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Asti Coordinamento provinciale sui problemi dell’agricoltura

Nell'astigiano, un coordinamento provinciale per affrontare le questioni agricole con maggiore peso

Provincia e associazioni di categoria insieme. Si parte da gerbidi e tassa sugli agriturismi

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Un organismo che affronti con sempre maggiore efficacia le questioni riguardanti l’agricoltura Astigiana. È questo l’obiettivo dell’iniziativa presa dalla Provincia di Asti insieme alle associazioni di categoria degli operatori nel lavoro dei campi. Con la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra la Provincia di Asti e le associazioni agricole Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Atima, siglato lo scorso 5 febbraio, è stato attivato un Tavolo permanente di coordinamento tra il mondo dell’agricoltura e l’Ente Provincia con l’obiettivo di mettere a fuoco le problematiche di un settore decisivo per l’economia provinciale e la gestione del territorio. Il presidente della Provincia Paolo Lanfranco ha firmato il protocollo con il presidente di Coldiretti Marco Reggio, quello della Cia Alessandro Durando, il commissario di Confagricoltura Ezio Veggia e il presidente di Atima (Associazione Trebbiatori ed Imprese Meccanizzate Agricole) Paolo Pregno. Le associazioni firmatarie hanno ritenuto opportuno realizzare un coordinamento permanente per il confronto continuo sulle tematiche ambientali e venatorie, e più in generale, sulle problematiche

comuni di interesse di tutto il territorio provinciale, coinvolgendo la Provincia sia come Ente con specifiche competenze amministrative in queste materie sia come istituzione di Area Vasta per individuare soluzioni e iniziative comuni da sottoporre alla Regione Piemonte, competente per il Settore dell’agricoltura e alle altre istituzioni. L’idea è che il tavolo possa mettere in campo un peso maggiore rispetto alle istanze presentate per esempio dagli enti singolarmente presi e dunque possa far valere con maggior forza la propria voce per far fronte a questioni di interesse comune. «Ritengo fondamentale la componente agricola – dichiara il presidente della Provincia Paolo Lanfranco – per la valorizzazione e la tutela dell’ambiente e della gestione delle proprie competenze, e che questo possa essere utilmente raggiunto mediante la realizzazione di un coordinamento permanente con le associazioni locali degli agricoltori. L’attività svolta in attuazione del protocollo potrà estendersi anche a tematiche di competenza della Provincia ma correlate all’attività agricola per un reciproco confronto su aspetti e situazioni di inte-

resse comune volti alla salvaguardia del territorio agricolo astigiano». «Si è subito iniziato a lavorare in concreto – aggiunge il consigliere delegato all’Agricoltura e Caccia Davide Massaglia – infatti già nell’estate 2019 la Provincia, con il supporto delle associazione agricole, aveva avviato il piano di contenimento dei cinghiali, adattando le disposizioni della delibera regionale del 1 marzo 2019 alla realtà territoriale». La collaborazione avviene sulla scorta del rinnovato impulso dell’attività della Provincia quale Ente di Area Vasta, impegno che rappresenta uno dei punti fondamentali del programma del Consiglio provinciale insediatosi l’estate scorsa sotto la Presidenza di Paolo Lanfranco. Dopo la sigla dell’accordo, giovedì 20 febbario si è svolta una prima riunione del tavolo per individuare le prime questioni che il coordinamento intende affrontare. Abbiamo chiesto al consigliere delegato Davide Massaglia di illustrarle: «In attesa di studiare altri dossier su cui impegnarci sono stati due i temi che saranno fin da subito affrontati dal nostro coordinamento. Da una parte intendiamo porre all’attenzione delle istituzioni superiori la questione dei terreni a gerbido da riconvertire in spazi per l’agricoltura. Attualmente le leggi e i regolamenti sono restrittivi nel senso che, a causa della eccessiva burocrazia, rischiano di scoraggiare chi, magari giovane, voglia impegnarsi per il recupero di queste aree e avviare dunque un’attività lavorativa agricola, o anche solo desideri realizzare un orto. Vorremmo che l’iter fosse velocizzato. Si tratta di un problema che si riscontra soprattutto nel nord della Provincia di Asti. L’altro tema che affronteremo subito riguarda la tassazione comunale dei rifiuti sugli agriturismi. Anche alla luce di una recente sentenza del Tar, questi non si possono considerare come normali ristoranti, che ovviamente devono pagare una tassazione salata, per via della mole di rifiuti prodotti, va loro applicata una tariffa più bassa. Il nostro sforzo sarà quello di studiare un dossier relativo alle imposte sui rifiuti per gli agriturismi da presentare poi ai Comuni. Certamente loro avranno sempre la facoltà di scegliere quale imposta applicare, ma pensiamo che un lavoro del genere possa aiutarli ad avere una maggiore uniformità in questo campo. Sarà un supporto utile soprattutto ai paesi più piccoli, visto che quelli grandi sono già ben strutturati per studiare questioni del genere. Per il resto abbiamo messo sul tavolo altre questioni che però prima studieremo con calma per poi discuterle nelle prossime riunioni. Su quelle individuate il lavoro inizierà subito».

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