quadrimestrale di informazione della cooperativa trentina di acquisti alberghi e ristoranti
insieme PER ESSERE PIĂ™ FORTI
GBSAPRI ED IL MONDO GESTOR L'evoluzione normativa del settore turistico-alberghiero intervenuta negli ultimi 30 anni accanto al diffondersi dei viaggi "tutto compreso" hanno posto l'esigenza di adeguati strumenti assicurativi a garanzia dei pesanti rischi a carico di Albergatori e Ristoratori e a tutela degli utenti. GBSAPRI ha saputo interpretare queste esigenze approfondendo tutti gli aspetti del settore e predisponendo pacchetti ad hoc in grado di fornire coperture prima inesistenti. Professionalità , indipendenza, competenza ed esperienza hanno consentito, dunque, a GBSAPRI di diventare il principale player nel settore alberghiero a livello italiano anche grazie all’offerta di soluzioni sempre nuove e differenziate per soddisfare le complesse esigenze di tutti gli operatori di questo mercato.
G B S A P R I S p a n i c o l a . g i u l i a n i @ g b s a p r i . i t - m o b i l e 3 4 7 3 3 3 7 4 1 5 - w w w. g b s a p r i . i t
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EDITORIALE GESTOR EWS [ 1 ]
Sommario 02 Moresco: ‘Troviamo la forza di investire nelle nostre aziende’ 04 Il Natale in Trentino: fra tradizione e attualità 08 10
Intervista Un pranzo con i famigliari, per non perdere lo spirito del Natale
Rubrica Covid-19: settore alberghiero/ ristorazione, tra aiuti e ripartenza
Focus
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Tutto pronto per ripartire in sicurezza
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La ricetta
Guancette di maialino brasate al Teroldego
“Gestor vicina a chi innova, anche durante la pandemia”
Scrigno del Duomo: un Natale di speranza, verso il rilancio del 2021
16 Gestorbar La cannella spezia dal profumo d’Oriente 18
Torneremo a correre, non facciamoci trovare impreparati
Intervista
12 Il personaggio Hotel Crozzon, da due generazioni al servizio dell’ospitalità
Anno VII – N. 3 dicembre 2020 Quadrimestrale della Cooperativa GESTOR via Kufstein, 23 - 38121 Trento (TN) Tel. 0461 826506 www.gestor.it – info@gestor.it Direttore Responsabile: Franco Delliguanti Registrazione n. 1358 – 7 maggio 2008 del registro stampa del Tribunale di Trento Realizzazione e stampa: Saturnia - Trento In copertina: shutterstock - Di Monster Ztudio
GIANNI PANGRAZZI Direttore
ari Soci, sappiamo bene come la situazione che stiamo vivendo stia mettendo a dura prova le nostre strutture e le nostre aziende, causando un certo smarrimento e una grave preoccupazione anche tra i nostri affiliati per i mesi che verranno. Dobbiamo però ricordare che - una volta superata l’emergenza - ci troveremo a fronteggiare una realtà differente da quella che conoscevamo prima della pandemia, e per questo non possiamo farci trovare impreparati. La ripresa ci sarà e sarà di gran lunga sopra le nostre aspettative. Lasciataci alle spalle l’incertezza sanitaria e le misure restrittive, le persone avranno più voglia di viaggiare e di scoprire nuovi modi di aggregazione, aprendo scenari inediti di crescita economica. Dobbiamo quindi impiegare questo tempo per riflettere sul futuro delle nostre realtà imprenditoriali, elaborare nuove forme organizzative, anticipare le esigenze che si affermeranno nel prossimo futuro nel mercato. In questi ultimi mesi, Gestor ha registrato una perdita di fatturato in linea con il settore. Tuttavia, non ha mai smesso di lavorare per garantire ai propri associati un servizio all’altezza del contesto, avviando una revisione complessiva dei processi interni. Abbiamo colto l’occasione per studiare un possibile riposizionamento della nostra realtà cooperativa, rivedendo i servizi offerti
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e definendo nuovi modelli organizzativi per rendere più efficiente il lavoro. Il nostro proposito è stato quello di non fermarci al semplice ordinario, ma di progettare nuovi strumenti per il futuro. Dal sistema di reportistica alla fruizione dei listini prezzi, per arrivare alla revisione completa di tutti i contratti in essere, abbiamo cercato di rendere più semplici e incisivi i nostri servizi, a sostegno di una ripartenza che contiamo possa iniziare dai prossimi mesi. Allo stesso tempo, non ci siamo dimenticati di andare incontro alle nostre aziende, fornendo l’aiuto possibile per limitare le perdite e permettere nuovi investimenti. Sulla scorta del riscontro positivo ottenuto dall'iniziativa nei mesi estivi, abbiamo riproposto ai soci l'opportunità di pagare le prossime forniture con il BONUS VACANZA, attraverso il sistsema di cessione del credito d'imposta. Inoltre, anche nei mesi più difficili del «lockdown», abbiamo sempre pagato i nostri fornitori, riuscendo a ritagliarci una posizione di contrattazione privilegiata basata sulla correttezza e sull’affidabilità della nostra cooperativa. Nel processo di rinnovamento iniziato quest’anno, non ci siamo dimenticati di dare vita a una nuova campagna informativa, attraverso la creazione di contenuti multimediali che potessero avvicinare Gestor agli imprenditori locali, avviando un rapporto diretto con alcune testate giornalistiche trentine e intessendo nove reti con i soci. In tutto ciò, non abbiamo tralasciato nemmeno di rinfrescare l’immagine del nostro Gruppo d’Acquisto, con un «restyling» completo dell’immagine della nostra Azienda con un sito internet che sarà messo «online» nelle prossime settimane. Augurando a tutti un buon Natale e un sereno anno nuovo, colgo l’occasione per lanciare un appello, affinché non si ceda allo sconforto. Passato questo periodo difficile, ci sarà una ripresa straordinaria, come è sempre avvenuto dopo i periodi più bui e tragici della nostra storia: rimbocchiamoci le maniche per uscirne più forti insieme.
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Moresco: ‘Troviamo la forza di investire nelle nostre aziende’ Gestor rimane un porto sicuro da cui ripartire più forti
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DANILO MORESCO Presidente Gestor
ari Soci, ci troviamo a chiudere un 2020 particolarmente difficile, che ha visto molti dei nostri associati avvicinarsi alla chiusura del bilancio annuale con una contrazione significativa del proprio fatturato a causa delle misure di contenimento della pandemia. Abbiamo dovuto fronteggiare assieme una situazione drammatica dal punto di vista lavorativo e sociale, i cui effetti si ripercuoteranno sulle nostre attività. Dobbiamo tuttavia essere ottimisti, perché le realtà
imprenditoriali trentine, i ristoranti, i bar e le strutture ricettive non sono solo il risultato del lungo lavoro di ciascuno di noi, spesso lungo un’intera vita, ma rappresentano patrimonio per l’intera comunità. Dobbiamo trovare la forza per tornare ad investire nelle aziende, consapevoli del fatto che il nostro Gruppo di Acquisto Gestor è al nostro fianco, ancora una volta un porto sicuro dove trovare sostegno e gli strumenti giusti per ripartire. Certo, nessuno di noi avrebbe mai pensato di trovarsi a vivere un mo-
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GESTOR EWS
mento così nella propria carriera. Siamo costretti a navigare a vista e sappiamo bene che senza programmazione sul lungo periodo diventa davvero difficile gestire con profitto un’azienda. Abbiamo davanti un lungo inverno di incertezza, che con probabilità porterà con sé la difficoltà di organizzare il proprio lavoro e quelli dei nostri collaboratori. E ci scontriamo con molte promesse non mantenute dei decisori politici. Insomma, non si può negare che la situazione sia, almeno per quest’anno, critica. Ma non possiamo dimenticare gli sforzi che abbiamo sopportato all’inizio delle nostre attività, tutti i sacrifici che ci hanno portato ad essere dove ci troviamo ora, le risorse che abbiamo messo in campo quando nessuno avrebbe scommesso su di noi. Per tutto questo voglio lanciare un messaggio di speranza: rimbocchiamoci le maniche e torniamo a investire sulle nostre aziende, nulla è perduto! Il nostro Gruppo Gestor, in questo percorso, ci sarà sempre vicino, come ha già dimostrato nei tempi
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Consulente SUL TERRITORIO Egidio Bertolini è il consulente Gestor per le zone delle Valli di Sole, di Non, di Fassa, di Fiemme e dell’alta Rendena. Il Signor Bertolini fornirà ai Soci consulenze personalizzate per ottimizzare gli acquisti, informandoli direttamente di ogni novità ed iniziativa della Cooperativa; sarà inoltre a disposizione degli operatori che vorranno avvicinarsi al mondo del nostro Gruppo d’Acquisto, fornendo loro tutte le informazioni e le modalità per entrare a far parte della realtà di Gestor. Egidio potrà essere contattato direttamente all’indirizzo e-mail consulente@gestor.it
più duri del confinamento, la scorsa primavera, e nei difficili mesi estivi; occorre riservare fiducia al futuro che abbiamo davanti e tutti i servizi e le consulenze che Gestor potrà riservare ai Soci, per mantenere il controllo della propria attività, saranno i nostri alleati speciali, nono-
stante l’incertezza del momento. Il mio augurio sincero, che rivolgo a tutti voi, è quello di poter trascorrere delle Feste serene, semplici, ma piene di calore ed in salute, per recuperare fiducia ed energie e poter ricominciare con il nuovo anno cogliendone tutte le opportunità.
