La Plastica N°1 Febbraio/Marzo 2024

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ATTUALITÀ

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L’export traina le vendite di macchine

L’export traina le vendite di macchine

RICERCA

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Intervista a Federica Bondioli, presidente dell’INSTM

Intervista a Federica Bondioli, presidente dell’INSTM

LE DONNE DELLA PLASTICA

LE DONNE DELLA PLASTICA

La parità di genere attrae nuovi talenti

La parità di genere attrae nuovi talenti

plastic a la OGGI DOMANI e

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ANNO XIII - NUMERO 1 - FEBBRAIO/MARZO 2024 www.interprogettied.com
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Attualità Un

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Efficienza

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PFU:

2 ı LaPlasticaOggieDomani sommario plastic a la OGGI DOMANI e ATTUALITÀ Intervista Federica Bondioli, presidente dell’INSTM plastic a la OGGI DOMANI e
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per plastica e gomma: l’export europeo traina le vendite
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avamposto per
ricerca italiana
avanzati
la
sui materiali
fiera italiana
Torna la
sui granuli, le polveri e i solidi sfusi
Editoriale
grande potenziale dell’industria plastica
Il
16 Attualità
copertina
Storia di
le presse di quinta generazione
energetica e AI: ecco
riciclo
Ambiente e
la raccolta supera gli obiettivi del 12%
31 Macchine
riciclo
Ambiente e
filiera
da proteggere 26
e riciclo
rigenerazione che fa la differenza
28 Macchine La

La

Una

LaPlasticaOggieDomani ı 3 sommario ANNO XIII - N. 1 FEBBRAIO/MARZO 2024 56 Elenco inserzionisti 47 Estrusione 48 Estrusione Una linea completa per tubi poliolefinici multistrato 52 Apparecchiature ausiliarie Tramoggia di deumidificazione a elevata efficienza energetica 54 Materiali L’outlet delle plastiche in granuli 50 Componenti Giunti rotanti per condizioni ambientali estreme LE DONNE DELLA PLASTICA
parità
genere attrae nuovi talenti
di
realtà che crede nelle
di là del genere
le diversità per sconfiggere il gender gap 32 36 40 43 Stampaggio a iniezione 44 Stampaggio a iniezione Il sistema di azionamento ibrido con tre livelli di prestazione 53 Materiali
capacità, al
Valorizzare

Il grande potenziale dell’industria plastica

Il 2024 è partito con alcune buone notizie da parte della produzione italiana di macchine per plastica e gomma che, in base alle stime del Centro Studi Amaplast-MECS, dovrebbe aver raggiunto nel 2023 il nuovo record storico per il settore: ovvero oltre i 4,8 miliardi di euro, mettendo a segno un incremento di almeno tre punti sul 2022. A dare la spinta decisiva è soprattutto il buon andamento dell’export, che ha registrato una progressione del 13% rispetto al gennaio-settembre 2022. Anche la ricerca sta facendo passi avanti arrivando alla sperimentazione di materiali polimerici dalle proprietà meccaniche migliorate che vanno ad ampliare i loro campi di applicazione: a confermarlo è Federica Bondioli, presidente del consorzio INSTM. Si fa quindi un uso più consapevole della plastica soprattutto in settori come l’automotive, dove è stato necessario alleggerire il peso delle vetture, centrando così gli obiettivi di abbattimento delle emissioni inquinanti che ci si è imposti a livello europeo. Si tratta del “metal replacement”, il processo in cui la plastica inizia a prendere il posto del metallo.

Anche la riduzione dell’impatto ambientale sta avendo sempre maggiore importanza nel campo della ricerca, che vuole valutare tutti i possibili biopolimeri in grado di sostituire quelli derivanti invece da combustibili fossili: perché i materiali plastici hanno davvero grandi potenziali, anche in termini di riciclo.

A questo proposito il Rapporto annuale “L’Italia che Ricicla 2023”, promosso dalla sezione Unicircular di Assoambiente ha parlato di tutta quella rete di operatori industriali che trasformano gli scarti del nostro sistema produttivo e i rifiuti delle città in materie prime seconde (MPS), recuperando la materia e l’energia in esse contenute, concretizzando così il principio cardine dell’economia circolare, ovvero la rigenerazione di nuovi beni dai rifiuti e dagli scarti.

E non a caso l’Italia si conferma eccellenza europea nel settore

del riciclo e nella produzione di nuovi materiali da rifiuti, pienamente in corsa per il raggiungimento degli obiettivi UE al 2025 e al 2035.

Non mancano però dei fattori di freno. Dal punto di vista dei volumi, ad esempio, per far fronte all’imminente crescita di domanda di riciclato da impiegare nei nuovi manufatti, si evidenzia una certa insufficienza di materiali plastici a fine vita da avviare a riciclo: mancano in particolare volumi provenienti dalle filiere diverse dagli imballaggi. Anche e soprattutto le altre filiere dovranno contribuire, attraverso sistemi di EPR in essere o in fase di costituzione, fino a una maggiore disponibilità di feedstock per l’industria del riciclo meccanico. Ma riciclare è fondamentale, l’APR (Association of Plastic Recyclers) ha infatti dimostrato come l’impatto di CO2 equivalente di plastica riciclata sia inferiore del 30% rispetto alla plastica vergine.

Quello plastico è dunque un settore flessibile alle novità e alle necessità del presente, sia in termini ambientali che sociali. Terreno fertile per una realtà come Women in Pastics, che si sta evolvendo sempre di più con il fine di rendere un settore ancora a prevalenza maschile più accessibile per tutte le donne. Perché se è vero che c’è una tendenza al miglioramento, è anche vero che ci sono ancora molte sacche di resistenza legate soprattutto a un retaggio culturale difficile da scalfire. Ecco perché Women in Plastics non fa distinzione e riunisce donne di tante realtà del settore, dalle CEO alle manager ma anche semplici impiegate, accomunate da tante vicende, situazioni e dalla voglia di creare “qualcosa di buono”. Perché è vero che un ambiente lavorativo sereno e rispettoso dei diritti di ciascun dipendente porta all’azienda i più grandi benefici.

4 ı LaPlasticaOggieDomani editoriale
LaPlasticaOggieDomani ı 5

Efficienza energetica e AI: ecco le presse di quinta generazione

Haitian MM Italy presenta la Generazione 5 delle macchine per lo stampaggio a iniezione del gruppo internazionale, sia per i modelli elettrici sia idraulici. Un’evoluzione che punta su riduzione dei consumi e autoadattamento, grazie agli algoritmi dell’intelligenza artificiale.

a cura di Alessandro Bignami ed Eva De Vecchis

Èsull’efficienza energetica e la digitalizzazione che si gioca oggi gran parte dello sforzo innovativo nel settore dello stampaggio a iniezione. Dopo una prima uscita a Samuplast a Pordenone, la Generazione 5 verrà presentata anche a Mecspe a Bologna, dal 6 all’8 marzo. Nell’occasione Haitian esporrà due presse di nuova generazione serie V: una pressa ibrida Zeres V ed una pressa servoidraulica Mars V. Ne abbiamo parlato con Bruno Dal Lago, Responsabile Commerciale e Key Account

Sales Manager di Haitian MM Italy, la società italiana che distribuisce nel nostro paese e in Romania le presse del gruppo internazionale Haitian, con sede centrale in Cina, che ha raggiunto numeri eccezionali anche in Europa.

Bruno Dal Lago, come è andato il 2023 e che prospettive avete per quest’anno?

“Il 2023 è stato un anno positivo, soprattutto in rapporto alle previsioni iniziali, che tenevano conto della difficoltà di poter ve-

Pressa Elettrica

Zhafir modello

Zeres V

dere replicati gli strepitosi risultati del biennio precedente. Venivamo infatti da un 2021 a dir poco eccezionale con 540 presse a iniezione vendute e un 2022 più che

Febbraio/Marzo 2024 6 ı LaPlasticaOggieDomani
Bruno Dal Lago, Responsabile Commerciale e Key Account Sales Manager di Haitian MM Italy

unità, un dato decisamente oltre le nostre iniziali aspettative. Da inizio 2024 stiamo tutti aspettando di capire l’entità e l’effetto del piano Transizione 5.0, opportunità molto attesa da tutto il comparto e che vogliamo sperare possa inserirsi efficacemente quale nuovo piano incentivi nella scia di Industria 4.0, motore di grandi investimenti e innovazione negli scorsi anni, ma ormai giunto ai titoli di coda”.

A Mecspe 2024 esporrete qualche novità assoluta anche rispetto alla recente Samuplast?

“A Mecspe 2024 esporremo due modelli dell’ultima generazione sviluppata da Haitian, una pressa ibrida serie Zeres V ed una pressa servoidraulica serie Mars V. Tanti i nuovi contenuti presenti per entrambi i modelli, specie per quanto riguarda la macchina servoidraulica serie Mars V, ora dotata di serie di un motore elettrico per la fase di plastificazione, soluzione che ha permesso un’ulteriore riduzione dei consumi energetici, rispetto ai dati di consumo medio realizzati dalla precedente versione Mars III dotata di classico motore idraulico. Siamo particolarmente entusiasti del risultato ottenuto in termini di saving, a maggior ragione se comparato con i più che apprezzabili dati di consumo già realizzati dalla serie precedente Mars III”.

zione 5?

“Le soluzioni sviluppate da Haitian ed impiegate sulle presse Generazione V mirano principalmente a questo obbiettivo, ma non meno importante è il risultato in termini prestazionali, ottenuti grazie all’importante up-grade riscontrabile con i nuovi controllori KEBA e Sigmatek di ultima generazione impiegati sui macchinari serie V. Tante infatti le innovative funzioni introdotte, sia in termini di autosetting pressa che di autodiagnosi, in grado di permettere all’operatore pressa la gestione assoluta dell’intero processo di stampaggio, il tutto nella massima efficienza prestazionale oltre che energetica”.

Le macchine ad azionamento elettrico hanno registrato una crescita della domanda?

“Per quanto concerne l’economia Haitian, il mercato sta decisamente virando sull’elettrico, anche se vediamo premiare più le soluzioni ibride che full-electric, specie per i tonnellaggi medio piccoli. Un risultato che conferma la valenza indiscussa del progetto pressa serie Ze -

Pressa idraulica servo-assistita Haitian mod. Jupiter V con chiusura a due piani

res, soluzione ibrida grazie alla quale Haitian ha saputo concentrare i principali bisogni dei trasformatori. Da un lato, precisione e totale sovrapponibilità dei movimenti, ottenuta grazie agli azionamenti totalmente elettrici sulle fasi primarie del ciclo di stampaggio (apertura, chiusura, iniezione e plastificazione).

Dall’altro lato, l’integrazione di una centralina idraulica integrata all’interno del basamento pressa permette di beneficiare delle prestazioni proprie di un estrattore idraulico, di un veloce settaggio sull’accostamento/ rinvio del gruppo di azione ed una ottimale gestione della fase di decompressione carro iniezione in fase di apertura stampo. Senza dimenticare la gestione di eventuali martinetti radiali stampo, integrata di default nel controllore pressa”.

Fornite un supporto da remoto per la gestione dei dati?

“Mettiamo a disposizione un sistema che raccoglie, gestisce ed elabora i dati della pressa. Possiamo offrire, chiavi in mano, la

“Tante le innovative funzioni della Generazione V, in termini di autosetting e di autodiagnosi, che permettono all’operatore pressa la gestione dell’intero processo di stampaggio”
Febbraio/Marzo 2024
LaPlasticaOggieDomani ı 7
di copertina

storia di copertina

macchina completa di tutti i sistemi di automazione e connetterla a un gestionale MES sviluppato dalla società ICON, nostro partner di lunga data. Si tratta di un software progettato appositamente per l’ambiente dello stampaggio, totalmente open source. Haitian MM Italy si pone sul mercato come un vero integratore e con tutte le necessarie competenze per la gestione turn key dell’intera commessa: macchine, attrezzature, automazione, software MES, assistenza. È un grande plus che il mercato ha saputo negli anni riconoscere, premiandoci con oltre tremila macchine complessivamente installate in Italia. È un grandissimo risultato, frutto non solo della qualità indiscussa dei nostri macchinari, ma anche di una organizzazione efficiente, competente e strutturata come Haitian Italia”.

State ulteriormente potenziando la rete vendita?

Ci sono settori merceologici particolarmente dinamici in questa fase?

“Stiamo assistendo a una situazione di mercato che vede settori più virtuosi rispetto ad altri in oggettiva difficoltà e in contrazione, automotive in primis. Poter contare su un portfolio prodotti così ampio come quello offerto al mercato da Haitian è per noi indubbiamente un plus importante in quanto ci permette di essere attivi e presenti in tutti i principali settori merceologici”.

“Sì, abbiamo recentemente assunto due ‘diretti’ provenienti dal settore, per il Triveneto e la Lombardia, oltre ad un nuovo agente, presente da anni sul mercato e che sarà operativo su Piemonte e Liguria. Proseguiamo così nella nostra strategia che, tutt’altro che attendista, punta a una presenza sul territorio sempre più capillare”.

Come procede invece la distribuzione delle macchine per la pressofusione?

così rispondere alle richieste del mercato della pressofusione con tempi di consegna estremamente celeri”.

La nuova sede sta dando quindi i vantaggi attesi?

“Premetto che per noi si tratta di un mercato nuovo, approcciato da circa due anni. Ci stiamo muovendo in punta di piedi, al fine di conoscere sempre meglio il settore e capirne le esigenze. Non a caso, in questo progetto ci si è affidati al prezioso supporto della società Co.Ma.Press, storica realtà locale, formata da esperti del settore, che costruisce, commercializza e revisiona macchine per pressofusione di leghe leggere oltre ai rispettivi dispositivi di asservimento. Grazie a questa sinergia, è stato possibile realizzare la vendita di circa 15 macchinari in due anni di attività commerciale. Gli ampi spazi della nuova sede HMMI di Brescia permettono inoltre lo stoccaggio di una decina di impianti, potendo

“La struttura, che occupa una superficie di 4mila m2, ci permette di svolgere tutte le attività in modo più snello ed efficiente: dai meeting commerciali allo stoccaggio delle presse fino agli interventi di assemblaggio e personalizzazione della macchina in consegna. Devo dire che da quando ci siamo insediati, circa due anni fa, non ci siamo mai fermati nei lavori di efficientamento degli spazi, per esempio con l’inserimento di magazzini automatici, che proprio in questo periodo stiamo ulteriormente potenziando”.

Quali sono gli eventi su cui vi concentrerete nel 2024?

“Puntiamo molto sulla fiera Mecspe che, con la nuova collocazione a Bologna, sta aumentando la sua forza attrattiva, anche verso gli operatori del Centro e Sud Italia. Parteciperemo inoltre a Fakuma, in ottobre a Friedrichshafen, oltre ad essere impegnati con eventi organizzati direttamente dalla filiale europea Haitian Germany”.

Febbraio/Marzo 2024 8 ı LaPlasticaOggieDomani
La sede di Haitian MM Italy a Brescia

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Macchine per plastica e gomma: l’export europeo traina le vendite

Per i costruttori italiani di macchine, attrezzature e stampi per plastica e gomma il preconsuntivo 2023 risulta positivo, ma il contesto economico e geopolitico incerto rende ancora difficile programmare degli investimenti da parte delle imprese.

In base alle stime del Centro Studi Amaplast-MECS, la produzione italiana di macchine per plastica e gomma dovrebbe raggiungere nel 2023 il nuovo record storico per il settore, ovvero oltre i 4,8 miliardi di euro, mettendo a segno un incremento di

almeno tre punti sul 2022. Questo grazie soprattutto al buon andamento dell’export, che ha mostrato un progressivo rafforzamen-to nei nove mesi finora rilevati da ISTAT, registrando una progressione del 13% rispetto al gennaio-settembre 2022. Nello stesso periodo, le importazioni sono aumentate del 6% mentre il saldo attivo della bilancia commerciale è migliorato del 16%.

Il mercato internazionale

Le esportazioni – a cui è destinato oltre il 70% della produzione nazionale di settore – mostrano una crescita robusta in funzione del positivo andamento di tutte le principali tipologie di macchinari per la trasformazione primaria e di quelle che costituiscono le quote sul

totale più elevate, dunque gli stampi (24% di share e +14% rispetto al gennaio-settembre 2022), gli estrusori (12% e +22%), le macchine a iniezione (5% e +2%), quelle per soffiaggio (4% e +17%) ma anche le macchine per formare e model-lare (4% e +22%), le stampatrici flessografiche (4% e +18%), le macchine per materiali espansi (4% e +40%).

Dal punto di vista geografico, l’Europa si conferma primo quadrante di destinazione del Made in Italy di settore, con una quota complessiva pari al 56%; in tale ambito, l’UE rappresenta il 45% e proprio le vendite realizzate in alcuni dei principali mercati dell’Unione mostrano gli andamenti più positivi: Germania (+7%), Francia (+23%) e Spagna (+19%). Inoltre, proprio due mercati UE rientrano nella

10 ı LaPlasticaOggieDomani Febbraio/Marzo 2024
attualità

“top ten” degli sbocchi commerciali, alla luce di forniture in deciso aumento: la Romania (+71%) e la Repubblica Ceca (+38%). Si osserva anche una forte progressione delle consegne in Russia, nono-stante le ben note criticità: +61%.

Più che soddisfacente il trend delle esportazioni verso le Americhe (+24%), grazie sia a un nuovo slancio dei mercati USMCA - in particolare il Messico – sia alla perdurante vivacità di diversi mercati sudamericani, in primo luogo il Brasile, l’Argentina e il Perù. In ambito mediorientale si osserva un trend medio piuttosto positivo, determinato dalla progressione delle vendite a due dei principali mercati: Arabia Saudita (+107%) e Israele (+47%).

Le esportazioni verso l’Estremo Oriente registrano nel complesso una brusca frenata (-12%), derivante in primo luogo dalla contrazione di due mercati principali – ovvero Cina (-15%) e India (-6%) – ma anche di altre destinazioni di un certo rilievo, come Corea del Sud (-61%), Giappone (-47%) e Taiwan (-68%). Alla luce dell’ottima performance di vendite registrata nel gennaio-settembre 2023, l’Africa nel suo complesso arriva invece

Mercato italiano di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma (milioni di euro)

a sfiorare una quota del 6% sul totale.

Al di là di ciò che si osserva dalle statistiche import-export, le preoccupazioni delle aziende italiane del settore sono dovute al progressivo rallentamento della raccolta ordini negli ultimi mesi. Peraltro, sul finale del 2022, nessuno avrebbe scommesso sui risultati del 2023: si temeva una crisi della domanda già dai primi mesi dell’anno, che si è invece verificata nella seconda metà del periodo.

Del resto, diverse sono le criticità sul fronte economico e geopolitico che caratterizzano il contesto internazionale.

Al rimbalzo post-pandemia sono seguiti diversi elementi di crisi: dai conflitti allo shortage di componentistica elettronica (ma non solo) e alla volatilità dei prezzi di materie prime ed energia, dal rallentamento di alcune economie globali (come quella tedesca, strettamente collegata all’italiana) all’aumento di inflazione e costo del credito. Se i prezzi di alcune commodity si sono riportati su livelli più accettabili, permane comunque una incertezza di fondo che continua a rendere difficile la programmazione degli investimenti da parte delle imprese, che risultano in frenata quest’anno e che do-vrebbero fermarsi il prossimo.

Il mercato domestico

Il Centro Studi Confindustria prevede che il PIL italiano dovrebbe crescere di appena lo 0,7% nel 2023 (variazione perlopiù acquisita nella prima metà dell’anno e affievolitasi nell’ultimo periodo); nel 2024 potrebbe andare peggio, con un +0,5%.

