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Info ATiDU 40 Periodico dell’Associazione Ticinese Deboli d’Udito Nr. 40 Estate/autunno 2015

APPROFONDIMENTO MARCIARE NEL SILENZIO A cura di Maria Grazia Buletti

LEGGETE LA NUOVA RUBRICA PER GENITORI E FIGLI!

Info ATiDU Periodico Associazione Ticinese Deboli d’Udito Estate/autunno 2015, Nr. 40


SOMMARIO

RINGRAZIAMENTI AI SOSTENITORI

Fondazione Max Bircher, Zurigo SUVA, Bellinzona Amplifon SA

INFO ATiDU

Periodico di ATiDU Ticino e Moesano, Associazione Ticinese Deboli d’Udito

REDAZIONE

Cinzia Santo, redattrice responsabile Comitato ATiDU

SEDE

Viale Olgiati 38b CH-6512 Giubiasco

GRAFICA

Cascio Gregorio per C-comunicazione e design

3 EDITORIALE 4 APPUNTAMENTI

Estate/autunno 2015

Comfort Duetto

La concorrenza c’è ma non si sente

Marciare nel silenzio

Media e accessibilità

5 AUDIOTECA 6 SOCIALITÀ

8 APPROFONDIMENTO 14 NOTIZIE

16 ATTUALITÀ

18

19

STAMPA

TIRATURA

Progetto Stampa, Chiasso 600 copie

INFORMAZIONI E CONTATTI

ATiDU Ticino e Moesano Viale Olgiati 38b CH-6512 Giubiasco Tel.: +41 (0)91 857 15 32 E-mail: info@atidu.ch Web: www.atidu.ch

COPERTINA

Fotografia di Alessandra Meniconzi

COPYRIGHT

Pubblicazione gratuita con citazione della fonte

SOMMARIO 2

Sottotitoli: il sondaggio

Impiando cocleare? Soluzione da valutare Anche per la SUVA l’udito è importante

20 TEMPO

Il suono del ghiaccio

Educazione sessuale per i ragazzi audiolesi

24 GENITORI E FIGLI

25 ATTIVITÀ SVOLTE 27 INDIRIZZI UTILI


EDITORIALE A cura di Gianni Moresi, presidente ATiDU

Eccoci a voi con l’edizione estiva di Info ATiDU. Troverete tante interessanti novità. Innanzitutto un numero senza pagine pubblicitarie. Questo è stato possibile grazie al generoso sostegno della Fondazione Max Bircher di Zurigo e ad altri sostenitori che ringraziamo di cuore per la loro disponibilità. Infatti, coerentemente con i nostri statuti vorremmo che la nostra rivista sia neutrale, ossia al di sopra delle parti e della logica commerciale della pubblicità. Per questo numero è stato scelto un approfondimento dal titolo MARCIARE NEL SILENZIO, se lo sport è l’esperanto delle razze, allora i problemi d’udito non saranno di impedimento alla sua pratica. In parole più semplici: si è voluto esaminare il rapporto, poco conosciuto finora, fra lo sport ed i deboli d’udito. Poi trovate le nostre tradizionali rubriche: gli appuntamenti, la socialità, l’audioteca, i corsi e tutta una serie di interessanti news. All’inizio di quest’anno abbiamo anche rinnovato completamente il sito internet: www.atidu.ch, che è online da qualche settimana. Per quanto riguarda l’attività della nostra associazione, quello che è stato fatto lo abbiamo presentato nel Rendiconto annuale 2014 e durante l’Assemblea generale ordinaria, tenutasi a Bellinzona lo scorso 2 maggio, della quale troverete un breve riassunto nelle pagine seguenti. Un aspetto però lo vorrei sottolineare. Infatti, dopo una impegnativa negoziazione, abbiamo raggiunto un importante obiettivo, ossia il rinnovo del mandato di prestazione 2015–2018, della durata di ben quattro anni, con l’UFAS Ufficio federale delle assicurazioni sociali, per il tramite della pro audito schweiz, della quale siamo ufficialmente diventati la loro antenna per la Svizzera italiana. Questo finanziamento ci permette di continuare a gestire in maniera professionale le svariate attività dell’ATiDU. Ed arriviamo agli obiettivi che ci siamo fissati per il 2015, ne cito solo due. Il primo: sensibilizzare i medici ORL e gli audioprotesisti affinché aiutino i deboli di udito, che rispondono a determinate condizioni, ad essere riconosciuti quali CASI DI RIGORE dall’AI. In questi casi l’AI riconosce loro la copertura totale dei mezzi acustici. Nel Cantone Ticino di questi casi ce ne sono ancora troppo pochi, soprattutto a causa della pesante procedura burocratica richiesta. Il secondo: in collaborazione con la FTIA sensibilizzare le istituzioni affinché negli spazi pubblici (sale-conferenze, teatri, cinema,…) siano a disposizione gli impianti ad induzione magnetica, una tecnologia che migliora la qualità di ascolto di tutte le persone portatrici di apparecchi acustici oppure di un impianto cocleare dotati della posizione T. Un’ultima informazione: dal prossimo autunno cambieremo sede, da Giubiasco a Bellinzona: ulteriori dettagli seguiranno. Molte sfide ci attendono: potremo raggiungere notevoli risultati con l’impegno di tutti noi. E per questo vi ringrazio di cuore. Lunga vita all’ATiDU!

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EDITORIALE 3


APPUNTAMENTI ESTATE/AUTUNNO 2015 CORSI, SEMINARI E GRUPPI

ATTIVITÀ RICREATIVE

Serata informativa: il Docupass

Come di consueto con la fine dell’estate riprenderanno le nostre attività ricreative che comprenderanno alcune gite ancora da definire, visione di film con sottotitoli e i posti privilegiati nei Teatri di Bellinzona, Lugano e Chiasso.

Nel corso del prossimo autunno organizzeremo in collaborazione con Pro Senectute, una serata informativa per i nostri soci su questo importante documento. Il DOCUPASS è un dossier previdenziale completo che contiene, tra l’altro, le disposizioni relative ai desideri, alle esigenze e aspettative in relazione con le cure mediche e infermieristiche in caso di malattia nonché istruzioni sul da farsi negli ultimi giorni di vita e dopo la morte. Riceverete dettagli alla fine dell’estate.

Gruppo genitori

Verranno organizzati altri incontri nel corso dell’autunno sia per genitori sia per i bambini e ragazzi con problemi di udito, le date non sono ancora state definite.

Gruppo IC

I prossimi incontri si svolgeranno in giugno, in settembre e in novembre. Le date esatte saranno visibili sul sito internet di ATiDU.

Audioteca

Un’interessante novità: in autunno, Gianni Camponovo presenterà i mezzi ausiliari e in particolare i segnali luminosi presso alcuni Enti di aiuto domiciliare.

RIASSUMENDO: Gli spettacoli a teatro hanno posti privilegiati. Per altre attività ancora non previste sarete informati per posta o via e-mail. Per saperne di più consultate il nostro sito internet: www.atidu.ch

APPUNTAMENTI 4


AUDIOTECA COMFORT DUETTO A cura di Gianni Camponovo

Uno dei problemi che deve affrontare una persona con capacità uditive ridotte è l’ascolto e soprattutto la comprensione durante manifestazioni tipo conferenze, corsi, riunioni ecc. In questi casi l’interlocutore si trova a una certa distanza e non sempre si riesce a capire quanto viene detto. Per risolvere, almeno parzialmente, questo problema ci sono due possibilità. La prima consiste in un microfono posato nelle vicinanze di chi parla, quest’apparecchio trasmetterà il segnale, tramite onde FM, a un ricevitore che si trova sulla persona debole d’udito. La trasmissione dal ricevitore all’orecchio della persona può avvenire tramite auricolari, cuffiette o laccio a induzione. Questo sistema è ottimale, purtroppo il costo è molto elevato (maggiore di 1000.– chf per apparecchio). Un’altra possibilità meno onerosa consiste nell’apparecchio Comfort Duetto che riceve le onde sonore, le amplifica e le trasmette all’orecchio della persona debole d’udito tramite auricolari, cuffiette o laccio a induzione. Il costo del singolo dispositivo varia da 275.– a 329.– chf a dipendenza del collegamento (auricolare,

cuffiette o laccio a induzione). Un nostro socio, signor Bruno Zehnder, ha eseguito alcuni test molto positivi. Ne è risultato che l’impiego ideale di questo apparecchio è in conferenze, teatri, cinema dove non sussistono problemi di rumori di fondo e la propria partecipazione è passiva (non si interviene). Presso l’audioteca di ATiDU abbiamo un apparecchio Comfort Duetto. Chi fosse interessato può riceverlo gratuitamente in prestito per una prova di due settimane.

