L’industria italiana investe nella robotica
I robot industriali stanno ridisegnando il mondo della produzione. Sempre più intelligenti e potenti, sono una delle leve principali di Industria 4.0. La tecnologia robotica integrata può fornire ai produttori l’architettura semplificata e i dati necessari per operare con successo nel mercato globale. pagina 16
il fresco trionfa nella MDD
Nel carrello della spesa degli italiani prende quota la Marca del Distributore, che si conferma l’alternativa preferita dai consumatori. Stringendo lo zoom sulla merceologia della MDD, sul podio c’è il fresco, che aumenta sia in valore che in volumi. pagina 4
l a spesa per la salute traina il mercato delle tecnologie
Secondo quanto emerso dal Pharmintech Monitor, la spesa globale per la salute è destinata ad arrivare a 8.160 miliardi di euro entro il 2025. La crescita della spesa in salute e del mercato farmaceutico prevista per i prossimi anni trainerà a sua volta la domanda di tecnologie di processing & packaging di prodotti farmaceutici e per il benessere. pagina 10
➧ F atti &TENDENZE
Secondo i preconsuntivi di MECS - Centro Studi Ucima, il settore delle macchine per l’imballaggio ha chiuso l’anno con 8 miliardi, perdendo il 3% rispetto al record all time del 2021. Aumentano gli ordini: 7 e mezzo i mesi di produzione garantita nel 2023. pagina 8
➧ C onverting & LABEL
Il Flexo Day, organizzato da Atif – Associazione Tecnica Italiana per la Flessografia, ha chiamato a raccolta il mondo della flessografia che si è confrontato sui temi più attuali del momento e non ha mancato di celebrare le eccellenze delle aziende italiane. pagina 5 0
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SommArio
PrimoPIANO
4 Il fresco trionfa nella Marca del Distributore
5 Consumo di carne, crescono le alternative
FAtti&TENDENZE
8 Macchine per il packaging, stabile il fatturato 2022
9 Plastica e gomma, un settore che tiene
DOSSIER
10 La spesa per la salute traina il mercato delle tecnologie
12 Prodotti farmaceutici, sicurezza nel confezionamento
FOCUS
16 L’industria italiana investe nella robotica
17 Mitsubishi Electric: intelligenza, integrazione e sicurezza
19 La tecnologia di Siemens al servizio del packaging
20 Machine-Centric Robotics, la soluzione integrata di B&R
Aziende&STRATEGIE
Imballaggi&AMBIENTE
44 Goglio soluzioni all’avanguardia per il settore del caffè
46 Packaging sostenibile, la scelta degli italiani
48 Sustainable trends in food packaging
Converting&LABEL
50 FlexoDay & BestInFlexo, un inno alla flessografia!
52 Crescita consolidata per le etichette autoadesive
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Direttore Responsabile
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Coordinamento editoriale
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Marketing e Vendita
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Redazione
Silvia Ballabio
Chiara Riccardi
Grafica e impaginazione
Amalia Pari
Prodotti&TECNLOGIE
54 Rongoni, la forza della tradizione e un futuro più green!
EVENTI
56 La catena del valore del packaging in mostra a interpack 2023
57 Fruit Logistica, consulenza e soluzioni pratiche per il settore ortofrutticolo
58 La filiera del beauty torna a Cosmoprof!
60 Un buon inizio per Plast 2023
61 ICE Europe, un palcoscenico per il converting
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8 numeri all’anno.
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2 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
Grafica Rassegna dell’imballaggio Food Machines Beverage Machines FM BM Rassegna IMBALLAGGIOdell’ SCIENZA TECNOLOGIA E AR TE D EL PA CKAGIN G il network 4 Editore
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al ROC n. 35480 del 10/11/2020
i diritti sono riservati - È vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’Editore. Innovative Press p p 10
Aut.
Iscrizione
Tutti
22 Le strategie di Aliplast per una plastica più green 23 Marchesini Group acquisisce Rejves Machinery 24 IMA Ilapak e Maison Le Goff premiate agli Oscars de l’Emballage 2022 26 “Made in Cama”, sinonimo di qualità e innovazione 28 Caffè Trucillo, nuove tecnologie 4.0 30 Berlin Packaging rinsalda la propria presenza in Europa 32 Coesia investe nella stampa digitale per il packaging 33 MyChange, ambiente formativo su sostenibilità e innovazione
La capacità di innovare guiderà il futuro del packaging 38 Marcatura laser su alluminio, le considerazioni di Nimax 39 Applicazione di chiusure adesive e tear strip, il nuovo approccio di Robatech 40 Altopack, estetica e funzionalità per le confezioni di pasta lunga 41 Uifat marcatura e codifica ad alta definizione 42 Sealed Air, nuovi sistemi di imballaggio con carta
34
52
Il fresco trionfa
nella marca del distributore
Nel carrello della spesa degli italiani prende quota la Marca del Distributore, che si conferma l’alternativa preferita dai consumatori. Stringendo lo zoom sulla merceologia della MDD, sul podio c’è il fresco, che aumenta sia in valore che in volumi.
Il carrello della spesa degli italiani, nei primi dieci mesi del 2022, ha dovuto affrontare l’alta inflazione e il taglio della pressione promozionale applicato dalle catene della distribuzione moderna organizzata: la quantità di merce acquistata nella grande distribuzione rimane sostanzialmente uguale allo stesso periodo dell’anno precedente, ma all’interno del carrello prende quota la Marca del Distributore. Stringendo lo zoom sulla merceologia della MDD, si scopre che il posizionamento competitivo migliora in tutti i reparti ma sul podio c’è il fresco, che aumenta sia in valore che in volumi: della marca del distributore vengono riconosciuti la qualità e il risparmio.
Cresce la MDD
Dalla fotografia scattata da IRI per Marca by BolognaFiere, con dati aggiornati a ottobre 2022, emerge che il largo consumo confezionato nel mercato della grande distribuzione sta registrando un buon trend di crescita, guidato dall’aumento dei prezzi per l’alta inflazione. In questo quadro, i prodotti a marchio del distributore prendono quota, sostenuti sia dalla crescita del fatturato che dei volumi, aumentando sempre più la loro presenza nel carrello della spesa del consumatore. All’interno della crescita delle
vendite in valore della MDD, le linee di alta gamma mantengono un buon dinamismo e, dopo anni in cui il primo prezzo subiva una riduzione, si osserva un ritorno di questo segmento nelle scelte del consumatore che cerca di risparmiare mantenendo la qualità del prodotto. IRI ha guardato anche dentro ai singoli reparti per scoprire il posizionamento competitivo della MDD che migliora in generale ovunque, ma soprattutto nel fresco e nel pet care, dove è sostenuta da una decisa crescita a volume.
I comparti del fresco
Dentro al reparto frigo c’è la sorpresa più importante per il settore della Marca del Distributore: la performance migliore infatti, a totale freschissimi, è tutta della componente del peso imposto, cioè di tutti i prodotti freschissimi già confezionati e pronti per andare alla cassa: il trend di crescita a valore è del 4,7% contro il 3,5% dei prodotti a peso variabile, cioè quelli pesati alla bilancia dal consumatore durante la spesa.
Dentro il peso imposto, è possibile vedere il comportamento della MDD e cosa sceglie il consumatore al murale del frigo nel punto vendita, tra le merceologie della carne, dei salumi, dei formaggi, della frutta, del pesce, della verdura, della panetteria e della gastronomia. Sul podio della MDD, rispetto alla media del Largo Consumo Confezionato (LCC), c’è l’ortofrutta: nonostante una contrazione dei volumi del reparto, la Marca del Distributore rimane in crescita. La quota MDD nell’ortofrutta è del 34,8% (+0,2% quest’anno), un valore molto alto rispetto al 20,9% della quota MDD sul generale LCC.
Se guardiamo a valori e volumi, il trend del valore dei prodotti MDD ortofrutta è al 4,4% contro il 3,7% del totale del reparto. Sui volumi, addirittura, cala quello del totale del reparto (-0,8%) e cresce dell’1,1% quello della MDD ortofrutta, che registra anche un’inflazione minore (4%) rispetto al totale del reparto (4,3%). È la gamma delle insalate e delle verdure imbustate quella che contribuisce di più (quasi un terzo) al valore MDD nell’ortofrutta, e qui la quota volume cresce di un punto percentuale rispetto allo stesso periodo del 2021. La quota MDD nel fresco cresce più o meno ovunque, anche di oltre due punti percentuali (uova fresche, condimenti, yogurt), e gli unici due settori dove cala (gastronomia vegetale e freschi dolci) sono quelli meno importanti. |
4 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
PIANO
Primo
industriA del fresco
Consumo di carne crescono
le alternative
Più di un italiano su due ha ridotto il consumo di carne negli ultimi cinque anni e il 50% ha adottato opzioni a base vegetale: infatti, il 50% degli italiani consuma carne di origine vegetale ogni mese e cresce l’interesse per la carne coltivata.
Secondo l’ultima ricerca condotta da OpinionWay per conto di Good Food Institute Europe, organizzazione internazionale non governativa che promuove la carne vegetale e coltivata, le abitudini alimentari nel Belpaese stanno cambiando in modo importante: il 37% degli italiani intervistati ha intenzione di ridurre il consumo di carne rossa e salumi nel prossimo futuro.
Cresce l’interesse per i prodotti vegetali
Secondo lo studio, il 42% degli italiani dichiara di aver ridotto o interrotto il consumo di carne rossa negli ultimi cinque anni per motivi di salute (35%) o legati alla salvaguardia ambientale (30%). Sono molti coloro che stanno adottando soluzioni alternative: un intervistato su due, infatti, dichiara di mangiare almeno una volta al mese carne di origine vegetale e il 23% degli intervistati italiani prevede di aumentarne il consumo nei prossimi anni. Un cambiamento nel comportamento alimentare che pare dettato soprattutto dalla crescente preoccupazione rispetto all’impatto che gli allevamenti hanno sull’ambiente. Più del 70% degli intervistati ritiene, infatti, che gli allevamenti consumino troppe risorse naturali e che si debba trovare un’alternativa alla produzione e al consumo di carne convenzionale.
“Il sondaggio mostra come gli Italiani siano sempre più preoccupati dell’impatto ambientale provocato dagli allevamenti industriali e stiano già adottando alternative a base vegetale – una soluzione che, rispetto a quella convenzionale, è in grado di ridurre del 90% la quantità di emissioni di anidride carbonica. La sfida ora è far sì che le aziende investano nello sviluppo di una carne a base vegetale in grado di competere sul piano del gusto e del costo, per offrire le opzioni sostenibili che i consumatori desiderano”, commenta Carlotte Lucas, Corporate Engagement Manager di Good Food Institute Europe.
Focus sulla carne coltivata
OpinionWay ha anche raccolto le opinioni dei consumatori in merito alla carne coltivata, che sta iniziando ad emergere in Italia, con il 63% dei consumatori che dichiara di conoscerla.
La carne coltivata è un alimento che viene prodotto attraverso un processo di fermentazione di cellule animali, in grado di assicurare i medesimi benefici nutrizionali e la stessa qualità della carne convenzionale. Una nuova opzione di scelta che il 55% dei consumatori già oggi si dice disposto ad acquistare - dato che sale addirittura al 72% se si prendono in esame i giovani fra i 18 e 24 anni. Più di due intervistati su tre, inoltre, ritengono che la carne coltivata potrebbe avere un effetto positivo sull’ambiente e ben il 58% desidererebbe che le istituzioni agissero per sostenere la produzione di questo tipo di alimenti. I vantaggi della carne coltivata nei confronti dell’ambiente sono molteplici. Una ricerca di CE Delft ha dimostrato, ad esempio, come produrre carne attraverso questa nuova tecnica possa ridurre le emissioni di gas serra fino al 92%, utilizzare fino al 95% in meno di terreno e il 78% in meno di acqua.
Lo scenario europeo
L’indagine di OpinionWay rivela, più in generale, una grande attenzione a livello europeo nei confronti delle possibili alternative alla carne convenzionale: accanto al 50% degli italiani, anche il 47% degli intervistati spagnoli dichiara di consumare carne di origine vegetale almeno una volta al mese, seguiti dal 41% dei tedeschi e dal 27% dei francesi. In tutti e quattro i paesi, infine, la maggioranza degli intervistati si dice favorevole all’individuazione di alternative alla produzione e al consumo di carne convenzionale, con percentuali che variano dal 71% dell’Italia al 60% di Francia e Germania. |
5 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
il fresco batte l’aumento dei prezzi
Secondo quanto rilevato da IRI per Tuttofood, in Italia l’andamento delle vendite in valore è lievemente migliore rispetto alle dinamiche dei prezzi. Da gennaio a settembre il totale dell’alimentare confezionato ha fatto segnare un +5% (contro un +4,6% del prezzo medio), superando quota 40 miliardi di euro (40.226 milioni), mentre nel mese l’incremento è stato pari al 10,6% (5.317 milioni) rispetto al +9,6% del prezzo medio.
Molte le categorie di prodotti per le quali a settembre 2022 l’incremento a valore batte decisamente il caro prezzi. A conferma del fatto che anche nel post-pandemia il “comfort food” non conosce crisi, i freschi dolci registrano un eclatante +31,7% (prezzo medio +4,06%) a quota 48 milioni di euro mentre le carni vendono per 119 milioni con incremento del 15,2% rispetto a un aumento del prezzo medio dell’11,2%. Sostanzialmente in linea con le dinamiche dei prezzi i condimenti freschi, che salgono del 28,7% con vendite per 39 milioni di euro.
Da inizio 2022 a settembre le merceologie che hanno venduto di più
sono i prodotti da forno e cereali (2.515 milioni, +3,1%), i formaggi (2.400 milioni, +5,4%) e i latticini (1.157 milioni, +5,4%) che, anche aiutati dalla crescente offerta di prodotti free-from, continuano a essere immancabili sulle tavole italiane adattandosi alle mode alimentari. Per quanto riguarda l’ortofrutta, secondo l’annuario Fruit Logistica 2021 i maggiori produttori frutta e verdura in Europa sono Spagna e Italia. Il Paese iberico produce oltre 10 milioni di
tonnellate di verdura e più di 13 milioni di frutta, mentre lo Stivale coltiva 6,9 milioni e 10,3 milioni di tonnellate rispettivamente. Al terzo posto si posizionano la Francia per la verdura (5,7 milioni di tonnellate) e la Polonia per la frutta (3,8 milioni di tonnellate). E lato consumi ogni giorno si mangiano nel continente 220 grammi di frutta e verdura a testa.
le tecnologie italiane per il food & beverage nel mondo
In occasione di Cibus Tec Forum, la mostraconvegno sulle tendenze delle tecnologie alimentari che si è tenuta a ottobre presso Fiere di Parma, l’Osservatorio Machinery
Nomisma ha prodotto una ricerca sui dati dell’export nel settore delle tecnologie per il food & beverage e per il packaging.
Nel primo semestre del 2022 l’Italia ha
esportato tecnologie per il food & beverage per un valore di 1.722 milioni di euro, con una variazione tendenziale rispetto all’anno precedente del +7,8%, confermandosi primo Paese esportatore a livello mondiale, prima di Germania, Paesi Bassi e USA. Nei primi sei mesi del 2022, i principali importatori di tecnologia italiana sono stati gli USA (174 mln
euro, var. +4,2%), seguiti da Francia (136 mln euro, var. +8%) e Germania (121 mln euro, var. +24,8%). Le tipologie di macchine per il settore alimentare maggiormente esportate sono state: apparecchi per la preparazione di bevande calde o per cottura/riscaldamento degli alimenti (595 mln euro), macchine per la panificazione/pasticceria o per la preparazione di pasta (338 mln euro) e più in generale macchine per la preparazione o fabbricazione industriale di alimenti e bevande (224 mln euro).
Per quanto riguarda l’export di macchine per il packaging, nel primo semestre del 2022 l’Italia si colloca al secondo posto nella classifica internazionale, dopo la Germania (2.689 mln euro), con un valore di 2.500 mln euro (-5,4% rispetto all’anno precedente); seguono Cina, Paesi Bassi e Stati Uniti. Anche in questo caso, sono gli Stati Uniti i primi importatori, per un valore di 373 mln euro (anche se con una var. del -6,21%), seguiti da Francia, per un valore di 217 mln euro (in grande crescita: +20,8%) e Germania, per un valore di 172 mln euro.
6 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
PrimoPIANO
industriA del fresco
Ladodicesima edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy ha monitorato l’andamento delle vendite di quasi 130 mila prodotti tra food & beverage, cura casa e cura persona, che complessivamente realizzano oltre 41 miliardi di euro di sell-out, pari all’82,3% dell’incasso complessivo di supermercati e ipermercati italiani.
Seguendo l’evoluzione di 11 panieri che rappresentano altrettanti fenomeni di consumo, l’Osservatorio Immagino ha monitorato i trend che guidano le scelte d’acquisto degli italiani nella distribuzione moderna. Per quanto riguarda il food, le tendenze emerse sono:
- italianità: in tutte le declinazioni, dal “100% italiano” alle indicazioni geografiche (come Dop e Igp) fino alla presenza di un richiamo alla regione di provenienza;
- free from: i 16 claim più
importanti nel mondo dei prodotti “senza”, come “senza zuccheri” o “senza antibiotici”;
- rich-in: i 12 claim più rilevanti nel paniere dei prodotti ricchi o arricchiti, come “proteine” o “fibre”;
- intolleranze: la dinamica dei prodotti “senza glutine” o “senza lattosio”, e quella dei claim emergenti, come “senza latte” o “senza uova”;
- lifestyle: i claim del cibo identitario, come vegano e vegetariano, o come le certificazioni Kosher e Halal;
- loghi e certificazioni: bollini, indicazioni e claim che forniscono garanzie precise, come il logo EU Organic o le certificazioni del mondo della Corporate social responsibility (come Fairtrade, Friend of the sea, FSC, Sustainablecleaning e UTZ);
- ingredienti benefici: dall’avena al cacao, dal matcha al caramello, dallo zenzero ai semi di sesamo, i 34 prodotti e ingredienti più trendy;
- metodo di lavorazione: “trafilato al bronzo” o “non fritto”, “non filtrato” o “a lievitazione naturale”, quando la tecnica produttiva fa la
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differenza; - texture dei prodotti: morbido o ruvido, soffice o croccante, sottile o fragrante? Le 11 consistenze più evidenziate in etichetta.
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stabile il fatturato 2022
Secondo i preconsuntivi di MECS - Centro Studi Ucima, il settore delle macchine per l’imballaggio ha chiuso l’anno con 8 miliardi di fatturato, perdendo il 3% rispetto al record all time del 2021. Aumentano gli ordini: 7 e mezzo i mesi di produzione garantita nel 2023.
Resta in quota 8 miliardi il fatturato totale dei costruttori italiani di macchine per packaging: nel 2022, secondo i dati preconsuntivi di MECSCentro Studi di Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e l’imballaggio), il fatturato complessivo del settore si attesta a 7 miliardi e 986 milioni di euro, in calo del 3% rispetto al risultato registrato nel 2021. Un dato che si posiziona di poco sopra il risultato del 2020 (anno della pandemia) e di poco sotto quello del 2019.
Un settore in salute
Nel dettaglio, il mercato dei costruttori italiani di macchine per il packaging è aumentato dell’1,3% in Italia, per un valore assoluto di 1 miliardo e 800 milioni di euro (+ 1% rispetto al 2021). L’export, che, come al solito, rappresenta la linfa vitale del settore, ha contribuito complessivamente per 6 miliardi e 186 milioni di euro, perdendo il 4,3% rispetto all’esercizio precedente.
I numeri vanno inquadrati nel contesto geopolitico degli ultimi 12 mesi, con i ritardi di consegna della componentistica che hanno gravato sulle aziende italiane per tutto l’anno (e con avvisaglie concrete
già a partire dall’estate 2021), col risultato di avere macchine ordinate, ma non consegnabili per la difficoltà nel completarle. Inoltre, hanno pesato il rincaro dei costi delle materie prime e dell’energia, oltre agli incrementi dei trasporti. Infine lo scoppio, a febbraio, del conflitto tra Russia e Ucraina ha rappresentato un ulteriore motivo di criticità. A completare la fotografia della situazione del settore è il dato riguardante i mesi di produzione garantita: 7,5. A significare che il settore è in salute, nonostante i tanti motivi frenanti che hanno contraddistinto la fase di ripartenza post pandemia. “Lo scenario che denunciavamo un anno fa – dichiara Riccardo Cavanna, presidente di Ucima – si è purtroppo verificato: continuiamo a ricevere ordini da tutto il mondo, ma i ritmi di consegna hanno subito un brusco rallentamento per il ben noto problema della mancanza di componenti. Abbiamo aree geografiche in via di sviluppo sempre più interessate alle nostre tecnologie e abbiamo bisogno di ritrovare le performance di prima per dare risposte rapide. Mi auguro che le decisioni comunitarie sull’energia diano presto respiro all’intero tessuto imprenditoriale italiano, e mi auguro anche che venga fatto di più, a livello nazionale, per continuare a sostenere gli investimenti di Industria 4.0”.
Novità nel regolamento
Inevitabile anche un riferimento al nuovo regolamento degli imballaggi voluto dall’Unione europea, che privilegia il riuso a scapito del riciclo: “Il nuovo regolamento non ci convince, ma noi ci siamo”, prosegue Cavanna. “Abbiamo sviluppato le tecnologie per il riciclo completo degli imballaggi e abbiamo avuto sempre un ruolo da protagonisti per portare la filiera a raggiungere importanti risultati in termini di circular economy, contribuendo a sviluppare quell’Italian way to circular economy che è uno dei vanti del nostro Paese.
Ora siamo pronti a spingere anche sul fronte riuso, come un leader tecnologico mondiale quale siamo deve fare.
Siamo pronti a tutto, senza retaggi ideologici, ma affrontando il tema ambientale con serietà e concretezza, a partire dall’analisi della LCA di tutti i materiali e di tutti i cicli di vita, nella consapevolezza che solo un’analisi scientifica e ragionata ci possa condurre al reale miglioramento dello stato di salute del pianeta”. |
8 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023 Fatti&TENDENZE
Plastica e gomma un settore che tiene
Il preconsuntivo elaborato dal Centro Studi Amaplast-MECS evidenzia una performance nel complesso positiva per l’industria italiana di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma. Si stima, infatti, una produzione complessiva di 4,5 miliardi di euro, con un incremento di un punto percentuale rispetto al 2021.
Dopo il rimbalzo registrato nel 2021 – anno archiviato con incrementi a doppia cifra per tutti gli indicatori – l’associazione di categoria Amaplast stima un bilancio sostanzialmente favorevole anche per il 2022, a conferma della capacità del comparto di assorbire i contraccolpi delle gravi criticità che si sono manifestate e sovrapposte nell’ultimo triennio.
Un recupero consolidato
La produzione complessiva dovrebbe raggiungere la soglia dei 4,5 miliardi di euro, con un incremento di un punto percentuale rispetto al 2021: si tratta di una variazione contenuta che però consolida il recupero messo a segno lo scorso anno, superando anche di due punti il valore del 2019 (prepandemia). Risultano ancora in crescita, seppure di misura, entrambe le componenti della domanda: da un lato le esportazioni – che assorbono il 70% circa della produzione – mostrano un aumento del 2% circa, fino a superare nuovamente i 3 miliardi, dall’altro il mercato interno segna un +1%, anche in funzione di importazioni in progressione del 5%. Per quanto riguarda la geografia dell’export, secondo i dati ISTAT riferiti ai primi nove mesi dell’anno, si osserva un’intensificazione verso i mercati asiatici (con l’India a fare da traino), il continente americano (in particolare la parte meridionale, Colombia in testa), l’Europa (soprattutto quella extra UE, esclusa la CSI per ovvi motivi).
Al contrario, frenano i flussi verso l’Africa, sia per quanto riguarda i Paesi della costa mediterranea sia i mercati del sub-Sahara.
Previsioni e sfide future
In base alla più recente indagine congiunturale svolta tra gli associati, si è verificata una progressiva attenuazione della crescita nel corso del 2022. Sia sul mercato interno sia all’estero si è osservato un rallentamento più marcato per i macchinari mentre le vendite e le commesse in entrata di ricambistica hanno mantenuto una crescita.
I costruttori italiani auspicano che in chiusura di periodo la raccolta ordini torni più sostenuta, anche grazie all’ “effetto-K”, con la mostra di Düsseldorf che potrebbe contribuire a sbloccare investimenti rimasti precedentemente in standby. Gli imprenditori sono però cauti, alla luce dei venti di guerra e delle turbolenze economiche che caratterizzano lo scenario globale.
Volgendo lo sguardo al 2023 è verosimile attendersi un ripiego di tutti gli indicatori di settore, con una flessione peraltro contenuta a pochi punti percentuali. Del resto, anche le previsioni di Confindustria sull’andamento dell’economia italiana nel suo complesso indicano una crescita bassa o negativa, a fronte di un tasso di inflazione ancora elevato, soprattutto a causa degli alti costi energetici. “Le aziende italiane costruttrici di macchine per plastica e gomma”, sottolinea il Presidente Amaplast Dario Previero, “hanno sempre dimostrato flessibilità e capacità di sviluppare soluzioni organizzative e tecnologiche per far fronte alle sfide del contesto e dei mercati ma è anche vero che le problematiche che si sono susseguite da tre anni a questa parte frenano la propensione agli investimenti”.