A conferma del clima di incertezza, osservando le risposte fornite dalle aziende associate alle indagini congiunturali sui primi tre trimestri

Massimo Margaglione, Presidente di Amaplast

del 2023 si nota che il fatturato realizzato con la vendita di macchine sul mercato domestico si è contratto rispetto a quello dello scorso, in misura sempre più accentuata con il passare dei mesi. Il mercato interno non ha dato soddisfazione ai costruttori italiani neppure per quanto riguarda la raccolta degli ordini che, nel gennaio-settembre 2023, si è mantenuta a livelli decisamente inferiori a quelli dello stesso periodo del 2022.

I prossimi passi verso la crescita

“Proprio per far fronte alle sfide dei mercati è sempre più fondamentale per le aziende intraprendere percorsi di evoluzione digitale, applicando quei modelli che regoleranno il futuro di tutta la meccanica strumentale e che rivoluzioneranno le strutture organizzative e di offerta”, commenta Massimo Marga-glione, Presidente Amaplast.

“Alla digitalizzazione si unisce la servitizzazione che, oltre a favorire e ottimizzare le relazioni di filiera - cioè i rapporti tra fornitori di tecnologie, costruttori di macchine e utilizzatori finali - offre benefici anche in termini di sostenibilità. Un’altra realtà nuova e in rapida evoluzione con cui le imprese si confrontano non senza qualche difficoltà proprio alla luce dei continui aggiornamenti, è quella dell’intelligenza artificiale generativa, che offre un potenziale applicativo ancora da comprendere appieno”.

LaPlasticaOggieDomani ı 11 attualità Febbraio/Marzo 2024

Poliammide 12. Polimero termoplastico di origine fossile. I campioni in foto sono stati ottenuti attraverso la tecnica di stampa 3D nota come SLS (Selective Laser Sintering) a partire da polveri di dimensioni e forma tali da poter essere usati per ottenere campioni definiti di diversa geometria, anche piuttosto complessa

Un avamposto per la ricerca italiana sui materiali avanzati

Sono molti gli obiettivi del consorzio INSTM per il prossimo quadriennio, tra questi: rafforzare le partnership con le istituzioni accademiche, gli enti di ricerca e il settore privato e favorire l’interazione tra università e realtà industriali, senza però scordare il benessere dei propri dipendenti.

INSTM è un consorzio di 52 Università italiane, ovvero tutte quelle in cui viene condotta attività di ricerca sui materiali avanzati e relative tecnologie. Il numero di afferenti, oltre 3.000 tra professori di ruolo, ricercatori universitari, titolari di assegni di ricerca e di borse di studio e dottorandi di ricerca, è in costante aumento. INSTM promuove l’attività

di ricerca che viene svolta nelle Università consorziate fornendo ad esse il supporto organizzativo, tecnico e finanziario adeguato. Si tratta di un vero e proprio punto di riferimento, ci spiega Federica Bondioli, professore ordinario di Scienza e tecnologia dei materiali del Politecnico di Torino che, lo scorso novembre, è stata rieletta alla presidenza del consor-

zio per il quadriennio 2023/2027. Una nomina che conferma l’attenzione da parte di INSTM anche al tema della parità di genere che il consorzio sta promuovendo attraverso strumenti come il GEP (Piano di Uguaglianza di Genere), con la consapevolezza che ciascuno debba fare la sua parte per superare questi stereotipi.

Presidente Bondioli, come ha accolto la rinnovata nomina alla guida di INSTM e quali saranno i suoi obiettivi a breve termine?

Sono particolarmente onorata per la fiducia che per altri 4 anni, dal 2023 al 2027, è stata riposta in me dai rappresentanti dalle universi-

12 ı LaPlasticaOggieDomani Febbraio/Marzo 2024
attualità

tà consorziate. Punto sicuramente a portare avanti il lavoro iniziato nel 2020 con entusiasmo, impegno e un grande senso di responsabilità che voglio rinnovare e di cui sento l’importanza. Tra gli obiettivi a breve temine c’è senz’altro quello di rappresentare INSTM a livello istituzionale, in modo tale che possa essere sempre più riconosciuta come punto di riferimento per la ricerca e l’avanzamento tecnologico e per far sì che il consorzio possa rimanere all’avanguardia nell’ambito della conoscenza scientifica. A conferma di questo è l’ultimo processo di valutazione di ANVUR sulla qualità della ricerca, dove il consorzio ha ottenuto ottimi risultati. Un altro obiettivo sarà per me quello di rafforzare le partnership con le istituzioni accademiche, gli enti di ricerca e il settore privato. L’ultimo agreement da noi stipulato è stato quello con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ma anche con il CNR o con aziende importanti come ENI: attraverso queste collaborazioni è possibile dimostrare come il consorzio sia un punto di riferimento perché capace di prendersi carico dei prob-

Federica Bondioli, Presidente INSTM e professore ordinario di Scienza e tecnologia dei materiali del Politecnico di Torino

“Si parla ormai di “metal replacement”, soprattutto nei settori industriali in cui la plastica inizia a prendere il posto del metallo contribuendo a una

riduzione dei costi, alla facilità di produzione dei pezzi e alla possibilità di integrare funzioni e componenti in un unico prodotto”

lemi che le aziende possono avere inerenti ai materiali e alle tecnologie, fornendo risposte concrete attraverso team che diventano multidisciplinari e interuniversitari. Per i suoi afferenti, infine, voglio che INSTM continui a rappresentare un punto di riferimento organizzativo e tecnico efficiente e veloce, in grado di dare risposte ai colleghi universitari nel più breve tempo possibile.

Acido polilattico. Polimero termoplastico di derivazione naturale, biodegradabile. I campioni in foto sono stati ottenuti attraverso la tecnica di stampa 3D nota come FFF (Fused Filament Fabrication) a partire da un filamento di materiale polimerico

Qual è il ruolo del consorzio e quale la situazione generale della ricerca sui materiali avanzati e relative tecnologie in Italia?

INSTM concentra gli sforzi dei singoli ricercatori in modo tale da renderli competitivi nella richiesta di fondi e finanziamenti, sia a livello nazionale che internazionale, con la partecipazione a bandi ministeriali e a bandi per il finanziamento dell’attività di ricerca indetti dalla Commissione Europea. Come consorzio riusciamo quindi a coordinare una massa critica di competenze capaci di dare risposte a progetti di ricerca innovativi, non solo in riferimento ai bandi, ma anche in merito al trasferimento tecnologico e quindi all’interazione tra modo accademico e realtà industriali. Per quanto riguarda la situazione della ricerca sui materiali avanzati e relative tecnologie in Italia, mi sento di dire che questa continua a rappresentare un campo strategico in rapida evoluzione. Lo dimostra il fatto che molti dei bandi indetti dal MIUR e dal MIMIT del PNRR sono incentrati proprio sui materiali; fondi che possono concorrere a dare impulso alla ricerca scientifica e tecnologica in questo campo. I materiali innovativi possono infatti essere utilizzati in svariati comparti industriali (elettronica, energia, aerospaziale) e sono anche in grado di portarci verso le transizioni gemelle, quella energetica e quella digitale.

LaPlasticaOggieDomani ı 13 Febbraio/Marzo 2024 attualità

La sua attività di ricerca è rivolta anche della progettazione, lo sviluppo e la caratterizzazione di nuovi materiali per tecnologie di additive manufacturing basate su polimeri. I materiali plastici hanno quindi ancora grandi potenziali, almeno nelle applicazioni ad alte perfomance?

La ricerca in questo campo è molto avanti e i suoi sviluppi hanno portato alla sperimentazione di materiali polimerici dalle proprietà meccaniche migliorate che vanno ad ampliare i loro campi di applicazione. Nell’automotive,

ad esempio, il ricorso alla plastica è stato necessario per alleggerire il peso delle vetture, centrando così gli obiettivi di abbattimento delle emissioni inquinanti che ci si è imposti a livello europeo. Le auto, quindi, faranno sempre più uso di materiali polimerici o materiali compositi con fibra di carbonio che permettono anche una maggiore libertà dal punto di vista del design rispetto alla controparte metallica. Si parla ormai di “metal replacement”, soprattutto in quei settori industriali in cui la

Olio di Soia Epossidato

Acrilato. Polimero termoindurente biodegradabile ottenuto da fonti rinnovabili. I campioni in foto sono stati ottenuti attraverso la tecnica di stampa 3D nota come LCD (Liquid Crystal Display), che sfrutta i principi della fotopolimerizzazione per ottenere campioni solidi a partire da formulazioni liquide, attraverso l’azione di luce LED

plastica inizia a prendere il posto del metallo contribuendo a una riduzione dei costi, alla facilità di produzione dei pezzi e alla possibilità di integrare funzioni e componenti in un unico prodotto. Oggi, inoltre, si stanno studiando molto le proprietà funzionali dei materiali plastici, si migliorano così le caratteristiche termiche, le capacità di auto riparazione, la capacità di reagire agli stimoli: funzioni che possono essere sviluppate nei materiali polimerici e che vanno ad ampliare la gamma delle possibili applicazioni di polimeri ad alte

14 ı LaPlasticaOggieDomani Febbraio/Marzo 2024 attualità
Il team di INSTM

prestazioni. Oltre a questo, c’è poi la spinta verso la riduzione dell’impatto ambientale nel campo della ricerca che vuole valutare tutti i possibili biopolimeri in grado di sostituire quelli derivanti invece da combustibili fossili. Non bisogna poi dimenticare la stampa 3D che sta aprendo le porte ad altri settori grazie alla libertà di design che queste tecnologie di manifattura additiva garantiscono. Per concludere direi proprio di sì, i materiali plastici hanno davvero grandi potenziali, soprattutto nelle applicazioni dove sono richieste alte performance.

Cosa significa essere donna e presidente nei settori scientifico e tecnologico che, ancora troppo spesso, vengono associati più agli uomini; pensa ci siano ancora dei passi da fare in merito al “gender gap”?

La ringrazio per questa domanda perché tra gli obiettivi della mia rinnovata presidenza c’è anche la volontà di sensibilizzare i nostri afferenti sul tema della parità di genere. Essere donna nei settori STEM comporta sfide uniche perché ancora oggi il “gender gap” persiste. Certo, sono stati compiuti dei progressi ma esistono ancora troppi stereotipi culturali che associano, erroneamente, alcune competenze più agli uomini che alle donne e questo influisce sull’accesso di queste ultime a molti campi e posizioni. È quindi fondamentale che tutte le istituzioni si impegnino per compiere ulteriori passi in avanti necessari per superare questo divario. Deve essere creata una maggiore consapevolezza sui pregiudizi di genere, bisogna promuovere l’accesso per le ragazze all’istruzione STEM, incentivare la creazione di un ambiente di lavoro che valorizzi la diversità, e portare avanti tutte quelle attività che, nel consorzio INSTM, abbiamo cercato di introdurre attraverso l’adozione di un piano per la parità di genere lanciato nel 2022. Il GEP (Piano di Uguaglianza di Genere) è uno strumento previsto dalla normativa europea e

Polibutilene adipato tereftalato. Polimero poliestere termoplastico biodegradabile. I campioni in foto sono ottenuti, come i precedenti, attraverso la tecnica di stampa 3D nota come SLS

nazionale nel quale crediamo molto. Tra le azioni introdotte: l’agevolazione della partecipazione di afferenti con figli a tutte le attività INSTM (il che vuol dire, ad esempio, organizzare un babysitting durante le riunioni) o incoraggiare la partecipazione femminile alla ricerca e alla disseminazione attraverso borse di studio dedicate alle giovani ricercatrici. Come consorzio siamo quindi molto impegnati, sia internamente che esternamente, per promuovere il tema della disparità di genere consapevoli del fatto che ciascuno debba fare la sua parte per poter progredire.

Pensa che i giovani oggi siano interessati al tema della tecnologia dei materiali e che ne comprendano l’importanza per il loro futuro? In effetti la scienza e la tecnologia dei materiali viene studiata poco nelle scuole, che dovrebbero invece fare un passo in avanti per promuovere maggiormente, nel percorso di istruzione, l’importanza della scienza dei materiali. D’altra parte, è anche vero che i giovani

sono sempre più consapevoli delle tecnologie che li circondano e delle possibili applicazioni nella vita di tutti i giorni. Nei giovani cresce poi sempre di più la consapevolezza ambientale che, di conseguenza, ha portato a un aumento di interesse proprio verso i materiali sostenibili e le tecnologie che possono contribuire a ridurre l’impatto sull’ambiente. INSTM ha, di fatto, anche obiettivi di public engagement e cerca di incentivare la conoscenza dei giovani sui materiali e le tecnologie. Lo scorso anno, ad esempio, abbiamo esposto alla fiera Futura Expo a Brescia e il nostro, grazie alla presenza dei colleghi delle Università lombarde, è stato uno degli stand più partecipati perché sono stati proposti molti esperimenti che hanno attirato i ragazzi. Questo è solo un piccolo esempio che però vorremmo riproporre in tutte le regioni dei nostri afferenti perché lo riteniamo fondamentale per sviluppare tecnologie attente all’ambiente, oltre che per sensibilizzare di più gli studenti.

LaPlasticaOggieDomani ı 15 Febbraio/Marzo 2024 attualità

Federazione Gomma Plastica: 35 nuovi associati nel 2023

Il 2023 conferma il trend positivo di Federazione Gomma Plastica: lo scorso anno, infatti, la Federazione ha registrato l’ingresso di 35 nuove aziende associate, per un totale di 2.012 nuovi addetti, dopo l’ottimo andamento registrato anche nel 2022, con 22 nuovi soci e 892 addetti.

Attualmente sono 499 le imprese aderenti a Federazione Gomma Plastica, che danno impiego a 47.414 addetti, pari a oltre il 30% del totale dei lavoratori occupati nel settore in Italia. Un balzo in avanti del 18% rispetto al 2019, quando gli addetti erano circa 40mila.

“Abbiamo chiuso l’anno in positivo, il che ci consente di puntare a obiettivi ambiziosi, in primis, l’allargamento dello staff, confortati dai numerosi ingressi di nuovi soci e dall’evoluzione positiva di tanti progetti della Federazione, di

ALPLA rileva Fortiflex

Il Gruppo ALPLA sta accelerando la produzione di imballaggi in plastica per grandi volumi. L’azienda specializzata in imballaggi e riciclaggio, attiva a livello internazionale, ha acquisito tutte le quote dell’azienda di imballaggi Fortiflex, Inc. con sede a Porto Rico. Le due aziende sono partner dal 2017 e producono secchi, coperchi, casse, vaschette e altri prodotti nelle sedi di Porto Rico, Costa Rica e Repubblica Dominicana.

Fondato nel 1975, lo specialista dell’imballaggio Fortiflex è uno dei principali produttori dell’America centrale e dei Caraibi, con una gamma di oltre 700 prodotti.

“Con l’acquisizione di Fortiflex rafforziamo la nostra posizione, ampliamo il nostro portafoglio e poniamo le basi per un’ulteriore crescita nella regione. Acquisiamo decenni di esperienza, una qualità riconosciuta e linee di produzione all’avanguardia”, ha sottolienato Carlos Torres, direttore generale di ALPLA per il Messico, l’America Centrale e i Caraibi.

Assogomma e di Unionplast”, dichiara Marco Do, presidente di Federazione Gomma Plastica. “Anche se entrambi i settori industriali sono stati sottoposti a sollecitazioni importanti e i dati di chiusura 2023 mostrano segnali preoccupanti, il combinato disposto di resilienza, sostenibilità e capacità di innovare ha fornito la giusta chiave per affrontare le sfide, sia internazionali che nazionali. Vogliamo essere sempre più la voce delle nostre aziende associate e continuare a sostenerle con importanti attività, dalle relazioni industriali, alle relazioni istituzionali, insieme alla consulenza personalizzata, agli studi e ai dati di settore, ai percorsi di formazione e alla nuova comunicazione, sia web che social”.

Nel contesto delle relazioni industriali si rileva come importante il rin -

novo dei CdA dei due fondi bilaterali, quello previdenziale e quello sanitario. Quest’ultimo è chiamato a un importante consolidamento a partire dal 2024, con l’obbligatorietà del contributo per ogni lavoratore, previsto dal contratto rinnovato a inizio 2023, per prestazioni sanitarie integrative rispetto al sistema pubblico.

Il dialogo della Federazione e delle due Associazioni federate, impegnate costantemente a supportare i due settori nei confronti dei decisori politici rispetto ai delicati dossier legislativi - italiani, ma soprattutto europei - hanno dato la cifra della forza della realtà di rappresentanza delle industrie della gomma e della plastica, nel contesto confindustriale e hanno catalizzato l’attenzione di larga parte delle imprese associate.

Gli impianti di Fortiflex forniscono prodotti ai principali clienti regionali e internazionali dei settori edile, chimico e alimentare. Le capacità di produzione e di esportazione vengono continuamente ampliate, arrivando a coprire non solo l’America Centrale e i Caraibi, ma anche il Sud e il Nord America. Nel 2023, ALPLA e Fortiflex hanno installato una nuova linea di produzione per benne in Costa Rica.

“L’integrazione di Fortiflex nel Grup-

po ALPLA, unita al portafoglio del marchio ALPLA industrial creato nel 2023 e all’esperienza di ALPLA nel riciclaggio, crea un valore aggiunto per i clienti della regione. L’attività con i contenitori industriali ha un grande potenziale e, come fornitore completo, forniamo anche chiusure e decorazioni”, ha aggiunto Torres.

L’acquisizione è stata concordata contrattualmente il 22 dicembre 2023. I termini sono stati mantenuti riservati.

16 ı LaPlasticaOggieDomani attualità Febbraio/Marzo 2024
Foto ALPLA

Stefano Pigozzi entra nel board di Radici Partecipazioni

RadiciGroup ha accolto Stefano Pigozzi nel Consiglio di Amministrazione di Radici Partecipazioni Spa, la holding a cui fanno capo tutte le attività del Gruppo nei settori della chimica, dei tecnopolimeri e delle soluzioni tessili avanzate.

Professionista di comprovata esperienza nel settore chimico, Pigozzi arricchirà il Board con la sua visione strategica, maturata in contesti internazionali.

Stefano Pigozzi ha conseguito la laurea in Business Administration presso l’Università di St. Gallen in Svizzera, iniziando a fine anni ‘80 la sua esperienza lavorativa nella divisione Finanza di BASF. Da allora la chimica è rimasta al centro della sua carriera e, negli anni, ha ricoperto incarichi di sempre maggiore responsabilità nell’ambito del marketing e delle vendite, anche di business differenti (materie plastiche, prodotti chimici inorganici), fino ad assumere ruoli più strategici e direttivi sempre all’interno di BASF, tra cui la Presidenza della Divisione Monomeri e da ultimo la responsa-

bilità della Divisione Acquisti Globali del Gruppo nel quartier generale di Ludwigshafen.

Durante gli oltre trent’anni di lavoro presso BASF, Stefano Pigozzi ha dimostrato costantemente le sue capacità di leadership, la sua abilità nell’analisi finanziaria e la sua dedizione al successo aziendale. Ha inoltre contribuito significativamente al posizionamento di BASF come leader globale nell’industria chimica.

Il suo ingresso nel Consiglio di Amministrazione di Radici Partecipazioni è volto a rafforzare la presenza di RadiciGroup nel mercato, contribuendo a guidare l’azienda verso nuovi traguardi.

