Bioplastiche: “Rispettare le normative per favorire la competitività del settore”
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ATTUALITÀ
Indonesia: un hub strategico per la crescita dell’industria plastica
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ATTUALITÀ
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ATTUALITÀ
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APPUNTAMENTI
Verso SPS Italia 2025: un viaggio nell’industria manifatturiera di domani
Una mostra convegno dedicata alle sfide tecnologiche del riciclo plastico
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AMBIENTE E RICICLO
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AMBIENTE E RICICLO Il calo della competitività UE minaccia la plastica circolare
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AMBIENTE E RICICLO
Riciclo in Italia: un sistema consolidato ma con margini di crescita
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AMBIENTE E RICICLO
Un protocollo per migliorare la riciclabilità degli imballaggi rigidi
ANNO XIV - N. 1 FEBBRAIO/MARZO 2025
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MACCHINE
Giunti di sicurezza per macchinari destinati alle operazioni di riciclo
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COMPONENTI
Manutenzione semplificata per le calandre degli impianti lastra
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STAMPAGGIO A INIEZIONE
Pressa full electric per ottimizzare il tempo di ciclo
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STAMPAGGIO A INIEZIONE
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ESTRUSIONE
Sistema PAM per rendere più autonomi i produttori di film
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ESTRUSIONE
Impianto di riciclaggio bottle-to-bottle da un’unica fonte
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LOGISTICA
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STRUMENTAZIONE
Spettrofotometro preciso e affidabile per varie applicazioni
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ELENCO INSERZIONISTI
Bioplastiche: una risorsa da non sottovalutare
La plastica riveste un ruolo fondamentale nell’economia europea, fornendo materiali indispensabili per settori chiave come sanità, automotive, edilizia, elettronica, infrastrutture rinnovabili, beni di consumo e imballaggi. Tuttavia, gli ultimi dati di Plastics Europe evidenziano un trend europeo preoccupante: nel 2023, la produzione di plastica ha subito una contrazione superiore alle previsioni, registrando per la prima volta una diminuzione della produzione di plastica riciclata meccanicamente.
Per quanto riguarda l’Italia, nel 2023, secondo il rapporto della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile che riporta i dati di Plasticonsult per Unionplast, le 4.850 aziende italiane attive nella trasformazione della plastica, che impiegano complessivamente 105.500 addetti e generano un fatturato di circa 17,8 miliardi di euro, hanno lavorato circa 5,03 Megatonnellate (Mt) di polimeri vergini e 1,34 Mt di polimeri riciclati, provenienti sia da scarti pre-consumo che post-consumo (fonte IPPR). Il settore è quindi caratterizzato da una forte presenza di piccole e medie imprese, che ora si trovano ad affrontare però cambiamenti importanti dettati dalle nuove normative europee. In particolare, il nuovo regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWR) e la Direttiva SUP sulle plastiche monouso stanno ridefinendo il mercato. Il PPWR porterà a un ripensamento delle soluzioni di packaging, spingendo l’intera filiera verso modelli di economia circolare. “Questa normativa rappresenta un’opportunità strategica per promuovere i materiali innovativi e sostenibili nell’ambito della transizione ecologica, capaci di rispondere alle esigenze di un’economia circolare”, ci ha spiegato Luca Bianconi, presidente di Assobioplastiche. Tuttavia, affinché i benefici
siano concreti, sarà essenziale che gli Stati membri, Italia in primis, adottino un approccio coerente e tempestivo nell’attuazione del regolamento, garantendo alle imprese stabilità normativa e prospettive di crescita. La Direttiva SUP, invece, ha imposto restrizioni sulla commercializzazione di piatti, posate e altri prodotti in plastica monouso. Ciononostante, mentre molte aziende si sono impegnate nella riconversione industriale, adottando bioplastiche come materia prima, altre hanno approfittato delle ambiguità normative per commercializzare prodotti che non rispettano pienamente le nuove regole.
In Italia, le bioplastiche rappresentano un’opportunità significativa, soprattutto grazie a un sistema di trattamento del rifiuto organico ben strutturato. Eppure, come sottolinea Bianconi, “l’industria nazionale ed europea delle bioplastiche è a un bivio”. Mentre grandi Paesi come Stati Uniti e Cina stanno investendo significativamente nel settore degli imballaggi biodegradabili e compostabili, in Europa si riscontra un atteggiamento incerto: alcune normative riconoscono il ruolo delle bioplastiche, mentre altre ne frenano l’innovazione. Per superare questa impasse, è fondamentale rafforzare il dialogo tra industria e istituzioni, delineando una strategia chiara e condivisa per lo sviluppo delle bioplastiche compostabili. Accelerare il riconoscimento normativo e industriale del settore significa garantire alle imprese italiane un contesto più favorevole alla competitività e agli investimenti. Solo così sarà possibile trasformare il potenziale delle bioplastiche in un motore di crescita sostenibile per il Paese.
Eva De Vecchis
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Haitian MM Italy porta la plastica nell’era 5.0
Le competenze tecniche, la capacità di porsi come referente unico per ogni fase della commessa, la diversificazione dei mercati di sbocco. Così il distributore italiano esclusivo per le presse a iniezione Haitian segna ancora il maggior numero di installazioni del Gruppo cinese in Europa e affronta le attuali sfide con ottimismo e slancio verso il futuro.
di Eva De Vecchis e Alessandro Bignami
Il 2025 si presenta come un anno non privo di incertezze, ma anche ricco di opportunità per Haitian MM Italy, distributore esclusivo dei prodotti Haitian e Zhafir in Italia e Romania, specializzato nella vendita, distribuzione e assistenza di presse a iniezione per termoplastici. La sede di Brescia consente all’azienda di gestire in modo efficiente tutte le attività su una superficie di 4.000 m²: dai meeting commerciali allo stoccaggio delle presse, fino agli interventi di assemblaggio e personalizzazione delle macchine in consegna, comprese le tecnologie per la pressofusione. Se il 2024 si è chiuso con un balzo in avanti nonostante il clima di instabilità
economica, l’anno in corso si è aperto con scenari ancora difficili da prevedere, come ci ha spiegato Davide Bonfadini, CEO di Haitian MM Italy. Fra le certezze restano però le grandi competenze tecniche e l’approccio a 360 gradi dell’azienda, capace di gestire tutte le fasi della commessa, supportando i clienti nell’adozione di soluzioni conformi agli incentivi per la transizione tecnologica. Caratteristiche che da tempo conferiscono ad Haitian MM Italy la leadership nel mercato europeo di Haitian International. Così l’azienda guidata da Bonfadini contribuisce all’evoluzione di un settore chiamato ad affrontare uno scenario internazionale sempre più
competitivo, ma anche a cogliere le opportunità offerte dall’Industria 5.0.
Davide Bonfadini, come si è chiuso il 2024 e quali prospettive vede per il 2025? “Il 2024 è stato un anno altalenante: partito con lentezza, si è concluso in positivo. Facendo un passo indietro, a settembre 2023 il Governo avrebbe dovuto varare il nuovo decreto 5.0 a sostegno degli investimenti delle aziende in beni strumentali. La sua attuazione ha però tardato fino all’estate del 2024, dopodiché sia le imprese già orientate verso il modello 5.0 sia quelle che cominciavano ad approcciarlo hanno deciso di aumentare gli investimenti, riportando in positivo un’annata che pareva inizialmente in flessione. Anche noi, tra settembre e dicembre, abbiamo incrementato significativamente le installazioni sul mercato, superando le 230 macchine del 2023 e raggiungendo le 250 unità. Il 2025 è iniziato sull’onda positiva della fine dell’anno scorso e ci fa guardare avanti con positività. Ciò non sgombra le incertezze che
gravano sui prossimi mesi, data la fragilità del contesto internazionale segnato da conflitti e tensioni commerciali. Noi comunque continuiamo a fare la nostra parte, in attesa che le condizioni economiche generali girino al positivo. Sono cicli che da sempre si alternano, l’importante è essere pronti quando la crescita sarà più consistente. Un altro nostro punto di forza è la diversificazione: non abbiamo un settore dominante nelle vendite, ma operiamo in molteplici ambiti: il bianco, l’imballaggio, gli articoli per la casa, l’edile, il medicale, i prodotti in silicone liquido. Questa varietà ci permette di avere una clientela ampia, compreso il settore automotive. Il suo attuale rallentamento in Europa non ci ha disturbato particolarmente. Per la verità in Italia l’automotive non era più trainante già da tempo, per questo negli ultimi anni abbiamo mantenuto alcune applicazioni di nicchia, a fronte di una crescente diversificazione in filiere estranee a quella dell’auto”.
La percentuale di vendita delle presse elettriche è in aumento rispetto alle idrauliche?
“Nel biennio 2022-2023 si era registrata un’impennata dei modelli elettrici. Poi nel gennaio 2024 abbiamo dato vita a una svolta con il lancio della Generazione V, introducendo un significativo step up tecnologico su tutta la gamma di macchinari: dall’elettrico all’idraulica, come la Jupiter con chiusura a 2 piani. L’ottimizzazione ha portato a un miglioramento delle prestazioni e a un notevole risparmio energetico, permettendoci di offrire macchinari più evoluti con performance avanzate a un prezzo competitivo, anche rispetto alle
versioni completamente elettriche. Questo sviluppo ha favorito un incremento delle vendite di macchine idrauliche, riportandoci nel 2024 a una suddivisione equilibrata tra idraulico ed elettrico (50% e 50%), grazie anche a consumi ormai molto simili fra le due tipologie. Con questo salto tecnologico siamo riusciti, almeno in parte, ad arginare la concorrenza cinese, sempre più presente sul mercato”.
Vi aspettate un po’ di spinta dalla transizione 5.0, che valorizza il risparmio energetico, ovvero un punto di forza delle vostre macchine?
“Sì, anche se al momento il 5.0 si sta dimostrando non accessibile a tutti. Alcuni
“Uno dei nostri punti di forza è la diversificazione:
non abbiamo un settore dominante nelle vendite, ma operiamo in molteplici ambiti. Questa varietà ci permette di avere una clientela ampia, di cui l’automotive è solo una parte”
Le presse Zeres V (prima a siniastra) e Mars V saranno esposte a Mecspe 2025 a Bologna
Davide Bonfadini, CEO di Haitian MM Italy
storia di copertina
Generazione V: velocità e funzioni intelligenti
La generazione V consente risparmi d’energia nell’ordine del 2040% rispetto alla generazione precedente ed è molto più compatta in termini di superficie occupata. Servo-azionamento ad alta risposta, la CPU di ultima generazione ed il nuovo pannello operatore garantiscono prestazioni eccellenti.
Le macchine Haitian sono complete di funzioni intelligenti come standard: massimizzano il potenziale della pressa, riducono i costi ed aumentano l’efficienza per una produzione intelligente ed orientata al futuro.
Mars Serie V
La serie Haitian Mars, la macchina servo-idraulica a ginocchiera
“Lo step up tecnologico su tutta la nostra gamma di macchinari ha portato a un miglioramento delle prestazioni e a un notevole risparmio energetico, permettendoci di offrire soluzioni più evolute con performance avanzate a un prezzo competitivo, anche rispetto alle versioni completamente elettriche”
clienti faticano ancora ad adottare questo nuovo modello industriale, e non tutte le aziende sono abbastanza strutturate o motivate per affrontare le complessità burocratiche necessarie a ottenere il finanziamento. Rispetto all’Industria 4.0, l’impatto del 5.0 appare meno dirompente, proprio perché l’approccio richiesto è più impegnativo. Un altro aspetto che preoccupa i
più venduta al mondo con oltre 410.000 unità in funzione, rappresenta lo standard per eccellenza nello stampaggio a iniezione.
Con un risparmio energetico medio del 20-40% rispetto alla già efficiente generazione precedente, la Mars V dimostra come le macchine Haitian possano aiutare i produttori a ridurre i costi operativi mantenendo alta la qualità.
La rigidità della struttura dei piani e della testa di reazione è stata incrementata così come il disegn dei piani aggiornato per una distribuzione uniforme della forza di chiusura.
La carica elettrica è installata come standard con conseguente miglioramento della velocità di plastificazione e riduzione dei consumi. Touch screen da 12,1 o 15,6 pollici: la più recente tecnologia di controllo KEBA offre un’esperienza intuitiva e reattiva, migliorando l’interazione.
clienti riguarda il recupero fiscale: mentre con il 4.0 la quota recuperabile veniva comunicata in anticipo, con il 5.0 si conosce l’effettiva entità solo a pratica conclusa.
Questo fattore, unito alla struttura del tessuto industriale italiano, composto tipicamente da aziende medio-piccole, porta molte realtà a restare sul modello 4.0 o
Interno della Haitian MM Italy a Brescia
Zhafir Zeres Serie V
Il modello Zhafir Zeres V, tra i più popolari in Europa, è progettato per garantire alta flessibilità e precisione.
La pressa elettrica, con soluzioni idrauliche mirate (estrazione centrale e accostamento carro) offre precisione e ripetibilità massime.
Haitian dispone di un’integrazione flessibile per la produzione automatizzata, compatibile con tutte le interfacce Euromap e connettività aperta con i sistemi MES.
I dispositivi periferici possono essere completamente integrati nel nuovo controller di 5ª generazione. Grazie al monitoraggio in tempo reale e all’ottimizzazione dei processi, la Zeres V dimostra come le macchine Haitian migliorino sia l’efficienza produttiva che la qualità dei prodotti.
Zhafir Zeres Serie V con pacchetto medicale
La macchina Zhafir Zeres V con idraulica integrata è disponibile anche in versione medicale, rispondendo alla crescente domanda di applicazioni ad alta precisione nel settore medico.
Diversi gli optional installati per rispondere ai requisiti del settore: Pressa completamente di color bianco con vernice antistatica; tramoggia in acciaio inox; Piano mobile scorrevole su guide prismatiche per garantire massima pulizia in zona stampo; Coperture supplementari in acciaio inox ai lati del piano mobile per migliorare “isolamento” zona stampo; Basamento rialzato di 100 mm per facilitare le operazioni di pulizia. Questa soluzione sottolinea l’impegno di Haitian nel fornire macchine in grado di soddisfare i rigorosi requisiti normativi e le elevate esigenze dell’industria medica, garantendo al contempo flessibilità e facilità di integrazione nei sistemi di produzione esistenti.
sulla Nuova Sabatini, evitando rischi economici difficili da sostenere”.
Quali macchinari porterete a Mecspe 2025? “Porteremo sicuramente quattro presse. Una della divisione Die Casting di Haitian sarà collocata nell’area dedicata alla pressofusione, mentre un’altra macchina elettrica per lo stampaggio a iniezione, dotata di uno stampo speciale per bicomponenti, verrà presentata presso un’isola tecnologica allestita nella piazza TMP (l’associazione italiana Tecnici Materie Plastiche, ndr). Infine, riporteremo al centro dell’attenzione la nostra Generazione V, con una pressa ibrida serie Zeres V e una pressa servoidraulica serie Mars V”.
Pressa Zhafir Zeres per il settore medicale
Esterno della Sede
Haitian MM Italy a Brescia
Bioplastiche: “Rispettare le normative per favorire la competitività del settore”
Nonostante il difficile contesto, l’Italia è riuscita a creare un modello di filiera virtuoso che va sostenuto e protetto. Secondo Assobioplastiche è fondamentale un “impegno congiunto” tra imprese, istituzioni e associazioni per trasformare il potenziale di questi materiali in opportunità di crescita per il Paese.
A cura di Eva De Vecchis
Luca Bianconi, Presidente di Assobioplastiche, esprime un “cauto ottimismo” riguardo al futuro del settore degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile. Tuttavia, l’Italia ha ancora molti passi da compiere. Uno degli aspetti cruciali riguarda la lotta contro l’illegalità, un tema fondamentale per l’Associazione, che si impegna a rafforzare i controlli e contrastare la diffusione di prodotti falsificati. Sebbene però esistano aziende che rispettano la Direttiva SUP, altre sfruttano la poca chiarezza della normativa immettendo sul mercato prodotti non conformi. Non solo, bisogna porre attenzione anche al tema dei rifiuti da imballaggio, oggi ancora più rilevante con l’entrata in vigore del PPWR, che mira a favorire la transizione verso un’economia circolare. Anche in questo caso, sottolinea Bianconi, “è fondamentale che gli Stati membri, e l’Italia in particolare, adottino un approc-
cio coerente e tempestivo nell’attuazione del Regolamento”, al fine di massimizzare i benefici ambientali e offrire certezze normative alle imprese del settore.
Per affrontare tutte queste sfide, è dunque essenziale rimanere concentrati sugli obiettivi e puntare al riconoscimento normativo e industriale del settore. Solo così si potrà garantire alle aziende italiane un contesto più competitivo e favorevole agli investimenti.
Presidente Bianconi, come è andato il 2024 per la filiera delle plastiche biodegradabili e compostabili e quali previsioni si possono fare per l’anno in corso? “I dati aggiornati al 2024 saranno presentati, come di consueto, nel mese di giugno con la
nuova edizione del nostro rapporto sulla filiera delle plastiche biodegradabili e compostabili. Tuttavia, a fronte della frenata registrata nel 2023 per l’industria delle bioplastiche in Italia, le previsioni volgono ad un cauto ottimismo. Occorre però arginare quegli effetti distorsivi che ancora pesano sul settore: fenomeni di
Luca Bianconi, Presidente di Assobioplastiche
illegalità ancora troppo diffusi, pericolosi meccanismi di dumping, crescente diffusione delle stoviglie ‘pseudo-riutilizzabili”.
