

TUSCOLO il
Mensile a diffusione gratuita diretto da Fabio Polli
L’EVENTO

Orchidee e Vino, Monte Porzio fa festa

Continueremo a crescere

Strisce blu, l’appalto lo vince la società Apcoa


Nonostante gli appelli che arrivano dagli ambientalisti il sindaco di Roma convinto del progetto
Inceneritore, Gualtieri va avanti
Santa Palomba rischia di diventare una bomba ecologica a danno dei Castelli
SANTA PALOMBA - Il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, tira dritto. Il termovalorizzatore di Santa Palomba, anche alla luce dei ricorsi e delle sentenze che hanno dato ragione al suo ente, si farà. All’estre-
mo lembo sud della Capitale, sotto i Castelli Romani, sorgerà, entro il 2026, l’impianto. L’inceneritore avrà una potenza di 67,6 megawatt. Dal punto di vista dell'impatto ambientale, ha rassicurato Gualtieri, sarà il

«meno inquinante d'Europa», oltre a produrre economie di scala che permetteranno di abbassare la tassa dei rifiuti. Secondo i sostenitori del progetto il Tmv avrà una capacità di smaltimento da 600.000 tonnellate l'anno e porterà a una riduzione di 24.000 viaggi di camion per il trasporto dei rifiuti, con un risparmio di 8.000 tonnellate di Co2. Fin qui la narrazione, ma la voce di chi è contrario alla scelta si sta levando forte e sta coinvolgendo più di un’amministrazione comunale. L’area limitrofa ai Castelli Romani diventerà la pattumiera di Roma. a pagina 3
GROTTAFERRATA
La storia infinita dell’ex Hotel Traiano, via libera alla rigenerazione urbana

ALL’INTERNO IL SERVIZIO


Astronomia
ARocca di Papa
nuovo ciclo di eventi per scoprire le stelle
CASTELLI - L’Associazione Tuscolana di Astronomia (ATA) presenta il nuovo ciclo di eventi al parco astronomico «Livio Gratton» di Rocca di Papa per scoprire le meraviglie dell’universo divertendosi ed emozionandosi. Gli speciali eventi, in programma nei venerdì e sabati sera, consentiranno ad adulti e bambini di conoscere l’affascinante mondo dell’astronomia dalla viva voce di esperti e di mettere l’occhio all’oculare dei telescopi per ammirare tutti i dettagli degli oggetti celesti. Il calendario completo degli eventi - da aprile a settembre 2024 - è disponibile sul sito web dell’ATA. Per le famiglie con bambini e per gli adulti, gli esperti dell’associazione hanno in serbo l’iniziativa Stelle al planetario, con spettacolo multimediale di astronomia nel planetario fisso, formidabile strumento di simulazione del cielo. Sotto la cupola di 7 metri di diametro del planetario, in grado di ospitare fino a 50 persone, i divulgatori dell’associazione illustreranno le meraviglie del cielo, con l’ausilio di foto e

video astronomici spettacolari. Al termine dello spettacolo, di grande impatto emozionale, l’esplorazione del cielo proseguirà nel giardino astronomico, dove i visitatori potranno scrutare a occhio nudo e al telescopio gli oggetti celesti illustrati nel planetario, come dei veri astronomi. In programma nei venerdì sera
anche gli astroincontri Stelle Astrofile, dedicati a un pubblico di ragazzi e adulti, aperti da conferenze sui temi d’attualità (missioni spaziali, fusione nuclerare, buchi neri, fake news astronomiche). Apartire da sabato 13 aprile , con cadenza mensile, a grande richiesta tornano le Night Star& Moon Walk: le passeggiate
notturne lungo i sentieri dei Pratoni del Vivaro per osservare il cielo stellato al riparo da fonti di inquinamento luminoso sotto la guida degli esperti operatori dell’ATA. Prevista anche l’osservazione della Lunaprotagonista della seratacon il grande telescopio Dobson da 40 cm di diametro del Parco astronomico.

Firmato l’accordo
Tra ASL, Tribunale, Procura e Polizia
Locale sui TSO
225
Direttore Responsabile Fabio Polli
Editrice Rosalba Collettini
Pubblicità Media Plus Italia
Collaborazione Grafica
Francesca Romana Polli
Hanno collaborato:
Fabrizio Giusti, Anna Paola Polli, Enrico Di Lernia, Roberto Eroli

Castelli - La Asl Roma 6, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri e i comandanti delle forze di Polizia Locale dei comuni dei Castelli Romani hanno siglato nei giorni scorsi il protocollo d’intesa per regolare e uniformare le procedure amministrative relative ai Trattamenti Sanitari Obbligatori (TSO). Il protocollo intende definire una modalità operativa omogenea integrata e condivisa per l’esecuzione degli accertamenti e dei TSO a soggetti affetti da patologie mentali sull’intero ambito territoriale della Asl Roma 6, comprendente ventuno comuni. Ciò include l’utilizzo di modulistica e di modalità di comunicazione e collegamento uniformi. Attraverso un’univoca interpretazione e applicazione delle fonti normative nazionali e delle disposizioni regionali in merito, vengono quindi definiti le funzioni e i compiti degli operatori sanitari e della Polizia Locale, in integrazione e nel rispetto reciproco delle specifiche competenze istituzionali, assicurando al contempo il rispetto dei diritti individuali e delle garanzie legali. Primi firmatari del protocollo (in foto da sinistra a destra), il procuratore della Repubblica del tribunale di Velletri Giancarlo Amato, il commissario straordinario della Asl Roma 6, Francesco Marchitelli, e il presidente del tribunale di Velletri Antonino Pasquale La Malfa
Inceneritore, è Gualtieri contro tutti
Il sindaco della Capitale insiste sulla realizzazione dell’impianto brucia-rifiuti in località Santa Palomba. Rocca perplesso: «Troppo grande, Roma dialoghi»
di Fabrizio GiustiCASTELLI - Il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri , tira dritto. Il termovalorizzatore di Santa Palomba, anche alla luce dei ricorsi e delle sentenze che hanno dato ragione al suo ente, si farà. All’estremo lembo sud della Capitale, sotto i Castelli Romani, sorgerà, entro il 2026, l’impianto. L’inceneritore avrà una potenza di 67,6 megawatt Dal punto di vista dell'impatto ambientale, ha rassicurato Gualtieri, sarà il «meno inquinante d'Europa», oltre a produrre economie di scala che permetteranno di abbassare la tassa dei rifiuti. Secondo i sostenitori del progetto il Tmv avrà una capacità di smaltimento da 600.000 tonnellate l'anno e porterà a una riduzione di 24.000 viaggi di camion per il trasporto dei rifiuti, con un risparmio di 8.000 tonnellate di Co2. Fin qui la narrazione, ma la voce di chi è contrario alla scelta si sta levando forte e sta coinvolgendo più di un’amministrazione comunale. L’area limitrofa ai Castelli Romani diventerà la pattumiera di Roma. Questo è certo. Secondo chi si oppone all’impianto, costruire un nuovo termovalorizzatore va contro le direttive europee che prevedono un superamento dell’incenerimento dei

rifiuti a vantaggio del riciclo. Bruciare i rifiuti, infatti, è la negazione dell’economia circolare, visto che il Tmv avrà bisogno di una discarica al suo servizio per smaltire le ceneri prodotte dalla combustione, equivalenti a un terzo dei rifiuti che entrano nel forno. Inoltre l’investimento condizionerà pesantemente, per almeno 20 anni, le scelte in materia di smaltimento dell’immondizia. La quantità d’acqua potabile che verrà sottratta da Acea per far funzionare l’impianto è pari a 7.200 litri l’ora, 365 giorni l’anno, per un totale di circa 172.000 litri al giorno (oltre 63 milioni di metri cubi
l’anno). Così si legge sul progetto tecnico. L’acqua potabile verrà portata sul terreno prescelto grazie ad una condotta idrica che verrà realizzata nei pressi del tracciato della via Ardeatina. La posizione di Santa Palomba, criticata da sindaci, deputati, senatori, cittadini, associazioni e comitati territoriali, è posizionata sulla falda idrica dei Colli Albani che abbraccia tutti i Castelli Romani, Pomezia, Ardea, territori in sofferenza idrica da almeno un decennio. Analizzando il Pm 2,5, il numero assoluto più elevato di decessi in Europa si è verificato in Polonia (47.300), ma poi c’è l’Italia Segue a pagina 17 (46.800). Il termovalorizzatore sarà comunque un impianto industriale e gli effetti emissivi sono quelli tipici di un processo di combustione sia in termini dimicroinquinanti(tra cui IPA, diossine e furani, idrocarburi aromatici) emacroinquinanti (NOx, SOx, NH3, PM2,5 e Pm10). Il Pm10 , come rileva uno studio condotto dall’ ISPRA , soprattutto nella sua frazione fine, si rende portatore delle altre sostanze tossiche, come i metalli pesanti.
Nel raggio di 8 km intorno dalla localizzazione dell'impianto vivono circa 260.000 persone, mentre nei comuni limitrofi ci sono centri aggregativi scuole, parrocchie, attività commerciali, aziende agricole, luoghi di interesse storico-culturale e paesaggistico. Ad aggiungersi a questo quadro, la vicinanza alla discarica di Albano. Un concentrato preoccupante, secondo i contestatori, di emissioni inquinanti. L’impianto produrrebbe circa 150.000 tonnellate annue di rifiuti speciali, non riciclabili, ceneri che sono rifiuti speciali e pericolosi da smaltire in discarica ed emissioni di polveri ultrasottili, le pm 2,5, diossine, furani, idrocarburi policiclici aromatici, metalli pesanti e Co2 (...)


ARCHEOLOGIA Al seguito di Cleopatra arrivarono a Roma tanti artisti, artigiani e intellettuali
I mosaicisti alessandrini del Tuscolo
La tecnica realizzativa degli egiziani fu apprezzata anche nel nostro territorio
CASTELLI - Tuscolo è il sito archeologico sui Colli Albani che più di ogni altro ha restituito immense opere d’arte, tanto che viene da pensare che fosse il vero centro economico e del potere di tutta l’area sin dai tempi dei Latini. Tuscolo ci ha lasciato ville ricche di statue, mosaici, enormi cisterne, più che altrove. Tra i tanti tesori di notevole rilevanza ci sono i bellissimi mosaici rinvenuti, tra i più belli della zona dei Colli Albani. Quando nel 46 d.C. Cleopatra arrivò a Roma, con il suo seguito di maestranze provenienti da Alessandria d’Egitto, tra cui religiosi, astronomi, architetti, ballerine, intellettuali, artisti, arricchì Roma della cultura alessandrina. Lo scopo della sua presenza in Roma, in realtà, era quella di far riconoscere Cesarione , da Cesare. Con il consenso di Cesare, Cleopatra commissionò il mosaico Nilotico nell’antico e più importante santuario laziale, della Dea della Fortuna Primigenia di Palestrina. Fece ciò per introdurre la sua presenza come sovrana ellenistica, apparendo nelle vesti di Iside (lei che ne era l’incarnazione), una nuova Afrodite, come volle anche introdurre
Libri / Novità
CASTELLI - Il nuovo libro del nostro collaboratore
Enrico Di Lernia, «I reperti archeologici della Via Appia, da Boville a Velletri», è un ulteriore importante opera documentale dedicata alle ricerche archeologiche effettuate sul nostro territorio. Come accaduto nelle precedenti ricerche su Tuscolo e i reperti archeologici della famiglia Colonna a Marino, l’opera di Di Lernia è ricca di nuovi
la sua presenza a Nemi, affiancandosi a Diana . La giovane regina non ebbe modo di vedere ultimato questo mosaico, visto che nel 44 a.C., dopo l’uccisione di Cesare, dovette partire e tornare in fretta ad Alessandria. Il mosaico di Palestrina fu molto apprezzato, tanto da invitare gli artisti alessandrini a eseguire nuovi mosaici nelle prestigiose ville sparse nei dintorni. Chi può aver eseguito questi raffinati mosaici? Purtroppo non c’è la firma dell’artista, ma alcuni indizi ci portano a ipotizzare che si trattasse di dette maestranze. Infatti i mosaici tuscolani riportano nella cornice in bianco e nero, un particolare molto preciso, ripetuto nel mosaico delle due galline faraone con cesto e fiori e due lumache, trovati nella villa dei Furii a Tuscolo. Proprio quel cesto e quei fiori sono simili a un mosaico con tre papere e due uccelli e tre lumache, che troviamo murato nella sagrestia di Santa Maria a Trastevere. Questo mosaico faceva parte della villa al Gianicolo che Cesare lasciò a Cleopatra per il suo soggiorno romano, oggi detta Villa Sciarra, e questa villa confina con Trastevere. Molti mosaici tuscolani ri-

spunti, riferimenti, fotografie. In vendita a Genzano (Libreria The Book) e Frascati (Libreria Ubik) o tramite l’autore.