“Sarà necessario un grande sforzo di innovazione da parte delle imprese”, continua Previero, “per migliorare ulteriormente i contenuti tecnologici dei propri macchinari e mantenerli al passo con una domanda sempre più qualificata soprattutto in termini di sostenibilità ed efficienza energetica”. |
9 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
La spesa per la salute
traina il mercato delle tecnologie
Secondo quanto emerso dal Pharmintech Monitor, la spesa globale per la salute è destinata ad arrivare a 8.160 miliardi di euro entro il 2025. La crescita della spesa in salute e del mercato farmaceutico prevista per i prossimi anni trainerà a sua volta la domanda di tecnologie di processing & packaging di prodotti farmaceutici e per il benessere.
tra cui India e Polonia sono quelli con i volumi più grandi. Tra i mercati dimensionalmente più grandi, la Germania registra le performance migliori con una crescita cumulata del 73,4%, superiore alla media mondiale; Stati Uniti e Cina, primi due mercati per volume, crescono all’incirca del 20%, superati dalle performance dell’Italia, che registra un incremento complessivo del 28%. A livello globale, le vendite di farmaci aumenteranno entro il 2025 a un tasso del 3,9% all’anno. L’America Latina e l’Africa subsahariana guideranno la crescita, con un CAGR rispettivamente del 6,2% e del 6,1%. L’Europa e il Medio Oriente cresceranno a un tasso del 4,2% e del 4,6%, seguiti da Asia e Nord America che sperimenteranno un CAGR del 3,9% e del 3,3%.
Focus sul comparto del pharma
Alivello aggregato, la spesa mondiale per la salute ammonta oggi ad oltre 7.560 miliardi di euro. Dopo una marcata contrazione fra il 2019 ed il 2020, la spesa ricomincerà a crescere ad un tasso medio annuo dell’1,9% nei prossimi anni, arrivando nel 2025 a raggiungere 8.160 miliardi di euro. All’interno della spesa sanitaria, la spesa farmaceutica (composta da produzione locale e importazione di farmaci), dopo la crescita modesta del 2020 dovuta al Covid-19, è aumentata fino a 1.113 miliardi di euro nel 2021 (+7,9%, con un contributo aggiuntivo di 78,3 miliardi di euro solamente per i vaccini).
La spesa farmaceutica
Tra il 2016 e il 2025 il settore farmaceutico registrerà – tra dato storico e previsionale - a livello mondiale una crescita complessiva del 66%. Questo incremento è trainato da una serie di Paesi, prevalentemente emergenti, che registrano un raddoppio dei volumi del comparto nel periodo preso in esame (in Nigeria il mercato farmaceutico triplicherà addirittura il proprio valore nei dieci anni analizzati),
La produzione mondiale del comparto Life Sciences (farmaceutica, nutraceutica, cosmeceutica, biotech) ha registrato nel 2021 un volume complessivo di 1,591 miliardi di euro a livello globale, con un incremento del 12,9% rispetto all’anno precedente. Per il comparto si prevede una crescita media annua del 6,5% entro il 2025, fino a raggiungere i 2.049 miliardi di euro. A livello di singoli Paesi, è la Cina il principale produttore di farmaci, con una produzione di 420 miliardi di euro ed un incremento medio annuo previsto del 4,3% entro il 2025. Seguono gli Stati Uniti con 272 miliardi di euro e una crescita attesa del 6,6%, e l’Irlanda con 117,1 miliardi di euro e un incremento del 5,3% nel prossimo triennio.
Le tecnologie di processing & packaging
Si calcola che il mercato mondiale delle tecnologie per il pharma crescerà nei prossimi cinque anni al ritmo medio del 5,2% annuo fino a sfiorare i 28 miliardi di euro nel 2025. Tra le dinamiche sociali che maggiormente influenzeranno i cambiamenti tecnologici va rimarcato, in particolare, il forte aumento dell’incidenza degli anziani sul totale della popolazione (si calcola che gli over 60 siano destinati a salire dall’attuale miliardo a 2,1 miliardi di persone nei prossimi trent’anni). Questo non solo aumenterà la domanda di prodotti farmaceutici tout court ma porterà a privilegiare farmaci di più facile assunzione, come le compresse, le soluzioni liquide monodose e i cerotti a rilascio prolungato, rispetto ai farmaci parenterali (iniettivi) e/o che richiedono dosatura da parte del paziente. Come
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confezionAmento fArmAceutico
Macchine packaging:
Valore del mercato 2021 (in mln €)
Macchine packaging:
CAGR 2021-2025
Macchine packaging:
Dati per Paese: mercato 2021 (in mln euro) e CAGR 21/25
Classifica:
sta avvenendo in tutti i comparti della meccanica ad alta specializzazione, la richiesta che arriva dall’industria farmaceutica ai costruttori di tecnologie, è di garantire altissima flessibilità di formati e confezioni e il controllo costante di ogni fase di lavorazione. L’implementazione di soluzioni digitali va di pari passo con investimenti in macchinari sempre più flessibili e modulari per la lavorazione e il confezionamento di farmaci, con un effetto sostituzione crescente, nei prossimi anni, dei vecchi impianti standardizzati per le produzioni convenzionali. Un altro fattore che condizionerà fortemente le aziende costruttrici spingendo la produzione di macchine on demand su misura sono le regolamentazioni e le certificazioni cui le macchine per il pharma devono sottostare e che cambiano da Paese a Paese. All’interno del segmento delle tecnologie per il pharma, cresce più vivacemente il mercato delle macchine di processo, che si calcola arriverà a 20,1 miliardi di euro nel 2025. Si conferma che sono sempre Germania, Usa, Giappone e Italia i Paesi che si contendono il mercato delle tecnologie ad alta specializzazione anche in questo segmento dei beni strumentali dedicato al pharma. Cina e India producono principalmente per i propri mercati interni.
Il mercato mondiale dei macchinari per il packaging farmaceutico ammonta a quasi 6,6 miliardi di euro, con una concentrazione geografica polarizzata tra l’Asia e l’Europa. Il Centro-Sud America e l’aggregazione Africa-Oceania presentano un mercato di poco superiore a 300 milioni di euro. Poco superiore la dimensione dei mercati appartenenti all’Europa extra-UE: 400 milioni di euro. La crescita annua prevista per il mercato mondiale dei macchinari per il packaging farmaceutico è di poco inferiore al 4,5%, con picchi in Africa e in Asia. Il mercato asiatico farà da traino, anche grazie alle sue dimensioni. Questa previsione è coerente sia con l’importanza ormai consolidata di Cina ed India come produttori farmaceutici di API e/o in conto terzi, sia con il progressivo affermarsi dei cosiddetti Pharmerging, Paesi che, insieme a Cina ed India, stanno rapidamente assumendo un’elevata specializzazione produttiva nel settore farmaceutico.
La crescita prevista per il mercato mondiale dei macchinari per il packaging farmaceutico consente di valutare anche la dimensione degli spazi di mercato che si apriranno nei diversi Paesi e che potranno essere coperti da produzione locale oppure da importazioni dai produttori mondiali più grandi o più competitivi (Italia e Germania in primis). In Cina si apriranno nuove opportunità di business per quasi 370 milioni di euro da qui al 2025 per i costruttori di packaging farmaceutico. Segue l’Italia, con oltre 180 milioni di euro di nuovo mercato. Altri spazi di mercato significativi verranno creati negli USA, in Giappone, in Francia e Spagna. |
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nuovo mercato 2021-2025 Paese Mercato 2021 Mercato previsto 2025 Mercato aggiuntivo CAGR 21-25 Mercato Totale 1° Cina 993.2 1,362.49 369.29 8.22% 2° Italia 422 602.50 180.50 9.31% 3° Stati Uniti 828.6 925.13 96.53 2.79% 4° Giappone 537.8 607.73 69.93 3.10% 5° Francia 266.5 333.18 66.68 5.74% 6° Spagna 180.3 225.41 45.11 5.74% 7° Turchia 104.5 1 33.74 29.24 6.36% 8° Thailandia 61.1 88.23 27.13 9.62% 9° Russia 123.7 149.27 25.57 4.81% 10° Indonesia 90.8 115.53 24.73 6.21%
Prodotti farmaceutici sicurezza nel confezionamento
La domanda di prodotti farmaceutici è in aumento in tutto il mondo e i farmaci devono arrivare sul mercato in tempi sempre più brevi, confezionati in modo igienico e sicuro, nel rispetto di normative rigide. Gli imballaggi e le tecnologie di riempimento e confezionamento devono pertanto soddisfare requisiti molto elevati.
L’impianto di Uhlmann permette di passare dai classici blister in PVC a imballaggi monomateriale più sostenibili realizzati in PE.
Soltanto lo scorso anno il giro d’affari del mercato farmaceutico tedesco – il più grande in Europa e il quarto al mondo – è stato di circa 53,6 miliardi di euro. Secondo Statista, portale tedesco di riferimento per la raccolta di dati statistici, il volume è più che raddoppiato negli ultimi quindici anni e di recente sono stati venduti quasi 100 miliardi di pezzi ossia compresse, bustine, iniezioni, ecc. La pandemia da Covid-19 ha evidenziato l’importanza del confezionamento protettivo per vaccini, medicinali, disinfettanti e altri prodotti medicali. Considerando l’esempio dei vaccini contro il Coronavirus abbiamo rilevato come tale aspetto non sia stato adeguatamente enfatizzato nel processo di messa a punto di un vaccino. I numerosi anelli della lunga catena d’approvvigionamento hanno dovuto collaborare tra loro per proteggere dal virus milioni di persone. Sono serviti miliardi di flaconcini in vetro per contenere il vaccino, ma altrettanto necessari sono stati gli speciali frigoriferi per il trasporto e gli appositi congelatori per la conservazione.Nessun altro comparto è colpito dalla contraffazione come l’industria farmaceutica. Il red-
ditizio business dei medicinali contraffatti, che nel migliore dei casi contengono solo meno principi attivi ma possono anche essere addizionati di sostanze nocive sconosciute, ha ripreso quota con il crescente commercio online. Secondo le stime dell’OMS più della metà dei medicinali acquistati online da siti web illegali risultano contraffatti. Il valore di mercato stimato dei medicinali contraffatti è di circa 75 miliardi di dollari statunitensi all’anno.
Protezione contro la contraffazione
Le catene di approvvigionamento globali diventano sempre più complesse. I principi attivi sono spesso prodotti in un paese, lavorati e confezionati in un altro e infine distribuiti e commercializzati oltre confine. Il legislatore europeo ha quindi intrapreso già da anni la lotta contro i farmaci contraffatti con la direttiva UE 2011/62/UE. La direttiva, entrata in vigore nel 2019, prescrive una serie di contrassegni di sicurezza per i farmaci soggetti a prescrizione medica. Ogni confezione di farmaci deve avere un codice seriale univoco (USC) abbinato al numero di articolo (GTIN),
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DOSSIER
confezionAmento fArmAceutico
il numero di lotto (LOT), la data di scadenza (EXP) e il nome del produttore. Tutte le informazioni sono cifrate in un codice a matrice di dati 2D, che viene quindi stampato in chiaro sulla confezione secondo una qualità di stampa minima specificata. Oltre al codice univoco ciascuna confezione deve contenere elementi a prova di manomissione.
Società come Bluhm Systeme sviluppano da anni soluzioni di codifica ed etichettatura per imballaggi farmaceutici conformi alla direttiva UE sugli imballaggi a prova di contraffazione. Sono incluse diverse soluzioni d’etichettatura, ad es. codificatori laser o a getto d’inchiostro, stampanti a trasferimento termico, sistemi d’etichettatura e il relativo software. Il marcatore a getto d’inchiostro Integra One, sviluppato per la codifica dei farmaci, stampa codici di identificazione univoci, codici a barre o codici a matrice di dati su un gran numero di imballaggi farmaceutici.
Anche la marcatura laser UV rappresenta una soluzione d’etichettatura collaudata. Nel 2022 la Domino ha presentato un nuovo sistema laser UV adatto alla marcatura di materie plastiche e materiali d’imballaggio comuni e sostenibili, inclusi film monomateriale flessibili e riciclabili. Con questo sistema l’etichettatura può essere effettuata sia su substrati bianchi che colorati senza compromettere le proprietà barriera del materiale. Grazie a una reazione fotochimica il funzionamento del nuovo marcatore laser non dipende da pigmenti o additivi per l’attivazione del laser né da campi di codifica trattati per questo scopo.
Etichette, più che semplici adesivi Le misure contro la contraffazione possono prevedere anche l’impiego di etichette di sicurezza con l’indicazione di prima apertura e funzionalità integrate aperte, nascoste e digitali d’anticontraffazione in grado di rivelare in modo irreversibile un tentativo di manomissione. I sigilli sotto vuoto, che lasciano tracce visibili alla prima rimozione dell’etichetta, sono ideali per gli imballaggi esterni. I vari contrassegni di sicurezza sono spesso abbinati o integrati con funzioni aggiuntive. Inoltre le etichette digitali con la tecnologia NFC e i sistemi track & trace garantiscono la completa tracciabilità di un farmaco. Le etichette sono una componente importante delle confezioni ad uso farmaceutico e non servono solo a proteggere dalla contraffazione. A seconda dell’applicazione su confezioni primarie come flaconi, blister, siringhe e fiale o su confezioni secondarie come scatole pieghevoli, le etichette
devono soddisfare un’ampia varietà di requisiti: riportare informazioni generali, garantire la protezione di prima apertura o poter essere parzialmente staccate per essere applicate sulle cartelle cliniche o sui certificati di vaccinazione. Si possono anche inserire notevoli quantità d’informazioni sulle etichette multipagina, che spesso sono una combinazione tra etichetta e foglietto illustrativo. E per i prodotti che vanno conservati in ambiente refrigerato servono etichette termoresistenti che garantiscano una buona leggibilità durante lo stoccaggio e il trasporto.
Automazione sempre più importante Essendo la sicurezza la massima priorità per i prodotti farmaceutici, anche i requisiti delle macchine confezionatrici devono essere elevati. Il produttore di macchine R.Weiss, ad esempio, utilizza sistemi di prelievo modulari in cui i robot Delta confezionano i prodotti alla massima velocità. L’azienda ha recentemente sviluppato per Siemens Healthineers un sistema intelligente chiavi in mano UniRob per il confezionamento di prodotti diagnostici che automatizza il processo di caricamento manuale delle scatole pieghevoli. Ora i multipack per confezioni di misure diverse vengono introdotti anche in inserti di cartone ecologici che sostituiscono la plastica utilizzata in precedenza. Un robot a sei assi aspira i fustellati dal magazzino, li distende e li inserisce nel nastro trasportatore, che può essere adattato in modo flessibile e completamente automatico agli specifici formati.
Multivac ha presentato un nuovo sistema di trasporto per il settore healthcare che garantisce il trasporto controllato e delicato delle siringhe pre-riempite in vetro o plastica alla macchina confezionatrice. Per questo le siringhe vengono separate in un processo a monte, quindi posizionate secondo un preciso orientamento su di un apposito supporto. Successivamente un robot le preleva dai supporti per disporle singolarmente o pre-raggruppate negli scomparti dell’imballo. Il controllo di completezza delle confezioni avviene mediante un sistema di visione di Multivac Marking&Inspection. Anche a elevati regimi produttivi il sistema verifica che i singoli prodotti siano posizionati correttamente negli appositi scomparti. In caso contrario la confezione corrispondente viene automaticamente espulsa.
Il riempimento di prodotti farmaceutici liquidi richiede un particolare know-how. A questo scopo Syntegon ha sviluppato la piattaforma modulare Versynta FFP (Flexible Filling Platform), una macchina configurabile su misura appositamente studiata per il riempimento asettico di piccoli lotti. Questa nuova soluzione di riempimento raggiunge una produttività fino a 3.600 fiale, siringhe o
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La stampante a getto d'inchiostro Linx 8900 di Bluhm identifica i contenitori in plastica
Grazie a una reazione fotochimica, il marcatore laser UV Domino U510 non dipende da pigmenti/additivi per l’attivazione del laser o da campi di codifica trattati per questo scopo.
cartucce all’ora con controllo simultaneo al 100 percento durante il processo. La piattaforma comprende diverse unità di manipolazione farmaceutica, ciascuna dotata di un robot a quattro assi che sposta i contenitori da una stazione all’altra senza contatto vetro-vetro, riducendo così la perdita di prodotto. Anche il fornitore di servizi completi Romaco ha messo a punto una nuova linea di riempimento per liquidi. Macofar E è una soluzione per il riempimento asettico di liquidi iniettabili in flaconcini. La tecnologia soddisfa tutti i requisiti delle linee guida GMP dell’UE per la produzione di medicinali sterili. Romaco punta anche su una produzione più sostenibile e sulla riduzione delle emissioni di CO2: ad esempio, una gestione innovativa dei processi può ridurre notevolmente i tempi di produzione e quindi risparmiare in modo mirato energia e materiali. Inoltre tutte le macchine del produttore sono disponibili in una versione a impatto climatico “zero” e sono dotate di dispositivo di controllo dell’energia per il reporting sulla sostenibilità.
Software user-friendly
Anche le soluzioni software di raccolta dati di tutta la filiera farmaceutica promettono maggiore sicurezza. Con la piattaforma software Pexcite di Uhlmann PacSysteme gli utenti possono registrare, raccogliere, visualizzare e analizzare informazioni da tutte le aree del processo di produzione e confezionamento e quindi svolgere diverse attività in base alle proprie esigenze: implementazione di specifiche track & trace lungo
l’intera catena dei processi, monitoraggio della produttività di macchine e processi, gestione degli strumenti digitali o controllo e gestione centralizzati di tutti i processi di produzione. La piattaforma può essere utilizzata su tutti i dispositivi digitali come dispositivi desktop, tablet e smartphone.
Cresce l’impegno verso la sostenibilità
L’industria farmaceutica è ancora riluttante ad utilizzare materiali riciclabili e riciclati. Tuttavia oggi i consumatori si aspettano un maggiore impegno verso la sostenibilità anche da questo settore. I produttori di imballaggi farmaceutici sono un passo avanti e hanno già sviluppato numerose soluzioni circolari per il riciclo degli imballaggi primari e secondari dei medicinali. L’anno scorso, ad esempio, ha avuto una notevole eco la presentazione di un blister in carta riciclabile e un tubetto barriera monomateriale riciclabile per uso farmaceutico ha ricevuto un premio per l’imballaggio. Recentemente è stato lanciato sul mercato un film tubolare realizzato con il polimero a base biologica PLA, un prodotto compostabile a livello industriale e utilizzabile come sistema barriera sterile per applicazioni di flow pack diagnostici.
Nell’ambito degli imballaggi primari, ossia le confezioni a diretto contatto con i medicinali, probabilmente servirà del tempo prima che i monomateriali riciclabili possano affermarsi. Per contro, gli esperti stanno già osservando una certa tendenza verso soluzioni circolari negli imballaggi secondari. Körber Pharma GmbH, ad esempio, ha messo a punto un imballaggio secondario in carta erba in alternativa all’imballaggio in carta e cartone riciclati e per questo ha ricevuto il Pharmapack Sustainability Initiative Award nel 2022. Nella produzione di carta erba metà della cellulosa viene sostituita da fibre d’erba e sono necessarie quantità notevolmente inferiori d’acqua ed energia. La disponibilità regionale quasi illimitata d’erba consente di abbreviare le vie di trasporto con un possibile risparmio di quasi il 95 percento delle emissioni di CO2. Körber Pharma ha già realizzato progetti di test e sviluppo per imballaggi secondari sicuri ottenuti con cartone erba in diverse aziende farmaceutiche, dimostrando che il nuovo materiale d’imballaggio costa quanto il cartone convenzionale, mentre il materiale offre lo stesso elevato livello di protezione del prodotto. |
Fonte: www.interpack.com
DOSSIER 14 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
Il collegamento in rete delle macchine offre vantaggi per l'efficienza e la sicurezza dei processi produttivi (copyright: Rotzinger).
IL PIÙ IMPORTANTE SALONE INTERNAZIONALE DEDICATO ALLA FILIERA PRODUTTIVA DELLA COSMETICA IN TUTTE LE SUE COMPONENTI: INGREDIENTS & RAW MATERIALS, PRIVATE LABEL & CONTRACT MANUFACTURING, MACHINERY, PACKAGING COSMOPROF.COM BOLOGNA QUARTIERE FIERISTICO 16 – 18 MARZO 2023 A NEW WORLD FOR BEAUTY BOLOGNA, HONG KONG, LAS VEGAS, MUMBAI, BANGKOK ORGANIZZATO DA BolognaFiere Cosmoprof S.p.a. Milano T +39 02 796 420 F +39 02 795 036 info@cosmoprof.it COMPANY OF IN COLLABORAZIONE CON CON IL SUPPORTO DI
L’industria italiana investe nella robotica
I robot industriali stanno ridisegnando il mondo della produzione. Sempre più intelligenti e potenti, sono una delle leve principali di Industria 4.0. La tecnologia robotica integrata può fornire ai produttori l’architettura semplificata e i dati necessari per operare con successo nel mercato globale.
Più flessibilità ed efficienza, ma anche meno sprechi e costi, che migliorano le performance operative e, quindi, la redditività aziendale. Sono questi i vantaggi che portano le applicazioni di robotica nel settore industriale, unitamente alla constatazione che la robotica si è ormai liberata dell’eccessiva rigidità e complessità che la incatenava e ora si apre anche alle PMI che riescono facilmente a integrarla nell’ambiente produttivo senza specifiche competenze in campo. Sono questi i temi trattati nel White Paper “Robot integrati nei sistemi automatici” del Gruppo Meccatronica di ANIE Automazione realizzato in collaborazione con SIRI.
La robotica in Italia
Dopo un 2020 negativo che ha accusato il colpo della pandemia, l’industria italiana della robotica ha raggiunto nel 2021 un nuovo record. La produzione italiana di robot è cresciuta del 6,6% rispetto al 2020, attestandosi a 2.220 unità. Il risultato positivo è stato determinato, esclusivamente, dall’incremento delle consegne sul mercato interno cresciute del 22,6% e attestatesi a 1.215 unità. Le vendite sui mercati esteri si sono invece contratte fermandosi a 1.005 nuove unità, pari al 7,9% in meno delle vendite effettuate nel 2020.
Particolarmente dinamica è risultata la domanda interna di robot che, dopo due anni consecutivi di calo (biennio 2019-2020), è tornata a crescere: il dato di consumo si è attestato a 11.672 nuove
unità, il 50% in più rispetto all’anno precedente, 28,7% in più rispetto al 2019. La vivacità del mercato domestico ha premiato gli acquisti dall’estero come dimostra il dato di import, risultato pari a 10.457 nuove unità installate (+54% rispetto al 2020). L’incremento del numero dei nuovi robot installati nel 2021 in Italia è risultato di quasi il 30% superiore al numero delle unità acquistate nel 2019. Se poi si considera il periodo 2008-2021, il numero di robot venduti è passato dalle 4.556 unità del 2008, alle 11.672 del 2021, per un incremento del 156%; il tasso medio annuo di incremento delle vendite è del 7,5%. I più venduti sono gli Articolati (9.268 unità), seguiti dagli Scara (1.362 unità) e dai robot Cartesiani (670 unità). Tutte le tipologie hanno fatto registrare crescite a doppia cifra sia sul 2020 sia sul 2019. Osservando le vendite in Italia, nel 2021, l’area di applicazione predominante è quella dei robot per manipolazione che con 8.377 unità rappresenta il 72% del totale, seguono la saldatura con una quota del 10,6%, e l’assiemaggio (9,8%).
La robotica collaborativa
Nel panorama dell’industria 4.0, i robot visti come collaboratori degli operatori umani, sono e saranno una delle leve principali. Tali soluzioni sono in grado di rendere più efficienti i sistemi di produzione aumentando la competitività tra le imprese che ne fanno uso. Soluzioni integrate ed automatiche, supportate dalla partecipazione dell’uomo nei processi che richiedono l’incontro tra sistemi automatici e manuali. In questo scenario, i robot diventano vere e proprie macchine collaborative in grado di scambiare informazioni con altre macchine e con gli esseri umani, riuscendo ad essere autonomi nei processi di configurazione delle traiettorie in base alle esigenze del flusso produttivo. Con la robotica collaborativa è nato un nuovo modo di pensare l’automazione, libera da condizionamenti strutturali, protocolli di programmazione complessi e costose misure di sicurezza. La robotica collaborativa trova applicazione in migliaia di impianti industriali diversi affrontando ogni tipo di condizione produttiva immaginabile. L’utilizzo sempre più ripetuto del connubio industria 4.0 e IoT porterà a un’ottimizzazione dei processi, all’aumento dell’efficienza, alla riduzione di inquinamento nel sistema di produzione e degli sprechi, apportando di conseguenza un taglio dei costi per le aziende, per non parlare anche dell’impatto ecologico di questo nuovo percorso verso un futuro più sostenibile. |
Focus
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Mitsubishi Electric intelligenza , integrazione e sicurezza
Mitsubishi Electric offre un portafoglio di prodotti completo per l’automazione industriale.
Tutti i prodotti Mitsubishi Electric sono in grado di dialogare fra di loro, aumentando le performance di comunicazione e facilitando l’integrazione nei sistemi.
Irobot di Mitsubishi Electric possono essere integrati con il PLC: infatti, i robot della famiglia FR sono disponibili sia in versione standalone che in una versione integrata con la piattaforma iQ-R, dando vita a una soluzione unica robot-PLC. Ciò offre diversi vantaggi, come l’abilitazione delle funzioni “cooperative control” e “collision avoidance”. La funzione cooperative control consente la manipolazione di uno stesso oggetto da parte di due robot che si muovono in completo sincronismo. La funzione collision avoidance permette ai robot (fino a 3 robot su unico rack) di eseguire il proprio ciclo evitando qualsiasi collisione tra i bracci robotici coinvolti nell’attività. Inoltre, la soluzione integrata robot-PLC permette di programmare un unico sistema con delle variabili globali, oltre alla possibilità di trasferire i dati in OPC UA o in MQTT direttamente al cloud tramite dei moduli dedicati del PLC.
