La vittoria della maturità. Nella Cremo che ha sbancato Marassi c’è tutta la concretezza di Nicola, che ha impostato la squadra ad aggredire il Genoa sin dalle prime battute, in una sfida che si annunciava molto delicata. E una volta in vantaggio, i grigiorossi hanno continuato a giocare con lucidità e poi hanno colpito di nuovo, sempre con uno strepitoso Bonazzoli, la bella copia del giocatore spesso criticato la scorsa stagione. A Genova tutti hanno dato il proprio contributo, mostrando una condizione atletica sicuramente invidiabile. É davvero bello guardare la classifica, con la sicurezza che con Nicola nessuno in grigiorosso si monterà la testa, perché la strada che porta alla salvezza è ancora lunga, anche se le prospettive sono decisamente buone. Non c’è tempo però per tirare il fiato, perché stasera arriva la Juventus, rinfrancata dal successo con l’Udinese e che nel dopo Tudor deve recuperare terreno, ma sicuramente troverà un avversario pronto a renderle la vita molto dura.
Vandeputte festeggia Bonazzoli, match-winner a Genova (foto Us Cremonese)
La gloriosa Juventus, la società che raramente esonerava gli allenatori, probabilmente non esiste più. Al fallimento di Thiago Motta, si è aggiunto quello di Igor Tudor, che durante la scorsa stagione aveva sostituto l’ex tecnico del Bologna. Fatali le otto partite senza vittorie e le tre sconfitte consecutive, che hanno fatto piombare i bianconeri in una crisi profonda. Eppure la scorsa estate la società ha speso tanti soldi e sostituito parecchi giocatori, dando la sensazione di essersi rinforzata. Ma il caso Vlahovic, messo sul mercato e poi rimasto da separato in caso in attesa della scadenza del contratto,
tanti soldi In estate la società bianconera non ha badato a spese, ma i giocatori ingaggiati stanno deludendo
ha subito dimostrato la fragilità del progetto. Ricordiamo che hanno lasciato Torino i vari Alberto Costa, Savona, Douglas Luiz, Nico Gonzalez, Kolo Muani, Mbangula e Timothy Weah. Al loro posto sono arrivati Joao Mario, David, Openda e Zhegrova, tutti ingaggi costosi, che però non stanno rendendo, senza dimenticare i riscatti di Conceição, Kalulu e Kelly. Insomma, la società ha speso tanto e forse non bene, ma a farne le spese è stato Tudor, che sperava in un maggior apporto di Yildiz, oltretutto non al meglio fisicamente. E ora? Saprà Luciano Spalletti risollevare la Juve e riscattare se stesso?
Kenan Yıldız
AMARCORD
Marocchino: «La Cremo è una buona squadra»
L’immagine di Ugo Tognazzi che batte il calcio d’avvio di Cremonese-Juniorcasale il 12 giugno del 1977 rimane una delle foto storiche nel cassetto della Cremonese. Non tanto e non solo per la performance di Ugo (fra l’altro un po’ sgraziato), ma perché al centro del campo con la maglia della squadra piemontese c’era un giovanissimo Domenico Marocchino, che l’anno dopo vestirà i colori grigiorossi. La Cremonese, già promossa, perse quella partita. Ma la festa era già iniziata da giorni. Domenico Marocchino, vercellese, classe 1957, ora fa l’opinionista televisivo per la Rai. La sua carriera iniziò praticamente a Cremona, dopo un anno allo Juniorcasale. Poi una stagione all’Atalanta prima di essere acquistato dalla Juventus, dove rimase per quattro anni, dal 1979 al 1983. Il tempo di vincere due scudetti e una Coppa Italia.
Cosa le ha lasciato Cremona e la Cremonese?
«Una città affettuosa, una società straordinaria. Ho subito legato con i tifosi, mi sono fatto tanti amici. Ho giocato al fianco di gente come Prandelli, Mondonico, Cesini, De Giorgis. Ho conosciuto la grande Carla, la factotum dello Zini. Prima di entrare in campo io e l’allenatore in seconda Pianta recitavamo sempre lo stesso rituale. Bussavamo alla porta del magazziniere, lui aveva già pronto un bicchierino di grappa ed una Marlboro. Bevevamo un goccino e ci facevamo due tiri di sigaretta. Poi tutti in
campo. È stata una stagione bellissima, mi sono divertito». Ci vuole raccontare di quella volta di Tognazzi?
«Eravamo in ritiro al Continental, io non dormivo e alle 7 sono sceso al bar per bere un caffè e fumarmi una sigaretta. Ad un certo punto arriva Ugo Tognazzi e si rivolge a Lanfredi, per tutti “Lanfro”, che era alla reception. Dice di avere una stanza prenotata e che al pomeriggio avrebbe dovuto battere il calcio d’avvio della partita. “Lanfro” lo guarda e Tognazzi gli chiede se lo avesse riconosciuto. Lanfredi tutto serio dice: “Certamente
signor Gassman”. Tognazzi fa due passi, torna indietro e dice: “Complimenti, bella battuta”. E poi se ne va verso l’ascensore».
Stasera Come la vede?
«Mi piacerebbe che vincesse la Cremonese, ma mi dispiacerebbe per la Juventus. La guarderò in televisione, al sabato lavoro. La Cremonese mi sembra una buona squadra, allenata da un tecnico che sa il fatto suo. È una squadra double face, perché sa difendere e attaccare al momento giusto. La paragonerei a quel trattore che ogni tanto ti trovi davanti su una piccola strada mentre guidi l’automobile. Non sai se puoi sorpassare o se devi stare dietro. Ecco la Cremonese è una squadra che non ti concede il sorpasso, è fastidiosa. E poi c’è Vardy, un campionissimo. Non sono certo, ma credo che qualche birretta nei bar della città se la farà».
Marocchino nella Cremo (accosciato 2º da sinistra)
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