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Responsabile Trentino Alto Adige: De Monte Giuliano tel. 348.4523979 - Agenti Alto Adige: Cicconi Sandro tel. 335.7907484; Dal Magro Luca tel. 338.5679870; Panetta Pasquale tel. 338.9991903 - Agente Trentino: Fedrigoni Dario tel. 349.5377348 - Agente Trentino/Lago di Garda: Becchi Paolo tel. 339.5254332 Agente Primiero: Brandalise Amos tel. 348 6965942 - Agente Cortina d’Ampezzo: Paier Rolando tel. 340.5210373
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[ 4 ] GESTOR EWS INTERVISTA
© Shutterstock -di lorenza62
Il Natale in Trentino, fra tradizione e attualità Quest’anno, la più attesa festività sarà per tutti un po’ diversa
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l Natale è, da sempre, un evento straordinario carico di simbologie, mistero e fascino, che rivive nell’immaginario collettivo con i suoi fiocchi di neve, il presepe, l’albero luccicante, la gioia dei bambini, le slitte, le luminarie e i negozi affollati. Uno degli avvenimenti più importanti per il mondo cristiano - celebrato da scrittori, poeti, pittori e musicisti - e riferimento temporale per parte dell’umanità, che dalla nascita di Cristo ha iniziato a scandire il suo tempo. Il Trentino, terra di fede e di tradizioni
radicate, ha sempre onorato questa ricorrenza con le espressioni più genuine, attraverso una simbologia che si è tramandata di generazione in generazione. Dal presepe alla messa solenne di mezzanotte (ancora diffusa in buona parte dei piccoli abitati che costellano il territorio alpino), dalle decorazioni sui balconi alle pantagrueliche cene di famiglia. Anche in epoche passate, quando le disponibilità economiche erano limitate, il Natale ha sempre rappresentato per i trentini un momento di festa da onorare al meglio delle pro-
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INTERVISTA GESTOR EWS [ 5 ]
prie possibilità. Il presepe, che ogni famiglia allestiva con i mezzi di cui disponeva - le statuine e la capanna erano per lo più di cartone, il muschio si trovava nei boschi e solo la sacra famiglia veniva acquistata di terracotta - scandiva l’avvio delle festività natalizie e diventava il punto di incontro dell’intera famiglia, che si affaccendava nei preparativi sino al giorno in cui parroco, passando di casa in casa, impartiva la benedizione. Scorrendo le cronache del secolo scorso, troviamo ampi riferimenti a queste consuetudini, fra cui quella di una specie di concorso per il più bel presepe della parrocchia che veniva premiato (a giudizio di una speciale commissione) il giorno di Natale, diventando poi meta di fedeli e curiosi. Una tradizione che troviamo ancora oggi in molti paesi del Trentino che esibiscono nei “volti” di ciascuna abitazione - assieme a cantine, cortili e aie - dei bellissimi presepi da offrire all’attenzione dei turisti che affolla-
no i centri montani adiacenti le piste di sci. Nel corso degli ultimi anni, il concorso per il presepe più bello è stato riscoperto, soprattutto nei piccoli centri alpini, dove i cittadini si
sono organizzati autonomamente per tenere viva la tradizione e rendere più bello il proprio paese. È questo il caso di Tesero, Mezzocorona, Faedo, Tenno, Roverè della Luna,
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© Shutterstock - Di Danny Iacob
Mezzolombardo e, dagli ultimi anni, anche a Trento. Questo Natale, in sordina rispetto a quelli gridati degli anni passati, ci restituirà forse immagini e sapori di altri tempi, quando il Trentino doveva ancora conoscere il “boom” turistico, e quando le festività natalizie erano annunciate, nella seconda settimana di dicembre, dalle celebrazioni per l’Immacolata Concezione. Quel giorno, diventato da tempo solo il weekend di riposo e svago, ci si concentrava sulla famiglia e sulle persone care e, oltre all’allestimento dei presepi, si andava nel bosco a raccogliere il muschio, il vischio e quanto altro poteva servire per addobbare la casa. Si procedeva ad accendere la seconda candela della corona dell’avvento, mentre i più piccoli aprivano l’ottava casella del calendario per contare i giorni verso il Natale. La consuetudine dell’albero arrivò molto tempo dopo, verso gli anni Settanta, sull’esempio di quanto accadeva da tempo nei paesi del Nord Europa, e in particolare sulla scorta della pubblicità televisiva, che individuò nell’albero di Natale un simbolo più moderno e meno impegnativo del presepio per allargare la cerchia dei propri clienti. Altra tappa fondamentale nel percorso di avvicinamento al Natale erano le fiere che si svolgevano un po’ in tutto il Trentino, ma che vedevano in quella di Santa Lucia a Trento e Santa Caterina a Rovereto. Una tradizione che è rimasta ancora oggi con un brulicare di gente per le vie del centro invase da sfavillanti bancarelle - oggi illuminate con luci a led, un tempo con le lampade ad
acetilene - alla ricerca dei doni da far trovare ai più piccoli il 13 dicembre. La tradizione vuole che per attirare la Santa e il suo asinello si dovesse predisporre, sulla porta di casa, un piattino con del sale e della farina. Nella notte precedente, poi, in diverse zone del Trentino l’arrivo della Santa viene preceduto da cerimonie a lume delle fiaccole, durante le quali vengono fatte risuonare le “strozeghe”, ovvero barattoli e lattine che i bambini trascinano per le vie dei paesi per richiamare la santa. Un tempo, nei nove giorni antecedenti la festività del Natale, ovvero tra il 16 e il 25 dicembre, nelle case contadine si recitavano le cosiddette novene e il 21 dicembre, giorno di San Tommaso apostolo, si usava preparare lo Zelten, il dolce tipico trentino a base di farina, zucchero, uova, frutta secca e grappa. Infine, la Vigilia di Natale, era consuetudine seguire il digiuno fino a mezzanotte, fino a quando cioè si poteva cenare di magro, a base di minestre e zuppe di ceci. Le consuetudini sono state in molti casi cancellate dall’inarrestabile progredire del benessere, che ha cambiato il modo di celebrare questa festività uniformandola alla domanda del mercato e dall’esplosione del turismo invernale. Nel 1993 arrivano per la prima volta i “Mercatini di Natale”, che hanno cambiato volto ai nostri abitati. Si è iniziato a Trento con le domeniche d’oro, nel corso delle quali tutti i negozi rimanevano aperti, per poi esplodere con le tradizionali casette in legno nelle strade e nelle piazze, che ogni anno attirano in molti paesi del Trentino numerosi visitatori. La prima edizione si è svolta in Piaz-
za Fiera tra il 15 al 24 dicembre 1993, con solo ventidue espositori. L’appuntamento fu voluto dal Centro trentino esposizioni, inglobato poi in Trento fiere Spa. Fu scelta piazza Fiera, un luogo che per tradizione, rappresentava in cuore pulsante del commercio e degli scambi per i trentini. Da allora ogni anno il mercato si è andato via via arricchendosi di casette e venditori, tanto da invadere anche buona parte del centro cittadino, con propaggini in piazza cesare Battisti, destinata alla ristorazione ed ai generi alimentari della tradizione trentina, in piazza santa Maria (destinata ai bambini e alle famiglie), sino allo spettacolare albero di piazza Duomo, circondato dalle suggestive proiezioni sulle facciate di Palazzo Pretorio e del Duomo. Fino allo scorso anno, il “Mercatino di Natale” di Trento, al pari di quelli diffusi in tutto il Trentino, si caratterizza per la forte impronta locale degli espositori, che mettono in mostra il meglio dell’artigianato in tutti i settori: dagli addobbi alle sculture in legno, dai lavori a maglia in lana alle pantofole in feltro. Un ruolo fondamentale riveste anche l’offerta culinaria, con dolci, vin-brulè, canederli. Di seguito, i mercatini di Natale sono sorti in quasi tutti i centri della provincia, tutti con collocamenti, caratteristiche e offerte diverse. Fra questi ricordiamo, senza voler essere esaustivi, quello di Rovereto, Cavalese, Pergine, Arco, Cimego, Tione, Siror, Levico, Canale di Tenno e Rango, oltre a Riva del Garda, Predazzo, Pinzolo, Ossana, Mezzocorona, Baselga di Pinè, Campitello, Ala, Avio, Brentonico e Tesero. Oggi, tutto questo sembra però appartenere al passato, al pari delle antiche tradizioni trentine. Quest’anno il Natale ha infatti un aspetto diverso, ma non necessariamente più triste. L’imperversare della pandemia ha portato alla cancellazione di quasi tutte le iniziative di grande richiamo, e forse permetterà la riscoperta di festeggiamenti più semplici, dove la vicinanza ai propri cari torna ad essere centrale. In attesa di una rinascita, il Natale 2020 sarà per tutti una festa diversa, a ciascuno di noi spetta il compito di renderla comunque unica.