Il settore delle plastiche biodegradabili e compostabili deve spesso confrontarsi con il fenomeno dell’illegalità. Che radici ha, cosa si può fare per contenerlo e qual è il ruolo di Assobioplastiche?
“Sebbene la legge che ne vieta l’uso sia in vigore da più di 10 anni e nonostante gli impegni profusi dalla filiera e dalle Forze dell’Ordine, il tasso dei sacchetti illegali nel 2023 si è confermato ancora troppo alto: 28%. Nel caso degli shopper illegali, le cause di violazioni sono molteplici: molto frequente è la vendita di borse per asporto merci o per alimenti sfusi privi dei requisiti di legge (certificazioni di biodegradabilità, compostabilità, rinnovabilità e relative etichettature). Ma spesso compaiono marchi di certificazione di compostabilità, che vengono contraffatti o comunque indebitamente stampigliati, su sacchetti che in realtà sono privi dei requisiti stabiliti dallo standard europeo EN 13432. C’è infine il caso di sacchetti dichiarati compostabili ma che, una volta ottenuta la certificazione, vengono poi prodotti con quantità più o meno rilevanti di polietilene, materia prima non ammessa per i bioshopper ma usata per ridurre i costi di produzione. Insomma, una volta ottenuta la certificazione, le produzioni reali poi differiscono dai campioni inviati per ottenere le certificazioni.
Il contrasto all’illegalità è uno dei capisaldi della nostra associazione ed è per questo che abbiamo messo in campo la piattaforma on-line (https://assobioplastiche.org/segnalazioni-illegalita), realizzata con il supporto del Consorzio Biorepack, per la segnalazione di potenziali illeciti nel settore degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile e delle frazioni similari.
Tra le azioni di contrasto all’illegalità ricordia-
mo anche l’importante protocollo d’intesa sottoscritto da Assobioplastiche, Biorepack e TUV Austria con l’obiettivo di condividere dati e informazioni per migliorare le attività di controllo e contrasto alla diffusione di falsi bioshopper e imballaggi in plastica non compostabile. Queste iniziative si aggiungono alle collaborazioni già in essere con le Forze
UE, che sfuggono ai divieti sul monouso semplicemente perché autodichiarate come ‘riutilizzabili’. La situazione si sta riscontrando anche per altri prodotti vietati dalla direttiva SUP sulla plastica monouso, come cannucce e mescolatori per bevande. Tutto è reso possibile da una lacuna nella norma italiana: nonostante la legge di delegazione
La questione della sicurezza alimentare è sempre più dirompente, poiché circolano sul mercato manufatti potenzialmente dannosi per la salute, in quanto privi dei certificati di conformità al contatto alimentare previsti dalla legge
dell’Ordine, nazionali e locali, cui spetta il fondamentale compito di accertare le irregolarità e sanzionare i trasgressori”.
La Direttiva SUP è nota per aver imposto il divieto di commercializzazione di piatti, posate e altri prodotti destinati al contatto con alimenti. Eppure, come emerge da alcune testate nazionali, sembra che sugli scaffali di mercati e supermercati continuano a proliferare i cosiddetti “pseudo-riutilizzabili”. Cosa sono e come si spiega questo fenomeno?
“Si tratta di stoviglie realizzate in plastica tradizionale, non di rado di importazione extra
europea 2019-2020 (n.52/2021) prevedeva che venissero individuati specifici parametri tecnici per poter definire riutilizzabile un prodotto, il decreto legislativo 196/2021 non li ha indicati, attivando un circolo vizioso dalle conseguenze estremamente preoccupanti. Diverse aziende in questi anni hanno messo in campo uno sforzo innovativo legato alla riconversione industriale da plastica a bioplastica come materia prima e non tutte le imprese ce l’hanno fatta. Ci troviamo di fronte a una realtà paradossale e incerta: accanto alle aziende che hanno scelto di ottemperare al dettato normativo della SUP e della legge italiana ci sono player che hanno approfittato
dell’aspetto poco chiaro legato alla definizione di ‘riutilizzabile’ e stanno operando sul mercato con prodotti che non rispecchiano lo spirito delle norme. A fronte di questa situazione, si riscontrano problemi economici e occupazionali per le aziende (con il monouso compostabile calato di oltre il 20%). Questa incertezza ha consentito a produttori esteri, soprattutto di Paesi extra Ue, di entrare nel mercato comunitario con prodotti la cui origine e tracciabilità non è sempre garantita. La questione della sicurezza alimentare è sempre più dirompente, come testimoniato dai numerosi sequestri operati dalle Forze dell’Ordine, poiché circolano sul mercato manufatti potenzialmente dannosi per la salute, in quanto privi dei certificati di conformità al contatto alimentare previsti dalla legge.
Assobioplastiche si è mossa in prima persona intraprendendo una serie di azioni su più livelli (istituzionale, normativo, comunicativo) con l’obiettivo di colmare questo vulnus.
L’Associazione si appella anche ai consumatori, perché attraverso le loro scelte di acquisto possono indirizzare il mercato verso pro-
“Ci troviamo di fronte a una realtà paradossale e incerta: accanto alle aziende che hanno scelto di ottemperare al dettato normativo della SUP e della legge italiana ci sono player che hanno approfittato dell’aspetto poco chiaro legato alla definizione di “riutilizzabile” e stanno operando sul mercato con prodotti che non rispecchiano lo spirito delle norme”.
dotti più virtuosi come quelli in bioplastica compostabile certificata, capaci di salvaguardare insieme idoneità al contatto alimentare e qualità della raccolta differenziata dell’organico”.
European Bioplastics ha voluto includere nel Regolamento sui Prodotti Fertilizzanti (FPR) 1009/2019 alcuni prodotti biodegradabili nel suolo, come i film pacciamanti, gli agenti di rivestimento e i polimeri idroritentori. Quanto conta questa conquista per il settore?
“Il comparto agricolo è sempre più connesso alla filiera delle bioplastiche, sia come settore
L’agricoltura rappresenta uno dei principali campi di innovazione per l’applicazione delle bioplastiche
di applicazione dei film biodegradabili, sia come settore di impiego del compost prodotto dagli impianti che trattano i rifiuti organici. L’agricoltura rappresenta infatti uno dei principali campi di innovazione per l’applicazione delle bioplastiche. I potenziali vantaggi sono molteplici, sia in termini ambientali che economici. Un importante passo, che riconosce il lavoro svolto in questi anni, è stato quindi fatto con l’approvazione e la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 31.10.2024 dell’atto delegato, il Regolamento 2024/2787, relativo ai criteri di biodegradabilità dei teli pacciamanti, che ne sancisce l’entrata nel regolamento EU Fertilizzanti come “Ammendante Inorganico” (PFC3B).
È stato pubblicato il catalogo Assobioplastiche 2024, ci può spiegare gli obiettivi di questo strumento?
“Il catalogo, scaricabile dal sito di Assobioplastiche (https://assobioplastiche.org/chi-siamo/soci), scatta la fotografia aggiornata della filiera delle plastiche biodegradabili e compostabili: un sistema economico fortemente interconnesso, in grado di unire la ricerca con l’agricoltura e l’industria, il mondo dei consumi e del commercio con quello del riciclo e della produzione di compost e biogas. Oltre ai dati sul mercato delle bioplastiche in Italia e sul loro riciclo, nel volume sono presentate le imprese associate ad Assobioplastiche: si va dalle aziende (nazionali e straniere) che producono i biopolimeri (con sempre maggior impiego di materie prime rinnovabili derivanti
dall’agricoltura e suoi sottoprodotti), alle imprese che trasformano tali biopolimeri in manufatti finiti (ad es. shopper per la spesa, sacchetti per l’ortofrutta o altri alimenti sfusi, sacchetti per raccolta rifiuti, stoviglie per la ristorazione, etc.), alle ditte che li vendono e, per finire, al Consorzio italiano Compostatori, che li ricicla nei propri impianti assieme ai rifiuti organici. Un tassello fondamentale tra gli anelli di questa filiera è infine rappresentato da Biorepack, Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, primo sistema nazionale di responsabilità estesa del produttore (EPR) in Europa dedicato agli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile certificati UNI EN 13432 (bioplastica compostabile)”.
Dallo scorso 11 febbraio è entrato in vigore il nuovo Regolamento europeo sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio (PPWR). Qual è la vostra posizione su questo provvedimento?
“In questo nuovo provvedimento viene riconosciuto il ruolo specifico delle bioplastiche, in connessione con la FORSU, prevedendone l’obbligo per alcuni tipi di applicazione. In particolare, il PPWR (art. 9) riconosce il ruolo dei materiali compostabili per alcune applicazioni monouso, che vengono imposte in compostabile in tutta Europa (cialde morbide per tè/ caffè ed etichette adesive per ortofrutta).
Consente poi agli Stati di imporre senza alcun termine l’obbligo di compostabilità per alcune applicazioni (capsule per bevande e borse leggere e ultraleggere) e di farlo per altre applicazioni (per esempio packaging per ortofrutta o per il settore dell’HORECA) prima della data di applicazione del regolamento (ossia prima del 12 agosto 2026). Si prevede poi la possibilità per gli Stati di esentare dai divieti che colpiscono gli imballaggi monouso in plastica elencati all’art. 25 – Annex V (ad es. imballaggi ortofrutta, HORECA e non-food) le medesime applicazioni, qua-
lora realizzate in bioplastica compostabile e imposte come obbligatorie sul territorio nazionale prima della data di applicazione del regolamento (ossia prima del 12 agosto 2026). Questa normativa, con la relativa finestra temporale che si è aperta, rappresenta un’opportunità strategica per promuovere i materiali innovativi e sostenibili nell’ambito della transizione ecologica capaci di rispondere alle esigenze di un’economia circolare. Tuttavia, sarà fondamentale che gli Stati membri e l’Italia per prima, adottino un approccio coerente e tempestivo nell’attuazione del Regolamento affinché si possano massimizzare i benefici ambientali e garantire certezza normativa alle imprese del settore”.
Il rapporto European Bioplastics evidenzia come la capacità di produzione di bioplastica globale sia destinata ad aumentare da circa 2,47 milioni di tonnellate nel 2024 a circa 5,73 milioni di tonnellate nel 2029, anche grazie a un forte sviluppo di polimeri biodegradabili e di origine biologica. Pensa siano tendenze riferibili anche al nostro Paese? Su cosa l’Italia deve ancora insistere?
“L’industria nazionale ed europea delle bio-
plastiche è a un bivio. Grandi Paesi come Usa e Cina stanno investendo fortemente nel settore, mentre in Europa si registra un atteggiamento ondivago. Alcune normative sembrano riconoscere il ruolo delle bioplastiche, mentre altre frenano gli sviluppi e l’innovazione. Si pensi alla perdurante mancanza di riconoscibilità in termini di classificazione delle attività economiche per le bioplastiche: elemento che penalizza gli operatori del settore in termini di accesso a finanziamenti e incentivi. O ancora, ai mancati crediti di CO2 per lo stoccaggio di carbonio organico nei prodotti per le aziende della chimica verde che producano manufatti compostabili e rinnovabili.
È necessario però agire con urgenza, rafforzando il dialogo tra industria e istituzioni per avere una strategia chiara e condivisa sulle applicazioni delle bioplastiche compostabili. Occorre accelerare il riconoscimento normativo e industriale del settore per garantire alle aziende italiane un contesto più competitivo e favorevole agli investimenti. Solo attraverso un impegno congiunto tra imprese, istituzioni e associazioni si potrà trasformare il potenziale delle bioplastiche in un reale vantaggio competitivo per il nostro Paese”.
Arkema
rileva il business
di adesivi di laminazione per imballaggio flessibile di Dow
Arkema ha finalizzato l’acquisizione del business degli adesivi per laminazione di imballaggi flessibili di Dow, uno dei principali produttori mondiali di adesivi per il mercato degli imballaggi flessibili. Questa operazione consentirà al Gruppo di ampliare significativamente il proprio portafoglio di soluzioni per imballaggi flessibili e di diventare un attore
chiave in questo interessante mercato. Con un fatturato annuo di circa 250 milioni di dollari USA, l’attività di adesivi per laminazione di imballaggi flessibili di Dow offre un’ampia gamma di soluzioni di alta qualità per applicazioni alimentari e mediche, nonché per la laminazione industriale. Con tecnologie all’avanguardia e brand riconosciuti, il business di adesivi per laminazione ha posizionato Dow come uno dei principali fornitori storici di soluzioni per l’industria degli imballaggi, con presenza in Nord America ed Europa, gestendo cinque siti di produzione all’avanguardia in Italia, Stati Uniti e Messico e impiegando 280 persone.
Questa acquisizione consentirà alla BU Adhesive Solutions di Arkema di completare la sua attuale presenza commerciale, l’offerta di prodotti e l’ampiezza tecnologica per l’imballaggio flessibile. Oltre a beneficiare della crescita sottostante e della ripresa del mercato, il Gruppo mira a cogliere rapidamente nuove opportunità di crescita. Si aspetta inoltre di fornire un elevato livello di sinergie di costi e sviluppo, che dovrebbero rappresentare circa 30 milioni di dollari di EBITDA dopo 5 anni. Il valore complessivo dell’acquisizione si attesta intorno a 150 milioni di dollari e genererà circa 50 milioni di dollari di costi di implementazione o capex nei prossimi tre anni.
Michelin e Brembo uniscono le loro soluzioni
intelligenti relative ai freni e pneumatici
Brembo – esperto nello sviluppo e nella produzione di soluzioni frenanti – e Michelin – produttore attivo nel settore degli pneumatici ed esperto nell’innovazione dei materiali compositi – hanno firmato un accordo globale per sfruttare il pieno potenziale delle loro soluzioni intelligenti, con l’obiettivo di rivoluzionare le prestazioni dei veicoli e offrire ai conducenti più alti standard di sicurezza e comfort. Per questa partnership, Michelin e Brembo
hanno unito le loro competenze: eccellenza nei sistemi frenanti, modellazione dei veicoli e intelligenza artificiale per Brembo; leadership nella modellazione degli pneumatici e nello sviluppo di algoritmi per Michelin. Il risultato è un’innovazione basata sullo scambio continuo di dati in tempo reale tra il software delle soluzioni connesse di Michelin, che fornisce dati di aderenza degli pneumatici, e il sistema frenante innovativo Sensify® di Brembo, sviluppato per qualsiasi veicolo moderno, in grado di stabilire un nuovo standard per i sistemi frenanti.
La sua alta flessibilità, scalabilità e adattabilità lo rendono facile da integrare in qualsiasi modello. Sensify combina i componenti frenanti di Brembo con un cervello digitale che sfrutta l’intelligenza artificiale, algoritmi e sensori per controllare indipendentemente ogni ruota. Il risultato è uno dei sistemi frenanti più
avanzati, progettato per offrire un’esperienza di guida eccezionale e una maggiore sicurezza. I test iniziali, eseguiti virtualmente e sul campo, sono molto promettenti. Nella prima fase, i modelli di pneumatici e gli algoritmi di Michelin sono stati integrati con i modelli di frenata intelligenti di Brembo e le simulazioni dei veicoli in un ambiente completamente virtuale. Nella seconda fase, sono stati condotti test fisici sulle piste del Centro di Ricerca Michelin, dove i risultati delle simulazioni sono stati confermati. I test hanno dimostrato riduzioni delle distanze di frenata fino a quattro metri in situazioni di emergenza, con gli stessi pneumatici e in varie condizioni. Un risultato importante, considerando che quattro metri è una distanza vicina alla lunghezza media di un’auto. Il sistema frenante ha anche mostrato tempi di risposta più rapidi, minima perdita di trazione, migliore stabilità laterale e assenza di bloccaggio delle ruote. Tutti questi fattori contribuiscono a un’esperienza di guida più fluida e confortevole.
Indonesia: un hub strategico per la crescita dell’industria plastica
L’Indonesia è un mercato florido per i produttori di materie plastiche e per le aziende che vogliono investire nell’economia circolare. Tra i settori in maggiore crescita nel Paese, il packaging e l’automotive, che beneficiano dell’aumento dei consumi personali.
Essendo la più grande economia del Sud-est asiatico e la decima economia più grande al mondo, l’Indonesia ha mantenuto una solida performance economica negli ultimi anni, con le sue industrie che hanno fornito slancio alla sua espansione industriale. Attualmente, l’Indonesia continua a perseguire il suo piano di sviluppo ventennale che copre il periodo dal 2005 al 2025, con l’obiettivo di concentrarsi, nella sua ultima fase, sul miglioramento del capitale umano e sul rafforzamento della sua competitività globale.
Il mercato della plastica in Indonesia ha mostrato notevoli miglioramenti nel corso
degli anni. Con una dimensione stimata in 7 milioni di tonnellate nel 2024, in crescita annuale del 4,5% per raggiungere 8,88 milioni di tonnellate entro il 2029, secondo il report pubblicato da Mordor Intelligence. La crescente domanda da parte delle industrie utilizzatrici finali, come il packaging, l’automotive, l’elettrico e l’elettronica, nonché l’edilizia, aumenta la domanda di plastica. Il paese offre anche opportunità di crescita per i produttori di prodotti ecologici, poiché intensifica le sue iniziative di economia circolare. Mentre il paese continua a fare affidamento su polietilene (PE), polipropilene (PP), cloruro di polivinile (PVC) e polietilene tereftalato (PET),
altre plastiche ingegneristiche, così come i materiali riciclati come il PET riciclato, stanno guadagnando accettazione.
