Bollettino dell'Assunta Giugno/Luglio 2018

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Anno LXIII - n 7/8 Giugno/Luglio 2018 - Sped. in Abb. Postale, art. 2 comma 20/c Legge 662/96 Regione Campania -BN- In caso di mancato recapito restituire al mittente

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Santuario dell'Assunta

"Catechesi sui Comandamenti.

1. Introduzione: Il desiderio di una vita piena"

Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Iniziamo oggi un nuovo itinerario di catechesi sul tema dei comandamenti. I comandamenti della legge di Dio. Per introdurlo prendiamo spunto dal brano dell’incontro fra Gesù e un uomo, un giovane, che, in ginocchio, gli chiede come poter ereditare la vita eterna (cfr Mc 10,17-21). E in quella domanda c’è la sfida di ogni esistenza, anche la nostra: il desiderio di una vita piena, infinita. Ma come fare per arrivarci? Quale sentiero percorrere? Vivere per davvero, vivere un’esistenza nobile… Quanti giovani cercano di “vivere” e poi si distruggono andando dietro a cose effimere. Alcuni pensano che sia meglio spegnere questo impulso - l’impulso di vivere - perché pericoloso. Vorrei dire, specialmente ai giovani: il nostro peggior nemico non sono i problemi concreti, per quanto seri e drammatici: il pericolo più grande della vita è un cattivo spirito di adattamento che non è mitezza o umiltà, ma mediocrità, pusillanimità. Un giovane mediocre è un giovane con futuro o no? No! Rimane lì, non cresce, non avrà successo. La mediocrità o la pusillanimità. Quei giovani che hanno paura di IN QUESTO NUMERO: tutto: “No, io sono 2 "Catechesi sui Comandamenti. 4 Maria porta del cielo così …”. Questi 6 Sulle orme di Pippo Buono giovani non 8 Pellegrini verso Dio e verso i fratelli 9 Solennità dell'Assunta andranno avanti. 10 Sotto la protezione dell'Assunta Mitezza, forza e 10 Esprimono gratidutine all'Assunta 10 Hanno collaborato con noi... niente pusillanimi11 Appunti di Cronaca tà, niente mediocri13 Il Dono: oltre il simbolo 14 In Memoria di tà. Il Beato Pier 15 Sono tornati alla casa del Padre Giorgio Frassati –

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Papa Francesco

che era un giovane - diceva che bisogna vivere, non vivacchiare. I mediocri vivacchiano. Vivere con la forza della vita. Bisogna chiedere al Padre celeste per i giovani di oggi il dono della sana inquietudine. Ma, a casa, nelle vostre case, in ogni famiglia, quando si vede un giovane che è seduto tutta la giornata, a volte mamma e papà pensano: “Ma questo è malato, ha qualcosa”, e lo portano dal medico. La vita del giovane è andare avanti, essere inquieto, la sana inquietudine, la capacità di non accontentarsi di una vita senza bellezza, senza colore. Se i giovani non saranno affamati di vita autentica, mi domando, dove andrà l’umanità? Dove andrà l’umanità con giovani quieti e non inquieti? La domanda di quell’uomo del Vangelo è dentro ognuno di noi: come si trova la vita, la vita in abbondanza, la felicità? Gesù risponde: «Tu conosci i comandamenti», e cita una parte del Decalogo. È un processo pedagogico, con cui Gesù vuole guidare ad un luogo preciso; infatti è già chiaro, dalla sua domanda, che quell’uomo non ha la vita piena, cerca di più, è inquieto. Che cosa deve dunque capire? Dice: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Come si passa dalla giovinezza alla maturità? Quando si inizia ad accettare i propri limiti. Si diventa adulti quando ci si relativizza e si prende coscienza di “quello che manca” . Quest’uomo è costretto a riconoscere che tutto quello che può “fare” non supera un “tetto”, non va oltre un margine. Com’è bello essere uomini e donne! Com’è preziosa la nostra esistenza! Eppure c’è una verità che nella storia degli ultimi secoli l’uomo ha spesso rifiutato, con tragiche conseguenze: la verità dei suoi limiti. Gesù, nel Vangelo, dice qualcosa che ci può aiutare: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento» (Mt 5,17). Il Signore Gesù regala il compimento, è venuto per questo. Quell’uomo doveva arrivare sulla soglia di un salto, dove si apre la possibilità di smettere di vivere di sé stessi, delle proprie opere, dei propri beni e – proprio perché manca la vita piena – lasciare tutto per seguire il Signore.A ben vedere, nell’invito finale di Gesù – immenso, meraviglioso – non c’è la proposta della povertà, ma della ricchezza, quella vera: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Chi, potendo scegliere fra un originale e una copia, sceglierebbe la copia? Ecco la sfida: trovare l’originale della vita, non la copia. Gesù non offre surrogati, ma