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[ 8 ] GESTOR EWS INTERVISTA
Scrigno del Duomo: un Natale di speranza, verso il rilancio del 2021 Il titolare Alessandro Bettucchi traccia un primo bilancio del 2020, in vista di un futuro di ripresa.
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ALESSANDRO BETTUCCHI Titolare
arà un Natale all’insegna della sobrietà, certamente sottotono rispetto agli anni passati. Nella speranza di poter riprendere al più presto l’attività ordinaria, cercando di tenere duro fino alla prossima primavera». Non si lascia certo abbattere dalla difficile situazione attuale Alessandro Bettucchi, storico titolare dello Scrigno del Duomo, uno dei più apprezzati e conosciuti ristoranti della città di Trento. In piena seconda
ondata pandemica, mentre ancora non sono chiare quali disposizioni verranno diramate dal Governo per le festività invernali, Bettucchi ha deciso di prenderla con filosofia, in attesa del rilancio economico che non potrà mancare una volta conclusa l’emergenza sanitaria (come è stato dimostrato chiaramente dalla passata estate). Per il momento - ci ha detto - “si naviga a vista”, nel tentativo di limitare i danni e di anticipare le tendenze del futuro.
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INTERVISTA GESTOR EWS [ 9 ]
Bettucchi, quali sono le attese per questo Natale? Purtroppo, non vediamo miglioramenti rispetto alla situazione attuale o a quelle delle ultime settimane. Direi che continueremo ad essere particolarmente penalizzati, anche per il divieto di effettuare pranzi di lavoro o la banchettistica, al pari delle cene di fine anno, sia aziendali, sia famigliari. Per il momento, quindi, cerchiamo di mantenere in funzione l’attività contenendo il più possibile i costi di personale e di alimenti. Non avendo un orizzonte certo per le nostre attività, è anche difficile capire come muoversi, e quindi è meglio stare fermi, per evitare investimenti nelle direzioni sbagliate, come è successo nei mesi scorsi.
Gestor è stato un partner importante durante questa crisi? Sì, senz’altro. Anzi, nella prima fase dopo il “lockdown” ha giocato un ruolo fondamentale, aiutandoci a capire come muoverci e quali misure prendere per poter continuare l’attività nonostante la criticità del momento. Ora, la presenza del Gruppo d’Acquisto continua ad essere importante, dato che la pandemia ha fatto capire a tutti noi come, di fatto, si è legati semplicemente a dei fili di paglia, che si possono spezzare all’improvviso.
Per il futuro, quali le attese? Speriamo in una ripresa a pieno ritmo nelle settimane dopo l’Epifania, dopo i primi vaccini. Il Natale probabilmente passerà ancora con le disposizioni ristrettivi, ma speriamo per le settimane successive, con il ritorno delle temperature più miti nel fondovalle. Da parte nostra, per il febbraio abbiamo già pensato di inserire un chiosco per il vin-brulè Doc da installare all’intento del nostro cortile, in modo da permettere ancora di degustare una delle bevande più apprezzate dei mesi invernali. Ci auguriamo di poterlo fare.
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[ 10 ] GESTOR EWS INTERVISTA PAROLA AGLI ALBERGATORI
Un pranzo con i famigliari, per non perdere lo spirito del Natale La proposta dell’hotel “Ai Spiazzi”, sul Monte di Mezzocorona
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a cura di STEFANO KERSCHBAUMER Titolare
n Natale in famiglia e con i parenti e gli amici più stretti, rinunciando al tradizionale cenone della vigilia per un pranzo in tutta sicurezza, immersi in un contesto paesaggistico unico, con una vista straordinaria sulla Valle dell’Adige. Stefano Kerschbaumer, gestore dell’Hotel “Ai Spiazzi”, sul Monte di Mezzocorona, prospetta una valida alternativa ai consueti festeggiamenti in grande stile degli anni passati, per non perdere lo spirito delle tradizioni locali e trascorrere gli ultimi giorni del 2020 in piena si-
curezza. La struttura - fondata dal nonno oltre settant’anni fa - è gettonatissima durante i mesi più caldi dell’anno in ragione della suggestiva posizione (e per i percorsi di mezza montagna), mentre durante l’inverno è meta soprattutto da parte di locali, che ne approfittano per una lunga passeggiata immersi nella natura, e per la cucina di alto livello. Come state affrontando una stagione decisamente sottotono? Devo dire che, nonostante le limita-
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PAROLA AGLI ALBERGATORI INTERVISTA GESTOR EWS [ 11 ]
zioni, noi abbiamo registrato un buon andamento nelle presenze a novembre, quasi migliore di quelli degli anni passati. Non ci sono turisti da fuori regione, ovviamente, e molti affezionati provenienti dalla Lombardia hanno dovuto cancellare la prenotazione. Tuttavia, vi è stato un buon viavai di trentini che, soprattutto nei fine settimane, hanno approfittato del bel tempo per una passeggiata in montagna, fermandosi da noi per il pranzo. Si è trattato di una situazione inaspettata, con molti clienti nuovi, arrivati da noi per la prima volta. Dobbiamo ammettere che anche le disposizioni di chiusura anticipata alle ore 18 ci ha coinvolti poco, dato che la funivia chiude alle 19, e raramente qualcuno si ferma per cena, al di là di chi si ferma anche per la notte. Cosa pensate di fare per il prossimo Natale? Restrizioni permettendo, secondo le nostre tradizioni (la struttura nasce
anzitutto come osteria, per poi diventare, nel tempo, un vero e proprio hotel), proponiamo un’offerta culinaria focalizzata soprattutto sul pranzo, più che sulla cena, per le regioni sopra esposte. Abbiamo un menù che varia di stagione in stagione, con due piatti fissi: l’arrosto e la faraona. Abbiamo già diverse prenotazioni per gruppi famigliari. Ovviamente non ci saranno le tavolate degli anni scorsi, ma la festività si può salvare anche attraverso un’offerta mirata e ristretta. Voi siete soci di Gestor da tanti anni, in che modo la cooperativa è stata un valore aggiunto durante questa pandemia? Direi anzitutto per l’informazione che ha assicurato nei mesi più duri dell’anno, la scorsa primavera. Ci ha aiutato tenendoci costantemente aggiornati sulle disposizioni del Governo e sulle misure da prendere
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per riaprire in sicurezza. Dopodiché, credo che Gestor sia davvero un’opportunità per un albergatore, sia per i servizi (comodissimo, ad esempio, quello relativo alla fatturazione unica), sia per la scontistica.
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[ 12 ] GESTOR EWS IL PERSONAGGIO
Hotel Crozzon, da due generazioni al servizio dell’ospitalità La struttura di Madonna di Campiglio vince la sfida di “4 hotel”
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er questo numero, la rubrica dedicata al socio è stata riservata ad un’intera famiglia, che da due generazioni si occupa di gestire uno degli alberghi più innovativi, pittoreschi e affascinanti del Trentino, l’hotel “Crozzon”. Parliamo della famiglia Masè, nei mesi scorsi salita alla ribalta delle cronache locali per la partecipazione al programma televisivo “4 hotel”, condotto da Bruno Barbieri. La struttura si è aggiudica la vittoria grazie ad una combinazione di servizi di alto livello, una conduzione affidabile ed efficiente e, soprattutto, il calore trasmesso dai proprietari a ciascun
ospite. Anche il contesto naturale in cui è inserita la struttura gioca la sua parte: a pochi passi dalle Dolomiti di Brenta, affacciata direttamente sulle vette più suggestive del territorio provinciale, a pochi passi dagli impianti del comprensorio sciistico di Madonna di Campiglio. La famiglia Masè - composta da Roberto, Rina, Alessia, Matteo e Federica - è da anni socia di Gestor, che reputa importante per «rimanere sempre aggiornati sulle opportunità del mercato e sulle innovazioni dei fornitori», e un ente strategico per «essere sempre un passo avanti» rispetto alla concorrenza.