Packaging e riciclaggio
in crescita grazie all’impulso dell’economia circolare
Tra le industrie ad alta crescita in Indonesia, il packaging continua a beneficiare dell’aumento dei consumi personali, in parte dovuto all’adozione crescente dell’e-commerce. Poiché le plastiche offrono le proprietà ideali, tra cui resistenza all’usura, resistenza chimica, facilità di lavorazione, riciclabilità e altre proprietà meccaniche, sono il materiale preferito per una vas-
ta gamma di applicazioni nel packaging. Dal 140,3 miliardi di unità nel 2023, si prevede che l’industria del packaging del paese crescerà con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) superiore al 3% dal 2023 al 2028, secondo le proiezioni di IM ARC Group. Questo ha anche affermato che l’attenzione dei consumatori sulla rici clabilità, la convenienza e la facilità d’uso sta spingendo i marchi a migliorare il packaging dei loro prodotti. Il packaging flessibile detiene la quota maggiore nell’industria del packaging indonesiana, con una crescita superiore al 5% nei prossimi anni.
Molte innovazioni nell’industria del packaging sono state realizzate per garantire che i prodotti siano in linea con gli obiettivi dell’economia circolare. Sono stati avviati diversi progetti da parte di aziende leader nelle aree della produzione di imballaggi sostenibili e del riciclaggio degli imballaggi. Tra questi, Danone, in partnership con Prevented Ocean Plastic Southeast Asia, ha aperto un nuovo centro di raccolta ad alto volume di plastica a Samarinda, in Indonesia. Il centro è progettato per processare 500 tonnellate di plastica riciclata al mese. AQUA, il marchio di acqua in bottiglia di Danone, è partner del progetto che finanzia la costruzione del centro. L’azienda si impegna ad essere cliente per la plastica riciclata prodotta dal centro. Tra gli altri progetti, il gruppo ALBA gestisce
un impianto di riciclaggio dei rifiuti di plastica con una capacità di produzione di rPET di 36.000 tonnellate all’anno in Giava Centrale. ALBA sfrutterà l’esperienza della sua azienda sorella, Interzero, per costruire e gestire l’impianto. I rifiuti di bottiglie PET saranno raccolti dalle aree circostanti. Inoltre, Indorama Ventures Public Co., Ltd.
Auto elettriche: un’attrattiva per i principali attori esteri
L’industria automobilistica dinamica dell’Indonesia beneficia delle innovazioni nei materiali, poiché le plastiche ingegneristiche offrono l’alternativa ideale per supportare la produzione di veicoli e componenti automobilistici. Oltre a essere potenzialmente il più grande mercato di consumatori di veicoli, l’Indonesia è diventata anche un importante centro di produzione per i marchi automobilistici globali. Poiché l’Indone-
Danone, in collaborazione con Prevented Ocean Plastic Southeast Asia, apre il suo nuovo centro di raccolta di plastica ad alto volume (Fonte Danone)
Wuling gestisce uno stabilimento di produzione a Cikarang, Java Occidentale. Il Wuling Air EV è stato lanciato nel mercato indonesiano (FonteWuling)
sia cerca di superare la Thailandia come il più grande produttore di automobili dell’ASEAN, il governo indonesiano ha offerto incentivi interessanti, tra cui sgravi fiscali, sovvenzioni e miglioramenti infrastrutturali, per attrarre investimenti esteri diretti allo sviluppo del settore di assemblaggio di automobili e produzione di componenti auto nel paese. L’aumento della classe media ha anche contribuito all’espansione del mercato dei SUV e dei veicoli elettrici (EV), che a loro volta attirano le aziende a stabilire impianti di produzione nei centri industriali dell’Indonesia. Oltre ai principali produttori giapponesi, c’è stato un notevole aumento del numero di marchi automobilistici cinesi in Indonesia. Wuling, Chery e BYD sono tra i marchi cinesi che sono riusciti ad entrare nel mercato automobilistico indonesiano. Queste aziende cinesi sono attratte dalle opportunità offerte dal grande mercato dei consumatori in Indonesia, dove gli EV stanno guadagnando popolarità grazie al prezzo più competitivo. I consumatori locali sono anche attratti da una maggiore varietà di modelli e da un eccellente servizio post-vendita. Questi produttori cinesi di auto hanno ampliato le loro operazioni di produzione nel paese dopo aver firmato accordi con il Ministero dell’Industria indonesiano, in cui i produttori di EV cinesi come Neta, Wuling, Chery e Sokon hanno promesso di stabilire l’Indonesia come loro centro di produzione di EV per l’esportazione.
A Chinaplas 2025, i produttori di plastica dell’Indonesia avranno l’opportunità di esplorare la vasta gamma di materiali ad alte prestazioni e soluzioni innovative nelle industrie ad alta crescita come il packaging e l’automotive. Fonte: Chinaplas
ALPLA apre un learning & development hub a Iowa City
ALPLA, esperta nel settore del packaging e del riciclo, rafforza la formazione di lavoratori qualificati negli Stati Uniti. L’azienda sta investendo circa 15 milioni di euro per la costruzione di un learning & development hub all’avanguardia a Iowa City. L’edificio offrirà spazi per laboratori, uffici e aule di formazione. Il completamento è previsto per la metà del 2025. In collaborazione con il Kirkwood Community College e il Industry Consortium for Advanced Technical Training (ICATT), ALPLA introdurrà inoltre il suo programma di apprendistato negli Stati Uniti.
Con il primo learning & development hub a Iowa City, ALPLA
combina programmi di apprendistato, formazione tecnica e sviluppo del personale in un’unica sede. Lo specialista internazionale di imballaggi e riciclo investe circa 15 milioni di euro in questa iniziativa. L’edificio ultramoderno offrirà spazi per laboratori, uffici e aule di formazione. I lavori di costruzione sono appena iniziati, e il completamento è previsto per la metà del 2025.
“Specialisti altamente qualificati e motivati sono fondamentali per il nostro successo”, spiega Tasos Pourloukakis, direttore regionale per il Nord America di ALPLA. “Con questo concetto integrato, stiamo creando apprendistati interessanti per i giovani della regione e strutture di formazione per il nostro personale attuale”.
Con il learning & development hub, ALPLA introduce negli USA il modello di apprendistato consolidato in Austria e Germania. Il sistema duale di formazione pratica e teorica per la qualificazione di lavoratori specializzati è già stato esportato con successo in Cina, Messico, India, Polonia e Sudafrica. Nell’estate del 2024, i primi 12 apprendisti in meccatronica hanno iniziato il loro programma triennale di formazione a Iowa City.
Il programma di apprendistato per la tecnologia delle materie plastiche seguirà nel 2026. Il Kirkwood Community College nella vicina Cedar Rapids e il Industry Consortium for Advanced Technical Training (ICATT) agiscono come partner educativi.
Il Gruppo Engel avvia una partnership strategica con
Electronica Plastic Machines
Engel, gruppo fornitore esperto in tecnologie per lo stampaggio a iniezione, ha avviato una partnership strategica con Electronica Plastic Machines (EPM), un rinomato produttore indiano di macchine idrauliche per lo stampaggio a iniezione. Acquisendo una partecipazione in EPM, l’azienda entra a far parte del gruppo Engel, creando opportunità per una cooperazione più stretta nel mercato indiano.
EPM, azienda familiare di seconda generazione con sede a Pune, è riconosciuta per la sua competenza nel settore delle macchine per materie plastiche in India da oltre 30 anni. Engel ed EPM condividono una mentalità comune, che predilige la proprietà familiare, pratiche aziendali sostenibili e un approccio incentrato sulle persone. Questa sintonia rappresenta una solida base per la partnership.
La collaborazione mira a rafforzare la
produzione locale e l’innovazione, in particolare attraverso l’iniziativa “Make in India”. Lo stabilimento produttivo di EPM a Pune fungerà da centro per la produzione di macchine avanzate per lo stampaggio a iniezione, adattate alle specifiche esigenze del mercato indiano. Inoltre, la partnership apre opportunità per esportare macchinari prodotti in India in regioni come il Medio Oriente e l’Africa.
La collaborazione garantirà ai clienti di Engel un migliore accesso a tecnolo-
gie avanzate, macchinari prodotti localmente per soddisfare esigenze di mercato specifiche e un servizio post-vendita più efficiente. Combinando l’esperienza globale di Engel con la forte presenza locale di EPM, i clienti potranno beneficiare di tempi di consegna ridotti, prezzi competitivi e una gamma di pro-dotti ampliata.
Aditya Ratnaparkhi, direttore generale di EPM, continuerà a guidare l’azienda nel suo ruolo attuale. Il gruppo Engel metterà a disposizione la propria rete globale e il proprio know-how tecni-co, mantenendo al contempo l’indipendenza e l’ottima reputazione di EPM sul mercato.
K 2025: focus su innovazione e responsabilità socio-ambientale
Il database degli espositori per K 2025 è ora online. Completamente prenotata, questa fiera, che si terrà a Düsseldorf dall’8 al 15 ottobre 2025, si conferma come il principale punto di incontro per l’industria delle materie plastiche e della gomma. L’evento, organizzato da Messe Düsseldorf, si distinguerà ancora una volta per la partecipazione di esperti internazionali provenienti da tutta la filiera e per l’ampio know-how e le informazioni che saranno condivise. Il tema dell’edizione 2025, “The Power of Plastics! Green –
Smart – Responsible”, sottolinea l’importanza delle tendenze e innovazioni legate all’economia circolare e alla digitalizzazione, mettendo al contempo l’accento sulla responsabilità verso le persone e il pianeta. La fiera ospiterà numerose iniziative, tra cui quelle consolidate e altre nuove, come la mostra speciale ufficiale “Plastics shape the Future”, organizzata da Plastics Europe Deutschland. Il VDMA, inoltre, presenterà un ampio forum negli spazi esterni, intitolato “The Power of Plastics”. K 2025 si conferma come un
L’agenda
Plastimagen
11 - 14 marzo 2025
Città del Messico, Messico www.plastimagen.com.mx
Plastics & Rubber
12 - 13 marzo 2025
Barcellona, Spagna www.plastics-rubber.es
PRS Europe
1 - 2 aprile 2025
Amsterdam, Paesi Bassi www.prseventeurope.com
Formnext
8 - 10 aprile 2025 Chicago, Illinois www.formnextchicago.com
Chinaplas 15 - 18 aprile 2025 Shenzhen, Cina www.chinaplasonline.com/ cps24/becomeanexhibitor
ETS
22 - 24 aprile 2025
Troy, Stati Uniti www.ets-corp.com
Plastasia
9 - 12 maggio 2025 Bangalore, India www.plastasia.in/index.html
SPS Italia
13 - 15 maggio 2025 Parma www.spsitalia.it
Greenplast
25 - 27 maggio 2025 Milano www.greenplast.org
luogo di dialogo aperto, dove le soluzioni innovative si scambiano e si sviluppano iniziative sostenibili, creando connessioni oltre i confini nazionali e continentali. Si prevede la partecipazione di espositori provenienti da 61 Paesi, per un totale di oltre 3.000 presenze distribuite nei 18 padiglioni espositivi.
La Start-up Zone, introdotta con successo nell’ultima edizione, sarà riproposta e ampliata nel 2025, offrendo un’area dedicata alle nuove realtà impegnate nello sviluppo di prodotti e soluzioni innovative nel settore della plastica e della gomma. Al Science Campus, università, college e istituti presenteranno gli ultimi risultati delle loro ricerche sulla plastica, mentre gli espositori potranno partecipare (opzionalmente) allo Science Campus Center, oltre alla loro presenza nei propri stand espositivi.
Inoltre, è in fase di sviluppo una proposta dedicata ai giovani visitatori e a chi si avvicina al mondo del lavoro, con l’obiettivo di mettere in evidenza la diversità e l’attrattiva del settore. Un evento di networking specifico per le donne nell’industria della plastica e della gomma sarà organizzato, per promuovere lo scambio di esperienze, rafforzare le reti professionali e dare visibilità alle donne leader del settore.
K 8 - 15 ottobre 2025
Düsseldorf, Germania www-k-online.com
Injection Molding & Design Expo 12 - 13 novembre 2025
Detroit, Stati Uniti www.injectionmoldingexpo. com
Fakuma
12 - 16 ottobre 2026
Friedrichshafen, Germania www.fakuma-messe.de/en
supporto tecnico e-learning software gamma completa prodotti custom consegne rapide
Verso SPS Italia 2025: un viaggio nell’industria manifatturiera di domani
SPS Italia, la fiera dell’automazione e del digitale per l’industria intelligente e sostenibile, appuntamento di riferimento in Italia per scoprire le tecnologie abilitanti per la fabbrica e confrontarsi sulla trasformazione green e digitale del manifatturiero, è a Parma dal 13 al 15 maggio 2025, con 6 padiglioni espositivi e 800 espositori Nei padiglioni 3, 5 e 6 prodotti e soluzioni dei principali fornitori di componenti e sistemi per l’automazione industriale, robotica, meccatronica, digital&software, tecnologie per lo smart manufacturing e Industria 5.0. Tra i padiglioni 4, 7 e 8 si snoda invece il Digital District, un percorso espositivo dinamico con demo funzionanti e casi applicativi di Indus-
Torna la tredicesima edizione della fiera dell’automazione e del digitale per l’Industria intelligente e sostenibile che si terrà a Parma dal 13 al 15 maggio 2025: automazione, digitale, AI e competenze saranno i temi più discussi.
trial IT & AI, Start Up e Education. Qui i fornitori di software industriale e i big player del digitale presentano le loro soluzioni tecnologicamente più avanzate. Il visitatore potrà incontrare le aziende leader specializzate in software e sistemi per l’industria, cybersecurity, condition monitoring, analisi dei big data, blockchain, intelligenza artificiale, IIoT, cloud industriale, realtà aumentata. Completa l’ar-
ea lo spazio “Focus AI” per l’implementazione e l’esplorazione delle potenzialità dell’intelligenza artificiale nel settore industriale. “La nuova edizione di SPS Italia presenta tante novità, che esprimono le trasformazioni a cui stiamo assistendo”, ha commentato Donald Wich, amministratore delegato di Messe Frankfurt Italia nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento,
che si è svolta lo scorso gennaio a Milano presso Step Futurability District Fastweb Headquarter. “Abbiamo ideato per il visitatore uno spazio per esplorare le potenzialità dell’intelligenza artificiale nei processi produttivi. Sarà all’ingresso del Digital District, percorso dinamico che negli anni ha rappresentato le principali rivoluzioni del sistema industriale”. “Dopo un anno sottotono, nel 2025 il settore dell’automazione si trova di fronte alla necessità di raccogliere le spinte di un auspicata crescita, continuare a smorzare molteplici e impreviste sollecitazioni e metabolizzare rapidi cambiamenti di prospettiva”, ha commentato Andrea Bianchi, presidente ANIE Automazione. “L’edizione di quest’anno di SPS si interseca con la complessità del contesto internazionale e, sul fronte interno, la più volte posticipata partenza Piano Transizione 5.0, forti deterrenti agli investimenti e all’avvio di nuovi progetti”.
SPS Italia On Tour
Pescara, Treviso e Salerno sono i distretti scelti per SPS Italia On Tour 2025, il percorso di avvicinamento a SPS Italia che in tre tappe incontra l’industria per parlare di au-
Un
momento della conferenza di presentazione di
SPS
Italia 2025 che si è svolta lo scorso gennaio a Milano, presso Step Futurability District Fastweb Headquarter
tomazione e digitale. Per ciascun appuntamento un focus tecnologico e applicativo definito sulle esigenze e le eccellenze della manifattura in collaborazione con il territorio. I seminari sono fruibili per tutti gli studenti tramite LIM, con la possibilità di interagire direttamente con i protagonisti dell’Industria.
Academy ed Education on Tour
SPS Italia da sempre dedica attenzione e numerose iniziative alla sfera della formazione,
costituendo un vero ponte tra scuola e industria. A partire da aprile 2025 Education on Tour vuole favorire il dialogo tra gli espositori di SPS Italia e il mondo accademico, la divulgazione delle opportunità professionali in ambito industriale per le nuove generazioni e il matchmaking tra fornitori di tecnologie e ragazzi. Il primo appuntamento è il 2 aprile all’Università di Siena. Restano inoltre le iniziative dedicate durante la manifestazione: Lezioni in fiera, che consente agli studenti di Università e Istituti Superiori di partecipare a lezioni live direttamente agli stand degli espositori e l’area Education, nel padiglione 8, che mira a fare formazione e promuovere interesse verso le professioni emergenti affrontando il mismatch delle competenze.
