GENTE IN MOVIMENTO | IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA | N. 6 NovembreDicembre 2022ISCRIZIONE TRIBUNALE DI AOSTA N. 3/14 DEL 29/09/2014 IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA PROFESSIONI FAMIGLIA IMPRESA
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Questo numero è stato chiuso in redazione il 28/12/2022.
SOMMARIO
EDITORIALE
PAG. 02
ATTUALITÀ PAG. 04 IMPRESA PAG 06
PROFESSIONI PAG. 16 INNOVAZIONE PAG. 22
EUROPA PAG. 26
POLITICA PAG. 28
ECONOMIA E LAVORO PAG 32
PREVIDENZA PAG. 36
COSTUME E SOCIETÀ PAG. 40
CONSUMATORE PAG. 46
SICUREZZA PAG. 48
MOTORI PAG. 50 DESIGN PAG. 53
VIAGGI PAG. 54 SPORT PAG. 56
FOOD & WINE PAG. 58
BENESSERE E BELLEZZA PAG. 60
MODA PAG. 62
FOTOGRAFIA PAG. 64
EVENTI E SPETTACOLI PAG. 66
CINEMA E LIBRI PAG. 68
COMICS & GAMES PAG. 70
MUSICA PAG. 71
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 1 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO
N. 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
2022
EDITORIALE
Cari lettori, siamo giunti al termine di questo 2022, un anno ricco di impegni e di stimoli che ci ha visti partecipare, tra gli altri, al Transpotec Logitec e a IBE – Intermobility and Bus Expo.
Dunque, un anno che ha visto nuovamente protagonisti gli eventi in presenza: segno, questo, di un potente ed intenso desiderio di socializzazione e di una grande voglia di ritorno alla nostra normalità.
Ma è stato anche un anno difficile che, tra l’emergenza energetica, il conflitto Russia-Ucraina e gli strascichi della pandemia, ha colpito tutti quanti.
Per questo speriamo di alleggerire gli animi trattando notizie ed argomenti che possano interessare tutti voi.
Dunque, in questo numero di GM GenteinMovimento troveremo un resoconto dettagliato dell’evento degli Stati Generali delle Piccole Imprese e dei Professionisti e un interessante articolo, a cura della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, sul binomio semplificazione e innovazione. Capiremo come cambia il lavoro grazie al contributo del Centro Studi ANCL, approfondiremo il tema delle criptovalute, delle società e della sicurezza stradale e scopriremo come investire sia diventato estremamente essenziale e non più opzionale.
Non mancheranno, poi, gli articoli dedicati all’innovazione, alla sostenibilità e all’avanzamento tecnologico e quelli incentrati sui motori, il benessere e il fenomeno del reselling.
E ci sarà spazio anche per le rubriche di design, musica e sport con la toccante storia della scalatrice iraniana Elnaz Rekabi, mentre per la sezione viaggi, faremo un salto nella Sila calabrese e sogneremo con gli hotel spaziali. Infine, in tema natalizio, analizzeremo le tavole degli italiani e scopriremo a quanto ammonta la spesa per illuminare l’albero e il presepio. Prima di lasciarvi alla lettura della rivista, desidero augurarvi un sereno e gioioso 2023. Buon anno e buona lettura!
GENTE IN MOVIMENTO
Iscrizione al 3/14 del Registro Stampa del Tribunale di Aosta in data 29/09/2014
EDITORE E PROPRIETARIO:
DGConsulting s.c.
Iscrizione al ROC n. 24934
STAMPA
Tipografia Tipolitoeuropa di Cuneo
DIRETTORE RESPONSABILE
Secondo Sandiano
IN REDAZIONE
Fabrizio Civallero, Adriana Pozzo, Gabriella Tomasi.
AMMINISTRAZIONE
Stefania Ricca
CONTRIBUTORI
Si veda pagina 72
CONTATTI REDAZIONE DGConsulting s.c. Tel. 0171 412816 redazione@genteinmovimento.com
WEB www.genteinmovimento.com
PUBBLICITÀ Tel. 0171 412816 redazione@genteinmovimento.com
EDITORIALE IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 2 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO
Direttore responsabile Secondo Sandiano
SE VUOI SCRIVERE SUL PROSSIMO NUMERO, CONTATTACI A REDAZIONE@GENTEINMOVIMENTO.COM
Un tribunale speciale per i crimini russi
Natale e caro bollette: la spesa per gli addobbi
L’Unione Europea vuole una Norimberga per l’intero establishment del Cremlino, per cercare di istituire un tribunale speciale che indagherà e perseguirà i crimini di guerra commessi dalla Russia in Ucraina. ”Pur continuando a sostenere il Tribunale Penale Internazionale, proponiamo di istituire un tribunale speciale, sostenuto dalle Nazioni Unite, per indagare e perseguire il crimine di aggressione della Russia” ha dichiarato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen tramite i suoi profili social. Inoltre creerà una struttura per la gestione dei 319 mld bloccati dall’Europa alla Banca Centrale e agli oligarchi russi, per contribuire a risanare i danni creati dall’invasione.
Lavoro green: sostenibilità e conciliazione vita-lavoro
Natale vuol dire neve, regali e luci. Ma quanto consumano le luminarie natalizie? In questo periodo di preoccupazioni per il caro bollette, molti si stanno infatti domandando il costo che comporta illuminare l’albero e addobbare la casa in vista delle feste. Fortunatamente, il consumo non è così alto come si potrebbe immaginare, soprattutto se alle classiche lampadine a incandescenza si preferiscono le luci a LED. Facciamo qualche numero? Se consideriamo di accendere le luci dell’albero per 6 ore al giorno, per tutto il periodo natalizio, con le lampadine tradizionali la spesa si aggirerebbe sui 18 euro, mentre con le luci a LED l’importo scenderebbe tra i 3 e i 5 euro. Un buon risparmio che può aumentare se si impiega un timer che regola l’accensione delle luci, evitando inutili sprechi.
Giornata mondiale dei diritti umani
La transizione ambientale sta prendendo piede anche nel mercato del lavoro. La corsa alla sostenibilità porta le aziende a ricercare figure come i sustainability manager, professionisti in grado di gestire e supervisionare il consumo interno e il fotovoltaico. I candidati hanno oggi la necessità di valutare se l’azienda sia sostenibile ed etica, elementi quasi assenti fino a pochi anni fa. Le nuove generazioni sono sempre più alla ricerca di un posto di lavoro che permetta di conciliare la vita professionale con quella privata e il lavoro è inteso nell’ottica della realizzazione della propria progettualità. Ma non si tratta solo di ambiente: l’attenzione dei canditati si concentra anche sull’inclusione, la diversity e il territorio, per un mondo del lavoro più virtuoso.
Il 10 dicembre si celebra la Giornata Mondiale dei Diritti dell’Uomo. Era infatti il 10 dicembre 1948 quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, compiendo un passo fondamentale per la dignità e la libertà dell’uomo. Nell’articolo 1 della Dichiarazione, infatti, si legge “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità di diritti”. Si tratta, quindi, di un documento di estrema importanza, perché difende i diritti di tutti gli esseri umani, a prescindere dalla razza, dalla religione, dalle opinioni, dalle inclinazioni sessuali o da altre condizioni di sorta. Non dimentichiamolo.
ATTUALITÀ IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 4 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO
Solidarietà per le donne in Iran
Economia: Pil in crescita nel III trimestre 2022
“Donna-vita-libertà” è il grido delle donne iraniane che scendono in strada per manifestare contro il regime Khomeini, che dal 1979 impone l’uso del velo in pubblico. Le proteste sono iniziate il 16 settembre 2022, in seguito alla morte di Mahsa Amini, 22enne arrestata a Teheran per aver indossato l’hijab in modo non conforme secondo la Repubblica islamica.
In Italia non sono mancate le manifestazioni di solidarietà che continuano a coinvolgere le piazze, come quella organizzata a Milano dall’Ordine degli avvocati, o quella indetta dal Partito Radicale a Roma nei mesi di novembre e dicembre. I cittadini si sono stretti alla comunità iraniana, composta in molti casi da persone con una formazione medio-alta, giunti in Italia durante la diaspora, tra gli anni ’70 e ’80.
Fiera cavalli Verona: 124° edizione
Cresce il Pil italiano nel terzo trimestre del 2022. A rivelarlo è l’Istat che registra un incremento dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti e un +2,6% rispetto allo stesso periodo del 2021. Dati positivi a cui si aggiunge una crescita acquisita per l’intero anno 2022 pari al 3,9%. A trainare l’economia sono il comparto dei consumi che attesta un +1,8% e quello dei servizi che registra un +0,9%, con ottime prestazioni realizzate dal turismo. Calano invece industria (-0,6%) e costruzioni (-2%).
Per quanto riguarda l’inflazione, nel mese di novembre 2022, rimane stabile a quota +11,8%, toccando i livelli record del 1984, ma rallentando l’accelerazione vista nel mese di ottobre. Lieve aumento per il carrello della spesa che sale da +12,6% a +12,8%.
L’argentina trionfa in Qatar
Dal 3 al 6 novembre si è tenuta l’edizione 124 di Fiera Cavalli Verona, l’esposizione fieristica dedicata la mondo dell’equitazione e dei cavalli.
Considerata il punto di riferimento tra le manifestazioni equestri in Italia, quest’anno l’evento ha toccato quota 140 mila presenze, con arrivi da 57 Nazioni e ha visto la partecipazione di oltre settecento espositori, provenienti da 25 Paesi.
Tra i vip presenti, anche lo chef Alessandro Borghese che per il secondo anno consecutivo ha preso parte a Sapori di Razza, il contest rivolto alla cucina regionale italiana influenzata dalla cultura equestre e agricola dei nostri territori.
Si è appena conclusa l’edizione dei Mondiali 2022 in Qatar, un’edizione travagliata in cui abbiamo visto il Marocco sognare fino ad arrivare al quarto posto infrangendo tutti i record delle squadre africane, un Cristiano Ronaldo che cerca di far sognare il suo Portogallo per l’ultima volta ed infine alcune tra le “big” come Germania e Belgio non superare neanche la fase a girone. Ma alla fine è stata l’Argentina di Leonel Messi ad alzare la coppa, battendo la Francia guidata da Mbappé ai rigori, e consacrando la sua superiorità contro tutti, facendo persino supporre di aver vinto la sfida con Maradona sul miglior giocatore di tutti i tempi.
Tutti i tifosi guardano già al Mondiale 2026 e attendono tutte le sorprese che avrà da offrirci.
ATTUALITÀ IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 5 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO
Oltre la crisi, la tenacia di andare avanti
Valore Impresa è pronta per la fase costituente delle prime sette società consortili, con un orizzonte temporale per una piena operatività di un anno
a cura di Gianni Cicero Presidente Valore Impresa
Grande soddisfazione per il successo della quinta edizione degli Stati Generali delle Piccole Imprese e dei Professionisti, svoltasi a Cassano d’Adda il 2 e 3 dicembre. L’attenzione e la partecipazione dei media, delle istituzioni e dei rappresentanti del Governo ha aggiunto grande significato e visibilità ai progetti di Valore Impresa e segna la strada per nuove azioni da intraprendere con continuità programmatica.
