La Subfornitura N4 Settembre 2023

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Bimestrale - anno XIV - n°4 settembre 2023


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ATTUALITÀ

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n.4 2023 - La Subfornitura

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SOMMARIO

anno XIV - n.4 Settembre 2023

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Eural Gnutti: un punto di riferimento nel mercato europeo dell’alluminio

Un comparto di imprese agili e orientate all’innovazione

Taglio metalli: un robot antropomorfo a supporto degli operatori

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Intelligenza artificiale: una rivoluzione graduale

Internet of Things: PMI in rimonta

Una partnership consolidata

Editoriale

Appuntamenti

Transizione digitale

Verso la consapevolezza digitale (E.De Vecchis).............4

A&T alla conquista del Nordest ...................................24

Storia di copertina

Macchine utensili

Eural Gnutti: un punto di riferimento nel mercato europeo dell’alluminio (E.De Vecchis).............................6

Taglio metalli: un robot antropomorfo a supporto degli operatori ......................................................................26 Lavorazione di boccole per cuscinetti radenti..............28

Migliorare l’efficienza con la tecnologia FSM (E.Kim)..34 Intelligenza artificiale: una rivoluzione graduale (T.Foreman)...................................................................36 La cultura aziendale come driver per la digitalizzazione .....................................................................................38 Internet of Things: PMI in rimonta................................40 Notizie transizione digitale ..........................................42 La fabbrica del futuro inizia dal cloud (E.De Vecchis, S.Ghioldi)......................................................................44 Una partnership consolidata.........................................46

Attualità Beni strumentali: la crescita continua ma più lentamente....................................................................10 Una supply chain costruita sulle sfide del presente.....14 Un comparto di imprese agili e orientate all’innovazione ...................................................... 16 Notizie attualità............................................................19 Il business del futuro deve puntare alla sostenibilità...20

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La Subfornitura - n.4 2023

Macchine Tecnologia di monitoraggio e allarme remoto per sistemi d’aria compressa..............................................29 Un referente unico, dal progetto alla carpenteria........30

Componenti

Rubriche Elenco inserzionisti.......................................................48

Cerniere con modelli in lamiera e per applicazioni nautiche........................................................................31 La realtà virtuale per soluzioni innovative e accessibili............................................................... 32 Cuscinetti a pieno riempimento di rulli cilindrici..........33

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EDITORIALE

di Eva De Vecchis

VERSO LA CONSAPEVOLEZZA DIGITALE Lo scorso è stato un anno incerto caratterizzato da uno scenario globale complesso segnato da forti ripercussioni sulle attività economiche e di impresa. Lo conferma il Rapporto Export di SACE secondo cui la crescita del PIL mondiale è stata pari al 3%, influenzata da eventi quali la crisi russoucraina, il caro energia e un’inflazione elevata (8%). Anche l’economia italiana ne ha risentito, pur avendo dato prova di resilienza, con il PIL che ha sfiorato una crescita del 4% spinto da consumi e investimenti, e con l’export che è cresciuto circa del 20% sfiorando i 625 miliardi di euro. Ma il 2022 è stato anche un anno sorprendente. Secondo il Gruppo Statistiche Federmacchine il fatturato dell’industria italiana del bene strumentale si è attestato a un valore pari a 55,4 miliardi di euro, registrando un incremento del 10,7% rispetto al dato del 2021 e segnando così un nuovo record. In particolare, quello passato è stato un anno positivo per l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione che ha portato a casa incrementi a doppia cifra per gran parte dei principali indicatori economici, tra cui produzione e consumo. I dati del Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU parlano di una produzione italiana di macchine utensili, robot e automazione pari a 7.280 milioni di euro: un incremento del 15% rispetto al 2021, mentre il fatturato di settore ha raggiunto la cifra di 10.482 milioni di euro. Certo, per il secondo trimestre 2023 l’indice degli ordini di macchine utensili aveva già segnato un calo del 21,8% rispetto allo stesso periodo del 2022 ma l’industria lo sa e per questo sa anche come 4

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muoversi per non rallentare. Un aspetto imprescindibile sul quale investire è senz’altro quello della digitalizzazione: un modo per rafforzare la competitività sui mercati internazionali e crescere in modo sostenibile. Per questo motivo è necessario che le imprese modifichino il loro modello di business investendo su questa direttrice. Tra l’altro, nonostante i problemi legati alla carenza di semiconduttori e di materie prime, anche da questo punto di vista il 2022 ha portato risultati incoraggianti, perché il mercato italiano dell’Internet of Things ha continuato la sua corsa: +13% rispetto al 2021 (8,3 miliardi di euro). Non tutti però sanno come muoversi in relazione al digitale e molte aziende cadono nell’errore di applicare in modo eccessivamente generico l’intelligenza artificiale senza sapere come gestire l’esplosione di dati generata da questo approccio di ampia portata. Ecco perché è importante, prima di tutto, procedere a piccoli passi per valutare in che modo applicare l’IA in una fabbrica, individuando il problema da risolvere o il miglioramento da apportare. Dal punto di vista economico invece, il PNRR continua a rappresentare un’opportunità di crescita per favorire l’innovazione tecnologica del Paese, soprattutto alla luce della crisi energetica. Ma, come accade per molte altre cose, anche raggiungere la piena efficacia dell’Industry 4.0 ha bisogno di tempo, ed è necessario non solo adottare delle tecnologie ma anche innovare il modello di business dell’azienda e la cultura di chi ci lavora. www.interprogettied.com


EDITORIALE

di Eva De Vecchis

IL DIGITALE È PER TUTTE LE IMPRESE

Siamo arrivati quasi a conclusione del primo semestre Industria di Confindustria. “È invece importante comprendere come questa disciplina sia alla portata 2023 e, oltre ai primi dati del settore manifatturiero di tutte le imprese”. che iniziano ad emergere, si è parlato molto di una Un po’ per paura del nuovo e un po’ per l’idea di grande novità: il nuovo Regolamento Macchine non farcela, infatti, il rischio italiano è quello di adottato dal Parlamento Europeo che andrà a rimanere fermi a un tipo di industria ormai obsoleta: sostituire l’attuale Direttiva macchine 2006/42/CE. Si un timore che potrebbe spaventare alcuni piccoli o tratta di un regolamento (non più di una direttiva) medi imprenditori a tal punto da chiudere i battenti. che affronta un nuovo tipo di industria, più smart e In Italia, infatti, tra i vari numeri emersi da più automatizzata rispetto alla precedente direttiva. questo primo semestre 2023, emergono anche le Per questo la nuova proposta di regolamento cessazioni di impresa, un fenomeno che, almeno riguarda anche le macchine e i prodotti altamente in Lombardia, è salito del 17,1% come probabile digitalizzati come i robot o le stampanti 3D per la conseguenza delle mancate chiusure durante il fabbricazione: una novità ancora in divenire che ha periodo dell’emergenza sanitaria, che erano state sollevato già le prime polemiche ma che, sembra, disincentivate dalle misure di sostegno adottate vuole andare incontro a una necessità ormai decisiva dalle istituzioni. Almeno però, a crescere sono le per l’industria italiana, diventare 4.0. attività gestite in prevalenza da stranieri, donne e Ed è proprio l’intelligenza artificiale, di cui si giovani. discute da oltre 50 anni, ad essere al centro del Insomma, per quest’Italia che viaggia tra dibattito politico-economico. Nonostante le sue soddisfazioni e preoccupazioni, è necessario investire potenzialità, infatti, l’AI rimane ancora poco negli abilitatori di trasformazione digitale come l’AI, utilizzata dalle imprese italiane, in particolare così da sostenere la resilienza e attivare nuovi modelli quelle di minori dimensioni. Qualche dato di business. Un modo per farlo è quello di puntare incoraggiante arriva però da Anitec-Assinform, sui settori che rappresentano i pilastri dell’economia secondo cui, nel nostro Paese, il mercato italiana, come quello della metalmeccanica e dell’Intelligenza Artificiale ha raggiunto nel 2022 meccatronica che da solo genera il 50% del valore un volume di circa 422 milioni di euro (+21,9%) e, tra il 2022 e il 2025, è previsto che l’AI raggiunga aggiunto della manifattura. Ma non solo, le PMI che i 700 mln con un tasso di crescita medio annuo del ancora investono poco nel digitale, rappresentano il 99% del nostro tessuto imprenditoriale, per questo 22%, ancora poco rispetto ad altri paesi europei, ma qualcosa per gli standard della penisola. oltre alle risorse del PNRR è importante partire dal territorio, dal confronto tra e con le piccole e medie “L’intelligenza artificiale applicata all’impresa, imprese. Solo così è possibile fare la differenza e nell’immaginario comune, è spesso associata ad attività legate ai giganti del settore tech”, ha avvicinarsi in maniera consapevole a una risorsa immensa come l’AI. dichiarato Giovanni Baroni, presidente di Piccola AGAZZI GIANCARLO S.R.L. Via dei Crederi, 336 - 24045 Fara Gera d’Adda (BG) Tel. +39 0363 399922 - Fax: +39 0363 398720 - info@agazzi.bg.it

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STORIA DI COPERTINA

La gestione attenta e l’approccio flessibile hanno consentito ad Eural Gutti di attraversare il complesso scenario degli ultimi anni con gli indicatori in crescita. L’azienda è stata inoltre ascoltata dalla Commissione Europea per dare il suo contributo alla nuova classificazione del piombo, che sarà ufficializzata in autunno.

Eural Gnutti: un punto di riferimento nel mercato europeo dell’alluminio

E

ural Gnutti, azienda di riferimento mondiale nella produzione di semilavorati in alluminio con sede a Rovato (BS), sta attraversando le conseguenze portate dall’impennata dei costi energetici, che è proseguita anche nel 2023. A questo scenario complesso si aggiunge la forte competizione dei mercati cinese e turco che sempre più esportano alluminio in Europa. “Siamo un’azienda flessibile”, ci spiega il direttore commerciale Giorgio Di Betta, “capace di reagire in tempi rapidi, sia in caso di accelerazione che di decelerazione del mercato”. Una qualità da non sottovalutare, degna di un’azienda che si è seduta ai tavoli della Commissione Europea per affrontare il tema delle leghe senza piombo, conquistando una vittoria non solo per l’ambiente, ma anche per tutti i produttori italiani. Quali sono gli ultimi risultati raggiunti e come sta andando il 2023 anche in rapporto alle vostre aspettative? “Il 2022 è stato un anno straordinario durante il quale abbia-

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Barre trafilate

m o b a t t u t o t u t t i i re c o rd i n termini di quantità e in termini di fatturato ed è stato un anno spinto da diversi fattori come la ripartenza post-Covid e le misure anti-dumping contro il materiale cinese. La combinazione di questi due fattori ha fatto sì che le richieste esplodessero, già a partire dal 2021. Certo, non è stato facile cont e n e re i t e m p i d i c o n s e g n a , perché i clienti continuavano ad aumentare gli ordini, dando vita a una sorta di ‘bulimia del metallo’. Quando poi si è fatta sentire la spinta inflazionistica, abbiamo dovuto aumentare i prezzi, non potendo non tener conto di costi energetici arrivati a punte di 10 volte sopra la media dei valori storici.

Siamo riusciti così ad assorbire in gran parte l’aumento dei costi ma, ovviamente, la domanda è calata. Ci sono mercati che sembrano tenere, come l’automotive, mentre altri, come quello del commercio e della distribuzione (che per noi rappresenta una quota importante) hanno subito una brusca frenata, a n c h e p e rc h é i l p re c e d e n t e picco della domanda ha portato a riempire completamente i magazzini. Anche l’industria m e c c a n i c a m a rc a i l p a s s o e l’edilizia ha rallentato. In conclusione, stiamo cercando di gestire l’azienda nel migliore dei modi sfruttando al meglio le risorse dello scorso anno, p e r a ff ro n t a re c o n s u c c e s s o anche le difficoltà del 2023”. www.interprogettied.com


Come procede il rinnovamento generazionale alla guida dell’azienda, anche in seguito alla scomparsa di Sergio Gnutti? “I numeri dimostrano quanto Paola Gnutti, nipote di Sergio, stia gestendo bene l’azienda. È arrivata proprio nel moment o p i ù d i ff i c i l e p e r l ’ e c o n o mia inter nazionale, non solo a causa del Covid, ma anche della guerra in Ucraina e delle s u e c o n s e g u e n z e . L’ a z i e n d a non poteva essere gestita meglio, di fronte alle tensioni e alle incertezze che tutti stavamo vivendo. P a o l a è r i u s c i t a a c re a re u n ottimo team di persone, capace di portare idee e soluzioni condivise e quindi più apprezz a t e e r i s p e t t a t e d a l l ’ i n t e ro organico. La nostra presidente ha avuto la grande capacità di far navigare l’azienda fuori d a l l e t e r r i b i l i c o r re n t i d e l l a crisi”. Eural Gnutti ha puntato molto

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“Il 2022 è stato un anno straordinario durante il quale abbiamo battuto tutti i record in termini di quantità e fatturato, grazie a diversi fattori, come la ripartenza post-Covid e le misure anti-dumping”

Giorgio Di Betta, direttore commerciale di Eural Gnutti

Eural Gnutti ha puntato molto sulle leghe senza piombo tanto da diventarne leader mondiale. Ci sono novità da questo punto di vista? “Direi di sì. Eural Gutti, infatti, ha partecipato in prima persona ai tavoli in Commissione Europea per affrontare il tema del piombo all’interno delle leghe metalliche, tra le quali anche l’alluminio. In autunno 2023 verrà ufficializzata la nuova classificazione del piombo in quanto a tossicità, ma sarà possibile garantirne una minima percentuale (0,25%) utile per permettere alle aziende di riciclare. Attraverso un gruppo di lavoro formato dalle autorità nazionali competenti per i regolamenti REACH e CLP, denominato ‘Gruppo CARACAL (Competent Authorities for REACH and CLP)’, la Commissione Europea ha da poco deciso, il 22 maggio scorso, la nuova classificazione del livello di tossicità del piombo. Questo obbligherà le aziende che producono leghe che contengano piombo a generare una scheda di sicurezza nell’eventualità in cui il piombo sia presente per valori superiori a 0,025% obbligandole invece a lavorare sotto le direttive SEVESO qualora il piombo fosse superiore allo 0,25%. Questa cifra esclude in pratica tutte le leghe con il piombo che c’erano prima, in quanto le leghe da lavorazione meccanica partivano da un minimo di 0,20%. Il limite di 0,25% è stato quindi lasciato per fare in modo che il mondo industriale possa riciclare, partendo da rot-

tami che contengano piombo e producendo leghe che, attraverso la diluizione con rottame privo di piombo e/o alluminio primario, lo contengano come impurità entro lo 0,25%. Noi di Eural Gnutti ci siamo sempre prodigati per la riduzione del piombo, ma ci siamo anche battuti affinché il riciclo venisse garantito. Ovvero abbiamo chiesto di lasciarci la possibilità di partire dai rottami che, ad oggi, contengono piombo in quanto finora è sempre stato usato, e tramite la diluizione potessimo produrre le oramai diffusissime leghe Eural Lead Free, ovvero con piombo limitato a 0,05%. In Eural, infatti, siamo riusciti ad ottenere leghe con lavorabilità eccezionale limitando il Pb addirittura a 0,05%, quindi un quinto di quanto concesso dalla Commissione. La nostra è un’applicazione particolarmente virtuosa dell’economia circolare, in cui partiamo da rottami ‘sporchi’ per produrre prodotti ‘puliti’ e, peraltro, altamente performanti. Inoltre, grazie all’uso di rottami, abbattiamo la CO2 e riduciamo l’uso di energia, anche questi fattori determinanti per uno sviluppo sostenibile. In rappresentanza di Eural Gnutti, ho partecipato personalmente ad un incontro in Commissione Europea, dove ho esposto questi concetti chiedendo la possibilità di poter riciclare i prodotti in alluminio, ovvero di concedere il famoso limite dello 0,25% nei prodotti finiti. In caso contrario, se il valore del piombo fosse stato dello 0,0025%, come invece n.4 2023 - La Subfornitura

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STORIA DI COPERTINA

suggeriva la stessa Commissione Europea, non sarebbe stato possibile nessun tipo di circolarità. Siamo stati ascoltati e questa stessa riunione ha contribuito alla nuova classificazione del piombo, che sarà ufficializzata in autunno 2023. Nel documento verrà quindi specificato che la quantità massima di piombo nelle leghe sarà dello 0,25%. Questo ci permetterà dunque di riciclare ciò che troviamo sul mercato del fine vita dei prodotti (End of Life) e di convertirli in prodotti nuvovi che abbiano un valore di piombo entro lo 0,25%. Per quanto ci riguarda, le nostre leghe Eural Lead Free hanno un valore massimo di piombo addirittura dello 0,05% e quindi siamo abbondantemente sotto questo limite. Per noi si tratta di una straordinaria vittoria perché abbiamo sempre lottato per abbassare il livello di piombo, senza però volerlo portare allo zero assoluto, dato che, in tal caso, non avremmo potuto più riciclare. Adesso possiamo dire che Eural Gnutti, oltre ad essere protagonista con le proposte di leghe Lead Free in qualità di maggior produttore, è anche in prima linea nei tavoli di discussione in Commissione Europea”. 8

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Quali sono le vostre prospettive per i prossimi mesi e su quali obiettivi vi state concentrando? Ci sarà molto lavoro da fare nella sostituzione delle barre con il piombo con quelle lead free, per la quale metteremo a disposizione il nostro pool di tecnici specializzati. C’è però un altro tema importante, quello dell’ingresso di prodotti dall’estero. L’Unione europea ha introdotto i dazi contro la Cina, ma il gap garantito dalla misura antidumping è stato ‘bruciato’ dall’inflazione e dai costi di energia e materie prime in Europa. Se poi si pensa che la Cina considera l’alluminio come una delle sue cinque industrie prioritarie, capiamo che le molte sovvenzioni del governo erano mirate a fare in modo che il mondo dell’alluminio cinese potesse produrre e tornare a esportare come una volta. C’è poi il ruolo della Turchia, che risponde al sistema doganale europeo, ma gode di minori prezzi energetici. Il risultato è stato un aumento dell’esportazioni di alluminio turco verso l’Europa, che è addirittura quintuplicato nell’arco degli ultimi due anni. Già ora le importazioni da Turchia e Cina sono arrivate a livelli difficili da sostenere per la produzione europea. Anche in questo caso,

Il magazzino di Eural Gnutti a Rovato (BS)

quindi, potremmo dover chiedere alla Comunità Europea un supporto, vista la disparità creata dai nostri costi energetici. Sarò onesto nel dire che la Commissione Europea è attenta a questi temi e ha dimostrato che la volontà è quella di rafforzare le produzioni in Europa, attraverso la strategia del reshoring. Noi di Eural Gnutti siamo sempre più flessibili e ci sentiamo in grado di aumentare la nostra capacità produttiva in tempi abbastanza rapidi, nel caso il mercato dovesse ripartire velocemente, o viceversa ridurla: una flessibilità che abbiamo ottenuto grazie a un enorme lavoro fatto all’interno dei nostri reparti”.

