Bollettino dell'Assunta Agosto/Settembre 2018

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Anno LXIII - n 9/10 Agosto/Settembre 2018 - Sped. in Abb. Postale, art. 2 comma 20/c Legge 662/96 Regione Campania -BN- In caso di mancato recapito restituire al mittente

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"Catechesi sui Comandamenti. Il giorno del riposo.

Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Il viaggio attraverso il Decalogo ci porta oggi al comandamento sul giorno del riposo. Sembra un comando facile da compiere, ma è un’impressione errata. Riposarsi davvero non è semplice, perché c’è riposo falso e riposo vero. Come possiamo riconoscerli? La società odierna è assetata di divertimenti e vacanze. L’industria della distrazione è assai fiorente e la pubblicità disegna il mondo ideale come un grande parco giochi dove tutti si divertono. Il concetto di vita oggi dominante non ha il baricentro nell’attività e nell’impegno ma nell’evasione. Guadagnare per divertirsi, appagarsi. L’immagine-modello è quella di una persona di successo che può permettersi ampi e diversi spazi di piacere. Ma questa mentalità fa scivolare verso l’insoddisfazione di un’esistenza anestetizzata dal divertimento che non è riposo, ma alienazione e fuga dalla realtà. L’uomo non si è mai riposato tanto come oggi, eppure l’uomo non ha mai sperimentato tanto vuoto come oggi! IN QUESTO NUMERO: 2 "Catechesi sui Comandamenti. Le possibilità di 3 Hanno collaborato con noi... 4 Maria ai piedi della Croce di Gesù divertirsi, di anda5 Borsa di studio re fuori, le crocie6 Beato Giovanni Giovenale A. 7 Il restauro del “Calvario” re, i viaggi, tante 9 Sotto la protezione dell'Assunta cose non ti danno 9 Esprimono gratidutine all'Assunta 10 Appunti di Cronaca la pienezza del 12 Padre Pio e la direzione spirituale cuore. Anzi: non ti 13 In Memoria di 14 Sono tornati alla casa del Padre danno il riposo. 2

Papa Francesco

Le parole del Decalogo cercano e trovano il cuore del problema, gettando una luce diversa su cosa sia il riposo. Il comando ha un elemento peculiare: fornisce una motivazione. Il riposo nel nome del Signore ha un preciso motivo: «Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato» (Es 20,11). Questo rimanda alla fine della creazione, quando Dio dice: «Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco era cosa molto buona» (Gen 1,31). E allora inizia il giorno del riposo, che è la gioia di Dio per quanto ha creato. È il giorno della contemplazione e della benedizione. Che cos’è dunque il riposo secondo questo comandamento? È il momento della contemplazione, è il momento della lode, non dell’evasione. È il tempo per guardare la realtà e dire: com’è bella la vita! Al riposo come fuga dalla realtà, il Decalogo oppone il riposo come benedizione della realtà. Per noi cristiani, il centro del giorno del Signore, la domenica, è l’Eucaristia, che significa “rendimento di grazie”. È il giorno per dire a Dio: grazie Signore della vita, della tua misericordia, di tutti i tuoi doni. La domenica non è il giorno per cancellare gli altri giorni ma per ricordarli, benedirli e fare pace con la vita. Quanta gente che ha tanta possibilità di divertirsi, e non vive in pace con la vita! La domenica è la giornata per fare pace con la vita, dicendo: la vita è preziosa; non è facile, a volte è dolorosa, ma è preziosa. Essere introdotti nel riposo autentico è un’opera di Dio in noi, ma richiede di allontanarsi dalla maledizione e dal suo fascino (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 83). Piegare il cuore all’infelicità, infatti, sottolineando motivi di scontento è facilissimo. La benedizione e la gioia implicano un’apertura al bene che è un movimento adulto del cuore. Il bene è amorevole e non si impone mai. Va scelto. La pace si sceglie, non si può imporre e non si trova per caso. Allontanandosi dalle pieghe amare del suo cuore, l’uomo ha bisogno di fare pace con ciò da cui fugge. È necessario riconciliarsi con la propria storia, con i fatti che non si accettano, con le parti difficili della propria esistenza. Io vi domando: ognuno di voi si è riconciliato con la propria storia? Una


Agosto - Settembre 2018 domanda per pensare: io, mi sono riconciliato con la mia storia? La vera pace, infatti, non è cambiare la propria storia ma accoglierla, valorizzarla, così com’è andata. Quante volte abbiamo incontrato cristiani malati che ci hanno consolato con una serenità che non si trova nei gaudenti e negli edonisti! E abbiamo visto persone umili e povere gioire di piccole grazie con una felicità che sapeva di eternità. Dice il Signore nel Deuteronomio: «Io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione. Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza» (30,19). Questa scelta è il “fiat” della Vergine Maria, è un’apertura allo Spirito Santo che ci mette sulle orme di Cristo, Colui che si consegna al

Padre nel momento più drammatico e imbocca così la via che porta alla risurrezione. Quando diventa bella la vita? Quando si inizia a pensare bene di essa, qualunque sia la nostra storia. Quando si fa strada il dono di un dubbio: quello che tutto sia grazia, e quel santo pensiero sgretola il muro interiore dell’insoddisfazione inaugurando il riposo autentico. La vita diventa bella quando si apre il cuore alla Provvidenza e si scopre vero quello che dice il Salmo: «Solo in Dio riposa l’anima mia» (62,2). È bella, questa frase del Salmo: «Solo in Dio riposa l’anima mia».