In materia di appalti, il nuovo codice recepisce le indicazioni proposte da Valore Impresa durante gli Stati Generali, per agevolare l’assegnazione di appalti a società consortili tra pic-
cole e medie imprese che superano così il limite dimensionale previsto per lavori di grandi dimensioni. Il Governo, quindi, ha dimostrato particolare attenzione sul modello delle società consortili da noi presentato e le parole del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, contenute nella Sua lettera – “vedo con favore” il modello delle società consortili per superare i limiti legati alla piccola scala” – rappresentano uno sprone per finalizzare nel più breve tempo possibile la fase organizzativa. Con le sue parole, il Ministro Urso dimostra l’attenzione su una proposta avviata con il vecchio Governo, con il Ministro Giorgetti
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che l’aveva sposata appieno insieme all’ufficio tecnico del Ministero. Ora siamo felici della continuità che Urso dà all’azione che abbiamo intrapreso. Valore Impresa è pronta per la fase costituente delle prime sette società consortili, con un orizzonte temporale per una piena operatività di un anno. Costituiremo la Centrale Consortile, che coordinerà le attività delle varie società di filiera, entro marzo, dopo aver dato vita alle prime tre società. Il nostro modello consente alle Piccole Imprese di mantenere lo status organizzativo tradizionale e di ricorrere alle società consortili quando si vuole ambire a partecipare a mercati più complessi e importanti”. Inoltre, le affermazioni del Viceministro della Giustizia - Francesco Paolo Sisto – nobilitano il ruolo rappresentato da Valore Impresa: “le piccole e medie imprese sono decisive per il futuro di questo paese. Sono il plasma inevitabile per pensare a una ripresa duratura”. Altrettanto importante e autorevole l’interven -
to del viceministro dell’Economia Maurizio Leo, con il quale ci siamo confrontati sul tema nodale delle politiche fiscali. E ritengo incisive e rassicuranti le sue affermazioni: “Le banche devono agevolare procedure per le imprese e noi del Governo verremo assolutamente in soccorso delle imprese. Gli incentivi fiscali possano riguardare l’imposizione diretta e quella indiretta per favorire l’aggregazione delle piccole e medie imprese”, ha aggiunto Leo. “Il nanismo imprenditoriale - ha ricordato - è un fenomeno diffuso in Italia” e può essere superato “attraverso la creazione delle Centrali Consortili, che possano dare la possibilità di sviluppare attività lavorative con agevolazioni fiscali. L’intervento del sottosegretario al Ministero del Lavoro – Claudio Durigon – traccia la via per un indirizzo legislativo di estrema chiarezza: “Serve subito un Decreto vero, di nostra visione delle politiche del lavoro che sono totalmente cambiate: una discontinuità per dare più
forza a quelle che sono le esigenze del mercato del lavoro”. Durigon ha inoltre spiegato che “l’indirizzo sarà l’efficientamento e la formazione che sia un matching reale tra domanda e offerta. Abbiamo bisogno di alta formazione sulle nuove mansioni che stanno arrivando nel mercato del lavoro”, ha aggiunto. “Quello della formazione - ha concluso Durigon – è uno dei temi fondamentali che cercheremo di mettere nei prossimi decreti”. Il plauso ricevuto anche dagli interventi dell’on. Marco Osnato - Presidente Commissione Finanze della Camera dei Deputati; del Sen. Marco Scurria - Segretario Commissione Affari Europei del Senato e del Sen. Sandro Sisler - Vicepresidente Commissione Giustizia del Senato –ci ricordano che “l’inizio è la parte più importante del lavoro” [Platone]. Ho voluto riproporre qui la sintesi di alcuni interventi politici che rappresentano l’inizio e l’endorsement fondamentale per dare continuità ai progetti di Valore Impresa.
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STATI GENERALI DELLE PICCOLE IMPRESE E DEI PROFESSIONISTI
Appalti, occupazione, speculazioni energetiche, crisi d’impresa, rapporto tra le esigenze del bilancio dello Stato, politiche fiscali e ricadute sulla piccola impresa: sono stati i grandi temi dibattuti nella quinta edizione nazionale degli Stati Generali delle Piccole Imprese e dei Professionisti, dal titolo “Oltre la crisi, la tenacia di andare avanti”, promossi da Valore Impresa, che si sono svolti il 2 e 3 dicembre a Cassano d’Adda (MI), presso il Castello Visconteo.
I lavori, moderati da Laura Chimenti, giornalista TG1 RAI (2 dicembre) e dal direttore di Economy, Sergio Luciano (3 dicembre), hanno visto la partecipazione del Sen. Francesco Paolo Sisto, Vice Ministro della Giustizia. La compagine di Governo è stato presente
anche con l’On. Maurizio Leo, Viceministro dell’Economia e delle Finanze; il Sen. Claudio Durigon, Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; l’On. Marco Osnato, Presidente Commissione Finanze della Camera dei Deputati e il Sen. Marco Scurria, Segretario Commissione Affari Europei del Senato. Il Sen. Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha inviato una lettera di apprezzamento e saluti istituzionali. “Quest’anno il titolo degli Stati Generali è stato: Oltre la crisi, la tenacia di andare avanti – ha commentato Gianni Cicero–presidente di Valore Impresa. Ovvero, progetti di valore e linee programmatiche verso misure di sostegno 4.0 per le Piccole Imprese e i Professionisti. Un titolo che testimonia chiaramente come ci sia una parte dell’Italia
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a cura di Valore Impresa
Impresa ha realizzato due giornate di analisi e dibattito su proposte e linee programmatiche verso misure di sostegno 4.0 per le Piccole Imprese e i Professionisti
Valore
che produce, che rivendica il diritto di reagire a una crisi permanente che dura almeno dal 2008, fornendo spunti di riflessione e proposte a chi ha il compito di normare”.
L’evento
All’evento di Cassano d’Adda hanno partecipato imprenditori e professionisti provenienti da tutta Italia. Il giorno 2 dicembre, e la prima parte del 3, hanno rappresentato il momento dell’analisi caratterizzante un auspicabile indirizzo politico.
La seconda parte del 3 dicembre è stata dedicata a tavoli tematici operativi, per i quali sono state create le condizioni di informazione e di soluzione su alcune tematiche affrontate dagli Esperti di Servizi Valore Impresa–la Centrale di servizi Nazionale–funzionari e dirigenti di MISE, Invitalia, Microcredito.
La proposta
Il tema centrale affrontato durante le due giornate ha riguardato la proposta presentata al Governo negli Stati Generali del 2019, concernente il riconoscimento della Centrale Consortile quale novità giuridica per coordinare a livello nazionale, seguendo l’esempio delle Centrali Cooperative, un sistema finalizzato alla creazione di medie imprese attraverso l’aggregazione di piccole imprese appartenenti a singole filiere produttive.
“In tal senso, la Società Consortile per Azioni – ha spiegato il presidente Gianni Cicero - è lo strumento giuridico che identifica meglio la gestione di ogni settore individuato, per poter consentire alle Piccole Imprese di poter ambire a partecipare e competere su mercati, nazionali ed esteri, dove singolarmente non possono essere presenti - per limiti organizzativi e gestionali–se non in forme di subappalto e subfornitura.
Tale azione verrà coordinata dalla Centrale Consortile, caratterizzata da una finalità mutualistica tendente a creare condizioni di sviluppo in termini di posizionamento sul mercato, di salvaguardia occupazionale e di formazione circolare, con l’introduzione di una contrattualistica del lavoro sempre più posizionata sugli aspetti interaziendali.”
Le sessioni
• Il modello consortile e il ruolo della Centrale Consortile
La proposta di Valore Impresa: creare Società Consortili per Azioni di filiera coordinate da una Centrale Consortile con funzioni di tutoraggio coordinamento e sviluppo dell’intero Sistema aggregato.
• La Centrale Consortile, i mercati e una nuova regolamentazione degli appalti per le piccole imprese La proposta di Valore Impresa: l’iniziativa intrapresa con il Ministero dello Sviluppo Economico, di favorire la nascita di medie imprese attraverso l’aggregazione di piccole imprese in Società Consortili per Azioni, rappresenta la soluzione per una crescita dimensionale, organizzativa e culturale delle piccole imprese italiane.
• La Centrale Consortile quale salvaguardia occupazionale e una nuova azione della formazione circolare
La proposta di Valore Impresa: nella proposta presentata al MISE, si fa esplicito riferimento al Sistema aggregato per l’adozione e applicazione di quanto riportato nella Legge Biagi all’art.30 in termini di co-datorialità e distacco della manodopera, quali elementi sostanziali di una nuova stagione per la contrattazione interaziendale.
• Le Comunità e le Aggregazioni per difendersi dalle speculazioni energetiche
La proposta di Valore Impresa: in
tal senso la Comunità energetica costuita tra enti locali, imprese e condomini potrebbe generare una fonte di produzione energetica da ridistribuire tra i facenti parte. Sostanziale la definizione dei decreti attuativi che stanno bloccando la partenza della Comunità energetica in Italia.
• La Centrale Consortile e la risposta finanziaria alla crisi di impresa La proposta di Valore Impresa: concordato e negoziazione assistita risultano oggi gli strumenti più validi per sostenere un’azienda in crisi. Validità che non può che essere assistita e sostenuta se non con una collaterale azione finanziaria.
Media partner della quinta edizione degli Stati Generali delle Piccole Imprese e dei Professionisti sono AskaNews, Economy e Affari Italiani. Gli Stati Generali sono sostenuti da Tugnolo A&C; FonARCom; SanARCom; CIFA (Confederazione Italiana delle Federazioni Autonome); Jetlog; PBG; Explorando; ISIRES (Istituto Italiano Ricerca e Sviluppo); Grifo Finance; Cutting Edges; Leonardo Gestioni Valore Impresa è il network nazionale delle Piccole Imprese e dei Professionisti. La sua mission è creare vantaggio per le imprese e i professionisti aderenti al network sostenendo le economie di scala, individuando e proponendo interventi normativi a sostegno del tessuto economico imprenditoriale.