Giugno - Luglio 2018 vita vera, amore vero, ricchezza vera! Come potranno i giovani seguirci nella fede se non ci vedono scegliere l’originale, se ci vedono assuefatti alle mezze misure? È brutto trovare cristiani di mezza misura, cristiani – mi permetto la parola – “nani”; crescono fino ad una certa statura e poi no; cristiani con il cuore rimpicciolito, chiuso. È brutto trovare questo. Ci vuole l’esempio di qualcuno che mi invita a un “oltre”, a un “di più”, a crescere un po’. Sant’Ignazio lo chiamava il “magis”, «il fuoco, il fervore dell’azione, che scuote gli assonnati». La strada di quel che manca passa per quel che c’è. Gesù non è venuto per abolire la Legge o i Profeti ma per dare compimento. Dobbiamo partire dalla realtà per fare il salto in “quel che manca”. Dobbiamo scrutare l’ordinario per aprirci allo straordinario. Nella Bibbia i comandamenti non vivono per sé stessi, ma sono parte di un rapporto, una relazione. Il Signore Gesù non è venuto ad abolire la Legge, ma a dare il compimento. E c’è quella relazione dell’Alleanzafra Dio e il suo Popolo. All’inizio del capitolo 20 del libro dell’Esodo leggiamo – e questo è importante – : «Dio pronunciò tutte queste parole» (v. 1). Sembra un’apertura come un’altra, ma niente nella Bibbia è banale. Il testo non dice: “Dio pronunciò questi comandamenti”, ma «queste parole». La tradizione ebraica chiamerà sempre il Decalogo “le dieci Parole”. E il termine “decalogo” vuol dire proprio questo. Eppure hanno forma di leggi, sono oggettivamente dei comandamenti. Perché, dunque, l’Autore sacro usa, proprio qui, il termine “dieci parole”? Perché? E non dice “dieci comandamenti”? Che differenza c’è fra un comando e una parola? Il comando è una comunicazione che non richiede il dialogo. La parola, invece, è il mezzo essenziale della relazione come dialogo. Dio Padre crea per mezzo della sua parola, e il Figlio suo è la Parola fatta carne. L’amore si nutre di parole, e così l’educazione o la collaborazione. Due persone che non si amano, non riescono a comunicare. Quando qualcuno parla al nostro cuore, la nostra solitudine finisce. Riceve una parola, si dà la comunicazione e i comandamenti sono parole di Dio: Dio si comunica in queste dieci Parole, e aspetta la nostra risposta. Altro è ricevere un ordine, altro è percepire che qualcuno cerca di parlare con noi. Un dialogo è molto di più che la comunicazione di una verità. Io posso dirvi: “Oggi è l’ultimo giorno di primavera, calda primavera, ma oggi è l’ultimo giorno”. Questa è una verità, non è un dialogo. Ma se io vi dico: “Cosa pensate di questa primavera?”, incomincio un dialogo. I comandamenti sono un dialogo. La comunicazione si realizza per il piacere di parlare e per il bene concreto che si comunica tra coloro che si vogliono bene per mezzo delle parole. È un bene

che non consiste in cose, ma nelle stesse persone che scambievolmente si donano nel dialogo» (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 142). Ma questa differenza non è una cosa artificiale. Guardiamo cosa è successo all’inizio. Il Tentatore, il diavolo, vuole ingannare l’uomo e la donna su questo punto: vuole convincerli che Dio ha vietato loro di mangiare il frutto dell’albero del bene e del male per tenerli sottomessi. La sfida è proprio questa: la prima norma che Dio ha dato all’uomo, è l’imposizione di un despota che vieta e costringe, o è la premura di un papà che sta curando i suoi piccoli e li protegge dall’autodistruzione? E’ una parola o è un comando? La più tragica, fra le varie menzogne che il serpente dice a Eva, è la suggestione di una divinità invidiosa – “Ma no, Dio è invidioso di voi” – di una divinità possessiva – “Dio non vuole che voi abbiate libertà”. I fatti dimostrano drammaticamente che il serpente ha mentito (cfr Gen 2,16-17; 3,45), ha fatto credere che una parola d’amore fosse un comando. L’uomo è di fronte a questo bivio: Dio mi impone le cose o si prende cura di me? I suoi comandamenti sono solo una legge o contengono una parola, per curarsi di me? Dio è padrone o Padre? Dio è Padre: non dimenticatevi mai questo. Anche nelle situazioni più brutte, pensate che abbiamo un Padre che ci ama tutti. Siamo sudditi o figli? Questo combattimento, dentro e fuori di noi, si presenta continuamente: mille volte dobbiamo scegliere tra una mentalità da schiavi e una mentalità da figli. Il comandamento è dal padrone, la parola è dal Padre. Lo Spirito Santo è uno Spirito di figli, è lo Spirito di Gesù. Uno spirito da schiavi non può che accogliere la Legge in modo oppressivo, e può produrre due risultati opposti: o una vita fatta di doveri e di obblighi, oppure una reazione violenta di rifiuto. Tutto il Cristianesimo è il passaggio dalla lettera della Legge allo Spirito che dà la vita (cfr 2 Cor 3,6-17). Gesù è la Parola del Padre, non è la condanna del Padre. Gesù è venuto a salvare, con la sua Parola, non a condannarci. Si vede quando un uomo o una donna hanno vissuto questo passaggio oppure no. La gente si rende conto se un cristiano ragiona da figlio o da schiavo. E noi stessi ricordiamo se i nostri educatori si sono presi cura di noi come padri e madri, oppure se ci hanno solo imposto delle regole. I comandamenti sono il cammino verso la libertà, perché sono la parola del Padre che ci fa liberi in questo cammino. Il mondo non ha bisogno di legalismo, ma di cura. Ha bisogno di cristiani con il cuore di figli. Ha bisogno di cristiani con il cuore di figli: non dimenticatevi questo.

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Maria, porta del cielo

La solennità dell'Assunzione al cielo della Madonna, in anima e corpo, ci porta istintivamente a pensare al Paradiso. In fondo, il paradiso non è altro che il giardino di Dio, dove tutti i fiori più belli vengono accolti. In questo giardino eterno, nel santo paradiso, vi è entrata in anima e corpo, unico caso nella storia della salvezza, la Vergine Maria, Assunta alla gloria del cielo con la sua anima e con la sua corporeità. Lei ha dato inizio a quel paradiso, dove un giorno, ci auguriamo possiamo entrare anche noi suoi devoti e suoi figli amatissimi. A distanza di un anno dalla celebrazione dei Riti settennali, possiamo ancora e con più forza gridare "Evviva Maria e chi la creò”. Maria è il tramite più naturale per portarci a Gesù e farci entrare nell'eternità. Per noi uomini pellegrini sulla terra, nel mistero dell'Assunzione al cielo della Vergine Santa, si apre una chiara prospettiva di salvezza eterna nella duplice dimensione spirituale e