Linea di automazione per un pastificio sardo Recentemente Mitsubishi Electric ha fornito il sistema di automazione per un impianto di packaging primario della linea produttiva di un importante pastificio sardo. L’azienda aveva la necessità di manipolare e impilare ravioli in vassoi singoli, in colonne di tre o quattro e separati fra loro da un sottile foglio di plastica. Bosso, system integrator romagnolo, ha realizzato una linea completa di automazione che integra le soluzioni di Mitsubishi Electric. Questo ha permesso di risolvere ogni criticità grazie al sistema completo ad alte performance gestito dalla piattaforma d’automazione iQ-R e costituito da servo-azionamenti MR-J5 e quattro robot SCARA compatti della famiglia RH-CRH, ideali
per applicazioni di precisione in spazi ridotti, che garantiscono la massima efficienza e precisione nelle operazioni di packaging.
Collaborazione sicura con l’operatore
Dal punto di vista della sicurezza, Mitsubishi Electric supera la dicotomia robot-cobot e propone un approccio collaborativo completo. La centralina di sicurezza MELFA Safe Plus, connessa direttamente al controller del robot, abilita funzioni che permettono di gestire la limitazione della velocità e degli spazi di movimentazione, grazie alle funzioni SLS e SLP.
La soluzione è dotata di I/O safety (8 ingressi e 4 uscite) per la connessione di dispositivi di sicurezza. È possibile configurare una logica di funzionamento tra ingressi e uscite, dando vita ad una soluzione ibrida che permette di avere performance industriali in assenza dell’operatore e garantire la sicurezza dell’area monitorata. Il nuovo cobot MELFA Assista è progettato per lavorare a fianco degli operatori in totale sicurezza, senza la necessità di barriere o laser scanner. Questo robot collaborativo (certificato dal TUV) ha una ripetibilità eccezionale di soli ± 0,03 mm con un payload nominale di 5 kg e uno sbraccio di 910 mm: tali caratteristiche, tipicamente industriali, migliorano le performance del robot in totale sicurezza.
Robot intelligenti
Una delle tendenze più significative nel campo della robotica è l’implementazione di sistemi avanzati che abilitano funzioni di manutenzione predittiva. L’opzione MELFA Smart Plus permette di verificare l’assorbimento degli assi del robot e di confrontarli con i modelli di degrado dei componenti soggetti ad usura, ricavando i programmi di manutenzione in base alle effettive condizioni operative.
Offre inoltre funzionalità di simulazione: ciò permette agli ingegneri di modificare il funzionamento del robot per prolungare il ciclo di vita. Inoltre, l’opzione MELFA Smart Plus prevede algoritmi di Intelligenza Artificiale applicati anche al sensore di forza. L’integrazione di tale strumento intelligente sul polso del robot garantisce l’ottimizzazione automatica dei parametri di forza e velocità richiesti dall’applicazione, determinando un risparmio del 60% sui tempi di set-up della macchina. |
17 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023 roboticA
gripper e ventose firmate gimatic
energetico, è privo di parti in movimento e non necessita di manutenzione. Queste soluzioni sono disponibili sia nella versione dotata di schiuma che nella versione con ventose in poliuretano VG.IS.
surgelati. Sono realizzate in silicone, con il labbro ad elevata elasticità, utile per le situazioni in cui è richiesta una maggiore forza di sollevamento.
Gimatic
è una azienda di primo piano presente sul mercato dell’automazione industriale da oltre 35 anni. La gamma relativa alla divisione del vuoto si compone di circa 1500 articoli sviluppati ponendo la massima attenzione all’efficienza energetica, all’affidabilità ed alla facilità d’uso da parte del cliente. VACUUM FOAM GRIPPER FGS-120 è la nuova soluzione modulare e versatile per la manipolazione di prodotti differenti. Questo sistema di presa è perfetto per diversi settori e materiali ed è ideale per movimentare scatole di cartone, pannelli in legno, lattine, barattoli e tanti altri prodotti con forme e geometrie diverse. Le Foam Gripper sono disponibili nella versione con valvole autoescludenti integrate e con fori calibrati, entrambe dotate di generatore di vuoto integrato. Il generatore di vuoto integrato ha un’elevata portata aspirata, ma un basso consumo
Tra le ultime novità proposte sul mercato da Gimatic troviamo le famiglie di ventose VG.BC (4.5 soffietti) e VG.SBC (2.5 soffietti), progettate per soddisfare in particolare le esigenze di manipolazione delle aziende che operano nei settori packaging, food e pharma, più in particolare per la presa di sacchetti anche contenenti prodotti fragili, liquidi e
robot stäubli per l’industria farmaceutica
L’utilizzodella robotica può portare numerosi vantaggi in differenti aspetti vitali per la produzione farmaceutica e medicale. Oltre al rispetto delle normative e dei requisiti di certificazione del settore, Stäubli attribuisce a fattori come l’affidabilità e la flessibilità dei processi un ruolo decisivo per lo sviluppo dell’automazione in ambito farmaceuticomedicale. In particolare, i robot Stäubli sono stati sviluppati con la massima attenzione per gli ambienti asettici, con un GMP di grado A e clean-room. Tutte le soluzioni robotiche sono dotate degli accorgimenti necessari per operare in ambienti a contaminazione controllata. “L’imminente arrivo della nuova versione del GMP – vol.4 – ANNEX 1, la normativa di riferimento per la produzione di farmaci sterili, potrebbe dare all’industria la spinta necessaria per aumentare l’adozione della robotica come tecnologia chiave per ottenere produzioni con minimo rischio di contaminazione, tanto che l’uso della robotica nel settore
life science potrebbe raggiungere il picco di utilizzo nei prossimi 3-5 anni” afferma Andrea Tanzini, Head of Pharma Stäubli Robotics Italia. “La sfida di oggi è la produzione di un design igienico, con un grado di pulizia estremo per i requisiti più stringenti caratterizzanti gli ambienti più sfidanti come Isolatori e Restricted Access Barrier Systems. La sfida di domani sarà caratterizzata dall’uso di sistemi autonomi come AGV e AMR per la logistica: sia in zone non classificate, sia in clean-room per la produzione sterile di farmaci e dispositivi medici”, conclude Tanzini. La profonda rivoluzione che sta coinvolgendo la produzione dei farmaci e dei dispositivi medici sta portando le realtà produttive ad essere dei veri e propri ecosistemi di macchine; dei luoghi in cui la robotica permette di realizzare le manipolazioni più disparate: che siano di fiale, di lenti a contatto, di siringhe o di valvole cardiache, riducendo pressoché a zero il rischio di
La progettazione di queste famiglie di ventose si è concentrata sul comportamento dinamico e pertanto gli spessori del corpo ventosa, del labbro ed il design dei soffietti conferiscono elevate capacità di tenuta, rendendo queste soluzioni particolarmente idonee anche in applicazioni veloci e consentendo così incrementi di produttività e ridotti fermi macchina.
contaminazione, grazie a gradi ISO sfidanti e a cicli di cleaning e decontaminazione validati, efficienti e automatici e con il valore aggiunto di permettere una tracciabilità minuziosa e puntuale di ogni movimentazione effettuata.
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Focus
Immagine courtesy di Steriline (Italy), produttore italiano di linee per l’industria farmaceutica
La tecnologia di Siemens al servizio
del packaging
La robotica è ormai da considerare un elemento meccatronico, integrato nelle macchine da imballaggio e confezionamento. Siemens offre una serie di soluzioni scalabili in ambito controllo e interfacciamento che permettono di rispettare le richieste di flessibilità e sicurezza.
Èormai da parecchio tempo che i produttori finali di beni di consumo richiedono ai costruttori di macchine da imballaggio e confezionamento un incremento della flessibilità degli impianti, mantenendo standard di sicurezza elevati. L’evoluzione tecnologica integrata nel paradigma Industry 4.0 e l’accelerazione delle dinamiche imposte dal contesto pandemico, hanno fatto crescere l’interesse e l’utilizzo dei sistemi di robotica all’interno delle macchine di imballaggio.
Dalla progettazione al fine linea
Per rendere efficiente il processo di integrazione delle cinematiche nel progetto di macchina, Siemens ha optato per l’utilizzo di un editor grafico integrato in TIA Portal, che possa accompagnare il progettista alla configurazione della parte meccanica. Per ciò che riguarda la stesura del software è possibile affiancare alle funzionalità presenti nella Packaging Toolbox, dove tra i più apprezzati troviamo OMAC, intelligent infeed e intelligent belt, la libreria S7-1500 Motion Control KinPlus, che dalla V18 di TIA Portal permette di configurare cinematiche 5D/6D, come può essere un delta 3D più i due assi di orientamento.
La programmazione avviene nella maniera più familiare possibile; attraverso l’utilizzo dello standard PLCopen, le funzioni di controllo per le cinematiche sono un perfetto esempio di scalabilità delle applicazioni. In ultimo, continuando ad includere i vantaggi di una soluzione di Motion Control integrata che possa soddisfare la richiesta di sicurezza per il personale che utilizza le macchine, la libreria Simatic Safe Kinematic, certificata SIL3 PLe, permette di definire spostamenti a velocità sicura dei singoli punti della cinematica, di definire delle zona di lavoro, delle zone di intersezione e delle zone proibite per la cinematica, in modo tale da non essere costretti ad interrompere la produzione in caso di apertura porte per semplici attività di manutenzione. La completa sinergia tra assi tradizionali e robot che si trova in TIA Portal permette al progettista di trovare un ambiente unico per sviluppare le funzionalità di macchina. Un esempio applicativo di successo è il Conveyor Tracking, la cui funzionalità di presa e deposito del prodotto in movimento, incrementano le performance di macchina andando evidentemente ad incidere sulle quantità in uscita, che dovranno essere poi pallettizzate.
Spostandoci quindi in questa parte di impianto, cioè nel fine linea, troviamo un utilizzo consistente di robot di diversi fornitori. In questo ambito, spesso il costruttore si vede costretto a adattare il proprio software in maniera dipendente dal robot inserito nella specifica di impianto. Siemens crede fortemente nella standardizzazione del software e ha risposto a questa esigenza di adattabilità attraverso lo sviluppo della Simatic Robot Library. Questa libreria utilizza prima di tutto un’interfaccia di comunicazione standardizzata per il comando dei robot definita dal consorzio Profinet. La Simatic Robot Library permette di ridurre il grado di complessità nella progettazione dell’applicazione, di utilizzare le competenze di automazione e del linguaggio IEC, ancora una volta con l’intento di armonizzare completamente il progetto di macchina in un unico ambiente. Questo approccio offre un risparmio tangibile di costi e di tempo, dato che le diverse isole di pallettizzazione possono essere gestite senza competenze specifiche nella programmazione robotica di ogni fornitore. Non ultimo c’è il tema della simulazione, grazie alla quale è possibile validare il software della macchina e ottimizzarne le funzionalità nel suo complesso.|
roboticA
Machine-Centric Robotics la soluzione integrata di b&r
B&R è accanto ai programmatori e ai clienti per rendere l’integrazione dei prodotti semplice senza rinunciare alle performance, non soltanto per i classici componenti come plc e i/o, ma anche per la robotica e gli handling.
La fusione di robotica e controllo della macchina in un’unica architettura di rete, grazie alla MachineCentric Robotics, permette di raggiungere anche nel settore del confezionamento performance elevate, oltre che l’ottimizzazione del ROI; questo consente di programmare, in tempo reale, sia robot custom con cinematiche varie, sia tutta la gamma di robot Codian, integrandoli perfettamente nella macchina, dal punto di vista hardware e software. Non è da meno poi anche il vantaggio di avere Automation Studio come unico ambiente di progettazione, simulazione e diagnostica. Questo vuol dire che la programmazione di un robot avviene come quella di un qualsiasi altro componente di automazione, in particolare, con i robot Codian, B&R offre numerose funzioni pre-compilate che semplificano la creazione delle applicazioni robotiche. Il sistema di controllo della robotica è parte integrante dell’applicazione di controllo della macchina. Con i robot Codian ci sono delle cinematiche pronte all’uso selezionabili tramite un wizard con cui si può scegliere il robot che ha una sua meccanica pre-configurata insieme ad altri parametri. È possibile controllare anche i robot di terze parti attraverso delle cinematiche generiche che possono essere di diverse tipologie
quali antropomorfo, SCARA, delta, CNC e tanti altri. Per lavorare in modo più veloce e smart sia a livello di programmazione sia di sviluppo, integrando anche tutte le funzionalità safety, la Machine-Centric Robotics di B&R è una valida alleata. È integrabile anche con i componenti software pronti all’uso di mapp Technology; quindi, gli sviluppatori possono definire e configurare rapidamente l’applicazione della macchina, compresi l’integrazione dei robot, senza alcuna necessità di conoscere linguaggi specifici per la robotica. Inoltre, grazie a mappView, con un’interfaccia grafica user-friendly e personalizzabile pronta in poco tempo anche gli operatori potranno usare il robot e monitorarne le performance. Con mappView, gli ingegneri dell’automazione hanno tutti gli strumenti necessari per creare interfacce macchina potenti, intuitive e pronte per il web. MappView è costruito sugli standard web globalmente accettati HTML5, CSS3 e JavaScript. A differenza delle piattaforme proprietarie, questi standard vengono aggiornati continuamente e rimangono utilizzabili per decenni - garantendo il massimo ritorno sull’investimento. Grazie ad una serie di widget precompilati è possibile creare delle visualizzazioni accattivanti in pochissimo tempo e poi, a seconda delle necessità, si può scegliere di continuare a lavorare con un template già pronto oppure sviluppare parte di widget. Anche in questo caso, la parola d’ordine è integrazione, il tool di sviluppo resta sempre Automation Studio come per la Machine-Centric Robotics. Con mappView si possono creare architetture di interfaccia multi-client/user, in quanto usualmente vari utenti hanno bisogno di accedere a contenuti diversi. Il tool consente di implementare viste basate sui ruoli senza doverli programmare nell’applicazione della macchina. Questi schermi personalizzati possono anche essere visualizzati su dispositivi diversi contemporaneamente. Anche la gestione dei dati è condotta in modo eccellente ed è completamente basata su OPC UA. Ciò consente di integrare facilmente le fonti di dati di altri fornitori nell’applicazione HMI. Questi dati possono essere visualizzati localmente su un PC pannello o in remoto su qualsiasi dispositivo con un browser web standard. Concludendo, tra i vantaggi collegati a uno sviluppo più strutturato e veloce della soluzione integrata tra macchina e robot, ci sono anche la riduzione del time-to-market e della complessità ingegneristica e l’ottimizzazione delle prestazioni e della produttività con un’architettura di automazione più semplice. In tempi ridotti, quindi, è possibile arrivare a risultati oltre ogni previsione. |
Focus 20 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
i nuovi gripper k enos® di p iab
Inqualità di azienda di riferimento a livello globale nella tecnologia del vuoto, Piab offre un’ampia gamma di prodotti per vari settori e applicazioni, dalle pompe alle ventose, a EOAT completi fino a soluzioni personalizzate. Gli esperti Piab
sono in grado di supportare i clienti per la giusta scelta dello strumento di presa da utilizzare per ogni tipo di esigenza, agendo come partner affidabile fin dal primo contatto e successivamente all’acquisto. A fine maggio 2022 Piab ha acquisito Joulin, realtà francese attiva a livello
Ilnuovo rapporto World Robotics mostra che le installazioni di robot in Italia sono aumentate del 65% raggiungendo le 14.083 unità nel 2021, l’anno di maggior successo nella storia del Paese. L’Italia è il secondo mercato di robot più ampio in Europa dopo la Germania.
La maggior parte delle installazioni nel 2021 erano nel settore dei metalli e dei macchinari: 2968 unità (+44%), pari al 21% del totale delle installazioni. Negli ultimi anni le installazioni in questo settore sono notevolmente aumentate. Le installazioni nel settore dei prodotti metallici sono aumentate del 27% per arrivare a 1580 unità. Il segmento dei macchinari industriali ha registrato un tasso di crescita dell’82%, pari a 1265 unità.
Nel 2021 la domanda del settore automobilistico è diminuita del 4%, 1146 unità. I produttori di automobili hanno installato 320 robot (-26%). I fornitori di parti per l’automotive tagliano le loro installazioni del 13% per arrivare a 669
mondiale nel settore delle soluzioni di presa a vuoto. Così Piab rafforza la propria posizione di azienda di riferimento a livello globale e compie un passo significativo nell’industria del legno grezzo grazie ai 60 anni di esperienza di Joulin. Per le applicazioni gravose e dell’industria del legno, le soluzioni costituite da grandi gripper e carroponti continueranno ad essere commercializzate con il marchio Joulin. Gli esperti del settore proseguiranno a progettare e costruire soluzioni in grado di soddisfare le esigenze dei clienti e a fornire il loro servizio di assistenza. Allo stesso tempo, tre gamme di gripper in spugna sviluppate da Joulin– MiniGrip, FlexiGrip e Safe&Light–vengono integrate nel marchio Kenos®, completando il portafoglio Piab esistente e rafforzando le capacità di supporto ai diversi bisogni dei clienti. Kenos® MiniGrip (KMG) è indicato per i settori FMCG, food & beverage e automotive. Si tratta di un gripper che può essere adattato ad applicazioni con spazi ristretti disponibili su EOAT (End-of-Arm Tool). La sua superficie in spugna offre la versatilità necessaria per prelevare una varietà di oggetti diversi senza alcuna regolazione. In caso di altezze
unità. Il settore food and beverage è diventato un importante cliente dei robot industriali in Italia negli ultimi anni. Le installazioni annuali hanno superato per la prima volta le 1000 unità nel 2019 e ha raggiunto un nuovo livello di picco di 1199 unità (+18%) nel 2021. La quota di questo settore era il 9% dei robot installati in Italia.
Le installazioni di robot nel settore della plastica e dei prodotti chimici hanno rappresentato il 7% del totale delle installazioni, ovvero 960 unità (+28%).
Il regime di credito d’imposta è attualmente fissato fino al 2025 e il Recovery Fund dell’UE fornisce un
di strato non uniformi, KMG può essere dotato di compensatori di livello senza dover modificare il dispositivo di montaggio. Kenos® FlexiGrip (KFG) è indicato per i settori food & beverage, automotive ed edile. È un gripper a vuoto che può essere utilizzato come gripper singolo su robot e cobot, oppure combinato in EOAT per l’uso con robot industriali. Grazie alla sua superficie in spugna, offre la flessibilità necessaria per prelevare una varietà di prodotti diversi senza alcuna regolazione. Il suo design modulare fornisce la versatilità necessaria per una configurazione rapida e semplice in caso di cambio di prodotto e per una semplice integrazione nelle attrezzature esistenti. Kenos® Safe&Light (KSL) è ideale per applicazioni quali packaging, stoccaggio e fine linea. Grazie allo speciale design della struttura in fibra di carbonio che sostiene un corpo in spugna, è estremamente leggero e consente di sfruttare al massimo il carico utile del robot o del cobot. È una soluzione robusta e semplice per un’ampia gamma di applicazioni , in particolare per pallettizzazione in ambienti difficili e polverosi.
sostegno supplementare agli investimenti. A causa della scarsità globale di fattori di input, in particolare componenti elettronici, la forte acquisizione di ordini del 2021 ha portato un arretrato ordini che dovrebbe essere azzerato nel 2023.
21 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023 roboticA
Annual installation of industrial robot - Italy 1,000 units Source:World Robotics 2022 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 5 4 5 6 7 6 8 10 11 9 14
“m assimo storico” per le installazioni di robot in italia
A ziende & S trategie
Le strategie di Aliplast per una plastica più green
Nell’arco di quarant’anni dalla sua fondazione, Aliplast, parte del Gruppo Hera, è riuscita a integrare all’attività di raccolta di rifiuti plastici la rigenerazione prima e la produzione di manufatti e imballaggi in plastica riciclata poi. A Ecomondo, abbiamo incontrato Carlo Andreoli, amministratore delegato di Aliplast, che ci ha raccontato le strategie dell’azienda e le prospettive di questo mercato in continua crescita.
➣ Il packaging è un elemento chiave per molti settori, specialmente per il food & beverage.Quali sono le strategie future di Aliplast nel mondo degli imballaggi riciclati?
Nell’era post-covid, complice anche la carenza di materiali vergini, molte aziende che prima si dichiaravano scettiche hanno iniziato a utilizzare i materiali riciclati, anche di qualità. In questo nuovo scenario, la strategia di Aliplast consiste nel sedersi al tavolo con i converter e i brand owner per sviluppare insieme materiali riciclati con caratteristiche di cristallinità e colori adeguati per andare
a ricoprire ruoli che ancora oggi sono appannaggio della plastica vergine. Una primabase di polimeri “standard” è già stata sviluppata. Sicuramente, non si può ignorare il problema della disponibilità del materiale riciclato, che proviene dal rifiuto dopo aver attraversato un processo delicato che parte a monte della filiera. È fondamentale riuscire a riciclare sempre più rifiuti per poter produrre unbuon materiale per l’imballaggio. Inoltre, bisogna instaurare un dialogo costruttivo e conoscere a fondo i mercati di sbocco del materiale riciclato, con le loro norme e regole, specialmente nei settori food & beverage e farmaceutico. Secondo Aliplast, oggi è possibile parlare di nuove applicazioni. Di recente è stato pubblicato il nuovo regolamento che rivede la questione dei materiali riciclati a contatto con alimenti. Nonostante sia un percorso lungo, almeno si è aperta una strada. In questo periodo, il domani spaventa un po’: per questo motivo è importante sviluppare, insieme alla filiera, strategie e progetti che portino nelfuturo. Il settore sta convergendo sempre più verso protocolli condivisi, che aiuteranno il mercato a sviluppare soluzioni concretamente più sostenibili.
➣ Quali sono i settori in maggiore crescita per Aliplast? Come stanno evolvendo?
Tutto il mondo del fast moving goods–food&beverage, personal care e cosmetica – ha ancora grandi spazi di crescita in termini di riciclabilità degli imballaggi con obiettivi da perseguire di anno in anno. Questo ci spinge a produrre materiali riciclati di qualità sempre superiore per realizzare applicazioni migliori. Il materiale riciclato deriva principalmente dagli imballaggi, più gli imballag-
gi sono di qualità migliori saranno le caratteristiche del materiale riciclato. C’è una domanda enorme di plastiche riciclate rispetto all’offerta. I coloranti e gli additivi impiegati nella produzione degli imballaggi non devono influire sul processo di riciclo.
Prima la plastica riciclata era impiegata solo per applicazioni di bassa qualità, oggi invece l’R-PET viene utilizzato anche da brand forti quali Coca Cola o importanti marchi della cosmetica. La prossima macrofase consisterà nel mettersi intorno al tavolo per creare imballaggi nuovi con plastiche un po’ diverse, di fascia media, per poter soddisfare le esigenze di tutti i prodotti.
➣ Ci spiega il concept dello stand del Gruppo Hera a Ecomondo 2022? In assoluta continuità con l’impegno aziendale sul fronte dell’economia circolare e della tutela dellerisorse, il tema dello stand di Aliplast, insieme al Gruppo Hera, a Ecomondo 2022 è stato “Design & Urban Design”, con 60 nuove opere di SCART, il progetto artistico del Gruppo Hera che trasforma i rifiuti in opere d'arte, esposte in anteprima assoluta: componenti d’arredo di tutti i generi e forme (sedie, divanetti, tavolini, ecc.) creati utilizzando materiali di recupero provenienti da impianti di trattamento e selezione della multiutility. Alla loro realizzazione hanno collaborato alcuni creativi della Community Scart Artist, gli studenti e docenti delle Accademie di Belle Arti di Firenze, Bologna, Ravenna, Rimini e Milano Brera e dell’Accademia di Design di San Marino. Ma la parte più scenografica è costituita dalla barriera a forma di onda, un’installazione con un caleidoscopio spettacolare di colori, realizzata con circa 3000 metri di filamenti in plastica assemblati conmaestria dai ragazzi del Design Lab di San Patrignano. |
22 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
Carlo Andreoli, amministratore delegato di Aliplast
Marchesini Group acquisisce rejves machinery
Marchesini Group acquisisce l’azienda mantovana Rejves Machinery, con la quale condivide importanti valori quali la produzione Made in Italy e la vocazione all’internazionalità. Con questa operazione la multinazionale di Pianoro rafforza ulteriormente la divisione cosmetica e punta al superamento del mezzo miliardo di fatturato nel 2023.
Il 2022 si chiude con una nuova acquisizione da parte di Marchesini Group. Si tratta di Rejves Machinery Srl, azienda di Marmirolo (Mantova) specializzata nella costruzione di macchine riempitrici e tappatrici per il packaging di prodotti cosmetici, farmaceutici, chimici e alimentari. A seguito dell’operazione, Rejves Machinery entra a far parte dell’organico della multinazionale di Pianoro (Bologna), uno dei principali produttori mondiali di tecnologie per il confezionamento di farmaci, vaccini e prodotti legati al mondo della cosmesi. Nata nel 2002, Rejves Machinery è il frutto di una classica storia di buona imprenditoria italiana. L’attuale patron, il mantovano Renzo Vesentini, decise di fondarla dopo 30 anni trascorsi nel settore, mettendo a frutto esperienza, logiche di problem solving e una forte attitudine all’innovazione. Le prime macchine proposte al mercato furono delle tappatrici, vendute a clienti con contenute capacità produttive. Con il tempo, la crescita del marchio e lo sviluppo di diverse soluzioni brevettate hanno permesso l’installazione in tutto il mondo di macchinari per il riempimento liquidi e tappatura, sia presso
aziende familiari che negli stabilimenti delle più importanti multinazionali del settore dell’home e personal care.
I plus di Rejves Machinery
Rejves Machinery possiede oggi tutte le caratteristiche che contraddistinguono lo spirito di Marchesini Group e delle decine di aziende che in quasi 50 anni di attività hanno contribuito a estendere i confini della holding bolognese: produzione esclusivamente italiana; fortissimo ascendente internazionale, che si traduce in esportazioni che superano il 90% del fatturato; straordinarietà dell’approccio costruttivo, mirato a rendere concreti progetti unici e complessi; infine, forte considerazione del capitale umano e legame con il territorio, fondamentale ausilio allo svolgimento dell’attività d’impresa.
