Bollettino dell'Assunta Agosto/Settembre 2017 - Speciale Riti

Page 1

Anno LXII - n. 9/10 Agosto/Settembre 2017 - Sped. in Abb. Postale, art. 2 comma 20/c Legge 662/96 Regione Campania -BN- In caso di mancato recapito restituire al mittente

Speciale Riti di penitenza 2017

1


Santuario dell'Assunta

“Evviva Maria e Chi la creò”

Non dimenticherò mai la folla che assiepava la nostra Basilica la mattina del 26 agosto. Come dimenticare tutti quei volti, tutti quegli sguardi fissi là, dove tra poco si sarebbe aperta la “lastra” e Maria Assunta, la Mamma celeste avrebbe mostrato a noi suoi figli i suoi occhi misericordiosi e d’amore. Non dimenticherò mai la folla che nei giorni precedenti aveva gremito la nostra chiesa, accorsa per accostarsi al Sacramento della Riconciliazione; tanti giovani, tante giovani, tanti uomini adulti, tanti adolescenti hanno ascoltato l’invito della Mamma Celeste e sono venuti desiderando e chiedendo conversione, quella vera, quella del cuore, quella che proviene da chi ora vuole vivere nell’amore verso Dio e verso i fratelli. Come dimenticare Piazza San Filippo, gremita di migliaia di persone per partecipare alla Eucaristia presieduta dal nostro Vescovo, ed attenti alla sua parola che ha spiegato loro il motivo della nostra Festa, della nostra Penitenza, facendoci capire che tutto era fatto per amore verso Gesù Cristo e la in questo numero: Mamma Nostra 2 “Evviva Maria e Chi la creò” Assunta in Cielo. 4 I riti Settennali dono di Grazia. 5 Apertura della lastra - Preghiera Rimarrà sempre fissa 7 Sotto la protezione dell'Assunta nella mia mente la 8 Considerazioni finali 9 Omelia di Mons Battaglia nostra Basilica 14 Parrocchia in ... forma Parrocchiale, quella 16 Esprimono gratidutine all'Assunta 16 Hanno collaborato con noi... mattina stracolma di 17 In Memoria di fedeli, uomini e donne, 19 Sono tornati alla casa del Padre

2

che, nell’anonimato, si preparavano a compiere un gesto penitenziale molto forte, quello che li avrebbe portato a versare il proprio sangue, per espiazione dei propri peccati, e, perché no, anche di quelli del mondo intero. Mons. Vescovo, rivolgendo loro la parola, non ha chiesto loro una motivazione del gesto che stavano per compiere, ma li ha semplicemente invitati a compierlo con fede. Come potrò dimenticare la folla che ha accompagnato Maria durante tutta la processione, osannante a Lei con i nostri Canti tradizionali e come dimenticare l’ultimo tratto della processione, quando migliaia di fedeli, al canto dello “stellario”, si sono impossessati letteralmente dell’Immagine della Madonna e Lei si è fatta trasportare lentamente dal fiume di braccia e di mani dei suoi figli più prediletti. Non scorderò mai Piazza San Filippo con al centro l’immagine dell’Assunta, retta da tante mani e circondata dal suo popolo, da quello che Lei da secoli predilige, il popolo guardiese. E poi le sere, tutte le sere, il popolo è accorso a lodare Maria e a ringraziarla, attraverso la Celebrazione Eucaristica, perché Lei, come una mamma, ci aveva presi per mano e ci aveva condotti a Gesù: e per quattordici sere, alternandosi, i Rioni hanno venerato Maria e vegliato con Lei. Come può la mia mente dimenticare tutto questo! Come può tutto il popolo di Dio che è in Guardia Sanframondi dimenticare questi momenti di Grazia! Come si può dimenticare la fede, il silenzio assordante, le preghiere, l’ascolto della Parola di Dio, i canti tradizionali, la presenza in Chiesa di tantissime persone durante le celebrazioni delle Messe (basti pensare alle oltre 40.000 ostie consumate nella distribuzione dell’Eucaristia), e poi i pellegrini, giunti dai tanti paesi limitrofi per unirsi alla lode verso la Vergine Assunta in cielo. Veramente i nostri Riti sono un momento di Grazia, in cui Maria santissima si degna di mostrarsi nostra vera Mamma. Avevamo promesso a noi stessi e alla Madonna la conversione del cuore? Ringraziamo Dio e Maria Santissima se ci siamo riusciti. Non potevamo farci scappare questo momento di Grazia! Volevamo che i nostri Riti settennali fossero non solo un momento di rinnovamento della nostra fede, ma attraverso la vera conversione del cuore, un momento di inizio per essere veri discepoli di Cristo e testimoni di quanto avremmo vissuto e celebrato? Ora manteniamo questa promessa! Allora i Riti non sono finiti il 10 settembre. In realtà i nostri Riti cominciano ora, perché da ora


Speciale Riti di penitenza 2017 dobbiamo mettere a frutto quello che ci ha detto Maria in questi giorni: “Fate quello che Cristo, Figlio mio, vi dirà”. Ascoltiamo Cristo e faremo contenta anche la sua e la nostra Mamma Assunta in Cielo. Desidero ringraziare Mons. Vescovo che con la sua presenza e la sua parola ha reso più “veri” i nostri riti, che altro non sono che l’ascolto della parola di Dio, la testimonianza della fede, nel rispetto del Magistero della Chiesa. Grazie di cuore a tutti quelli che con me e più di me, hanno collaborato alla celebrazione dei nostri Riti settennali: innanzitutto i Comitati dei Rioni Croce, Portella, Fontanella e Piazza che, per primi, hanno dovuto affrontare una dura e lunga penitenza: organizzare il programma della manifestazione, raccogliere i fondi, allestire i misteri, formare i Cori e tanto altro. Grazie ai numerosi Sacerdoti che nella settimana di Penitenza sono stati disponibili ad ascoltare le confessioni dei numerosi fedeli. Una grazie particolare ai Padri Dino Magnano e Franco Burgo della Congregazione dell’Oratorio di Acicatena, e al nostro caro P. Giancarlo Giannasso. Un pensiero particolare va a tutti i partecipanti ai misteri, anche a quelli venuti da fuori Guardia. Come non ringraziare tutti coloro che hanno fatto parte dei Cori rionali, a tutti è noto il loro sacrificio e la loro penitenza. Ringrazio tutti coloro che con la loro penitenza, in qualsiasi modo fatta, anche nell’anonimato e nella preghiera, ci hanno dato una bella testimonianza di fede. Un grazie particolare al Sig. Sindaco e a tutta l’Amministrazione Comunale, che si è messa a disposizione in tutto, dando un supporto unico, utile ed insostituibile. Grazie a tutte le autorità civili e militari: alla Prefettura, alla Questura e a tutte le forze di polizia, Vigili urbani, Carabinieri, Vigili del fuoco. Non ultimi tutti i Dirigenti Sanitari della Zona, la Protezione Civile, La Misericordia. E poi i nostri ragazzi….. I Volontari del Santuario che hanno vegliato continuamente e instancabilmente su tutto, interessandosi dell’accoglienza, della sicurezza, dell’informazione. Un grazie particolare all’Ufficio Stampa della Basilica che, attraverso comunicati e con

l’ausilio della emittente locale “Media TV”, ha aggiornato continuamente e con competenza tutto lo svolgimento dei Riti. Non bisogna dimenticare che i nostri Riti hanno un rischio: il protagonismo. Per fortuna non ci sono state manie di protagonismo o sono state bloccate sul nascere. Solo Maria è stato il nostro punto di riferimento, a Lei abbiamo guardato, con Lei abbiamo pregato. Continuiamo così i nostri Riti, auspicando di viverli ogni giorno, per altri sette anni, come ora.

Il vostro Don Giustino

3


Santuario dell'Assunta

I RITI SETTENNALI, Dono di Grazia dell’Assunta a Guardia

La convinzione, maturata in me da tempo, che i Riti Settennali sono “un Dono di Grazia” della Madonna Assunta ai Guardiesi, sia come singoli sia come comunità, è stata confermata dalla celebrazione dei Riti 2017. Che i Riti costituiscano un itinerario di conversione per i singoli e, al contempo, per la comunità di Guardia, è un dato di fatto indiscutibile, come provato dalle Processioni Rionali di Penitenza e di Comunione, dove non solo si nota il singolo che si mortifica ma anche il Rione in tutte le sue componenti di età, di sesso, di cultura, di stato sociale, che ne fanno appunto una comunità. L’itinerario di conversione dell’individuo e quello della comunità solo concettualmente sono divisibili, ma nella realtà sono unificati dal vero oggetto dei Riti che è la Madonna Assunta: è a Lei che Guardia vuole rendere onore, lode e ringraziamento per quel “Dono di Grazia” che le viene accordato e in forza del quale riceve una luce soprannaturale che permette un profondo esame di coscienza da cui scaturisce quel pentimento che poi ognuno manifesta pubblicamente col gesto penitenzia-

4

le, secondo la propria capacità. Qui si tocca con mano la Fede di Guardia nella Madre di Dio Mediatrice di Grazia. Ora, la domanda che necessariamente ci si deve porre è se tutto questo può essere capito da colui, o dai tanti, che semplicemente “assistono” ai Riti Settennali, ma senza parteciparvi; e la risposta non può essere che negativa, perché i Riti, con i suoi gesti penitenziali, possono essere capiti solo se si vivono personalmente nella Fede. E bisogna riconoscere che i guardiesi con i loro Riti di Penitenza in onore della Madonna Assunta si dimostrano davvero uomini “religiosi”, perché con la Fede non solo arrivano al cuore, ma capiscono anche perché è continuamente inquieto. In conclusione, chi vuole davvero capire i Riti non può limitarsi a “vederli”, ma vi deve partecipare personalmente, attivamente e con Fede.