“Il Gruppo è pronto ad affrontare nuove sfide, guidato da un Consiglio di Amministrazione rafforzato e motivato. Siamo convinti che la presenza di Stefano Pigozzi porterà un valore aggiunto significativo, con l’obiettivo di consolidare la nostra presenza nel mercato europeo della chimica e perseguire obiettivi ambiziosi di crescita, innovazione e sostenibilità”.

“La sua esperienza internazionale e la sua profonda comprensione del settore chimico saranno di inestimabile valore per il nostro team “, ha commentato Angelo Radici, presidente di RadiciGroup.

Sono onorato di unirmi a RadiciGroup e sono entusiasta di mettermi in gioco in questa squadra, in un momento che pone opportunità e sfide al comparto della chimica”, ha dichiarato Stefano Pigozzi. “Sono desideroso di mettere a frutto in RadiciGroup l’esperienza di tanti anni di lavoro e, guidato dalla passione per la chimica e con la volontà di fare sempre meglio, sono pronto per una collaborazione fruttuosa con i membri del Consiglio di Amministrazione e l’intero team RadiciGroup”.

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LaPlasticaOggieDomani ı 17 attualità Febbraio/Marzo 2024
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Gruppo Argos: lo stabilimento Lualma rinnova gli impianti produttivi

Lo stabilimento Lualma del Gruppo Argos ST continua ad investire nel rinnovo degli impianti produttivi. L’obiettivo è quello di ottimizzare la produzione, incrementando di numero e di dimensione delle commesse gestite, con una conseguente contrazione dei tempi di lavorazione.

Con sede a Imola, Argos Lualma è specializzata nei trattamenti di anodizzazione e di anodizzazione colorata, processi elettrochimici non spontanei

che determinano, sulla superficie dell’alluminio, uno strato protettivo utile a rinforzarne la resistenza alla corrosione. Il processo di ossidazione anodica, alla base dei trattamenti del Gruppo, è utilizzato soprattutto per le applicazioni sui particolari meccanici installati sui macchinari e nei settori chimico, petrolifero, automobilistico e aeronautico, così come in tutti quei mercati che richiedono un’elevata resistenza alla corrosione e all’usura, ma allo stesso tem-

po una resa estetica di qualità.

Si tratta di comparti caratterizzati da una richiesta di intervento con tempistiche molto strette, necessarie per arginare il rischio di rallentamento nelle lavorazioni, che danneggia il cliente. Per rispondere in modo efficiente, il Gruppo Argos ST ha intrapreso il rinnovo degli impianti, così da ridurre i tempi di lavorazione e, di conseguenza, ottimizzare nel complesso la produzione.

“Vogliamo essere presenti in modo uniforme e capillare sul territorio nazionale”, ha commentato Paolo Grimaldi, Managing Director della BU Nichelatura del Gruppo Argos ST e responsabile dello stabilimento Argos Lualma. “Abbiamo deciso, quindi, di investire nel rinnovo degli impianti che non solo ci aiuta a ottimizzare la produzione, in termini quantitativi e temporali, e incrementare le commesse gestite (sia per numero sia per dimensione), ma ci consente anche di rispondere alla necessità della nostra clientela di poter fare affidamento su fornitori operanti in prossimità”.

Solvay annuncia il futuro Cda della società indipendente Syensqo

Solvay ha annunciato il futuro Consiglio di Amministrazione di Syensqo, a partire dal completamento della prevista separazione di Solvay in due società –Solvay e Syensqo – completata a dicembre 2023.

“Siamo felici di aver individuato un gruppo di amministratori di livello mondiale che collettivamente apportano una vasta leadership, innovazione, sviluppo del business e competenze istituzionali”, ha spiegato Nicolas Boël, presidente del consiglio di amministrazione di Solvay. “Sono certo che questo consiglio si impegnerà efficacemente con il team di gestione per spingere Syensqo verso il futuro come esperto dell’innovazione e della centralità del cliente, pronto a scoprire e portare sul mercato tecnologie rivoluzionarie che estenderanno i confini di ciò che è

possibile nei materiali e nelle applicazioni di consumo”.

“Solvay è stata all’avanguardia del settore fin dalla sua fondazione, sempre con una passione incessante per il progresso umano”, ha dichiarato Rosemary Thorne, presidente entrante del consiglio di amministrazione di Syensqo. “Il Consiglio di amministrazione che abbiamo presentato è una testimonianza di diversità e inclusione, oltre che di globalizzazione, in quanto rappresenta l’impronta dei nostri clienti - tra cui 8 nazionalità, il 60% di donne e un direttore donna con sede negli Stati Uniti - con decenni di esperienza complementare in materia di governance, finanza, industria, innovazione, sostenibilità e gestione dei talenti”.

“Sono felice di iniziare a lavorare con Rosemary Thorne e gli altri mem-

bri di questo consiglio di esperti, che rappresenta la diversità dei nostri stakeholder globali”, ha spiegato Ilham Kadri, futuro CEO e membro del consiglio di Amministrazione di Syensqo. “Guardo anche al mandato di Nicolas Boël con emozione e gratitudine. Sotto la sua saggia guida, la collaborazione tra il comitato esecutivo e il CdA di Solvay ha permesso al mio team e a me di reinventare il Gruppo, di ottenere risultati finanziari superiori e di realizzare gli ambiziosi obiettivi di One Planet, che hanno gettato le basi per la creazione di due società e per dare il via a Syensqo”.

Il consiglio di amministrazione di Syensqo sarà composto da 10 membri, di cui 6 indipendenti, 3 in rappresentanza dell’azionista di riferimento, Solvay, e il CEO della società.

18 ı LaPlasticaOggieDomani attualità Febbraio/Marzo 2024
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Torna la fiera italiana sui granuli, le polveri e i solidi sfusi

Dopo il successo della prima edizione, che ha registrato la presenza di 1273 visitatori professionali e 119 espositori, torna l’evento italiano che riunisce le aziende produttrici di macchine per la movimentazione, lo stoccaggio, l’analisi e la trasformazione dei materiali in forma granulare, polverulenta e dei solidi sfusi, per la prima volta in Italia. Un’occasione per operatori professionali e buyers per toccare con mano le soluzioni più innovative ed entrare in contatto con tecnologie all’avanguardia e nuove tendenze nel settore.

Perché il nome Solids? Perché con solids si individua anything you can make a pile of, ovvero “tutto il materiale di cui si può raccogliere un mucchio”, che abbraccia dunque numerose categorie merceologiche: alimentare (chicchi di caffè, farina, pasta, cereali), agrario (mangimi, fertilizzanti, sementi), gomma e plastica, chimico-farmaceutico, cosmetico, vetro, lavorazione metalli e recycling.

“I nostri visitatori sono prevalentemente italiani e provengono dai poli geografici in cui è più forte la presenza di aziende rilevanti nella tra-

L’agenda

Plastics & Rubber

6 - 7 marzo 2024

Barcellona, Spagna www.plastics-rubber.es/en/

Plastic Recycling Asia

6-7 marzo 2024

Bangkok, Thailandia www.ami-events.com

Mecspe

6 - 8 marzo 2024

Bologna www.mecspe.com/it

Chinaplas

23 - 26 aprile 2024

Shanghai, China www.chinaplasonline.com/CPS24/idx/eng/home

NPE

6 - 10 maggio 2024

Orlando, Florida, Usa npe.org

sformazione delle polveri e dei solidi (e dunque Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto e Toscana)”, ha affermato Anna Lena Sandmann,

SPS Italia

20 - 30 maggio 2024

Parma

www.spsitalia.it

Solids

5 - 6 giugno 2024

Parma

www.solids-parma.de/it

InterPlas Thailand

19 - 22 giugno 2024

Bangkok, Thailandia

www.interplasthailand.com

DTK

1 - 4 luglio 2024

Norimberga, Germania dkt2024.de

Interplast

13 -16 agosto 2024

Joinville, Brasile interplast.com.br

Head of Cluster Solids Dortmund e Solids Parma. “Di questi, più di ¾ ricopre ruoli decisionali o è coinvolto nelle decisioni inerenti ad acquisti e forniture. Si tratta quindi di responsabili di business units, ingegneri, CEO, direttori vendite, direttori tecnici, ricercatori e altro ancora. La qualità dei visitatori della fiera è cruciale per le aziende che espongono e noi lo sappiamo bene”.

A Solids Parma non mancherà una parte convegnistica di alto livello, che ha già occupato grande spazio e risalto nel corso dell’edizione 2023. Il Dipartimento di Meccanica dei Solidi Granulari dell’Università di Padova terrà un convegno dal titolo Scorrevolezza delle polveri e fluidità, in cui si parlerà dell’impatto della scorrevolezza sull’esito della lavorazione. ATEX Italia tornerà per parlare di Direttive ATEX: Sistemi di messa a terra: trasporto di polveri, affrontando il tema delle installazioni in aree “Ex”.

Inoltre, si terrà la seconda edizione del Search & Tech, che affronterà due tematiche chiave: il riciclo della plastica e il trattamento dei granuli riciclati e il Predictive Maintenance, AI, Visione nel food.

Plastic Recycling Latam

10-11 Settembre 2024

Città del Messico, Messico plasticsrecyclinglatam.com

Fakuma

15 -19 ottobre 2024

Friedichshafen, Germania fakuma-messe.de

Ecomondo

5 - 8 novembre 2024

Rimini ecomondo.com

Greenplast

25 - 27 maggio 2025

Milano www.greenplast.org

K

8 - 15 ottobre 2025

Düsseldorf, Germania www.k-online.com

20 ı LaPlasticaOggieDomani appuntamenti Febbraio/Marzo 2024

PFU: la raccolta supera gli obiettivi del 12%

Durante lo scorso anno, Ecopneus ha compiuto sforzi importanti per alleviare le criticità nel sistema di raccolta sul territorio, raccogliendo un eccezionale 112% del proprio target di legge. Questo impegno si è tradotto nella raccolta di oltre 187.000 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso (PFU) su tutto il territorio nazionale, superando del 12% gli obiettivi prefissati. Tali risultati hanno permesso a Ecopneus di soddisfare gli obiettivi straordinari stabiliti dal Mini-

stero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, affrontando così le difficoltà del sistema nazionale di raccolta. Le oltre 65.800 missioni di raccolta sono state effettuate presso più di 23.000 gommisti e altri punti di generazione di PFU, dimostrando l’efficacia operativa di Ecopneus su scala nazionale.

La gomma ottenuta dal riciclo dei PFU è un materiale prezioso ampiamente utilizzato in tutto il mondo, da superfici sportive a asfalti sicuri e duraturi,

isolanti acustici e arredi urbani.

Un aspetto di rilievo è il ruolo chiave degli asfalti modificati con gomma riciclata. Questi asfalti, già presenti in circa 700 km di strade italiane, combinano sicurezza, sostenibilità ambientale e prestazioni meccaniche di alto livello. Contribuiscono alla riduzione del rumore del traffico fino a 5 dB e hanno una durata fino a tre volte superiore rispetto agli asfalti tradizionali. Ciò si traduce in minori costi di manutenzione nel medio-lungo termine, un aspetto cruciale per la sostenibilità economica e ambientale delle infrastrutture stradali. Oltre ai benefici ambientali, l’attività di riciclo gestita da Ecopneus porta notevoli vantaggi economici per l’Italia. Nel solo 2022, la gestione responsabile dei PFU ha prodotto un risparmio di 127 milioni di euro e ha contribuito alla riduzione di 300.000 tonnellate di emissioni di CO2. Inoltre, sono stati risparmiati 1,5 milioni di metri cubi d’acqua e sono state evitate 336.000 tonnellate di materie prime.

Il processo che trasforma in combustibili la plastica raccolta in mare

Un team di ricercatori ENEA ha messo a punto un processo che consente di riconvertire oltre il 90% della plastica recuperata in mare e sulle spiagge in nuovo “petrolio” da utilizzare come combustibile o per produrre nuove plastiche, vernici, solventi e innumerevoli composti organici. Questa attività è stata realizzata nell’ambito del progetto europeo interregionale Italia-Croazia “NETWAP” sulla riduzione e la gestione innovativa dei rifiuti e i risultati sono stati pubblicati su ACS Sustainable Chemistry & Engineering, la rivista scientifica online dell’American Chemical Society.

“Abbiamo sottoposto campioni di plastica raccolta in mare a un particolare trattamento termo-chimico chiamato pirolisi che consente di decomporre – a una temperatura al di sopra dei 400°C e in assenza di ossigeno – il materiale plastico di partenza in olio e gas ricchi di idrocarburi potenzialmente sfruttabili per la produzione di nuovi combustibili e prodotti chimici”, ha spiegato Riccardo Tuffi, ricercatore del Laboratorio ENEA di Tecnologie per riuso, riciclo, recupero e valorizzazione di rifiuti e materiali, che ha realizzato la ricerca insieme ai colleghi

Lorenzo Cafiero e Doina De Angelis. “Per migliorarne ulteriormente resa e qualità abbiamo utilizzato un catalizzatore, ricavato a sua volta dalla lavorazione di un materiale di scarto, ovvero le ceneri prodotte dagli impianti di gassificazione e di combustione del carbone”.

Il campione di plastica preso in esame è stato convertito in idrocarburi di grande valore economico (circa l’87% in olio leggero e l’8% in gas) e i gas prodotti durante il trattamento termo-chimico si sono dimostrati più che sufficienti a sostenere il fabbisogno di energetico del processo (450°C).

La raccolta e il riciclo meccanico della plastica raccolta in mare e sulle spiagge risultano molto più complicati rispetto al trattamento dei rifiuti urbani, perché si tratta di materiali eterogenei composti da molti polimeri di forme e dimensioni diverse difficili da individuare e raccogliere. Inoltre, possono contenere una quantità considerevole di sabbia, sale, conchiglie, alghe e in genere subiscono anche differenti processi di degradazione, come quello foto-ossidativo ad opera della radiazione solare.

LaPlasticaOggieDomani ı 21 ambiente e riciclo Febbraio/Marzo 2024

ambiente e riciclo

Una filiera da proteggere

Secondo Assoambiente, l’Italia rientra tra i 9 Stati membri dell’UE virtuosi nella gestione dei rifiuti. Lo confermano i finanziamenti destinati ai progetti di riciclo chimico. Ma la filiera ha bisogno di maggiori misure strutturali e legislative.

Il Rapporto annuale “L’Italia che Ricicla 2023”, promosso dalla sezione Unicircular di Assomabiente vuole testimoniare le diverse anime del riciclo dei rifiuti in Italia. Una rete di operatori industriali che trasformano gli scarti del nostro sistema produttivo e i rifiuti delle città in materie prime seconde (MPS), recuperando la materia e l’energia in esse contenute, sostanziando così il principio cardine dell’economia circolare, vale a dire la ri-

generazione di nuovi beni dai rifiuti e dagli scarti.

“La centralità degli operatori del riciclo è andata rafforzandosi negli ultimi anni, per la crescente consapevolezza delle conseguenze del cambiamento climatico e del ruolo attivo svolto nell’ambito del processo di transizione verso un’economia circolare, ma anche alla luce del mutato contesto internazionale, per il quale avere a disposizione mate-

rie prime ed energia provenienti dal riciclo dei rifiuti prodotti nel nostro Paese costituisce un fattore economico decisivo”, ha commentato Paolo Barberi, Presidente della Sezione Unicircular di Assoambiente.

Il ruolo dell’Italia

L’Italia si conferma eccellenza europea nel settore del riciclo e nella produzione di nuovi materiali da rifiuti, pienamente in corsa per il raggiungimento degli obiettivi UE al 2025 e al 2035: il riciclo dei rifiuti urbani ha raggiunto quota 51,4% (obiettivo 2025: 55%), il tasso di riciclo degli imballaggi il 72,8% (ben oltre il target del 65% al 2025). Maggiore impegno servirà per dimezzare, di qui al 2035 la quota di rifiuti che oggi finiscono in discarica, il

22 ı LaPlasticaOggieDomani Febbraio/Marzo 2024

L’Italia si conferma eccellenza europea nel settore del riciclo e nella produzione di nuovi materiali da rifiuti, in corsa per il raggiungimento degli obiettivi UE al 2025 e al 2035

20,1%. L’Italia di fatto rientra tra i 9 Stati membri dell’UE virtuosi nella gestione dei rifiuti, sono ben 18 (tra cui anche Francia, Spagna, Portogallo e Svezia), invece, quelli che risultano ancora lontani dal raggiungimento dei target definiti. Addirittura 8 Stati membri collocano ancora in discarica più del 50% dei propri rifiuti urbani.

Dieci proposte per un’economia circolare

Nel Report di quest’anno Assoambiente ha definito “un’Agenda di Lavoro 2024-2025” per le istituzioni nazionali ed europee, un vero e proprio manifesto programmatico dell’industria italiana del riciclo articolato in 10 punti, per fornire un contributo decisivo alla transizione verso un’economia realmente circolare nell’uso delle risorse.

• “Whatever it takes” per i materiali riciclati: l’efficacia dei processi di riciclo non può prescindere dalla collocazione sui mercati dei prodotti recuperati, oggi in parte inutilizzati. I mercati di sbocco per queste materie devono essere sostenuti da adeguati strumenti economici e fiscali: su tutti, certificati del riciclo ed estensione del mec-

canismo dei certificati bianchi.

• Quote di riciclato nei prodotti: uno degli strumenti più efficaci per sostenere il collocamento sul mercato delle materie provenienti dal riciclo, è la prescrizione di quote minime di contenuto riciclato nei prodotti. Accanto a questo strumento, è auspicabile un rafforzamento degli acquisti verdi della PA (Green Public Procurement) e dei Criteri Ambientali Minimi.

• IVA agevolata per le materie ottenute dal riciclo.

• Recupero energetico complementare al riciclo: va rispettata la gerarchia dei rifiuti che lo vede subordinato alla prevenzione e al riciclo, ma preferibile all’incenerimento senza recupero di energia e allo smaltimento in discarica. Tale ruolo va rafforzato.

• Iter autorizzativi più rapidi e certi: è necessario operare uno snellimento delle tempistiche degli iter autorizzativi per la costruzione di nuovi impianti e per l’aggiornamento di quelli esistenti.

• Ecodesign: la fase della progettazione dei beni determina fino all’80% dell’impatto ambientale dei prodotti. Vanno applicate politiche tese a evitare produzione o im-

portazione di beni contenenti materiali che pregiudicano la qualità del riciclo.

• Nuovi schemi di responsabilità del produttore di beni: va posto realmente in capo ai produttori dei beni (poi diventati rifiuti), il costo ambientale della gestione degli stessi lungo l’intero ciclo di vita, incentivando in questo modo anche un reale ripensamento dei processi produttivi.

• Decreti End of Waste (regole che governano i processi con cui i rifiuti cessano di essere tali): la definizione dei criteri comuni nell’UE dovrà consentire di raggiungere un equilibrio tra mercato e salvaguardia ambientale, partendo dalle applicazioni concrete dei prodotti riciclati.

• Trasporto dei rifiuti: vanno uniformate le discipline sulla movimentazione transfrontaliera dei prodotti e dei rifiuti. Ad oggi non esiste ancora un raccordo tra i Codici dell’elenco europeo dei rifiuti e i Codici Doganali. Questo genera eccessiva discrezionalità nei controlli doganali.

• Il ruolo di ARERA: appare imprescindibile una maggiore chiarezza nell’impianto di regole disegnato da ARERA e applicato dalle varie Amministrazioni Pubbliche.