RIASSUMENDO: Se volete saperne di più sui prodotti della nostra audioteca consultate il nostro sito internet: www.atidu.ch/index.php/audioteca

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AUDIOTECA 5


SOCIALITÀ LA CONCORRENZA C’È MA NON SI SENTE A cura di Renato Rossini

Come preannunciato sull’ultimo numero di Info ATiDU, l’UFAS (Uffi cio Federale Assicurazioni Sociali) ha pubblicato all’inizio di quest’anno i risultati dell’indagine svolta l’anno scorso per accertare le risposte del mercato degli apparecchi acustici dopo l’entrata in vigore nel mese di luglio 2011 dell’ordinanza che riduceva drasticamente i sussidi AI/AVS. Questi risultati confermano che gli eff etti dell’ordinanza sul mercato delle forniture di apparecchi acustici per ora sono deboli. Da un lato si segnalano un aumento dei prodotti segnatamente nella fascia più a buon mercato e pure l’entrata sul mercato di ulteriori produttori, proprio specializzati su questa gamma di apparecchi dai prezzi contenuti. Circa il 20-25% delle persone audiolese sceglie apparecchi di questo tipo. “A questo sviluppo auspicato – continua il rapporto – se ne contrappone però un altro: il numero di assicurati disposti a pagare di tasca propria importi superiori a quelli forfettari, rimborsati dalle assicurazioni, per un prodotto più costoso, è aumentato in particolare nell’AI. Anche l’entità del pagamento personale considerato è salita notevolmente, il che è in parte riconducibile alla riduzione dei contributi versati alle assicurazioni sociali.” Quindi per l’UFAS la concorrenza purtroppo resta bassa proprio perché vi sono numerosi assicurati disposti a sborsare di tasca propria e di conseguenza la pressione sui fornitori resta minima. Dal punto di vista economico l’analisi non fa una grinza, ma si dimentica la più che naturale propensione dei deboli d’udito, quando le condizioni economiche lo consentono, ad ottenere gli apparecchi che consentano la miglior comprensione possibile. Questo riguarda soprattutto chi è aff etto da ipoacusia media o grave, per il quale è praticamente impossibile trovare degli apparecchi soddisfacenti nella fascia a basso prezzo. In effetti sono soprattutto i nuovi utenti aff etti da ipoacusia leggera o media ad usufruire degli apparecchi interamente coperti dall’AI. L’UFAS promette comunque di intensifi care l’informazione con invito a chi deve procurarsi nuovi apparecchi o sostituire quelli ormai logori di recarsi presso diversi fornitori e provare diverse marche e tipi prima di prendere una decisione. Anche questa raccomandazione si scontra però con la comprensibile abitudine a rifornirsi presso lo stesso audioprotesista con il quale si è costruito nel corso degli anni un rapporto di fi ducia.

SOCIALITÀ 6

Nel 2017, a 6 anni dall’entrata delle nuove norme (e 6 anni è di regola la durata di fruizione di una protesi acustica), sarà promosso un ulteriore studio, inteso sempre a valutare l’eff etto delle norme sulla concorrenza tra i fornitori, e pure ad indagare i motivi che spingono una parte degli utenti a pagare di tasca propria, e un’altra a usufruire di apparecchi più a buon mercato. Questo ci fa capire che, per alcuni anni almeno, non è da prevedersi una correzione di rotta per quanto riguarda la politica dei sussidi AI/AVS.


RIASSUMENDO: Per maggiori informazioni chiedere una consulenza alla nostra associazione o riferirsi al nostro volantino “Guida all’acquisto delll’apparecchio acustico” scaricabile dal nostro sito www.atidu.ch o da richiedere al segretariato ATiDU.

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SOCIALITÀ 7


APPROFONDIMENTO MARCIARE NEL SILENZIO A cura di Maria Grazia Buletti

Nuoto, calcio, running, tennis, basket, ciclismo e bicicletta amatoriale. E ancora kayak da lago, aikido, body building, equitazione, sci, e persino hip hop e danza: si tratta di attività sportive praticate da persone che hanno un deficit uditivo. Deboli di udito che non si sono fermati dinanzi a quello che poteva rappresentare un impedimento nella pratica di un’attività sportiva e ci hanno portato la loro testimonianza, a dimostrazione che non bisogna precludersi il piacere di fare sport, anche se per taluni ciò significa trovare strategie adeguate alle situazioni che inevitabilmente si possono presentare dinanzi a un deficit uditivo. D’altronde, praticare sport è importante per la salute e per la socializzazione di chiunque e “Mens sana in corpore sano” vale dunque anche per le persone deboli d’udito per le quali bisogna certamente tenere conto di alcuni gradini da superare, ma per cui la pratica di uno sport non è certamente impossibile. “A causa dell’impedimento della comunicazione, si tende a escludere a priori i deboli d’udito e i sordi da molte sfere importanti della società, perché la vita della cultura si basa sull’udito e la trascrizione fonetica”, così si esprime la Federazione sport sordi Italia, consegnandoci un interessante punto di vista. Ciò ci fa comprendere molto bene come anche la pratica di uno

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sport non dovrà costituire certamente una barriera insormontabile per una persona con problemi più o meno gravi di udito. La conferma ci giunge da più d’una voce, di alcune persone ipoudenti che ce l’hanno voluto testimoniare. Come ad esempio Consalvo Santoni che pratica sport come kayak da lago, tennis, body building, basket, nuoto e bici sin dai tempi delle scuole elementari e oggi, a 51 anni, racconta di non essersi mai sentito limitato nella scelta di qualsivoglia sport a causa dei suoi problemi d’udito: “Come ogni persona debole d’udito, le difficoltà si presentano al momento di un rapporto verbale e nello sport se si vuole interagire con i compagni di squadra o ascoltare una spiegazione… ma per fortuna l’adrenalina che circola durante l’attività sportiva impedisce di parlare sottovoce”. Anche Fredy Züger dice di aver superato brillantemente ogni ostacolo: “Le difficoltà più evidenti le ho avute quando non portavo ancora l’apparecchio e durante le fasi di gioco sorgevano discussioni perché continuavo imperterrito a giocare, nonostante gli avversari gridassero “out”, “net”, “fuori”. Affermazioni che io non sentivo, ma mi guardavo bene dal dirlo e ciò faceva loro presupporre che io volessi avere sempre ragione e non accettassi di aver sbagliato”.


Da quando Fredy porta l’apparecchio acustico tutto va a meraviglia perché, egli dice: “Ho finalmente preso coscienza appieno della mia condizione e l’accetto senza remore”. I suoi compagni di gioco hanno compreso il suo problema: “A volte mi dicono che con la scusa di non sentirci imbroglio ancora alla grande”.

“Lo sport consiste nel delegare al corpo alcune delle più elevate virtù dell’animo” (Jean Giraudoux) Malgrado il corpo sano e salvo, durante le competizioni gli ipoudenti non hanno propriamente la stessa chance come le persone normo udenti, perché la sordità può influenzare il processo di apprendimento delle forme di movimento e la comunicazione con i compagni di sport. È però indubbio che lo sport sappia regalare gioia di vivere e rinforza la fiducia in se stessi a prescindere dall’udito più o meno buono. Per questo torniamo a ripetere il concetto secondo cui tutti devono poterlo praticare, come afferma pure il medico ORL Andrea Ferrazzini da noi interpellato: “Le attività sportive, soprattutto a livello amatoriale, assumono sempre più importanza nella nostra società e sono considerate come un elemento di vita normale”. Anche se egli stesso ammette come “i deboli d’udito, sia giovani sia più in là con gli anni, durante la pratica sportiva si trovano confrontati con le difficoltà di utilizzo di protesi acustiche oltre che con gli aspetti specifici di un’attività sportiva”. Secondo il medico, piuttosto che pensare a rinunciare al proprio sport preferito, “è necessario poter disporre di apparecchi acustici comodi, ben inseriti nel condotto uditivo, in modo da non perderli, e che possano fornire un valido aiuto nello svolgimento dell’attività sportiva e quindi disporre di programmi specifici (per esempio con protezione da rumori eccessivi o con soppressione di fischi dovuti a vento e correnti d’aria)”. Il dottor Ferrazzini porta ad esempio l’impegno delle aziende produttrici di apparecchi acustici che fanno progressi tecnologici evidenti: “Da anni esse studiano le applicazioni dei loro prodotti per migliorarli in ambito sportivo, come ad esempio l’uso degli apparecchi acustici durante le imprese di Alinghi all’America’s cup, che permettono una costante comunicazione tra skipper ed equipaggio”. Egli ammette comunque che “non tutte le difficoltà sono appianate: il costo sempre importante delle

