Gazzettino di roma n 11 2015

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PERIODICO DI POLITICA ECONOMIA E INFORMAZIONE

Giugno 2015 • Anno 4 • n. 11

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Autorizzazione N° 40/2012 del 13/02/2012 • Copia gratuita

MAFIA CAPITALE, CAPITOLO II

LA VOCE DI PA S Q U I NO METRO C: PREVISTA A FINE GIUGNO L’APERTURA DA CENTOCELLE A PIAZZA LODI

BUZZI: “LA MUCCA DEVE MANGIARE PER ESSERE MUNTA” Bliz dei carabinieri del Ros nel Lazio ma anche in Abruzzo e Sicilia. In manette 44 persone tra cui consiglieri comunali e regionali.

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catta la seconda fa f se del’inchiesta “Mondo di mezzo” condotta dalla procura di Roma e dai carabinieri del Ros sul caso Mafi fa Capitale. Politici, imprenditori e rappresentanti delle istituzioni legati a doppia maglia da corruzione e gestione di fo f ndi e risorse pubbliche. Un vero e proprio giro d'aff ffari sporco che ha portato, dopo una prima tranche di arresti a dicembre scorso, ad una seconda tornata di f rmi: 44 persone (19 alle sbarre e 25 ai domiciliari) sia nella capitale fe che nelle provincie di Rieti, Frosinone, L’aquila, Catania ed Enna. Tutti indagati a vario titolo: associazione di tipo mafi f oso, corruzione, turb r ativa d’asta, fa f lse fa f tturazioni e trasfe f rimento fr f audolento di valori. Finanziamenti pubblici e controllo di appalti in mano alla criminalità attraverso il sodalizio mafi f oso con a capo Massimo Carminati. Un’attività ampia e fr f uttuosa legata al business dei fl f ussi migratori e alla gestione dei campi di accoglienza per migranti. "La mucca deve mangiare per essere munta", si legge in una delle ultime intercettazioni di salvatore Buzzi, raccolte dalle indagini dei Ros.Tra gli arrestati a seguito dei provvedimenti giudiziari emessi dal Gip Flavia Costantini anche cariche istituzionale e noti nomi del panorama politico-imprenditoriale come Mirko Coratti (ex presidente del Consiglio comunale di Roma) e Luca Gramazio (prima capogruppo Pdl al Consiglio di Roma Capitale e poi FI presso il Consiglio Regionale del Lazio). Coinvolti anche Daniele Magrini, responsabile del dipartimento Politiche Sociali, Mario Cola, dipendente del dipartimento Patrimonio del Campidogl g io e Franco Figurelli che lavorava presso la segreteria di Mirko Coratti. Ma anche Daniele Ozzimo (ex assessore alla Casa del Campidoglio) e Angelo Scozzafa f va (ex assessore comunale a Roma alle Politiche Sociali). Gli ultimi risultati dalle indagini - infa f tti - dopo lo scandalo Mafi f a Capitale a Ostia, terra di conquista e di malaff ffare, confe f rmano quanto emerso dai primi provvedimenti giudiziari. Sul caso Ostia c’è tutto da dire: la corruzione che pervade il territorio in modo trasversale, dal pubblico al privato. Così saltano fu f ori politici che dichiarano la propria impossibilità a mantenere i loro ruoli amministrativi a causa dei condizionamenti malavitosi esterni, soldi sporchi ripuliti in attività apparentemente lecite e imprenditori che non denunciano il racket. Nel mirino anche il business legato all’accoglienza dei migranti. Un sistema che vedeva al vertice la coppia Salvatore Buzzi - Massimo Carminati. Legati agli aff ffari del litorale, agli arresti anche i consiglieri comunali Giordano Tredicine, Massimo Caprari e l'ex presidente del X Municipio (Ostia), Andrea Tassone.

Bufe f ra sulla giunta Marino. Ma il sindaco capitolino dichiara: “Dimissioni? Continuiamo in questo modo. Stiamo cambiando tutto. Credo che - ha aggiunto - la politica nel passato abbia dato un cattivo esempio ma oggi sia in Campidoglio che in alcune aree come Ostia abbiamo persone perbene che vogliono ridare la qualità di vita e tutti i diritti e la dignità che la Capitale merita". Riguardo gli arresti all’interno della sua maggioranza di Governo Pd, commenta: "Non spetta a me commentare il lavoro della procura e della magistratura che deve fa f re il suo corso. Certamente se verranno individuate colpe e verranno puniti i colpevoli è estremamente positivo”. Intanto il Premier Renzi interviene: “Chi ruba in galera, paghi tutto”.

