Bollettino Febbraio-Marzo 2012

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Anno LVII - n. 3/4 Febbraio/Marzo 2012 - Sped. in Abb. Postale, art. 2 comma 20/c Legge 662/96 Regione Campania -BN- In caso di mancato recapito restituire al mittente


Quaresima 2012 Fratelli e sorelle, la Quaresima ci offre ancora una volta l'opportunità di riflettere sul cuore della vita cristiana: la carità. Infatti questo è un tempo propizio affinché, con l'aiuto della Parola di Dio e dei Sacramenti, rinnoviamo il nostro cammino di fede, sia personale che comunitario. E' un percorso segnato dalla preghiera e dalla condivisione, dal silenzio e dal digiuno, in attesa di vivere la gioia pasquale. Quest’anno desidero proporre alcuni pensieri alla luce di un breve testo biblico tratto dalla Lettera agli Ebrei: «Prestiamo attenzione gli uni agli altri per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone» (10,24). E’ una frase inserita in una pericope dove lo scrittore sacro esorta a confidare in Gesù Cristo come sommo sacerdote, che ci ha ottenuto il perdono e l'accesso a Dio. Il frutto dell'accoglienza di Cristo è una vita dispiegata secondo le tre virtù teologali: si tratta di accostarsi al Signore «con cuore sincero nella pienezza della fede» (v. 22), di mantenere salda «la professione della nostra speranza» (v. 23) nell'attenzione costante ad esercitare insieme ai fratelli «la carità e le opere buone» (v. 24). Si afferma pure che per sostenere questa condotta evangelica è importante partecipare agli incontri liturgici e di preghiera della comunità, guardando alla meta escatologica: la comunione piena in Dio (v. 25). Mi soffermo sul versetto 24, che, in poche battute, offre un insegnamento prezioso e sempre attuale su tre aspetti della vita cristiana: l'attenzione all'altro, la reciprocità e la santità personale. 1. “Prestiamo attenzione”: la responsabilità verso il fratello. Il primo elemento è l'invito a «fare attenzione»: il verbo greco usato è katanoein,che significa osservare bene, essere attenti, guardare con consapevolezza, accorgersi di una realtà. Lo troviamo nel Vangelo, quando Gesù invita i discepoli a «osservare» gli uccelli del cielo, che pur senza affannarsi sono oggetto della sollecita e premurosa Provvidenza divina (cfr Lc 12,24), e a «rendersi conto» della trave che c’è nel proprio occhio prima di guardare alla pagliuzza nell'occhio del fratello (cfr Lc 6,41). Lo troviamo anche in un altro passo della stessa Lettera agli Ebrei, come invito a «prestare attenzione a Gesù» (3,1), l'apostolo e sommo sacerdote della nostra fede. Quindi, il verbo che apre la nostra esortazione invita a fissare lo sguardo sull’altro, prima di tutto su Gesù, e ad essere attenti gli uni verso gli altri, a non mostrarsi estranei, indifferenti alla sorte dei fratelli. Spesso, invece, prevale l’atteggiamento contrario: l’indifferenza, il disinteresse, che nascono dall’egoismo, mascherato da una parvenza di rispetto per la «sfera privata». Anche oggi risuona con forza la voce del Signore che chiama ognuno di noi a prendersi cura dell'altro. Anche oggi Dio ci chiede di essere «custodi» dei nostri fratelli (cfr Gen 4,9), di instaurare relazioni in questo numero: caratterizzate da premura reciproca, 2 Quaresima 2012 da attenzione al 4 Viviamo la Pasqua in... e con la famiglia bene dell'altro e a 6 Sotto la protezione dell'Assunta tutto il suo bene. Il 6 Hanno collaborato con noi... 6 Esprimono gratitudine all'Assunta grande comanda7 Settimana Santa 2012 mento dell'amore 8 Trasmissione di fede durante la Settimana Santa del prossimo esige e 9 Peregrinatio delle spoglie mortali di S. Bernardino sollecita la consape10 Appunti di cronaca volezza di avere una 11 Sono tornati alla casa del Padre responsabilità verso 12 In memoria di... chi, come me, è cre-

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«Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone»

(Eb10,24) atura e figlio di Dio: l’essere fratelli in umanità e, in molti casi, anche nella fede, deve portarci a vedere nell'altro un vero alter ego, amato in modo infinito dal Signore. Se coltiviamo questo sguardo di fraternità, la solidarietà, la giustizia, così come la misericordia e la compassione, scaturiranno naturalmente dal nostro cuore. Il Servo di Dio Paolo VI affermava che il mondo soffre oggi soprattutto di una mancanza di fraternità: «Il mondo è malato. Il suo male risiede meno nella dilapidazione delle risorse o nel loro accaparramento da parte di alcuni, che nella mancanza di fraternità tra gli uomini e tra i popoli» (Lett. enc. Populorum progressio [26 marzo 1967], n. 66). L’attenzione all’altro comporta desiderare per lui o per lei il bene, sotto tutti gli aspetti: fisico, morale e spirituale. La cultura contemporanea sembra aver smarrito il senso del bene e del male, mentre occorre ribadire con forza che il bene esiste e vince, perché Dio è «buono e fa il bene» (Sal 119,68). Il bene è ciò che suscita, protegge e promuove la vita, la fraternità e la comunione. La responsabilità verso il prossimo significa allora volere e fare il bene dell'altro, desiderando che anch'egli si apra alla logica del bene; interessarsi al fratello vuol dire aprire gli occhi sulle sue necessità. La Sacra Scrittura mette in guardia dal pericolo di avere il cuore indurito da una sorta di «anestesia spirituale» che rende ciechi alle sofferenze altrui. L’evangelista Luca riporta due parabole di Gesù in cui vengono indicati due esempi di questa situazione che può crearsi nel cuore dell’uomo. In quella del buon Samaritano, il sacerdote e il levita «passano oltre», con indifferenza, davanti all’uomo derubato e percosso dai briganti (cfr Lc 10,30-32), e in quella del ricco epulone, quest’uomo sazio di beni non si avvede della condizione del povero Lazzaro che muore di fame davanti alla sua porta (cfr Lc 16,19). In entrambi i casi abbiamo a che fare con il contrario del «prestare attenzione», del guardare con amore e compassione. Che cosa impedisce questo sguardo umano e amorevole verso il fratello? Sono spesso la ricchezza materiale e la sazietà, ma è anche l’anteporre a tutto i propri interessi e le proprie preoccupazioni. Mai dobbiamo essere incapaci di «avere misericordia» verso chi soffre; mai il nostro cuore deve essere talmente assorbito dalle nostre cose e dai nostri problemi da risultare sordo al grido del povero. Invece proprio l’umiltà di cuore e l'esperienza personale della sofferenza possono rivelarsi fonte di risveglio interiore alla compassione e all'empatia: «Il giusto riconosce il diritto dei miseri, il malvagio invece non intende ragione» (Pr 29,7). Si comprende così la beatitudine di «coloro che sono nel pianto» (Mt 5,4), cioè di quanti sono in grado di uscire da se stessi per commuoversi del dolore altrui. L'incontro con l'altro e l'aprire il cuore al suo bisogno sono occasione di salvezza e di beatitudine. Il «prestare attenzione» al fratello comprende altresì la premura per il suo bene spirituale. E qui desidero richiamare un aspetto della vita cristiana che mi pare caduto in oblio: la correzione fraterna in vista della salvezza eterna. Oggi, in generale, si è assai sensibili al discorso della cura e della carità per il bene fisico e materiale degli altri, ma si tace quasi del tutto sulla responsabilità spirituale verso i fratelli. Non così nella Chiesa dei primi tempi e nelle comunità veramente mature nella fede, in cui ci si prende a cuore non solo la salute corporale del fratello, ma anche quella della sua anima per il suo destino ultimo. Nella Sacra Scrittura leggiamo: «Rimprovera il saggio ed egli ti sarà grato. Dà consigli al saggio e diventerà ancora più saggio; istruisci il giusto ed egli aumenterà il sapere» (Pr 9,8s). Cristo stesso comanda di riprendere il fratello che sta commettendo un peccato (cfr Mt


