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IL di Redazione @gdspettacolo

In Buon Compleanno Massimo, il comico campano racconta la sua passione l’artista di San Giorgio a Cremano e per la sua comicità

Tra le tante cose che ha fatto Massimo Troisi nella comicità e che, spesso, inevitabilmente può sfuggire è la sua capacità di trasformare le occasioni di interviste televisive in veri momenti di grande, grandissima comicità come pochi altri artisti in Italia.

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Per me Massimo Troisi era anche questo: un grandissimo intervistato comico.

Io sono molto appassionato di cultura americana, cinematografca e comica soprattutto. E lì c’è una grande tradizione di grandi artisti che raccontano aneddoti molto divertenti in un late show.

David Letterman ne è, in un certo senso, l’emblema assoluto. Massimo Troisi era a livello mondiale come intervistato. Ricordo quando ho visto l’aneddoto della Befana... Che lui racconta che il padre non gli regalava la pistola ma gli regalava il trenino e quindi gli facevano fare il capotreno…Insomma, qualcosa di assolutamente irresistibile e talmente geniale da restare insuperato e, forse insuperabile.

Io sono nato nel 1989 quindi il mio ricordo di Mas- simo Troisi arriva dopo. L’ho sentito prima parlare attraverso le persone del mio paese. È entrato nel linguaggio delle persone. Non è solo il linguaggio... È entrato nel modo che le persone, campane soprattutto, hanno di scherzare.

È talmente forte Troisi che quando lo vedi, e sei campano, ti relazioni immediatamente e ti convinci che non ci sia nessun altro modo di far ridere. Quello è il modo. Perché... Sembra “magico” no?

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