In alto il mosaico ritrovato nella villa dei Furii a Tuscolo, sotto quello murato nella sagrestia di S. Maria in Trastevere Si ritiene siano stati realizzati da un artista della scuola del mosaico di Alessandria d’Egitto, giunto a Roma insieme alla regina Cleopatra Tea Filopatore nel 46 a.C.
portano quella cornice a tessere in bianco e nero, mosaici ormai perduti nei musei d’Europa, da Madrid a Copenaghen. Il comun denominatore tra questi mosaici è la cornice con riquadri bianchi e neri che sembra ripetersi, nei tantissimi mosaici, come quelli nel Museo del Prado a Madrid. Si evidenzia che gli artisti dell’antichità, non firmava-
no le loro opere, ma si riconoscono dal fatto che ripetevano sempre certi schemi, certi particolari (per esempio Giotto lo si riconosce dagli occhi allungati, Botticelli dal modo di dipingere i piedi...), e il nostro mosaicista alessandrino da quella cornice a tessere alternate in bianco e nero. Solo artisti egiziani avrebbero potuto realizzare anche lo stupendo
Mosaico della Minerva e poter rappresentare a tessere minute e colorate una simbologia astrale divina, legata alle divinità romane ed egizie, per ricordare la riforma del calendario romano avviata da Cesare su consiglio di Cleopatra e del suo astronomo. Il ricco committente romano e tuscolano poteva essere solo un personaggio di spicco, un mecenate introdotto ai misteri dell’astronomia, come Tiberio o il suo figlioccio Germanico. Cesare era un ottimo stratega, un formidabile condottiero ma non così sensibile come la regina egiziana, che sapeva tenere testa ai dibattiti intellettuali, che poteva conversare con i saggi parlando di poesia, storia, medicina o astronomia, tanto da snobbare persino Cicerone. Era come se tutto il sapere della biblioteca di Alessandria fosse confluito nella piccola regina. Furono artisti alessandrini al seguito di Cleopatra e del padre TolomeoXII, a dare un nuovo impulso a una nuova rinascita artistica, urbanistica e, tanto altro a Roma come anche nelle lussuose ville dell’area vesuviana, ciò è indubbio. La notevole influenza alessandrina su Roma, si può far risalire alla presenza dei Tolomei negli anni di Cesare. Proprio in questo periodo si vide un rifiorire di tutte le arti. Pensiamo al grandissimo Mosaico del Nilo di Palestrina, al più celebre Mosaico di Pompei della battaglia di Isso tra Alessandro Magno ed il re Dario III, o al grande Mosaico della Minerva trovato a Tuscolo. Opere senza pari di maestranze alessandrine. Queste considerazioni meritano una trattazione ben più approfondita sull’argomento.
Enrico Di Lernia

TUSCOLO il
La cronaca, i fatti, i protagonisti
FRASC
LA GARA La società leader in Europa gestirà i parcheggi frascatani per 5 (+3) anni
Strisce blu, l’appalto lo vince Apcoa
di Fabio Polli
F RASCATI - Millecentonovanta (1190). Non uno di più, néuno di meno. E’ questa la cifra esatta dei posti auto a pagamento che il Comune di Frascati ha messo a bando nel dicembre 2022 per esternalizzare la gestione della sosta a pagamento, fino al 31 dicembre scorso affidata alla STS Multiservizi, l’azienda speciale di proprietà di palazzo Marconi, la cui gestione nel corso degli anni è diventata sempre più gravosa per le casse comunali, come noto finite in dissesto e sottoposte oggi a procedura commissariale. Da qui la scelta politica di affidare all’esterno i servizi più appetibili sul mercato: parcheggi e farmacie comunali, con l’obiettivo di sgravare le casse della STSe del comune dei costi degli stipendi per il personale e la gestione dei servizi stessi. Ad aggiudicarsi la gara d’appalto per la gestione del parcheggio (con l’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo) è stata la Apcoa Parking Italia Spa, società leader in Italia e in Europa.
Il servizio parte tra le polemiche per la creazione di 70 nuovi stalli a pagamento Residenti e commercianti preoccupati, ma la sindaca li rassicura
Considerata la società più longeva sul mercato mondiale dei parcheggi, nata nel 1949 in Ohio per gestire la sosta negli aeroporti, la Apcoa sbarca in Europa dopo gli anni del boom economico e diventa presto un gigante del settore con 1.400.000 posti auto gestiti e 4.500 dipendenti. Negli anni ‘90 gestisce i parcheggi a Westminster , nella Londra della regina Elisabetta, conquista la Germania dove si occupa di incassare la sosta di 225.000 stalli, gestisce parcheggi a Vienna, Rotterdam, in Norvegia (96.900), Danimarca (61.900), Italia (42.000)e tanti altri paesi. Una società super organizzata che ha

partecipato volentieri alla gara d’appalto del Comune di Frascati. L’affidamento del servizio della gestione dei parcheggi, infatti, della durata di cinque anni (rinnovabile per altri tre anni), ha un valore stimato di circa 9,8 milionidi euro (oltre Iva) ovvero circa 1,15 milioni di euro l’anno (su 8 anni). «Stimato» vuol dire che quella è la somma massima raggiungibile come incasso se i parcheggi fossero sempre pieni, sette giorni su sette, tutto l’anno, per otto anni.Da quella ipotetica somma, come da offerta in gara d’appalto, Apcoa dovrà

togliere 600.000 euro l’anno per pagare la concessione al Comune di Frascati (più una percentuale sugli incassi dell’11,11%) e pagare gli stipendi del personale STS (circa 247.000 euro l’anno) che ha assorbito per effettuare i controlli e gestire il sistema di sosta a pagamento che comprende l’installazione dei nuovi parco-
Per adesso il nuovo gestore effettua il pagamento on line solo tramite la sua applicazione dedicata: «Apcoa Flow»
metri, la gestione dell’applicazione elettronica di pagamento on line (Appcoa Flow), la gestione dei permessi di sosta per i residenti e degli abbonamenti mensili, l’installazione e la manutenzione della segnaletica stradale orizzontale e verticale, l’installazione di sistemi elettronici da inserire sugli stalli per la segnalazione dei posti liberi e occupati. Il margine di guadagno per Apcoa, il cosiddetto rischio d’impresa, è onesto, circa 500 mila euro l’anno da tassare, ma quanti sono i posti auto a pagamento che rimangono vuoti in diverse ore del giorno nei mesi di minor frequenza turistica? Quanto è scesa la presenza giornaliera di chi frequentava Frascati e oggi preferisce altre realtà?Quanti permessi di sosta dei residenti tengono occupati gli stalli durante la giornata?Apcoa, entrata in servizio il 1 gennaio 2024, avrebbe riscontrato che i posti auto presi in carico dal Comune di Frascati non raggiungevano il numero di 1.190, ovvero quelli messi a bando. Da qui il reclamo e la necessità di palazzo Marconi di creare urgentemente i posti blu mancanti. Si parla di una







settantina. L’errore, si dice, sarebbe nato da un conteggio dei posti auto a pagamento fatto da una precedente amministrazione comunale e della STS, alcuni anni addietro, e dato per buono dagli uffici che hanno lavorato alla gara d’appalto. La decisione, non poteva essere altrimenti, ha subito creato polemiche in una città storicamente afflitta dalla carenza di parcheggi, in particolare di quelli gratuiti, ormai quasi inesistenti, ricercatissimi dai nuclei familiari del centro storico che dispongono di un solo permesso di sosta e da chi viene a Frascati per lavorare. Nuovi posti blu sono stati creati in via Armando Diaz , in via Cicerone (salita di Sant’Antonio), allo spazio taxi di Via Senni , in Viale Annibal Caro e via Mamiani Altri stalli di sosta a pagamento dovrebbero essere creati in Viale Letizia Bo-
naparte (sotto la Passeggiata)rendendo la strada che conduce la stazione ferroviaria a senso unico.
«In compenso - spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Claudio Cerroni - proprio per dare un aiuto alle famiglie che vivono in centro storico abbiamo reso gratuiti i parcheggi nella zona di largo Pentini e via Borgo San Rocco. Abbiamo tolto dei posti bianchi dove i frascatani certamente non lasciano la macchina di notte, penso alla salita di Sant’Antonio, sostituendoli con quelli in centro storico». «Oltre al necessario rispetto dell’accordo fatto con Apcoa - aggiunge la sindaca Francesca Sbardella , ci siamo posti anche il problema di migliorare la viabilità cittadina e la sicurezza dei pedoni. Su via Mamiami abbiamo modificato il disegno degli stalli di sosta, tra l’altro invitando la nuova società che gestisce i par-
cheggi a correggere un primo errore, liberandola dalla sosta selvaggia, rendendola più scorrevole e mettendo in sicurezza l’area a ridosso dell’edificio ex Filippini dal quale si sono distaccati pezzi di intonaco». «Come la giri la giri - ha scritto sui social Emanuela Bruni - la coperta è sempre corta e gli errori che avevo segnalato come consigliere comunale di Forza Italia ricadono sempre sui cittadini. Dove faranno i nuovi stalli che sono stati tolti da via Mamiani e che certamente Apcoa non può perdere?». Preoccupazione condivise dai consiglieri d’opposizione Matteo Angelantoni , Anna Delle Chiaie, Gelindo Forlini , Roberto Mastrosanti e Marco Lonzi, i quali, insieme alla Bruni, hanno presentato una interrogazione urgente alla sindaca per chiedere spiegazioni sulle decisioni che intende prendere l’ammini-

strazione comunale sul tema dei parcheggi e della viabilità. In particolare ponendo la questione spinosa di viale Letizia Bonaparte. «Non ci convince - scrivono - la scelta di istituire il senso di marcia in direzione Stazione Ferroviaria, che graverà sulla già compromessa viabilità di alcune strade del centro storico». Via Letizia Bonaparte a sosta blu, va ricordato, rischia di creare parecchia confusione in chi deve parcheggiare visto che poco più avanti, in piazzale Sandro Pertini, la sosta fuori dalla stazione viene incassata da Metropark , la società che gestisce il parcheggio ferroviario. «Anche questo problema - spiega al Tuscolo la sindaca Sbardella - sarà risolto nei prossimi mesi, quando sarà realizzato il raddoppio del parcheggio della stazione. Metropark ha ottenuto il finanziamento regionale e ora si tratta solo
di cantierare l’opera. Con il raddoppio dei posti - spiega - che diventeranno in totale circa cinquecento, su due livelli, chiederemo a Metropark di rivedere la vecchia convenzione tornando a gestire gli spazi esterni alla stazione e quelli della Passeggiata per evitare che ci sia confusione con gli stalli gestiti dalla Apcoa. Insieme alla realizzazione di un’ascensore che dalla stazione raggiungerà la Passeggiata, i nuovi posti auto rappresenteranno per tutte le persone che frequentano Frascati una nuova grande comodità e opportunità di parcheggio. Infine altri posti auto sono previsti anche nel piano di zona di via Gregoriana che dovrebbe partire a breve e andrà a riqualificare degnamente una delle zone meno curate della nostra città. Un intervento che servirà a collegare anche il centro storico la parte bassa di Frascati».


FRASCATI
I senatori del PD ricordano l’amico
Bruno Astorre
FRASCATI - In occasione del primo anniversario della morte di Bruno Astorre, lo scorso 4 marzo si è svolto al palazzo comunale di Frascati l'incontro commemorativo organizzato dal gruppo dei senatori del Partito Democratico in ricordo dell'amico e collega tragicamente scomparso il 3 marzo del 2023, all'età di 59 anni. Alla sala degli Specchi di Palazzo Marconi, accolti dalla sindaca Francesca Sbardella, vedova di Astorre, sono intervenuti anche numerosi politici che con Bruno hanno condiviso anni di militanza politica, amministrazione e attività parlamentare. Aomaggiarne la memoria c'erano, tra gli altri, la segretaria nazionale del Partito Democratico Elly Schlein , il capogruppo del Pd al Senato Francesco


Boccia con Luigi Zanda , PierFerdinando Casini , Nicola Zingaretti, Filippo
Sensi , Cecilia D’Elia , Simona Malpezzi , Andrea
Marcucci , Chiara Braga , Beatrice Lorenzin , Dario
Franceschini e Michela Di Biase; i consiglieri regiona-
La famiglia Dandini restaura la tomba di Angelo Celli
Frascati - Angelo Celli, esperto di malaria di fama internazionale, sommo scienziato e uomo di grande umanità, è vissuto a Frascati con la moglie Anna Fraentzel dal 1910 al 1914. I due abitavano a villa Rasponi , messa a loro disposizione dal principe Giuseppe Aldobrandini (1865-1939).
Da questa residenza si recavano nell'agro romano per combattere il flagello della malaria diffondendo le principali norme igieniche di prevenzione e distribuendo il chinino ai contadini. Il 6 giugno 1914, su proposta dell'allora medico condotto Domenico Seghetti, consigliere comunale dotato di grande spirito di abnegazione gli fu conferita la cittadinanza onoraria di Frascati.
II 2 novembre 1914 morì a Monza, ma per sua volontà è stato sepolto nel cimitero di Frascati, su un poggio che domina la vallata dove i co-


li Daniele Leodori, Marta Bonafoni e Michela Califano; la presidente dell'assemblea capitolina Svetlana Celli, il sindaco di Colonna Fausto Giuliani con numerosi rappresentanti dell'amministrazione comunale di Frascati. Al termine
dell'incontro dedicato a Bruno Astorre, del quale ancora una volta è stato ricordato il carattere simpatico, schietto e genuino, pragmatico e indirizzato al bene e il suo indissolubile legame con il territorio dei Castelli Romani, il gruppo dei