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ATTUALITÀ

CONSUNTIVI 2022

Nel 2022, l’industria italiana del bene strumentale ha proseguito con il trend di crescita registrato a partire dal 2021 e, nonostante il rallentamento del ritmo di espansione, anche il 2023 chiuderà con segno positivo.

Beni strumentali: la crescita continua ma più lentamente

S

econdo i risultati del Gruppo Statistiche Federmacchine nel 2022, il fatturato dell’industria italiana del bene strumentale si è attestato ad un valore pari a 55,4 miliardi di euro, registrando un incremento del 10,7% rispetto al dato del 2021, segnando così un nuovo record. Le esportazioni, cresciute, dell’8,4%, a 35,6 miliardi di euro, hanno superato il risultato del 2018, segnando così un nuovo primato. Ottima la performance delle consegne dei costruttori italiani sul mercato interno che, trainate dal consumo, hanno raggiunto il valore di 19,8 miliardi di euro, pari al 15,2% in più rispetto al 2021. La domanda espressa dal mercato domestico è cresciuta ancora, arrivando al nuovo record di 31,7 miliardi di euro, il 18,1% in più rispetto all’anno scorso. Anche l’import ha beneficiato della vivacità della domanda interna attestandosi a 11,9 miliardi, il 23,1% in più rispetto al 2021. Le imprese italiane del settore hanno però dimostrato di saper ben presidiare il mercato locale, come evidenziato dal dato import/consumo che si è attestato al 37,6%. Il rapporto export/fatturato è sceso, di circa un punto percentuale, a 64,3%. LE PREVISIONI PER IL 2023 Nel 2023 proseguirà ancora il trend 10

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positivo, sebbene il ritmo di espansione risulti in chiaro rallentamento. In particolare, il fatturato crescerà a 57,7 miliardi (+ 4,1% rispetto al 2022). L’export, atteso in crescita del 3%, si attesterà a 36,7 miliardi di euro. Il consumo interno raggiungerà il valore di 33,5 miliardi di euro (+5,6%). Ne beneficeranno sia le importazioni, attese in crescita, del 4,8%, a 12,5 miliardi di euro, sia le consegne dei costruttori che dovrebbero arrivare al valore di 21 miliardi, +6,1% rispetto all’anno precedente.

Le esportazioni, cresciute, dell’8,4% a 35,6 miliardi di euro, hanno superato il risultato del 2018, segnando così un nuovo primato

stato destinato agli altri paesi dell’Unione Europea. L’Area-UE ha assorbito quindi circa il 63% del fatturato italiano di settore. Segue l’export in America settentrionale (11,1%) e in Asia (9,7%); l’Europa Extra-UE ha acquisito il 7,9% del totale. Nel 2022, l’export italiano di comparto è cresciuto in tutti i principali mercati ad esclusione di Cina e Regno

LA DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DELLE VENDITE Con riferimento alla distribuzione delle vendite, nel 2022, la quota di fatturato realizzata in Italia si è attestata al 35,7%. Il 27,2% del totale è www.interprogettied.com


Unito. Meglio di tutti, in termini di incremento, hanno fatto Messico e India. Principali mercati di destinazione sono risultati: Stati Uniti (4,7 miliardi di euro, +17,1%); Germania (3,8 miliardi, +8,6%); Francia (2,4 miliardi, +11,9%); Cina (1,9 miliardi, -6,2%); Turchia (1,5 miliardi, +7%). “I dati ci dicono che l’industria italiana del bene strumentale ha superato bene lo shock dell’emergenza sanitaria ed è, anzi, stata protagonista di una performance convincente nel biennio 2021-2022”, ha spiegato Giuseppe Lesce, Presidente uscente di Federmacchine. “Anche il 2023 sarà positivo sia grazie al mercato interno sia a quello estero. Con riferimento al mercato domestico gli incentivi 4.0 hanno funzionato e stanno funzionando molto bene. Accogliamo quindi con favore l’idea di destinare a favore di queste misure un plafond adeguato di risorse disposte dalla rivisitazione del PNRR che dovrebbe essere integrato con i fondi Repower EU per la transizione energetica”. “A nostro avviso – ha aggiunto Lesce – dovrebbe essere previsto, in via strutturale, un sistema modulare di incentivi fiscali che possano essere tra loro combinati e cumulati e che premino maggiormente chi investe in nuove macchine ove la digitalizzazione è anche abilitatore di sostenibilità. Nello specifico riteniamo che alla prima misura - che è quella attualwww.interprogettied.com

mente in vigore e che consiste nel credito di imposta per gli investimenti in tecnologie di produzione digitali di ultima generazione - debba aggiungersi un secondo credito di imposta per gli investimenti in macchinari che vengono integrati tra loro per dar vita ad un sistema che implementa le due catene del valore, fisica e digitale. Infine, ci dovrebbe essere una terza misura che garantisca un credito di imposta per la sostenibilità, così da spingere le aziende verso la green manufacturing, in linea con le direttive europee”. “Sul fronte estero, le nostre imprese, già campioni di export, devono poter cogliere le opportunità ancora inespresse da mercati tradizionali ed

emergenti. La recente ricerca Ingenium, realizzata da Confindustria e Federmacchine, ha messo in luce un potenziale di 16 miliardi di export non ancora realizzato che è alla portata delle imprese del comparto. Queste opportunità – ha concluso Giuseppe Lesce – riguardano sia la domanda di paesi avanzati sia di aree emergenti, tutti già presidiati dalle imprese del settore. È chiaro però che, a fronte dell’impegno che le aziende del comparto metteranno in questa nuova sfida, che prevede evoluzioni anche nel modello di business, occorre comunque un supporto da parte del sistema paese, penso tra gli altri a ICE Agenzia, Sace e Simest, per sostenerle nella loro attività di internazionalizzazione”. L’assemblea di Federmacchine coincide con il rinnovo delle cariche sociali. L’assemblea privata della federazione, ha infatti nominato Bruno Bettelli presidente per il biennio 2023-2024. Classe 1968, Bettelli è cofondatore, presidente e CEO di I-Tech Srl (Sassuolo, Mo) e membro del consiglio della federazione in rappresentanza di ACIMAC (l’Associazione dei costruttori italiani di macchine e attrezzature per la ceramica). Bruno Bettelli sarà coadiuvato nella sua attività dai due vicepresidenti: Riccardo Rosa, vicepresidente, e Alessandro Zucchi, vicepresidente vicario.

Nel 2023 proseguirà ancora il trend positivo e il fatturato del comparto crescerà a 57,7 miliardi (+4,1% rispetto al 2022)

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ATTUALITÀ

DATI DI SETTORE

Macchine tessili: ordini in calo sui mercati esteri, salgono quelli italiani

Nel primo trimestre 2023, l’indice degli ordini delle macchine tessili, elaborato dall’Ufficio Studi di ACIMIT, l’Associazione dei Costruttori Italiani di Macchine Tessili, ha segnato un deciso calo rispetto al periodo gennaio-marzo 2022 (-35%). In

valore assoluto l’indice si è attestato a 84,8 punti (base 2015=100). Il risultato è frutto della riduzione della raccolta ordinativi che i costruttori hanno registrato sui mercati esteri. Infatti, la flessione degli ordini esteri è stata pari al 40%. Sul mer-

cato italiano si è osservato, invece, un incremento del 14%. All’estero il valore assoluto dell’indice si è fissato a 78,3 punti, mentre in Italia esso si attesta a 148,1 punti. Il carnet ordini ha raggiunto, in questo trimestre, i 4,2 mesi di produzione assicurata. “I dati dell’indice degli ordini relativi al primo trimestre confermano il trend degli ultimi trimestri”, ha commentato Alessandro Zucchi, presidente di ACIMIT. “Nello scenario internazionale predomina ancora l’incertezza, sia per il quadro macroeconomico caratterizzato da una dinamica inflattiva ancora penalizzante sia per le tensioni geopolitiche. Tutto ciò

non agevola i piani di investimento delle imprese”. L’incertezza, tuttavia, non scalfisce l’ottimismo che permea gli operatori del settore, testimoniato anche dal dato positivo che arriva dal confronto con gli ordinativi raccolti nel trimestre precedente (ottobre-dicembre 2022). In questo caso la raccolta si mostra in leggera crescita (+3%). “Le aziende del settore stanno lavorando bene”, ha concluso il presidente di ACIMIT. “Hanno fatto il pieno di ordini l’anno scorso e adesso sono impegnate ad evaderli. Le previsioni per il 2023 restano positive”.

GAS CONFEZIONATI

Airgas Nordest completa l’acquisizione di Todesco Airgas Nordest, affiliata di Air Liquide specializzata in gas e materiali di saldatura con una presenza capillare in Veneto e Friuli, ha rilevato Todesco, importante grossista attivo nelle province di Vicenza e Treviso. Questa acquisizione rafforza la vicinanza ai clienti, ampliando la rete di distribuzione nella regione, in particolare nel mercato dei gas confezionati e dei materiali per il settore della saldatura. Presente in Veneto da 50 anni, l’attività di Todesco si caratterizza per la prossimità al cliente e una forte capacità di distribuzione locale. Attraverso questa acquisizione, Airgas Nordest espande ulteriormente l’offerta di gas, prodotti e servizi ai clienti del nord-est Italia, insieme a una solida filiera industriale e tecnologie innovative 12

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per i saldatori. Airgas Nordest è entrata a far parte del network di affiliate di Air Liquide nel 2019. La società è cresciuta negli anni attraverso l’acquisizione di primarie realtà imprenditoriali locali, da Veneta Saldatura a Saldoteck, raggiungendo oggi un organico di circa 70 persone, compresi i dipendenti di Todesco. Sono 13 le affiliate di Air Liquide che operano sul territorio italiano: un network che rappresenta un importante driver di crescita per l’attività dei gas in bombole di Air Liquide e che copre oggi una parte importante del nord e del centro Italia. Questo modello di business ha mosso i primi passi nel 2017 con l’acquisizione di una quota di maggioranza nella società Hainek in Lombardia e trae valore, da un

lato, dall’esperienza e le competenze tecnologiche di Air Liquide e, dall’altro, dalla presenza capillare sul territorio e la vicinanza al cliente tipiche delle aziende locali. “Siamo felici di dare il benvenuto ai dipendenti di Todesco all’interno del network di Air Liquide e di continuare insieme a perseguire l’eccellenza nel servizio ai clienti”, ha spiegato Bruno Ponson, diret-

tore generale di Air Liquide Italia. “Apprezziamo lo spirito imprenditoriale delle aziende affiliate che si uniscono a noi e crediamo nelle sinergie che possiamo generare insieme. Spinti da un approccio incentrato sul cliente, siamo convinti che l’ampliamento della nostra rete di affiliate consentirà una maggiore agilità nel rispondere alle loro esigenze”.

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ATTUALITÀ

CABLAGGI ELETTRICI

B&F Sistem Cable incorpora Eltek Dare vita a un consolidamento strutturale per creare un’azienda dimensionalmente adeguata alla gestione di contratti complessi, efficientare l’organizzazione e sviluppare un portafoglio clienti disomogeneo e capace di assorbire le dinamiche di mercato, sono gli obbiettivi che hanno spinto i fratelli Andrea e Marco Bianchet a intraprendere la fusione delle due aziende controllate B&F Sistem Cable Srl ed Eltek Srl, entrambe con sede a Cordenons (Pn), in un’unica azienda. La fusione è avvenuta con l’incorporazione di Eltek in Sistem Cable e l’acquisizione del nome Eltek Srl e il mantenimento della sede legale a Cordenons. Con l’unione delle due aziende controllate dalla famiglia Bianchet si è creata la prima azienda triveneta per dimensio-

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ni nel settore dei cablaggi elettrici strutturati, con un fatturato superiore a 21 milioni di euro (previsto in netta espansione nei prossimi anni), 110 dipendenti in futura crescita e un export pari al 20%. “La B&F Sistem Cable, fondata da nostro padre Flavio e sviluppata poi insieme al socio Ernesto Fresc opera nel settore da oltre 30 anni”, spiega Andrea Bianchet, amministratore delegato di Eltek. “Poi nel 2006 con mio fratello Marco abbiamo fondato Eltek srl e ora abbiamo pensato di unificare le due aziende per dare vita a una realtà più strutturata che possa far fronte alle richieste del mercato, per noi in forte espansione. Siamo passati, infatti, da 10,8 milioni di fatturato complessivo delle due aziende nel 2020 a 20,5 milioni di euro nel 2022”.

“Il trend di crescita sembra continuare in maniera sostenuta e, in particolare, è previsto un ulteriore aumento dell’export”. “Viviamo in un mercato che sta assistendo a una progressiva concentrazione del settore, con una richiesta da parte delle aziende europee di avere fornitori di cablaggi affidabili “vicino a casa” per evitare i problemi vissuti in passato con i fornitori

delocalizzati nel Far East”, spiega Marco Bianchet, direttore operativo di Eltek. “L’aspetto dimensione, quindi, per aziende come la nostra, diventa sempre più importante e siamo convinti che la fusione intrapresa fra le due aziende che già controllavamo sia la soluzione migliore per continuare a crescere sia sul mercato nazionale, sia su quelli esteri”.

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ATTUALITÀ

STRATEGIE DI INNOVAZIONE

Lo scenario internazionale, provato dalla crisi sanitaria, dalle guerre e dagli equilibri economici alterati, sta rendendo necessarie alcune modifiche anche al concetto di supply chain, che si innova a partire dalla gestione del magazzino passando per la scelta dei fornitori e l’utilizzo dell’AI.