Position Paper
Il Position Paper è un progetto promosso da SPS Italia in collaborazione con il Comitato Scientifico della manifestazione, composto da oltre 180 membri tra realtà produttive e mondo accademico, che fornisce alle aziende ital-
Il visitatore potrà incontrare le aziende leader specializzate in software e sistemi per l’industria, cybersecurity, condition monitoring, analisi dei big data, blockchain, intelligenza artificiale, IIoT, cloud industriale, realtà aumentata
iane linee guida utili per orientarsi nel panorama delle tecnologie innovative. L’iniziativa, fino ad ora presentata in volumi disponibili online, si evolve in una nuova formula con contenuti più immediati e fruibili. Tech ‘n go diventa così un appuntamento tematico che, per iniziare, si articolerà in quattro macro-argomenti: nuove competenze per le fabbriche digitali e le skill di automazione; percorso verso la Sostenibilità col supporto delle tecnologie di automazione IT/OT; Cybersecurity e Data Protection nel Contesto Industriale;
applicativo, in grado di generare un impatto positivo sulla società e di promuovere un’evoluzione dei modelli di business sostenibili. L’iniziativa offre alle aziende emergenti l’opportunità di candidarsi con i propri progetti per incontrare nuovi clienti e possibili partner. Le tre finaliste, infatti, potranno partecipare gratuitamente a SPS Italia 2025 con uno stand attrezzato nell’area Start-up della manifestazione. Tra queste, la vincitrice sarà annunciata in occasione di un evento dedicato in fiera. SHE SPS Italia, per le donne che operano
IA, Big Data e impatto sui modelli di business. Al termine dei rilasci, capitoli descrittivi più consistenti andranno a costituire il Position Paper 2025.
“Dal 2023, SPS Italia, attraverso il suo Position Paper, offre linee guida strategiche per accompagnare la trasformazione digitale del manifatturiero italiano”, ha spiegato Paolo Foglio, Iveco Group, membro del Comitato Scientifico di SPS Italia. “Consapevoli della rapidità con cui evolve il panorama tecnologico, il Position Paper 2025 quest’anno si rinnova con contenuti ancora più aggiornati, frutto della collaborazione con le aziende del Comitato Scientifico di SPS”.
SPS Italia Up Challenge
SPS Italia Up Challenge è la competizione per Start-up e PMI innovative che valorizza idee creative e realizzabili in ambito tecnologico e
SPS Italia da sempre dedica attenzione e numerose iniziative alla sfera della formazione, costituendo un vero ponte tra scuola e industria
nel campo delle tecnologie per l’industria Si chiama SHE SPS Italia la community che raccoglie e diffonde storie di mentorship al femminile nel campo dell’automazione industriale, mettendo in risalto le opportunità legate alle tecnologie e alle figure professionali emergenti. Un progetto educativo e divulgativo che negli ultimi anni ha creato collaborazioni con associazioni, docenti universitarie e comunità di riferimento, unite dalla volontà di promuovere il cambiamento e colmare il gender gap. L’iniziativa, partita rivolgendosi al network di SPS Italia raccontando storie, interviste, esperienze e conoscenze di donne nel mondo delle tecnologie per l’industria, si è ampliata negli anni con incontri di networking tra professioniste nelle sedi di aziende che promuovono gli stessi valori, capaci di ispirare le nuove generazioni e ripensare il futuro rispetto
alla diversità di genere. Tavoli di lavoro e incontri sono organizzati anche durante la fiera a Parma, con la partecipazione di associazioni, gruppi e imprenditrici.
Competenze: mancano i professionisti in ambito ICT
“La tendenza, ormai più che ventennale, di sostituire il lavoro umano con robot o automazione avanzata non ha considerato che per gestire macchine sofisticate e robot e il processo collegato occorrano tecnici o comunque personale che abbia una certa qualifica e competenza per muoversi in un ambiente tecnologicamente avanzato (STEM a livello base, criteri di sicurezza, tempi e modi, ecc )”, ha dichiarato Fiorella Operto, Board of Directors, Scuola di Robotica. “Oggi mancano in Europa più di due milioni di lavoratori dotati di competenze ICT, molti dei quali nell’industria e indotto. Stime recenti dell’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE) indicano che in Europa mancano più di un milione di professionisti ICT. Il 53% delle imprese che cercano di assumere specialisti ICT riferisce di avere difficoltà a reperire persone qualificate. Per affrontare questa sfida è essenziale incoraggiare un maggior numero di donne a partecipare all’economia digitale. Oggi solo il 17% dei quasi 8 milioni di specialisti ICT in Europa sono donne. La rappresentanza femminile nelle professioni e negli studi legati alla tecnologia è bassa: solo 1 specialista ICT su 6 e 1 laureato in scienze, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM) su 3 sono donne. Con Next Generation EU la scuola europea sta facendo uno sforzo di integrazione delle tecnologie digitali nella didattica STEM. Quanto di questo impegno è coerente con le richieste del mercato del lavoro? SPS Italia e Scuola di Robotica, in collaborazione con economisti e sociologi, hanno preparto un sondaggio da sottoporre agli istituti superiori (licei, istituti tecnologici e professionali) per mappare la percezione dei giovani circa il lavoro nella manifattura. Il sondaggio sarà sottoposto nell’anno scolastico 2024-25”.
Una mostra convegno dedicata alle sfide tecnologiche del riciclo plastico
Dal 27 al 30 maggio 2025, Milano ospiterà GreenPlast che quest’anno avrà come tema centrale la sostenibilità. L’evento si presenta anche come opportunità per esplorare il settore in tutte le sue sfaccettature, con un approccio proiettato al futuro.
Dopo il successo della prima edizione nel 2022, che ha visto la partecipazione di 170 espositori su un’area di 6.000 metri quadrati netti, richiamando oltre
20.000 visitatori provenienti da 55 Paesi, torna Greenplast, la mostra-convegno internazionale dedicata ai materiali, alle tecnologie e ai processi di trasformazione della plastica e della gomma, con particolare focus su sostenibilità ambientale ed efficientamento energetico. Durante la conferenza stampa ufficiale di presentazione
dell’evento, svoltasi lo scorso novembre alla presenza di circa 20 giornalisti di testate nazionali e internazionali, è emerso come GreenPlast si stia confermando una piattaforma fondamentale per promuovere l’innovazione e la sostenibilità dell’intera filiera della plastica. L’evento, che si svolgerà dal 27 al 30 maggio 2025 presso Fiera Milano a Rho Pero, rientra anche questa volta in The Innovation Alliance: una rete di quattro fiere prestigiose e, soprattutto, in filiera. GreenPlast, Ipack-Ima, Print4All
e Intralogistica si terranno in contemporanea occupando quasi tutta la superficie del polo Rho Pero di Fiera Milano, ma soprattutto consentiranno ai visitatori la libera circolazione in tutti i padiglioni.
Infine, Greenplast si rafforza grazie anche alla collaborazione con AMI (Applied Market Information) che coordinerà la parte convegnistica in collaborazione con l’organizzatore dell’evento Promaplast. Questa cooperazione garantirà un programma con sessioni e contenuti tecnici di alto livello per illustrare le sfide del settore, adottando un approccio innovativo e orientato al futuro. “In termini di vendita degli spazi espositivi, siamo piuttosto soddisfatti dei risultati ottenuti finora, anche in considerazione della situazione economica che stiamo vivendo”, ha
Un momento della conferenza stampa svoltasi a novembre 2024, per presentare la fiera
commentato Mario Maggiani, amministratore delegato di Promaplast, società organizzatrice dell’evento. “Alcune difficoltà sono legate principalmente al settore dell’iniezione che subisce i contraccolpi della crisi dell’automotive. Ad ogni modo, il numero di espositori risulta essere in linea con quello registrato a novembre 2021. Il punto di forza di GreenPlast è la sua competitività grazie ai prezzi ridotti degli stand. L’area nuda ha un prezzo di 185 euro a m2, mentre lo stand preallestito ha un prezzo di 80 euro a m2. Per aree fino a 64 m2 sono previsti solo preallestiti, con l’obiettivo di avere stand tutti simili, caratteristica peculiare delle mostre-convegno”.
Focus sulla sostenibilità
Il convegno esplorerà le sfide e le soluzioni per la sostenibilità della plastica, focalizzandosi sui settori più strategici e analizzando le recenti normative e le innovazioni nella gestione dei rifiuti, coinvolgendo anche le società attive in questo comparto. Verranno organizzate tavole rotonde con la partecipazione di brand owner, grandi retailer, produttori di materie prime, converter ecc., con focus non solo sul packaging ma anche su automotive ed edilizia dove le materie plastiche hanno un largo impiego. Si
Greenplast 2025 esplorerà le sfide e le soluzioni per la sostenibilità della plastica, focalizzandosi sui settori più strategici e analizzando le recenti normative e le innovazioni nella gestione dei rifiuti, coinvolgendo anche le società attive in questo comparto
spazierà dalla gestione dei rifiuti al riciclo meccanico e a quello chimico, dall’ecodesign dei manufatti in plastica al futuro delle bioplastiche, dall’inquinamento dei mari all’utilizzo dell’IA per migliorare l’impatto ambientale.
Un vantaggio competitivo per le aziende
Mario Maggiani ha aperto la conferenza stampa di presentazione di GreenPlast 2025, descrivendo l’evento come un’opportunità strategica per le aziende che intendono esporre, grazie alla sua formula esclusiva. Formula, che permette di combinare la possibilità di esporre i propri prodotti a un costo al metro quadro altamente competitivo e di approfondire vari temi green nella parte convegnistica.
Il convegno AMI che anticipa le tendenze del settore
Andy Beevers, direttore delle divisioni eventi ed editoria di AMI, ha invece anticipato alcuni dei principali temi che verranno trattati durante l’evento Shaping a Sustainable Future for Plastics, che durerà tutti e quattro i giorni di fiera. Il convegno esplorerà aspetti essenziali come la sostenibilità, l’evoluzione delle normative, il de-
sign per il riciclo, e l’automazione nella separazione dei materiali, ponendo un forte accento sulle tendenze di mercato e sulle innovazioni che influenzeranno il futuro del settore. La conferenza si concentrerà anche sulle frontiere del riciclo meccanico e chimico, esplorando i progressi dal punto di vista tecnico e favorendo il confronto tra i diversi attori dell’industria. Questo focus sarà un’occasione unica per analizzare le potenzialità dei diversi approcci di riciclo, discutere delle sfide tecnologiche e promuovere soluzioni che possano contribuire a rendere l’industria della plastica sempre più circolare ed efficiente.
Le normative europee trainano l’evoluzione
del riciclo
La conferenza è proseguita con l’intervento di Elizabeth Carroll, consulente AMI, riguardo i cambiamenti guidati dalle normative UE e i progressi tecnologici che stanno trasformando l’industria del riciclo. Tra i temi affrontati, particolare attenzione è stata dedicata agli obiettivi per il contenuto di materiale riciclato. Come sottolineato durante la presentazione dell’evento, l’impegno congiunto di normatori, produttori e consumatori sarà fondamentale per raggiungere traguardi ambiziosi.
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Dal design alla produzione: ambienti ottimizzati
per il medicale
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Pallet certificati in plastica riciclata per semplificare i
processi logistici
Relicyc, con la sua consolidata esperienza nella produzione di pallet riciclati e riciclabili, da oltre 40 anni offre prodotti derivanti da materie prime di indiscussa qualità, vero e proprio punto di riferimento per le aziende di ogni settore e dimensione. In particolare, uno degli aspetti distintivi tra i pallet in legno e in plastica è la necessità di trattamento fitosanitario per i primi, essenziale per evitare la diffusione di parassiti, insetti e altre minacce che potrebbero danneggiare l’ecosistema dei paesi destinatari. Il tarlo asiatico, il nematode dei pini, insetti xilofagi e funghi patogeni sono infatti soltanto alcuni degli organismi nocivi che possono essere presenti nei pallet in legno. Per questo la normativa ISPM 15 FAO, adottata da oltre 170 paesi, stabilisce l’obbligo di trattarli con metodi come il Trattamento Termico (HT).
In questo scenario, i pallet in plastica riciclata di Relicyc si distinguono come una scelta innovativa e responsabile, particolarmente adatta per le imprese che desiderano garantire sia l’efficienza logistica che la conformità alle normative globali, senza incorrere nelle complesse procedure richieste dai pallet in legno. Le aziende che scelgono la plastica riciclata per i loro pallet possono infatti evitare il trattamento fitosanitario e la marcatura IPPC, semplificando i processi logistici e risparmiando sui costi aggiuntivi legati alla certificazione. Inoltre, il materiale plastico, grazie alla sua resistenza e durabilità, è ideale per cicli di vita più lunghi, riducendo ulteriormente la necessità di sostituzione e il consumo di risorse naturali: in poche parole, la scelta ideale per l’esportazione anche al di fuori dei confini europei.
I pallet in plastica prodotti da Relicyc, conosciuti con il marchio Logypal, rappresentano dunque la vera alternativa al pallet in legno trattato ISPM-15, con un costo più vantaggioso, permettendo di evitare le certificazioni obbligatorie e i problemi di quantità minime ordinabili. Composti da un materiale completamente riciclato, restano inalterati nel tempo, esteticamente e strutturalmente, e mantengono un valore economico anche in caso di danneggiamento, in quanto non richiedono un costo per il recupero ma, al contrario, vengono valorizzati per poi essere completamente riciclati.
Modello di punta per un‘impareggiabile precisione dei dati cromatici
Garantire l‘uniformità del colore nei prodotti in plastica monitorando la qualità del colore da lotto a lotto e rispettando gli standard industriali.
RETHINK PLASTIC QUALITY CONTROL.
NUOVO
Gli scarti in plastica dei supermercati ritornano
sugli scaffali come prodotti riciclati
Ogni giorno nei centri logistici delle catene GDO italiane centinaia di tonnellate di imballaggi in plastica si trasformano in rifiuti. Si tratta per lo più di film termoretraibili o estensibili in polietilene a bassa densità (LDPE), in larga parte avviati poi a riciclo. Sacme, attivo nella produzione di shopper, sacchi e buste in plastica e Aliplast (Gruppo Hera), esperta nella rigenerazione di polimeri, offrono da oggi ai network di supermercati un’alternativa ancora più circolare: trasformare il rifiuto in LDPE in prodotto venduto all’interno degli stessi negozi, dunque evitando a monte la produzione di rifiuti. Le due aziende hanno sottoscritto un accordo che lancia un modello di partnership circolare a disposizione di tutti gli operatori della GDO. Lo schema è semplice: Aliplast raccoglie presso i centri di distribuzione il film di scarto che trasforma, nelle proprie piattaforme, in LDPE rigenerato, a sua volta utilizzato
Sostenibilità e performance per imballaggi alimentari
Dall’8 al 10 aprile 2025 Adapa Group – realtà esperta nel packaging flessibile – porterà al Warsaw Pack di Nadarzyn la sua esperienza e il suo know-how. Al centro dell’attenzione: innovativi imballaggi flessibili Designed for Recycling (D4R) per prodotti freschi, dolciumi, caffè e molte altre applicazioni, oltre alle imminenti linee guida del Regolamento europeo sugli imballaggi (PPWR).
Con una presenza europea e un approccio locale, Adapa supporta i suoi clienti in ogni regione per soddisfare le loro esigenze specifiche. Grazie alla stretta collaborazione tra i team locali e gli ingegneri applicativi, il gruppo sviluppa soluzioni di packaging che coniugano riciclabilità, con -
da Sacme per realizzare sacchi pattumiera per rifiuti che contengono almeno l’80% di materiale riciclato. Questi sacchi vengono poi commercializzati con private label della catena GDO partner, supportati da una tracciabilità di prodotto che garantisce come l’LDPE riciclato provenga effettivamente dagli scarti della catena stessa.
Grazie all’accordo, dunque, la catena GDO partner può attivare un vero e proprio ciclo chiuso della plastica, mettendo i clienti nelle condizioni di effettuare una scelta di consumo consapevole attraverso l’acquisto di un prodotto a marchio. Ogni tonnellata di sacchetti rifiuti realizzati con film riciclato consente un risparmio di 2,456 tonnellate di CO2 equivalente in atmosfera. Questo valore è stato calcolato tramite uno studio LCA comparativo tra la produzione di 1 kg di Film in LDPE prodotto nel 2022 nello stabilimento di Ospedaletto di Istria-
servazione delle risorse e prestazioni tecniche.
Due saranno in particolare le innovazioni di punta da scoprire alla fiera:
• PaperFlow(re) P-type: un flowpack performante e riciclabile certificato
Cepi, progettato per funzionare senza necessità di adattare gli impianti esistenti. Ideale per snack, patatine, cioccolato, biscotti, gelati su stecco e ricariche di caffè solubile, questa soluzione risponde bene alla crescente domanda dei consumatori di imballaggi a base di carta.
• MonoClose(re) P-type: un imballaggio richiudibile in polipropilene (PP) ad alta barriera, progettato per il riciclo, secondo gli standard CEFLEX. Questo film combina stampabilità,
na (TV) e l’analogo prodotto da materie prime vergini (dati ricavati da database Ecoinvent 3.9.1). Lo studio sopracitato è stato condotto in conformità con norma UNI EN ISO 14040:2021 e UNI EN ISO 14044:2021.
chiusura affidabile e compatibilità ot timale con le filiere di fornitura grazie a un’ampia gamma integrata di film superiori e inferiori.
Adapa offre molte soluzioni, tra cui film termoformabili, flowpack, pouch e film in carta. Tutti sono sviluppati per massimizzare la funzionalità, il Design for Recycling e l’impatto vi sivo nel punto vendita. Integrando il riciclo e la conservazione delle risor se nelle sue soluzioni, Adapa rafforza il suo ruolo di leader nella transizione verso un’economia circolare.