LaPlasticaOggieDomani ı 23 Febbraio/Marzo 2024 ambiente e riciclo

ambiente e riciclo

I progetti afferenti al riciclo chimico per i rifiuti plastici sono stati quelli che hanno ottenuto, nel complesso, più finanziamenti. Al contrario, i processi di riciclo meccanico hanno ricevuto solo l’8,7% dei fondi

Il riciclo delle plastiche

Le risorse dedicate dal PNRR al settore privato nell’ambito del ciclo dei rifiuti, individuate dalla linea di Investimento 1.2 “Progetti “faro” di economia circolare”, sono destinate a progetti innovativi per il trattamento e il riciclo dei rifiuti provenienti dalle quattro filiere strategiche individuate dal Piano d’Azione per l’Economia Circolare promosso dall’UE, ovvero: plastiche, carta e cartone, RAEE (inclusi pannelli fotovoltaici e pale eoliche) e tessili. Per la linea di investimento “C”, che fa riferimento al riciclo delle plastiche, sono stati stanziati circa 264,9 milioni di euro. I progetti afferenti al riciclo chimico per i rifiuti plastici sono stati quelli che hanno ottenuto, nel complesso, più finanziamenti: 100,3 milioni di euro, pari al 37,9% delle risorse destinate a questa linea di investimento. Al contrario, i processi di riciclo meccanico hanno ricevuto solo l’8,7% dei fondi (una cifra inferiore di circa 4 volte rispetto alle risorse destinate al riciclo chimico). Questa disparità è dovuta al crescente interesse verso le possibilità che il riciclo chimico sembrerebbe offrire: riciclare i rifiuti non riciclabili meccanicamente, in particolare per tutte quelle tipologie di rifiuto che presentano plastiche molto degradate e/o di bassa qualità. Pur tuttavia, si legge nel Report, occorre ricordare che il riciclo meccanico attualmente è la soluzione di riciclo delle plastiche migliore da un punto di vista economico e ambientale.

In base a quanto segnalato da Assorimap (Associazione Nazionale Riciclatori e Rigeneratori materie plastiche), nel recente Report a cura di Plastic Consult sul riciclo meccanico delle materie plastiche, nell’attività di riciclo delle materie plastiche sono attive nel comp-

lesso oltre 350 aziende, inclusi raccoglitori e selezionatori di rifiuti e scarti industriali (escluse le società di raccolta rifiuti urbani). È nel Nord Ovest, in particolare in Lombardia, che si concentra la maggior parte degli impianti di riciclo meccanico censiti (poco meno del 40% del totale). Segue il Nord Est con poco più del 30%, mentre la percentuale si attesta al 22% nel Sud e nelle isole, e sfiora il 9% nel Centro Italia.

Con la pandemia lasciata pressoché alle spalle, il 2021 si era caratterizzato per una promettente ripresa della domanda di plastica riciclata (+17% su base annua) dovuto alla ripresa dei consumi e delle attività post-pandemia che hanno generato un aumento generale della domanda di plastica riciclata. Ma con il 2022 il nuovo shock esterno rappresentato dalla guerra in Ucraina, ha avuto pesanti ripercussioni sull’industria del riciclo plastica in quanto notoriamente energivora. Sempre secondo Assorimap, le fonti per il riciclo meccanico post-consumo sono complessivamente concentrate nella filiera degli imballaggi, in particolare quelli da raccolta urbana (68% del totale). Seguono i rifiuti da imballag-

gio generati nel canale “commercio e industria” (23%). Il comparto agricolo contribuisce per circa il 5%, così come anche la somma delle altre filiere (RAEE, igiene e arredo urbano, casalinghi e garden, automotive, trasporti).

La maggior parte dei riciclati prodotti (28% del totale) è il PE flessibile (il polietilene utilizzato principalmente per gli imballaggi flessibili), seguito dal PET (bottiglie e vaschette) con il 24% e dal PE rigido (flaconi), con il 19%. Le quote minoritarie si riferiscono ai misti poliolefinici, al polipropilene e agli altri polimeri.

24 ı LaPlasticaOggieDomani Febbraio/Marzo 2024

Fattori di crescita e fattori di freno I fattori di crescita sono in buona parte riconducibili all’evoluzione normativa a livello comunitario con la proposta di Regolamento Imballaggi (PPWR) e la Direttiva monouso (SUP), che contengono le principali prescrizioni e target di riciclo e impiego di Materia Prima Seconda nella nuova produzione. Dal punto di vista dei volumi, tuttavia, per far fronte all’imminente crescita di domanda di riciclato da impiegare nei nuovi manufatti, si evidenzia una potenziale insufficienza di materiali plastici a fine vita da avviare a riciclo: mancano in parti-

colare volumi provenienti dalle filiere diverse dagli imballaggi, sui quali è concentrata pressoché esclusivamente l’attenzione del legislatore nazionale e comunitario. Anche e soprattutto le altre filiere (auto, elettrodomestici, articoli casalinghi, giocattoli, edilizia e costruzioni) dovranno contribuire, attraverso sistemi di EPR in essere o in fase di costituzione, ad una maggiore disponibilità di feedstock per l’industria del riciclo meccanico.

Ulteriori fattori di freno sono legati:

• alla competizione internazionale, proveniente in particolare da paesi low cost (tanto europei

che extra UE), nettamente avvantaggiati in termini di attrattività delle quotazioni, talvolta al limite del dumping;

• alla mancanza di effettivi controlli / di sistemi di certificazione / tracciabilità sui contenuti effettivi di riciclato, in particolar modo per prodotti importati al di fuori dell’Unione Europea. Da qui la necessità di misure sia strutturali che legislative volte a proteggere la filiera del riciclo da minacce esterne, da pratiche di concorrenza sleale e indirizzate a stimolare la domanda di plastica riciclata.

I benefici delle plastiche riciclate

Gli studi che dimostrano i benefici ambientali derivanti dall’utilizzo di plastiche riciclate sono numerosi ed inconfutabili. L’APR (Association of Plastic Recyclers) ha di recente dimostrato come l’impatto di CO2 equivalente di plastica riciclata sia inferiore del 30% rispetto alla plastica vergine. La filiera della plastica italiana genera numeri importanti per il sistema Italia. Nel 2020 il fatturato è stato di circa 45,8 mld di euro (8° settore manifatturiero in Italia), 12,7 mld di euro di Valore Aggiunto (5° settore manifatturiero in Italia) e 19,9 mld di euro di export (9° settore manifatturiero in Italia), sostenendo circa 180mila occupati. Con riferimento alla spesa in R&S per la circolarità della plastica, l’Italia si posiziona al 7° posto al mondo per investimenti delle imprese. inoltre, l’Italia è 8° al mondo per brevetti registrati con riferimento alle nuove modalità di riciclo e alle nuove tipologie di plastica.

“Anche per queste ragioni, l’industria del riciclo richiede un adeguato sostegno da parte dei decisori politici, affinché vengano rimossi tutti gli ostacoli normativi, giuridici ed economici che ne frenano il pieno sviluppo trasversale alle diverse filiere”, ha commentato Chicco Testa, Presidente di Assoambiente. “Solo così questo settore potrà davvero fungere da abilitatore della transizione green, in grado di intercettare efficacemente tanto gli aspetti di circolarità, quanto quelli energetici”.

LaPlasticaOggieDomani ı 25 ambiente e riciclo

Relicyc sostiene l’open loop

Il tema caldo, quando si parla di riciclo o recupero per mantenere in vita risorse come il pallet il più a lungo possibile, è il costante braccio di ferro tra closed loop e downcycling. Il primo è un riciclo a circuito chiuso e, in quanto tale, rappresenta un processo in cui i rifiuti vengono raccolti, riciclati e riutilizzati per fabbricare lo stesso prodotto da cui derivano. Per molte aziende invece il pallet è soggetto al downcycling di plastiche e materiali eterogenei, ovvero alla creazione di prodotti con

un valore economico e di ciclo di vita inferiore rispetto alla singola materia prima utilizzata.

Relicyc, invece, prevede che il suo fiore all’occhiello, il pallet in plastica Logypal, debba mantenere almeno le caratteristiche della materia prima utilizzata, così da poter essere reimpiegato anche in altri settori, come in effetti accade per ben il 25% della loro produzione di macinato plastico in scaglia.

Con il 100% di riciclato, il 100% di riciclabilità diffusa - cioè attuabile da qualsiasi attore sul mercato e non solo da una ristretta cerchia di produttorie una filiera corta, questa realtà è in grado di trasformare in pallet, in contenitore, in cestino e in altri articoli il polipropilene rigido a fine ciclo vita, applicando al materiale in ingresso una selezione accurata che gli permette di essere trasformato anche in qualcosa di diverso dal pallet.

“Il concetto di closed loop viene affiancato spesso all’idea di sostenibili-

Borse urbane realizzate con PET riciclato

Frutto di un triplice riciclo, le borse urbane Freitag day & night sono state concepite per durare particolarmente a lungo: la borsa a tracolla F670 Warren, la tote con chiusura arrotolabile F680 Anderson e lo zaino F690 Coston sono realizzati con un tessuto ricavato da bottiglie in PET riciclate, teloni usati nonché bande riflettenti di camion e sono pensati in maniera tale da poter essere riparati con estrema facilità

I creatori di borse di Freitag lavorano giorno e notte allo sviluppo di nuovi articoli e materiali. Per questi tre nuovi prodotti urbani da tutti i giorni, la F-Crew si è data da fare: stavolta, infatti, i truck spotter non si sono solo limitati a scovare i teloni di camion più belli che le strade europee avessero da offrire, ma sono andati anche alla ricerca di quelle bande che di notte illuminano i profi-

tà. Ma se questo poteva andare bene in passato, quando si contrapponeva il concetto di “circolare” a quello di “lineare”, oggi è un messaggio anacronistico e fuorviante”, spiega il CEO di Relicyc Alessandro Minuzzo.

Utilizzando materiali eterogenei, anche all’interno delle stesse plastiche, si ottiene un materiale spesso non di facile riciclabilità perché impoverito, appunto, da questo sistema.

“Il nostro prodotto può essere riciclato da tutte le aziende che stampano pallet ma, al contrario, non tutti i pallet in plastica riciclata che noi attualmente ritiriamo possono essere riutilizzati per il nostro prodotto”, aggiunge Minuzzo. “Per questo consideriamo tali articoli un “closed loop”, riutilizzabili solamente da chi è possesso della stessa tecnologia del produttore, molto meno diffusa e performante della nostra, oppure da chi è disposto a degradare ulteriormente un materiale già “povero”. Ecco perché ci sentiamo convinti sostenitori dell’open loop, secondo cui un articolo è prodotto con caratteristiche tali da renderlo diffusamente riciclabile”.

li dei camion in autostrada, facendoli brillare come delle lampade al neon su ruote.

Il team Freitag dei Circular Sourcer, incaricato di reperire i materiali, ha testato un’infinità di tessuti ricavati da bottiglie in PET vuote. Alla fine, ne ha trovato uno robusto quasi quanto un telone di camion e anche particolarmente gradevole al tatto.

Importante anche il lavoro dei nostri designer a tutto tondo, che hanno ulteriormente sviluppato la cifra stilistica di Freitag dando vita a prodotti inediti per il giorno e la notte, progettati con lungimiranza e fatti per durare a lungo, come ci si aspetta da ogni borsa Freitag perfetta per le pedalate. Inoltre, se dovesse mai essercene bisogno, sono anche facili da riparare perché sono state costruite con un nuovo sistema modulare ben congegnato e con un numero ridotto di componenti. Per questo le abbiamo battezzate con i nomi di importanti ingegneri della storia mondiale.

26 ı LaPlasticaOggieDomani ambiente e riciclo Febbraio/Marzo 2024

Un accordo di fornitura a lungo termine per materie prime circolari

Covestro, esperto nei polimeri ad alte prestazioni, ed Encina, produttore statunitense di prodotti chimici circolari certificati ISCC PLUS, hanno raggiunto un accordo di fornitura a lungo termine per materie prime circolari riciclate chimicamente derivate da plastica post-consumo a fine vita. Nello specifico, Encina fornirà a Covestro benzene e toluene in attesa del completamento dell’impianto di produzione su scala mondiale di Encina, che dovrebbe entrare in funzione alla fine del 2027.

Basandosi su precedenti sforzi di approvvigionamento sostenibile, questo segna il primo importante accordo di approvvigionamento che coinvolge materie prime circolari e riciclate chimicamente per Covestro, un passo importante nel viaggio dell’azienda verso la piena circolarità. Aiuta inoltre a ridurre le emissioni di ambito 3 per Covestro e i suoi clienti.

“La capacità di reperire materie prime dalla plastica usata per la fabbricazione dei nostri

prodotti fornisce un contributo decisivo alla realizzazione della nostra visione di un’economia circolare”, ha affermato Thorsten Dreier, Chief Technology Officer di Covestro. “Questo perché tali materie prime non solo consentono il riutilizzo della plastica usata, ma hanno anche un’impronta di carbonio inferiore, il che porta a prodotti finali più sostenibili”.

Il benzene e il toluene sono materie prime importanti nei processi produttivi di Covestro utilizzati per la produzione rispettivamente di metilene difenil diisocianato (MDI) e toluene diisocianato (TDI). MDI e TDI sono materie prime fondamentali utilizzate per produrre schiume poliuretaniche rigide e flessibili, che vengono utilizzate in applicazioni quali elettrodomestici e isolamento degli edifici, nonché mobili e sedili per auto.

Il benzene può essere utilizzato anche per la sintesi di fenolo e acetone, materie prime per la produzione di plastiche in policarbonato come Makrolon®, che vengono utilizzate in applicazioni

di alta qualità per l’industria automobilistica, elettronica, informatica e altre.

La comprovata tecnologia catalitica proprietaria di Encina produce materie prime circolari con un’impronta di carbonio inferiore rispetto a quelle basate su combustibili fossili e una resa eccezionalmente elevata.

LaPlasticaOggieDomani ı 27 ambiente e riciclo Febbraio/Marzo 2024
Soluzioni di stampa intelligente per tutta la filiera C o n n e s s i o n e d i r e t t a a p e r i f e r i c h e e s e r v e r Elaborazione autonoma dei dati variabili Integrazione diretta con SAP® Personalizzazione a 360°
Thorsten Dreier, Chief Technology Officer di Covestro (a destra), e David Roesser, CEO di Encina

La rigenerazione che fa la differenza

La divisione plastica di Gamma Meccanica sta vivendo un periodo di fermento grazie al lancio di una nuova macchina da laboratorio per il riciclo, alla crescita nelle tecnologie per il trattamento del PET e all’apertura di una filiale negli Stati Uniti.

Gamma Meccanica progetta e realizza macchine e impianti per la rigenerazione delle materie plastiche. Grazie all’apertura di una nuova sede in Indiana, Usa, e all’acquisto di un capannone per la sede italiana, l’azienda si sta rendendo protagonista di una fase positiva. A questo si aggiunge la cura verso il cliente, con lo svi-

luppo di macchine customizzate e test di verifica, per creare un prodotto ad hoc, oltre a nuovi investimenti sulla lavorazione del PET che permetterà all’azienda di spingersi verso altre applicazioni.

Per parlarne, La Plastica Oggi e Domani ha incontrato Andrea Burini, Plastics Division Manager di Gamma Meccanica.

Andrea Burini, può presentarci brevemente l’azienda?

“Gamma Meccanica è stata fondata nel 1977 a Bibbiano (RE). Inizialmente si occupava soprattutto di manutenzione e impianti per macchine produttrici di materiali isolanti. Poi, nel 1987 è stata fondata la divisione plastica, con l’inserimento di uno staff specializzato nel settore della rigenerazione delle materie plastiche. Fin da subito l’azienda si rivolse ai mercati internazionali e ha partecipato a molte fiere all’estero, come il K di Düsseldorf, dove espone fin dai primi anni ’90. L’export a livello complessivo resta per noi la fetta di gran lunga più importante del fatturato, ma per la business unit dedicata alla plastica il mercato interno sta in realtà acquisendo sempre più peso, fino a rappresentare oggi circa il 35% dei ricavi della divisione.

Negli ultimi anni siamo riusciti a entrare nel mercato del Centro e del Sud Italia, dove l’uti-

28 ı LaPlasticaOggieDomani Febbraio/Marzo 2024
La sede di Gamma Meccanica a Bibbiano (RE)

lizzo delle materie plastiche è molto diffuso, per esempio in ambito agricolo, dalle manichette per l’irrigazione alle cassette dell’ortofrutta. Puntare sul Mezzogiorno ci ha consentito di accelerare la crescita domestica e di distinguerci nello scenario nazionale. Negli ultimi 10 anni abbiamo inoltre attivato nuovi agenti in quasi tutto il territorio europeo, oltre che negli Stati Uniti, dove quest’anno abbiamo fatto un passo importante, con l’apertura di una filiale”.

Come è stata strutturata la sede americana?

“Si trova nella città di Muncie, in Indiana, dove sono coinvolte due figure tecniche e due com-

merciali. La filiale è già ufficialmente registrata, stiamo ultimando la sistemazione degli spazi. che saranno dedicati alle attività commerciali e after sales. Non solo. Stiamo installando una macchina da laboratorio per eseguire i test in loco. Vogliamo così ripercorrere quello che è stato un passaggio decisivo per Gamma Meccanica in Italia, con l’installazione, nel 2010, della prima macchina da laboratorio nella sede di Bibbiano, che ci ha consentito di effettuare delle prove pilota direttamente con i materiali plastici da riciclare che i clienti ci sottopongono. Nel 2020 è stata aggiunta un’ulteriore macchina, che dà al nostro laboratorio un valore ancora più strategico sia sotto il profilo

Tandem PLUS ha tutti i vantaggi del classico

tecnico sia commerciale e che ci consente di svolgere fino a 35 prove all’anno, sia per i clienti sia per la nostra R&D interna. I test sono d’altronde fondamentali per progettare macchine personalizzate. È quindi importante capire a fondo le necessità dell’utilizzatore. La macchina da laboratorio è un supporto spesso decisivo per il successo di una trattativa. Il cliente, infatti, vuole vedere il risultato, osservare il funzionamento della macchina, verificare i suoi consumi energetici, apprezzare la qualità del prodotto finale. Ecco perché riserviamo giornate intere a ogni singolo utilizzatore, mettendo a disposizione i nostri responsabili tecnici”.

Accennava anche all’espansione della sede italiana con l’acquisto di una nuova struttura…

Tandem (la tecnologia che consente un notevole risparmio energetico rispetto ai sistemi di riciclo convenzionali) oltre alla possibilità di migliorare le caratteristiche del materiale durante il processo di upcycling

“Abbiamo acquisito un nuovo capannone che ospiterà un’area dedicata esclusivamente alle prove di laboratorio. In questo modo arriveremo a produrre analisi sempre più approfondite e simili alle produzioni industriali reali”

“Sì, abbiamo rilevato e stiamo ristrutturando un nuovo capannone vicino all’attuale che ospiterà un’area dedicata esclusivamente alle prove di laboratorio. In questo modo arriveremo a produrre analisi sempre più approfondite e simili alle produzioni industriali reali, andando incontro ai clienti che chiedono test su maggiori volumi e per tempi più lunghi, soprattutto nell’ambito della filiera automotive. Nella sede americana la macchina per i test è una sola, ma di taglia maggiore”.

C’è un macchinario sul quale state puntando maggiormente?