Se è questa la verità con cui il popolo di Guardia vive i suoi ormai famosi Riti Settennali, ne consegue che i sociologi, gli etnologi, i cultori di antropologia culturale finché si fermeranno solo all’apparenza dei fatti e non avranno un po’ di umiltà per cogliere anche il loro significato alla luce della Fede, si precludono la possibilità di capire la dimensione religiosa dell'uomo, abbarbicandosi a teorie che lasciano il tempo che trovano e che spesso non sono accettate neanche dai loro stessi colleghi più sensibili e aperti al dialogo. Io da sacerdote, godendo la possibilità di stare in un “osservatorio” assolutamente privilegiato qual è il Sacramento della Confessione, posso garantire le meraviglie di Grazia che avvengono in Guardia per intercessione della Madonna Assunta nei giorni benedetti dei Riti Settennali: si tocca con mano la tenerezza materna della Madonna per i figli lontani e si rimane ammirati dalla risposta convinta dei figli ai richiami della buona Madre ed edificati dal loro battersi il petto tra lacrime di pentimento. è questo appunto il “Dono di Grazia” dell’Assunta a Guardia Sanframondi durante i Riti Settennali.

Padre Giancarlo Giannasso Cappuccino


Speciale Riti di penitenza 2017

APERTURA DELLA LASTRA Preghiera a Maria Assunta in cielo di Don Mimmo Battaglia, Vescovo

Santa Maria, Assunta in cielo, insegnaci a farci vicini al cuore dell’altro, ai suoi angoli bui, alle sue facce più difficili da guardare. A farci vicini senza reticenze e paure, nella capacità e nella stupenda follia di chi sa cogliere l’altro senza remore. E poi aiutaci a chinarci, chinarci per sollevare, cambiando prospettiva e livello, perché non c’è in un’intera vita cosa più importante da fare che chinarsi perché un altro, cingendoti il collo, possa rialzarsi.
Madre della speranza, rendici patiti di speranza.
La tua fede ci emoziona e smuove la nostra anima. Facci degni di accoglierla in noi, in questo tempo, in questa storia, e di spargerla come sale che dà sapore e acqua benedetta che purifica.
Un brivido ci assale quando cerchiamo Dio nei tuoi occhi, mentre ti parliamo di Lui desiderando intensamente che ogni uomo e ogni donna possa emozionarsi per uno sguardo, un tocco nell’anima con quella malinconia che fa sentire nel più profondo la tenerezza di Dio.
Quanta tenerezza nella tua preghiera!
Maria, madre capace di amare senza

dimensioni né nella gioia né nel dolore, tempio di forza nella completa semplicità, donna semplice...e la semplicità è nei cuori che hanno mille occhi per discernere, nei cuori che pulsano per un avvenimento gioioso ma che sanno piangere e aprire con la chiave della pietà e della compassione la porta della vita, l’unica e meravigliosa vita, per essere pronti, come Gesù, a chiedere a chi ci è accanto: “Cosa vuoi che io faccia per te... amico, compagno, sconosciuto, per te, fratello!”
In queste umili parole è racchiuso il cuore dell’uomo portato sul palmo della mano di Dio e se solo potessimo cogliere quell’alito di vita così offerto, potremmo squarciare le tenebre e correre felici per campi indorati; se solo riuscissimo anche noi a rispondere ad un grido d’aiuto, tutti insieme potremmo ferire il buio della vita, le angosce che ci fanno sentire soli, i conflitti ideologici della nostra società, superando la condizione della nostra realtà, bene fragile e raro, le paure che ci attanagliano e, complici, su quel campo indorato dal grano di Dio, sperimentare davvero il senso dell’uma-

5


Santuario dell'Assunta nità. Maria, nei tuoi occhi intravediamo la speranza, quella che non dobbiamo mai abbandonare, affinché ogni uomo diventi messaggero e missionario, cercatore di infinito e costruttore di storia, cercatore di equilibrio nella pienezza della sua dignità, nelle relazioni...e darne testimonianza, proprio come hai fatto tu! Insieme a te ci sentiamo più forti, siamo venuti poveri, ma torniamo nel nostro tempo ricchi di umanità che porteremo in queste vecchie bisacce nel nostro mondo, nel nostro tempo, ai nostri fratelli. E poi, con gli occhi verso il cielo... Vergine dell’aurora, aiutaci a risvegliarci, a ravvivare la gioia di un nuovo mattino, a mostrare senza difese il nostro volto missionario in un mondo che cambia prima di camminare.
Aiutaci a conquistare la speranza e ad essa abbandonarci come in un sogno.
Insegnaci a saper raccontare una fiaba ai nostri bambini per risvegliare il desiderio che il bene vince sul male. Per ritrovare coraggio, per affrontare le paure della vita, per dare valore alle cose, per sentirci vivi. Saper cogliere la fragilità della vita, ma per poterla accarezzare e amare. Aiutaci a condividere nei contesti comunitari, per la strada e in tutte le situazioni immaginabili quanto e come è bello perdersi e ritrovarsi nel tuo amore, consentici di incontrare tuo figlio Gesù, di riconoscerlo e di scoprire il valore della Resurrezione.
Guida ogni uomo alla scoperta della propria resurrezione e a vivere la speranza testimoniata come acqua che disseta nelle nostre giornate, consentici di vedere il mare dell’amore che salva entro cui tuffarci e riemergere freschi, vivi, vigili, pronti ad accogliere, curare, soccorrere, ospitare, visitare, assistere: amare. Fa scendere su di noi una benedizione di speranza, consolante, benedizione sugli anni che passano, sulle tenerezze negate, sulle solitudini patite, sul decadimento di questo corpo, sulla corruzione della morte... Aiutaci ad abitare la terra con la nostalgia del cielo, donaci la forza di camminare ancora, occupandoci dell’avvenire che inizia in noi molto prima che accada. Oggi più che mai abbiamo bisogno di te. Facci capire che non basta accogliere, bisogna attendere. Accogliere talvolta è segno di rassegnazione. Attendere è sempre segno di speranza.
Tu che hai sperimentato la fatica dei poveri, aiutaci a mettere a loro disposizione la nostra vita, con i gesti discreti del silenzio. Apri il nostro cuore alle sofferenze dei fratelli, e perché possiamo essere pronti e capaci di intuirne i bisogni, donaci occhi gonfi di tenerezza e di speranza. Gli occhi che avevi tu. Tu non ti sei mai rassegnata a subire l’esistenza. Hai combattuto. Affrontando gli ostacoli a viso aperto: rin-

6

cuoraci con il tuo esempio a non lasciarci abbattere dalle avversità. Aiutaci a portare il fardello delle fatiche quotidiane, non con l’anima dei disperati, ma con la serenità di chi sa di essere custodito nel cavo della mano di Dio. Accarezza il nostro viso e ripetici parole di speranza. Liberaci dall’indifferenza di fronte alle ingiustizie e a chi le compie. Asciuga le lacrime dei poveri, alleggerisci la loro solitudine, non esporli all’umiliazione del rifiuto. Colora di speranza le attese dei disoccupati. E raffrena l’egoismo di chi si è già comodamente sistemato al banchetto della vita. Muoviti a compassione di noi: facci capire che il pane non è tutto. Che i conti in banca non bastano a renderci contenti. Che la tavola piena di vivande non sazia, se il cuore è vuoto di verità. Che se manca la pace dell’anima, anche i cibi più raffinati sono privi di sapore. Placa il nostro bisogno di felicità e mostraci ancora una volta il vero pane: il pane disceso dal cielo. Perché solo chi mangia di quel pane non avrà più fame in eterno. Insegnaci perciò ad amare: che è uscire da sé, dare senza chiedere, essere discreti al limite del silenzio, togliersi di mezzo quando si rischia di compromettere la pace di una casa, desiderare la felicità dell’altro, rispettare la sua storia e scomparire quando ci si accorge di turbare la sua missione. Guida i testimoni di speranza, apri i nostri occhi e consentici di vedere perché possiamo diventare parola felice e consolatrice per l’altro, come un’onda dopo l’altra.
Fa’ che il non ancora sia la percezione del tempo che viviamo se, e solo se, diventiamo narratori di speranza e di pace. Alleggerisci con carezze di madre la sofferenza dei malati, riempi di presenze amiche il tempo amaro di chi è solo. Un’ultima implorazione: è per i miei sacerdoti. Grazie perché li conservi nel tuo amore, perché il Signore continua ad avere fiducia in loro. Grazie, perché il Signore non finisce di scommettere su di loro, e non si avvilisce per le nostre inettitudini.
Spogliaci, Maria, da ogni ombra di arroganza, rivestici dei panni della misericordia e della tenerezza. Possano spendere per il Signore tutto quello che hanno e che sono, dona un futuro gravido di grazia e di luce e di incontenibile amore per la vita, innamorati di Gesù, sulle sue orme, con la forza liberante del Vangelo, solo il Vangelo. Fedeli alla loro vocazione, sappiano amare la povertà, ricchi di umanità e siano benedetti dai poveri. Benedici la mia Chiesa, benedici questa mia gente, e tutta la gente, nel nostro mondo, nel nostro tempo e in tutti i tempi che verranno. Benedici tutti noi, Regina della pace!