niugi Celli hanno svolto la loro opera meritoria. All'interno del recinto che circonda la tomba, dopo oltre cento anni è possibile vedere l'albero di lauro che la moglie fece piantare in suo onore. Dopo la morte dello scienziato, la moglie Anna, Medaglia d'oro per la Sanità, è rimasta a lungo sul nostro territorio, assistita dall'allora medico condotto Evaristo Dandini, cui donò una copia del libro Uomini che non scompaiono pregevole opera sulla sanità di quei tempi, la cui dedica recitava: «Al dottor Evaristo Dandini impareggiabile sostegno della mia vecchiezza, l'autrice Anna Celli».
La scrivente, allora bambina, quando era possibile accompagnava il padre nelle visite domiciliari e ricorda questa signora alta, diafana, vestita di nero, con i capelli bianchi legati sulla nuca. Evaristo Dandini, nutriva per Celli e per Seghetti una profonda ammirazione e rispetto e s’ispirava a loro per seguirne le orme nelle sue azioni quotidiane di medico condotto. Nel 1957 in qualità di primo presidente dell'Accade-
In alto Angelo Celli (1857-1914) con Anna Fraentzel (1878-1958)
A sinistra Elly Schlein con Francesco Boccia e Francesca Sbardella, poi una elaborazione artistica dedicata al sen. Bruno Astorre Sotto Andrea Marcucci con Pier Ferdinando Casini;seduti sono riconoscibili Luigi Zanda, Dario Franceschini, Daniele Leodori e Fausto Giuliani
senatori del Pd ha consegnata alla moglie una targa ricordo in cui è testimoniato l'affetto e la stima che nutrivano nei suoi confronti tutti i suoi colleghi. «Quando c'era da prendere decisioni difficili - ha ricordato Andrea Marcucci - l'allora premier Renzi mi mandava a parlare con Bruno. Sapeva che era un osso duro, un politico di razza. Io tornavo da Renzi dopo ore di discussione e dicevo a Matteo: "Non mi ci devi mandare da Bruno, perché alla fine è sempre lui che convince me..."». Presenti in sala amici e semplici cittadini, commossi dalle parole affettuose e sincere dedicate al politico scomparso. (FP)
mia Tuscolana, propose all'amministrazione comunale di dedicare una strada all'illustre scienziato. L'iniziativa fu accolta e dal 1961 la via Angelo Celli è la bella strada alberata che dal Tuscolo si dirige proprio verso la campagna romana. In tutti questi anni la tomba di Angelo Celli è andata incontro a un progressivo inesorabile degrado. La scritta commemorativa incisa sulla pietra si è cancellata, la pietra stessa si stava sbriciolando per cui non è stato possibile recuperarla. Aquesto punto, sulle amorevoli orme di Angelo Celli, Domenico Seghetti ed Evaristo Dandini, la famiglia Dandini ha provveduto a restaurare la tomba sostituendo la vecchia pietra e apponendo lettere bronzee per l'iscrizione rievocativa. Quanto sopra per ricordare e non dimenticare il prezioso contributo dei valori fondamentali che ci hanno tramandato chi ci ha preceduto e che fa parte della storia della nostra città. E' prevista a breve una visita alla tomba di alcuni docenti della «Sapienza» che hanno dedicato alla memoria di Angelo Celli l'aula magna dell'Istituto di igiene dell'università romana.
Valeria Dandini
LA NUOVA APS ATTIVA ALL’EX CENTRO ANZIANI DI VIA MATTEOTTI
Il Centro Ricreativo Tuscolano festeggia, gli iscritti sono già 630
FRASCATI - Dopo la lunga e difficile fase vissuta durante il Covid, quando era vietato frequentare i luoghi di aggregazione e alcuni spazi della sede di via Matteotti erano stati assegnati alle scuole d’infanzia comunali, pochi avrebbero scommesso sulla piena ripresa delle attività del Centro Anziani di Frascati. Invece, grazie alla ritrovata voglia di aggregazione e alla nuova energia portata da tanti volontari che si stanno impegnando nell’iniziativa di ricreare un punto di aggregazione ludico e culturale, il centro è tornato a nuova vita raccogliendo l’adesione di centinaia di frascatani. Nei giorni scorsi, infatti, il Centro Ricreativo Tuscolano APS - questa la nuova denominazione - ha festeggiato il numero record dei 630 iscritti,

traguardo raggiunto con l’eliminazione del vincolo d’età e con il passaparola amicale che da sempre è lo stimolo più coinvolgente per tutti. Proposte le candidature, è stato votato ed eletto il primo direttivo del CRT(in foto), composto da Bianca Calisti , Laura Cozzi , Antonella Guadagnoli , Giacomo Cristofanelli , Vincenzo De Rossi , Antonio Filippi e Massimo Muccioli (presidente). Ri-
puliti e rimessi a nuovo i locali sociali e i giardini dello stabile che un tempo ospitava la caserma dei Carabinieri, sono subito iniziate le attività aggregative. Feste, incontri con l’amministrazione comunale, pianificazioni di gite varie e vacanze estive, partite a carte e avvincenti sfide sul campo di bocce, proiezioni di video storici e sessioni di ginnastica e pilates. Complimenti e auguri a tutti loro.
Federica Polli si è laureata in Ingegneria Bio-Medica
ROMA - Con la discussione di un’interessante tesi dal titolo «Progettazione e sviluppo di una piattaforma microfluida per un modello 3D di tumore in vitro: dal concetto al raffinamento», frutto di un lavoro di ricerca durato molti mesi e che potrebbe trovare molto presto applicazione, quando saranno del tutto abolite le sperimentazioni mediche su cavie animali, la tuscolana Federica Polli ha brillantemente conseguito la laurea magistrale in Ingegneria Biomedica, all’Università Campus Bio-Medico di Roma. La votazione finale di 110 «cum laude» la ripaga del grande impegno profuso nel percorso accademico iniziato altrettanto proficuamente con il triennio di ingegneria all’Università di Roma TorVergata . Relatrice
della tesi l’ingegnera Sara Maria Giannitelli , correlatrice la dottoressa Sofia Raniolo . Aloro tutte vanno i complimenti della nostra redazione e alla neo dottoressa Federica, figlia dei nostri Fabio Polli e Rosalba Collettini, gli auguri per un futuro luminoso e pieno di soddisfazioni nella sua carriera professionale.


«I giovani possono cambiare il mondo»
La scuola internazionale dei Castelli opera da anni come Società Benefit
CASTELLI - In un'era caratterizzata da cambiamenti rapidi e sfide globali, l'importanza dell'educazione assume un ruolo centrale nello sviluppo sostenibile della società. Al cuore di questa trasformazione vi è l'impegno della Little Genius International a trasmettere ai giovani, sin dalla tenera età, valori fondamentali quali la consapevolezza sociale e civile. L'educazione moderna va oltre la semplice acquisizione di conoscenze, mirando a formare individui capaci di contribuire positivamente al mondo che li circonda. L'approccio pedagogico innovativo della Little Genius International integra tecnologie avanzate e metodologie didattiche attive, promuovendo lo sviluppo di
competenze critiche e creative. Gli studenti vengono incoraggiati a partecipare a progetti collaborativi e iniziative di volontariato, sviluppando un senso di appartenenza e responsabilità verso la propria comunità. Questo modello educativo enfatizza il ruolo cruciale del rapporto scuola-famiglia, lavorando a stretto contatto con i genitori per creare un ambiente di supporto che estende l'educazione oltre le mura della classe. L'educazione alla cittadinanza e alla responsabilità sociale, integrata nel curriculum, dimostra come i giovani possano essere attori del cambiamento , affrontando sfide globali come il cambiamento climatico, la povertà e le disuguaglianze. Questo ap-

proccio educativo non solo prepara gli studenti ad essere cittadini consapevoli e attivi, ma pone anche le basi per una società più giusta e sostenibile. La Little Genius International, presente ai Castelli Romani da vent'anni, agisce come una Società Benefit, promuovendo un sistema educativo esteso alla società civile. Little Genius dimostra come l'educazione possa essere la chiave per preparare le future generazioni a contribuire attivamente alla costruzione di un mondo migliore , ricco di conoscenza, empatia e un profondo senso di responsabilità.
Samia Xena Rinaldi (Governance, Compliance, Benefit Officer L.G.I.)
FRASCATI
IERI &OGGI Dal libro di Padellaro lo spunto per una discussione sulle divisioni della politica
Quel gesto di Almirante e Berlinguer
Con l’autore hanno dialogato gli ospiti dell’associazione Territorio Tuscolano
F RASCATI - «Il racconto di una storia, politica. E la politica è l'unica possibile soluzione ai problemi». La dedica vergata sul libro degli ospiti è della premier Giorgia Meloni, che recentemente ha visitato la mostra romana dedicata a Enrico Berlinguer,al Mattatoio di Testaccio, in ricordo di una delle figure più importanti e iconiche della politica italiana del ‘900, fermandosi a osservare manifesti, fotografie, pubblicazioni e video che hanno ripercorso la vita dello storico segretario del Partito Comunista Italiano a quarant’anni dalla scomparsa. «Quello della Meloni – ha detto a Frascati Antonio Padellaro , ex direttore de L’Unità e de Il Fatto Quotidiano - è stato un gesto importante. Invece sui giornali di destra e di sinistra se n’è parlato poco, perché probabilmente sono troppo impegnati, gli uni e gli altri, a cercare negli avversari i germi del fascismo o del comunismo, ovvero discorsi che lasciano il tempo che trovano». «Oggi - ha ribadito il giornalista e scrittore,

Da sinistra Giancarlo Rinaldi, Emiliano Sbaraglia, Antonio Padellaro, Giuliana de’ Medici Almirante e Massimo Magliaro con Bernardo Iodice, Marco Lonzi e Mario Grossi di ATT
ospite di un convegno organizzato al palazzo comunale dall’Associazione Territorio Tuscolano con la Fondazione Giorgio Almirante - c’è un livore che impedisce ai partiti di parlarsi. Questo gesto della premier era un segnale da cogliere, perché la democrazia si basa sul confronto delle idee, sul dialogo, sul rispetto dell’avversario. E come ha scritto la Meloni serve senza dubbio la politica per la
dio del 1984 in cui Almirante, dopo la morte improvvisa del suo avversario politico, sorprese tutti recandosi a rendere omaggio alla camera ardente di Berlinguer allestita presso la sede del partito in via delle Botteghe Oscure. Momenti di un’epoca molto difficile per l’Italia, in cui le ideologie dividevano fortemente e pubblicamente i partiti, le masse, ma non i leader, come si scoprì successiva-
mente, che comprendevano la necessità di tenere aperto il dialogo ai più alti livelli, nel comune interesse di mantenere l'ordine democratico e la stabilità governativa di un’Italia contesa dalle grandi potenze mondiali per la sua strategica posizione nel Mediterraneo e in certi momenti incapace di controllare le spinte anarchiche e terroriste delle frange politiche più ideologizzate. Tra questi incontri segreti, avvolti nel mistero e protetti dalla ragion di Stato, ci furono proprio quelli tra Almirante e Berlinguer, di cui Padellaro ha scritto nel libro Il gesto di Almirante e Berlinguer pubblicato nel 2019 da PaperFirst , che ha dato lo spunto a un interessante e partecipato dibattito arricchito dagli interventi dello scrittore e insegnante Emiliano Sbaraglia , di Giancarlo Rinaldi, già docente di Storia del cristianesimo all'Università orientale di Napoli, e dai saluti istituzionali della sindaca di Frascati Francesca Sbardella
Fabio Polli soluzione dei problemi». Quello della leader di Fratelli d’Italia, è stato detto nell’incontro che si è svolto alla sala degli Specchi di palazzo Marconi, a cui hanno preso parte anche Giuliana de’Medici Almirante, figlia dell’ex segretario missino, e Massimo Magliaro, all’epoca portavoce di Almirante e capo ufficio stampa dell’Msi, è stato un gesto che ci fa tornare con la mente allo storico episo-


IL PUNTO Il sindaco governa con una maggioranza sempre più vasta, ma fino a quando?
Di Bernardo e il Prg, l’ora si avvicina
CASTELLI - Ilconsigliere di minoranza Michele Mazza, eletto due anni fa con la lista La Città al Governo, ha sancito la sua uscita dal movimento di Rita Consoli , (che era dimessa mesi fa dalla giunta comunale, ndr) e la costituzione del soggetto Partecipazione attiva. In attesa di comprendere se ciò servirà a rientrare in maggioranza, il sindaco Di Bernardo continua ad assistere alla mutazione degli eventi politici cittadini senza esserne minimamente scalfito, in assenza di una opposizione compatta. Con l'arrivo in maggioranza di Luigi Spalletta , la scorsa estate, la scelta diMazza è un ulteriore punto a suo favore. La sua maggioranza, d’altronde, non ha più neanche una connotazione precisa da tempo. C’è un’anima di centrodestra, infatti, che

Il sindaco con la giunta e la sua maggioranza
convive all’interno del governo locale da tempo e ciò non ha comportato problemi neanche da parte del Pd. Intantol'assessore Alberto Rossotti e la consigliera
Giulia Vinciguerra hanno abbandonato Per Cambiare (lista che fu coordinata da
Paolo Toppi, uscito dal Pd per entrare nel centrodestra con Noi Moderati) per costituire il nuovo gruppo consiliare Impegno cittadino. Movimenti interni, che si potranno valutare solo in futuro. All’opposizione, intanto, almeno in aula, sem-

bra essere rimasto, vista l’ormai cronica latitanza di Fdi, il gruppo legato a Luciano Andreotti. L’ex sindaco, anche recentemente, non ha risparmiato critiche all’operato del Pd e sulle scelte da compiere per il futuro della città. Tuttavia, in attesa della grande discussione sulla Pianificazione Urbanistica, strumento che a Grottaferrata manca da oltre mezzo secolo (e che ha consentito la cementificazione senza infrastrutture e servizi nelle periferie della città, compromettendo per sempre intere aree), per far comprendere la tranquillità con la quale il sindaco Di Bernardo sta governando basterà ricordare che uno dei temi più dibattuti degli ultimi mesi è stata la riqualificazione di Via del Fico, una delle strade caratteristiche della città, che ha subito
lo smantellamento della storica pavimentazione in sampietrini per fare spazio a un’asfaltatura criticata da chi riteneva importante salvaguardare un elemento di identità rispetto alla trasformazione radicale che la città, sul piano urbanistico e sociale, ha subito specie negli ultimi anni. Per tutto il resto il dibattito pubblico è letteralmente scomparso, appiattito da una narrazione che al momento sembra funzionare. Buon per il sindaco in carica, che fino a quando durerà così potrà conservare il consenso ancora per molti mesi. L’unico ostacolo potrebbe essere il dibattito sul futuro urbanistico, tema che a Grottaferrata ha fatto cadere sindaci e dimettere assessori e consiglieri in massa nei decenni scorsi.
Fabrizio Giusti
NUOVO VOLTO Accordo raggiunto tra il Comune e la Goveli Srl proprietaria dell’area urbana
Ex Traiano, ok alla «rigenerazione»
Lo storico albergo lascerà il posto ad appartamenti, negozi e uffici direzionali
GROTTAFERRATA - Dopo 16 anni dai primi accordi tra il Comune di Grottaferrata e la Goveli Srl per il Programma integrato d’intervento ex albergo Traiano, la riqualificazione dell’area incastonata tra il cuore della cittadina e l’Abbazia di San Nilo ha ottenuto il via libera definitivo da palazzo Consoli. La variante urbanistica approvata dal Consiglio comunale, infatti, è diventata operativa lo scorso 22 dicembre grazie alla sottoscrizione dell’ «atto di novazione e integrazione della convenzione urbanistica del programma integrato» da parte del dirigente del I Settore del Comune di Grottaferrata Andrea Trinca. «Un provvedimento storico - ha detto il sindaco Mirko Di Bernardo - con il quale compiamo un passo cruciale per la riqualificazione della zona di fronte all’Abbazia, che non sarà più un luogo di abbandono e degrado. Tutto ciò - ricorda - è avvenuto in esecuzione della Conciliazione Giudiziale con la società proprietaria dall’area sottoscritta dall’allora Commissario prefettizio di Grottaferrata (Giancarlo Dionisi, ndr) e grazie al lungo lavoro che ha coinvolto la giunta, l’assessore Alberto Rossotti, gli uffici e il segretario generale Amedeo Scarsella, culminato con la delibera approvata in Consiglio. La riqualificazioneha spiegato il sindaco - ha un preciso cronoprogramma e la convenzione prevede le garanzie necessarie a tutelare il Comune. Il privato dovrà assicurare 1,4 milioni di euroin opere pubbliche a beneficio della città, il cui contenuto verrà stabilito dall’amministrazione comunale. «Sono grato per il senso di responsabilità emerso da questo consiglio comunale - ha aggiunto Di Bernardo - perché il merito di