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HANNO COLLABORATO CON NOI PER SOSTENERE IL BOLLETTINO DA GUARDIA: Tessitore Pasqualina - Silvestri Raffaela - La Corale “Cantate Domino in Laetitia" - Iuliani Luca Foschini Maria - Plenzich Filippo - Falato Flaviano - Ceniccola Luisa - Tabasso Carlo - Mancinelli Foschini Lina - Di Lonardo Paolo e Sandra - Foschini Angelo - Foschini P. Nando - Falato Pasquale Antonio - Iacobucci Egidio - Zacchino Giuseppina - Tessitore Ennio - Colella Rita - Silvestri Angelina - Goglia Maria Carmela - Del Vecchio Consiglia Cucinelli Cecilia - Ceniccola Giovanni - Frongillo Giovannina - Sebastianelli Marisa - Labagnara Flaviano - Falato Renata - Rossano Carlo - Prete Pasquale - Coppola Domenica - Foschini Bruno - Conte Giuseppe - Sanzari Felice Pengue Umberto - Di Virgilio Nicola - Sanzari Francesco - Mazzamauro Giuliano - Ciervo Cesarina - Sebastianelli Oreste - Perugini Angela - Falato Carlo - Sanzari Armida - Sebastianelli Angelo - Foschini Francesco. DALL’ITALIA: Iannucci Salvatore, Casnate con Bernate (CO) - Del Vecchio Giuseppe, Milano - Garofano Rosetta, Asti Morone Rosalia, Torino - Falato Ermelinda, Lipomo (CO) - Falato Maria, Lipomo (CO) - Foschini Giuseppina, S. Lorenzo M. (BN) - Fusco Gennaro, Vitulano (BN) - Foschini Pasquale e Adele, Cinisello B. (MI) - Di Gregorio Michelina, Monza – Griffo Luisa, S. Marcellino (CE) - Capogna Angelo, S. Marcellino (CE) - Varrone Remo, Lipomo (CO) - Cicchelli Falato Luisa, Gaeta (LT) - Del Vecchio Giuseppe, Mozzate (CO) - Foschini Lorenzo, Anzio (Roma) Salvatore Martino, Pantigliate (MI) - Garofano Dino, Campi Bisenzio (FI) - Del Rosso Goffredo, Proserpio (CO) - Conti Angelo, Roma - Casbarra Pasqualina, Sanremo (IM) - Ceniccola Ezio, Sanremo (IM) – Mazzanti Angela, Roma - De Lucia Concetta, Paupisi (BN) - Garofano Francesco, Torino - Guerrera Augusto, Marconia (MT) - Tomaselli Di Blasio Antonina, Pisa - Di Libero Angelo, San Lorenzo Maggiore (BN) - Fam. De Angelis, Reggio Calabria. DALL’ESTERO: Sebastianelli Alfredo, Francia - Colrat Claudio ed Elena, Francia - Garofano Michele e Pasqualina, USA - Pomarè Teresa, Australia - Lombardi Filippo, Australia - Del Vecchio Antonio, Australia – Assini Umbertina, Australia - Polidori Aldo e Lina, Canada - Civitillo Evaldo, USA - Foschini Elvira in Pengue, Australia.

Ringraziamo di Cuore La Corale “Cantate Domino in Laetitia" che ha fatto pervenire una cospicua somma di denaro, per contribuire alle spese del Bollettino.

La redazione.

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Maria ai piedi della Croce di Gesù

Il dono del gruppo battenti in occasione dei Riti settennali 2017, consistente nel restauro della Cappella del “Sangue sparso” ci induce a una riflessione profonda sulla presenza di Maria ai piedi della Croce e sul suo significato per noi cristiani, devoti di Maria. "Stavano presso la Croce di Gesù sua Madre, la sorella di sua Madre, Maria di Clèofa, e Maria di Magdala ". Così descrive il Vangelo la scena centrale della nostra Cappella, dove ci si trova a contemplare il Calvario, luogo in cui il Cristo viene crocifisso alla presenza della Madre Addolorata, a destra, San Giovanni l’Evangelista, a sinistra, ai piedi della croce, inginocchiata, la Maddalena. Dopo il primo miracolo di Gesù in Cana di Galilea, il Vangelo praticamente non parla più della Santissima Vergine. Forse qualche volta avrà fatto parte del gruppo di donne che accompagnavano il Signore nei suoi spostamenti (cfr. Lc 8, 1-3); però gli evangelisti segna-

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lano la sua presenza fisica soltanto una volta: quando, in compagnia di altri parenti che vogliono vedere Gesù, non riuscendo costoro a entrare nella casa dove egli alloggiava a causa della folla, mandarono a chiamarlo. La risposta del Signore fu eloquente: Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la Volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre (Mc 3, 33-35). Era il più grande elogio della Madonna, la creatura che meglio di tutti seppe compiere la Volontà del Padre celeste. Il silenzio degli evangelisti fa supporre – lo afferma S. Giovanni Paolo II in una delle sue catechesi mariane – che di solito la Madonna non accompagnava Cristo nei suoi viaggi per la Palestina: lo seguiva da lontano, sia pure spiritualmente unita a Lui in ogni momento, con una vicinanza più grande e più significativa di quella dei discepoli e delle pie donne. Comunque, Giovanni sostiene che si trovava a Gerusalemme durante l’ultima Pasqua del Signore. Forse era stata nella Città Santa in altre feste simili, ma soltanto ora l’evangelista ne parla esplicitamente e lo fa nel contesto del Sacrificio redentore. Maria, la Madre di Gesù, non poteva non essere presente, accanto al Figlio, ai piedi della Croce, silenziosa, austera, immobile, perché l’ora del Figlio era anche la sua ora. Quella di Maria è una presenza fondamentale nell’ottica del mistero pasquale, come leggiamo nel vangelo di San Giovanni. Gesù dalla croce rivolge alcune parole alla madre e al discepolo che amava: «Donna, ecco tuo figlio!» Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!» (Gv 19, 26-27), non per

dare al discepolo una nuova mamma della quale prendersi cura, dato che aveva la sua naturale e che certamente era presente al Calvario insieme al gruppo di donne galilee. Altrettanto vero è che Gesù non ha pensato di affidare sua madre, dato il suo profondo amore filiale, al discepolo amato, perché nel caso le sue parole sarebbero state indirizzate subito a lui, non alla madre. Certamente il significato e tutto ciò che accadde sotto la croce ha un valore molto importante. Maria è resa dal Figlio Madre della chiesa, di tutta l’umanità e il discepolo è segno di tutti i credenti. Maria diventa la nuova Eva che, in unione con il nuovo Adamo e subordinata a Lui, è chiamata a dare la sua mediazione materna nell’opera della redenzione. L’evangelista, invece, si trova lì in qualità di discepolo fedele, come rappresentante di tutti quelli che crederanno in Cristo sino alla fine dei secoli. Questa è la conseguenza più evidene: da quel momento Maria è costituita Madre di tutti coloro che verranno nella Chiesa: Mater Ecclesiæ, come la chiamò Paolo VI nel chiudere il Concilio Vaticano II. Ora in Lei si realizza una nuova maternità: spirituale, ma autentica; e dolorosa, perché in quei momenti si compiva la profezia del vecchio Simeone: a te una spada trafiggerà l’anima (Lc 2, 35). Anche nel cuore del discepolo si fece strada in quello stesso momento la coscienza di una filiazione vera e reale, che lo faceva diventare fratello di Gesù e figlio della sua stessa Madre. Per questo aggiunge: e da quel momento il discepolo la prese nella sua casa (Gv 19, 27); vale a dire, la introdusse nella sua vita, in tutta la sua vita, l’accolse, come vera Madre, tra i suoi beni più preziosi. Da quell’istante, e fino al momento della Dormizione della Vergine