Apertura dell’atteso tratto di Metro C da Centocelle a Piazza Lodi. L’attesa è di ap­ pena venti giorni. Secondo le parole del sindaco Ignazio Marino, infatti, l’inaugura­ zione potrebbe avvenire en­ tro la fine del mese. Probabilmente proprio il 29 giugno, giorno di San Pietro e Paolo, patroni capitolini. “Nell’arco di questo biennio abbiamo consegnato le prime 15 stazioni e ora, con l’aggiunta di queste nuove sei, arriveremo a poche cen­ tinaia di metro da San Gio­ vanni”, commenta il primo cittadino, facendo riferi­ mento al fondamentale punto di snodo con la linea rossa, quella della Metro A. L’annuncio è arrivato al ter­ mine di un incontro tra il sin­ daco e Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. “Abbiamo fatto il punto su tutte le opere infrastrutturali e ab­ biamo anche ipotizzato, in­ sieme all’assessore Guido Improta, la data per l’inau­ gurazione delle altre sei sta­ zioni della Metro C”.

N. 11 • Giugno 2015

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RIAPRE PANORAMICA DOPO UN ANNO E MEZZO DI LAVORI MARINO: “ABBIAMO MESSO IN SICUREZZA LA COLLINA”

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iapre la panoramica. Dopo un anno e mezzo di lavori per la messa in sicurezza della collina, Ignazio Marino insieme a Maurizio Pucci, assessore ai lavori pubblici, e Sabrina Alfo f nsi, presidente del Municipio I, hanno inaugurato la riapertura del tratto che, dall’alluvione dello scorso gennaio 2014, era diventato impraticabile. “Invece di toglierei detriti con la paletta – come ha scritto qualche romano sul guard rail – abbiamo voluto mettere in sicurezza una parte importante della nostra città”. ha spiegato il sindaco. “Nel passato non si

era mai pensato di fa f re un lavoro come questo, ovvero consolidare la collina”. Un’operazione costata 4,6 milioni alle casse del Comune che, non solo ha ripristinato la viabilità in un punto di snodo fo f ndamentale. Ma ha anche messo in sicurezza un tratto che da anni era a rischio fr f ane. Grazie all’attuazione del progetto realizzato dal Centro di ricerca e prevenzione della Sapienza (Ceri), quindi, la via di collegamento più rapida che unisce Roma nord al Centro, da Monte Mario a piazzale Clodio, è di nuovo percorribile in entrambi i sensi di marcia.

IMMIGRATI ACCAMPATI A TIBURTINA INTERVENTO E SGOMBERO DELLA POLIZIA

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ensioni per lo sgombero di una comunità di immigrati che, da oltre una settimana, stanziava in zona stazione Tiburtina. Giovani e adulti, donne e bambini. In tutto un centinaio: etiopi ed eritrei scampati alla guerra, arrivati in Sicilia sui barconi della speranza e fu f ggiti dall’isola attraversando l’Italia. Un viaggio per salvarsi la vita, prima per mare, ora per terra. Tra le tappe del percorso

c’era anche Roma, con in cuore una meta: il nord Europa per ricominciare. Così si sono accampati per giorni – in condizioni igieniche pessime – tra largo Mazzoni e via Cupa, vicini alla stazione degli autobus con l’intento di spingersi, appena possibile, più a Nord. Fino a ieri quando l’intervento della polizia li ha sgomberati. Le prime dichiarazioni delle istituzioni arrivano dopo l’intervento delle

fforze dell’ordine. A parlare è l’assessore alle politiche sociali, Francesca Danese, che dice: “Stiamo arginando, per quanto possibile, i disagi alla popolazione attraverso i servizi della sala operativa sociale del Comune, insieme al II Municipio, alla rete del volontariato e ai tanti cittadini del quartiere, che ringrazio per la testimonianza di grande umanità, che si sono mobilitati”.


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giugno L’ ELZEVI RO

UNIVERSITÀ CUSANO: IL SISTEMA DI STUDI DEL TERZO MILLENNIO

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DA VENERDÌ VOLI DIMEZZATI

A un mese dall’incendio all’aeroporto di Fiumicino, e la successiva chiusura del Molo D per rilevamen­ to di polveri sottili nell’aria oltre la soglia di sicurezza, l’Enac dichiara di voler ri­ durre l’operatività dello scalo capitolino dall’80% (livello garantito dopo l’in­ cidente) al 60%. Una de­ cisione che comporta lo stop di 14 gate su 47 e la chiusura dell’area parten­ ze T3 interessata dalle fiamme, “per garantire la sicurezza, considerata l’impossibilità di utilizzare tutte le infrastrutture”. Il rallentamento delle at­ tività aeroportuali, posti­ cipato di 48 ore dal pre­ fetto di Roma, Franco Ga­ brielli, per evitare ulteriori disagi ai viaggiatori e re­ lativi problemi di ordine pubblico, partirà dalla mezzanotte di venerdì.