Una supply chain costruita sulle sfide del presente

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’aumento generalizzato dei livelli di inflazione, la ricaduta delle politiche protezionistiche internazionali rivolte in particolare verso alcuni paesi critici dal punto di vista politico ma strategici dal punto di vista economico, come la Cina, e l’evoluzione delle abitudini e dei comportamenti dei consumatori sempre più legati alla sostenibilità sono tra i fattori con cui la produzione oggi si deve confrontare e a cui deve sapersi adeguare. Su uno scenario internazionale scioccato dalla rapida successione di eventi dirompenti che non ha precedenti nella storia recente, dalla pandemia globale alla guerra in Ucraina e alla conseguente alterazione degli equilibri economici internazionali. Sebbene l’industria manifatturiera abbia mostrato una forte capacità di reazione e si stia ora riprendendo rapidamente, “per mantenere lo slancio i produttori devono accelerare il ritmo della trasformazione industriale e progettare catene di approvvigionamento adatte all’era di sconvolgimenti economici, geopolitici e sociali che stiamo vivendo”, commenta Michele Bonfiglioli, AD di Bonfiglio Consulting, società 14

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di consulenza italiana con presenza internazionale, da 50 anni al fianco delle aziende italiane per sostenerne la crescita. Una sfida che Bonfiglioli ha voluto cogliere anche attraverso i corsi della Lean Factory School, che vogliono trasformare in azioni concrete i concetti della metodologia proprietaria del Lean World Class e

La Lean Factory School è la scuola di formazione innovativa pensata da Bonfiglioli Consulting Michele Bonfiglioli, AD di Bonfiglioli Consulting

toccare con mano la Digital Transformation in un ambiente che riproduce fedelmente un’azienda in miniatura. L’ANALISI DI BONFIGLIOLI CONSULTING The 2022 World Manufacturing Report definisce i nuovi trend nell’ambito della Supply Chain, pensando a una catena di approvvigionamento che comprende tutto, dalla consegna dei materiali di base dal fornitore al produttore fino alla consegna all’utente finale nell’ottica di nuove metodologie gestionali. Molto si può fare in ambiti strategici per rinsaldare e fortificare la supply chain. Per affrontare questi argomenti, Bonfiglioli, forte della sua esperienza, ha inoltre dato vita alla Lean Factory School, scuola di formazione innovativa che vuole trasformare in azioni concrete i concetti della metodologia proprietaria del Lean World Class® e toccare con mano la Digital Tranwww.interprogettied.com


“Matrici di portafoglio e di relazione sempre più evolute, sono fondamentali per assumere decisioni veloci ma in ogni caso basate su fatti e dati. Algoritmi di intelligenza artificiale – continua Michele Bonfiglioli – oggi ci aiutano a costruire correlazioni tra fattori di business e di rischio, definendo simultaneamente il tipo di relazione da sviluppare con i fornitori”. Attività di formazione all’interno della Lean Factory School

sformation in un ambiente che riproduce fedelmente un’azienda in miniatura. Di seguito alcune informazioni tratte dal Report. LA GESTIONE DEL MAGAZZINO Alla filosofia “Just in time” oggi è necessario affiancare un approccio “Just in case” per alcuni materiali sensibili, per un approvvigionamento critico: quindi non più sempre riduzione delle scorte al minimo e approvvigionamento in funzione della domanda dei consumatori, ma, per alcune categorie specifiche di prodotti, è preferibile al contrario un accumulo di scorte per poter avere a magazzino, in qualsiasi momento, tutto il necessario nel caso di un aumento repentino della domanda. Questo per poter fronteggiare in modo efficace eventuali picchi del mercato e per poter panificare le spese. “È una delle trasformazioni indotte della pandemia, durante la quale molte aziende hanno subìto forti interruzioni delle forniture, creando così un disallineamento tra la ripresa della domanda e la lenta reattività dell’offerta”, spiega Michele Bonfiglioli, seconda generazione dell’attività imprenditoriale di famiglia, pioniera del metodo lean in Italia dagli anni Novanta, che ha poi elaborato la metodologia propriewww.interprogettied.com

taria del Lean World Class. COME SELEZIONARE I FORNITORI La scelta non può più essere esclusivamente basata, come in passato, su fattori di costo, ma deve tener contro soprattutto della capacità di consegna di materiali anche nell’eventualità del verificarsi di rischi improvvisi e della comprovata attenzione all’ambiente e al rapporto con i dipendenti, in osservanza alla richiesta delle norme europee sulla sostenibilità ambientale e sociale. È sempre più necessario inoltre scegliere un approvvigionamento doppio o incrociato per rendere più stabile la supply chain, anche privilegiando catene locali o regionali meno esposte al rischio di crisi globali.

IL RUOLO DELL’AI Digitalizzazione delle filiere, condivisione in tempo reale dei dati operativi tramite piattaforme comuni e sviluppo di applicazioni di intelligenza artificiale, sono oggi i principali obiettivi da raggiungere. Grazie all’intelligenza artificiale è possibile un’analisi più rapida della supply chain, della domanda, delle operazioni, dei processi e delle procedure. L’AI si è dimostrata utile nella previsione della domanda e nella relativa pianificazione sincronizzata, nella gestione automatizzata del magazzino, nella progettazione e nello sviluppo automatizzati e nei servizi connessi alla gestione ad alto livello della rete di fornitura. L’uso di tecnologie e piattaforme digitali ha un impatto diretto sulla progettazione della supply chain. LA SICUREZZA AL PRIMO POSTO Infine, un capitolo fondamentale riguarda la cybersecurity: i rischi informatici sono oggi più elevati che mai e il loro impatto è sempre più grave sulle attività produttive. Questo significa che ogni organizzazione deve adottare le opportune misure di difesa. La mancata implementazione di strategie di sicurezza informatica, di piani di risposta, di informazioni chiare ai dipendenti su come reagire a un attacco informatico, unitamente alla mancanza di chiarezza sul framework normativo, aggravano i potenziali impatti negativi di tali attacchi. n.4 2023 - La Subfornitura

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ATTUALITÀ

DATI DI CONSUNTIVO

Secondo i dati UCIMU nel 2022 il settore macchine utensili ha segnato nuovi record che si scontrano però con un generale clima di incertezza che, secondo l’associazione, deve essere tamponato con un rafforzamento sul mercato internazionale.

Un comparto di imprese agili e orientate all’innovazione

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l 2022 è stato un anno positivo per l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione che ha registrato incrementi a doppia cifra e messo a segno nuovi record per gran parte dei principali indicatori economici, tra cui produzione e consumo. Con questi risultati, l’industria italiana di settore si è confermata, ancora una volta, tra i principali protagonisti dello scenario internazionale ove è risultata quarta nella classifica di produzione, export e consumo. Il 2023 chiuderà ancora con segno positivo, e dunque con nuovi record per il settore, ma la raccolta ordini della prima parte dell’anno segna un rallentamento abbastanza marcato determinato dal clima di generale incertezza. Questo, in sintesi, è il quadro illustrato dalla presidente di UCIMU-Sistemi per produrre Barbara Colombo in occasione dell’Assemblea dei soci a cui sono intervenuti: Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, Gian Maria GrosPietro, economista e presidente di Intesa Sanpaolo e Federico Visconti, magnifico rettore della LIUC Università Cattaneo. I CONSUNTIVI 2022 Secondo i dati di consuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di

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Impresa di UCIMU, nel 2022, la produzione italiana di macchine utensili, robot e automazione si è attestata a 7.280 milioni di euro, registrando un incremento del 15% rispetto al 2021. Il consumo è cresciuto, del 26%, a 6.311 milioni, determinando l’incremento sia delle consegne sul mercato interno (3.812 milioni; +21,6%) sia delle importazioni (2.499 milioni; +33,3%). In aumento anche le esportazioni che, nel 2022, si sono attestate a 3.468 milioni di euro, l’8,5% in più rispetto all’anno precedente. Il rapporto export su produzione è sceso, dal 50,5% del 2021, al 47,6% del 2022. Nel 2022, principali mercati di sbocco dell’offerta italiana sono risultati: Stati Uniti (482 milioni, +43,5%), Germania (306 milioni, -13,3%),

Cina (226 milioni, -0,7%), Francia (193 milioni, +9,6%), Polonia (188 milioni, +6,2%), Turchia (124 milioni, -3,9%), Spagna (119 milioni, +19,7%), Russia (99 milioni, -3,9%), Messico (84 milioni, +5,2%), Svizzera (74 milioni, +36,8%). La performance positiva dell’industria italiana del settore si è riflessa sul livello di utilizzo della capacità produttiva, la cui media annua è decisamente aumentata, passando dall’80,2% del 2021 all’86,6% del 2022. In crescita anche il carnet ordini, che si è attestato a 8 mesi di produzione assicurata, contro i 7,3 mesi dell’anno precedente. Il fatturato di settore ha raggiunto la cifra di 10.482 milioni di euro. www.interprogettied.com


I NUMERI DEL 2023 Nel secondo trimestre 2023, l’indice degli ordini di macchine utensili elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-Sistemi per produrre segna un calo del 21,8% rispetto al periodo aprile-giugno 2022. In valore assoluto l’indice si è attestato a 80,9 (base 100 nel 2015). Il risultato è frutto della riduzione della raccolta ordinativi che i costruttori hanno registrato sia sul mercato estero che sul mercato interno. In particolare, gli ordinativi raccolti all’estero risultano in calo del 10,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore assoluto dell’indice si attesta a 88,2. Sul fronte interno, gli ordini raccolti

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Barbara Colombo, Presidente di UCIMU-Sistemi per produrre

Secondo i dati UCIMU, nel 2022, la produzione italiana di macchine utensili, robot e automazione si è attestata a 7.280 milioni di euro

hanno segnato un arretramento del 38,3%, per un valore assoluto di 70,2. Su base semestrale la raccolta ordinativi cala del 23% rispetto ai primi sei mesi del 2022, per un valore assoluto dell’indice pari a 103. Gli ordini interni si riducono del 29,9% per un valore dell’indice del 97,5; gli ordini esteri segnano una riduzione del 18,2% per un valore assoluto di 107,1. “I dati appena elaborati dal nostro Centro Studi & Cultura di Impresa confermano le avvisaglie di rallentamento che avevamo già rilevato”, ha commentato Barbara Colombo, Presidente UCIMUSistemi per produrre. “Per questo chiediamo alle autorità di governo di intervenire al più presto per confermare e potenziare il piano transizione 4.0 che - a nostro avviso - deve prevedere, in via strutturale, un sistema modulare di incentivi fiscali che possano essere tra loro combinati e cumulati e che premino maggiormente chi investe in nuove macchine ove la digitalizzazione è anche abilitatore di sostenibilità”. LE PROPOSTE “Se analizziamo l’andamento dell’ultimo triennio 2021-2023,

appare evidente che l’Italia della macchina utensile esce rafforzata dalla crisi sanitaria a cui ha fatto fronte in modo più efficace ed energico di molti competitors, a partire dalla Germania”, ha spiegato Barbara Colombo. “Questi risultati dimostrano le nostre capacità e il valore del nostro modello di imprese agili e fortemente orientate all’innovazione. Ormai da diversi anni, le imprese del settore sono chiamate a operare in una situazione che definiamo di business unusual in cui i cambi di scenario rappresentano una variabile costante. Non è facile ma lo facciamo e lo faremo anche in futuro”. “In risposta alla situazione di incertezza generalizzata che si riverbera, di fatto, sulla raccolta ordini di questo primo semestre dell’anno, le imprese hanno individuato alcune sfide su cui intendono concentrarsi nel futuro di medio lungo periodo, per rafforzare il posizionamento nel mercato internazionale: innovazione che si traduce in digitalizzazione e sostenibilità, disponibilità di personale preparato, servitizzazione e internazionalizzazione”. DIGITALIZZAZIONE E SOSTENIBILITÀ Oggi la vera sfida dei costruttori in tema di innovazione è l’abbinata digitalizzazione-sostenibilità che si traduce sia nella capacità di realizzare sistemi che assicurino all’utilizzatore processi efficienti, caratterizzati cioè da un corretto uso delle risorse e adeguati tempi di produzione, sia nella possibilità di misurare l’impatto ambientale (per esempio carbon footprint) di ogni momento del processo di lavorazione. Questa evoluzione così rapida dei processi di innovazione di cui sono protagoniste le imprese non può però prescindere da un intervento di sostegno da parte n.4 2023 - La Subfornitura

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ATTUALITÀ

del Sistema Paese. “Per questo insistiamo sul potenziale del piano transizione 4.0”, aggiunge la presidente. “Nello specifico riteniamo che alla prima misura - che è quella attualmente in vigore e che consiste nel credito di imposta per gli investimenti in tecnologie di produzione digitali di ultima generazione - debba aggiungersi un secondo credito di imposta per gli investimenti in macchinari che vengono integrati tra loro per dar vita ad un sistema che implementa le due catene del valore, fisica e digitale. Infine, ci dovrebbe essere una terza misura che garantisca un credito di imposta per la sostenibilità, così da spingere le aziende verso la green manufacturing, in linea con le direttive europee”. DISPONIBILITÀ DI PERSONALE PREPARATO Le aziende italiane della macchina utensile rilevano grande difficoltà nel reperimento di personale preparato a operare nei propri impianti. Globalizzazione e digital transformation impongono, infatti, una revisione profonda delle competenze richieste agli addetti impiegati e trainano l’affermazione di nuove figure professionali che prima non esistevano. Da una recente indagine, condotta

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Globalizzazione e digital transformation impongono una revisione delle competenze richieste agli addetti impiegati e trainano l’affermazione di nuove figure professionali che prima non esistevano

da UCIMU, sul “Fabbisogno di figure e competenze professionali delle aziende del settore” emergono due aspetti particolarmente interessanti, il primo: alcune figure tecniche che definiremmo “tradizionali” sono ancora oggi centrali per l’attività delle imprese del settore e sono difficili da reperire; il secondo: per il futuro sono le figure con competenze digitali e di automazione, ma anche di gestione, a interessare maggiormente le aziende del settore. Questo significa che abbiamo necessità di entrare in contatto sia con giovani diplomati di istituti tecnici e ITS sia con laureati, non solo in ingegneria.

SERVITIZZAZIONE Sempre più aziende del settore stanno lavorando allo sviluppo di un’offerta che preveda, oltre alla vendita del prodotto fisico (la macchina), anche una serie di servizi a valore aggiunto che possano migliorare la soddisfazione dell’utilizzatore. Questa attività potrebbe divenire, tra l’altro, una interessante ulteriore fonte di reddito per i costruttori. INTERNAZIONALIZZAZIONE “Esportare è il nostro primo modo di presidiare il mercato internazionale ma non può e non deve essere l’unico”, aggiunge la Presidente. “Le aziende lo sanno e si stanno strutturando per poter meglio cogliere le opportunità (anche quelle ancora inespresse) offerte dalla domanda straniera sia di economie tradizionali come paesi dell’UE e Stati Uniti, sia di economie emergenti come Cina, India, Vietnam, Turchia. Vi sono poi quelle aziende che hanno sedi e filiali, per lo più commerciali e di assistenza post-vendita. Sono poche invece quelle che hanno stabilimenti produttivi all’estero. E su questo dobbiamo ancora migliorare”. www.interprogettied.com


FORMAZIONE

EPLAN collabora con ITS e scuole superiori

Lo skill shortage è ormai un dato di fatto che impatta sulla vita di aziende di ogni tipo. EPLAN è convinta che le aziende possano e debbano avere un ruolo di primo piano nel contribuire a colmare questa lacuna di competenze. Per questo l’azienda è impegnata ormai da diversi anni non solo a formare i professionisti, ma anche a supportare il mondo della formazione tecnica superiore. Ad oggi EPLAN collabora con circa 30 tra ITS e scuole superiori, a cui fornisce non solo licenze gratuite dei propri software di progettazione, ma anche aggiornamenti sui contenuti tecnici e sulle nuove normative oltre che docenze da parte di tecnici esperti nelle varie discipline (elettrica e fluidica in primis). Benché vi fossero in essere anche collaborazioni precedenti, è con la nascita degli ITS - ed in particolare dell’ITS Lombardia Meccatronica di Sesto San Giovanni, di cui l’azienda è socio partecipante fin dalle origini - che il tema formazione giovanile è diventato davvero rilevante per EPLAN in Italia. Da allora sono nate diverse collaborazioni con altri ITS ma anche con istituti secondari particolarmente avanzati presenti in www.interprogettied.com

alcuni distretti industriali - uno su tutti quello di Lucca. “Il valore aggiunto di queste realtà è il loro costante aggiornamento tecnologico, il profondo legame con il territorio e la capacità di creare progetti attorno cui far cortocircuitare aziende, scuole e professionisti”, spiega Stefano Casazza, Country Manager di Eplan, portando come esempio il caso del polo ITS di Lecco. “Ne nasce un circolo virtuoso che origina competenze aggiornate, trasversali e funzionali alle esigenze distrettuali”. Qui, il progetto “Digitalmente” ha permesso ad aziende e istituti di formazione, anche con indirizzi molto diversi tra loro (elettrico, elettronico, informatico e chimico), di unirsi dando vita ad un vero laboratorio multisettoriale. “Collaborando con istituti ed enti possiamo dare il nostro contributo nel formare persone capaci di operare con le più attuali tecnologie, ottenendo così un duplice risultato: qualificare meglio le competenze dei futuri professionisti e dare l’opportunità ai nostri clienti di trovare le risorse di cui hanno bisogno per crescere sui mercati”, conclude Casazza. n.4 2023 - La Subfornitura

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ATTUALITÀ

SUPPORTO ALLE IMPRESE

In un anno complesso, caratterizzato da shock importanti per l’economia globale, il Gruppo SACE incentiva la crescita sostenibile delle imprese: oggi sono più di 26.000 i progetti supportati attraverso il sostegno all’export, alla liquidità e agli investimenti green.