Di fronte alle sfide e opportunità poste dal PPWR, Adapa dimostra che sostenibilità e performance possono andare di pari passo. Grazie alla sua competenza e alla capacità di adat tarsi, il gruppo supporta i clienti con soluzioni innovative, combinando in novazione europea e assistenza per sonalizzata.
Il calo della competitività UE minaccia la plastica circolare
Gli ultimi dati di Plastics Europe sullo stato del sistema della plastica in Europa evidenziano un calo della produzione di plastica più marcato del previsto e, per la prima volta, una diminuzione della produzione di plastica riciclata meccanicamente nel 2023. Rispetto al 2022, la produzione totale di plastica nell’UE ha registrato un brusco calo dell’8,3%, scendendo a 54 Mt, mentre la produzione di plastica riciclata post-consumo è diminuita del 7,8%, attestandosi a 7,1 Mt. Questi numeri contrastano con un aumento globale del 3,4% nella produzione di plastica e portano la quota dell’Europa nel mercato globale al 12% (la quota europea della produzione globale di plastica è passata dal 22% nel 2006 al 14% nel 2022: “The Circular Economy for Plastics – A European Analysis”, rapporto Plastics Europe 2024). Sebbene l’Europa mantenga un saldo commerciale positivo in termini di valore, in termini di tonnellaggio è diventata un importatore netto di resine plastiche nel 2022 e di prodotti plastici finiti nel 2021, con un calo delle esportazioni di resine plastiche del 25,4% tra il 2020 e il 2023.
Le conseguenze per l’Europa
La plastica è essenziale per l’economia europea perché fornisce materiali per diversi settori, tra cui sanità, automotive, edilizia, elettronica, infrastrutture rinnovabili, beni di consumo e imballaggi. Questo cambiamento mette a rischio la sostenibilità della filiera della plastica europea, che attualmente sostiene oltre 1,5 milioni di posti di lavoro in 51.700 aziende, generando più di 365 miliardi di euro di fatturato nell’UE nel
Nuovi dati confermano un ulteriore calo nella produzione di plastica in Europa e, per la prima volta, una riduzione della produzione di plastica riciclata meccanicamente: un cambiamento importante che mette a rischio la sostenibilità della filiera europea.
2023. Senza un quadro normativo competitivo, l’Europa rischia di perdere la sua leadership nell’innovazione della plastica sostenibile, con conseguenze economiche e ambientali.
“La trasformazione dell’UE verso un sistema di plastica circolare è in grave pericolo a causa delle importazioni di plastica che non sempre rispettano gli standard europei”, ha commentato Marco ten Bruggencate, presidente di Plastics Europe e Presidente di Dow EMEAI. “La dura realtà è che assistiamo già alla chiusura di impianti produttivi, con conseguente delo-
calizzazione dell’industria, perdita di posti di lavoro e di investimenti sostenibili. La transizione circolare avrà successo solo se i responsabili politici attueranno urgentemente le condizioni necessarie per recuperare la nostra competitività e fornire una prospettiva a lungo termine per gli investimenti nella circolarità. La finestra di opportunità è stretta e il momento di agire con decisione è ora”.
“Per evitare un rallentamento preoccupante della transizione europea, servono misure urgenti per rendere più attrattivi gli investimenti
nella produzione di plastica circolare, ridurre la burocrazia – ad esempio semplificando le lunghe procedure di autorizzazione – e creare condizioni di parità con i nostri concorrenti internazionali”, ha spiegato Virginia Janssens, direttore generale di Plastics Europe. “Nonostante le sfide, rimaniamo pienamente impegnati nel percorso verso la circolarità e gli obiettivi net zero della nostra roadmap ‘Plastics Transition’. Ora, però, è fondamentale che l’UE e gli Stati membri inviino un messaggio chiaro e immediato agli investitori e al mercato, ribadendo il loro impegno nella produzione di plastica in Europa e nella nostra transizione”.
Un quadro normativo efficace per supportare l’industria europea
L’analisi dei membri di Plastics Europe conferma che l’aumento delle importazioni di resine plastiche e prodotti finiti da regioni con standard ambientali meno rigorosi – a causa della sovraccapacità globale di produzione di plastica – sta minando la competitività del riciclo della plastica in Europa e la transizione verso un sistema circolare. Inoltre, come molte altre industrie europee, i produttori di plastica stanno affrontando costi di produzione elevati, dovuti a fattori come il caro energia e materie prime, l’inflazione persistente e la limitata disponibilità di materie prime circolari. Il tutto in un contesto di crescita economica debole e recessione in alcuni settori chiave dell’economia europea.
Un quadro normativo dell’UE dovrebbe includere, tra le altre misure:
• Obiettivi obbligatori ambiziosi per il contenuto di plastica riciclata.
• Approvazione tempestiva del bilancio di massa e di metodi innovativi di riciclo, come il riciclo chimico.
• Procedure di autorizzazione semplificate per impianti industriali a basse emissioni di carbonio.
• Schemi di monitoraggio e certificazione per garantire che le importazioni rispettino gli standard dell’UE.
È inoltre necessario valutare ulteriori misure fis-
La plastica è essenziale per l’economia europea poiché fornisce materiali per diversi settori tra cui sanità, automotive, edilizia, elettronica, infrastrutture rinnovabili, beni di consumo e imballaggi
cali ed economiche a livello europeo e nazionale per rendere urgentemente competitiva la produzione di plastica circolare in Europa. Nonostante l’Europa mantenga la quota più alta di plastica circolare rispetto alla sua produzione totale (14,8%), l’aumento di appena lo 0,7% dal 2022 indica un rallentamento e non è sufficiente per raggiungere gli obiettivi della roadmap Plastics Transition. Oltre al calo della produzione di riciclo meccanico, nel 2023 in Europa sono stati prodotti solo 0,12 Mt di plastica riciclata chimicamente (Plastics Europe punta a raggiungere 2,8 Mt di plastica riciclata chimicamente entro il 2030), mentre la produzione di plastica bio-based e attribuita a fonti biologiche è leggermente aumentata, raggiungendo 0,8 Mt. Plastics Europe accoglie con favore il rapporto Draghi su “Il futuro della competitività europea”, che riconosce il “potenziale inutilizzato della circolarità” e afferma che “il riciclo della plastica oggi non ha un forte business case”.
Attualmente, la filiera della plastica europea sostiene oltre 1,5 milioni di posti di lavoro in 51.700 aziende, generando più di 365 miliardi di euro di fatturato nell’UE nel 2023
Inoltre, il rapporto sottolinea che, sebbene una regolamentazione efficace sia essenziale, non è sufficiente e che l’Europa deve adottare un approccio più olistico per affrontare le sfide di competitività della plastica e di altre industrie.
Riciclo in Italia: un sistema consolidato ma con margini di crescita
Il nostro Paese ha fatto passi avanti nel recupero della plastica ma, per raggiungere una reale economia circolare e aumentare le quantità riciclate di rifiuti, occorre dare maggiore stabilità e opportunità ai mercati delle materie prime seconde.
Il 20,8% dei materiali utilizzati dall’industria nel 2023 proviene dal riciclo dei rifiuti, quasi il doppio rispetto alla media europea (11,8%): questo dato – che emerge dal Rapporto “Il riciclo in Italia” realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – utilizzato anche come indice di circolarità, indica
l’importanza raggiunta dal riciclo dei rifiuti in Italia. Il fatto che questo dato sia stabile da un decennio indica, da una parte, che il sistema del riciclo in Italia è consolidato e riesce a tenere un buon livello, fra i migliori in Europa, dall’altro, però, che non fa ulteriori passi avanti significativi, come sarebbe possibile e utile. Ne
parla Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, nella sua introduzione al rapporto.
In attesa dell’applicazione del nuovo Regolamento europeo che dovrebbe portare alcune novità significative (sulla riciclabilità degli imballaggi, sull’aumento del riciclo e dell’impiego delle materie prime seconde) il riciclo dei rifiuti di imballaggio continua a livelli di eccellenza europea: nel 2023 ha raggiunto il 75,3%, in aumento rispetto al 70,7% del 2022, superando non solo l’obiettivo europeo del 65% al 2025, ma anche quello del 70% al 2030. Quasi tutte le filiere superano i target europei. Per quanto
riguarda le plastiche, queste sono al 47,7%, quindi ancora sotto il livello del 50% al 2025, anche se si stanno avvicinando nonostante il persistere di difficoltà per il poliestere, sia della domanda, sia dei prezzi di mercato, per le materie prime seconde ricavate dal riciclo con diverse imprese del riciclo messe in difficoltà dagli elevati costi del feedstock da riciclare, dalle quotazioni dei polimeri vergini in ulteriore rallentamento, dalla concorrenza sleale di materiali riciclati (scaglie e granuli di R-PET o anche semilavorati) di importazione da paesi extra europei privi di adeguata certificazione e tracciabilità, nonché da una domanda bassa sia dell’edilizia, sia del settore auto in difficoltà. Anche negli sbocchi delle materie prime seconde, generate dal riciclo degli PFU (pneumatici a fine vita), si prospettano problemi se non verranno adeguatamente utilizzate le possibilità offerte dal nuovo CAM strade, per diffondere l’impiego degli asfalti modificati con l’utilizzo di polverino di gomma riciclata. Questi esempi evidenziano quanto sia importante, per aumentare le quantità riciclate di rifiuti in Italia, dare maggiore stabilità e opportunità ai mercati delle materie prime seconde, necessarie per assicurare sia performance elevate, sia adeguata redditività alle attività industriali del riciclo: tema centrale per i prossimi anni, richiamato anche dalla Presidente della Commissione europea Von der Leyen, e che dovrebbe essere al centro di una annunciata nuova normativa europea in materia.
La produzione di plastica in Italia ed Europa
Nel 2023 (fonte Plasticonsult per Unionplast) le 4.850 aziende trasformatrici italiane, che complessivamente, occupano 105.500 addetti per un fatturato di circa 17,8 miliardi di euro, hanno lavorato circa 5,03 Mt di polimeri vergini e 1,34 Mt di polimeri riciclati, provenienti sia da pre che da post-consumo (fonte IPPR). Il settore della trasformazione è caratterizzato dalla presenza di molte piccole e medie aziende.
A livello europeo, secondo Plastics Europe, nel 2022 globalmente sono state prodotte 400 milioni di tonnellate (Mt) di plastica: oltre il 90% ha origine da fonti non rinnovabili, mentre ancora solo 35,5 Mt (ossia il 9%) sono materie riciclate. L’Europa, con 59 Mt nel 2022 (14% del totale), riduce ulteriormente la sua quota di produzione globale di materie plastiche, scesa tra il 2006 e il 2022 dal 22% al 14%. Il primo produttore mondiale rimane la Cina, con il 32% della quota totale (128 Mt). L’UE27 si trova ancora lontana dal raggiungere gli obiettivi di riciclaggio fissati per il 2025, solo il 40,7% dei rifiuti di imballaggio in plastica vengono avviati a riciclo. Nel 2023 la raccolta differenziata, compresa quella di competenza dei sistemi autonomi, è stata pari a 1.472 kt, stabile rispetto al 2022. La raccolta è composta per la metà dall’imballaggio flessibile che, insieme con il PP (19,2%) copre il 62,4% del totale. I volumi di entrambi i polimeri sono in calo di circa il 5%. Il consumo di PET (24,9%), che si rivolge soprattutto all’imballaggio rigido e in particolare ai contenitori per bevande, è rimasto composto per il 90,4% da imballaggi in plastica e per il restante 9,6% dalle frazioni estranee (130 kt) e neutre (10,6 kt) contenute nella raccolta mono-materiale.
Il riciclo dei rifiuti di imballaggio in plastica
Nel 2023 la filiera della plastica ha registrato un leggero incremento delle quantità a riciclo effettivo del +1,4% rispetto al 2022, portando il tasso di riciclo al 48% dell’immesso al consumo, per un totale di 1,1 Mt avviate a riciclo. Rispetto al 2022 le quantità avviate a riciclo meccanico sono aumentate del 2,5%. I volumi di contenitori per liquidi (CPL) in PET (polietilene tereftalato) venduti tramite aste sono cresciuti dell’1%, mentre il misto CPL è cresciuto del 78%. Anche i volumi di HDPE (polietilene ad alta densità) sono cresciuti dell’1% circa confermando un andamento stabile da quasi 5 anni. La voce “film”, nel suo complesso, registra un calo del 3%. Anche il polipropilene che ha registrato un incremento dell’11,5%. La voce “altri imballaggi misti” continua a registrare nuovi sbocchi di riciclo: l’insieme di questi prodotti segna un +8% rispetto al 2022.
Nuove soluzioni ed economia
circolare per continuare a crescere Il nuovo regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWR), che si sta avviando verso la fase conclusiva dell’iter legislativo, è destinato a cambiare significativamente il modo in cui gli imballaggi sono concepiti, real-
Tasso di riciclo dei rifiuti di imballaggio in plastica nei principali Paesi europei, 2022 (%). Fonte Eurostat
izzati ed utilizzati sul mercato europeo. Inoltre, per gli imballaggi in plastica a partire dal 2030 è previsto un obbligo di contenuto minimo di riciclato, declinato a seconda della tipologia e che si va ad aggiungere a quello per le bottiglie per bevande monouso in plastica previsto dalla direttiva sulle plastiche monouso (direttiva SUP).
Per consentire alle aziende e ai consumatori di continuare a beneficiare dei numerosi vantaggi degli imballaggi in plastica, l’intera filiera dovrà ripensare alcune soluzioni e impegnarsi nella direzione dell’economia circolare. Allargando il perimetro alla plastica nel suo insieme, se gli imballaggi ne costituiscano la principale applicazione, diventerà importante anche la gestione del fine vita dei manufatti in plastica diversi dagli imballaggi, finalizzata al loro avvio a riciclo. Il dibattito politico a livello europeo lascia intendere che molto probabilmente gli scenari legislativi futuri introdurranno obiettivi di riciclo e contenuto minimo di riciclato specifici per i singoli settori, in analogia con quanto visto per gli imballaggi.
La produzione di imballaggi in bioplastica compostabile in Italia
I dati raccolti da Plastic Consult per conto di Assobioplastiche mostrano che in Italia, nel
corso del 2023, la produzione nazionale di bioplastiche compostabili è stata di 121 kt, con una decrescita rispetto all’anno precedente del -5,5%. Sempre nel 2023, l’industria italiana delle bioplastiche compostabili ha segnato un fatturato di 830 milioni di euro, con una flessione di circa il 29% rispetto al 2022, attribuibile principalmente alla forte diminuzione dei listini (materie prime, semilavorati e prodotti finiti).
I rifiuti in bioplastica compostabile vengono
conferiti negli impianti di riciclo organico. Il riciclo dei rifiuti biodegradabili, e quindi dei rifiuti di imballaggio in bioplastica, assume la forma del riciclo organico che tipicamente avviene in tre tipologie impiantistiche:
• impianti di trattamento aerobico;
• impianti di trattamento integrato anaerobico/ aerobico;
• impianti di solo trattamento anaerobico. La quantità di imballaggi riciclati sull’immesso al consumo ha raggiunto nel 2023 circa il 57%, pari a 44,3 kt, traguardando con largo anticipo l’obiettivo fissato per il 2025 e addirittura con due punti in più rispetto a quello del 2030.
Target di riciclo dei rifiuti di imballaggio in bioplastica compostabile in Italia, 2021-2023 (% e kt). Fonte
Raccolta di rifiuti di imballaggio in plastica in Italia, 2019-2023 (kt). Fonte PGP CONAI 2024
CONAI - Biorepack
Progetti e iniziative per
un
comparto in ascesa
L’Italia ha oggi una capacità di trattamento del rifiuto organico (umido urbano più verde) che garantisce l’autosufficienza del sistema nazionale, grazie a una rete di 357 impianti distribuiti su tutto il territorio che trattano circa 5 mln di tonnellate di umido urbano, inclusi gli imballaggi e i manufatti in bioplastica compostabile. In generale, il riciclo organico degli imballaggi compostabili è una attività diffusa e consolidata su tutto il territorio nazionale e in costante crescita, in
persone coinvolte, in impianti, in tecnologia, in comunicazione. Molti sono i progetti e le azioni che Biorepack intende mettere a terra nei prossimi anni: tra i principali il pittogramma che faciliterà – su tutta la catena del valore – il riconoscimento degli imballaggi compostabili.
La produzione di gomma e pneumatici fuori uso in Italia
Nel 2022, in Italia, sono state prodotte oltre 530 kt di pneumatici fuori uso, in aumento del 7,8% rispetto al 2021. Circa l’85,4% delle quantità di PFU gestite è stato recuperato come materia. Tuttavia, i dati si basano su elaborazioni dei MUD che includono anche ruote solide, pneumatici da bicicletta, pneumatici Avio e camere d’aria, espressamente esclusi dal Decreto ministeriale n. 182/2019. Pertanto, tale quantitativo risulta superiore alle quantità dichiarate dai consorzi, pari circa al 53%.