Come nasce l’hotel “Crozzon”? Nel 1975 abbiamo aperto come ristorante, raccontando la nostra terra attraverso i profumi dei piatti tipici. Poco dopo, nel 1979, abbiamo costruito le prime camere. È nato in questo modo l’hotel Crozzon. Quando abbiamo pensato al nome, era per noi imprescindibile riferirci alle nostre montagne: così, l’imponente torrione della cima Crozzon di Brenta, di 3.135 metri di altitudine, è diventato il nostro emblema. Abbiamo sempre fatto della famiglia il perno di questo mestiere. Insieme abbiamo apportato sempre novità al prodotto offerto; insieme ne abbiamo
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IL PERSONAGGIO GESTOR EWS [ 13 ]
assunto la gestione ordinaria e straordinaria. Da anni, Alessia è parte attiva nella gestione e nell’innovazione dei servizi, mentre al marito Matteo si deve la creazione del “Golf indoor”, un servizio unico ed esclusivo. Federica, invece, è da anni la maestra di sci dei nostri ospiti. Quali sono le peculiarità della struttura ricettiva? Crediamo nell’importanza di continuare a investire nella struttura, nella qualità dei servizi e delle nostre competenze. Crediamo che questo sia sempre stato - ed è tutt’ora - il nostro valore aggiunto. Nel dicembre 2011, è stata completata un’importante ristrutturazione, che ha visto la nascita del centro benessere “Dolomiti Spa”, di un nuovo ristorante associato all’Associazione italiana celiachia e di confortevoli camere “deluxe”. Il dicembre 2017 ha visto la nascita di un altro importante progetto: la “Campiglio Golf Academy”. Grazie a Matteo, maestro di golf, tutti i golfisti e non hanno la possibilità di vivere un’esclusiva esperienza di
simulazione di golf - attraverso il nuovissimo software “TrackMan4” - comodamente all’interno dell’hotel. Lo scorso anno, poi, abbiamo introdotto un’altra importante novità, con le nuove camere “Superior” e “Junior Suite”. La nostra struttura è situata a poche centinaia di metri dal centro di Madonna di Campiglio, e a pochi minuti dalle piste da sci. I nostri ospiti pos-
sono raggiungere comodamente gli impianti di risalita grazie al nostro servizio navetta completamente gratuito. Senza contare, le tantissime opportunità di escursione, così come le occasioni di relax direttamente all’interno dell’hotel. La struttura è recentemente salita alla ribalta a seguito della partecipazione della trasmissione
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[ 14 ] GESTOR EWS IL PERSONAGGIO
“4 hotel”. Come è nata l’idea di aderire al programma? Quali erano i requisiti richiesti? In che modo si è svolta la sfida e quali punti di forza sono stati riconosciuti all’hotel Crozzon? In realtà abbiamo deciso di accettare l’invito a partecipare alla trasmissione per curiosità, ma soprattutto per metterci alla prova affrontando una nuova esperienza. Dopo un’intervista conoscitiva, e un sopralluogo sul posto per valutare i servizi, siamo stati molto sorpresi nell’apprendere di essere stati scelti. Partecipare, poi, è stato stimolante e divertente: si è trattato senza dubbio di un’esperienza unica nel suo genere. Mettersi in competizione con strutture di così grande prestigio
come quelle degli altri tre concorrenti è stato un onore, oltre che una grandissima soddisfazione. L’aver vinto, poi, è l’incoronazione di più di 45 anni di lavoro costante. Sicuramente sono stati apprezzati i nostri servizi, ma soprattutto la passione e l’amore per questo mestiere e l’attenzione che mettiamo nel soddisfare le esigenze dei nostri ospiti. Ci dedichiamo personalmente alla cura del cliente, accompagnati naturalmente dalla professionalità del nostro staff. Per quali ragioni l’hotel ha deciso di associarsi a Gestor, e quali sono, tra gli strumenti messi a disposizione della cooperativa, quelli maggiormente utili?
Far parte di un Gruppo d’Acquisto ha sicuramente molteplici punti a favore per un imprenditore, al di là della convenienza nell’acquistare i prodotti, c’è la possibilità di essere sempre aggiornati sulle opportunità presenti nel mercato e sulle innovazioni dei fornitori restando così sempre un passo avanti. Lo strumento che più apprezziamo è il report che riceviamo a fine mese che ci dà la possibilità di monitorare gli acquisti e affinare così il nostro controllo di gestione. Questo è un momento particolarmente difficile per il settore ricettivo. Quali provvedimenti servirebbero per aiutare le imprese? Sicuramente avere risposte più puntuali e precise su normative, restrizioni e nuove disposizioni aiuterebbe gli imprenditori a fare scelte tempestive e a progettare i propri investimenti. Ci si aspetta che il tessuto imprenditoriale venga supportato da incentivi non solo sugli acquisti, ma anche su strumenti finanziari (come un accesso al credito più rapido e meno burocratico) e alleggerendo la pressione fiscale.
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[ 16 ] GESTOR AR GESTORBAR
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La cannella spezia dal profumo d’Oriente Largamente usata, esalta gusti e sapori anche nelle bevande invernali
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orse una delle spezie più diffuse e più impiegate in cucina, sia per la preparazione di dolci sia per insaporire e rendere più gustose pietanze di ogni tipo. Stiamo parlando della cannella. Con il suo profumo inconfondibile, questa spezia riesce a dare quel tocco in più a tutte le preparazioni: può essere utilizzata sia in stecche, sia in polvere, e può diventare la protagonista di dolci, tisane, bevande, frullati e, addirittura, di piatti salati. Utilizzata soprattutto nella stagione fredda, il suo profumo evoca le festività natalizie e le giornate di fine anno. La cannella si sprigiona nei mercatini natalizi, sparsi in tutto
l’arco alpino, dovuto al largo impiego che si fa nella preparazione del vin brulè. Tuttavia, nei Paesi di lingua anglosassone, è diffusissima come bevanda natalizia soprattutto nell’Eggnog, un prodotto alcolico a base di latte e uova, simile nel sapore al nostro Bombardino, in cui la cannella assume un ruolo fondamentale. La cannella o, come era conosciuta in antichità, cinnamomo (dal nome latino Cinnamomum verum) è una spezia che si ricava da un albero sempreverde della famiglia delle Laurace, originario dello Sri Lanka. Ha un aroma secco e pungente che ricorda quello dei chiodi di garofa-
no con una nota pepata. Esistono in commercio due tipi di spezia: quella che si ricava dalla Cinnamomum zeylanicum, che è la più fine e costosa, e la cannella Cinnamomum cassia, anch’essa della famiglia delle Lauraceae, che ha un aroma più aspro ed è meno pregiata. A differenza di altre droghe da cucina, questa spezia non si ricava dal seme o dal frutto, bensì dal fusto e dai ramoscelli che, una volta liberati del sughero esterno e opportunamente trattati, assumono il classico aspetto di una piccola pergamena color nocciola. La cannella può essere usata in questa forma,
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o sbriciolata al momento dell’uso. I bastoncini conservano il loro aroma se riposti in recipienti di vetro ben chiusi e lontani da fonti di calore e dalla luce. Anche la polvere si conserva allo stesso modo, sebbene perda molto delle sue caratteristiche e del suo aroma velocemente. Esiste anche un olio essenziale di cannella, ottenuto facendo macerare la corteccia in acqua marina e distillandola. Il liquido ambrato che se ne ricava contiene aldeide cinnamica per circa il novanta per cento ed è usato più frequentemente come principio medicamentoso che come spezia di cucina. La cannella vanta una storia millenaria. Era già citata nella Bibbia, nel libro dell’Esodo, ed era usata dagli antichi egizi per le imbalsamazioni. Il prodotto era conosciuto e apprezzato anche nel mondo greco e in quello latino. La sua diffusione, tuttavia, si deve al Medioevo, quando diventa preziosa merce d’importazione in Occidente. Nella prima metà del Seicento, gli olandesi impiantarono un traffico stabile con lo Sri Lanka per divenirne i princi-
pali importatori d’Europa. La Spezia trova un impiego diffuso e variegato da molti secoli. La consuetudine occidentale vuole che sia impiegata in modo privilegiato nei dolci, specie di frutta, nella lavorazione del cioccolato, oppure di caramelle e praline. Ancora, è apprezzata come elemento aromatico nelle in creme di pasticceria, nella panna montata, nei gelati, e in numerose bevande alcoliche, oltre ad aromatizzare tè e infusi. Al contrario, la tradizione orientale se ne serve principalmente per le preparazioni di piatti salati, quale accompagnamento di carni affumicate o pesce, o nel classico Kebab. Nella tradizione trentina, che risente molto degli influssi mitteleuropei e settentrionali (dove la cannella trova un largo impiego anche nella preparazione di bevande a lunga conservazione), la cannella viene usata soprattutto nella preparazione dei dolci. Oltre allo strudel, la troviamo nello Zelten, nei biscotti; in pasticceria è l’ingrediente principale di torte da forno come la Linzer Torte, biscotti e frollini, praline,
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creme, budini e gelati. Viene inoltre utilizzata assieme ai chiodi di garofano per aromatizzare la frutta cotta. Negli ultimi tempi, tuttavia, si è affermato anche un uso nei bar, in accompagnamento a bevande calde tradizionali - ad iniziare dal vin brûlé, che richiede la stecca nella cottura, per arrivare al Bombardino, in cui si prevede una semplice spolverata - e in molti cocktail, anche estivi. Dal Cinnamon caipirinha, al Mule con la cannella, la spezia è infatti particolarmente versatile. Una delle preparazioni classiche è a base di latte (famoso afrodisiaco medioevale), o l’accoppiata con preparazioni dolci a base di uova. È il caso dell’Eggnog e del Bombardino, primo realizzato attraverso la mescola di latte, panna fresca e uova, il secondo lavorato a partire dallo zabaione e dalla panna montata. Entrambi diffusissimi sulle tavole di tutta Europa nelle fredde giornate invernali, devono il loro successo sicuramente alla cannella, che ne amplifica sapore e profumo.
