Quaderni Anno IX - N 2/2009

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OPINIONI E DOCUMENTI

interpretazione sistematica delle norme30 che il dovere di fedeltà è violato da ogni atto o fatto che incrini la fiducia su cui si fonda il rapporto, quando la prestazione non venga resa in piena autonomia o sorgano conflitti di interesse, quando il mandato venga assolto con trascuratezza, senza la dovuta informativa, quando, alla cessazione, per qualsiasi causa, del mandato, sorgano conflitti in ordine ai compensi in relazione al mancato assolvimento dei doveri assunti con il mandato professionale. L’assolvimento del quale, per usare una espressiva immagine31, pone l’avvocato in un percorso “che si snoda tra due argini invalicabili: da un lato, se vi è totale immedesimazione nella posizione della parte difesa, oltre i limiti consentiti, l’avvocato può essere esposto all’accusa di favoreggiamento32, dall’altro lato, quando siano compiuti atti o assunte iniziative contro gli interessi della parte assistita, può configurarsi una ipotesi di patrocinio infedele”. L’autonomia del rapporto esige infatti che la difesa degli interessi della parte assistita avvenga nel miglior modo possibile, nei limiti del mandato e nell’osservanza della legge e dei principi deontologici33; l’avvocato da un canto deve osservare i doveri giuridici connessi alla nobile funzione “assicurati dal giuramento che presta prima di entrare a far parte dell’Ordine nel cui ambito viene esercitato il potere disciplinare inteso a dare concretezza a quei doveri; dall’altro a non incorrere nei rigori della legge penale che giustamente persegue La giurisprudenza delle Sezioni Unite Civili è consolidata nel ritenere la natura giuridica, e non soltanto morale, delle regole deontologiche contenute nel Codice Deontologico forense. 31 Remo DANOVI, Dei doveri dell’avvocato nel processo, in Rassegna Forense, Rivista del C.N.F., n. 4/2001. 32 Va comunque respinta l’accusa di complicità o connivenza quando l’avvocato, con mezzi leciti, si adoperi per sottrarre l’assistito a provvedimenti negativi e specie limitativi della libertà essendo necessario cancellare dall’“immaginario collettivo” la figura dell’avvocato come ostacolo all’attuazione della legge, dovendo prevalere il diritto alla difesa pur nella saldezza dei valori e principi etici. 33 La eccellente sintesi è contenuta nell’art. 36 del Codice Deontologico. 30

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