“Nella lavorazione degli scarti post consumo, il fiore all’occhiello di Gamma Meccanica è la tecnologia Tandem, che viene applicata al riciclo di materiali plastici ampiamente stampati e contaminati. Nel primo stadio eliminiamo le parti più grossolane dai materiali molto sporchi. Il materiale viene poi fuso e laminato in tanti ‘spaghetti’, aumentando così la superficie di contatto: si passa a quel punto nella camera di degasaggio che serve per aspirare i contaminanti. Questa macchina si differenzia per la sua capacità di trattare materiali molto

LaPlasticaOggieDomani ı 29 Febbraio/Marzo 2024 macchine
Andrea Burini, Plastics Division Manager di Gamma Meccanica

contaminati in due tappe successive. Il nostro processo consente di ottenere – anche da materiali molto stampati come quelli provenienti dagli imballaggi alimentari – l’ottima qualità del granulo, con un notevole risparmio energetico rispetto ai sistemi di riciclo convenzionali, che prevedono la ri-estrusione. Certo, il materiale finale non torna ad essere vergine ma sicuramente ha le caratteristiche per soddisfare tanti mercati diversi e non solo quello dello stampaggio.

Tandem ha poi dato luogo a un’evoluzione che nasce dalla necessità di rendere nobile il materiale di scarto povero e in cattive condizioni. È nato così Tandem Plus, che consente di avere tutti i vantaggi del classico Tandem, quindi con due stadi di estrusione, e la possibilità di migliorare le caratteristiche del materiale durante il processo di upcycling. Questa soluzione è ideale soprattutto per chi deve stampare prodotti tecnici con determinate caratteristiche, resistenze ed elasticità: quindi non solo ricicliamo, ma aumentiamo la qualità al prodotto finale”.

Come è andata la vostra partecipazione a Plast 2023?

“Plast è un appuntamento fondamentale a cui partecipiamo da anni. Si è svolta tra l’altro in

Dare valore aggiunto ai materiali di scarto

La linea Tandem Plus, dedicata alla produzione di composti per applicazioni speciali, offre l’abbinamento di estrusori monovite-bivite e un sistema di degasaggio altamente performante.

Il processo di rigenerazione e di upcycling ha inizio con il gruppo di dosaggio gravimetrico per alimentare il sistema Compac, che ha la funzione di triturare e densificare gli scarti da riciclare. Dall’unità Compac il materiale è spinto con flusso costante dalla vite premente all’interno dell’estrusore. Collegato al primo estrusore è installato un cambiafiltro autopulente con la funzione di rimuovere i contaminanti presenti nel fuso. In uscita dal cambifiltro è installato l’esclusivo sistema di degasaggio di Gamma Meccanica che permette di rimuove fino a 10 volte di più rispetto agli altri sistemi i gas e l’umidità presente nel fuso. A questo punto il materiale viene arricchito con master, carbonato e additivi vari all’interno dell’estrusore bivite. Il processo si conclude con il taglio del fuso in pellets all’interno del sistema di taglio TDA o TI.

un momento importante per la nostra azienda, che ci ha permesso di vivere la fiera nel migliore dei modi. Tra il progetto americano e il lancio della nuova macchina Compac Smart da laboratorio (che occupa il 15% in meno di superficie e ha l’obiettivo di riciclare molti chili/ ora in più) ci troviamo infatti in una fase stimolante e in pieno fermento”.

Negli ultimi anni vi siete concentrati anche sulla lavorazione del PET…

“Sì. Come noto è un materiale molto usato nel tessile e per le bottiglie, mentre fino a poco tempo fa non veniva quasi considerato nello stampaggio. Ora invece i film in PET sono più diffusi e si stanno sviluppando nuove applicazioni, con un recupero più semplice a fine vita. Oltretutto, il PET riciclato è l’unico materiale normato per il settore alimentare, sia dall’EFSA che dall’FDA. Inoltre, probabilmente la normativa sul food contact verrà ampliata anche ad altre materie plastiche, facendoci trovare in una posizione di vantaggio, grazie alla nostra esperienza sul PET e alle competenze maturate nel trattamento e nella decontaminazione dei materiali”.

Avete in programma la creazione di partnership?

“Stiamo consolidando la joint venture che abbiamo già da molti anni in India, dove il mercato sta vivendo una rapida espansione. A Mumbai abbiamo un’attività che si occupa di produrre per il mercato indiano le nostre macchine tradizionali con un marchio simile, GMS (che deriva dalla fusione tra Gamma Meccanica e Satellite, la società locale coinvolta). In India cresce la domanda di macchine di qualità e in grado di ridurre i consumi, perché anche lì sta emergendo la sensibilità verso la questione ambientale, come dimostra la precisa programmazione degli obiettivi che il paese asiatico si è dato per i prossimi anni”.

30 ı LaPlasticaOggieDomani Febbraio/Marzo 2024 macchine
Scarti Kinder per Tandem

Precisione e pulizia per i granulati destinati all’industria medicale

CMG presenta una nuova serie di granulatori di dimensioni ridotte destinata all’applicazione nell’industria medicale. Le caratteristiche della serie G17-MED sono molteplici e contribuiscono tutte ad ottenere il massimo grado di precisione e pulizia, qualità di rimacinato (omogeneità dimensionale delle particelle di rimacinato e assenza di polvere), efficienza di funzionamento. I granulatori G17MED sono applicabili ai processi di stampaggio ad iniezione e soffiaggio. Nella configurazione ET1 o ET2, sono adatti per applicazioni di estrusione.

La nuova serie di granulatori G17-MED è progettata per ottenere rimacinato con forma e dimensioni omogenee, con nessuna presenza di polvere. Un ulteriore beneficio esclusivo di questa nuova linea è la capacità di produrre rimacinato di dimensioni molto piccole. Il

Oerlikon HRSflow

granulo di piccole dimensioni non ha impatti negativi sulla qualità del prodotto medicale finito. I sistemi per piccole produzioni, macchine per stampaggio o estrusori, sono dotati di viti di plastificazione di piccolo diametro che non sono in grado di processare granuli con dimensioni maggiori a quelle del granulo vergine. I granulatori G17MED producono un rimacinato con dimensioni comparabili a quelle del granulo vergine.

Una caratteristica aggiuntiva del G17-MED è rappresentata dall’alta qualità dei gradi di acciaio inossidabile, leghe speciali e trattamenti anticorrosione utilizzati per la fabbricazione di tutte le parti a contatto con i polimeri. La pulizia del G17-MED avviene in pochi minuti. Tutte le parti sono accessibili senza l’utilizzo di attrezzi e possono essere pulite con aspirazione.

I nuovi carter insonorizzanti del-

realizza un

la serie G17-MED sono realizzati per trasmettere le onde sonore ai pannelli fonoassorbenti al fine di ottenere livelli sonori ben al di sotto di quelli accettabili dall’industria (EN12012-1). Tutti i modelli G17MED sono equipaggiati con quadro elettrico certificato IP55. Inoltre, tutti i granulatori CMG sono certificati in conformità Industria 4.0.

nuovo impianto a San Paolo di Piave

Il produttore di canali caldi Oerlikon HRSflow avvierà la costruzione di un nuovo impianto completamente automatizzato a San Polo di Piave (Italia) per espandere la propria capacità e servire meglio i suoi partner europei. L’impianto aumenterà la produzione italiana di Oerlikon HRSflow del +30% per soddisfare la crescente domanda nei settori del packaging, dei beni di consumo e automobilistico.

Situata vicino ai due stabilimenti esistenti, la nuova

struttura utilizzerà le più recenti soluzioni in termini organizzativi e di processo e i macchinari piu avanzati per produrre l’ampia gamma di camere a canali caldi di Oerlikon HRSflow, rivolta ai clienti del settore packaging, dei beni di consumo e automobilistico. Si prevede che il nuovo stabilimento inizierà la produzione alla fine del 2024.

Con questa capacità aggiuntiva, Oerlikon HRSflow mira a mantenere la propria leadership tecnologica come partner prezioso dei produttori di stampi europei e degli utenti finali nel campo delle camere calde per molteplici applicazioni, fornendo al contempo ai clienti la giusta flessibilità e un servizio ancora più affidabile e veloce.

“La nostra espansione in Italia ci consente di rimanere vicini ai nostri partner europei e di continuare a fornire e testare soluzioni innovative nelle nostre strutture”, spiega Antonio Bortuzzo CEO di Oerlikon HRSflow. “Ci impegniamo ad offrire ai clienti la tecnologia e le competenze professionali più elevate e a servire i nostri clienti europei da vicino e in modo sostenibile”.

LaPlasticaOggieDomani ı 31 macchine Febbraio/Marzo 2024

le donne della plastica

La parità di genere attrae i nuovi talenti

La comunicazione è un ingrediente fondamentale quando si tratta di divulgare alcuni concetti prioritari per il comparto plastico. Tra questi, argomenti tecnici come l’importanza del recupero ma anche temi a sfondo sociale come la conquista delle pari opportunità.

Caldara Plast, impresa familiare attiva fin dal 1963 nel settore del recupero, della rigenerazione e del commercio di materie plastiche, negli ultimi anni si è impegnata anche della divulgazione nel mondo scolastico con l’obiettivo di creare consapevolezza sul tema del riciclo, racconta Francesca Gilardoni, impiegata dell’azien-

da e referente per le attività di comunicazione e marketing.

Francesca Gilardoni, Caldara Plast ha una forte identità e la sua mission, basata sul concetto di voler dare una seconda vita alla plastica, è ben delineata e riconoscibile. Quanto lavoro c’è dietro a tutto questo e

Il personale di Caldara Plast

come è stata organizzata la comunicazione aziendale?

“La comunicazione è molto importante e ha due obiettivi principali: il primo è far conoscere l’azienda e i suoi prodotti derivanti dal riciclo di materie plastiche, ma anche di definire meglio l’identità aziendale, i valori e gli obiettivi e comunicarli agli stakeholder sul territorio: quello che fa Caldara Plast è positivo per l’ambiente perché permette di recuperare ciò che un tempo finiva in discarica come scarto. Caldara Plast ha sposato l’idea di comunicare che la plastica non è il male del mondo ma è una materia utile, necessaria, riciclabile e come tale l’uso che se ne fa, soprattutto nel fine vita, è

32 ı LaPlasticaOggieDomani Febbraio/Marzo 2024

fondamentale per garantire la circolarità di questa materia, il cui uso nella società moderna ha più benefici che danni. Basta pensare alla conservazione degli alimenti o alle applicazioni in ambito medico: senza plastica lo stile di vita di oggi sarebbe impensabile. Questo concetto è quello che cerchiamo di trasmettere quando facciamo divulgazione nelle scuole raccontando ai ragazzi la necessità del riciclo ma anche i benefici della plastica e il suo corretto smaltimento. Aiutiamo a creare consapevolezza sul riciclo da una parte e dall’altra cerchiamo di far capire agli utilizzatori industriali che il compound riciclato ha ormai caratteristiche quasi simili al vergine, ma con un costo

La

ambientale decisamente più basso. In un’ottica di sostenibilità le imprese che hanno a cuore l’ambiente devono fare scelte che rispecchiano questa loro sensibilità”.

Dopo una lunga attesa è tornata la fiera Plast, ci sono state differenze rispetto all’ultima edizione?

“È stata la prima volta che partecipavamo come espositori. Siamo dei neofiti delle fiere. Nel nostro piccolo possiamo dirci soddisfatti perché abbiamo avuto dei buoni contatti che stiamo approfondendo, anche dall’estero. Nel complesso l’organizzazione stessa ha rilevato un calo delle presenze rispetto all’ultima edizione pre-covid. Il Fakuma, invece, dove siamo stati già diverse volte ha subito un calo di presenze dovuto soprattutto alla situazione stagnante del mercato ma, probabilmente, anche all’eccessiva vicinanza del Plast. Nonostante questo qualche contatto è stato preso, vediamo di approfondire sperando che il mercato torni a crescere nei prossimi mesi”.

Nel CCNL gomma plastica 2023 si fa riferimento alla parità di genere. Si parla del “rag-

giungimento della effettiva pari opportunità tra donne e uomini nel lavoro”. Si tratta di conquiste importanti. Quanto conta parlare di questi temi a livello legislativo e quanto ancora c’è da fare invece a livello culturale, su quali aspetti bisognerebbe insistere?

“Arrivare ad una piena pari opportunità sul lavoro è qualcosa di cui si parla molto. C’è una tendenza in miglioramento ma ci sono sacche di resistenza ancora ampie e legate soprattutto al retaggio culturale difficile da scalfire, che non vede ancora di buon occhio la donna che vuole fare carriera e che, contemporaneamente, ha anche una famiglia. Inoltre, spesso sono le donne a creare ostacoli ad altre donne. Dovrebbe esserci una maggiore flessibilità lavorativa per permettere alle mamme, ma anche alle caregiver, di bilanciare la vita lavorativa con quella privata, maggior uso del part time su richiesta delle donne e ricorso allo smart working ove applicabile. Oggi i giovani e le donne hanno una concezione diversa del lavoro, devono sentirsi gratificati e parte di un obiettivo, avere benefici economici e intellettuali, trovare un ambiente stimolante in cui sentirsi realizzati. Non basta più solo lo stipendio. Sta alle aziende, al di là di

LaPlasticaOggieDomani ı 33 Febbraio/Marzo 2024
le donne della plastica
Francesca Gilardoni, referente per le attività di comunicazione e marketing di Caldara Plast sede di Caldara Plast ad Alzate Brianza (CO)

le donne della plastica

quanto prevede la legge, trovare il modo di fidelizzare le persone di valore. Al giorno d’oggi basta poco per cambiare azienda: non si è più in un mondo in cui era già chiaro dove saresti andato in pensione. Bisogna lavorare anche su questi aspetti e aggiornarsi alle tendenze che ci sono nella società per attirare talenti (anche femminili) e soprattutto trattenerli. Personalmente mi sono ritrovata a partecipare ad un piccolo movimento femminile, Women in Plastics, che è ancora in divenire e che ha il suo focus nel mondo della plastica. Per ora, io e altre donne ci siamo trovate al Plast durante un incontro dedicato e ci siamo conosciute e riconosciute in valori comuni. Siamo tutte consapevoli che è necessario aumentare la sensibilità e la consapevolezza su questo tema e, in generale, sul ruolo della donna, soprattutto in un mondo ancora a prevalenza maschile come quello della plastica. Women in Plastics riunisce donne di tante aziende del settore, dalle CEO alle manager ma anche semplici impiegate perché al di là

rigenerato prodotto

del ruolo è tanto quello che ci accomuna e, come gruppo, potremmo forse creare qualcosa di buono e che porti beneficio sia alle lavoratrici ma anche alle imprese: perché delle donne di talento e soddisfatte lavorano e producono meglio. Il gruppo si è poi riunito in dicembre a Milano e ha deciso di continuare questo percorso di networking al femminile. Per ora si sono formati dei gruppi di lavoro su vari temi del settore come la partecipazione alle fiere, la formazione, l’approfondimento su temi legati al mondo della plastica, la collaborazione con il mondo scolastico e accademico. Ci sono molte donne che si stanno impegnando in modo positivo e a beneficio di tutte. Ci siamo date del tempo per provare a far funzionare questo gruppo, farci portavoce anche con altre donne e, durante i prossimi incontri, stabilire se sarà il caso di costituire ufficialmente questo movimento.

Sebbene il mondo della comunicazione abbia una buona percentuale di lavoratrici don-

“Dovrebbe esserci una maggiore flessibilità lavorativa per permettere alle mamme, ma anche alle caregiver, di bilanciare la vita lavorativa con quella privata”

ne, può raccontarci della sua esperienza all’interno del comparto plastico ed, eventualmente, di come ha affrontato eventi che riguardano la disparità di genere?

“Nel mondo della plastica ho sempre avuto buoni rapporti con tutti coloro che ruotano attorno al comparto comunicazione, uomini e donne che siano. Personalmente penso che il merito vada al di là del genere. Chi si impegna e lavora bene ha i risultati che gli danno ragione. Oltre che sul tema della disparità io suggerirei anche di arrivare a parlare del “lookismo”, ovvero il fenomeno di privilegiare le persone non tanto per le capacità ma per l’aspetto fisico. Anche questo è un tema su cui lavorare e vale per i diversi generi, anche se è più marcato su quello femminile”.

Cosa consiglierebbe alle giovani donne che desiderano lavorare in questo settore?

“Innanzitutto, scegliere un percorso di studi seguendo le proprie passioni e i propri talenti, ma cercando di rimanere flessibili e aperte ad imparare sempre cose nuove. Il mondo della plastica è stimolante, innovativo, così come quello della comunicazione, ed è fondamentale mantenere la curiosità e aggiornarsi sulle novità”.

34 ı LaPlasticaOggieDomani Febbraio/Marzo 2024
Le trafile Compound
www.ipm-italy.it

La sede di FB Balzanelli a Schieppe di Terre Roveresche (PU)

Una realtà che crede nelle capacità, al di là del genere

In un comparto a prevalenza maschile è ancora importante, soprattutto per le donne, dimostrare il proprio talento. Un approccio che FB Balzanelli vuole valorizzare puntando sulla meritocrazia: elemento fondamentale per la buona crescita aziendale.

FB Balzanelli offre da 25 anni un’ampia gamma di avvolgitori automatici e semiautomatici. L’azienda è oggi molto apprezzata dai produttori di tubi grazie alle sue soluzioni automatiche per l’imballaggio, e grazie ai suoi sistemi di pallettizzazione automatica che possono servire più di una linea. In tutti questi anni FB Balzanelli non ha mai per-

so di vista la propria mission: tecnologia, innovazione, qualità ed eccellenza nel servizio al cliente, caratteristiche che definiscono un’azienda moderna e dinamica in costante crescita, dotata di un elevato know-how. Eppure, i progetti in via di sviluppo sono ancora molti, non solo per quanto riguarda la gamma di prodotti ma anche sul versante della

parità di genere: un tema caro a Emanuela Balzanelli, Direttore Risorse Umane e Responsabile Public Relations di FB Balzanelli che crede nel valore delle capacità individuali che, ancora oggi, non vengono riconosciute a molte donne del settore plastico e non solo.

Emanuela Balzanelli, l’aumento dei costi delle materie prime, dell’energia e della logistica connesse allo scenario di guerra, sono tutti fattori che hanno influenzato il comparto plastico. Come è stato il 2023 per FB Balzanelli e, più in generale, per il comparto dell’imballaggio e della pallettizzazione? “Il 2023 è stato un anno complicato dal punto

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le donne della plastica

di vista delle consegne della componentistica e dell’aumento delle materie prime, anche se in netto miglioramento rispetto al 2022. Avendo fatto grossi accordi di fornitura già nel corso del 2020, siamo riusciti comunque a gestire le varie difficoltà e, in parte, a contenere l’aumento dei costi. Finanziariamente è stato uno sforzo per la nostra azienda, avendo visto aumentare in maniera considerevole il valore del magazzino, ma contiamo di vederne i frutti nel corso del 2024 e del 2025”.

Quali invece le prospettive dell’azienda e del settore per il 2024?

“Le prospettive sono positive e siamo fiducio-

si che avremo un grande triennio, anche se rispetto al passato, predomina un’incertezza generale del settore. I progetti in corso sono sicuramente tanti e crediamo di riuscire a concretizzarne una buona parte”.

Nonostante le difficoltà accennate sopra, l’andamento positivo del comparto formato dalle industrie del settore plastico si stabilizzerà oppure si invertirà nel prossimo futuro?

“È difficile che il settore continui a crescere secondo noi: potrebbe avere un leggero calo. Ripetere le performance di raccolta ordini del biennio 21/22 sarà la grossa sfida per il biennio 23/24”.

Dopo 5 anni è tornata la fiera Plast: come è andata, quali differenze avete riscontrato ri-

“Lavoro nel settore della plastica da 30 anni e fin da subito ho avuto la percezione che le donne, oltre ad essere poche, fossero considerate in modo superficiale. Come se fossimo legate poco al contenuto e più alla forma”

spetto all’ultima edizione e di quali soluzioni avete ricevuto maggiore richiesta?