protesi rende difficile l’acquisto di un secondo paio di apparecchi ad hoc per l’uso sportivo”. Difficoltà che, però, i nostri testimoni hanno davvero relativizzato, alcuni attraverso strategie di uso dei loro apparecchi, altri semplicemente togliendoseli durante la pratica sportiva. Come ad esempio Christian Siano che racconta sorridendo: “Nei miei anni di sportivo d’élite non indossavo mai le protesi acustiche: diciamo che nel nuoto era poco utile indossarle e gli start a quei tempi venivano dati con le pistole: in ogni caso era difficile mi sfuggissero”. E neppure negli anni in cui ha praticato calcio le ha indossate: “Allora erano troppo grandi, io avevo una perdita uditiva meno grave di oggi e non mi sono posto il problema, anche se per alcune cose era limitante in campo, durante le partite”. Oggi si definisce “sportivo attempato” e indossa le protesi nelle sue scampagnate, nel running e durante le piccole gare popolari a cui partecipa: “Non ne farei più a meno perché mi permette di “ascoltare” il mio corpo attraverso il respiro e, oltretutto, mi dà anche un maggior equilibrio che dovrebbe anche migliorare la mia postura”. Nel nuoto, ovviamente, egli si toglie le protesi “giusto un momento prima di entrare in acqua, dopo aver eseguito lo stretching”. I problemi legati all’impermeabilità delle protesi in caso di attività a contatto con l’acqua e dalla durata delle batterie citati dal medico Ferrazzini trovano dunque spesso soluzioni: “Come sempre, la volontà e l’ingegnosità di chi è confrontato con il problema, e pratica magari anche sport estremi, permettono di trovare soluzioni pratiche, in attesa che la tecnologia ci aiuti ancora meglio”, termina il medico ORL.

“Lo sport va a cercare la paura per dominarla, la fatica per trionfarne, la difficoltà per vincerla” (Pierre de Coubertin) L’audioprotesista Cosimo Serino non riserva dunque sorprese su ogni aspetto tecnico accennato dal medico e aggiunge: “Negli ultimi vent’anni, le nuove acquisizioni in tema di fisiologia cocleare, opportunamente sfruttata con importanti studi in tecnologia elettronica da bioingegneri, ingegneri acustici e audiologi, ha permesso di creare utili apparecchi acustici e realizzare il fantascientifico “impianto cocleare”.

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Con queste attrezzature elettroniche molto avanzate, sebbene ancora in fase di sviluppo e perfezionamento, la condizione della persona audiolesa si è modificata radicalmente, permettendo una sua reale integrazione nei vari campi sociali, compreso quello sportivo: “Non da ultimo, grazie alla miniaturizzazione e all’uso di materiali sempre più sofisticati, l’uso di una protesi acustica (o soluzione audiologica individuale) risulta fruibile in tutte le situazioni che si possono presentare nel quotidiano, compreso lo svolgimento di una qualsiasi attività sportiva, senza limite di pratica”. Serino parla di materiali completamente impermeabili, resistenti agli urti e altamente ergonomici: “Che non necessitano soprattutto di alcun accorgimento particolare”. Egli racconta che, grazie all’elettronica, sono stati ad esempio risolti i fastidiosi inconvenienti come l’effetto vento per chi pratica corsa o va in bicicletta, mentre “per chi pratica tiro a segno, grazie alle nuove tecnologie, le protesi sono dotate di compressori dinamici: nel momento in cui si spara, e quindi si crea un rumore molto al di sopra della media, la protesi si spegne per un istante in modo da proteggere e evitare di danneggiare ulteriormente l’udito”.

“Ci si può drogare di cose buone… E una di queste è certamente lo sport” (Alessandro Zanardi) Qualsiasi sia lo sport praticato, per i portatori dell’impianto cocleare qualche accorgimento va comunque considerato e le cliniche specializzate potranno dare istruzioni specifiche in merito, a cominciare dalla raccomandazione di prestare particolare attenzione, soprattutto nelle prime settimane dopo l’impianto stesso. Inoltre, le ditte specializzate pongono l’accento sul fatto che sarà importante proteggere l’impianto come pure la testa, evitare i danni provocati dall’umidità, proteggendo il processore dal sudore e ponendolo nel sistema di essiccazione ogni giorno. E gli esempi specifici non mancano: “Chi indossa un impianto cocleare non dovrebbe praticare sport dove le lesioni fisiche, pressioni o colpi alla testa sono probabili o persino inevitabili”. Si consiglia di portare il casco praticando bicicletta, vela, equitazione, sci: “La pratica di questi sport è accettabile. Il casco aiuterà a proteggere l’impianto cocleare da eventuali colpi. Si consiglia di scegliere un casco di qualità e di provarne di diversi tipi per verificare che siano confortevoli e facilmente regolabili”. Infine, è particolarmente importante verificare che sul corpo dell’impianto o sulla cicatrice non venga applicata alcuna pressione diretta. Per gli sport acquatici come nuoto e immersioni in acque poco profonde questi sono i consigli da seguire: “La maggior parte degli sport acquatici non è un problema, in quanto la parte esterna dell’impianto cocleare viene rimossa. Se si utilizzano maschera o occhialini da nuoto, è importante verificare che l’elastico non stringa sul punto dell’impianto sottocute”. Insomma, praticare sport per chi è debole d’udito è possibile e consigli pratici si trovano un po’ ovunque, come quelli che la rivista Dezibel 1/2013 riserva a chi va in bicicletta: “Guidare guardando avanti e osserva-

re con la coda dell’occhio gli altri utenti della strada; farsi montare uno specchietto retrovisore e esaminare regolarmente l’ambiente circostante; scegliere molto bene il casco perché alcuni generano il frusciare del vento e un apparecchio acustico potrebbe amplificarlo” e via dicendo.

“Dividi una gara in 3 parti: corri la prima con la testa, la seconda con la tua personalità, la terza col cuore” (Mike Fanelli) Certamente, anche da parte dei monitori sportivi e dei docenti un aiuto all’integrazione sportiva della persona debole d’udito è pagante. Lo spiega mobilesport.ch attraverso una semplice riflessione che fa da preludio a qualche buon consiglio: “Conoscere l’andicap, crearsi un quadro preciso dei sintomi e delle conseguenze che si possono trarre per l’insegnamento dell’educazione fisica è un passo importante per favorire l’inclusione degli allievi diversamente abili”. Importante dunque è elaborare “strategie didattiche con cognizione di causa”: “Gli allievi con problemi d’udito non si accorgono se un loro compagno si avvicina da dietro e non sanno valutare la velocità di una palla in movimento. Prima di iniziare un’attività fisica e sportiva, si consiglia di togliere gli apparecchi per l’udito, in modo tale da evitare infortuni nel caso in cui una palla colpisca le orecchie”. Seguono altri consigli di metodo come descrivere all’allievo il movimento a parole prima di farglielo eseguire, iniziare a parlare a un allievo con problemi d’udito solo nel momento in cui c’è un contatto visivo, comunicare tutte le disposizioni prima di iniziare un esercizio, segnalare l’interruzione dell’attività con un cenno della mano, evitare di assegnare compiti basati sulla capacità di ritmizzazione. Nulla diviene così impossibile o particolarmente difficile, neppure la pratica della breakdance e della danza hip hop che pratica Isabel Pizzetti, una ragazzina di 10 anni, la cui mamma racconta: “Isabel ha praticato judo, nuoto e hip hop e oggi si vuole dedicare solamente a quest’ultimo, pur avendo iniziato a praticare da un paio d’anni la breakdance”. Isabel sente molto bene il ritmo e la sua monitrice, quando le parla, lo fa frontalmente, con un contatto visivo: “Anche nel judo il monitore era avvisato in anticipo e quindi si rivolge a lei frontalmente, in italiano e non in dialetto, in modo che lei si sente libera e quando non sente tanto bene va avanti per imitazione. Questo le permette di “portare sì” e “portare no” l’apparecchio acustico durante la pratica sportiva, secondo come preferisce di volta in volta”. Secondo la sua mamma, Isabel supera i probabili limiti che il problema d’udito comporta nell’attività sportiva senza particolare fatica: “Forse è anche abbastanza ginnica e, quindi, compensa la mancanza d’udito con la motricità”.