“Siamo piccoli ma speciali, forse è per questo che un colosso come Marchesini Group ha deciso di investire su di noi”, ha dichiarato Renzo Vesentini, fondatore dell’azienda mantovana.
“Ora che siamo parte di un grande gruppo alcune logiche commerciali cambieranno, ma sono certo che con-
serveremo il nostro segno più autentico: realizzare soluzioni all’avanguardia, che si tratti di un macchinario per chiudere flaconi con tappi speciali o di una tecnologia adatta al riempimento di liquidi di qualsivoglia complessità”.
La crescita della divisione cosmetica
Pietro Cassani, amministratore delegato di Marchesini Group, ha aggiunto: “L’anno prossimo supereremo il tetto del mezzo miliardo di fatturato: l’acquisizione della maggioranza di Rejves Machinery ci aiuterà a diversificare ancora di più il nostro già vasto portafoglio clienti e a guadagnare nuovi obiettivi di crescita. Crescita che passerà anche attraverso una ricerca sulla piazza mantovana di nuove risorse da inserire subito in azienda, perlopiù tecnici e ingegneri, che si aggiungeranno agli attuali 20 collaboratori”. L’acquisizione rappresenta un ulteriore rinforzo per la divisione cosmetica di Marchesini Group. Nata di recente come business ausiliario rispetto a quello core delle tecnologie per il packaging di prodotti farmaceutici, la Beauty Division ha accorpato negli ultimi due anni alcuni marchi storici del Made in Italy meccanico come Dumek e V2 engineering (Bologna), Axomatic (Milano) e Cosmatic (Monza e Brianza). L’operazione Rejves fungerà – dunque – da ulteriore rampa di lancio per lo sviluppo in house di tecnologie di confezionamento di prodotti cosmetici. |
23 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
Aziende&Strategie
IMA Ilapak e Maison Le Goff
premiate agli oscars de l’emballage
A ziende & S trategie 2022
Anche quest’anno, IMA Ilapak e Maison Le Goff vincono gli Oscars de l’Emballage grazie alla macchina DELTA. Insieme, le due aziende portano sul mercato un packaging per biscotti dolci e salati realizzato per il 75% in carta, riducendo l’uso di plastica di 1500 tonnellate.
In occasione degli Oscars de l’Emballage 2022, IMA Ilapak ha collaborato con Maison Le Goff, produttore di cookies biologici e di biscotti salati, dopo aver già vinto il contest nel 2021 grazie alla sua confezionatrice verticale VEGATRONIC, dotata di una particolare configurazione dedicata all’utilizzo di film a base di carta.
IMA Ilapak e Maison Le Goff hanno così ottenuto l’Oscar de l’Emballage 2022
IMA
nella categoria “Produzione – Meccanizzazione – Packaging primario” grazie all’insacchettatrice orizzontale DELTA dotata della particolare impostazione che permette di lavorare la carta.
La collaborazione tra IMA Ilapak e Maison Le Goff ha un forte impatto sul reparto biscotti dei supermercati francesi perché permetterà di ridurre la quantità di plastica usata per confezionare biscotti di 1500 tonnellate. Inoltre,
costituisce un ulteriore avanzamento nel contesto della transizione ecologica promossa dalla legge francese AGEC (Loi Anti-gaspillage pour une économie circulaire).
La collaborazione è caratterizzata da due innovazioni principali:
- IMA Ilapak ha sviluppato una specifica configurazione sulla gamma di confezionatrici orizzontali DELTA caratterizzata dalla testa di saldatura di tipo Long
Da destra a sinistra: Grégoire Duvot, direttore generale Ilapak France; Marie-Laure Jarry, direttrice generale Maison Le Goff; Jean-Marc Doré, presidente di Groupement des Equipementiers du Process et du Packaging
Il ApAk And MAIson le Goff won the french pAck AGInG AwArd 2022
IMA Ilapak and Maison Le Goff won the French Packaging Award 2022 in the category
“Production – Mechanization –Primary packaging” thanks to the horizontal flow wrap machine DELTA, equipped with a configuration for paper materials.
This collaboration has a strong impact on biscuits’ areas of French supermarkets, as it will allow to minimise the quantity of plastic used to pack biscuits, reducing
it by 1500 tons. It is characterised by two main innovations:
- IMA Ilapak developed a specific configuration as for the DELTA range of horizontal flow wrapping machines, equipped with Long Dwell sealing technology. As a result of this set up, the machine can manage sustainable and recyclable materials as such paper-based films, which are all analyzed, tested, and validated by IMA Open Lab. Thanks also to its patented folding box designed to handle sustainable ma-
terials, IMA Ilapak progresses year after year to approach the speeds achieved by non-recyclable films, unfortunately still used too often.
- Maison Le Goff decided to replace plastic bags and trays for its cookies and salty biscuits with a new packaging, which is 75% made of paper, as well as with paper trays ready to be served: everything can then be recycled as paper. Despite these new sustainable bags, biscuits maintain the same shelflife obtained with plastic ones.
Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
English TEXT
Dwell. Grazie a determinati accorgimenti tecnici, la macchina può gestire una varietà di materiali sostenibili e riciclabili come i film a base di carta; tutti analizzati, testati e validati da IMA Open Lab. Grazie anche al convogliatore progettato e brevettato per gestire film di nuova generazione, IMA Ilapak progredisce anno dopo anno con lo scopo di avvicinare sempre più le velocità raggiunte dalle pellicole non riciclabili, purtroppo usate ancora con troppa frequenza.
- Maison Le Goff, invece, ha deciso di sostituire i sacchetti e le vaschette di plastica dei suoi cookies e biscotti salati con un nuovo packaging composto per il 75% da carta e con vaschette in cartone già pronte per essere servite: in Francia, il tutto può essere poi riciclato nella raccolta della carta. Nonostante questi nuovi sacchetti più sostenibili, i biscotti mantengono una durata di conservazione identica a quella che si ottiene con i sacchetti in plastica.
Grégoire Duvot, Direttore Generale di IMA
Ilapak France, dichiara: “Questo Oscar de l’Emballage 2022 rappresenta un riconoscimento non solo per gli sforzi di tutto il nostro personale che si occupa dello sviluppo tecnico, ma anche per tutti i team che si impegnano ad accompagnare al meglio i nostri clienti nel loro percorso di transizione ecologica”.
Marie-Laure Jarry, Di-
rettrice Generale di Maison Le Goff, sottolinea che “Maison Le Goff e IMA sono state premiate per questa innovazione tecnica e per il nuovo packaging sviluppato, che ha permesso di por -
tare in anteprima nel reparto dei biscotti dolci e salati un packaging più virtuoso, caratterizzato da un sigillo perfetto per la sicurezza alimentare dei nostri prodotti”. |
25 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
ziende&
A
StrAtegie
A ziende & S trategie
“Made in Cama” sinonimo di qualità e innovazione
Con una presenza capillare in tutto il mondo, il portfolio di prodotti e servizi di Cama Group continua a espandersi con tecnologie sempre più all’avanguardia. Ad
All4Pack Emballage Paris 2022 abbiamo incontrato Pierre Therville, sales manager di Cama France, che ci ha offerto uno spaccato sul mercato francese e sull’evoluzione tecnologica del gruppo.
➣ Qual è il ruolo della Francia nell’ecosistema di Cama Group?
Fin dalla fondazione di Cama, oltre 40 anni fa, la Francia ha svolto un ruolo importante in termini di sviluppo di nuovi business. Importanti sono le applicazioni in ambito dolciario, cioccolato, gelato e pet food. Il background di Cama Group in Francia è stato molto importante per la sua espansione a livello globale. Cama ha un approccio molto specifico in termini di progettazione delle proprie soluzioni. In Francia stiamo lavorando su tutte le tipologie di applicazioni per il food e il non food. Di recente
abbiamo lanciato un nuovo dipartimento per le linee di assemblaggio: oggi, infatti, siamo in grado di assemblare il prodotto prima di passare alla fase del packaging.
➣ Quali sono i punti di forza di Cama Group?
La forza di Cama Group sta nel suo portfolio di macchine e, soprattutto, in quello di soluzioni. Abbiamo una vasta gamma di moduli che ci permette di progettare linee specifiche, a seconda delle richieste dei clienti. Cama Group non vende prototipi: offriamo soluzioni tailor-made progettate grazie alla nostra profonda esperienza. Cama System Engineering è il dipartimento dedicato alle soluzioni personalizzate.
➣ Quali sono le principali richieste dell’industria alimentare?
I nostri clienti del settore food non investono in soluzioni dedicate a un
solo prodotto, ma scelgono linee multi-purpose, flessibili, modulabili e scalabili. Inoltre, il tema della sostenibilità è fondamentale. In questo ambito, siamo orgogliosi di lavorare con carta e cartone, con cui sostituiamo la plastica assecondando le richieste di molti clienti. Non solo, alcuni fornitori di materie prime ci chiedono di lavorare insieme per sviluppare packaging sostenibili adatti al mondo food, ad esempio vassoi in carta con performance equiparabili a quelle della plastica. È una bella sfida perché questi due materiali non hanno le stesse specifiche in termini umidità, shelf life e non solo.
➣ Quali sono le caratteristiche della linea pick and place in mostra a All4Pack Emballage Paris 2022 e quali sono i suoi vantaggi?
Cama Group ha sviluppato la divisione robotica oltre 30 anni fa, quindi abbiamo acquisito una buona conoscenza della tecnologia. La nostra divisione interna sviluppa sia il software sia l’hardware. Dall’installazione della prima macchina pick and place nel 1990 per il settore caseario, abbiamo continuato a realizzare soluzioni robotizzate sempre più all’avanguardia,
26 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
Pierre Therville, sales manager di Cama France |
Aziende&StrAtegie
con un design che rispetta tutti gli standard igienici.
In fiera abbiamo portato una linea robotizzata e completamente integrata, con ingombro molto ridotto, dotata di 12 robot Triaflex che prelevano il prodotto e lo posizionano nella vaschetta.
Questa soluzione si adatta alle necessità di settori di produzione come il dolciario, il bakery e una varietà di altre industrie. I 12 robot lavorano in co-flow e sono in grado di confezionare circa 1.000 prodotti al minuto. Sono dotati di un sistema anticollisione che consente ai robot di lavorare in uno spazio ridotto senza interferire con le reciproche funzioni. Infine, questa soluzione è caratterizzata da due linee di carico e di uscita che permettono di utilizzare la macchina in varie configurazioni.
➣ Quali sono le principali caratteristiche di questa macchina in termini di Industry 4.0?
La macchina offre un pacchetto Industry 4.0, che comprende Digital Twin e Realtà Aumentata. È un sistema userfriendly e personalizzato. L’accesso da remoto agevola con un semplice click le operazioni di training e manutenzione. Tutti i nostri sforzi nell’investire in questa direzione, iniziati 5 anni fa, si stanno traducendo in buoni risultati di vendite. Oggi siamo in grado di offrire, insieme alla macchina, un pacchetto completo di
strumenti 4.0 che completano il nostro servizio e la nostra tecnologia. Lo scorso anno abbiamo venduto più di 15 licenze per l’assistenza alla macchina. Solo alcuni anni fa i clienti avevano
bisogno di essere informati sul significato del concetto Industry 4.0, oggi invece sono pronti a investire e noi stiamo raccogliendo il loro feedback positivo. |
27 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
A ziende & S trategie
Caffè Trucillo nuove tecnologie 4.0
Si completa il disegno industriale voluto nel 2014 dall’AD Matteo Trucillo e iniziato nel 2016 con il trasferimento nella nuova sede alle porte di Salerno per consegnare alla terza generazione una torrefazione modello.
Una linea di trasporto del caffè in grani e del caffè macinato che per movimentare il prodotto utilizza il vuoto e l’azoto, anziché l’aria, assicurando ad ogni ciclo l’autopulizia. Un macinatore di ultima generazione in grado di regolare la macinatura in base alle curve granulometriche per tre tipologie di estrazione del caffè (espresso, moka e filtro). Un impianto per la produzione di caffè macinato fresco in barattolo. Una batteria di silos per favorire le operazioni di degasaggio in tempi brevi a monte di un impianto per il confezionamento del caffè macinato sottovuoto. Con l’installazione di queste nuove tecnologie italiane, che rappresentano la massima innovazione dei processi attualmente disponibili sul mercato, si completa e concretizza il piano industriale di Caffè Trucillo, avviato 6 anni fa con il trasferimento nella moderna sede nell’area industriale di Salerno. Caffè Trucillo si dota così di un sistema multiversatile che gli consente di produrre in casa, direttamente, tutte le tipologie di prodotto (dal caffè in grani al caffè macinato per le classiche mattonelle, dalle cialde ai nuovissimi barattoli).
Qualità e innovazione dei processi
Il trasporto del caffè in tutti gli elementi dell’impianto si compie in totale assenza di ossigeno, elemento fondamentale per evitare l’ossidazione del caffè e mantenerne intatte le caratteristiche. Inoltre, all’interno di appositi silos a tenuta stagna, la fase di degasaggio, fondamentale per la maturazione del prodotto, può es-
sere accelerata: il processo che normalmente dura dalle 48 alle 72 ore, per poi procedere al confezionamento, si riduce a 3-4 ore. Ciò permette di processare in un turno lavorativo di 8h quello che normalmente avveniva in dieci giorni (80h). L’impianto è anche dotato di una tecnologia autopulente che alla fine di ogni ciclo di produzione elimina dalle tubazioni resti di caffè in grani o macinato. “Più che un impianto possiamo definirlo come un booster di processo e prodotto”, commenta l’AD Matteo Trucillo. “Oggi vedo finalmente realizzata, nonostante la lunga serie di imprevedibili e crescenti difficoltà che abbiamo attraversato in questi ultimi anni, la visione di azienda che nel 2014 mi ha spinto a investire in una nuova sede per la nostra attività e, una volta trasferiti qui nel 2016, a dotarci di tecnologie d’avanguardia che ci consentono di consegnare alla terza generazione un’azienda 4.0, che coniuga alta qualità e innovazione dei processi”.
In particolare, il sistema di degasaggio integrato nello stabilimento è utilizzato solitamente dalle torrefazioni per la produzione del monoporzionato. Trucillo ha esteso l’applicazione di questo sistema, oltre al monoporzionato, anche
alle altre tipologie di prodotto, “cucendo” la tecnologia come un vestito sartoriale sulle esigenze qualitative dell’azienda, che ne ha esteso di fatto l’input applicativo. “Siamo partiti dall’idea e l’abbiamo resa applicabile alle nostre esigenze e performance”, spiegano ancora dall’azienda.
I risultati ottenuti
Grazie all’implementazione di tutte queste nuove tecnologie, migliorano le performance produttive, l’affidabilità e replicabilità per la standardizzazione dei lotti, aumenta la sicurezza sul lavoro e matura ulteriormente la professionalità del personale in termini di processi e digitalizzazione. “Abbiamo creato in scala artigianale un modello evoluto di impianto industriale”, spiega Francesco Giordano, General Manager della torrefazione. “Questo ci permette di soddisfare la richiesta crescente dai mercati internazionali, dove esportiamo già il 60% della produzione, e di allargare la nostra presenza nel mercato interno, superando i confini del nostro territorio, dove Trucillo rappresenta la tradizione autentica del caffè locale. Senza rinunciare all’unico compromesso a cui cediamo, quello con la qualità totale”. |
28 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
Aziende&Strategie
franco goglio festeggia 90 anni
L’imprenditore alla guida dell’azienda ha festeggiato da poco il suo novantesimo compleanno. Anni di cambiamenti, sfide e tante soddisfazioni.
Classe 1933, in azienda dal 1951, amministratore delegato dal 1967 e presidente dal 1997: Franco Goglio rappresenta la memoria e il futuro della società leader nella progettazione e nello sviluppo di sistemi completi per l’imballaggio e nella produzione di laminati flessibili, valvole e linee di confezionamento di prodotti alimentari, chimici, farmaceutici e di detergenza. Trisnipote di Carlo Goglio – che fondò nel 1850 la prima società – Franco Goglio conosce ogni sfumatura del settore dell’imballaggio e di una cosa è certo: fare impresa è come andare in montagna. Per arrivare in cima, bisogna lavorare passo dopo passo, costruendo il cammino per arrivare all’obiettivo prefissato. Nel settore
dell’imballaggio questo si traduce in passione, ricerca, e investimenti per esplorare le nuove frontiere di un settore in continua trasformazione. In questi oltresettant’anni, l’imprenditore ha partecipato ai numerosi cambiamenti che hanno attraversato questo settore, partendo dall’avvento dei supermercati negli Anni ’50, quando il cliente passò dal comprare sfuso al servirsi autonomamente. Un cambiamento che ha fatto evolvere anche la mission aziendale: da “contenere” a “conservare”. Nasce proprio da qui la rivoluzionaria valvola monodirezionale di degasazione, che permette la fuoriuscita dei gas emessi dal caffè e che, ancora oggi, rappresenta uno degli elementi chiave del Sistema offerto da Goglio. Tantesfide, ma soprattutto tante soddisfazioni caratterizzano il percorso di Franco Goglio in azienda: tra queste, c’è sicuramente il prestigioso riconoscimento di Cavaliere del Lavoro ricevuto a maggio 2022 direttamente dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Una “sorpresa”, come la definisce lo stesso Franco Goglio, ma anche una “gratificazione
per i miei collaboratori, che hanno reso possibile questo riconoscimento”. Collaboratori che – a proposito di sorpresa – hanno certamente stupito l’imprenditore proprio il giorno del suo novantesimo compleanno, quando l’hanno accolto in azienda con dei festeggiamenti memorabili: video registrati da ogni parte del mondo per poter rivolgere a Franco Goglio gli auguri di compleanno, una torta di compleanno –che rappresenta perfettamente il Sistema Goglio – e tanta commozione da parte di tutti. Una giornata che racconta meglio di tante parole l’atmosfera e lo spirito creati in questi anni dall’imprenditore che ha annunciato di voler riconoscere a ogni dipendente del Gruppo 90 euro, proprio per sottolineare la ricorrenza dei suoi 90 anni. Con oltre 172 anni di storia, il Gruppo Goglio è una multinazionale con 14 sedi, più di 1800 dipendenti e un valore della produzione che a fine 2022 sfiorerà i 500 milioni di euro.
alberto vacchi riceve la l aurea ad honorem dall’università di bologna
Il Presidente e Amministratore Delegato di IMA ha ricevuto la Laurea ad honorem in Ingegneria Gestionale nel corso di una cerimonia in Aula Magna Santa Lucia.
Il20 gennaio, nell’Aula Magna di Santa Lucia a Bologna, il Presidente e Amministratore Delegato di IMAAlberto Vacchi ha ricevuto la Laurea ad honorem in Ingegneria Gestionale dell’Alma Mater.
Dopo i saluti del Rettore Giovanni Molari, il Prof.Federico Munari ha pronunciato la Laudatio; a seguire il Direttore del Dipartimento di Ingegneria IndustrialeDIN, Prof.Alfredo Liverani, e il Direttore del Dipartimento di Scienze Aziendali - DISA, Prof. Angelo Paletta, hanno letto le motivazioni che hanno portato all’approvazione della proposta da parte dei relativi Consigli di Dipartimento. Il modello gestionale delle imprese e delle attività istituzionali di cui si è sempre
occupato Alberto Vacchi si basa su diversi pilastri che rappresentano temi caratterizzanti del percorso formativo dell’Ingegneria Gestionale, e cioè l’attenzione all’eccellenza manifatturiera e al presidio integrato delle tecnologie industriali e digitali; l’orientamento all’innovazione tecnologica e di business; la capacità di progettare e gestire in chiave evoluta la supply chain e le filiere del valore, in una logica di crescita comune e di sostenibilità; la centralità delle persone nei processi aziendali e nei percorsi di cambiamento tecnologico. Una parte rilevante di questo modello gestionale - si legge fra l’altro nelle motivazioni - poggia sulla volontà e sulla capacità di costruire forme di collaborazione strutturale tra impresa ed Università, tra scuola e lavoro.
Alberto Vacchi ha, infatti, promosso numerose e proficue collaborazioni tra l’Università di Bologna e il Gruppo IMA, frutto della condivisione di interessi comuni sui temi della ricerca e dell’innovazione,
finanziando assegni di ricerca e di dottorato, partecipando a progetti di ricerca e innovazione sia a livello nazionale che europeo e coinvolgendo numerosi studenti dell’Alma Mater in attività di tirocinio curriculare e di preparazione di tesi di laurea presso le società del Gruppo IMA. Dopo aver ricevuto la pergamena, Alberto Vacchi ha tenuto una Lectio Magistralis su “I pilastri della gestione del sistema IMA. Una lettura dall’interno”.
29 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
A ziende & S trategie
Berlin Packaging rinsalda la propria presenza in europa
A seguito dell’inaugurazione della nuova sede EMEA a Trezzano sul Naviglio (MI) e dell’annuncio della creazione della divisione Spirits EMEA, abbiamo intervistato Matteo Vitale, Chief Sales Officer EMEA di Berlin Packaging, per comprendere le strategie e il ruolo del Gruppo in qualità di Hybrid Packaging Supplier.
Negli ultimi mesi sono state numerose le notizie di acquisizioni, premiazioni ed espansioni diffuse da parte di Berlin Packaging, ma la novità che più ci coinvolge come italiani è l’inaugurazione della sede EMEA a Trezzano sul Naviglio, alle porte di Milano. Infatti, la realizzazione di un building all’avanguardia, fulcro delle attività aziendali in ambito EMEA, conferma il ruolo centrale dell’Italia per l’azienda. Il nuovo edificio di 3.000 mq, sorto riqualificando un vecchio magazzino, rispecchia i valori di Berlin Packaging: innovazione, design, sostenibilità, benessere dei dipendenti e sostegno al territorio. In qualità di Hybrid Packaging Supplier, l’azienda offre un’ampia varietà di prodotti e servizi, e si presenta come un partner a 360 gradi che combina design e innovazione ai servizi di produzione e soluzioni per i clienti nell’industria del packaging. Oltre agli uffici l’edificio ospita e valorizza una grande area show room, sviluppata su una superficie di 200
mq, e vede l’esposizione di oltre 800 prodotti rappresentativi delle varie divisioni che compongono l’offerta aziendale, passando dal food al beverage e al beauty, al personal care fino all’industrial.
➣ Ci descrive la rilevanza strategica della nuova sede EMEA? Per prima cosa mi piace dire che la nuova sede EMEA è la casa di tutti i ‘Berliners’ d’Europa. È più di una semplice sede che accoglie degli uffici, è un vero e proprio concept. Abbiamo un campus in cui sono presenti due building, uno storico, che era la sede di Bruni Glass, denominato “Tradition” e uno nuovo, denominato “Innovation”, che è la rappresentazione di ciò che siamo e di ciò che stiamo diventando come Berlin Packaging. All’interno si sviluppa un percorso che tocca tutte le tappe che caratterizzano la strada intrapresa dalla società, partendo dall’ingresso allo show room, dall’Innovation Center allo Studio One Eleven, sino ai diversi Lab. Un itinerario che mira a far comprendere ai nostri clienti il nostro DNA. Il payoff di Berlin Packaging è “anything is possible”, per questo motivo abbiamo deciso di battezzare la sede EMEA come “the house of the possible”, che vuole essere
la definizione di quanto siamo in grado di creare come partnership con i nostri clienti.
➣ Berlin Packaging si definisce Hybrid Packaging Supplier, ci spiega cosa significa e quali sono i vantaggi per il cliente?
Il cliente trova da noi tutta la gamma di prodotti e servizi di cui ha bisogno per lo sviluppo del proprio marchio. Ovviamente ci sono clienti, come gli indie brands e i craft distillers, per i quali il nostro ruolo è quello di fornitore di prodotti, di servizi, di consulenza e quant’altro, mentre per altre realtà più strutturate ci comportiamo esattamente come un distributore. Berlin Packaging è in grado di seguire il processo di creazione di un packaging dalla concezione sino alla consegna di una palette di prodotto, risultando così una risorsa sostenibile per i nostri clienti. I clienti, dal canto loro, possono parlare con noi di prodotto, di sviluppo del packaging, di sostenibilità, di innovazione, in pratica, siamo un partner a tutto tondo. Il termine Hybrid è anche riferito al fatto che Berlin Packaging non è legata ad un unico materiale, ma ha il pregio di essere capace di proporre la soluzione migliore per il prodotto del proprio cliente, che sia un contenitore di vetro, plastica o metallo.
La nuova divisione Spirits EMEA
Berlin Packaging ha inoltre annunciato la creazione della nuova divisione EMEA Berlin Packaging Spirits, sviluppata per aumentare il focus commerciale sui marchi di spirits di alta gamma con un design ecosostenibile e innovativo e le massime prestazioni applicative. “Con l’annuncio della nostra divisione Spirits EMEA intendiamo posizionarci
30 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
Matteo Vitale, Chief Sales Officer EMEA di Berlin Packaging|
Aziende&StrAtegie
come il miglior partner commerciale integrato per i brands e le aziende che operano nel settore high-end Spirits. Tramite questa divisione valorizziamo l’expertise che abbiamo in house, con cui sviluppiamo da anni articoli custom e gamme di prodotto per i principali produttori di spirits, mettendo al centro l’approccio innovativo con cui Berlin Packaging punta ad offrire un packaging unico, orientato alla sostenibilità e riconoscibile”, ha commentato Matteo Vitale. Espressione di oltre 40 anni di esperienza nell’industria del packaging per spirits, la nuova divisione ha confermato la grande attenzione dell’azienda verso i clienti del settore Spirits di alta gamma, supportando i clienti in tutte le fasi di lancio di un nuovo progetto, dall’ideazione, alla prototipazione, all’industrializzazione e alla logistica, per tutti i componenti del packaging: dalle bottiglie ai tappi e alle capsule, dalle etichette alle decorazioni. Forte delle potenzialità creative dello Studio One Eleven, Berlin Packaging Spirits è espressione di design e innovazione, caratteristiche che garantiscono la valorizzazione e la personalizzazione di qualsiasi prodotto, dalle produzioni su larga scala alle limited edition, dai liquori invecchiati alle linee di prestigio.