Agosto - Settembre 2018 Santissima, Giovanni non si separò mai da Lei. Soltanto dopo aver donato il discepolo alla Madre e la Madre al discepolo, Gesù poteva dire che tutto era consumato, come esplicitamente riferisce san Giovanni. Poi, dopo aver dichiarato di avere sete, affinché si adempisse la Scrittura, Gesù esclamò a gran voce: consummatum est!, tutto è compiuto. E, chi-

nato il capo, spirò (Gv 19, 30). Come per Gesù, dopo tre ore di agonia, dalle dodici alle tre di pomeriggio, «Tutto è compiuto» (Gv 19,30), anche per Maria, possiamo dire, tutto si è compiuto. Ora è Lei la nostra Madre, non abbiamo dubbi, è Gesù stesso che ci ha affidati a Lei. È Maria di Nazaret, la creatura più eccelsa che indirizza la nostra

vita nel cammino giusto, quello dove non ci perdiamo e possiamo incontrare suo Figlio, il Signore Gesù Cristo. Camminiamo con la Mostra Mamma Celeste, presi per mano da Lei, e giungeremo senza alcun dubbio a Cristo, nostra salvezza.

Il vostro Don Giustino

UNA BORSA DI STUDIO Una Borsa di Studio diocesana per l’Università Cattolica del Sacro Cuore in memoria del Dottore CARLO TESSITORE (medico guardiese nel Congo Belga). Quando il Dott. Amedeo Ceniccola, incontrandomi in Chiesa, mi ha comunicato di essere stato scelto da Mons. Vescovo ad essere il Delegato Diocesano per l’Università Cattolica del Sacro Cuore, mi ha detto subito di essere lusingato per tale scelta, ed in quel momento stesso mi elencava le attività, le iniziative che già aveva pensato e che aveva in mente subito di mettere in opera. Una delle iniziative che intendeva promuovere era una borsa di studio, per un giovane della nostra diocesi, per l’iscrizione e la frequenza all’Università Cattolica del sacro Cuore. In quella occasione mi diceva che aveva in mente anche in memoria di chi istituire tale borsa di studio, ma temeva di dirlo a me e a Mons. Vescovo, perché sarebbero potuti chiaramente insorgere “conflitti di interesse”, in quanto si trattava di un medico, come lui. e per lo più guardiese, come lui. Ma quando mi fece il nome del Dott. Carlo Tessitore, gli dissi subito che non avrebbe potuto avere idea più brillante di quella, che aveva il mio appoggio, e che certamente Mons. Vescovo avrebbe condiviso tale scelta. Il dott. Ceniccola è ammiratore entusiasta di Carlo Tessitore, e ha voluto in questo modo condividere la sua ammirazione non solo con i guardiesi ma con tutti i fedeli della Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti. È certamente un onore per tutti i guardiesi, aver avuto come concittadino, come appartenente alla stessa Parrocchia, un medico come il Tessitore. Egli rappresenta un patrimonio umano e professionale di inestimabile valore, a cui i medici devono ispirarsi, e al quale anche ogni cristiano deve guardare per prendere esempio di deontologia professionale e di dedizione al prossimo, specialmente agli ultimi, ai bisognosi. Forte del suo grande entusiasmo, animato da un profondo spirito altruistico, sostenuto dalla sua solida cultura e precisa preparazione professionale, egli considerò la sua professione una missione, la sua vita un sacerdozio.

C’è da dire che durante la sua vita ebbe varie valutazioni positive dagli uomini di Chiesa che lo conobbero e ne apprezzarono l’opera non soltanto sotto il profilo professionale, ma soprattutto, come valido e generoso collaboratore missionario. Carlo Tessitore fu quindi un valoroso professionista, un vero “Samaritano evangelico” che può essere d’esempio non solo ai medici ma ad ogni cristiano. La Deontologia medica, le norme che regolano l'agire del sanitario nei riguardi dei colleghi e dei pazienti, fu da lui rigorosamente rispettata. Non lo fermarono le difficoltà, i luoghi impervi in cui svolse la sua attività, le particolari malattie che dovette curare, ha fatto il suo dovere sempre fino alla fine, fino a quando, dopo aver contratto una malattia per lo svolgimento del suo dovere, lasciò questa vita terrena con sommo dolore da parte di parenti, amici, colleghi, vecchi compagni, degli innumerevoli beneficati Italiani e stranieri. Ma il dott. Carlo Tessitore è di esempio anche ad ogni cristiano. La carità, l’amore verso il prossimo, ha fornito il calore alle sue opere, spesso spinte fino al sacrificio personale. Il cristiano deve farsi “samaritano” di chi incontra sul proprio cammino e ha bisogno di lui; il cristiano deve amare come Cristo, senza “se” e senza “ma”, deve soccorrere il prossimo, specialmente quando il prossimo si mostra come “ultimo” come disagiato. Allora grazie al dott. Ceniccola che vuole ricordare con questa borsa di studio, che vede coinvolta tutta la diocesi, il dott. Carlo Tessitore; grazie perché, per questa sua intuizione, abbiamo modo di approfondire la vita e le opere del Dott. Carlo Tessitore; grazie perché attraverso questa borsa di studio, molti giovani della nostra diocesi conosceranno e potranno apprezzare le doti umane e cristiane del medico guardiese; grazie perché si dà la possibilità, con questa borsa di studio, ad un giovane della nostra diocesi di seguire, nella medicina, il nostro caro ed importante concittadino. P. Giustino Di Santo d.O.