Speciale Riti di penitenza 2017

sotto la protezione dell’Assunta

Alberto Sanzari

Diana Foschini

6 agosto 2017 Giorno del suo 18° compleanno Che la Madonna Assunta, e particolarmente in questo anno di grazia, custodisca e protegga sempre la nostra cara Diana.

In occasione della Laurea del 27 aprile in Ingegneria Elettronica, la nonna materna, lo pone sotto la protezione della Vergine Assunta.

Nathan, Giulia, Matteo, Francesca Il nonno Ezio affida i nipoti e le loro famiglie sotto la protezione dell’Assunta.

I coniugi Aldo Di Santo e Irma nel 50° anniversario di matrimonio affidano i figli alla Vergine Assunta.

Scauri, 1 settembre 2017 Caro Filippo Desidero esprimerti il mio ringraziamento per avermi convinto a venire a vedere la processione dei Riti settennali. Sono venuto, non ti ho neppure avvertito, ho voluto partecipare in tutta autonomia di partecipazione, ho fatto bene! Sono venuto con la convinzione che fosse tutto una BELLA rappresentazione, invece, ho respirato una profonda partecipazione prorompente da una DEVOZIONE che, soltanto una sincera Fede può dare. Grazie Filippo, è una grande cosa, per uno come me, riscontrare certi valori. Ho avuto la fortuna di seguire l’intera Funzione stando all’inizio del vicolo che sale dalla piazza della Chiesa, sono stato tutto il temo dietro quell’arco che si chiama la Porta DI SANTO. La processione mi è sfilata accanto, e i figuranti, molte volte mi hanno sfiorato, ma, ho percepito un raccoglimento, una immersione totale nel momento religioso. Bravi! Bravi ai partecipanti, bravi agli organizzatori, complimenti al Comitato! Non aggiungo altro, anche il mio accompagnatore è rimasto colpito: mi ha espresso le stesse sensazioni. (mi sono stancato, quattro ore in piedi, sotto un sole implacabile, anche un uomo di ferro come me ha dei cedimenti, ma, GRAZIE…) A FRA SETTE ANNI! Franco Valerio

I coniugi Aldo Di Santo e Irma nel 50° anniversario di matrimonio affidano i nipoti alla Vergine Assunta.

Mario Sebastianelli e Gina Di Blasio In occasione del 50° anniversario di matrimonio (20 agosto 2017), i figli e i nipoti li affidano sotto la protezione dell’ Assunta.

Si sono uniti in matrimonio AGOSTO 2017 5 – Di Libero Umberto e Garofano Sara 14 – De Cicco Alfonso e Falato Teresa 31 – Barbato Silvio e Blaga Simona Florina

SEttembre 2017 2 – Mastantuono Lino e Perfettto Mariacristina 3 – Di Virgilio Giacomo e De Blasio Antonella 7 – Adamo Benito e Sanzari Doriana 9 – Tribisonna Luigi e Pascale Daniela 30 – Amato Michele Antonio e Ceniccola Marina

7


Santuario dell'Assunta

L'Assunta e i riti... per sempre Alla chiusura della lastra, mentre l'applauso si affievoliva e una lacrima solcava il vecchio volto del devoto, tutto sembrava aver termine, una profonda soddisfazione pervadeva la mente e il cuore di tutti i fedeli presenti che, sono sicuro, raccoglievano i loro sentimenti e li rinserravano nell'intimo a perenne memoria della propria esistenza. Ritornavamo alle nostre abitazioni certi di aver esaudito ed esaurito l'ansia dei giorni trascorsi. Io, insieme agli altri componenti, riandavamo all'anno precedente, quando noi responsabili diretti dei quattro rioni fummo invitati dal parroco don Giustino a comunicare i nominativi di ogni singolo gruppo per formalizzare l'inizio dei Riti Settennali del 2017. Da allora, il percorso atteso e gioioso dei Riti ebbe inizio. Un paese e una comunità, in operoso fermento, avvertivano l'onere dell'omaggio da offrire alla Nostra Madre Assunta, a cui mai, durante il settennio trascorso mancò il nostro affetto. Tutti e quattro i Rioni avviarono l'avventura dei Riti, in una gara sana, fraterna ed onerosa per offrire alla Mamma Celeste la migliore testimo-

8

nianza della nostra fede e per rendere la partecipazione dei rionali qualificata, sentita e responsabile. La prima difficoltà nacque per la formazione del nucleo dei cori a cui nel tempo si aggiunsero con un'attrazione entusiastica altre/altri componenti. Nel frattempo si cominciò a richiedere la presenza dei figuranti ai misteri vecchi o a quelli "nuovi" con la certezza che le prime figure o quelle più note sarebbero state oggetto di una richiesta pressante e pervicace. Da parte dei componenti i comitati si è cercato di formare i Misteri (quadri simbolici) di facile lettura e di profondo significato anche per contribuire a esplicitare con semplicità il complesso messaggio dei Riti. Era necessario, inoltre, preparare i cosiddetti costumi (di epoca e non) in sartorie di Napoli o Roma per rendere i Misteri (quadri allegorici) presentabili e comunque che offrissero un colpo d'occhio soddisfacente, così come preparare i tanto desiderati libretti che racchiudono il numero dei quadri con spiegazione dei personaggi rappresentati spesso poco noti. Ogni rione ha affrontato difficoltà, chi per la composizione dei cori, chi

per la formazione dei misteri chi per altri problemi organizzativi, tutti però abbiamo avuto ed avvertito vicino il conforto, l'aiuto ed anche l'affetto dei singoli rionali, in una tensione rimarchevole che voleva significare tutto l'amore e la fede verso la cara e adorata Assunta in cielo. Siamo stati inoltre solidali e premurosi nel voler conservare la dismessa veste della Ma donna recuperata e rivitalizzata dalla Dott.ssa Lucia Portoghese alla quale va il nostro sentito ringraziamento. Siamo grati a tutto il popolo di Guardia, alle istituzioni, a Sua Eccellenza il Vescovo, a don Giustino, a tutti i sacerdoti che ci hanno aiutato soprattutto nel percorso di fede che ci ha portato, speriamo degnamente alla meravigliosa settimana della Festa dell'Assunta. Siamo già pronti per cominciare un altro settennio. ne prefiguriamo i contorni e speranzosi, oltretutto di sopravvivere, ci riaffidiamo alla Nostra Vergine Assunta perchè guidi e protegga il popolo in un cammino di profonda fede che vedrà come meta finale la patria celeste. Prof. Filippo Del Vecchio

Rione Croce

Rione Fontanella

Rione Portella

Rione Piazza


Speciale Riti di penitenza 2017

Omelia di Mons. Domenico Battaglia

alla S. Messa del 27 Agosto in Piazza S. Filippo

DAL SANGUE VERSATO AL CANTO DI SPERANZA La celebrazione di Santa Maria Assunta in cielo non ci parla semplicemente di una donna, per quanto grande, ma parla di tutta la Chiesa. Perché le verità che riguardano Maria sono l’alfabeto della nostra vita. Maria fu assunta in cielo anima e corpo. Così proclama il dogma e potremmo pensare ad esso come ad un concentrato di riflessioni più o meno difficili, come ad un fatto mentale cui aderire con il pensiero. Ma il dogma non è questo. è, invece, un’indicazione per la vita. Noi celebriamo l’assunzione di Maria al cielo, perché in essa intravediamo l’assunzione futura di ognuno di noi in anima e corpo. Nel suo dogma è anticipata la nostra vocazione, perché Maria è la sorella che è andata avanti, la prima incamminata nel grande viaggio di ritorno a Dio in anima e corpo e cuore e spirito e ricordi e gioia.
Con il suo corpo in cielo, significa che ogni giornata di Maria, vissuta nel silenzio, ogni ora trascorsa nella pazienza e nell’umiltà, tutte le gioie e le sofferenze, le notti oscure della sua vita e la speranza indomita, tutto è entrato nell’eternità. Oggi la Chiesa intona il canto del valore del corpo. E se una vita vale poco, niente vale quanto una vita. “Ora lei viene dal re e la seguono amiche vergini in danze di gioia, verso la reggia avanzano insieme” ... Questa è la prima immagine che la parola di Dio ci offre dell’assunzione: un corteo. Così è disegnata la storia dell’umanità.