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corporale, per cui la persona umana, nella sua integrità va amata e rispettata, dal momento del concepimento al suo naturale termine che è sorella morte, come la definiva San Francesco d'Assisi. San Giovanni Damasceno, anticipando il dogma dell'Assunzione della Madonna, proclamato da Pio XII, nel 1950, così scriveva: «Colei che nel parto aveva conservato illesa la sua verginità doveva anche conservare senza alcuna corruzione il suo corpo dopo la morte. Colei che aveva portato nel suo seno il Creatore, fatto bambino, doveva abitare nei tabernacoli divini. Colei, che fu data in sposa dal Padre, non poteva che trovar dimora nelle sedi celesti. Doveva contemplare il suo Figlio nella gloria alla destra del Padre, lei che lo aveva visto sulla croce, lei che, preservata dal dolore, quando lo diede alla luce, fu trapassata dalla spada del dolore quando lo vide morire. Era giusto che la Madre di Dio possedesse ciò che appartiene al

Figlio, e che fosse onorata da tutte le creature come Madre ed ancella di Dio». Un altro padre della Chiesa, san Germano di Costantinopoli, che aveva intuito in anticipo questa verità di fede scriveva: «Tu, come fu scritto, sei tutta splendore (cfr. Sal 44, 14); e il tuo corpo verginale è tutto santo, tutto casto, tutto tempio di Dio. Per questo non poteva conoscere il disfacimento del sepolcro, ma, pur conservando le sue fattezze naturali, doveva trasfigurarsi in luce di incorruttibilità, entrare in una esistenza nuova e gloriosa, godere della piena liberazione e della vita perfetta». Il padri e il magistero della Chiesa, nell'affermare questa verità di fede si rifanno ai testi biblici e a tutta la storia di questa donna unica e irripetibile nella storia dell'umanità e della salvezza, a partire da quel Si che Maria ha detto all'Angelo nel momento dell'Annunciazione. Testi che nella solennità dell'Assunta ci aiutano a capi-


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re ulteriormente il senso di questo mistero della fede, che è anche mistero del santo rosario che preghiamo nella corona dei misteri della gloria. Il libro dell'Apocalisse ci fa immergere con il pensiero, la mente e la meditazione nella gloria del cielo. In esso leggiamo: Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto... Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e suo figlio fu rapito verso Dio e verso il suo trono". Questo testo è attribuito dai biblisti anche alla figura luminosa di Maria, la Madre di Gesù, la donna che genera alla vita terrena il Figlio di Dio, il Salvatore del Mondo, il Redentore, il Re dei Re. Lei Madre del Re dei Re, è anche la Regina di tutto il Regno di amore, giustizia, verità che Gesù Cristo è venuto a istituire sulla terra, nell'attesa della

Pasqua senza fine, quando, nel giudizio universale anche i morti risorgeranno per sempre per una vita eterna. Sempre l'Apocalisse ci rammenta che dopo il parto, la donna invece fuggì nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio. E di uno speciale cammino ed itinerario mariano leggiamo nel Vangelo di Luca a proposito della visitazione della Madonna a Santa Elisabetta. È un cammino di amore, di carità, di accoglienza, di servizio generoso di Maria verso la sua cugina. Infatti, l'evangelista Luca, il grande devoto, scrittore e pittore di Maria, scrive in questo bellissimo testo: "In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Il che sta a significare il senso più vero della devozione mariana che ogni discepolo di Gesù, ogni vero cristiano deve alimentare quotidianamente non solo con le devozioni personali, ma con la preghiera mariana per eccellenza che è il santo Rosario. Si va in paradiso e si alimenta la speranza di una risurrezione finale per la vita, se sull'esempio di Maria viviamo l'amore e la carità verso Dio e verso i fratelli,

con la mente sempre fissa sui beni eterni e non sulle cose terrene. Cristo nella sua risurrezione ha vinto al morte, è Lui la primizia dell'umanità nuova risorta. Dopo Gesù nella scala dei valori, di chi conta, dopo la santissima Trinità, c'è proprio Lei, la Madonna, la Madre di Dio e Madre nostra che Gesù ha voluto associata a sè nella vita terrena e nell'eternità, nella totalità della sua persona. Ecco perché Gesù ha preso tra le sue braccia la sua mamma, Maria, come Lei lo prese tra le sue braccia, quando venne alla luce in questo mondo, nel suo grembo verginale, per opera dello Spirito Santo, e l'ha portata con se nel giardino del Paradiso, dove questo fiore unico, splendente di ogni luce, attende tutti noi e prega il suo figlio, perché nessuno dei suoi figli vada perduto nel giardino della morte eterna, ma tutti arrivino al giardino di Dio, al giardino della vita eterna. Sia questa la nostra preghiera quando, da veri devoti di Maria, eleviamo il nostro sguardo al cielo, dove Lei è stata assunta e proclamata Regina degli Angeli e dei Santi. La nostra devozione verso di Lei che, in maniera encomiabile, sta continuando con fede profonda anche dopo un anno dalla sua discesa tra il popolo guardiese, non abbia mai fine, ci porti a celebrare l’Eucarestia domenicale, alla partecipazione alla veglia del primo sabato del Mese, alle adorazioni Eucaristiche, agli incontri di catechesi, affinché il nostro incontro con “l’altro”, possa essere la realizzazione e la concretizzazione del nostro incontro con “l’Altro”, che è Cristo Gesù, al quale noi abbiamo la fortuna di essere condotti per mano da Maria Santissima Assunta in cielo.