18,15). Il verbo usato per definire la correzione fraterna - elenchein - è il medesimo che indica la missione profetica di denuncia propria dei cristiani verso una generazione che indulge al male (cfr Ef 5,11). La tradizione della Chiesa ha annoverato tra le opere di misericordia spirituale quella di «ammonire i peccatori». E’ importante recuperare questa dimensione della carità cristiana. Non bisogna tacere di fronte al male. Penso qui all’atteggiamento di quei cristiani che, per rispetto umano o per semplice comodità, si adeguano alla mentalità comune, piuttosto che mettere in guardia i propri fratelli dai modi di pensare e di agire che contraddicono la verità e non seguono la via del bene. Il rimprovero cristiano, però, non è mai animato da spirito di condanna o recrimina-zione; è mosso sempre dall’amore e dalla misericordia e sgorga da vera sollecitudine per il bene del fratello. L’apostolo Paolo afferma: «Se uno viene sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con spirito di dolcezza. E tu vigila su te stesso, per non essere tentato anche tu» (Gal 6,1). Nel nostro mondo impregnato di individualismo, è necessario riscoprire l’importanza della correzione fraterna, per camminare insieme verso la santità. Persino «il giusto cade sette volte» (Pr 24,16), dice la Scrittura, e noi tutti siamo deboli e manchevoli (cfr 1 Gv 1,8). E’ un grande servizio quindi aiutare e lasciarsi aiutare a leggere con verità se stessi, per migliorare la propria vita e camminare più rettamente nella via del Signore. C’è sempre bisogno di uno sguardo che ama e corregge, che conosce e riconosce, che discerne e perdona (cfr Lc 22,61), come ha fatto e fa Dio con ciascuno di noi. 2. “Gli uni agli altri”: il dono della reciprocità. Tale «custodia» verso gli altri contrasta con una mentalità che, riducendo la vita alla sola dimensione terrena, non la considera in prospettiva escatologica e accetta qualsiasi scelta morale in nome della libertà individuale. Una società come quella attuale può diventare sorda sia alle sofferenze fisiche, sia alle esigenze spirituali e morali della vita. Non così deve essere nella comunità cristiana! L’apostolo Paolo invita a cercare ciò che porta «alla pace e alla edificazione vicendevole» (Rm 14,19), giovando al «prossimo nel bene, per edificarlo» (ibid. 15,2), senza cercare l'utile proprio «ma quello di molti, perché giungano alla salvezza» (1 Cor 10,33). Questa reciproca correzione ed esortazione, in spirito di umiltà e di carità, deve essere parte della vita della comunità cristiana. I discepoli del Signore, uniti a Cristo mediante l’Eucaristia, vivono in una comunione che li lega gli uni agli altri come membra di un solo corpo. Ciò significa che l'altro mi appartiene, la sua vita, la sua salvezza riguardano la mia vita e la mia salvezza. Tocchiamo qui un elemento molto profondo della comunione:la nostra esistenza è correlata con quella degli altri, sia nel bene che nel male; sia il peccato, sia le opere di amore hanno anche una dimensione sociale. Nella Chiesa, corpo mistico di Cristo, si verifica tale reciprocità: la comunità non cessa di fare penitenza e di invocare perdono per i peccati dei suoi figli, ma si rallegra anche di continuo e con giubilo per le testimonianze di virtù e di carità che in essa si dispiegano. «Le varie membra abbiano cura le une

delle altre»(1 Cor 12,25), afferma San Paolo, perché siamo uno stesso corpo. La carità verso i fratelli, di cui è un’espressione l'elemosina - tipica pratica quaresimale insieme con la preghiera e il digiuno - si radica in questa comune appartenenza. Anche nella preoccupazione concreta verso i più poveri ogni cristiano può esprimere la sua partecipazione all'unico corpo che è la Chiesa. Attenzione agli altri nella reciprocità è anche riconoscere il bene che il Signore compie in essi e ringraziare con loro per i prodigi di grazia che il Dio buono e onnipotente continua a operare nei suoi figli. Quando un cristiano scorge nell'altro l'azione dello Spirito Santo, non può che gioirne e dare gloria al Padre celeste (cfr Mt 5,16). 3. “Per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone”: camminare insieme nella santità. Questa espressione della Lettera agli Ebrei (10,24) ci spinge a considerare la chiamata universale alla santità, il cammino costante nella vita spirituale, ad aspirare ai carismi più grandi e a una carità sempre più alta e più feconda (cfr 1 Cor 12,31-13,13). L'attenzione reciproca ha come scopo il mutuo spronarsi ad un amore effettivo sempre maggiore, «come la luce dell'alba, che aumenta lo splendore fino al meriggio» (Pr 4,18), in attesa di vivere il giorno senza tramonto in Dio. Il tempo che ci è dato nella nostra vita è prezioso per scoprire e compiere le opere di bene, nell’amore di Dio. Così la Chiesa stessa cresce e si sviluppa per giungere alla piena maturità di Cristo (cfr Ef 4,13). In tale prospettiva dinamica di crescita si situa la nostra esortazione a stimolarci reciprocamente per giungere alla pienezza dell'amore e delle buone opere. Purtroppo è sempre presente la tentazione della tiepidezza, del soffocare lo Spirito, del rifiuto di «trafficare i talenti» che ci sono donati per il bene nostro e altrui (cfr Mt 25,25s). Tutti abbiamo ricevuto ricchezze spirituali o materiali utili per il compimento del piano divino, per il bene della Chiesa e per la salvezza personale (cfr Lc 12,21b; 1 Tm 6,18). I maestri spirituali ricordano che nella vita di fede chi non avanza retrocede. Cari fratelli e sorelle, accogliamo l'invito sempre attuale a tendere alla «misura alta della vita cristiana» (Giovanni Paolo II, Lett. ap. Novo millennio ineunte [6 gennaio 2001], n. 31). La sapienza della Chiesa nel riconoscere e proclamare la beatitudine e la santità di taluni cristiani esemplari, ha come scopo anche di suscitare il desiderio di imitarne le virtù. San Paolo esorta: «gareggiate nello stimarvi a vicenda» (Rm 12,10). Di fronte ad un mondo che esige dai cristiani una testimonianza rinnovata di amore e di fedeltà al Signore, tutti sentano l’urgenza di adoperarsi per gareggiare nella carità, nel servizio e nelle opere buone (cfr Eb 6,10). Questo richiamo è particolarmente forte nel tempo santo di preparazione alla Pasqua. Con l’augurio di una santa e feconda Quaresima, vi affido all’intercessione della Beata Vergine Maria e di cuore imparto a tutti la Benedizione Apostolica.