Maria è andata avanti e noi, come amici in danze di gioia, la seguiamo verso la casa del re; la tua bellezza incanta il re, sedotto dalla sua e, in qualche modo, dalla nostra bellezza. Il corteo, il nostro, va verso un Dio che si incanta ai suoi figli. Come Maria, noi siamo umanità incamminata, umanità ferita, certo, caduta, eppure incamminata...umanità traditrice, debole, eppure incamminata, che non si arrende e avanza.
Allora la vita di Maria è scuola di cristianesimo, scuola di speranza, come dice l’Apocalisse: vidi una donna vestita di sole, era incinta e gridava per le doglie del parto. è la seconda immagine, bellissima e forte, che la parola di Dio ci offre. Immagine che si riferisce allo stesso tempo all’umanità intera, alla Chiesa tutta, a Maria, e anche a me, piccolo cuore ancora vestito d’ombra. Ed è immagine di ciò che siamo chiamati ad essere, icona del nostro futuro. Uomini di luce, vestiti di sole, uomini e donne portatori di vita, forti nella lotta contro il male. La vita cristiana è anche conflitto tra egoismo e dono, tra vendetta e perdono, tra violenza e mitezza. Ma la nostra bellezza consiste anche nella forza indomita in ogni lotta contro il male. Questa è l’immagine del nostro futuro: creature luminose, generanti e mai arrese.
La pagina del Vangelo è l’unica che ha per protagoniste due donne, entrambe incinte in modo impossibile, santuari dove la vita è in viaggio. Il Vangelo rac-

conta il recarsi in fretta di Maria ai monti di Giudea da Elisabetta. In questo correre è anticipato il suo alzarsi verso il cielo. è il movimento dell’amare, del prendersi cura, mettersi in viaggio...incontrare il volto dell’altro...ma anche capacità di chinarsi, di affrontare le montagne, di accorciare le distanze, di entrare nella casa dell’altro come ospite inatteso e benedetto...che porta la salvezza del Dio con noi. E questo vale per ciascuno di noi. La nostra assunzione futura è legata a quanto l’amore ci farà alzare dalle nostre vite spente per andare verso gli altri.
La prima parola dell’incontro è una benedizione: benedetta tu tra le donne. E la benedizione di Elisabetta a Maria coinvolge tutte le donne: tu sei benedetta tra tutte le donne, che sono, tutte, benedette. Vorrei anche io passare nel mondo benedicendo come Elisabetta, magnificando come Maria. Benedetto il frutto del tuo ventre. Fra tutti i nati di donna che sono per il mondo benedizione di Dio. Perché Dio ci benedice con la vita e ogni nascita è profezia e benedizione di Dio. La prima parola che dovrebbe sempre aprire la nostra bocca, in ogni incontro tra umani, a chi condivide la strada, la casa, a chi ci è vicino, dovrebbe essere una benedizione: che tu sia benedetto.
E così, nella preghiera, la prima parola dovrebbe essere quella di Maria: non il domandare, il chiedere, il supplicare, ma semplicemente lodare: verso Dio il primato

9


Santuario dell'Assunta

della lode. Verso i fratelli, il primato della benedizione. Due donne nell’attesa di essere madri ci insegnano il cammino che ci porta gli uni verso gli altri, e insieme verso Dio, nostra lenta assunzione. Con Elisabetta imparando a benedire, con Maria imparando a vedere e lodare. 
I passi di questi giorni. Riconoscere e insieme chiedere perdono per la nostra riluttanza a camminare, è segno di un cambiamento che inizia prima di tutto nel nostro cuore. Le ferite possono e devono diventare, con la nostra risposta, la nostra presenza, segni di speranza. Ma occorre rimboccarsi le maniche prima di tutto per riconoscere quali sono le piaghe che segnano la nostra terra, la vita di tanti. L’inquietudine diventa esigenza di organizzare la speranza, il cammino della vera pace. I passi di questi giorni, che segnano le strade, i rioni, tutti luoghi sacri, mi piace immaginarli come ricerca continua di Dio, del suo volto misericordioso di Padre. La preghiera degli umili: Signore, abbi pietà di me, abbi pietà di noi, peccatori! È la preghiera di chi prega Dio a distanza, per-

10

ché si sente tanto diverso da lui... è la preghiera dell'umile che arriva a Dio, di chi riconosce che Dio è Signore. È la preghiera che porta con sé, nascosta in un angolo, la speranza, per sé e per il mondo intero. Ma l'umile non lo sa, non vede la luce e la speranza che già abita in lui. È la preghiera più grande e più vera che ci sia.
Le ferite, accolte e comprese, diventano feritoie. La resurrezione di Gesù affida alle nostre mani vuote la ricchezza del vangelo di vita. Apre orizzonti che non solo ci cambiano dentro, ma ci spingono ad andare oltre. Come le nostre ferite, le sue piaghe... segni di salvezza, segni di speranza. Nessuno è escluso da questo cammino. Conoscere le regole, le tradizioni religiose, non basta a convertire la nostra consapevolezza. Cambiare vita, cambiare criteri è possibile solo a partire dall’esperienza della prossimità di Dio che visita la nostra casa quando accogliamo l’altro. Il vero segno della nostra conversione è l'accorgerci dell'altro, della sua presenza interpellante, l’accorgerci della presenza del povero, che ha diritto di vita. L'esperienza di Dio che si occupa di noi

ci guarisce dall'indifferenza che sclerotizza il cuore. Le ferite del nostro territorio Le ferite del nostro tempo, del nostro territorio, della nostra società, non sono nascoste a Dio, e sono queste oggi sacramento, luogo della riconciliazione, banchetto dell'eucaristia. Sono queste il corpo e il sangue di Cristo. Sono queste il tabernacolo della speranza.
In Gesù, nel suo corpo donato come vita che fa vivere, Dio chiama noi, oggi, a vivere la liberazione dall'angoscia che opprime il cuore, dalla cecità che ci chiude di fronte al male presente, alle ferite di una umanità prostrata. I veri discepoli di Gesù non li trovate tra quelli che minacciano l'ira di Dio o interpretano le calamità dei tempi come segni dell'ira di Dio, come se Dio avesse bisogno di catastrofi o di castighi per salvare l'umanità. Che brutta immagine di Dio. I veri credenti non annunciano il castigo di Dio ma annunciano la vicinanza amorevole di Dio. Una vicinanza su cui contare. Qualcuno ha letto il rito dei battenti come un addossarsi il peccato di molti, un riconoscere la propria responsabilità


Speciale Riti di penitenza 2017 e chiedere che Dio plachi la sua ira e abbia pietà. Un conto è domandare pietà a un Dio giudice o indifferente, un conto è domandare a un Dio che è Signore della vita. Il peccato del mondo è stato già vinto dal Signore Gesù: egli ci ha strappato dal peccato e dalla morte. Ci ha consegnato alla vita, ci ha benedetti. Urge la nostra risposta, di figli e fratelli. La nostra capacità di vedere strade di bene percorribili, di trasformare le ferite in feritoie di luce. Non arrestiamo i nostri passi, soprattutto quando il cammino sembra essere tutto in salita, quando non sappiamo nemmeno cosa sia meglio o più giusto fare. Maria si è non solo affidata ma si è fidata. È corsa da Elisabetta che aveva bisogno di aiuto. Guardiamoci intorno, la sete di vita dell'altro bussa alla nostra porta ed è anche la nostra sete. Lacrime che diventano scintille di luce e di speranza, che illuminano la notte, che accendono il cammino.
Cerchiamo di conoscere le ferite di questa terra, a capire cosa insieme possiamo concretamente fare. Impariamo a versare il vino che oggi abbiamo tra le mani per lenire le ferite di chi fa penitenza, sulle ferite di chi vive con sacrifici inesprimibili la propria vita. Sangue versato: rovesciamento di prospettiva Il sangue versato da chi oggi si batte il petto, in tanti modi, da chi oggi sceglie di fare penitenza, non è per implorare la pietà di Dio. Dio ha pietà di noi! Ci conosce, è già vicino. Forse è più per implorare la pietà degli uomini, perché imparino a chinarsi sulle ferite, a provare compassione, ad avvicinarsi, a farsene davvero carico, a non essere indifferenti. Il battente è parte dell'intera comunità in cammino. La sua con-

vinzione ci strappa il coraggio di credere che non si tratta di emozioni passeggere, della grazia di un momento, ma della propria consapevolezza dell'uomo che soffre, del proprio accorgersi delle ferite dell'altro, dell'urgenza di andargli incontro. Ed è il riconoscimento di queste ferite e di Dio che non abbandona nessuno, a generare in noi la forza della conversione. Oltre la religiosità e l'espiazione... c'è il senso di un peccato sociale che riconsegna alla responsabilità dell'uomo una terra diventata ostile. Non è l'ostilità delle catastrofi naturali... è l'ostilità del cuore dell'uomo. Nella consapevolezza di questo sangue che continua a essere versato, la consapevolezza che solo Dio ci può salvare, ma non senza di noi. Nelle ferite scorgiamo la luce che indica la strada. Il corpo di Gesù è già il corpo di ogni uomo, di quelli che piangono, soffrono, ed è già trasfigurato. Il fare penitenza allora è segno dell'avere incontrato il Signore, di avere riconosciuto la sua signoria, di volerlo seguire, sui sentieri della speranza, dell'amore possibile come giustizia, prossimità. Sentieri di profonda conversione a Dio, al fratello. Il sangue versato in segno di penitenza ci chiede di riflettere sul sangue che viene versato oggi, sangue innocente, di vittime del sopruso di molti. È domanda al nostro credere perché dia ragione della sua speranza nel servire l'umano redento in Gesù Cristo ma che ancora soffre delle ferite provocate dall'arbitrarietà dell'uomo, delle ferite provocate dalla solitudine di fronte agli eventi della vita. Sangue versato... è il grido che sale a Dio, ferite, piaghe che solo la misericordia che passa attraverso il cuore dell'uomo può curare, misericordia che si china, che