Per quanto riguarda le esportazioni, Turchia e Germania sono le principali destinazioni (rispettivamente oltre 41 e circa 19 kt). I PFU esportati in Turchia vengono recuperati come energia in cementifici, in Germania
vengono recuperati principalmente come materia. Dal punto di vista metodologico, si ritiene importante ricordare che i dati ISPRA sulla gestione dei PFU differiscono dai dati dichiarati dai Consorzi ex. Art 228 del D.lgs. 152/2006 poiché si basano su elaborazioni di dati relativi al codice EER 160103 (nel quale rientrano anche le ruote solide, gli pneumatici da bicicletta, gli pneumatici avio e le camere d’aria, che sono espressa mente esclusi dal DM 182/2019).
Asfalto modificato per incrementare l’utilizzo
di gomma da PFU
Nel 2022, in Italia, sono state prodotte oltre 530 kt di pneumatici fuori uso, in aumento del 7,8% rispetto al 2021. Circa l’85,4% delle quantità di PFU gestite è stato recuperato come materia
Sono oggi necessari interventi di supporto alla filiera, sia per favorire nuove opportunità di recupero e riciclo degli PFU, in particolare di riciclo chimico, e lo sviluppo di nuovi mercati per la gomma riciclata, sia per promuovere, a monte, pratiche di ecodesign e prevenzione della produzione di rifiuti. In questo contesto riutilizzo e ricostruzione degli pneumatici usati dovrebbero essere incentivati prioritariamente. In vista della chiusura dello sbocco di mercato del polverino da riciclo degli pneumatici fuori uso, previsto dal 2031, ma che già produce effetti, o il riciclo degli PFU trova un aumento nell’impiego per gli asfalti modificati, previsto dal nuovo CAM Strade, oppure sono previste difficoltà per il riciclo con ulteriore crescita del recupero energetico degli PFU, in attesa che si sviluppino gli impianti di pirolisi. Ad oggi l’impiego di asfalto modificato con gomma da PFU nelle strade è marginale in Italia rispetto alle potenzialità di questa pratica a livello nazionale. Si auspica che le nuove norme possano concretamente promuoverne l’adozione su scala più ampia, in un’ottica di economia circolare. Infine, va menzionata l’importanza del recupero energetico degli PFU, soprattutto in una fase come quella attuale ancora di transizione verso una reale circolarità della filiera.
Un protocollo per migliorare la riciclabilità degli imballaggi rigidi
RecyClass approva le prime etichette applicate su bottiglie in HDPE bianco come pienamente compatibili con il riciclo: un traguardo importante basato su test rigorosi e volto ad anticipare i requisiti legislativi europei imposti dal PPWR.
Dalla sua pubblicazione lo scorso luglio, il Protocollo di valutazione della riciclabilità per etichette e adesivi applicati su contenitori in HDPE di RecyClass è già stato utilizzato per il riconoscimento di tecnologie innovative. Ciò rappresenta un significativo progresso nella riciclabilità delle decorazioni degli imballaggi in plastica.
Il protocollo deriva da test rigorosi coordinati dalla White Packaging Task Force di RecyClass, condotti su scala di laboratorio e semi-industriale. Il gruppo di lavoro ha valutato il comportamento delle etichette e degli adesivi durante le fasi di macinazione e lavaggio a freddo del processo di riciclo. In particolare, il protocollo analizza l’impatto dell’attrito sulla capacità di distacco delle etichette, fornendo informazioni preziose sulla riciclabilità dei contenitori in HDPE in scenari reali.
dere questa procedura di valutazione ad altri flussi di plastica e tipi di etichette. Grazie a questi progressi tecnologici e all’armonizzazione globale della progettazione degli imballaggi sin dalla fase di concezione, l’intera catena del valore della plastica sarà in grado di anticipare i requisiti legislativi europei imposti dal Regolamento sugli Imballaggi e sui Rifiuti di Imballaggio (PPWR), facilitando la
Il successo dell’azienda
Avery Dennison
Grazie a questo protocollo, le aziende possono richiedere un’approvazione di riciclabilità per le loro etichette e adesivi utilizzati su contenitori in HDPE. In questo senso, Avery Dennison è una realtà all’avanguardia nell’innovazione per la removibilità delle etichette, diventando la prima azienda a ottenere lettere di approvazione per la piena compatibilità di tre delle sue soluzioni innovative con adesivi in emulsione acrilica:
• PP60 TOP CAVITATED S7000/ S7000ER
• PE85 TOP WHITE S692N
• PP60 TOP WHITE S692N
RecyClass è impegnata a migliorare la comprensione dell’impatto delle etichette sulla riciclabilità degli imballaggi rigidi e sta attualmente conducendo ulteriori test per esplorare la possibilità di esten-
Il protocollo di valutazione della riciclabilità per etichette e adesivi applicati su contenitori in HDPE di RecyClass analizza l’impatto dell’attrito sulla capacità di distacco delle etichette, fornendo informazioni preziose sulla riciclabilità dei contenitori in HDPE in scenari reali
transizione verso soluzioni di imballaggio circolari.
RecyClass è un’iniziativa europea promossa da Plastic Recyclers Europe (PRE), un’associazione che rappresenta i riciclatori di plastica in Europa. Il suo obiettivo principale è migliorare la riciclabilità degli imballaggi in plastica e promuovere l’economia circolare. Nello specifico, l’iniziativa definisce linee guida per progettare imballaggi in plastica più facilmente riciclabili; valuta e certifica tecnologie, materiali ed etichette per verificarne la compatibilità con il riciclo; collabora con aziende, riciclatori e istituzioni per armonizzare le pratiche di riciclo in Europa. RecyClass aiuta l’industria a sviluppare soluzioni di packaging più sostenibili e conformi alle normative europee, come il Regolamento sugli Imballaggi e sui Rifiuti di Imballaggio (PPWR).
Giunti di sicurezza per macchinari destinati alle operazioni di riciclo
In Italia vengono generate oltre 25 milioni di tonnellate di materie prime secondarie. In tale contesto, i prodotti Mayr puntano a garantire sicurezza ed efficienza dei processi di recupero e trasformazione dei materiali.
L’industria italiana del riciclo ha raggiunto livelli importanti con ben 4.800 imprese attive nel settore che hanno creato oltre 236.000 posti di lavoro, generando un valore aggiunto di 10,5 miliardi di euro. Ma il dato più significativo è l’enorme quantità di materie prime derivanti dal riciclaggio prodotte nel nostro Paese: più di 25 milioni di tonnellate. Dati confermati dal rapporto “Il Riciclo in Italia 2022”, presentato
durante la Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo dalla Fondazi one per lo Sviluppo Sostenibile. Un elemento chiave di questo cambia mento è stato l’incremento della raccolta dif ferenziata dei rifiuti urbani, che nel 1997 era solo del 9,4% e nel 2020 ha raggiunto il 63%. Questo importante passo avanti ha al imentato la crescita dell’industria del riciclo italiana, che oggi è diventata un settore rile-
Limitatore di coppia a frizione ROBA
vante e strategico del sistema produttivo nazionale.
Nell’arco di sei anni, dal 2014 al 2020, la produzione di materiale riciclato è cresciuta del 13,3%, dimostrando l’efficacia e il successo delle politiche di riciclo adottate in Italia. Grazie a queste politiche, l’industria del riciclo produce quantità significative di materiali riciclati, come 12 milioni e 287 mila tonnellate di metalli, principalmente acciaio, 5 milioni e 213 mila tonnellate di carta e cartone, 2 milioni e 287 mila tonnellate di pannelli di legno truciolare, 2 milioni e 229 mila tonnellate di vetro riciclato, un milione e 734 mila tonnellate di compost e 972 mila tonnellate di plastica riciclata.
I l presidente Edo Ronchi della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ha sottolineato
l’importanza strategica del settore del rici clo nell’economia circolare. Questo comparto è fondamentale per evitare lo spreco di risorse preziose, ridurre il sovraccarico alle discariche e recuperare materiali utili all’economia, contribuendo anche a ridurre le emissioni in atmosfera.
Tra i risultati che confermano il primato italiano in Europa, spicca il tasso di riciclo pari al 72% di tutti i rifiuti, compresi quelli urbani e speciali-industriali, superando la media dell’UE che è del 53% e quella della Germania, che è del 55%. L’Italia si distingue anche nella gestione dei rifiuti d’imballaggio, con una percentuale del 73,3% di riciclaggio nel 2021, superando non solo il target europeo del 65% al 2025 ma anche il target del 70% al 2030 con ben 9 anni di anticipo.
Questi risultati confermano la posizione di leadership dell’Italia nel settore del riciclo, un primato europeo che rafforza il ruolo del paese nella promozione di pratiche sostenibili e nell’adozione di politiche per la gestione responsabile dei rifiuti. Il riciclo rappresenta un pilastro fondamentale per uno sviluppo sostenibile, consentendo di preservare le risorse naturali, proteggere l’ambiente e costruire un futuro più verde e resiliente.
Prodotti ad hoc per applicazioni complesse e gravose
Indubbiamente a supporto di questa industria di importanza critica sono necessari macchinari e componenti di elevata qualità e Mayr un’eccellenza industriale da oltre 100 anni, ha accolto la sfida mettendo a disposizione prodotti che fanno fronte alle applicazioni più complesse e gravose specificatamente dedicate a questo comparto. Nel campo del riciclo industriale, l’effi cienza e la sicurezza delle operazioni
rivestono un ru- olo fondamentale. Per garantire prestazioni ottimali e protezione contro sovraccarichi e danni costosi, Mayr mette a disposizione prodotti ottimizzati come il limitatore di coppia a frizione ROBA-slip hub, un affidabile giunto di sicurezza basato sul principio dell’attrito, e il giunto di sicurezza EAS-HT.
Roba-slip hub per la protezione di macchine e impianti industriali
ROBA-slip hub è un giunto di sicurezza affidabile e versatile progettato per il mantenimento del carico attraverso il principio
dell’attrito. Questo dispositivo è essenziale per proteggere le macchine e gli impianti industriali nel settore del riciclo, garantendo prestazioni ottimali e sicurezza operative.
Il funzionamento di ROBA-slip hub è basato su questo principio: quando la coppia impostata viene superata a causa di un sovraccarico o di un momento di picco, l’organo di trasmissione inizia a slittare, limitando così la coppia agli organi di trasmissione. Questa caratteristica cruciale evita danni costosi alle componenti meccaniche sensibili, come motori, ingranaggi e cuscinetti, proteggendo il sistema da possibili guasti e garantendo una maggiore durata del macchinario.
ROBA-slip hub è adatto a una vasta gamma di applicazioni come macchine con pignoni a catena, ruote dentate o pulegge, nonché in apparecchiature per l’imballaggio, dispositivi e trasportatori, macchinari per l’edilizia, tessili e agricoli, alimentatori, dispositivi di alimentazione, impianti dell’industria chimica e nell’ingegneria meccanica generale e nei trituratori nel settore del riciclo.
Uno dei punti di forza di questo dispositivo è la sua semplicità di montaggio, che consente una rapida installazione e un’agevole integrazione nei diversi sistemi di trasmissione. Grazie alla regolazione continua della coppia, ROBA-slip hub può essere adattato alle specifiche esigenze garantendo una protezione ottimale contro sovraccarichi e picchi improvvisi.
OBA-slip hub è stato progettato con materiali di alta qualità e una costruzione robusta, il che lo rende un componente resistente all’usura e in grado di operare in condizioni di lavoro gravose. La sua progettazione accurata e l’ottimizzazione dello spazio conferiscono al dispositivo una dimensione più compatta rispetto a prodotti simili sul mercato, contribuendo a una migliore integrazione nei sistemi industriali. Inoltre, il prodotto si distingue per la sua elevata
precisione di ripetizione e slittamento, garantendo una protezione sicura e reattiva contro i sovraccarichi.
EAS-HT per operazioni ad alte coppie e velocità Il giunto di sicurezza EAS-HT è un componente affidabile e robusto progettato per gestire applicazioni ad alte coppie e velocità, con carichi gravosi. Questo giunto di sicurezza ad accoppiamento positivo offre un disinnesto completo basato sul principio di disinnesto della sfera, garantendo una protezione sicura contro sovraccarichi e danni.
Durante il funzionamento, la coppia impostata viene trasmessa dal mozzo alla parte condotta tramite la flangia di pressione o il mozzo flangiato. Tuttavia, quando si verifica un sovraccarico e la coppia impostata viene superata, il giunto si disinnesta automaticamente. In questo processo, i perni all’interno degli elementi di sicurezza eseguono un movimento assiale (corsa) e raggiungono la posizione di disinnesto. Ciò permette alle masse in rotazione di arrestarsi gradualmente in modo libero e controllato. Per reinnestare il giunto, è necessario effettuare un riarmo manuale. Questo tipo di giunto di sicurezza trova numerose applicazioni in diversi settori industriali, tra cui quello del riciclo e rappresenta la scelta ideale per le operazioni
con carichi gravosi e requisiti di sicurezza elevati. Uno dei vantaggi maggiori di EAS-HT è il suo disinnesto completo a rotazione libera, che consente una protezione sicura e reattiva contro sovraccarichi e situazioni di emergenza. Le sue caratteristiche tecniche permettono di gestire elevati carichi e coppie senza compromettere le prestazioni, proteggendo le componenti meccaniche da danni irreparabili. La lunga durata e la resistenza all’usura rendono EAS-HT un componente affidabile capace di ridurre al minimo i costi di manutenzione e sostituzione. Il giunto è
progettato per un montaggio e una manutenzione semplici, garantendo un’efficienza operativa ottimale e riducendo i tempi di fermo macchina. Un altro vantaggio sig nificativo di questo prodotto è la regolazione continua della coppia, che permette di adattare il giunto alle specifiche esigenze di progetto e la capacità di operare per un’ampia gamma di temperature da -20 °C a +80 °C, garantendo una performance stabile e sicura anche in ambienti operativi estremi.
Mayr è inoltre in grado di supportare le aziende operanti nel settore del riciclo met tendo a loro disposizione personale tecnico altamente qualificato. Per qualunque appli cazione speciale o semplicemente per otte nere maggiori informazioni su come effettu are la giusta scelta dei prodotti è sufficiente contattare il servizio di assistenza Mayr per ricevere pronte risposte e supporto. Da no tare è anche che l’azienda mette a dispo sizione dei clienti un configuratore automati co direttamente dal sito per facilitare le operazioni di identificazione e scelta dei componenti.
Limitatore di coppia EAS-HT
Limitatore di coppia a frizione ROBA
Manutenzione semplificata per le calandre degli impianti lastra
Per i suoi impianti a testa piana con struttura calandra robusta
Luigi Bandera si è affidata ai giunti rotanti serie R di JohnsonFluiten, utili per gestire il fluido riscaldante che passa attraverso la tubazione fissa.
Costruzioni Meccaniche Luigi Bandera Spa è un caposaldo nel settore dell’estrusione plastica: il fondatore, dal quale l’azienda ha preso il nome, è stato un pioniere del segmento, costruendo nell’immediato dopoguerra un estrusore a vite per tubi e profili in PVC fortemente innovativo per l’epoca. Dal 1947 a oggi, è stata fatta parecchia strada: nei decenni successivi alla fondazione ufficiale dell’azienda, la gamma di estrusi si è ampliata con le lastre, che hanno affiancato tubi e profili. L’introduzione dei film in bolla e delle lastre estruse con impianti a testa piana, alla fine del secolo scorso, ha portato Luigi Bandera a conquistare la posizione di leadership nel settore dell’estrusione plastica che mantiene tuttora.
Con il recente lancio delle tecnologie UP-CYCLING, Luigi Bandera ha fornito una risposta alla crescente domanda di soluzioni per il riciclo delle plastiche estruse: gli impianti completi per il riciclo post consumo, post-industriale e del PET dell’azienda rendono possibile la trasformazione dei materiali da riciclo in un prodotto di alta gamma con elevato valore aggiunto, con rese qualitative e
quantitative equiparabili rispetto ai processi che utilizzano materie prime tradizionali.
Linee di estrusione a testa piana
Fra le numerose soluzioni offerte da Luigi Bandera, riscuotono molto interesse gli impianti a testa piana per l’estrusione di lastre, dotati di struttura calandra robusta, disponibile con configurazione in orizzontale, verticale o diagonale. Le lastre realizzabili con questi impianti possono essere in PET, ABS, PPMA, PP, PE, PS, ASA e SBS e trovano applicazione in molteplici industrie: packaging alimentare, film per arredo, lastre ottiche trasparenti per l’edilizia, stampati lenticolari con effetti tridimensionali o di movimento, mem-
brane impermeabili, strato interno in EVA dei pannelli solari e lastre su misura per diversi segmenti del settore manifatturiero, dall’automotive agli elettrodomestici. Per portare le calandre alla temperatura corretta per la lavorazione di ciascun materiale, occorre un fluido riscaldante; questo passa attraverso una tubazione fissa e viene immesso nella calandra che, al contrario, è in costante movimento rotatorio. Per rendere possibile la gestione del fluido è quindi necessaria l’adozione di un giunto rotante.
Un sodalizio consolidato
Sono passati parecchi anni da quando Luigi Rolfini, Industrial Sales Manager di John-
Gli impianti a testa piana per l’estrusione di lastre sono dotati di struttura calandra robusta, disponibile con configurazione in orizzontale, verticale o diagonale
son-Fluiten, fornitore ben conosciuto nel settore per l’affidabilità delle soluzioni proposte, ha suggerito a Luigi Bandera l’adozione dei loro giunti rotanti. All’epoca Luigi Bandera utilizzava giunti di altri produttori ma ha messo alla prova il nuovo fornitore per la realizzazione di un giunto su misura per una nuova serie di calandre per la produzione di film plastico. Johnson-Fluiten, oltre ad offrire una gamma completa di prodotti per tutte le esigenze, si distingue per la capacità di customizzazione: anche in questo caso il fornitore ha studiato attentamente le necessità di Luigi Bandera arrivando in tempi rapidi a proporre un giunto rotante adatto alle richieste applicative.
