

Anno XIII n. 151
MAGGIO 2025
Copia omaggio

Anno XIII n. 151
MAGGIO 2025
Copia omaggio
Otto lecci secolari da abbattere e una città divisa tra indignazione e spiegazioni ufficiali. È quanto accaduto in via di Ponte Gregoriano, dove il rumore delle motoseghe ha interrotto la quiete di una mattina tiburtina, dando il via a un acceso dibattito pubblico. Gli alberi, che da decenni ombreggiavano una delle aree più verdi della città, sono stati rimossi su disposizione del Comune di Tivoli, suscitando la protesta di cittadini e ambientalisti. Alcuni hanno documentato l’abbattimento in diretta sui social, tra grida e commozione. “Non si può restare in silenzio davanti a uno scempio simile – ha detto con le lacrime agli occhi Luisa Mariotti, una delle promotrici della protesta –Questi alberi avrebbero dovuto essere curati, non eliminati. E poi, non si interviene in questo modo durante il periodo della nidificazione. Mi appello ai cittadini affinché si uniscano a questa battaglia in difesa del verde pubblico. Chiediamo sia controllata la presenza di nidi e la stabilità delle piante.” Dal canto suo, l’amministrazione comunale ha fornito chiarimenti alla redazione di Tivoli Guidonia City, mostrando la documentazione tecnica a supporto della decisione. “Dopo varie segnalazioni di caduta rami – ha spiegato l’Ing. Matteo Neri, Dirigente del settore ambiente del Comune – abbiamo incaricato un agronomo di effettuare una perizia. La relazione del 2019 ha evidenziato gravi problemi strutturali: cavità, fori provocati da insetti xilofagi come i cerambicidi, e danni da potature pregresse. Gli otto esemplari sono stati classificati come da abbattere e sostituire. Inoltre, una relazione della polizia locale del 2024 ha confermato la pericolosità di questi alberi.” Neri ha aggiunto di aver richiesto, pur non essendo obbligatorio, anche un parere per la sostituzione al Ministero della Cultura, vista la vicinanza con parchi e giardini storici ed ha smentito anche la presenza di aree di nidificazione da proteggere riconosciute ufficialmente sul territorio comunale. L’abbattimento affidato a una ditta tramite bando pubblico, rientra in un piano più ampio da 75mila euro che prevede 250 interventi sul patrimonio arboreo cittadino.
Sulla vicenda è intervenuto anche l’Assessore all’Ambiente, Gianfranco Osimani: “Ogni settimana ci confrontiamo con i tecnici per affrontare le criticità ambientali. In questo caso, le indicazioni erano chiare: si trattava di una questione di sicurezza. Gli alberi verranno sostituiti con nuovi esemplari e precisamente con degli Cercis siliquastrum, più conosciuto come albero di Giuda. Abbiamo a cuore il verde pubblico e intendiamo tutelarlo con interventi responsabili. Per questo diamo anche una tempistica, queste piante verranno messe a dimora tra ottobre 2025 e Marzo 2026, un periodo propizio per questi esemplari.”
Sul tema è intervenuta anche Giorgia Montesano, Property Manager Fai di Villa Gregoriana, area verde storica e vincolata, che da tempo affronta la questione dei lecci malati. “Nel nostro parco sono presenti 426 lecci, tutti censiti e monitorati dal 2011. Di questi, 145 risultano attaccati da insetti xilofagi che scavano gallerie all’interno del legno, compromettendone stabilità e salute. Dopo anni di monitoraggio, 27 esemplari sono stati classificati come da abbattere” ha spiegato Montesano. Il processo, ha sottolineato, è gestito con estrema cautela e lentezza: “Essendo il nostro obiettivo la salvaguardia del giardino-monumento, ogni anno interveniamo con potature in climbing, tra fine novembre e inizio febbraio, per prolungare il più possibile la vita degli alberi. Tuttavia, se la situazione peggiora in modo irreversibile, ci consultiamo con l’agronomo e procediamo all’abbattimento solo in casi di reale pericolo, in particolare se l’albero si trova lungo i percorsi o vicino alle aree di sosta.” Montesano ha infine chiarito che ogni operazione è parte di un progetto già depositato e condiviso con la Soprintendenza, trattandosi di un’area sottoposta a vincolo paesaggistico. Il caso di Tivoli solleva una questione che tocca da vicino molte città italiane. Interventi di questo tipo vengono vissuti con crescente insofferenza da parte dei cittadini, che chiedono trasparenza, coinvolgimento e maggiore attenzione verso il verde urbano. (Maddalena Carlino)
Attraverso il suo libro il ventitreenne tiburtino parla del percorso della malattia
di Luisa Tollo
Andrea è un ventritreenne tiburtino che ha deciso di trasformare la malattia in un’esperienza di vita: scrivendo un libro, con poche pagine ma piene di emozioni e storia, è riuscito a trasformare i suoi pensieri in un dono da fare a chiunque decida di leggerlo. Attraverso questa intervista si è raccontato oltre quello che ha scritto dell’ultimo anno della sua vita.
Puoi introdurci la tua storia personale e la trama del libro che hai scritto?