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BEATO GIOVANNI GIOVENALE ANCINA: discepolo della prima ora

Il 30 Agosto, per noi e per tutti i Figli spirituali di San Filippo Neri sparsi per il mondo, si celebra la memoria liturgica di uno dei più illustri figli di Filippo Neri, il Beato Giovanni Giovenale Ancina. Giovanni Giovenale Ancina nacque a Fossano il 19 Ottobre 1545, giunse a Roma nel 1574 dopo aver compiuto eccellenti studi a Montpellier, a Padova, a Mondovì ed a Torino nella cui università si laureò in medicina e filosofia. A Roma frequentò con interesse la predicazione di illustri religiosi dell’epoca, teso a conoscere la volontà di Dio circa la sua vocazione. Fu cosi che nel 1576 arrivò all’Oratorio. Le parole che lì ascoltò lo toccarono profondamente come mai prima gli era accaduto, lo testimonia lui stesso in una delle lettere inviate al fratello Giovanni Matteo che poco dopo lo seguirà in Congregazione. Padre Filippo che scrutava gli animi lo fece attendere ben tre anni prima di indicargli la strada della sua vocazione: non l’Ordine certosino, dove egli pensava di entrare, ma l’Oratorio; e per suo fratello pure. Nell’ottobre del 1580 fu accolto in Congregazione: dopo una vita – aveva trentacinque anni- trascorsa negli agi della sua condizione, Giovanni Giovenale si dispose con pronta obbedienza ed un’umiltà a tutta prova, vissuta nell’esercizio dei più bassi servizi, felice del suo nascondimento che gli consentiva, in qualche misura, anche di rispondere alla sua propensione per la solitudine. Ma Padre Filippo non lo lasciò a lungo in quella condizione, dopo un anno lo fece ordinare diacono e volle che iniziasse a predicare all’Oratorio. Fu di fronte a queste prime esperienze che Cesare Baronio disse di lui:

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“Oggi noi dobbiamo restare molto obbligati al Signore, perché abbiamo fatto l’acquisto di un nuovo Basilio”. Con squisita sensibilità di animo e con profondi esempi di pietà, Ancina predicava i sermoni quattro volte la settimana, contemporaneamente insegnava teologia ai giovani aspiranti dell’Oratorio. Ordinato sacerdote il 9 maggio del 1582 in San Giovanni in Laterano sentì profondamente per tutta la vita la grandezza e la responsabilità dell’Ordine ricevuto. La vita del Giovenale oratoriano fu mirabile innanzitutto per l’amore filiale che nutriva per Padre Filippo tanto da essere capace di imitarne in tutto la vita e le virtù. Nel 1586 Padre Filippo decise di inviarlo all’Oratorio di Napoli da poco eretto insieme al Tarugi. A Napoli l’Ancina svolse con lo stesso ardore le molteplici attività di predicazione e di studio, dedicandosi anche alla poesia e ad composizioni musicali, di cui rimane oggi un prezioso documento il “Tempio armonico della B.V.Maria”, raccolta di canti e laudi spirituali. Nel 1596 fu chiamato a Roma , dove si profilava per lui la nomina di Vescovo di Saluzzo che arrivo il 26 Agosto 1602. Per P. Giovenale furono anni di un lungo travaglio spirituale perché preferiva riemanare l’apostolo di sempre, ma nella semplicità, nel nascondimento, nella letizia dello stile oratoriano; ma nello spirito di obbedienza al romano pontefice Clemente VIII, accettò la nomina, fu ordinato vescovo dal Card. Tarugi nell’amata Vallicella, il 1 Settembre. Giunto a Saluzzo, applicando le disposizioni del Concilio di Trento con festosità e mitezza filippina si dedicò ad opere di rinnovamento spirituale e di fattiva carità compiute nello spazio di poco più di un anno. La dignità episcopale non aveva per nulla modificato il suo tenore di vita appreso alla scuola di Padre Filippo; per sé non volle niente se non lo stretto necessario, la sua mensa era semplicissima, ma mai manco di aprire le porte della sua casa ogni giorno a pranzo invitando due poveri. Scelse per lui nel palazzo dell’Episcopio le stanze più disagevoli, trasformò la sua casa in un modello di comunità dedita al lavoro, alla preghiera ed alla meditazione, alla Celebrazione della Messa ed anche al silenzio in certe ore della giornata. La sua opera di riforma del clero, dei religiosi, del laicato cristiano, fu interrotta dalla morte repentina: un sospetto avvelenamento pose fine alla sua esistenza terrena il 30 Agosto del 1604. La sua chiesa lo pianse con immenso affetto e ne conservò un riconoscente ricordo. Al Beato Giovanni Giovenale Ancina, vero figlio di Filippo Neri e pastore secondo il Cuore di Cristo, affidiamo il buon esito del Congresso Generale dell’Oratorio che si terrà a Roma dal 27 settembre al 4 ottobre, affinchè il carisma dell’Oratorio possa vivere una rinnovata primavera spirituale. Sebastiano Curcuruto d.O.


IL RESTAURO DEL “CALVARIO” NELLA CAPPELLA DEL SANGUE SPARSO: IL DONO DEI BATTENTI

Anche il Settennio 2017 annovera tra i suoi fasti il restauro di una delle più belle cappelle della nostra Basilica Santuario, quella del Crocifisso, da sempre chiamata “La cappella del Sangue Sparso”. Venne eretta nell’allora chiesa parrocchiale dell’Assunta, all’alba del 1600, in occasione di una delle più devastanti epidemie, che colpi la comunità di Guardia all’inizio del nuovo secolo. Si tratto di un voto del popolo guardiese, che dopo la penitenziale processione col Crocifisso, venerato in detta cappella, volle esprimere un pubblico e corale ringraziamento per essere stato liberato dal terribile flagello del colera. La cappella assumeva il duplice significato: memoria dell’evento e impegno dell’intera comunità parrocchiale, un perenne attestato di gratitudine, di promuovere annualmente, la quarta domenica di agosto, la solenne festività del Preziosissimo Sangue. Memoria celebrata fino agli anni ’60 del decorso secolo XX. La richiamata cappella è una delle sei, con disposi-

