ALCE NEWS MAGAZINE n. 2 - 2024

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MAGAZINE

Periodico di attualità, cultura, spettacolo, salute, ambiente e tecnologia

Arianna Dalla Zanna Imprenditrice di successo e “frontwoman” della Wine Cave srl

Amalia Mancini Racconto di un successo letterario

Case green Approvata la direttiva voluta dall’Unione Europea che cambierà il futuro delle nostre case

ANNO 2 N. 2/24

ALCE NEWS MAGAZINE

NUMERO 2 - 2024

Autorizzazione Tribunale di Tivoli n.1/2023 del 17/04/2023 n. cronol. 2861/2023

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ATTUALITÀ 4 CASE GREEN 8 ADOLESCENTI IMPRENDITORIA 12 ARIANNA DALLA ZANNA CULTURA 18 GIOVANNI MARGARONE 20 AMALIA MANCINI FASHION 26 CLARA GUGGIARI ITINERARI 36 LUCCA SALUTE & BENESSERE 42 IL COLESTEROLO
CASE GREEN
Approvata la direttiva dell’Unione Europea

Case green

Approvata la direttiva dell’Unione Europea che cambierà il futuro delle nostre case

4 Attualità

La direttiva Case Green dell’Unione Europea entra in vigore. La Energy Performance of Building Directive (Epbd) è stata approvata nel suo testo definitivo dall’europarlamento in una sessione plenaria in programma l’11 e il 12 marzo. Poi, dopo un ultimo passaggio in Consiglio, finirà nella Gazzetta Ufficiale. E per raggiungere gli obiettivi del 2033, spiega Scenari Immobiliari, si prevede una spesa da 20 a 55 mila euro a famiglia. Dovrebbero essere 5 milioni in totale gli edifici interessati. Ovvero il 51,8% delle unità che si trovano nelle classi energetiche F e G. Bruxelles si limiterà a stabilire gli obiettivi generali. Il modo in cui arriverà al rispetto dei target sarà deciso dagli Stati membri.

L’ARTICOLO 9

Il Sole 24 Ore spiega che in base all’articolo 9 della direttiva l’Italia si impegna a ridurre il consumo medio di energia del proprio patrimonio residenziale in un arco temporale che arriva al 2050, quando lo stock abitativo dovrà essere a zero emis-

sioni. Entro il 2030 la riduzione dovrà essere del 16% ed entro il 2035 del 20-22 per cento. Per rispettare questi parametri, il governo dovrà disegnare una curva progressiva di abbattimento dei consumi. «Secondo il nuovo testo, l’efficientamento energetico degli edifici non si baserà più sull’attuale classificazione contenuta nelle certificazioni energetiche ma su obiettivi medi di riduzione dei consumi, che andranno a interessare quote differenti dello stock in relazione alle peculiarità immobiliari di ogni Paese», dice al quotidiano Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari.

LA DIRETTIVA

La direttiva spiega anche che il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici non si potrà raggiungere esclusivamente attraverso le prestazioni di quelli nuovi. I paesi membri dovranno fare in modo che il 55% della riduzione del consumo di energia primaria sia raggiunto attraverso il rinnovo di quelli

più energivori. Che costituiscono in totale il 43% degli immobili meno recenti. In Italia sarebbero in totale 12 milioni. Di questi, cinque milioni si trovano nelle condizioni peggiori. Mentre il database dell’Enea dice che il 51,8% degli edifici italiani oggi si trova nelle classi energetiche F e G. Ci saranno delle esenzioni. Potranno essere esentati dalle ristrutturazioni gli immobili oggetto di vincolo, gli edifici religiosi, quelli temporanei, quelli destinati all’agricoltura, le seconde case usate per meno di quattro mesi l’anno.

I tetti, le finestre, i termosifoni Oltre agli edifici autonomi con una superficie inferiore ai 50 metri quadrati e gli immobili delle forze armate con scopi di difesa. 3,1 milioni di edifici residenziali sono stati costruiti prima del 1945. Sono quelli che hanno ottenuto i voti peggiori. Tra gli interventi ci sarà la coibentazione dei tetti, il cambio delle finestre, gli interventi sugli impianti di riscaldamento. Poi ci sono la messa in sicurezza antisismica

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e le ristrutturazioni generiche. «Siamo tra i Paesi europei messi peggio perché il nostro patrimonio immobiliare è vecchio», dice al quotidiano Antonio Intini, chief business officer di Immobiliare.it. «L’obiettivo resta sfidante comunque. «E il mercato ha già dato alcuni responsi. Abbiamo verificato come si sono evoluti i prezzi classificandoli in tre gruppi in base alle fasce energetiche: classe A, classi B, C e D e poi F e G. Negli ultimi due anni e mezzo gli immobili in fascia alta hanno visto in media un aumento dei prezzi del 13%, la seconda fascia del 10% e le

ultime due categorie hanno visto valori fermi. La forbice si allarga nelle previsioni. Il mercato ha quindi già iniziato a scontare questa direttiva». I costi