Le opere del progetto edilizio
> Grazie alla convenzione urbanistica approvata recentemente dal consiglio comunale, tutta la zona attualmente degradata e vandalizzata che insiste tra il cuore della cittadina e l’abbazia di San Nilo, a ridosso del campo sportivo comunale, tornerà a nuova vita grazie al progetto di rigenerazione urbana che prevede la realizzazione di appartamenti signorili, spazi commerciali e direzionali, parcheggi a raso e interrati, viabilità, spazi di aggregazione. Come leggiamo dal sito della Remax Qualità, l’agenzia incaricata di promuovere il progetto sul mercato immobiliare, nel primo lotto, dietro il campo, è prevista la realizzazione di tre edifici,per complessivi 12.500 metri cubi, destinati alla costruzione di una quarantina di appartamenti di pregio per acquirenti del comparto luxury. L’edificio centrale con la vecchia destinazione alberghiera, quattro livelli per complessivi 7.490 metri cubi, verrà demolito e portato a 9.000 metri cubi con destinazione probabile di casa albergo per anziani. Il manufatto del ‘700, detto «la villa del Papa» (quattro piani fuori terra per complessivi 1.806 metri quadri), già ristrutturato e da rivedere dopo gli atti vandalici che ha subìto, ha una destinazione terziario-residenziale. L’edificio detto «palazzina verde», che affaccia sul parco pubblico, anche questo solo da ristrutturare dopo gli atti vandalici, è composto da tre locali commerciali al piano terra (256 metri quadri totali unificabili), quattro appartamenti al primo piano e un appartamento al secondo, per una superficie abitabile complessiva di 468 metri quadri. L’edificio più piccolo, detto «Amalfi Sorrento e Positano»,ospiterà invece spazi commerciali e/o direzionali di varia metratura, per circa 300 metri quadri complessivi. Un’altra porzione di area edificabile, con licenze per 4.000 metri cubi, prevede la realizzazione di un immobile indicato nel progetto come «Edificio C», al cui interno saranno ospitati 540 metri quadri di spazi commerciali al piano terra, 460 metri quadri destinati a uffici ai piani superiori con la realizzazione di un parcheggio di 500 metri quadri al piano interrato e parcheggi di pertinenza a raso. (FP)


questo provvedimento è di tutta l’assise. Insieme stiamo cambiando il volto di questa città, dandole nuova forma e colore». Dopo una lunga attesa, dunque, si chiude una querelle che ha interessato Grottaferrata per ben tre lustri, con i partiti che di volta in volta ribadivano l’urgenza di portare a conclusione la vicenda o si rimpallavano le responsabilità del mancato rispetto degli accordi. In base al vecchio piano, infatti, la Goveli Srl poteva realizzare un intervento edilizio (tra vecchi e nuovi edifici) pari a 35.500 metri cubi a fronte della cessione al Comune del parco dell’hotel e dell’abbattimento dell’ex Mercato coperto cittadino, da trasformare in aula consiliare e multidisciplinare a spese dei privati. Progetto af-
fossato da problemi tecnici catastali, dal ridimensionamento del mercato immobiliare e infine dallo stop per il Covid. L’area dell’ex Traiano, in parte già restaurata, finì di nuovo nell’abbandono e nel degrado, preda di atti vandalici. «La vertenza Traiano - ha detto l’ex sindaco Luciano Andreottisi è chiusa grazie alla nostra iniziativa giudiziaria. La convenzione approvata si basa sull’accertamento del Tribunale di Velletri, poi accettato dal commissario prefettizio e ora votato in consiglio, prevede 1,4 milioni di euro di opere pubbliche, 72 posti auto di cui 42 con vincolo di pertinenza nel parcheggio interrato, un edificio a servizio del campo sportivo comunale e opere di urbanizzazione per 3,6 milioni di euro». (FP)

GROTTAFERRATA Solo dodici scuole nel Lazio hanno avviato i corsi dal prossimo anno scolastico
Al via il nuovo liceo del Made in Italy
Cresce ancora l’offerta formativa dell’Istituto Scolastico San Giuseppe
GROTTAFERRATA - Una ventata di innovazione sta per colpire il panorama dell'istruzione italiana con l'introduzione del Liceo del Made in Italy, pensato per preparare le nuove generazioni al mondo del lavoro e dell'imprenditoria valorizzando le eccellenze italiane. Apartire dal prossimo anno scolastico, il Liceo del Made in Italy aprirà le sue porte anche all'Istituto Scolastico San Giuseppe di Grottaferrata, scuola paritaria con una lunga tradizione formativa e che già propone i corsi di Liceo delle Scienze umane con indirizzo economico sociale; Tecnico commerciale con indirizzo amministrazione, finanza e marketing; Liceo Scientifico; Liceo Scientifico Internazionale; Liceo Sportivo e altri indirizzi tecnici. Il programma del nuovo liceo è stato studiato per fornire agli studenti una formazione completa ed equilibrata, che abbraccia sia le discipline umanistiche che le materie STEM (Scienze, tecnologie, ingegneria e matematica). Gli studenti avranno l'opportunità di approfondire argomenti come l'economia, la gestione delle imprese, i mercati internazionali e i modelli di business nei settori dell'alimentare, dell'arte e della moda.Uno dei punti di forza sarà la forte connessione con il mondo del lavoro con tirocini presso aziende ed enti locali che permetteranno agli studenti di acquisire competenze. Il Liceo del
MARINO
BCC Castelli Tuscolo investe sul territorio a Santa Maria delle Mole
MARINO - La recente apertura della nuova filiale di Santa Maria delle Mole, celebrata con la presenza del sindaco di Marino Stefano Cecchi, testimonia ancora una volta l’impegno della Banca di Credito Cooperativo dei Castelli Romani e del Tuscolo nel promuovere lo sviluppo economico del territorio. Tale iniziativa, sostenuta dalla forte volontà del consiglio d’amministrazione, rappresenta un ulteriore passo verso una maggiore crescita economica del nostro territorio. La nuova agenzia, molto più accogliente e dotata di un parcheggio auto, si trova ora in Via Alessandro Manzoni, all’angolo con via Prati, a poche centinaia di metri dalla storica sede della filiale di Via Silvio Pellico. Per completezza d’informazione, a benedire i locali del nuovo sportello, sottolineando l'importanza di questo momento per la comunità locale, è sta-


to don Jesus Grajeda, parroco della chiesa della Natività di Santa Maria delle Mole, accolto dal presidente dell'istituto di credito, Domenico Caporicci e dal direttore generale Francesco Manganaro. Tra i partecipanti all'evento, numerosi clienti dell'agenzia che hanno avuto l'opportunità di visitare i nuovi spazi e di scoprire le innovative soluzioni finanziarie messe a disposizione dalla banca. «Come amministrazione cittadina - ha detto il sindaco Cecchi - siamo ovviamente vicini a chi investe nel nostro comune ed è chiaro che per far crescere il nostro sistema economico abbiamo
bisogno della presenza di aziende di credito vicine al territorio, come questa Bcc in forte espansione, dalle quali attingere le risorse per sostenere le economie maggiori». «In un momento in cui le grandi banche stanno lasciando i piccoli centri - ha detto il direttore Manganaro - noi rilanciamo con una nuova filiale in una realtà importante come Santa Maria delle Mole. E’importante ricordare che il correntista prima di essere un cliente è una persona».
(Nella foto sopra, da sinistra, Francesco Manganaro, Domenico Caporicci e il sindaco Stefano Cecchi)
Made in Italy punta ad approfondire la cultura giuridica, economica e umanistica dello studente; fornire competenze in economia e giurisprudenza, con un'attenzione particolare alle scienze; guidare gli studenti nell'approfondimento di conoscenze e abilità per i settori strategici dell'economia italiana, noti appunto come settori del Made in Italy (abbigliamento, arredamento, automotive e agroalimentare) e quindi assicurare agli studenti una preparazione adeguata e versatile per continuare gli studi universitari e inserirsi efficacemente nel mondo del lavoro senza ovviamente trascurare lo studio delle lingue (99 ore l’anno di inglese e 66 per la seconda lingua).
Inceneritore, è Gualtieri contro tutti
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Le alternative ci sono? Il fronte dei contrari ne ha sostenute molte: impianti di piccole e medie dimensioni a basso impatto ambientale per il trattamento di carta, legno, vetro e plastica, metalli distribuiti sui territori; ricondizionare i Tmv dismessi o incendiati in impianti di recupero materia; raccolta differenziata porta a porta domiciliare; diffusione delle isole ecologiche e dei centri del riuso. Per quanto riguarda invece la chiusura del ciclo, le 200.000 tonnellate circa l'anno di rifiuti non recuperabili e non riciclabili possono essere trattati nell'inceneritore di San Vittore, come previsto dal piano rifiuti regionale. Ma Gualtieri tira dritto nonostante le proteste dei cittadini e dei sindaci dell’area interessata dal mega progetto. La stessa Regione appare perplessa con il presidente Rocca che dichiara: «Per me è troppo grande. Gualtieri dialoghi».
FRASCATI Nel 2023 la grande festa per il traguardo raggiunto dall’amato sacerdote tuscolano
Don Orlando e i 60 anni che son già 61
Il ricordo di una giornata speciale in suo omaggio entrata nella storia locale
FRASCATI - Con la Messa celebrata il 18 marzo 2023 alla chiesa del SS. Sacramento, officiata in presenza dell’allora vescovo Raffaello Martinelli, monsignor Orlando Raggi ha festeggiato il 60°anniversario di vita sacerdotale .Noto per avere svolto con impegno il ruolo di guida spirituale a Frascati, Grottaferrata, Monte Porzio Catone e Tor VergataVermicino, don Orlando ha riunito familiari e amici in chiesa e poi alla festa in suo onore nei locali della parrocchia. Per un errore l’articolo in suo omaggio non era stato pubblicato. Lo facciamo ora. Come si suole dire: ogni promessa è un debito.
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Nato a Roma nel 1939, Orlando Massimo Maria Raggi è il quarto di otto figli di Luigi, direttore tecnico del Centro di cinematografia di Cinecittà, e di Giulietta Benedettini, insegnante scolastica e maestra di pianoforte. Appartiene a una famiglia con nobili origini devota al Signore e alla Madonna del Rosario, che per curare Giovanni Bosco , il fratello di Orlando che soffre di problemi cardiaci e ha bisogno di aria più salubre, alle soglie del conflitto mondiale decide di trasferirsi nella villa dei nonni a Grottaferrata, in località Squarciarelli. La vocazione di Orlando matura nei primi anni del ginnasio, a Roma, ma un primo segno del destino è legato a uno storico episodio che risale a quando aveva cinque anni e che probabilmente indirizzerà la sua vita. Davanti al corpo esanime dell'amato fratello Giovannino , salito al Cielo, il piccolo Orlando dice ai genitori: «Se lui è divenuto un angioletto, io sarò sacerdote!». «Attorno ai 15 anni - racconta - notai che molti miei compagni erano entrati in crisi di rendimento scolastico e di valori. Parlando con un giovane frate che studiava pedagogia, egli mi fece notare come ci fosse bisogno di persone in gamba per accompagnare i ragazzi nella crescita. Si riferiva agli insegnanti ma soprattutto ai sacerdoti». «Questa frase - racconta ancora - mi fece prendere la decisione di entrare in seminario, Presi la maturità per poi iscrivermi al corso di teologia presso l’Università Pontificia Lateranense. Fui consacrato diacono nell'estate