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Gianni Cicero - Presidente Valore Impresa e Prof. Gennaro Terracciano - Prorettore dell’Univ. degli Studi di Roma Foro Italico
Stati Generali: Analisi e proposte
I dati relativi all’evento degli Stati Generali delle Piccole Imprese e dei Professionisti “Oltre la crisi, la tenacia di andare avanti”
a cura di Valore Impresa
Il modello Consortile e il ruolo della Centrale Consortile L’analisi
Pur rappresentando il 98% del tessuto economico nazionale, il settore della piccola impresa è tagliato fuori da ogni possibilità di partecipare, in modo diretto, al mercato pubblico e delle grandi Committenze. L’unica possibilità normativamente riservata è sottostare a condizioni di subappalto e/o subfornitura estremamente penalizzanti. È altrettanto evidente che il sistema delle Piccole Imprese è troppo polverizzato e sottocapitalizzato, non in grado di fronteggiare e partecipare a un mercato globalizzato e competitivo sempre più invadente e selettivo. Un dimensionamento che ha effetti sulla capacità di internazionalizzazione delle piccole imprese che non supera il 7% del totale delle imprese che hanno rapporti con l’estero. Bisogna ripensare e ristrutturare il modello economico, sostenendo sviluppo, occupazione, formazione e riqualificazione, innovazione e ricerca, e
soprattutto modelli e funzioni finanziarie a sostegno.
La proposta
Creare Società Consortili per Azioni di filiera coordinate da una Centrale Consortile con funzioni di tutoraggio coordinamento e sviluppo dell’intero Sistema aggregato. In tal senso si determina la proposta presentata al Mise e che ha trovato nella Direzione Generale del Settore Cooperazione e Sviluppo un attento e partecipe interlocutore con cui definire la strutturazione e l’indirizzo della proposta stessa.
La Centrale Consortile, i mercati e una nuova regolamentazione degli appalti per le Piccole Imprese L’analisi
Il 98% del tessuto economico dello Stato italiano è composto da micro e piccole imprese. Il nanismo e la polverizzazione imprenditoriale rappresentano un limite indiscutibile per competere in un mercato sempre più complesso e globalizzato. Le norme vigenti non consentono a questo set-
tore di poter partecipare al mercato degli Appalti e delle grandi Centrali di Acquisto se non ricorrendo e subendo rapporti di subappalto e/o di subfornitura. Un limite che pregiudica lo sviluppo del settore preminente dell’economia nazionale. Un limite che obbliga una rivisitazione strutturale del modello organizzativo e una conseguente crescita della cultura d’impresa a valere sulle piccole imprese. La proposta L’iniziativa intrapresa da Valore Impresa con il Ministero dello Sviluppo Economico, di favorire la nascita di medie imprese attraverso l’aggregazione di piccole imprese in Società Consortili per Azioni, rappresenta la soluzione per una crescita dimensionale, organizzativa e culturale delle piccole imprese italiane. Tale crescita deve essere sostenuta da una nuova legislazione e da nuove procedure che prevedano e regolamentino l’accesso alla competizione del Mercato Pubblico e delle Grandi Committenze. La rivisitazione della Legge sugli Appalti,
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Da sinistra: Fabrizio Sanguinetti - Coordinatore Regione Liguria di Valore Impresa; Domenico Reviglio - Presidente Servizi Valore Impresa; Gianni Cicero - Presidente Valore Impresa; Mauro Pasquinelli - Coordinatore settore ICT Valore Impresa; Lorenzo Calcia - Coordinatore Fondazione Centro Studi Valore Impresa per Regione Piemonte
attualmente in atto, può rappresentare l’occasione per introdurre nuovi concetti a sostegno di questa azione di sviluppo e sostegno della piccola impresa organizzata.
La Centrale Consortile quale salvaguardia occupazionale e una nuova azione della formazione circolare L’analisi
Il problema della disoccupazione è una costante che, almeno dal 2008, ha caratterizzato e caratterizza la nostra economia in un perdurante stato di crisi. Il lavoro precario e la instabilità dei rapporti di lavoro, riscontrabile in molti settori, ha favorito il ricorso alla cassa integrazione e ai vari ammortizzatori sociali, creando squilibri nel bilancio dello Stato e in particolar modo dell’Inps. Molti i licenziamenti che creano la necessità di un riposizionamento nel mercato del lavoro. Inoltre, aumenta la disoccupazione giovanile, soprattutto al Sud, con una migrazione interna e internazionale irrefrenabile senza alcun intervento politico solutivo. Molti i laureati che fuoriescono dal sistema universitario non trovando risposte nel mercato del lavoro. A fronte di questo scenario si contrappone la necessità di manodopera in molti settori economico produttivi riferiti alle piccole imprese. La CGIA di Mestre riferisce la mancanza di 700.000 figure professionali.
La proposta
Un nuovo e concreto rapporto tra formazione e inserimento nel mondo del lavoro è la risposta per mettere in equilibrio domanda e offerta di lavoro. In particolar modo nel settore delle piccole imprese che attraverso il modello aggregato possono favorire il raggiungimento di tale obbiettivo, anche attraverso la finalizzazione di una formazione “circolare” che vede l’aggregazione come organizzazione formativa che determina specializzazione e inserisce il formato direttamente nel circuito interno. Nella proposta presentata al Mise, si fa esplicito riferimento al Sistema aggregato per l’adozione e applicazione di quanto riportato nella Legge Biagi all’art.30 in termini di Coodatorialità e Distacco della manodopera, quali elementi sostanziali di una nuova stagione per la
contrattazione interaziendale.
Il modello Valore Impresa. Le comunità e le aggregazioni per difendersi dalle speculazioni energetiche.
L’analisi
La speculazione energetica degli ultimi mesi ha generato devastanti ripercussioni sul già minato sistema economico italiano aggiungendo a uno stato di crisi permanente ulteriori difficoltà. Con tale speculazione si sono create le condizioni affinché molte imprese, già in stato precario, decidessero di chiudere. Le responsabilità di una mancata programmazione negli anni di una adeguata politica energetica sono evidenti. Nel nostro Paese il costo energetico determinatosi negli anni ha rappresentato un vulnus per la competitività delle nostre imprese sui mercati, soprattutto internazionali, rispetto a sistemi imprenditoriali di altre nazioni sicuramente più favoriti da costi energetici più sostenibili.
La proposta
Oltre a una necessaria programmazione per il raggiungimento di una autonomia energetica, attraverso azioni politiche strategiche e durature, si deve puntare anche a una sensibilizzazione e organizzazione del Sistema delle Piccole Imprese che, anche dal punto di vista dell’ottimizzazione dei costi energetici, debbono ricorrere alla formazione di aggregazioni che puntino alla produzione di energia per favorire un autoconsumo. In tal senso la Comunità energetica costituita tra enti locali, imprese e condomini potrebbe generare una fonte di produzione energetica da ridistribuire tra i facenti parte. Sostanziale la definizione dei decreti attuativi che stanno bloccando la partenza della Comunità energetica in Italia.
La Centrale Consortile e la risposta finanziaria alla crisi d’impresa L’analisi
Lo stato di crisi permanente dal 2008 a oggi ha generato la chiusura di migliaia di imprese generando una severa limitazione occupazionale.
Se la media–grande impresa ha potuto far riferimento a interventi di salvaguardia ricorrendo ad ammortizzatori sociali in modo costante negli anni, la piccola impresa ha dovuto
affrontare lo stato di crisi facendo leva solo sulle proprie forze. Per tutta risposta gli ultimi Governi, ancorché preoccuparsi del rilancio e dello sviluppo economico, si sono preoccupati di emanare, dopo alcuni rinvii, una legge sulla crisi di impresa che non ha convinto né convince tutti. Molti i Professionisti che sono ricorsi ai vari strumenti messi a disposizione delle Imprese per gestire la crisi: in particolare il Concordato, nelle varie forme. Strumenti che, senza un’adeguata e concreta azione finanziaria a sostegno, non hanno fatto altro che determinare una costante non accettazione, da parte dei Tribunali, delle richieste presentate.
La proposta
Concordato e Negoziazione Assistita risultano oggi gli strumenti più validi per sostenere un’azienda in crisi. Validità che non può che essere assistita e sostenuta se non con una collaterale azione finanziaria. In tal senso l’iniziativa, sostenuta e intrapresa dal nostro Sistema, “Salviamo il valore”, consente di determinare una concreta soluzione per quelle aziende, in crisi sì, ma che mantengono un piano industriale e un immobile di proprietà dove svolgono la propria attività, di interesse di un terzo che finanziariamente interviene nell’azione di salvataggio. Proprio per la salvaguardia del terzo, per la finanza introdotta, necessita una specifica norma di tutela che renda il soggetto, in caso di insolvenza, creditore privilegiato.
Da sinistra: arch. Diego PacchiarottaCoordinatore Settore Edilizia Valore Impresa; Letizia Tugnolo - Imprenditrice associata a Valore Impresa; dott. Riccardo Palmerini - Coordinatore settore Energia Valore Impresa
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Come scegliere la forma societaria più appropriata alle tue esigenze
Proviamo a confrontare
i due regimi e capire le differenze che intercorrono tra le due categorie di società in esame
Numerose sono le differenze tra le società di capitali e le società di persone: le prime hanno il vantaggio di separare nettamente il socio dalla società - dotata di personalità giuridica - ed i creditori che non possono rivalersi sul patrimonio personale del socio. Altra fondamentale differenza riguarda il regime della tassazione. Quindi, proviamo a confrontare i due regimi e capire le differenze che intercorrono tra le due categorie di società in esame.
SNC. Le società in nome collettivo sono una particolare tipologia di società di persone formata da almeno due soci che si ripartiscono in egual misura compiti e responsabilità.
Nella SNC ogni socio è lavoratore ed amministratore e percepisce utili in base alla quota di capitale sottoscritto. L’atto costitutivo deve necessariamente contenere i dati anagrafici dei soci, la ragione sociale, la sede, l’oggetto e la durata della società. Tutti i soci della SNC sono illimitatamente responsabili con il proprio patrimonio personale delle obbligazioni assunte dalla società nel caso di un eventuale default della società. La SNC paga l’IRAP calcolato in percentuale (3,9%) sull’utile di impresa a fine anno, i soci, invece, pagheranno l’IRPEF e l’INPS, artigiani o commercianti, entrambi calcolati sulla base dell’utile della società ripartito pro quota.