Anche le compravendite di immobili sono diminuite. Del 16 e del 14% tra secondo e terzo trimestre 2023. Infine, i costi. «Applicando costi unitari di riqualificazione energetica, differenziati per tipologia immobiliare, per caratteristiche fisiche e per volontà di salto di classe stimiamo un investimento complessivo tra i 1.100 miliardi di euro (sulla base del concetto di armonizzazione)

e 1.750 miliardi (patrimonio complessivo nell’attuale classificazione)», dice Scenari. «La parte residenziale va da 550 a mille miliardi. Il tutto da realizzare in dieci anni. È molto ma non è un obiettivo impossibile se consideriamo i numeri di Ance per gli investimenti in manutenzione straordinaria (190 miliardi nel 2023)». Le ristrutturazioni costeranno tra 20 e 55mila euro circa. Non stiamo facendo riferimento alla possibilità di raggiungere la neutralità, NZEB, consumo energetico tendente a zero, ma di rispondere alle indicazioni dell’Europa», conclude.

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Adolescenti

In aumento trasgressione e ribellione

La psicoanalista Adelia Lucattini spiega il perché

L’adolescenza è un periodo di transizione complesso, caratterizzato da cambiamenti fisici, emotivi, relazionali e sociali. Durante questa fase, i ragazzi possono sperimentare una maggiore trasgressività e tendenza alla ribellione. Ma quali sono i fattori che possono influenzare questo aumento? “Lo sviluppo del pensiero critico e l’acquisizione di una propria identità in questa particolare fase della loro età portano i ragazzi a mettere in discussione le regole, l’autorità e naturalmente i genitori”, spiega la psicoanalista Adelia Lucattini. In generale, la trasgressione e la ribellione fisiologiche iniziano nella prima fase dell’adolescenza (tra i 12 e i 14 anni),

per poi mutare gradualmente nella seconda fase (tra i 15 e i 16 anni) e infine diminuire e scomparire nella terza fase tra i 17 e i 20 anni)”.

“Gli adolescenti sono trasgressivi fisiologicamente tanto che l’equazione tra adolescenza e trasgressività è da sempre un binomio ampiamente riconosciuto”, prosegue Adelia Lucattini, “Può essere talvolta difficile distinguere tra i due poli: la trasgressività necessaria e costruttiva, e quella patologica e deviante. Le situazioni in cui la trasgressività e anche l’aggressività ad essa associata, sono al servizio di una buona crescita e dell’acquisizione di un’identità personale, diversa da quella

infantile e indispensabile per maturare un’appartenenza e un’identità sociale. La trasgressività e l’aggressività distruttive, invece, sono l’espressione di una tendenza antisociale se non proprio l’inizio di una vera e propria escalation delinquenziale”.

Determinante nella vita degli adolescenti, è inoltre, il contesto familiare poiché può frenare o indurre alla trasgressività, in quanto contribuisce, insieme all’ambiente sociale, a definire ciò che è permesso e ciò che è proibito. Inoltre, definiscono norme e pone limiti, il cui superamento costituisce appunto una trasgressione. Il valore e il peso della tra-

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sgressione varia a seconda della cultura o subcultura di riferimento per gli adolescenti che sono sempre immersi in un contesto e in gruppi che agiscono in base a valori personali e sociali, e all’inconscio gruppale, non soltanto in base ai propri. Inoltre, anche il bisogno di appartenenza, di accettazione e riconoscimento da parte del gruppo dei pari può portare i ragazzi a adottare comportamenti trasgressivi. I più frequenti sono: le fughe da casa, l’abuso di alcool e altre sostanze stupefacenti, le risse, gli atti vandalici, i furti e aggressioni ai coetanei sotto forma di bullismo e cyberbullismo, e intimidazione. Queste azioni psicologicamente tossiche e illegali sono spesso compiute in uno stato mentale eccitato, sopra le righe, concitato con un solo compagno/a o da più adolescenti (piccolo gruppo), erroneamente inteso come un modo per divertirsi ed evadere dalle angosce che li attanagliano.

La psicologia dinamica e la

psicoanalisi offrono strumenti utili per interpretare e riconoscere il comportamento antisociale degli adolescenti come un richiamo, di attenzione e comprensione, rivolto agli adulti. Lo psicoanalista Donald Winnicott ha evidenziato come la tendenza antisociale negli adolescenti, una trasgressione o anche un reato abbiano un valore simbolico, sono cioè il tentativo, attraverso un’azione negativa, di superare un blocco nello sviluppo e nella maturazione psicoemotiva, L’espressione di un aspetto del Sé che non riesce manifestarsi in altro modo. Di fatto, si tratta primariamente di un problema psicologico con importanti risvolti sociali non una questione semplicemente sociologica. Naturalmente, possono esservi fattori che possono indurre uno stato depressivo che se l’adolescente non riesce a gestire e contenere, scatena impulsività e trasgressività nel tentativo di smuovere la situazione in cui si sente mentalmente incagliato, paralizzato, incapace di pro-

gredire e crescere. Tra questi, alcuni eventi stressanti ed esperienze difficili, come la separazione conflittuale dei genitori, la perdita di un genitore o di una persona cara, un improvviso e imprevisto rovescio finanziario, una grave malattia con una forte paura di morire che non abbia ricevuto anche un ascolto psicologico.

