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IL VALORE SOCIALE DEL GIOCO di Michela Carboni
La senatrice Paola Binetti (Udc) interviene sull'amusement, chiedendo al Governo un intervento deciso per tutelare il comparto
Il
PAOLA BINETTI
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gioco senza vincita in denaro torna all’attenzione politica, con l’interrogazione della senatrice dell’Udc Paola Binetti. “I giochi di intrattenimento – sottolinea - vengono ancora paragonati alle slot machine. La normativa italiana, dunque, non è adeguata ai tempi e questo mi sorprende. Il Decreto del 18 maggio 2021 è profondamente sbagliato: impone che giochi come il calciobalilla, carambole, bigliardi e flipper vengano sottoposti a certificazione onerosa alla stessa stregua delle slot machine. Per questo motivo di recente ho presentato una interrogazione al ministro dell’Economia Franco. Chiedo, quindi, al governo di rivedere l’impianto normativo perché così facendo si verifica un effetto paradossale: invece di contrastare il gioco d’azzardo o il gioco illegale si va a colpire il gioco di puro intrattenimento, disincentivando ulteriormente questa attività ludica, sana e di aggregazione sia per i giovani che per i meno giovani e di conseguenza si vanno a martoriare migliaia di attività che si vedranno costrette ad abbandonare questo settore”. In che modo a suo avviso è possibile tutelare il comparto del puro intrattenimento? “Il rapporto Lottomatica-Censis pubblicato qualche giorno fa consegna al Paese un quadro drammatico. Il gioco d’az-
GIOCONEWS #12 DICEMBRE 2021
zardo, specie in pandemia, ha avuto la sua massima espansione e diversi nostri concittadini sono caduti nella trappola della ludopatia. Occorre distinguere, prima di tutto dal punto di vista normativo, il gioco d’azzardo dall’intrattenimento. Non è ammissibile, come detto in precedenza, che questi due elementi siano equiparati. Occorre, dunque, prevedere un Testo unico che sappia evidenziare le differenze tra i due comparti. L’intrattenimento non può pagare gli stessi oneri dell’azzardo. È doveroso, infine, supportare dal punto di vista economico tutte quelle attività che offrono alla collettività servizi ludici. Se verranno garantite maggiori risorse a chi si batte per il gioco legale verrà al contempo disincentivato anche l’azzardo”. C’è un rischio illegalità? “Senza dubbio devono esserci controlli rigorosi, vigilando sull’offerta proposta da chi opera nel settore del puro intrattenimento. Devono, dunque, essere messi a disposizione dei cittadini servizi ludici che sappiano rispondere alle esigenze delle famiglie e delle diverse categorie sociali. Se un’attività rispetta le regole, investendo così esclusivamente sul puro intrattenimento, non vedo che tipo di rischi possano manifestarsi. Continuare, invece, a distribuire risorse a chi fa dell’azzardo il core business principale è un errore gravissimo
che va a vantaggio della criminalità. Non è un caso che in piena pandemia le chiusure imposte dal Covid abbiano contribuito a favorire il sottobosco della criminalità che ha ricavato illegittimamente ben 18 miliardi di euro rispetto ai 12 ottenuti nel 2019”. Secondo lei il Governo come dovrebbe intervenire per una regolamentazione efficace del comparto amusement? “L’unico intervento che può produrre effetti immediati e favorevoli al comparto dell’amusement, oltre alla previsione di un testo unico capace di conferire all’intrattenimento puro una disciplina normativa differente rispetto a quella dell’azzardo, è l’abbattimento delle tasse”. L’online rappresenta un elemento di rischio per il gioco senza vincita di denaro? “Il rischio, quando non è prevista una vincita in denaro, è minimo, anzi tendente allo zero”. Secondo lei in che modo è possibile rilanciare le sale giochi senza vincita di denaro? “L’industria del gioco e dell’intrattenimento puro deve essere rilanciata attraverso incentivi fiscali. Il gioco deve assumere un valore sociale. Per questo ritengo necessario perseguire il modello dei Club, luoghi in cui vengono proposte attività ludiche per adulti e bambini, una location ad hoc per le famiglie che avrebbero un’alternativa in più per i figli”.