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Settimanale gratuito di informazione • Anno IV • numero 172 • Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008 • Chiuso in redazione il 07 novembre 2011 • Tiratura 8.000 copie • Stampato su carta 100% riciclata con marchio ecologico “Angelo Blu”

mens sana stellare a pagina 13



cultura lizza: la festa del libro è qui È stata inaugurata lo scorso 4 novembre ai giardini della Lizza la XXI edizione di “Leggere è volare”, la festa della lettura intelligente che per 16 giorni animerà la nostra città con incontri, dibattiti e iniziative per grandi e piccini. L’inaugurazione avvenuta nel segno del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e delle celebrazioni del 4 novembre non ha avuto, in realtà, niente di solenne, soprattutto grazie all’allegria e al piacevole chiasso delle tante scolaresche che si sono divertite davanti al collage di scene da “Ideali, tumulti e locomotiva, il Risorgimento dai finestrini dei treni” della compagnia Teatro d’Almaviva. Non a caso la mostra del libro per ragazzi e giovani da quest’anno si chiama festa. Era stata il prefetto Gerarda Maria Pantalone, lo ha ricordato lei stessa durante la presentazione, a voler far coincidere l’apertura della mostra con le celebrazioni, proprio per sottolineare l’importanza di questo evento culturale per l’intera città e per rimarcare il clima di splendida sinergia tra istituzioni. Antonio De Martinis dirigente dell’ufficio cultura della Provincia, che ha realizzato la rassegna grazie al contributo della Fondazione Monte dei Paschi, ha letto il messaggio di saluto e di apprezzamento per la festa spedito da Andrea Camilleri all’assessore provinciale alla cultura Marco Saletti, e ha ricordato che quest’anno, proprio in omaggio al 150°, la rassegna è stata costruita intorno al monumento a Garibaldi, con l’intento di esaltarne la presenza e la memoria. In effetti la superficie destinata all’esposizione, grazie alla collaborazione delle librerie senesi e agli editori locali organizzati da SienaLibri, è aumentata notevolmente, e si è riusciti a mettere in piedi più eventi dell’anno scorso, ben 114 tra presentazioni di libri, spettacoli e laboratori, pur avendo un budget molto inferiore rispetto. Il sindaco di Siena Franco Ceccuzzi ha sottolineato, inoltre, l’importanza per la città di un evento culturale come questo dedicato ai giovanissimi, mentre il presidente della Provincia Simone Bezzini ha apprezzato il clima di collaborazione tra istituzioni che ha permesso di ottimizzare risorse sempre più ristrette e ottenere buoni risultati. «La cultura – ha continuato Bezzini – va difesa in momenti di crisi come questo, ma in maniera non statica, bensì affidandosi alla fantasia, per fare più cose con meno risorse, perché la memoria storica deve essere tramandata con la diffusione della cultura, con la scrittura e con la lettura, coinvolgendo le scuole e moltiplicando le opportunità di incontro e di riflessione insieme ai più giovani».

brick, il nuovo sguardo Con il settimo appuntamento del ciclo dedicato a lo scopo dell’arte Inner room in collaborazione con l’associazione culturale BRICK presenteranno nei prossimi giorni la personale dell’artista pisano Andrea Santarlasci, inaugurando con l’evento l’attività espositiva nello spazio dell’associazione Brick in via Tommaso Pendola a Siena. Il rinnovamento dello sguardo è il tema di questo settimo appuntamento, che aprirà domani, giovedì 10 novembre, in cui si intrecciano una pluralità di linguaggi e dove convivono molteplici tecniche, oltre ad una grande varietà di materiali. Nel lavoro di Santarlasci si evidenziano i temi del doppio, dell’ombra, dell’illusione ottica, del vuoto e del tempo, spesso

svelandone i meccanismi. In questa nuova esposizione, oltre ad una piccola opera tridimensionale degli anni novanta, sarà preso in particolare considerazione il lavoro fotografico da sempre presente e di centrale importanza nella ricerca dell’artista. In tale produzione, come del resto nelle altre opere, si coglie da sempre la dimostrazione di un vedere nuovo. Rinnovare lo sguardo riproponendo il reale con un occhio nuovo, questo è il passaggio necessario oggi per continuare il viaggio nello scopo dell’arte. Senza il rinnovamento dello sguardo non è possibile rinnovare il linguaggio. La personale di Santarlasci ospitata da Brick rimarrà aperta fino al prossimo 12 dicembre.

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documenti e tesori del santa maria Sono stati presentati lo scorso lunedì 7 novembre presso la Sala Sant’Ansano del Complesso Museale Santa Maria della Scala i due volumi della collana “Ricerche e Fonti” editi dalla casa editrice Protagon. Alla presentazione sono intervenuti l’Assessore alla Cultura di Siena Lucia Cresti, Marina Gazzini dell’Università di Parma, Anna Maria Guiducci della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici di Siena e Grosseto e il direttore dei Musei Civici di San Gimignano Antonello Mennucci per confrontarsi sugli studi e le ricerche documentali su uno dei più antichi ospedali europei. Ospedale di Santa Maria della Scala: ricerche storiche, archeologiche e storico-artistiche a cura di Fabio Gabbrielli vuole essere, infatti, testimone delle straordinarie potenzialità storiche offerte dai documenti, dalle strutture e dalle opere d’arte di uno dei maggiori ospedali del medioevo europeo e, al tempo stesso, uno spaccato delle diverse discipline che animano la ricerca sul Santa Maria della Scala, delle quali la collana intende diventare un efficace strumento di comunicazione. Il libro raccoglie, inoltre, una parte degli interventi presentati nella giornata di studi promossa dal Centro nell’aprile del 2005, dedicata al confronto e a un generale bilancio degli studi intrapresi sull’Ospedale, che di fatto è diventata anche l’occasione per esporre i primi risultati di alcune ricerche oggi confluite nella collana. L’altro volume presentato Il capitolo dell’Ospedale di Santa Maria della Scala. Aspetti istituzionali e riflessi documentari (Siena, fine XII-XIV secolo) si presenta, a complemento del percorso già intrapreso con il primo volume, come uno degli studi documentari più completi sull’istituzione sanitaria pubblica medievale. Se l’approccio del primo volume è, però, di tipo scientifico, storico e più prettamente artistico-architettonico, quest’opera di Renato Lugarini si profila come una riflessione specifica, con un approccio archivistico e storico-istituzionale del tutto inedito, sulle fonti deliberative e sul ruolo che l’evoluzione della produzione documentaria di un’istituzione così importante ha rappresentato nella storia della sua città e non solo. Uno studio sulle basi economiche e normative di un ente che rappresenta un caso unico nel panorama delle istituzioni assistenziali medievali. Un patrimonio archivistico, oltre che artistico, da tutelare e ancora da scoprire fino in fondo. Un meticoloso lavoro di ricerca porta così alla luce le radici profonde del Capitolo dell’Ospedale, atto pubblico medievale conservato in archivio, delineando per archivisti e medievalisti uno straordinario repertorio di fonti arrivate fino ai giorni nostri, fonti che per la prima volta vengono non solo catalogate, ma anche analizzate con meticolosa scrupolosità.