“Queste situazioni traumatiche possono aumentare la vulnerabilità dei ragazzi” , conclude Adelia Lucattini, “con conseguenti crisi di ansia depressiva, scatenare aggressività, indurre ribellione e favorire una trasgressività deviante. In questi casi, si ritiene fondamentale l’intervento dei genitori e della Scuola. Mantenere un dialogo aperto con i figli è indispensabile per comprendere le loro emozioni e i loro bisogni. È altrettanto importante che siano stabilite regole chiare e coerenti, dando per primi l’esempio, promuovendo allo stesso tempo la progressiva autonomia dei figli. Poiché i genitori sono le figure di attaccamento primario, da

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cui dipendono fino alla terza fase dell’adolescenza, è importante che abbiano sempre un’attitudine mentale e conseguentemente dei comportamenti improntati a senso di responsabilità e rispetto, anche verso i figli, favorendo così una buona identificazione, trasmettendo valoro sani con parole e azioni. Altresì determinante, è il ruolo della Scuola e degli insegnanti nel sensibilizzare i ragazzi al rispetto dei compagni e della vita

scolastica, tollerando la normale trasgressività adolescenziale che ha anche un risvolto creativo ed è carica di energia vitale che se ben incanalata favorisce positivamente sull’andamento scolastico e sulla socializzazione nel gruppo classe. È altrettanto importante che la Scuola intervenga in caso di trasgressività deviante e aggressività, per prendere le giuste misure di contenimento e indirizzare gli studenti verso una migliore

capacità di ragionamento anche attraverso un colloquio con lo psicologo scolastico. Se le manifestazioni trasgressive e la ribellione di un adolescente sono intense e preoccupanti è necessario rivolgersi ad un professionista della salute mentale, per un aiuto specialistico e psicoanalitico, per meglio comprenderne le cause e il contesto, e poter gestire questa fase delicata in modo efficace, positivo, e costruttivo”.

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Arianna Dalla Zanna

Imprenditrice “frontwoman” della Wine Cave srl

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Biondissima. E anche brava e bella: un binomio affatto scontato. Lei è Arianna Dalla

Zanna, Amministratore Unico di WineCave srl, azienda leader nel settore delle cantine climatizzate per vini. WineCave è dal 2013 che importa e distribuisce i prodotti del rinomato marchio EuroCave su tutto il territorio italiano.

Arianna ha una sorella, Roberta, socia e dedita all’Amministrazione dell’azienda. Completa la società Massimo Baldessarini. L’azienda WineCave S.r.l. ha sede a Saltrio, a pochissima distanza dal confine Svizzero. La intervistiamo al telefono, in una delle brevi pause che si concede nelle sue intense giornate lavorative.

Arianna, ci parli dei trascorsi professionali della sua Famiglia.

La grande passione che la mia famiglia nutre per il vino, e per l’immensa cultura che lo circonda, ci ha portati a scegliere di diventare importatori e distributori di uno dei più autorevoli marchi in fatto di conservazione, maturazione e servizio del vino, sia per uso

domestico che professionale. WineCave è, prima di tutto, un’azienda di famiglia. Nasce per volontà di nostro padre, nel 1995, e nel 2013 il timone passa a noi due. Abbiamo aperto la nostra azienda, iniziando io e Roberta l’avventura con EuroCave, che ha continuato a darci fiducia, considerando l’ormai quasi ventennale rapporto e conoscenza con nostro padre. Sorelle e compagne di avventura, alla ricerca di chi ami il vino come noi. All’origine nasciamo grazie al precedente rapporto intrapreso tra nostro papà e la EuroCave, a seguito di un incontro avvenuto tra lui ed il suo ex socio che lui stesso ai tempi importava EuroCave principalmente nella zona dell’Alto Adige (perché in contatto con l’importatore austriaco). Da questa occasione mio papà ed il suo ex socio, entrambi da anni nel settore dell’enologia, si sono messi insieme e hanno iniziato a distribuire EuroCave per il mercato italiano.

Di cosa si occupa lei, e di cosa sua sorella?

Terminati i miei studi (modelli-

smo e addetta alle vendite in una scuola regionale), nel 2002 ho iniziato a lavorare con mio padre, seguendolo ovunque. In fiere, contatti con clienti, manifestazioni. Il suo allora era un lavoro prettamente commerciale, decisamente diverso dai tempi odierni, contaminati dall’impronta fondamentale del marketing. Le mie specificità in azienda sono trasversali.

Mia sorella Roberta, invece, ha una formazione scolastica di segreteria d’azienda ad indirizzo turistico, ed ha conosciuto il mondo del lavoro nel settore metalmeccanico, accumulando un’esperienza decennale in ufficio acquisti presso un’azienda che produceva motocarri. Arrivata nella nostra azienda nel 2005, oggi si occupa dei lavori d’ufficio ed è responsabile del campo amministrativo.