del 1962, a soli 23 anni, e poi sacerdote il 17 marzo 1963 nella celebrazione eucaristica tenutasi nella Cattedrale di Frascati, insieme ad altri 33 ragazzi». Il primo impegno pastorale, insieme al giovane chierico Giorgio Orioli , fu alla chiesa del Sacro Cuoredi Grottaferrata, gestita allora dai padri salesiani, sotto la guida di don Giovanni Busco (1929-2010). «La prima notte a Grottaferrata - ricorda - fu molto agitata. In città si festeggiava San Nilo ma noi eravamo andati a dormire presto, stanchissimi per il trasloco. Fummo invece svegliati prima dai fuochi d'artificio e poi dai tuoni di un fortissimo temporale. La pioggia entrata dalla finestra socchiusa aveva allagato tutto il pavimento. ma noi ce ne accorgemmo solo quando sentimmo suonare al portone dell’alloggio in piena notte. Alcuni grottaferratesi erano venuti a chiedere assistenza spirituale per un moribondo». Il novello sacerdote viene quindi trasferito a Frascati, come vice parroco della Cattedrale. Lì ritrova don Giovanni, parrocco a San Rocco, con il quale condivide un alloggio al Seminario Tuscolano e dà il via a una grande e indimenticata stagione di impegno in favore dei giovani (che riescono a coinvolgere con grande bravura) e dei bisognosi. «Unimmo i gruppi maschili e femminili - ricorda - e per quei tempi era considerato uno scandalo...». Aloro si deve la nascita dell’ ASPA(Associazione San Pietro Apostolo),ovvero l’aggregazione di associazioni del mondo cattolico tuscolano sotto la cui
egida nacque anche la mitica squadretta di calcio giovanile che per alcune stagioni partecipò ai campionati zonali della Lega Dilettanti. Sono gli anni in cui i ragazzi si avvicinano alle parrocchie, coinvolti in tante iniziative, e in cui don Orlando, tra un impegno e l’altro, porta avanti i suoi studi di teologia e di assistente universitario. «La Messa domenicale delle ore 9,00 - racconta - era sempre piena di giovani. Così li lasciavamo poi liberi di andare a vedere le partite delle società sportive tuscolane, all’epoca molto seguite». A Monte Porzio Catone , dove don Orlando viene mandato negli anni ‘70 ed è da sempre molto amato, il sacerdote scopre l’ospitalità contadina: «I monteporziani - racconta - mi invitavano ogni sera a cena. Il mio fegato ebbe un duro colpo e dopo sei mesi chiesi di tornare a Frascati dove fui mandato come aiuto cappellano all’Ospedale». Dopo un breve trasferimento a Chiavari, in Liguria, torna a Frascati come vice parroco al SS. Sacramento, quindi parroco a S. Maria in Vivario. Come sempre don Orlando s’impegna in tante attività come la rifondazione del Centro catechistico diocesano e regionale , la ripresa della Caritas parrocchiale e il coordinamento di tutti gli insegnanti di religione della Diocesi. I giovani sono sempre al centro dei suoi progetti. Promuove la crescita dell’Azione Cattolica e i Corsi di vita cristiana con gli esercizi spirituali di Sant’Ignazio di Loyola ,. Negli anni ‘80 il ritorno a Monte Porzio Catone, parroco a San Grego-
rio Magno, ma nel 1990 il vescovo Giuseppe Matarrese lo richiama e gli assegna il ruolo di vicario in Diocesi. Tornato per un periodo al SS. Sacramento di Frascati, in vista del Giubileo del 2000 viene assegnato alla neonata comunità di TorVergata, parrocchia che gestisce insieme a quella di Vermicino. «ATor Vergata - ricorda - partimmo da zero inaugurando l’attività pastorale di una chiesa costruita in una zona in grande espansione edilizia, dove i nuovi residenti, provenienti anche da fuori Roma, avevano bisogno di un punto di riferimento. Ragazzi e famiglie trovarono in parrocchia accoglienza e senso di comunità. Fu un’esperienza molto bella dal punto di vista umano, formativa ed entusiasmante anche per noi sacerdoti». Nel 2003 il ritorno a Grottaferrata. Dopo un periodo di riposo, ospite del seminario Benedetto XV, don Orlando per il successivo decennio svolge la sua opera pastorale alla parrocchia San Pio X, in viale Dusmet, in sostituzione di don Giancarlo Schiboni (sacerdote di origini marinesi deceduto nel 2019) trasferito a Capocroce di Frascati. Alla San Pio X, dove sarà parroco fino al 2014, ovvero al raggiungimento dei 75 anni d’età, con il consenso di monsignor Matarrese viene raggiunto nel 2005 da don Giovanni, suo grande amico, ormai settantaseienne. I due sacerdoti, «ricostituendo l’antico tandem», diventano subito un punto di riferimento per i parrocchiani che ne apprezzano l’umanità, la cultura e competenza sui temi della fede e dell’esistenza. Superata l’età e rinunciando all’ufficio di parroco, negli ultimi anni monsignor Raggi ha collaborato alle attività della Diocesi con l’incarico di vicario anche del vescovo Martinelli . E’stato confessore di alcuni istituti religiosi femminili, nonché direttore spirituale dell’Abbazia di Santa Maria di Grottaferrata per nomina di monsignor Marcello Semeraro (oggi cardinale), poi dal 2013 amministratore apostolico dell’abbazia criptense per volere di papa Francesco
Fabio Polli
Nella foto: don Orlando Raggi con le sorelle Anna Maria, il fratello Francesco e alcuni dei familiari presenti alla festa

LA STORIA Addio al 91enne frascatano ex autista della Lazio e fedelissimo di Long John
Alfredo Recchia, l’amico di Chinaglia
di Fabio PolliFRASCATI - La città tuscolana e il mondo sportivo biancoceleste piangono la scomparsa di Alfredo Recchia, il mitico autista del pullman della S.S. Lazio , deceduto lo scorso 20 gennaio all'età di 91 anni all'ospedale San Sebastiano di Frascati. Per anni, dal 1968 agli anni '90, portò i giocatori biancocelesti in trasferta in ogni campo italiano. Recchiache insieme al fratello Fausto aveva rilevato un'azienda di trasporti turistici, la Sired, i cui proprietari erano amici dell'allora presidente laziale Umberto Lenziniaveva preso il posto di un altro storico autista della Lazio, quell'Armando Balducci che dopo avere cercato di far carriera come calciatore, nel 1938 cominciò ad accompagnare la squadra nelle trasferte più vicine a Roma, per poi diventare nel dopoguerra autista della prima squadra fino alla pensione. Nato nel 1932 a Casalvieri, in provincia di Frosinone, Recchia trascorse la sua giovinezza in questa località prima di trasferirsi a Frascati, dove mise su famiglia e ha vissuto fino alla morte. AFrascati, città divisa tra tifosi della Roma diventati numerosi grazie ad Amedeo Amadei, il mitico Fornaretto e laziali, numerosi sostenitori biancocelesti ricordano con affetto che, di tanto in tanto, soprattutto dopo il ritorno da una trasferta, Recchia raggiungeva la sua famiglia parcheggiando l'autobus sotto casa, con ancora la targa SS Lazio affissa in bella mostra. Una cosa oggi impensabile.
Lazialissimo, persona leale, carattere schietto e fumantino, era conosciuto e benvoluto dai tifosi biancocelesti della sua generazione che lo consideravano un autentico portafortuna, una qualità che gli riconosceva anche l’argentino Juan Carlos Lorenzo, uno dei più scara-

Nelle foto Alfredo Recchia in alcuni dei momenti che hanno legato la sua vita professionale alla Società Sportiva Lazio, con cui iniziò a collaborare, insieme al fratello Fausto, dal1968 Nato a Casalvieri (Fr) nel 1932, dopo essersi trasferito da giovane a Frascati ha vissuto nella cittadina tuscolana fino alla sua morte. A casa sua Chinaglia (foto sopra) e la sua famiglia erano spesso ospiti e quando Giorgio andava in trasferta o partiva con la Nazionale, la moglie e i figli del calciatore a volte rimanevano a Frascati dai Recchia. Da lì nacque la grande amicizia tra i due

mantici uomini di calcio di tutti i tempi, che lo ebbe come autista nel secondo periodo da allenatore biancoceleste, tra il 1968 e il 1971 Ma fu con la storica squadra dello scudetto del '73'74, quella allenata da Maestrelli, con Chinaglia, Pulici, Wilson e Re Cecconi, che Recchia visse l’epoca migliore (e nello stesso tempo drammatica) della sua permanenza alla Lazio. Dopo il ritorno in Serie Ae l'apoteosi della vittoria dello Scudetto , la squadra romana affrontò un lungo pe-
riodo travagliato. Si susseguirono difficoltà economiche e situazioni negative fuori dal campo, tra cui la lunga malattia e la successiva scomparsa del tecnico Maestrelli, la tragica morte del calciatore Luciano Re Cecconi e lo scandalo delle scommesse clandestine del 1980. Quest'ultimo evento vide diversi giocatori di serie A, alcuni dei quali appartenenti alla Lazio, arrestati dalla Guardia di Finanza con l'accusa, poi decaduta, di frode sportiva. La vicenda, dal punto di vista
chia. Quando pseudo-tifosi giallorossi iniziarono a minacciare la moglie del giocatore, quest’ultima decise di trasferirsi definitivamente a New York. Anche fare la spesa le era diventato difficile a causa delle angherie di alcuni tifosi non laziali. E per motivi di sicurezza, soprattutto quando doveva partire per una trasferta o un raduno, Chinaglia lasciava la sua famiglia a Frascati. Dell'amicizia e bontà di Recchia, Long John non si dimentica nel 1983, quando decide di tornare a Roma e acquistare la Lazio dopo il fortunato periodo con i Cosmos di Pelé e Beckenbauer . Il suo fidato Alfredo, amico degli anni più belli e più difficili, diventa il suo autista personale, segretario e factotum. Numerosi sono gli aneddoti che legano Recchia anche a quel perio-

sportivo, si concluse con la retrocessione in B della Lazio e l'inizio di un'epoca altrettanto mitica con Eugenio Fascetti sulla panchina dei laziali. Sono gli anni in cui Giorgio Chinaglia è già volato negli States per giocare con i Cosmos e raggiungere la moglie Connie Eruzione (cugina del campione olimpico di hockey Mike Eruzione), da cui ebbe tre figli: Giorgio Jr, Stephanie e Cynthia Ragazzi che ebbero modo di conoscere bene e affezionarsi alla famiglia di Rec-
do storico della Lazio «americana», quando Chinaglia si stabilisce nell'attico di Piazza di Spagna e da presidente dirige la Lazio e il calcio mercato della squadra. Come quella volta, racconterà l'ex centravanti Bruno Giordano , altra bandiera della Lazio, che Chinaglia lo voleva vendere alla Roma per coprire i debiti della società, ormai insostenibili per le sue finanze. «Venne a prendermi a casa il suo autista, Alfredo Recchia», raccontò Giordano, «e mi portò nell’appar-
tamento di Giorgio, a Piazza di Spagna. Mancavano i soldi, la mia cessione era diventata indispensabile. Lo sapevo io, lo avevano capito i tifosi. Eravamo un po’ tutti preparati. Ma la proposta di Chinaglia mi spiazzò. “Bruno, devi andare alla Roma, ho raggiunto un accordo con Dino Viola . È l’offerta più alta, non si può rifiutare”. Ascoltai in silenzio, ma la mia risposta non si fece attendere: “Giorgio, non puoi chiedermi questo. Non andrò mai alla Roma. Ho altri club che mi cercano”. Mi alzai dal divano, lo salutai, chiusi la porta». Pochi giorni dopo sarebbe arrivato il Napoli, la proposta di Ferlaino su consiglio di Maradona , affascinato dalla tecnica e dal senso del gol di Giordano.
Chinaglia, raccontò a noi Recchia, che aveva promesso Giordano alla Juventus ottenendo un acconto di 3 miliardi di lire , si vide bloccare l'acquisto del centravanti da Gianni Agnelli in persona.«Caro Giorgiodisse Agnelli al telefononon se ne fa nulla! Aquesto punto però dammi Manfredonia...». All'epoca si parlò di mancati accordi economici tra Giordano e la dirigenza juventina (al Napoli a guadagnò tre volte tanto quello che prendeva alla Lazio), ma per Recchia il ripensamento «snob» dell'Avvocato era più che altro dovuto alle chiacchiere che giravano sulla vita privata di Giordano. Cattiverie prive di fondamento, come scoprirà poi con piacere Italo Allodi portandolo al Napoli. Come noto, Giordano e Manfredonia già l'anno precedente erano stati invitati a colazione dal proprietario della Fiat, che voleva conoscerli meglio per acquistarli alla fine del campionato 1983/84, ottenendo però dai romani un secco rifiuto al trasferimento che fece saltare i piani di mercato di Chinaglia. Ma l'Avvocato, che mesi dopo anticiperà comunque a Chinaglia 3 miliardi di lire per aiutarlo a rimpinguare le disastrate casse della Lazio, convinto di riuscire a portare a Torino il giocatore, come detto cambiato incredibilmente idea sull’ingaggio di Giordano finì per fare le fortune
ILPERSONAGGIO