il mestiere paolo franci

il legno che suona Andrea De Fabrizi

C

ornici ma non solo. Tamburi. Mobili. Frangisole. Persino installazioni d’arte moderna. Questo è il catalogo, in apparenza breve de La Quadreria, la ditta di Paolo Franci, per tutti, a Siena, Tappo. Un’offerta varia, ampia, perché «un’azienda dev’essere pronta ad affrontare le variazioni a cui il mercato ci ha abituato, soprattutto negli ultimi cinque, sei anni». Spirito imprenditoriale dei più puri, ma anche, e soprattutto, sensibilità artistica, volontà di non dimenticarsi le tradizioni e la sapienza di chi c’era prima di noi. Un mestiere fatto di piccoli, ma significativi passi, che deve scaturire, obbligatoriamente, da una passione pregressa. «Mio padre faceva l’ortolano e spesso smontavo le cassette della frutta per costruire quello che mi passava per la testa. Mi diplomai geometra e, per vari motivi, dovetti iniziare a lavorare presto». Ma la voglia di lavorare il legno era rimasta, forte, e tornò nella metà degli anni Ottanta, quando Paolo, stanco che i barberi fossero costituiti da semplici palline da ping pong colorate, riportò in auge quelli di legno, che tuttora resistono come gioco tra i piccoli senesi: «la prima serie si trova addirittura in una villa sull’isola di Nantucket, di fronte a Boston. Li comprò Peter Sutro, miliardario americano di genitori senesi». Appena capì che la sua passione poteva diventare un lavoro, abbandonò la professione d’impiegato e si concentrò sul legno, iniziando col produrre cornici, più con la passione che con l’esperienza, che sarebbe arrivata col tempo, coi consigli di vecchi artigiani e con la ricerca. E proprio della ricerca Paolo ha fatto una componente fondamentale del suo

mestiere, in ogni ambito, anche in quello più amato dai senesi ed, ovviamente, da lui stesso. A Siena si suonano i tamburi dal 1500 almeno, impensabile dunque, a quei tempi, l’utilizzo di compensato od acciaio armonico per la costruzione degli stessi. «Negli anni Ottanta, nella mia contrada, mancavano tamburi e soldi per realizzarli. Iniziai così, per necessità. Dopo decisi che, se volevamo davvero rispettare le tradizioni del Palio, dovevamo farlo in ogni ambito». E così prese il via la ricerca, spasmodica, per costruirli in legno massello e non in ottone o compensato, ma non solo. Pelli e mazze entrarono a far parte dei suoi “studi”. Due sono le pergamene, infatti, che costituiscono ogni tamburo, una superiore ed una inferiore, di spessore diverso per permetterne il suono. E poi i battenti, le mazze, a Siena diffusissime di leccio. Famose, in città sono le sue, nere, d’ebano, ottime, durevoli e, perché no, anche eleganti. In ultimo, il budello, sostituto naturale della corda di metallo o d’acciaio armonico, diffusasi negli anni ‘50. Ovvio che rifornirsi di un simile materiale non sia facile: da uno storico negozio di Siena, che ha chiuso i battenti una ventina d’anni fa, Paolo è passato ad una ditta tedesca, fino a scoprire un’azienda, nel vicentino, Aquila Corde, che produce in modo tradizionale i budelli, capaci di creare il suono ottimale di un tamburo. La cassa di risonanza, invece, è in abete della Val di Fiemme od acero marezzato, trattato cioè in modo da esaltarne le venature: lo stesso dei violini di Stradivari. Accanto alla passione per i tamburi, quella, come detto, per le cornici storiche, con cui Paolo ha iniziato a lavorare nel 1989: «cercavo di riprodurre fedelmente le cornici ottocentesche, con metodi raccontati od imparati negli anni». E questi metodi hanno davvero funzionato, viste le soddisfazioni arrivate: oggi la sua è una delle quindici aziende italiane che produce cornici artigianali e le sue opere si trovano in molti hotel di lusso italiani, come l’Hilton a Roma o il Grand Hotel Palazzo di Livorno. La collaborazione con lo Studio Puc di Firenze poi, ha prodotto bellissime stampe antiche incorniciate, che hanno ottenuto un otti-

m o successo nelle fiere di settore di Parigi, Vienna e Dubai. Per caso, insieme alle cornici i mobili. Paolo ci scherza quasi su: «con i mobili iniziai nel luogo più immediato, casa mia. Amici, parenti e passaparola fecero il resto». Anche in questo aspetto è prevalsa la volontà di riproporre il passato, con i mobili e le cornici rivestite di pelle come negli anni Trenta. Ma l’artigianato è anche arte, e La Quadreria non fa eccezione. Insieme al Palazzo delle Papesse, oggi chiuso, Paolo ha curato decine di opere, arredi ed installazioni di vario tipo, anche per conto di artisti di fama mondiale. Ed il ricordo più piacevole non può che contemplare Jim Dine, uno dei più noti artisti pop statunitensi, che espose le sue opere presso il museo una decina d’anni fa: «mi impedì di essere assente all’inaugurazione della mostra, momento al quale partecipo sempre malvolentieri. Però Dine aveva molto insistito e non potei esimermi. C’erano giornalisti di tutto il mondo, di tutti i quotidiani e le televisioni più importanti. In conferenza stampa ad un certo punto mi scorse tra la folla, mi venne incontro e mi prese sottobraccio. A giornalisti e telecamere, che avevano seguito il momento disse sorridendo “This is the framer”. Non un corniciaio, ma “Il” corniciaio. Devo ancora smettere di riderci sopra».


il personaggio rosanna bonelli “rompicollo”

la donna del palio Jacopo Rossi

Correre sul tufo di Siena è il sogno di ogni fantino stanco dell’asetticità cinica delle corse regolari e dei concorsi ippici. Le urla della piazza durante la Carriera, i “rocchi” dei contradaioli, la segnatura, la benedizione il giorno del Palio, la passeggiata storica: momenti il cui impatto emotivo supera di gran lunga ciò che si può provare al trotto o al galoppo negli ippodromi, di fronte agli occhi di scommettitori e curiosi e non di un popolo, nel senso più sentimentale del

un talento poliedrico

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Rosanna Bonelli non è stata solo fantina. «Al conservatorio “Benedetto Marcello” a Venezia mi chiamavano “Piccolo Mozart”, avevo nove anni e dirigevo l’orchestra dei ragazzi più grandi. In più componevo musiche per bambini. Continuai gli studi musicali a Firenze, ma smisi dopo aver discusso con il maestro Frazzi. M’arrabbiai e lasciai: sono molto “fumina”». Ma, accanto alla musica, c’era anche il disegno: il padre, Luigi Bonelli, era un noto vignettista all’epoca, disegnò anche le monture per la sua contrada. Rosanna non poteva non seguire anche questa strada e così comparì in alcune estemporanee e gallerie italiane. Inoltre si dilettò per molto tempo anche nel dipingere foulard e fazzoletti delle contrade.

la passione per i 2 cavalli I cavalli sono sempre stati nel dna di famiglia. Il nonno di Rompicollo costruì le scuderie nel 1905 e nella villa di Vagliagli sono ancora conservate vecchie medaglie, come quella della Società Corse Siena del 1887. «Sono cresciuta insieme a Vecisette, la cavalla preferita del nonno, che lui legava al calessino per andare da qui fino in città, in mezzora». Da lì ai concorsi ippici fu un momento: frequentata la scuola di equitazione a Firenze, partecipò a diversi concorsi ippici, prima di passare alle corse regolari in ippodromo. Ed è proprio durante una di queste, il cross country di Merano, che Rosanna viene a sapere che a Siena si sta girando “La ragazza del Palio”, con Diana dors e Vittorio Gassman. Decide così di tornare per provare almeno a comparire nel film.

termine. E, se tale sogno si è realizzato, con alterne fortune, per molti fantini, è diventato realtà mezzo secolo fa anche per una donna, l’unica ad aver corso il “palio alla tonda”: Rosanna Bonelli, passata alla storia, anche se solo per un Palio come Diavola o, come preferisce lei, Rompicollo, dal titolo di un’operetta di suo padre, il commediografo Luigi Bonelli («Non dico di cambiarlo, ma mi ci mettessero almeno ”Rompicollo” accanto, si potesse fare dopo tanti anni!»).

l’esperienza 3 cinematografica «Mi trovavo nell’entrone, insieme ai fantini scritturati dalla produzione. Fra loro c’era anche Fernando Leoni, Ganascia, che io conoscevo perché fattore di mio nonno. Dovevano girare una scena ma mancava un fantino perché si era attardato a bere in Salicotto: dopo molte insistenze riuscii a convincerlo a darmi una mano per partecipare: mi raccolsi i capelli, mi misi giubbetto e pantaloni e montai a cavallo. Accanto avevo Pietrino, che sarebbe morto poi durante le riprese. Fu molto emozionante». Meno emozionante fu il finale: scoperto il trucco, quelli della produzione la volevano denunciare e solo dopo lunghe discussioni riuscì ad uscirne indenne. Due giorni dopo vennero a ricercarla a casa, ma non per questioni penali: la controfigura di Diana Dors era caduta sui tavolini di Zi’ Rosa, locale alla bocca del Casato, e si era infortunata. Rosanna prese così parte alle riprese in modo ufficiale.