EuroCave è un marchio storico nel settore?

Sì: un rinomato marchio francese. Storico, artigianale, di qualità. Non si riferisce solo ad un marchio di attrezzature e strumenti per appassionati e professionisti del vino, ma è

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il nome di chi, prima di tutti, ha inventato il concetto di armadio climatizzato per vini.

Come siete arrivati alla scelta di seguire EuroCave?

La prima cantinetta-armadio climatizzato per vini di questo marchio risale al 1975. Inoltre, è un marchio che fa della artigianalità, della precisione e dell’alto valore prestazionale tre parole chiave imprenscindibili. Senza dimenticarsi – e non è cosa di poco contodella cornice estetica, di grande pregio. Tutti elementi che abbiamo sposato appieno anche noi.

Che materiali sono utilizzati nei vostri prodotti?

Di primo livello, e tutti esclusivamente di origine Europea. E fanno parte del successo di questo marchio anche i rapporti di fiducia tra produttore e consumatore, fondati sulla durabilità degli strumenti EuroCave. I prodotti a marchio EuroCave – nati da un’intuizione di René Martin e costruiti attorno alla competenza, all’esperienza e ai saperi della tradizione vitivinicola francese – si rivolgono

sia al mercato dei privati, sia al mondo dei professionisti del settore Ho.Re.Ca.

Vi ritenete un’Azienda green?

Sotto un certo punto di vista, sì. EuroCave è molto attenta alle leggi Europee e si adegua ad ogni normativa, utilizzando trattamenti specifici, gas a basso impatto ecologico e con un occhio attento ai consumi energetici anche se qua non basterebbe un’intervista per spiegare bene la differenza tra consumi e classi energetiche.

In che tipologie si possono dividere i prodotti che vendete? A che tipo di clientela vi rivolgete?

I nostri clienti sono sia nel privato che nell’alta ristorazione. Normalmente sono clienti di nicchia alto-spendenti, amanti del vino, del buon bere, dell’arte di vivere. Gente appassionata anche di design, moda, arte e cultura, ma abbiamo anche una linea per gli appassionati, che vogliono EuroCave, ma di fascia più “premium”.

Ci descrive una sua giornata tipo?

E’ molto piena. Mi occupo a 360°C dell’azienda. In questo periodo ci stiamo tra l’altro strutturando. Principalmente preferisco occuparmi del marketing, essendo una persona amante dell’arte e della creatività oltre che del vino, tant’è che sono riuscita a fare della mia professione una passione! Ritengo sia fondamentale, per la credibilità da trasmettere ai clienti, avere una buona conoscenza del settore. Confesso che mi sento molto a mio agio con un bicchiere di vino, e mi risulta piuttosto naturale capirne la sua complessità o i suoi difetti.

Il settore del vino conosce attualmente crisi di mercato?

Sembra che oggi ci sia un mercato di investimento nel settore del vino. D’altronde basti vedere ad alcuni produttori ed al valore dei loro vini già nelle annate più recenti.

Per conoscere meglio l’Azienda, potete consultare il sito ufficiale www.winecave.it

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Giovanni Margarone

Torna in libreria con “Quella notte senza luna”

Dopo aver ricevuto numerosi riconoscimenti in concorsi letterari nazionali e internazionali, lo scrittore Giovanni Margarone si riaffaccia sul panorama editoriale con il romanzo “Quella notte senza luna”. Pagine intrise di emozione, coraggio e speranza le sue, in cui viene narrata la storia di Elena, una giovane mendicante che vive a Genova in una baracca fatiscente assieme ad altri due clochard, e di come la sua vita cambia grazie all’incontro con Beatrice e poi con Filippo, al quale Elena si lega sentimentalmente, occultandogli per paura e con stratagemmi la sua reale condizione esistenziale. “L’idea di scrivere questo romanzo è nata in un periodo difficile della mia vita: mi trovavo in un tunnel buio e la causa non ero io, ma altri – ha dichiarato l’autore. Ma è proprio la difficoltà di quel pe-

riodo che mi ha indotto a concentrare le mie energie nella scrittura, scommettendo su me stesso, per superare gli ostacoli che mi trovavo davanti. Ed è proprio quella sofferenza, che non era fisica, che mi ha ispirato.

Quando soffriamo, se abbiamo la forza di guardarci intorno, possiamo scoprire tuttavia che ci sono altri che soffrono anche più di noi e qui mi è venuta in mente Elena, l’assoluta protagonista del mio romanzo. Sì, ho scelto una mendicante, giovane, che il destino ha voluto fosse sfortunata a tal punto da non vedere più nulla di buono nel suo futuro. Volevo narrare la storia di un ultimo, di quelli che la società rifiuta, ignora nella più totale indifferenza, come se non fossero figli del nostro stesso Dio.