non scende dall'alto, ma dal basso si piega a curare, a guarire. Se vedo, mi fermo, tocco, se asciugo una lacrima, non cambio il mondo, ma prende forza l'idea che la fame non è invincibile, che le lacrime degli altri hanno dei diritti su di me, che io non abbandono alla deriva chi ha bisogno. E che il contrario dell'amore è l'indifferenza. Ogni vita muore se non è toccata. Muore di silenzi. Il cuore può morire per assenza di incontri. «Perché non gridare ai quattro venti che la nostra credibilità di cristiani non ce la giochiamo in base alle genuflessioni davanti all'ostensorio, ma in base all'attenzione che sapremo porre al “corpo e al sangue”» dei giovani disoccupati? La mancanza di lavoro colpisce i giovani costretti ad emigrare, costretti nella gabbia del presente, incapaci di pensare al futuro. L'assenza di prospettive, di progettualità, butta anche noi nello sconforto. La fragilità e il senso di fallimento entra nei legami e li avvelena. Mette in crisi la società alla sua base, dal suo interno: le famiglie sono le prime a soffrirne... Da luoghi a ferite. Ferite che ne fanno emergere altre. Abbiamo bisogno di ridare un volto umano alla nostra società. Abbiamo bisogno di riscoprirci comunità che va incontro, che si mette in viaggio, che esce dai ritualismi, dalle sacrestie, dall'apparente benessere e opulenza.
Sentiamo il peso dell'isolamento di chi non ce la fa, di chi non riesce a stare al passo con i mutamenti sociali. Una società che esclude il debole in quanto debole. Una società che esclude la normalità. La nostra terra non è lontana anzi è parte della terra dei fuochi. Conseguenza di un male che ci sovrasta, contro cui non pensiamo di poter combattere, tantomeno

11


Santuario dell'Assunta vincere. Male che ha la sua efficacia sulla salute, dei più piccoli e indifesi... male che ha la sua efficacia sull'incremento dei tumori. Ma il Vangelo ci chiede di non rassegnarci, di non arrenderci, di non consentire alla verità di vivere sommersa dalla menzogna. Ci è chiesto come persone un impegno tenace, umile, quotidiano, che si prenda cura delle ferite, dei volti. Si conosce solo in ginocchio. La misericordia è un fatto di grembo e di mani. L'attesa di Dio non si coniuga con il disimpegno, con l'evasione, ma con la cura della terra. Gli occhi non chissà dove, non in chissà quali illusioni, no, gli occhi che guardano il presente. Diventiamo grembo per il futuro, ponendo gesti, non importa se piccoli, che vadano non verso la devastazione della terra, non verso l'appiattimento dello spirito, non verso la vittoria dell'egoismo, non verso la sordità al grido dei poveri, ma gesti che preludono a nascite, che portano germi di speranza per il futuro. Dar credito alla speranza, abbandonarsi alla misericordia. La misericordia è il profumo di Dio.
Versano sangue oggi, in questa nostra terra, le ferite delle montagne deturpate, diventate roghi, di cui il cre-

12

pitio sale a Dio, terra bruciata dall'abuso e dall'arbitrarietà di chi dovrebbe proteggerla. La natura che ci circonda è corpo vivo delle nostre relazioni. I roghi parlano dei roghi accesi nel nostro vivere in relazione, nella nostra società, nella nostra quotidianità. Roghi di risentimenti, di vendette, di risposta all'ingiustizia con la difesa di sé, con ogni mezzo. La nostra sete di conversione se non attraversa la realtà di questi roghi non può diventare volto di misericordia. «Dobbiamo protestare con chi ci ammorba l'acqua, con chi ci avvelena il vino (...) Dobbiamo protestare contro coloro che violentano la natura, che deturpano i paesaggi, che speculano sulle bellezze della terra». È questa Eucaristia concreta che esige la nostra conversione. Quando tentati dallo scoraggiamento per quanto succede, stareste per cedere alla sfiducia, alle voci di coloro che vi vogliono convincere che non vale la pena lottare, fate resistenza e dite: nonostante le contraddizioni dei nostri giorni, noi scegliamo di seguire le sue tracce, un giorno il Signore verrà. Le ferite della nostra terra, che rispecchiano le ferite del mondo intero, non possono non interpellarci come credenti in Gesù

Cristo. Sono le sue piaghe, feritoie di luce, a portare luce di speranza. E la speranza siamo noi, che con le nostre mani, l'impegno concreto, siamo chiamati a prendercene cura.
C'è una resistenza da mettere in campo, ed è la resistenza all'inganno. Cioè resistete a ognuno che voglia comprarvi l'anima, decidendo lui per voi e per tutti, resistete ad ogni dittatura dello spirito e di quant'altro. Detronizzateli dentro di voi e insegnate a detronizzare. Un canto di speranza “Non temere, tu hai trovato grazia presso Dio”. La vita ce lo ricorda in mille modi, ce lo ricorda l'altro che ci chiede di essere accolto, che ci esprime il suo bisogno. Il canto di speranza è il canto della riconciliazione! E questo canto di speranza diventa fermento oggi, per una fede più viva, per parole dense di significato, di vita, di misericordia. Volti di misericordia perché abbiamo incontrato la misericordia di Dio! Occhi più aperti alla verità e al riconoscimento del bene. Maria davvero ci porta a Gesù, a camminare con lui. Ci consegna al cammino di misericordia, con gli occhi della speranza, della gioia. Prendiamoci cura di questa umanità che è stata riversata nel nostro


Speciale Riti di penitenza 2017

grembo... lasciamoci rigenerare da Dio all'amore, alla pace che non è assenza di inquietudini ma è mani impegnate a curare, sporche dei dubbi, della fatica dell'attraversare e superare i conflitti. Il canto di speranza di una terra! La sfida di credere oggi: questo è il cammino che ci unisce come Chiesa, come persone, come società.
Se Maria è donna dell'attesa, siamo anche noi in lei umanità in attesa. Attesa di Dio nell'attesa dell'altro. Attesa di credere insieme, di sporcarci insieme le mani con la speranza! Testimoni di misericordia, testimoni di un Dio che perdona, di un Dio che ci viene incontro nella prossimità degli ultimi. In Maria accade qualcosa che è un segno grande! Il sogno di Dio si fa storia. Dio viene a vivere con noi. E noi possiamo vivere con Lui. Questo grande disegno di salvezza Maria ha accolto nel suo grembo, un giorno, uno dei tanti giorni della sua esistenza, nella sua casa umile, nel suo piccolo paese. La grandezza di Maria sta nel lasciarsi amare, come realtà più vera del suo essere, nell'accogliere la sua vita come benedizione di Dio per la vita di altri. Nell'affidare a Dio il suo futuro.
Dio lascia tracce di sé nella nostra vita, tracce umili, segni ricono-

scibili nell'intimità di un incontro, nel silenzio. Nel magnificat è ricompresa tutta una storia, tutto il senso, tutta una vita, tutto il popolo. Questo fa Dio, dona futuro. Lo Spirito ci fa esultare di gioia in Dio nostro salvatore. Maria ci insegna che prima del grazie viene la lode. È la lode a Dio che ci conduce a celebrare insieme la vita. Primato della lode a Dio! Primato della benedizione ai fratelli! La lode attraversa il grazie, non più per quanto Dio ha compiuto nella nostra vita ma per il fatto che è Signore nella nostra vita. Ringraziare Dio perché è Signore della vita, delle nostre vite, della nostra storia. Per il fatto che niente può allontanarci da questa profonda verità del nostro essere. Andare incontro a Maria è per noi un credito alla speranza. È una stimolazione al coraggio. È un atto di fede nel domani. È fare largo al futuro. È dare spazio alla progettualità. È affermare che il mondo continuerà dopo di noi, nonostante i “catastrofismi” imperanti. È ripetere a tutti che la Storia non si arresta, e che noi possiamo ancora scriverne capitoli esaltanti. È proclamare che Gesù è il Redentore e che della sua Redenzione l'universo intero respira e si nutre. Cristo non ci ha trasmesso una

dottrina, ma il racconto della tenerezza ostinata e mai arresa di Dio. Nel fazzoletto di terra che abitiamo, anche noi siamo chiamati a diventare il racconto della tenerezza di Dio. Della sua ostinata tenerezza. Allora anche tu racconta che Lui è vivo, che vince l'amore, che vince la vita. L'amore che sulla croce sembrava perdente, ha vinto, ha sconfitto la morte. Allora vai, dì che si può cambiare rotta, dì che non vince la morte, ma vince l'amore. Ma dillo con i tuoi gesti. Dillo con la tua cura. Noi a volte diciamo che è risorto ma a voce vuota e ancor più a gesti vuoti. Ma come è possibile dire la resurrezione, dire la vita, con gesti senza vita, con gesti che non si prendono cura della vita, che non comunicano fiducia nella vita? Che la resurrezione sia scritta sui volti, sul tuo volto, sia scritta nella vita, nella tua vita. La “festa” dell'Assunta sia luce nelle nostre relazioni, progetti, desideri, cammini... luce che anticipa. Nel nostro desiderio di essere benedizione reciproca per la vita dell'altro, scenda davvero su tutti noi la benedizione di Maria... @ Don Mimmo, vostro vescovo