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zione simmetrica, lungo le due navate laterali, quella del Ss. Sacramento a destra dell’altare centrale, e quella a sinistra dedicata a San Filippo Neri, Patrono della Città. E quindi, a ciascuna cappella con un suo culto e una sua storia. Nello specifico, la cappella del Sangue Sparso, che si affaccia sul transetto della Basilica, si impone subito al visitatore per il suo stile barocco, molto marcato, e questo la differenzia dalle altre, le quali, ancorchè allineate sulla stessa cultura, presentano eleganza di forme e più coerenti elementi decorativi. Dal cornicione interno si affacciano quattro putti, a tuttotondo, pronti a puntualizzare la comune attenzione sui segni della Passione del Signore nell’ordine: il calice, la colonna e i flagelli, la corona di spine, la canna con la spugna. Sembrano un’emanazione dello Spirito Santo, ben centrato nella piccola volta della cappella, avvolto in una fascia con la scritta: “Sanguis Christi praetium est”, messaggio prezioso per il visitatore, cui viene ricordato che il Sangue di Cristo è l’esclusivo prezzo del nostro riscatto. Le tele della pittrice Anna Maria Abbas Ornano le pareti di destra e di sinistra del sacro luogo in oggetto, quattro tele raffiguranti i misteri dolorosi: l’Agonia di Gesù nel Getsemani, la flagellazione nel pretorio di Pilato, la coronazione di spine, la salita al Calvario di Cristo che porta la croce, tutto un crescendo che orienta decisamente lo sguardo del visitatore verso il Crocifisso, quinto mistero doloroso, punto focale di tutto l’impianto monumentale. Le tele, appena citate, sono di Anna Maria Abbas, forse guardiese, che lascia proprio qui, nella chiesa parrocchiale, traccia della sua esperienza artistica: i quattro dipinti, olio su tela, sono una pregevole documentazione di un talento pittorico di particolare interesse. E, si, perché in dette tele si legge agevolmente l’episodio descritto in primo piano, senza togliere all’osservatore di spingersi più avanti e notarne lo sviluppo con inedita miniatura in controluce, cosi da stabilire subito il rapporto logico e cronologico con l’episodio della tela successiva. Dopo la lettura della tela, quella raffigurante Gesù che porta la croce, ci si trova a contemplare il Calvario, dove Cristo viene crocifisso alla

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Santuario dell'Assunta presenza della Madre Addolorata, a destra, San Giovanni l’Evangelista, a sinistra, ai piedi della croce, inginocchiata, la Maddalena. Di questa pittrice non conosciamo altri lavori, ma il patrimonio lasciato alla comunità guardiese ci induce a qualche riflessione critica. Al di là di un riscontro o meno del rigore richiesto dalla sintassi compositiva, nelle quattro opere descritte, ci pare poter asseverare senza ombra di dubbio che la pittrice ha saputo stabilire un rapporto col territorio sia per quanto concerne la scenografia, nella quale si iscrive l’episodio raccontato, sia per la psicologia emergente dai gesti posti in essere da parte dei personaggi, che animano la scena rappresentata. Il restauro Il restauro, di cui stiamo parlando, è riferito specificamente al gruppo scultoreo, che costituisce la centralità della cappella del Sangue Sparso. I Battenti, che nei due settenni precedenti, avevano provveduto a dare nuovo splendore al baldacchino, che insiste nell’abside della Basilica come trono di gloria della venerata immagine dell’Assunta, e aver provveduto a rifare le porte del Santuario, dopo i riti del 2017, attraverso i loro referenti, hanno proposto il restauro della cappella, dalla quale essi stessi partono per partecipare alla grande processione con la venerata immagine dell’Assunta, a conclusione della Settimana di Penitenza. Un restauro doveroso anche perché il tempo e le vicende storiche avevano reso, in qualche modo, quanto mai necessario una revisione restauratrice dell’impianto ligneo, che accogli il gruppo scultoreo, oggetto di culto. Ci piace ricordare che la struttura ornamentale, un quadrangolo ligneo con le sue due colonne tortili con timpano, risalente con ogni evidenza al ‘600, per vicende varie, in tempi successivi, aveva subito un SANTUARIO DELL’ASSUNTA rimaneggiaDirettore Responsabile: P. Giustino Di Santo d. O. Dir. Red. Amm.: Congregazione dell’Oratorio PP. mento per il Filippini degrado della 82034 Guardia Sanframondi (BN) - Tel./Fax 0824.864013 parte bassa, www: santuarioassunta.com sulla quale si e-mail: santuarioassunta@email.it Aut. Tribunale BN Dec. 3/4/1956 innestava l’altan. 25/56 del Registro Stampe re dell’epoca. C.C.P. 11000825 IBAN: IT63 Q010 1075 3600 4120 0000 632 Ne sono rimaBIC: IBSPITNA sti pezzi, che Sped. in abb. post., art. 2, comma 20/C Legge 662/96 Regione Campania -BN non lasciano Con approvazione ecclesiastica leggere con Stampato nel mese di SETTEMBRE 2018 da: esattezza quale NUOVA IMPRONTA s.a.s. Cusano Mutri (Bn) Tel.-fax 0824.862723 - info@nuovaimpronta.net ne fù l’originale In copertina: foto di Alessandro Sebastianelli impianto per

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un ipotetico restauro filologico. Ne presero contezza quei nostri antenati, che in epoche successive rifecero l’altare, innestandolo sotto la struttura lignea, già sede del gruppo scultoreo rappresentante il Calvario. Il nuovo altare, tutto in gessolino, risalente ad epoche tardive, non si è armonizzato col resto della cappella e lascia spazio a qualche sospetto, solo sospetto!, di appropriazione indebita da parte degli offerenti, che ne hanno lasciato memoria: “Durastante e Luca Antonio Piccirilli per se stessi e per i posteri, anno 1605”. Il testo, che si legge ai piedi dell’altare, lo abbiamo riportato in italiano, dandone traduzione letterale del latino. I battenti, attraverso i loro referenti, hanno affidato il delicato restauro al Dott. Riccardo Mancinelli, direttore del suo laboratorio di restauro, con sede in Roma. Premesso che l’immagine del Crocifisso ha conservato la sua integrità scultorea, delle difficoltà sono sorte per gli interventi sulle tre statue che completano la scena del Calvario, per carenze strutturali. Dette statue, di evidente estrazione artigianale, molto rifinite nelle parti visibili, sono piuttosto deficitarie nelle parti aderenti alla monumentale riquadratura, che le accoglie. Un elemento che solleva molti dubbi sulla cultura di appartenenza, anche se di grosso impegno si rivela l’elemento cromatico che conferisce la sua dignità alla scena rappresentata. Molto suggestiva, la visione del Calvario di cui fruisce il visitatore che entra nella cappella, gratificato dal fatto che un altro pezzo del barocco guardiese è stato restituito al suo primitivo splendore. Il lavoro è stato curato dai restauratori Signorelli Mario, da Roma, e Montanelli Enrico, da Roma, magistralmente guidati dal loro Direttore, Riccardo Mancinelli. Fausto Carlesimo


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sotto la protezione dell’ASSUNTA

Bambini Catechismo

Manuel Di Libero

Affidiamo alla protezione della Vergine Assunta i bambini del Catechismo, all’inizio del nuovo anno di formazione.