Da allora il rapporto si è consolidato e ora Johnson-Fluiten fornisce a Luigi Bandera giunti standard serie R disponibili in diverse misure, dalla taglia più piccola di 3/8” a quelli grandi dimensioni fino a 6”. E vengono fornite anche soluzioni speciali con tenuta C3 realizzate in Tungsteno, Silicio e Viton per la gestione di acqua sporca (con presenza di particelle) fino a 120° di temperatura.
Giunti RL e RHL al servizio di
ogni fluido
Per le applicazioni che richiedono riscaldamento o il raffreddamento con l’utilizzo di acqua contaminata, cioè che contiene residui di materiale, Johnson-Fluiten ha proposto componenti semplici e robusti; facili da allineare, in grado di durare a lungo anche in condizioni difficili e sempre perfettamente affidabili. I giun-
Johnson-Fluiten fornisce a Luigi Bandera giunti standard serie R disponibili in diverse misure, dalla taglia più piccola di 3/8” a quelli grandi dimensioni fino a 6”
ti rotanti RL e RHL sono versioni speciali della serie R che, grazie ad un design più semplice, una struttura alleggerita, dimensioni esterne ridotte e con l’anello di tenuta in grafite (anziché in acciaio inox come sui giunti R/RH) garantiscono prestazioni eccellenti e rappresentano la migliore soluzione tra efficienza e contenimento dei costi.
Nei casi in cui in fluido da gestire sia acqua priva di impurità o olio, i giunti serie R-RH di Johnson-Fluiten sono una soluzione ideale: il fluido al loro interno è sigillato da una tenuta meccanica bilanciata e microlappata che garantisce la totale assenza di perdite. Affidabili in ogni condizione, sono supportati da due cuscinetti a sfera ampiamente distanziati e vengono generalmente utilizzati in applicazioni a velocità elevata e che richiedono una coppia di azionamento ridotta.
Manutenzione facile e veloce
Una delle caratteristiche dei giunti rotanti Johnson-Fluiten più apprezzate da Luigi Bandera è la facilità di manutenzione.
“I vantaggi maggiori che i giunti Johnson-Fluiten hanno rispetto alla concorrenza sono dati dalla possibilità di poter fare la manutenzione del loro giunto senza doverli smontare dal cilindro, utilizzando il loro kit di riparazione”, spiega Paolo Crespi, Buyer Technology dell’azienda.
Tutti i giunti rotanti della serie R sono caratterizzati dal loro esclusivo design a sostituzione rapida (QRD). Sono stati progettati per consentire di intervenire sul giunto mentre è ancora
Tutti i giunti rotanti della serie R sono caratterizzati dal loro design a sostituzione rapida (QRD) e sono stati progettati per consentire di intervenire sul giunto mentre è ancora installato sulla macchina
installato sulla macchina.
“Gli aspetti che apprezziamo di più sono poi l’ampiezza della gamma, la qualità dei prodotti, la puntualità delle consegne e il servizio pre e post-vendita”, spiega Crespi. “Siamo soddisfatti di Johnson-Fluiten sotto ogni profilo e sicuramente per i progetti futuri continueremo ad utilizzare i loro giunti rotanti”.
Il filtro-essiccatore nel quale viene utilizzato il giunto a tre vie Johnson-Fluiten è un macchinario sofisticato e delicato; per questo i tecnici Johnson-Fluiten non si sono limitati a progettare, realizzare e consegnare il componente ma hanno fornito a 3V Tech istruzioni precise su come montarlo, installarlo e compiere le semplici azioni di manutenzione necessarie a garantire un funzionamento affidabile e costante nel tempo.
stampaggio a iniezione
La NOVA 5eT, studiata per i settori medicale, cosmetico, packaging e stampaggio tecnico, in occasione del Mecspe stamperà capsule del caffè in PP del settore food packaging
Pressa full electric per ottimizzare il tempo di ciclo
Si chiama NOVA 5eT la pressa elettrica che sarà esposta da Negri Bossi in occasione di Mecspe 2025. Un modello con nuove caratteristiche tecniche che si distingue per efficienza energetica ottimizzata e un controllo user-friendly e multitouch, progettato per garantire un’esperienza d’uso intuitiva e all’avanguardia.
AMecspe 2025 Negri Bossi (Pad. 36-Stand A36) esporrà la NOVA 5eT
180-H590 full electric, corredata di robot Sytrama, realizzata per garantire alte prestazioni in termini di efficienza e di precisione. Il gruppo vanta una consolidata espe-
rienza sul mercato globale e la serie Nova5eT si differenzia grazie ad importanti caratteristiche tecniche. Le principali sono il sistema di chiusura “Flat clamp” che garantisce una miglior diffusione della forza di chiusura sul piano grazie ad un design innovativo della ginocchi-
era e la funzione brevettata “Pre Pack” che garantisce alta precisione e ripetibilità durante la fase di iniezione anche nel caso di batch non stabili.
Le caratteristiche
La gamma comprende modelli da 50 a 360 tonnellate. La NOVA 5eT, studiata per i settori medicale, cosmetico, packaging e stampaggio tecnico, in occasione del Mecspe stamperà capsule del caffè in PP del settore food packaging. La pressa full electric garantisce una gestione indipendente di tutti i movimenti per l’ottimizzazione del tempo ciclo che si
trasforma in maggior produttività con un ridotto consumo energetico: ciò significa anche un minor costo per pezzo stampato. La stampata ha un elevata velocità stimata al di sotto dei 3 secondi. L’azienda che ha prodotto lo stampo, Joint Stampi SRL, è situata in provincia di Ascoli Piceno ed ha più di 30 anni di esperienza; nasce come azienda artigiana ma si colloca fin da subito nel settore della progettazione e costruzione stampi ad iniezione per materie plastiche destinati al segmento della grande produzione e, dal 2013, ha avviato il settore dello stampaggio in materie plastiche con uno stabilimento produttivo sito a Monteprandone (AP), avvalendosi anche delle presse elettriche NOVA 5eT di ultima generazione.
Gestione remota e interconnessione
Con Nissei Plastic, casa madre di Negri Bossi, e grazie al supporto di Sytrama, divisione robotica del gruppo, l’azienda ha le conoscenze
Il controllo user friendly e Multitouch TACT5 completa la pressa e, insieme al Sistema di Tele-Assistenza AMICO.4.0., garantisce il supporto postvendita tramite connessione WAN
e le competenze per supportare i clienti nello sviluppo e realizzazione di progetti di varia complessità per i quali è in grado di fornire impianti “chiave in mano” collaudati e certificati ai fini della sicurezza, funzionalità e affidabilità. Anche Innovo sarà presente presso lo stand per proporre soluzioni complete sia hardware che software per le aziende di stampaggio plastico. I loro prodotti sono in grado di aumentare le performance delle aziende manufatturiere, aiutandole nell’organizzazione dei processi interni e supportandole nell’individuazione dei punti deboli e dei margini di miglioramento della loro organizzazione produttiva. L’innovativo controllo user friendly e Multitouch TACT5 completa la pressa e, in unione con il Sistema di Tele-Assistenza Amico.4.0., creato nel 1998 da Negri Bossi che ad oggi conta migliaia di clienti utilizzatori, garantisce il supporto postvendita tramite connessione WAN, permettendo di gestire la produzione al meglio e l’interconnessione dei dati pressa ai vari sistemi informatici
sempre più nell’ottica dell’Industry 4.0 e 5.0 (in linea e predisposto ai recenti standard di comunicazione Euromap 77/OPC 40077).
Le figure di riferimento
In fiera Fulvio Binda, responsabile vendite Italia sarà presente con tutto lo staff tra cui Gilberto Bevilacqua, classe 1995 che è un membro fondamentale del team Negri Bossi dal 2017. Con un percorso che lo ha visto crescere professionalmente, prima come area manager per l’Italia e poi come responsabile della filiale in Francia, Gilberto ha sviluppato una solida esperienza e competenza nel settore. Attualmente ricopre il ruolo di responsabile per i mercati medicale e cosmetico, settori in forte espansione e di grande rilevanza, soprattutto in un contesto in cui il mercato automotive ha registrato un calo.
Questi comparti rappresentano infatti una fetta significativa e in crescita del mercato e, Bevilacqua, è la figura di riferimento per tutti i clienti e potenziali clienti che desiderano avviare un progetto in questi ambiti. La sua esperienza e il suo know-how sono garanzia di supporto qualificato per ogni iniziativa legata a queste industrie.
Protagonista nelle tecnologie per lo stampaggio a iniezione
Negri Bossi è conosciuta in tutto il mondo come realtà esperta nella progettazione e vendita di presse e tecnologie per lo stampaggio a iniezione. Grazie alla sua particolare attenzione ai dettagli, è in grado di soddisfare in pieno le sempre più esigenti richieste della propria clientela. La gamma di prodotti studiati per ogni tipo applicazione la rende una tra le aziende del settore più riconosciute a livello mondiale.
La serie Nova5eT si differenzia grazie a importanti caratteristiche tecniche come il sistema di chiusura “Flat clamp” e la funzione brevettata “Pre Pack”
stampaggio a iniezione
Pressa elettrica con ingombro ridotto
L’Allrounder 720 E Golden Electric di Arburg, con una forza di chiusura di 2.800 kN, amplia la gamma di macchine elettriche della stessa serie. Lanciata sul mercato nel 2024, questa pressa a iniezione elettrica si distingue per la precisione e la stabilità del processo, un ingombro ridotto e un’elevata
qualità dei componenti, il tutto con bassi costi di investimento e tempi di consegna brevi. Per garantire costi di investimento contenuti e un rapido ritorno sull’investimento (ROI), l’azienda punta su un equipaggiamento standardizzato, senza compromessi in termini di qualità e prestazioni.
Grazie al suo nuovo design e all’equipaggiamento standardizzato, la nuova Allrounder 720 E Golden Electric ha un’area di installazione particolarmente compatta e un prezzo altrettanto conveniente. Foto Arburg
Con altri 100 kw di pannelli fotovoltaici Nercos incentiva l’autoconsumo di energia
Nercos ha alle spalle 45 anni passati nello stampaggio di materie plastiche ed è, per questo, una garanzia di qualità. Il merito è anche del suo polo di Ricerca & Sviluppo capace di assecondare le richieste del mercato in modo innovativo e efficace. Oggi l’azienda, entrata a fare parte del gruppo Italfeltri che l’ha acquisita nel 2016, si snoda sui due stabilimenti in provincia di Padova, a Saccolongo e Ponte San Nicolò, con una forza lavoro complessiva che supera i 70 dipendenti, una produzione di oltre 500 milioni di particolari all’anno e un fatturato complessivo vicino ai 13 milioni. Ma soprattutto, con un impegno ambientale sempre più forte.
Arburg ha ottimizzato il design della macchina affinché Allrounder 720 E Golden Electric, con una larghezza di soli 1.848 millimetri, occupi uno spazio di installazione notevolmente inferiore rispetto ad altre macchine della sua categoria. Questo è stato possibile grazie a caratteristiche come una nuova porta di sicurezza con maniglie incassate. Allo stesso tempo, l’apertura della porta è stata ampliata a 1.400 millimetri, migliorando l’accessibilità dell’area di espulsione. L’Allrounder compatta si integra perfettamente nelle griglie di produzione esistenti. Grazie al nuovo desi-
gn, è possibile installare più macchine nella stessa area di produzione, aumentando così la produttività per metro quadrato. L’Allrounder 720 E Golden Electric è dotata di tecnologia di alta qualità per garantire una produzione stabile e affidabile di componenti in plastica. Inoltre, l’innovativo sistema di plastificazione Arburg, con la tecnologia “aXw Control ScrewPilot”, garantisce un’iniezione riproducibile e un’eccellente qualità dei pezzi stampati. Anche la ventilazione ottimizzata dello stampo, con bloccaggio a due fasi, contribuisce a migliorare il processo. Infine, l’Allrounder 720 E Golden Electric è equipaggiata di serie con il sistema di controllo Selogica ND.
“Veniamo da un mondo energivoro”, raccontano Henry Borsato, amministratore delegato di Italfeltri e Fausto Costola, direttore generale di Nercos. “Ma il rispetto delle persone, dei nostri clienti e dei luoghi in cui viviamo è sempre stato una nostra priorità. Siamo stati tra i primi ad investire nel fotovoltaico, arrivando oggi a disporre di 460 kw installati, insieme alla capogruppo, a cui stiamo per aggiungerne altri 100 il prossimo anno. Crediamo fortemente nell’autoconsumo dell’energia e, solo negli ultimi 12 mesi, abbiamo utilizzato oltre 400 megawatt prodotti sui nostri tetti con un risparmio energetico del 35% complessivo tra i due stabilimenti. A questo, abbiamo aggiunto una spinta alla mobilità elettrica, incentivando tutti e per farlo abbiamo scelto Prism di Silla Industries, che ha la capacità di interagire con i pannelli fotovoltaici come nessun caricatore, installandone una decina tra i due poli”.
“L’ottimizzazione dei consumi di energia fotovoltaica assicurata dalla nostra tecnologia è un asset importante, per chi voglia proteggere davvero l’ambiente in modo ottimale, fruendo di ogni vantaggio che la natura, attraverso il sole, ci dà”, aggiunge Alberto Stecca, CEO di Silla Industries.
Le wallbox scelte sono le Prism Solar Trifase, collegabili ad ogni contatore trifase, di qualunque potenza e in grado di regolare automaticamente i consumi per evitare distacchi dalla rete, assicurando la ricarica con l’energia prodotta in eccesso dagli impianti fotovoltaici.
Sistema PAM per rendere più autonomi i produttori di film piani
Dopo che lo specialista di macchine per estrusione Reifenhäuser ha presentato per la prima volta il sistema di automazione PAM (preciso, autonomo, meccatronico) per matrici piane e adattatori per co-estrusione alla fiera K 2022, il 150° sistema è stato ora installato su una linea cliente. Il sistema di controllo meccatronico brevettato offre vantaggi decisivi rispetto ai tradizionali sistemi automatici di bulloni a dilatazione termica. PAM utilizza attuatori elettrici ad alta precisione per controllare automaticamente le viti di regolazione per l’impostazione e la regolazione del labbro flessibile della matrice. A seconda del design della matrice, è anche possibile regolare autonomamente la barra di polvere, la regolazione della larghezza e l’apertura del labbro regolando il labbro inferiore della matrice. Il 150° sistema è stato consegnato a un cliente in Germania che ha automatizzato la sua linea di fogli termoformabili in PET con PAM. Il sistema si caratterizza per il suo design semplice e l’uso intuitivo. Allo stesso tempo, il sofisticato controllo funziona con assoluta affidabilità e precisione. Oltre ad aumentare l’efficienza, il sistema è ora molto più facile, conveniente e sicuro da utilizzare. Una volta che le impostazioni sono state salvate, possono essere richiamate tramite l’in-
Reifenhäuser ha consegnato il suo 150° sistema di automazione per matrici piane: affidabile e intuitivo, questo consente un avvio rapido della produzione, una maggiore produttività e un ridotto consumo energetico.
terfaccia HMI del sistema, e PAM fornisce una qualità di film perfetta e riproducibile con un semplice tocco di un pulsante. I trasformatori sono quindi meno dipendenti dalle qualifiche e dall’esperienza degli operatori del sistema, ottenendo un avvio più veloce della produzione di film, una maggiore produttività e un consumo energetico significati-
vamente inferiore. Questo perché gli attuatori motorizzati hanno bisogno di essere alimentati solo per un breve periodo durante la regolazione, e non continuamente come i tradizionali bulloni a dilatazione termica. L’efficienza complessiva dell’attrezzatura (OEE) migliora così notevolmente.
“Con l’automazione PAM, possiamo offrire ai
nostri clienti un sistema unico che offre vantaggi competitivi decisivi grazie al sistema di controllo meccatronico brevettato e si è dimostrato efficace in ogni aspetto con 150 sistemi sul mercato”, spiega Tim Bänsch, Product Manager di Reifenhäuser Extrusion Systems.
I vantaggi del sistema PAM
La tecnologia è stata sviluppata da maku AG, fondata da Robert Maeder nel 1983. Nel 2022, Reifenhäuser Extrusion Systems (RES), l’unità aziendale del gruppo Reifenhäuser specializzata in componenti per estrusione, ha intrapreso una partnership strategica con maku per sviluppare ulteriormente il sistema PAM e commercializzarlo a livello globale. Reto Maeder, l’attuale direttore generale, co-proprietario e figlio del fondatore dell’azienda, continua a essere attivo nello sviluppo e nel supporto clienti del sistema PAM e mette a disposizione la sua lunga esperienza nel campo del controllo meccatronico delle matrici. Un’operazione semplice e un’alta sicurezza sul lavoro rendono i produttori meno dipendenti da personale altamente qualificato.