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Viviamo la Pasqua in

L’antico adagio dice: “Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi”. Il Natale ricorda la nascita del bambino Gesù dalla Vergine Maria che è accolto da San Giuseppe. Essa è simile a quella di tutti e quindi raccontabile. I cristiani celebrano il Natale il 25 dicembre durante il periodo invernale dove il buio è più della luce e quindi non consente tanti spostamenti. In casa si prepara il presepe e l’albero, si pensa allo scambio di doni e alla visita da fare alla famiglia d’origine o agli amici. Questo e altro porta l’adagio a dire che il Natale è la festa della famiglia e quindi da vivere con i tuoi. Pasqua deriva dal greco pàscha, traduzione dell’ebraico pésah, “passaggio”. E’ nata come festa agricola del primo raccolto (pane non lievitato) e pastorale (legata al movimento dei pastori che si spostavano dalle valli alle montagne offrendo in sacrificio i primi nati del gregge nel plenilunio di primavera). La natura, libera dalle catene dell’inverno, si rinnova e si riveste di nuovo splendore invitando a vivere all’aria aperta. La Pasqua è la festa religiosa più importante sia per gli ebrei sia per i cristiani, per i quali costituisce il vertice di tutto l’anno liturgico. Gli ebrei la celebrano il 14 di Nissan e rievocano la morte dei primogeniti egiziani e l’inizio della liberazione dalla schiavitù dell’Egitto con il cammino dell’esodo. Per gli ebrei è stata inizialmente una festa di famiglia poi con Giosia divenne una festa da celebrare nel tempio e con un pellegrinaggio. Dopo l’esilio gli animali dovevano uccidersi nel tempio e il banchetto pasquale doveva aver luogo nelle case di Gerusalemme. Questa è la forma che i vangeli presentano al tempo di Gesù. Oggi per gli ebrei la Pasqua è una festività felice che è solitamente trascorsa in famiglia e ogni credente è chiamato a fare l’esperienza della liberazione durante una cena (seder) particolare. Infatti quando si ritorna a casa, dopo la

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preghiera in sinagoga, si trova la tavola preparata con cura e il bimbo più piccolo domanda all’uomo più vecchio di raccontare il perché di quella cena. Solo chi domanda è interessato a conoscere il significato di un Rito che bisogna trasmettere da padre in figlio secondo il comando del Signore. Per i cristiani il giorno di Pasqua (sempre di Domenica ma in date e mesi diversi) risuona l’annuncio: “Cristo è risorto!”. La risurrezione di Gesù dai morti è tutt’altra cosa rispetto all’uscita di un popolo dall’Egitto anche perché nessuno è stato presente in quel momento e non convince neppure la tomba vuota. Ma è proprio la risurrezione, il fondamento della nostra fede e della nostra speranza, come ricorda l’apostolo Paolo: “Se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede” (1Cor 15,14). Come per gli ebrei anche per i cristiani il compito della famiglia è di trasmettere la fede nella Risurrezione ai propri figli. Ecco perché la Pasqua deve essere vissuta in e con la famiglia. Allora da dove bisogna partire? E’ fondamentale attingere alla Sacra Scrittura per operare un “passaggio” dal vedere al credere perché proprio essa ci presenta la risurrezione come una realtà di cui si sperimentano solo le conseguenze. E perciò solo questo può essere raccontato, trasmesso e annunciato. Sappiamo che la vita di una persona con i problemi della nascita, crescita, maturità, sofferenza, morte e speranza nella vita eterna, non è vissuta mai solo a livello individuale ma anche familiare e comunitario, così anche la vita di fede nasce soprattutto dall’esperienza individuale ma è sempre condivisa con quella della comunità. Basta leggere il Vangelo e guardare alla famiglia di Nazareth e veniamo a sapere che Gesù ha conosciuto, come ogni uomo, le tappe della crescita fisica, psicologica e spirituale insieme ai genitori e i suoi paesani. A Nazareth frequenta la sinagoga e ogni anno si reca al tempio di Gerusalemme per pregare, per ascoltare e interrogare i


n … e con la famiglia. maestri del suo tempo: “Cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini” (Lc 2,52). Impara il mestiere del padre Giuseppe nella bottega di Nazareth. Maria e Giuseppe vivono e trasmettono a Gesù le usanze, le preghiere, i riti e le feste del popolo ebraico a iniziare proprio dalla Pasqua. Dopo il battesimo al Giordano, Gesù lascia la casa (i vangeli non parlano da quando tempo Giuseppe è stato chiamato da Dio, forse Maria e Gesù hanno custodito nel silenzio questo loro grande dolore) e si prepara a svolgere un ministero pubblico, chiama gli apostoli e forma con loro una “nuova famiglia”. Quando qualcuno gli ricorda la sua famiglia d’origine, egli risponde: “Chi è mia madre, chi sono i miei fratelli?...chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre” (Mc 3, 33-35). Nuove relazioni di famiglia, nuovi vincoli più forti di quelli naturali del sangue devono unire i suoi discepoli. Maria non è solo madre ma discepola, modello del discepolo che crede, accoglie la parola di Gesù e la mette in pratica. Gesù si rivolge a tutti quelli che gli sono accanto e che incontra usando sempre gesti d’amore e parole che ricordano la tenerezza del Padre, con il quale coltiva un dialogo continuo. Infatti, gli ultimi pensieri di Gesù sono rivolti al futuro della sua famiglia che amò “sino alla fine”. Nell’ultima cena consegna agli apostoli un memoriale, un racconto e dei gesti capaci di trasmettere il senso della sua vita e della sua morte per ogni uomo, mentre nel Getsemani, quando è immerso nella paura e nell’angoscia, si rivolge a Dio come Figlio amato: “Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu” (Mc 14,36). Gesù prega per i discepoli (la sua famiglia) quando ormai si profila evidente l’ostilità del mondo, ma essi non riescono a vegliare, anzi

