Il piccolo10 del 10 03 2018

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PICCOLO

il punto, la virgola e anche i due punti.

IL

CREMONA

www.issuu.com/ilpiccolocremona

Settimanale di informazione • Non riceve alcun finanziamento pubblico

Anno 1 • n. 10 • sabato 10 marzo 2018

Periodico • € 0,02 copia omaggio

Direttore responsabile: Daniele Tamburini • Società editrice: Kairos adv srl, via Madoglio 11- Bonemerse (CR)• Amministrazione e diffusione: via San Bernardo 37 - Cremona tel. 0372 435474 - fax 0372 597860 • Aut. del Tribunale di Cremona n° 5/2017 del 26/10/2017 Direzione e redazione: via S. Bernardo 37, Cremona - tel. 0372 435474 • ilpiccolocremona@gmail.com • Stampa: I.G.E.P. Srl - Industria Grafica Editoriale Pizzorni - Cremona • Pubblicità: Kairos adv srl • 0372 435474 • 335 208695 kairosadvsrl@gmail.com

Dopo la tragedia dell’ex grigiorosso Davide Astori, analizziamo norme e qualità dei test medici

visite per chi fa sport in italia rischio minimo

Articolo a pagina 6

d o p o

i l

v o t o

quel piacere di “mandarli a casa”

Articolo a pagina 3

fatemi capire... Il 4 marzo hanno votato anche i cittadini elvetici. Era un referendum sull’abolizione del canone tv, che in Svizzera costa circa 400 euro l’anno. Ovviamente sarà passato all’unanimità, penserete voi. Invece no, tutti i cantoni l’hanno bocciato: oltre il 70% dei votanti ha deciso di continuare a pagarlo per avere una qualità garantita, ed evitare una “berlusconizzazione” della tv elvetica. Accontentàti: referendum bocciato e tutti in fila soddisfatti a pagare i 400 euro. Nessuna morale, per carità, sono certo che ognuno di voi, come d’altronde io, in caso di referendum sull’abolizione del canone Rai avrebbe votato come gli svizzeri.

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il caso

bollette luce e bufale via web

Articolo a pagina 9

incontro

p a ss a g g i o d i c ons e g n e

testamento biologico o eutanasia?

Articolo a pagina 7

calcio

pizzetti: ora tocca a voi toninelli: siamo pronti volley

pagina 23

Alle pagine 4-5

basket

pagina 24

Vanoli a Sassari per alimentare il sogno playoff

Pomì ai saluti al PalaRadi prima della rivoluzione

Cremo, evita un altro sabato sVenturato casalmaggiore

storia

filippo bongiovanni tra analisi del voto e prospettive future Articolo a pagina 12

c u lt ur a oggi l’inaugurazione

Il De Gasperi di Galli Fontana e Andreotti Articolo a pagina 8

pagina 25

nuova mostra per omaggiare ponchielli Articolo a pagina 21

l’editoriale

IO STO SCHISCIO di Daniele Tamburini

E adesso? Che succede? Non lo so. Il rischio di ingovernabilità, più volte paventato dopo il 4 marzo, si è puntualmente verificato. Ma è proprio così? Erano tutti, con la bava alla bocca, l’un contro l’altro armati: adesso, invece, si lanciano messaggi ammiccanti in cerca di – a prima vista – improbabili alleanze. In questi pochi giorni trascorsi dalla domenica elettorale ho letto moltissimi commenti. I più disparati. Alcuni parlano di un Paese spaccato in due: il sud pentastellato, il nord che ha votato il centrodestra con vocazione spiccatamente leghista, con alcune sacche di resistenza del Pd e, il resto, ridotto a mera testimonianza. Altri contestano anche questo dato: attenzione, dicono, l’analisi del voto mostra una notevole trasversalità, anche geografica, di 5 Stelle e Lega. Intanto, balza agli occhi un dato innegabile: il più che dimezzamento del Pd. Un evento quasi impossibile in altri tempi, ma comprensibile, nell’epoca veloce della globalizzazione e dei posizionamenti postideologici. Ma, adesso? Il presidente Sergio Mattarella, che richiama al senso di responsabilità, secondo me una idea ce l’ha: formare una maggioranza parlamentare mettendo insieme parte degli uni e parte degli altri. Come è possibile direte voi? Secondo voi, alcuni dei nuovi eletti sono disponibili a mettere a rischio la propria conferma in caso di nuove elezioni? E infatti, all’interno dei vari partiti, le acque non sono quiete: sia tra i vincitori, sia tra i vinti. A rigor di logica sembrerebbe impossibile allearsi con chi si è sbeffeggiato, deriso, additato al pubblico ludibrio, trattato come il barbaro nemico alle porte o come la sentina di tutti i vizi. Perché così sono stati i toni della campagna elettorale. Ma, si sa, in molti tengono famiglia. Una cosa è certamente da augurarsi: speriamo che si giunga velocemente a dare un governo al Paese e che sia un governo che al Paese tenga davvero. Quanto a me, intanto, io sto schiscio.


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