Il vostro Don Giustino 5


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SULLE ORME DI PIPPO BUONO

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Sabato 30 giugno, ultimo sabato del mese alle 7,30 del mattino animatori e bambini assonnati hanno allietato la celebrazione Eucaristica delle 8 chiedendo alla Vergine Assunta la sua materna benedizione per accompagnarci in questa giornata conclusiva dell’Oratorio. Subito dopo la messa accompagnati da Padre Giustino e Sebastiano ci siamo messi in viaggio verso Monte Cassino per visitare i luoghi di San Benedetto. Giunti al Monastero benedettino abbiamo ammirato la grandezza e la bellezza dell’edificio che si innalza davanti ai nostri occhi come una struttura imponente, maestosa, ricca di secoli di storia e di fede. Abbiamo visitato l’interno della chiesa dell’Abbazia cercando di capire la figura di San Benedetto. Siamo scesi nella cripta e davanti alle tombe di San Benedetto e Santa Scolastica abbiamo ascoltato la vita di questi due Santi Amici di Dio e nostri. Benedetto fu il fondatore dell'ordine benedettino. Scrisse per i suoi monaci la Regola,

che prescrive povertà, obbedienza e un fortissimo impegno di preghiera e di lavoro, secondo il motto Ora et labora ("Prega e lavora"). Benedetto nacque verso il 480 nella provincia di Norcia in Umbria, fratello gemello di Scolastica (che a sua volta divenne santa), e morì nel 547 a Montecassino. Verso i quindici anni, per condurre una vita eremitica, si ritirò in un grotta inaccessibile chiamata Sacro Speco, vicino a Subiaco. Ben presto la fama di Benedetto si sparse per la valle; alcuni monaci lo vollero come superiore. La sorella di Benedetto, Scolastica, che si era fatta monaca, sul punto di morire ottenne che il fratello andasse a trovarla. Scolastica voleva che Benedetto continuasse a parlarle, anche se stava calando la notte ma egli doveva ritornare al monastero. Questa volta Dio esaudì Scolastica, perché cadde una pioggia torrenziale fino al mattino impedendo a Benedetto di andarsene. La Regola, composta a Montecassino, è un capolavoro di chiarezza e di equilibrio: tiene conto dei bisogni di chi è giovane o è malato, di chi è più fragile psicologicamente e del variare del clima. Per questo ebbe uno straordinario successo e fu adottata, si può dire, in tutta l'Europa medievale. Oltre alla povertà e all'obbedienza, la Regola chiedeva ai monaci di unire il lavoro alla preghiera. Il lavoro non era in prevalenza quello manuale dei campi, come spesso si


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SANTUARIO DELL’ASSUNTA Direttore Responsabile: P. Giustino Di Santo d. O. Dir. Red. Amm.: Congregazione dell’Oratorio PP. Filippini 82034 Guardia Sanframondi (BN) - Tel./Fax 0824.864013 www: santuarioassunta.com e-mail: santuarioassunta@email.it Aut. Tribunale BN Dec. 3/4/1956 n. 25/56 del Registro Stampe C.C.P. 11000825 IBAN: IT63 Q010 1075 3600 4120 0000 632 BIC: IBSPITNA Sped. in abb. post., art. 2, comma 20/C Legge 662/96 Regione Campania -BN Con approvazione ecclesiastica Stampato nel mese di AGOSTO 2018 da: NUOVA IMPRONTA s.a.s. Cusano Mutri (Bn) Tel.-fax 0824.862723 - info@nuovaimpronta.net In copertina: foto di Alessandro Sebastianelli

dice, ma erano previsti altri tipi di lavoro, tra i quali quello dello scriptorium, cioè del laboratorio dove si copiavano e si illustravano i libri, interamente prodotti a mano Finita la visita all’Abbazia, abbiamo consumato il nostro pranzo. Dopo averci arricchito conoscendo San Benedetto e Santa Scolastica ci siamo recati a Gaeta a visitare la montagna spaccata e il letto dove San Filippo riposava quando soggiornava in pre-

ghiera in quella grotta. Gli animatori insieme ai Padri ci hanno poi premiato portandoci in spiaggia dove ci siamo divertiti tuffandoci nelle acque splendide e pulite di Gaeta, trascorrendo in Letizia e Semplicità, il pomeriggio tra castelli di sabbia, giochi in riva al mare e tuffi. Verso le 17 abbiamo fatto ritorno a Guardia. I nostri incontri sono terminati per quest’anno ma ci siamo ripromessi di rivederci a Settembre con nuovo slancio e impegno per essere anche noi oggi VERI AMICI DI GESU’ seguendo le orme di Pippo Buono. I ragazzi dell’Oratorio

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PELLEGRINI VERSO DIO E VERSO I FRATELLI

Il pellegrinaggio, è metafora dell’intera esistenza umana, ma è anche il “luogo” in cui il cristiano è chiamato alla santità, il percorso che ha come meta visibile un “luogo santo”, ma come scopo, la santificazione del pellegrino, “figlio perduto” che ritrova la propria santità nel cammino verso la santità del Padre che lo attende. In realtà il pellegrinaggio ha una dimensione paradossale: il pellegrino lascia la propria terra, la propria casa per andare verso un “altrove”, percepito come luogo in cui poter ritrovare le proprie radici: si mette in movimento cioè per ritrovare stabilità, saldezza. Ricordiamo il salmo che fa di Gerusalemme, luogo santo per eccellenza, luogo di pellegrinaggio, non solo la meta ma innanzitutto la “radice” di tutti i popoli: “L’uno e l’altro è nato in essa e l’Altissimo la tiene salda. Il Signore scriverà nel libro dei popoli: Là costui è nato. E danzando canteranno: Sono in te tutte le mie sorgenti” (Sal 87,5-7). In altre parole nel pellegrinaggio si va verso se stessi, si risale alle proprie origini, a ciò che ci fa sussistere, si torna al proprio cuore, un cuore però decentrato da se stesso, un cuore nuovo e antico, un cuore “altro”, unificato, deposto in noi dalla misericordia del Padre. E’ questo quello che, come ogni anno, il Gruppo di Preghiera Padre Pio “Il Tralcio” ha vissuto il 20 Giugno facendosi pellegrino verso il centro della propria spiritualità: San Giovanni Rotondo. Alle 05:00 del mattino, è partito il pullman da Piazza Municipio, abbiamo iniziato la giornata con la recita delle Lodi Mattutine e la pia pratica della Coroncina al Sacro Cuore di Gesù. Arrivati a San Giovanni Rotondo, per prepararci in maniera intensa al Sacramento della Penitenza, abbiamo ripercorso spiritualmente la Via Crucis posta sulla collina antistante la Chiesa Santa Maria delle Grazie. Alle 11:30 abbiamo partecipato alla Celebrazione Eucaristica nel santuario di San Pio da Pietrelcina insieme a tanti altri gruppi provenienti da altre parti d’Italia. A conclusione della celebrazione Eucaristica i responsabili del Gruppo si sono recati al Centro Gruppi di Preghiera per consegnare una piccola offerta per i bisogni di Casa Sollievo della Sofferenza. Dopo aver consumato il pranzo, il Gruppo di Preghiera si è rimesso di nuovo in pellegrinaggio verso il vicino Santuario di Santa Maria Incoronata di Foggia. Ai piedi di Maria abbiamo concluso il pellegrinaggio con la recita del Santo Rosario, tra un mistero e l’altro abbiamo espresso con il canto la nostra devozione alla Madonna, portando nella preghiera tutto di noi e affidandolo a lei, alla Madre, che con le sue tenere mani ci ha benedetti e consolati. Al termine della visita al Santuario il pullman ha imboccato la strada per far ritorno a Guardia. Ringraziamo di cuore i responsabili del Gruppo di Preghiera che hanno organizzato questo pellegrinaggio, l’appuntamento è per tutti il 23 settembre nella nostra Basilica per celebrare con viva fede la memoria liturgica di San Pio da Pietrelcina e ricominciare le attività del gruppo. Sebastiano Curcuruto d.O 8