c’è chi lo tradisce, chi scappa e chi arriva a dire: “Non lo conosco”. Egli, il Messia, soffre e muore come un maledetto, appeso al legno della croce. I suoi discepoli si smarriscono, hanno paura; alcuni, come i due di Emmaus, lasciano Gerusalemme. Non tutti però l’abbandonano, perché presso la croce è presente la madre Maria, alcune donne e l’apostolo Giovanni: “Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco tuo figlio”. Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre”. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé” (Gv 19,26s). Quello di Gesù è un grande atto di amore e di adozione. Non lascia sola la madre, l’affida alla premura di Giovanni. E così nasce una nuova famiglia: Maria si prende cura di Giovanni e Lui si prende cura di Lei. Sembra tutto finito ma interviene un’esperienza decisiva per la comprensione di tutta la storia di Gesù: la Risurrezione. Il Signore risorto appare a Maria Maddalena, la prima testimone della risurrezione, e le affida un grande messaggio: “Va dai miei fratelli e di’ loro…”. Il Risorto appare non solo ad alcune persone ma anche alla comunità riunita. Grande “prova” della risurrezione del Signore è proprio un grande numero di persone che sono rimaste fedeli al Vangelo fino alla fine. Il racconto dei discepoli di Emmaus richiama all’impegno per una buona vita di famiglia che non può prescindere dall’ascolto della Parola di Dio e dall’Eucaristia (la Domenica e soprattutto a Pasqua) per testimoniare che il Signore è veramente risorto. Egli è il Vivente. Allora viviamo la Pasqua in e con la famiglia e cambiamo l’antico adagio con un altro: “Pasqua con i tuoi e pasquetta con chi vuoi”. Pace e gioia. Padre Filippo Di Lonardo d. O.

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sotto la protezione dell ’Assunta

Niko Foschini e Filippo Garofano

Simone Marascio I nonni Silvestri Vladimiro e Corapi Elisabetta mettono sotto la protezione della Vergine Assunta il loro nipotino.

I bisnonni Maria e Benito li affidano alla materna protezione della Vergine Assunta in cielo.

Francesca Sanzari

Erasmo Maffei Gambuti

In occasione della prima Comunione i genitori Giuseppe e Giovanna pongono la loro figlia sotto la protezione dell’Assunta.

In occasione del loro 50° anniversario di matrimonio si pongono, insieme con la loro famiglia, sotto la speciale protezione della Vergine Assunta.

esprimono gratitudine all'Assunta

Febbraio 2 - Foschini Angelo e Isolina. 4 - Falato – Palladino. 5 - NN 9 - Foschini Pasquale e Lina. 12 - Conte Giuseppe e Teresa Foschini. 19 - Maffei Erasmo e Gambuti Maria per il 50° di matrimonio.

- I coniugi Salvatore – Borrelli. 23 - NN 26 - Pascale Elisabetta. 28 - Labagnara Filippo e Foschini Luisa per il 47° di matrimonio. Marzo 4 - Prete Pasquale e Angelina.

Hanno collaborato con noi per sostenere il Bollettino da Guardia:

Maiorani Sebastianelli Maria - Famiglia Procaccini - Ferrigno Enzo – Pigna Silvia in De Cesare - Sebastianelli Oreste - Silvestri Fausto - Sebastianelli Antonio - Guerrera Pietruccia - Del Vecchio Carlo - Gambuti Speranza - Morone Umberto - Garofano Giuseppe - Romano Ida - Maffei Erasmo - Parente Antonella - Di Santo Garofano Angelina - Fam. De Vincentis-Sebastianelli - Foschini Nina - Borrelli Salvatore Sebastianelli Pierino e Marisa - Gambuti Teresa - Ceniccola Raffaele - Santillo Michelina - Falluto Muzio fu Gaetano - Del Vecchio Consiglia - Falato Bellisario Antonio - Sanzari Giuseppe - Pengue Luigi - Pengue Alfredo - Falato Teresa - Prete Pasquale - Santagata Elvira - Morone Antonio - Prete Filomena - Foschini Maria in Morone - Morone Luisa - Mignone Nazareno - Pascale Michele - Musto Giovannina Pengue Giovannina - Prete Pasqualina - Di Santo Vincenzo - Sanzari Nino.

dall’Italia:

Nicolella Giustino, Moncalieri (TO) - Lavorgna Pasqualina, S. Lorenzello (BN) Sanzari Di Toro Filomena, Varese - Parciasepe Luigi, S. Lorenzo Maggiore (BN) - Del Vecchio Giuseppe, Stradella (PV) - Garofano Rosetta, Asti - Iuliani Renato, Montepulciano (SI) - Garofano Flore Angelina, Castelvenere (BN) - Sanzari Giuseppe, Telese Terme (BN).

dall’Estero:

Pezzullo Filomena e Cavallo Gino, Australia - Del Rosso Nino, Australia - Pengue Guido e Clara, Australia.

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Santuario dell’Assunta 82034 Guardia Sanframondi Direttore e Redattore: P. Filippo Di Lonardo Responsabile: P. Giuseppe Lando Dir. Red. Amm.: Congregazione dell’Oratorio PP. Filippini 82034 Guardia Sanframondi (BN) Tel. e Fax 0824.864013 www: santuarioassunta.com e-mail: santuarioassunta@email.it Aut. Tribunale BN Dec. 3/4/1956 n. 25/56 del Registro Stampe C.C.P. 11000825 IBAN: IT63Q0101075360041200000632 BIC: IBSPITNA Sped. in abb. post., art. 2, comma 20/C Legge 662/96 Regione Campania -BN Con approvazione ecclesiastica Stampato nel mese di Marzo 2012 da: TipoLitoGrafica nuova impronta Cusano Mutri (Bn) - Tel.-fax 0824.862723 info@nuovaimpronta.net - www.nuovaimpronta.net


Settimana Santa dell'Anno 2012 Basilica parrocchiale Santa Maria Assunta e San Filippo Neri

La celebrazione della Pasqua del Signore, crocifisso, morto, sepolto e risorto, costituisce il culmine dell’anno liturgico