4 finalmente il palio Il suo debutto sul tufo si avvicinava, nonostante la granitica opposizione dello zio Umberto, allora capitano della Selva, che chiese a tutti i suoi colleghi dirigenti di non montarla: «non misi più piede nella Selva per dieci anni, nemmeno per sbaglio, nemmeno per camminarci». Rosanna aveva dalla sua però la Paramount, produttrice del film, che sperava in un lancio pubblicitario inconsueto per la pellicola. Trovò da montare nell’Aquila di capitan Masoni, vittoriosa l’anno precedente, alla quale era toccata in sorte Percina, cavallina giovane appena portata dalla Sardegna dal Sor Ettore Fontani. Il popolo la accolse come se fosse un fatino qualunque, e anzi l’affetto verso di lei crebbe durante i quattro giorni. Al canape, per il Palio, non riusciva a sistemarsi a causa di Vittorino al quale si rivolse con un ingenuo quanto educato «Scusi signor fantino, mi farebbe posto?». Alla brutta partenza sopperì con traiettorie sopraffine da cavallerizzo consumato, ritrovandosi terza. Al secondo San Martino però finì la sua corsa, quando il lupaiolo Romanino le franò addosso, trasicnandola ai materassi. La Torre, con Tristezza, fu costretta ad allargarsi e perdere terreno. Vinse il Nicchio, con Vittorino e Belfiore, ma gli occhi di molti rimasero puntati alla Cappella, dove «la Torre era venuta a cercarmi: mi accusarono di aver ostacolato Tristezza e mi dettero due o tre nocchini fatti bene». Solo il provvidenziale aiuto di un contradaiolo dell’Aquila, armato di un mazzo di rose (!) la salvò dal parapiglia. Oggi è fantino onorario, ma dopo l’agosto del ‘57 non montò più: «Si è trattato di una serie di circostanze, ma la cosa strana è che nessun’altra ragazza si sia fatta avanti dopo di me».


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dentro le mura

scherma: alice volpi trionfa ai mondiali

al contrario femminismo ocaiolo Roberto Barzanti

Nella prova di Coppa del Mondo under 20 di fioretto, disputata in Lussemburgo, la senese Alice Volpi trionfa aggiudicandosi la vittoria in una finale tutta italiana. La Volpi, fiorettista del CUS Estra-Consum.it, atleta del Gruppo Sportivo Fiamme Oro Polizia di Stato, ha superato, infatti, per 15-12 Olga Rachele Calissi dopo avere avuto la meglio in semifinale sull’altra italiana, Camilla Mancini, col punteggio di 15-14. Il podio è stato completato dalla tedesca Shmitz.

sciopero benzinai: restano aperti a siena Il comune di Siena informa che durante lo sciopero nazionale degli impianti di distribuzione carburanti in vigore dalle 19.30 di martedì 8 alle ore 7.00 di venerdì 11 novembre in città rimarranno aperti lo Shell in via Cittadini, l’Esso nella tangenziale del Ruffolo, l’Agip nella tangenziale Ovest e l’ICM in Via Massetana Romana.

Giovanni Battista Corsi era uno di quegli eruditi che di Siena avrebbero voluto tramandare ogni pur minima tradizione e nutriva una spiccata passione per gli stornelli e i proverbi che fiorivano a iosa sulla bocca del popolo per rendere più lievi fatiche e pene. Ora i suoi articoli pubblicati tra il 1887 e il 1902 sull’“Archivio per la storia delle tradizioni popolari” diretto dal palermitano Pitrè sono raccolti in un libro curato da Alessandro Falassi su iniziativa dell’Università popolare e edito da Betti. Ed è un libro che più senese non si può. Vien fatto di leggerlo – assaporarlo – piluccando qua e là, ad apertura di pagina. Ma il sapore è solo in apparenza dolce. In quei canti si avverte quasi sempre un retrogusto amaro: echi di una società povera che affidava alla rima un sorriso di consolazione, uno sberleffo di momentaneo distacco. «Quando il vecchio piglia donna / O suona a morto , o suona a corna»: l’alternativa è assai esplicita e non lascia scampo. «Fiorin, fiorello! / Finché faccio all’amore ero tranquillo / La noia cominciò dopo l’anello»: la vita familiare non appare un’oasi di beatitudine. La ragazza canta con ironia: «Voglio piglia’ marito, e voglio voi: / ’Un me n’importa di stentare assai…». E il giovanotto, di rimando: «Stenterò io, gonfierete voi». La maternità non è vista come idillio da presepe. «Ma se avessi la sorte della pulce, / Dormi’ vorre’ con tutte le ragazze, / E a una a una sverginalle tutte»: l’impresa erotica è paragonata ad una puntura d’insetto. Ecco una schermaglia tra padroncino e domestica: «Sotto il letto di Gigino / C’è un caro cardellino, / Che gli canta in alta voce; / E la serva glielo chiese / E Gigino le ripose / Cara Betta, il cardellino / Per te è troppo piccino». Bisognerà tener conto che si tratta di componimenti che mirano alla risata e si fregiano scherzosamente di grevità. Eppure letti in sequenza configurano una condizione della donna di estrema subordinazione, un’idea delle pratiche sessuali da sbrigativo e furtivo piacere, una lotta difficile per sopravvivere mangiando poco e bevendo molto. Ogni moto di nostalgia per la Sienina che fu sarebbe improprio. Paradossalmente viene da Fontebranda il più spigliato e allegro canto di intonazione femminista, in bocca a donne che la sanno lunga: «Siamo Fontebrandine, e siamo, e siamo!/ Paura nun abbiamo di nessuno; / L’abbiamo buona lingua e meglio mano». Qui è la donna a menar la danza e l’allusione erotica è detta con ambiguità così ammiccante che allontana ogni ombra. Altri versi, intonati su un motivo largamente diffuso e generoso di varianti nell’appellativo di luogo, dicono: «Siamo Fontebrandine e siamo donne; / ci battiamo alla guerra senza l’arme, / siamo più forti noi delle ’olonne». Risale probabilmente agli anni eroici del Risorgimento. Cosi spoglio di retorica, risuona come un gioioso grido di guerra. E come baldanzoso auspicio di vittoria.


dentro le mura mps: caltagirone si autosospende È di pochissimi giorni fa la notizia dell’autosospensione di Francesco Gaetano Caltagirone vicepresidente del Monte dei Paschi di Siena. L’imprenditore romano ha lasciato, infatti, l’incarico comunicando la decisione con una lettera al Cda della banca. La scelta è la diretta conseguenza della sentenza di primo grado del processo che si è tenuto a Milano per tentata scalata Bnl-Unipol, sentenza che ha condannato Caltagirone a tre anni e sei mesi di reclusione. La sospensione era un atto dovuto poiché in base a quanto previsto dai requisiti di onorabilità e professionalità degli esponenti aziendali contenuta nel Testo Unico bancario, Caltagirone avrebbe comunque dovuto notificare il contenuto della sentenza in occasione del prossimo Cda che avrebbe poi provveduto alla sospensione dalla carica e alla convocazione di un’assemblea per decidere del futuro dell’amministratore.

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ALLUVIONI: RACCOLTA FONDI Il Gruppo Montepaschi ha lanciato una raccolta fondi per sostenere le popolazioni colpite dall’alluvione che nei giorni scorsi ha flagellato la Liguria e la Toscana. Per contribuire alla maratona di solidarietà è possibile effettuare un versamento sul conto corrente numero 86100.38, aperto presso la filiale Mps di Siena intestato a “Pro alluvionati Liguria e Toscana” (codice Iban IT 28L 01030 14200 000008610038). Le donazioni sono esenti da qualsiasi spesa o commissione. Per avere ulteriori informazioni è possibile rivolgersi alle filiali di Banca Monte dei Paschi, Banca Antonveneta, Biverbanca, oppure contattare il call center di Banca Mps, chiamando il numero verde 800414141.

passaggio pedonale, al via i lavori Sarà aperto a breve il cantiere per il nuovo tracciato pedonale che consentirà di raggiungere in sicurezza il quartiere di Belverde dal punto di contatto col comune di Siena, nella zona dello Stellino. Sono state scartate diverse soluzioni prospettate, per la sovrapposizione di molte competenze e per la vicinanza con la grande viabilità di raccordo con la superstrada Siena-Firenze con le conseguenti prescrizioni tecniche imposte da Anas. Il percorso proseguirà quando verrà formalizzata l’autorizzazione definitiva della Banca di Monteriggioni, ora ChiantiBanca, per consentire il transito all’interno dell’area pedonale adiacente alla sede centrale. Il passaggio pedonale che verrà realizzato con i lavori assegnati in seguito alla gara d’appalto, verrà ricavato sul pendio erboso proprio sopra la rampa di uscita veicolare da Belverde. La prosecuzione del passaggio pedonale avverrà internamente all’area dell’Istituto di Credito ed entrambi verranno uniti da strisce orizzontali sulla carreggiata stradale di via Giovanni Paolo II, costituendo un unico itinerario di ingresso ed uscita dal quartiere di Belverde. Per il progetto l’Amministrazione Comunale di Monteriggioni ha stanziato 100mila euro. «Cercheremo di realizzare un’opera che sia anche gradevole – puntualizza l’assessore ai Lavori Pubblici, Vincenzo Violetti – adatta pure per una passeggiata. Visto che il cantiere insisterà sulla rampa d’uscita stradale in direzione di Siena, per i 3-4 mesi di durata dei lavori la direzione del traffico veicolare, autobus compresi, dovrà essere invertita per ricavare uno spazio sufficiente per far lavorare gli operai della ditta incaricata in totale sicurezza. Per capirsi, da Via Sardegna si uscirà dal quartiere anziché entrare come adesso».