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 12 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO IMPRESA
a cura di Alessandro Delle Cese
SAS. SAS, acronimo di Società in Accomandita Semplice, è la forma societaria preferita tra le società di persone. Una delle ragioni è che la SAS contempla due categorie di soci: accomandatari e accomandanti, con differenti responsabilità. Gli accomandatari hanno diritti e obblighi uguali ai soci gerenti una SNC e sono tenuti ad iscriversi alla gestione artigiani o commercianti dell’INPS. Gestiscono la società e possono impegnarla. Per questo rispondono illimitatamente e solidalmente delle obbligazioni sociali (quindi, anche con il patrimonio personale). Gli accomandanti invece, sono esclusi dall’amministrazione e rispondono limitatamente alla quota conferita nella società (come per le SRL). Non possono impegnare in alcun modo la Società se non espressamente delegati dalla maggioranza dei soci accomandatari. Sono solo soci di capitale, pertanto, non obbligati a pagare l’INPS artigiani o commercianti (e questo rappresenta un ottimo risparmio). Dal punto di vista fiscale invece, funzionano come la SNC. Quindi, paga l’IRAP (3,9%) sull’utile di impresa a fine anno; mentre, l’utile
netto viene ripartito sui soci, anche in questo caso, proporzionalmente alle singole partecipazioni dei soci ed a prescindere dalla sua effettiva distribuzione. L’INPS, artigiani o commercianti, verrà infine, corrisposto solo dai soci accomandatari, calcolato sull’utile della società pro quota. Questo consentirà di ridurre il carico fiscale personale, in quanto interamente deducibili. SRL. La società a responsabilità limitata è una società di capitali dotata di una propria autonomia patrimoniale, in cui i soci non sono responsabili personalmente per le obbligazioni sociali assunte. Esercita un’attività col patrimonio conferito dai soci e con gli utili eventualmente accumulati, consentendo, quindi, di fruire del beneficio della responsabilità limitata. Può anche essere unipersonale. L’atto costitutivo deve essere fatto per atto pubblico dal notaio che provvede al deposito presso il Registro delle imprese. Inoltre, il suo capitale sociale non può essere inferiore a 10.000 euro. Non trattiamo in questa sede delle Srls, ossia di una Srl Semplificata, il cui unico vantaggio
consiste nel risparmio delle spese notarili, un capitale sociale ridotto e nulla più. Una Srl è soggetta a IRES calcolato nella misura del 24% sull’utile (rettificato fiscalmente) di fine anno e all’IRAP nella misura del 3,9%, calcolato sempre sull’utile (fiscale) di fine anno. Nel caso invece, vengano distribuiti dei dividendi ai soci, si applicherà la ritenuta del 26% sulla quota di utile distribuita. Anche in questo caso, sull’utile, anche se non distribuito, andranno calcolati i contributi a carico dei soli soci lavoratori. Quindi, i soci lavoratori saranno tenuti ad iscriversi all’INPS artigiani o commercianti, a seconda della tipologia di impresa. In tal modo, questi saranno tenuti a pagare un ulteriore 24% di contributi previdenziali calcolati sul reddito di impresa pro quota. Qualora agli amministratori venisse erogato un compenso, a differenza delle società di persone, si dovrà necessariamente elaborare un cedolino paga. Vero che subiranno una tassazione con aliquota progressiva, ma consentirà di abbattere l’utile della società e, di riflesso, il carico fiscale gravante su questa.
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ATTUALITÀ IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA Siamo nati guidaperre? Il nostro cervello alla guida, tra capacità di attenzione tempi di reazione e trappole mentali Marco Mazzocco Pre azioni di eona do Milani Fabio Tosolin A cu a di GiuliaReina il nost ce vello elabo i dati a km/h, anche quando stiamo guidando aluta la complessi à dell atto del complessi meccanismi della mente capire cosa succede quando arri quan o tempo viene elabo to in possiamo cade sono alcune delle tedi etto con il lettore l autore por atali! Allenare il ce ello ad esse e più a formazion possiamo diven are guisemp e impegnato nell ambito della sidella ormazione alla guida. Nel 2010 fonda con obiettiv di t asmette kn w-h w sulle didatticheinn vati e psicologo e men al t ainer della Pattuglia aliana, ecce Tricolori esiden della Associazione Italiana di Analisi Modificazione del Compo tament e di Association or the of Radical Behavior Analysis Driverpeople opera in stretta collaborazione con Efficient Driving e il Master Trainer Marco Mazzocco
PMI e AI: le sfide da superare
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Nei prossimi anni il mondo conoscerà una trasformazione senza precedenti trainata da una rapida e profonda accelerazione nella combinazione di tecnologie digitali, AI e big data. Si calcola che tra il 2020 e il 2023 gli investimenti e il fatturato generati dall’AI, a livello globale, crescerà di dieci volte, raggiungendo un valore superiore al trilione di dollari.
Intelligenza Artificiale: quali sfide devono affrontare le PMI?
Le PMI hanno potenzialmente tutte le carte in regola per cogliere le opportunità dell’AI, come importante driver di crescita. In questa fase di transizione la vera sfida per il sistema produttivo italiano e per le Piccole e Medie Imprese consiste nel saper cogliere e massimizzare le potenzialità offerte dell’AI. Occorre, innanzitutto, adottare un nuovo mindset considerato che l’aspetto più complesso è rappresentato dalla gestione del cambiamento rispetto alle dinamiche aziendali tradizionali, alle modalità abituali di lavoro e alle competenze richieste. È necessario aumentare la consapevolezza in materia e sfatare alcuni miti, tra cui quello secondo cui l’adozione dell’AI in azienda richieda considerevoli investimenti.
Successivamente è fondamentale ottimizzare il piano organizzativo, ancor prima che tecnologico. Ogni impresa deve riuscire a implementare rapidamente queste soluzioni, mentre procede passo dopo passo all’integrazione di queste applicazioni con i tradizionali processi aziendali.
PMI e intelligenza Artificiale: come prepararsi al futuro? Occorre una chiara visione strategica, combinata a un piano di medio-lungo termine, che permetta di identificare le aree aziendali in cui l’adozione dell’AI può portare i maggiori benefici con conseguenti ricadute economiche positive.
Per questo, oltre a sviluppare o consolidare l’infrastruttura tecnologica e la governance dei dati, è necessario costituire team di lavoro orizzontali in grado di operare e prendere decisioni con agilità e rapidità.
Per garantire esperienze positive di sviluppo è indispensabile educare tutte le risorse presenti nell’organizzazione, a tutti i livelli aziendali. Occorre coinvolgere sin dall’inizio i dipendenti per spiegare loro cos’è e come funziona l’AI e quali sono le opportunità che offre all’impresa, fino a una sua comprensione profonda. Ogni collaboratore deve essere con -
cura di Davide Spitale
sapevole della strada intrapresa e della necessità e dell’importanza di utilizzare nuovi processi e tecnologie in un’ottica di vantaggio competitivo. Allo stesso modo, i lavoratori devono essere rassicurati per quanto riguarda l’impatto dell’AI sui flussi di lavoro, sui loro ruoli e sulla cultura dell’impresa. Le macchine affiancheranno l’uomo in molteplici attività, rappresentando un valido supporto nel risolvere problemi o nel perseguire determinati obiettivi.
Intelligenza Artificiale e Formazione: un connubio perfetto Per vincere queste sfide occorre innanzitutto investire sulla formazione e sull’aggiornamento del capitale umano in grado di riqualificare chi oggi è già inserito nel mondo del lavoro e necessita di colmare quel gap di competenze necessarie per affrontare il cambiamento affidandosi a degli esperti che li seguano in questo percorso e li aiutino al tempo stesso a goderne i benefici fiscali.
Le PMI sono i pilastri della nostra economia ed il loro ruolo in questa partita risulta decisivo: ancora una volta agli imprenditori italiani è richiesta una prova di coraggio che, se vinta, porterà a un vantaggio competitivo solido e duraturo.
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Le PMI hanno potenzialmente tutte le carte in regola per cogliere le opportunità dell’AI
Binomio semplificazione e innovazione
Riflessioni a margine
sulle quattro direttrici del dibattito in corso sul futuro del mondo del lavoro e dei rapporti che lo animano
a cura di Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Innovazione, modernizzazione, semplificazione e agevolazione. Lungo queste quattro direttrici si sta muovendo il dibattito dottrinario sul futuro del mondo del lavoro e dei rapporti che lo animano. Con i professionisti, Consulenti del Lavoro in prima linea, impegnati sul campo per sperimentare una gestione dei rapporti di lavoro del tutto inedita, in cui è necessario mettere a sistema le competenze acquisite e le innovazioni tecnologiche per fare rete. È l’onda, neanche troppo lunga, del processo di digitalizzazione accelerato dalla pandemia da Covid-19, che ha favorito la nascita di nuovi modelli economici e produttivi e cambiato, completamen -
te, la vita di imprese, lavoratori e professionisti. Semplificazione normativa e innovazione tecnologica sono allora le basi su cui costruire il nuovo sistema burocratico, meno arcaico e più vicino alle esigenze di lavoratori, imprese e dell’intera società. La transizione digitale ha velocizzato i tempi di esecuzione dei processi ma insieme anche quelli dei cambiamenti; l’apparato di norme e prassi non può restare ancorato a procedure farraginose. Il rischio che si correrebbe, altrimenti, sarebbe quello di una perenne rincorsa destinata a sfiancare lavoratori e imprese, a indebolire le capacità di tenuta del sistema produttivo e, nel tempo, a renderlo
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semplicemente superato.
In un mondo sempre più dominato dal progresso tecnologico, gli ingranaggi intricati e tortuosi, ancora tipici del nostro sistema burocratico, non possono che generare inefficienza e rallentamenti. Un Paese nel quale i punti interrogativi – delle regole di legge, del fisco, della giustizia – sono maggiori delle certezze è destinato a diventare un posto in cui non investire. Per questo diventa indispensabile nell’immediato snellire e velocizzare i procedimenti amministrativi e puntare sull’utilizzo di procedure informatiche che semplifichino il carico di adempimenti cui devono far fronte i professionisti. «Sui Consulenti del Lavoro – spiega il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine, Rosario De Luca – grava l’onere di ottemperare alla gestione di numerose pratiche, anche in tempi piuttosto rapidi e ristretti, come ad esempio avviene per le nuove assunzioni, alla luce delle novità introdotte dal “decreto Trasparenza”».
In questo divenire di scadenze e obblighi da rincorrere, per evitare un ulteriore aggravio di lavoro e costi per le aziende, la parola d’ordine rintracciata dai Consulenti del Lavoro è deburocratizzazione. Un cavallo di battaglia della Categoria che sostiene e propone da sempre processi di semplificazione amministrativa che, senza ombra di dubbio, rappresentano un vantaggio per tutta la collettività. Gli studi professionali, infatti, saranno più agevolati nello svolgimento delle loro attività quotidiane, le imprese e i lavoratori assistiti in maniera efficiente, mentre la Pubblica Amministrazione potrà erogare i propri servizi con tempistiche e modalità più efficaci. Appelli fino ad oggi rimasti inascoltati. Sia rispetto al ginepraio di norme da decifrare e coordinare o alla farraginosità delle procedure, sia per le limitazioni imposte alle imprese nell’esercizio delle loro attività produttive e gli ostacoli da superare sul fronte del lavoro
autonomo. Il binomio tra semplificazione normativa e innovazione tecnologica non può che rappresentare anche un punto a favore per la maggiore compartecipazione di cittadini e imprese ai procedimenti amministrativi. «Una sfida per tutti noi professionisti e per il Paese», ricorda De Luca. «Ora più che mai – continua - serve un intervento straordinario e riformatore che abbia come base di partenza l’aggiornamento dei modelli organizzativi cui fa capo la Pubblica Amministrazione e la razionalizzazione dei costi in capo ad aziende e studi professionali. Il tutto nell’ottica di mantenere viva la competitività delle imprese». Ottimizzare le risorse e velocizzare le procedure amministrative, anche facendo leva sui sistemi informatici, la strada indicata per dare slancio e sostegno allo svolgimento delle attività professionali. «Imprese, lavoratori autonomi, liberi professionisti, piccole realtà produttive, coloro che rappresentano l’iniziativa di lavoro privata non possono continuare a pagare sulla propria pelle lo scotto di provvedimenti iniqui, come quelli sino al momento adottati», rimarca il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro.