1 Aprile - DOMENICA DELLE PALME e della Passione del Signore ore 10,30 - Piazza San Filippo: benedizione dei rami d’ulivo e in Santuario celebrazione della Santa Messa della Passione del Signore. 2 Aprile Lunedi Santo dalle ore 17,00 alle ore 18,00 - Ascolto delle confessioni 3 Aprile - Martedi Santo ore 20,30 - Santuario dell'Assunta: i giovani della parrocchia presentano: "Le ombre della Passione". 4 Aprile - Mercoledi Santo ore 17,30 - Santa Messa del Crisma a S. Agata de' Goti 5 Aprile - GIOVEDI SANTO ore 19,00 - Santa Messa della Cena del Signore: partecipano i bambini della Prima Comunione. ore 22,00 - Veglia di preghiera. 6 Aprile - VENERDI SANTO ore 8,00 - Celebrazioni delle Lodi ore 17,00 - Celebrazione della Passione del Signore. ore 19,00 - Dalla Chiesa di San Sebastiano processione del Gesù Morto e dell’Addolorata. 7 Aprile - SABATO SANTO ore 22,00 - Solenne Veglia Pasquale. 8 Aprile - PASQUA DI RISURREZIONE ore 8,00 - Santa Messa. ore 11,00 - Solenne Celebrazione eucaristica. ore 18,00 - Santa Messa.

Le celebrazioni Pasquali nella chiesa di San Sebastiano 5 Aprile - GIOVEDI SANTO ore 18,00 - S. Messa e lavanda degli apostoli. 6 Aprile - VENERDI SANTO ore 16,00 - Solenne Azione Liturgica. ore 19,00 - Processione del Cristo Morto e dell’Addolorata. 7 Aprile - SABATO SANTO ore 21,00 - Veglia Pasquale. 8 Aprile - PASQUA DI RISURREZIONE ore 8,30 - S. Messa. ore 10,00 - S. Messa in canto.

Cristo è veramente risorto. Alleluia, alleluia.

Le celebrazioni saranno trasmesse in diretta sul sito

www.santuarioassunta.com

Buona Pasqua!

I Padri Filippini 7


Trasmissione della fede durante la Settimana Santa I genitori devono trasmettere ai figli il significato delle celebrazioni, specialmente quelle della Settimana Santa, per aiutarli a capirne il senso. E’ necessario sapere gli orari delle funzioni per organizzarsi e vivere le varie celebrazioni come “chiesa domestica”. La Domenica delle Palme bisogna partecipare a tutta la celebrazione e non solo alla benedizione dei rami d’ulivo o delle palme; che sono scambiati, conservati nelle case o portati nei luoghi di lavoro, al cimitero o in campagna come testimonianza della fede in Cristo, re messianico, e nella sua vittoria pasquale. Giovedì santo inizia effettivamente il Triduo pasquale con la memoria dell’Ultima Cena, nella quale Gesù istituì il memoriale della sua Pasqua. All’inizio della celebrazione sono portati processionalmente all’altare il sacro crisma, l’olio dei catecumeni e l’olio degli infermi, benedetti dal Vescovo e dal presbiterio, questi olii si useranno per amministrare alcuni sacramenti. La salvezza, trasmessa dai segni sacramentali, scaturisce dal mistero pasquale di Cristo; infatti, noi siamo redenti con la sua morte e risurrezione e, mediante i sacramenti, attingiamo a quella medesima sorgente salvifica. Il sacerdote canta il Gloria e si suonano le campane. Queste suoneranno di nuovo al canto del Gloria nella Veglia Pasquale. Dopo l’omelia, il sacerdote lava i piedi ad alcuni fedeli ripetendo il gesto fatto da Gesù agli apostoli. Questo gesto proclama il primato di chi serve il prossimo, non di chi domina ed è quindi un invito a testimoniare fattivamente l’amore del Redentore. Al termine della celebrazione è conservato il Corpo del Signore per la comunione dei fedeli del Venerdì Santo e per il Viatico degli infermi. Il luogo è quello della reposizione e si eviti di dire “sepolcro”. La chiesa aperta fino alle 23.00 è un invito rivolto ai fedeli all’adorazione, silenziosa e prolungata, del mirabile Sacramento. Il Venerdì Santo, il primo posto e il massimo rilievo, è rivolto nel pomeriggio alla solenne Azione liturgica mentre la sera si svolge la processione di Gesù morto e l’Addolorata in un clima di austerità, di silenzio e di preghiera per i non pochi significati del mistero della sepoltura di Gesù. Il Sabato Santo è “Notte di grazia”: così chiamiamo la grande Veglia Pasquale. Una veglia fatta di ascolto, di orazione, di riti. Essa prevede la benedizione del nuovo fuoco (dove sono bruciati i vecchi olii santi) e della nuova acqua, nuovi i cuori dei cristiani, rinnovati dal sacramento della Penitenza perché la vita inaugurata da Cristo con la sua risurrezione rende nuove tutte le cose. La Domenica di Pasqua è “il giorno fatto dal Signore” in tutte le chiese risuona l’annuncio: “Cristo è Risorto!”. I cristiani originariamente se lo rivolgevano l’un l’altro come un saluto cui si assentiva rispondendo: “Veramente è Risorto! Alleluia, Alleluia”. La gioia più grande e più vera è nella certezza che Gesù è il Vivente ed è con noi tutti i giorni e ci rincuora con il suo saluto pasquale: “Shalom”. I fedeli recano nelle loro abitazioni l’acqua benedetta durante la Veglia del Sabato Santo. La consuetudine da incoraggiare è quella che il giorno di Pasqua il capofamiglia o un altro membro della comunità domestica benedica la mensa festiva. Dalla Settimana Santa, vissuta con fede, dobbiamo uscire rinnovati nello stile di vita e avere un’attenzione più premurosa per gli altri, perché Gesù è morto ed è risorto per noi. Riscopriamo il valore della domenica, giorno del Signore e Pasqua della settimana. La famiglia si impegni a partecipare all’Eucaristia per celebrare e rinnovare la propria fede in e con la comunità.