del Napoli. Questo spiega perché in precedenza Chinaglia, sempre più a corto di soldi, con Recchia che va avanti e indietro tra Tor di Quinto e Piazza di Spagna, aveva accettato l’idea di una possibile cessione del bomber alla Roma, cosa che avrebbe provocato un vero putiferio in città. Giornate frenetiche e faticose dalle quali Chinaglia trova ristoro salendo la sera fino ai Castelli Romani con Recchia. La meta gastronomica è blasonata, il Ristorante Hotel Giovannella di Mon-
Lazio:
in alto è con Chinaglia e Re Cecconi a Tor di Quinto, poi con Ciccio Cordova al ritiro estivo di Pievepelago (Modena) e qui sopra con Chinaglia quando questi, diventato presidente della Lazio negli anni ‘80, volle avere con lui l’amico Recchia, che divenne il suo autista personale e soprattutto il suo uomo di fiducia
te Porzio Catone, appartenente ai Del Bianco Giovannella , famiglia di nota fede laziale. Enrico Giovannella, uno dei proprietari dell’hotel, all'Olimpico è di casa perché in quegli anni gestisce le caffetterie dello stadio e il Bar del Tennis Chinaglia lo conosce bene e lo frequenta da tempo. La sorella di Enrico, Rita , ha sposato Guido De Angelis, che con il fratello Maurizio forma il famoso duo degli Oliver Onions . Entrambi accaniti tifosi laziali, per Chinaglia hanno scritto nel 1974 la canzone I'm Football crazy, cantata dal centravanti biancoceleste e inserita nella colonna sonora del film L'arbitro diretto da Luigi Filippo D'Amico e interpretato da Lando Buzzanca. Si mangia, a tavola si beve Frascati, poi qualche giro di whisky, un buon sigaro Toscano , si chiacchiera tra amici e si gioca a poker, antica passione di Chinaglia. Recchia, suo fidato amico, è sempre lì ad aspettare che la serata finisca per riportare Chinaglia a Roma e finalmente tornare a casa. Ora anche per Alfredo il contesto è cambiato e deve adeguarsi: veste l'abito elegante, indossa la cravatta, il cappotto trench, partecipa agli incontri del presidente laziale, diventa il suo confidente. Ma gli anni che non aveva mai dimenticato, quelli da autista del pullman della Lazio, che lui aveva battezzato Laziobello (negli anni '70 un Fiat 320 carrozzato Padana) sono gli anni che gli erano rimasti nel cuore. Alfredo era molto più di un autista. Si era conquistato la fiducia anche dell’allenatore Lorenzo e ne era diventato una sorta di segretario. Era legatissimo allo storico dirigente biancoceleste Fernando Vona e tenuto in grande considerazione da Lenzini, per il quale era una specie di tuttofare. Le ragioni per cui Lorenzo preferiva avere alla guida Alfredo - ha ricordato nel libro Io sono Giorgio Chinaglia il giornalista e scrittore Franco Recanatesi , erano scaramantiche ed utilitaristiche. «In due occasioni - ricorda Recanatesicon Alfredo alla guida la Lazio aveva vinto. E poi quell'autista era disponibile
a eseguire qualsiasi comando, senza mai discutere. Quando il pullman, la domenica, portava la squadra all'Olimpico, doveva passare con il rosso il semaforo di ponte Flaminio (era accaduto casualmente il giorno della vittoria del derby per 2-1) e varcare il cancello a marcia indietro, come successe per un improvviso ingorgo di automezzi prima di un Lazio-Fiorentina 5-1». E poi altri aneddoti ancora: «Se la squadra andava in ritiro a Ostia, alla fine della Cristoforo Colombo il pullman doveva fare due cerchi disegnando il numero otto, il portafortuna di Lorenzo. Nei derby era essenziale arrivare primi allo stadio. Una volta - racconta Recanatesi - sulla via Olimpica, Recchia si trovò davanti il pullman della Roma. Guardò Lorenzo che gli sedeva a fianco e gli fece un cenno di stare tranquillo. Mandò su di giri il suo Fiat 370 e superò in un baleno il Tigrotto OM giallorosso».
E poi trasferte in città lontane, i ritiri estivi, l'accoglienza calorosa dei tifosi all'Olimpico e la marcia entusiasta delle migliaia di sostenitori che accompagnavano la squadra di Maestrelli verso il sogno dello scudetto sono diventati realtà grazie a quel gruppo di ragazzi che Recchia accoglieva ogni giorno sul suo autobus. Tra scherzi, lazzi, a volte feroci litigate e qualche pistola di troppo nelle mani ingenue di ragazzi arricchiti e talvolta viziati, questi giovani sarebbero poi diventati per lui gli amici di una vita. Atutti loro era legatissimo, e loro erano legatissimi a lui. In particolare quelli rimasti a vivere a Roma: Giancarlo Oddi, Pino Wilson , Felice Pulici , Mario Facco , Vincenzo D'Amico , Bruno Giordano, Lionello Manfredonia, MichelangeloSulfaro e il frascatano Giancarlo Ceccar elli (che fu campione d'Italia con la Lazio Primavera nel 1975-76), con il quale, fino a pochi mesi fa, amava fare colazione per parlare di Lazio e commentare il campionato. Il Laziobello fu il suo mezzo di lavoro, la Lazio la sua vita e quella squadra la sua famiglia nella famiglia.

IL PROGETTO Con i fondi del PNRR sarà finalmente recuperata l’area dell’ex mercato coperto
Grottaferrata avrà una nuova piazza
Lo spazio pubblico farà da tetto a una moderna sala consiliare e polifunzionale
G ROTTAFERRATA - Demolizione e nuovo progetto per lo storico ex mercato coperto, ormai ci siamo. AGrottaferrata, dopo l’annuncio dell'approvazione da parte della giunta comunale dei «Progetti di fattibilità tecnico-economica» relativi ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), a giugno scorso, si è aperta la strada al percorso amministrativo per la realizzazione del recupero e della rifunzionalizzazione dell'ex mercato coperto comunale, sito in via Principe Amedeo, da destinare a nuova aula consiliare e centro polifunzionale socioculturale. Questo progetto prevede la demolizione completa dell'attuale struttura e la creazione di una moderna aula polifunzionale con spazio espositivo e servizi annessi, nonché la realizzazione di una piazza pubblica sulla copertura. Il nuovo edificio, caratterizzato da un design architettonico di pregio, potrà ospitare

In foto due prospettive del progetto che prenderà il posto dell’ex mercato coperto, chiuso da anni, in pieno centro cittadino
«Il Tuscolo» lancia l’idea: intitolare la nuova piccola piazza all’amatissimo ex sindaco Mauro Ghelfi, recentemente scomparso
dunque le attività del Consiglio comunale e numerose tipologie di eventi con una platea di 120 posti a sedere
nel basamento, tra cui una cabina di trasformazione elettrica. Le aree esterne saranno valorizzate con la creazione di una piazza di ingresso, un porticato coperto e un elemento di comunicazione verticale tra la sala e la piazza. Il progetto prevede anche il mantenimento degli stalli auto esistenti su via Verdi e via XX Settembre. Nel mese di aprile prenderanno dunque

che può trasformarsi in spazio espositivo per mostre e iniziative varie. Saranno inoltre inseriti locali tecnici
il via i lavori di abbattimento. Un intervento atteso da decenni, che trasformerà uno dei luoghi simbolo di
abbandono e degrado nel pieno centro cittadino in un nuovo spazio pubblico. Il Comune, rispondendo ad alcuni dubbi fatti emergere dal comitato civico Fare Bene, ha precisato che non ci saranno rischi per i cittadini residenti nel corso dei lavori di bonifica. L’amiantopresente nella copertura dell’immobile verrà rimosso - ha detto l’amministrazione - come prevede la norma, da un’impresa altamente specializzata, in possesso dei requisiti di legge valutati dall’Asl competete. «L’ex mercato coperto, una macchia nel centro storico della nostra amata città», commenta il sindaco, «farà spazio a un’area che avrà un grande valore sociale e che ridarà respiro a tutto il quadrante. L’inizio dei lavori avverrà con una cerimonia pubblica, che verrà annunciata nei prossimi giorni, alla quale sarà invitata tutta la cittadinanza»
F.G.

CASTELLI
FRASCATI La presentazione del libro «Il gioco del buio» evento finale della manifestazione
Mese Rosa, chiusura con la Mussolini
Successo per la kermesse di marzo dedicata dal Comune all’universo femminile
FRASCATI - Dopo un incontro coinvolgente e ricco di aneddoti, la recente presentazione del libro Il gioco del buio (Edizioni Minerva) di Alessandra Mussolini a Frascati ha catturato l'attenzione del pubblico locale. L'evento, ospitato nell'auditorium delle Scuderie Aldobrandini il 27 marzo scorso, ha concluso con successo le iniziative del marzo «Mese Rosa» promosse dal Comune di Frascati. In un dialogo avvincente con il giornalista Fabio Polli , direttore di questo giornale, Alessandra Mussolini ha guidato il pubblico attraverso le pagine del suo primo libro, offrendo uno sguardo intimo sulla storia d'amore dei suoi genitori, Maria Scicolone, sorella minore dell'attrice Sophia Loren , e Romano Mussolini, quarto figlio di Benito Mussolini e Rachele Guidi. Il racconto, a tratti crudo e amaro, in cui emerge la figura di Romilda Villani Scicolone , la nonna di Alessandra, ha suscitato riflessioni profonde sulle dinamiche delle relazioni familiari e sull'importanza di trovare la propria libertà attraverso il superamento delle difficoltà.
L'evento, patrocinato dal Comune di Frascati con il sostegno della Fondazione
Bcc Castelli Tuscolo e la collaborazione della Libreria Ubik Frascati, ha visto la partecipazione della sindaca Francesca Sbardella, nonché della consigliera comunale delegata alle Pari Opportunità, Paola Gizzi , insieme ad altri colleghi dell'amministrazione cittadina. Prima dell'incontro con l'autrice e l'atteso firma copie, sono stati consegnati attestati di ringraziamento alle associazioni e agli artisti che hanno contribuito al successo del «Mese Rosa» del Comune di Frascati. Il momento degli interventi di saluto è stato significati-


Nelle foto qui sopra
Alessandra Mussolini firma le copie del suo libro alle tante lettrici intervenute e posa per una foto ricordo con la sindaca Sbardella, alcuni rappresentanti della sua amministrazione e i dirigenti della
BCC Castelli Tuscolo
A lato mentre dialoga con Fabio Polli
vo, con la prima cittadina di Frascati, alla guida una giunta di centrosinistra, che ha ricordato e preso le di-
Scuola d’arte

stanze da alcuni articoli e riflessioni polemiche che hanno preceduto l'incontro con la Mussolini, attual-
mente eurodeputata eletta nelle file di Forza Italia, sottolineando l'importanza di rimanere uniti sui temi
comuni, come l'emancipazione femminile e la battaglia per la parità di genere, «temi su cui la politica non si dovrebbe mai dividere». Allo stesso modo, il direttore generale della Bcc Castelli Tuscolo, Francesco Manganaro - presente con il presidente dell'istituto Domenico Caporicci - si è complimentato con il Comune di Frascati per aver ospitato la presentazione del libro e per le numerose iniziative organizzate nel «Mese Rosa».
Le intense letture dell'attrice Francesca Tomassoni e le meravigliose note della pianista Gaia Possenti hanno ulteriormente arricchito l'atmosfera culturale della serata, confermando il valore e l'importanza di iniziative culturali come questa per la comunità tuscolana.
L''apprezzamento dimostrato dal pubblico conferma il successo dell'evento, il quale ha certamente contribuito a arricchire il tessuto culturale della città.
Antonietta Reccia e la pittura a olio, al via i suoi corsi sullo studio dei volti
FRASCATI - Antonietta Reccia, artista e insegnante d’arte, ha coltivato la passione per la pittura fin da quando era bambina. Negli anni la necessità di espressione è poi diventata una professione a tempo pieno. «Oggi - racconta - insegno l'arte della pittura a olio su tela e del disegno puntinato, tratteggiato e acquerellato con penne e china. Il corso di pittura a olio del mese di marzoafferma - ha riscosso soddisfazione tra i miei allievi, mentre altri corsi sono già programmati per aprile e maggio. Si terranno di giovedì pomeriggio, dalle 16:00 alle 19:00, offrendo ai partecipanti l'opportunità di immergersi nell'affascinante mondo della pittura a olio. Il corso, per principianti e non, verterà sullo studio del volto, offrendo agli studenti la possibilità di affinare la tecnica e scoprire l'arte figurativa. Ci sono ancora posti disponibili, ma sono limitati, quindi invito chiunque sia interessato a partecipare a contattarmi tramite la pagina Bozze e tavolozze su Facebook e Instagram».




” Giuliani:
L’INTERVISTA
AL SINDACO
A POCHI MESI
DAL VOTO PER LE ELEZIONI COMUNALI
«Colonna
continuerà a crescere»
Nostro servizio
COLONNA - Sindaco Giuliani il mandato volge al termine, quali considera i principali successi della sua amministrazione durante questi cinque anni? «Abbiamo avuto un inizio veramente difficile, ma la determinazione avuta nel superare le sfide è motivo di orgoglio. Un mese dopo l'insediamento la gestione tempestiva dell’emergenza terremoto è stata una delle prime prove. Poi,il periodo difficile della pandemia e nonostante i problemi finanziari dell’ente, grazie ai fondi regionali abbiamo puntato al rilancio di Palazzo Colonna, contribuendo all’arricchimento del patrimonio storico della città. La riqualificazione del centro storico è un obiettivo che portiamo avanti cercando di affrontare la realtà dello spopolamento che colpisce le piccole comunità. La prospettiva è di vedere i primi risultati entro la fine del mandato».
Come affronterà eventuali critiche o insoddisfazioni espresse dagli avversari in campagna elettorale?

