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Luca Sensibile, nuovo presidente della Giostra delle Cento Torri

Luca Sensibile alla guida della Giostra delle Cento Torri

“Quest'anno sul Palio non ci sono certezze. Occorrerà garantire la sicurezza sanitaria”

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Non è certo facile il compito che si è assunto l’architetto Luca Sensibile quando all’inizio del 2020 è diventato il nuovo presidente della Giostra delle Cento Torri, l’associazione che organizza il Palio degli Asini di Alba e le attività folcloristiche legate ai nove borghi albesi in autunno e in Primavera. Luca Sensibile nel ruolo di presidente all’interno della Giostra è coadiuvato dal vice, Domenico Boeri. In realtà nel direttivo non è cambiato quasi nulla nella composizione, dopo il 2019 che può essere considerato un anno di passaggio, dopo la rinuncia di Alberto Cirio alla presidenza, per ovvi motivi di opportunità, visto che ora guida la Regione Piemonte. Lo scorso anno il palio e le manifestazioni autunnali sono state portate a termine con Piercarlo Verney, nominato presidente nella fase di passaggio. Il resto del direttivo è composto da Romano Cugnasco, Carlo Passone, e Felice Dezzani, responsabile del Gruppo storico della Giostra. Anche Alberto Cirio era presente alla riunione che ha eletto il nuovo presidente e aveva augurato buon lavoro al neoeletto: «Sono felice che in continuità dopo aver fatto io il presidente della Giostra possa esserlo adesso Luca Sensibile, perché ha la stessa passione capacità e competenza per seguire i Borghi in un evento che non è solo folklore, ma anche interesse economico per il nostro turismo». Fin dall’inizio dell’anno si pensava a qeusto Palio come un’edizione significativa, nella quale sarebbe cambiato qualcosa, anche solo perché La Fiera del Tartufo era stata programmata con una partenza ritardata di una settimana rispetto alle precedenti edizioni per permetterle di prolungarsi ulteriormente a novembre. Il Palio dunque sarebbe stato “fuori” dalla cornice della Fiera e si sarebbe valutata pienamente la sua capacità attrattiva nei confronti dei turisti, italiani e stranieri. Il disastro sanitario legato all’arrivo in Italia e in generale in Occidente del Coronavirus ha cambiato tutte le carte in tavola. Al momento il Turismo è il settore su cui c’è il maggior numero di punti interrogativi per la ripresa, per via soprattutto delle limitazioni ancora ben presenti negli spostamenti. Al di là di

regole e leggi transitorie, probabilmente la prudenza limiterà i viaggi, soprattutto verso destinazioni lontane anche nel prossimo futuro e questo potrebbe rappresentare un serio problema per il turismo sul territorio delle nostre colline caratterizzato soprattutto dalla forte presenza di stranieri. In queste settimane si stanno svolgendo periodicamente incontri in videoconferenza fra i principali attori turistici del territorio per coordinare un programma per le attività di questa estate e soprattutto per l’autunno. Ad Alba, per quanto riguarda la Fiera internazionale del Tartufo bianco c’è la volontà di proporre la manifestazione che sarà, per forza di cose, diversa da quella anche solo immaginata i primi due mesi dell’anno. Certamente dovrà tenere conto di regole sanitarie stringenti perché sia garantita la sicurezza sanitaria e per dare un segnale rassicurante anche ai turisti, che probabilmente saranno in gran parte italiani. Per quanto riguarda il Palio degli Asini è tutto in forse, e prima di giugno è difficile che la situazione cambi. Commenta infatti Luca Sensibile: «Gli eventi che comprendono un grande assembramento di persone dovranno certamente subire dei cambiamenti legati alla sicurezza sanitaria. E il Palio degli Asini certamente rientra fra questi. Insieme ai Borghi stiamo provando a pensare come proporre il Palio in una fase tanto critica, ma abbiamo bisogno di conoscere le linee guida in base alle quali si potranno organizzare le manifestazioni per regolarci di conseguenza. Il Palio come ben sappiamo muove tante persone non solo quelle presenti nel campo di gara, e sugli spalti, ma anche i partecipanti alla sfilata, insieme a coloro che assistono dai lati delle strade. Anche il Baccanale del Tartufo va ripensato. E vanno considerati i costi di questi eventi, tenuto conto che i borghi, che sono associazioni di volontari, non hanno potuto finanziarsi nel corso dei mesi primaverili. Viviamo in una fase di profonda incertezza nel settore turistico. Le incognite in questo momento sono tante, e in una prima fase la ripresa sarà differente rispetto ai numeri a cui eravamo abituati. Io penso che sia importante mantenere l’alta qualità delle proposte che ci ha sempre caratterizzato».

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