Bambini di primo anno

Affidiamo i bambini di primo anno di catechismo alla Vergine Assunta in Cielo.

Il giorno del battesimo 09.09.2018 nella Chiesa Madre di San Lorenzo Maggiore I genitori Angelo e Concettina lo affidano alla protezione dell'Assunta.

Bambini prima Comunione

Affidiamo i bambini che hanno ricevuto la prima Comunione il 5 agosto alla protezione della Vergine Assunta, perché li guidi e li protegga nella loro vita.

ESPRIMONO GRATITUDINE ALL'ASSUNTA

Nicola Petrillo Il giorno del battesimo 25.08.2018 I padrini Renato e Pina ringraziano la Vergine Assunta e si affidano sotto la sua materna protezione.

AGOSTO 2018 5 - Tonino e Angelina Sebastianelli (Australia) 7 - Sanzari Luisa 8 - Famiglia Rapuano, Canada 10 - Morone Michele e Blandino Rosina 11 - Pascale Maria e Sebastianelli Arcangelo 13 - Pascale Pierina 14 - Gruppo Battenti 15 - Carlo e Speranza Del Vecchio 18 - Una Devota

19 - Una Devota SETTEMBRE 2018 2 - Una Devota 7 - Falato Concetta 9 - Varrone Antonio ed Ersilia (60 anni di Matrimonio) 11 - Angelina Garofano 21 - Angelina Falato 26 - Sanzari Maria 27 - Plenzich Marino.

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appunti di CRONACA

agosto - settembre 2018

L’estate è ormai quasi finita, si attende con ansia l’arrivo dell’autunno. In parrocchia, come sempre, le attività non mancano. Si inizia subito, il 4 agosto, primo sabato del mese, non può mancare, al Santuario, l’appuntamento con la Veglia in Onore della Vergine Assunta; alle 21:00 con la recita del Santo Rosario e alle 22:00 con la Celebrazione della Santa Messa. Il 5 agosto, invece, nella Basilica Santuario durante la celebrazione delle ore 11:00 presieduta dal nostro parroco Don Giustino i bambini dell’ultimo anno di catechismo ricevono il Sacramento dell’Eucaristia; una Celebrazione davvero intensa e partecipata da molti cristiani. Dal 6 al 14 agosto al Santuario si celebra, la sera alle ore 19, la novena in onore della Beata Vergine Assunta. Il 14 agosto, alle ore 19, sempre nella Basilica Santuario si svolge la solenne celebrazione dei Primi Vespri e l’Eucaristia, presieduta da S. E. Mons. Domenico Battaglia, Vescovo Diocesano. Alle ore 24, invece, si celebra la Santa Messa della Solennità con la presentazione del Dono fatto dal gruppo Battenti in onore della Vergine Assunta consistente nel restauro conservativo del dossale ligneo e delle sculture della Cappella del sangue Sparso. Il 15 agosto, Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, alle ore 11 al Santuario si celebra la Santa Messa per tutti i guardiesi residenti in Italia e all’estero. La sera, alle ore 19, Santa Messa Vespertina e breve processione con l’immagine di San Rocco che viene portata nella Chiesetta di Santa Maria degli Angeli. Durante questo periodo le celebrazioni sono state animate della Corale Parrocchiale Cantate Domino in laetitia e dai Giovani dell’Oratorio. Il 16 agosto, Festività di San Rocco, alle ore 9:30 arrivo dell’Associazione Musicale “Maestro Giuseppe Mastrillo” Città di Cusano Mutri; alle ore 18:30 celebrazione della Santa Messa a Largo Croce e processione con l’immagine del Santo; alle 20:30 spettacolo pirotecnico al passaggio in Via Monte Tre Croci a cura di “Fratelli Pannella” da Ponte e alle 21:30 a Largo Croce concerto di musica popolare “NAIF”. Durante la serata è stato allestito un piccolo rinfresco offerto dal Comitato Festa. In paese dal 4 al 10 agosto si è svolta la manifestazione Vinalia con il caratteristico Percorso del Gusto, che anche quest’anno ha fatto registrare un ottimo numero di presenze in tutte le sere della rassegna, nonostante le condizioni climatiche avverse. Il 20 agosto

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Agosto - Settembre 2018 nella Basilica Santuario alle ore 18:00 viene celebrata la Santa Messa in suffragio di Don Filippo in occasione del suo terzo anniversario di morte. L’estate è ormai terminata e diamo il benvenuto al mese di settembre. Le giornate cominciano ad essere più brevi e i guardiesi cominciano a preparare tutto l’occorrente per l’inizio della vendemmia. In parrocchia come sempre il primo sabato del mese (1 settembre) alle ore 21:00 si celebra la Veglia all’Assunta. Alla Celebrazione partecipano anche un folto gruppo di pellegrini giunto dai paesi limitrofi. Dal 3 al 15 settembre nella Basilica Santuario alle ore 17:30 si svolge la Tredicina di Sant’Antonio con la recita del Santo Rosario e la Celebrazione Eucaristica. Il 15 settembre alle ore 21:00 in piazza San Filippo concerto di musica popolare degli ALMATERRA. Il 16 settembre, Solennità di Sant’Antonio, alle ore 9:30 arrivo della banda “Città di Marigliano” e alle ore 11 celebrazione della Santa Messa. La sera, alle ore 17:30 Santa Messa e processione con l’immagine del Santo per le vie del paese; a rientro processione spettacolo pirotecnico a cura di Carmela Ronca di Pietrastornina (AV) organizzato dal Comitato Festa. Il 17 settembre alle ore 18:00 presso il Santuario celebrazione della Santa Messa per tutti i defunti. Il 17 settembre alle ore 19 nei locali parrocchiali si riunisce il Consiglio Pastorale per discutere l’inizio di tutte le attività del nuovo anno liturgico. Il 23 settembre durante la celebrazione delle ore 11:00 i bambini che l’anno precedente hanno ricevuto il Sacramento dell’Eucarestia accompagnano e presentano alla comunità i bambini che quest’anno inizieranno il percorso di catechismo in preparazione alla Prima Comunione. Una celebrazione davvero emozionante e partecipata. Durante l’offertorio i bambini portano all’altare una nuova casula da offrire alla parrocchia. La sera, sempre nella Basilica Santuario, si svolge la Solennità di San Pio da Pietrelcina; quest’anno particolarmente importante in quanto ricorrono i 50 anni dalla sua morte e i 100 anni dalle sue stimmate. La Celebrazione è animata dal Gruppo San Pio. Al termine della Celebrazione si svolge una breve processione in piazza San Filippo e un piccolo rinfresco nei locali parrocchiali. Il 29 settembre, invece, inizia l’Oratorio parrocchiale; tutti i bambini sono invitati a partecipare alle attività nei locali parrocchiali dalle ore 15 alle ore 17. Consiglia Sebastianelli Foto: Alessandro Sebastianelli