➣ Il beverage è uno dei vostri mercati strategici, lo dimostra l’annuncio della divisione EMEA Berlin Packaging Spirits...
La divisione è il primo passo verso un focus fondamentale sullo Spirits in Europa. Oggi, lo Spirits, è un mercato importantissimo per Berlin Packaging, tanto da vederci presenti in tutte le Regions e attivamente impegnati per consolidare questa presenza con l’idea di concentrare le conoscenze e le experties di tutto il gruppo per metterle a servizio dei clienti che producono Spirits. Come per gli altri prodotti, anche in questo ambito Berlin Packaging non è solo un fornitore di packaging, ma un partner capace di offrire una consulenza attiva per garantire un servizio a 360 gradi. Quindi, l’idea, è quella di essere presenti in tutti i mercati degli spirits in Europa, con una valid proposition che sia adatta alla tipologia di mercato che andiamo ad intercettare. Ossia, vogliamo strutturarci per “parlare Gin” con i clienti che producono Gin, avere esperti in Whisky laddove i clienti “parlano Whisky”, e quindi avere la possibilità di aiutare la crescita di un brand dalla nascita sino alla commercializzazione.
Riguardo agli Spirits, vorrei ricordare la recente acquisizione di DiscoGlass, un’azienda a conduzione familiare situata a Merpins, nel sud-ovest della Francia, il cuore della regione del cognac. L’azienda si è evoluta, e da grossista di packaging tradizionali è diventata fornitrice di servizi completi con una forte competenza in materia di design. |
A ziende & S trategie
Coesia investe
nella stampa digitale per il packaging
Coesia, attraverso la sua controllata Hapa, ha concluso l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Amaco GmbH, fornitore di riferimento di soluzioni di stampa digitale per l’industria del packaging medicale.
Con un’ampia rete di oltre 1.700 clienti e partner e con più di 2.100 installazioni sul campo in 97 Paesi in tutto il mondo, Amaco è in grado di fornire soluzioni di stampa digitale a valore aggiunto per l’industria del packaging da 40 anni. L’azienda ha sede a Lustenau, in Austria, e si unirà e rafforzerà il gruppo di aziende che operano nell’ambito della stampa digitale di Coesia: Hapa, Atlantic Zeiser e Tritron.
“Siamo lieti di accogliere Amaco nel nostro cluster di soluzioni di stampa
digitale. Con Amaco saremo in una posizione unica per fornire soluzioni complete sia nel settore medico che in quello del packaging farmaceutico. Non vediamo l’ora di lavorare insieme ai collaboratori e ai fornitori di Amaco per garantire un futuro comune di successo e per portare Amaco a un pubblico globale più ampio”, ha dichiarato Barbara Schulz, Chief Executive Officer del cluster Digital Printing Solutions.
“È un piacere per noi avere Amaco come parte del nostro cluster di stampa digitale, che consideriamo un asset
coesIA AcquIres AMAco
Coesia, through its subsidiary Hapa, has closed the acquisition of 100% of the share capital of Amaco GmbH. It is a leading provider of digital printing solutions for the medical packaging industry.
Witha wide network of over 1,700 customers and partners, and over 2,100 field installations in 97 countries all around the world, Amaco has been able to provide value added solution for 40 years.
The company is based in Lustenau, Austria and will join and strengthen Coesia’s digital printing solution cluster, already comprising Hapa, Atlantic Zeiser and Tritron. “We are glad to welcome Amaco in our Digital Prin-
ting Solutions cluster. With Amaco we will be uniquely positioned to provide complete solutions both in the Medical as well as in the Pharma packaging Industry. We are looking forward to working together with the employees and suppliers of Amaco to ensure a common successful future and to bring Amaco to a wider global audience,” says Barbara Schulz, Chief Executive Officer of Coesia’s Digital Printing Solutions cluster.
strategico per il futuro sviluppo di Coesia. Con l’acquisizione di Amaco, Coesia riafferma la sua posizione di leader nella stampa digitale”, dichiara Alessandro Parimbelli, Chief Executive Officer di Coesia.
“Coesia insieme ad Hapa è la sede perfetta per Amaco per continuare il suo percorso di crescita ed espandere ulteriormente la sua presenza globale”, afferma Matthias Klaudrat, ex proprietario di Amaco, che rimarrà in azienda fino alla prima metà del 2023 garantendo supporto continuativo. |
“It is our pleasure to have Amaco as part of our Digital Printing cluster Solutions which we consider a strategic asset for the future development of Coesia. With the acquisition of Amaco, Coesia reaffirms its position as leader in digital printing,” declares Alessandro Parimbelli, Chief Executive Officer of Coesia. “Coesia with Hapa is the perfect home for Amaco to continue on its growth path and further expand its global presence,” says Matthias Klaudrat, former owner of Amaco, who will remain with Amaco for the first half of 2023 ensuring his continuous support.
32 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
English TEXT
Aziende&StrAtegie
MyChange ambiente formativo su sostenibilità e innovazione
Eni Corporate University presenta MyChange, uno strumento utile ad approfondire le tematiche più importanti legate agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite e più in generale alla sostenibilità.
La transizione energetica è un percorso di continua trasformazione in cui la collaborazione tra imprese, lungo le filiere produttive, riveste un ruolo fondamentale. Ecco perché in questi ultimi anni Eni si è rivolta anche ai propri stakeholder con iniziativ aperte a tutte le realtà. Un esempio fra tutti è Open-es, un’innovativa piattaforma digitale per la condivisione di dati relativi alla sostenibilità che crea un ecosistema di aziende impegnate in un percorso comune di crescita e di miglioramento. Affinché un intero sistema si trasformi è necessario però che ogni sua parte partecipi al cambiamento ed è in questa prospettiva che si colloca MyChange, uno strumento che offre contenuti formativi, suggestioni, preziosi spunti di riflessione e che si arricchisce con un percorso innovativo di certificazione sugli SDGs. MyChange è un ambiente realizzato da Eni Corporate University. Si tratta di uno strumento utile ad approfondire le tematiche più importanti legate agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite e più in generale alla sostenibilità.
MyChange è pensato per aiutare a fare chiarezza su un argomento complesso come la sostenibilità attraverso contenuti con un taglio divulgativo e di veloce fruizione. Questo strumento consente di migliorare la consapevolezza del singolo e accelerare l’applicazione di comporta-
menti sostenibili dentro e fuori le aziende. È adatto a tutti i ruoli e livelli aziendali, consente di acquisire le soft skill e di rimanere aggiornati sulle tecniche necessarie per contribuire al miglioramento delle performance di sostenibilità delle imprese. Grazie all’innovativo sistema di formazione continua, MyChange fornisce inoltre aggiornamenti costanti sui temi della transizione ecologica, energetica e della trasformazione digitale.
Certificazione SDG User
Per affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale, le imprese dovranno poter contare sempre di più su figure professionali con competenze specifiche. L’obiettivo è avere, entro il 2025, almeno 6 lavoratori su 10 in possesso di conoscenze in ambito sostenibilità e strumenti digitali. All’interno di MyChange è possibile ottenere la certificazione SDG User, riconosciuta a livello internazionale, che attesta il raggiungimento delle conoscenze, abilità e competenze in materia di sostenibilità. Il profilo SDG User ha l’obiettivo di valorizzare il contributo che ciascuna persona può apportare per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, sviluppando e promuovendo un approccio sostenibile dentro e fuori la propria azienda.
Nel percorso le attività dell’SDG User sono riconducibili a 5 conoscenze e 3 abilità.
Le conoscenze sono:
- agenda 2030;
- 17 obiettivi;
- 169 sotto-obiettivi;
- sito ONU (sdgs.un.org);
- 5 P (Persone, Pianeta, Pace, Prosperità, Partnership).
Le abilità sono:
- far propri i principi dei 17 obiettivi;
- divulgare i contenuti e i principi;
- assumere comportamenti responsabili. Nello svolgere la sua attività civica all’in-
terno della società e delle aziende l’SDG
User ha il compito di:
- conoscere e aggiornarsi rispetto gli obiettivi 2030;
- applicare per quanto possibile i principi dell’agenda 2030 e i 17 goals;
- monitorare per quanto possibile i 169 target nella propria vita quotidiana sociale, economica e ambientale;
- valutare il proprio atteggiamento rispetto i 17 goals;
- contribuire alla sensibilizzazione quotidiana verso i 17 goals;
- contribuire e mantenere un approccio sostenibile a livello sociale, economico e ambientale.
Il valore per le aziende
Un organico certificato SDG mostra all’esterno l’impegno in tema di sostenibilità e migliora la reputazione aziendale. Attraverso il Bilancio di Sostenibilità, inoltre, si offre un’evidenza oggettiva di aver condotto una valutazione dell’efficacia e della qualità delle attività formative. Figure formate e accreditate sui temi della sostenibilità permettono di integrare le conoscenze acquisite nei processi di business, fornendo alle aziende un vantaggio competitivo sul mercato in termini di value proposition.
La formazione in Eni
Eni Corporate University
P rodotti & Tecnologie
La capacità di innovare guiderà il futuro del packaging
Durante il Cibus Tec Forum di Parma si è tenuto il Vertical Showcase “Le tendenze future del packaging” promosso da Smart Packaging Hub, l’iniziativa nata dall’idea di sei aziende che per la prima volta hanno potuto dare vita ad un evento in presenza.
La prima edizione di Cibus Tec Forum, la mostra-evento dedicata alle tendenze future delle tecnologie per il food&beverage e il packaging, organizzata da Koeln Parma Exhibitions, si è svolta il 25 e 26 ottobre a Parma con la partecipazione di 150 aziende espositrici tra partner tecnologici, innovatori e startup provenienti da 12 nazioni in rappresentanza di tutte le filiere tecnologiche per l’industria alimentare e delle bevande.
Uno degli appuntamenti più apprezzati della giornata di apertura è stato il primo Vertical Showcase dal vivo organizzato da Smart Packaging Hub sul tema “Le tendenze future del packaging”. L’evento ha rappresentato un’occasione unica per entrare in contatto con le sei aziende che danno vita all’innovativa piattaforma e per scoprire le tendenze che interesseranno il settore del packaging nel prossimo futuro.
Alla scoperta dello Smart Packaging Hub
I lavori dello showcase sono stati aperti da Paola Fraschini, Marketing Manager di Cama Group, che ha spiegato: “Baumer, Cama, Clevertech, Opem, Tosa e Zacmi sono le sei aziende che hanno creato Smart Packaging Hub e che oggi
sono tutte rappresentate qui a Parma. Si tratta di una piattaforma virtuale ma costituita da aziende reali. Per conoscere meglio questa iniziativa è sufficiente registrarsi, gratuitamente, su www. smartpackaginghub.com. Accedendo all’hub è possibile scoprire chi siamo, cosa facciamo, scaricare contenuti di livello come articoli, white paper, case history, video che ci raccontano, che raccontano le richieste del mercato e che vi possono aiutare nel lavoro di tutti i giorni. Grazie a questa piattaforma negli ultimi anni abbiamo potuto creare tanti eventi virtuali e numerosi webinar che sono disponibili on demand sul sito. E finalmente oggi siamo qui in presenza, con voi”.
La parola è poi passata al moderatore dell’incontro, Alvaro Gafaro, Senior Business & Strategy Consultant: “Da sempre l’essere umano si domanda cosa accadrà in futuro. Se quarant’anni fa le aziende facevano piani quinquennali per prepararsi al futuro, in base alla mia esperienza di consulente posso dire che oggi le aziende al massimo programmano l’anno fiscale. Tantissime aziende stanno avendo problemi con le consegne, tanto che si arriva a pensare che ora come ora sia impossibile programmarle. Allora perché provare a immaginare il futuro? Perché se non
proviamo ad immaginare e a comprendere quello che ci aspetta ci troveremo sicuramente impreparati. Può essere che quello che arriverà non sarà ciò per cui ci eravamo preparati ma prepararsi rimane fondamentale”.
Trasformare la crisi in opportunità
L’incontro è entrato nel vivo con la testimonianza di Giuseppe Reggiani, Amministratore Delegato di Clevertech, società specializzata in soluzioni integrate per il fine linea, che si è concentrata in particolare sul legame tra l’evoluzione del packaging e la Grande Distribuzione. L’intervento di Reggiani è iniziato con un ricordo del momento in cui l’Italia è entrata in lockdown, l’8 Marzo 2020: “Avevamo l’azienda piena di impianti, aspettavamo 20-30 persone per collaudarli. In quel momento abbiamo saputo trasformare un momento di crisi in opportunità, imparando a collaudare e vendere a distanza i nostri impianti grazie all’utilizzo della tecnologia e siamo riusciti ad accontentare tutti i nostri clienti che operavano nel settore Home & Personal Care, prodotti molto richiesti in quel periodo”.
Parallelamente, negli ultimi due anni Clevertech è entrata nel mercato dell’e-
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commerce, esploso durante la pandemia. “Siamo entrati in contatto con le principali aziende del settore e ci siamo trovati di fronte ad un mondo a noi sconosciuto, dove arriva una certa quantità di prodotti tutti diversi, che vanno riconosciuti, catalogati e impacchettati per poi gestire la spedizione al cliente finale. Abbiamo dovuto conoscere in modo profondo il processo produttivo che serviva automatizzare, abbiamo creato dei prototipi nella nostra azienda per capire se potevano funzionare e subito dopo abbiamo dovuto gestire anche la fornitura di apparecchiature tutte uguali. Abbiamo rivoluzionato la nostra organizzazione interna, creando una operation unit dedicata che segue le esigenze di questo settore. Ci sono periodi dell’anno in cui si concentrano maggiormente le spedizioni e in cui dobbiamo garantire assistenza h/24. L’opportunità unica per Clevertech di fornire automazione a chi produce beni di consumo e servire chi distribuisce tali beni ci ha fatto capire che il packaging del domani sarà sempre più piccolo e possibilmente sempre con meno materiale d’imballo per favorirne la distribuzione nell’e-commerce, magari seguendo il fenomeno della containerizzazione”.
L’evoluzione del packaging secondario
La parola è quindi passata a Cristian Sala, Sales Executive Manager di Cama: “L’imballaggio secondario con il tempo è diventato più di un semplice ‘contenitore’, è un concentrato di informazioni e all’interno dell’azienda ci siamo dati delle griglie per leggere il futuro e i trend del packaging. La prima parola chiave che abbiamo individuato è ‘sostenibilità’, una parola che sentiamo ovunque, tutti i giorni, e che declinata nel nostro mondo significa innanzitutto utilizzare materiali che abbiano una durata di vita più lunga o che possano essere riciclati o riutilizzati, come ad esempio carta, cartone, cartone ondulato, tessuto non tessuto. Cama ha sempre lavorato soprattutto con la carta e negli ultimi anni tanti clienti ci hanno chiesto di aiutarli a cambiare i loro imballaggi in un’ottica di maggiore sostenibilità. Il materiale porta con sé un discorso di brand, di eticità. Multinazionali come Nestlè hanno fissato l’obiettivo
di diventare pienamente sostenibili entro il 2025. Per noi produttori di macchine l’obiettivo si sposta al 2030, per poter adeguare tutto il comparto. Le aziende ormai legano il discorso del marchio a un discorso di sostenibilità, credibilità ed eticità. Come dicevamo, il packaging, in generale, racchiude sempre più informazioni. Non solo il brand ma informazioni sul prodotto, sugli ingredienti, sulla tracciabilità, veicolate sempre più spesso anche attraverso i QR code. Passare da un imballaggio in plastica a uno in cartone significa per noi spesso cambiare le nostre linee di produzione, creare tecnologie diverse rispetto a quelle che avevamo nel portafoglio. Vuole dire creare unità nuove. Avevamo già un dipartimento di packaging che si occupava nello specifico dei materiali, ora l’abbiamo potenziato”. Secondo Sala, uno dei trend più evidenti dell’ultimo periodo è la razionalizzazione del packaging. “Ad esempio noi stiamo lavorando ad un progetto in cui il packaging di un cibo precotto è allo stesso tempo il contenitore che puoi mettere nel microonde, il piatto in cui mangiare ed alla fine diventa riciclabile”.
Una domanda dal pubblico ha fatto nascere una riflessione sul possibile ritorno di una pratica come quella dell’utilizzo del vuoto a rendere. “In Europa ci sono esempi che vanno in questo senso – ha risposto Massimo Pavani, Senior Sales di Baumer – ma bisogna sempre considerare i pro e i contro. Il fatto di avere contenitori di ritorno, ad esempio in vetro, va considerato alla luce dei consumi energetici che deve sostenere chi ritira e deve rimettere in circolazione questi con-
tenitori. L’azienda che li deve trasportare e lavare (con costi drammatici in questo momento) difficilmente può sostenere a lungo una situazione simile”.
Sul tema si è espresso anche Luca Carollo, Business Develop Manager di Clevertech: “In questi giorni ospitiamo un’azienda australiana che sta facendo il collaudo di un impianto che prevede tre robot per effettuare la palettizzazione di sei prodotti di-versi. Questa azienda produce frutta secca in sacchettini distribuiti al supermercato in cassette di plastica che poi vengono usate per l’esposizione, piegate e riutilizzate per il processo successivo. Questa tendenza arriva dall’e-commerce. Il principale player mondiale che noi abbiamo tra i nostri clienti gestisce nella supply chain tutti i prodotti in cassette di plastica. Secondo noi si sta affermando una tendenza che sottolinea come i cartoni usati in un certo modello di supply chain creino un extra di lavoro (perché vanno aperti e successivamente smaltiti) mentre la cassetta di plastica è più user friendly per chi fa e-commerce”.
La rivincita dell’alluminio (costi permettendo)
Un approfondimento sull’alluminio e le lattine è stato al centro dell’intervento di Giovanni Motta, Sales and marketing manager di Zacmi, società che realizza macchinari, linee complete e impianti per l’industria alimentare: “Per la commissione mondiale dell’ambiente e dello sviluppo uno sviluppo sostenibile è tale se permette di soddisfare le esigenze di oggi senza compromettere le esigenze
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Prodotti&Tecnologie
Prodotti&Tecnologie
Quattro elementi “non sostenibili”
delle generazioni future. L’alluminio presenta il miglior rapporto prezzoprestazioni nel riciclo poiché riciclando un kg di alluminio si risparmiano 6 kg di bauxite, 4 kg di prodotto chimico e 14 kWh. Producendo un contenitore in alluminio partendo da rottami si utilizza solo il 5% dell’energia che sarebbe necessaria per produrlo ex novo. Il 70% dell’alluminio mai prodotto sulla terra è tuttora utilizzato perché viene riciclato n volte. Anche le lattine in banda stagnata sono completamente riciclabili ma hanno un rapporto prezzo-prestazioni inferiore. Secondo le statistiche dell’ente nazionale americano che controlla la produzione dell’alluminio nel 2020 sono state prodotte 250 miliardi di lattine d’alluminio e ci aspettiamo per il 2025 una produzione
di 406 miliardi di pezzi (+ 3% medio all’anno) mentre il giro d’affari dovrebbe passare dai 22,6 miliardi di dollari del 2020 a oltre 30 nel 2025. Nella nostra esperienza stiamo assistendo a un grande revamping della lattina, spesso presentata in forme diverse e innovative. Questo ritorno probabilmente è legato alla ‘guerra indiscriminata’ contro la plastica monouso. Per il consumatore medio la plastica è percepita come se fosse tutta uguale, anche se in realtà non è così”. Il problema attuale dell’acciaio è naturalmente legato all’incremento del valore, cresciuto di oltre il 6% all’anno a causa dei rincari delle materie prime. Diverse aziende riconoscono che l’alluminio sia una scelta sostenibile ma in questo momento storico non riescono ad utilizzarlo a causa dei costi troppo elevati.
È stato quindi il turno di Ombretta Sarassi, General manager di OPEM, che si è concentrata non tanto sul concetto di sostenibilità quanto su cosa invece non sia sostenibile per le aziende del settore: “La nostra è una media azienda, è importante ricordare che l’Italia è fatta di tante piccole e medie aziende. Mi soffermo in particolare su quattro aspetti che secondo me non sono sostenibili ma che si sono inseriti saldamente nelle nostre realtà. Il primo punto è come le grandi aziende ci vengono a proporre i contratti d’acquisto. Dovremmo far presente alle Università e alle multinazionali che quando vengono ad acquistare i nostri impianti, che sono ad altissima tecnologia, tutto il lavoro fatto fino a quel momento rischia di perdersi perché occorrono mesi per elaborare contratti ‘incredibili’. Il secondo punto non sostenibile del nostro sistema è la delocalizzazione di prodotti che noi riteniamo ‘poveri’ in Paesi di cui non conosciamo lo spirito o il sistema. Oggi mancano materiali, PLC, schede elettroniche perché ormai questo know how non è più in Europa. Terzo aspetto critico è quello che chiamo ‘tecnologia delirante’. Siamo ormai arrivati al 5.0, una digitalizzazione a cui tutti ci dobbiamo adeguare. Ultimo aspetto è quello legato al Grande Consumo. Il consumatore richiede la sostenibilità e la lunga vita dei prodotti e questo comporta una situazione di continue sperimentazioni, nel settore dei film in particolare. Ma sul lungo periodo non è sostenibile continuare a cambiare, continuiamo a correre rischiando di perdere di vista il benessere delle persone, delle risorse umane”. Per quanto riguarda in particolare l’attività di Opem, “noi produciamo impiantistica per i prodotti primari. Siamo partiti con la pasta e poi siamo arrivati al caffè. Nel caffè esiste ancora il valore aggiunto perché è diventato una moda e nella moda tutti si possono esprimere. Da tempo si sta lavorando su capsule sostenibili: quelle in alluminio lo sono ma il vero obiettivo è raggiungere la compostabilità”.
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Nuove richieste dal mercato
La parola è passata a Baumer, rappresentata da Massimo Pavani, che è partito da una riflessione generale. “Voglio chiedere al pubblico se si ricordano quanto pesassero le bottiglie di acqua in PET negli anni ’90 e quanto oggi. Sul packaging primario è stato fatto molto in questi anni. Il PET non può essere facilmente sostituito ma il peso della plastica è stato notevolmente diminuito, sono state introdotte plastiche innovative e si usa tanta plastica riciclata. C’è in alcune aziende ‘nobili’ la volontà di sostituire in toto la plastica con il PLA, un acido che viene dal mais. La filiera del packaging è sensibile al discorso dell’eco-sostenibilità, anche del packaging secondario”. Il discorso si è poi focalizzato sull’attività di Baumer: “Noi produciamo incartonatrici, fardellatrici e macchine combinate per il confezionamento secondario. Negli ultimi anni ci siamo trasformati a livello tecnologico per poter utilizzare film sempre più sottili, minimizzando quelli che sono gli impatti dei consumi energetici delle macchine. Per mettere delle bottiglie d’acqua in un fardello con un film termoretraibile bisogna utilizzare macchine che sono molto dispendiose, dopo la soffiatrice delle bottiglie sono quelle che consumano più energia. Le aziende di e-commerce con cui collaboriamo ci chiedono di avere la massima protezione dei prodotti, utilizzando cartoni riciclati ma che offrano un alto grado di protezione, ancor di più se il prodotto è premium.
Baumer ha sviluppato macchine con cui consente l’automazione di confezioni di questo tipo. Stiamo lavorando sulla protezione dei prodotti e sulla riciclabilità grazie all’uso di cartone, carta, cartoncino teso. Siamo una piccola-media azienda che lavora anche con multinazionali che ci chiedono velocità, performance etc ma siamo consapevoli che, nel nostro ‘piccolo’, possiamo contribuire alla salvaguardia del pianeta con le soluzioni che proponiamo ai nostri clienti”.
La sostenibilità nel packaging terziario
L’ultimo intervento della giornata è stato quello di Fabio Tosa, Managing Director di Tosa Group: “Da oltre 40 anni produciamo macchine per il packaging di fine linea, con un focus nel food&beverage.
L’Unione Europea è in prima linea nella lotta contro l’inquinamento da plastica monouso (single use plastics) e la nuova normativa ha come obiettivo una forte riduzione dell’uso della stessa. La sostenibilità da sempre gioca un ruolo chiave per la nostra azienda, senza dimenticarci che la nostra mission è quella di farci carico con la massima efficienza della stabilizzazione e protezione di qualsiasi carico pallettizzato. Seguendo le linee guida della norma EUMOS che stabilisce come testare la stabilità di un carico a breve installeremo presso il nostro Headquarters un banco di accelerazione che permetterà ai clienti di testare i carichi palettizzati, definendo il ciclo di avvol-
gimento ottimale per il loro prodotto e minimizzando così anche i consumi di film”.