Tutti i mercoledì è possibile leggere il settimanale free Il Gazzettino Senese nella versione scaricabile in pdf grazie a Siena News. Nella home page del giornale elettronico più letto di Siena e provincia troverete infatti un link che vi permetterà questa operazione.

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polit

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È tempo di riscossa civile e morale

Francesco Tunda

a colloquio con il segretario del pd di siena, giulio carli, dopo l’assemblea cittadina e la grande manifestazione di roma. il rapporto fra democratici e società civile, i rischi della lacerazione generazionale, primarie per scegliere i candidati alle politiche, ascoltare le tante diverse voci.

S

ono stati giorni intensi per i democratici di Siena. Sabato hanno partecipato in massa alla manifestazione nazionale e due giorni prima, giovedì 3 novembre, avevano partecipato ad una importante assemblea dell’Unione comunale di Siena alla presenza dei dirigenti regionali e provinciali del partito. Il documento finale, approvato all’unanimità, tratteggia le tematiche che si troveranno davanti in questo travagliato periodo. Su questi argomenti abbiamo parlato con il segretario cittadino del Pd, Giulio Carli. È indispensabile partire da queste ore drammatiche: come le state vivendo? Sabato, in piazza San Giovanni, c’era una gran voglia di riscossa civile e morale. È il sentimento che anima moltissimi di noi: le scelte del governo hanno appesantito i conti delle famiglie, peggiorato le condizioni dei lavoratori, abbassato gli standard sociali, aggravato il malessere e depresso i consumi. Invece di investire sulla crescita e sulla ripresa della produzione, la tattica dei perenni rinvii ci ha portato sull’orlo del baratro. Serve un riscatto; serve rispondere prontamente alla richiesta di cambiamento e di rinnovamento della politica che sta salendo forte dal Paese, come dimostrano i grandi movimenti popolari di questi ultimi tempi. Si, c’è tanta voglia di cambiamento ma il PD la sta, a tuo avviso, intercettando? Bersani da Piazza San Giovanni ha gettato le basi perché tutto questo avvenga. C’è da dare con prontezza risposte a queste istanze democratiche. La crisi è prima di tutto il caro prezzo che pagano quelle generazioni che abbiamo visto manifestare nelle scorse settimane; per uscirne occorre l’unità del Paese su un grande progetto di ricostruzione. Il Pd è dunque chiamato ad essere la forza trainante di questa ricostruzione, avendo come interlocutore prioritario la società civile. Dobbiamo quindi operare per allargare gli spazi di iniziativa e di rappresentanza democratica nel Paese e assumere la leadership del cambiamento aprendo una nuova stagione di fiducia e speranza. Temi come il rilancio dell’Europa, del rigore e dell’uguaglianza sociale devono essere i pilastri della trasformazione. Non avverti, in questa prolungata fase di passaggio, il rischio di una lacerazione tra vecchie e nuove generazioni, tra padri e figli? Si è vero, si rischia una frattura generazionale. E se avvenisse sarebbe dolorosa perché comporterebbe la conseguente e profonda rottura del quadro sociale. Serve tenere insieme padri e figli, avanzando proposte innovative, per la riforma del lavoro, delle professioni ed anche del sistema previdenziale. Occorre dare maggiori garanzie a chi oggi non ne ha, con politiche che combattano il precariato e sostengano la stabilità del lavoro, creando condizioni diverse di accesso alle professioni, dove il merito diventa la discriminante. Ma

su questi punti e su tutti i temi più rilevanti abbiamo aperto un “cantiere programmatico” che mira a coinvolgere tutti i cittadini. Solo così possiamo essere promotori di un programma credibile e realizzabile. Quindi già pensate alle elezioni anticipate… Uscire subito da questa fase pericolosa deve essere la priorità. Bersani ha precisato modi e tempi in cui il Pd agirà. Da parte nostra abbiamo detto e scritto nel documento che non può essere l’apertura di una fase di emergenza a segnare l’evoluzione finale di questa legislatura. Si allungherebbe solo l’agonia dell’esistente. Una fase di emergenza deve essere aperta per l’immediato e al tempo stesso serve definire tempi certi entro i quali portare il Paese ad elezioni politiche anticipate. In una fase in cui è necessario un radicale cambio di rotta, l’Italia ha bisogno di ritrovare la propria unità attorno ad un progetto di futuro e le elezioni sono, al contrario, sono l’occasione per segnare il cambio di fase. Ecco, parliamo delle elezioni politiche che sembrano sempre più vicine: come vi comporterete? Ci saranno le primarie per la scelta dei candidati al Parlamento? Affronteremo i prossimi passaggi all’insegna della partecipazione degli iscritti e degli elettori, sia nella costruzione del programma, sia nella scelta delle donne e degli uomini da proporre per le assemblee rappresentative. Lo strumento delle primarie, usato sin qui per la selezione della classe dirigente del Pd, deve continuare ad essere il metodo con il quale selezionare le candidature al Parlamento. Il riferimento da seguire è quello contenuto nello statuto del Pd della Toscana, che individua le primarie come metodo di selezione delle candidature e assume nei due mandati il limite della candidabilità a parlamentare nazionale. Stai insistendo non poco sulla necessità di un Pd più aperto alla società: avverti rischi di chiusura? Da noi a Siena e in Toscana il partito è rimasto unito e questo, visto quello che succede, non è cosa di poco conto. Troppo spesso, sul piano nazionale, assistiamo a una discussione troppo spesso oggetto di protagonismi personali, soprattutto non rappresentativa del territorio, dei gruppi dirigenti locali e regionali, delle strutture e delle articolazioni territoriali. A partire dai circoli, che invece sono il primo livello di partecipazione degli iscritti e degli elettori per la determinazione delle scelte del partito. È una critica indiretta ad esperienze come quella di Renzi a Firenze? Macché. Intendo semmai dire che serve dare spazio a tutti quei contributi che, fuori e dentro il partito, possono venire da tante occasioni di confronto con pezzi rilevanti della

donne protagoniste con le “as Prosegue lunedì 7 novembre il calendario delle iniziative pubbliche promosso dal Partito Democratico provinciale per discutere il ruolo della donna nella politica e nella società. Il primo incontro si terrà alle ore 18.30 presso il circolo Pd di Casole d’Elsa, con Valentina Valentini, componente della segreteria provinciale di Generazione democratica. La seconda iniziativa, che raggruppa le Unioni comunali di Pienza, San Quirico d’Orcia e Castiglione d’Orcia, sarà ospitata presso la casa del popolo

di Pienza a partire dalle ore 21.15, in compagnia di Barbara Riccarelli, componente della direzione provinciale del Pd. La “politica rosa” torna protagonista, sempre nella serata di lunedì 7 novembre, anche a Chianciano Terme, che a partire dalle ore 21.30, proporrà nei locali del circolo Pd di viale Roma, un dibattito sulle politiche di genere, sotto la guida di Patrizia Baldaccini, direzione provinciale del Pd. La serata dedicata alla raccolta di proposte e spunti sulla questione femminile si concluderà in