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BASILICA PARROCCHIALE SANTA MARIA ASSUNTA E SAN FILIPPO NERI SANTUARIO MARIANO

Solennità Assunzione della Beata Vergine Maria GUARDIA SANFRAMONDI (BN)

14 e 15 agosto 2018

La festa dell’Assunzione mostra l’arrivo alla meta della vita di una nostra sorella in umanità, Maria. Abbiamo la conferma che il nostro Dio è il Dio della vita, che ha risuscitato Gesù dai morti, “primizia di coloro che sono morti” (Ef 5,21). Guardare a Maria, madre del Signore e nostra, nella gloria di Dio ci riempie di grande gioia, ci fa felici e ci conforta nel nostro pellegrinaggio terreno, soprattutto nei momenti in cui la fatica della vita rischia di far perdere di vista la Pasqua Eterna. Per tutta la novena, dalle ore 18.30, nella Basilica si celebra il sacramento della confessione.

Programma 6 Agosto Inizio Novenario Ore 19.00 Ricordo dei deputati Rionali defunti. 14 Agosto Ore 19,00 Solenne celebrazione dei Primi Vespri e dell’Eucaristia, presieduta da S. E. Mons. Domenico Battaglia, Vescovo Diocesano. Ore 24.00 Santa Messa della Solennità con la presentazione del Dono fatto dal gruppo Battenti. Presiede il parroco P. Giustino Di Santo. 15 Agosto Ore 8.00 Santa Messa Ore 11.00 Messa Solenne per tutti i guardiesi residenti in Italia e all’estero. Ore 19.00 S. Messa Vespertina e breve processione con l’immagine di San Rocco che sarà portata nella chiesetta di Santa Maria degli Angeli. La Corale della Basilica Cantate Domino in laetitia e i Giovani dell’Oratorio animeranno le celebrazioni solenni. I Padri Filippini Il Consiglio Pastorale Parrocchiale

Gli eventi saranno trasmessi in diretta web sul sito www.santuarioassunta.com 1 agosto 2018 - Guardia Sanframondi Festa di S. Alfonso Maria de’ Liguori - Patrono della Diocesi.

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Santuario dell'Assunta

sotto la protezione dell’ASSUNTA

La nonna Maria affida tutta la famiglia sotto la protezione della Vergine Assunta

Prima Comunini Affidiamo tutti i bambini che hanno ricevuto per la prima volta Gesù Eucaristia il 10 giugno 2018 alla materna protezione dell’Assunta.

Si sono uniti in MATRIMONIO

GIUGNO 2018 2 - Maraone Valerio e Parente Mariateresa 16 - Izzo Mario e Romano Elena 24 - Colangelo Pasquale e Labagnara Rosa

ESPRIMONO GRATITUDINE ALL'ASSUNTA GIUGNO 2018 2 - Una devota - Famiglia Pushaj-Sebastianelli 3- Mirella Garofano 11- Una devota 17- M o r a n t e G i u s e p p e e Sanseverino Annamaria (XXV di Matrimonio)

LUGLIO 2018 22 - Una devota

LUGLIO 8 - Pigna Luigi e Silvestri Mara 14 - Pengue Umberto e Mancinelli Genny

HANNO COLLABORATO CON NOI PER SOSTENERE IL BOLLETTINO DA GUARDIA: Pushaj Alessandro - Ceniccola Raffaele - Parente Giuseppe - Ciarleglio Emma - Iannotti Giovanna Pascale Michele - Guarnieri Teresa - Di Santo Luisa - Borrelli Luisa - Foschini Pasqualino e Famiglia - Casilli Michele-Maffei Erasmo - Di Gregorio Ennio - Flore Pellegrino Immacolata - Pingue Gemma. DALL’ITALIA: Mariconte Anna, Roma - Federico Antonio Armando, S. Lorenzello (BN) - Foschini Filippo e Marina, Pontelambro (CO) - Assini Renato e Blasiello Maria, Castelvenere (BN) - Pengue Ernesto, San Lupo (BN) Colangelo Flaviano, Napoli - Di Guglielmo Cofrancesco Angela, Cerreto Sannita (BN) - La Bruna Pellegrino, Manocalzati (AV) - Ceniccola Maria, Roma - Mongillo Reodolfo Antonio, Puglianello (BN) - Del Vecchio Giuseppe, Milano - Garofano Rosetta, Asti - Iannucci Salvatore, Casnate con Bernate (CO) - De Blasio Mariella, Rezzato (BS) - Del Vecchio Pasqualino, Magenta (MI). DALL’ESTERO: Gambuti Lina, USA - Di Censo Enza, Canada - Longobardi Ildo, USA.