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“Posso accettare di fallire, chiunque fallisce in qualcosa. Ma io non posso accettare di non tentare” (Michael Jordan) “Cavalcare mi rende felice” racconta il quarantacinquenne Phillipp Sager che ha una grave perdita d’udito. Da quando porta un impianto cocleare bilaterale sente di nuovo meglio e riesce a seguire abbastanza bene una conversazione e non rinuncerebbe a cavalcare per nulla al mondo: “Cavalcare è molto importante per me; il cavallo è molto sensibile, percepisce il mio stato emotivo e si accorge persino se porto l’IC o no”. Inoltre, egli ci racconta come i suoi problemi di equilibrio si siano attenuati da quando cavalca. Jacqueline Keller è un talento della marcia, ha 52 anni e da cinque porta un impianto cocleare all’orecchio destro e un apparecchio acustico al sinistro. Ha partecipato a molte maratone nazionali e europee, alla maratona olimpionica dei sordi, la maratona engadinese e quella della Jungfrau. Jacqueline non porta l’impianto cocleare quando marcia, scia o va in bicicletta e a chi le chiede com’è marciare nel silenzio risponde: “In realtà molto bello. Si vedono gli spettatori e le bande musicali, ma non si possono sentire”. Due testimonianze esimie, a ulteriore suffragio del fatto che anche le persone deboli d’udito non devono rinunciare a praticare il proprio sport preferito; devono essere coscienti delle strategie da adottare attraverso le tecnologie sempre più avanzate e nella comunicazione con monitori e compagni di squadra. Anche per queste persone vale, assolutamente, la convinzione che “impossibile” è solo un po’ più difficile di “possibile”.

APPROFONDIMENTO 12

Riflessioni sulla prevenzione in ambito sportivo: Prevenzione in palestra L’istituto australiano National Acoustic Laboratoires ha effettuato un’inchiesta sul volume sonoro che vige durante la pratica dello sport nelle palestre. Secondo il Daily Mail, la musica utilizzata nella maggioranza dei corsi di fitness, ha un volume medio pari a 93-94 decibel. Lo studio dimostra pure che l’eventuale danno uditivo può essere causato dall’insieme della musica e del rumore dell’equipaggiamento sportivo. Un mix piuttosto inquietante, dato che le nostre orecchie non dovrebbero sopportare più di 80 decibel. L’ORL australiana Janette Thorburn citata dal Daily Mail sostiene che questi risultati non sono da prendere alla leggera, in quanto il nostro udito potrebbe cominciare a risentirne a partire dalla quarta esposizione di un’ora in una settimana a un rumore superiore a 80 decibel. Protezione uditiva per cacciatori Un buon occhio, una mano ferma e un buon udito sono decisivi per la caccia e il tiro sportivo. Affinché l’ultimo resti tale, è fondamentale la protezione uditiva adatta. I colpi di fucile raggiungono i 150 decibel, per cui è indispensabile una protezione uditiva per cacciatori e tiratori. L’ideale sarebbe una protezione uditiva attiva: in questo modo è possibile percepire perfettamente i rumori come ad esempio il fruscio delle foglie, le parole o i segnali d’avvertimento, mentre il rumore del colpo viene ridotto a un livello sicuro in pochi millisecondi. La realizzazione su misura da parte di un tecnico assicurerebbe dunque una posizione perfetta nell’orecchio. Nessuna sensazione irritante di pressione disturberebbe la caccia, anche dopo molte ore che la si indossasse. Inoltre, con una protezione uditiva attiva, sarebbe possibile indossare senza problemi anche un cappello o un berretto.


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NOTIZIE MEDIA E ACCESSIBILITÀ BUONE NOTIZIE DAI MEDIA:

BUONE NOTIZIE PER L’ACCESSIBILITÀ:

ATiDU e i media

Alertswiss anche per persone con problemi uditivi

Durante questi ultimi sei mesi ATiDU ha avuto una certa visibilità nei media ticinesi con articoli apparsi sulla Rivista del Mendrisiotto di febbraio, sulla Turrita di marzo e sulla Rivista di Locarno di aprile.

Appareils auditifs: entendre au prix fort!

Il 3 febbraio è andata in onda sulla RTS la trasmissione “à bon entendeur” dedicata ai prezzi degli apparecchi acustici. La si può recuperare su: www.rts.ch/emissions/abe/6390203-appareils-auditifsentendre-au-prix-fort.html

Novità TXT

Dalla primavera sono disponibili i sottotitoli anche sulle trasmissioni RSI sul web (www.rsi.ch/play) come d’altronde sono già presenti sulla SSR e RTS. Le stesse funzioni sono disponibili anche tramite HbbTV (appena attivata anche da Swisscom, per chi possiede il modello 2.0). Per motivi tecnici di software che non dipendono dalla RSI (compatibilità software Adobe Flash) è possibile visualizzarli solo su PC o notebook ma NON sui tablets o smartphones. Sono pertanto al momento esclusi apparecchi basati sui sistemi operativi iOS, Android e Windows Phone. Non è per il momento pianificato uno sviluppo di queste funzioni su questo tipo di apparecchi.

NOTIZIE 14

Per la prima volta, le informazioni inerenti alle prove delle sirene saranno disponibili anche per le persone con una disabilità uditiva. La Federazione Svizzera dei Sordi SGB-FSS accoglie e ci segnala con piacere il nuovo servizio Alertswiss dell’Ufficio federale della protezione della popolazione UFPP. Quest’ultimo fornisce informazioni sulle situazioni d’emergenza tramite un sito web www.alertswiss.ch/it, nonché su Twitter e Youtube. Ciò rappresenta un passo importante nella giusta direzione, ovvero verso un accesso alle informazioni senza ostacoli. Col nuovo servizio Alertswiss, i cittadini sordi e audiolesi accedono a quelle informazioni che possono salvare la vita in caso d’emergenza. L’attuale sistema d’allarme tramite sirene e via radio escludeva questa fetta di popolazione. Nell’ambito di un più ampio programma volto al miglioramento dell’allertamento della popolazione in caso di pericoli imminenti, l’UFPP prevede la creazione di un servizio d’allarme per cellulari valido in tutta la Svizzera.

Un teatro accessibile ai deboli di udito

Alcuni soci ci hanno riferito con entusiasmo di aver provato l’impianto a induzione del Teatro sociale di Bellinzona: “Davvero una meraviglia; senza quello non avrei capito niente perché parlavano molto velocemente, vale veramente la pena andare a teatro a Bellinzona perché si sente proprio bene”. Ricordiamo che questa possibilità è fattibile solo con la funzione T degli apparecchi acustici.


Corso di formazione per autisti del trasporto pubblico e turistico

Nel 2014, l’ATiDU è stata invitata dalla FTIA (Federazione Ticinese Integrazione Andicap) a partecipare quale parte in causa insieme con altre quattro associazioni (FTIA, Unitas ATGABBES, FSS) a un progetto di sensibilizzazione per conducenti di bus per il trasporto pubblico e turistico. In pratica si tratta di istituire un corso di sensibilizzazione al tema dell’andicap nei trasporti di persone con la partecipazione di associazioni attive sul territorio nell’ambito della disabilità. Il primo corso pilota in Svizzera partirà il 2 giugno 2015, presso il centro di formazione della SSIC (Società Svizzera Impresari Costruttori) a Gordola.