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Peregrinatio delle spoglie mortali di San Bernardino da Siena I Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia, per il Primo Centenario della fondazione della Provincia religiosa, hanno organizzato la Peregrinatio delle spoglie mortali di San Bernardino da Siena. San Bernardino nasce l’8 settembre 1380 a Massa Marittima, si trasferisce il 1391 a Siena e il 1402 indossa l’abito di San Francesco. Muore il 20 maggio 1444 a L’Aquila dove è ancora conservato il suo corpo. Il corpo del grande Santo francescano, che con testimonianza esemplare di vita e fervente predicazione diede un forte impulso di rinnovamento cristiano alla società del secolo XV, è stato presente, anche se per pochi minuti, a Guardia davanti al Municipio nel primo pomeriggio del giorno 21 marzo 2012. Dopo il saluto del Sindaco Dott. Floriano Panza è stata recitata dal Parroco P. Filippo Di Lonardo d.O. e dai presenti la preghiera in onore di San Bernardino da Siena poi il corteo ha ripreso il percorso preventivato per rag-

giungere la Cattedrale di Cerreto dove è stato accolto dal Vescovo e dai fedeli della Diocesi. La Comunità di Guardia ha partecipato alle due iniziative legate alla Peregrinatio: 1 – il sostegno di un progetto di solidarietà promosso dai Frati Minori d’Abbruzzo, a favore delle Popolazioni colpite dal terremoto del 2009; 2 – la sottoscrizione della petizione al Santo Padre per la proclamazione di San Bernardino a “dottore della Chiesa”. La visita del corpo di San Bernardino è stata per tutti fonte di grazia e benedizione.

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cronaca Febbraio 2012 Le abbondanti nevicate dei primi giorni (3 /4 e 10/11) hanno determinato un notevole flusso di aria fredda con la neve che è rimasta a terra per alcuni giorni. L’aria fredda ha interessato il clima fino alla metà del mese. Poi le temperature si sono alzate e ci sono state giornate fredde e serene tipiche della stagione invernale. In parrocchia le celebrazioni della prima settimana sono state tutte organizzate per ricordare la Settimana Diocesana della Famiglia dal titolo: “Promuovi la Vita se promuovi la Famiglia” promossa dalla nostra Diocesi di Cerreto S. – Telese – Sant’Agata de’ Goti e discusse nel Consiglio Pastorale. Abbiamo iniziato con la Presentazione di Gesù al tempio (giovedì 2) (“la Candelora”) e si è celebrata una S. Messa nel Santuario (ore 17) alla quale sono stati invitati tutti i fedeli ma in particolare i ragazzi che frequentano il catechismo con le loro famiglie. Il giorno dopo festività di San Biagio con l’unzione della gola. Nella chiesa di San Sebastiano (ore 18) il Gruppo di Preghiera di S. Pio da Pietrelcina “Il Tralcio” ha guidato i fedeli nella riflessione sulla famiglia. Si è proseguiti con il Primo sabato del mese (4) nel Santuario: Veglia alle 21 seguita dalla S. Messa. Ad animare il rosario meditato sulla famiglia questa volta è stato il Gruppo Famiglia della nostra parrocchia guidato dai coniugi Antonella Garofano e Damiano Foschini che hanno partecipato anche all’incontro finale tenutosi a Cerreto Sannita.

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Sono iniziate (domenica 12), seguendo lo schema tradizionale, le Sacre Quarantore nella chiesa di S. Sebastiano e si sono chiuse dopo quattro giorni (mercoledì 15). La mattina alle ore 10 c’è stata la S. Messa celebrata da P. Giustino Di Santo d. O. che si è conclusa con l’esposizione solenne del SS. Sacramento che è rimasto alla adorazione libera dei fedeli fino alle 18. Nei giorni di lunedì, martedì e mercoledì

l’esposizione solenne si è chiusa con i Ve s p r i c a n t a t i d a l l a C o r a l e Parrocchiale “Cantate Domino in Laetitia” diretta da Alfonso De Nicola e la benedizione finale. La catechesi è stata tenuta da P. Giustino Di Santo d. O.. Alla fine della settimana (sabato 18), secondo un calendario solito, sono iniziate le Sacre Quarantore in Basilica e per quattro giorni c’è stata l’esposizione solenne del SS. Sacramento al termine della S. Messa delle ore 10 celebrata dal Parroco P. Filippo Di Lonardo d.O. Anche qui ha prestato servizio la Corale Parrocchiale “Cantate Domino in Laetitia” diretta da Alfonso De Nicola. Le Quarantore, anche quest’anno, sono state chiuse dal nostro Vescovo Mons. Michele De

Rosa alle ore 16:30 di martedì 21 febbraio nel Santuario con la breve processione in Piazza San Filippo. Quest’anno per la prima volta questa cerimonia è stata trasmessa in diretta streaming dalla Live TV della parrocchia e quanti hanno voluto seguirla da casa o da fuori e da lontano l’hanno potuto farlo con assoluta libertà. Dopo la benedizione solenne del Vescovo i presenti

sono stati invitati a partecipare al buffet preparato anche quest’anno dai gruppi parrocchiali ma molti, per il freddo, sono tornati a casa. Gli organizzatori del buffet hanno potuto consumare tanta grazia di Dio durante la festa di Carnevale che è iniziata alle


20:00 nell’Auditorium organizzata dall’Azione Cattolica e dai giovani della parrocchia.

Il giorno dopo è iniziata la Quaresima (mercoledì 22) e sono state celebrate le Ceneri con l’imposizione sul capo ai fedeli durante la S. Messa del pomeriggio (ore17 nella Basilica Santuario). Una chiesa piena di fedeli e tutti hanno chinato il capo davanti ai sacerdoti per ricevere l’austero simbolo delle ceneri con il monito: “Convertitevi e credete al Vangelo”. In questa celebrazione, come sempre, sono stati ricordati i Padri e i Fratelli defunti della Congregazione dell’Oratorio guardiese. Il giorno dopo ultimo giovedì del mese (23 ore 18) e quindi Adorazione Eucaristica davanti a Gesù Sacramentato nella chiesa di San Sebastiano. Il tema di riflessione di oggi, guidato dal gruppo parrocchiale dei Neocatecumenali, è stato: “Riconciliazione: In cammino verso di Te”. Con l’avvento della Quaresima, come proposto nel Consiglio Pastorale Parrocchiale, sono iniziate le Via

Crucis tutti i venerdì a San Sebastiano animate dai giovani e dai gruppi parrocchiali. La prima si è tenuta in S. Sebastiano (venerdì 24 ore 17:30) con buona partecipazione dei fedeli. Il resto della programmazione ha visto lo svolgimento d e l l a Vi a Crucis nella giornata di domenica sia nel Santuario che in diversi luoghi del paese, come è stato fatto lo scorso anno. La prima si è svolta nel Santuario (domenica 26 ore 16:30) ed anche qui il numero di fedeli partecipanti è stato discreto. In paese si è voluto ricordare il Carnevale con una piccola festa in maschera per i bambini organizzata dai commercianti e dai baristi di Via Parallela (martedì 21 ore 14:00) presso la Villetta Comunale vicino al municipio. Marzo 2012 Nella prima decade del mese le giornate sono state invernali ma comunque prive di pioggia. Una sola notte c’è stato un lungo e violento temporale. In parrocchia il mese è iniziato con la Via Crucis a San Sebastiano (venerdì 2) ed il giorno successivo (sabato 3) c’è stato l’appuntamento del Primo

Sabato con l’Assunta :Veglia alle 21 seguita dalla S. Messa. Ed ecco la seconda domenica di Quaresima (4) la Via Crucis itinerante, sempre preparata ed animata dai gruppi parrocchiali, si è tenuta alle ore 18 in zona Mercato – Condotto. La terza domenica (11) è stata interessata la zona Piazzale del Convento - Largo Croce. Buona la presenza di fedeli. Nelle nostre chiese abbiamo pregato e raccolto le offerte per il nostro Seminario Diocesano.