Al fattore competitività, si affianca quello della legalità. Le complicazioni burocratiche rischiano di penalizzare il professionista scrupoloso, inondato di adempimenti, aumentando il rischio di non riuscire a intercettare chi di fatto agisce nell’ombra eludendo principi e norme. Volgendo lo sguardo all’ambito puramente normativo, la testimonianza della distanza tra il Paese reale e il mondo della burocrazia è proprio il recente il D.Lgs. n. 104/2022, il “decreto Trasparenza”, di recepimento della Direttiva (UE) 2019/1152.
Il Legislatore, pur potendo far riferimento ai contratti collettivi per diminuire la complicazione burocratica, ha optato per mor -
tificare uno strumento avanzato di gestione dei contratti in Italia (la contrattazione copre oltre il 98% dei contratti nel Paese), addossando al datore di lavoro e al suo consulente un’enorme mole di adempimenti che, nella sua forma più evidente, contempla un corposissimo documento cartaceo da consegnare al lavoratore al momento dell’assunzione. Un fattore totalmente discordante con il concetto stesso di semplificazione e, più in generale, con gli obiettivi della transizione digitale e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Nessun vantaggio per i datori di lavoro e per la tutela dei diritti dei lavoratori, che saranno disincentivati ad approfondire alcuni aspetti dei contratti collettivi di riferimento.
Il nuovo corso verso il futuro del mondo del lavoro potrebbe iniziare quindi dalla revisione immediata del provvedimento in armonia con quanto previsto nei contratti collettivi: non solo si favorirebbe il superamento delle vecchie logiche burocratiche, caratteristiche del nostro Paese, ma rappresenterebbe anche un grande passo in avanti verso la transizione digitale.
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Verso il progetto condiviso della gestione del Registro
“La presenza di colleghi in alcuni ministerichiave ci rassicura e può essere considerata un’importante garanzia per come verranno affrontate certe delicatissime tematiche”
a cura di Andrea Lovelock
Prove tecniche di unitarietà d’intenti quelle portate a termine in queste settimane da Ciriaco Monetta e Luigi Maninetti, rispettivamente Presidente e Vice Presidente dell’Istituto Nazionale Revisori Legali con Elbano de Nuccio e Michele de Tavonatti, nell’ordine Presidente e Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Nel corso delle cordiali interlocuzioni organizzate nel novembre scorso, infatti, sono state individuate aree comuni di interesse, delle professioni contabili, ed in particolare, è stato fissato uno degli obiettivi condivisi reso possibile dal nuovo clima costruttivo che si è creato tra i due organismi di rappresentanza, ovvero la proposta da sottoporre al Ministero dell’Economia e Finanze-Ragioneria Generale dello Stato di gestire il Registro dei revisori legali, attualmente gestito da Consip. I vertici dell’INRL e del CNDCEC, infatti, auspicano di stabilire un modello per una struttura organizzativa snella ed efficiente, e diventare così interlocutori istituzionali delle professioni contabili, ottimizzando l’erogazione dei servizi agli iscritti al Registro. Per il Presidente del CNDCEC, Elbano
De Nuccio: “L’incontro tra il nostro Ente pubblico e l’Associazione di Categoria dei Revisori Legali - INRL è molto importante, poiché rappresenta un modello di collaborazione istituzionale decisivo per permettere ai revisori legali di essere sempre maggiormente rappresentati. Circa il 90% dei revisori legali sono anche commercialisti. Anche per questo motivo la nostra collaborazione sarà strategica in vista della proposta, che sarà avanzata nei prossimi mesi, di recuperare la gestione del Registro dei Revisori Legali sotto l’egida del Consiglio nazionale”. Soddisfazione espressa dal Presidente INRL Ciriaco Monetta: “L’accordo con i commercialisti sulla condivisione di comuni obiettivi rivolti alla difesa dei diritti degli oltre 127mila revisori legali che l’Istituto rappresenta, costituisce un passaggio decisivo per inaugurare una costruttiva stagione delle professioni contabili, all’insegna dell’unitarietà e della condivisione.” Per Monetta, poi, si tratta di un significativo passo in avanti rispetto al recente passato che vedeva, spesso, i due organismi in netta contrapposizione. Una dichiarazione di intenti comuni e pienamente condivisi da ambo le parti. Tale spirito di condivisione ed unitarietà, nasce anche in un nuovo clima che si respira con l’insediamento a Palazzo Chigi del Governo Meloni: “Con il nuovo Esecutivo, per la prima volta in Italia guidato da una donna, abbiamo assistito con soddisfazione al pieno riconoscimento di alcuni esponenti del mondo professionale: la presenza nella squadra di governo di un professionista come Giancarlo Giorgietti al Ministero dell’Economia e di Marina Calderone (già Presidente dei consulenti del lavoro) al Ministero del lavoro, apre di fatto una stagione propositiva che pone il mondo professionale al centro per il rilancio
del sistema-paese.”
Di eguale tenore il commento del Vicepresidente dell’Istituto, Luigi Maninetti: “Con il doveroso passaggio nei rispettivi consigli nazionali, si potrà dar seguito ad una proficua collaborazione che intende accrescere la tutela dei nostri colleghi e qualificare ancor di più la interlocuzione istituzionale di organismi di rappresentanza dei professionisti contabili con i ministeri referenti, in un momento così cruciale per il nostro paese. Non sottovalutiamo poi – prosegue Maninetti - le sfide alle quali siamo tutti chiamati a dare un sostanziale contributo, ma proprio la presenza di colleghi in alcuni ministeri-chiave, ci rassicura e può essere considerata una importante garanzia per come verranno affrontate certe delicatissime tematiche, prima fra tutte la gestione delle risorse del Pnrr da parte degli enti locali, per proseguire con la riforma della giustizia tributaria e l’equo compenso per i professionisti, ovvero il regolamento per uno strumento che deve speditamente riprendere il proprio iter in parlamento”
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Il centro studi ANCL per capire come cambia il lavoro
Il 18 novembre 2022 ad Assisi si è celebrato il quarantesimo anniversario del primo convegno dei Centri Studi ANCL, in cui abbiamo avuto il privilegio di confrontarci con più di trenta relatori, rappresentanti dei Centri Studi Provinciali, del Centro Studi Nazionale, delle parti sociali, degli Enti previdenziali e degli organi ispettivi. Così come l’ANCL, al fine di perseguire gli scopi statutari, si avvale di un proprio Centro Studi Nazionale quale strumento al servizio dell’Associazione, anche numerose articolazioni territoriali fanno lo stesso.
In un ambito di continui cambiamenti normativi, il centro studi ANCL offre agli iscritti un supporto nell’interpretazione e nella corretta esecuzione dei sempre più complessi adempimenti imposti dalla legge e dalla contrattazione collettiva.
Il Centro Studi, anche su impulso degli associati, dell’Ufficio di Presidenza Nazionale e del Consiglio Nazionale, approfondisce i problemi di politica di categoria predisponendo relazioni e proposte da presentare a organi istituzionali. Si adopera altresì per una presenza attiva dell’associazione nelle sedi di formulazione delle proposte legislative.
Tutte le attività elencate sono svolte grazie al contributo volontario di più di 40 consulenti esperti sparsi per il territorio nazionale, oltre alla collaborazione di una serie di professionisti esterni tra cui avvocati e ricercatori.
In sostanza, il nostro è un centro studi e ricerche nazionale finalizzato a raccogliere idee e punti di vista differenti per soddisfare le necessità degli iscritti di ogni territorio.
Proprio per questo abbiamo deciso di chiedere ai Centri Studi Provinciali di fare delle proposte per migliorare il mercato del lavoro e le ha racchiuse in un’edizione speciale della rivista “Il Consulente Milleottantuno”.
È nostra ambizione che questi contributi non siano meramente finalizzati al commento tecnico-giuridico ma che possano diventare ulteriori proposte concrete dell’Associazione per migliorare il mondo del lavoro e per accelerare la ripartenza della nostra economia.
Pertanto, il convegno di Assisi non nasce soltanto per celebrare una tappa storica dell’ANCL ma per raccogliere spunti e proposte dai territori per rappresentare al legislatore le necessità di chi opera quotidianamente nel mercato del lavoro.
Il Centro Studi Nazionale non rappresenta altro che un ulteriore strumento di supporto sindacale e professionale che consente agli iscritti di ricevere chiarimenti, informazione e formazione riguardo a tematiche fondamentali per l’esercizio della professione di Consulente del Lavoro.
Da tali funzioni di supporto spesso nascono, però, anche riflessioni e proposte da formulare alle parti sociali e alle Istituzioni con cui confrontarsi allo scopo di costruire un mercato del lavoro che soddisfi le esigenze di imprese, lavoratori e professionisti.
Il dialogo su questi temi con tutti coloro che operano nel mondo del lavoro è partito dal convegno da Assisi e proseguirà nei prossimi mesi, passando anche dalla fondamentale tappa della celebrazione dei 70 anni dell’ANCL del prossimo anno.
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a cura di
Dario Montanaro
Il centro studi ANCL offre agli iscritti un supporto nell’interpretazione e nella corretta esecuzione degli adempimenti imposti dalla legge e dalla contrattazione collettiva
Lavoro detenuti: un’opportunità per le imprese
Sono previste
agevolazioni di natura contributiva e fiscale per le imprese che assumono detenuti all’interno e all’esterno degli istituti penitenziari
a cura di Francesco Lombardo
L’art. 27 della Costituzione sancisce che le pene devono tendere alla rieducazione del condannato. L’art. 15 della l. n. 354/1975 sull’ordinamento penitenziario individua il lavoro come uno degli elementi principali del trattamento rieducativo stabilendo che, salvo casi di impossibilità, al condannato e all’internato è assicurata un’occupazione lavorativa.
Per connettere il periodo di detenzione con il mercato del lavoro “esterno”, la legge consente alle cooperative sociali c.d. di “tipo B” (definite come tali in quanto si occupano del reinserimento sociale di soggetti svantaggiati) di potersi avvalere della collaborazione dei detenuti. E ciò perché la legge n. 193/2000 (conosciuta anche come Legge Smuraglia), integrando la platea dei soggetti svantaggiati di cui all’art. 4 l.
n. 381/1991, include tra questi anche le “persone detenute o internate negli istituti pena”.