“Sono nato nel 2002 e da quando sono piccolo i dottori mi hanno scoperto diverse malattie. La più importante, che mi ha portato diversi problemi, è la sindrome di Klinefelter, una sindrome genetica non trasmissibile che porta un cambiamento cromosomico; infatti, io ho due cromosomi X e uno Y. Questa sindrome, come tutte le sindromi genetiche, porta a dei problemi al nostro corpo, come la formazione di tumori. Io ho avuto il Teratoma, che è una palla, un mostro, con occhi, denti e capelli: è come una persona che si forma dentro un’altra persona. Nel libro scrivo soprattutto di quando ho scoperto il tumore, il 25 ottobre 2023, e di come è andata la parte clinica ed emotiva nell’affrontare e nello sconfiggere il tumore. Il libro ha un finale aperto perché il periodo di guarigione ancora lo sto affrontando, in quanto ho una malattia alle gambe e alle braccia, la Neuropatia Assonale Sensitiva, indotta dalla chemio che si è depositata dentro i neuroni e ha mandato un cortocircuito generale al corpo. Dovrò convivere con la malattia almeno per sette anni ma i medici non sanno se passerà o no, in quanto non esiste una cura per la guarigione o che assicuri che il corpo smaltisca la quantità giusta di chemio per vivere tranquillamente. Posso camminare ma non posso fare l’attività fisica che facevo prima; posso guidare, ma solo la macchina automatica, perché tante volte il piede sinistro non risponde ai comandi. Per la Neuropatia assumo una cura palliativa per il dolore perché la malattia provoca scosse elettriche, crampi, formicolii, dolore cronico pesante. Non c’è una cura aiuti a sistemare la malattia ma ce n’è solo una per i dolori, che è l’utilizzo dell’oppio in pasticca per rilassare il cervello e non far sentire il dolore. Dicono che camminare fa bene, infatti dovrei percorrere cinque o sei km al giorno per smaltire bene la chemio tramite il sudore ma non è sempre facile riuscirci.”
Come mai hai pensato di scrivere un libro?
fare qualcosa per svagare la mente o per passare il tempo avrebbe potuto giovarne. L’ispirazione per tutto mi è venuta perché mandavo i messaggi a mia madre sul riepilogo della giornata, su cosa facevo, quello che mangiavo, come mi sentivo, come stavo fisicamente e mentalmente. Mandavo i messaggi solo a lei ma un giorno mandai tutto ad un mio zio che aveva scritto un libro e mi disse che se mi fossi messo a scrivere per bene tutto quello che pensavo sarebbe potuta uscire una bella cosa. Da quel giorno mi sono messo tutti i giorni a scrivere al computer, fino a settembre 2024: avevo affrontato tutto il percorso della malattia, ho dato una sistemata generale, ho tolto le ripetizioni, ho aggiunto qualcosa che poteva dare un impatto emotivo importante e ho dato tutto alla professoressa Lina Giacobbe, che partecipa sempre con me alle presentazioni. Lei ha finito di sistemare lo scritto e ho mandato tutto alla LUIG, che è l’associazione che si è occupata della stampa del libro attraverso la casa editrice Libreria Editrice Tiburtina.”
La vendita del libro è legata ad una donazione: come è nata l’idea?
nel fare la presentazione. (…) La sensazione che ho provato nel fare la presentazione è indescrivibile: di solito quel luogo può accogliere centocinquanta persone, invece ne ho viste quasi cinquecento tra amici, parenti e sconosciuti ed è stata una soddisfazione abbastanza importante. Non essendo uno scrittore famoso o qualcuno di sconosciuto vedere tutte quelle persone mi ha fatto capire che comunque c’era parecchia gente che mi seguiva e che mi dava forza dall’esterno anche non facendo niente. Un’altra presentazione che mi ha emozionato tanto è stata quella del 22 marzo 2025 a L’Aquila, a Civitella Roveto. Sono stato invitato dalla ONLUS di volontariato “Il sorriso di Cristian” ed è stata la prima volta fuori regione. Vedere solo persone adulte che mi facevano molte domande e che si complimentavano con me sull’esposizione è stata un’emozione abbastanza forte.” Ricopri la figura di Incaricato del Sindaco di Tivoli per la sensibilizzazione alle persone in età scolastica sulle tematiche della salute e della prevenzione. Come è stato eletto? Quali sono i suoi compiti? Come si sente a ricoprire questo ruolo?
“Questo ruolo mi è stato proposto dopo la prima presentazione del libro, a Tivoli, dal Sindaco in persona. Grazie a questa carica posso andare nelle scuole e negli ospedali per far conoscere la mia storia e per sensibilizzare il più possibile sul tema della prevenzione e della salute. Grazie alla collaborazione tra i Comuni sono potuto andare all’Istituto
“L’idea è partita i primi giorni in ospedale. I primi cinque o sei giorni li ho passati a letto piangendo e pensando fosse difficile andare avanti. Poi vedendo gli altri compagni di stanza mi rendevo conto del fatto che c’era chi disegnava, chi lavorava al computer, chi passava il tempo a vedere le ricette di cucina. La persona che mi ha dato l’ispirazione a scrivere le mie emozioni su carta è stato il mio compagno di stanza, che è venuto a mancare a febbraio. Lui faceva i disegni per il figlio di cinque anni e li dava alla moglie per portarli a casa e quelli che gli faceva arrivare il bambino li attaccava in stanza. Lui mi ha detto “questa è come una galera: siamo chiusi qui per sette mesi e tu come vuoi passarli? A piangere?”. Il primo giorno gli ho risposto male, poi ho pensato che potesse avere ragione e che se avessi iniziato a
“Parte della vendita del libro è legata al progetto “Bioget”, che è un progetto organizzato dagli oncologi che mi hanno operato insieme ai chirurgi che stanno studiando il mio tipo di tumore. L’obiettivo è fare ricerca sul tipo di tumore e sugli impianti chirurgici che possono essere utilizzati su di esso. Dopo essermi operato ho chiesto di poter vedere il tumore ma mi era stato detto che l’avevano preso dei chirurghi francesi che hanno preso parte all’operazione per la ricerca. Da lì mi è scattato l’interruttore: ho chiesto se stessero facendo la ricerca e mi è stato detto che avevano aperto un progetto sul mio tipo di tumore. Ho chiesto se potessi fare un tagliandino da mettere sul libro e mi hanno detto di sì.”
Sulle tue pagine social si vede che sta facendo conoscere la sua storia attraverso varie presentazioni del libro. Quali esperienze le hanno provocato più emozione?
