il piccolo 38 19-10-2019

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PICCOLO

il punto, la virgola e anche i due punti.

IL

CREMONA

www.issuu.com/ilpiccolocremona

Settimanale di informazione • Non riceve alcun finanziamento pubblico

Anno 3 • n. 38 • sabato 19 ottobre 2019

Periodico • € 0,02 copia omaggio

Direttore responsabile: Daniele Tamburini • Società editrice: Kairos adv srl, via Madoglio 11- Bonemerse (CR)• Amministrazione e diffusione: via San Bernardo 37 - Cremona tel. 328 0493888 - fax 0372 597860 • Aut. del Tribunale di Cremona n° 5/2017 del 26/10/2017 Direzione e redazione: via S. Bernardo 37, Cremona - tel. 0372 435474 • ilpiccolocremona@gmail.com • Stampa: I.G.E.P. Srl - Industria Grafica Editoriale Pizzorni - Cremona • Pubblicità: Kairos adv srl • 0372 435474 • 335 208695 kairosadvsrl@gmail.com

Intervista al presidente Zanchi: «Siamo tornati compatti». Voltini: «Una nuova fase»

Raineri alle pagine 4-5

parte la nuova fiera dopo l’unita’ ritrovata per ora negli usa

intervista a marco pezzoni

avvocati e commercialisti “in vendita” su amazon Raineri a pagina 9

economia

arvedi, l’anno della svolta

Raineri a pagina 6

sanita’

pazienti cronici, per crea «piu’ vicini alle persone»

Pani a pagina 3

basket

Varesi a pagina 23

«Alcuni – disse Winston Churchill – cambiano partito per amore dei loro principi; altri cambiano i loro principi per amore del loro partito». Molto più pragmatico fu Groucho Marx: «Questi sono i miei principi. Se non vi piacciono, ne ho degli altri». Vanni Raineri

disponibile fino al 26 ottobre

In esposizione Undici maestri della figurazione Articolo a pagina 21

Volpi a pagina 24

Parte da Empoli la nuova Cremo di Marco Baroni

Ciclismo

GIOVANE arrestato con l’accusa di stupro sconcerto a gussola Articolo a pagina 12

nacque il 1 9 - 10 - 1 9 8 5

blockbuster boom e fine di un’epopea

Pani a pagina 8

Chiodo a pagina 26

Marta Cavalli sale sul podio europeo su pista

c a s a l a s c o

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c u l t u r a

Raineri a pagina 7

il popolo curdo e il sogno infranto di una patria calcio

Sacchetti vuole più intensità contro Milano f at e m i cap i r e . . .

dal mondo

L’editoriale

Nessuno ci e’ amico, tranne le montagne DANIELE TAMBURINI

La tragedia che si sta consumando in terra siriana e che coinvolge soprattutto la popolazione curda non è soltanto (soltanto?) un’immane devastazione umanitaria, con le tante vittime civili che ormai caratterizzano le guerre di oggi (come non inorridire di fronte alle foto dei bambini feriti!), ma comporta elementi assai gravi. Il primo: in uno scacchiere geopolitico che vede la Turchia far parte della Nato, fin dal 1953, oggi il tiranno Erdogan (perché questo è l’appellativo a lui più consono) tiene l’Europa sotto ricatto, provocando una virtuale disarticolazione della Nato stessa. Ma è l’Europa che se l’è voluta, prima di tutto con le esportazioni di armi alla Turchia, mai sospese (pecunia non olet… e non olet neppure per l’Italia, che oggi dice di sospenderle), poi, per l’indifferenza, al di là delle indignazioni di facciata, rispetto alla brutale repressione di Erdogan nei confronti delle istanze democratiche che erano sorte in quel Paese. E, a proposito di curdi, non dimentichiamo che, quando nel 2016, primo ministro Gentiloni, arrivò in Italia il capo del partito filo-curdo Hdp, Selahettin Demirtas, oggi in carcere, questi non fu ricevuto da nessun rappresentante del governo, per non dare un dispiacere ad Ankara. Questo è il quadro. E quello degli Usa di Trump non è che l’ultimo tradimento subito dai curdi, a partire dalla caduta dell’Impero ottomano, quando le aspirazioni indipendentiste del “più grande popolo senza Stato” furono messe per la prima volta nelle mani di potenze straniere, regolarmente poi disinteressate, una volta soddisfatti i propri interessi regionali. Traditi da tutti, abbandonati, massacrati anche con l’impiego di gas e armi chimiche, i curdi, nel Rojava, sono riusciti a creare una realtà politica di grande spessore, fatta di confederalismo democratico, su basi di municipalismo libertario e di ecologia sociale, definita da Öcalan come “una amministrazione politica non statale o una democrazia senza stato”, attenta ai diritti politici, civili e sociali, in primis quelli delle donne. Una perla rara, nel mondo. Assistiamo, quindi, al massacro di un popolo e dei princìpi più basilari di giustizia, diritto internazionale e democrazia. Questa è la verità. Non a caso, un proverbio curdo recita “Nessuno ci è amico, tranne le montagne”.


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