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La nuova movida (in sicurezza) degli italiani
La sociologa Roberta Paltrinieri sottolinea le esigenze di consumo e di intrattenimento determinate dalla pandemia, evidenziando come la voglia di divertirsi possa avere effetti positivi anche sulle location di gioco
di Anna Maria Rengo
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In che modo sono cambiati, qualitativamente e quantitativamente, i consumi degli italiani a seguito della pandemia? In uno scenario tuttora mutevole e con il Natale alle porte, prova a tracciare qualche punto fermo Roberta Paltrinieri, professore ordinario di sociologia dei processi culturali e comunicativi e responsabile scientifico del Dams Lab-Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna. “I consumi degli italiani sono cambiati a seguito della pandemia, in linea tendenziale gli italiani hanno aumentato la spesa per gli alimenti e per l’alimentazione. A seguito della chiusura, causata dalla pandemia è diventato sempre più importante scegliere cibi sani e sostenibili. La consapevolezza che esista una relazione tra cibo e salute si è diffusa e la ricerca di beni alimentari che rispettino criteri di qualità è diventata comune. Assistiamo ad un ritorno al locale, attenzione alla filiera, proliferazione di mercati di quartiere così come le reti di produttori e consumatori responsabili. La pandemia ha poi portato gli italiani a curare la propria casa, il luogo dove si presume dovremo passare ancora molto tempo, sono aumentate le spese per l’arrendamento. Rispetto all’abbigliamento grande attenzione è riservata al fitness,aumentano altresì i soldi spesi per la cura del corpo. la tecnologia la fa da padrona, cellulari, computer, Ipad, e accessori vari, cosi come le televisioni di ultimo modello”. Verso quali generi di consumo si stanno indirizzando e quali previsioni si possono fare per il prossimo Natale? “Cura del corpo, tecnologia, piccoli oggetti di lusso, per i bambini giochi elettronici”. Quanto è importante, nell’attuale mo-
ROBERTA PALTRINIERI mento in cui ci stiamo avviando non senza difficoltà e timori verso la fine della pandemia, spendere per “divertirsi” e “intrattenersi”, anche, ma non solo, in location di gioco? “Come tutti i momenti in cui si presume che sia finito un momento di grande difficoltà gli italiani stanno ricominciando a vivere fuori casa alla ricerca del divertimento. La speranza che si è diffusa è quella di una grande movida, intesa come movimento di rinascita culturale, al cui interno si colloca la partecipazione culturale, come la frequenza di teatri, cinema, ma anche di discoteche, ristoranti, bar. in questa scia si può presumere che anche il gioco nei luoghi in cui si pratica potrà crescere”. Durante la pandemia c’è stato un massiccio ricorso all’online, in tutti gli ambiti in cui esso è utile. Quale sarà il ruolo che esso continuerà ad avere e quali sono gli ambiti nei quali invece la “presenza fisica” è indispensabile o comunque fortemente auspicata? “Credo che l’online resterà per tutto ciò che attiene la semplificazione. Accedere a documenti, produrre documenti, pagare bollette, dialogare con le banche e la pubblica amministrazione. Resterà sicuramente nel mondo della istruzione superiore, mi riferisco all’università,permettendo con la modalità blended alle persone di poter accedere alle lezioni da casa propria, magari a centinaia di chilometri. Per quanto attiene alla scuola fondamentale sarà la presenza fisica, lo dimostrano i dati crescenti del disagio adolescenziale. Dell’online ne beneficerà anche la produzione culturale che ha trovato il modo di allargare il proprio pubblico avvicinando sempre più persone”. Nella scelta di un bene da acquistare, o di un luogo da frequentare, come sono cambiate, se sono cambiate, le priorità degli italiani? “La sicurezza è il tema prevalente. Beni in cui sia chiara la tracciabilità, luoghi sicuri che garantiscono l’assolvimento di tutte le norme necessarie a preservare la salute di coloro che li frequentano”.



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