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marzucchi presenta la sezione senese di italia futura

società. I diversi ambiti di confronto che nelle ultime settimane si sono sviluppati possono rappresentare un patrimonio per tutto per il Pd: sono occasioni di grande apertura e di forte protagonismo e momenti utili ad allargare la base di riferimento. Lo sono se le diverse elaborazioni e proposte rappresentano un patrimonio che adesso il Pd prova a raccogliere e portare a sintesi. Le differenze sono il valore aggiunto e una delle ragioni della forza del progetto originario del Partito Democratico. Diversamente, se le differenze vengono gestite con forzature, eccessiva volontà di imposizione, passi in avanti affrettati che producono solo lacerazioni, si riduce la base di consenso e diventa un terreno perdente per il Pd, che così vede lese le proprie ragioni più profonde. Molte di queste esperienze sono espressione di un radicamento nei diversi territori. Da noi è così? Per il futuro serve un Pd che sia sempre più capace di fare sintesi nazionali ma che resti sempre legato ai territori. Serve un partito che sia a stretto contatto con gli iscritti e gli elettori. Il Partito democratico che abbiamo costruito in Toscana è già questo. La Toscana oggi esprime progetti, idee e classe dirigente. Serve adesso una maggiore ambizione del Partito e un nuovo protagonismo sul piano nazionale. La Toscana esprime una leadership dinamica e credibile; esprime idee e cultura di governo riformista. E soprattutto vanta una grande tradizione di classe dirigente e buona politica, riconfermata anche con le recenti elezioni amministrative. La Toscana può proporre e orientare il progetto politico del Pd per l’Italia. Tutto questo è una ricchezza che deve affermarsi di più sul piano nazionale. Tenere insieme il partito del territorio, capacità di coinvolgimento e partecipazione, significa anche riaffermare metodi e scelte di selezione della classe dirigente che sin qui hanno costruito un partito aperto, che mai si è sottratto alla discussione, che è sempre stato capace di produrre sintesi avanzate e, alla fine, di vincere le sfide che aveva davanti. Veniamo, appunto, a Siena. Sono momenti in cui si stanno per compiere scelte importanti che riguardano anche la nuova amministrazione comunale. È vero. Le prossime settimane saranno importanti per la città, utili a definire il bilancio del Comune di Siena per il 2012. Il Pd senese, che ha sempre fatto della partecipazione la propria identità, è impegnato a sostenere nelle prossime due settimane la campagna “Condividi”, con assemblee in tutta la città per illustrare le linee strategiche del bilancio dell’amministrazione comunale; per raccogliere l’opinione dei senesi che vorranno partecipare; e per condividere, insieme al Sindaco e ai nostri amministratori, le scelte compiute nel più importante strumento di programmazione che l’Amministrazione insediata da pochi mesi andrà ad assumere.

ssemblee rosa” Val di Merse con due nuove iniziative pubbliche: la prima al circolo Pd di Chiusdino, alle ore 21, con Bianca Bartoli, del comitato politico provinciale; la seconda a Murlo, presso il circolo Arci, alle ore 21, moderata da Claudia Foti, dell’esecutivo provinciale. Le assemblee organizzate dalla Conferenza permanente delle donne proseguiranno per tutto il mese di novembre in tutti i circoli della provincia. Il calendario completo è consultabile sul sito web del Pd provinciale, www.siena.partitodemocratico.it.

«Italia Futura è una palestra di idee perché per questo Paese serve la politica, la buona politica e vogliamo dare il nostro contributo». In questa breve presentazione il vicesindaco Mauro Marzucchi ha introdotto il neonato movimento di cui Luca Cordero di Montezemolo, ex presidente di Confindustria, è uno dei principali ispiratori. L’appuntamento, tenutosi giovedì scorso presso l’hotel Excelsior, ha goduto di un discreto successo di pubblico ed ha sancito la nascita ufficiale della sezione senese di Italia Futura, di cui Anna Maria Beligni è responsabile della delegazione territoriale. Molti gli intervenuti, dunque, desiderosi d’ascoltare anche le impressioni sulla situazione politica nazionale da parte di Federico Vecchioni, Presidente di Italia Futura Toscana. «Mai come adesso è importante avvicinarsi alla società, renderla quanto più partecipe alla vita politica e sociale del nostro Paese. Oggi ci troviamo, infatti, all’interno di una crisi mondiale, e proprio quando ci sarebbe bisogno di istituzioni autorevoli, la politica si presenta debole, la credibilità di chi governa scarseggia e si arriva spesso allo scontro tra poteri dello Stato. Anche a livello regionale vi sono vicende emblematiche, come dimostra il caso dell’azienda Laika, che sottolinea una lentezza burocratica e istituzionale che non è solo una prerogativa nazionale. E’ inammissibile che uno scontro di pareri tra diversi organi dell’amministrazione pubblica e divisioni strumentali della maggioranza a causa di esigenze di tutela del patrimonio archeologico, possano bloccare un’attività produttiva tanto più necessaria nell’attuale situazione di crisi economica». Un intervento condito da numerosi slogan, quasi degno di una campagna elettorale, nella quale, assicura Vecchioni, anche il movimento sarà presente, con liste rappresentative, accettando dunque l’onere dell’impegno politico. Marzucchi, dopo l’intervento di Vecchioni, ha poi analizzato il caso senese: «nella mia città esiste la volontà di dare una mano per cambiare la situazione. Italia Futura vuole essere un laboratorio di idee e progetti per arricchire il dibattito. C’è bisogno di questo e c’è ancora più bisogno di coinvolgere le energie positive, in particolare i giovani, e quanti sono disponibili ad impegnarsi in prima persona per ridare speranza e prospettiva all’Italia».


provincia

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il chianti... a macchia d’olio Francesca Guglielmi

H

a preso il via, in questi giorni, il Chianti d’Autunno, la kermesse di area che mira a valorizzare il patrimonio paesaggistico, storico, artistico e gastronomico del Chianti senese e fiorentino attraverso un ricco programma di eventi. “A macchia d’olio” è il titolo che contraddistingue questa sesta edizione ed è un’espressione che denota la centralità del prodotto olivicolo come elemento ispiratore delle principali iniziative della manifestazione. La scelta del tema nasce dall’esigenza di rilanciare con forza un prodotto ancora poco conosciuto e apprezzato nelle sue qualità organolettiche. Un prodotto che, vista la concorrenza internazionale e i costi elevati di produzione, sta vivendo un momento di oggettiva difficoltà sul piano commerciale e produttivo. Altra anima di Chianti d’Autunno è “Quinto Quarto e dintorni”, un percorso enogastronomico realizzato con il coinvolgimento di oltre sessanta ristoratori chiantigiani. La particolarità di questa iniziativa è legata alla rete di menù creata per l’occasione, piatti della tradizione tipica toscana a prezzi che oscillano tra i 18 e i 50 euro. “Chianti d’Autunno” è organizzato dai Comuni di Barberino Val d’Elsa, Castellina in Chianti, Ca-

stelnuovo Berardenga, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti, San Casciano Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa con il sostegno della Regione Toscana e delle Province di Firenze e di Siena e con il contributo di Chianti Banca e Consorzio del Chianti Classico ed è in programma fino al 13 novembre. La manifestazione prosegue nel senese, sabato 12 novembre alle ore 9.30 presso le ex Cantine Ricasoli di Gaiole in Chianti con un convegno dedicato al tema centrale della kermesse: “L’olio e l’olivo nel Chianti. Una storia di valore, un legame da riscoprire. Gli impegni delle Istituzioni e degli operatori per un futuro possibile”. Le origini etrusche del Chianti, invece, saranno le protagoniste dell’iniziativa che vede coinvolti insieme i Comuni di Greve in Chianti, Radda in Chianti e Castellina in Chianti sempre sabato 12 novembre, alle ore 9, in Piazza Bucciarelli a Panzano: in programma c’è un tour in bicicletta di quattro ore attraverso i territori di questi suggestivi comuni e di alcune delle bellezze del Chianti. Durante l’appuntamento ciclistico sarà possibile anche visitare la Pieve di S. Leolino, il sito archeologico di Poggio alla Croce a Radda e, insieme alla cooperativa Ara,

il tumulo di Montecalvario e il Museo Archeologico del Chianti Senese a Castellina. Dopo la piacevole fatica, inoltre, ai ciclisti sarà offerto un piccolo momento di ristoro con bruschetta all’olio nuovo, presso il Museo di Castellina. Il Comune di Castelnuovo Berardenga dà il via al suo ricco programma di eventi autunnali con le votazioni dei cittadini e la mostra della settima edizione del concorso popolare di poesia “Arena letteraria Uliverso”, dal 12 al 17 novembre, a Pinella. All’olio, ai frantoi e ai prodotti locali è dedicata un’intera settimana di iniziative in occasione della Festa dell’Olio Novo, con visite guidate, degustazioni e incontri a cura dell’Associazione Filarmonica di Pianella (dall’11 al 2 0 novembre presso il circolo Arci di Pianella). L’olivo, pianta regina di questa manifestazione, è protagonista anche dell’iniziativa di “Autunno al Museo” che propone visite guidate alla scoperta del rapporto fra le colture di olivo e il paesaggio chiantigiano, il 12 e il 13 novembre, dalle ore 10 alle ore 13 al Museo del Paesaggio. Il 13 novembre, alle ore 15, presso le ex Carceri del Palazzo del Podestà a Radda in Chianti, infine, si terrà “Un filo d’olio, un filo di storia”, un evento dedicato alla degustazione di vino e di olio “novo” e una visita guidata.