“Non avevamo grosse aspettative visto il panorama internazionale, effettivamente è partita un po’ lenta ma dal secondo giorno in poi si è ripresa, quindi alla fine il bilancio è stato più che positivo. Rispetto alla scorsa edizione, con l’assenza di Ipack-Ima abbiamo riscontrato un minor numero di visitatori, però maggiormente legato al nostro mercato: in altre parole, meno contatti ma di qualità superiore e specifici per il nostro business. Abbiamo ricevuto diverse richieste su tutta la gamma dei nostri prodotti ma, ovviamente, la grande bobina tricolore per tubo drenaggio di lungo metraggio ha attirato la maggiore attenzione. Aspettiamo la prossima edizione del 2026 per avere un flusso ancora più intenso”.

Nel CCNL gomma plastica 2023 si fa riferimento alla parità di genere. Si parla del “raggiungimento della effettiva pari opportunità tra donne e uomini nel lavoro”. Si tratta di conquiste importanti. Quanto conta parlare di questi temi a livello legislativo e quanto ancora c’è da fare invece a livello culturale, su quali aspetti bisognerebbe insistere?

“Conta tanto ed è importantissimo discuterne a livello legislativo, culturale e non solo, anche a livello dei singoli contesti aziendali. Proprio riguardo a questo è successa una cosa bellissima: in occasione di Plast 2023, alcune donne che operano nel settore della gomma e della plastica si sono incontrate per un aperitivo. In occasione di quell’incontro abbiamo riscontrato un importante punto in comune: la voglia di discutere e affrontare alcuni aspetti importantissimi come la parità di genere, l’attenzione all’ambiente e l’etica nel nostro settore. L’entusiasmo generale era talmente concreto che da quell’incontro è nata un’iniziativa più solida e strutturata: l’idea di un’associazione per le donne che

LaPlasticaOggieDomani ı 37 Febbraio/Marzo 2024
plastica
le donne della
Emanuela Balzanelli, Direttore Risorse Umane e Responsabile Public Relations di FB Balzanelli

le donne della plastica

operano nel comparto, in modo da poter creare uno spazio di discussione e condivisione delle idee per dare un contributo concreto, come settore, a temi come quello della parità di genere. Il progetto si è avviato ufficialmente con l’incontro a Milano in dicembre. Ci siamo date una precisa struttura e forma, organizzandoci in gruppi operativi e funzionali. L’energia e le inizia -

tive sul piatto sono moltissime. Come donne siamo certe della riuscita di questa iniziativa!”.

Può raccontarci della sua esperienza di donna all’interno del comparto plastico ed, eventualmente, di come ha affrontato situazioni che riguardano la disparità di genere?

“Io lavoro nel settore della plastica da 30 anni e fin da subito ho avuto la percezione che le

“Il mio scopo è quello di rendere eterogeneo l’ambiente di lavoro, perché la diversità di pensiero e azione è una forma di arricchimento individuale e collettivo”

donne, oltre ad essere poche, fossero considerate in modo superficiale. Come se fossimo legate poco al contenuto e più alla forma. Questa percezione negli ultimi anni sta fortunatamente cambiando. Ora si vedono donne in ruoli strategici e di responsabilità, capaci di interfacciarsi quotidianamente con un settore da sempre considerato prettamente maschile. È stata intrapresa la giusta direzione ma la strada da percorrere è ancora lunga. Personalmente, fin dall’inizio, ho imparato a impormi per quello che sono e per le capacità che ho, eppure mi rendo conto che il mio ruolo e il mio cognome mi hanno facilitato in questo processo. Il mio obbiettivo all’interno del contesto aziendale è quello di inserire più figure femminili dando loro la possibilità di essere riconosciute soltanto per le proprie capacità. Il mio scopo è quello di rendere eterogeneo l’ambiente di lavoro, perché la diversità di pensiero e azione è una forma di arricchimento individuale e collettivo. In conclusione, la speranza è che un giorno questo concetto sia condiviso dall’intero settore”.

Cosa consiglierebbe alle giovani donne che desiderano lavorare in questo settore?

“Io credo che le giovani abbiano già una percezione diversa, quindi sono già più avanti. Non servono frasi fatte d’incoraggiamento ma solo un semplice consiglio, evitare di farsi plasmare dall’ambiente e trovare un proprio modo per emergere ed essere riconosciute per le proprie capacità e risultati”.

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le donne della plastica

La sede del Gruppo Syncro a Busto Arsizio (VA)

Valorizzare le diversità per sconfiggere il gender gap

Il Gruppo Syncro guarda al futuro della plastica e si prepara già da ora a raggiungere gli obiettivi del 2025, quando il 30% delle materie plastiche dovrà essere PCR. Per farlo, punta su tecnologizzazione e parità di genere.

Il Gruppo Syncro è un esperto nel mercato dell’automazione per linee di estrusione di materie plastiche e raggruppa società di mercato e complementari tra di loro, in grado di sviluppare soluzioni ingegneristiche su misura per i propri clienti partendo dall’upstream fino al down-stream. Questo 2024 sarà per il Gruppo un anno di attesa, a dispetto di un trend costante negli ultimi anni e di un incremento produttivo del 10%. Nonostante

questo, Syncro ha pensato al proprio futuro introducendo la servitizzazione come standard di prodotto: una soluzione che comporterà l’aumento del business perché in grado di coinvolgere tutti i clienti che non sono in grado, in quel momento, di affrontare investimenti importanti. Punto di forza dell’azienda sono poi le soluzioni a basso impatto ambientale che abbracciano il concetto di economia circolare e la parità di genere, un tema caro a

Syncro che conta una quota rosa di oltre il 25%, in cui le donne rivestono anche ruoli manageriali, conferma Daria Crespi, Group Marketing Director.

Daria Crespi, l’aumento dei costi delle materie prime, dell’energia e della logistica connesse allo scenario di guerra sono fattori che hanno influenzato il comparto plastico?

“Si vede che c’è una flessione generale che dura da inizio anno che ha coperto alcuni settori in maniera differente. Nel recycling si sta avendo un calo dal 20 al 25% perché il materiale vergine costa meno con la conseguenza di perdite di quote di mercato importanti. Nel 2025 invece il 30% delle materie plastiche

40 ı LaPlasticaOggieDomani Febbraio/Marzo 2024

dovrà essere PCR (Post-Consumer Recycled) e ci stiamo preparando per questo importante segmento di crescita”.

Quali invece le prospettive del Gruppo Syncro per il 2024?

“Sarà un anno di attesa, non ci aspettiamo exploit nonostante il nostro trend sia stato costante degli ultimi anni e la nostra crescita del 10%. Nel 2023 e nel 2024, grazie ad una maggiore capillarità delle società del gruppo e una migliore proposta di tutti i servizi offerti, ci aspettiamo di mantenere le quote di mercato come da budget. In maniera fisiologica il mercato non crescerà, ma Syncro Group ha pensato di introdurre la servitizzazione come

standard di prodotto. In questo modo ci aspettiamo un aumento del business andando ad approcciare clienti che in quel momento non potrebbero essere in grado di affrontare investimenti importanti, così potremo entrare in nuovi mercati e fornire un servizio (macchinari e tecnologia all’avanguardia ma, soprattutto, la gestione dei dati per un miglioramento dell’efficienza produttiva) e non la vendita diretta di una macchina”.

Quale pensa sarà l’andamento delle industrie del settore nel prossimo futuro?

“Secondo le nostre stime rimarrà stabile per il 2023 e il 2024 perché gli investimenti sono parzialmente bloccati. Le crisi in Russia, in

“Il talento non si nasconde e nemmeno si può far finta di averlo. Consiglierei a tutte le donne di impegnarsi al massimo per emergere e raggiungere i propri obiettivi che devono essere chiari e definiti”

Medio Oriente e la Cina, che sta risentendo ancora degli effetti del Covid, non aiutano il mercato mondiale a crescere. Mercati dinamici sono USA, America Latina e India per il momento.

Dopo 5 anni è tornata la fiera Plast, come è andata e quali differenze avete riscontrato rispetto all’ultima edizione? Di quali soluzioni avete ricevuto maggiore richiesta?

“Tenendo conto del periodo storico, quest’anno possiamo affermare che il Plast 2023 ha dato i suoi buoni risultati. Il fatto che ci fossero meno macchine funzionanti ha diminuito l’interesse del visitatore estero e oltre oceano, perdendo così asiatici e nord americani. Per quanto riguarda il Gruppo Syncro i prodotti che hanno riscosso maggior interesse sono stati sicuramente il Caccia-MYX presentato proprio al Plast e tutti i macchinari dedicati al recycling. Hanno poi riscosso un grande successo anche le linee di laboratorio e controllo qualità prodotto con la web inspection. Quelle sopra citate sono tutte tecnologie progettate e dedicate alla Zero Waste Myssion nel focus dell’economia circolare”.

Raggiungere la pari opportunità tra donne e uomini nel lavoro è una conquista importante. Quanto conta parlare di questi temi a livello legislativo e quanto ancora c’è da fare invece a livello culturale, su quali aspetti bisognerebbe insistere?

“Negli anni noi donne abbiamo conquistato, pezzettino dopo pezzettino, il nostro posto, ma non penso sia sufficiente. Di azioni concrete ce ne sono state ben poche e addirittura, in alcuni casi, hanno peggiorato le condizioni. Una di queste è stata l’introduzione dell’assegno unico famigliare che ha abbassato le soglie degli importi erogati e delle detrazioni rendendo la busta paga più snella. A livello culturale siamo ancora in un periodo buio, dove si predilige un lavoratore senza “vincoli” perché di aiuti concreti per poter

LaPlasticaOggieDomani ı 41 Febbraio/Marzo 2024
le donne della plastica
Daria Crespi, Group Marketing Director di Syncro

conciliare vita famigliare e lavorativa non se ne trovano facilmente. A livello legislativo e culturale dovremmo batterci per dare la possibilità a tutti i lavoratori di conciliare l’impegno lavorativo con la famiglia e anche per ritrovare noi stessi, perché a volte possiamo permetterci di essere stanchi. Questi sono argomenti cari al Gruppo Syncro che, sempre parlando di genders, ha una quota rosa di oltre il 25% in cui le donne rivestono anche ruoli manageriali”.

Può raccontarci della sua esperienza di donna all’interno del comparto plastico ed, eventualmente, di come ha affrontato eventi che riguardano la disparità di genere?

“Carriera e livelli salariali penso siano le pietre miliari, i grandi limiti che anche la legge italiana non regolamenta. Il rispetto invece è un’altra cosa. Le donne devono dimostrare di meritarselo mentre per gli uomini, soprattutto se ricoprono alcuni ruoli, è spesso dato per scontato. Il conflitto a volte viene generato quando gli uomini di ‘vecchio stampo’ si scontrano con una donna di indubbia abilità ed efficacia professionale. Questi sono i grandi limiti che ho sempre riscontrato in ogni settore lavorativo e che ho cercato di superare portando risultati ed etica professionale per far crescere la mia credibilità come professionista del settore di cui mi occupo. La disparità di genere nasce, vive e muore solo ed

esclusivamente tra chi la coltiva in prima persona. Abbandoniamola e cerchiamo di sfruttare le nostre diversità al meglio”.

Cosa consiglierebbe alle giovani donne che desiderano lavorare in questo settore? “Noi funzioniamo in modo diverso e dobbiamo accettarlo. La parte emotiva del nostro cervello è quella che ci contraddistingue. Che ci muove, che ci dà forza e a volte ce la toglie anche. Consiglierei di essere semplicemente quello che siamo. Di avere fame, tenacia, motivazione, acquisire competenze e soft skills; di non abbassarci mai a giocare con la nostra femminilità per ottenere attenzioni o succes-

so, ma di sentirci libere di vestirci e truccarci esattamente nel modo che ci fa sentire più belle e sicure. Il talento non si nasconde e nemmeno si può far finta di averlo. Consiglierei a tutte le piccole e grandi donne di impegnarsi al massimo per emergere e raggiungere i propri obiettivi che devono essere chiari e definiti; di cadere perché bisogna imparare anche a rialzarsi, con dignità e grazia; di non approfittarsi mai di niente e nessuno e non lasciare che nessuno e niente sminuisca il proprio valore e lavoro. Abbiamo la forza, l’intelligenza e le capacità delle valchirie, delle guerriere, delle mamme, delle donne. Fiere di esserlo, sempre”.

42 ı LaPlasticaOggieDomani Febbraio/Marzo 2024 le donne della plastica
Il tech center del Gruppo Syncro

Viti a ricircolazione di sfere per applicazioni con carichi elevati

NSK ha presentato la serie avanzata HTF-SRM, una versione ad alta velocità resistente al calore delle sue viti a ricircolazione di sfere per applicazioni di azionamento con carichi elevati. Questo prodotto innovativo è ideale per le presse di stampaggio a iniezione elettriche impiegate nella fabbricazione di prodotti con pareti sottili in tempi brevi con cicli elevati. La vite a ricircolazione di sfere HTF-SRM offre i livelli più alti del settore in termini di velocità e resistenza termica, grazie all’utilizzo del nuovo “RM Recirculation System” sviluppato da NSK e a materiali e parti resistenti al calore.

Le presse a iniezione elettriche richiedono prestazioni con cicli elevati per aumentare la produttività e soddisfare la domanda crescente di prodotti in plastica, alimentata dall’incremento della popolazione a livello mondiale e dagli standard di vita crescenti nelle economie emergenti. Queste macchine devono anche avere la capacità di stampare componenti con pareti sottili per ridurre il consumo di plastica e alleviare

l’impatto ecologico sul pianeta, in linea con gli obiettivi di sviluppo sociale (SDG) e le iniziative per la neutralità carbonica dell’ONU.

In questo contesto emerge la domanda di macchine per stampaggio a iniezione elettriche dotate di viti a ricircolazione di sfere per carichi elevati che agevolano velocità di ciclo elevate e lo stampaggio di pareti sottili. Tuttavia, un

numero elevato di cicli comporta alte velocità operative, che a loro volta richiedono contromisure per contrastare la conseguente generazione di calore.

NSK ha risolto questo problema con il sistema di ricircolazione SRM (Smooth Return Metal). Una delle problematiche tecniche associate a velocità superiori è l’alta forza di impatto della ricircolazio-

IMG prosegue la sua espansione in Europa

IMG sarà al DKT di Norimberga (padiglione 9) che si terrà dal 1 al 4 luglio 2024. In fiera saranno presenti gli agenti IMG che rappresentano i mercati esteri di Germania, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Irlanda e dell’Est Europa. Il DKT è tra i maggiori appuntamenti in ambito europeo sulla gomma: occasione ideale per continuare il processo di espansione dell’azienda sui mercati internazionali, in particolare in Europa, e per esporre e mettere in funzione due macchine per lo stampaggio. Si tratta di due modelli di una vasta gamma di presse a catalogo che comprendono macchine orizzontali e verticali per lo stampaggio a iniezione o compressione,

stampaggio a iniezione

ne delle sfere, che provoca danni ai componenti di ricircolazione e all’albero della vite. NSK ha trovato la soluzione sfruttando la tecnologia della modellazione 3D per ottimizzare il percorso di ricircolazione.

Il sistema SRM così ottenuto offre una ricircolazione fluida delle sfere e una maggiore resistenza al calore, superando i limiti delle plastiche tradizionali.

Grazie a questi progressi, il valore d-n (diametro dell’albero x velocità di rotazione) ammissibile è pari a 200.000, con un miglioramento del 40% rispetto alle tradizionali viti a ricircolazione di sfere per alte velocità HTF-SRC di NSK. Inoltre, la temperatura di esercizio massima è di 90°C e la temperatura massima momentanea è di 100°C, entrambe 20°C più alte rispetto ai prodotti tradizionali di NSK. È importante notare che le dimensioni esterne della vite e della chiocciola sono identiche alle viti a ricircolazione di sfere HTF-SRC, offrendo quindi una soluzione intercambiabile che evita qualsiasi modifica alla pressa a iniezione.

che stanno rispondendo alle esigenze degli operatori della gomma. In fiera, gli interessati potranno esaminare le soluzioni IMG di interfaccia uomo macchina e i dispositivi IoT (Internet of Things) che permettono una semplice gestione della pressa.

Oltre a delle dimostrazioni in diretta sulla qualità produttiva e la velocità di stampata, IMG vuole divulgare aspetti di sostenibilità ambientale e risparmio energetico a cui sta dedicando investimenti mirati. Il tema di una produzione sempre più attenta a un basso impatto ambientale caratterizza le scelte di politica aziendale, ad esempio, nella realizzazione di uno dei modelli più tecnologici, la REM 300.

LaPlasticaOggieDomani ı 43
Febbraio/Marzo 2024

Stampaggio a iniezione

Il sistema di azionamento ibrido con tre livelli di prestazione

Le macchine Allrounders di Arburg uniscono i vantaggi degli azionamenti elettrici e di quelli idraulici. Il risultato è una linea a guida ibrida che permette di risparmiare energia, preserva le risorse, è altamente produttiva e user-friendly.

Gli azionamenti elettrici stanno diventando sempre più importanti nello stampaggio a iniezione, soprattutto in relazione all’efficienza energetica. Tuttavia, gli azionamenti idraulici presentano anch’essi non pochi vantaggi, poiché garantiscono un’iniezione potente a costi competitivi.

La soluzione ideale è l’unione di questi due sistemi di azionamento, come dimostra la nuova generazione di macchine Allrounders di Arburg: la macchina dell’anniversario Allrounder 470 H si caratterizza per i bassi costi di acquisizione e di esercizio, un’impronta di carbonio ridotta e un fabbisogno energetico equivalente a quello delle macchine elettriche.

Le macchine per lo stampaggio a iniezione a guida ibrida della serie Hidrive (H) di Arburg uniscono un’unità di chiusura elettrica molto precisa a una dinamica unità di iniezione idraulica. Dai risultati di un’indagine condotta tra i visitatori dell’ Arburg’s Technology Days a marzo 2023, risulta che la macchina dell’anniversario offre un concetto interessante di azionamento.

L’interesse delle aziende di stampaggio a iniezione

Tra i visitatori partecipanti al sondaggio, il 96% riteneva che la nuova Allrounder ibrida 470 H potesse rimpiazzare egregiamente le macchine idrauliche, mentre il 95% pensava potesse sos-

44 ı LaPlasticaOggieDomani Febbraio/Marzo 2024
470 H Comfort
Allrounder

tituire bene le macchine elettriche. “L’idea alla base di questa tecnologia è stata ben recepita dai nostri ospiti, come si evince dai risultati dell’indagine”, spiega Gerhard Boehm, Managing Director Sales and Service presso Arburg. “I partecipanti hanno trovato il concetto molto interessante – sia tecnicamente per lo stampaggio a iniezione sia per applicazioni critiche, ad esempio nell’industria automobilistica e del confezionamento. La nostra macchina ibrida proposta in tre differenti livelli di prestazione, evidenzia il nostro orientamento al mercato. Abbiamo centrato l’obiettivo perché consente di risparmiare energia, preserva le risorse ed è altamente produttiva, user-friendly e affidabile al contempo. Inoltre, gran parte degli operatori ha familiarità con le unità d’iniezione idraulica e si avvantaggia delle loro performance”.