«Le insoddisfazioni e le critiche sono inevitabili. Ma accettarle è parte del processo democratico. Il nostro impegno è lavorare per il bene comune con coscienza e dedizione, ascoltando le preoccupazioni dei cittadini e cercando soluzioni collaborative, certo non possiamo pretendere di potere accontentare tutti».
Aquali progetti state lavorando in questo periodo?
«Prima della conclusione del mandato si prevede l'inaugurazione della scuola resa antisismica e della palestra comunale intitolata al compianto Franco Vescovi, un grande pugile nostro concittadino. Altri progetti in fase avanzata includono il completamento del campo sportivo, la riqualificazione di un rudere in piazza Vittorio Emanuele II, che metteremo a disposizione della comunità una volta ristrutturato e l'allestimento di un polo culturale che prevede biblioteca, sala musica e sala Morante, questi ultimi lavori finanziati attraverso il PNRR e i PUI della Città Metropolitana di Roma Capitale. Diversi interventi sono già stati realizza-
ti, come la creazione di un parcheggio con colonnina di ricarica per veicoli elettrici su via Frascati, la riqualificazione dell’antico lavatoio di via Santa Barbara, oggi diventato sala multimediale Marco Battisti, frequentatissima dalle associazioni, e un grande lavoro di efficientamento energetico sulla pubblica illuminazione. Diversi progetti sono prossimi alla conclusione, mentre altri sono ancora in fase di avvio».
Le elezioni si avvicinano come affronta questo periodo insieme ai suoi colle-

lebrare gli anziani e coinvolgere i diciottenni ascoltando le loro proposte. Se ne avremo la possibilità, continueremo a coinvolgere attivamente la cittadinanza in manifestazioni culturali, ricercando l'identità e la storia del Comune, mantenendo contatti istituzionali e amicali con la famiglia nobile dei Colonna, che prende il nome dal nostro centro. In occasione del 175º anniversario di Colonna Comune libero, festeggeremo con un'iniziativa speciale, sottolineando il cammino compiuto dalla liberazione dei feudi nel 1849 dai Principi Rospigliosi Pallavicini. Quanto agli avversari politici nelle prossime elezioni non ho molto da dire perché parliamo di un’opposizione poco attenta e poco costruttiva, preferisco concentrarmi sul lavoro della mia squadra impegnata costantemente in attività a favore del Comune, che mira a portare soluzioni concrete».
ghi? È un momento più orientato al bilancio o alle previsioni future? Echi saranno i suoi avversari? «Certamente è arrivato il momento di fare un bilancio di quanto fatto per la nostra Colonna e per questo ringrazio la mia squadra che è si è dimostrata all’altezza nell’affrontare con successo le difficoltà, realizzando una parte significativa del programma. L’aspettativa è di continuare a guidare Colonna per altri cinque anni, con l'obiettivo di completare i lavori avviati. Intendiamo mantenere iniziative come "Colonna fa 90" per ce-
Fausto Giuliani è nato a Colonna nel 1959. Laurea in Giurisprudenza, impiegato in un istituto di credito, è sindaco Pd della cittadina dal 2019; in precedenza è stato consigliere comunale, assessore e vice sindaco dal 1990 al 1994 in una coalizione Dc-Pci.
A Colonna è stato anche un apprezzato presidente della società sportiva Asd Running Evolution
Quali sono le principali lezioni apprese durante la sua prima esperienza da sindaco?
«La lezione appresa è che i cittadini hanno bisogno di risposte tempestive. Il dialogo con l'amministrazione, specialmente con il Sindaco, è importante perché i cittadini necessitano di comunicare con chi li rappresenta. Ho una vasta rete di contatti e sono molto presente sui social. Questo impegno nella comunicazione mi riempie di orgoglio, perché mi permette di ricevere consigli, pareri o critiche sull’operato dell’amministrazione alle quali rispondo prontamente, cercando di affrontare le preoccupazioni di ogni cittadino».
Perconcludere, qual è la sua visione perColonna nei prossimi anni?
«I progetti intrapresi mirano a posizionarla nel territorio come una cittadina all'avanguardia, dotata di nuove infrastrutture, spendibile turisticamente per chi ama i piccoli borghi e le campagne, che possa sempre più emergere e diventare, lo dico con una battura, un’altra colonna portante dei Castelli Romani».
AMBIENTE
ROCCA DI PAPA
Dopo il blitz contro i biker del «downhill» e i tanti appassionati di motocross
Calcagni promette impegno perla tutela del Monte Cavo
ROCCADI PAPA - I controlli congiunti di Polizia Locale, Guardiaparco e Carabinieri nel bosco di Monte Cavo, coordinati dal sindaco Massimiliano Calcagni e dal consigliere Massimo Calvisi, sono stati rafforzati per contrastare la pratica del downhill sui sentieri abusivi, la quale provocherebbesecondo l’amministrazione comunale - danni importanti al sottobosco. «Abbiamo in programma - ha spiegato Calcagni - una progettualità volta alla valorizzazione dei nostri boschi e sentieri per tramutarli in risorsa economica e turistica, ma alla base di tutto ci deve essere il rispetto delle regole, dell’integrità dei luoghi e la salvaguardia del nostro patrimonio boschivo. Nei
prossimi mesi verranno effettuati periodicamente controlli, soprattutto in vista della primavera in cui il bosco diventa particolarmente affollato, anche per contrastare la vergognosa piaga dell'abbandono dei rifiuti». Non sono mancate le reazioni. Non tanto di natura politica, quanto quelle provenienti dal mondo dei biker e motobiker che soprattutto nel fine settimana frequentano iboschi di Monte Cavo. Se da un lato c'è l'apprezzamento dei molti che considerano l'attività dei biker dannosa per la natura, dall'altra ci sono gli stessi amanti della pedalata che contestano gli attacchi alla loro attività facendo richiamo ad altre zone d'Italia, dove anche il downhill è
istituzionalizzato, perimetrato e regolamentato. Gli ambientalisti, dopo i blitz anti biker - sono entrati nel dibattito denunciando invece il grave disboscamento di cui è oggettoMonte Cavo da anni e la permanenza delle antenne radio-tv sulla vetta e su Prato Fabio,nonostante le sentenze dei tribunali per la loro definitiva rimozione. Inoltre, non sono mancati riferimenti all’incremento dei cinghiali, fenomeno che ha causato diversi incidenti stradali e le polemiche sulla salvaguardia della zona, meta di incivili che sversano rifiuti di ogni tipo, anche speciali e pericolosi creando vere e proprie discariche segnalate spesso dagli stessi ciclisti che attraversando il bosco

svolgono anche un ruolo di controllo «popolare» sulle aree verdi del Parco dei Castelli Romani. Da parte dell’amministrazione si sottolinea la differenza tra i ciclisti della domenica, che utilizzano con discrezione il territorio, e coloro che praticano il motocross o il downhill. Monte Cavo è tornato dunque al centro della discussione. Il proble-
ma è che il dibattito sta vertendo ormai sugli aspetti negativi delle sue problematiche e non sulla valorizzazione, attesa da anni, di un sito unico nel suo genere, anche per le sue caratteristiche archeologiche. Riuscirà il sindaco Calcagni, al di là delle polemiche, a centrare questo obiettivo?
Fabrizio Giusti
CASTELLI
MONTE PORZIO Due milioni di euro della UE destinati alla realizzazione del nuovo asilo nido
Ifondi del Pnrrperguardare al futuro
La città ha bisogno di spazi per i giovani e sogna di creare la Casa della cultura
MONTE PORZIO - Il sindaco
Massimo Pulcini ha annunciato con soddisfazione l'avvio del cantiere per la costruzione del nuovo asilo comunale finanziato dai fondi europei. L'investimento di quasi due milioni di euro consentirà la costruzione di una struttura moderna e funzionale, progettata per accogliere fino a sessanta bambini su un unico livello, utilizzando le più recenti tecnologie impiantistiche. Il nuovo asilo, ubicato in zona Romoli, nei pressi del campo sportivo e della piscina comunale, rappresenterà un importante servizio a sostegno delle famiglie e dei genitori che lavorano. «Come amministrazione - ha commentato il sindaco Pulcini- siamo
IL RICORDO
davvero molto felici di avere ottenuto dal Ministero dell’Istruzione questo importante finanziamento. Tra l’altro per noi si può dire che sia la chiusura perfetta di un ciclo amministrativo cominciato cinque anni fa, quando come prima iniziativa lavorammo sulla sicurezza dell’edificio scolastico di piazza Borghese. Con questo intervento praticamente riusciremo a raddoppiare l’offerta per le famiglie di Monte Porzio visto che l’attuale asilo nido comunale, attivo dal 1990, accoglie anch’esso circa sessanta bambini». L’obiettivo, come ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici Roberto Primavera , «è quello di completare l’asilo entro la fine del 2025, garantendo il
Addio a Pietro Nozzi
il professore ingegnere amato da tutti
Frascati - Il 28 febbraio del 1946 nasceva un nostro importante concittadino, Pietro Nozzi, discendente delle famiglie Nozzi, Bernaschi e Reali. Avrebbe compiuto settantotto anni nel 2024, se non fosse sopraggiunta la sua inaspettata dipartita lo scorso 29 novembre. È doveroso ricordare una persona così di valore, di capacità e di competenza, preziosa guida per la sua famiglia e per i suoi collaboratori. Stimato professore universitario, docente di Ingegneria alla Sapienza di Roma, Pietro Nozzi ha lasciato una indelebile impronta nel cuore e nell'anima di tantissimi allievi, molti dei quali, anche dopo tanti anni, lo contattavano per avere consigli e dimostrargli il loro affetto. Nella veste professionale di ingegnere civile, insieme alla sua qualificata équipe ha saputo sviluppare, con conoscenze tecnologiche di ultima generazione, numerosi progetti di alto livello,

rispetto dei tempi previsti dal cronoprogramma del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza». Durante i lavori la fermata dello scuolabus sarà spostata al parcheggio realizzato recentemente in via Romoli. Dagli stessi finanziamenti europei

condotti da direttore dei lavori e progettista della sicurezza antincendio, settore nel quale era specializzato.
Tra le tante opere alle quali ha collaborato nella realizzazione, solo per citarne alcune, ricordiamo il Maximo Shopping Center di Roma, per il quale ricevette anche un prestigioso riconoscimento, gli alloggi degli studenti al polo universitario di Tor Vergata, i lavori per l'eliminazione delle barriere architettoniche e di adeguamento alle norme antincendio del Convitto Principe di Piemonte ad Anagni, il centro commerciale Porta di Roma alla Bufalotta, le grandi stazioni ferroviarie
che stanno dando un forte impulso ai lavori pubblici in Italia, Monte Porzio spera di poter ottenere anche il via libera alla realizzazione della Casa della cultura e dell’accoglienza, riqualificando gli spazi comunali di via dei Tinelloni, ovvero i
di Torino Porta Nuova e Genova Brignole, il complesso parrocchiale San Pio da Pietrelcina di Roma. E poi ancora lavori per grandi gruppi della distribuzione commerciale come Ikea e Leroy Merlin. Di lavori, come detto, ce ne sarebbero da annoverare tanti e tanti altri ancora. L'ingegnere, come notoriamente lo chiamavano tutti, oltre le sue capacità professionali aveva la grandezza di essere una persona semplice e generosa, spiritosa, dalla infinita pazienza. Le parole per ricordarla forse non bastano quando si è davanti a una persona così speciale. Da quando il professore ci ha lasciato abbiamo perso la bellezza di accedere al suo sapere, il piacere di ascoltare le sue parole sagge e forse solo oggi ci accorgiamo di quanto sia stato importante e necessario il suo operato e quanto dobbiamo rendergliene merito. Descrivendo la sua stimabile figura, doverosamente ci uniamo intorno alla persona alla quale ha dedicato tutto il suo bene, l’amore e l’affetto: Maria Rosaria, moglie adorata. Con stima e gratitudine omaggiamo il nostro caro professore e ingegnere, per i sui grandi insegnamenti e per le sue eccezionali qualità.
Barbara Fiorellitre grandi tinelli che si trovano al piano stradale dell’edificio scolastico di piazza Borghese, ai quali si aggiungerebbero gli altri locali che affacciano su via IV Novembre , oltre ai locali oggi occupati dalla banda musicale cittadina. Il tutto con un finanziamento richiesto di 950mila euro per realizzare in pieno centro storico uno spazio multidisciplinare destinato a laboratorio musicale, scuola di teatro, laboratorio artigianale, momenti d’arte, cultura, creatività e intrattenimento. «La nostra cittadina
- dice l’assessore alla Cultura Francesca Valdambrini
- ha fortemente bisogno di spazi di aggregazione per ragazzi e adulti. La cultura crea il senso di comunità».
FRASCATI

Ci ha lasciato Francesca Gattinari Corazza
FRASCATI - La comunità tuscolana ricorda con commozione la signora Francesca Gattinari , coniugata Corazza , salita al Cielo lo scorso 10 febbraio all’età di 86 anni. Sposata con Guglielmo, ex presidente del Consiglio comunale di Frascati e storico ottico cittadino, madre e nonna esemplare, Francesca ha saputo fare di gentilezza, discrezione ed eleganza il suo stile di vita. A Guglielmo, alle figlie Silvia, Carla e Lucia con i loro congiunti e ai nipoti, la nostra affettuosa vicinanza.
CASTELLI
COMUNALI Dopo le dimissioni di Anna Gentili e la fase di commissariamento prefettizio
Anche a Rocca Priora si torna a votare
Il 10 giugno sarà Claudio Fatelli, suo ex assessore, a sfidare l’ex sindaca
C ASTELLI - Rocca Priora torna al voto il prossimo 10 giugno. Nel mese di dicembre è terminata, con le dimissioni della sindaca Anna Gentili, la crisi politica che era emersa nelle settimane precedenti, quando alcuni esponenti della maggioranza avevano annunciato un nuovo percorso politico con altri esponenti dell’opposizione. Le dimissioni della Gentili hanno dato il via a una campagna elettorale non piena di veleni e accuse. Il movimento Fare Rocca Priora, conl’ex assessore Claudio Fatelli candidato sindaco, è già in campo con tavoli di confronto, incontri, programmi. Dall’altra parte l’ex sindaca ha riunito fedelissimi e cittadini e lei vicini per tentare

il colpo e tornare a Palazzo Savelli. «Le dimissionisi sono rese necessarie dopo che alcuni componenti della maggioranza hanno deciso di sfiduciare l’azione amministrativa - ha detto- ufficializzando un nuovo accordo politico con la minoranza,
vilmente ordito e tenuto nascosto per mesi. La decisione di dimettermi, maturata dopo settimane di angoscia personale, è stata un passaggio obbligato per restituire serietà, correttezza e trasparenza all’azione di governo che, negli ultimi mesi, era stata caratterizzata da frizioni volte unicamente a indebolire la mia funzione di sindaca e a favorire invece l’ascesa e la legittimazione del nuovo progetto politico che si stava costituendo. Questi sono i fatti, incontrovertibili». Viceversa, il fronte che sta con Fatelli, oltre a rivendicare alcune opere pubbliche che sono arrivate o arriveranno in città, attaccano la Gentili accusandola di aver esposto al rischio di aumento delle tas-