Recentemente Tosa Group si è aggiudicata un premio al concorso “All4Pack Innovations 2022” nella categoria “Materiali del futuro”. Fabio Tosa ha spiegato: “Abbiamo ricevuto input chiari da aziende che vogliono eliminare del tutto gli imballaggi plastici non riutilizzabili nel giro di pochi anni. Per questo abbiamo deciso di esplorare il mondo del paper wrapping. Al fine di aiutare le aziende a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, sono già state presentate diverse soluzioni tecniche di imballaggio con carta Kraft, che risulta adatta solo per avvolgere prodotti pallettizzati con un perimetro geometrico e regolare. La domanda dei nostri clienti riguarda invece un’ampia gamma di prodotti pallettizzati: la vera sfida è quindi quella di imballare con la carta carichi non uniformi. È nato così un progetto R&D, che ha permesso di ottenere una carta in grado di adattarsi perfettamente al pallet. La carta viene “deformata” e le sue fibre si allungano fino al 40%, migliorando l’adattabilità al perimetro del prodotto pallettizzato e la forza contenitiva. In seconda battuta è stata sviluppata una vera e propria macchina avvolgitrice che avvolge con la carta. La vera svolta sarà quando i produttori di carta riusciranno a presentare sul mercato un prodotto capace di rispondere a tutte le esigenze di packaging terziario”. |
Linea completa di confezionamento composta dalle soluzioni delle sei aziende associate allo Smart Packaging Hub
37 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
P rodotti & Tecnologie
Marcatura laser su alluminio le considerazioni di nimax
La marcatura laser su alluminio è una delle soluzioni di codifica più adatte al settore Food & Beverage grazie alla sua rapidità. Inoltre, garantisce la tracciabilità dei prodotti, salvaguardando la sicurezza dei consumatori e proteggendo la reputazione dell’azienda. Ma come funziona questa tecnologia? E quali sono gli strumenti a disposizione delle aziende?
Le tecnologie di codifica laser non sono una novità recente, ma negli ultimi anni si sono sviluppate in modo significativo, trasformandosi totalmente rispetto ai marcatori del passato, diventando veloci, leggeri ed estremamente versatili, in linea con il mondo dell’Industria 4.0. Soprattutto nel settore Food & Beverage, la diffusione della marcatura laser su alluminio ha consentito di rispondere alle nuove esigenze del mercato e dei clienti, sempre più consapevoli ed esigenti. Grazie alla tracciabilità è possibile seguire passo dopo passo i movimenti dei prodotti lungo la supply chain, in questo modo è possibile rispondere in modo rapido alle situazioni di emergenza, in cui viene riscontrato un potenziale rischio per la salute degli acquirenti e il prodotto deve essere subito ritirato dal mercato. Sempre più spesso, inoltre, il mercato chiede alle
aziende del settore di diversificare i loro prodotti e di procedere con continui cambi sulle linee di produzione. Questo comporta un numero di SKU sempre più elevato, con un conseguente aumento del rischio di errori. Le tecnologie per la marcatura laser su alluminio fanno sì che i cambiamenti avvengano con un semplice click, rendendo i processi più veloci, oltre che sicuri. Non solo: oggi i consumatori richiedono un maggior numero di informazioni sui prodotti che trovano al supermercato, informazioni che, nella maggior parte dei casi, devono essere leggibili dalle macchine. I moderni marcatori laser possono rispondere a queste esigenze, grazie ai progressi fatti sul controllo del raggio che permette di stampare in modo semplice righe multiple e codici 2D. Il processo di marcatura laser consiste nella creazione di codici, simboli, testi o immagini sulla superficie di un prodotto tramite un raggio laser ad alta. Nel settore agroalimentare, il numero di prodotti in alluminio da marcare è in genere molto alto. Serve quindi una tecnologia in grado di effettuare codifiche in modo rapido e che siano indelebili e resistenti alle alte temperature, all’usura, ai rivestimenti e agli ambienti di produzione ostili, tipici del settore Food & Beverage.
I marcatori laser Domino
Il marcatore laser a fibra Domino F720i CP è in grado di effettuare codifiche permanenti e di altissima qualità ad alta velocità di produzione anche in ambienti umidi e con presenza di sciroppo di zucchero, come quelli caratteristici del settore beverage. Può arrivare ad effettuare una marcatura laser su 90.000 lattine ogni ora, ognuna codificata con oltre 20 caratteri. Ecco perché Carlsberg ha scelto il marcatore laser a fibra Domino F720i per la codifica e marcatura delle sue lattine. Anche il marcatore della Serie Domino D310 è una scelta ottimale in questo settore e, grazie al suo Total Cost of Ownership estremamente basso, si rivela molto competitivo.
I marcatori laser Domino Serie D e Serie F consentono una codifica ad alta velocità su diverse tipologie di materiale, compreso l’alluminio (ma anche carta, cartone, vetro, PET e altri materiali plastici), e:
- soddisfano i requisiti per la più ampia gamma di applicazioni di codifica ad alta leggibilità;
- sono conformi alla legislazione in ambito di tracciabilità;
- consentono di marcare fino a 1000 caratteri al secondo;
- garantiscono una qualità di stampa precisa e costante;
- non utilizzano fluidi o materiali di consumo;
- riducono i consumi energetici grazie al nuovo sistema di raffreddamento. Grazie alla qualità elevata e alla durata permanente della marcatura, all’applicazione rapida di codifiche di diverso tipo, alla riduzione degli interventi di manutenzione e all’azzeramento dei materiali di consumo, le soluzioni di marcatura laser consentono di fare un deciso passo avanti verso una completa tracciabilità ed una maggiore sostenibilità dei processi. |
38 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
Applicazione di chiusure adesive e tear strip il nuovo approccio di robatech
Robatech, produttore svizzero di sistemi di applicazione di adesivi, ha sviluppato un dispositivo modulare per l’applicazione rapida di chiusure adesive con pressure-sensitive e di tear strip su confezioni utilizzate nell’e-commerce.
Tear strip e chiusure adesive sulle confezioni per spedizioni offrono ai clienti che comprano online un’esperienza di acquisto positiva: il pacco è facile da aprire, rimane intatto per i resi ed è facile da richiudere. Un modo per le aziende che commerciano online di consolidare la fedeltà dei propri consumatori e di essere sempre più sostenibili.Per consentire ai produttori di confezioni ed imballi di applicare tear strip e chiusure
adesive con pressure sensitive in modo efficiente e sostenibile, Robatech adotta un nuovo approccio. La testa di spalmatura Vivo 18 applica una striscia di adesivo hot melt PSA direttamente sulla confezione. Successivamente, il dispositivo di un’azienda partner incolla il tear strip o la striscia di carta siliconata sulla striscia adesiva. Questa tecnologia presenta due vantaggi. In primo luogo, i produttori di confezioni ed imballi possono gestire una velocità della macchina fino a 250 m/min. A titolo di paragone, per l’applicazione di nastro biadesivo o di strisce a strappo preincollate, la velocità deve essere ridotta a circa 100 m/min. In secondo luogo, la quantità di adesivo rimane così costante che il suo consumo si riduce fino al 30%. La testa di spalmatura Vivo 18 applica l’adesivo in maniera uniforme e consente un cutoff definito. Le sue dimensioni
ridotte la rendono idonea sia per l’applicazione tear strip che per strisce siliconate, apportando un grande vantaggio per la gestione dell’intera linea e dei ricambi. Per le buste in pellicola invece l’adesivo viene spalmato sulla striscia di carta siliconata, che viene poi applicata sulla busta stessa. L’applicazione dell’adesivo hot melt direttamente sulla busta di spedizione brucerebbe la pellicola. Il sistema è facile da utilizzare sia tramite la macchina principale, sia tramite l’applicatore o il fusore del sistema di applicazione dell’adesivo. |
Sistema con due fusori, una testa di spalmatura Vivo 18 per l’applicazione di tear strip (B) e due teste di applicazione per chiusure adesive (D)
fAst ApplIcAtIon of sIlIcone releAse lIners And teAr strIps
Tear strips and silicone release liners on shipping packaging offer online customers a positive shopping experience: the packaging is easy to open, remains intact for returns, and is easy to reseal. In this way, online retailers improve customer loyalty and achieve greater sustainability.
To enable packaging manufacturers to apply tear strips and pressure-sensitive adhesive seals efficiently and sustainably to cardboard boxes, Robatech takes a new approach. The Vivo 18 coating head applies a strip of PSA hot melt adhesive directly to the shipping packaging. Afterwards, the applicator of a partner company applies the tear strip or silicone paper strip to the
adhesive strip. This technology has two advantages. First, packaging manufacturers can run a machine speed of up to 250 m/min. By comparison: For the application of double-sided adhesive tape or pre-glued tear strips, the speed must be slowed down to about 100 m/min. Second, the adhesive quantity is so constant that adhesive consumption is reduced by up to 30 %.
The Vivo 18 coating head ensures a uniform coating application with a clean cut-off. The narrow application head can be used both for applying tear strips and silicone release liners. This simplifies line planning and spare parts inventory. For mailing bags made of film, the adhesive is applied to the silicone paper strip, which is then applied to the mailing bag. Applying the hot melt directly to the mailing bag would burn the film. The system is easy to operate either via the overall machine, the applicator, or the melter of the adhesive application system.
39 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
Prodotti&Tecnologie
English TEXT
Due teste di spalmatura Vivo 18 con staffa di supporto e CoolTouch
P rodotti & Tecnologie
Una confezione per la pasta lunga a doppio fondo quadro estremamente innovativa è stata realizzata grazie all’impiego del modello automatico di confezionamento AOD ULTRA di Altopack.
La macchina orizzontale AOD ULTRA di Altopack è il riferimento per il confezionamento di pasta lunga (linguine, spaghetti, tagliatelle, fettuccine, ecc.) grazie a semplicità, prestazioni, risultato estetico finale e sostenibilità.
Il design che sposa la funzionalità
La confezione realizzata dalla macchina AOD ULTRA si presenta con una forma elegante e pulita che le consente di essere esposta come un astuccio anche di costa sullo scaffale. Questo tipo di disposizione del pacchetto offre una
maggior visibilità della confezione ed essendo stampato su tutti i lati della stessa rende più visibile il nome del prodotto, il logo del brand e i valori nutrizionali. La confezione presenta saldature molto poco visibili e molto precise, caratteristiche che derivano dai processi per il confezionamento coperti dal brevetto. Lo specifico processo di saldatura avviene tramite ultrasuoni ed è tecnologicamente molto avanzato. Il processo brevettato da Altopack garantisce l’assenza di frammenti all’interno della saldatura trasversale (zero fragment) ed una chiusura perfettamente ermetica, caratteristiche che lo differenziano in modo importante dalle altre confezioni presenti sul mercato.
Risparmio per il cliente e rispetto per l’ambiente
La tecnologia sviluppata da Altopack consente l’impiego di una minore quantità di film per confezione aumentando quindi il numero delle confezioni (circa +20% rispetto alle altre unità sul mercato). Un dato di rilevanza notevole è che le pinze ad
ultrasuoni consentono un risparmio di energia pari al 75% rispetto alle soluzioni più tradizionali, consentendo una completa eliminazione degli sfridi del materiale di incarto.
Queste caratteristiche portano ad una riduzione evidente dei costi di produzione e ad un risparmio di materiale ed energia garantendo una maggiore sostenibilità ambientale. L’innovazione tecnologica di Altopack è vincente anche per questo: è stato calcolato che l’impiego della macchina confezionatrice AOD ULTRA evita il rilascio nell’ambiente di circa 100 tonnellate di CO2 all’anno. Questi importanti vantaggi sulla nuova confezione per pasta brevettata da Altopack hanno portato l’azienda leader nel settore fra i finalisti del “Best Packaging” agli Oscar dell’Imballaggio 2020.
Applicazioni sul campo
Tra le aziende che impiegano questa specifica soluzione per il confezionamento del proprio prodotto nominiamo il Pastificio Panzani: una realtà con sede a Nanterre (Francia) specializzata nel confezionamento di pasta settore in cui è leader sul mercato francese e nelle prime posizioni in Europa. Panzani ha un rapporto di partnership di lunga data con Altopack: utilizza da decenni diversi impianti del costruttore italiano impiegando con soddisfazione questa specifica soluzione per pasta lunga dal 2019. L’interesse suscitato dal pacchetto vincitore “made by Altopack” si spinge oltre i confini Europei: macchine AOD ULTRA per lo sviluppo di confezioni innovative sono infatti già in uso presso gli stabilimenti di molti clienti in Algeria ed in Iran ed è ragionevole prevederne una diffusione sempre maggiore in quei mercati che sono interessati non soltanto alla qualità della confezione, ma anche al risparmio energetico ed alla riduzione dell’impatto sull’ambiente. |
40 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
Altopack estetica e funzionalità per le confezioni di pasta lunga
Uifat marcatura e codifica ad alta definizione
In occasione di Simei 2022 abbiamo intervistato Marco De Piccoli, co-titolare di Uifat, che ci ha raccontato le principali novità proposte dall’azienda per soddisfare le esigenze di marcatura e codifica ad alta definizione.
➣ Su cosa puntate in particolare in questa edizione di Simei?
La novità di quest’anno è la R4 a 70 mm, una stampante getto d’inchiostro ad alta definizione con una testa nuova che raggiunge i 70 mm di altezza massima, una velocità di 60 metri al minuto per applicazioni sui cartoni e una qualità di stampa superiore rispetto ai precedenti modelli. Ora la nostra proposta per la marcatura industriale comprende tre motori di stampa con altezze da 50, 70 e 100 mm. Anche questo modello utilizza cartucce da 220 ml che si inseriscono all’interno della macchina. La particolarità delle R4 è che non hanno nulla intorno, non ci sono bottiglie, contenitori esterni, è tutto inglobato nel case, facile da gestire e collegare, dal design pulito e facile da trasportare. Abbiamo puntato molto sul design, è l’unica macchina simile in commercio che sui quattro lati non ha nessuna sporgenza, contenitori, bottiglie di recupero etc. Ha solo l’alimentatore esterno per la corrente. Da questo touch screen che viene dato in dotazione con la stampante si può creare qualsiasi tipo di stampa (codici a barre, testi etc), collegarsi in rete, pilotare da una a infinite stampanti, potenzialmente. La R4 ha un sistema di fornitura dell’inchiostro alla testa di stampa unico nel suo genere: dalla cartuccia l’inchiostro arriva alla testa di stampa solo per vasi comunicanti e tramite un sistema idraulico molto preciso che dice esattamente quanto inchiostro utilizzare e quanto ne rimane.
La struttura è pensata per essere ancorata e integrata in linee già esistenti, grazie a delle scanalature. Può essere una soluzione ideale per chi desidera sostituire le etichette. Oggi è molto sentita nelle grandi aziende la tematica del riciclo della siliconata delle etichette. Quando stampi migliaia di etichette ogni giorno produci grandi volumi di siliconata, che rientra tra i rifiuti speciali.
➣ Ci sono altre novità da segnalare?
Sì, ad esempio il sistema TIJ (Thermal ink jet), sempre ad alta definizione ma a cartuccia. Utilizzando solamente due cartucce riusciamo a raggiungere i 50 mm di altezza mentre prima esistevano solo le cartucce da 12 mm quindi per arrivare a 50 ne servivano 4. Si tratta di una stampante adatta per produzioni più piccole perché l’incidenza sulla singola marcatura è maggiore, ogni volta bisogna cambiare testina e cartuccia mentre con la R4 ho solo l’inchiostro e il motore di stampa (testina) rimane lo stesso. Allo stand presentiamo anche altre sistemi TIJ come piccoli marcatori per stampare il numero di lotto sull’imballo primario o soluzioni in grado di stampare anche su vetro, particolarmente indicate per piccole produzioni tipo micro birrifici
o cantine. L’unico limite del sistema TIJ termico è la throw distance, la distanza tra la testina di stampa e l’oggetto che deve essere compresa tra i 3 e i 5 mm per non pregiudicare la definizione della stampa.
➣ Quali sono i principali mercati di riferimento delle vostre soluzioni? Codifica e track&trace ormai sono ovunque quindi tutte le aziende che devono confezionare in scatole di cartone sono nostre potenziali clienti perché hanno bisogno di applicare etichette o stampare codici a barre, dati variabili etc. sulle confezioni.
➣ Uno dei prodotti “storici” che proponete è il sistema di asciugatura Sonic. Ce ne parla?
Si tratta di un sistema a lama d’aria capace di eliminare ogni residuo d’acqua e di condensa sull’esterno di bottiglie, lattine e anche su plastica, metallo, gomma, brevettato solo ed esclusivamente per alte velocità. Tutti i Sonic vengono installati su linee da almeno 7/8/10.000 bottiglie all’ora quindi parliamo soprattutto di lattine, vino (sempre ad alta velocità), barattoli, conserve e qualche applicazione industriale. |
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rodotti&Tecnologie
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P rodotti & Tecnologie
Sealed Air
nuovi sistemi di imballaggio con carta
Sealed Air ha lanciato QuikWrap Nano e QuikWrap M, i primi sistemi di imballaggio con carta per soddisfare la crescente domanda dei rivenditori e-commerce di basso e medio volume e delle società di fulfilment.
Inuovi sistemi Sealed Air QuikWrap Nano e QuikWrap M offrono una soluzione per l’avvolgimento della carta di piccole dimensioni, pronta per essere arrotolata e facile da usare. I sistemi non richiedono elettricità o manutenzione e comportano un assemblaggio minimo o nullo. Ogni sistema produce un doppio strato di carta a nido d’ape certificata FSC e carta velina interfogliata per migliorare la protezione dei prodotti. La carta è riciclabile al 100% con i servizi di raccolta differenziata e viene distribuita con l’esclusiva tecnologia “tieni e strappa”, per un’operazione più rapida e sicura, senza bisogno di forbici.
Rapidità e protezione
Andrea Questa, responsabile EMEA per le soluzioni di imballaggio con carta presso Sealed Air, spiega: “Sealed Air QuikWrap Nano e QuikWrap M sono
ideali per piccole e medie imprese che desiderano una soluzione di imballaggio con carta facile da usare, salvaspazio ed efficiente. I due nuovi sistemi hanno un ingombro compatto, che li rende ideali per spazi operativi più piccoli. Questi distributori pronti all’uso consento no di approntare ed effettuare le operazioni di confezionamento in pochissimo tempo”.
QuikWrap Nano è il più piccolo sistema di avvolgimento a dop pia carta sul mercato ed è adatto per operazioni a bassi volumi. Il sistema è dotato di una scatola di erogazione di cartone ondu lato contenente 61 metri di carta a nido d’ape fustellata a espansione e carta velina interfogliata. La scatola e l’interfoglia possono essere stampate per creare opportunità di branding. Una volta che il sistema è vuoto, l’intero erogatore può essere riciclato utilizzando i servizi di raccolta differenziata, ove disponibili.
QuikWrap M è stato progettato come un sistema facilmente ricaricabile per operazioni di medi volumi. Un telaio metallico leggero e robusto viene utilizzato per contenere rotoli oltre i 1.700 metri di carta a nido d’ape fustellata a espansione e carta velina interfogliata. Come spiega Andrea Questa, "entrambi i sistemi producono rapidamente due strati di imballaggi protettivi. La carta a nido d’ape espandibile fornisce ammortizzazione, mentre la velina interfogliata protegge dalle abrasioni superficiali. Questo sistema aiuta a migliorare l’esperienza complessiva del cliente durante l’apertura delle confezioni, poiché i prodotti sono meglio protetti”.
La Modular Pack Station
Sealed Air ha anche lanciato una nuova Modular Pack Station, che consente alle aziende di risparmiare spazio organizzando in modo più ergonomico sia la carta che le attrezzature per l’imbal-
laggio gonfiabile. Gli operatori possono personalizzare la Modular Pack Station per soddisfare le loro specifiche esigenze utilizzando una gamma di opzioni quali tavolo, scaffalature e accessori per ridurre i punti di contatto e migliorare l’efficienza complessiva dell’imballaggio. La Modular Pack Station è disponibile in una configurazione singola, doppia o personalizzata e può essere espansa in base alla crescita delle aziende. Una vasta gamma di sistemi di confezionamento a marchio Sealed Air per il riempimento del vuoto, l’avvolgimento e prestazioni di ammortizzazione sono facilmente integrabili nella Modular Pack Station: sia imballaggi a base di carta che gonfiabili, ad esempio la carta Sealed Air FasFil e i sistemi a marchio BubbleWrap.
“I rivenditori di e-commerce in crescita spesso si rendono conto che il rapido aumento delle vendite può far eccedere velocemente le capacità di imballaggio, creando difficoltà che si riversano in altri spazi di lavoro", conclude Andrea Questa. "La nuova Modular Pack Station fornisce una soluzione a questo problema, che può oltretutto facilmente trasformarsi in un aumento delle vendite e dei volumi”. |
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omologazione onu su misura?
le indicazioni di serpac L’omologazione
ONU garantisce la conformità alle norme internazionali per il trasporto sicuro di merci pericolose. L’omologazione su misura, salvo casi particolari, è valida per prodotti specifici e deve comunque soddisfare tutti i requisiti dei regolamenti in vigore. Il trasporto di merci pericolose è regolamentato da varie normative a seconda della modalità di trasporto utilizzata. Per esempio, il trasporto via strada è regolamentato dal manuale ADR, quello ferroviario dal manuale RID, le vie navigabili interne dall’ADN, il trasporto via mare dall’IMDG e, infine, la via aerea passa dallo IATA.
Molto spesso ottenere l’omologazione su misura ONU è un requisito fondamentale per trasportare in sicurezza ed in conformità le proprie merci pericolose. Tenendo conto di vari fattori – come le esigenze di confezionamento, il tipo di merce e il tipo di trasporto – sarà necessario individuare il corretto imballaggio, magari affidandosi a tecnici specializzati come quelli del team Serpac che, partendo dalle esigenze del cliente, definiscono l’imballaggio corretto per una spedizione conforme delle tue merci pericolose. Per identificare in maniera rapida il genere e il materiale degli imballaggi omologati ONU si utilizzano dei codici alfanumerici: un esempio può essere 4G, dove il 4 indica che si tratta di una cassa e la lettera G indica che il materiale è cartone. Questi codici alfanumerici in alcuni casi possono essere seguiti dalle lettere T, V o W. Se gli imballaggi non dovessero essere preparati in conformità a quanto definito nel certificato di omologazione ONU, in fase di un comune controllo oppure in caso di incidente, la spedizione potrebbe essere bloccata e sanzionata più o meno pesantemente a seconda di dove viene rilevata la difformità. Nel caso di merci pericolose pienamente regolamentate l’uso di imballaggi omologati ONU è obbligatorio e, salvo eccezioni, deve essere scelto in base alle esigenze del cliente: al tipo di merce da spedire, al tipo di imballaggio interno ed alle specifiche del trasporto. È importante rispettare i regolamenti in vigore e stare al passo con essi così da
presentare al trasporto una spedizione conforme ed evitare sanzioni e incidenti che possono causare danni alle persone o all’ambiente. La scelta migliore per evitare problemi e sanzioni è sempre quella di rivolgersi a professionisti del settore come Serpac o a organizzazioni specializzate per garantire la conformità alle normative e la sicurezza del trasporto.
14 – 16 marzo 2023
Centro fieristico di Monaco, Germania
È l’unica manifestazione nel suo genere e l’hotspot imprescindibile per le tendenze tecnologiche, le soluzioni smart e il know-how
Dimostrazioni dal vivo delle ultimissime macchine e delle soluzioni più recenti per la cartotecnica
Dialogo e scambio di informazioni ai massimi livelli tecnici, e opportunità di costruire una rete di contatti internazionali
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rodotti&
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Tecnologie
La fiera leader al mondo per la trasformazione di carta, film e laminati
Organizzatore: Mack-Brooks Exhibitions, Part of RX
Perché visitarla?
WWW.ICE-X.COM MAGGIORI INFORMAZIONI
13a Fiera Internazionale del Converting
In occasione di Sigep 2023, l’importante fiera dedicata al Food service Dolce, Goglio ha presentato alcuni degli elementi più innovativi della propria offerta destinata al settore del caffè: i packaging più avanzati in termini di sostenibilità, la rivoluzionaria valvola di degasazione applicabile alle confezioni e la capsula con valvola brevettata dal Gruppo.
Goglio, tra i leader mondiali nel packaging flessibile che progetta e sviluppa sistemi completi per l’imballaggio fornendo laminati, valvole e componenti in plastica, linee di confezionamento e servizio per le più diverse esigenze di confezionamento e per numerosi settori di applicazione,ha partecipato a SIGEP 2023, fiera di riferimento a livello mondiale dedicata al Gelato Artigianale e all’Arte del Dolce che si è svolta a Rimini dal 21 al 25 gennaio. All’interno della propria area espositiva il Gruppo ha messo in mostra alcuni degli elementi chiave del proprio portafoglio di prodotti dedicati al set tore del caffè, tra cui le innovative confezio ni realizzate con materiali “pronti per il riciclo”, la val vola di degasazio ne monodirezionale, che permette di confezionare il caffè ancora fresco, e le sue applicazioni, come la capsula con valvola, prima al mondo nel suo genere.
Innovazione tecnologica e sostenibilità
Grazie alla costante attività del proprio team di ricerca e sviluppo, Goglio è in prima linea nell’innovazione tecnologica, anche applicata ai materiali ai fini di una maggiore sostenibilità.
nei moderni impianti di gestione dei rifiuti. Allo stesso tempo, questi materiali di nuova generazione garantiscono elevate proprietà di barriera, che permettono la corretta conservazione del prodotto, e assicurano i medesimi standard di macchinabilità dei tradizionali laminati contenenti alluminio.
La valvola di degasazione monodirezionale
Nel contesto della fiera, il Gruppo ha infatti esposto una serie di confezioni, disponibili in un’ampia gamma di formati, la cui composizione garantisce un minor impatto sull’ambiente. I laminati in monomateriale polietilene o polipropilene, per esempio, rendono gli imballi “pronti per il riciclo” consentendone il corretto recupero
Tra le soluzioni di prodotto esposte a SIGEP 2023 dal Gruppo, che detiene storicamente una posizione di leadership nella fornitura di sistemi di packaging e macchinari per il comparto del caffè, c’è la valvola di degasazione monodirezionale, brevettata nel 1968 dall’azienda, che oggi ne produce oltre un miliardo di unità all’anno. Grazie a questa speciale invenzione, è stato possibile per la prima volta confezionare il caffè appena tostato, senza che questo debba essere lasciato a riposare affinché termini il suo processo di degasazione, con evidenti vantaggi in termini di riduzione dei tempi di stoccaggio. La valvola, infatti, consente ai gas naturalmente emessi dal caffè di fuoriuscire dal pack impedendo allo stesso tempo l’ingresso dell’ossigeno.