Grazie all’integrazione del produttore di servomotori AMKmotion in seno ad Arburg, vengono gestiti internamento lo sviluppo e la produzione dell’intero gruppo propulsore, a partire soprattutto dalle presse a iniezione Allrounder, compresi l’inverter e il motore che rappresentano il fulcro del sistema di chiusura. Anche la tecnologia

di stampaggio viene gestita in-house. L’azionamento a vite a rulli planetari unito ai motori raffreddati a liquido è ideale per operazioni di stampaggio a iniezione elaborate.

Utilizzando questo azionamento elettrico diretto, integrato ad esempio nelle macchine ibride nelle varianti di prestazione Premium e Ultimate, qualsiasi operazione può essere avviata in modo rapido e preciso, ottenendo una trasmissione di potenza resistente al carico e un’elevata densità di potenza all’insegna di una lunga durata – anche quando la macchina funziona a pieno carico. La cinematica della doppia ginocchiera a cinque punti si adatta efficacemente all’azionamento elettrico, il che garantisce un’applicazione simmetrica della forza durante i movimenti e il bloccaggio dello stampo, anche con stampi pesanti. La ginocchiera inoltre si adatta facilmente alle diverse altezze di installazione dello stampo tramite un sistema di regolazione servoelettrico. Quale opzione, è possibile fruire della regolazione automatica della forza di chiusura, la quale genera una spinta di chiusura costante, compensando in automatico la dilatazione termica dello stampo.

Le varianti Comfort e Premium sono dotate del sistema servoidraulico Arburg (ASH) grazie al quale il sistema di azionamento si tara con continuità sull’effettivo fabbisogno energetico grazie a un servomotore a velocità controllata e raffreddato ad acqua

Stampaggio a iniezione

Unità di iniezione idraulica dinamica

L’approntamento omogeneo del materiale e l’iniezione precisa sono prerequisiti aggiuntivi per la produzione di pezzi di alta qualità. Gli azionamenti idraulici rappresentano da decenni un punto fermo dello stampaggio a iniezione e per un buon motivo: sono performanti, robusti, durevoli e richiedono poca manutenzione. Sono particolarmente indicati per alti livelli produttivi, generando un’elevata energia che può essere mantenuta per fasi di mantenimento della pressione di qualsiasi durata.

In base al livello di prestazione, le Allrounders ibride della serie HIDRIVE uniscono un’iniezione regolabile, la tecnologia dell’accumulatore idraulico dinamico e un azionamento di dosaggio servoelettrico a risparmio energetico per ottenere un’elevata resa di plastificazione.

Tre livelli di performance

“Le opzioni di prestazioni denominate Comfort, Premium e Ultimate della nostra macchina ibrida Allrounder si adattano ottimamente alle rispettive esigenze”, spiega Guido Frohnhaus, Managing Director Technology & Engineering presso Arburg. “Questa nuova generazione di machine integra diverse innovazioni tecniche offerte esclusivamente da Arburg, le quali comprendono un nuovo concetto di gestione dell’olio, la suddivisione della portata e l’ampio uso del sistema servoidraulico Arburg”.

LaPlasticaOggieDomani ı 45 Febbraio/Marzo 2024

Stampaggio a iniezione

Le macchine Allrounder 470 H Comfort sono concepite per parti stampate semplici o con pareti spessorate, tipicamente realizzate con cicli produttivi di 10 – 45 secondi. Rispetto a una macchina idraulica equivalente, l’impronta energetica di questa variante risulta migliorata del 50%, mentre il fabbisogno di acqua di raffreddamento e di olio si abbassa del 35%. Con i suoi 1,4 secondi, anche il ciclo di asciugatura è inferiore di circa il 30%. Per l’azionamento viene utilizzata una robusta vite a ricircolo di sfere. La variante Premium garantisce un ulteriore aumento dell’efficienza produttiva, raggiungendo un ciclo di asciugatura pari a 1,2 secondi. Questa macchina è adatta a svariate applicazioni gravose, come la produzione di componenti di precisione per i comparti dell’elettronica e dell’automotive. La sua dotazione standard comprende una vite a rulli planetari e la funzione di dosaggio elettromeccanico Arburg (AED) per una maggior tempistica di dosaggio. Inoltre, la macchina è munita della nuova suddivisione della portata per movimenti simultanei e indipendenti dei due assi secondari idraulici.

Infine, la variante Ultimate è stata progettata per processi gravosi e ad alta velocità, come le applicazioni per prodotti a pareti sottili nel settore

del confezionamento. Con I suoi 0.9 secondi, la tempistica del suo ciclo di essicazione è molto più breve di quello della variante Premiuim. La dotazione standard per le macchine Ultimate include anche l’ AED come pure un accumulatore idraulico e il Sistema di controllo Gestica con la funzione aXw Control ScrewPilot, la quale compensa interruzioni nel processo di riempimento e stabilizza il riempimento dello stampo. In generale, questo garantisce un livello di precisione dell’iniezione equivalente a quello di un gruppo d’iniezione elettrico. È altresì possibile il dosaggio tra cicli (opzionale).

In particolare, le varianti Comfort e Premium sono dotate del sistema servoidraulico Arburg (ASH). Grazie a questa tecnologia, il sistema di azionamento si tara con continuità sull’effettivo fabbisogno energetico grazie a un servomotore a velocità controllata e raffreddato ad acqua.

La suddivisione della portata riduce i tempi

Poiché con il solo impiego della tecnologia ASH era possibile effettuare esclusivamente movimenti seriali, Arburg ha messo a punto la suddivisione della portata per consentire i movimenti simultanei. Tale funzione è integrata nella variante Premium. Grazie all’utile tecnologia della valvola Varan, con sistema di sensori integrato, due assi idraulici secondari si possono azionare indipendentemente e nello stesso momento. Se necessario, gli assi dividono il volume di flusso disponibile della servopompa ASH. Il vantaggio è duplice: maggiore efficienza energetica e maggior produttività, dato che la macchina consuma molta meno energia e i tempi di lavoro sono più brevi.

Elevate velocità di iniezione

La variante Ultimate dell’Allrounder ibrida soddisfa i più elevati requisiti in termini di dinamica e lavorabilità grazie alla tecnologia dell’accumulatore idraulico. Tutti gli assi di movimento possono essere controllati e azionati in modo indipendente tramite valvole di controllo separate. L’accumulatore idraulico garantisce un livello di pressione costante, cosicché i movimenti risultano veloci, dinamici e simultanei, con più opzioni di configurazione del processo, come l’iniezione durante la chiusura dello stampo o la goffratura.

La macchina ibrida Allrounder nella versione Ultimate raggiunge velocità d’iniezione sino a 450 mm al secondo. “In futuro, le Ultimate saranno in grado di raggiungere velocità pari a 550 mm al secondo, con accelerazioni sino a 1 G”, sostiene Guido Frohnhaus.

Da sinistra: Guido Frohnhaus, Managing Director Technology & Engineering, e Gerhard Böhm, Managing Director Sales and Service presso Arburg

46 ı LaPlasticaOggieDomani Febbraio/Marzo 2024
Dettaglio delle Allrounders ibride della serie HIDRIVE

Estrusore da laboratorio più efficace e sicuro

Coperion ha dotato il suo estrusore da laboratorio ZSK 18 MEGAlab di numerose nuove funzioni che garantiscono una flessibilità e una sicurezza di utilizzo maggiori. I riscaldatori a cartuccia innestabili, invece di quelli cablati, consentono ora una rapida riconfigurazione del cilindro e una semplice sostituzione del riscaldatore a cartuccia. Uno sportello di manutenzione a chiusura elettrica sulla lanterna della scatola degli ingranaggi aumenta la sicurezza

operativa e allo stesso tempo fornisce un accesso rapido, riducendo i tempi di inattività per la sostituzione delle viti e la manutenzione del sistema. Inoltre, gli alimentatori per questa macchina da laboratorio possono ora essere posizionati su una piattaforma di alimentazione di nuova concezione, in attesa di brevetto, che consente di disporre fino a quattro alimentatori con la massima flessibilità per aggiungere ingredienti in una miriade di modi.

Lo ZSK 18 MEGAlab, con un diametro della vite di 18 mm, ha una coppia specifica di 11,3 Nm/cm³ e raggiunge una velocità di rotazione massima di 1.200 min-1. È ideale per progetti di ricerca e sviluppo e per la produzione di quantità minime.

La nuova piattaforma di alimentazione, in attesa di brevetto, facilita l’aggiunta di ingredienti. È saldamente fissata all’estrusore ZSK 18 MEGAlab e consente di posizionare in modo flessibile fino a quattro dosatori su tutte le canne della sezione di processo e sui dosatori laterali ZS-B. Inoltre,

Coadiuvanti tecnologici per estrusione senza PFAS

Tosaf, produttore di additivi, compound e masterbatches di colore per l’industria delle materie plastiche, ha sviluppato dei coadiuvanti tecnologici per l’estrusione di poliolefine che non contengono fluoroelastomeri. Possono essere utilizzati senza restrizioni al posto dei prodotti convenzionali attualmente interessati dal dibattito sui PFAS, sono adatti a un’ampia gamma di applicazioni cinematografiche e soddisfano i requisiti della FDA e dell’EFSA per l’uso a contatto con gli alimenti. Mentre AP9709PE EU offre proprietà reologiche migliorate, AP9711PE EU è il grado da scegliere se l’attenzione è rivolta alle proprietà ottiche, tra cui la chiarezza e la velatura.

Nei test di laboratorio, Tosaf ha con-

frontato le proprietà di lavorazione di un PE-LLD metallocenico con quelle di composti basati su di esso. Uno di questi conteneva il coadiuvante di processo standard di Tosaf a base di fluoroelastomero (AP5645PE EU), mentre i materiali

la nuova piattaforma di alimentazione, che può essere spostata lateralmente lungo la macchina, consente di ruotare gli alimentatori e di alzarli o abbassarli a seconda delle necessità. Questa caratteristica crea enormi vantaggi soprattutto nelle aree di ricerca o di sviluppo delle ricette, poiché l’alimentazione può essere collocata in modo flessibile in vari punti, in base ai requisiti del processo.

Le complesse e costose operazioni di riconfigurazione e gli ingombranti telai aggiuntivi per gli alimentatori appartengono al passato. Inoltre, la pulizia è semplificata poiché l’alimentatore può essere semplicemente ruotato lontano dalla sezione di processo, grazie alla nuova piattaforma. Mentre il modello precedente richiedeva un telaio separato per ogni alimentatore, ora è possibile montare fino a quattro alimentatori sulla nuova piattaforma.

Oltre all’ottimizzazione del posizionamento del dosatore, Coperion ha incorporato nel MEGAlab ZSK 18 anche funzioni collaudate della serie ZSK.

di confronto contenevano i prodotti alternativi privi di PFAS. Il confronto delle proprietà ottiche - trasmissione della luce, foschia e chiarezza - ha mostrato leggeri vantaggi delle soluzioni prive di PFAS rispetto al PE-LLD puro e al compound con il precedente coadiuvante tecnologico standard. Il coefficiente di attrito (COF) ha mostrato un valore trascurabilmente inferiore per il film prodotto con la soluzione priva di PFAS.

Le attuali applicazioni dei clienti includono una linea coex a 5 strati che utilizza l’1% del coadiuvante di processo AP9709PE EU di Tosaf, privo di PFAS, nello strato esterno.

LaPlasticaOggieDomani ı 47 Estrusione Febbraio/Marzo 2024

estrusione Tecnomatic fornisce al suo storico cliente Lunaplast una linea di estrusione per tubi fino a 1.200 mm di diametro dotata delle più moderne tecnologie disponibili.

Una linea completa per tubi poliolefinici multistrato

Tecnomatic, azienda esperta di mercato e di tecnologie nella produzione di linee di estrusione per tubi in plastica, si è aggiudicata una importante commessa con un primario produttore di tubi in PE. Lunaplast a.s. ha ordinato all’inizio del 2022 una linea di estrusione ad alta tecnologia, per la produzione di tubi poliolefinici multistrato con diametro fino a 1 200 mm, con la possibilità anche di uno strato protettivo in PP, e tubi di rivestimento, secondo la normativa EN 253 per il teleriscaldamento.

Lunaplast a.s., fondata nel 1994, ha iniziato la sua attività nel mercato Ceco come produttore di tubi protettivi in PE per cavi. Oggi, l’azienda è in grado di offrire un portafoglio di prodotti molto ampio, con la produzione incentrata principalmente su tubi in PE per acqua, fognature, gas, per uso agricolo e geotermico e dei corrispettivi raccordi. Attualmente, l’azienda possiede e gestisce

Tecnomatic ha ottimizzato la sua testa Venus Multi 3-1200, che si basa su un design a tre spirali per garantire un flusso ottimale del fuso.

macchinari all’avanguardia e, con il nuovo ordine, sta ampliando il suo portafoglio di prodotti per tubi fino a 1.200 mm di diametro e con una configurazione a tre strati, il che rappresenta una produzione unica nei paesi dell’Unione Europea.

A tal fine, la linea è dotata delle più moderne tecnologie disponibili per l’estrusione, a partire da un sistema di trasporto e di preriscaldo per tutti i materiali, che vengono dosati mediante un sistema gravimetrico automatico, completamente integrato nel controllo della linea e in grado di gestire un totale di otto componenti: quattro per l’estrusore principale e due per ciascuno dei due estrusori laterali.

Una soluzione integrata

Un estrusore monovite da 120 mm per lo strato principale, della serie 37D VEGA, e due co-estrusori da 60 mm della serie ATLAS 30D garantiscono una produzione di 2.200 kg/h

48 ı LaPlasticaOggieDomani Febbraio/Marzo 2024

con una ottima omogeneità del fuso. Le collaudate macchine Vega e Atlas sono dotate di viti e cilindri trattati contro l’usura e di motori sincroni AC, mentre robusti riduttori caratterizzati da telaio monoblocco in ghisa con unità di raffreddamento olio indipendente e gruppo cuscinetti ad alta prestazione (fino a 500 bar) assicurano la massima affidabilità nella trasmissione della coppia.

L’estrusore e la linea sono gestiti tramite il nuovo EPC III (Extrusion Process Control), una piattaforma PC Multitouch Capacitive Panel, con Web Server integrato e connettività 4.0, certificata UL. Il nuovo display LED TFT da 21,5 pollici, con ampio angolo di visuale e sistema operativo Linux abbinato a processori RISC quad core a 64 bit - 1,6GHz, garantisce alte prestazioni alle librerie grafiche integrate e permette di avere a disposizione numerosi plug-in e widget , come browser HTML, visualizzatori PDF e video, nonché la possibilità di creare e stampare report. Sviluppato sulle specifiche esigenze degli operatori, consente l’integrazione e il controllo di tutti i componenti quali: gravimetrici, co-estrusori e corrugatori, pompe ad ingranaggi, cambiafiltri, vasche di calibrazione, traini e taglierine. L’integrazione e la gestione

possono avvenire attraverso i più comuni protocolli di comunicazione analogica o il più moderno OPC-UA, in accordo con Euromap 84. Il cuore in qualsiasi linea di produzione di tubi multistrato è la testa. A questo proposito, Tecnomatic ha ulteriormente ottimizzato la sua testa Venus Multi 3-1200, che si basa su un design a tre spirali per garantire un flusso ottimale del fuso per un’ampia gamma di rapporti di distribuzione e spessore. La testa è compatta, con contropressioni contenute e conseguente risparmio energetico. L’intera gamma di diametri da 315 a 1 200 mm è coperta producendo tre diametri per filiera per dimensioni fino a 800 mm, in una classica configurazione di lavoro in stiro, mentre per dimensioni maggiori, la modalità “swelling” e un accurato dimensionamento di filiere e calibri, permette una uniforme distribuzione della parete del tubo e dell’ovalizzazione, garantendo produzioni fino a SDR 11 (109 mm) nel diametro 1 200 mm. Le filiere sono composte da tre parti con un piccolo anello terminale che definisce il “gap” stesso della filiera, consentendo un rapido cambio e regolazione. Il sistema “Pipe Air Cooling” (PAC) fornisce un raffreddamento intensivo della superficie interna del tubo aspirando aria nella direzione opposta all’estrusione. Forzando il flusso d’aria garantisce un raffreddamento uniforme attorno al tubo e della parete, diminuendo le differenze nella velocità di solidificazione tra interno ed esterno e riducendo così le tensioni residue.

Misurazione e taglio senza errori

Indubbi vantaggi prestazionali derivano dall’opportuna progettazione e dal corretto utilizzo delle vasche di calibrazione, dei calibratori e delle macchine a valle, quali traino e taglierina. Per gestire una produzione da oltre 2.000 kg/h

Per gestire una produzione da oltre 2.000 kg/h e spessori fino a 109 mm, la linea è dotata di una lunghezza di raffreddamento di quasi 50 m totali, di cui oltre 20 dati da vasche a vuoto

e spessori fino a 109 mm, la linea è dotata di una lunghezza di raffreddamento di quasi 50 m totali, di cui oltre 20 dati da vasche a vuoto. Il traino, in grado di trascinare con un’eccezionale forza Nm, è dotato di 10 cingoli ad azionamento indipendente comandati da motori vettoriali; cingoli lunghi che assicurano una ottima presa sul profilo curvo e un sistema antischiacciamento per la produzione di tubi a parete estremamente sottile, per il teleriscaldamento. Una taglierina planetaria con lama circolare assicura un taglio perfetto e senza bava del tubo, anche con spessori elevati. La taglierina è dotata di braccio di taglio ad azionamento idraulico, motore di taglio bilanciato, morse universali con cuscinetti in gomma per una presa efficace e di una sincronizzazione per la regolazione della velocità del carrello al variare della velocità di estrusione, per garantire una maggiore precisione nella lunghezza di taglio. Per una perfetta misurazione su tutta la circonferenza del tubo viene utilizzato un sistema a onde radar. La precisione di misurazione è ± 0,05 mm.

LaPlasticaOggieDomani ı 49 Febbraio/Marzo 2024 estrusione

componenti

Per i test sui macchinari di calandratura Comerio Ercole si affida ai giunti rotanti Johnson-Fluiten, sia per macchine che compiono lavorazioni standard sia, soprattutto, per quelle che lavorano oltre i limiti di temperatura, velocità e pressione.

Giunti rotanti per condizioni ambientali estreme

Comerio Ercole ha una storia di successo lunga oltre 130 anni: dagli inizi come attività artigianale nel 1885 si è sviluppata fino a diventare uno dei principali produttori mondali di macchine e impianti per la lavorazione di gomma, plastica, tessuto-non-tessuto e altri materiali in fogli che richiedono di essere compattati, uniformati e trasformati mediante calandratura.

Fra le prerogative di Comerio Ercole che hanno contribuito a consolidarne l’ottima reputazione va ricordata l’incessante attività di ricerca e sviluppo: una sperimentazione costante nel campo dei processi e dei materiali permette all’azienda e ai suoi clienti di raggiungere risultati innovativi. Questo è possibile soprattutto grazie all’efficienza dei due laboratori di prova e sperimentazione interni all’azienda, il cui funzionamento è garantito dalla selezione di componenti all’avanguardia, come i giunti rotanti prodotti da Johnson-Fluiten.

I laboratori che si occupano di ricerca e sviluppo sono dotati di impianti allo stato dell’arte per simulazioni su macchinari, processi e materiali: un team di professionisti qualificati sviluppa e

coordina progetti che portano i clienti ad avvalersi di soluzioni competitive e mantenersi sempre un passo avanti rispetto alla concorrenza. La validità dei risultati raggiunti è comprovata dai riconoscimenti da parte del ministero della Ricerca Scientifica e dalla Regione Lombardia. I centri di prova e sperimentazione di Comerio Ercole sono nati per creare e testare macchinari che lavorino oltre gli abituali limiti di temperatura, velocità e pressione; è così possibile verificare la fattibilità di particolari lavorazioni richieste dai clienti e, in caso di esito positivo, realizzare macchinari che permettano la produzione in scala.