13


Santuario dell'Assunta

parrocchia in ...forma

agosto - settembre 2017

Caro Lettore, dopo tanta preparazione (incontri, novena, confessioni ecc.) è esplosa finalmente la gioia di vivere appieno i nostri Riti Settennali di Penitenza in onore dell’Assunta che, quale mamma premurosa, è ritornata a percorrere le strade di Guardia, e noi abbiamo potuto guardare direttamente i suoi occhi e chiedere, ancora una volta, la sua protezione potente. Dal 21 al 26 agosto abbiamo vissuto momenti indimenticabili, con le processioni rionali - che hanno seguito il solito schema – e con la processione di penitenza del Clero e delle Associazioni Cattoliche, preludio all’apertura della lastra che custodisce la Madonna. Grandissima emozione, alimentata anche dalla bella preghiera – che ha sostituito il classico fervorino – che il nostro vescovo mons. Battaglia ha scritto e rivolto all’Assunta prima che venissero girate le fatidiche tre chiavi. Il suono dei campanelli, l’applauso lunghissimo, il canto tradizionale del “S’è sposta Maria” e quelli che i cori rionali hanno preparato per l’occasione, ci hanno fatti sentire a tu per tu con la Mamma e, con gli occhi gonfi di lacrime, ognuno le ha presentato i propri desideri ed aspettative. Domenica 27 Piazza San Filippo si è gremita di persone sin dalle prime luci dell’alba. Con speditezza, sono arrivati i cortei rionali. Puntuale è iniziata la solenne concelebrazione, presieduta dal nostro vescovo mons. Battaglia. Migliaia di persone hanno potuto gustare l’omelia del nostro ecc.mo Vescovo, che è riportata integralmente su questo numero speciale. Si è avviata la processione generale e intorno alle 14, il colpo di mortaio sparato dalle sommità del Castello, ha annunciato che la Madonna era stata consegnata ai fedeli sul sacrato della Basilica. Tutti coloro che erano in processione e persone che erano in casa per motivi di salute od altro, si sono inginocchiati e recitato l’Ave Maria in segno di saluto all’Assunta e di ringraziamento al buon Dio per tutte le “grazie” che certamente elargirà in

14

questo periodo giubilare per Guardia. Sovrastando una marea di fedeli, alle 19 la Madonna è stata riconsegnata al Clero e solennemente esposta con gli ori votivi. Da questo momento inizia la lunga tradizionale veglia. Lunedì 28 si può senz’altro definire “del ringraziamento”. S.E. mons. Piazza, vescovo di Sessa Aurunca, ha celebrato la Messa solenne nella Basilica stipata di persone. All’omelia il Prelato si è soffermato sulla importanza della Madonna nella vita di ciascuno di noi e sulla fede che i Guardiesi – e non solo – hanno nei confronti della Mamma di Dio. Ha spronato tutti a tenere alto i valori e rispettare i doveri che derivano dall’essere cristiani. Al termine della celebrazione, ha rivolto una fervida preghiera all’Assunta, scritta sui temi che propone il canto popolare “S’è sposta Maria”. 10 settembre. Altro giorno di intensa emozione. Nel pomeriggio, durante la Messa officiata dal Vescovo, si è scatenato un violentissimo temporale e il timore che la Madonna non potesse uscire per la breve processione sulla Piazza, è stato veramente grande. Ma nel cielo sono apparse due nuvole, una bianca ed una nera, che stavano per scontrarsi (in tanti hanno fotografato questo evento). Invece lo hanno ripulito e la Madonna è uscita, ha potuto sostare brevemente all’imbocco di Porta Di Santo – come da antica tradizione - ribenedire dalla piazza tutto e tutti e far ritorno in Chiesa, nella sua nicchia, con lo sguardo rivolto alla folla immensa che la osannava e la invocava con ancor più vigore e sentimento. Mentre i campanelli facevano riecheggiare il loro “suono argentino”, il Parroco ha chiuso il vetro e il Decano dei Comitati, il Sindaco ed il Vescovo (che ha voluto con sé un bambino) hanno girato le chiavi della nicchia. Altri applausi, altri canti, altre preghiere e altri sguardi di figli, hanno salutato la Madonna, e dato appuntamento al primo sabato di ottobre. è opportuno riportare le novità di questa edizione dei Riti. Al di là della presentazione a Roma, dell’Ufficio e Sala Stampa e del riconfermato Gruppo di Volontariato (47 membri, tutti giovani,

che hanno lavorato per oltre un mese, coadiuvati anche da alcuni giovani venuti dalla Sicilia) e dei commenti dei “misteri”, man mano che giungeva in Basilica, fatti, per il secondo settennio consecutivo, da padre Dino Magnano d.O., si è registrata la pluripresenza del Vescovo, sia durante la "settimana di penitenza” che durante le veglie notturne, sempre con celebrazioni eucaristiche. Il giorno 27, mentre sfilavano i quadri rionali, si è intrattenuto in Chiesa a pregare con i battenti. La diretta televisiva di MediaTV, (condotta dalla giornalista Federica Landolfi e dal sottoscritto) per tutta la settimana, per la giornata conclusiva e per la chiusura della lastra, ha consentito a chi era in casa, impossibilitato ad uscire perché ammalato o per altro motivo, e a quanti si sono collegati dall’Italia e dall’estero, di partecipare attivamente a tutti gli eventi programmati. Ancora ci sono da segnalare le conferenze stampa quotidiane del Parroco, per commentare con i giornalisti ciò che è accaduto nella mattinata e illustrare loro il programma del giorno seguente e un concorso fotografico “Le cento fotografie più belle dei Riti”, indetto dall’Ufficio Stampa. Durante l’esposizione dell’Assunta, in parecchi hanno offerto ori votivi. Tra questi il gruppo dei penitenti di Castelvenere, durante la celebrazione Eucaristica del giorno 7 settembre, ha offerto una disciplina in oro. Il Gruppo Volontariato della Parrocchia ha donato un cuore d’oro. Gli ospiti delle case di riposo Il Cervillo, San Filippo Neri e Villa Lina, hanno offerto un rosario in oro e, alcuni di loro, quelli più efficienti, accompagnati dal personale, dopo la Messa celebrata dal Parroco, son saliti fino ai piedi della Madonna per una preghiera ed un’emozione in più. Così hanno fatto pure tutti quelli che, in perfetto anonimato, hanno voluto ringraziare tangibilmente l’Assunta per qualche protezione particolare ricevuta. è doveroso anche segnalare la presenza di molti sacerdoti, che hanno ascoltato le confessioni, per almeno


Speciale Riti di penitenza 2017 quattro ore al giorno, ai quali si rinnova il grazie affettuoso e cordiale. Fin qui le informazioni sui Riti, ai quali è dedicato tutto questo numero speciale del Bollettino. Passiamo alle altre notizie. I Vespri solenni dell’Assunta sono stati preceduti dalla tradizionale novena. A presiederli è stato P. Giancarlo e ha prestato servizio liturgico la Corale Cantate Domino in Laetitia. La Messa della veglia, offerta dai Battenti, è stata officiata da S.E. Piazza, vescovo di Sessa Aurunca, ed ha prestato servizio liturgico il Gruppo Giovani, guidati dal maestro dr. Guido Coletta. Sabato 19 agosto, alle ore 19,00, nella Basilica, strapiena di gente e con la presenza anche dell’Autorità Civile e Militare, c’è stata la presentazione dei lavori di restauro della veste antica dell’Assunta. Lavoro voluto dal Parroco e dai Comitati Rionali, non ancora completato, che, le abili mani della dott.ssa Lucia Portoghesi stanno eseguendo, gratuitamente. Motivo questo che ha spinto il Parroco e i membri dei Comitati rionali a chiedere all’Amministrazione Comunale la Cittadinanza onoraria per la Dott.ssa Portoghesi. Cittadinanza che è stata deliberata all’unanimità dal Consiglio Comunale in data 8 settembre e che le sarà conferita ufficialmente quanto prima. Dato che la chiusura della lastra è capitata nella seconda domenica di settembre (10), si è reso necessario spostare la festa in onore di S. Antonio dalla tradizionale terza domenica (17) alla quarta (24), per consentire la celebrazione della tredicina. Il celebrante P. Giancarlo Giannasso, durante l’omelia della Santa Messa Solenne delle 11,00, ha incastonato la figura del Santo nel brano evangelico della domenica ed ha invitato tutti a seguirne gli insegnamenti e ad imitarne le virtù. La processione, preceduta dalla Celebrazione Eucaristica celebrata dal Parroco P. Giustino Di Santo è stata molto partecipata ed anche le soste di preghiera sono state parecchie. Al termine uno spettacolo bello di fuochi d’artificio. Questo giorno di festa ha seguito quello in onore di San Pio da Pietrelcina, onorato con una Messa celebrata dal Parroco e animata dal Gruppo di Preghiera “Il Tralcio”, che opera a Guardia da antica data. Al termine della celebrazione, dopo una breve processione presso l’immagine del Santo, il gruppo di Preghiera si è voluto intrattenere nei locali parrocchiali, per un momento di condivisione e di fraternità. Settembre si chiude con una riunione del Consiglio Pastorale Parrocchiale per definire il programma di impegni per il nuovo anno pastorale e le date per tutte le celebrazioni particolari. Carlo Labagnara