In paese mercoledì 21 ha sostato il corpo di San Bernardino (vedi articolo su questo Bollettino). E qui ci fermiamo con la Cronaca perché dobbiamo andare in stampa affinché il Bollettino arrivi nelle case prima della Pasqua. Anche da questi “Appunti di Cronaca” facciamo arrivare a tutti i più sinceri auguri per una Felice e Santa Pasqua. Luca Iuliani

sono tornati alla casa del Padre Febbraio 4 - Di Lonardo Filomeno, nato a Guardia Sanframondi il 9 gennaio1932, coniugato De Vincentis Lucia. 17 - Bagnuolo Antonio, nato a Guardia Sanframondi il 9 ottobre 1930, coniugato De Blasio Filomena. - Lombardi Gilda, nata a Guardia Sanframondi il 1 settembre 1931, coniugata Sebastianelli Elio. 27 - Garofano Angelo Raffaele, nato a Guardia Sanframondi il 17

novembre 1916, vedovo Di Virgilio Angelina. 28 - Ceniccola Elvio, nato a Guardia Sanframondi il 23 novembre 1927, coniugato Musto Filomena. Marzo 1 - Guerrera Vittoria, nata a San Lupo il 27 ottobre 1923, coniugata Bellisario Falato Vincenzo. 3 - Tribisonna Vinicia, nata a Guardia Sanframondi il 17 giugno 1932, vedova Ceniccola Vittorio.

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in memoria di...

Elvio Pinto

n. 3-5-1933 – m. 20-2-2000

La moglie Teresa Falato lo ricorda con immutato affetto e lo affida alla preghiera della Chiesa.

La moglie, i figli e i nipoti lo ricordano a quanti lo conobbero in vita e implorano per lui la pace dei giusti.

Antonio Di Santo

Giovanni Ceniccola

n. 21-12-1923 – m. 14-2-2010

n. 25-2-1945 – m. 14-2-2002

Nel secondo anniversario della scomparsa, la moglie Fiorinda e i figli Raffaele e don Giustino lo ricordano con immutato affetto e lo affidano alla infinita misericordia del Signore.

Nel 10° anniversario della morte la moglie e i figli lo affidano al Signore Risorto.

Alessandro Sebastianelli

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Maturino Sanzari

n. 4-5-1932 – m. 5-2-2008

Garofano Giovanni

n. 29-3-1933 – m. 16-2-1995

n. 24-6-1954 – m. 16-3-2011

Nell’anniversario della sua morte la moglie e i figli lo affidano alla materna misericordia della Vergine Assunta per proteggerlo sempre.

Nel 1° anniversario della morte la famiglia lo ricorda con immutato affetto e lo affida al Signore risorto.

Don Angelo Di Santo n. 26-7-1952 – m. 27-3-2006

Giuseppe Di Santo

n. 27-2-1930 – m. 14-4-1982

I familiari li ricordano con immutato affetto e li affidano al Signore della vita, perché gioiscano nella luce dei giusti.

Pasquale Mucci

n. 1-7-1927 – m. 5-9-2011

Luisa Filippelli

n. 27-9-1931 – m. 1-3-2011

I figli li ricordano con immutato affetto e li affidano alla misericordia divina.

Raffaella Franco

n. 8-5-1930 – m. 10-11-2007

Michele Foschini

n. 27-7-1933 – m. 7-1-2012

I figli li ricordano e li affidano alla preghiera della Chiesa e alla misericordia del Signore.


in memoria di...

Giuseppe Pengue

Lorenzo Basile

Diomira De Blasio

Sisto Parente

n. 3-11-1934 – m. 21-2-2009

n. 7-9-1923 – m. 18-1-2012

n. 20-9-1924 – m. 17-1-2012

n. 1-7-1924 – m. 26-5-2009

La moglie e le figlie lo affidano al Signore Risorto.

La moglie e le figlie lo ricordano e lo affidano alla preghiera della Chiesa e alla misericordia del Signore.

I figli la affidano al Signore Risorto e alle preghiere della Chiesa.

La moglie e i figli lo ricordano con immutato affetto e lo affidano al Signore Risorto.

Mirella Ciaburri

Michele Basile

Filippo Del Vecchio

Flaviano Necco

n. 22-7-1961 – m. 5-3-2011

n.15-4-1946 – m. 5-4-2002

n. 1-10-1922 – m. 11-3-2005

n. 24-11-1932 – m. 28-1-2012

La mamma Ida nel primo anniversario della morte la ricorda con immutato affetto e implora per lei il riposo eterno.

La moglie e i figli con grande fede nella Risurrezione, lo affidano al Signore della vita, perché gioisca nella luce dei giusti.

La moglie e i figli lo affidano alla misericordia del Padre.

Il figlio Silvio lo ricorda a quanti lo ebbero caro in vita e lo affida alla misericordia di Dio.

Anna Mancini

n. 25-7-1927 – m. 4-3-2010

Giovanni Mancini

n. 27-4-1926 – m. 1-11-2010

La figlia Agnese e il genero Lupo con immutato affetto li affidano alla misericordia del Signore.

Maria Iuliani

n. 2-7-1932 – m.7-3-2008

Francesco Pacelli

n. 24-8-1925 – m. 26-1-2012

La familiare Alfonsina li ricorda con immutato affetto e li affida alla preghiera della Chiesa.

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in memoria di...

Egidio Pengue

n. 16-9-1967 – m. 3-7-2007

Carmine Flaviano Pangue

n. 24-7-1930 – m. 10-9-2004 Gli zii Guido e Clara con fede profonda implorano per lui il riposo eterno.

Filomena Mancinelli

n. 15-2-1933 – m. 13-10-2011 in Australia Il fratello Guido e la cognata Clara la affidano alla misericordia del Signore.

Angela De Lucia

n. 14-4-1946 – m. 20-3-2010 Il marito e le figlie la affidano alla materna misericordia della Vergine Assunta per proteggerla sempre.

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Il fratello Guido e la cognata Clara lo affidano alla misericordia del Signore.