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[ 18 ] GESTOR EWS RRUBRICA UBRICA GESTOR
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Covid-19: settore alberghiero/ ristorazione, tra aiuti e ripartenza
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GIOVANNA PARENTERA Responsabile Amministrativa Gestor
l turismo nel Belpaese contribuisce in modo determinante all’andamento dell’economia e questo grazie all’ampio e variegato patrimonio carico di ricchezze artistiche, paesaggistiche ed enogastronomiche. Purtroppo, però la crisi sanitaria di questi lunghi mesi del 2020 sta avendo ripercussioni drammatiche su tutto il comparto del turismo e, di conseguenza, anche della ristorazione. Diverse le misure nazionali e provinciali messe in campo a sostegno delle imprese del settore turistico e della ristorazione. • Il credito d’imposta per canoni di locazione degli immobili a uso non abi-
tativo e affitto d’azienda incentiva le imprese del settore turistico attraverso le seguenti intensità di contributo: · bonus fiscale del 60% dei canoni di locazione; · credito d’imposta pari a 50% del contratto di affitto d’azienda; · calcolo dell’agevolazione fiscale in base ai canoni mensili che vanno da aprile a dicembre 2020 fruibile nei modi seguenti: - in compensazione tramite modello F24 con codice tributo “6920”, dal 16 giugno 2020; - in dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui la spesa per il canone è stata sostenuta;
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- tramite cessione al locatore o al concedente o ad altri soggetti (istituti di credito, intermediari finanziari). • Il credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro prevede una agevolazione pari al 60% fino ad un massimo di 48.000 €. Il bonus viene calcolato sulle spese per gli interventi necessari per far rispettare le prescrizioni sanitarie e le misure di contenimento contro la diffusione del virus Covid-19 (rifacimento di spogliatoi e mense, realizzazione di spazi medici, ingressi e spazi comuni, acquisto di arredi di sicurezza), nonché l’acquisto di strumenti e tecnologie necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa (compresi software, sistemi di videoconferenza, smart-working, connessione) e di apparecchiature per il controllo della temperatura dei dipendenti e degli utenti. Per richiedere il credito d’imposta bisogna presentare entro il 30 novembre 2021 una Comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate. • Il Decreto Agosto, convertito in legge a metà ottobre, prevede inve-
ce le seguenti misure straordinarie: - nuovi trattamenti di cassa integrazione ordinaria, assegno ordinario e cassa integrazione in deroga, per un massimo di 18 settimane per le imprese che sospendono o riducono l’attività lavorativa; - fino al 31 dicembre 2020 è possibile richiedere l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali per assunzioni a tempo determinato nel settore turistico e degli stabilimenti termali, per un massimo di tre mesi. In caso di conversione di tali contratti in rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato l’esonero è ammesso per sei mesi; - per le imprese della filiera della ristorazione è previsto un contributo a fondo perduto per l’acquisto di prodotti, inclusi quelli vitivinicoli, di filiere agricole e alimentari, anche DOP e IGP. Per l’anno 2020 prevista una dotazione finanziaria 600 milioni di euro; - Tax Credit riqualificazione Viene reintrodotto l’incentivo Tax Credit Alberghi il credito d’im-
posta pari al 65% delle spese sostenute per la riqualificazione e il miglioramento delle strutture ricettive turistico-alberghiere (Tax Credit riqualificazione alberghi 2019). La dotazione finanziaria ammonta a 180 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021; - contributo a fondo perduto per attività economiche e commerciali nei centri storici calcolato applicando una diversa percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi di giugno 2020 su giugno 2019: - 15% con ricavi o compensi non superiori a 400.000 €; - 10% con ricavi o compensi superiori a 400.000 € e fino a 1.000.000 €; - 5% con ricavi o compensi superiori a 1.000.000 €. Il contributo minimo è comunque pari a 1.000 € per le persone fisiche e 2.000 € per i soggetti diversi dalle persone fisiche; il contributo massimo non può essere superiore a 150.000 €.
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In aggiunta, “è possibile inviare le domande di accesso ai contributi a fondo perduto previsti dai decreti Ristori e Ristori bis per i contribuenti che non avevano presentato l’istanza al precedente contributo previsto dal decreto Rilancio fino al 15 gennaio 2021.” Lo rende noto l’Agenzia delle Entrate, ricordando anche che per chi avesse già presentato la domanda la scorsa primavera l’accredito delle somme sul conto corrente avviene in maniera automatica. La domanda di accesso ai contributi va presentata via web mediante il portale “Fatture e corrispettivi” dell’Agenzia oppure attraverso l’utilizzo di un software di compilazione e un successivo invio attraverso l’applicativo “Desktop telematico”. È stato prorogato al 30 giugno 2021 il termine, precedentemente fissato al 31 dicembre 2020, per fruire del credito d’imposta BONUS VACANZE. La richiesta di accesso all’agevolazione da parte dei soggetti interessati dovrà comunque essere fatta entro il 31 dicembre 2020, con le stesse modalità ed attraverso il canale telematico dell’Agenzia delle Entrate. Naturalmente tutto ciò non basta per aiutare il settore in crisi, o meglio per fare ripartire l’economia. Prima del COVID-19 il settore del turismo contribuiva con oltre 230 miliardi di euro al 13% del PIL attraverso l’impiego di circa 4 milioni di addetti pari a circa il 15% della forza lavoro italiana. Secondo le fonti istituzionali di settore l’azzeramento totale delle attività ricettive nel trimestre di lockdown marzo - maggio, dovuto
alle restrizioni da COVID-19, e alle ulteriori restrizioni degli ultimi mesi ha comportato e comporterà una riduzione dei volumi pari al 19% su base annua. Nel periodo del lockdown marzo maggio circa il 95% degli alberghi ha chiuso per mancanza di clientela, con una ripartenza graduale arrivata non prima degli inizi di luglio. Dati ISTAT di giugno 2020 dicono infatti che: “Nella fase post COVID-19 l’Italia, meta di viaggio più desiderata al mondo, secondo i più recenti dati Istat rischia di vedere la chiusura entro l’anno del 65% degli hotel e dei ristoranti con un possibile impatto occupazionale di circa 1 milione di posti di lavoro. Le stime indicano che circa il 30-40% degli alberghi di mare non aprirà quest’estate, così come il 90% degli alberghi di città, tenuto in considerazione che più della metà dei ricavi turistici si genera nel periodo estivo. In termini di prenotazioni aeroportuali per l’Italia al 30 giugno 2020 da parte di stranieri il calo atteso si attesta fra il 75% di settembre e il 91% di luglio rispetto al periodo precedente. Spagna e Francia stanno registrando un calo meno marcato tra il 3-4%. Anche i turisti italiani diminuiranno rispetto al 2019 nonostante la maggior propensione al turismo di prossimità e a luoghi tipicamente poco affollati. Considerando un non pieno recupero dei volumi di turismo nei mesi successivi al COVID-19, fonti istituzionali prevedono per il 2020 una riduzione del 44% come scenario base”. Qualche esperto ha considerato l’attuale situazione del settore come anno zero. Per questo possiamo e
dobbiamo approfittare di questo momento di stallo e di incertezza per impostare un lavoro di programmazione che apra nuove prospettive e ci impegni a strutturare una visione di lungo termine. Dalle pagine del Sole24Ore, l’hospitality consultant Nicola DelVecchio ha elencato le priorità che è opportuno seguire per ripartire più forti di prima: • “Usare il buonsenso per riprendere l’attività di promozione dei propri servizi è una delle strade da seguire, perché i messaggi spesso contrastanti dei primi mesi dallo scoppio del problema Coronavirus ha generato confusione nei piccoli e grandi operatori, dalle grandi catene ai piccoli B&B fino agli agriturismi, e in alcuni casi provocato operazioni di marketing forzate e discutibili”. • “Mantenere la relazione virtuale con i clienti, aggiornare i database e le mailing list, motivare staff e collaboratori e fare storytelling della propria struttura in modo trasparente. Il tutto per preparare il ritorno alla normalità”. • “Continuare a investire nella promozione della propria struttura, soprattutto se questa è ancora aperta e rispetta tutte le prescrizioni previste in termini di sicurezza, misurando in modo molto attento i tassi di conversione delle campagne online, monitorando le richieste di cancellazione e puntando sulla brand protection attraverso azioni mirate su Google Ads focalizzate sul proprio marchio bypassando gli intermediari”.
