PICCOLO
il punto, la virgola e anche i due punti.
IL
CREMONA
www.issuu.com/ilpiccolocremona Anno 2 • n. 43 • sabato 17 novembre 2018
Settimanale di informazione • Non riceve alcun finanziamento pubblico
Periodico • € 0,02 copia omaggio
Direttore responsabile: Daniele Tamburini • Società editrice: Kairos adv srl, via Madoglio 11- Bonemerse (CR)• Amministrazione e diffusione: via San Bernardo 37 - Cremona tel. 328 0493888 - fax 0372 597860 • Aut. del Tribunale di Cremona n° 5/2017 del 26/10/2017 Direzione e redazione: via S. Bernardo 37, Cremona - tel. 0372 1982590 • ilpiccolocremona@gmail.com • Stampa: I.G.E.P. Srl - Industria Grafica Editoriale Pizzorni - Cremona • Pubblicità: Kairos adv srl • 0372 435474 • 335 208695 kairosadvsrl@gmail.com
Sanzione salita a 180 euro. L’Ad di Km La Valle: «Abbiamo solo applicato il regolamento»
Galletti alle pagine 4-5
abbonato ma multato sul bus dal bigliettaio senza lettore libretti al portatore
da riconsegnare entro fine anno pena sanzioni Raineri a pagina 6
solidarieta’
cresce il progetto degli orti sociali
Pani a pagina 9
politica
intervista a soldo nuovo segretario del pd provinciale Raineri a pagina 7
basket
f at e m i cap i r e . . .
l’editoriale
Era un mediano senza troppa genialità, il passo più lungo l'ha sempre avuto fuori dal campo. Federico Smanio fu tra i grigiorossi protagonisti della doppia promozione dalla C2 alla B, ma fu anche colui che a 25 anni si laureò brillantemente in Economia e Commercio, e che nella sua Treviso comprò per i compagni una tintura con cui l’intera squadra si presentò in campo con la faccia nera in segno di solidarietà per un compagno contestato dai tifosi perché di colore. E’ quindi apparso giustificato affidare a lui, a fine carriera, il ruolo di responsabile dell’area di innovazione digitale e rapporto coi tifosi della Lega di serie B. Ma abbinare l’innovazione tecnologica ad una serie B nella quale dopo 10 giornate non si sapeva nemmeno con certezza chi partecipava era troppo. E così questa settimana Federico è stato nominato amministratore delegato di Wylab, incubatore di imprese startup sempre rivolta allo sport. In bocca al lupo a lui per il nuovo lavoro. E alla malconcia serie B che può farne a meno. Vanni Raineri
LA TRAPPOLA DEL DEBITO
Varesi a pagina 25
La sorpresa Vanoli strizza l’occhio al secondo posto
di Daniele Tamburini
da oggi fino al 25
Articolo a pagina 10
due settimane di eventi nel segno del torrone Volley
Raineri a pagina 24
Pomì in vetta: ora l’esame verità contro Scandicci inquadra il QR CODE e leggi su smartphone e tablet la versione digitale e gratuita del giornale
calcio
Volpi a pagina 25
Il portiere Agazzi è il nuovo rinforzo della Cremonese casalasco
mezzo milione per la palestra in baslenga
Articolo a pagina 13
c u l t u r a
mostra allestita al centro agora’
la fauna di bianchi e’ protagonista a castelverde Dotti a pagina 22
A distanza di molti anni, poiché la storia è davvero maestra, possiamo ben ragionare sull’Europa unita sognata da Altiero Spinelli, da Ernesto Rossi e da Eugenio Colorni, l’Europa, insomma, del Manifesto di Ventotene, di cui è bene riportare un paio di frasi: “dovrà porsi l’emancipazione delle classi lavoratrici e la realizzazione per esse di condizioni più umane di vita [per creare] una vita economica europea liberata dagli incubi del militarismo o del burocratismo nazionale [e] intorno al nuovo ordine, un larghissimo strato di cittadini interessati al suo mantenimento, e per dare alla vita politica una consolidata impronta di libertà, impregnata di un forte senso di solidarietà sociale”. E’ così, l'Europa attuale? Possiamo ben dire di no. Concordo con chi dice che la costruzione economica europea è il primo tentativo di globalizzazione mondiale, realizzatosi a seguito della vittoria epocale del neo-liberismo sul comunismo-socialismo, all’indomani del 1989. Sfido chiunque a negare che il mercato, oggi, impera. E tutto il busillis gravita intorno alla questione del debito. Non alla bontà del debito, non alla bontà delle manovre: il punto è il debito, che è ciò che vieta manovre espansive e che ci rende ostaggio dei creditori. Sulla manovra, l’Europa di oggi non pone una questione di merito: dice che non sta dentro i parametri. Esattamente come imprese o individui fortemente indebitati con le banche: solo che per uno Stato questo significa delegare buona parte della sovranità nazionale. E’ la morte, tra l'altro, della politica. E’ ciò che rende intollerabile a molti ciò che sembra – e che forse è – un vero e proprio continuo ricatto di Bruxelles. Ci dice niente il fatto che, dal 2011, hanno governato il Paese tecnici graditi a Bruxelles e un leader non eletto (Renzi)? prosegue a pagina 3