“Indubbiamente la prima presentazione che ho fatto per l’uscita del libro, il 1° dicembre 2024, alle Scuderie Estensi a Tivoli. Trovare la disponibilità da parte dell’amministrazione comunale a patrocinarmi il luogo dell’evento mi ha reso fiero perché sapevo che c’era qualcuno a spalleggiarmi
Alessandro Volta di Guidonia per prendere parte alla Giornata della Cura, l’8 aprile. Il ruolo è impegnativo e alcune volte mi sento di dover essere troppo responsabile ma mi dà tante soddisfazioni a livello personale.”
Dove si può acquistare il libro?
“Si può trovare sulla piattaforma Amazon e in alcuni locali di Tivoli e di Villa Adriana, in particolare alla libreria “La Porta Gialla”, il ristorante “Da Sandrina”, la farmacia “Sciarra” e il parrucchiere “Blend 21”.”
Nella tarda serata di Pasqua, probabilmente, dei vandali si sono accaniti contro 8 cestini, del tipo con quattro contenitori ciascuno, presenti nella pineta e nella pinetina di via Roma, a Guidonia. Un gesto vile e inqualificabile in danno all'intera collettività che, da sempre, utilizza queste aree per momenti di svago e socializzazione, frequentato assiduamente da bambini e persone di ogni età. La Società TEKNEKO è prontamente intervenuta per rimuovere i cestini danneggiati, mettendo in sicurezza le aree e prevenendo potenziali pericoli per i frequentatori del polmone verde.
Saranno riparati e riposizionati, in brevissimo tempo, al fine di ripristinare la piena funzionalità degli spazi.
"Siamo profondamente indignati e condanniamo con la massima fermezza questo ennesimo, inaccettabile, episodio di vandalismo in danno a beni pubblici - dichiara il Sindaco Mauro Lombardo -. Gesti come questo sono un deprecabile sfregio al senso civico e al rispetto per gli spazi comuni a disposizione della collettività”.
Mi chiamo Alessio, sono un ospite della SRP
“Colle Cesarano”
Ho una passione per la musica, “per me la musica è tutto”, amo in particolare il genere Hard Rock e Heavy Metal, per me l’Hard Rock che mi dà la carica.
L’amore per questo genere è nata nella mia infanzia, mi è stato trasmesso dai miei genitori, zii e cugini.
I miei gruppi preferiti erano Pink Floyd, Deep Purple, Black Sabbath, Led Zeppelin, Creedence Clearwater Revival, Metallica, Iron Maiden, tutto il rock fine anni ’60 – anni ’70 e il vecchio metal anni ’80. In totale ho una collezione di 260 vinili.
Di solito acquisto i vinili da “Maya” a Tivoli perché è molto fornito. La proprietaria è molto gentile con me, quando vado a comprare un vinile mi fa sempre un piccolo sconto, questo mi fa sentire gratificato e accolto.
La musica per me ha un valore terapeutico, quando sono arrabbiato, triste o malinconico ascolto un disco o un CD e mi tranquillizzo.
Quando parlo con qualcuno che si sente giù di umore gli consiglio di ascoltare la musica che preferisce per poter sperimentare delle emozioni positive, come succede a me.
La musica è arte, passione, poesia!
L’associazione che porta spensieratezza e svago ovunque e nelle case di riposo di
Luisa Tollo
Nel comune di Tivoli esistono molte associazioni di volontariato e una di queste si occupa di creare delle scenette comiche in dialetto tiburtino per donare momenti di risate e spensieratezza in piazza, nelle case di riposo e ovunque siano invitati. Per raccontare la storia de L’allegra compagnia utilizzeremo le parole di Leanella Caponera, ideatrice e direttrice dell’associazione.
Come è nata l’idea di creare questa associazione?
“L’idea è nata circa dieci anni fa perché collaboravo come animatrice nei centri anziani e creavo delle scenette per coinvolgere gli anziani e farli recitare. Vedevo che loro si divertivano molto e ho pensato che avrei potuto fare qualcosa per far divertire gli anziani che non potevano venire da me. Così andai alla Casa di Cura “Medicus” per parlare con il primario e lui fu subito entusiasta della mia idea di creare delle scenette da recitare lì. Mi mise in contatto con la signora che si occupava delle terapie occupazionali e organizzammo il primo spettacolo, che andò in scena il 1° febbraio 2016. Al momento siamo circa venti persone nel gruppo: siamo bambini, giovani, uomini, donne, nonni e nonne e la fascia d’età varia tra i dodici e gli ottantaquattro anni.”
Quali tipi di spettacoli portate sul palco? Dove vi esibite solitamente?
“Portiamo sul palco delle scenette in dialetto tiburtino contaminato, poiché ci sono tante parole nel dialetto che sono in disuso, intermezzate da una poesia, una canzone o un balletto. Per lo più ci esibiamo nelle RSA, nei centri anziani di zona e nelle feste organizzate dai vari comitati di quartiere. Nella zona di Tivoli mi viene in mente che abbiamo partecipato alla Festa degli Infioratori di Via Mag-
giore, ad una festa organizzata al Parco Andersen a Villa Adriana, alla Sagra della Pittula al Parco Malala a Villa Adriana. A Guidonia ci siamo esibiti in occasione dell’inaugurazione dell’Associazione “Il mondo dei numeri primi” portando in scena uno spettacolo intitolato “La principessa e i sette strani”. In questi momenti ci divertiamo molto ma l’emozione più grande la proviamo quando andiamo nelle Case di riposo perché spesso, mentre smontiamo la scena, vengono verso di noi i pazienti con le stampelle, con la sedia a rotelle o con il deambulatore e ci chiedono quando torniamo. Questo è il compenso più grande di tutti perché ci rende veramente felici.”