Il business del futuro deve puntare alla sostenibilità

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nvestire in digitalizzazione, innovazione e transizione energetica è la chiave in mano alle nostre imprese per rafforzare sempre di più la competitività sui mercati internazionali e crescere in modo sostenibile. Di questo e non solo parla il Rapporto Export di SACE, una guida che da 17 anni aiuta le imprese a orientarsi sui mercati esteri e a cogliere le opportunità di internazionalizzazione in un contesto globale sempre più complesso. Il 2022 è stato un anno caratterizzato da uno scenario globale complesso e incerto, con forti ripercussioni sulle attività economiche e di impresa. La crescita del PIL mondiale è stata pari al 3%, influenzata da eventi quali la crisi russo-ucraina, il caro energia e inflazione elevata (8%). Anche l’economia italiana è stata impattata e ha dato prova di resilienza, con un PIL che ha sfiorato una crescita del 4%, spinto da consumi e investimenti, e con l’export che è cresciuto circa del 20% sfiorando i 625 miliardi di euro. Tale dinamica riflette un rialzo dei prezzi superiori alle aspettative (+20%), a fronte di una componente in

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volume pressoché stazionaria (+0,1%). In questo contesto, SACE, tornata a marzo 2022 sotto il diretto controllo del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha continuato a perseguire la propria missione di sostegno alle imprese italiane, in Italia e nel mondo, attraverso un supporto crescente alle aziende in termini di impegno e operatività, conseguendo, al tempo stesso, risultati economicofinanziari positivi e una forte solidità patrimoniale. Il Rapporto Export 2023 evidenzia come le imprese che investono in sostenibilità e in tecnologia siano quelle che esportano di più e sono più competitive

sui mercati internazionali. Per tale motivo è necessario che le imprese modifichino il loro modello di business, integrando e investendo in queste direttrici. LE PROSPETTIVE Le prospettive macroeconomiche nel 2023 risultano relativamente positive, seppur indebolite da condizioni finanziarie globali poco favorevoli, minori spazi di politica fiscale, una progressiva erosione del potere d’acquisto dei consumatori e un rallentamento della produzione industriale. Il Pil mondiale continuerà a crescere (+1,7% e +2,5% nel 2023 e 2024), sebbene a un ritmo inferiore a quello dello scorso anno, menwww.interprogettied.com


tre per il commercio internazionale in volume si assisterà sostanzialmente a una stagnazione dei beni (-0,3% e +3,5%, rispettivamente), a fronte di una dinamica più vivace dei servizi (+5,8% e +12,2%). Negli ultimi anni i timori contingenti legati alla sicurezza sanitaria, energetica e alimentare hanno portato diversi Paesi a decidere nuovi interventi restrittivi agli scambi mondiali che, rendendo l’ambiente economico meno stabile, continuano a influenzare le decisioni di investimento delle imprese e a peggiorare la fiducia dei consumatori, con impatti sull’evoluzione del commercio di beni e in particolare quelli di settori altamente tecnologici e critici per la sicurezza nazionale e la e la competitività economica. Dopo la performance sostenuta registrata lo scorso anno (+20%), attribuibile principal-

mente alla “componente prezzi”, il valore dell’export italiano di beni proseguirà con una vivace dinamica anche quest’anno, seppure a un ritmo fisiologicamente inferiore rispetto ai due precedenti: nel 2023 le vendite

Tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale (IA) e il digitale rappresentano uno strumento strategico per lo sviluppo delle imprese in un mondo sempre più interconnesso

Per i beni a basse emissioni di carbonio (LCT), ossia quelli maggiormente legati alla transizione, l’export italiano nel 2021 ammontava a 32 miliardi di dollari

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oltreconfine supereranno i 660 miliardi di euro grazie a una crescita attesa del 6,8%, per proseguire a un ritmo del 4,6% nel 2024 e del 3,8% medio annuo nel biennio successivo. L’IMPORTANZA DEI TEMI GREEN Sostenibilità ambientale e transizione energetica sono concetti chiave per la lotta globale al cambiamento climatico. È necessario quindi individuare e quantificare i flussi internazionali di beni legati a questi temi per poter mappare i principali attori della transizione, avere una base per la negoziazione di accordi volti a ridurre le barriere al commercio di beni cruciali e individuare eventuali dipendenze in termini di approvvigionamento da specifici Paesi. Nel ventennio scorso, il valore del commercio inter nazionale di beni ambientali è cresciuto a un tasso medio annuo (CAGR) del 7,6% (superiore al +5,8% dell’export complessivo di beni), arrivando a superare i 1.750 miliardi di dollari. I principali attori sono l’Europa e l’Asia, quest’ultima a più rapida crescita. L’Italia si conferma nel n.4 2023 - La Subfornitura

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ATTUALITÀ

tempo al secondo posto tra gli esportatori europei. I forti investimenti per la transizione in corso, alla luce anche delle politiche europee di sostegno in materia, spingeranno anche l’export italiano di beni ambientali, attesto crescere quest’anno del 9,3% e il prossimo del 9,7%, accelerando poi a circa il 14% all’anno in media nel 2025-26. Restringendo il focus ai beni a basse emissioni di carbonio ( L C T ) , o s s i a q u e l l i m a g g i o rmente legati alla transizione, l’export italiano di questi prodotti nel 2021 ammontava a 32 miliardi di dollari, di cui oltre la metà composta da meccanica strumentale, seguita da apparecchi elettrici (ad esempio motori e generatori elettrici e quadri di distribuzione), altri investimenti (in particolare strumenti di misurazione e controllo) e mezzi di trasporto, specie i veicoli elettrici. Nei primi cinque prodotti esportati (tutti afferenti alla meccanica strumentale) il nostro Paese detiene quote di mercato rilevanti. 22

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INTELLIGENZA ARTIFICIALE E TECNOLOGIE 4.0 L e i m p re s e s t a n n o a t t r a v e rsando una nuova “rivoluzione industriale”, basata su fonti di energia non più fossile, ma sulle informazioni e sulla loro elaborazione. In questo senso, tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale (IA) e il d i g i t a l e r a p p re s e n t a n o u n o strumento strategico per lo sviluppo delle imprese in un mondo sempre più interconnesso. O g g i L’ I A è p re s e n t e g i à i n molti settori, è più diffusa tra le imprese con una maggiore propensione al commercio ed è ormai constatato che porti al miglioramento dei modelli di business e di supporto alla proiezione all’export, accrescendo di fatto la produttività delle imprese che ne fanno uso grazie a una più efficace gestione delle catene del valore e a minori costi commerciali. Come evidenziato anche dalle recenti indagini realizzate presso le imprese dal Centro Studi Tagliacarne-Unioncamere, ad esempio, circa il 67% delle

imprese che investe nelle tecnologie digitali esporta, contro il 44% di quelle che non investono. Per la piena efficacia dell’Industry 4.0 è necessario non solo la semplice adozione delle tecnologie, ma altresì l’innovazione del modello di business dell’azienda: le imprese che investono in 4.0 e innovano il proprio modello di business hanno infatti una probabilità di esportare superiore di circa tre volte rispetto a quelle che investono senza modificare il p ro p r i o m o d e l l o ( 1 4 , 5 % v s . 5,2%). La prima categoria è anche più presente rispetto alle imprese che non investono nel 4.0 nei mercati internazionali e si attende, in misura più diffusa, un aumento dell’export nel 2023 (47% vs. 30%). Grazie a un’evoluta industria manifatturiera e dell’automazione – merito anche di programmi di Industria 4.0. – l’Italia presenta già una forte specializzazione nella combinazione dell’IA con sistemi fisici quali per esempio sensori, impianti di automazione e robot, come anche sottolineato dai dati dell’Osservatorio Artificial Intelligence Politecnico di Milano. L’EXPORT ITALIANO DEI BENI IN VALORE Continuerà anche nel 2023 e nel 2024 il buon andamento dell’export italiano di beni in valore, comune a tutti i raggruppamenti e settori. Le pressioni inflazionistiche, protagoniste del 2022, hanno influenzato anche la performance delle nostre vendite nel mondo in una misura superiore alle aspettative. Lo scorso anno, infatti, le esportazioni italiane di beni sono cresciute in valore del 20% in termini tendenziali, confermando l’elevato ritmo di crescita registrato anche nel www.interprogettied.com


2021. La vivace dinamica dell’export i t a l i a n o è a t t e s a p ro s e g u i re anche nel 2023, seppure a un ritmo fisiologicamente inferiore rispetto ai due anni precedenti: secondo lo scenario base, nel 2023 le vendite oltreconfine supereranno i 660 miliardi di euro grazie a una crescita attesa del 6,8%. L’andamento resterà superiore alla media storica 2012-2019 (pari al 3,1%) anche l’anno prossimo quando è atteso un aumento del 4,6% e nel biennio successivo (+3,8% medio annuo). In particolare, per il settore dei metalli, prosegue dal 2021 la forte dinamica in valore delle esportazioni (+21,5% lo scorso anno), sostenute dai rincari delle materie prime seguite, prima, al rimbalzo della domanda post-Covid e, successivamente, al peggioramento delle condizioni di offerta a seguito dell’invasione dell’Ucraina. Anche l’industria metallurgi-

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Nel 2023 le vendite oltreconfine supereranno i 660 miliardi di euro grazie a una crescita attesa del 6,8%

ca, specie siderurgica, ad alto consumo di energia, ha dovuto fare i conti con l’aumento del prezzo del gas, necessario per alimentare i forni elettrici. Gli incrementi dei costi di approvvigionamento sono così stati trasferiti direttamente sui prezzi alla produzione. L’andamento dell’export del settore si confermerà sostenuto anche nel 2023 (+9,4%), per poi proseguire a un ritmo inferiore di circa un terzo l’anno prossimo (+3,2%). Nonostante il debole scenario globale di crescita che potrebbe limitare gli investimenti nel breve periodo, i metalli hanno il ruolo di protagonisti nella transizione verde e nella mobilità sostenibile: ad esempio, l’acciaio, di cui l’Italia è undicesimo produttore al mondo. Sempre in ottica green, il nostro Paese è il primo produttore europeo di acciaio da forno elettrico – fonderie a basso tenore di carbonio, a differenza degli altoforni tra-

dizionali – e tra i principali al mondo per la percentuale di produzione ottenuta a partire da rottame ferroso. L’export di meccanica strumentale, unico settore ad aver solo sfiorato la crescita a doppia cifra nel 2022 (+9,8%), registrerà un incremento ancora relativamente contenuto a +4,6% quest’anno, per poi attestarsi su un ritmo simile nel 2024 (+4,7%), in linea però con il dato nazionale. La fase di incertezza – influenzata da tensioni geopolitiche, rincari dell’energia e mancanza delle componenti elettriche ed elettroniche – ha complicato l’attività delle imprese italiane lo scorso anno e potrebbe rappresentare un limite per la domanda anche nel 2023. In ogni caso, l’Italia rimane tra i principali esportatori in alcuni comparti di eccellenza di questo settore, tra cui le macchine per il packaging, le macchine utensili e i macchinari tessili.

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APPUNTAMENTI SOMMARIO

FOCUS SU AUTOMAZIONE E FABBRICHE INTELLIGENTI

A&T alla conquista del Nordest Nuove opportunità generate dalla robotica collaborativa, Computer Vision per ottimizzare produttività e affidabilità, Smart Mobility per la logistica di fabbrica, gestione della privacy e sicurezza sul lavoro. E poi un focus su nuovi modelli di coinvolgimento degli studenti, per avvicinarli alla conoscenza delle tecnologie 4.0 e creare opportunità di matching con le aziende presenti in fiera. Infine, lo Startup Village, un progetto che animerà la fiera e attrarrà sul territorio le startup più interessanti e innovative a livello nazionale. Q u e s t i i t e m i a ff ro n t a t i all’incontro di kick off delle attività del Comitato Scientifico Industriale di A&T che ha riunito le università di Veneto, Friuli-Venezia Giulia, del Trentino e dell’Alto

Adige, insieme ad Accredia e T2i. Inizia così il lavoro sui progetti in vista della fiera A&T Nordest, l’unico evento espositivo italiano dedicato alle filiere industriali del Nordest con focus su automazione, affidabilità e fabbriche intelligenti che si terrà dal 25 al 27 ottobre 2023 alla fiera di Vicenza. “L’edizione di A&T Nordest sarà una pagina nuova per il mondo fieristico e un’opportunità per il territorio, proprio in virtù della lunga esperienza di A&T e dell’apporto del Comitato Scientifico nel massimizzare un’accelerazione e una contaminazione dall’incontro di aziende, idee e tecnologie abilitanti”, ha dichiarato Alberto Baban, presidente del CSI. “Siamo soddisfatti perché è stata riconfermata la volontà di portare un contributo

utile al territorio, mettendosi al suo servizio per realizzare una manifestazione espositiva che sia utile alla crescita competitiva delle aziende”, commenta Luciano Malgaroli, CEO di A&T. “La fiera e i contenuti che svilupperemo con l’apporto del Comitato Scientifico saranno funzionali a proporre contenuti che si traducano in messaggi

concreti e realmente applicabili dalle Pmi”. “Il nostro obiettivo come SMACT è quello di mettere a sistema le competenze 4.0 a favore del tessuto imprenditoriale, di creare meccanismi virtuosi di “contaminazione” tra impresa e mondo della ricerca”, dichiara Matteo Faggin, direttore generale del Competence Center.

MECSPE - Focus mediterraneo 23 - 25 novembre 2023 Bari mecspebari.it

Samuexpo 1 - 3 febbraio 2024 Pordenone www.fierapordenone.it/ eventi/samuexpo-2024

Lasys 4 - 6 giugno 2024 Stoccarda, Germania messe-stuttgart.de/lasys

L’agenda SAVE 18 - 19 ottobre 2023 Verona exposave.com A&T 25 - 27 ottobre 2023 Vicenza aetevent.com EuroBLECH 25 - 28 ottobre 2023 Hannover, Germania euroblech.com Blechexpo 7 - 10 novembre 2023 Stuttgart, Germania blechexpo-messe.de

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Global Automotive Componentis and Suppliers 5 - 7 dicembre 2023 Stuttgart, Germania globalautomotivecomponentsandsuppliersexpo.com Nortec 23 - 26 gennaio 2024 Amburgo, Germania nortec-hamburg.de

Fornitore Offresi 15 - 17 febbraio 2024 Milano fornitoreoffresi.com Mecspe 6 - 8 marzo 2024 Bologna www.mecspe.com/it Mecfor 28 - 30 marzo 2024 Parma www.mecforparma.com/it

AMB 10 - 14 settembre 2024 Stoccarda, Germania messe-stuttgart.de/amb BI.MU 9 - 12 ottobre 2024 Milano bimu.it Autopromotec 21 - 24 maggio 2025 Bologna autopromotec.com

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MACCHINE UTENSILI

SICUREZZA 4.0

Automatizzare la movimentazione è fondamentale per non mettere a rischio la sicurezza dei lavoratori. Per questo ISTech ha realizzato un robot antropomorfo capace di prelevare i pezzi, pallettizzarli e inviare a magazzino il pallet pronto sostituendolo con il nuovo da caricare.

Taglio metalli: un robot antropomorfo a supporto degli operatori

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a 25 anni ISTech è conosciuta per alte prestazioni delle sue segatrici, ma non solo: la capacità dell’azienda di creare soluzioni automatizzate che integrano a monte e a valle l’attività di taglio metalli, con funzioni di carico e scarico dei pezzi, è apprezzata da molte importanti realtà del settore che vogliono aumentare l’efficienza e la produttività del proprio reparto di taglio. Recentemente ISTech ha realizzato, per un’azienda esperta nel settore dei riduttori industriali, alcune soluzioni innovative che permettono di alleggerire il carico di lavoro degli operatori, velocizzare il ciclo produttivo e aumentare efficienza e competitività. “Nel taglio di barre e tubi di metallo lunghi e pesanti, automatizzare la movimentazione è fondamentale per evitare agli operatori di dover compiere manualmente lavori gravosi e con intuitivi rischi per la sicurezza”, spiega Alberto Parola, responsabile tecnico dell’azienda. “Per questo molti nostri clienti ci chiedono soluzioni per il carico e lo scarico dei pezzi da lavorare. Ogni processo produttivo è una storia a sé; un 26

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punto di forza della nostra azienda è la capacità di personalizzare le offerte per ottimizzare l’efficienza del processo produttivo”. ISTEch fornisce infatti una vasta gamma di caricatori – a stazioni mobili, a piano inclinato o a fasce –compatibili con i principi di Industria 4.0 e che utilizzano software perfettamente integrabili con i sistemi di fabbrica; diverse sono anche le soluzioni di scarico dei pezzi tagliati realizzate da questo produttore, come i sollevatori magnetici in grado di prelevare i pezzi tagliati e pallettizzarli. SOLUZIONI ROBOTICHE A 360° “La sfida che ci siamo trovati davanti questa volta andava oltre il problema della pallettizzazio-

ne”, prosegue Parola. “I pezzi da movimentare erano di dimensioni e peso notevoli: dalle barre di partenza il macchinario ricava infatti alberi lunghi dai 500 ai 1600 mm, con diametri fino a 250 mm e un peso che può arrivare ai 250 kg. Per garantire continuità al processo, era necessario che l’impianto non si limitasse a pallettizzare i pezzi, ma fosse in grado di interfacciarsi anche con il magazzino automatico”. Per soddisfare queste esigenze ISTech ha realizzato un robot cartesiano in grado di pallettizzare i pezzi, suddividendoli in base alla dimensione e inviandoli al magazzino automatico; qui i pallet vengono posizionati in modo da assicurare la disponibilità di www.interprogettied.com


pezzi tagliati alle macchine che effettuano le lavorazioni successive. “Il sistema si è rilevato efficiente”, aggiunge Parola. “Ma poiché il miglioramento continuo è un obiettivo interiorizzato per noi come per i nostri clienti, non ci siamo accontentati di questa soluzione efficiente e la abbiamo portata a un livello successivo”. Il più nuovo fra gli impianti forniti da ISTech al cliente comprende infatti un robot antropomorfo: un braccio meccanico che preleva i pezzi, li pallettizza e, grazie al sistema di scambio dati con navetta progettato da ISTech, invia a magazzino il pallet pronto e lo sostituisce con un nuovo pallet da caricare. Lo stesso principio si applica alla cesta con gli scarti di lavorazione che viene inviata al suo posto nel magazzino e sostituita con una nuova cesta da riempire. L’interfaccia fa sì che l’impianto fornisca alla navetta una notevole quantità di informazioni utili, che includono il codice prodotto, il numero di pezzi tagliati e il peso complessivo, per non eccedere la capacità di carico della navetta stessa. Il processo produttivo www.interprogettied.com

può così svolgersi con fluidità e senza interruzioni, minimizzando la necessità di interventi da parte degli operatori. IL CUORE DELL’IMPIANTO Al centro dell’innovativo sistema di carico e scarico si trova una segatrice ISTech: in questo caso è stata scelto il modello Power 440 XL 1000. Questa segatrice a controllo numerico è in grado di gestire barre fino a 440 mm di diametro: una volta indicato il tipo di materiale e la dimensione del pezzo, imposta i parametri, ritarandoli in continuo durante la lavorazione per garantire le migliori prestazioni. La speciale motorizzazione del carro che assicura posizionamenti precisi al centesimo di millimetro. La vite a ricircolo di sfere, posta sulla testa di taglio, permette alla macchina di regolare in automatico e con la massima p re c i s i o n e l ’ a v a n z a m e n t o d i taglio, in base a forma e materiale della barra: una flessibilità fondamentale nel caso di aziende che lavorano prodotti non uniformi, con conseguenti necessità di regolazione

Le soluzioni automatizzate di ISTech permettono di alleggerire il carico di lavoro degli operatori, velocizzare il ciclo produttivo e aumentare efficienza e competitività dell’azienda

La segatrice ISTech Power 440 XL 1000 è in grado di gestire barre fino a 440 mm di diametro

più frequenti. Con la stabilità garantita dai suoi 4800 kg di peso, Power 440NC minimizza le vibrazioni, garantendo tagli silenziosi e massimizzando la durata delle lame. L’unità di taglio scorre su due robuste colonne di guida cromate che conferiscono solidità all’insieme; i guida-lama garantiscono la massima precisione del taglio; il tensionamento automatico della lama, con rilasci a macchina ferma, prolunga la vita utile dell’utensile. La corsa del carro alimentatore di questo modello è di 1000 mm in un singolo passaggio. “Infine, come per tutti gli impianti automatizzati che realizziamo, anche in questo caso esiste la possibilità di controllare i parametri di produzione e svolgere i più comuni interventi di manutenzione anche da remoto, garantendo un funzionamento in continuo anche senza la presenza costante dell’operatore”, conclude Parola. Power 440 XL 1000 è difatti i n g r a d o d i d i a l o g a re c o n i l gestionale aziendale: programmi di taglio e regolazioni sono attuabili da remoto, monitorando il lavoro della segatrice dallo smartphone e ricevendo assistenza in teleservice.

