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RIPORTIAMO I GRANDI CLASSICI

DA “TO R O SCAT ENAT O”

AI P R IMI “ AL IEN”

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di Marco Spagnoli @marco_spagnoli

La società di Andrea Occhipinti punta su eventi di flm leggendari

“È difcile spiegare come lavoro con Bob: per me è talmente naturale ormai... Diciamo che la cosa veramente importante sulla quale si fonda il nostro rapporto e la nostra amicizia è la fducia.” Così il regista Martin Scorsese spiega l’alchimia straordinaria che lo lega a Robert De Niro con cui ha collaborato per circa una decina di titoli e che grazie a Lucky Red ritroviamo in uno dei flm drammatici e sportivi più iconici di sempre.

Per celebrare il restauro in 4K della pellicola, Lucky Red riporta, infatti, in sala uno dei “pilastri” della storia del cinema come Toro Scatenato (Raging Bull). Uscito nel 1980, il flm ha segnato la quarta collaborazione tra il regista e Robert De Niro, che qui veste magistralmente i panni di uno dei più grandi pugili di sempre, il tormentato pugile LaMotta, nella sua parabola di ascesa e caduta, ruolo che gli è valso il suo secondo Oscar dopo il primo vinto grazie al Padrino Parte II Quella di Toro Scatenato è una storia fatta di sconftta e resistenza, luce e buio, soferenza e speranza, capace di diventare sul grande schermo universale ed eterna e, del resto, per il regista italiano Paolo Sorrentino, Toro Scatenato è il migliore flm sportivo di sempre “Un lungometraggio clamoroso, il migliore che c’è per quello che riguarda lo sport anche se è una defnizione un po’ riduttiva.” Dice l’autore premio Oscar “In assoluto è uno dei migliori flm mai realizzati non solo sullo sport, ma sulla vita. È una pellicola ‘enorme’ perché racconta lo sport come una condizione dell’essere umano. Uno dei tanti aspetti in cui è stato inno- vativo riguarda il sonoro. La grande bellezza di tutti gli sport, del calcio, della scherma, del pugilato è il sonoro. La cosa più bella di vedere una partita di calcio di serie A bordo campo è ascoltare il rumore che circonda l’azione. È qualcosa di incredibile e Scorsese lo ha capito e lo ha reso mostrando un pugile che ‘sente’ gli spettatori dei suoi incontri. Sonoro e musica in un flm sono importantissimi, forse, anche più degli attori.” Paolo Sorrentino spiega “Il segreto per un buon flm sullo sport è quello di raccontarlo in maniera non celebrativa, ma spettacolare. La rappresentazione vera dello sport è molto difcile al cinema. Scorsese ci è riuscito in maniera “sublime”, con la messinscena degli incontri e tutto il resto, ma è un qualcosa ancora molto complicato. La rappresentazione dello sport al cinema è difcile, anche perché la televisione ha raggiunto degli standard qualitativi molto elevati per quello che riguarda la regia.”

Sempre Lucky Red riporta in sala anche i primi due capitoli di una delle saghe cinematografche di maggior successo: Alien di Ridley Scott e il suo sequel Aliens – Scontro fnale di James Cameron.

Tutto ha inizio con il capolavoro di Ridley Scott, Alien, vero e proprio caposaldo nella storia di due generi cinematografci da sempre afni, la fantascienza e l’horror. Uscito per la prima volta nel 1979, con una giovane Sigourney Weaver nel suo primo ruolo da protagonista, il flm ha ottenuto molti riconoscimenti tra cui l’Oscar per i Migliori Efetti Speciali, realiz- zati anche da Carlo Rambaldi. Reduce dal successo di Terminator, James Cameron ha diretto nel 1986 il sequel Aliens – Scontro fnale, aggiungendo elementi d’azione e dando, di fatto, il via alla saga, che diventa una delle più fortunate di sempre al box ofce con altri due titoli diretti da David Fincher e da Jean Pierre Jeunet in seguito autore de Il favoloso mondo di Amelie Qualche tempo fa parlando con Ridley Scott della sfda del primo flm, il regista britannico che ha frmato i due prequel (non particolarmente riusciti…) spiegava “Alien era un flm di serie C, diventato di serie B grazie al fatto che abbiamo saldamente tenuto d’occhio i parametri e l’equilibrio di elementi molto diferenti tra loro.

Alien per me non era un flm horror. Io non l’ho mai considerato tale, ma adoravo le dinamiche e i motori della storia che stavo raccontando. Personalmente credo che in un flm ciò che rimane nascosto sia sempre più pauroso di quello che vedi. Gran parte delle decisioni prese riguardo ai miei flm le rimando alla sala di montaggio. È lì quello che decido quello che ritengo troppo o troppo poco importante. Dal punto di vista narrativo è decisamente il buon gusto a dirti dove fermarti nel rendere le scene più dolorose. La violenza è un elemento molto forte e presente. Il rischio paradossale è che una dose tanto di massiccia di violenza anestetizzi il pubblico. Questo capita, però, anche con la storia. La letteratura stessa esplora il lato oscuro dell’essere umano. Il cinema è una rappresentazione così vivida della storia e dei fatti che ha un impatto molto più forte.”

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