Qual è lo spettacolo che più le ha provocato emozione?
“Una volta ci siamo esibiti a Colle Cesarano e lì l’emozione è stata grande perché come pubblico non avevamo pazienti anziani ma erano quasi tutti ragazzi giovani, c’erano anche ragazzi di vent’anni. È stato difficile perché non siamo abituati ad un pubblico così giovane in quel contesto ma è stato bello perché ci sono state delle battute con le quali hanno interagito con noi. Siamo stati felici ma
ci ha anche rattristato vedere persone così giovani in quel luogo.”
Ci sono programmi in evento?
“Il 4 maggio abbiamo fatto una piccola partecipazione alla Festa degli Infioratori di Via Maggiore in occasione della processione della Madonna di Quintiliolo. La seconda settimana di giugno saremo presenti ai festeggiamenti della Madonna della Fiducia, nella parrocchia in cui facciamo le prove grazie alla disponibilità di Don Samuele.”
C’è un messaggio che vorrebbe lasciare ai lettori?
“Vorrei mandare un messaggio alle mamme per far venire i bambini a recitare con noi. Coinvolgere i giovani è molto difficile ma quando vengono tornano a casa con qualcosa in più e si innamorano, soprattutto nelle case di riposo. Non è facile mantenere il loro interesse ma mi piacerebbe partecipassero, anche perché non ci sono costi per farlo in quanto è volontariato.”
Da un’idea che è nata sui social con l’intento
di Luisa Tollo
La Cctivoli nasce il 18 luglio 2022 e a raccontarci la sua storia, la sua missione e i suoi eventi è Domenico Tomas, membro dello staff.
Che cos’è la Comunità Culturale? Quando e come nasce l’idea?
“Comunità Culturale è un gruppo virtuale, perché l’idea nasce dai social, con l’intento di rimanere connessi e comunicare in maniera più agevole tutto quello che succede nel territorio dal punto di vista culturale. Abbiamo creato un gruppo (…) e poi, visto che c’erano un paio di ragazzi appassionati di cinema, abbiamo creato il cineforum, che è diventata una delle attività che organizziamo di più. Ci è piaciuto il fatto di stare insieme, di vederci settimanalmente e di incontrarci in maniera diversa rispetto al solito locale, per cui abbiamo pensato di creare altre attività. Ci siamo resi conto che quando ci si incontra intorno ad un’attività che abbia un interesse comune lo stare insieme cambia senso e significato e diventa più piacevole e più costruttivo. Tutto questo nasce tre anni fa seduti ad un bar, nelle nostre teste c’era l’esigenza di creare un punto di riferimento, un’alternativa, per cui abbiamo pensato di creare un gruppo e di vedere cosa succedesse, senza aspettative.”
Siete rimasti un gruppo di amici o siete diventati un’associazione?
“Siamo rimasti un gruppo di amici ma ci appoggiamo all’associazione ESSA, che si occupa di arti visive, e alla Casa delle Culture e dell’Arte, che è il luogo in cui svolgiamo la maggior parte delle nostre attività.”
Dove svolgete i vostri eventi? Come trovate le idee?
“I nostri eventi sono itineranti: oltre alla Casa delle Culture ci appoggiamo allo spazio culturale The White Lab e alcuni eventi li abbiamo svolti all’aperto. Le idee vengono dallo staff oppure dalle persone che prendono parte alle nostre attività e
che propongono qualcosa. Ogni idea che arriva dall’esterno è ben accetta ed è proprio questo il senso della Comunità Culturale: accogliere quello che il territorio offre. Alla radice dell’idea c’è stato anche questo perché può succedere che in un paese come Tivoli, che è a metà tra città e paese, una persona passi il sabato sera con una persona che non sa che suona il violino o che fa l’attore, e ci si ritrova a parlare sempre delle solite cose, non sapendo che quella persona può essere una risorsa. Incontrarsi nella Comunità Culturale permette di far emergere le potenzialità di ognuno e metterle a disposizione del territorio. Se qualcuno volesse proporci un’idea potrebbe scriverci sulla pagina Instagram o sul nostro gruppo su Whatsapp, di cui si trova il link su Instagram, oppure potrebbe prendere parte ad un’attività per capire come lavoriamo e proporre qualcosa dal vivo.”
Quali tipi di eventi avete svolto fino ad ora?
“Il cineforum è stato il primo evento che abbiamo svolto e che svogliamo tutt’ora. Da un anno a questo parte il mercoledì ci sono degli incontri dedicati alla storia e alla geopolitica e abbiamo ospitato anche degli autori. Questo tipo di incontri sono quelli che ti arricchiscono e che ti fanno conoscere qualcosa in più. Nell’ultimo periodo ha preso piede “Ascolti condivisi”, che è un ascolto di un album o di alcuni brani insieme senza fare altro. Nell’evento c’è un’introduzione a livello tecnico e personale di quello che si ascolterà e poi si inizia. Esiste anche “Letture condivise”, che segue lo stesso principio: ci si mette d’accordo su un libro da leggere e poi se ne discute, leggendo anche qualche passo. Abbiamo organizzato anche degli “Open mic”, in cui si mette a disposizione un microfono per esprimere esclusivamente a parole attraverso la lettura di una poesia o un pezzo di stand-up comedy, per esempio. Per questo tipo di evento ci facciamo ospitare da alcuni locali a cui fa piacere averci. Un altro evento che svolgiamo ciclicamente è il “Mercatino dello scambio”, la cui etica alla base è il riutilizzo degli oggetti e la connessione tra le persone.” Avete degli eventi in programma?