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MACCHINE UTENSILI

ENERGIA EOLICA

Lavorazione di boccole per cuscinetti radenti Negli ultimi anni l’energia eolica è diventata socialmente più rilevante, tuttavia, i parchi eolici devono diventare ancora più efficienti per poter conservare le risorse. È proprio qui che entra in gioco Miba Gleitlager Austria GmbH con i suoi cuscinetti idrodinamici per turbine eoliche. Miba utilizza un elevato numero di centri di tornitura-fresatura Hyperturn 100 Powermill di Emco per lavorare le boccole richieste per i cuscinetti radenti.

L’energia eolica è un faro di speranza e fonte di energia pulita. Da più di cinque anni, quindi, l’azienda di Laakirchen lavora anche a soluzioni di cuscinetti per il cambio delle turbine eoliche. “Grazie alla nostra vasta conoscenza nell’applicazione della tecnologia e dei materiali, possiamo offrire soluzioni di cuscinetti personalizzate ed economiche per turbine eoliche oltre i limiti delle altre tecnologie di cuscinetti”, afferma Wolfgang Stadlmayr, Project Manager presso Miba

Gleitlager Austria GmbH. Ma le turbine eoliche risentono anche dell’economia di mercato e devono quindi funzionare nel modo più efficiente possibile. Il design dell’Huperturn 100 Powermill con un potente mandrino principale e il contromandrino, un asse B con azionamento diretto per complesse lavorazioni simultanee a 5 assi e un sistema aggiuntivo di torretta inferiore offre la possibilità di una lavorazione completa di componenti complessi.

“Insieme a Emco, siamo riusciti a convertire il processo di produzione delle nostre boccole per cuscinetti eolici Miba in una lavorazione completa dal processo affidabile e quindi di ottimizzarlo in modo significativo”, ha spiegato Wolfgang Stadlmayr, Project Manager presso Miba Gleitlager Austria GmbH. Componenti chiave del portafoglio prodotti Miba Wind sono le boccole sferiche e gli anelli reggispinta. Le boccole sono realizzate

INDUSTRIA 4.0

Foratura e fresatura automatiche per migliorare la produttività

Dalla collaborazione tra SDProget e Automation Tech nasce DrillingTech: l’unità di foratura e fresatura che consente all’operatore di preparare le piastre di supporto di quadri elettrici, armadi e contenitori in modo automatico, garantendo massima precisione ed efficienza. Oltre alle piastre interne, con questa soluzione è possibile forare i pannelli esterni per il fissaggio di pulsanti, lampade, pannelli 28

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operatore, strumenti, ventole, condizionatori e tanto altro. DrillingTech è pilotabile direttamente da SPAC Automazione, il CAD professionale di SDProget per la progettazione elettrica in ambito automazione industriale. Accedendo al software di progettazione, il tecnico sarà in grado di svolgere una serie di funzioni, tra cui: • generare in automatico lo schema di foratura, oppure,

editarlo manualmente; • esportare i dati di foratura in Excel; • esportare lo schema su dei file di lavorazione per DrillingTech. Nello specifico, la macchina è in grado di eseguire tutte le lavorazioni necessarie a forare, fresare, filettare e rifinire lamiere in acciaio non legato e acciaio inox, partendo direttamente dallo schema di foratura generato in automatico da SPAC Automazione, grazie alla funzione “Genera il disegno di foratura della piastra”. Se, invece, il tecnico necessita di personalizzare lo schema di foratura, potrà farlo selezionando determinate funzioni. Una volta terminato lo schema di foratura, il progettista può generare un file Excel per verificare i dati in forma tabellare o

elaborare manualmente i parametri di foratura, selezionando su SPAC Automazione la funzione “esporta dati di foratura in Excel”. Infine, scegliendo l’opzione “esporta Schema di Foratura in DXF e CSV per DrillingTech” il software CAD genera i file con le matematiche di foratura. A quel punto, il tecnico li invierà all’interfaccia di DrillingTech per elaborare la procedura di foratura automatica. Questa soluzione rientra nel concetto di Industria 4.0; la macchina viene connessa ai sistemi di fabbrica e alle postazioni di progettazione, il progettista invia i dati in macchina e l’operatore posiziona in macchina gli elementi da lavorare ed esegue le operazioni. www.interprogettied.com


MACCHINE

EFFICIENZA ENERGETICA

Tecnologia di monitoraggio e allarme remoto per sistemi d’aria compressa no più frequentemente. I report riepilogativi mensili sullo stato generale e sui parametri operativi includono i requisiti di assistenza pianificati imminenti, nonché la manutenzione preventiva basata sui dati ottenuti. “ I n o s t r i c l i e n t i e u ro p e i continuano a richiedere s o l u z i o n i i n g r a d o d i migliorare i costi operativi e, soprattutto, l’efficienza energetica”, ha spiegato David De Pril, direttore della gestione dei prodotti e dell’organizzazione marketing. “Manteniamo la nostra attenzione sulla tecnologia e sull’IoT per realizzare sistemi di aria

E L G i C o m p re s s o r s E u ro pe, una filiale di ELGi Equipments Limited, uno d e i p r i n c i p a l i p ro d u t t o r i m o n d i a l i d i c o m p re s s o r i d’aria, ha annunciato l’int ro d u z i o n e d i A i r A l e r t , il suo nuovo sistema di monitoraggio delle macchine basato sull’IoT. Abilitando l’analisi dei dati e il monitoraggio in tempo reale dei paramet r i d e l c o m p re s s o re d ’ a ria, Air Alert di ELGi è un servizio di trasmissione e analisi dati che monitora i parametri critici per ridurre al minimo i tempi di fermo e massimizzare l’efficienza. Il servizio consente ai Clienti di agire in tempo ed evitare potenwww.interprogettied.com

ziali guasti con il monitoraggio remoto 24 ore su 24, 7 giorni su 7 del sistema d’ aria compressa. Il dispositivo lavora fornendo grafici di tendenza e informazioni sui parametri operativi tra cui pressione di scarico, temperatura dell’olio, velocità dell’azionamento a frequenza variabile (VFD), ore di funzionamento totali, viaggi e avvisi su un’interfaccia online live accessibile in remoto da qualsiasi parte del mondo. Air Alert informa inoltre i Clienti ed i Channel Partner ELGi sulla manutenzione programmata, sul verificarsi dei guasti e prevede le anomalie che si verifica-

compressa digitalizzati che offrono vantaggi tangibili in termini di costi di proprietà”. I dati operativi e prestazionali dei compressori vengono acquisiti da Air Alert dal controller del compressore, trasmessi in forma crittografata e inviati a server sicuri e dedicati nel cloud. Gli algoritmi intelligenti lavorano quindi sui dati inviati al cloud per consentire una previsione intelligente con avvisi, report e tendenze utilizzabili, che vengono restituiti agli operatori sotto forma di d a s h b o a rd u t i lizzabili di facile lettura.

Via Novi 101/b - 15060 Basaluzzo (AL) tel. 0143487763 - info@tecnostampofusione.it www.tecnostampofusione.it

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MACCHINE

ACCELERAZIONE DEI PROCESSI

Un referente unico, dal progetto alla carpenteria Un unico terzista, in grado di farsi carico di tutti i processi di produzione: Italprogetti va oltre la semplice realizzazione di manufatti in lamiera, affiancando il cliente nello sviluppo e nella realizzazione dei progetti più complessi. Italprogetti è una realtà nata nel 1990 come ufficio di progettazione impegnato nello sviluppo dei disegni tecnici di macchine e impianti. Oggi Italprogetti si occupa in particolare di carpenteria medio leggera. In quanto terzisti non hanno uno specifico settore di riferimento, ma sul mercato sono riconosciuti per la costruzione di sistemi di ventilazione per asciugatura e accoppiamento per macchine da stampa per materiale da imballaggio, forni e sistemi di riscaldamento per il settore del tessuto non tessuto, impianti per il settore del riciclo dei rifiuti. Nel mondo della macchina utensile, inoltre, l’azienda vanta una esperienza significativa nella costruzione di carenature per torni e fresatrici. Per far fronte a processi altamente complessi, dove la qualità rappresenta un concetto preponderante, attenti all’ambiente e alla sicurezza del personale e collaborando con multinazionali, nel tempo sono state acquisite le certificazioni ISO 9001, ISO 14001 e ISO 45001. Affidarsi a subfornitori è prassi comune nell’industria, ci si può così concentrare sulle principali attività dell’azienda (tipicamente la progettazione, l’assemblaggio e il collaudo finale), lasciando ad altre realtà la gestione della costruzione dei diversi gruppi e componenti del macchinario. “È questo che fa Italprogetti”, spiega Gianluca Audisio, responsabile commerciale dell’azienda. “Ci siamo strutturati per offrire ogni genere di supporto: ci occupiamo dell’acquisto delle materie prime e dei prodotti commerciali, mentre il nostro uffi30

La Subfornitura - n.4 2023

cio tecnico può affiancare il cliente nel processo di industrializzazione dei progetti. Poi ci sono i reparti di produzione, al cui interno vengono svolte le operazioni di taglio laser, piegatura, saldatura, verniciatura, montaggio, impiantistica elettrica e pneumatica, imballaggio. Il cliente finale ha così un singolo referente che si occupa di ogni cosa”. VANTAGGI MISURABILI I vantaggi per il committente sono molteplici e possono essere misurati a diversi livelli. “Innanzitutto, non occorre rivolgersi a più aziende”, spiega Audisio. “Doversi fare carico della gestione di più società, coordinandone le attività tramite un evidente impegno logistico e organizzativo, è da sempre un compito complesso e lo è diventato ancora

di più negli ultimi anni. Occorre inoltre mettere in conto possibili problemi: accorgersi di una anomalia in fase avanzata di montaggio significa dover quasi ripartire da zero, talvolta senza riuscire a identificare le effettive responsabilità tra le aziende coinvolte. Per fortuna non è sempre così, sul mercato ci sono ottimi terzisti che compiono egregiamente il proprio lavoro, ma questa frammentazione introduce un elemento di rischio che oggi non è più accettabile. Ecco perché, con 45 dipendenti e tutta la tecnologia necessaria al nostro interno, siamo predisposti per gestire e costruire macchine, impianti o singoli componenti. Di fatto in questo modo si snellisce l’intero processo, con conseguente risparmio di tempo e di risorse, anche economiche”. www.interprogettied.com


COMPONENTI

IN ACCIAIO INOX

Cerniere con modelli in lamiera e per applicazioni nautiche Il produttore di componenti standard Norelem amplia la sua gamma di cerniere con l’aggiunta di nuove varianti in acciaio inox. Queste cerniere sono realizzate in acciaio inossidabile di alta qualità A4 1.4401 e sono disponibili con foro di montaggio o vite di serraggio. L’acciaio inossidabile di qualità A4, spesso indicato come acciaio inossidabile di qualità nautica, contiene percentuali più elevate di cromo e nichel rispetto ad altre forme di acciaio inossidabile, il che lo rende resistente alla corrosione e meno reattivo in generale. Ciò significa che le nuove cerniere inserite nel catalogo sono adatte all’uso

in applicazioni nautiche. Le cerniere possono essere utilizzate sia per l’apertura a destra che a sinistra e hanno un angolo di apertura di 180°. Sono resistenti alle vibrazioni e sono protette in generale dall’usura grazie al perno invisibile e saldato. Oltre alle nuove cerniere in acciaio inox di qualità A4, Norelem sta ampliando la sua gamma di cerniere in lamiera con sette varianti a vite. Analogamente alle nuove cerniere in acciaio inox di qualità A4, le nuove cerniere in lamiera possono essere utilizzate per le porte interne, ma hanno un angolo di apertura maggiore,

pari a 270°. Le nuove aggiunte alla gamma di cerniere in lamiera possono essere ulteriormente suddivise in cinque forme diverse. La prima, la forma A, comprende cerniere con ali di due lunghezze leggermente diverse. Queste nuove cerniere di forma A sono disponibili sia in acciaio inox A2 che in acciaio normale. Le cerniere di forma B sono caratterizzate da un’ala molto più corta dell’altra, che consente di ottenere un fissaggio più robusto. Come la forma A, anche le nuove cerniere in lamiera forma B sono disponibili sia in acciaio inox A2 che in acciaio normale.

Le cerniere di forma C e D sono cerniere con ali uguali che possono essere agganciate e sganciate, con la forma C progettata per il montaggio sul lato destro e la forma D per il montaggio sul lato sinistro. Sia la forma C che la forma D sono disponibili esclusivamente in acciaio inox. Infine, le cerniere di forma E sono cerniere rettangolari con perno fisso, disponibili in acciaio cromato e in acciaio ottonato. Le nuove cerniere in lamiera forma A e forma B sono dotate di un ingrassatore che consente di rilubrificarle nel caso in cui si irrigidiscano.

FABBRICA INTELLIGENTE

Sensori per il monitoraggio real time

Turck Banner, specializzata nella produzione di sistemi, prodotti e soluzioni per il mondo dell’automazione industriale, lancia sul mercato italiano due nuovi componenti: il sensore CMVT combinato di vibrazione/temperatura con IOLink ideale per il condition www.interprogettied.com

monitoring degli impianti; e il sensore Radar T30RW Washdown pensato per il rilevamento di posizione in applicazioni estreme. Due soluzioni che integrano e ottimizzano il processo produttivo della fabbrica intelligente. Il sensore CMVT con IO-

Link è un sensore combinato che rileva vibrazioni e temperature interne per un retrofitting immediato del condition monitoring degli impianti esistenti. Il CMVT rileva le vibrazioni su tre assi e le valuta internamente. L’uscita di commutazione è adatta per la creazione di applicazioni retrofit e stand alone, e può essere utilizzata direttamente come trigger per una spia luminosa, senza necessità di integrazione nei sistemi di controllo esistenti. La messa in servizio del sensore è semplice grazie al Turck Vibration Monitor. Il nuovo sensore radar T30RW Washdown invece offre le stesse prestazioni potenti e

affidabili del sensore T30R da 15 metri, ma incorpora un alloggiamento per impieghi gravosi con grado di protezione IP69K e un manicotto in polipropilene sulla canna per proteggere il sensore in ambienti particolarmente difficili. È adatto ad applicazioni di lavaggio ad alta temperatura e ad alta pressione e offre un’eccellente compatibilità chimica generale. Rileva con precisione i bersagli e fornisce un segnale di ritorno robusto, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche esterne, dalle variazioni di temperatura, dall’umidità, dalle precipitazioni, dalla luce solare o dall’oscurità. n.4 2023 - La Subfornitura

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COMPONENTI A pagina 36 del n.3/2023 de La Subfornitura è stata erroneamente invertita l'immagine riferita alla notizia dell'azienda Igus con quella riferita all'azienda Ct Meca. Ci scusiamo con i lettori e con entrambe le aziende interessate e ripubblichiamo in questa pagina le due notizie con le immagini corrette.