Museo di storia medica ticinese

Laura Kellenberger ci scrive: sono debole d’udito dall’età dell’adolescenza. Per natura sono curiosa e, nonostante le difficoltà uditive, mi piace approfondire e ampliare le mie conoscenze su tematiche differenti ed inconsuete. Per questo motivo rimasi piacevolmente colpita, a suo tempo, quando appresi dell’esistenza di questo museo e degli accorgimenti presi dai suoi “ideatori” affinché tutti potessero essere in grado di seguire al meglio la visita. Poterlo visitare agevolmente nonostante i problemi uditivi, visivi o motori è qualcosa che non ho ancora riscontrato in altri luoghi culturali, per quanto riguarda il Ticino. Cogliete quindi al balzo l’opportunità di visitare il museo per conoscere la nostra realtà storica medica ticinese. Con l’ausilio dell’Audio-guida (cuffie adatte alle persone deboli d’udito – per chi ha gli apparecchi acustici, inserire il programma “T” per attivare il canale ad induzione) la visita al museo saprà portarvi direttamente in un universo di nuove conoscenze inesplorate. Troverete tutte le indicazioni sul sito internet www.storiamedica.ch

Ricerca Connected TV accessibility, accessibilità dei sottotitoli per smartphone

Olivia Gerber Moron ci ha contattate per chiedere la collaborazione per un’interessante ricerca, la ricercatrice lavora all’Università Autonoma di Barcellona e si occupa di traduzione audiovisiva e accessibilità ai media, nello specifico di migliorare la qualità dei sottotitoli per dispositivi con schermi più piccoli (smartphone, tablet, ecc.). Il progetto che ci ha presentato è un progetto europeo co-finanziato dalla Commissione Europea e da 12 partner di campi complementari (emittenti televisive, università, PMI, istituti di ricerca). Per effettuare questa ricerca ha chiesto la nostra collaborazione, necessita infatti di almeno 10 persone, utenti di sottotitoli per TV e/o altri dispositivi che usino uno smartphone e siano interessati alle nuove tecnologie, disponibili a visionare un filmato e rispondere ad un semplice questionario della durata di un’oretta. I dati ricavati saranno trattati in maniera del tutto anonima. Chiediamo quindi a chi fosse interessato di contattare il segretariato dove riceverete maggiori informazioni.

RIASSUMENDO: ricordiamo che… ATiDU si veste di nuovo anche nel web Visitate il nostro nuovo sito. www.atidu.ch ATiDU cambia casa, saremo della nuova sede di Bellinzona in salita Mariotti 2 (Villa Abad) a partire dal prossimo autunno! Per il imborso delle batterie vi ricordiamo che L’AI vi rimborsa annualmente fr. 40.- se portate un apparecchio acustico e fr. 80.- due apparecchi acustici. Non è necessaria una giustificazione, è sufficiente fare richiesta telefonica all’Ufficio AI. Purtroppo per le persone in AVS non sono previsti rimborsi per le batterie.

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NOTIZIE 15


ATTUALITÀ SOTTOTITOLI: IL SONDAGGIO A cura di Luca Selvitella, redazione sottotitoli SWISS TXT

A 5 anni dall’introduzione della nuova modalità di sottotitolazione in diretta con DRAGON (decodifica vocale) e a più di 10 dall’ultimo sondaggio a livello regionale, l’indagine effettuata in autunno 2014 mette l’accento sulla qualità del nostro lavoro e sulla valutazione da parte degli spettatori del respeakerato in particolare. La proposta avanzata nel gennaio del 2014 dalle Commissioni sottotitoli di ATiDU e della FSS di indire una ricerca per fare il punto, ci ha quindi colti pronti e interessati. Nello specifico, gli obiettivi del sondaggio di settembre-novembre 2014 erano dunque questi: raccogliere il giudizio degli spettatori (qualità dei sottotitoli) nelle diverse modalità di sottotitolazione alla RSI; riuscire a definire meglio qual è il gruppo di persone che necessita maggiormente dei sottotitoli; capire la tipologia di “difetto” dei sottotitoli sullo schermo che preclude la comprensione. Sono stati distribuiti 330 formulari ad ATiDU, che ha inviato il sondaggio ai propri affiliati; 40 sono stati spediti all’associazione Sordità&Bilinguismo e 20 sono stati consegnati alla Federazione svizzera dei sordi (FSS), per un totale di 390 formulari su carta. 75 di questi sono pervenuti alla Redazione Sottotitoli (pari al 19% degli interpellati). Inoltre, sul sito della FSS e su quello di SWISS TXT sono stati creati dei link per le risposte on-line. Le risposte pervenuteci sono state in totale 119, cifra che rende l’inchiesta statisticamente riuscita. 9 sono le persone udenti che hanno risposto all’inchiesta. I loro giudizi, dato il numero esiguo di partecipanti, vanno tuttavia contestualizzati. L’età media di coloro che hanno preso parte allo studio è di 61,7 anni. L’analisi è avvenuta basandosi su 3 categorie di persone e sulle relative percentuali di risposte: sordi (34%), deboli d’udito (58%) e udenti (8%). A ognuna di esse è stato chiesto innanzitutto qual è l’utilità dei sottotitoli. La maggior parte dei sordi li ritiene indispensabili per la comprensione di una trasmissione, mentre per i deboli d’udito e gli udenti sono soprattutto un supporto. Per valutare la qualità, sono stati considerati 4 ambiti della sottotitolazione: preregistrati (film, telefilm, documentari), attualità (Quotidiano e Telegiornale), attualità in respeaking (60 Minuti, Patti Chiari, Falò, dibattiti) e sport in respeaking (eventi in diretta). Gli interpellati dovevano dare una giudizio di valore su una scala da 1 a 6, dove 4 rappresenta la sufficienza.

ATTUALITÀ 16

La qualità è percepita in modo abbastanza positivo, in particolare nel settore della fiction, dove i sottotitoli sono preparati in anticipo, e nell’attualità. Non del tutto sufficiente è invece la valutazione data all’attualità e allo sport in respeaking. Il voto migliore è quello che gli udenti hanno assegnato alla fiction (5), mentre quello peggiore (3.62) è stato dato allo sport in respeaking dai sordi, che risultano essere i più critici avendo giudicato non del tutto sufficiente (3.72) anche l’attualità in respeaking. Il criterio principale per un buon sottotitolo è riferito alla leggibilità, seguito dalla correttezza e dalla completezza dell’informazione. Un sottotitolo non è invece valutato positivamente quando appare in ritardo sullo schermo rispetto alle immagini e quando le informazioni non sono complete. La fascia oraria più seguita dei programmi della RSI è quella serale, dalle 18 alle 24. Il dato conferma la giusta scelta da parte di SWISS TXT di sottotitolare le trasmissioni in questo orario. I deboli d’udito seguono maggiormente i documentari e i film/telefilm, i sordi i film/telefilm e le news, mentre gli udenti prediligono le news. Le differenze tra i programmi non sono tuttavia significative, eccezion fatta per lo sport, che risulta il meno guardato. Alcuni utenti vorrebbero vedere sottotitolati anche i programmi d’intrattenimento (giochi e cucina), in particolare “Piattoforte”. Altri chiedono più film e telefilm, mentre per alcuni va aumentata l’offerta delle trasmissioni culturali (“Cult TV”, “Strada Regina”, “Il Ponte”, “Segni dei tempi”). Non mancano le persone per le quali tutte le trasmissioni della SRG-SSR (nel nostro caso RSI) dovrebbero essere sottotitolate. Le risposte ottenute in quest’ambito (18) sono tuttavia troppo poche e l’argomento necessiterebbe di un approfondimento. Il 7% ritiene inoltre corretto pagare il canone per avere un servizio di sottotitolazione.


TIPOlOGIA DI PROGRAMMI SEGUITI 0

10

20

30

40

50

60

Udenti

Deboli d’udito

Sport Approfondimento News Documentari Film , telefilm

Sordi

RIASSUMENDO: Gli utenti giudicano abbastanza buona la qualità dei nostri sottotitoli. Una qualità che va mantenuta e migliorata specialmente nelle dirette in respeaking, dove la valutazione data dagli interpellati è stata meno positiva. Sarà proprio questo l’obiettivo dei prossimi anni, anche grazie all’introduzione del modello NER Star. Questo strumento di valutazione, attraverso un’analisi comparativa tra il discorso riportato dal respeaker e quello originale, darà a ogni redattore indicazioni importanti su come colmare le proprie lacune in ottica di un livellamento della qualità verso l’alto.