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Santuario dell'Assunta

Padre Pio e la direzione spirituale In Padre Pio, molti suoi devoti, se non tutti, si soffermano a contemplare “lo stimmatizzato”, chiamato a “corredimere” l’umanità, uniformandosi a Gesù Crocifisso. E questa è certamente una sacrosanta conoscenza della dolorosa vocazione di Padre Pio, grande nel dolore perché grande nell’amore per Dio e per gli uomini. Quella voce misteriosa che aveva sentito in se stesso: “Santificati e Santifica!”, Padre Pio non la dimentico mai, fino a farla diventare un bisogno sempre più urgente di mettere a disposizione di anime desiderose di santità le sue esperienze

mistiche e i doni carismatici ricevuti dal Signore. Divorato dallo zelo per le anime, Padre Pio si offriva volentieri a dirigere spiritualmente uomini e donne che si affidavano a lui per essere accompagnati e sostenuti nel loro quotidiano sforzo di vivere da veri figli di Dio. Padre Pio indicava con chiarezza quali dovevano essere i principi fondamentali di una vita ascetica, all’inizio, che, alla fine, doveva portare al traguardo della divina intimità. Invitava, pertanto, ad accettare la volontà di Dio, credendolo veramente Padre sempre buono, misericordioso, provvido; valorizzare il dolore vedendolo come mezzo di purificazione e unendolo ai dolori di Gesù sofferente; credere fermamente nella potenza della preghiera; sentire gratitudine per i continui interventi provvidenziali di Dio, sull’esempio della Madre di Gesù che magnificando il Signore aveva cantato: “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”. Ma era soprattutto ad una vita eucaristica che lo zelo di Padre Pio intendeva far pervenire le anime da lui spiritualmente dirette. E non poteva essere diversamente, avendo Gesù stesso dichiarato solennemente: “Senza di me non potete fare nulla!”. Con la comunione eucaristica, infatti, è Gesù che agisce in chi lo riceve e gli lascia campo libero: è Lui che prega, ama, offre, soffre, sopporta, compatisce, perdona, loda, ringrazia...... Infine, Padre Pio non poteva non trasfondere nelle anime la sua tenerissima devozione alla Madonna, obbligato in questo dalla parola di Gesù in croce: “Ecco tua Madre”. È bene ricordare alcune delle innumerevoli esortazioni di Padre Pio alle anime da lui dirette nel cammino di perfezione cristiana: - “Gesù e Maria vi confortino, vi sorreggano e vi benedicano sempre”; - “Gesù e Maria siano sempre con voi, vi liberino dalle mali arti dell’empio spirito e vi consolino in tutte le vostre afflizioni”; - “Gesù e Maria vi consolino sempre nella desolazione di spirito e vi faccino sempre crescere nella regina delle virtù, la Carità”; - “Gesù e Maria sollevino l’anima vostra dalla presente afflizione e diano sbandita ai timori tutti che dall’Alto non provengono”; - “La Madre di Gesù e nostra sorrida sempre al vostro spirito, ottenendogli dal suo santissimo Figliuolo tutti i carismi celesti”; - “In tutto ti assistano Gesù e Maria”. Se ci affidiamo a Padre Pio, anche noi faremo dei progressi nella perfezione cristiana.

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Padre Giancarlo Giannasso cappuccino


Agosto - Settembre 2018

IN MEMORIA DI...

Nina Mancinelli

n. 22-10-1939 – m. 15-9-2013 Il marito Bruno Foschini e i figli Annalisa e Michele la affidano alla infinita misericordia del Signore.

Fausto Falato

Umberto Pengue

n. 28-5-1931 – m. 26-8-2006

Umberto Pengue

n. 6-1-1982 - m. 22-9-2013

I familiari li ricordano e li affidano alla Vergine Assunta e alla misericordia divina

Filomena Lombardi

Gilda Perugini

Michele Casilli

n. 10-9-1936 – m. 20-8-2017 La moglie e i figli lo ricordano a tutti coloro che lo conobbero e lo amarono perché rimanga vivo il suo ricordo.

Carolina Colella

n. 29-4-1942 – m. 20-7-2005

n. 20-11-1934 – m. 21-7-2018

n. 9-9-1968 – m. 18-7-2018

n. 5-6-1932 – m. 27-7-2018

La moglie e i figli lo affidano alla infinita misericordia del Signore.

Il marito Michele, i figli e i nipoti la affidano alla infinita misericordia del Signore

Il padre, affranto dal dolore, con immutato affetto, la affida al Signore della vita e alla Vergine Assunta.

I figli, con grande fede nella risurrezione, la affidano al Signore e alla preghiera della Chiesa.

Mario Foschini

Franco Foschini

Mario Foschini

Marianna Di Muzio

n. 18-6-1927 - m. 10-8-2018 Il congiunto Floriano li ricorda con immutato affetto e li affida alla misericordia divina.

I familiari la affidano alla infinita misericordia del Signore

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Santuario dell'Assunta

IN MEMORIA DI...

Giovannina Pengue

n. 12-10-1908 – m. 21-7-1988

Salvatore Pezzullo

Concetta Garofano

n. 24-12-1907 – m. 3-12-1989

n. 2-12-1926 – m. 17-3-2000

La congiunta Luisa li ricorda con grande fede nella Resurrezione e li affida al Signore.