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Delivery e asporto: opportunità per la ristorazione in emergenza Visione, intraprendenza e professionalità sono gli strumenti della nuova sfida
Causa Covid-19, stiamo vivendo un momento particolare, che induce le Attività commerciali a riflettere e ad assumere due possibili posizioni: ripiegare su sé stessi a difesa o cercare di scoprire nuove opportunità per crearsi un futuro diverso e migliore. Ogni ristoratore, vedrebbe positivamente la possibilità di mantenere o aumentare i propri guadagni con idee coraggiose e investimenti mirati. In fondo il buon cibo è e sarà uno dei settori trainanti della nostra economia. A marzo, gli intraprendenti hanno già visto che con le giuste mosse sono riusciti a tenere le posizioni… Stiamo parlando dei pionieri italiani del Delivery, un team in rapida crescita, anche se in forme talvolta sperimentali. Già, perché nel resto dell’Europa il Delivery è una realtà consolidata, ragion per cui, viene da pensare che sarà così anche da noi. Per avere successo in questo settore bisogna diventare dei veri professionisti in materia. Analizziamo lo scenario attuale, cosa è cambiato nelle nostre abitudini? Un’importante fetta di clienti della ristorazione ha dovuto adattarsi ad un nuovo modo di lavorare, lo Smart Working. Dovendo mangiare a casa, sta imparando ad acquistare cibo fresco con durata di qualche settimana, in modo da disporre di una scorta. Contemporaneamente, nel servizio a mezzogiorno, alla ristorazione, mancano molti clienti che preferiscono consumare un pasto in ufficio. Cambiano le modalità di consumo, ci sono meno clienti al ristorante, in senso fisico, ma molte persone che altrove desiderano comunque un pasto caldo e buono, già pronto. Quindi il ristoratore deve adottare una nuova strategia: se prima era, quasi esclusivamente, il cliente ad andare nel suo locale, da ora accadrà anche il contrario.
È giunto il momento di giocarsi con convinzione e professionalità la nuova carta: il Food Delivery di Qualità! I clienti sono abituati a consumare buoni piatti al ristorante e vanno fidelizzati portando loro cibo gustoso ed igienicamente impeccabile. Altra considerazione fondamentale, nel cibo c’è il vostro nome e solo se sarà ben fatto e ben presentato, il cliente che avete servito 1) tornerà ad ordinare 2) un giorno sarà desideroso di risedersi al vostro tavolo 3) genererà passaparola per portarvi nuovi clienti. Non tutta la Cucina Italiana si presta ad un Delivery di Qualità, quindi scegliete bene i piatti più adatti, quelli più facili da rigenerare, che permettano al cliente di assaporarli nelle migliori condizioni. Consegnateli preferibilmente freddi, non caldi, così da ottimizzare le consegne e l’organizzazione del lavoro in totale igiene. Lavorate in sottovuoto, in atmosfera protettiva, date una shelf-life soddisfacente ai vostri piatti in modo che il cliente sia invogliato a crearsi una piccola scorta. Sappiate avere la “visione”, allargate vedute e mercati, cercando collaborazioni con partner locali, come la macelleria, il minimarket, il fruttivendolo, attivatevi per portare i pasti nelle aziende e negli uffici. Un esempio utile a capire le potenzialità future del Delivery: provate una pizza in pala in atmosfera modificata, con una cottura terminata nel forno di casa. L’unico pericolo sarà quello di rammaricarvi per non averci pensato prima! Buon Delivery e buon Business! A cura di Stefano Tonini, TONINI GRANDI IMPIANTI
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[ 22 ] GESTOR EWS RUBRICA ASSICURATIVA
Nuovi orizzonti e nuovi trend del settore assicurativo:come supportare gli Alberghi
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NICOLA GIULIANI Amministratore GBSAPRI
l perdurare della situazione pandemica continua ad impattare negativamente sul settore turistico più che sugli altri comparti economici e, anche quando si tornerà a viaggiare, si dovrà convivere con la probabile inaffidabilità delle prenotazioni e la instabilità dei flussi di cassa. Ormai è largamente diffusa la preoccupazione di incorrere in impedimenti prima del viaggio, problemi durante il soggiorno e di dover sopportare perdite economiche durante la vacanza. Oltre al timore strettamente sanitario, c’è poi la paura di restare bloccati da quarantene e da provvedimenti d’Autorità.
In un contesto così complesso tutti auspicano che presto si verifichino le condizioni per una ripresa delle prenotazioni, con la diffusione del vaccino o con una drastica riduzione del contagio e, non ultimo, con il funzionamento degli Impianti di risalita. Quale questo arriverà, sarà determinante non cedere alla tentazione di attrarre turisti con tariffe non coerenti rispetto alla qualità del servizio ricettivo. Anzi. Le aziende ricettive più strutturate avranno l’occasione per offrire un servizio di elevato profilo e l’assicuratore, per supportare questa impostazione, dovrà essere pronto a “rischiare”, perché questo è il suo lavoro.
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RUBRICA RUBRICA ASSICURATIVA ASSICURATIVA GESTOR EWS [ 23 ]
Quale supporto può dare l’assicuratore? In altri contributi per GestorNews, ci siamo soffermati sulle soluzioni assicurative che proteggono il bilancio dell’Albergo. Anche in Trentino, nelle ultime settimane, abbiamo avuto su questo fronte un riscontro molto positivo dagli Albergatori, i quali hanno stipulato polizze che includono la protezione del fatturato - separate dalle Polizze per gli Ospiti - a dimostrazione della strategicità dell’argomento. Ora la polizza maggiormente richiesta dagli albergatori è quella relativa agli Ospiti, per assicurare il rischio di cancellazione della prenotazione e per eventuali problemi durante il viaggio ed il soggiorno. Per soddisfare questa esigenza le varie Compagnie assicurative propongono soluzioni diverse, ma nessuna di queste è perfetta. Alcuni albergatori vorrebbero, infatti, assicurare l’Ospite per qualsiasi causa di annullamento, anche per un raffreddore, oppure per il maltempo o anche senza alcuna motivazione. Ma questa polizza purtroppo ad oggi non esiste!
Sappiamo che alcune piattaforme danno la possibilità di cancellare la prenotazione senza alcuna spiegazione: si tratta delle OTA (Online Travel Agency), Queste realtà non pagano un costo assicurativo per questo rischio, ma lo assumono in proprio, proteggendosi poi con le clausole inserite nei contratti che stipulano con gli Alberghi. Gli Alberghi, quindi, per essere autonomamente competitivi, devono organizzarsi con le migliori soluzioni che il mercato assicurativo può offrire in termini di copertura e di costo. Un approccio efficace per
fronteggiare un mercato che presenta dinamiche completamente diverse dal passato, e per dare la possibilità all’Ospite di pensare solo alla prenotazione: nel costo della vacanza deve essere incluso tutto, anche la Polizza, indipendentemente dal Paese di provenienza. L’Assicuratore, di fronte ad una diversificazione del proprio rischio cioè trovandosi a dover assicurare tutti e non solo alcuni Ospiti dell’Albergo - sarà disposto a concedere coperture più ampie e rassicuranti, tanto per l’Ospite che per l’Albergo, ed a costi più contenuti.
ERRATA CORRIGE Nello scorso numero di GestorNews (anno VII, numero 2, agosto 2020, pagina 22) abbiamo riscontrato un errore tipografico nel nome dell’hotel “La Campagnola” di Moena. Ci scusiamo con i nostri lettori e con i proprietari dell’albergo.