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appunti di CRONACA

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L’estate è ormai alle porte. Le giornate iniziano ad essere più lunghe. Il sole ci accompagna durante tutta la stagione alternandosi, in qualche occasione, con nuvole e pioggia. In parrocchia il mese di giugno si apre con il devoto appuntamento del primo venerdì del mese; nella Chiesa di San Sebastiano il Gruppo di preghiera di San Pio anima il Santo Rosario e la Celebrazione E eucaristica. Il 2 giugno, primo sabato del mese, si svolge la Veglia in onore della Vergine Assunta; alle 21:00 si recita il Santo Rosario e la Veglia e alle 22:00 la Santa Messa. Il giorno successivo, il 3 giugno, si celebra la Solennità del Corpus Domini; le Celebrazioni si sono svolte ai soliti orari della domenica. Dopo la Santa Messa delle ore 18:00 al Santuario, celebrata dal nostro parroco Don Giustino, ha avuto inizio la processione per le vie del paese con inizio e termine a piazza San Filippo. Hanno preso parte alla processione, animata dal Concerto Bandistico di Città di Marigliano, tutti i gruppi parrocchiali con i propri stendardi, i bambini dell’Asilo Brizio e dell’Oratorio Parrocchiale, l’Amministrazione Comunale e le maggiori cariche del paese e la comunità numerosa. Durante tutto il percorso i devoti hanno accolto il passaggio del Santissimo Sacramento con coperte sui balconi, altari e infiorate di grande bellezza. Al rientro della processione si è svolta la Benedizione finale e lo spettacolo pirotecnico a cura del Comitato Festa. Il 10 giugno presso la Basilica Santuario alle ore 11:00 i bambini dell’ultimo anno di catechismo ricevono il Sacramento della Prima Comunione. Una Celebrazione davvero emozionante e partecipata. Come sempre, non possono mancare gli incontri di catechesi; il 16 giugno presso i locali parrocchiali si svolge l’incontro di catechesi per adulti. Il 17 giugno presso il Santuario alle ore 11:00 si svolge la Celebrazione del Sacramento dell’unzione dei malati, alla quale hanno preso parte anche gli anziani di alcune case di riposo. Il 28 giugno, ultimo giovedì del mese, si svolge nella Chiesa di San Sebastiano 11


Santuario dell'Assunta

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l’Adorazione Eucaristica a Gesù Sacramentato; alle ore 17:30 con la recita del Santo Rosario e alle ore 18:00 con la Celebrazione Eucaristica e la meditazione al Santissimo Sacramento. Il mese di luglio, caratterizzato da giornate sempre più afose e soleggiate, si apre con il pellegrinaggio verso il Santuario della Madonna delle Grazie a Cerreto Sannita. I pellegrini, guidati dal parroco Don Giustino, si ritrovano alle ore 5:00 presso la Sorgenza per incamminarsi verso il Santuario per prendere parte alla Celebrazione Eucaristica delle ore 7:00. Il 7 luglio, primo sabato del mese, si svolge la Veglia in onore della Vergine Assunta; alle 21:00 si recita il Santo Rosario e la Veglia e alle 22:00 la Santa Messa. Il 15 luglio, invece, al termine della Celebrazione Eucaristica delle ore 11:00 al Santuario il nostro parroco Don Giustino presenta

alla comunità parrocchiale il nuovo Crocifisso della Basilica, posto ai piedi della Vergine Assunta. Il 16 luglio, invece, si svolge la memoria della Beata Vergine Maria del Monte del Carmelo. È stata celebrata una santa messa nella chiesa di san Sebastiano alle ore 18,00, offerta da alcuni devoti della Madonna del Carmine, con la partecipazione di molti fedeli. Il 22 luglio si celebra il Patrocinio del nostro Santo protettore San Filippo Neri, un'antica festa voluta dal popolo guardiese per ricordare il giorno in cui il "Santo della Gioia" divenne Patrono di Guardia nel 1626. Al termine della Celebrazione Eucaristica delle ore 18:00 presso il Santuario si svolge una breve processione con la statua del Santo patrono lungo la piazza, con una buona partecipazione di fedeli. Consiglia Sebastianelli Foto: Alessandro Sebastianelli Luigi De Nicola


Il dono: oltre il simbolo É consuetudine che in ogni settennio, dopo i Riti, i singoli Rioni e i Battenti, in ossequio ad una lodevole tradizione, facciano qualcosa, offrano cioè un emblematico segno che valga a perpetuare, mentre si attende il successivo settennio, la memoria dei riti celebrati. Ovviamente non vi è uno schema fisso. Tra le varie necessità del Santuario e lo splendore del culto, c’è ampio spazio per una scelta oculata e razionale al fine di non dissipare in inutili orpelli quanto invece deve essere investito per rendere più fruibile il Santuario e per promuovere più adeguatamente la devozione all’Assunta. Non ci possiamo fermare comunque al semplice Dono, sia pure per apprezzare la validità e l’opportunità, perché del dono urge cogliere il messaggio, che poi è il contenuto essenziale, sul quale deve fermarsi la nostra attenzione. Lodare il Nome di Maria: ecco uno dei principali aspetti di quel contenuto. Quando si offre un dono, nell’offerta se non c’è qualcosa di sé, si corre il rischio di vanificare l’offerta fatta. Lodare Maria per i battenti, cosi come per i comitati Rionali, si fa cosi dovere prevalente destinato ad esprimersi in una costante di gratitudine e di ossequio capace di arginare la corrente di bestemmie e di indifferenza che dilaga, per fortuna in fasce ridottissime, anche nella nostra comunità. Se lodare Maria è un imperioso dovere per tutti, lo è più ancora per chi la onora con un gesto penitenziale, che sta a riprova del particolare rapporto che nutre per lei. Giova ricordare che lodare Maria significa mettersi sulla stessa lunghezza d’onda delle tre Persone divine, che per prima hanno onorato la Vergine Santa. Per spiegare questo pensiero vale la pena richiamarsi ad un maestro della dottrina e della devozione mariana, quale il Grignion di Monfort, che espone con rara bellezza di sintesi motivi tanto profondi e misteriosi: “Questo grande Iddio possiede un tesoro o un magazzino ricchissimo, dove racchiude tutto ciò che vi ha di bello, di splendido, di raro e di prezioso, perfino il suo proprio Figlio; e per questo immenso tesoro non è altra cosa che Maria....Dio Figlio fece parte a sua Madre di tutto quello che acquistò con la sua vita e la sua morte, i suoi meriti infiniti e le sue virtù ammirabili, e la costituì tesoriera di quanto il Padre gli diede in eredità... Dio Spirito Santo comunicò a Maria, sua fedele Sposa, i suoi ineffabili doni, e la scelse quale dispensatrice di tutto ciò che Egli possiede: cosicchè ella distribuisce a chi