Questo è un romanzo diverso

dagli altri che ho scritto, perché più che mai ho voluto far comprendere, tramite Elena, cosa voglia dire vivere un’esistenza sempre in salita, dove la speranza sembra essere sempre più flebile fino quasi ad annullarsi. Ma Elena spera, spera sempre e un giorno qualunque qualcuno gli tende la mano generosa. Questa generosità si chiama Beatrice…”. Il libro è ambientato durante l’alluvione di Genova del 1970 – un evento drammatico che verrà affrontato dai protagonisti nella contemporanea prosecuzione del rapporto tra Elena e Filippo che si sviluppa potenziandosi con trame sempre più intense – e attraverso una scrittura fluida e personaggi realistici affronta tematiche sociali assai attuali in una società in cui l’egoismo e l’intolleranza appaiono sempre più presenti e vani sembrano i

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moniti a combatterli. Un messaggio chiaro quello che Giovanni Margarone vuol far arrivare a chi lo legge: occorre interrogarsi su quanto bene possiamo fare al prossimo al fine di alleviare le sofferenze di quegli esclusi che la società volutamente ignora, perché a questo mondo non è il denaro che fa la felicità, ma l’amore, la cui forza è l’unica capace di eliminare le diseguaglianze e riconsegnare la dignità a tutti, trasversalmente.

NOTA BIOGRAFICA

Giovanni Margarone è nato nel 1965; d’origine ligure-siciliana, vive e lavora in Friuli. Cultore di filosofia, musica e letteratura, nonché lettore assiduo, la scrittura e la musica,

in particolare, sono state da sempre le sue vocazioni naturali.L’autore è scrittore di narrativa. I suoi romanzi rientrano maggiormente in quelli di formazione, per via dell’evoluzione che fanno compiere (innanzitutto interiore, e non solo) ai protagonisti (dall’infanzia all’età adulta, risalendo sovente alle origini, scavando nella storia del personaggio).

Forte è la componente introspettiva e psicologica, nonché l’evocazione al neorealismo del ‘900 italiano, per cui il personaggio resta sempre e comunque l’elemento centrale delle narrazioni, che potrebbero essere quindi ambientate in qualunque luogo. Per questo, le descrizioni dei luoghi in cui i personaggi si fungono es-

senzialmente da supporto, senza peraltro appesantire, ma concedendo la giusta enfasi. Si nota nell’autore una spiccata attenzione verso la letteratura ottocentesca russa, francese e tedesca (in particolare, Dostoevskij, Proust, Goethe, Tolstoj, Prevost, Balzac per citarne alcuni); senza dimenticare i riferimenti al ‘900 italiano, nelle figure, fra gli altri, di Svevo, Cassola, Calvino e Cesare Pavese.

Le opere dello scrittore hanno ricevuto numerosi riconoscimenti in concorsi letterari nazionali e internazionali, a conferma dalla qualità narrativa, sia di trama sia stilistica; inoltre scrive editoriali ed è spesso intervistato in radio, televisione e carta stampata.

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Amalia Mancini

"Falcone e Vespaziani - Un'Alleanza per la Verità” l’ennesimo successo di una scrittrice di talento
di Lisa Bernardini
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Amalia Mancini, nota come Amelie nell’ambiente letterario, è una figura culturale variegata. Negli ultimi tempi si sta consolidando molto come scrittrice. La sua carriera del resto è iniziata giovanissima. Giornalista, scrittrice, sceneggiatrice e critico musicale, Amalia Mancini ha partecipato a numerosi concorsi letterari, ottenendo sempre significativi consensi. Ha conseguito numerosi premi a carattere nazionale, e tra le attività culturali in cui è coinvolta ricordiamo la presidenza di giuria del Campionato Nazionale Cittadinanza e Costituzione. L’ultima sua fatica letteraria, al momento reperibile su Amazon, si intitola "Falcone e Vespaziani - Un'Alleanza per la Verità”.

Una vita nella scrittura: quali sono gli autori che ti hanno formata, e che tipi di letture ami?

Una vita nella scrittura è un percorso affascinante, plasmato da influenze elettive e affinità letterarie. Tra gli autori italiani che hanno contribuito in modo significativo

alla mia formazione spiccano giganti della letteratura come Dante Alighieri, con la sua epica "La Divina Commedia", un viaggio attraverso l'inferno, il Purgatorio e il Paradiso che ha influenzato profondamente la narrazione letteraria mondiale. Alessandro Manzoni, con il suo epico "I Promessi Sposi", ha fornito uno sguardo penetrante sulla società italiana del suo tempo. Nel panorama della letteratura italiana del Novecento, Pier Paolo Pasolini emerge come figura eclettica e provocatoria. La sua opera, che spazia dal realismo crudo di "Ragazzi di vita" e "Una vita violenta" alla profonda riflessione poetica di "Il sogno di una cosa" e "Poesie a Casarsa", mi ha aperto a diverse dimensioni dell'esperienza umana e sociale. La sua critica acuta della società, espressa in opere come "Scritti corsari" e "Empirismo eretico", ha influito sulla mia percezione critica del mondo. Non posso trascurare il contributo di autori come Italo Calvino, Luigi Pirandello o il fervore politico e sociale di Ignazio Silone, Carlo Levi.