Le figlie, con immutato affetto, li affidano alla infinita misericordia del Signore.

PADRE FILIPPO

Don FILIPPO

n. 16.-03-1957 m. 20-8-2015 Nel terzo anniversario della morte i PP. Filippini. i familiari e la comunità parrocchiale lo ricordano con affetto.

Elvio Morone

n. 26-10-1919 – m. 20-10-1988

tutti da TE accolti

Fratello mio

quasi fossero parenti

Ti vedo

d'una grande famiglia

come sasso scagliato

che a tutti consiglia

nel lago di GUARDIA nostra:

l'UNITA' nell'AMORE.

s'infrange l'onda

Vivi in CRISTO e in NOI

e i cerchi si allargano

PACE e GIOIA

sino all'ultima sponda.

annunciando

E così

e la FEDE

che con la Tua parola

esaltando.

tutti i cuori toccavi amici di Dio o lontani indifferenti

P. Giancarlo Giannasso

SONO TORNATI ALLA CASA DEL PADRE AGOSTO 2018 13 - Sanzari Vera, nata a Guardia Sanframondi il 01 Maggio 1934, coniugata con Gambuti Luigi 20 - Falato Lorenzo, nato a Guardia Sanframondi il 01 Febbraio 1938, coniugato con Velardo Maria Filomena 27 - Paolella Maria Giocondina, nata a Castelvenere il 20 Dicembre 1926, vedova Di Blasio Ciro 28 - Grisanti Lucio Umberto, nato a Isnello il 18 Gennaio 1937, coniugato con Nucciarelli Rita

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SETTEBRE 2018 5 - Pengue Olga, nata a Guardia Sanframondi il 10 Maggio 1943, vedova Lombardi Nazaro. 26 - Iuliani Umberto, nato a Guardia Sanframondi il 12 dicembre 1933, coniugato con Sanzari Maria. 27 - De Blasio Maria, nata a Guardia Sanframondi il 7 ottobre 1930, vedova Assini Pasquale.


IN MEMORIA DI... Agosto 2018 2 - Sanzari Giocondina (Trigesimo) 3 - Pascale Salvatore, la moglie e i figli (Anniversario) 4 - Franco Martino, i genitori - Morone Rosalia, un gruppo di amici - Morone Teresina e Alfonsina, la nipote - Grillo Luisa, la cognata 6 - Deputati Rionali Defunti 9 - Gambuti Ludovico, Maria e Concetta, le figlie - Mancinelli Marino, la moglie e i figli 11 - Salvatore e Giovannina Pezzullo, le figlie 12 - Gabriele e Maria Sebastianelli, i figli Tonino e Angelina (Australia) - Maiorani Guido, la moglie e i figli - Elvio e Concetta Morone, da Luisa 13 - Domenico Falato, Umberto .......... e Di Donato Filomena, il congiunto Annibale e famiglia 15 - Sanzari Adamo, la moglie - Anime del Purgatorio, fedeli 17 - Falluto Pasquale, la moglie (Trigesimo)

settembre 2018 1 - Sanzari Adamo, la moglie - Anime del Purgatorio, i fedeli 2 - De Blasio Raffaele, la moglie e i figli - Garofano Mario, la moglie Carolina 3 - Tribisonna Emilia, il marito e i figli (Anniversario) 4 - Gambuti Giovanni, la moglie e i figli - Abate Elvio e Annunziata, la figlia Adele 5 - Sanzari Sandro, i familiari (Anniversario) 8 - Defunti di Gaudino De Lucia Giuseppina 9 - Falato Luigi, Maria e Anna, i familiari - Ludovico Prete e Filomena, il figlio 10 - Nina Mancinelli, il marito e i figli 12 - Nedia Malvina, il figlio 13 - Tutti i Defunti , da Geppino e Angelina Garofano 14 - Di Guglielmo Annibale, i figli (Anniversario) 15 - Mauriello Margherita, il marito e le figlie 16 - Sanzari Adamo, la moglie - Pelosi Angelantonio e Giovannina, il figlio Michele - Garofano Luigi e Raffaela, la figlia Angelina

Agosto - Settembre 2018

18 - Pigna Renato, la moglie e i figli 19 - Grillo Alfredo, la moglie e i figli - Di Lonardo Ezio e Clorinda, la congiunta Maria 20 - Padre Filippo Di Lonardo, il papĂ e il fratello (III Anniversario) 21 - Casilli Michele, la moglie e il figlio 22 - Maria Mancinelli, i figli (Trigesimo) 23 - Mancinelli Annibale, Umberto, Letizia e Filomena, la congiunta Maria - Filippelli Rosa, i figli (Trigesimo) 24 - Filomena Lombardi, il marito e i figli (Trigesimo) 25 - Anime del Purgatorio, fedeli 26 - Santopietro Carmine, la moglie - Ceniccola Leo, Nicola e Rosina, il figlio Giovanni. - Santillo Filippo Lorenzo, Filomena e Michele, la congiunta Elda. 27 - Colella Carolina, i figli (Trigesimo) 28 - Pasquale Falluto, la Moglie Rosa 29 - Ceniccola Vittorio, la moglie e i figli (Trigesimo)

17 - Tutti i Defunti 18 - Sanzari Vera, il marito (Trigesimo) 19 - Parente Filomena, i parenti (Anniversario) 20 - Lucio Gallo, la moglie e i figli 21 - Falato Lorenzo, la moglie e i figli (Trigesimo) 22 - Plenzich Giovanni, la moglie e i figli 23 - Pengue Umberto e Umberto, i familiari - Pigna Rodolfo e Falato Belinda, il figlio Armando - Anime del Purgatorio, fedeli 26-Plenzich Rosina, i figli (Anniversario) 28 - Grisalnti Luciano Umberto, la moglie e il figlio 29 - Anime del Purgatorio, Diomira 30 - Di Lonardo Giuseppe, i figli - Falato Pasquale, i figli - Mancini Angelo, la figlia Angelina - Garofano Angelo, la moglie

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“Figliuoli miei, siate devoti della Madonna: siate devoti a Maria. Sappiate, figliuoli, e credete a me, che lo so: non vi è mezzo più potente ad ottenere le grazie da Dio che la Madonna Santissima”. S. Filippo Neri


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