L’applicazione della valvola ha recentemente trovato applicazione anche nel segmento del caffè porzionato con la prima capsula con valvola di degasazione al mondo realizzata dal Gruppo, in esposizione nel corso della fiera. Anche la capsula Goglio testimonia il costante impegno del Gruppo nella creazione di soluzioni compatibili con l’ambiente. La speciale capsula è, infatti, disponibile sia nella versione “ready for recycling” che in quella 100% compostabile, garantita biodegradabile in un impianto di compostaggio industriale (OK COMPOST INDUSTRIAL). |
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&
mbiente
I mb A ll A ggi
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Da Goglio soluzioni all’avanguardia per il settore del caffè
ImbAllAggi&Ambiente
eu strenGthenInG pAck AGInG leGIslAtIon
TheEuropean Commission has published its new Packaging and Packaging Waste Regulation (PPWR). It bans non-recyclable packaging from 2030, using design for recycling criteria to measure recyclability. It also provides minimum recycled content targets in plastic packaging, and a harmonised labelling system for packaging disposal. With this regulation, the European Commission aims to reduce the environmental impact of packaging and increase recycling rates throughout the European Union. It will replace the 1994 directive of the same name. New requirements for packaging manufacturers and their suppliers are foreseen in the draft, which will come into effect in all EU Member States in two years’ time. The regulation includes measures such as setting recycling targets for different types of packaging, as well as introducing economic incentives for the use of more environmentally friendly packaging materials. Measures include national packaging waste reduction targets, minimising unnecessary packaging, and imposing re-use/refill targets on economic operators (per sector and packaging type). All packaging items will have to undergo a recyclability assessment procedure to ensure they meet established design for recycling (DfR) criteria. Packaging will be assigned a grade from A to E, according to its score of compliance with the DfR criteria. Packaging scoring grade E will be banned from the market from 2030.
Grades A to D will be subject to extended producer responsibility (EPR) fees. Packaging containing plastic parts will also see some ambitious targets for 2030 and 2040. Labelling to facilitate consumer sorting, inspired by the Nordic pictogram system,
will be mandatory. Reusable packaging will also be required to carry a label that includes a QR code. Learn more about this legislation and other
packaging trends at 9-10 March event: Shaping the Future with Packaging.
Use the QR code to register and join the discussion.
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I mb A ll A ggi & A mbiente
Nonostante la crisi del costo della vita, i consumatori europei sono sempre più consapevoli delle minacce ambientali per il pianeta Terra e della necessità di consumare e vivere in modo più sostenibile.
Due consumatori europei su tre (il 63%) sono propensi a seguire uno stile di vita più sostenibile e più della metà (il 58%) considera il riciclo l’azione più efficace per ridurre l'impatto sul cambiamento climatico. La ricerca, condotta da Pro Carton, l'Associazione Europea dei Produttori di Cartone e Cartoncino, ha analizzato l’atteggiamento di oltre 5.000 consumatori europei nei confronti dell'ambiente e degli imballaggi, esplorando aspetti diversi: dalla deforestazione, ai mezzi di trasporto, alle problematiche globali come la guerra in Ucraina, il Covid-19 e la crisi economica. Gli intervistati dei cinque Paesi europei (Italia, Regno Unito, Francia, Germania e Spagna) concordano sul fatto che la sostenibilità sia un tema sempre più rilevante. Rispetto al Regno Unito, dove solo poco più della metà degli intervistati (il 57%) ritiene una priorità avere uno stile di
vita sostenibile, i consumatori dell'Europa continentale si dimostrano più sensibili. Al primo posto gli italiani con il 69%, seguiti al 67% dagli spagnoli, al 66% dai francesi e poi dai tedeschi con il 59%.
2022, un anno critico
Il cambiamento climatico è una tra le tre preoccupazioni percepite più urgenti dai consumatori europei, insieme al crescente costo della vita e alla guerra. Infatti, secondo lo studio condotto da Pro Carton, il costo della vita è la questione prioritaria per il 71% degli intervistati, seguita dal cambiamento climatico (63%) e dalla guerra (59%). Solo dopo, troviamo temi come l’andamento dell’economia (55%) e la povertà (52%). Tra i consumatori europei cresce la preoccupazione in materia di impatto ambientale per quanto riguarda l’utilizzo dei packaging in plastica (per il 55%), mentre più di tre quarti (per il 79%) ammette che la crisi economica, il crescente costo della vita, la guerra in Ucraina e le conseguenze della pandemia sono un ostacolo per condurre uno stile di vita più sostenibile. Nella lotta contro il cambiamento climatico, i consumatori considerano il riciclo come l’azione più efficace (nel pre-pandemia, nel 2019 era considerata come la seconda più impattante), seguita al secondo posto dalla piantumazione di nuovi alberi e al terzo posto dall’uso di materiali più naturali e rinnovabili.
Passi avanti
verso l’economia circolare Nel passaggio verso l’economia circolare emerge un cambiamento radicale nel comportamento dei consumatori. Il 58% dei consumatori europei ricicla di più rispetto a 12 mesi fa, mentre oltre la metà (il 54%) dichiara che, nell’ultimo anno, l'impatto ambientale del packaging di un prodotto ha assunto maggiore importanza. Un aspetto, quest’ultimo, che non può essere ignorato dai brand, dato che un consumatore su due è disposto a cambiare marchio o prodotto a seconda del packaging utilizzato. Dovendo scegliere tra forme di packaging diverse, i consumatori mostrano nuovamente la loro preferenza per il cartone – imballaggio economico ed ecologico - che è salita dal 81% nel 2019 all'86% nel 2022. Per l’85% degli intervistati, la virtù più apprezzata del cartoncino come materiale di imballaggio, è la facilità con la quale può essere riciclato. Anche i packaging in materiali naturali e rinnovabili sono tra i più apprezzati: sono scelti dall’81% dei consumatori, perché conciliano la sostenibilità con la capacità di protezione del prodotto. E i consumatori sono disposti a pagare di più per questi benefici. Quasi tre quarti (il 72%) ammette che pagherebbe di più per un prodotto se il packaging avesse meno impatto sull'ambiente. Un quarto ha dichiarato che sarebbe disposto a pagare tra il 5 e il 10% in più, mentre l'8% si è spinto ancora oltre, dimostrandosi pronto a pagare una maggiorazione del 10-20%. Inoltre, il 77% i dei consumatori europei si dichiara sicuro di sapere quali materiali di imballaggio possono essere riciclati e come farlo. La carta e il cartoncino sono la tipologia sulla quale i consumatori hanno meno dubbi, l’82% sa come riciclarli, seguiti dal vetro (l’80%) e dal cartoncino ondulato (il 78%). In fondo alla classifica, ci sono le tazze in plastica per caffè e gli imballaggi in plastica flessibile (rispettivamente solo il 48% e il 47% degli intervistati ha dichiarato di sapere che si possono riciclare) entro il 2030”. |
46 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
Packaging sostenibile la scelta degli italiani
Sustainable trends in food packaging
If we take a look at trends for the next year in the food industry from a packaging standpoint, ecological sustainability will remain the defining theme. It isn’t only about the actual product, but perhaps even more about packaging and logistics.
There is hardly a supermarket left that does not want to appease the ecological conscience of its customers with local suppliers and short travel distances. Customer centricity will continue to be a key factor when it comes to finding and retaining customers in the food industry: Branding and brand management are not only achieved through advertising, but increasingly through presentation at POS and therefore through packaging. The look, feel and information conveyed on the packaging add value to brands. Protection and hygiene are also essential prerequisites. No matter how high the sustainability standards, they will not lower consumers’ expectations
of quality and hygiene. In other words, consumers will continue to ‘eat with their eyes’, which is why there is simply no way around an appealing, appetising presentation – but now also taking into account the impact on the environment and climate.
Changing consumer behaviour
Changing consumer behaviour needs to be closely followed by the food industry, and with it the issue of packaging. A few years ago, organic products were more likely to be found in health food shops, but today they are available in most supermarkets. The topic of e-commerce or e-foods is also playing a steadily growing role in the food
industry. This development is favoured by urbanisation, demographic change and, of course, the pandemic. These factors have not only radically accelerated the entire e-commerce business, but also the use of packaging material as virus protection at POS. And this is where it gets interesting: on the one hand, products have to be safely packaged and protected for transport, and on the other, packaging as a means of presentation needs to be both compelling and sustainable. Many consumers are unsure which choice will keep their ecological footprint lean when shopping. They are not alone in this: most manufacturers or users of packaging feel the same way. Packaging that may be well-intentioned but is in reality more harmful to the environment than beneficial, continues to enter the market. Waste management companies understand this well: what cannot be separated easily or only has a small share in the collection of recyclable materials cannot be recycled. This results in the recyclable material cycle missing out on the material and the recycler missing out on his margin. For non-recyclable materials, the only option is thermal recycling – a euphemism for the waste incineration plant.
Recycling is a decisive factor
It isn’t only the social trend towards more sustainability that will dominate the future – politics will be setting the direction for the industry with stricter regulations and recycling quotas. The backdrop is
48 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023 I mb A ll A ggi & A mbiente
the European Union’s Green Deal with an action plan for a functioning circular economy. In the packaging and food industry, this requires not only the use of fully recyclable materials, but also the targeted collection, clean separation, and complete recycling of waste, resulting in a pure material that can be used again for the same purpose without any compromises. Several recyclers and dual systems have already developed their own certifications with which the recyclability of a specific packaging solution can be re-evaluated. It becomes a problem for material composites that cannot be separated or are difficult to separate, such as PE bottles with PVC sleeves – although the use of mono-materials is viewed positively in terms of establishing plastic as a part of the circular economy. The food industry, for example, will have to rely more on the use of mono-packaging materials and paper packaging. As a result, the trend towards plastic-free packaging will increase. Food that is offered in a plasticfree packaging option will set the pace in terms of sustainability. This will also affect dispenser systems on supermarket shelves. The trend towards “refills” will intensify. Although filling stations are still a rarity, retailers such as Alnatura, dm, Kaufland or Aldi are already testing unpacked stations in some of their shops to assess how customers accept the selffilling offering. Although the initial focus is on cosmetics, cleaning products, detergents and dishwashing liquids for
ImbAllAggi&Ambiente
refilling, but dry foodstuffs are now also available unpacked – whereby you simply bring the right containers with you or buy them on the spot. The key questions are: Where can the industry do without plastic? Where can substitute products be used? But also importantly: how can we protect food from damage during transport?
Consumer behaviour isn’t always entirely rational. More than half of the packaging produced for consumers globally is used for the food industry. But the packaged product accounts for ten to a hundred times more CO2 pollution than the packaging itself. The protective and shelf-life function of packaging that is suitable for the product is vital, but consumers are often not sufficiently aware of it. The packaging industry needs to take this into account and positively influence the expectations of customers through the use of monomaterials and information.
Thinking about processes holistically
It can be assumed that the sustainability megatrend will continue to strongly influence the food industry through rapidly changing consumer behaviour and society’s advancing digitalisation. But the actual products only represent a part of the overall process. Distribution, logistics and ultimately production are part of a value creation process that will
be readjusted through digitalisation and automation in the coming years. Only by increasing efficiency, flexibility and agility can this megatrend be successfully countered in all its facets. To achieve this, packaging processes need to be considered holistically and more broadly –from the choice of packaging material to feeding, the various packaging steps and transport to the post-consumption packaging recycling process. In principle, the focus in the future will be on avoiding plastic and substituting it with paper. Where plastic cannot be dispensed with, mixed packaging will be replaced by recyclable mono-material packaging to make it more attractive for the recycling industry. Working with a partner in the production process who has mastered the material mix will represent a decisive competitive advantage. Packaging machine manufacturer Schubert is currently building up comprehensive expertise in the field of packaging materials with the support of its industry partners. This includes not only extensive data on the machinability and recyclability of materials, but also the development and optimisation of packaging and sustainability consulting along the entire supply chain. The key to the future does not lie in innovative technical ‘silo’ solutions, but in a holistic approach that considers all the parameters of a seamless integrative packaging process in the food industry. With Schubert, the industry has a central solution provider who can map the entire value chain of the packaging process in a single process. There is however one thing that will not change in the years to come: success will always be about facing the future with new ideas, daring and curiosity. |
49 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
C onverting & L abel
FlexoDay & BestInFlexo un inno alla flessografia!
La due giorni di Bologna, organizzata da Atif – Associazione Tecnica Italiana per la Flessografia, ha chiamato a raccolta il mondo della flessografia che si è confrontato sui temi più attuali del momento e non ha mancato di celebrare le eccellenze delle aziende italiane.
Il presidente di Atif, Marco Gambardella, ha aperto i lavori, mettendo in evidenza le criticità che le imprese stanno vivendo nel contesto economico, ma sottolineando anche gli sforzi fatti dall’Associazione per andare incontro alle sfide del momento. Orgoglioso della crescita, che ha visto questo evento sempre più partecipato, ha ricordato come tale successo sia il “sintomo di una comunità della Flexo forte e coesa, che rema unita nella stessa direzione, oltre che della bontà del lavoro svolto negli anni”. “Secondo l’analisi del comparto macchine e apparecchi per la stampa flessografica a cura del Centro Studi di
Acimga”, ha spiegato Gambardella, “includendo tutti i flussi di esportazione/ importazione del commercio di macchine da stampa flessografiche nei diversi Paesi, si parla di un mercato mondiale dal valore di 1 bilione di dollari. Questo fatturato è principalmente composto dalle vendite di produttori tedeschi (29,4% del mercato), con l’Italia secondo Paese produttore nel mercato mondiale (13,3% del mercato), seguita dalla Cina in terza piazza (7,0% del mercato). I principali Paesi acquirenti sono: USA (14,3% del mercato), Turchia (5,1%) e Russia (4,3%, anche se qui ora pesa l’effetto guerra, infatti in precedenza la Russia era il secondo Paese)”.
Momenti formativi e premi al talento
Il pomeriggio del primo giorno è stato riservato a interventi economici, con approfondimenti sulle tendenze in ambito supporti. In particolare, Fabio Papa, direttore scientifico di I-AER, Institute of Applied Economic Research, ha invitato gli imprenditori, capaci di fare impresa anche in un momento di incertezza come quello attuale, ad attrezzarsi per governare le sfide del momento. Tre le parole chiave lasciate come monito alle imprese: strategia, organizzazione e controllo. Dopo gli interventi di scenario di due produttori di riferimento nel mondo della carta e della plastica, quali Burgo Group e Taghleef Industries, momento clou della mattinata è stato l’intervista di Armando Garosci, direttore di Largo Consumo, a Gianangelo Catteaneo, past president di Atif e presidente di Plastik Group. Cattaneo ha sottolineato come il successo di un’azienda, oltre che dallo sviluppo tecnologico, non possa prescindere dalle persone, che fanno sempre la differenza.
Focus sulla stampa flexo
La seconda giornata, moderata da Chiara Bezzi, caporedattrice di Rassegna dell’Imballaggio, ha visto susseguirsi gli inter-
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Il presidente Atif Marco Gambardella e Chiara Bezzi, caporedattrice di Rassegna dell’Imballaggio e moderatrice del convegno
Gianangelo Cattaneo, past president di Atif e presidente di Plastik Group, e Armando Garosci, direttore di Largo Consumo e moderatore del convegno
venti tecnici di Stefano D’Andrea per il Comitato tecnico Atif sul nuovo metodo di misurazione del valore tonale del colore in flessografia; Stefano Capelli per FTA Europe sull’orientamento europeo delle emissioni in atmosfera per la stampa flexo; Carlo Carnelli del Comitato tecnico sui nuovi standard di comunicazione PRXPQX, per semplificare la comunicazione committente-stampatore. Nel corso del pomeriggio, sono stati apprezzati anche gli interventi dei Platinum Sponsor: Uteco, Rossini e Inci-Flex.
“L’industria del packaging sta sperimentando un periodo di rapida trasformazione: in tale contesto è fondamentale proporre soluzioni innovative in grado di rispondere alle esigenze sempre maggiori di efficienza, digitalizzazione, produttività… e soprattutto attenzione alla sostenibilità, il key topic del prossimo futuro. In particolare, il tema della sostenibilità è uno degli aspetti fondanti dello sviluppo industriale nel mondo del printing & converting: creare soluzioni sostenibili a livello ambientale, in un clima di lavoro inclusivo ed accogliente. Per noi produttori di machine da stampa è fondamentale tradurre questi trend di mercato in chiare azioni di sviluppo e innovazione del prodotto e dell’ecosistema in cui questo opera. In quest’ottica, il concetto di sostenibilità si declina su due assi: prodotto, cioè macchine da stampa che riducano i consumi energetici e gli sprechi di materiali consumabili, e persone, cioè macchine che agevolino il più possibile le operazioni di stampa, le
attività di manutenzione e pulizia della stessa, in totale sicurezza per l’operatore”, hanno affermato in Uteco.
È dello stesso parere Rossini: “Ovviamente la sicurezza degli operatori occupa il primo posto nelle nostre analisi. Da qui, tra gli altri interventi tecnici implementati, l’adozione di un sistema automatico di pulizia che lavora con tutte le protezioni dell’unità stampa chiuse e il circuito d’emergenza abilitato, garantendo l’impossibilità di contatto tra operatori e prodotti chimici di pulizia ed eliminando ogni possibile rischio di incidente legato alla pulizia effettuata da operatori che sono dentro le macchine con organi in rotazione. È altresì importante dire che la sicurezza degli operatori può e deve andare di pari passo con il miglioramento della produttività grazie ad investimenti dedicati che riducono i tempi di fermo macchina, ad
Best in Flexo 2022
Condotta dalla dinamica ed effervescente Debora Villa, la serata del primo giorno si è conclusa con il BestInFlexo 2022, che ha celebrato le eccellenze italiane nella stampa flessografica. Felice Rossini, titolare di Rossini Spa, è stato insignito del Premio alla Carriera, per il suo spirito innovativo e visionario, per la promozione dei valori associativi e, non ultimo, per il contributo all’affermazione del Made in Italy nel mondo. Tante le aziende partecipanti, con oltre 240 lavori selezionati. Il BestInShow 2022 è andato a Flessofab con il supporto del service Studio Enne.
esempio dedicati al mantenimento della pulizia con la costante ottimizzazione dei tempi di ciclo di questi nuovi accessori e al fatto che non è necessario tagliare il film per procedere al processo di pulizia”. Il momento formativo ha visto la partecipazione di Ira Nicoletti della commissione Education, che ha presentato i progetti Atif destinati alle scuole. Inoltre, lo studente Diego Pellegrini è stato premiato per la sua tesina dal titolo “Uno sguardo sulla stampa flexo”. Il premio è stato patrocinato da ENIP-GCT e sponsorizzato da I&C-Gama.
L’evento ha chiuso col botto, grazie alla partecipazione di Michele Bondani di Packaging in Italy, con il suo intervento dal titolo “Packaging è marketing”. Bondani ha spiegato i principi del Brand Positioning e Packaging Positioning, che possono rappresentare vere e proprie leve per il business. |
51 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
Converting&Label
I vincitori del premio BestInShow 2022: Flessofab con il supporto del service Studio Enne
C onverting & L abel
Lo scorso 30 novembre è stato presentato l’Osservatorio Economico Gipea sui dati di bilancio del comparto etichette. I dati Eurostat, elaborati dal Centro Studi Assografici, evidenziano nel 2021 un significativo aumento della produzione in valore di etichette autoadesive in Italia (+8,2%). Sono emerse invece numerose criticità nel 2022, che proseguono nel 2023.
Dopo un breve saluto istituzionale del Presidente Elisabetta Brambilla e un focus sui recenti aggiornamenti normativi curato dal Direttore Italo Vailati, è stato presentato l’Osservatorio sviluppato a partire dai dati del 2021. Relatori dell’evento, anche quest’anno, sono stati il Dott. Gianluca Cinti di Studio Partners, che ha curato l’Osservatorio, e il Prof. Federico Visconti, Rettore dell’Università LIUC, che ha commentato i dati settoriali fornendo una visione di più ampio respiro. L’Osservatorio Economico, elaborato sui dati di bilancio di un cluster di 84 imprese associate Gipea, e integrato con i dati elaborati da Assografici su base Eurostat e con quelli raccolti su base europea da Finat, dipinge un quadro del settore nel 2021 tutto sommato positivo, con una crescita del +10,4% e un fatturato che si attesta a 832 milioni, molto sopra la media del manifatturiero italiano. Con segno più anche export, che nel 2021 si attesta al 19% (in crescita di un punto sul 2020) e marginalità (CAGR EBITDA), in aumento del +8,1% nuovo record dopo quello del 2016. Interessante anche il contesto europeo tratteggiato da Finat: nel 2021 la crescita media europea del settore etichettifici è stata del 9,2%, con differenze fra le varie
macro aree (quella del sud Europa è stata del +8,9%) e soprattutto fra singole nazioni, con l’Italia che fa registrare un +8,2%.
I dati nel dettaglio
A fronte di un campione che include un minor numero di imprese, nel tempo è cresciuta la popolazione delle aziende di dimensione maggiore e il relativo peso in termini di fatturato: le 25 imprese con ricavi superiori a € 10 milioni rappresentano quasi il 70% del fatturato del campione, mentre se ad esse si aggiungono le 28 aziende con ricavi tra € 5 e 10 milioni, si raggiunge il 90% del fatturato del campione. Il settore risulta concentrato prevalentemente nel nord Italia (l’80% delle aziende si concentra in 5 regioni: Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Toscana). I dati Eurostat, elaborati dal Centro Studi Assografici, evidenziano nel 2021 una significativa crescita della produzione in valore di etichette autoadesive in Italia (+8,2%), dopo i moderati cali del 2019 e del 2020 caratterizzati dalla pandemia Covid-19, con un valore della produzione che supera ampiamente i valori del 2018 (+€ 31 milioni, +4,1%). In particolare, si evidenzia una crescita dell’export in termini assoluti, pari al 19% della
produzione (dal 18% nel 2020). Ampliando lo sguardo all’EU, l’Italia risulta seconda per crescita soltanto alla Spagna (+28,4%), ed è seguita da Francia (+3,5%), Germania (-0,9%) e Olanda (-2,1%). Questo quadro trova conferma nei dati Finat Radar, che evidenziano un 2021 complessivamente di crescita significativa (+9,2%), sostanzialmente in linea con quanto osservato da Eurostat per UE 27 (+10,4%). Analogamente, la crescita di Southern Europe (+8,9%) è in linea con quanto rilevato dall’Osservatorio GIPEA per l’Italia (+10,4%). Il 2021 si conferma dunque un anno di recupero dei fatturati per la maggior parte delle aziende del campione, dopo un 2020 che invece era stato in prevalenza negativo. In particolare, si rileva una crescita significativa della propensione all’export: le esportazioni valgono il 24,6% dei ricavi 2021 (erano il 21% nella precedente edizione dell’Osservatorio). Rispetto al 2020, si nota una riduzione del numero di aziende in perdita (9 vs 12) e anche il numero di aziende con risultato d’esercizio eccellente (17 vs 18), mentre cresce la «fascia media» di aziende con risultati positivi. Il calo delle riserve di liquidità, accumulate nel 2020 grazie alle misure governative per la gestione emergenziale, e l’incremento delle passività finanziarie a breve e medio-lungo termine, determinano invece un significativo peggioramento della posizione finanziaria netta delle imprese del settore, pur rimanendo entro livelli fisiologici. Il miglioramento del margine operativo nel 2021 consente in ogni caso di ottenere un miglioramento della redditività del capitale investito netto. A chiusura della presentazione, si è posto l’accento su quelli che sono i principali punti critici con i quali le aziende dovranno fare i conti nel corso del prossimo anno, come la necessità di compensazione della crescita dei prezzi delle materie prime e dell’energia, il contenimento dei costi, le opportunità offerte dalla crescente apertura internazionale del settore, il mantenimento dell’indebitamento finanziario entro le soglie di sicurezza. |
52 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
Crescita consolidata per le etichette autoadesive
ACOPOS 6D
Nuove dimensioni per la produzione adattiva
ACOPOS 6D consente di muovere liberamente i prodotti in uno spazio di lavorazione aperto –senza i vincoli del classico flusso produttivo sequenziale. La levitazione magnetica introduce sei gradi di libertà, per una densità di operazioni per superficie occupata senza precedenti. br-automation.com
B&R | A member of the ABB Group
Per saperne di più
C A se H istory
Rongoni la forza della tradizione e un futuro più green!
Azienda storica e punto di riferimento in ambito cartotecnico, questa realtà continua la sua crescita grazie alla passione e alla voglia di fare di un management tutto al femminile. Non ultimo, l’investimento in una nuova Speedmaster XL 106 Carbon neutral firmata Heidelberg.
Situata nel distretto mantovano della Calza, con sede ad Asola, Tipolitografia Rongoni nasce nel 1921 e successivamente, attraverso passaggi e fusioni, viene acquisita negli anni 2000 dalla famiglia Azzini. Oggi la seconda generazione, Paola e Francesca insie -
me alla madre, guida l’azienda con un management tutto al femminile. Il core business è la cartotecnica e, in particolare, il packaging di alta qualità per l’industria della Calza. Recentemente, l’offerta si è ampliata in ambito alimentare per la grande distribuzione. “Dagli
anni ’80 lavoriamo con i calzifici più importanti del nostro territorio. – racconta Paola Azzini. – Sebbene nei primi anni 2000 alcune di queste aziende si siano ricollocate nei paesi dell’Est, quelle che sono rimaste hanno continuano a ricercare una qualità di stampa molto elevate ed estrema versatilità. Negli ultimi anni, ci siamo specializzati nel packaging alimentare e, in particolare, sulle confezioni o gli involucri in cartoncino per i cibi pronti. In questo ambito, realizziamo o modifichiamo il progetto grafico, stampiamo e successivamente ripieghiamo e incolliamo le confezioni. Completiamo internamente tutto il ciclo produttivo”.