Il lavoro prestato in regime di detenzione presenta una morfologia abbastanza variegata, sia per quanto riguarda gli schemi giuridici entro cui può essere ricondotta e regolata la prestazione lavorativa, sia per come viene organizzata l’attività di lavoro in sé, che può essere prestata: a) all’interno degli istituti e in favore dell’Amministrazione penitenziaria; b) all’interno degli istituti ma in favore di imprese e cooperative terze, come prevede la peculiare disciplina dell’art. 20, commi 12, 13 e 14 della legge n. 354; c) all’esterno degli istituti, secondo le modalità stabilite dall’art. 21 della medesima legge o secondo le modalità stabilite dall’art. 20-ter (il quale disciplina l’ammissione ai lavori di pubblica
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utilità).
Il provvedimento di ammissione del detenuto al lavoro all’esterno appartiene alla competenza della direzione dell’istituto, ma diviene esecutivo dopo l’approvazione del magistrato di sorveglianza. I requisiti necessari ai fini della concessione di questa opportunità lavorativa sono legati al tipo di reato commesso, alla durata della pena e alla necessità di evitare il pericolo che il soggetto commetta nuovi reati. Con riferimento al rapporto di lavoro subordinato, sono previste agevolazioni di natura contributiva e fiscale per le imprese che assumono detenuti all’interno e all’esterno degli istituti penitenziari.
Da un punto di vista contributivo, è previsto uno sgravio pari al 95% dell’aliquota contributiva complessivamente dovuta (quota a carico del datore di lavoro e del lavoratore), calcolata sulla retribuzione corrisposta al lavoratore (ex art. 1 della l. n. 193/2000). Lo sgravio contributivo spetta per le assunzioni con contratto di lavoro subordinato, sia a tempo determinato che indeterminato, con orario di lavoro pieno o parziale, contratto di apprendistato, contratto a chiamata e somministrazione.
Il beneficio spetta per la durata del rapporto e fino a quando i lavoratori si trovano nella condizione di detenuti e internati. Lo sgravio contributivo, inoltre, spetta anche per i diciotto mesi successivi alla cessazione dello stato detentivo, a condizione che l’assunzione del detenuto e internato sia avvenuta mentre lo stesso era ammesso al regime di semilibertà o al lavoro esterno. Nel caso di detenuti e internati che non hanno beneficiato della semilibertà o del lavoro esterno, invece, lo sgravio contributivo spetta per un periodo di ventiquattro mesi successivo alla cessazione dello stato detentivo, sempre che l’assunzione sia avvenuta mentre il lavoratore era in regime di restrizione.
Il beneficio è riconosciuto nei limiti delle risorse stanziate in riferimento a ogni singolo anno.
Da un punto di vista fiscale, è riconosciuto alle imprese un credito di imposta pari a massimo 520 euro per ogni detenuto assunto per un periodo di tempo non inferiore a 30 giorni.
Il credito è fissato, invece, nella misura massima di 300 euro, per l’assunzione di detenuti semiliberi provenienti dalla detenzione o che svolgono attività for-
mative nei loro confronti (ex art. 1 del D.M. n. 148/2014).
Per usufruire del beneficio fiscale l’assunzione deve riguardare i detenuti o gli internati, anche ammessi al lavoro ovvero alla semilibertà, con contratto di lavoro subordinato per un periodo non inferiore a trenta giorni e i lavoratori dovranno percepire un trattamento economico non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi di lavoro (ex art. 3 del D.M. n. 148/2014).
Anche in questo caso i predetti incentivi, si applicano anche per un periodo di diciotto mesi successivo alla cessazione dello stato di detenzione per i detenuti ed internati che hanno beneficiato di misure alternative alla detenzione o del lavoro all’esterno, e di ventiquattro mesi per i detenuti ed internati che non ne hanno beneficiato.
Alla luce del descritto quadro normativo, possiamo certamente affermare che l’assunzione di un detenuto, oltre ad avere un importante risvolto sociale in quanto il lavoro si rende strumento per restituire dignità alle persone poste ai margini della società, può rappresentare un’opportunità (anche economica) per le aziende.
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THE LINE: L’UTOPIA DELLA PIANIFICAZIONE DEL FUTURO
Una città pianificata per circa nove milioni di abitanti, sviluppata secondo una pianta lineare lunga 170 km e larga 200 metri
a cura di Clara Civallero
Èstato ufficialmente avviato il cantiere per l’edificazione della The Line City o Neom, un nuovo progetto di scala urbana che prevede la realizzazione di un nuovo modello del vivere in una città di nuova fondazione in Arabia Saudita, più precisamente nella Provincia di Tabuk. La supervisione del progetto è operata dall’omonima società, posseduta dal Public Investment Fund, un fondo sovrano dell’Arabia Saudita, uno dei più grandi al mondo.
Si tratta di un progetto parte dell’iniziativa legata a Saudi Vision 2030, un piano strategico per ridurre la dipendenza dell’Arabia Saudita dal petrolio, differenziandone l’economia, sviluppando settori riguardanti il servizio pubblico nel campo dell’istruzione, della sanità, delle infrastrutture, del turismo e delle attività ricreative.
The Line fa parte di un progetto ancora più ampio insieme ad altri due insediamenti, ovvero Oxagon e Trojena, il progetto Neom appunto, a partire dall’iniziativa del principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman. Le principali linee guida del progetto
prevedono una città, pianificata per circa nove milioni di abitanti, sviluppata secondo una pianta lineare lunga ben 170 chilometri e larga 200 metri, progettata per ridurre totalmente le emissioni di carbonio grazie alla totale esclusione di automobili e strade. Si dovrebbe estendere dal mar Rosso fino alla città di Tabuk, e la densità di popolazione stimata potrebbe essere di 260.000 /kmq.
La città sarà composta da due edifici speculari e rettilinei aventi nel territorio residuale centrale uno spazio aperto, verde e pubblico per i cittadini. Le facciate esterne dei due edifici inoltre saranno specchiate per garantire un impatto visivo minimo di questa nuova grande costruzione che dominerà il territorio.
Ciò che rende questo progetto estremamente utopistico è la previsione che tutte le attività svolte all’interno di questa città saranno alimentate attraverso energia rinnovabile e sarà inoltre costituita da tre livelli: uno in superficie dedicato solamente ai pedoni e altri due, entrambi sotterranei su due strati differenti, destinati alle infrastrutture
e al trasporto ad alta velocità che garantirà la possibilità di spostarsi da un’estremità all’altra della città in appena 20 minuti, toccando la velocità di 512 km/h, maggiore di qualsiasi mezzo di trasporto ad alta velocità esistente ad oggi al mondo.
Secondo le previsioni di progetto, inoltre, il ruolo assegnato ai sistemi informatici per il controllo di The Line City assumerà un valore fondamentale; infatti l’intelligenza artificiale dovrà monitorare la città ed utilizzare modelli e dati raccolti per aumentare la qualità della vita per gli utilizzatori e i residenti.
Chiaramente, l’idea che in pochi anni un progetto del genere possa essere completato e operativo è alquanto utopistico, e non manca in merito uno scetticismo che porta a immaginare che questo possa essere uno dei tanti progetti vetrina per promuovere uno stile di vita più futuristico, improntato all’eco-sostenibilità, e all’azzeramento dell’impronta di carbonio negli spazi urbani.
Hélène Chartier, la Direttrice del dipartimento di Urban Planning and Design
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del C40 Cities, un gruppo di 97 città in tutto il mondo che si concentra sulla lotta al cambiamento climatico, ha dichiarato che questo progetto rischia di rientrare tra una serie di pianificazioni di città lineari mai realizzate, come per esempio il progetto di A. Soria y Mata risalente al 1882, o quello di M. Graves e P. Eisenman in New Jersey (Stati Uniti). Lo scetticismo tuttavia non si riduce all’opinione espressa da H. Chartier, ma sono diverse le posizioni critiche manifestate di fronte a questo progetto di vastissima scala.
Sono state avanzate anche delle critiche in merito all’effettivo impatto ambientale che questa nuova grande opera di edificazione comporterebbe. Per quanto l’obiettivo del progetto sia di creare una metropoli ad emissioni zero, il processo di costruzione ed i materiali impiegati, tra cui vetro, acciaio, e cemento, avranno un’impronta di carbonio pari a 1,8 gigatonnellate di CO2. È infatti impossibile, secondo diversi studiosi interessati al caso,
costruire un edificio di questa portata con materiali a bassa emissione di carbonio. Per non parlare dell’impatto sull’ecosistema che una architettura di questo tipo avrebbe. Come è stato accennato prima infatti la lunghezza totale dell’edificio si estenderà per ben 170 chilometri, rappresentando quindi a livello ambientale una barriera a dir poco insormontabile. Ci sono infatti diverse specie animali che potrebbero essere messe a rischio, sia quelle migratorie che si ritroverebbero il percorso bloccato, un impatto simile a quello generato dalle grandi infrastrutture della mobilità, ma anche i volatili, a causa delle due facciate a specchio.
Se queste ultime infatti sono state pensate per ridurre l’impatto visivo dell’opera urbana sul paesaggio naturale che circonda l’area di progetto, il rischio comunque che non siano riconosciute da alcune delle specie autoctone potrebbe metterne in pericolo la circolazione.
Un’altra questione aperta del progetto,
che ha provocato numerose proteste ed opposizioni, è anche la necessità dello sgombero obbligato di diverse popolazioni indigene risiedenti in quella fascia di territorio.
Il tentativo di pensare ad un modo totalmente nuovo del costruire e del vivere in questo caso è evidente, ed è anzi il principale motore che ha dato il via all’idea progettuale. È tuttavia complesso immaginare che il risultato finale, se mai le opere verranno effettivamente concluse senza intoppi di alcun genere, sarà in linea con i principi iniziali.
Sicuramente è importante prendere consapevolezza che, come le previsioni suggeriscono, la popolazione urbana continuerà ad essere in crescita, sarà allora necessario ripensare il modo di vivere e costruire le nostre città: tuttavia la strategia vincente potrebbe essere investire su quello che già si ha e intervenire responsabilmente sull’ambiente urbano che ci ha ospitato nei decenni passati.