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vuole, quanto vuole, come vuole e quando vuole, tutti i suoi doni e le sue grazie, e nessun dono celeste è quindi concesso agli uomini che non passi per le sue mani verginali...” Perseverare nella preghiera: ecco un altro contenuto del messaggio del Dono. La preghiera si avvale di due formule, quella orale e quella mentale. Quella orale si avvale di formule, quella mentale invece consiste in una riflessione, con la quale si eleva la propria mente a Dio. E’ bello pregare con le formule, specialmente con quelle che interpretano maggiormente sentimenti di fiducia filiale e di gratitudine per tutti i benefici ricevuti. E’ comunque altrettanto bello pregare meditando, perché attraverso la riflessione personalizziamo meglio il nostro rapporto col Signore, vivendolo in una dimensione diversa. Un discorso analogo possiamo fare per quanto riguarda la preghiera che rivolgiamo alla Vergine Santa. Se utilizziamo le parole, la preghiamo con la voce della devozione dei fedeli, se scegliamo la riflessione, il nostro si fa colloquio intimo, confidenziale, profondamente personale, sconosciuto agli altri, noto soltanto a noi, che preferiamo questo dialogo filiale per metterci in comunione con la Madre nostra in un misterioso silenzio rivelatore della presenza di Maria e della sua potente intercessione. Promuovere la conoscenza dell’Assunta: ecco un ultimo aspetto che si coglie nel dono dei Rioni e dei battenti. Il dono si fa ad una persona conosciuta. Anzi più si conosce, più il dono entusiasma il donante. Di qui l’esigenza di una migliore conoscenza del mistero di Maria. Un cammino non facile, ma percorribile nella misura in cui ci si dichiara disponibile ad affrontarne le difficoltà. Maria è la persona storica scelta da Dio quale Madre di Cristo Salvatore. La Maternità Verginale di Maria non può essere considerata come un evento meraviglioso staccato dal contesto della redenzione. Ella appartiene al movimento di Dio verso l’uomo ed ha come finalità ultima quella di servire ai disegni salvifici di Dio. Da queste premesse parte la conoscenza di Maria per avere poi come punto di riferimento ultimo la sua gloriosa assunzione al cielo e la sua funzione salvifica. Una più approfondita conoscenza di Maria significa una più approfondita venerazione dell’Assunta. È l’istanza ultima del DONO. Don Fausto Carlesimo

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Santuario dell'Assunta

IN MEMORIA DI...

Roberto Parente

n.18-5-1953 - m. 10-7-2016 La moglie e i figli, con immutato affetto, lo ricordano a quanti l’ebbero caro in vita e lo affidano alla infinita misericordia del Signore.

Alfredo D’Aiello

Elvio Borrelli

n. 9-1-1931 – m. 17-6-2009

Maria Del Vecchio

n. 3-5-1933 – m. 22-7-2016

La figlia, con grande fede nella risurrezione, li affida al Signore della vita.

Luisa Grillo

Filippo Parente

Carmine Santopietro

n. 28-2-1950 – m. 26-8-2016 La moglie e i figli, con grande fede nella risurrezione lo affidano al Signore della vita e alla preghiera della Chiesa.

Fiorinda Uccellini

n. 21-10-2011 – m. 12.4.2014

n.11-10-1932 – m. 2-5-2018

n. 26-1-1939 – m. 16-2-2018

n. 4-12-1922 – m. 31-3-2018

I familiari tutti, con immutato affetto, lo affidano alla tenerezza del Padre celeste.

I figli, nel trigesimo della sua scomparsa, la ricordano a quanti la conobbero e l’amarono in vita e l’affidano alla infinita misericordia del Signore e alla Vergine Assunta.

Angela lo affida al Signore della vita, perché gioisca nella luce dei giusti.

I figli la affidano alla preghiera della Chiesa e alla infinita misericordia del Signore.

Antonio Curcuruto

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Francesco Fetto

Mario Del Vecchio

Filomena Ceniccola

n. 21-08-1944 – m. 3-9-2015

n. 13-12-1979 – m. 26-7-2018

n. 11-4-1937 - m. 27-5-2018

n. 19-5-1941 - m. 24-7-2007

La moglie e i figli Sebastiano e Maria Carmela lo affidano alla infinita misericordia del Signore.

Gli amici tutti, con immutato affetto, lo affidano alla tenerezza del Padre Celeste.

La moglie e i figli, con immutato affetto, lo affidano alla misericordia del Signore e alla Vergine Assunta.

Nell'anniversario della morte il marito Luigi, il figlio Giovanni e la nuora Rosa, i nipoti Luigi ed Alessio la ricordano con affetto.


IN MEMORIA DI...