Competenza e garanzia di qualità

“Da molti anni Johnson-Fluiten è il nostro fornitore di riferimento per i giunti rotanti: perfetti per le macchine che compiono lavorazioni standard, si rivelano particolarmente preziosi anche quando si tratta di testare macchinari che offrano prestazioni elevate”, spiega Simone Aicardi, Chief Technical Officer di Comerio Ercole. Nelle macchine tradizionali per la calandratura, i giunti Johnson-Fluiten più utilizzati sono quelli

della serie R; componenti che gestiscono acqua oppure olio diatermico, le cui prestazioni sono state studiate per le applicazioni di raffreddamento e riscaldamento di prodotti a base di plastica o gomma. Questi giunti standard sono inoltre progettati con l’obiettivo di ottenere il miglior rapporto costo/benefici disponibile sul mercato per questo tipo di prodotti.

Ma quando si devono equipaggiare le speciali macchine presenti nei laboratori di sperimentazione, visto che le condizioni ambientali sono

50 ı LaPlasticaOggieDomani Febbraio/Marzo 2024

I laboratori Comerio Ercole che si occupano di ricerca e sviluppo sono dotati di impianti allo stato dell’arte per simulazioni su macchinari, processi e materiali

I giunti della serie RHB sono progettati per lavorare in presenza di temperature elevate, raggiungibili grazie all’impiego di olio termico, nelle applicazioni che richiedono anche alte velocità di rotazione fino a 2.900 Rpm

estreme e variano rapidamente e ripetutamente è necessario poter contare su soluzioni ad-hoc.

La soluzione per alte temperature

Per gestire temperature che raggiungono i 400°C, necessarie per calandrare materiali come le fibre di carbonio, il grafene o altri elementi sperimentali utilizzati, il giunto rotante che Johnson-Fluiten propone è il giunto RHB. I giunti della serie RHB sono progettati per lavorare in presenza di temperature molto elevate, raggiungibili grazie all’impiego di olio termico, nelle applicazioni che richiedono anche elevate velocità di rotazione fino a 2.900 Rpm. Tali prestazioni possono essere raggiunte utilizzando due tenute meccaniche bilanciate speciali e cuscinetti con raffreddamento ad olio a circuito chiuso. Per questioni di sicurezza è necessario evitare qualsiasi perdita del fluido di processo nell’atmosfera; condizione resa possibile grazie alle doppie tenute meccaniche

con barriera pressurizzata utilizzate nei giunti RHB di Johnson-Fluiten.

Le caratteristiche principali di questi giunti, che rappresentano un vero vantaggio per il cliente finale, e che hanno permesso a Johnson-Fluiten di diventare parnter storico di Comerio Ercole, possiamo elencare:

• Il ciclo di vita degli anelli di tenuta testato fino a 20.000 ore

• L’assenza di tenute a soffietto che esclude la possibilità di perdite catastrofiche

• I cuscinetti a rulli stabilizzati termicamente che garantiscono una lunga durata e possono sopportare elevati carichi assiali e radiali

Per le prove di laboratorio, Comerio Ercole ricorre prevalentemente ai giunti RHB personalizzati che soddisfano le particolari necessità applicative richieste e che vengono forniti in tempi rapidi.

“Nel laboratorio, possiamo decidere di cambiare il fluido riscaldante – da olio diatermico a vapore, ad esempio – per verificare quale soluzione porta i migliori risultati, in termini di compattezza, finitura superficiale o altre caratteristiche del prodotto”, spiega Aicardi. “Con i giunti Johnson-Fluiten non è necessario cambiare il componente per svolgere queste prove: sono adatti per tutte le situazioni”.

Assistenza post-vendita

Oltre all’affidabilità e versatilità dei giunti, Comerio Ercole apprezza la capacità di offrire interventi di assistenza tecnica rapidi e risolutivi.

“I giunti Johnson-Fuiten sono robusti e le disfunzioni sono rare, ma se occorre intervenire dobbiamo garantire la continuità della produzione al nostro cliente ovunque si trovi”, conclude Aicardi. “E dato che i macchinari Comerio Ercole si trovano installati in tutto il mondo, intendo proprio dire ovunque. Da questo punto di vista la capillarità della rete di assistenza di una multinazionale come Johnson-Fluiten è una garanzia”.

LaPlasticaOggieDomani ı 51 Febbraio/Marzo 2024 componenti

Tramoggia di deumidificazione a elevata efficienza energetica

La tramoggia OTX di Moretto è un vero e proprio scambiatore di energia con umidità che riduce il tempo di essiccazione del 40%.

Confronto fra tramoggia convenzionale e OTX

L’era della plastica ha avuto inizio con la lavorazione della bachelite e della celluloide. Il mercato della plastica si è però evoluto rapidamente per soddisfare le necessità di una clientela sempre più esigente.

Per essere lavorato e migliorare le sue caratteristiche estetiche e di resistenza meccanica, il materiale plastico deve essere correttamente riscaldato e deumidificato. Allo scopo già a partire dagli anni ‘70 è stato creato un contenitore tronco-conico, la tramoggia, per il trattamento di deumidificazione che precede la lavorazione. Gli impatti del processo di deumidificazione sulla qualità della stampata finale sono stati a lungo sottovalutati da un mercato che correva veloce e che non aveva le competenze tecniche per analizzarli.

Moretto aveva intuito che la deumidificazione era un fattore chiave per ottenere un processo di stampaggio e di estrusione stabile, ossia in grado di garantire performance sotto controllo e in

linea con i parametri richiesti. Era quindi necessario esaminare il comportamento all’interno della tramoggia per migliorare in modo decisivo le prestazioni del sistema.

Studi approfonditi sono iniziati circa 30 anni fa e attraverso un software per l’analisi agli “elementi distinti”, introdotto nel 2007, sono stati effettuati una serie di esperimenti che hanno permesso di valutare granulo per granulo il percorso attraverso la tramoggia tradizionale. Dall’analisi è emerso che con queste tramogge non era possibile garantire la fuoriuscita di materiale correttamente deumidificato, in quanto non si poteva assicurare che tutti i granuli rispettassero i tempi di residenza richiesti.

Coinvolgendo anche l’Università e studi di ingegneria esterni a fianco del dipartimento di Ricerca e Sviluppo

dell’azienda, e attraverso investimenti mirati, Moretto ha sviscerato il tema “tramoggia”, analizzando congiuntamente la geometria, la fluidodinamica e la termodinamica del sistema. Il supercomputer Leonardo, capace di effettuare 22.000 miliardi di operazioni al secondo, ha consentito di mappare il sistema da diversi punti di vista. Queste analisi hanno smontato il processo nel suo complesso mettendo in evidenza le aree di miglioramento possibili.

Moretto ha ripensato completamente la geometria interna ed esterna della tramoggia, sviluppando OTX (Original Thermal eXchanger) che ha rivoluzionato il processo di deumidificazione e il concetto di tramoggia stessa, realizzando un vero e proprio scambiatore di energia con umidità, con un’efficienza energetica elevata.

Il tempo di essiccazione si riduce del 40% e, a parità di produzione, il volume della tramoggia diminuisce del 40%. Inoltre, grazie all’esclusiva geometria interna e alla massima attenzione ai dettagli è migliorata l’efficienza energetica del 66%, riducendo in maniera significativa i costi di un processo così energivoro come la deumidificazione.

Facendo una valutazione sui costi correnti dell’energia elettrica, questo sistema garantisce un ritorno dell’investimento in meno di due anni. Ogni tramoggia è dotata di un visualizzatore che fornisce lo stato di essiccazione del materiale e la lettura della temperatura, così da conoscere in ogni momento le condizioni di lavoro della macchina.

Alcuni competitor hanno mantenuto un approccio convenzionale al tema della deumidificazione perché non sono a conoscenza degli sviluppi che sono stati possibili grazie ai calcoli effettuati attraverso l’intelligenza artificiale. La tramoggia OTX di Moretto è un prodotto esclusivo coperto da 7 brevetti che ha rivoluzionato il metodo di deumidificazione di polimeri tecnici, assicurando all’azienda una posizione di primato in termini di efficienza energetica, competitività e prestazioni di elevata qualità.

52 ı LaPlasticaOggieDomani apparecchiature ausiliarie Febbraio/Marzo 2024

Filati vergini di poliestere BCF per tappeti automobilistici

Per ampliare il proprio supporto agli interni automobilistici di fascia alta e di lusso, B.I.G. Yarns ha completato la prima produzione industriale di filati vergini di poliestere BCF per tappeti automobilistici, a complemento della propria linea di filati superiori di poliammide PA6.

Il mercato del PET per gli interni delle automobili è in crescita e il poliestere consente agli OEM del settore automobilistico e ai Tier 1 di sviluppare prodotti che, fin dall’inizio, tengono conto dell’eco-design, realizzando tappeti e pavimenti in MONO-polimero riciclabili al 100% al termine del ciclo di vita (EOL). Questi materiali contribuiscono a garantire un riciclaggio EOL migliore e più sostenibile dei veicoli elettrici che stanno guidando il futuro dell’industria automobilistica.

I nuovi filati in PET BCF offrono elevate prestazioni per i tappeti automobilistici, tra cui la resistenza all’abrasione e alle macchie e la durata, superando tutti i severi test automobilistici, tra cui il test Taber per

le prestazioni di abrasione, il test di compressibilità e la capacità di recupero, la resistenza alla luce nel settore automobilistico (DIN EN ISO 105-B06) e il test VOC (fogging) secondo il test VDA 278 sulle emissioni di VOC e FOG.

“Poiché l’industria continua la sua transizione verso la circolarità, la scelta del materiale giusto è fondamentale fin dall’inizio per garantire il miglior eco-design e la migliore riciclabilità possibile. Il nostro nuovo arrivato, i filati PET BCF, porta il materiale vergine nei tappeti per auto, creando un nuovo approccio sistemico alle applicazioni automobilistiche basate sui MONO-polimeri”, ha dichiarato Glenn Hyzak, Global Sales Director Yarns.

Con l’aggiunta dei filati BCF in PET, B.I.G. Yarns è ora uno sportello per tre tipi di filati per tappeti BCF per l’industria automobilistica: nylon (PA6), polipropilene (PP) e poliestere (PET), oltre alla gamma Eqo di filati in PA6 - EqoBalance, EqoCycle ed EqoYarn, incentrati sulla sostenibilità. In questo modo l’azienda vuole aiutare i produttori di

tappeti a raggiungere i loro obiettivi di sostenibilità.

“Dalla sostenibilità al miglioramento delle funzionalità e dei colori, lavoriamo a stretto contatto con i nostri clienti, supportandoli nella progettazione per la personalizzazione dei veicoli e nella realizzazione di nuovi design di tappeti mai visti prima”, spiega Mélanie Monceaux, R&D Manager B.I.G. Yarns.

Plastificante senza ftalati per emissioni ridotte

Perstorp, azienda esperta nell’innovazione nel settore delle sostanze chimiche specializzate, ha lanciato Pevalen™ Pro 100, segnando una nuova era nella tecnologia dei plastificanti in PVC. Il nuovo grado di Pevalen presenta un contenuto di carbonio rinnovabile al 100% basato sul bilancio di massa tracciabile. Il bilancio di massa tracciabile applica la tracciabilità sia chimica che fisica alle materie prime rinnovabili/riciclate utilizzate nella produzione. Tenendo conto dell’assorbimento di CO2 biogenica (si riferisce alla CO2 acquisita dalle piante/biomasse dall’atmosfera durante la fotosintesi) dalle sue materie prime rinnovabili, Pevalen Pro 100 offre una riduzione delle emissioni di carbonio dei prodotti di circa l’80% rispetto al suo equivalente a base fossile.

Pevalen Pro 100 rappresenta un progresso significativo nei pla -

stificanti senza ftalati, che unisce prestazioni elevate a un approvvigionamento sostenibile. Stabilisce un nuovo punto di riferimento nel settore del PVC flessibile offrendo una soluzione che non solo è al 100% basata su fonti rinnovabili, ma non scende a compromessi in termini di prestazioni o sicurezza. Lo sviluppo di Pevalen Pro 100 è una testimonianza dell’impegno di Perstorp nel campo della chimica dei materiali e dell’approccio proattivo alla gestione ambientale, garantendo prestazioni superiori in un’ampia gamma di applicazioni in PVC.

Le caratteristiche principali di Pevalen Pro 100 sono:

• Completamente basato su materie prime certificate ISCC PLUS sulla base di un bilancio di massa tracciabile.

• Basso impatto di carbonio per ridurre le emissioni di CO2 lungo tutta la catena del valore.

• Sostituto di facile utilizzo nelle formulazioni

• Vero plastificante senza ftalati.

• Elevata efficienza di plastificazione che consente una lavorazione più rapida e richiede meno materiale ed energia.

LaPlasticaOggieDomani ı 53 materiali Febbraio/Marzo 2024

L’ampia gamma di tecnopolimeri e commodities, il prezzo competitivo e un magazzino con più di 1.300 prodotti sono tra i punti di forza di Plastore, che mette al primo posto il contatto diretto con il cliente.

L’outlet delle plastiche in granuli

Plastore, con sede a Villamarzana (RO), è una realtà specializzata nel commercio di materie plastiche in granuli che punta ad avere un contatto immediato con i propri clienti tramite il sito www.plastore. it, dove tutti possono consultare online i dettagli di ogni prodotto presente in magazzino. Ed è proprio questo uno dei tanti vantaggi offerti da Plastore che si distingue per la qualità e varietà dei materiali, oltre che per l’attenzione alla customer care, che consentono di trovare rapidamente il prodotto su misura a prezzi competitivi. A parlarne con La Plastica Oggi e Domani è Renzo Mingoia, Responsabile commerciale di Plastore.

Renzo Mingoia, come nasce Plastore?

“Plastore nasce nel 2014 con l’obiettivo di proporre al mercato prime scelte di materiali con prezzi molto vantaggiosi grazie al fatto di non avere alcuna rivendita, ma potendo acquistare qualsiasi marchio dove conviene, a tutto vantaggio del cliente finale.

L’azienda conta di 10 collaboratori che lavora-

no in sincronia per acquistare e vendere qualsiasi tipologia di granulo, tra prodotti tailor-made, resti di magazzino, slow moving provenienti da produttori, commercianti, clienti, brokers, compounders. Proprio per questo i nostri prodotti hanno sempre caratteristiche tecniche di livello elevato, non man-

cano comunque prodotti di seconda scelta e rigranulati, anche questi di alta qualità. A differenza dei nostri concorrenti, abbiamo due linee di vendita: una coerente con il mercato, con prodotti di prima e seconda scelta, tailor-made anche colorati con prezzi in linea con gli altri rivenditori; l’altra invece è quella che noi chiamiamo “la linea del guadagno del cliente”, prime scelte a prezzi inferiori delle seconde scelte. In questo caso il cliente ha un risparmio assicurato.

Come vi trovano i clienti?

“I clienti ci trovano sulla maggior parte delle

54 ı LaPlasticaOggieDomani Febbraio/Marzo 2024 materiali
Il team di Plastore

riviste specializzate, nelle fiere più importanti del settore e online tramite il nostro sito www. plastore.it, dove tutti i prodotti del nostro magazzino sono consultabili, con relative schede tecniche e foto del granulo. Questo semplifica molto l’interazione tra noi e le aziende interessate”.

Quali sono i vostri punti di forza?

“La nostra forza è sicuramente il magazzino: perfino nel momento in cui c’è stata una carenza di materie prime, noi non abbiamo avuto problemi grazie alle nostre abbondanti scorte. Anche il nostro sito web ha un ruolo strategico, importantissimo perché è alla base del nostro sistema di lavoro e di vendita, inoltre è unico in Italia, nessuno fa quello che facciamo noi. A breve uscirà l’evoluzione di questo sito che includerà anche una sezione dedicata all’e-commerce, sebbene continuiamo a prediligere il contatto diretto con il cliente. In più, se alcuni prodotti non sono disponibili nel nostro stock, siamo organizzati per cercarli e trovarli.

A questi punti di forza si aggiunge la nostra grande elasticità: il cliente, infatti, può bloccare il materiale ed il prezzo per consegne programmate entro i 12 mesi successivi.

Noi stessi siamo dei clienti speciali per i nostri fornitori in quanto ritiriamo senza problemi anche un camion composta da 20 bancali di 20 materiali diversi.

Quando qualcuno si rivolge a noi trova una varietà di prodotto eccezionale, il nostro obiettivo è proprio quello di proporci come la prima scelta per le aziende, anche perché in Italia siamo gli unici a contare su un’offerta

“La nostra forza è sicuramente il magazzino: perfino nel momento in cui c’è stata una carenza di materie prime, noi non abbiamo avuto problemi grazie alle nostre abbondanti scorte”

così ampia e diversificata, tanto da superare le 1.300 tipologie di materiali”.

Come gestite il materiale una volta arrivato in magazzino?

“Ricevendo diverse tipologie di materiali in un unico camion, i nostri magazzinieri si occupano di controllare e codificare ogni singolo sacco. I materiali vengono pesati, codificati, sistemati e gran parte vengono ripallettizzati, vengono poi realizzati i campioncini che fotografiamo e inseriamo nel sito web assieme alle relative schede tecniche”.

Come funzionano le consegne?

“Dopo aver preparato e vestito a festa il materiale, lo affidiamo a dei padroncini o corrieri esterni che si occupano di consegnarlo rapidamente, in 24/48 soddisfacendo le esigenze dei clienti”.

LaPlasticaOggieDomani ı 55 Febbraio/Marzo 2024 materiali
Il magazzino di Plastore a Villamarzana (RO)

ANNO XIII NUMERO 1 FEBBRAIO/MARZO 2024

DIRETTORE RESPONSABILE: Simone Ghioldi

plastic a la

REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com), Eva De Vecchis (e.devecchis@interprogettied.com)

GRAFICA: Studio Grafico Page Vincenzo De Rosa, Rossella Rossi - www.studiograficopage.it

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Direttore Responsabile: Simone Ghioldi

Finito di stampare il 22/2/2024 presso Aziende Grafiche Printing S.r.l.

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56 ı LaPlasticaOggieDomani elenco inserzionisti In questo numero abbiamo parlato di... (in nero sono indicate le inserzioni pubblicitarie) ALPLA 16 AMAPLAST 10 ARBURG 44 ARGOS 18 ASSOAMBIENTE 22 BIG YARNS 53 CALDARA PLAST ............................................... 32, 4A COP. COMERIO ERCOLE 50 COPERION 47 COVESTRO 2A COP. , 27 ECOPNEUS 21 ENCINA 27 ENEA 21 FB BALZANELLI 1, 36 FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA 16 FORTIFLEX 16 FREITAG 26 GAMMA MECCANICA 28 GRUPPO SYNCRO 40 HAITIAN MM ITALY 1A COP., 6 IMG 43 INSTM 13 IPM .................................................................................. 35 JOHNSON FLUITEN 50 LUNAPLAST 48 MONTENEGRO 17 MORETTO 52 NSK 43 OERLIKON 31 PERSTORP 53 PLASTORE 5, 54 PRESMA........................................................................... 19 RADICI GROUP 17 RELICYC 26 SATO 27 SOLIDS............................................................... 20, 3A COP. SOLVAY 18 SYENSQO 18 TECNOMATIC 48 TOSAF 47 VIPLAS 9
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