“Abbiamo avuto per l’8 maggio un appuntamento di “Ascolti condivisi” e abbiamo in programma un incontro sul tema dell’antifascismo e la consueta festa estiva di fine anno, aperta a tutti come tutti gli eventi. Come per ogni evento per rimanere aggiornati si possono utilizzare le nostre pagine social.”
di Luisa Tollo
Il 30 maggio si apre la 97° edizione della Sagra delle Cerase di Palombara Sabina. I giorni di festa saranno dal 30 maggio al 2 giugno e dal 6 all’8 giugno, giorno in cui ci sarà la sfilata dei carri allegorici che ogni anno incantano i turisti.
La Sagra rappresenta il simbolo di appartenenza al paese per i palombaresi e racconta la storia e le tradizioni dell’intera comunità. Durante i due fine settimana ci saranno eventi culturali, convegni e dibattiti al Castello Savelli, luogo simbolo di Palombara, spettacoli di danza e di musica, sfilate di moda, complessi bandistici e majorettes. Per la prima volta quest’anno è stata data una forte attenzione all’intrattenimento per i bambini: sono previsti spettacoli di magia e di bolle di sapone, trampolieri luminosi, clown, marionette, ci sarà una ludoteca itinerante e saranno presenti delle mascotte a tema che passeggeranno per il Borgo e che interagiranno con i bambini in una caccia al tesoro particolare. Come da tradizione ci sarà il Torneo dei Rioni, il quale vedrà i singoli rioni sfidarsi in gare di ballo e giochi interattivi e addobberanno le strade.
Durante la Sagra ci sarà un’intera giornata dedicata allo sport e una dedicata all’ecologia e alla salvaguardia della natura e al Cammino di Francesco, che farà tappa nell’Abbazia di San Giovanni in Argentella.
Domenica 8 giugno sfileranno i sei carri allegorici, i quali si sfideranno a suon di musica per le strade di Palombara Sabina fino ad arrivare alla Piazza Principale per la premiazione, evento della Sagra che si tramanda da anni. La preparazione dei carri avviene con tecniche particolari e regole precise e stringenti. I carri possono essere addobbati solo con fiori e cerase e la cura utilizzata è minuziosa e
impegna l’intera collettività.
La Sagra delle Cerase è una delle Sagre più antiche d’Europa. Nasce a fine anni Venti del Novecento sulle orme del Carnevalo’ Palombarese e, successivamente, del Corso dei Fiori, che per anni si è sovrapposto con la Sagra. Le Sagre in quegli anni nascevano e si sviluppavano per rispondere all’esigenza di dare una connotazione agricola alle feste e per far conoscere e valorizzare i prodotti agricoli locali. Per Palombara Sabina la Cerasa rappresenta un’eccellenza e ha una storia antichissima: viene nominata nel 1285 circa da Papa Onorio IV, che scelse Palombara come luogo di cura e che si innamorò del sapore delle cerase locali, tant’è che da allora le primizie di questo frutto vengono donate ogni anno al Pontefice.
Un settore che risulta sempre più dinamico e in crescita, con un mercato in espansione
In un’Italia sempre più digitale, la posta privata continua a rappresentare un settore dinamico e in crescita. A dispetto della smaterializzazione della comunicazione, la richiesta di servizi postali rapidi, personalizzati e alternativi a quelli pubblici alimenta una nuova frontiera dell’imprenditorialità.
I Vantaggi per chi avvia un’Attività
1. Un mercato in espansione
Con la liberalizzazione del settore postale, nuovi operatori hanno potuto inserirsi offrendo soluzioni più agili e vantaggiose. La crescente domanda da parte di imprese e privati ha stimolato la nascita di centri postali privati, spesso in franchising, capaci di competere per efficienza e costo.
2. Investimento contenuto
A differenza di altri settori, aprire una posta privata non richiede capitali ingenti. Grazie ai modelli “chiavi in mano” offerti da numerosi franchising, sicuramente il migliore è bancopostafacile.it per innumerevoli altri servi da offrire hai propri clienti specificato nel punto 5. l’accesso è possibile anche a chi dispone di un budget limitato, pur con margini di guadagno interessanti.
3. Servizi integrati per ampliare il business
Non solo posta: i centri privati offrono spesso una gamma di servizi aggiuntivi, come fotocopie, fax, ricariche telefoniche, domiciliazione aziendale, servizi fiscali e vendita di articoli da ufficio. Un modello polifunzionale che attrae una clientela variegata e fidelizzata.
4. Autonomia e flessibilità gestionale
Chi decide di avviare questo tipo di attività gode di indipendenza nella gestione operativa e nella definizione dell’offerta commerciale. Un’opportunità apprezzata soprattutto da chi cerca una carriera autonoma e dinamica.
5. Perché scegliere bancopostafacile.it
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- PUOI AGGIUNGERE ANCHE ALTRI SERVIZI
- PAGAMENTO DILAZIONATO (OVE PREVISTO)
Gli Impegni da Affrontare
1. Autorizzazioni e normative stringenti
Per operare legalmente, è obbligatorio ottenere l’autoriz-
zazione generale dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, rispettare le norme AGCOM e assicurare la tutela della privacy e la tracciabilità delle spedizioni. Un iter che richiede attenzione e precisione.
2. Standard di qualità da garantire
Affidabilità, puntualità e sicurezza sono requisiti imprescindibili. La gestione richiede dunque software dedicati, personale formato e una struttura organizzativa efficiente.
3. Costi fissi da pianificare con cura
L'affitto del locale, l’acquisto di attrezzature, i canoni dei gestionali, il personale e la logistica incidono sul bilancio mensile. Una corretta pianificazione finanziaria è essenziale per garantire la sostenibilità dell’attività.
4. Concorrenza in crescita
Il mercato è competitivo, con realtà ben strutturate e marchi già noti al pubblico. Emergere significa puntare su qualità del servizio, marketing territoriale e capacità di fidelizzare il cliente.