di Antonietta Di Vizia

’Italia con il 22%, ha il numero di giovani che non studiano e non lavorano più alto d’Europa, nessuno nei paesi dell’Unione ha una percentuale più alta. In Sicilia questa percentuale sale addirittura al 33%. Questo dato da solo non racconta le tante contraddizioni del nostro sistema di studi, e soprattutto non spiega anche il continuo aumento di iscritti ad atenei telematici che fanno formazione a distanza. Per conoscere meglio questo fenomeno abbiamo chiesto al Prof. Giovanni Puoti, già Rettore ed ora nuovo Presidente del consiglio di amministrazione dell’Università Cusano, uno degli atenei più accreditati in questo settore. Cresce il numero dei Neet, ma cresce anche il numero degli iscritti alle università telematiche come la Cusano, a che cosa si deve questo fenomeno? L’incremento del numero dei Neet dipende dall’aumento dei coefficienti di disoccupazione giovanile : chi non riesce a lavorare non fa certo fronte a questa difficoltà studiando, e anzi col tempo trova sempre maggiori difficoltà a riprendere comunque gli studi. Viceversa l’incremento del numero degli iscritti alle università telematiche (e, in particolare, alla nostra) è conseguenza del sempre maggiore apprezzamento sia per un metodo didattico moderno sia per un sistema di studio che elimina una serie di ostacoli, grandi e piccoli. Qual è la peculiarità dell’ università Cusano? La nostra particolarità è nel sistema didattico completamente avulso dalla presenza fisica dello studente in aula, nell’ uso prevalente del sistema informatico e nella possibilità di ascoltare le lezioni in qualunque momento e più volte. Inoltre,essendo previsti dei test di autovalutazione per verificare se i contenuti dell’insegnamento sono stati recepiti, viene data allo studente una maggiore consapevolezza del proprio grado di preparazione. La particolarità è anche in altri aspetti per così dire “extradidattici”: si riducono gli sprechi, come il traffico, il tempo per arrivare a lezione,gli intervalli tra una lezione ed un’altra e soprattutto non si butta denaro per vitto e alloggio fuori sede. Non c’è il rischio che la gente pensi che l’uni-

RALLENTAMENTI ALLO SCALO FIUMICINO

versità on line, sia meno qualificata rispetto a quella tradizionale? Le università informatiche sono nate tutte tra il 2004 e il 2005, quindi operano da poco più di 10 anni: alcune sono pubbliche, altre private, ma il corpo docenti e’ unico, sia per le università statali che per quelle non statali, come le telematiche. Chi insegna da noi o si è trasferito

da università tradizionali, in cui già insegnava, oppure ha vinto un concorso pubblico per ricercatore o per professore universitario e ha chiesto di essere inserito nella nostra struttura : come si può pensare che lo stesso professore lavori in maniera diversa da un ateneo all’altro? La preparazione di chi studia con noi viene valutata dai docenti con esami orali oppure con esami scritti e test a risposta multipla, proprio come nelle altre università tradizionali. Nella classifica italiana degli atenei la Cusano come si colloca? Le classifiche non sono molto rappresentative, da alcuni anni esiste la c.d. VQR ( Valutazione Qualità della Ricerca) e tutti i docenti devono inserire sul sito del Cineca, i curricula, le pubblicazioni, le partecipazioni ai convegni, le attività di ricerca, che vengono valutati con attribuzione di un punteggio. Con questo nuovo sistema di valutazione, la Cusano ha raggiunto un buon livello, anche in rapporto al fatto che i docenti sono in numero limitato rispetto ad una qualsiasi università statale (circa un centinaio) e quindi il punteggio complessivo non può essere molto elevato. Come nuovo Presidente del consiglio di amministrazione della Cusano in che modo cercherà di cambiare il percorso di questo ateneo? Oltre a incrementare qualitativamente e quantitativamente il corpo docente e le attività di ricerca, vorrei potenziare l’internazionalizzazione, in parte già in atto con accordi in Turchia, Inghilterra e negli Stati Uniti. Il mercato turco ad esempio trovo sia particolarmente interessante, dato che molti ragazzi turchi parlano italiano e possono seguire corsi in italiano: con l’introduzione di programmi omogenei per alcune facoltà come psicologia, economia ed ingegneria lo studente potrà fare esami nella facoltà turca e italiana contemporaneamente e prendere una doppia laurea, di cui una (quella italiana) riconosciuta in ambito Europeo .Una grande spinta per una dimensione culturale sempre più aperta, per l’ingresso in un ambito universitario internazionale ed orientato alla competizione e alla meritocrazia, è questo il mio obiettivo!



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