15


Santuario dell'Assunta Esprimono gratitudine all'Assunta AGOSTO 2017 7 - Blandino Angelo e Izzo Leonilda (40°Ann.di Matrimonio) 8 - Morone Michele e Blandino Rosina 9 - Tonino e Angelina Sebastianelli (Australia) 10 - Civitillo Marcello e Falato Filomena (50°Ann.di Matrimonio) 12 - Giuseppe e Lina Del Vecchio (60°Ann.di Matrimonio) 13 - Del Vecchio Lorenzo e Falato Antonia (50°Ann.di Matrimonio) 14 - I battenti 15 - Tutti i devoti dell’Assunta ovunque residenti 15 - Pengue Giovanni(Australia) 16 - Una devota, per grazia ricevuta 19 - Antonio e Torina Del Vecchio - Plenzich Enzo e Morone Armida (25°Ann.di Matrimonio) 20 - Sebastianelli Mario e Di Blasio Gina (50°Ann.di Matrimonio) 21 - La Famiglia Germanotta 22 - Il Rione Croce 23 - Diomira Di Lonardo 23 - Il Rione Portella

24 - Il Rione Fontanella 25 - Il Rione Piazza 25 - Orso Antonina e Adolfo 29 - Morone Filomena (Roma) - Consiglia Falato 30 - Maffei Luisa SETTEMBRE 2017 1 - Elvira Parente (Australia) 2 - Pengue Velia (Australia) - De Vincentis Francesco e Sanzari Elena (25°Ann.di Matrimonio) 3 - Adolfo e Antonina Orso 6 - Di Cosmo e Foschini (25°Ann.di Matrimonio) 8 - Nino e Lina Foschini (Inghilterra) 15 - Una devota 20 - Una devota 21 - Emma Ceniccola 29 - Una devota

Hanno collaborato con noi per sostenere il Bollettino da Guardia: Del Vecchio Consiglia - Labagnara Filomena - Labagnara Flaviano - Sanzari Angelina - Gambuti Rosa - Ciarleglio Filomena - Falato Teresa Goglia Maria Carmela - De Blasio Adolfo - Tabasso Carlo - Ceniccola Luisa - Conte Giuseppe - Ciarleglio Emma - Sebastianelli Gabriele - Basile Rita Coppola Domenica - Ciaburri Giuseppina - Garofano Maddalena - Borrelli Luisa - Iannucci Arsita - Vetere Saverio - Ludovico Pasqualino - Garofano Elda Ricciardi Raffaela - Foschini Maria - Falato Pasqualantonio - Casbarra Pasqualina - Genovesi Laura - Barbato Silvio - Foschini Bruno - Ceniccola Emma Mariconte Angelina - Colangelo Adele - Ceniccola Michele - Liliana Filippelli - Ciarleglio Nicola - Sanzari Maria - Durante Raffaella - Di Santo Antonio Pingue Gemma - Sebastianelli Filippo - Gambuti Laura - Iannucci Eleonora - Pengue Domenico- Silvestri Raffaela. dall’Italia: De Lucia Concetta, Paupisi (BN) - Corti Rinaldo, Erba (CO) - Lombardi Elda, Cerreto S. (BN) - Foschini Olga, San Giuliano M. (MI) - Morone Morolo, Cassina Rizzardi (CO) - Morone Pasquale, Lipomo (CO) - Falato Ermelinda, Lipomo (CO) - Ceniccola Ezio, Sanremo - Uccellini Marcellino, San Lorenzo M. (BN) - Zeno Pasquale, Ercolano - Costantino Francesca, Recale (CA) - Orso Loredano, San Lorenzo M. (BN) - Pengue Ernesta, Morfetta (Bari) Ceniccola Alessandro, Castelvenere (BN) - Ceniccola Filippo, Como - Iacobucci Lucio, Torino - Falato Guido, Latina - Foschini Filippo, Pontelambro (CO) Ceniccola Marino, Lavena Ponte Tresa (Varese) - Maiorani Ermelinda, Cassano M. (Va), - Tabasso Tiziana, Foglianise - Assini Everdina, Roma - Carlesimo Italo, Roma - Romano Angelina, Arona - Di Paola Gennaro, San Salvatore (BN) - Tomaselli Dante, Roma - Varrone Nicola, Como - Foschini Pasquale Abele, Cinisello B., (MI) - Galietta Lucio, Terni - Varrone Remo, Lipomo (CO) - Pengue Mariapia, Pontelandolfo (BN) - Falato Ennio, Benevento - Pasqualina, Castelvenere (BN) - Cerbo Adele, Torre Del Greco (NA) - Morone Filomena, Roma - Iannucci Salvatore, Casnate (CO) - Iuliani Renato, Montepulciano Ceniccola Francesco, Erba (CO) - Fam. Filosa, Cercola - Garofano Dino, Firenze - Santillo Angelina, Vidigulfo (PV) - Plenzick/Pruscino, Castelvenere - Morone Adelina, Corsico (MI) - Griffo Luisa, San Marcellino (CE) - Griffo/Carpogna, San Marcellino (CE) - Conti Angelo, Roma - Copercini Anna, Graniti (ME) Tomaselli Di Blasio Antonina, Pisa - Maffei Elvio, Serra Riccò (GE) - Garofano Nina, Torino - Fasulo Tonino, Castelplanio St. (AN) - Del Vecchio Benito, Albavilla (CO) - Fraenza Evelina, Torino - Del Vecchio Marino, Aprilia (LT) - Tabasso Rossella, Cacciano di Cautano (BN) - Garofano Francesco, Torino - Di Libero Angelo, S. Lorenzo M. (BN) - Paduano Antonietta, Castelvenere (BN) - Mazzoccoli Nicola, Grugliasco (TO) - Forgione Maria, Rivoli (TO). dall’Estero: Del Vecchio Assini Nina, Australia - Foschini Albino e Messina Concetta, Canada - Parente Filippo, Canada - Tozzi Mancini Maria, Svizzera Sebastianelli Alfredo, Francia - Colrat Elena, Francia - Gambuti Antonio, Inghilterra - Bruno Ceniccola, Usa - Giannotta Vincenzo, Inghilterra - Labagnara Aldo, Australia - Di Santo Aldo, Australia - Ceniccola Andrea, Svizzera - Civitillo Evaldo, Usa - Garofano Michele, Usa - Falato Amodio, Inghilterra - Carlo Luisa Barbato, Australia - Carlesimo Consiglia, Germania - Nino Pingue, Germania - Salvatore Lina, Australia - Ceniccola Giuseppina, Belgio - Chiappetta Angelina, Australia - Del Rosso Nino, Australia - Romano Pasquale, Bolivia - Riccardi Rolando, Francia - Del Vecchio Teresa in Fasulo, Australia - Capobianco Maria Tedeschi, Australia - Foschini Renato, Canada - Fusco Maria, Inghilterra - Pezzullo Cavallo Filomena, Australia. Santuario dell’Assunta - 82034 Guardia Sanframondi Direttore Responsabile: P. Giustino Di Santo d. O.

P. Filippo Di Lonardo

Dir. Red. Amm.: Congregazione dell’Oratorio PP. Filippini 82034 Guardia Sanframondi (BN) - Tel. e Fax 0824.864013

n. 16-3-1957 – m. 20-8-2015

www: santuarioassunta.com / e-mail: santuarioassunta@email.it

Nel secondo anniversario della sua scomparsa, i Padri Filippini e i familiari lo hanno affidato alla infinita misericordia del Signore con una Eucaristia concelebrata da diversi Sacerdoti e partecipata da molti fedeli.

Aut. Tribunale BN Dec. 3/4/1956 n. 25/56 del Registro Stampe C.C.P. 11000825 IBAN: IT77U0335901600100000136796 BIC: BCITITMX Sped. in abb. post., art. 2, comma 20/C Legge 662/96 Regione Campania -BN Con approvazione ecclesiastica Si ringraziano per le foto di questo numero speciale: Rita Falato, Luigi De Nicola, Alessandro Sebastianelli, Lucia Foschini Antonio e i comitati rionali Stampato nel mese di ottobre 2017 da: nuova impronta s.a.s. Cusano Mutri (Bn) Tel.-fax 0824.862723 - info@nuovaimpronta.net

16


in memoria di...

Luigi Foschini

Luigi Di Paola

n. 20-8-1953 - m. 22-8-2014

n. 9-9-1948 – m. 6 -7-2015

La moglie, i figli e i nipoti lo affidano alla misericordia del Signore e alla Vergine Assunta, perché gioisca nella luce dei giusti.

I familiari lo affidano alla infinita misericordia del Signore e alla Vergine Assunta in cielo.

Nazaro Lombardi

Luisa Grillo

Speciale Riti di penitenza 2017

Umberto Pengue

n. 28-5-1931 – m. 26-8-2006

Umberto Pengue

n. 6-1-1982 - m. 22-9-2013

Il familiare Domenico li ricorda e li affida alla Vergine Assunta e alla misericordia divina.

Fausto Di Lonardo

Annamaria Passaro

n. 22-7-1934 - m. 6-2-2013

n. 30-10-1946 - m. 11-9-2013

n. 4-8-1941 – m. 19-5-2010

n. 24-9-1949 – m. 8-4-2013

La moglie Pengue Olga e i figli, con grande fede nella Risurrezione lo affidano al Signore Risorto e alle preghiere della Chiesa.