Ciascuno di questi scrittori ha offerto prospettive uniche e spunti di riflessione sulla natura umana e sulla società. Il mio scrittore straniero preferito è John Steinbeck. Tra i suoi libri più importanti ci sono “Furore”, che affronta le difficoltà della Grande Depressione negli Stati Uniti, e “Uomini e topi”, una toccante storia di amicizia e sopravvivenza. Le sue opere affondano spesso nelle profondità della condizione umana, offrendo una prospettiva avvincente e commovente." Oltre i confini italiani, autori stranieri come William Shakespeare, Charles Dickens, Jane Austen, Fëdor Dostoevskij e Gabriel Garcia Marquez hanno arricchito il mio bagaglio culturale e la mia comprensione delle diverse sfaccettature della narrativa. La loro capacità di esplorare l'animo umano e dipingere quadri vividi della società ha alimentato la mia passione per la letteratura universale. In sintesi, la mia vita nella scrittura è stata modellata da un ricco mosaico di autori italiani e stranieri, ognuno dei quali ha contri-

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buito a plasmare la mia visione del mondo e la mia voce come scrittrice.

Quando rifletti sul nuovo anno, quali tappe e direzione desideri per il tuo percorso? Il fatto che tu abbia ricevuto un riconoscimento dal Parlamento della Legalità Internazionale, consegnato dal Presidente Nicolo' Mannino, è un segno significativo del valore culturale e educativo del tuo lavoro. La motivazione del riconoscimento, che sottolinea il tuo impegno nei confronti dei valori che educano ogni cittadino a diventare ambasciatore di speranza per il bene e lo sviluppo della collettività, conferma l'importanza del tuo contributo. Mi auguro che il mio libro diventi una risorsa educativa di rilievo, adottato dalle scuole medie che commemorano ogni anno Falcone e Borsellino. Vorrei che diventasse parte integrante dei programmi scolastici, letto e discusso sia dagli insegnanti che dagli studenti. Attraverso la diffusione nelle scuole, il libro potrebbe diventare uno

strumento prezioso per promuovere la consapevolezza sui valori fondamentali e stimolare la riflessione sulla costruzione di una società basata sulla giustizia, la legalità e la fratellanza. Questo perché il libro tratta di temi fondamentali come la giustizia, la legalità e la necessità di pace e fratellanza nella cultura contemporanea. Spero anche che il libro possa raggiungere non solo il pubblico scolastico, ma anche un pubblico più ampio di lettori di tutte le età. Inoltre, mi piace considerare iniziative di promozione e incontri con scuole, biblioteche e associazioni culturali per favorire una maggiore visibilità del volume: l'interesse e il riconoscimento già ottenuti rappresentano una solida base per costruire questo tipo di percorso nel nuovo anno.

Progetti futuri?

Attualmente, ne ho diversi che mi entusiasmano molto. In primo luogo, sto lavorando su nuovi scritti che esplorano temi legati alla giustizia sociale, alla cultura contempo-

ranea e alla costruzione di una società più inclusiva. Mi interessa particolarmente continuare a veicolare messaggi di speranza e consapevolezza attraverso la mia scrittura. Parallelamente, sto valutando la realizzazione di eventi letterari e incontri con il pubblico per condividere le mie esperienze e approfondire i temi affrontati nei miei libri. Inoltre, sto esplorando la possibilità di collaborazioni con istituzioni educative e culturali per portare i miei libri nelle scuole e incoraggiare la discussione su temi importanti tra gli studenti. L'obiettivo è promuovere il dialogo e la riflessione critica. Spero che queste iniziative possano creare connessioni significative con i lettori e favorire una maggiore diffusione delle idee che cerco di esplorare attraverso la mia scrittura. Insomma, c'è tanto lavoro da fare. Sono entusiasta di vedere come questi progetti si svilupperanno nel corso del nuovo anno e di poter condividere con il pubblico le nuove sfaccettature della mia visione creativa e dei miei interessi.

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Clara Guggiari

A passeggio con lei per mostrare il suo outfit di primavera di Daniele Pacchiarotti

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Ritroviamo sulle nostre pagine la bellissima campionessa di fitness Clara Guggiari... Benvenuta su Alce News Magazine. Oggi vogliamo sapere qualcosa in più di te oltre il tuo lavoro in palestra, cosa fa nel tempo libero?

Salve a tutti, amo fare delle lunghe passeggiate nel verde o stare semplicemente tra la natura, con i miei cavalli e sperando sempre in una bella giornata di sole!

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Che outfit usi durante il tuo tempo libero? Come ho sempre detto amo il colore perché mi mette di buon umore. Quindi capelli rigorosamente biondi e luminosi, unghie e abiti colorati perché così sia d'inverno che d'estate cerco di far risplendere il sole che è in me anche quando fuori non c'è!

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Fai sempre sport all'aperto? E cosa indossi? Beh, sono una comune persona anche io e come tutti uso delle tute ma con la differenza di abbinarci sopra sempre dei toppini con colori cangianti, soprattutto in estate, e pantaloncini aderenti...