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ATTUALITÀ 17


IMPIANTO COCLEARE? SOLUZIONE DA VALUTARE A cura di Renato Rossini

La parte più importante di un impianto cocleare consiste in una ventina di elettrodi adagiati sulla membrana della coclea, in grado di recepire i suoni a diverse frequenze e trasmetterli alle fibre del nervo acustico. 22 elettrodi (è l’attuale numero standard) non sostituiscono ovviamente le 18’000 cilia vibratili che nella coclea di un normoudente svolgono questa funzione di trasmissione, ma i risultati sono pur sempre degni di rilievo. Gli IC sono particolarmente indicati per due categorie di persone: i neonati affetti da ipoacusia neurosensoriale, che altrimenti risulterebbero insensibili ai suoni e perciò sordi, e gli adulti la cui perdita non può più essere adeguatamente compensata da un apparecchio acustico. In questo contributo ci occupiamo delle seconda categoria. In pratica gli adulti affetti da ipoacusia neurosensoriale progressiva possono prendere in considerazione l’opportunità di dotarsi di un impianto cocleare quando la loro ipoacusia viene definita mediograve o grave con perdita pari o superiore ai 90 dB. In questi casi si consiglia anzitutto un colloquio con il proprio medico ORL e, se anche lui lo consiglia, si può effettuare un’analisi approfondita presso il Kantonspital di Lucerna, il centro più vicino a noi in Svizzera dove si possono impiantare i sensori nella coclea dei pazienti. L’esame cerca di verificare se ci sono controindicazioni (insufficiente spazio nella scatola cranica per istallazione del ricevitore, nervo acustico poco o per nulla reattivo), ma l’esame più significativo è il test delle parole. Quando la comprensione delle parole utilizzando uno o due apparecchi acustici non oltrepassa il 50%, dotarsi di un impianto cocleare può diventare interessante. In effetti, ma la certezza in questo campo non esiste, grazie a un impianto cocleare, dopo un apposito allenamento che può durare diversi mesi o anche più di un anno, si può raggiungere un grado di comprensione dell’80%, il che in pratica assicura una buona comprensione in condizioni normali di ascolto. Nel peggiore dei casi il grado di comprensione rimane più o meno simile a quello fornito dall’apparecchio acustico, con però due vantaggi non trascurabili: la capacità uditiva non dovrebbe più regredire, e si recuperano dei suoni acuti che normalmente le persone anziane tendono a non più sentire.

ATTUALITÀ 18

In ogni caso, dopo la visita, anche se l’IC è consigliato tocca pur sempre al debole d’udito decidere se eseguire l’intervento, e può prendersi, per maturare la sua decisione, tutto il tempo che vuole. Si consiglia pure di consultarsi con persone che hanno già effettuato l’intervento (l’ATiDU può fornire i nominativi). In ogni caso, prima di eseguire l’intervento (quattro giorni di ospedalizzazione, compresi quello di arrivo e di partenza), il Kantonspital si assicura che ci sia la relativa copertura finanziaria, contattando sia l’AI che la cassa malati del candidato paziente. Generalmente questa copertura viene assicurata senza problemi. In più l’AI paga anche il necessario allenamento acustico presso una logopedista autorizzata (elenco già pubblicato su InfoATiDU e disponibile presso il segretariato) per la durata di un anno, estendibile per ulteriori 6 mesi in caso di necessità comprovata da un medico ORL. Inoltre assume le spese per la sostituzione dell’apparecchio (parte esterna e bobina) dopo sei anni di utilizzazione. Anche le spese di viaggio per le successive visite a Lucerna sono interamente coperte e in più si ha diritto a 400.- fr. annui per l’acquisto delle batterie, in quanto il loro consumo è elevato (due batterie da sostituire ogni due o tre giorni). In complesso la risposta dell’AI per dotarsi di un impianto cocleare è più che buona, in pratica non si devono sborsare soldi di tasca propria. Chi invece si avvicina alla problematica solo in età AVS, dovrebbe informarsi dapprima sulla copertura spese da parte di quest’ultima.


ANCHE PER LA SUVA L’UDITO È IMPORTANTE La Suva è un’azienda autonoma di diritto pubblico che assicura all’incirca 121’000 aziende, ossia quasi due milioni di lavoratori e disoccupati contro gli infortuni e le malattie professionali. Inoltre gestisce l’assicurazione militare su mandato della Confederazione. La Suva s’impegna ormai da anni sul fronte della protezione dell’udito sia sul lavoro sia nel tempo libero. Per mezzo di campagne, pubblicazioni, corsi di formazione e molto altro ancora, Suva aiuta le aziende ad allestire posti di lavoro sicuri e sani. Fare attività ricreativa nel tempo libero è ormai parte della nostra vita quotidiana. Con le sue campagne rivolte al grande pubblico e la consulenza e formazione individuale, SuvaLiv si propone di motivare gli assicurati e l’opinione pubblica a comportarsi nel rispetto della sicurezza anche nel tempo libero. Non a caso molti giovani accusano disturbi all’udito (acufeni) dopo aver frequentato una discoteca o essere stati ad un concerto; questo segnale di allarme viene spesso sottovalutato. Anche Suva come ATiDU si è occupata di creare una campagna di sensibilizzazione per i giovani. Ringraziamo quindi Suva per l’impegno continuo volto ad una sempre maggior protezione dell’udito e in questa sede anche per il contributo finanziario a copertura di parte dei costi di pubblicazione relativi a questo numero di Info ATiDU.

RIASSUMENDO: per maggiori informazioni rivolgersi a: Suva Bellinzona Piazza del Sole 6 Casella postale 1689 6501 Bellinzona Tel.: +41 (0)91 820 20 09 o consultare il sito internet www.suva.ch/rumore

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ATTUALITÀ 19


TEMPO IL SUONO DEL GHIACCIO A cura di Mariolina Inaudi/fotografie di Alessandra Meniconzi

Chi è appassionato di enigmistica risolverà facilmente questo quesito: il lago più grande del mondo, 6 lettere: il lago “Baikal”. Si trova in Russia, nella Siberia meridionale, a 4300 chilometri a est di Mosca ed è grande quasi come tutta la superficie della Svizzera senza i cantoni dei Grigioni e del Ticino. Per arrivarci, dopo esser volati su Mosca (con relativo fuso orario), bisogna intraprendere un altro volo (ca.7 ore) fino a Irkutsk, dove ci si troverà con un secondo fuso orario. Da li, dopo 80 Km con un’auto 4X4 si raggiunge il lago Baikal. Questo lago è sicuramente noto a coloro che d’estate viaggiano sulla Transiberiana che costeggia il lago per un breve tratto, da Irkutsk fino a Ulan Ude. D’inverno, quando il lago è completamente ghiacciato e le temperature toccano i meno 30 di giorno, il lago Baikal non è sicuramente la meta classica proposta di viaggio dei nostri tour operator. Solo un turista o un fotografo con uno scopo ben preciso si avventurano in un posto cosi remoto e particolare della Siberia. Infatti la mia amica -fotografa, la luganese Alessandra Meniconzi, voleva andarci proprio per fotografare i vari tipi e forme di ghiaccio che si formano verso fine febbraio- inizio marzo e quando le temperature non sono più cosi rigide come in pieno inverno…. Questo lago vanta molti primati: non solo è il lago più antico esistente sulla Terra (si stima abbia tra i 20 e i 25 milioni di anni), ma è anche uno dei più grandi (636 km di lunghezza per 48 km di larghezza, circa 31’700 km quadrati) e più profondi al mondo (1’642 metri): nella sua conca è contenuto circa un quinto dell’acqua dolce dell’intero Pianeta. E per terminare con le cifre, conta ben 336 immissari. Un’imponente manifestazione della natura con dimensioni e misure che sfuggono all’immaginazione, in particolare forse a quello di uno svizzero abituato a proporzioni ben più mediocri. Del lago, i nativi siberiani, i “buriati”, hanno una percezione quasi mistica e non lo chiamano mai “ il lago” ma “il Mare” o “Il vecchio Uomo”. Credono che i fondali del lago siano popolati da demoni maligni pronti a rubare le anime dei pescatori. Ancora oggi, lungo i 2’000 km di sponde, si trovano sciamani che praticano riti propiziatori per ingraziarsi la benevolenza del “Vecchio Uomo” affinché la pesca sia abbondante e il vento non troppo impetuoso.