SERVIZI DIGITALI

La realtà virtuale per soluzioni innovative e accessibili Quest’anno, alla fiera di Hannover, igus è stata presente con due aree espositive: uno stand dedicato alle soluzioni smart plastics e un secondo stand con novità digitali che hanno svelato le molteplici opportunità di un mondo virtuale parallelo. Nel mondo digitale ingegneri e progettisti si possono incontrare per creare insieme modelli 3D di nuovi macchinari, impianti e veicoli in scala 1:1, evitando costose trasferte e relative emissioni di CO2. La realtà virtuale dell’iguverse consente di sviluppare i prodotti in modo più rapido, sostenibile, affidabile e conveniente, facilitandone la messa in funzione. Nel metaverso ideato da igus è possibile, inoltre, organizzare corsi di formazione e gestire interventi di manutenzione. “Le opportunità che la realtà virtuale offre al mondo dell’ingegneria meccanica sono affascinanti. Vogliamo utilizzare attivamente e sfruttare al

massimo questa tecnologia, fin da subito”, ha spiegato Frank Blase, amministratore delegato di igus. “Puntiamo a sviluppare soluzioni innovative accessibili con facilità anche da piccole e medie imprese con budget più limitati e competenze meno estese”. Nel medio periodo, igus ha quindi in programma di mettere a disposizione l’iguverse come servizio digitale di cui le aziende potranno avvalersi senza sostenere alcun costo di sviluppo. Tra le novità digitali presentate in anteprima all’Hannover Messe anche igusGO, un sistema di intelligenza artificiale che, in pochi secondi tramite smartphone, trova e ordina il giusto pezzo di ricambio. Utilizzando questa nuova app basata sul cloud, l’utente può scattare una foto del suo prodotto o del suo macchinario che viene analizzata dall’AI per suggerire i componenti igus esenti da lubrificazione che potrebbero essere utilizzati per ottimizzarne i costi.

Sul fronte delle novità di prodotto, continua a crescere la gamma di robotica low-cost igus che favorisce l’automatizzazione delle medie imprese. A partire da maggio 2023 è disponibile ReBeL KID, il nuovo piccolo cobot dotato, su richiesta, anche di comandi vocali e proposto a un prezzo entry level (3.999 euro). ReBeL KID è una delle tante soluzioni offerte sul marketplace RBTX di igus, dove i clienti possono trovare oltre 350 progetti di

automatizzazione, da prendere come esempio concreto o da implementare subito sul campo. Oltre alla gamma di automazione e robotica low cost, igus ha numerose novità smart plastics. Grazie a questi prodotti le aziende possono cogliere le opportunità dell’industria 4.0 avviando, con costi contenuti, processi di Condition Monitoring (monitoraggio delle condizioni) e di Predictive Maintenance (manutenzione predittiva).

PER PIÙ SETTORI APPLICATIVI

Accessori per sistemi di movimentazione e convogliamento Ct Meca propone una vasta gamma di accessori per la realizzazione di sistemi di movimentazione e convogliamento: • Profilati in alluminio e accessori (elementi di montaggio...) • Sfere portanti per tutti i tipi di carichi, disponibili in diversi materiali per ottimizzare l’utilizzo finale del prodotto (acciaio, inox o plastica) • Rulli liberi e ruote omnidirezionali per i sistemi di movimen32

La Subfornitura - n.4 2023

tazione a gravità • Catene a tapparella in acetale o inox e accessori • Supporti con cuscinetti • Piedi e rotelle per ogni tipo di carico Questi accessori sono utilizzabili in diversi settori di applicazione tra i quali il settore medicale e agroalimentare. Per la manutenzione dei macchinari la maggior parte di questi componenti è in pronta consegna. www.interprogettied.com


COMPONENTI

TRAFILATURA DELL’ACCIAIO

Cuscinetti a pieno riempimento di rulli cilindrici

Il supporto di NSK si è dimostrato vitale per un’azienda che lamentava continui cedimenti dei cuscinetti montati sui rulli della trafila. Grazie all’intervento di NSK, che ha individuato il problema e consigliato la soluzione ottimale, il cliente sta ottenendo risparmi per oltre 1,2 milioni di Euro all’anno. I cedimenti dei

cuscinetti causavano tempi morti eccessivi dovuti a circa 75 fermi impianto al mese, unitamente a costi di manutenzione elevati, provocando forte preoccupazione alla dirigenza aziendale. Era quindi prioritario trovare urgentemente una soluzione tecnicamente affidabile e, a tale scopo, il produttore di filo d’acciaio si è rivolto a NSK e al suo team di esperti altamente qualificati. Conducendo un’analisi approfondita dei cuscinetti guasti e una revisione dell’applicazione, i tecnici di NSK hanno individuato il problema nella lubrificazione e nella tenuta dei cuscinetti utilizzati fino a quel momento. In

T R AT TA M E N T I T E R M I C I

particolare, analizzando la lubrificazione è stato riscontrato come il grasso a base di grafite non fosse idoneo per l’applicazione. Il problema era poi aggravato da un processo di trafilatura continua dell’acciaio con carichi elevati e condizioni operative gravose. La soluzione è stata individuata in un nuovo pacchetto di cuscinetto e lubrificazione consigliato da NSK. La proposta a valore aggiunto consiste in un cuscinetto sigillato a due corone di rulli cilindrici lubrificato con una speciale grasso al litio. I cuscinetti a pieno riempimento di rulli cilindrici di NSK sono

dotati di tenute striscianti ad alte prestazioni che impediscono l’ingresso di sostanze contaminanti o acqua. I supporti sigillati, prelubrificati con grasso al litio, offrono un elevato coefficiente di carico per un supporto in direzione radiale e assiale. Il passo successivo è stato quello di mettere alla prova la nuova combinazione cuscinetto/lubrificante con un test accurato. I risultati sono stati positivi, con un prolungamento della durata del cuscinetto del 40%, che a sua volta ha prodotto un aumento significativo della produttività e una riduzione dei costi di manutenzione.

Carbotempra è una azienda di trattamenti termici, con impianti di ultima generazione, dotata di laboratorio per prove metallurgiche e tecnologiche. L’azienda è specializzata nella tempra di acciai per cuscinetti e speciali, nella cementazione gassosa e carbonitrurazione.

Laboratorio metallurgico www.giovettiadv.com

Cementazione Carbonitrurazione Tempra e rinvenimento Sottoraffreddamento Normalizzazione Ricottura normale e in bianco

Con il fuoco non scherziamo www.interprogettied.com

Sabbiatura

Via N. Sauro, 12 - 20862 Arcore (MB) Tel. +39 039615545 / +39 0396013244 www.carbotempra.it

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TRANSIZIONE DIGITALE

VIRTUAL COLLABORATION E DIGITAL TWIN

Per aumentare l’efficienza e ridurre i costi le aziende di FSM dovrebbero optare per una tecnologia capace di fornire tutte le funzionalità necessarie, oltre a rendere i tecnici sempre più indipendenti nell’esecuzione delle proprie mansioni.

Migliorare l’efficienza con la tecnologia FSM

di Elliott Kim, Solution Engineering Director di OverIT

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ello scenario attuale, l’inflazione è la discriminante che, sia sul piano nazionale che su quello globale, ha portato le aziende di Field Service Management (FSM) a rivalutare le proprie strategie di ottimizzazione ed efficientamento dei processi, specie quando i costi a essi relazionati frenano la crescita del personale. A ciò si aggiunge che, anche in assenza di fattori che minacciano l’intero settore, massimizzare l’efficienza si riflette nel raggiungimento da parte dell’azienda degli obiettivi di crescita e redditività a lungo termine. In quest’ottica, scegliere e adottare lo strumento giusto può rivelarsi la strategia vincente da implementare per promuovere dinamiche virtuose e generare redditi supplementari. Per fare ciò, le aziende di FSM dovranno optare per soluzioni capaci di fornire, attraverso un’unica piattaforma, tutte le funzionalità necessarie, dalla schedulazione ed esecuzione delle attività fino alla collaborazione virtuale, oltre ad avanzati sistemi GIS. In una prospettiva pratica, è evidente che 34

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l’impiego di più applicazioni di terze parti implica un effort superiore in termini di implementazione e manutenzione rispetto all’adozione di un’unica piattaforma capace di coprire esigenze operative assai diverse tra loro, per quanto interconnesse. Per questo, l’impatto positivo della tecnologia di Field Service Management può garantire un’esperienza di alto livello al clien-

te, riducendo al minimo le attività del provider. Ne deriva che l’approccio più efficace per aumentare l’efficienza e, di conseguenza, ridurre i costi sia quello di consentire ai tecnici di svolgere le mansioni assegnate in modo più semplice, rapido e sicuro. Infatti, in aggiunta all’obiettivo primario legato all’incremento dell’efficienza, garantire modalità operative ottimizzate ai tecnici sul campo si traduce in un minore carico sui call center e infonde nei clienti delle aziende di Field Service una maggiore fiducia nelle competenze e nell’esperienza dell’azienda. Una soluzione di FSM completa si rivela una risorsa decisiva nella gestione del turnover dei dipendenti, fungendo da ponte generazionale e strumento di formazione tra le risorse con maggiore anzianità in azienda e i neoassunti. Percorsi ottimizzati e dispositivi mobile di www.interprogettied.com


ultima generazione con possibilità di visualizzare su schermo schemi, manuali e storico degli interventi, sono tra i principali fattori chiave dell’efficientamento operativo sul campo. VIRTUAL COLLABORATION: UNA TECNOLOGIA IN EVOLUZIONE La tecnologia di Virtual Collaboration supporta i tecnici nella fase di diagnosi delle problematiche verificatesi in campo o a risolverle da remoto, a prescindere dal loro livello di esperienza. Quella della Virtual Collaboration è una tecnologia in costante evoluzione che, grazie all’integrazione del Machine Learning, è in grado di prevedere i componenti necessari a eseguire un intervento di riparazione di un asset o a completare un’attività. Ciò incrementa il tasso di risoluzione al primo tentativo, massimizza i tempi di attività e riduce il numero, e di conseguenza il costo, dei sopralluoghi. La Virtual Collaboration potenziata dal Machine Learning contribuisce a rendere i tecnici sempre più indipendenti nell’esecuzione delle proprie mansioni, riducendo drasticamente le telefonate, le e-mail e i messaggi in chat verso il contact center e, in alcuni scenari, prevenendo l’invio del tecnico sul luogo dell’intervento. Questo approccio permette, inoltre, di codificare la raccolta e l’archiviazione delle competenze intrinseche all’attività: quando un tecnico sul campo si trova di fronte a una problematica mai verificatasi in precedenza e la risolve, diventa cruciale rendere tale procedura accessibile anche per il futuro. In ultimo, grazie al Digital Twin che tiene traccia delle variazioni dei requisiti dei clienti e delle condizioni degli asset, la tecnologia di Field Service Management è in grado di prevedere con maggiore precisione i periodi di picco di manodopera necessaria a soddisfare la domanda di servizi. A www.interprogettied.com

L’approccio più efficace per aumentare l’efficienza e, di conseguenza, ridurre i costi è quello di consentire ai tecnici di svolgere le mansioni assegnate in modo più semplice, rapido e sicuro

Una soluzione di FSM completa si rivela una risorsa decisiva nella gestione del turnover dei dipendenti, fungendo da ponte generazionale e strumento di formazione tra le risorse con maggiore anzianità in azienda e i neoassunti

sua volta, questo aiuta le organizzazioni di FSM a decidere quando sia realmente vantaggioso assumere un dipendente a tempo pieno o utilizzare appaltatori esterni. UN CAMBIAMENTO DURATURO L’implementazione della tecnologia FSM va valutata nell’ottica di un profondo cambiamento del processo aziendale. Non solo come il semplice acquisto di un software volto all’incremento una tantum dell’efficienza in generale. Non a caso, molti clienti OverIT hanno dimostrato grande interesse per le tecnologie che sfruttano funzionalità di Augmented Reality, quali i diagrammi virtuali, per la loro capacità di apportare valo-

re ai processi. D’altra parte, però, i modelli di AR richiedono tempistiche di analisi e progettazione piuttosto lunghe, cui si aggiungono quelle necessarie alla formazione dei tecnici che li useranno. Per questa ragione, è importante identificare e concentrarsi innanzitutto sui tipi di asset critici o sui tipi di ordini di lavoro che sono fonte di maggiore inefficienza nella propria organizzazione. Oppure che sono all’origine del maggior numero di incidenti ed emergenze. Una volta chiarito questo aspetto sarà più semplice ridurre le tempistiche legate alla tecnologia e finalizzate a ottenere un ROI tangibile, con lo sguardo sempre rivolto alle applicazioni future.

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TRANSIZIONE DIGITALE

CRESCITA AZIENDALE

Per portare l’autonomia di un sistema a un livello superiore è necessario l’utilizzo di soluzioni di IA. Per farlo però, è importante procedere gradualmente e individuare il problema specifico da risolvere: solo così le aziende saranno in grado di sfruttare al meglio l’immenso valore dell’intelligenza artificiale.

Intelligenza artificiale: una rivoluzione graduale

a cura di Tim Foreman, Research and Development Manager di OMRON

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olo dieci anni fa le macchine ilizzate nelle aziende sembravano essere molto smart ed efficienti. Adesso ci rendiamo conto, a fronte della definizione odierna di “smart”, di quanto invece fossero poco intuitive perché anche se stavano svolgendo la funzione per cui erano state progettate, nel momento in cui incontravano un imprevisto o un evento fuori dall’ordinario si paralizzavano. La risoluzione dei problemi e il ripristino del funzionamento delle macchine richiedeva sempre l’intervento di persone intelligenti. Operatori altamente qualificati, ingegneri software e hardware esperti. Il problema è che negli ultimi dieci anni il numero di nuovi talenti in entrata nel settore non è sufficiente a compensare il numero di lavoratori in età pensionabile. Quando lasciano l’azienda, i pensionati portano con sé la propria conoscenza duramente maturata sul campo, risultato di anni di esperienza. Per ogni lavoratore in uscita, le aziende devono fare i conti 36

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con la prospettiva di una forza lavoro meno produttiva e meno qualificata. NIENTE PIÙ DOMANDE La soluzione più ovvia è che le macchine diventino più intelligenti e non debbano più porre domande banali. I costruttori di macchine progettano sistemi in grado di capire da soli il motivo alla base di un arresto o di un problema. Questo sta già avvenendo in qualche misura. L’uso di sensori che permettono all’incartonatrice di comunicare all’operatore di aver terminato gli stampi, ad esempio. Tuttavia, ciò è possibile esclusivamente ricorrendo all’uso dei sensori. Per portare l’autonomia di un sistema a un livello superiore è richiesta l’intelligenza artificiale (IA), che consente alle macchine di utilizzare algoritmi intelligenti in grado di eseguire analisi sofisticate più simili ai circuiti del cervello umano. Si parla molto dell’utilizzo dell’IA per emulare i processi del pensiero

umano nelle applicazioni industriali, ma esempi reali di aziende che riescono a sfruttarne appieno il valore sono più unici che rari.

L’IA consente alle macchine di utilizzare algoritmi intelligenti in grado di eseguire analisi sofisticate più simili ai circuiti del cervello umano

INSIDIE COMUNI DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE Alla base delle insidie ci sono due motivi principali: innanzitutto, le aziende spesso cadono nell’errore di applicare in modo eccessivamente generico l’intelligenza artificiale e, in secondo luogo, non sanno come gestire l’esplosione di dati generata da questo approccio di ampia portata.

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Il Controller IA di Omron è la prima soluzione di intelligenza artificiale al mondo che funziona “in modalità Edge”

Per valutare in che modo applicare l’IA in una fabbrica, bisogna innanzitutto individuare il problema da risolvere o il miglioramento da apportare. L’ideale sarebbe iniziare da poco, con un problema molto specifico per poi raccogliere i dati pertinenti, attività tutt’altro che semplice. Non solo bisognerà assicurarsi di disporre dei dati corretti, ma anche di memorizzarli al momento giusto e di non perderli. Sarà quindi necessario analizzare tali dati. Il Controller IA di Omron, la prima soluzione di intelligenza artificiale al mondo che funziona “in modalità Edge” (con l’hardware basato su IPC NY5 e la CPU NX7 Sysmac), può fare tutto questo. Il controllore registra i dati a micro-velocità e li analizza utilizzando il riconoscimento degli schemi in base ai dati di processo raccolti direttamente sulla linea di produzione. È integrato nella nostra piattaforma di controllo di fabbrica Sysmac; pertanto, può essere utilizzato direttamente nella macchina per evitare perdite di efficienza. Come esempio di questo approccio in azione, Omron sta collaborando con un cliente dell’industria alimentare per migliorare l’integrità dei sigilli. Anziché affidarsi all’operatore per riconoscere quando la testa di sigillatura non funziona come dovrebbe, la macchina per imballaggio utilizza www.interprogettied.com

l’intelligenza artificiale per garantire prestazioni ripetibili. Applicando un approccio basato su IA all’attività di sigillatura, aumenteremo la durata di conservazione di diversi giorni e ridurremo al minimo l’eventualità di sigilli difettosi, eliminando così il rischio che i clienti retailer respingano un intero lotto di prodotti. APPRENDIMENTO AUTOMATICO: COLMARE IL DIVARIO ESPERIENZIALE Finora abbiamo parlato solo di sfruttare l’IA per rendere le macchine più intelligenti. L’altro obiettivo di sviluppo è rendere le persone più intelligenti. Le risorse fisiche, in questo caso lavoratori esperti, possono restituire dati ed è possibile applicare il riconoscimento degli schemi. In poche parole, l’operatore qualificato allena la macchina e la macchina allena l’operatore inesperto. Nel laboratorio Omron, si stanno attualmente sperimentando macchine guidate dall’intelligenza artificiale che chiedono agli operatori di assemblare i prodotti e registrano i relativi passaggi per scoprire il modo più intelligente di eseguire questa attività, affinché questa tecnica possa essere insegnata ad altri operatori. Un’altra applicazione industriale per l’apprendimento automatico potrebbe riguardare l’uso dell’intelligenza

artificiale per stabilire le azioni che l’operatore deve eseguire sulla macchina. Se le mani dell’operatore si muovono nella direzione sbagliata, ad esempio, verrà generato un avviso. Le aziende all’avanguardia nel loro percorso di trasformazione digitale saranno in grado di sfruttare al meglio il valore dell’intelligenza artificiale, che si tratti di identificare e formare sulle buone prassi, prevedere i guasti o monitorare le condizioni di funzionamento. Tuttavia, le aziende a inizio percorso non devono essere scoraggiate dall’esplorazione dell’intelligenza artificiale. Quando si ordina una nuova macchina, è importante assicurarsi che sia in grado di generare dati per scopi di intelligenza artificiale. Non è necessario conoscere i dati richiesti, ma è sufficiente conoscere le domande giuste da porre al costruttore della macchina. Inoltre, è preferibile iniziare con un approccio graduale.