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Nasce la prima etichetta parlante con tecnologia blockchain
Con la tecnologia blockchain un “registro digitale” rende trasparente e verificabile il percorso che compie la plastica nelle sue seconde vite
a
Aognuno di noi sarà capitato di leggere sulle confezioni dei prodotti che sta consumando che la plastica con cui sono state realizzate sono riciclate per una parte corrispondente al 30, 40, 50 o addirittura al 100%. Chi ci garantisce però che queste informazioni siano corrette e che il brand in questione non ci stia ingannando ricorrendo a fastidiose pratiche di greenwashing per dare un’immagine di sostenibilità che nei fatti non esisterebbe? Si tratta di una questione molto delicata: quando si parla di riciclo, e quindi anche di sostenibilità ambientale, non ci possono essere dubbi e ambiguità. L’approccio sulle dichiarazioni relative al contenuto di materiale riciclato all’interno dei vari
prodotti dev’essere coerente e trasparente. Di più, bisogna garantire che queste comunicazioni siano guidate da principi verificabili e tangibili. Come spesso accade può essere la tecnologia digitale a risolvere il problema. Quella necessaria in questo caso, oltretutto, è già esistente e assolutamente efficace. Si chiama blockchain ed è una sorta di registro digitale su cui possono essere trascritti dati condivisi e immutabili. Ciò vuol dire che nessuno, una volta che è stata effettuata la trascrizione, può intervenire per modificarla. Una sorta di “notaio virtuale” che può essere consultato in ogni momento, da ogni parte del mondo.
Ecco allora che questo “notaio digitale”, se utilizzato a dovere, può tra -
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cura di Filippo Poletti
sformarsi nella chiave di volta per garantire trasparenza e tracciabilità nell’intero percorso che compie la plastica nelle sue seconde vite: da quando, insomma, viene scartata dopo il primo utilizzo (assumendo lo “status di rifiuto”), a quando viene trasferita, trasformata e poi reimmessa sul mercato.
A valorizzare per primo a livello mondiale – in modo concreto – questa possibilità nel campo della plastica è PlasticFinder, il marketplace internazionale di compravendita delle materie plastiche, che da mesi investe su questa tecnologia e ora è pronto a metterla a disposizione di tutti i suoi clienti. L’innovativo servizio prende il nome di Certified Recycled Plastic® ed è in grado di garantire la tracciabilità fisica, la tracciabilità contrattuale, la tracciabilità logistica, la tracciabilità finanziaria, la tracciabilità ambientale e la tracciabilità informatica.
«Noi di PlasticFinder – conferma Riccardo Parrini, ceo di PlasticFinder –abbiamo voluto fare un passo deciso nella valorizzazione delle soluzioni messe a disposizione dalla blockchain, dando vita a questo servizio che abbiamo deciso di chiamare Certified Recycled Plastic®. PlasticFinder è dunque pronta fin d’ora a offrire la garanzia di piena tracciabilità di ogni lotto che verrà acquistato all’interno del suo marketplace. Il servizio CRP consente infatti l’accesso al sistema di trascrizione di Amazon Quantum Ledger Database (QLDB) per registrare in modo univoco, immutabile e verificabile le transazioni lungo l’intera filiera del riciclo, dal “rifiuto” al prodotto finale.
Si tratta di un’innovazione davvero enorme per il mondo della plastica». Sarà dunque possibile acquistare plastica sul portale PlasticFinder ottenendo contestualmente un certificato su cui verrà apposto un codice QR attraverso il quale, in modo facile e rapido (e grazie alla blockchain), sarà possibile accedere alla storia del singolo lotto acquistato. «È proprio questa la grande novità – rimarca Stefano Chiaramondia, presidente di PlasticFinder –: tutti coloro che oggi assicurano di vendere prodotti con determinati requisiti di riciclabilità, si limitano a esibire certificazioni legate eventualmente agli impianti di produzione. Ma anziché pensare a fornire garanzie a monte del percorso, trascurando quello che succede nella realtà produttiva quotidiana, oggi c’è la possibilità di tracciare in modo chiaro
ogni singolo lotto di plastica acquistato: sapere dunque di quale materiale è composto esattamente, la data delle varie transazioni, da dove proviene, quante volte è stato trasformato, il suo impatto ambientale... Si tratta di uno strumento che in alcuni casi, pensiamo a temi come la plastic tax e i crediti d’imposta, diventerà ancora più decisivo consentendo di distinguere in modo netto tra riciclatori reali, meritevoli di sgravi e agevolazioni, e “furbetti del riciclo”».
Attraverso il ricorso alla blockchain (PlasticFinder ha deciso di puntare su quella messa a disposizione da Amazon QLDB), si prospetta un cambio di prospettiva radicale anche per l’intero mondo della plastica. Il servizio CRP è già stato totalmente sviluppato e testato ed è ormai pronto a partire.
Crediamo nella famiglia, nel gioco di squadra, nel valore di fare le cose con il calore di una volta e nello stupire chi assaggia i nostri prodotti per la prima volta.
Da Mario s.r.l.
Via Porta Rossa 3B - 12100-Cuneo email: info@mariosenzaglutine.com telefono: 0171 613464
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Salute delle persone e protezione del pianeta
I
Tra gli ingredienti dell’agroalimentare Made in Italy, la salute delle persone e la protezione del pianeta rappresentano due temi fondamentali, dei veri e propri prerequisiti. E non a caso, anche nel novembre scorso, in occasione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo ho raccontato a Parigi – sia all’Ambasciatrice Emanuela D’Alessandro e ai suoi ospiti, sia a una delegazione del Governo francese guidata dal Ministro dell’Agricoltura, Marc Fesneau – il senso della riforma che stiamo facendo al Parlamento Europeo sul sistema degli alimenti a Indicazione Geografica (IG). Parliamo della revisione di un impianto normativo che l’Unione ha introdotto a metà degli anni Novanta e su cui ora stiamo lavorando. Un po’ perché
i regolamenti, come tutte le leggi, nel tempo vanno rivisti, ma soprattutto perché nel frattempo i prodotti che hanno ottenuto i tre riconoscimenti IG – nelle declinazioni DOP (Denominazione di origine protetta), IGP (Indicazione geografica protetta) e STG (Specialità tradizionale garantita) - si sono moltiplicati e vanno ulteriormente difesi da evocazioni e imitazioni ormai dilaganti. Un problema per tutti noi, cittadini e consumatori, che negli anni ha generato il cosiddetto “Italian sounding”, con un danno economico stimato in 120 miliardi di euro l’anno: circa il doppio del valore del nostro export agroalimentare. Del nuovo regolamento sulle Indicazioni Geografiche, di cui ho l’onore di essere relatore per il Parlamento Europeo, è stata presentata una boz-
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consorzi rappresentano il vero motore di sviluppo delle IG e devono continuare a rimanere in mano solo ai produttori, con maggiori e migliori responsabilità a cura di Paolo De Castro
Strettamente collegato al tema della sostenibilità c’è quello della trasparenza verso il consumatore: per questo abbiamo voluto inserire l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi prodotto IG il nome del produttore
za di rapporto. Con i colleghi deputati abbiamo presentato oltre 120 emendamenti che ora stiamo esaminando, uno per uno, con l’obiettivo di concludere l’iter parlamentare entro la prossima primavera. A seguire, dopo le negoziazioni con il Consiglio, puntiamo a raggiungere un accordo finale sotto la Presidenza di turno spagnola, nella seconda metà del 2023. Gli emendamenti cercano di raccogliere e fare sintesi di tutti i suggerimenti e le posizioni espresse da una pluralità di persone e consorzi. Riteniamo che l’orizzonte sia far evolvere in meglio un sistema senza eguali nel mondo, e che già funziona in modo efficace, generando valore senza bisogno di investire alcun fondo pubblico. Partendo dalla proposta della Commissione, abbiamo mantenuto l’approccio di voler creare per la prima volta un vero Testo unico europeo sulle produzioni di qualità in grado di garantire un maggiore allineamento e una maggiore chiarezza tra tutti i settori, pur salvaguardando le specificità dei vari comparti e la garanzia di una revisione periodica. Tuttavia, alcune modifiche si sono rese necessarie già a partire dagli obiettivi di questa riforma, che non possono assolutamente escludere la necessità di garantire un reddito adeguato ai produttori di qualità, contribuendo in modo significativo al raggiungimento dei target dello sviluppo rurale. Insieme ai relatori ombra abbiamo poi individuato quattro pilastri su cui incardinare il lavoro, che sono la sostenibilità, il rafforzamento del ruolo dei consorzi di tutela, una maggiore protezione dei prodotti, la semplificazione e un chiarimento del ruolo dell’EUIPO, l’Ufficio UE per la
proprietà intellettuale che gestisce i marchi.
I consorzi rappresentano il vero motore di sviluppo delle IG e devono continuare a rimanere in mano solo ai produttori, con maggiori e migliori responsabilità, chiarendo tuttavia il ruolo esclusivo dei gruppi riconosciuti.
Agli Stati membri dovrà essere riconosciuta la possibilità di introdurre sistemi di contributi obbligatori erga-omnes, che prevedano l’obbligo per tutti i produttori di sostenere i costi del consorzio relativi allo svolgimento delle attività previste dal regolamento.
Quanto all’obiettivo di una maggiore e migliore protezione, restano dubbi sull’inserimento di una definizione di evocazione, che rischierebbe di limitare la possibilità da parte della Corte di Giustizia UE di ampliarne l’interpretazione. Per questo ci siamo concentrati sulla protezione online, che dovrà diventare ex officio, e abbiamo voluto estendere la protezione alle IG come ingredienti, specificando che l’utilizzo di nomi protetti da IG nel nome di prodotti trasformati dovrebbe essere vietato, a meno che non sia il Consorzio stesso a concederne l’utilizzo.
Bisogna poi eliminare tutte quelle falle del sistema che consentono a Stati membri o produttori di sfruttare indebitamente la reputazione delle Indicazioni Geografiche.Scorciatoie che attraverso norme tecniche nazionali, come nel caso dell’aceto balsamico sloveno e cipriota, o addirittura strumenti come le menzioni tradizionali, vengono percorse come nel caso del Prosek made in Croazia.
Per semplificare il sistema di registrazione, abbiamo ritenuto necessario definire tempi certi per lo scrutinio
della registrazione e delle modifiche dei disciplinari delle IG da parte della Commissione, riducendoli a 5 mesi, estendibili di ulteriori 3 solo in caso di giustificazioni circostanziate. Verranno inoltre ridotti in modo significativo i dossier, che dovranno essere analizzati a livello europeo: per questo riteniamo non si renda necessario alcun ulteriore coinvolgimento nella fase di scrutinio delle registrazioni e delle modifiche dei disciplinari dell’EUIPO, che attualmente non dispone di quelle competenze agricole e intrinseche allo sviluppo rurale che invece può mettere a disposizione la divisione generale Agricoltura della Commissione UE. Detto questo, EUIPO potrà dare comunque un suo importante contributo alla tutela e alla promozione delle Indicazioni Geografiche, oltre che alla repressione delle imitazioni, sia nel mercato interno che nei mercati terzi.
Venendo al fondamentale obiettivo della sostenibilità, la natura stessa delle IG e la loro tradizione secolare confermano come questi siano prodotti rispettosi dell’ambiente.
Per poter meglio comunicare questi impegni, riteniamo in ogni caso fondamentale l’elaborazione da parte dei consorzi di un rapporto che spieghi tutto ciò che i produttori fanno nel rispetto dell’ecosistema e del benessere animale, a favore dell’economia e sul fronte sociale.