In genere, l’avviamento di una linea di estrusione o il cambio dei prodotti richiede molte
Il 150° sistema PAM installato presso un cliente in Germania che ha automatizzato la sua linea di fogli termoformabili in PET
operazioni qualificate. I produttori sono quindi dipendenti da operatori di macchine ben qualificati, il che è un grande problema in tempi di scarsità di manodopera qualificata e alta rotazione del personale. Con PAM, i produttori diventano più indipendenti, poiché il sistema può ripristinare autonomamente l’impostazione ottimale della matrice in qualsiasi momento.
Un altro vantaggio decisivo dell’automazione PAM è l’aumento della sicurezza sul lavoro. Con una linea di film piani a controllo manuale, l’operatore lavora direttamente sulla cosiddetta parte calda della linea. Con l’uso di PAM, l’operatore non ha alcun contatto con gli elementi metallici caldi della linea o con il materiale fuso stesso. Pertanto, le scottature o altri infortuni causati dal lavoro sulla linea di estrusione in funzione sono esclusi. In questo modo, i produttori possono facilmente soddisfare i requisiti obbligatori di sicurezza sul lavoro nei mer-
cati ad alta tecnologia, come Nord America ed Europa, e proteggere i loro dipendenti nel miglior modo possibile.
PAM per adattatori di coestrusione
Il sistema di controllo PAM è disponibile non solo per matrici piane, ma anche per il Reifenhäuser Coextrusion Adaptor Pro. Questo feedblock è l’unico sistema di co-estrusione sul mercato che consente di profilare i singoli strati di film mentre il sistema è in funzione. A differenza delle soluzioni tradizionali, gli elementi nell’adattatore non devono essere rimossi, lavorati e reinstallati in modo dispendioso in termini di tempo. Invece, i profiler possono essere controllati in modo flessibile individualmente o insieme durante il funzionamento tramite una regolazione centrale.
Con l’opzione PAM, Reifenhäuser e automatizza l’impostazione della distribuzione degli strati, semplificando regolazioni e ottimizzazioni grazie alla gestione integrata delle ricette. Questo è particolarmente vantaggioso per i produttori di film con molti strati e frequenti cambi di prodotto.
Mentre l’adattatore per co-estrusione per semplici laminati a 3 strati può essere regolato in pochi passaggi, ad esempio, fino a 70 profiler devono essere regolati per laminati barriera con 11 strati. Rispetto alla regolazione manuale da parte di un operatore, l’automazione consente di risparmiare circa mezz’ora di tempo di cambio, a seconda del numero di profiler da regolare. Reifenhäuser è uno dei pochi produttori di macchine sul mercato che produce internamente tutti i componenti della parte calda (estrusore, adattatore per co-estrusione e matrice). Grazie a questa esperienza nella parte calda all’interno del gruppo, tutte le interfacce legate al processo possono essere progettate in modo perfetto per lavorare insieme. PAM porta l’intero pacchetto a un nuovo livello.
Feedblock PAM
Impianto di riciclaggio bottle-to-bottle da un’unica fonte
L’impianto ad alta efficienza energetica realizzato da Coperion ed Herbold Meckesheim, per il recupero di bottiglie in plastica, punta a restituire un granulato in PET di qualità elevata e idoneo al contatto con alimenti.
Per il produttore indiano di preforme e imballaggi in plastica Magpet Polymer Pvt Ltd, Coperion ed Herbold Meckesheim hanno realizzato un impianto completo per il riciclaggio bottle-to-bottle da un’unica fonte. Oltre alla rigenerazione meccanica completa delle bottiglie in PET, l’impianto esegue tutti i passaggi operativi di estrusione utilizzando un estrusore bivite ZSK.
Magpet ha assegnato l’appalto per l’intero sistema a Coperion e Herbold Meckesheim, società operative di Hillenbrand, in quanto hanno coordinato in modo ottimale le loro tecnologie e hanno realizzato soluzioni efficienti per il riciclaggio della plastica che forniscono e in modo affidabile un’elevata qualità del riciclato di PET.
Coperion ed Herbold Meckesheim realizzano impianti completi estremamente efficienti per il riciclaggio delle materie plastiche – dal pretrattamento meccanico al pellet finito (Foto Coperion, Stoccarda, Germania)
L’impianto di riciclaggio di PET per Magpet offre una produttività di 5.500 kg/h. Il risultato è un granulato in PET di alta qualità idoneo per il contatto con gli alimenti ai sensi delle direttive dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e della U.S. Food and Drug Administration (FDA). Inoltre, il granulato di PET prodotto con l’impianto bottle-to-bottle è approvato dal proprietario del marchio.
“Magpet punta ad affermarsi come pioniere nell’introduzione di nuove tecnologie”, ha dichiarato Devendra Surana, amministratore delegato di Magpet, che fa parte del Gruppo Magnum. “Questo impianto di riciclaggio del PET rappresenta un importante passo in questa direzione. Inoltre, è in linea con il nostro impegno verso una sempre maggiore responsabilità ecologica. Siamo felici di collaborare con Herbold e Coperion per introdurre questo impianto di riciclaggio all’avanguardia di bottiglie di PET in India”.
Una delle peculiarità degli impianti bottle-to-bottle di Coperion ed Herbold Meckesheim è il fatto che tutti i riciclati di PET possono essere ulteriormente lavorati insieme, anche nel caso presentino valori IV diversi (IV = viscosità intrinseca) o una densità apparente variabile. Rispetto ai tradizionali processi di riciclaggio di PET, inoltre, la soluzione di Coperion-Herbold permette di risparmiare su costi operativi, spese per la logistica ed energia.
Il processo passo dopo passo
L’impianto di riciclaggio bottle-to-bottle di Coperion ed Herbold Meckesheim trasforma dapprima le bottiglie di PET in fiocchi. A questo scopo vengono utilizzati granulatori Herbold con alimentazione fo rzata e tecnologie di lavaggio grazie a cui il PET viene lavorato in modo delicato e con un ridotto consumo di energia, limitando così la perdita di materiale dovuta alla formazione di
materiale fine e massimizzando la resa. In seguito, il materiale viene trasportato e dosato negli estrusori bivite ZSK. Qui i fiocchi di PET vengono sottoposti a una fusione estremamente delicata, a una miscelazione intensiva e vengono infine trasformati in una massa omogenea. La tecnologia dell’estrusore bivite ZSK alimenta l’energia in modo efficiente nella miscela fusa. Grazie all’elevata coppia torcente dell’estrusore bivite, pari a 18 Nm/cm³, il tempo di permanenza del PET nell’estrusore è estremamente breve. La lavorazione avviene a basse temperature. La degradazione delle catene polimeriche è minima, la qualità finale del prodotto è molto elevata. Le componenti volatili come i monomeri, gli oligomeri e l’acqua vengono estratte in modo affidabile dalla miscela ed eliminate. Dopo l’uscita dall’estrusore ZSK, il flusso di materiale ancora caldo viene convogliato mediante una pompa a ingranaggi a un granulatore con sistema di taglio immerso, quindi viene condensato e decontaminato in un reattore SSP.
“Nell’impianto di riciclaggio da bottiglia a bottiglia per Magpet abbiamo unito i vantaggi delle tecnologie Coperion e Herbold Meckesheim”, afferma Jochen Schofer, Head of Sales Recycling di Coperion. “Questo significa che tutte le fasi di processo, dal pretrattamento meccanico al rigranulato finito, sono ben calibrate per fornire un prodotto di elevata qualità – garantendo al contempo la massima efficienza energetica”.
Stampante intelligente per tracciare le merci tramite web app
Sato sviluppa Web AEP, un’estensione della piattaforma software AEP integrata nelle stampanti di etichette per rendere il processo completamente automatico e adatto a molteplici settori.
Una gestione efficiente della supply chain determina un vantaggio competitivo per le imprese, che devono disporre di tutti i dati per avere un controllo puntuale su tutti i passaggi della catena produttiva, ottimizzare i processi logistici e soddisfare le esigenze regolamentari. La normativa, infatti, chiede un sempre maggior controllo nella gestione della catena del valore delle merci. In questo contesto l’etichettatura è l’elemento tangibile di tutto il processo: l’etichetta, infatti, permette di tenere sotto controllo il processo di fornitura e di elaborazione delle merci dal produttore al consumatore. Stampanti di etichette in grado di interfacciarsi tramite web con le applicazioni di gestione della logistica e del magazzino rappresentano un significativo valore aggiunto per chi realizza progetti di automazione della supply chain. Un esempio concreto in questo senso nasce dall’esperienza sviluppata da Sato per una società che si occupa di produzione e distribuzione in tutto il mondo di abbigliamento sportivo. L’azienda, che aveva già investito nello sviluppo di una soluzione software coerente con le sue esigenze logistiche, era alla ricerca di una stampante che potesse interfacciarsi direttamente con l’applicazione gestionale riducendo al minimo i costi per lo sviluppo di un programma di stampa di etichette. Trattandosi di un’impresa con distribuzione e stoccaggio in tutto il mondo era infatti necessario ingegnerizzare una soluzione di stampa “plug&play” di etichette Barcode o RFID integrata al programma gestionale.
Web AEP per programmi di stampa etichette con il WEB Standard
La soluzione proposta è stata Web
AEP, un’estensione della piattaforma software AEP (Application Enabled Printing) integrata nelle stampanti intelligenti Sato, che permette di sviluppare programmi di stampa di etichette utilizzando linguaggi WEB Standard, quali ad esempio Vue.js, Angular, Jquery o React Java. Con Web AEP, il programma di stampa etichette risiede direttamente sul server e comunica con le etichettatrici. La soluzione semplifica le operazioni di impostazione e di preparazione delle etichette evitando la possibilità di errori umani. Con la piattaforma AEP, infatti, il processo di creazione delle etichette è completamente automatico. Per questo motivo è una tecnologia utilizzata con successo nei settori più disparati: da quello manufatturiero a quello della logistica in generale, dall’alimentare al farmaceutico, dall’healthcare alla GDO.
I fatti hanno confermato la validità della soluzione: in meno di due mesi dal primo incontro è stata realizzata una soluzione pilota per connettere tramite Web App la stampante Sato CT4LX, un modello dall’UI (User Interface) semplice e intuitiva, progettata per adattarsi immediatamente a qualsiasi ambiente lavorativo.
“La mission di Sato è ispirare il cambiamento e promuovere l’innovazione per semplificare la vita del cliente”, afferma Carlo Bulizza, responsabile marketing per Sato Italia, “Web AEP è un esempio della incessante creatività del nostro team di Ricerca&Sviluppo, permette infatti alle software house di creare Web App di stampa etichette per il tracciamento e la gestione delle merci e fornire soluzioni semplici e totalmente integrate nei loro sistemi”.
Web AEP è attualmente disponibile
Stampante CT4-LX RFID compatibile con Web AEP
per le stampanti per etichette touchscreen Sato FX3-LX e CT4-LX.
Pioniera nella marcatura
Sato, multinazionale giapponese quotata pubblicamente nella prima sezione della Borsa di Tokyo, è una pioniera nel mondo della marcatura: nel 1962 produceva la prima etichettatrice manuale al mondo, nel 1981 la prima stampante termica e nel 2003 la prima stampante basata sulla tecnologia RFID. Negli anni si è specializzata nell’etichettatura e produce stampanti ad alte prestazioni ampiamente riconosciute per essere ai vertici del mercato e offre soluzioni combinate hardware/software studiate su misura e sempre al passo con i più recenti requisiti tecnici e ambientali. Grazie ad una perfetta integrazione tra hardware, software e consumabili Sato è in grado di connettere persone, prodotti e informazioni al mondo dell’IoT.
Tracciamento delle merci nella logistica
Konica Minolta lancia il CM3700A Plus, per la misurazione del colore.
Un modello compatibile con il precedente ma dotato di nuove funzionalità che spaziano dalla praticità alla gestione dei dati cromatici.
Spettrofotometro preciso e affidabile per varie applicazioni
Konica Minolta lanciato il CM-3700A Plus, il modello di punta tra gli spettrofotometri. Nel controllo qualità dell’industria manifatturiera, la gestione del colore mediante strumenti di misurazione è fondamentale. Grazie alla loro elevata affidabilità e multifunzionalità, i colorimetri di Konica Minolta vengono impiegati in numerose applicazioni, tra cui controllo qualità, produzione e ricerca e sviluppo (R&D). Sono utilizzati in settori che richiedono misurazione e gestione del colore, come quello automobilistico, apparecchiature elettriche, smartphone, cosmetici, vernici, plastica, materiali da costruzione e tessuti.
Il CM-3700A Plus è il modello successore del CM-3700A, strumento di riferimento largamente apprezzato e utilizzato da molte aziende a livello globale per la misurazione
dei colori degli oggetti. Questo nuovo spettrofotometro offre un’elevata precisione e affidabilità, raggiungendo una classe mondiale di accuratezza grazie alle avanzate tecnologie ottiche di Konica Minolta.
I l CM-3700A Plus introduce inoltre nuove
funzionalità, come un mirino con telecamera per facilitare il posizionamento del campione e un termometro integrato per misurare contemporaneamente temperatura e colori, consentendo una gestione del colore ancora più rigorosa. Progettato per essere utilizzato come strumento di riferimento nella gestione del colore, il CM-3700A Plus garantisce un’elevata compatibilità con il modello precedente e
Il CM-3700A Plus possiede un mirino con telecamera per facilitare il posizionamento del campione e un termometro integrato per misurare contemporaneamente temperatura e colori, consentendo una gestione del colore ancora più rigorosa
valori di misurazione affidabili nel lungo termine grazie all’uso di componenti altamente durevoli. Questo contribuisce a migliorare la qualità dei prodotti nel processo produttivo.
Misurazione accurata
Il CM-3700A Plus offre una ripetibilità significativamente migliorata (ripetibilità che si riferisce all’errore di misurazione quando lo stesso campione viene misurato ripetutamente nelle medesime condizioni. È un indice della precisione di misurazione: più basso è il valore, maggiore è l’affidabilità dei dati di misurazione) nella misurazione del nero, uno dei colori più difficili da misurare con elevata precisione, rispetto al modello precedente. Grazie a differenze estremamente ridotte nei valori di misurazione tra strumenti (accordo inter-strumentale molto elevato) pari a ΔEab 0,08 o inferiore (media calcolata su 12 piastrelle colorate BCRA Serie II), il CM-3700A Plus risulta particolarmente van taggioso per l’utilizzo di più strumenti o stru menti distribuiti in diverse sedi della catena di fornitura.
La compatibilità dei dati con il modello precedente, il CM-3700A, consente di continuare a utilizzare i dati di misurazione accumulati in passato. Inoltre, il nuovo modello garantisce una durabilità elevata ris petto ai cambiamenti di temperatura e all’in vecchiamento, grazie a un’unità policroma tore con struttura in acciaio inossidabile.
Operatività e praticità migliorate
Il CM-3700A Plus è dotato di un mirino con telecamera, una nuova funzionalità che consente un facile posizionamento (per la connessione a un PC è necessario il software SpectraMagicTM NX2 Ver. 1.5, venduto separatamente) dell’oggetto da misurare direttamente dal monitor del PC. Le immagini possono essere salvate insieme ai dati di misurazione e le posizioni di misurazione possono essere verificate sulle immagini stesse. Il CM-3700A Plus dispone inoltre di una camera di trasmittanza ampia, che facilita il caricamento e lo scaricamento degli oggetti da misurare, e di uno spazio per la conservazione degli accessori, offrendo un design più pratico e orientato all’utente.
Maggiore efficienza e gestione avanzata del colore
Il CM-3700A Plus consente la misurazione simultanea di SCI (Specular Component Included) e SCE (Specular Component Ex-
one rispetto al modello precedente. Dotato di un termoigrometro ambientale e di un termometro per campioni, questo nuovo modello permette di verificare e registrare contemporaneamente la temperatura, l’umidità dell’ambiente di misurazione e la temperatura della superficie del campione (la temperatura del campione viene misurata solo durante le misurazioni in riflettanza) durante la misurazione del colore.
Il CM-3700A Plus è prodotto in Giappone sotto un rigoroso sistema di controllo qualità. È dotato della funzione WAA (Wavelength Analysis & Adjustment), che compensa eventuali spostamenti di lunghezza d’onda nei valori di misurazione causati da fattori esterni, come urti durante l’utilizzo o variazioni della temperatura ambientale.
Il CM-3700A Plus offre una ripetibilità migliorata nella misurazione del nero, uno dei colori più difficili da misurare con elevata precisione, rispetto al modello precedente
razie a questa funzionalità, insieme alla calibrazione e alla manutenzione annuale, il dispositivo garantisce elevata precisione e offre un senso di affidabilità e sicurezza agli utenti. estione dei dati cromatici con il software SpectraMagic NX2 l software di gestione dati cromatici SpecNX2 (SpectraMagic NX2 è un software venduto separatamente) consente la gestione del colore e la classificazione dei dati utilizzando diversi indici e grafici cromatici, oltre a facilitare la comunicazione con i partner commerciali tramite valori cromatici. Inoltre, con una licenza premium dalla versione 1.4 in poi, è possibile monitorare lo stato degli strumenti grazie all’applicazione per l’ispezione giornaliera, una nuova funzionalità introdotta per garantire una gestione più rigorosa e affidabile.
ANNO XIV NUMERO 1
FEBBRAIO/MARZO 2025
In questo numero abbiamo parlato di... (in nero sono indicate le inserzioni pubblicitarie)
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