PICCOLO
il punto, la virgola e anche i due punti.
IL
CREMONA
www.issuu.com/ilpiccolocremona Anno 2 • n. 41 • sabato 3 novembre 2018
Settimanale di informazione • Non riceve alcun finanziamento pubblico
Periodico • € 0,02 copia omaggio
Direttore responsabile: Daniele Tamburini • Società editrice: Kairos adv srl, via Madoglio 11- Bonemerse (CR)• Amministrazione e diffusione: via San Bernardo 37 - Cremona tel. 328 0493888 - fax 0372 597860 • Aut. del Tribunale di Cremona n° 5/2017 del 26/10/2017 Direzione e redazione: via S. Bernardo 37, Cremona - tel. 0372 1982590 • ilpiccolocremona@gmail.com • Stampa: I.G.E.P. Srl - Industria Grafica Editoriale Pizzorni - Cremona • Pubblicità: Kairos adv srl • 0372 435474 • 335 208695 kairosadvsrl@gmail.com
A Cremona cresce la differenziata, ma aumentano le tariffe sui rifiuti. E dobbiamo fare i conti con i roghi sospetti
la beffa dei paesi ricicloni: cosi’ il risparmio va in fumo
Raineri alle pagine 4-5
ambiente
il mercato auto deve fare i conti con lo smog Articolo a pagina 6
caso ryanair
i bagagli a mano non si paghino
Galletti a pagina 10
politica
il centrodestra spaccato va ko alle provinciali Articolo a pagina 9
basket
f at e m i cap i r e . . .
l’editoriale
Non è che scemi l’entusiasmo. E’ che le persone diventano prevedibili. Succede con l’avanzare dell’età, probabilmente anche per la professione che abitua a osservare. Da giovani si tende a condividere le emozioni per saldarle, da grandi a viverle in modo intimo. E oggi tutte le emozioni condivise diventano prevedibili, nel bene e nel male: ci si innamora delle squadre sportive fino a quando perdono, poi si dimentica in fretta; e si odia tutti assieme il cantante di successo di turno in una gara a chi vomita più insulti. E tutti assieme ci si commuove. Immagino già la commozione globale che ci colpirà alla morte di Paolo Conte, un gigante oggi di fatto snobbato da tv, web e radio. Tutti mi spiegheranno (se ci sarò) quanto ci mancherà. Già so che quel giorno spegnerò la tv, non leggerò giornali e ascolterò “Parigi” coricato al buio. Già sono triste.
In memoria di Pier Paolo
Varesi a pagina 25
Vanni Raineri
di Daniele Tamburini
cronaca nera
Articolo a pagina 3
stuprarono 19enne al trebbia due cremonesi in manette Volley
Vanoli, se domani fai saltare il Banco puoi sognare
Raineri a pagina 24
Pomì a Firenze per confermare la crescita
ciclismo
Chiodo a pagina 26
Premi Spaseta con due miti delle due ruote s a n g i o v a nn i
inquadra il QR CODE e leggi su smartphone e tablet la versione digitale e gratuita del giornale
stazione treni l’allarme: rfi intervenga
Articolo a pagina 13
d a t i is t a t
provincia sempre piu’ vecchia Fornasari a pag. 7
c u l t u r a
Presso la galleria d’arte Il Triangolo
Oltre “corrente” mette in mostra quadri d’autore Dotti a pagina 21
Ieri, 2 novembre di quarantatrè anni fa, sul lido di Ostia, veniva ucciso, anzi veniva massacrato Pier Paolo Pasolini, un grande intellettuale, poeta, scrittore, regista. Un uomo controverso, omosessuale quando era difficilissimo ammetterlo, controcorrente rispetto alle vulgate, alle ipocrisie, alle verità precostituite dei suoi tempi. Un uomo che, molto vicino al Pci, scrisse contro i contestatori figli della borghesia e a favore dei poliziotti, in genere di origine proletaria. Successe un finimondo, ma PPP non se ne curava. Seguiva la sua coscienza ed il suo rigore intellettuale. Era un uomo libero, come oggi ce ne sono pochi, ahimè. E pagò con la vita le sue scelte, senza chiedere sconti a nessuno. E a nessuno chiese protezione, e davanti a nessuno tacque. Ecco una sua poesia, che ben testimonia il suo spaesamento, la sua estraneità. “Io sono una forza del Passato. / Solo nella tradizione è il mio amore. / Vengo dai ruderi, dalle chiese, / dalle pale d’altare, dai borghi / abbandonati sugli Appennini o le Prealpi, dove sono vissuti i fratelli. / Giro per la Tuscolana come un pazzo, / per l’Appia come un cane senza padrone. / O guardo i crepuscoli, le mattine / su Roma, sulla Ciociaria, sul mondo, / come i primi atti della Dopostoria, / cui io assisto, per privilegio d’anagrafe, dall’orlo estremo di qualche età / sepolta. Mostruoso è chi è nato/dalle viscere di una donna morta. / E io, feto adulto, mi aggiro/ più moderno di ogni moderno / a cercare fratelli che non sono più”.