54 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
CAseHistory
L’evoluzione tecnologica
La volontà di raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi ha portato l’azienda a una rapida crescita che si manifesta in una continua evoluzione tecnologica. In ottica di una continua ricerca di efficienza nei processi, è stato realizzato l’ultimo investimento in una nuova macchina da stampa Speedmaster XL 106 di ultima generazione firmata Heidelberg. Rongoni è già da tempo cliente Heidelberg e nel parco macchine conta diversi gruppi stampa del fornitore tedesco. Paola Azzini spiega: “Il motivo che ci ha portato alla scelta della nuova XL è innanzitutto la sua elevata capacità produttiva, che raggiunge le 18.000 copie/ora. Questa macchina affiancherà una offset gemella già presente in versione bivalente, acquistata nel 2018 e una Speedmaster CD 102 4 colori con verniciatore. Abbiamo già avuto dimostrazione della capacità di questa macchina, in termini di velocità, qualità di stampa, interconnessione e facilità di gestione dell’operatore. In particolare, apprezziamo l’automazione del sistema nelle fasi di preimpostazione e la rapidità negli avviamenti. Questo è un vantaggio notevole per la nostra tipologia di flusso produttivo che conta diversi lavori e molteplici referenze per ognuno. Fino ad oggi, abbiamo prodotto 10 milioni di pezzi in più rispetto allo scorso anno, ma con una riduzione delle ore di lavoro”.
e, attraverso la collaborazione con un’associazione tedesca di riferimento in ambito sostenibilità, il costruttore ha attivato un programma di riforestazione in alcune aree selezionate. Con questo intervento, la Speedmaster XL 106 ha ricevuto il certificato Carbon neutral. |
L’EVENTO DA NON PERDERE NEL 2023!
14 – 16 marzo 2023
Centro fieristico di Monaco, Germania
La configurazione scelta da Rongoni è una Heidelberg
Speedmaster XL 106-5LYYLX3 5 colori con laccatore, doppio forno di asciugatura, seconda unità di verniciatura e uscita lunga. È dotata di completa automazione nelle fasi di preimpostazione e sistemi intelligenti che semplificano i processi produttivi; inoltre, garantisce avviamenti rapidi e riduce gli interventi da parte degli operatori.
Attenzione alla sostenbilità
Da sempre attenta alla sostenibilità, questa realtà ha attivato diversi interventi per ridurre l’impatto ambientale, nonché consumi e sprechi: dall’eliminazione degli impianti a gas all’utilizzo di carta certificata FSC fino all’implementazione dei pannelli fotovoltaici, che garantirà all’azienda di ottenere il 70% dell’energia consumata. In quest’ottica, il management di Rongoni ha scelto di installare la nuova Speedmaster in versione carbon neutral. La macchina è, infatti, certificata CO2 neutral, questo significa che per il totale di emissioni di anidride carbonica prodotte durante la produzione, Heidelberg ha attivato misure adeguate a compensazione di tali emissioni. Dopo l’analisi della configurazione della macchina
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55 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
In collaborazione con
WWW.CCE-INTERNATIONAL.COM
ULTERIORI INFORMAZIONI:
Organizzatore:
Interpack 2023 in
mostra la catena del valore del packaging
Quest’anno interpack offrirà nuovamente all’industria del packaging e del processo la più ampia panoramica internazionale del mercato, con il motto “simply unique”. Per aiutare i visitatori a non perdersi nei 18 padiglioni, l’esposizione sarà organizzata secondo le categorie: food, beverage, dolciumi e prodotti da forno, farmaceutica, cosmetica, non-food e prodotti industriali.
Circa 2.700 aziende da tutto il mondo si incontreranno a Düsseldorf dal 4 al 10 maggio 2023 per presentare tecnologie all’avanguardia e tendenze di packaging per l’intera catena del valore, illustrare possibilità di crescita e rispondere alle sfide del settore.
Dolciumi e prodotti da forno
I visitatori troveranno macchine per il processo e il confezionamento per i dolciumi, prodotti da forno, snack e cereali principalmente nei padiglioni 1, 3 e 4. Come in tanti altri settori, anche in questo ambito, molto è cambiato negli ultimi anni. Come in molti altri settori, anche per quanto riguarda il confezionamento di dolciumi, prodotti da forno, snack e cereali, molto è cambiato negli ultimi anni. Una questione importante sono le soluzioni sostenibili. Le aziende di ingegneria meccanica, ad esempio, stanno adattando il loro portafoglio per in cludere imballaggi realizzati con mono materiali o materiali innovativi.
La tecnologia digitale è un altro obiettivo, come lo è per l’intero settore dell’imballaggio.
Food, beverage, non-food e prodotti industriali
Il settore alimentare è tra i maggiori target di interpack. La domanda globale di alimenti confezionati è in aumento. Nei mercati saturi con forti redditi, il consumo consapevole
e il comportamento dei consumatori si spostano verso la sostenibilità, i prodotti regionali, il cibo biologico o il commercio equo e solidale, e questa tendenza include anche l’imballaggio. Ciò provoca un processo di trasformazione dell’interno del settore. Un’osservazione simile può essere fatta per le bevande e i prodotti non alimentari, che vengono tutti presentati insieme al settore alimentare nei padiglioni 5, 6, 11, 13 e 14.
Farmaceutica e cosmetica
Alla luce dei cambiamenti demografici globali, le opportunità di sviluppo del settore sono eccellenti. I crescenti requisiti nell’ambito dello sviluppo di farmaci comportano un parallelo aumento di quelli nell’ambito della tecnologia dei sistemi e delle macchine per il confezionamento e l’imbottigliamento dei medicinali. Le aziende farmaceutiche hanno bisogno di soluzioni universali, che troveranno nei
17 di interpack, dove l’attenzione è rivolta alla presentazione di macchine per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici e cosmetici. I requisiti per le macchine e gli impianti che producono prodotti farmaceutici e cosmetici sono necessariamente rigidi per quanto riguarda la sicurezza del prodotto, la protezione contro la contraffazione e la tracciabilità. Anche i prodotti cosmetici sono al centro del movimento per la sostenibilità.
Packaging e materiali da imballaggio
I padiglioni 7, 7a, 8a, 9 e 10 di interpack sono i più importanti per il settore. È qui che i visitatori potranno vedere almeno un terzo di tutti gli espositori con i loro materiali e i loro prodotti di imballaggio finiti. Questa esposizione, che non è solo per gli utilizzatori, rappresenta tutto il mondo di imballaggi, materiali di imballaggio e ausili per l’imballaggio. Qui saranno esposti tutti i materiali di imballaggio, con un numero particolarmente elevato di innovazioni nel campo della sostenibilità e della conservazione delle risorse, ad esempio nell’utilizzo di nuovi materiali, materie prime sostenibili o nell’aumento della quantità di materiali riciclati utilizzati negli imballaggi.
Etichettatura, marcatura e finitura
Informare, decorare, personalizzare: il packaging diffonde informazioni. Nei padiglioni 8a e 8b verrà mostrato come implementare l’informazione nei diversi prodotti e a seconda delle diverse esigenze. Qui ci saranno tecnologia di etichettatura e marcatura. Questa offerta è completata da soluzioni per la produzione di imballaggi e la stampa integrata di imballaggi. |
56 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
Eventi
Fruit Logistica consulenza e soluzioni pratiche per il settore ortofrutticolo
Fruit Logistica, che si svolgerà a Berlino dall’8 al 10 febbraio 2023, non solo è una fiera incentrata sui prodotti ortofrutticoli che offre opportunità di business e networking, ma include anche un esteso programma di conferenze. I professionisti del settore potranno approfondire la propria conoscenza del mercato e scoprire le ultime innovazioni.
ste aree problematiche, raggiungendo gli obiettivi di redditività.
Future Lab
È incredibile ciò che la scienza può realizzare e, per il settore dei prodotti ortofrutticoli freschi, una nuova ricerca può aiutare a superare alcuni grandi ostacoli alla crescita. Future Lab mette allo scoperto un insieme di importanti innovazioni, tra cui gli agrumi resistenti alle malattie, la decodifica del genoma completo della patata e una macchina che testa il grado di dolcezza della frutta senza nemmeno toccarla.
Logistics Hub
rare senza soluzioni ingegnerizzate. Gli sviluppi stanno avanzando rapidamente in tutti i settori: dalla tecnologia di lavorazione ai metodi di coltivazione, alla tecnologia delle serre e ai sistemi di irrigazione che hanno un impatto determinante sulla resa. Per tutti i soggetti operanti nel settore è pertanto ancora più determinante non trascurare i processi critici e, al momento giusto, gettare nuove basi per il futuro.
Start-up Stage
Il 10 febbraio, il Tech Stage diventerà il palcoscenico per Start-up e Smart Farming. Giovani aziende e innovatori nel settore Smart Farming presenteranno i propri modelli di business, valutando le nuove tecnologie e le loro visioni sul futuro del settore. Agricoltura digitale, robotica mobile autonoma, gestione della catena di approvvigionamento, prossima generazione di agricoltura verticale, tecnologia dei droni, software di controllo della qualità di frutta e verdura: gli argomenti sono tanto vari quanto entusiasmanti.
Il programma di contenuti di Fruit Logistica fornisce agli attori del settore ortofrutticolo consigli utili su come affrontare tutte le sfide più attuali grazie ad un ampio ventaglio di relatori che condivideranno le proprie opinioni da esperti in diversi momenti dedicati.
Fresh Produce Forum
Un luogo in cui discutere le principali questioni che riguardano tutti nel settore dei prodotti ortofrutticoli freschi, dalla sostenibilità ambientale alla sicurezza della catena di approvvigionamento, dalla carenza di manodopera alle turbolenze valutarie, dalle fonti energetiche alla spesa dei consumatori. I relatori esperti del Fresh Produce Forum offrono consigli pratici su come navigare attraverso que-
La serie di sessioni di Logistics Hub esamina la situazione globale all’interno della logistica dei prodotti ortofrutticoli freschi, prendendo in considerazione il trasporto aereo, marittimo, stradale e ferroviario e includendo preziose informazioni e soluzioni tecnologiche che possono agevolare le aziende nel raggiungimento di una nuova resilienza e crescita. Con l’aumento delle pressioni legate ai costi e alle capacità, gli operatori professionali possono individuare quali nuove tendenze logistiche stanno per emergere.
Tech Stage
Il Tech Stage permette di sperimentare oggi la tecnologia di domani. Le sfide affrontate dal settore ortofrutticolo sono molteplici e spesso impossibili da supe-
World of Fresh Ideas
Il 9 gennaio, Fruit Logistica ha iniziato la trasmissione di otto episodi della serie online World of Fresh Ideas, ciascuno prodotto dal proprio partner ufficiale Fruitnet. Gli episodi presentano interviste esclusive con attori chiave su aree vitali per il futuro successo del settore. Durante il primo episodio, Franka Rodriguez, direttore Global Sourcing presso Aldi, principale rivenditore internazionale, ha discusso l’impegno recentemente assunto dal gruppo per pagare ai coltivatori di banane un salario di sussistenza dignitoso per quanto producono. “Tutti gli stakeholder del settore devono cooperare per ottenere un risultato più sostenibile”, commenta. |
57 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
EVENTI
La filiera del beauty
torna a cosmoprof!
Un viaggio esclusivo nel tempo, tra presente e futuro dell’industria cosmetica: l’appuntamento per gli operatori e le aziende dell’intera filiera del beauty provenienti da tutto il mondo è dal 16 al 20 marzo 2023 a Cosmoprof Worldwide Bologna. Eccellenza e qualità saranno le protagoniste dei Cosmoprof & Cosmopack Awards.
Cosmoprof si conferma l’osservatorio mondiale dell’evoluzione del comparto cosmetico grazie a consolidati progetti e iniziative volte a offrire aggiornamenti e nuove ispirazioni agli addetti ai lavori. La manifestazione ospiterà a Bologna le eccellenze e le novità più innovative per il settore, evidenziando le tendenze attuali del mercato e tracciando l’evoluzione futura del beauty.
L’eccellenza dell’industria
Sono l’eccellenza e la qualità dell’industria beauty le protagoniste di Cosmoprof & Cosmopack Awards, gli “Oscar della Bellezza”, che nel corso degli anni sono diventati uno dei riconoscimenti più ambiti da brand e player della filiera e che caratterizzano tutti gli eventi a marchio Cosmoprof nel mondo. Gli Awards, organizzati in partnership con l’agenzia di trend BEAUTYSTREAMS, celebrano il risultato della ricerca e degli investimenti delle aziende del comparto, premiando i prodotti, le formulazioni, il packaging, il design, la tecnologia, i materiali e gli ingredienti più innovativi, in grado di rispondere alle necessità di un’industria sempre più sostenibile e allo
stesso tempo di anticipare le esigenze del consumatore.
Tutte le aziende espositrici possono candidarsi ai Cosmoprof & Cosmopack Awards. I Cosmoprof Awards premieranno i brand di prodotto finito più all’avanguardia, mentre i Cosmopack Awards celebreranno le soluzioni di filiera più avveniristiche. Per l’edizione 2023 sono state incrementate le categorie, da 5 a 7, al fine di consentire a tutte le aziende espositrici di trovare il segmento più rappresentativo.
Le aziende della supply chain possono presentare la propria candidatura secondo le categorie di seguito: Skin-Care Formula; Make-Up Formula; Hair-Care Formula; Nail Formula; Packaging: Design & Materials; Inno -
dell’industria, imprenditori, stampa specializzata e buyer di catene internazionali e multinazionali. I vincitori saranno annunciati nel corso della serata di gala di Cosmoprof Worldwide Bologna, The One and Only Event, che si svolgerà venerdì 17 marzo a Palazzo Re Enzo, nel cuore del centro storico di Bologna. L’evento, su invito, sarà l’appuntamento chiave organizzato da Cosmoprof per l’edizione 2023 e riunirà espositori, top buyer provenienti dai principali mercati e la stampa più selezionata, per un momento esclusivo di networking. Durante la serata sarà inoltre consegnato il premio Life Achievement Award, riconoscimento ad una figura emblematica e altamente rappresentativa della creatività e dello spirito imprenditoriale che anima l’industria cosmetica.
Nuove ispirazioni a CosmoTalks
vation Technology: Raw Materials, Machinery, Solutions; Sustainability: Ingredients, Formula, Packaging, Production Process. A scegliere i tre finalisti per ciascuna categoria sarà il team di BEAUTYSTREAMS. La selezione dei prodotti finalisti sarà inserita nelle sessioni TradeShows Reports e Product Bank della piattaforma BEAUTYSTREAMS Premium, fonte di analisi di mercato e di tendenze originali e all’avanguardia e strumento di riferimento per i team di strategia, sviluppo prodotto e marketing in tutto il mondo.
I migliori prodotti saranno votati da una giuria internazionale di esperti
Innovazione, nuove tecnologie, soluzioni sostenibili avveniristiche sono alcuni dei temi del calendario 2023 di CosmoTalks, il programma di approfondimenti che da giovedì a sabato intratterrà gli addetti ai lavori presso il Centro Servizi del quartiere di Bologna. CosmoTalks è un format consolidato del network internazionale Cosmoprof, particolarmente apprezzato da aziende ed operatori come momento di connessione e interazione sui temi più attuali per l’industria. Dal 16 al 18 marzo agenzie e società di analisi di mercato, imprenditori e relatori di prestigio internazionale condivideranno le loro esperienze e i loro studi più recenti, regalando al pubblico presente una chiave di lettura strategica dello stato dell’arte e nuovi stimoli per adattarsi alle prossime sfide. |
58 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
23-25 MAGGIO 2023 PARMA
Un buon inizio per plast 2023
Entra nel vivo l’organizzazione della mostra, nel contesto di una performance positiva per l’industria italiana delle macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma. L’appuntamento è a Fiera Milano dal 5 all’8 settembre 2023.
PLAST-Salone Internazionale per l’Industria delle Materie Plastiche e della Gomma è in programma da martedì 5 a venerdì 8 settembre 2023, presso il quartiere espositivo di Fiera Milano. Sono oltre 700 gli espositori diretti che hanno aderito alla fase early bird chiusa il 10 dicembre, con 36 mila metri quadri prenotati; dati che rafforzano la prospettiva di una mostra sempre più ricca di proposte innovative grazie a professionisti e imprese provenienti da tutto il mondo. Fin dalle prime battute, l’edizione 2023 di PLAST si conferma quindi un successo, rafforzato dai tre saloni-satellite dedicati ad altrettante filiere d’eccellenza nel settore, cioè RUBBER, 3D PLAST e PLAST-MAT, a dimostrazione della dinamicità di un mercato che esprime
valori estremamente positivi. L’edizione di PLAST del 2018, fermata poi nella sua ciclicità triennale dalla pandemia, ha registrato la presenza di oltre 1.500 espositori che hanno occupato una superficie di 55.000 mq netti, con oltre 63.000 visitatori e una forte presenza dall’estero, a conferma dell’internazionalità e dell’attrattività della manifestazione. PLAST è inoltre affermata come un’ampia vetrina tecnologica, dai materiali ai processi di lavorazione, dai prodotti finiti ai servizi, alle soluzioni più avanzate sviluppate dai costruttori di macchinari, attrezzature, ausiliari, stampi per la lavorazione di plastica e gomma, con oltre 3.500 unità esposte nei 6 padiglioni occupati.
Un mercato che cresce
Nucleo portante della mostra è il segmento dei macchinari, delle attrezzature ausiliarie, degli stampi per la lavorazione della plastica e della gomma, un settore che rappresenta un’importante realtà nell’industria manifatturiera italiana, con oltre 400 aziende. Per tale comparto, il centro studi MECS dell’Associazione di categoria Amaplast stima un bilancio sostanzialmente favorevole per il 2022 – dopo il rimbalzo registrato nel 2021, anno archiviato con incrementi a doppia cifra per tutti gli indicatori – a conferma della sua capacità di assorbire i contraccolpi
delle gravi criticità che si sono manifestate e sovrapposte nell’ultimo triennio. Infatti, la produzione complessiva dovrebbe raggiungere la soglia dei 4,5 miliardi di euro, con un incremento di un punto percentuale rispetto al 2021: si tratta di una variazione contenuta che però consolida il recupero messo a segno il precedente anno, superando anche di due punti il valore del 2019 (pre-pandemia). Risultano ancora in crescita, seppure di misura, entrambe le componenti della domanda: da un lato le esportazioni – che assorbono il 70% circa della produzione – mostrano un aumento del 2% circa, fino a superare nuovamente i 3 miliardi, dall’altro il mercato interno segna un +1%, anche in funzione di importazioni in progressione del 5%.
Le sfide future
In base alla più recente indagine congiunturale svolta tra gli associati Amaplast, si è verificata una progressiva attenuazione della crescita nel corso del 2022. Sia sul mercato interno sia all’estero si è osservato un rallentamento più marcato per i macchinari mentre le vendite e le commesse in entrata di ricambistica hanno mantenuto una crescita. I costruttori italiani avevano buone aspettative, anche grazie all’ “effetto-K”, con la mostra di Düsseldorf che potrebbe contribuire a sbloccare investimenti rimasti precedentemente in stand-by. Gli imprenditori sono però cauti, alla luce dei venti di guerra e delle turbolenze economiche che caratterizzano lo scenario globale. Volgendo lo sguardo al 2023 è verosimile attendersi un ripiego di tutti gli indicatori di settore, con una flessione peraltro contenuta a pochi punti percentuali. Del resto, anche le previsioni di Confindustria sull’andamento dell’economia italiana nel suo complesso indicano una crescita bassa o negativa, a fronte di un tasso di inflazione ancora elevato, soprattutto a causa degli alti costi energetici. |
60 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
Eventi
ICE Europe un
palcoscenico per il converting
Dopo il successo della manifestazione nel 2022, ICE Europe tornerà dal 14 al 16 marzo 2023 a Monaco, in Germania. La 13esima fiera internazionale del converting offrirà ulteriori spunti per il settore su prodotti personalizzati e sistemi di lavorazione, opportunità di investimento e altre tematiche attuali.
ICE Europe attira esperti del mondo del converting provenienti da una vasta gamma di settori, tra cui imballaggi, stampa, plastica, tessuti e non tessuti, carta, ingegneristico, chimico, medico e farmaceutico, automobilistico, aeronautico, alimentare ed elettronico. ICE Europe rappresenta una piattaforma eccezionale per il lancio di innovazioni pionieristiche e lo sviluppo di opportunità di business redditizie.
Innovazioni, tendenze e networking
Tenendo presente l’attuale situazione del mercato, è particolarmente importante concentrarsi su temi cruciali come l’efficienza, la produttività, l’automazione, la digitalizzazione e la sostenibilità. È essenziale non solo affrontare e concretizzare questi argomenti, ma anche rimanere competitivi plasmando contemporaneamente il futuro dell’industria del converting. Questo è esattamente ciò che ICE Europe facilita. La dimostrazione di nuove macchine e le discussioni tecniche dal vivo presso gli stand di ICE Europe mirano a offrire spunti per affrontare le sfide attuali e la ricerca di soluzioni comuni. La varietà dell’esposizione rappresenta il motivo per cui ICE Europe fornisce un’eccellente piattaforma per
la comunità del converting, un settore industriale altamente dinamico.
“ICE Europe è sicuramente il posto giusto, in quanto è la fiera chiave nel settore del converting. Non c’è nessun altro evento come questo che offra queste opportunità di networking di alta qualità.
La fiera attira specialisti provenienti da una vasta gamma di settori che vanno dall’imballaggio, alla stampa, alla plastica fino all’ingegneria, alla medicina e molti altri. Esperti provenienti da tutto il mondo viaggiano per essere presenti a questo hot spot del settore per cogliere opportunità di business e valutare le loro innovazioni in presenza di un pubblico internazionale specializzato”, dichiara Patrick Herman, Event Director of Converting, Paper and Print Events, a nome di Mack-Brooks Exhibitions.
In qualità di fiera di riferimento a livello mondiale per il converting di materiali flessibili in bobina come carta, film e non tessuti, ICE Europe rimane un evento molto apprezzato dall’industria internazionale del converting. “I risultati degli eventi di marzo 2022, tra cui ICE Europe, sono stati eccezionali. È stata una fiera importante, che ha mostrato una grande varietà di macchine e innovazioni su circa 13.000 metri quadrati”,
afferma Gerlinde Kasa, Event Manager of the Converting, Paper and Print Events presso Mack-Brooks Exhibitions. E aggiunge: “I partecipanti sono rimasti molto soddisfatti della qualità della fiera e del tipo di pubblico che ha attirato. Questa è praticamente l’unica fiera che riunisce tutta l’industria e i suoi attori chiave”. Con tutti gli attori principali riuniti in un unico luogo, ICE Europe coglie l’opportunità di affrontare questioni attuali e argomenti cruciali come l’efficienza, la produttività, l’automazione, la digitalizzazione e la sostenibilità.
Anche i prestigiosi ICE Awards, che premiano i risultati eccezionali nel settore del converting, torneranno a ICE Europe 2023. Gli ICE Awards onoreranno le aziende espositrici del settore del converting, affrontando le sfide odierne del settore per le best practice, l’eccellenza, l’innovazione e prestazioni eccezionali. I partecipanti a ICE Europe 2023 potranno beneficiare di maggiori opportunità e sinergie poiché la fiera si svolgerà parallelamente a CCE International, l’evento chiave in Europa per l’industria del cartone ondulato e pieghevole, e InPrint Munich, l’evento di punta per la community dei professionisti della stampa, dal 14 al 16 marzo 2023 a Monaco. |
61 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
EVENTI
A gend A fiere del packaging e converting
MARCA Bologna
18-19 gennaio 2023
F iera italiana dedicata alla marca commerciale www.marca.bolognafiere.it
SIGEP
Rimini
21-25 gennaio 2023
Salone internazionale di gelateria, pasticceria, panificazione artigianali e caffè www.sigep.it
VINITALY
Verona
2-5 aprile 2023
Salone internazionale dei vini e distillati www.vinitaly.com
PROSWEETS
Colonia
23-25 aprile 2023
Fiera internazionale dei fornitori per l’industria dei dolci e degli snack www.prosweets.com
Milano
5-8 settembre 2023
Fiera per l’industria delle materie plastiche e della gomma www.plastonline.org
Monte Carlo
2-4 ottobre 2023
Salone internazionale del packaging di lusso www.luxepackmonaco.com
Berlino
8-10 febbraio 2023
Salone internazionale del commercio ortofrutticolo www.fruitlogistica.com
Düsseldorf
4-10 maggio 2023
Fiera internazionale del packaging e processing www.interpack.com
PACKAGING PREMIÈRE
Milano
16-18 maggio 2023
Rimini
7-10 novembre 2023
Fiera per la transizione ecologica www.ecomondo.com
Rimini
19-22 febbraio 2023
Fiera professionale delle tecnologie per birre e bevande www.bbtechexpo.com
Monaco
14-16 marzo 2023
Fiera internazionale per il converting www.ice-x.com
Esposizione per il packaging di lusso www.packagingpremiere.it
Parma
23-25 maggio 2023
Fiera italiana dell'automazione e del digitale per l'industria www.spsitalia.it
AUTOMATICA
Monaco
27-30 giugno 2023
Fiera internazionale per l’automazione e la robotica www.automatica-munich.com
Bologna
16-18 marzo 2023
Salone internazionale della filiera produttiva della cosmetica www.cosmoprof.com
Norimberga
28-30 novembre 2023
Salone internazionale per il settore del beverage www.braubeviale.de
Norimberga
24-26 settembre 2024
Salone internazionale delle tecnologie per il packaging www.fachpack.de
62 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2023
The beer & beverage technologies show rimini expo centre 19 ² 22 FEBBRAIO 2023 bbtechexpo.com in contemporanea con: organizzato da: in collaborazione con:
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