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TRANSIZIONE DIGITALE

STRATEGIE DI INNOVAZIONE

Secondo la ricerca di European House, l’81% delle imprese italiane investe solo fino al 10% del fatturato nelle tecnologie digitali: il cloud è la tecnologia più utilizzata seguita dalle business application e dalla cybersecurity.

La cultura aziendale come driver per la digitalizzazione

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rasformazione digitale ma con ampi spazi di miglioramento. È questa la principale indicazione che emerge dalla nuova ricerca realizzata da The European House - Ambrosetti e Workday intitolata “Innovazione e nuovi modelli organizzativi: obiettivi e sfide per i CFO” che si è posta l’obiettivo di approfondire quali sono i driver di cambiamento che stanno influenzando la funzione amministrativa, finanziaria e di controllo delle aziende italiane, analizzando lo stato di adozione del digitale nelle imprese in una situazione attuale di mercato contraddistinta da spiccata volatilità e instabilità economica. GLI INVESTIMENTI Analizzando gli investimenti in relazione al fatturato, la ricerca evidenzia che per l’81% delle imprese italiane il budget dedicato alla trasformazione digitale non supera il 10% del fatturato complessivo. I dati della ricerca mostrano che: • il 16% delle aziende investe meno dell’1% in relazione al proprio fatturato; • il 65% delle aziende investe tra l’1% e il 10% in relazione al proprio fatturato; • l’11% delle aziende investe tra il 10 e il 20% in relazione al proprio fatturato; • l’8% delle aziende investe oltre il 20% in relazione al proprio fatturato. 38

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A livello di volumi, considerato l’ultimo triennio, la maggior parte delle aziende intervistate (il 59%) ha investito meno di un milione di euro nella trasformazione digitale. In particolare: • il 25% ha investito non più di 100.000 euro; • il 26% ha investito tra 100.000 e 500.000 euro; • l’8% ha investito tra 500.000 e un

milione di euro; • il restante 41% ha investito più di un milione di euro. LE TECNOLOGIE UTILIZZATE La survey ha permesso di raccogliere importanti evidenze circa lo stato di adozione delle principali tecnologie digitali utilizzate dal mondo imprenditoriale: l’82% delle aziende italiane ha

A livello di volumi, considerato l’ultimo triennio, la maggior parte delle aziende intervistate (il 59%) ha investito meno di un milione di euro nella trasformazione digitale

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del CFO svolto all’interno dell’azienda confermando che in periodi caratterizzati da incertezza economica e volatilità tutte le aziende devono da un lato sapersi aprire all’innovazione mentre dall’altro devono mantenere un forte spirito di coesione interno e nella C-Suite e un elevato allineamento sulle priorità strategiche che deve raggiungere l’impresa.

adottato soluzioni di cloud computing per facilitare e ottimizzare il proprio business come soluzioni di human e financial management. Dopo le soluzioni di cloud computing, queste sono le tecnologie più utilizzate dalle imprese italiane: • Business Application (62%) • Cybersecurity (53%) • Big Data e intelligenza artificiale (46%) • Internet delle cose (38%) • Robotica e automazione (36%) • Calcolo ad alte prestazioni (HPC) (11%). UN PARADIGMA CULTURALE La ricerca ha evidenziato inoltre che il vero limite all’adozione di nuove tecnologie digitali è legato a fattori “soft” come la cultura aziendale e le competenze, piuttosto che alla carenza di fattori “hard” quali l’assenza di infrastrutture adeguate. Più della metà dei rispondenti ha indicato che il ritardo nell’innovazione digitale sia dovuto alla cultura aziendale (52%) e alla carenza di competenze (48%). Tra le altre cause che ostacolano l’adozione delle tecnologie digitali nelle aziende vi sono: • Incertezze sul ritorno degli investimenti (ROI) (32%) • Mancanza di investimenti (30%) • Mancanza di infrastrutture adeguate (18%) • Difficoltà legate all’indisponibilità dei fornitori (17%). Alcuni di questi ostacoli e limitazioni per la trasformazione digitale chiamano in causa direttamente il ruolo www.interprogettied.com

L’82% delle aziende italiane ha adottato soluzioni di cloud computing per facilitare e ottimizzare il proprio business come soluzioni di human e financial management

I 7 PILASTRI SU CUI SVILUPPARE L’ORGANIZZAZIONE DEL FUTURO In conclusione, la ricerca The European House – Ambrosetti e Workday indica 7 driver di sviluppo per le strategie di innovazione digitale: 1. Attenzione all’ecosistema interno: occorre definire il modello di business aziendale in coerenza con l’ecosistema esterno, valutando caso per caso e settore per settore l’opportunità e la necessità di adottare schemi di coopetizione con partner e/o competitor; 2. Finance sempre più strategica: la funzione finance deve essere attivamente coinvolta nella formulazione della strategia aziendale ampliando progressivamente il ruolo tradizionalmente ricoperto fino ad oggi; 3. Metriche ESG essenziali: occorre affiancare, alle tradizionali misure di performance basate sulla contribuzione delle diverse linee di business alla generazione di valore, nuovi modelli di misurazione e nuove metriche (KPI) che tengano conto anche della sostenibilità sociale e ambientale, in aggiunta alla dimen-

sione economica; 4. Rising risks: diventa sempre più urgente diffondere a tutti i livelli della struttura organizzativa la cultura del rischio promuovendo la condivisione dei modelli e delle metriche di monitoraggio e favorendo la diffusione a tutte le strutture delle capacità di identificare gli eventi aleatori che possono minare la sopravvivenza aziendale; 5. Capitale umano al centro: per accrescere il vantaggio competitivo le aziende devono cogliere tutte le opportunità di valorizzazione del capitale umano quale presupposto irrinunciabile per creare team molto motivati e orientati al conseguimento dei target di performance definiti; 6. Skills contamination: le aziende devono sviluppare un clima interno favorevole alla collaborazione a tutti i livelli dell’organizzazione favorendo la contaminazione delle competenze, lo spirito di team e lo sviluppo di una cultura orientata al lavoro di squadra; 7. Technology top of mind: per conseguire pienamente i benefici legati alla digitalizzazione occorre adottare le architetture applicative più idonee in relazione al modello di business che l’azienda persegue, privilegiando le soluzioni che offrono maggiori gradi di libertà e garantiscono i livelli di flessibilità più elevati per fronteggiare le nuove sfide poste dai mercati, e per soddisfare le esigenze in continua evoluzione dei consumatori.

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TRANSIZIONE DIGITALE

TECNOLOGIE SMART

Secondo i dati dell’Osservatorio Internet of Things in Italia si contano 124 milioni di oggetti connessi, circa 2,1 per abitante, mentre si assiste a una riduzione del gap tra grandi imprese e PMI in termini di conoscenza e diffusione dei progetti di Industrial IoT.

Internet of Things: PMI in rimonta

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el 2022 il mercato italiano dell’Internet of Things continua la sua corsa: +13% rispetto al 2021, raggiungendo 8,3 miliardi di euro, nonostante i problemi legati alla carenza di semiconduttori e di materie prime, oltre all’instabilità economica e politica della guerra in Ucraina. Tra i diversi ambiti IoT, la fetta più grande del mercato è rappresentata dalla Smart Car, con un fatturato da 1,4 miliardi di euro, pari al 17% del totale. Al secondo posto, le applicazioni IoT nel mondo utility (Smart Metering e Smart Asset Management) con 1,37 miliardi di euro, in crescita ma ormai prossime alla saturazione: nel 2022 sono stati installati altri 1,1 milioni di contatori gas connessi in utenze domestiche (84% del parco complessivo) e 1,7 milioni di smart meter elettrici di seconda generazione (64% del totale). Seguono poi Smart Building (1,3 miliardi), Smart City (830 milioni), Smart Factory (780 milioni), Smart Home (770 milioni), Smart Logistics (715 milioni) e Smart Agriculture (540 milioni). Gli ambiti che stanno crescendo di più all’interno del mercato IoT, però, in particolare sono Smart Agriculture (+32%), Smart Factory (+22%) e Smart Building (+19%). 40

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IL MERCATO ITALIANO Gli oggetti connessi attivi in Italia sono 124 milioni, poco più di 2,1 per abitante. A fine 2022 si contano 39 milioni di connessioni IoT cellulari (+5% rispetto al 2021) e 85 milioni di connessioni abilitate da altre tecnologie di comunicazione (+15%). Tra queste, una spinta significativa arriva dalle reti LPWA (Low Power Wide Area) che vedono una crescita del 20% in un anno, passando da 2 a 2,4 milioni di connessioni. Anche quest’anno, la spinta maggiore

sul mercato viene data proprio dalle applicazioni che utilizzano tecnologie di comunicazione non cellulari, 4,5 miliardi di euro, +15%. Crescita più contenuta, pari al +11%, per le applicazioni che sfruttano la connettività cellulare, il cui valore di mercato arriva toccare quota 3,8 miliardi di euro. Sono alcuni dei risultati della ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, presentata durante il convegno “Internet of Things: tra continuità e innovazione”.

Tra i diversi ambiti IoT, la fetta più grande del mercato è rappresentata dalla Smart Car, con un fatturato da 1,4 miliardi di euro, pari al 17% del totale

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sione dei progetti (-23%) di Industrial IoT”, evidenzia Giovanni Miragliotta, responsabile scientifico dell’Osservatorio Internet of Things. “Questa ritrovata energia da parte delle PMI è stata trainata dal Piano Transizione 4.0: il dimezzamento dei crediti di imposta a partire dal 2023 potrebbe portare a un rallentamento di questa dinamica”.

“Prosegue la crescita del mercato dell’Internet of Things, sia in termini di valore che di maturità dell’offerta”, afferma Giulio Salvadori, direttore dell’Osservatorio IoT. “Cresce la consapevolezza di aziende, pubbliche amministrazioni e consumatori, sempre più interessati a gestire da remoto asset e dispositivi smart, attivando servizi e funzionalità avanzate, mentre si accende la competizione con nuovi player globali. Nel contempo, aumentano le aspettative per il futuro, anche grazie ai grandi investimenti previsti dal PNRR e ai frequenti rincari dell’energia, che spingono aziende e consumatori a porre maggiore attenzione ai consumi, sfruttando anche le tecnologie smart”. Il PNRR continua a rappresentare un’opportunità di crescita per favorire l’innovazione tecnologica del Paese, soprattutto alla luce della crisi energetica. Particolare attenzione è posta sul connubio tra IoT ed Energy che prevede un investimento di quasi 7 miliardi. “La carenza di semiconduttori e materie prime, insieme all’instabilità economica e politica con la guerra in Ucraina hanno parzialmente frenato lo sviluppo, ma il mercato dell’Internet of Things continua a crescere in modo tangibile”, osserva Angela Tumino, direttrice dell’Osservatorio IoT. “Avviene soprattutto in ambito Smart Agriculture, dove le aziende hanno potuto beneficiare degli incentivi 4.0 per l’acquisto di sistemi di monitoraggio e macchine connesse, e nei settori dello Smart Building e della Smart Factory, dove a far da traino sono le applicazioni www.interprogettied.com

dedicate al risparmio energetico e alla sicurezza, agevolate dagli incentivi, superbonus ed ecobonus, e dal piano Transizione 4.0”. LA RIMONTA DELLE PMI L’Osservatorio ha condotto un’indagine su 153 grandi imprese e 301 PMI italiane in ambito Industrial IoT, da cui emerge che la quota di piccole e medie imprese a conoscenza di soluzioni I-IoT sale all’87% facendo registrare un incremento del +41% rispetto al 2021, mentre le grandi imprese sono il 98%. Il 77% delle grandi aziende e il 58% delle PMI ha deciso di avviare almeno un progetto. Per entrambe le tipologie di imprese, però, la mancanza di competenze risulta ancora il fattore principale che limita l’avvio dei progetti (44% grandi aziende e 38% PMI). “In generale, rispetto a quanto rilevato nel 2021, si assiste a una riduzione del gap tra grandi imprese e PMI in termini di conoscenza (-39%) e diffu-

LE TECNOLOGIE IN CIRCOLAZIONE Prosegue l’evoluzione tecnologica dell’Internet of Things, con lo sviluppo del 5G e la diffusione delle reti LPWA. Avanzano le piattaforme hardware IoT low-power, con il lancio sul mercato di nuovi System-on-Chip da parte dei maggiori produttori di semiconduttori, e si assiste al rilascio di nuovi processori ed edge computer ad alte prestazioni per le applicazioni più esigenti – quali ad esempio quelle di video processing – compatibili con cloud di elaborazione dedicati. “Prosegue il processo di standardizzazione delle specifiche del 5G ad opera del 3GPP, con importanti milestone per i prossimi rilasci, mentre cresce il numero delle reti a livello globale e le tecnologie disponibili sul suolo nazionale”, spiega Antonio Capone, responsabile scientifico dell’Osservatorio Internet of Things. “Parallelamente, LoRa Alliance amplia il programma di certificazione, abilitando nativamente soluzioni IPv6 e introducendo la specifica “relay”, che consente di estendere la copertura a supporto di applicazioni in ambito metering e industrial”.

Cresce la consapevolezza di aziende, pubbliche amministrazioni e consumatori, sempre più interessati a gestire da remoto asset e dispositivi smart

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TRANSIZIONE DIGITALE

PER GRANDI IMPRESE E PMI

Una piattaforma per digitalizzare i processi galvanici Galvanica Digitale è la prima piattaforma per la digitalizzazione dei processi galvanici, realizzata da Azzurro Digitale. Il progetto si inserisce nel ricco portfolio della boutique digitale padovana, tra i principali hub innovativi a Nordest e già sviluppatore di soluzioni innovative come AWMS - il primo software di workforce management verticale sulla fabbrica, che dal 2020 è entrato a fare parte del Gruppo Zucchetti, la prima software house in Italia

- e MATIX - la prima scatola nera per il monitoraggio degli stampi industriali, che nel 2022 ha chiuso un seed round da 700.000 euro, il cui principale investitore è stata Auxiell. Questo nuovo tool, nato dalla collaborazione con realtà dal calibro internazionale come Safilo e Gaser, offre alle aziende una vasta gamma di funzionalità, che accompagna tutte le fasi della “filiera” galvanica. Grazie alla piattaforma di back office integrata, è infatti possi-

bile programmare e pianificare le varie attività o generarle automaticamente tramite alert dell’impianto. Galvanica Digitale interviene in maniera puntuale e tempestiva per garantire gli standard qualitativi del prodotto finito: tiene sotto controllo i parametri di processo, ne intercetta le derive e blocca la catena di montaggio quando soglie e criteri di produzione non vengono soddisfatti correttamente. In questo modo gli operatori hanno la possibilità di svolgere

in modo semplice e intuitivo le procedure di manutenzione ordinaria e straordinaria. Il tutto potrà essere supervisionato tramaite machine integration e una web app, che consentirà di organizzare le varie mansioni nei diversi serbatori galvanici. Questo fornirà alle imprese una panoramica completa dei processi svolti, mantenendo stabile il livello degli elementi chimici ed evitando errori e difetti del prodotto e di conseguenza aumentandone la qualità finale.

INFORMATION TECHNOLOGY

L’Italia alla ricerca di “tech talent” È caccia ai talenti tecnologici all’interno del mercato del lavoro italiano. Dalla multinazionale all’azienda familiare, le imprese di ogni settore e dimensione stanno ricercando i migliori “tech talent” per accelerare i processi di trasformazione digitale proseguendo nella crescita e nello sviluppo del business. Secondo una recente stima Assintec-Assiform in Italia ci sono 89mila posti di lavori vacanti in questo settore e di questi circa 57mila rappresentano opportunità di lavoro accessibili anche per professionisti non laureati. In una situazione dove il mercato del lavoro è caratterizzato da un ampio turnover visto che, secondo il Ministero del Lavoro, lo scorso anno 2,2 milioni di persone si sono dimesse volontariamente (+14% sul 2021), il ritmo elevato dell’in42

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novazione tecnologica sta superando le capacità delle organizzazioni di formare e migliorare le competenze dei lavoratori lasciando il 72% dei team informatici con importanti carenze, come indicato dal report “Demand for tech talent”. Tutto questo si riversa su un mercato del lavoro sempre più ristretto generando a tutti gli effetti una vera e propria corsa ai “tech talent” dove le aziende stanno sperimentando nuove soluzioni per venire incontro alle necessità delle persone garantendo al contempo la stabilità e continuità del business. “È evidente che siamo in un momento storico particolare dove all’interno del settore IT c’è una grande rotazione del personale iniziata con il lockdown e ancora non terminata”, spiega Livia Rosset-

to, Senior People & Culture Manager di Mia-Platform, tech company 100% italiana che negli ultimi tre anni ha assunto oltre cento sviluppatori. “Questo è un bene perché significa che le persone hanno iniziato a prendere in mano il loro futuro decidendo la strada migliore da percorrere con una maggiore consapevolezza. Al contempo

è un fenomeno che pone una importante sfida di fronte alle aziende, in un Paese in cui vige ancora una cultura aziendale fortemente ancorata al passato. A mio avviso più che sulla difficoltà nella ricerca del personale, come azienda dobbiamo interrogarci su come creare le condizioni ideali per consentire a queste persone di crescere e migliorare”.

