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GLI ITALIANI DEL FESTIVAL DI BERLINO

di Redazione @gdspettacolo

Oltre al documentario di Mario Martone da notare il flm di Abruzzese, Di Stefano, Bigini

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Disco Boy

Di Giacomo Abbruzzese, con Franz Rogowski (Undine, Freaks Out).

Girato tra Europa e Africa, con un cast internazionale e la colonna sonora frmata dalla stella della musica elettronica Vitalic, Disco Boy segna il debutto cinematografco di Giacomo Abbruzzese.

La trama racconta di Aleksei (Franz Rogowski) che dopo un difcile viaggio attraverso l’Europa, raggiunge Parigi per arruolarsi nella Legione straniera francese, un corpo militare altamente selettivo che consente a qualsiasi straniero, anche privo di documenti, di ottenere un passaporto francese. Nel delta del Niger, Jomo (l’esordiente Morr Ndiaye) combatte contro le compagnie petrolifere che minacciano la sopravvivenza del suo villaggio. Sua sorella Udoka (Laëtitia Ky), invece, sogna di scappare, sapendo che lì tutto è perduto. Al di là dei confni, oltre la vita e la morte, i loro destini si intrecceranno. Da notare che il regista nato a Taranto, Giacomo Abbruzzese si è diplomato a Le Fresnoy in Francia.

I suoi cortometraggi sono stati premiati in numerosi festival internazionali tra cui Oberhausen, Palm Springs, Clermont-Ferrand, Viennale, Mar del Plata e Torino. Sono stati trasmessi su canali televisivi come Canal+, Arte, France3, France2 e SVT.

È stato Artist-in-Residence alla Cinéfondation del Festival di Cannes e al Clermont-Ferrand Short Film Festival. Nel 2022, ha ottenuto la nomination per il César per il suo documentario America.

Vive tra Parigi e Madrid.

L’uLtima notte Di amore

Di Andrea Di Stefano con Pierfrancesco Favino, Linda Caridi, Antonio Gerardi, Francesco Di Leva.

Di Franco Amore si dice che è Amore di nome e di fatto. Di sé stesso lui racconta che per tutta la vita ha sempre cercato di essere una persona onesta, un poliziotto che in 35 anni di onorata carriera non ha mai sparato a un uomo. Queste sono infatti le parole che Franco ha scritto nel discorso che terrà all’indomani della sua ultima di notte in servizio. Ma quella notte sarà più lunga e difcile di quanto lui avrebbe mai potuto immaginare. E metterà in pericolo tutto ciò che conta per lui: il lavoro da servitore dello Stato, il grande amore per la moglie Viviana, l’amicizia con il collega Dino, la sua stessa vita. In quella notte, tutto si annoda freneticamente fra le strade di una Milano in cui sembra non arrivare mai la luce.

Le proprietà Dei metaLLi

Di Antonio Bigini con Martino Zaccara, David Pasquesi, Antonio Buil Pueyo, Edoardo Marcucci, Enzo Vetrano, Cristiana Raggi, Marco Cavalcoli

Anni Settanta, Italia Centrale. In un paesino di montagna, Pietro, un bambino cresciuto da unpadre duro e asfssiato dai debiti, manifesta doti misteriose: piega metalli al solo tocco. Uno scienziato americano comincia a studiarlo. Gli esperi- menti porteranno Pietro a contatto col mondo invisibile, dove le leggi della fsica lasciano il passo ai desideri più profondi. Le proprietà dei metalli è liberamente ispirato a una vicenda poco nota: il fenomeno dei cosiddetti minigeller, cioè quei bambini che alla fne degli anni Settanta, dopo aver assistito all’esibizione televisiva dell’illusionista Uri Geller, apparentemente in grado di piegare chiavie cucchiai al solo tocco, hanno cominciato a manifestare fenomeni simili. Casi di minigeller si sono verifcati un po’ in tutta Europa. Due professori universitari italiani dal 1975 al 1980 hanno condotto studi scientifci su alcuni di questi bambini, raccogliendo i risultati delle loro esperienze in un corposo dattiloscritto, mai, però, pubblicato.

I bambini studiati dai due professori avevano aspetti in comune: vivevano in campagna e provenivano da famiglie umili e in molti casi problematiche.

Gli esperimenti condotti dagli scienziati consistevano in incontri domestici in cui ai bambini veniva richiesto di piegare oggetti metallici in situazioni sempre più controllate. I bambini più “dotati” venivano poi studiati all’interno di laboratori universitari. Nessuno di questi esperimenti è arrivato al dunque, e cioè alla dimostrazione scientifca dell’esistenza di un fenomeno paranormale

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