La figlia Maddalena con immutato affeto la ricorda e la affida alla misericordia del Signore.

Le sorelle lo affidano alla infinita misericordia del Signore.

Il marito Enzo e i figli Alfonso e Letizia la affidano alla misericordia del Padre e alla preghiera della Chiesa.

Nina Mancinelli

Fiore Vignali

n. 22-10-1939 – m. 15-9-2013

n. 7-9-1948 – m. 13-8-2017

Il marito Bruno Foschini e i figli Annalisa e Michele, nel quarto anniversario, la affidano alla infinita misericordia del Signore.

La moglie, i figli e la suocera Maria Foschini lo affidano alla infinita misericordia del Signore.

Luigi De Nicola

n. 1-6-1925 – m. 20-5-2009

Elvira Del Vecchio

n. 29-3-1930 - m. 21-3-2015

Il figlio Franco li affida alla infinita misericordia divina e alla Vergine Assunta in cielo.

17


Santuario dell'Assunta

in memoria di...

Fausto Del Vecchio

n. 16-4-1929 m. 23-1-2017 I familiari lo affidano alla infinita misericordia del Signore.

Angelo Maffei

Mario Ferretti

n. 28-01-1958 - m. 11-10-2013

Filippo Di Lonardo

n. 03-03-1947 – m. 18-05-2017

La sorella Luisa con grande fede nella Risurrezione lo affida alla preghiera della Chiesa.

La moglie Francesca Costantino lo ricorda con immutato affetto nella speranza della Risurrezione.

Michele Casilli

La moglie e i figli lo ricordano a tutti coloro che lo conobbero e lo amarono perché rimanga vivo il suo ricordo.

18

Errico Ferretti

n. 8-11-1923 – m. 11-01-2017

Li affidano alla misericordia del Signore i nipoti Franco, Giovanna, Tiziana e Antonio.

n. 6-4-1943 – 20-8-2012

n. 10-09-1936 - m. 20-08-2017

Santina Pengue

n. 1-11-1930 – m. 13-6-2017

Fausto Falato

Aldo Fasulo

Rosalia Morone

n. 11-08-1942 - m. 20-09-2013

n. 17-01-1967 - m. 3-10-2016

La moglie e la famiglia lo affidano alla Vergine Assunta perchè gioisca nella luce dei giusti.

Il ricordo del tuo sorriso sarà la nostra forza. La ricordano con affetto Marisa e le amiche.

Salvatore Pascale

Antonio Pengue

n. 29-04-1942 - m.20-07-2005

n. 27-12-1945 - m. 03-08-2017

n. 10-10-1924 – m. 2-10-2004

La moglie e i figli con immutato affetto lo ricordano e lo affidano alla preghiera della Chiesa.

La moglie e i figli lo affidano alla infinita misericordia del Signore e alla Vergine Assunta.

I nipoti Franco, Giovanna, Tiziana e Antonio lo ricordano con immutato affetto e lo affidano al Signore Risorto.


Speciale Riti di penitenza 2017

in memoria di... Agosto 2017 1 - Propri defunti, Perugini Filomena 2 - Rubbo Pietro, il fratello 4 - Ida, Giuseppe e Pierino, i familiari 5 - Falato Giacobbe, la moglie e i figli - Tutti defunti della famiglia LombardiPlenzich 6 - Grillo Salvatore, Luisa e Santilli Anna, la congiunta Filomena - S a n t i l l o F i l i p p o , L o r e n z o e Filomena,da Ilda Di Lonardo - Deputati rionali defunti 7 - Ceniccola Maria, i figli (trigesimo) 10 - Velardi Lina, i familiari (anniversario) 11 - Maffei Angelo, la sorella Luisa 12 - Sanzari Giovanni, la moglie e i figli 13 - Anime del Purgatorio, famiglia Sebastianelli

- De Nicola Luigi e Del Vecchio Elvira, il figlio Francesco - Maiorani Guido, la moglie e i Figli - Pigna Renato, la moglie e i figli 15 - Sanzari Adamo, la moglie - Sanzari Assunta, la figlia 17 - Foschini Flaviano, i figli 18 - Del Vecchio Maria, i familiari (Trigesimo) 20 - Falluto Pasquale, la moglie e i figli - Di Lonardo Ezio e Clorinda, la congiunta Maria - Padre Filippo Di Lonardo, i Padri Filippini e i familiari (II Anniversario) 21 - Curcuruto Antonino, la moglie e i figli 22 - Padre Filippo Di Lonardo e Roberto Parente, l’amico Foschini Marino 23 - Garofano Filippo, la moglie e i figli

(Trigesimo) 24 - Anime del Purgatorio, Antonio e Torina Del Vecchio - Pesce Filomena, i figli 25 - Vittorino Morone, Filomena e Giovanni 26 - Salvatore, la moglie Dora - Iuliani Flaviano, la moglie 28 - Giustino Foschini, la moglie e i figli - Santopietro Carmine, la moglie e i figli (Anniversario) 30 - Colangelo Salvatore, la moglie e i figli - Garofano Ernesto e Pengue Maria Antonia, la figlia - Curcuruto Antonino, la famiglia. 31 - Perfetto Fausto, Angela e Michele, il congiunto Raffaele - Ada Gambuti Cielo, il marito

Settembre 2017 1 - De Curtis Guido, la moglie e la figlia - Falato Giuseppe, la moglie e le figlie (Trigesimo) 2 - Sanzari Adamo, la moglie 3 - Garofano Mario, la moglie Carolina 4 - Gambuti Giovanni, la moglie e i figli - Salvatore Pascale, la moglie e i figli (Trigesimo) - Morone Rosalia, le amiche e gli amici 5 - Foschini Filippo, la moglie e i figli - Falato Rina, il marito e le figlie - Falato Elena, il marito e i figli (Anniversario) - Foschini Luigi, la moglie e i figli 6 - Uccellini Giuseppe e Plenzich Teresa, i figli 7 - Conte Giovanni, la moglie e i figli 8 - Fa l a t o M i c h e l e , i f a m i l i a r i (Anniversario)

9 - Ceniccola Ciro, i fratelli - Iannucci Annibale e Labagnara Raffaele, i figli 10 - Mancinelli Nina, il marito e i figli - Maiorani Antonietta e Franco Giovanni, la nipote Ida Foschini 11 - Tessitore Filomena, i figli (Trigesimo) 12 - Nedia Malvina, il figlio 13 - Del Vecchio Maria e Giovannina, la sorella Elena 14 - Mauriello Margherita, il marito e le figlie 16 - D’Aria Maria, le nipoti Sanzari Pasqualina e Bove Maria Teresa 17 - Labagnara Antonio e Antonio, i congiunti - Di Blasio Raffaele, la moglie e i figli - Tutti i Defunti della famiglia Germanotta - Tommasino Benedetto e Ucci Maria,

la figlia 18 - Pengue Raffaele, i figli (Anniversario) 20 - F i l i p p e l l i M a r i o , i f i g l i ( I I Anniversario) 21 - Casilli Michele, la moglie e il figlio (Trigesimo) 22 - Propri defunti, Garofano Geppino e Angelina 23 - Del Vecchio Damaso, i familiari 24 - Pengue Umberto, il padre - Foschini Luisa e Falato Giuseppe, da Ida Foschini 25 - Fusco Giovanni, la moglie 25 - Tutti i defunti, i fedeli 27 - Martilotti Giorgio, l’amico Iuliani Filippo (anniversario) 28 - Romano Rosina, la figlia 29 - Zucca Adriano, i cognati 30 - Plenzich Giovanni, la moglie e i figli

sono tornati alla casa del Padre Agosto 2017 3 - Pascale Salvatore, nato a Guardia Sanframondi il 27 Dicembre 1945, coniugato Foschini Maria Assunta 6 - Tessitore Filomena, nata a Guardia Sanframondi il 09 Maggio 1929, vedova Falato Ildo 10 - Bove Emma, nata a Morcone il 12 Settembre 1924, vedova D’Angelo Domenico 20 - Casilli Michele, nato a Guardia Sanframondi il 10 Settembre 1936, coniugato Labagnara Maria Settembre 2017 1 - Pedicini Donata Valdemira, nata a Torrecuso il 09 Aprile 1943, vedova Morone Vinicio 2 - Tribisonna Emila, nata a Guardia Sanframondi il 23 Aprile 1949, coniugata Del Vecchio Renato

5 - Sanzari Sandro, nato a Casoria il 03 Aprile 1966, coniugato 10 - Parente Filomena, nata a Guardia Sanframondi il 04 Giugno1935, nubile 12 - Maturo Domenico Antonio, nato a Cusano Mutri il 4 agosto 1936, celibe 14 - Di Guglielmo Annibale, nato a Guardia Sanframondi il 20 maggio 1928, vedovo Di Guglielmo Maria. 17 - Di Virgilio Enrico, nato a Guardia Sanframondi il 19 maggio 1930, coniugato Pingue Teresa. 18 - Racioppi Antonio, nato a Benevento il 2 gennaio 1920, vedovo Salierno Elisabetta. 22 - Fasulo Michele, nato a S. Lorenzo Maggiore il 9 giugno 1941, vedovo Ceniccola Maria. 26 - Plenzich Rosina, nata a Guardia Sanframondi il 26 marzo 1928, vedova Garofano Elvio.

19


Santuario dell'Assunta


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.