provincia un passo in più verso l’unione dei comuni

La nomina dei rappresentanti del comune di Piancastagnaio nell’Unione dei Comuni dell’Amiata Val d’Orcia è stata uno dei punti al centro dell’ultimo consiglio comunale di Piancastagnaio. Il Comune pianese sarà quindi rappresentato nell’Unione dei Comuni dell’Amiata Val d’Orcia dal primo cittadino, Fabrizio Agnorelli, che farà parte, di diritto, dell’assemblea e della giunta esecutiva, e da un rappresentante della maggioranza e uno dell’opposizione. Per la prima è stata votata all’unanimità Antonella Nutarelli, che porterà nell’assemblea del nuovo organismo l’esperienza maturata come assessore alle pari opportunità nella Comunità montana Amiata Val d’Orcia. Per le minoranze, invece, l’unico voto dell’esponente presente è andato ad Ameriga Capitini. Sempre nella stessa seduta il sindaco ha poi salutato l’ingresso nella propria squadra di governo di Anna Sacchi, per molti anni insegnante nelle scuole di Piancastagnaio e Abbadia San Salvatore, prima di concludere la propria carriera come dirigente scolastico in diverse scuole della provincia e che assumerà le deleghe al personale e alla valorizzazione del patrimonio.

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scarpelli: tavolo di crisi per il laterizio L’assessore provinciale alle attività produttive Tiziano Scarpelli è intervenuto ancora, negli scorsi giorni, sulla situazione dell’azienda Industrie laterizi di Sinalunga annunciando la convocazione di un nuovo tavolo di crisi. «La Provincia di Siena sta monitorando la situazione delle Industrie laterizi riunite Spa di Montemartino e abbiamo già convocato, per i prossimi giorni, un nuovo tavolo di crisi con le parti interessate per fare il punto della situazione e capire le prospettive per il futuro». «Il tavolo – continua Scarpelli – riunirà la Provincia, la proprietà, i rappresentanti dei lavoratori e i sindacati per fare il punto sull’evoluzione della situazione attuale e sul futuro dell’azienda e dei suoi lavoratori, che in questi anni hanno già sofferto le pesanti conseguenze della cassa integrazione. Da parte della Provincia, come in tutti i casi di crisi aziendali che interessano il nostro territorio, c’è grande attenzione e piena disponibilità al confronto con tutte le parti interessate, ponendo al primo posto la tutela del tessuto socioeconomico locale».


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siena: 15 giorni per dimenticare il friuli

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a battuta d’arresto in terra friulana, maturata dopo una prova quantomeno gagliarda della Robur, era un risultato prevedibile. L’Udinese è squadra ostica per chiunque, dalle big in giù: propone un calcio divertente, frizzante, dispone di solisti di prim’ordine che, annualmente, riesce sempre a sostituire in caso di cessione. A ciò si aggiunga il gol fulmineo, favorito da un rimpallo favorevole, del centrale Basta, dopo nemmeno un minuto di gioco. Quanto basta, perlappunto, per tirare i remi in barca e sopravvivere fino al novantesimo. Ma il Siena di quest’anno ha fatto della cattiveria agonistica la sua bandiera e, anche dopo la bella rete di Di Natale, ha saputo combattere e provarci sino in fondo: sugli scudi l’ex della partita, Gaetano D’Agostino, fautore di una prova monumentale, condita solo dalla sfortuna e dai veementi fischi del Friuli. Ad aumentare le speranze dei tifosi al seguito ci ha pensato l’imparabile sinistro del giovane Bolzoni, alla sua prima rete in serie A, primo a violare la porta casalinga di Handanovic. Il Siena ci crede fino in fondo ma al novantaquattresimo il risultato è ancora a favore dei padroni di casa, che volano in testa alla classifica. Adesso ci sono ben quindici giorni, dovuti alla sosta per la partita della Nazionale, per preparare lo scontro tra le mura amiche con l’Atalanta: gli orobici sono in forma, hanno divorato la penalizzazione nel minimo sindacale di giornate e sconfitto il Cagliari grazie al vivace Denis. Servirà il miglior Siena, perché prima di scartare i regali la Banda Sannino incontrerà poi l’Inter, il Genoa e la Fiorentina al Rastrello, il Bologna ed il Milan fuori casa. Tutti clienti scomodi ma, in Serie A, chi non lo è?

il personaggio di ieri e di oggi mario frick, un gol, tre punti

guglielmo coppola, genio e sregolatezza

Jacopo acopo Rossi ossi

Nicola icola Natili atili

Il calcio è globale e, come tale, è arrivato anche nel Lichtenstein, piccolo Stato nel cuore d’Europa di appena centosessanta chilometri quadri, dove il reddito medio procapite è il più alto al mondo e gli abitanti non raggiungono le quarantamila unità. Logico dunque che i calciatori di tali paesi assurgano al ruolo di glorie nazionali, sopratutto se hanno preso parte a campionati di rilievo, come quello italiano. Il 20 aprile del 1994 la nazionale del piccolo principato gioca contro l’Irlanda del Nord: Mario Frick solo un giocatore possiede un contratto professionistico: è il caso di Mario Frick, discreta punta nativa di Coira, transitato in diverse squadre: Arezzo, Verona, Ternana e, soprattutto, Siena. All’ombra della Torre del Mangia arrivò nell’estate del 2006, dopo aver racimolato, nella massima serie, ventiquattro presenze, cinque anni prima, con la maglia degli scaligeri, condite da sette gol. E proprio durante un’esultanza sfoderò lo slogan che lo rese “celebre”: “la vie c’est fantastique quando segna Mario Frick”. Con la Robur ha collezionato ottantotto presenze e tredici reti, molte delle quali con una peculiarità: SuperMario segnava gol pesanti, pesantissimi, che spesso, da soli, valevano i tre punti. Nella sua ultima stagione a Siena accumulò, tra presenze titolari e sostituzioni, 1042 minuti in campo, con tre reti all’attivo, tre reti che, alla Robur, valsero la bellezza di nove punti, nei confronti di Roma, Reggina ed Atalanta, tutte sconfitte con il secco 1-0 di Mario.