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© Shutterstock - Di Fulcanelli
Tutto pronto per ripartire in sicurezza Maurizio Rossini: “Attendiamo l’evolversi della situazione sanitaria per l’apertura della stagione”
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MAURIZIO ROSSINI Amministratore unico di Trentino Marketing
a scorsa estate, le montagne del Trentino sono diventate il luogo privilegiato in cui potersi muovere tra spazi sicuri, aperti e in cui respirare in libertà, all’ombra delle grandi foreste e delle vette dolomitiche». Così, Maurizio Rossini, Amministratore Unico di Trentino Marketing Spa, la società di scopo della Provincia autonoma di Trento impegnata nell’ideazione, realizzazione e promozione di iniziative e progetti per lo sviluppo del turismo locale. «Attendiamo ora l’evolversi della situazione sanitaria - spiega l’Am-
ministratore - e le nuove regole e le date di apertura della stagione invernale. Crediamo comunque che i grandi spazi aperti, la natura e l’aria salubre rimangano componenti di forte attrazione e particolarmente ricercate, a maggior ragione in questo momento. E da questo punto di vista il Trentino può affiancare allo sci una proposta ampia di attività, come le escursioni, le ciaspolate, gli itinerari per lo scialpinismo, le esperienze nella natura, molto appaganti e la cui richiesta è in forte crescita». Nonostante il rinvio delle aperture dei comprensori sciistici al 2021,
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FOCUS GESTOR EWS [ 25 ]
tutte le realtà imprenditoriali legate alla stagione invernale - quali le scuole di sci, i noleggi, le aziende di trasporto, gli hotel e il settore dell’ospitalità in genere - hanno partecipato in maniera corale e con impegno al complesso lavoro di preparazione, trovando e mettendo a punto delle soluzioni più idonee per garantire una vacanza sulla neve sicura per tutti. «Oggi - prosegue Rossini - la proposta sci del Trentino è all’avanguardia nell’arco alpino, grazie all’alta tecnologia degli impianti, alla garanzia di poter innevare oltre il 90% delle piste e al contesto paesaggistico in cui si inseriscono le nostre “skiarea”. Forti dell’esperienza dell’estate, le società degli impianti si sono impegnate nel mettere in campo tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza di sciatori e addetti, facilitati anche dalle nuove tecnologie nell’assicurare i necessari distanziamenti». La società si occupa anche di analizzare i dati forniti dagli istituti di
statistica provinciali in merito all’andamento dei flussi turistici in Trentino. Sono arrivati da poco anche i primi elementi per il 2020, un anno decisamente particolare. Dopo un inizio promettente, con valori in netta crescita nei mesi di gennaio e febbraio, l’emergenza sanitaria, con i relativi provvedimenti di restrizione, ha infatti impattato fortemente sul movimento turistico, provocando importanti contrazioni a partire da marzo e per i primi mesi della stagione estiva. La contrazione - riporta Trentino Marketing - ha riguardato sia il settore alberghiero che extra-alberghiero, sia per quanto riguarda gli arrivi (-27,6%) che per le presenze (-30,2%). Questi dati derivano soprattutto dal ritardato avvio della stagione turistica, che di fatto ha preso il via a luglio, e dal mancato arrivo degli ospiti internazionali (-56%). La dinamica delle presenze nel corso dei mesi estivi ha visto variazioni molto negative a giugno che via via si sono ridotte poi in luglio,
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agosto e settembre. Agosto, si è confermato come il mese con il più alto numero di pernottamenti, e il suo peso relativo sui quattro mesi estivi ha registrato un incremento del 10 per cento rispetto all’estate 2019, passando dal 38% al 48%. Una crescente domanda di forme di ricettività meno strutturata ha invece favorito gli affitti turistici, che hanno limitato le perdite complessive delle presenze. «Un aspetto che voglio sottolineare, e che ci fa guardare con fiducia al futuro - conclude Rossini - è la percezione della sicurezza che gli ospiti hanno avuto soggiornando in Trentino. A quanti si sono registrati al servizio “MyTrentinoGuestCard”, al termine della loro vacanza abbiamo inviato un sondaggio “online” con cinque domande volte a capire il livello di soddisfazione e di organizzazione percepito nella particolare condizione di attenzione sanitaria. Più del 95% degli interpellati ha risposto che ha trovato un Trentino preparato e pronto ad accogliere in sicurezza gli ospiti».
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AGENDA GESTOR EWS [ 27 ]
Gli eventi delle Pro loco al tempo del Coronavirus Iniziative diffuse per mantenere vivo lo spirito del Natale nel rispetto delle disposizioni sanitarie
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o sappiamo tutti: questo Natale non potrà essere uguale a quelli degli anni passati. Tuttavia, ciò non significa che non vi sia nulla da fare in un territorio come quello trentino, dove le associazioni si prodigano da anni per organizzare iniziative culturali sempre nuove. Così,
anche in un inverno ancora stretto nella morsa della pandemia, le Pro loco si sono date da fare per organizzare appuntamenti inediti, in linea con i provvedimenti governativi per contenere i contagi e le misure di buon senso. È così nato un calendario diverso, forse meno festoso di
quelli di un tempo, ma sicuramente non meno creativo. Ne riportiamo di seguito una selezione degli eventi confermati, in larga parte incentrati sul recupero delle antiche tradizioni trentine, ad iniziare da un’arte quasi dimenticata: la rappresentazione della Natività.
DICEMBRE / GENNAIO
PALIO DEI PRESEPI dall’8 dicembre al 6 gennaio
Nel periodo natalizio, sull’Altopiano della Vigolana si va a caccia… di presepi! I borghi della zona si animano infatti con le rappresentazioni della natività, nascoste negli angoli più suggestivi, sulle fontane e nelle piazze. Per accompagnare i visitatori nella ricerca verrà messa a disposizione una mappa, sia in versione cartacea, sia in formato digitale. Un concorso indetto dal Consorzio turistico Vigolana decreterà poi il presepe più bello. Ciascun visitatore potrà votate il presepe preferito sui canali “social” del consorzio. La premiazione si svolgerà sabato 9 gennaio. Altopiano della Vigolana.
TRA LUCI E PRESEPI dall’8 dicembre al 6 gennaio
Trasformare il borgo in un presepe a cielo aperto. È questo lo scopo del concorso indetto dalla Pro loco di San Michele all’Adige e patrocinato dal Consorzio turistico della Piana Rotaliana Königsberg, che premia i presepi più belli realizzati nei paesi di San Michele all’Adige e Grumo. L’invito ad ammirare le tante creazioni artigianali che riempiono le vie, e votare la preferita, è rivolto a tutta la popolazione. San Michele all’Adige e Grumo.
PRESEPIAMO dal 28 novembre al 5 gennaio
L’Associazione culturale “Kunst Grenzen - Arte di frontiera” collabora con la Pro loco di Roverè della Luna al fine di organizzare un’esposizione di presepi artistici e artigianali alla Galleria Kunst Grenzen - Arte di Frontiera. Artisti e privati mettono a disposizione le proprie opere per creare una mostra d’arte unica e suggestiva. L’esposizione sarà visibile tutti i sabati (dalle ore 15 alle 19) e le domeniche (in orario 10-12 e 15-19). Roveré della Luna
NELLA GROTTA DI BETLEMME da dicembre a gennaio
La Pro Loco di Mezzolombardo invita la comunità a partecipare ad un’iniziativa che quest’anno si terrà “online”. Si tratta di scattare delle foto del proprio presepe e inviarle entro il 20 dicembre all’indirizzo e-mail info@pianarotaliana.it. Le foto verranno pubblicate sulle pagine Facebook dell’oratorio di Mezzolombardo, della Pro loco e di “Visit Piana Rotaliana”. Mezzolombardo.
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[ 28 ] GESTOR EWS AGENDA
"I PRESEPI PU BEI” DI SPORMAGGIORE al 6 dicembre al 6 gennaio
Dopo il grande successo delle passate edizioni, la Pro loco di Spormaggiore ripropone per il settimo anno consecutivo l’iniziativa “I presepi pu bei”, una passeggiata tra le vie del paese avvolti da una calorosa atmosfera natalizia. L’iniziativa coinvolge tutto il paese. Un’occasione per valorizzare la tradizione del presepe e dare risalto ad un abitato che conserva ancora l’impianto medioevale. Spormaggiore
INSIEME PER UNA LUCE DI GIOIA, SPERANZA E SERENITÀ da novembre a gennaio
Per illuminare il periodo del Natale, la Pro loco di Predaia in collaborazione con la Pro loco di Coredo ha deciso di far brillare questo Natale in anticipo. Le vie, le case e le piazze sono state illuminate con innovative decorazioni, realizzate dall’amministrazione insieme ai tanti privati che hanno deciso di collaborare all’iniziativa. Per chi in questo periodo verrà a visitare i piccoli borghi di Coredo e di Predaia, la sensazione sarà quella di passeggiare in un presepe. Predaia e Coredo.
PARTECIPA ALLA MAGIA DEI PRESEPI dal 21 dicembre al 6 gennaio
Una mostra itinerante di presepi creativi e originali. Lo propone la Pro Loco di Torcegno, che invita gli abitanti a partecipare all’evento, realizzando presepi con fantasia e con qualsiasi materiale e tecnica. L’esposizione, allestita esternamente e visibile a tutti, porterà alla riscoperta di cortili, giardini, portici, architetture e scorci del paese, tra l’incanto e la magia del Natale. Quest’anno sarà anche possibile fare il tour dei presepi virtualmente, attraverso la pagina “Facebook” della Pro loco. Torcegno.
IL PICCOLO MONDO DEI PRESEPI dal 6 dicembre
La Pro loco di Cis torna con il suo tradizionale appuntamento natalizio: una passeggiata alla scoperta dei presepi del paese. Quest’ anno, al posto della solita mappa cartacea, si potrà accedere alla cartina del percorso direttamente dal proprio smartphone tramite un codice Qr, una scelta dettata dalla situazione attuale e “green”, a favore del nostro pianeta. Cis.