se i contribuenti con le sue dimissioni, aprendo le porte al commissariamento.
Una lotta senza esclusione di colpi e che punta anche al coinvolgimento emotivo dei cittadini per evitare l’astensionismo , un fenomeno dettato anche dalla
sensazione di assistere alle solite polemiche personali tutte interne al contesto politico della città, in cui è protagonista una classe politica di amministratori, quella dei quarantenni-cinquantenni, che da anni, a loro modo, governano la città a vario titolo e che oggi, ereditando il testimone dai loro padri politici storici, è assoluta protagonista del dibattito. Come finirà? Il responso sarà determinato dagli elettori. Ma forse è più importante chiedersi, al di là dei futuri vinti e vincitori, quanto durerà, in un contesto pubblico così litigioso, la formazione della nuova giunta che uscirà dalle urne di inizio giugno.
Fabrizio Gusti
80 ANNI FA Con Mario Intreccialagli è uno dei martiri dell’eccidio delle Fosse Ardeatine
Placido Martini, orgoglio monticiano
Fu sindaco di Monte Compatri, avvocato, politico ed esponente
R OMA - Aottant’anni dal martirio delle Fosse Ardeatine, il comune di Monte Compatri e la Città Metropolitana di Roma hanno reso omaggio a Placido Martini, vittima della strage nazista in cui, insieme ad altri 333 italiani, quel tragico 24 marzo 1944 perse la vita anche il suo concittadino monticiano Mario Intreccialagli. Forse sconosciuta ai più giovani e a chi risiede nel nostro territorio da tempo recente, la figura di Martini rappresenta indubbiamente un simbolo di coraggio e impegno civile, orgoglio della comunità di Monte Compatri che gli ha dedicato un’importante via cittadina.
Ma chi era Placido Martini? Nato a Monte Compatri il 7 maggio 1879, Placidonasce da Michele Martini e Maria Romanelli. Di famiglia benestante che gli permette di sostenere gli studi per diventare avvocato, Placido è cresciuto tra i racconti delle gesta garibaldine e il profumo della lotta per i più deboli. Appassionato sostenitore della causa greca, si unì con entusiasmo alla spedizione di Domokos, quando nel 1897 l’Italia si schiera al fianco della Grecia nella guerra contro la Turchia e invia un contingente di volontari per sostenere la lotta d’indipendenza dei greci dal dominio ottomano. Tornato in Italia, Placido Martini si immerge nella politica locale con fervore. Aderisce al Partito Socialista e tra il 1903 e il 1906 ricopre la carica di sindaco di Monte Compatri e successivamente di consigliere provinciale a Roma, eletto per il mandamento di Palestrina. Nel 1914 difende i contadini e l’università agraria del suo paese, sostenendo il loro diritto alla semina e agli usi civici, sfidando

apertamente i potenti principi Borghese , proprietari delle terre coltivate. Da giovane avvocato ed ex amministratore cittadino raduna i rivoltosi e alla loro testa raggiunge le tenute di Pantano Borghese e Grottaferrata per incontrare la famiglia dei nobili latifondisti. Nel 1914, scoppiata la prima Guerra mondiale, si arruola da volontario e una volta congedato, nel 1919 rientra nel suo paesino natale dove riprende un’intensa attività politica di opposizione contro l’amministrazione locale. Divenuto presidente dell’ Associazione combattenti e di una cooperativa di reduci di guerra cui aderiscono socialisti riformisti e repubblicani, sempre nel 1919 viene condannato a tre mesi di carcere per aver guidato centinaia di contadini nell’occupazione delle terre dei Borghese soggette a usi civici. Tornato in libertà, sarà lui a condurre la trattativa e a trovare una mediazione per
l’assegnazione ai contadini delle terre di Pantano e Corvio. Sospinto da ideali umanitari, Placido fonda la cantina sociale, il consorzio agrario e la sezione locale dell’Istituto Case Popolari per dare un’alloggio alle famiglie più povere. Aderisce alla Federterra e a diventare segretario della Camera confederale del lavoro. All’avvento del fascismo si adopera per far emergere tra i suoi amici politici una posizione contraria a quella di Mussolini e del generale Rodolfo Graziani che frequentava Monte Compatri. Ma negli anni successivi numerose denunce e inchieste colpiscono personaggi politici a lui vicini e lo stesso Placido Martini, con l’intento di screditarlo. Nel 1927 si trasferisce a Roma, apre uno studio legale nel quartiere Prati, ma viene raggiunto da una condanna a tre anni di confino. Scontata la pena e rientrato nella capitale, viene di nuovo accusato di at-
della resistenza

Qui sopra il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, mentre rende omaggio alla tomba simbolica di Martini, alle Fosse Ardeatine, in occasione degli 80 anni dall’eccidio nazista del 24 marzo 1944
tività sovversiva e condannato a 5 anni di confino da scontare nell’isola di Ponza. Qui, nel 1931, con Domizio Torrigiani , anch’egli al confino, avvocato e già gran maestro del Grande Oriente d’Italia, fonda poi una loggia massonica intitolata a Carlo Pisacane. Nel 1940 viene nuovamente ritenuto soggetto pericoloso e per questo spedito nel campo di concentramento di Manfredonia e poi internato a L’Aquila. Nel 1942 , con atto di clemenza da parte di Mussolini, riceve la libertà condizionata. Rientrato a Roma però riprende immediatamente la sua attività antifascista e di opposizione al regime. Dopo l’8 settembre 1943 fonda l’Unione nazionale della democrazia italiana, di ispirazione liberale e massonica, il foglio a stampa «Unione nazionale» e prende parte attiva alla resistenza romana sebbene i rapporti tra l’Unione nazionale e i vertici dell’antifa-
scismo romano siano distanti con Martini critico nei confronti del Comitato di liberazione nazionale e della politica filo alleata. Il 22 gennaio 1944, denunciato da Tullio Corsetti , viene catturato insieme a Zaccagnini, Avolio, Albanese, Campanile, Celani e Magri nel ristorante La Rosetta, al Pantheon, e di qui portato nel carcere di via Tasso. Sottoposto ad atroci torture, Placido non rivela nulla sulla sua attività di massone ed esponente della resistenza. Dal carcere uscirà solo il 24 marzo 1944 per essere trucidato dai nazisti di Herbert Kappler alle Fosse Ardeatine insieme ai suoi compagni Mario Magri e Carlo Zaccagnini Medaglia d’oro al valor militare alla memoria, Roma lo ricorda con una lapide a Palazzo Valentini, sede dell’ex Provincia. Portano il suo nome una via (alla Balduina) e una scuola primaria in via di Casetta Mattei. La sua Monte Compatri ha eretto una stele sotto il palazzo comunale in memoria sua e di Mario Intreccialagli, dedicando una via a entrambi, e posto una lapide marmorea in via IVNovembre, e in via della Casetta Mattei dove appunto c’è una scuola primaria a lui intitolata.
Fabio Polli
L’EVENTO Dal 12 al 14 aprile torna la Mostra Internazionale dedicata al bellissimo fiore
Orchidee e vino, Monte Porzio fa festa
La XXVII edizione arricchita da mostre, eventi culturali e iniziative enologiche
CASTELLI - Il borgo di Monte Porzio Catone si prepara a ospitare uno degli eventi più attesi dell'anno: la Mostra Internazionale Orchidee dal Mondo. Giunta alla ventisettesima edizione, questa manifestazione, che si terrà nei giorni 12, 13 e 14 aprile 2024, si conferma come un appuntamento imperdibile per gli amanti della natura e della bellezza floreale. L'entusiasmo è palpabile nelle parole del sindaco Massimo Pulcini (foto) , il quale ha sottolineato l'importanza di questa mostra nel valorizzare il centro storico di Monte Porzio Catone, trasformandolo ancora una volta in un spazio incantato, ricco di verde e fiori. «E’davvero gratificante - ha dichiarato Pulcini
MONTE COMPATRI
- sapere da tanti esperti appassionati del fiore che questo evento sia un unicum in tutta Italia. In più - ha ricordato - anche quest’anno l’itinerario di tinelli e locali che ospiteranno le orchidee si arricchisce dell’iniziativa “Orchidee in vino”, giunta alla terza edizione, che offrirà un percorso di degustazioni che coinvolge le aziende vinicole e le cantine del territorio». Grazie alla partnership con Arsial , in occasione della cerimonia di apertura dell’evento, venerdì 12 aprile alle ore 16,00 (gli stand con i fiori saranno aperti dal mattino) sarà inaugurato anche lo spazio espositivo del nuovo Museo del Vino, che celebra la millenaria tradizione vitivinicola di Monte Porzio
Perla sicurezza locale cambiano le regole: arriva il Daspo Urbano
CASTELLI - Il consiglio comunale di Monte Compatri ha recentemente adottato una serie di modifiche al regolamento di Polizia Locale, mirate a rafforzare la sicurezza e il decoro nei luoghi pubblici della città. Tra le innovazioni più significative figura l'introduzione del cosiddetto Daspo Urbano, finalizzato a contrastare comportamenti antisociali e garantire un ambiente più sicuro e gradevole per tutti i cittadini. Nato in ambito sportivo per allontanare gli ultras più violenti dagli stadi, il Daspo viene oggi applicato anche a quelle persone che in seguito ai loro comportamenti possono essere considerati una minaccia per la comunità cittadina e anche per il decoro pubblico. Il sindaco Francesco Ferri ha spiegato che tali provvedimenti rappresentano «un passo concreto verso il miglioramento della sicurezza del territorio» e fan-

Catone, risalente all'antica Tusculum. Per agevolare l'arrivo dei visitatori, è stato attivato un servizio navetta, dalle aree parcheggio al centro storico, che collegherà anche la stazione ferroviaria di Frascati con Monte Porzio Catone nei giorni 13
no parte di un pacchetto di iniziative discusse con il Prefetto di Roma, Lamberto Giannini, e il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. La modifica al regolamento, frutto del lavoro della Commissione presieduta dal consigliere comunale Elio Masi, in base al decreto legge 14 del 2017 (decreto Minniti) prevede innanzitutto l'individuazione di aree sensibili, come quelle adiacenti alle scuole, le zone intorno alle infrastrutture e i parchi pubblici. Queste aree, essendo particolarmente frequentate dalla cittadinanza, necessitano di maggiore tutela per garantire un ambiente sicuro e accogliente per tutti. La sanzione amministrativa introdotta dal nuovo regolamento varia da 100 a 300 euro e viene applicata a coloro che ostacolano l'accessibilità e la fruizione di questi spazi pubblici. Contestualmente all'accertamento della condotta illecita, viene ordinato l'allontanamento immediato del trasgressore dal luogo in cui è stato commesso il fatto (molestie, ubriachezza, oltraggio al pudore ma anche accattonaggio molesto, commercio illegale, attività di parcheggiatore abusivo), con successivo divieto di accesso alle aree interdette per 48 ore. In caso di re-

e 14 aprile, permettendo a tutti di partecipare comodamente all'evento. Gli espositori, provenienti da tutto il mondo e rappresentanti delle principali associazioni di orchidologia italiane, promettono di stupire con una vasta sele-

cidiva, il colpevole viene segnalato al Questore che può erogare il Daspo vero e proprio per un periodo di tempo che va da 60 giorni a 12 mesi. Tale divieto diventa minimo 12 mesi massimo 2 anni se si è stati condannati negli ultimi 5 anni per reati contro la persona o il patrimonio. Scattato il provvedimento, il soggetto «daspato» non potrà più frequentare il territorio di Monte Compatri o le aree specifiche a lui interdette, per il periodo stabilito, se vuole evitare conseguenze più pesanti che possono arrivare all’arresto (decreti Salvini del 2018) e alla
zione di specie rare e colori vibranti. Il programma della manifestazione è ricco di eventi e iniziative collaterali con mostre d’arte, visite guidate e workshop dedicati agli appassionati di orchidee. Da non perdere, allo Spazio Agorà, sabato 13 aprile alle ore 10,00, la presentazione del libro Orchidee spontanee del Laa cura del fotografo botanico Bruno Ventriglia, nonchè il volume e la mostra fotografica dal titolo I tesori nascosti dei Castelli Romani:le orchidee spontanee realizzati dal Parco dei Castelli Romani in occasione del quarantennale della sua istituzione (sabato 13 aprile ore 17,00 Museo del vino).
reclusione. Fino a un anno se incensurati, fino a 2 anni se già condannati. Il decreto legge 113/2018, oltre agli inasprimenti già ricordati, ha introdotto il divieto di accesso e stazionamento, da uno a 5 anni, per i locali pubblici dove i soggetti che ricevono il Daspo hanno provocato gravi disordini . Ovvero quanto viene oggi applicato a chi è stato condannato per spaccio di stupefacenti nelle vicinanze di scuole, università o locali pubblici dove si sia consumato il reato. Tali provvedimenti, va ricordato, sono stati ulteriormente inaspriti dal decreto sicurezza del 2020 del ministro Lamorgese (applicazione severa dei provvedimenti a chi è stato condannato negli ultimi tre anni anche in via non definitiva) e dal cosiddetto decreto Caivano del 2023, voluto dal governo di Giorgia Meloni, che ha esteso l’applicabilità del Daspo Urbano ai maggiori di 14 anni d’età, prevedendo che il divieto di accesso alle aree della città sia notificato a chi esercita la responsabilità genitoriale. AMonte Compatri, dunque, il Daspo Urbano consentirà alle autorità locali di identificare e sanzionare coloro che mettono a rischio la tranquillità e il benessere della comunità. (F.P.)