Conclusione
La posta privata si rivela una sfida imprenditoriale concreta, adatta a chi cerca un’attività autonoma e con margini di sviluppo. Le difficoltà non mancano, ma con un piano strategico solido e una forte attenzione al cliente, è possibile trasformare un piccolo centro in un punto di riferimento per il territorio.
Articolo a cura del dott. Fabrizio Arcangeli, Sales Manager Eurodiagnostica S.r.l. finanzaagevolata2025@gmail.com
La JP Vocal Studio Academy continua a brillare nel panorama musicale con l'uscita del nuovo singolo "Deja Vù" di Sharon Caressa. Questa giovane artista, allieva della celebre Vocal Coach Johanna Pezone, segue il successo di "Mille Voci", un brano che ha già conquistato il cuore degli ascoltatori. Sharon, nata il 5 giugno 2001 a Roma, è una ragazza semplice che ha trovato nei suoi genitori un supporto costante per ogni sua passione. Dopo una carriera promettente nella ginnastica artistica, che l'ha portata a competere a livello nazionale, ha dovuto abbandonare questo sogno a causa di un infortunio al ginocchio. Tuttavia, la sua vera passione non si è mai affievolita: il canto. Inizialmente considerato un semplice passatempo, il canto è diventato per Sharon un modo per esprimere le sue emozioni. Dalla doccia alla macchina, ogni momento era buono per cantare. Ma è stata la decisione di contattare la JP Vocal Studio Academy che ha segnato un punto di svolta nella sua carriera. Qui, sotto la guida esperta di Johanna Pezone, ha potuto non solo affinare la sua tecnica vocale, ma anche scoprire il potere della scrittura musicale. Il suo primo brano, "Deja Vù", è nato in un periodo di vulnerabilità, dopo la conclusione di una relazione durata due anni. La canzone affronta temi di dipendenza affettiva e la lotta per liberarsi da un amore tossico, un messaggio che risuona con molti giovani oggi. Sharon ha saputo trasformare il suo dolore in arte, creando una melodia che parla di cambiamento e auto-protezione.
La JP Vocal Studio Academy, oltre a offrire corsi di canto e musica, si distingue anche per la produzione di brani inediti, dando voce ai talenti emergenti come Sharon. Le sedi dell'accademia sono situate a Tivoli e Roma, pronte ad accogliere nuovi aspiranti artisti.
Per chi desidera esplorare il mondo della musica e del canto, la JP Vocal Studio Academy è il punto di partenza ideale. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare il numero 3757445664. Non perdetevi "Deja Vù" di Sharon Caressa, un brano che racconta una storia di crescita e rinascita, disponibile su tutte le piattaforme musicali.
A Villanova di Guidonia è andata in scena la seconda edizione del contest musicale
Grande successo il 30 aprile sera per la seconda edizione di “New Voice Talent ’70-’80-’90 All’Ora”, evento organizzato dall’Alberone Eventi che fa parte del calendario dei festeggiamenti in onore a san Giuseppe Artigiano a cui è dedicata anche questa piazza, è patrocinato dal Comune di Guidonia Montecelio in collaborazione con la Parrocchia San Giuseppe Artigiano.
Alla presenza di un folto pubblico, 18 concorrenti di tutte le età si sono esibiti sul palco, dando dimostrazione di bravura e di passione per la musica e il canto.
Per la giuria è stato un compito ingrato votare le esibizioni, perché ognuno avrebbe meritato il massimo dei voti.
Alla fine si è reso necessario un supplemento, perché addirittura quattro partecipanti sono arrivati a pari punti. L'ha spuntata il 12enne Marco Visicchio, che, nonostante la giovanissima età, si è esibito con un successo storico dei Queen "It's a kind of magic" mostrando energia e movenze simili a quelle di Freddie Mercury. Al secondo posto è giunta la talentuosa 16enne Chiara Orlando con "A mano a mano" di Riccardo Cocciante. Terzo posto per un altro bravissimo 12enne Lorenzo Natalizi, con "Perdere l'amore" di Massimo Ranieri. Il quartetto finale ha visto protagonista anche la 42enne Laura Sunzini, dirigente di strutture sanitarie, che ha interpretato magistralmente il successo di Giorgia "Strano il mio destino".
Il vincitore della seconda edizione di "New Voice Talent '70-'80-'90 allora", oltre a un premio di 300 euro, ha ricevuto un bellissimo trofeo. Al secondo è andato un premio di 200 euro e al terzo posto un premio di 100 euro.
C'è stata poi una vincitrice decretata dal pubblico, che è stata la 44enne Annamaria Tommasi, bravissima a interpretare "Non finisce mica il cielo" della compianta Mia Martini, che si è aggiudicata un fantastico voucher per un soggiorno gratuito di Circuito Vacanze.
La serata è stata presentata da Claudio Testi e da Silvia Proietti. La giuria era composta da: Silvia Giansanti,
giornalista e conduttrice radiofonica di Dimensione Suono Soft del gruppo RDS; Daniele Quartapelle, in arte Daniele Si Nasce, cantante e vincitore di "Tale e Quale Show" nel 2022; Alessandro Cerreoni, giornalista, editore, direttore GP Magazine e Tivoli Guidonia City, inoltre podcaster e conduttore radiofonico e televisivo.
Special Guest: Klajdi Selimi, ballerino, Art director, Art Finder, autore e produttore, personaggio noto della TV Italiana come vincitore Danza del talent "Amici" di Maria De Filippi.
Presenti anche il sindaco di Guidonia Montecelio Mauro Lombardo e don Andrea Massalongo parroco della Parrocchia di San Giuseppe Artigiano nonché organizzatore dello storica e tradizionale Festa patronale.
Durante la serata ci sono state anche tre meravigliosi coreografie di danza a cura dell'Accademia Nuova Al-
batros di Laura Transulti. Alla fine c'è stato anche uno spettacolo pirotecnico realizzato da Pirotecnica 2R. Citazione particolare per il Presidente dell'Associazione L'Aberone Eventi Fabio Proietti, Alberto Galanti e Andrea Galanti, quest'ultimo ha anche curato tecnicamente le votazioni.