TEMPO 20

Ghiacciando completamente, in inverno il lago si trasforma in un’immensa e improvvisata autostrada che collega le sponde del lago, altrimenti separate, in quanto non ci sono ponti che lo attraversano. Parenti e amici che vivono dall’altra parte del lago sono dunque velocemente raggiungibili d’inverno, mentre d’estate si devono affidare ai rari collegamenti lacustri o fare il giro del lago. Andrea, la nostra guida-autista, si avventurava prudentemente sul lago (con l’auto), poiché non sempre lo strato di ghiaccio garantisce sicurezza e stabilità. In inverno, sono frequenti i casi di “annegamento, affondamento con automobile”: autisti incauti che sprofondano nell’acqua ghiacciata per aver sopravvalutato lo spessore del ghiaccio. Non sempre i soccorsi riescono a salvare il malcapitato, e la morte avviene più spesso per ipotermia (gli abiti ghiacciano rapidamente addosso al corpo) che non per annegamento vero e proprio. Infatti le automobili vengono quasi sempre recuperate… i passeggieri non sempre…. Per vedere un incredibile filmato relativo al recupero di un’auto sprofondata, digitate www.youtube.com/ watch?v=NtxNaB_NI4M La primavera è la stagione in cui il lago sprigiona tutta la sua bellezza e il suo fascino: già intorno al mese di marzo l’immensa distesa ghiacciata che ha ricoperto il bacino per tutto il rigido inverno inizia a creparsi e nelle settimane successive si divide in enormi lastroni di ghiaccio che cambiano totalmente la fisionomia della superficie del lago, spesso impennandosi uno sull’altro e creando forme e strutture geometriche inimmaginabili. I suoi blocchi di ghiaccio giganti, chiamati anche “hummocks”, si formano attraverso i forti venti e le temperature gelide e possono anche raggiungere un’altezza di 15 metri. Il forte vento (quello che le popolazioni locali chiamano “sarma” e che può toccare i 150 km/h), le importanti escursioni termiche, il gelo e il sole insieme cominciano a provocare, verso marzo, delle crepe nei lastroni di ghiaccio. Forse a causa della pressione e della temperatura diversa tra il corpo del masso di ghiaccio e l’esterno, i blocchi si staccano a uno a uno e divengono trasparenti, assumendo una colorazione turchese da baia tropicale.


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TEMPO 21


Durante l’inverno, per circa cinque mesi da gennaio fino a maggio, il lago gela, ma l’acqua rimane così chiara che, dalla superficie, è possibile vedervi sotto per metri e metri. Le sue acque, infatti, mai più calde di 14 °C, lasciano intravedere fino a più di 40 metri di profondità. Una delle forme più spettacolari del ghiaccio (sotto la superficie) che abbiamo potuto fotografare è quella delle grandi bolle d’aria, dette “ghiacciate” o “congelate”, “ice bubbles” o “frozen bubbles”, che, risalendo dal fondo del lago dove ci sono emissioni di gas metano, si fermano sotto la superficie ghiacciata. Si ha l’impressione di camminare sulla superficie di un bicchiere d’acqua dove si è buttata una pastiglia effervescente che sotto l’effetto del freddo, ghiaccia istantaneamente, creando forme psichedeliche. Credo che tra i vari primati di questo lago bisognerebbe aggiungere anche quello del “posto più silenzioso” o perlomeno era quanto io, debole d’udito, percepivo quando passavamo la giornata sul lago. Un silenzio grandioso, infinito, tanto profondo che dovevo verificarlo accendendo gli apparecchi acustici. Bello poter “sentire” il silenzio e non dover mettere gli apparecchi per sentirlo! Credo che solo i portatori di apparecchi possono capire questa mia frase e condividere questa percezione. Ma improvvisamente la mia amica mi dice di riaccenderli: c’è un rumore, un rumore forte, quasi spaventoso: qua e là, l’immensa distesa ghiacciata che ha ricoperto il bacino per tutto l’inverno comincia a creparsi. Il grande silenzio è infranto da violenti quanto improvvisi botti e scricchioli. È la natura che si esprime, che segue il suo decorso. Abbiamo quasi paura che il ghiaccio si possa incrinare sotto i nostri piedi, ma la guida ci dice di non temere: i botti sono lontani e sotto i nostri piedi lo strato di ghiaccio è di almeno 80 cm. Il ghiaccio del Baikal ha dato vita anche ad uno straordinario concerto eseguito appunto con ghiaccioli di dimensioni diverse. Digitate: Ice drumming on Russia’s Lake Baikal oppure www.adn.com/video/videoice-drumming-russias-lake-baikal.

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RIASSUMENDO: Visitate il sito fotografico di Alessandra Meniconzi: www.alessandrameniconzi.com Per viaggiare e fare un workshop fotografico con Alessandra Meniconzi: www.stilealpino.ch/it/viaggi.php Leggete il romanzo ambientato sul Lago Baikal: Sylvain Tesson, Nelle foreste siberiane, Sellerio editore

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GENITORI E FIGLI EDUCAZIONE SESSUALE PER I RAGAZZI AUDIOLESI Alcune di noi hanno avuto la possibilità di incontrare al Congresso ASPEDA di Magliaso dell’ottobre scorso la Signora Irene Eckerli psicologa infantile nella scuola ZGSZ di Zurigo. In quell’occasione la terapista ha esposto durante un workshop, il suo studio sullo sviluppo sessuale delle persone audiolese mettendo l’accento sull’importanza di parlare di sessualità con i bambini e ragazzi con problemi d’udito per dare loro le informazioni necessarie sia in ambito preventivo sia per il benessere globale del loro sviluppo sessuale. Durante l’incontro sono stati forniti strumenti utili sia ai genitori che agli addetti ai lavori per poter affrontare con maggior agio il delicato tema della sessualità. Leggiamo su Dezibel 2/2014 ( tradotto per noi da Mariolina Inaudi) un interessante articolo/intervista ad Irene Eckerli Wäspi la quale lavora da 15 anni come psicologa infantile presso l’Istituto per l’udito e il linguaggio di Zurigo. Recentemente ha pubblicato i risultati del suo lavoro di ricerca nell’opuscolo “Nicht wegschauen! Hörbeeinträchtigung & sexuelle Gesundheit”, edizioni Sonos. Nella sua pratica professionale l’autrice ha constatato che dal 30 al 50% degli adolescenti e delle donne colpiti da deficit uditivo, sono vittime di abusi sessuali. Si suppone che questo sia da ricondurre a una mancata o insufficiente educazione sessuale. Ragazzi che non hanno ricevuto questo tipo di informazioni sarebbero più vulnerabili e fragili e addirittura l’ignoranza in questo campo non gli permetterebbe di riconoscere che sono stati vittime di abusi. Rispetto ai loro coetanei udenti essi hanno meno opportunità di avere accesso alle informazioni che giungono dalla comunicazione verbale come per esempio le conversazioni fra pari, i discorsi degli adulti, o le trasmissioni radiofoniche o televisive, e questo potrebbe dunque limitare la comprensione del problema. Non capire quanto è successo non permette neppure di riconoscere l’abuso in quanto tale né di raccontare o riportare l’accaduto. E quando anche riuscissero a raccontare l’accaduto, non sarebbero presi sul serio né creduti. Gli aggressori partono proprio da questo presupposto approfittando di questa debolezza. Senza cadere in inutili allarmismi ci sembra comunque importante sottolineare l’importanza dell’in-

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formazione, dell’istruzione, e dell’educazione sessuale per questi ragazzi. La terapista in questa intervista raccomanda dunque i genitori di questi ragazzi di non dimenticare anche questo delicato ma fondamentale aspetto educativo, anche se conscia che essi già investono molte energie nell’educazione dei loro figli riguardo a tutti gli altri aspetti del vivere. Una corretta informazione resta però la miglior protezione contro gli abusi e le violenze ed è necessaria per una miglior consapevolezza di sé e del valore del proprio corpo.


ATTIVITÀ SVOLTE

Numesose e diversificate le attività svolte negli ultimi sei mesi!

TEATRI E FILM Teatro Sociale Bellinzona 23 gennaio

Cena-tombola con ATGABBES 16 maggio

presso il Centro ATTE di Bellinzona

Expo 2015 Milano 25 maggio

“La scuola” di Domenico Starnone con Silvio Orlandi

Un gruppo di soci e amici ha avuto l’opportunità di visitare questo grande evento dedicato all’alimentazione e alla nutrizione.

“Lo zoo di vetro” di Tennessee Williams, produzione Tieffe Teatro

CORSI

“Sinceramente bugiardi” di Alan Ayckbourn con Debora Caprioglio

Corso lettura labiale Gordola marzo 2015

27 marzo 17 aprile

Cinema Teatro Chiasso 8 gennaio

“Sogno di una notte di mezza sbornia” di Eduardo De Filippo con Luca De Filippo

22 marzo

“Decamerone – Vizi, virtù, passioni” con Stefano Accorsi

22 aprile

“Dipartita finale” di Franco Branciaroli con Gianrico Tedeschi, Ugo Pagliai, Franco Branciaroli e Massimo Popolizio

Teatro Giuditta Pasta Saronno 8 marzo

Opera “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini

Teatro Cittadella Lugano 5 maggio

“Morte di un commesso viaggiatore” di Arthur Miller produzione Teatro dell’Elfo

Oratorio Parrocchiale di Lumino 15 marzo

“I Fughezzee” con lo spettacolo: “ Em sa ved en stazion!”