Giugno - Luglio 2018

Giugno 2018 1 - Foschini Ida, il gruppo di preghiera Padre Pio 2 - Zacchino Giuseppe e Tribisonna Albertina, la figlia Giuseppina 3 - Nicolella Assunta, la figlia - Capobianco Armando e Simeone Giovannina, i figli Gina e Giovanni 4 - Sebastianelli Teresa, la figlia (Anniversario) 5 - Sanzari Caterina, i figli (Trigesimo) 6 - Grillo Luisa, i figli (Trigesimo) 7 - Pascale Michele, la moglie e i figli - Palladino Teresa, i figli (Trigesimo) 8 - Michele Pascale, la moglie e i figli 9 - Garofano Romualdo, Falato Concettina e Garofano Pasquale, la congiunta 10 - Borrelli Matilde e Labagnara Raffaele, la nuora Teresa e famiglia - Sanzari Raffaele, la moglie e i figli - Labagnara Filippo e Pinto Silvia, i figli 12 - Sanzari Napoleone, le figlie (Anniversario) 14 - Orso Angiolina, le sorelle (Trigesimo) 15 - Di Staso Lodovica, i suoi cari (Trigesimo)

16 - Caruso Sandro, la mamma 17 - Lombardi Idolo,Giuseppina e Umberto, i familiari - Iuliani Paolino, Lucia e Maurizio, da Diomira - Sanzari Pasquale, le figlie - Garofano Giovanni e Teresa, la congiunta Luisa 20 - Defunti, De Lucia Concetta 21 - Filippelli Pellegrino, Plenzich Caterina e Filippelli Teresa, i figli 22 - De Vincentis Lucia, i figli (Trigesimo) 23 - Grillo Luisa, Salvatore e Santilli Anna, la congiunta Filomena - Foschini Luigi, la moglie e i figli 24 - Falluto Muzio, la moglie - Gambuti Giovanni, la cognata Lina - Iuliani Maurizio, la moglie Diomira 25 - Iacobucci Filippo, Filomena e Anna, la famiglia 26 - Del Vecchio Mario, la moglie e i figli (Trigesimo) 27 - Di Palma Aurelio, la moglie e i figli (Anniversario) 28 - Anime del Purgatorio, fedeli 29 - Garofano Pierino, la moglie e figli 30 - Foschini Marino e Angelo, la moglie Filomena

Luglio 2018 1 - Borrelli Elvio e Del Vecchio Maria, la figlia - Serafina Garofano e Filomeno Orso, i figli - Guerrera Giuseppe, la moglie e i figli 3 - Sanzari Caterina, una conoscente 4 - Romano Vittorio, la moglie e i figli (Trigesimo) 7 - Guarnieri Gino, la moglie e i figli - Parente Roberto, la moglie (II Anniversario) 8 - Sanzari Adamo, la moglie - Anime del Purgatorio, fedeli - Parente Domenico, la moglie e il figlio 11 - Pigna Armando, la sorella 12 - Lombardi Silvio, le figlie Rita e Angela 14 - Filomena Nicola, Aldo Varrone, l’amica Renata 15 - Ducentino Raffaele e Santanna Lorenza, la figlia Maria - Di Cerbo Giuseppe, la moglie Adelina - Conte Nicola e Filomena, i figli Tonino e Angelina (Australia) - Grillo Luisa, i nipoti

17 - Pascale Pasqualina, le figlie (Trigesimo) 18 - Colangelo Pasqualina, il Figlio (Trigesimo) 19 - Del Vecchio Mariassunta, il marito e la figlia 20 - Mancinelli Italo, la moglie e i figli (Trigesimo) 21 - Foschini Orlando e Falato Gina, le figlie 22 - De Curtis Guido, la moglie e la figlia - Falato Fausto, la moglie e i figli - Mastantuono Angelina, la figlia 23 - Assini Antonio e Florio Rachele, la figlia 24 - Garofano Filippo, la moglie e i figli (Anniversario) 25 - Armando e Letizia, da Isolina e Luisa 26 - Pengue Ulderico, Letizia e Alfonsina, da Luisa - Gambuti Angelo Michele, il fratello (Anniversario) 28 - Emilio e Maddalena Garofano, la figlia 29 - Fiore e Ida Del Vecchio, i nipoti Tonino e Angelina (Australia) - Foschini Floriano e moglie, la figlia Luigia - Del Vecchio Mario, la moglie e i figli - Ceniccola Filomena, il figlio

SONO TORNATI ALLA CASA DEL PADRE GIUGNO 2018 4 - Romano Vittorio, nato a Guardia Sanframondi il 06 Gennaio 1951, coniugato Biondino Alfonsina 9 - Mancinelli Marino, nato a Guardia Sanframondi il 12 Marzo 1951, coniugato Di Mezza Federica 16 - Pascale Pasqualina, nata a Guardia Sanframondi il 25 Agosto 1923, vedova Romano Ciro 18 - Colangelo Pasqualina, nata a Guardia Sanframondi il 06 Agosto 1941, vedova Grillo Giovanni 22 - Mancinelli Italo, nato a Guardia Sanframondi il 17 Maggio 1947, coniugato Sebastianelli Erminia

LUGLIO 2018 13 - Pengue Maria Laura, nata a Guardia Sanframondi il 08 Febbraio 1925, coniugata Giordano Luigi 17 - Falluto Pasquale, nato a Guardia Sanframondi il 15 Dicembre 1934, coniugato Galeotta Vittoria 19 - Mancinelli Maria, nata a Guardia Sanframondi il 22 Marzo 1939, vedova Verrilli Mario 22 - Filippelli Rosa, nata a Guardia Sanframondi il 22 Settembre 1943, vedova Pengue Eligio 22 - Lombardi Filomena, nata a Guardia Sanframondi il 20 Novembre 1934, coniugata Iacobucci Michele 27 - Colella Clara nata a Guardia Sanframondi il 5 giugno 1932, vedova Conte Elio

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La perfezione non consiste nelle cose esteriori, come in piangere ed altre cose simili, e le lacrime non sono segno che l'uomo sia in grazia di Dio.


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