Dal 21 al 25 maggio a Tivoli ci sarà il Festival “Pagine – voci, storie e territori”, il primo Festival del Libro di Tivoli promosso dall’amministrazione comunale con il supporto della LUIG – Libera Università Igino Giordani. Il Festival nasce come itinerario culturale che attraversa la città intrecciando letteratura, scienza e patrimonio storico-artistico con l’obiettivo di creare occasioni di incontro tra lettori, scrittori, associazioni culturali, librai, scuole, biblioteche, artisti e musicisti. Alcuni spazi fisici e temporali saranno riservati a SeminarLibri, l’appuntamento annuale della LUIG dedicato ai libri e alla lettura, che quest’anno volge alla sua decima edizione e, in occasione di questo anniversario, ci saranno delle iniziative dedicate. I luoghi interessati dall’evento saranno: Villa Gregoriana a FAI, la Biblioteca Comunale Maria Coccanari Fornari, la Rocca Pia e le Scuderie Estensi. Quest’ultime saranno trasformate in uno spazio esperienziale: l’allestimento sarà curato con un approccio creativo e sostenibile utilizzando materiali semplici come il cotone e il legno, ci sarà un’area dedicata ai convegni e la sala conferenze sarà articolata in modo tale da favorire il dialogo e la partecipazione attiva del pubblico. Il tema della manifestazione è stato scelto per celebrare i centotrent’anni dall’invenzione del cinema e i centoventi anni dalla nascita di Emilio Segrè, illustre fisico tiburtino e Premio
Nobel. I due argomenti si uniscono attraverso il concetto di scoperta e innovazione scientifica. Tutto l’evento si svolgerà anche grazie alla collaborazione con gli Istituti Scolastici del territorio e la libreria
“Mondadori” e la libreria “La porta Gialla” parteciperanno con delle presentazioni di libri.
Di seguito un elenco di alcune attività che si svolgeranno durante il Festival: presentazioni di libri con la presenza degli autori, locali e di rilevanza nazionale; mostre, multimediali e non, dedicate ai temi del Festival, in particolare al cinema e alla scienza; presenza di un corner del Libro Antico con edizioni di pregio della Divina Commedia; workshop e laboratori dedicati a piccoli e grandi, anche in lingua inglese, nell’ambito del programma “Nati per leggere”; concerti a cura del CDM e della LUIG. (di Luisa Tollo)
a cura di Silvia Proietti
I Farnese nella Roma del Cinquecento. Origini e fortuna di una collezione fino al 18/05/2025, Musei
Capitolini, Villa Caffarelli
L'esposizione è dedicata alla collezione Farnese, massima espressione del collezionismo erudito. Centoquaranta capolavori tra sculture antiche, bronzi, dipinti, disegni, manoscritti, gemme e monete della più prestigiosa raccolta di opere d’arte e reperti archeologici del Rinascimento si susseguono negli spazi espositivi.
Biglietti a partire da € 4,00
Nelle tue mani fino al 06/07/2025, Palazzo Merulana
Mostra personale dello scultore Matteo Pugliese; un progetto espositivo ricco e articolato di circa 50 opere che analizza un tema molto a cuore per la ricerca creativa dell’artista: il rapporto decisivo tra sacralità e immanenza. Le sue opere si collocano in una dimensione che trascende il puro dato materiale per dialogare con le strutture universali del sacro.
Biglietti a partire da € 4,00
Barocco Globale. Il mondo a Roma nel secolo di Bernini
fino al 13/07/2025, Scuderie del Quirinale
Un viaggio attraverso una Roma cosmopolita, al centro di una complessa rete di viaggi e rapporti che trascendono
confini nazionali e culturali; opere d’arte di maestri del Barocco come Gian Lorenzo Bernini, Pietro da Cortona, Nicolas Poussin, proiettano in un mondo sorprendentemente multietnico e multiculturale. Biglietti a partire da € 2,50
“Terra - Il Pianeta in cinque sensi” fino al 31/08/2025, Technotown - Hub della scienza creativa a Villa Torlonia Una mostra che pone in primo piano il pubblico e il modo in cui vengono percepite le Geoscienze nella vita quotidiana, offrendo spunti in grado di incuriosire, arricchire i propri interessi e accrescere la propria consapevolezza con la rappresentazione tangibile di fenomeni naturali spesso invisibili: permetterà, infatti, di ascoltare le onde sismiche, vedere il campo magnetico terrestre e toccare il calore della Terra. Biglietti a € 1,00
Il giardino perduto di Carlo Levi fino al 30/05/2025, Fondazione Carlo Levi
La mostra conduce lo spettatore lungo un itinerario di 14 tele che si snoda cronologicamente dagli anni Venti fino agli anni Settanta, all’interno di un luogo metaforico nel quale l’artista letterato traspone la sua visione del mondo. Ingresso gratuito
Siamo giunti a un nuovo appuntamento. Questo mese affrontiamo un problema che sta a cuore e tanti: i randagi. Povere anime abbandonate a se stesse che stazionano tra Tivoli e Tivoli Terme, passando per Villa Adriana e zone limitrofe. Un problema gigante lasciato per anni senza soluzione. Nel tempo tante strette di mano e promesse tra i vari responsabili, tante idee ma pochi fatti, talmente pochi che nei giorni scorsi tramite il nostro gruppo Facebook ho lanciato un messaggio "Aiutiamo i randagi". Ho iniziato a raccogliere dati delle persone disponibili a dare un supporto vero. Tutto è iniziato qualche sera fa quando di fronte al Carrefour di Via Tiburtina ho visto svariati cani affamati. Insieme alla spesa ho aggiunto delle scatole che poi ho aperto per rifocillare chi si era avvicinato. Un gesto semplice costato pochi euro che potrebbe espandersi se riusciamo a costruire un gruppo di persone capaci e responsabili. Una semplice idea creando una chat comune potrebbe monitorare il territorio mettendo in evidenza le zone critiche e le varie situazioni che giornalmente si vengono a creare. Abbiamo esempi reali che si occupano di tanti randagi nelle cave , gente comune che con sacrificio si
dedica a queste anime ricevendo poco e niente da parte dai volontari che tramite un giro di richieste riescono a procurare quel po’ di cibo necessario per essere distribuito. Penso sia un idea semplice e realizzabile, in attesa che le istituzioni prendano l'impegno a trovare una soluzione finale con un luogo adatto e servizi degni di un problema cosi grande, che ha visto purtroppo ultimamente, anche delle povere vittime lasciate morire sulle strade da
sole e senza un minimo di supporto. Sappiamo bene che animali vissuti per strada non possono essere reinseriti facilmente, possono essere però gestiti e curati, possono essere sterilizzati e reinseriti onde evitare il proliferare di altri cuccioli condannati già sul nascere ad un futuro di stenti malattie e violenze. Il nostro gruppo è molto attivo e sensibile alla questione animali e si occupa anche di scomparse, la mia gatta fu ritrovata dopo un mese proprio dal nostro gruppo che si era messo in moto alla grande riportandola finalmente a casa. Chiunque ha possibilità può unirsi, nel limite del proprio tempo a disposizione rispondendo al post inserito, o mandando un messaggio direttamente a me che provvederò a creare una squadra di lavoro capace di portare benefici a chi non è stato fortunato.
