spazia dai film rigidi e flessibili, alle buste sottovuoto e Skin Pack, fino alla carta termoformabile personalizzata, sempre più apprezzata dai produttori food alla ricerca di soluzioni performanti, sicure

e con una buona percezione ambientale. Quest’ultima –pensata per salumi, formaggi, gastronomia e piatti pronti in ATP – è stata tra i materiali protagonisti dello stand. Una scelta in linea con quanto emerso da recenti studi: il 54% dei consumatori italiani ha acquistato una marca diversa dal solito perché aveva un imballaggio più sostenibile, mentre il 58% ricerca confezioni completamente riciclabili.

“Portiamo soluzioni, non solo materiali: il valore nasce dalla consulenza”, spiega Valentina Megna Responsabile Marketing di Volmar. “Il nostro lavoro parte dall’ascolto delle esigenze dei clienti. Li affianchiamo nella scelta di materiali e strutture più adatte, dialogando anche con i loro reparti produttivi”.

Grazie a una rete di partner

ECO POUCH PER DISTILLATI D’ALTA GAMMA

Maison Ferrand – fondata in Cognac nel 1989 da Alexandre Gabriel e produttrice di distillati premium –lancia il nuovo formato Eco Pouch dei suoi brand gin Citadelle, rum Planteray e liquore Dry Curaçao. Distribuiti in esclusiva in Italia da Compagnia dei Caraibi – attiva nell’importazione, sviluppo, brand building e distribuzione di distillati, vini e soft drink di fascia premium e over premium provenienti da tutto il mondo, nonché birre craft italiane – le referenze di Maison Ferrand ampliano così la loro gamma con un’innovazione in grado sia di sostituire le bottiglie in vetro sia di diventare un sistema di refill pratico e sostenibile.

Il nuovo formato unisce in un’unica soluzione eco friendly i seguenti benefici: impatto ambientale ridotto dell’80% con riduzione della produzione di vetro di oltre 110 tonnellate; peso 17 volte più leggero rispetto alla bottiglia vuota; necessità di trasporto ridotta con meno mezzi su strada coinvolti nella distribuzione; riduzione dei rifiuti dato che una eco pouch corrisponde a 4 bottiglie da 700

internazionali selezionati, Volmar riesce a offrire massima flessibilità anche in un contesto di approvvigionamenti complesso. L’80% del fatturato è realizzato in Italia, ma l’azienda è oggi impegnata anche nello sviluppo di nuovi mercati in Europa e Stati Uniti.

ml; 100% prodotto con plastica riciclabile.

Le Eco Pouch di Maison Ferrand segnano per Compagnia dei Caraibi un’ulteriore conferma dell’impegno verso la sostenibilità e la lotta allo spreco offrendo una soluzione riciclabile che ottimizza la logistica e va incontro a una sempre più crescente richiesta di attenzione all’ambiente da parte degli operatori e dei consumatori.

Maria Pia Forni, amministratore delegato di Volmar

Le copertine di TECNOLOGIE ALIMENTARI

DIRETTORE RESPONSABILE: Simone Ghioldi REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com), Eva De Vecchis (e.devecchis@interprogettied.com)

HA COLLABORATO: Rob Stevens

In questo numero abbiamo parlato di...

In nero sono indicate le inserzioni pubblicitarie

ABS FOOD 17

ALFA LAVAL 45

ANCIT 18

BEA TECHNOLOGIES 3A COP.

BONFIGLIOLI 52

BRUNO WOLHFARTH 4-5

CAMA GROUP 44

CEREAL DOCKS 8, 12

CIBUS TEC FORUM 39

CMI INDUSTRIES 42

CONSORZIO MONTASIO DOP 22

CONSORZIO TALEGGIO DOP 22

CPL CONCORDIA 41

CRPA - CENTRO RICERCHE

PRODUZIONI ANIMALI 23

CSI - COMPAGNIA SURGELATI ITALIANA 40

CSM INGREDIENTS 28

DE ANGELIS FOOD 41

EASYBRÄU-VELO 54

EATABLE ADVENTURES 36

EATON 46

ECO THE PHOTOVOLTAIC GROUP 29

EMERSON 57

EMILOS 3

ENEA 38

ENERGRED 41

F.LLI GIACOMELLO 57

FARAVELLI 25

FEDERALIMENTARE 14

FINDUS 40

FLUORTECNO 52

FOOD MATTERS LIVE 26

GRANTERRE 41

GRASTIM 40

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