Antonio Meoli

n. 28-11-1933 – m. 20-6-1998 Guido e Clara Pengue affidano il cognato e fratello alla misericordia del Signore.

Manfredo Germano Pigna n. 25-4-1941 – m. 26-2-1987

Nel 25° della morte la figlia Silvia lo ricorda con immutato affetto e lo affida al Signore risorto.

Vincenzo Meoli

n. 28-3-1910 – 19-6-2002

Maria Giuseppina Meoli n. 29-6-1912 – m. 3-2-2008

La figlia Clara e il genero Guido con immutato affetto li affidano al Signore Risorto.

Elvio Pengue

n. 31-5-1944 – m. 30-3-1997

Teresa Pengue

n. 25-5-1946 – m. 7-11-1997

Guido e Clara li affidano alla Signore della vita perché gioiscano nella luce del Padre.

Enrico Pengue

n. 12-3-1905 – m. 18-9-1978

Rosina Foschini

n. 12-3-1909 – m. 26-9-1990

Il figlio Guido con la moglie Clara li affidano alla misericordia divina


in memoria di... Febbraio 2012 4 - Falato Domenico (trigesimo), la famiglia. - Sanzari Maturino, la moglie e figli. 5 - Plenzich Angelo Raffaele, la moglie e figli. - Maiorani Guido, la moglie e figli. - De Blasio Filomena, il marito e figlie. - Pingue Maria Luisa, il marito e figlie. 6 - Pengue Alfredo (trigesimo), la famiglia. - Pinto Elvio, la moglie Teresa. 7 - Foschini Michele (trigesimo), i figli. 8 - Abate Bruno, i nipoti. 11 - De Blasio Marino e Garofano Teresa, le figlie. 12 - La Serpe Giulia, l’amica Albertina. - Maiorani Antonietta e Franco Giovanni, la nipote. - Anime del purgatorio. 13 - Plenzick Angelo (trigesimo), la figlia. - Grillo Italo, le sorelle e fratelli.

Marzo 2012 1 - Filippelli Luisa (anniversario) e Mucci Pasquale, i figli. 2 - Nifo Pellegrino, la moglie e figli. 3 - Michelangelo, Michele e Pascasio, i familiari. - Dragotti Mario e Garofano Olimpia, il figlio. 4 - Iuliani Maria e Pacelli Francesco, la familiare Alfonsina. - Morone Iginio, la moglie e figli. - Silvestri Salvatore, la moglie e figli. - De Blasio Letizia, la figlia. 5 - Ciaburri Mirella (anniversario), la mamma. - Di Lonardo Filomeno (trigesimo), la moglie e figli. 9 - Bove Ida, Assuntina e Raffaella, i familiari. 10 - Anime del purgatorio, da Morone M. Assunta. 11 - Grillo Salvatore, Carmela e Luisa, la familiare Filomena. - Ceniccola Giovanni, i genitori. - Ceniccola Giuseppe, la moglie e figli.

14 - Filippelli Marianna, il marito Morone Francesco. 15 - Di Staso Giovanni, la moglie Ida e il figlio Raffaele. 16 - Di Muraglia Ernesto (anniversario), la moglie e figli. 17 - De Blasio Diomira (trigesimo), i figli. 18 - Basile Lorenzo (trigesimo), la moglie e figlie. - Guerriero Rita (anniversario), il marito e figli. 19 - Sebastianelli Alessandro, la moglie e figli. - Per i suoi defunti, Ceniccola Giovannina. - Blandino Luigi, la moglie. - Conte Elvio, la moglie e figli. 20 - A n i m e d e l p u r g a t o r i o , d a Sebastianelli Tonino e Angelina (Australia). - Falato Caterina (anniversario), i familiari. 21 - Ceniccola Nicola, Leo e Rosina, il familiare Giovanni.

- Sanzari Adamo, la moglie e figli. - Foschini Luisa e Falato Giuseppe, la nipote Ida. 12 - Del Vecchio Filippo, la moglie e i figli. 14 - Foschini Giovanni Vittorio (trigesimo), la cognata Onorata e nipoti. 16 - Bagnuolo Antonio (trigesimo), la moglie e figli. - Garofano Giovanni (anniversario), la mamma Luisa. 17 - Maiorani Guido, la moglie e figli. 18 - Falato Maria e Lombardi Carmela, il congiunto Capocefalo Ciro. - Maturo Mario e Mastantuono Armando, i familiari. - Iannucci Giuseppe e Nedia Ida, la figlia Pasqualina. - Di Paola Benevento Andrea, la moglie e figli. - Mancini Arcangelo e Plenzich Santina, i figli. 19 - Falato Angelo e Grillo Angelina, la figlia. - Lombardi Giuseppina (anniversario), i figli.

- Pengue Giuseppe, la moglie e figlie. 22 - Padri e Fratelli della Congregazione defunti. - Falato Angelo e Grillo Angiolina, la figlia Renata. 23 - Garofano Sebastiano (trigesimo), i figli. 24 - Iacobucci Carlo, la moglie Filomena. - Filippelli Biagio (trigesimo), le figlie. 25 - Uccellini Luigi e Conte Filomena, il figlio Franco. - Ceniccola Giovanni, la moglie e figli. 26 - Sebastianelli Gabriele e Nonno Irma, i figli. - Garofano Pasquale e Del Vecchio Angelina, le figlie. - De Blasio Giovanni, la moglie e figli. - Salvatore Giovanni e Ilva, le sorelle. 28 - Pizzocri Giuseppe (trigesimo), la moglie e figli. 29 - Necco Flaviano (trigesimo), la moglie e figli.

- Falato Elda (anniversario), il marito e figlie. 20 - Lombardi Gilda (trigesimo), il marito e figli. 22 - Di Libero Assunta, i figli. 23 - Di Paola Umberto, la moglie e figli. 24 - Caruso Sandro, la mamma. 25 - Garofano Bruno, la figlia. - Garofano Concetta, la cognata Luisa. - Foschini Filomena e Morone Giuseppe, il figlio Giovanni. - Pengue Pasquale, la moglie e figli. - Ceniccola Armida, Nucciarelli Antonio e Gambuti Raffaele, i familiari. 27 - Garofano Angelo Raffaele (trigesimo), i figli. 28 - Ceniccola Elvio (trigesimo), la moglie e figli. 29 - De Blasio Remigia (anniversario), il marito. 30 - Verrilli Mario, la moglie e figli. - Falato Elvezia (anniversario), il figlio Pietro Morone. 31 - Falato Rosina, il marito e figli.

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San Filippo Neri Non bisogna mai fidarsi di se stessi, ma occorre consigliarsi sempre con il proprio padre spirituale e raccomandarsi alla preghiera di tutti.


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