Alessandro Sabucci (Amministratore di Tivoli nostra gajarda e tosta)
In occasione del 3240° anniversario della fondazione di Tivoli, la città si prepara a celebrare non soltanto la sua storia millenaria, ma anche un gesto di straordinaria umanità e inclusione. Giovedì 17 aprile, nel cuore di Piazza Garibaldi, è stata inaugurata una giostra inclusiva all'interno del parco giochi cittadino. L’iniziativa, fortemente voluta dalla comunità tiburtina, è dedicata alla memoria della dolce Annarella, una bambina la cui breve esistenza ha lasciato un’impronta profonda nei cuori di molti. Chi era Annarella Anna, affettuosamente chiamata "Annarella", era una bambina speciale, amata e accudita con grande dedizione presso l’Ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli. Affetta da una grave disabilità, Annarella ha vissuto una vita breve ma intensamente significativa: con la sua dolcezza e il suo sorriso ha saputo toccare l’animo di medici, infermieri e operatori sanitari, che si sono presi cura di lei come di una figlia. È proprio da questo legame profondo che nasce l’idea della giostra inclusiva: un modo per trasformare il dolore della perdita in un simbolo concreto di speranza e accoglienza per tutti i bambini.
una causa comune: onorare Annarella con un gesto che guardi al futuro.
Il nostro gruppo ha svolto un ruolo fondamentale nella raccolta fondi necessaria all’acquisto e all’installazione della giostra, mobilitando la comunità con uno slancio di solidarietà che ha travalicato lo schermo dei social, diventando azione concreta.
L’appello lanciato online ha toccato corde profonde e ha dato il via a una commovente gara di generosità, che ha visto coinvolti cittadini, commercianti, famiglie e associazioni. Non è la prima volta checi facciamo promotori di iniziative a favore del bene comune, ma in questa occasione questo impegno ha assunto un valore simbolico ancora più alto, diventando testimonianza viva del legame tra la città e i suoi abitanti.
Un progetto di comunità L’iniziativa ha trovato il pieno sostegno dell’amministrazione comunale, che ha concesso con entusiasmo le autorizzazioni necessarie. Fondamentale anche la disponibilità di Francesco, gestore del parco giochi, che ha collaborato attivamente per rendere possibile l’installazione della giostra.
Il ruolo cruciale del nostro gruppo "Sei di Tivoli se..." L’iniziativa ha preso forma anche grazie all’instancabile impegno del nostro gruppo "Sei di Tivoli se...", che da anni rappresenta un autentico punto di riferimento per la vita cittadina. Attraverso il nostro spazio virtuale, centinaia di tiburtini condividono quotidianamente ricordi, emozioni e, in questo caso,
La nuova giostra inclusiva rappresenta un concreto passo avanti verso l’abbattimento delle barriere fisiche e sociali, permettendo a bambini con e senza disabilità di giocare insieme, condividere spazi e vivere l’infanzia con pari dignità e opportunità. Un messaggio potente, reso ancora più significativo dal contesto delle celebrazioni per i 3240 anni della città.
Un’eredità per le future generazioni
se...”
“Quando le azioni si fanno in sinergia c’è più soddisfazione”: questo lo slogan scelto per accompagnare l’inaugurazione, sintesi perfetta di un progetto nato dalla collaborazione virtuosa tra cittadini, istituzioni, operatori sanitari e media locali. Un ringraziamento speciale è rivolto infatti anche alle testate “Tiburno”, “Tivoli Guidonia City” e “La Tiburtina News”, che hanno dato voce all’iniziativa, contribuendo a diffondere un messaggio di inclusione e solidarietà.
Con questa nuova giostra, il parco giochi di Piazza Garibaldi si arricchisce di un luogo dal profondo valore simbolico, dove il ricordo di Annarella continuerà a vivere nel sorriso di ogni bambino. Un segno tangibile e duraturo dell’amore che la città di Tivoli sa esprimere, anche nei momenti più solenni della sua storia.
3240 anni di Tivoli, celebrati nel modo più bello: guardando al futuro con il cuore rivolto ai più piccoli.
Marco Tapino (Sei di Tivoli se...)