MOSTRA DEI PRESEPI DIFFUSI A LAVIS dal 13 dicembre al 6 gennaio
La Pro loco di Lavis, in collaborazione con il Gruppo giovani, organizza la sedicesima edizione della mostra dei presepi diffusi a Lavis “...e il segno per voi sarà questo”. L’esposizione si svilupperà lungo le vie del centro storico e dei quartieri limitrofi. L’iniziativa scaturisce dal senso di comunità dei ragazzi e dalla loro volontà di illuminare questo periodo nonostante le difficoltà, coinvolgendo anche le famiglie nella realizzazione dei lavori. Lavis
RASSEGNA DEI PRESEPI DI TRAMBILENO da dicembre a gennaio
L’abitato d Trambileno si immerge nel Natale grazie ad un’iniziativa pensata ed organizzata dalla Pro loco del paese. Tutta la popolazione si è adoperata nella creazione di decine di presepi, allestiti all’esterno delle abitazioni. Trambileno
SALVIAMO IL NATALE da dicembre a gennaio
La Pro loco di Lasino Lagolo promuove la creazione di un percorso di presepi che parte dalla capanna della Natività in piazza e si sviluppa poi lungo le vie del paese. Gli abitanti desiderosi di partecipare vengono esortati a realizzare i presepi in qualsiasi luogo visibile con l’aiuto dei propri familiari. Lasino Lagolo.
OSPEDALETTO NATALIZIO da dicembre a gennaio
Un motivo per fare una sosta ad Ospedaletto nel periodo natalizio? Passeggiare tra le vie addobbate di luci, presepi artigianali e alberi decorati, tutti realizzati dalla comunità. Grazie a una mappa, la Pro loco di Ospedaletto permette a tutti di trovare i punti più belli da visitare. Ospedaletto.
TI REGALO UNA STORIA dicembre
Il paese di Faedo è diventato famoso per il suo presepe a grandezza naturale più grande del Trentino. Quest’anno, nell’impossibilità di riproporre questa tradizione, la Pro loco di zona ha deciso di trasformare la storia del presepe in un racconto, dando vita ad un piccolo libro che viene messo a disposizione gratuitamente. Basterà comunicare il proprio indirizzo o quello delle persone a cui si vuole mandare un pensiero e la Pro loco penserà a inviare il racconto tramite posta. Faedo.
I PRESEPI DI GIUSTINO dal 19 dicembre al 6 gennaio
Anche quest’anno, la Pro loco di Giustino continua con la tradizionale rassegna di presepi lungo le vie del borgo. Grazie alla partecipazione di tutti gli abitanti, cortili, piazze, nicchie e balconi del paese alpino diventeranno ambientazioni suggestive di presepi artigianali. Giustino.
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Una variante prelibata: la patata dolce o ‘americana’ Fritta, arrosto oppure lessata, sia sempre benedetta la “batata”
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a chiamano patata dolce o americana, anche se sono ben poche le caratteristiche che l’accomunano alla patata tradizionale. Si somigliano nella forma ma hanno due sapori diversi. In ambito botanico, la differenza tra patate comuni e patate dolci è abbastanza evidente: la prima è il tubero prodotto dalla specie vegetale Solanum tuberosum mentre la patata americana è il rizotubero sviluppato dalla Ipomea batatas. Sono quindi due tipologie di tuberi che nascono da piante di famiglie differenti e, mentre la patata comune si sviluppa
da una solanacea (alla pari di pomodoro e melanzana), la patata dolce appartiene alla famiglia delle convolvulaceae, un gruppo di vegetali conosciuti per lo più per il loro uso ornamentale. Ma non è solo questa la differenza: mentre la patata comune, presenta una forma piuttosto regolare, quella dolce assume l’aspetto classico di radice tuberosa, dove la parte commestibile è grossa, leggermente affusolata, con buccia liscia e dal colore che oscilla tra il giallo, l’arancione e il viola. Ve ne sono anche con pasta bianca, gialla oppure arancione
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IL PRODOTTO GESTOR EWS [ 31 ]
tradizionale, ha incontrato nel nostro Paese maggiori difficolta ad affermarsi, vuoi per le caratteristiche organolettiche, vuoi per esigenze di mercato. Eppure, questo alimento, meno conosciuto rispetto alla patata comune, in Italia può vantare una produzione elitaria, tra cui la patata americana di Anguillara Veneta, un prodotto certificato che piano piano sta diventando sempre più comune sulle tavole del Nord Italia. Nel corso dell’ultimo secolo, il tubero si è diffuso infatti in quasi tutto il Nord Italia, partendo proprio dal vicino veneto. Si ritiene che furono gli emigrati in America, veneti, friulani e trentini, a far apprezzare e diffondere in tutto il Triveneto le caratteristiche culinarie di questo alimento. (In alcune zone del Veneto, la tradizionale vuole siano cucinate, assieme alle castagne, nella festività di Ognissanti e della Commemorazione dei defunti). Note anche con il nome di “batata”, la variante dolce è un vero e proprio “superfood”, i cui benefici sull’organismo sono molteplici. A detta di molti esperti, il suo apporto di antiossidanti, vitamine, minerali e fibre aiuta a proteggere cuore e arterie; per di più si tratta di un alimento privo di grassi saturi e di colesterolo. La fibra, di cui è ricca, aiuta a tenere sotto controllo la colesterolemia e la glicemia e l’elevato contenuto di carboidrati sotto forma di amido, riduce l’indice glicemico della pa-
tata dolce rispetto ad altre fonti di carboidrati. Le numerose molecole antiossidanti di cui si compone - in particolare la vitamina A - aiutano invece a combattere l’ossidazione, proteggendo non solo le arterie ma anche la vista, la pelle e le mucose. Altri benefici derivano dall’assunzione di vitamine del gruppo B (coinvolte in numerosi processi metabolici) e di minerali, in particolare il ferro, il calcio, il fosforo e il potassio. La patata americana inoltre presenta una caratteristica importante che la contraddistingue da quella comune: si può mangiare cruda. Anzi, i nutrizionisti lo consigliano, a differenza della patata comune (che, al contrario, non andrebbe mai mangiata cruda, in ragione della presenza della solanina, un alcaloide tossico). La buccia della patata dolce contiene, in effetti, un’elevata concentrazione di sostanze benefiche. In cucina, invece, gli impieghi sono dei più vari. Questo tipo di patate si possono preparare in vari modi, sono buone sia bollite, sia in purea, in crema, negli sformati, al forno, grigliate, nelle zuppe, crude con l’insalata e accompagnano bene anche i dolci. Le patate dolci sono diffuse soprattutto nel periodo autunnale, indicativamente da settembre a novembre. Nondimeno, si conservano abbastanza facilmente, e quindi si riescono a trovare durante tutto l’arco dell’anno.
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(tra le più diffuse in Italia), che però risultano meno dolci e succulente. L’origine, in ogni caso, è comune. Entrambe raggiungono il continente europeo dopo la scoperta delle Americhe. Tuttavia, mentre le patate comuni sono originarie delle Ande, tra i territori montagnosi compresi oggi tra Perù e Bolivia, le patate dolci nascono nelle zone tropicali, nelle plaghe calde e umide tra il Messico e il Venezuela. Si racconta che siano stati gli Incas a selezionarne le varietà, fino a renderla ottimale per la coltivazione e per il consumo. In effetti, la patata dolce è stata una delle prime scoperte in campo agricolo importata dal nuovo mondo dai primi esploratori spagnoli, ancora all’inizio del XVI secolo. L’impiego in cucina, a onor del vero, non fu immediato, e seguì l’importazione di alcuni decenni. Come molti sanno, l’affermazione della patata quale vivanda povera nei Paesi europei - dopo un’affermazione a scopo quasi esclusivamente ornamentale - avvenne per necessità, a causa delle carestie e della fame che indussero, prima gli irlandesi e poi tutti popoli a scoprire le proprietà di un tubero facile da coltivare, resistente ai climi più aspri e ricco di sostanze nutritive. Dall’Ottocento in poi le patate ebbero una larghissima diffusione in tutto il vecchio continente, divenendo in breve tempo uno degli alimenti più amati e più coltivati del mondo. La patata dolce, rispetto a quella
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[ 32 ] GESTOR EWS LA RICETTA
Guancette di maialino brasate al Teroldego Ingredienti per 4 persone ALESSANDRO BERTASO Chef Ristorante da Pino
800 gr guance di maialino 3 pz a persona 400 gr carote, sedano e cipolla 1/2 lt Teroldego 1/2 lt brodo di carne
La ricetta
Guancette di maialino brasate al Teroldego
150 gr Polenta di Storo 600 cl acqua 2 foglie di alloro 1 rametto di rosmarino
Procedimento Tagliate le verdure nella grandezza di circa mezzo centimetro e rosolatele nell'olio extravergine di oliva. Intanto che le verdure stanno rosolando, infarinate le guance di maialino e scottatele con dell’olio extra vergine di oliva. Quando saranno belle brasate aggiungetele al fondo di verdure, bagnatele con il Teroldego, aggiungete il rosmarino, le foglie di alloro, coprite il tutto con il brodo di carne e fare cuocere per circa 1 ora. Quando le guance saranno cotte, toglietele dal fondo di cottura che potrà essere lasciato con le verdure tagliate oppure frullato con un minipimer. Preparate la polenta di Storo portando ad ebollizione l'acqua e, poco per volta, versando la farina.
Finitura Adagiate nel piatto la polenta e posizionatevi sopra le guancette di maialino e guarnite a piacere.