Fu il grande fiuto di Efrem Dotti, compianto Direttore Sportivo dei primi anni ’80, a scoprire questo giocatore che, dopo la trafila nelle giovanili viola, languiva tra le riserve della Lucchese. Il suo cartellino costò 300.000 lire e il suo approdo in maglia bianconera passò del tutto inosservato. Carattere forte e deciso a sfondare si mise a totale disposizione della squadra seguendo come uno scolaretto i preziosi consigli dei due saggi del gruppo, Beatrice e Esposito. Mammi, l’allennatore che conquistò la serie C1 in quella Guglielmo Coppola stagione 1981-82, gli concesse subito fiducia e gli assegnò quella maglia da titolare che aveva inseguito a lungo con la Lucchese. Giocatore mobilissimo, imprevedibile e in possesso di buona tecnica di base, non perdeva mai la lucidità sotto porta ricorrendo, spesso e volentieri, alla giocata spettacolare, alla rovesciata o al colpo improvviso che tanto piacciono ai tifosi. Ben presto si accorge di lui il calcio che conta e dopo due campionati disputati ad alto livello – 63 partite impreziosite da 23 reti - spicca il volo verso Padova, una ex grande del calcio italiano che stava rispolverando in quegli anni l’antico blasone. Tornerà a Siena dopo qualche anno trascorso in serie B, recuperato da Nelso Ricci, da sempre suo convinto estimatore, con il rimpianto di non avere raggiunto quegli obiettivi che erano alla sua portata. Con la maglia della Robur ha disputato 5 campionati, 126 partite, mettendo a segno 40 reti.


mens sana implacabile, una settimana stellare

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Pagina agina a a cura cura di di Nicola icola Panzieri anzieri

scouting report e ora barÇa È una sfida che negli ultimi anni rischia di diventare una delle “classiche” europee. Siena-Barcellona è forse lo scontro clou della settimana di Eurolega. Entrambe le squadre sono ancora a punteggio pieno ed è chiaro che la sfida vale un bel pezzo del primo posto finale nel girone. Ovviamente, la pagnotta sarà molto dura per i biancoverdi. Il Barcellona è una squadra costruita per dominare la stagione europea ed è stata costruita proprio seguendo gli stessi criteri con i quali è stata costruita la Mens Sana. Entrambe le squadre hanno deciso di non inseguire il sogno di schierare stelle Nba per pochi mesi, con il rischio di dover ricostruire la squadra a metà stagione, semplicemente cercando di rinforzare un gruppo rodato. Partito per la Nba Rubio, il suo sostituto è stato individuato nel brasiliano Huertas, già esperto del massimo campionato europeo. In più è stato rilasciato Alan Anderson per prendere l’esterno americano Chuck Eidson, capace di giocare in tre ruoli, uno dei giocatori più completi del continente.

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uò una settimana cambiare la percezione di una stagione? Solo dieci giorni fa, dopo la sofferta vittoria di Biella, la Montepaschi era considerata una squadra in difficoltà, nonostante avesse perso una sola partita di quelle disputate. Le ragioni si trovavano nel rendimento di Summers, evidentemente deficitario tanto da suggerire il taglio del giocatore, nella stanchezza di alcuni giocatori dopo l’europeo, qualcuno aveva parlato addirittura di una sorta di stanchezza mentale di coach Pianigiani, di stress post-Europei. Sono bastate due vittorie casalinghe nette, roboanti nel risultato e convincenti sul piano del gioco per ribaltare tutto questo. Sui volti dei tifosi senesi le bocche sono tornate ad aprirsi in sorrisi convinti. Ma è cambiato qualcosa? In realtà non troppo. Certo, è stato inserito nel motore un fuoriclasse come Igor Rakocevic e il taglio di Summers ha tolto alla squadra quello che ormai era diventato un peso morto, rivitalizzando nel contempo David Moss. Bisogna considerare però che, al di là dei lampi mostrati contro Roma, Igor Rakocevic ancora non può incidere più di tanto nei meccanismi di squadra. Abbiamo più volte ammonito di non preoccuparsi eccessivamente per passi falsi nelle prime fasi della stagione. Quello di faticare un po’ all’inizio per poi provare ad avviare una marcia inarrestabile è il percorso tipico delle grandi squadre, che cercano di essere al massimo quando conta. Tra il dire e il fare c’è di mezzo… un’intera stagione, con tutti gli ostacoli che può portare. Però la strada da seguire è questa e Pianigiani lo sa bene. Facciamo un piccolo passo indietro e torniamo a DeJuan Summers. Ci dispiace molto che quella che lo stesso Minucci aveva descritto come una scommessa sia stata persa. Summers con il suo fisico e la sua versatilità poteva essere un’arma illegale, anche e soprattutto in Europa. Non è andata così: l’uomo – prima ancora che il giocatore – non si è ambientato e la sua uscita di scena, è inutile negarlo, ha tolto un peso dallo stomaco suo, ma anche da quello degli appassionati senesi, ben coscienti delle sue difficoltà. Al giocatore auguriamo di poter mostrare presto le sue indubbie doti nella Nba.


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enogastronomia

MONTEPULCIANO OSPITA LA FILIERA CORTA

montalcino conquista gli usa

M Un fine settimana all’insegna del gusto quello di Toscana Gustando: sabato 12 e domenica 13 novembre Montepulciano ospiterà i produttori “filiera corta” del Lazio. Dopo il successo di “Toscana Piccante”, nell’ambito della rassegna “Incontri enogastronomici in Terra di Siena” organizzato dal Centro Commerciale Naturale di Montepulciano, nel novembre scorso, quest’anno Montepulciano ospiterà la regione Lazio, per un percorso di degustazioni che coinvolgerà tutto il centro storico del paese. Sabato 12 e domenica 13 novembre Montepulciano tornerà ad essere sede dell’incontro di due tradizioni enogastronomiche differenti: da una parte la cucina tradizionale toscana composta dai nostri prodotti d’eccellenza, dall’altra quella delle altre regioni d’Italia, che per questa edizione del 2011, sarà il Lazio. Pecorino romano dop, la caciotta romana, la ricotta salata, il caciofiore, la susianella di Viterbo e la celeberrima porchetta di Ariccia, sono solo alcune specialità laziali che incontreranno i sapori della nostra tradizione gastronomica. L’iniziativa si svolgerà lungo le vie principali del centro storico poliziano con stands dove i produttori potranno offrire degustazione e vendita diretta dei propri prodotti. Il risultato sarà una passeggiata enogastronomica, senza carattere di competitività, capace di offrire l’opportunità di gustare le eccellenze gastronomiche di queste regioni, accompagnati ovviamente da degustazioni di vino Nobile di Montepulciano.

il pecorino di pienza Il Pecorino di Pienza è un formaggio a pasta dura ottenuto da latte di pecora pastorizzato, caglio, sale e fermenti lattici. L’unico riconosciuto come tradizionale è il pecorino di Pienza stagionato in Barrique come indicato nell’elenco della Regione Toscana (Arsia). Si presenta in forme tonde a facce piane con diametro di 12-16 cm e crosta liscia di colore bianco con sfumature violacee. L’altezza dello scalzo è di 5-12 cm, la pasta è liscia, di colore bianco tendente al giallo paglierino. Il sapore è intenso, con retrogusto tannico e di vinaccia. Le pezzature vanno da 900 gr a 1,6 kg. Questo pecorino deve la propria tradizionalità all’utilizzo di latte di pecore di razza sarda, al mantenimento nel tempo dei processi di produzione e alla particolarità della stagionatura, in barriques di rovere. Dopo la pastorizzazione, il latte viene filtrato e sottoposto a coagulazione (con fermenti lattici e caglio vitellino); si rompe quindi la cagliata (a chicco di mais con frangicagliata in polivalente), la si scarica negli stampi e si procede all’acidificazione e allo spurgo. Le forme vengono quindi salate a secco e lasciate stagionare per almeno 90 giorni in locali tradizionali e all’interno di barriques di rovere.

ontalcino al comando della “Top 100 Cellar Selection”, edizione 2011: il “primo della classe” è il Brunello di Montalcino 2006 di Poggio Nardone, seguito a ruota dal Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2006 di Casanova di Neri. A dirlo la classifica dei vini da collezione, prodotti dalle migliori cantine secondo “Wine Enthusiast”, una delle riviste “a stelle e strisce” di critica enologica più consultate dagli appassionati americani. «Questo riconoscimento – spiega Giacomo Neri, proprietario di Casanova di Neri – premia non solo il nostro vino e il grande lavoro svolto in vigna e in cantina in tutti questi anni, sempre proteso all’unicità e alla qualità dei vini, ma anche tutto il territorio e ci ripaga degli sforzi profusi per portare il Brunello nel mondo come simbolo della grandezza enologica italiana». Nella “Top 100 Cellar Selection”, un’iniziativa di “Wine Enthusiast” partita nel 2007, il risultato per i vini tricolori è decisamente lusinghiero. Dopo il primo posto assoluto, assegnato al Brunello di Montalcino 2006 di Poggio Nardone e il Casanova di Neri Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2006 (sesto posto), troviamo altre 19 etichette italiane in classifica. Bel risultato per i nostri vini anche nella “Top 100 Best Buys” con sette etichette: il Neprica 2009 di Tormaresca (ottavo posto), il Sant’antimo Palpito 2006 de la Colombina (cinquantacinquesimo posto), lo Stemmari 2008 di Feudo Arancio (settantaseiesimo posto), Il 500 2009 della Fattoria Zerbina (ottantottesimo posto), Il Monte Antico 2007 di Monte Antico (novantaquattresimo posto), il Borgofrote 2008 di Villa Pillo (novantanovesimo posto) e il Re Midas 2010 della Cantina di Soave (centesimo posto). Risultati importanti, dunque, che fanno ben sperare in attesa della Top 100 di Wine Enthusiast, la classifica dei migliori vini del mondo.