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ROBOTICA

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AUTOMAZIONE

GESTIONE DA REMOTO

Rockwell Automation accoglie le sfide dell’industria di domani e presenta nuove soluzioni digitali per la smart factory. Tra queste, anche FactoryTalk Design Hub che, grazie alla potenza del cloud, permette alle aziende di semplificare la gestione del software aumentando la produttività.

La fabbrica del futuro inizia dal cloud

a cura di Eva De Vecchis e Simone Ghioldi

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a scorsa edizione di SPS Italia è stata per Rockwell Automation un’ulteriore occasione per affrontare il tema della fabbrica intelligente. L’azienda ha infatti presentato la propria offerta di soluzioni per la visualizzazione e la progettazione digitale grazie a un calendario di workshop organizzati nelle tre giornate di fiera che hanno dato modo ai partecipanti di avere una panoramica completa su FactoryTalk® Design Hub™, una soluzione che permette di ottenere una connettività digital thread tra i suoi strumenti software di progettazione, visualizzazione, digital twin, archiviazione e accesso da remoto. Questo strumento fornisce agli sviluppatori del sistema di controllo l’accesso immediato e on-demand ai vari progetti di automazione, non importa in che sede si trovino. Altro tassello importante è stato il FactoryTalk Optix, un HMI in cloud che abilita il lavoro collaborativo in ottica smart factory. Si tratta di un prodotto multipiattaforma, scalabile e interoperabile che, in ottica SaaS, permette di sviluppare, simulare e distribuire HMI avanzate tenendo 44

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traccia delle modifiche in modo automatico. Infine, l’azienda ha presentato in fiera Factory Talk Twin Studio, una soluzione end-to-end di design dell’automazione in cui gli utenti possono progettare, programmare, simulare ed effettuare il virtual commisioning in un singolo ambiente cloud, accessibile da qualsiasi luogo utilizzando un browser web. Nel corso della fiera i visitatori hanno approfondito il tema della visualizzazione partecipando alle conferenze e toccando con mano le diverse soluzioni dell’azienda con la possibilità di vederle in azione. Per conoscere meglio le novità Rockwell Automation, La Subfornitura ha parlato con Fabrizio Scovenna, Managing Director di Rockwell Automation Italia.

Fabrizio Scovenna, Managing Director di Rockwell Automation Italia

“Tra le innovazioni presentate in fiera l’attenzione cade prima di tutto su FactoryTalk® Design Hub™, una soluzione che permette di ottenere una connettività digital thread tra i suoi strumenti software di progettazione, visualizzazione, digital twin, archiviazione e accesso da remoto. Grazie a questa soluzione le organizzazioni industriali sono ora in grado di trasformare le proprie capacità di progettazione dell’automazione

Fabrizio Scovenna, quali novità avete presentato a SPS Italia 2023?

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attraverso un modo più semplice e produttivo di lavorare sul cloud. Il tutto si traduce in una maggiore produttività nella progettazione, un time-to-market più rapido e in sistemi che risultano essere meno costosi da creare e mantenere. FactoryTalk Design Hub migliora quindi lo sviluppo e l’implementazione dei progetti di automazione per le organizzazioni industriali e aderisce ai più recenti standard di sicurezza e alle best practice dell’information technology. Si tratta di una serie di tool che portano agli OEM (Original equipment manufacturer) un vantaggio in termini di costi, tempi e risorse. Grazie alle nostre soluzioni è possibile fare da remoto cose fino a poco tempo fa impensabili, per esempio, gestire a livello virtuale una macchina stando comodamente a casa e anticipare tutta una serie di operazioni che permettono di essere decisamente più produttivi. Abbiamo inoltre presentato soluzioni che sfruttano davvero queste tecnologie e che sono già oggi disponibi-

li, come i convertitori di frequenza Armor PowerFlex, con cui abbiamo portato il controllo motore OnMachine ad un livello superiore, supportando i clienti con una soluzione di design vicina al motore e pre-ingegnerizzata. Diversi componenti vengono sostituiti da una soluzione unica per il controllo motore che include I/O e sicurezza, in un unico collegamento di rete EtherNet/ IP; oppure, il software Optix con accesso remoto che ha l’obiettivo di fornire dei tool di sviluppo per aiutare gli OEM a costruire le macchine della generazione futura. Inoltre, sempre di più, si va verso lo zero cabinet: riduzione di costi, spazi, consumi e di cablaggi per migliorare il rendimento delle macchine e dare valore aggiunto al cliente finale”. Avete qualche prodotto destinato alla manutenzione predittiva? “A questo proposito abbiamo acquisito l’azienda canadese Fiix, con sede a Toronto, che ha sviluppato

“Grazie alle soluzioni di Rockwell Automation è possibile fare da remoto cose fino a poco tempo fa impensabili: per esempio, gestire a livello virtuale una macchina stando comodamente a casa e anticipare tutta una serie di operazioni che permettono di essere molto più produttivi”

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FactoryTalk Design Hub migliora lo sviluppo e l’implementazione dei progetti di automazione per le organizzazioni industriali e aderisce ai più recenti standard di sicurezza e alle best practice dell’information technology

un sistema digitale abilitato dall’IA per la gestione della manutenzione (CMMS - Computerized Maintenance Management System). Questo strumento di manutenzione predittiva è in grado di analizzare tutti i dati per poter fornire algoritmi di predizione sulla manutenzione. Il sistema computerizzato di CMMS è basato sul cloud e supportato dall’intelligenza artificiale per aiutare le aziende a gestire tutte le attività di manutenzione, compresi migliaia di asset, ordini di lavoro e ricambi. Ci stiamo quindi muovendo sempre di più verso la necessità dei costruttori di poter fornire tutti questi benefit al produttore finale”. Cosa differenzia il mercato italiano dei costruttori di macchine dagli altri mercati? “In Italia, il comparto dei costruttori di macchine ha la grande capacità di saper trovare soluzioni creative, efficaci e imprevedibili che permettono ai nostri costruttori di essere all’avanguardia, rispetto alla concorrenza. La nostra capacità è soprattutto quella di interpretare le esigenze del cliente grazie a una profonda conoscenza delle problematiche di settore e di fare in modo di soddisfarle al meglio. Il rischio della non standardizzazione dei prodotti è reale, ma può anche rappresentare un vantaggio dando al prodotto una sua unicità peculiare. Personalmente, vedo una grande capacità italiana nel saper dare un valore in più e nell’avere un’inventiva maggiore che bisogna però saper sempre abbinare alla capacità organizzativa. Se continueremo a portare avanti entrambe le cose l’Italia potrà imporsi come leader internazionale. Al bando anche l’improvvisazione, e diamo il via a una maggior strutturazione all’interno di un sistema Paese. A questo si deve aggiungere anche una chiara visione del futuro e delle strategie che permettano di adattarsi ai cambiamenti del presente e di anticipare quelli in arrivo, soprattutto in un periodo incerto come quello attuale”. n.4 2023 - La Subfornitura

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AUTOMAZIONE

COLLABORAZIONE UOMO-MACCHINA

Sono passati 17 anni da quando Automazioni Industriali ha installato il primo robot Yaskawa. Grazie alla solidità di questa collaborazione e a una forte attenzione alla customizzazione, l’azienda italiana ha potuto rispondere con sempre maggiore efficacia alle richieste dei propri clienti.

Una partnership consolidata

a cura di Eva De Vecchis e Simone Ghioldi

A

utomazioni Industriali nasce nel 1984 a Lumezzane e inizia a lavorare a livello locale nell’ambito della manutenzione su impianti automatici esistenti e su piccoli automatismi. Poi, nel 1995, l’azienda inizia ad approcciare il mondo della robotica. Nel 2006, sempre a Lumezzane, nasce la partnership con Yaskawa Italia: l’azienda installa nella zona di Brescia il suo primo robot Yaskawa, per un’applicazione di tranciatura automatizzata. Nel 2009 il trasferimento nel comune di Nave, dove l’azienda si trova ancora oggi e l’ampliamento dello stabilimento. Automazioni Industriali registra negli anni una crescita importante, tanto da permetterle, nel 2015, di aggiungere un’ulteriore area produttiva di 2000 m2 adiacente allo stabile che rappresenta tutt’ora il nucleo originale della sede aziendale affiancato, poco tempo dopo, da un ulteriore stabilimento, sempre adiacente al primo, con una superficie produttiva di 4000 m2. Oggi la superficie totale dell’azienda, inclusa l’area uffici, conta 11000 m2 con la previsione di ulteriori ampliamenti. Si tratta di un percorso virtuoso 46

La Subfornitura - n.4 2023

che è s t a t o p o s s i b i l e a n c h e grazie alla forte partnership tra Automazioni Industriali e Yaskawa. Una collaborazione che ha visto l’azienda bresciana, presente oggi con i propri impianti in 24 Paesi, installare quest’anno il suo cinquecentesimo robot Yaskawa nella zona di Brescia. Dell’ampio parco di macchine (circa 1400) installate da Automazioni Industriali in giro per il mondo, la maggior parte è dedicata ad applicazioni di carico macchine, il famoso Machine Tending. In esse il robot si occupa del lavoro gravoso che sarebbe stato altrimenti a carico di un operatore. A livello di sicurezza

Giovanni Giovi, direttore commerciale di Automazioni Industriali e membro della proprietà dell’azienda

l’operatore viene quindi tenuto fuori dall’area di pericolo mentre il robot si occupa di tutte le attività più ripetitive, con un’efficienza molto alta. Yaskawa è un brand presente praticamente in tutto il mondo con dei Service Point oppure con delle sedi dislocate: due servizi molto importanti che permettono ai clienti di Automazioni Industriali di sentirsi più sicuri e di poter contare su un impianto sempre funzionante e su una manutenzione in tempi ridotti. Questa collaborazione, inoltre, ha permesso all’azienda lumezzanese di risolvere innumerevoli richieste dei clienti, perché l’ampia gamma di macchine proposte da Yaskawa consente di offrire un numero elevato di potenziali soluzioni, con un alto livello di personalizzazione degli impianti. Per avere qualche dettaglio in più su questa solida collaborazione, La Subfornitura ha parlato con Giovanni Giovi, direttore commerciale di Automazioni Industriali e membro della proprietà dell’azienda. www.interprogettied.com


“A mio parere, il futuro dell’assistenza sarà la predizione e quindi la possibilità di leggere i valori provenienti dall’utilizzatore e valutarli in anticipo”

Giovanni Giovi, qual è oggi il focus di Automazioni Industriali? “Automazioni Industriali si occupa prevalentemente di soluzioni per caricare e scaricare macchine utensili, macchine fresatrici, torni e anche delle macchine che sono a contorno del processo di lavorazione, come macchine di lavaggio, di misura e di marcatura. Al momento, la nostra azienda opera in diverse parti del mondo oltre l’Italia, come USA, Sud-America, Asia, Nord Europa e anche in alcune aree dell’ex Unione Sovietica. Nei diversi territori abbiamo installato una serie di robot Yaskawa che hanno avuto molto successo anche grazie al fatto che, in molti paesi, il nostro partner offre dei Service Point locali in modo da far sentire gli utilizzatori finali molto tutelati. Siamo soddisfatti di questi 17 anni di collaborazione con Yaskawa, come dimostra anche il recente traguardo del robot numero 500, da poco installato da un cliente di Brescia. Il

robot lavorerà su tre turni, insieme ad altri due macchinari”.

Nel 2006 nasce la partnership con Yaskawa Italia: Automazioni Industriali installa nella zona di Brescia il suo primo robot Yaskawa, per un’applicazione di tranciatura automatizzata

L’assistenza è dunque fondamentale. Come funziona il vostro servizio di post-vendita in proposito? “Per quanto riguarda l’assistenza, cerchiamo prima di tutto di comprendere quali sono le necessità di un cliente che si rivolge a noi. Ecco perché ci teniamo ad elaborare uno studio preliminare che sottoponiamo insieme alla proposta economica. La nostra realtà tiene molto alla customizzazione, ad esempio: ci sono clienti che chiedono dei cambi o un’attrezzatura dell’impianto in giornata, un servizio che chiaramente ha dei costi, ma che viene sempre apprezzato, insieme alla nostra creatività: una qualità italiana riconosciuta anche all’estero. C’è poi da sottolineare che l’assistenza è fondamentale in quanto il controllo a distanza sulla macchina. Grazie ai nostri software siamo in grado di collegarci da remoto con il macchinario e possiamo così monitorare in tempo

reale l’insorgere di eventuali problemi e capire quindi come risolverli al meglio. A mio parere, il futuro dell’assistenza sarà la predizione e quindi la possibilità di leggere i valori provenienti dall’utilizzatore e valutarli in anticipo. In futuro vorremmo dotare i nostri impianti di un software predittivo che ci possa permettere di erogare dei piani di manutenzione ordinaria in base a come il cliente utilizza la macchina. La manutenzione comunque resterà sempre fondamentale anche perché consente di minimizzare i rilevanti costi generati dai fermi macchina”.

Il robot Yaskawa numero 500 installato da Automazioni Industriali presso un cliente di Brescia

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Ogni nuova tecnologia richiede competenze non sempre disponibili in azienda. Offrite servizi di formazione al cliente che sceglie un robot Yaskawa? “Quando l’isola viene collaudata da noi il cliente può scegliere di fare la formazione direttamente in sede. Successivamente, installiamo l’isola dal cliente perché solo lì possiamo verificare quale sarà la condizione finale del macchinario e questo ci permette di fornire il resto della formazione necessaria. Una volta messa in funzione la macchina, chiediamo all’utilizzatore se necessita di un’ulteriore presenza di un nostro operatore, durante le prime fasi di avviamento della produzione. Dopo qualche mese, sempre in accordo con il cliente, possiamo tornare e aggiornare la formazione iniziale, oppure formare altri tecnici così che il cliente possa procedere in totale autonomia e tranquillità”. n.4 2023 - La Subfornitura

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Bimestrale - anno XIV - n°4 settembre/ottobre 2023

N. 4 - SETTEMBRE 2023

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“In Italia, il comparto dei costruttori di macchine ha la grande capacità di saper trovare soluzioni creative, efficaci e imprevedibili che permettono ai nostri costruttori di essere all’avanguardia, rispetto alla concorrenza”. Fabrizio Scovenna, Managing Director di Rockwell Automation Italia, pagina 45.

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La Subfornitura - n.4 2023

L’Iva sugli abbonamenti possono essere sottoscritti, nonché sulla vendita dei fascicoli separati, è assolta dall’editore ai sensi dell’art. 74 primo comma lettera C del 26/10/72 n.633 e successive modificazioni e integrazioni. Pertanto non può essere rilasciata fattura. Testata in corso di certificazione di tiratura e diffusione in conformità al regolamento CSST Certificazione Stampa Specializzata Tecnica Registrazione al Tribunale di Milano n. 260 in data 07/05/2010 Iscrizione al ROC nr. 19882 Direttore responsabile: Simone Ghioldi Finito di stampare il 27/09/2023 presso Aziende Grafiche Printing S.r.l. Via Milano, 5 - 20068 Peschiera Borromeo (MI) Informativa ai sensi dell’art. 13 d. lgs. 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per l’invio della rivista e per svolgere le attività a ciò connesse. Titolare del trattamento è Interprogetti Editori S.r.l. - Via Maggiolino, 34 F - 23849 Rogeno (LC). Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti alla registrazione, modifica, elaborazione dati e loro stampa, al confezionamento e spedizione delle riviste, al call center, alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art. 7 d. lgs. 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti tra cui consultare, modificare, aggiornare e controllare i dati, nonché richiedere elenco completo ed aggiornato, rivolgendosi al titolare al succitato indirizzo. Informativa dell’editore al pubblico ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n° 196 e dell’art. 2 comma 2 del Codice deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica. Interprogetti Editori - titolare del trattamento - rende noto che presso i propri locali siti in Rogeno (LC), via Maggiolino, 34 F, vengono conservati gli archivi personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti, pubblicisti e altri soggetti (che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano con il predetto titolare attingono nello svolgimento della propria attività giornalistica per le finalità di informazione connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che possono conoscere i predetti fati sono esclusivamente i predetti professionisti, nonché gli addetti preposti alla stampa ed alla realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art.7 d. lgs. 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, tra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare. Si ricorda che, ai sensi dell’art. 138 d. lgs. 196/2003, non è esercitabile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera a), d. lgs 196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionale, limitatamente alla fonte della notizia.


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