Film/merenda con ATTE Bellinzona 8 aprile

Condotto dall’audiopedagogista Sig.ra Liliana Sabbadin-Panzeri.

Corso AllenaMente

Esercizi di ginnastica per la mente, si sono tenuti due corsi di tre incontri nel mese di gennaio e maggio, riscuotendo interesse e soddisfazione da parte dei partecipanti.

GRUPPI DI INCONTRO Gruppo genitori

Il 23 aprile abbiamo organizzato un incontro con la psicologa Claudia Cavadini per dare uno spazio di parola ai genitori. La serata ha avuto un buon riscontro, prevediamo dunque di organizzarne altre anche in collaborazione con Pro Infirmis e la FSS. Continueranno anche nel corso dell’anno, momenti di incontro più ludici e giocosi per i bambini e i loro genitori.

Gruppo IC

Il gruppo ha svolto la prima riunione dell’anno nel Sottoceneri, all’Accademia di architettura di Mendrisio, con sette partecipanti. È seguita un’interessante visita all’Accademia con un’assistente dottoranda, membro del gruppo con la soddisfazione di tutti.

“E ora dove andiamo”

20 maggio

“E se vivessimo tutti insieme?” con sottotitoli in italiano

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ATTIVITÀ SVOLTE 25


ATTIVITÀ ORDINARIE E STRAORDINARIE ATiDU a “Piattoforte”

Una rappresentanza della nostra associazione, con alla testa il presidente Gianni Moresi, ha avuto occasione di presenziare alla puntata della trasmissione Piattoforte della RSI trasmessa l’11 marzo alle 17.10 su LA 1. E’ possibile recuperare la puntata nel web www.rsi.ch/ la1/programmi/intrattenimento/piattoforte/Piattoforte-3891388.html

Assemblea annuale

Anche quest’anno si è tenuta la consueta assemblea ordinaria di ATiDU. Il 2 maggio nella sede dell’ATTE di Bellinzona ci siamo riuniti per i normali lavori assembleari, ampio spazio è stato dato alle attività dell’anno scorso e alle molte previste per questo 2015 a testimonianza della dinamicità della nostra associazione. Conclusi i lavori assembleari abbiamo avuto modo di conoscere meglio i servizi di Pro Senectute : l’assistente sociale Delia Natale ci ha infatti esposto i servizi della Fondazione, con particolare attenzione alla consulenza sociale, dando spazio anche alla consulenza sociale specifica per persone con problemi di udito e ad un eventuale sostegno finanziario per l’acquisto di apparecchi acustici o mezzi ausiliari. La conferenza e le varie informazioni sono disponibili anche al nostro segretariato. La mattinata si è poi conclusa allegramente gustando insieme un buon pranzo.

RIASSUMENDO: Recapiti di Pro Senectute: Delia Natale Assistente sociale Viale C. Olgiati 38b 6512 Giubiasco Tel.: +41 (0)91 850 60 25 Fax: +41 (0)91 850 60 24 E-mail: delia.natale@prosenectute.org

ATTIVITÀ SVOLTE 26


INDIRIZZI UTILI

ENTI Pro audito schweiz

MEDICI Dr. Joel Jermini

Feldeggstrasse 69 Postfach 1332 8032 Zurigo Tel.: +41(0)44 363 12 00 Web: www.pro-audito.ch

Via Nosetto 3 6500 Bellinzona Tel.: +41(0)91 825 86 86

Pro infirmis Ticino e Moesano

Via Lugano 6500 Bellinzona Tel.: +41(0)91 825 25 13 Fax: +41(0)91 825 25 18

Via dei Sindacatori 1 6900 Massagno Tel.: +41(0)91 960 28 70 Fax: +41(0)91 960 28 88 Web: www.proinfirmis.ch

Servizio sociale per sordociechi

Via Nosetto 3 6500 Bellinzona Tel.: +41(0)91 825 82 72 Web: www.ucbc.ch

Sonos

Feldeggstrasse 69 Postfach 1332 8032 Zurigo Tel.: +41(0)44 421 40 10 Fax: +41(0)44 421 40 12 Web: www.sonos-info.ch

Aspeda

Freiburgstrasse 21 3150 Schwarzenburg Tel.:/Fax: +41 (0)31 731 33 44 Web: www.aspeda.ch

Federazione Svizzera dei Sordi

Via Besso 5 6900 Lugano Tel.: +41 (0)91 950 05 48 Fax: +41 (0)91 960 04 38 Web: it.sgb-fss.ch

Dr. Andrea Ferrazzini (Perito AI)

Dr. G. Soldati e Dr.ssa D. Soldati (Periti AI)

Via Giuseppe Cattori 11 6600 Locarno Tel.: +41(0)91 751 79 77 Fax: +41(0)91 752 13 31

Dr. Frank-Olaf Gellert (Perito AI)

AUDIOPROTESISTI Dr. Francesco De Righetti (Perito AI)

Via Monte Boglia 5 6900 Lugano Tel.: +41(0)91 972 88 44 Fax: +41(0)91 972 88 45

Dr. Antonio Pellanda (Perito AI)

Via Pioda 5 6900 Lugano Tel.: +41(0)91 923 77 06 Fax: +41(0)91 922 77 13

Dr. Raffaele Pelloni (Perito AI)

Via Moncucco 7 6900 Lugano Tel.: +41(0)91 968 22 12 Fax: +41(0)91 968 22 14

Dr.ssa Elena Scotti

Via Castelrotto 15 6600 Locarno Tel.: +41(0)9 751 55 12/15 Fax: +41(0)91 751 55 19

Viale Castagnola 27 6900 Lugano Tel.: +41(0)91 923 36 28 Fax: +41(0)91 923 86 21

Dr. Luca Ingold (Perito AI)

Dr. Stefano Ermanni (Perito AI)

Pal. Pax, Viale Stazione 9 6600 Locarno Tel.: +41(0)91 743 33 22 Fax: +41(0)91 743 33 21

Dr. Nicola Melik (Perito AI)

Via dell’Ospedale 14 6600 Locarno Tel.: +41(0)91 760 06 60 Fax: +41(0)91 760 01 55

Via Nassa 21 6900 Lugano Tel.: +41(0)91 923 48 75 Fax: +41(0)91 923 48 76 Via Turconi 23 6850 Mendrisio Tel.:/Fax: +41(0)91 646 63 54

Dr. Aleardo Del Torso (Perito AI)

c/o Centro Medico Corso San Gottardo 6 6830 Chiasso Tel.: +41(0)91 695 17 30 Fax: +41(0)91 683 03 07

Info ATiDU Periodico Associazione Ticinese Deboli d’Udito Estate/autunno 2015, Nr. 40

Acustica D’Arrigo

apparecchi acustici Viale Stefano Franscini 23 6900 Lugano Tel.: +41(0)91 225 54 98

Amplifon SA

Via Nassa 38 6900 Lugano Tel. 091 923 14 09 Fax: +41(0)91 923 91 89

Audiosystem group

c/o Farmacia di Besso Via Besso 23a 6903 Lugano Tel.: +41(0)79 242 21 43

Belotti SA

Piazza Teatro 6500 Bellinzona Tel.: +41(0)91 825 81 83 Fax: +41(0)91 825 81 84

Centro Acustico Ticinese

Via alla Bozzoreda 37 6963 Pregassona Tel.: +41(0)91 940 30 30

M&M acustica

Via Castelrotto 15 6600 Locarno Tel.: +41(0)91 760 06 46

Otoacustica Paganini SA

Via Motta 1 6900 Lugano Tel.: +41(0)91 922 90 10 Fax: +41(0)91 922 80 66

INDIRIZZI UTILI 27


P.P.

6528 Camorino

Diventa socio anche tu! I soci dell’ATiDU usufruiscono di tutte le informazioni elaborate dall’associazione e partecipano a tutte le attività da essa promosse. Inoltre l’associazione mette a disposizione svariati mezzi ausiliari dell’audioteca e un impianto a induzione per persone deboli d’udito che partecipano a riunioni e conferenze. ATiDU vi accoglie volentieri nella sua sede, a Giubiasco presso Viale Olgiati 38b, e dal 1 ottobre di quest’anno a Bellinzona, salita Mariotti 2. Risponde al numero +41 (0)91 857 15 32 e all’ indirizzo e-mail info@atidu.ch. Visitate il nostro nuovo sito: www.atidu.ch


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