sformatini di pecorino ingredienti

300 g di pecorino di Pienza 2 dl di panna fresca 2 uova 2 cucchiai di farina 00 sale, pepe per la salsa al radicchio: 1 scalogno trevigiano 200 g di radicchio trevigiano precoce 2 cucchiaini di farina 00 brodo vegetale caldo q.b. olio extravergine di oliva sale, pepe inoltre: radicchio trevigiano precoce per decorare Private il pecorino della crosta e tritatelo nel mixer. Aggiungetevi la panna, le uova intere e la farina setacciata, quindi frullate il tutto fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Regolate di sale e di pepe. Imburrate ed infarinate con la massima cura 4-6 stampini di alluminio e versatevi all’interno il composto. Livellate bene e fate cuocere nel forno già caldo a 180° per circa 20-30 minuti o comunque fino a quando la loro superficie apparirà dorata ed avranno un aspetto sodo. Fateli raffreddare per 10 minuti, quindi sformateli molto delicatamente sui piatti individuali, quindi serviteli accompagnandoli con la salsa al radicchio e decorandoli con delle foglie di quest’ultimo tritate al coltello. Per la salsa al radicchio: mondate lo scalogno e tritatelo finemente. Fatelo rosolare in una padella antiaderente insieme ad un filo di olio extravergine di oliva, quindi unite il radicchio trevigiano tagliato a striscioline e fatelo stufare per 3 minuti circa, mescolando di tanto in tanto. Spolverizzate con la farina e mescolate bene, quindi unite un mestolo scarso di brodo vegetale caldo, salate, pepate e fate cuocere per circa 10 minuti. Trasferite il tutto in contenitore dai bordi alti e frullate, aggiungendo poco altro brodo vegetale caldo se fosse necessario.

Pagina a cura di Martina Cenni


ultima pagina al mattatoio per fare macello Dal romanzo di Kurt Vonnegut è tratto il nome del centro giovanile poliziano attivo, attivissimo, ricavato non a caso dagli ex-macelli pubblici: riapre i battenti Mattatoio N.5, con un calendario ricco di di eventi divisi tra teatro, cinema, Sudamerica, e multimedia. Leit motiv della musica sarà YouPlay, ossia la promozione e la valorizzazione di giovani musicisti locali: sabato aprono le danze i rockeggianti (ma non solo) Steel Wind e Desamadre. I primi sono una band del tutto particolare, formata da cinque sassofonisti consumati, capaci di un repertorio sconfinato, progressive con i King Crimson, i Genesis e Jethro Tull; rock con i Led Zeppelin, i Beatles, Santana; classico con le musiche di Bach, Haendel e Vivaldi; musical d’autore come Jesus Christ Superstar; sottofondo musicale alla recitazione dei canti danteschi di Inferno e Purgatorio; ricco di

soundtrack di film, cartoni animati e videogames per i più giovani. I Desamadre, band rock senese formatasi nel 2008 necessita d’ancor meno presentazione: volontà non contrastabile del gruppo è usare la lingua italiana sia per l’immediatezza comunicativa che per valorizzare la musica nazionale come concetto. Con il loro repertorio originale hanno suonato in moltissimi locali di Siena e provincia, vinto concorsi e festival anche fuori dalla Toscana e l’anno scorso è uscito il loro primo cd, “La realtà che mi mancava”, che contiene Cabaret, eletto miglior singolo all the rock 2011. Due gruppi diversissimi eppure presenti sullo stesso palco sabato prossimo: un evento imperdibile per ascoltare buona musica, non comune né, fortunatamente, commerciale.

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Il Gazzettino Direttore responsabile: Fabio Di Pietro Capo redattore: Martina Cenni Hanno scritto: Roberto Barzanti, Martina Cenni, Andrea De Fabrizi, Claudia Gasparri, Francesca Guglielmi, Nicola Natili, Nicola Panzieri, Jacopo Rossi, Francesco Tunda, Salvatore Valentino. Fotografie: Fabio Di Pietro Grafica di: Claudia Gasparri Pubblicità: Marilena Masia Tel. 0577 905316 masia@salviettiebarabuffieditori.com

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Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008

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ilgazzettinosenese@salviettiebarabuffieditori. com

DA ADOTTARE lalla

il mago di oz Ariete

Vuoi portare l’ago della produttività ad un livello accettabile. Non sottovaluti i problemi dei mercati, né quelli della concorrenza, ma non hai nulla da temere. Venere appoggia le storie d’amore; Marte la carica erotica. Serata di flirt: offre la Dea della notte.

Cancro

Cucciolotta con gli occhi verdi di 4 mesi circa, futura taglia media. (ha ancora i denti di latte)
Si presume sia un incrocio bracco labrador.
È molto esuberante ma con una coccola si calma subito.
Abbandonata nel bosco con suo fratello, adesso cerca una famiglia con cui vivere per sempre. Per informazioni: Laura: 347 4728515 – 0577 563324 anapana.siena.adozioni@gmail.com www.sienadozioni.it

Non farti venire strane idee: vedi ostacoli e pericoli da ogni parte. Da un lato hai ragione se pensi alle fregature, ciò non toglie che devi fidarti di chi lavora con te. La Luna agita l’armonia di casa. Plutone è un invito a vivere attraenti trip segreti.

Bilancia

Te la cavi bene in un meeting, incanti gli amici, i clienti pendono dalle tue labbra. Giove è sempre solerte in tema di investimenti, risparmi, leasing da richiedere. La Luna, provoca contrasti in famiglia, Venere offre flirt da urlo ai single. Eros al top!

Capricorno

Giove è al fianco di chi lavora in proprio: assicura successo, fatturato, denaro. Plutone aumenta il tuo prestigio, la professionalità, sei affidabile agli occhi di chi conta. La Luna scatena malumori in famiglia; Venere in amore. Beati i single!

Toro

Venere smuove ciò che hai dentro di te, in certi casi è un bene. Giove cammina a passo di gambero: forse rimette in gioco un accordo al palo, una trattativa in forse. La Luna solleva bisticci in famiglia. Plutone accende l’eros.

Leone

Non sempre una stretta di mano conduce a buoni affari, seleziona chi te li propone: La Luna amica, ti regala idee vincenti nella professione, nel privato. In amore, invece, tocchi il cielo con le dita: Venere è una delizia. Eros: sei unico!

Scorpione

Mercurio sostiene le entrate di denaro. Plutone è al tuo fianco se devi incontrare un cliente fuori sede, se cerchi lavoro, operi nel commercio. Marte, frena la scalata degli arrivisti: col capo in testa evita ogni conflitto. Flirt, per chi li cerca!

Acquario

Il lavoro e le ambizioni assorbono molte tue energie. Incontri al vertice? Alla grande: stringi la mano a un personaggio che conta. Soci e collaboratori, testardi come Marte. La Luna parla di flirt; Venere di coccole in coppia. Eros ni!

Gemelli

I programmi di oggi non seguono la linea desiderata. Marte, difende gli incontri in agenda, propone una serata frizzante con gli amici. Venere solleva bisticci in coppia, ma crea le condizioni per una fuga romantica. Eros d.o.c.

Vergine

La Luna ti offre la dritta giusta se sei a caccia di un trip segreto. Venere, pone l’accento sui rapporti logori. Giove, invece, è al fianco di chi opera con i mercati esteri. Artisti e pubblicitari volano con Nettuno. Serata magica per l’eros: Plutone è attraente.

Sagittario

Mercurio nel segno incoraggia il lavoro. Marte segue le trattative con società estere, i master, l’export, il turismo. Plutone è un punto cardine per le tue finanze. La Luna scalda la serenità familiare; Venere l’amore in coppia, fra single, innamorati.

Pesci

Giove è al fianco dei venditori, di chi cerca lavoro, segue le pubbliche relazioni. Plutone, aiuta gli incontri del giorno, promette successo con un boss. Momento indigesto in amore: Venere porta alla ribalta il malcontento. Single? È tutta un’altra storia.



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