Cosa ti piace della natura?

Amo immergermi in essa, amo confondermi nel verde e negli alberi che creano ossigeno. Guardo i panorami, i paesaggi e sogno anche correndo...

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Grazie Clara di aver condiviso con noi questo aspetto più libero di te, ci ritroviamo al più presto e buone passeggiate!

Grazie a voi e sono lieta di aver passato un po' di tempo in compagnia. Buona primavera dalla vostra Clara!

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© Servizio fotografico a cura di Melissa Fusari
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Lucca

Pronta a partire la stagione dei grandi eventi tra musica, sport, arte e cultura

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Con il Carnevale 2024, Lucca si è messa alle spalle un’intensa parentesi invernale che l’ha vista protagonista nell’ambito delle tradizioni e della cultura, forte richiamo di turisti e visitatori anche nei mesi più freddi.

Adesso è tempo di pensare all’evento culturale clou, il Festival Lucca Città di Carta , che si svolge il 27 e il 28 aprile prossimi e apre le porte ad una stagione ricca di appuntamenti.

Lucca Città di Carta è un festival culturale di rilevanza nazionale dedicato ai libri e alla piccola editoria, che trova in questa manifestazione, il cui ingresso è gratuito, la sua naturale ribalta. Anche questa edizione, come le precedenti, si svolgerà nella splendida cornice storica del Real Collegio, che si presta ad essere l’ideale salotto culturale e punto di riferimento per intellettuali, scrittori, editori ed artisti, che trovano in questo Festival l’occasione di incontro e di scambio annuale. Il Real Collegio è senza dubbio la struttura storica più importante di questa meravigliosa città toscana.

La primavera, l’estate, per arrivare all’autunno di questo 2024, sarà anche l’occasione

per celebrare il centenario della morte di Giacomo Puccini, che nacque proprio a Lucca il 22 dicembre del 1858. A lui verranno dedicati concerti, mostre, incontri, il cui calendario è ancora in via di definizione per il susseguirsi di eventi che andranno ad aggiungere al già ricco carnet di appuntamenti per ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi compositori italiani della storia.

Il 2024 di Lucca sarà anche a forte matrice sportiva. Mercoledì 8 maggio, infatti, ospiterà l’arrivo di una tappa del Giro d’Italia . L’ultima volta avvenne il 9 giugno del 1985. Sarà un’occasione per i tanti appassionati sportivi di riversarsi a Lucca, che per tradizione è legatissima alla bicicletta. Infatti, all’interno delle mura, ci sono diverse attività di noleggio di bici che permettono ai visitatori di vivere l’esperienza in città in maniera diversa nel rispetto dell’ambiente. Molto forte, inoltre, è la matrice musicale che contraddistingue proprio la città di Puccini. Non a caso da anni il Lucca Summer Festival si propone come contenitore estivo di concerti ed eventi di qualità straordinaria. Quest’anno l’appuntamento di forte richiamo

è il concerto dei Duran Duran che si svolgerà il 21 luglio alle ore 21.30 in Piazza Napoleone. Simon Le Bon & c. eseguiranno i loro più grandi successi, tutte le hits che hanno consentito alla band inglese di vendere oltre 100 milioni di dischi in tutto il mondo.

Dal 28 luglio al 29 settembre, infine, Lucca ospita la Biennale Cartasia , il più grande evento al mondo sull’arte, il design e l’architettura in carta e cartone. Quest’anno la manifestazione avrà come temi portanti la guerra, l’ambiente e i movimenti di massa. Infine, dl 30 ottobre al 3 novembre sarà la volta di Lucca Comics & Games , che cercherà di bissare il successo della passata edizione con oltre 314.000 biglietti di ingresso venduti in cinque giorni. Possiamo proprio dire che a Lucca non ci si annoia di certo!

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Il colesterolo

Tanti luoghi comuni eppure…

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Spesso sul colesterolo si raccontano tante cose ma non tutti sanno fino in fondo le cose come stanno. Qual è il limite? Esiste uno buono e uno cattivo? Quali rimedi naturali e cosa è giusto mangiare? Per saperne di più ne parliamo con il dottor Antonio Gorini, un medico che ha scelto la mission professionale di mettere al centro la persona nella sua complessità e trovare la cura che sia personalizzata e volta a ristabilire uno stato di salute prolungato

Che cos'è il colesterolo?

“Diciamolo: Il colesterolo fa bene! Vi stupite? Non dovreste. Il colesterolo costituisce la membrana cellulare, la rende plastica e flessibile; costituisce gli ormoni sessuali, della memoria, è alla base della sintesi anche della Vitamina D e dei sali biliari. Tra gli ormoni steroidei troviamo oltre al testosterone, da cui derivano gli estrogeni, il cortisone e l’aldosterone due ormoni indispensabili per la vita”.

Comunemente si parla di colesterolo buono e colesterolo cattivo, quali sono le differenze e come uno influisce sull'altro?

