IMAGINE 11/2019

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MY TOY BOY È IL MASCARA ULTIMO NATO IN CASA DI DIEGO DALLA PALMA E DESTINATO A FAR PARLARE MOLTO DI SÉ.

mere la concorrenza altrui. La consumatrice è molto più multicanalizzata rispetto al passato, va contemporaneamente in profumeria, farmacia e drugstore . Questo ha aumentato la competizione tra canali, ma i consumi di cosmetici crescono e c’è posto per tutti». In realtà, per quanto riguarda la distribuzione, alcuni retailer, specie quelli grossi, si stanno riprendendo, mentre i piccoli sono più in sofferenza… «Ritengo che tutti, nel loro piccolo, capitalizzando sulla capacità di attrazione e di reclutamento che hanno nella loro zona, possano sfruttare al meglio le opportunità che il nostro mondo offre: l’online e i social soprattutto sono strumenti per convogliare il consumatore dentro il negozio. Certo, dobbiamo tutti prendere coscienza dei profondi cambiamenti intervenuti nel consumatore, eclettico, non etichettabile e non più condizionato dalla griffe “status symbol”, basti pensare a tutti quei marchi sconosciuti che sono diventati dei fenomeni. Inoltre, non è più neanche clusterizzabile. Il nostro Gold Infusion, ad esempio, nonostante il posizionamento prezzo medio alto, è diventato un best seller anche tra le più giovani che lo usano come top o miscelato al fondotinta. Mentre, per contro, il Siero Purificante Uniformante della linea Black Secret, che include prodotti dalle virtù esfolianti e dermorinnovatrici, piace molto anche alle signore non più giovani che apprezzano l’azione di micropeeling della formula. Sono segnali che ci devono far riflettere su come si stanno orientando i consumi che, ripeto, non sono calati mentre per contro si sono frammentati, essendo aumentate le forme di concorrenza». Venendo ai vostri piani per il 2020, state lavorando a un grosso progetto per l’online, è così? «Sì. L’obiettivo sarà quello che da sempre ha animato la nostra presenza nella rete: far conoscere il brand a un pubblico più giovane e stimolare il consumatore a entrare nel punto vendita. Ogni azienda ha il dovere di sostenere il canale. Noi lo facciamo da sempre. Dobbiamo spingere il consumatore all’interno delle profumerie per acquistare un certo prodotto 44. IMAGINE

perché ne ha sentito parlare e ne è rimasto colpito e perché sa che, così facendo, avrà accesso a tutta una serie di agevolazioni e promozioni non solo di prodotto ma di servizio. Potrebbe essere incentivato da una promozione, un’attività, un coupon… poco importa cosa, l’obiettivo è portarlo in negozio. Non ci interessa vendere attraverso il sito, ciò che ci interessa è che il canale torni a crescere e torni a essere attraente per il pubblico. Poi, una volta all’interno del negozio, starà al personale di vendita coinvolgerlo e stimolare l’acquisto, così come alla marca trovare un business model accattivante che lo spinga lì. All’interno del sito riporteremo anche l’elenco dei punti vendita dove trovare una particolare iniziativa, evento o promozione». Credete dunque che il concetto brick and mortar, che usa l’online per spingere il consumatore all’interno dello store fisico, sia quello vincente? «Sì, certamente. La rete non va vista come un competitor ma come un veicolo di spinta, in futuro si andrà sempre di più in questa direzione. Basti pensare a tutte quelle formule di


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