“In natura non esiste il buono e il cattivo! Quando si trovano queste caratterizzazioni vi è dietro qualche interesse economico per “combattere” il cattivo e “favorire” il buono… Le HDL e le LDL sono delle proteine che svolgono azioni importanti nel metabolismo del colesterolo e si bilanciano continuamente. Le prime puliscono dal sangue il colesterolo, lo portano al fegato dove viene eliminato tramite i sali biliari, le seconde trasportano il colesterolo alle cellule del corpo”.

individui, tende ad alzarsi? Quali sono i fattori che determinano l'innalzamento del colesterolo? Esiste un fattore genetico e/o familiare?

“Quando troviamo valori alti di colesterolo dobbiamo pensare a stili di vita che promuovono un’infiammazione cronica di basso grado come una cattiva alimentazione, uso e abuso di alcol e fumo di sigarette, stress. Ciò comporta una serie di adattamenti che secondariamente incrementano i livelli di colesterolo come ad esempio l’ipotiroidismo e l’insulinoresistenza. Anche una carenza di vitamina D può causarne l’aumento. Invece, l’origine genetica delle forme cosiddette “familiari” è poco frequente”.

Qual è il valore che determina lo spartiacque tra una situazione accettabile ed una che inizia a diventare a rischio?

Perché negli ultimi decenni aumentano sempre di più gli individui che registrano un colesterolo alto?

dotti naturali o meno per abbassare il temuto colesterolo!!! Dallo yogurt in su tutto è lecito. Peccato che si ometta il fatto che il colesterolo moderatamente elevato non dia nessun problema a meno che l’ambiente interno non sia ossidato!!! Che vuole dire ossidato? Vuol dire ricco di prodotti ossidanti e povero di anti-ossidanti. Quindi, un corpo infiammato, che invecchia prima, che si stanca prima, che ha meno memoria, ecc. Se le LDL colesterolo, il cosiddetto colesterolo “cattivo”, si trovano in un ambiente ossidato, allora si ossidano anche loro e si depositano nei vasi sanguigni dando luogo alla famosa placca aterosclerotica. Questa può causare restringimento dei vasi arteriosi ed essere alla base di infarti ed embolie. Ma, se non vi fosse un ambiente ossidato, non succederebbe nulla! Quindi, teniamo il nostro corpo ricco di antiossidanti e povero di ciò che ossida. Ecco la soluzione!”.

Perché il colesterolo, su molti

“Breve storia dei valori cosiddetti “normali” di colesterolo nel sangue: quando ero giovane, diciamo 20 anni fa, il valore massimo consentito era di 260 (mg/dl), dopo qualche anno si è scesi a 240, poi 220, ora 200... E giù a vendere pro-

A livello di stili di vita, cosa è consigliabile fare per mantenerlo entro valori ideali?

“Non fumare, non bere, fare regolare attività fisica, meglio se all’aria aperta, gestire lo stress, avere regolari ritmi giornalieri

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Salute

per il riposo, l’alimentazione, ecc.”.

A livello di alimentazione, cosa è bene mangiare per prevenire un aumento del colesterolo e cosa bisogna assolutamente eliminare quando i valori diventano fuori norma?

“I migliori antiossidanti li troviamo sulla nostra tavola. Su internet potete trovare la tabella degli alimenti divisi per indice ORAC, l’indice che mostra il potere antiossidante (più è alto l’indice ORAC e meglio è). Tra gli alimenti più antiossidanti troviamo il melograno, i frutti di bosco e la famiglia dei broccoli. Evitare il cibo “spazzatura”, cioè quello raffinato e manipolato dall’industria alimentare. Cerchiamo alimenti puliti e na-

turali. Evitare di mangiare ad orari troppo tardi la sera ed evitare una cena troppo pesante”.

Quali sono i rimedi naturali per mantenere un "buon colesterolo"? In caso di valori alti, cosa offrono sia la natura che la medicina integrata per riportarli nel range?

“Il più famoso prodotto naturale che ha azione simile ai farmaci anticolesterolo è la Monacolina che si ottiene dal riso rosso fermentato. 10 mg di questa sostanza sono sufficienti per ridurre i valori di LDL. Esistono, poi, numerose altre sostanze come la Berberina, il Cardo mariano, il Tarassaco, gli Omega 3, la Vitamina D e vari antiossidanti, che in maniera diversa contribuiscono alla ridu-

zione dei valori LDL e all’aumento del HDL colesterolo”.

Chi ha un colesterolo perennemente e storicamente alto, può arrivare ad una regressione dei valori e quindi alla normalità?

“Direi di sì. Nei casi più gravi esistono farmaci molto efficaci.

Va sempre valutata la situazione del paziente nella sua completezza e complessità e per far ciò ci vuole un bravo medico, dannoso il fai da te”.

Via Archimede, 138 – Roma www.biofisimed.eu

Tel 06.64790556 (anche whatsapp) antonio.gorini@biofisimed.eu https://www.miodottore.it/antonio-gorini/internista-nefrologoomeopata/roma

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