Strettamente collegato al tema della sostenibilità, non ultimo, c’è quello della trasparenza verso il consumatore: per questo abbiamo voluto inserire l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi prodotto IG il nome del produttore e, per i prodotti IGP, l’origine del prodotto nel caso in cui questa sia differente dal Paese membro in cui si colloca il territorio di produzione.
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Disabilità e Mobilità: un connubio possibile
Raggiungere il posto di lavoro è spesso difficoltoso, o addirittura impossibile, a seconda del grado di inaccessibilità
a cura di Valentina Grippo
Siamo nel 2022. Negli ultimi vent’anni, abbiamo visto grandi progressi tecnologici che hanno profondamente cambiato il modo in cui ci muoviamo e interagiamo nel mondo. Ma cosa è cambiato in questi anni per le persone con disabilità? Queste innovazioni hanno portato beneficio davvero a tutti o solo ai più privilegiati? Quali sono le sfide che ancora devono essere superate, soprattutto in fatto di mobilità, per permettere a tutti di vivere una vita piena, accessibile e in autonomia?
Promuovere la mobilità delle persone con disabilità per aumentarne l’autonomia, la sicurezza, l’integrazione e l’inserimento sociale, non solo è affermato negli articoli della Costituzione che parlano di diritto alla mobilità e alla libera circolazione, ma è sancito fin dall’articolo 3 “…è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il
pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” Questo principio di civiltà ha definito negli anni tutta una serie di misure rivolte alle persone con disabilità per agevolare sia gli spostamenti con trasporto pubblico che con mezzi privati. Ma a che punto è oggi la situazione? È davvero facile per una persona con disabilità prevedere e progettare un viaggio? Uscire liberamente nelle nostre strade? È davvero garantita l’accessibilità negli spazi pubblici e sui mezzi pubblici?
Molto è stato fatto e, in teoria, sembrerebbero esserci stati molti passi avanti. Dal punto di vista normativo, la situazione è migliorata, grazie a leggi statali o regionali come quella approvata nella Regione Lazio (LR 10/2022) in vigore dal giugno 2022 – di cui sono stata promotrice e relatrice - che dedica l’intero articolo 8 al tema, stabilendo il principio sacrosanto della piena e dovuta accessibilità per una società e
uno stile di vita inclusiva per tutti. È vero, esistono scivoli sui marciapiedi, predellini e spazi dedicati su treni aerei e autobus, servizi dedicati e aiuto su richiesta in stazioni aeroporti e negli spazi pubblici, uffici o teatri, sovvenzioni e aiuti per l’abbattimento delle barriere architettoniche e per l’acquisto di ausili. Ma tra la teoria e la pratica… Raggiungere il posto di lavoro o un qualsiasi spazio pubblico è spesso difficoltoso, o addirittura impossibile a seconda del grado di inaccessibilità. I mezzi pubblici si rivelano a volte non idonei perché spesso non dispongono di appositi scivoli e attrezzature. Spesso i mezzi di locomozione pubblici e privati non sono a norma e anche quando sono a norma, non sempre rispettare le leggi equivale a dire che si sono fatte cose di buon senso e accessibili. Per spostarsi con mezzi propri occorre poi disporre di un’automobile con presidi ad hoc dai costi elevati e spesso non ammortizzati dagli aiuti economici previsti dalla legge.
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 28 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO POLITICA
I parcheggi appositi per i disabili, che si trovano più vicino alle entrate, a volte non sono presenti o talvolta sono occupati da persone che non hanno realmente necessità. Soprattutto anche quando una cosa è accessibile, come una fermata metro che ha un montapersone, un fatto è che sia sempre necessario il supporto di un operatore, un altro è avere un ascensore che sia sempre funzionante e pulito, che vada dal piano strada fino alla banchina d’accesso del mezzo, che non solo garantisce l’accessibilità ma anche e soprattutto un
aspetto più importante: l’autonomia. Potremo parlare di mobilità sostenibile solo quando tutti gli autobus saranno accessibili a tutti: non più l’autista che si ferma per attivare la pedana e consentire in modo posticcio l’accesso ma mezzi che abbiano un ingresso a livello strada che consentano alle persone con mobilità ridotte di accedere in autonomia. Non scordiamoci mai che le barriere architettoniche possono essere rappresentate da elementi urbanistici (parcheggi, porte, scale, corridoi), da oggetti ed arredi, da mancanza di
piccoli accorgimenti o da elementi che possono essere causa di infortuni
Inoltre molto spesso i servizi pensati per le persone con disabilità, si pensi agli uffici patente, agli autosaloni o a tutti gli altri luoghi dove chi deve organizzarsi per spostarsi si deve recare, sono ancora molto antiquati, privi di servizi online e ancora molto burocratizzati.
Nelle nostre città sono ancora presenti ancora tante – troppe – barriere, malgrado le leggi che ne impongono l’eliminazione, ma soprattutto moltissime sono le barriere culturali. È necessario quindi insistere contemporaneamente nell’attuazione delle regole scritte e nell’opera d’informazione e in quella di sensibilizzazione di tutti allo scopo di ridurre le vere barriere, quelle dell’ignoranza e della superficialità che contribuiscono a mantenere lo stato di emarginazione sociale, civile e lavorativa delle persone con disabilità.
Noi ci crediamo e continueremo ad impegnarci per una società equa e inclusiva per tutti!
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 29 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO POLITICA
È necessario insistere nell’opera di informazione e di sensibilizzazione per ridurre le vere barriere, quelle dell’ignoranza e della superficialità la tua azienda ha bisogno di consulenza? sei un professionista desideroso di ampliare le tue competenze? la nostra società di consulenza raggruppa professionisti di ogni settore per fornire assistenza aziendale a 360°: fiscale • legale • finanziamenti nazionali ed europei organizzazione • formazione • sicurezza sul lavoro Tel. 0171 412816 • Fax 0171 426964 • Email amministrazione@dgconsulting.it consulenza globale
UN NUOVO CORSO PER LA POLITICA, DAI TERRITORI A ROMA
Al centro della nostra azione: fiducia, rispetto del cittadino, ascolto delle sue esigenze e necessità di fornire risposte concrete
cura di Alice Buonguerrieri
Da un grande risultato elettorale derivano grandi responsabilità. E di questo ne siamo perfettamente consapevoli: le elezioni del 25 settembre hanno indicato chiaramente la volontà degli italiani e consegnato alla Nazione un nuovo governo, finalmente di centrodestra.
Non voglio celebrare percentuali, anche se i numeri delle urne sono stati per noi di Fratelli d’Italia motivo di grande orgoglio e frutto di un lungo e costante lavoro, ma ragionare insieme ai lettori di Gente in Movimento su cosa vogliano dire. E per farlo partirei proprio dalla mia terra, quella Romagna dipinta da sempre come una terra rossa, in mano alla sinistra, un fortino apparentemente invincibile per le altre forze politiche.
Sono stata candidata nel collegio uninominale di Ravenna per la Camera dei Deputati, un territorio - per chi non lo sapesse - dove in passato la sinistra otteneva percentuali bulgare. Aver vinto questa sfida ha un significato tutto particolare, Ravenna che da rossa diventa tricolore è lo specchio di una Romagna che cambia, stanca di un
sistema di potere che ha ormai logorato la fiducia tra le istituzioni locali e la cittadinanza. La fiducia, il rispetto del cittadino, l’ascolto delle sue esigenze e la necessità di fornire risposte concrete sono al centro della nostra azione e di un modo nuovo di fare politica, sia sui territori che a Roma, che Fratelli d’Italia sta portando avanti grazie al prezioso lavoro di dirigenti e militanti sul territorio.
Vittoria e responsabilità, dicevamo all’inizio. Salire al governo in un momento storicamente difficile come quello che stiamo vivendo è una doppia sfida: ma sapendo di poter contare sull’importante sostegno degli italiani affrontiamo le grandi questioni che affliggono il nostro Paese con una determinazione ancora maggiore. L’impostazione della Legge di Bilancio ne è un esempio: una manovra coraggiosa e concreta, che bada al sodo e offre una visione sulle priorità economiche, senza dimenticare il sostegno a chi è in difficoltà.
Favorire la crescita, aiutare i più fragili, investire nelle famiglie, accrescere la giustizia sociale, sostenere il nostro tessuto produttivo, scommettere sul
futuro: questa la ricetta di Giorgia Meloni e del centrodestra per ridare forza e visione all’Italia.
Siamo solo all’inizio, ovviamente, e una cosa la voglio ribadire: non tradiremo il mandato elettorale e pur ereditando una situazione molto complicata - le tante emergenze, come pandemia, guerra, caro bollette, caro materie prime, hanno un impatto economico e sociale rilevante - noi tenteremo di riportare l’Italia alla grandezza che merita nei contesti nazionali ed internazionali.
Il pragmatismo che mettiamo nell’affrontare i vari temi è la cifra distintiva rispetto a una sinistra che farciva di ideologia ogni questione.
Ora ci sono alcune priorità nella nostra agenda politica: il caro energia è sicuramente la prima, vogliamo promuovere una sovranità energetica che possa portare a risultati immediati ma anche strutturali. E poi infrastrutture, sicurezza, sburocratizzazione, certezza del diritto, stabilità normativa, detassazione...
E tante altre iniziative per favorire la crescita della nostra Nazione e aiutare famiglie e imprese.
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 30 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO POLITICA
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On. Daniela Morfino presenta proposta di legge per le vittime del dovere
Un atto di giustizia che chiede di estendere alle vittime del dovere gli stessi benefici delle vittime di terrorismo
“La proposta di legge presentata alla Camera interviene su quello che possiamo definire un vero e proprio debito iscritto nel bilancio della nostra Nazione: quello contratto verso le vittime del dovere e dei loro familiari, cioè di coloro che hanno perso la vita o sono rimasti invalidi per garantire le libertà del nostro Stato democratico. Un atto di giustizia che chiede di estendere a queste vittime gli stessi identici benefici riconosciuti alle vittime di terrorismo. Stiamo parlando, ad esempio, di magistrati, esponenti delle forze dell’ordine o dei vigili del fuoco e vigili urbani, che hanno riportato invalidità permanenti o sono deceduti nel corso delle attività di pubblico soccorso o di contrasto alla criminalità.
Ad oggi, permane un’illogica sperequazione tra le diverse categorie di vittime, certamente non giustificabile dal punto di vista giuridico, costituzionale ed etico”.
Così, la deputata alla Camera del Movimento 5 Stelle Daniela Morfino, prima firmataria della proposta di legge presentata alla Camera.
“Paradossalmente, infatti, - continua la parlamentare - il giudice o il militare reso invalido per mano criminale, non può ottenere l’incremento della retribuzione pensionabile della quota riconosciuta ai colleghi che si sono sacrificati nel contrasto alla criminalità terroristica. Inoltre, l’invalido riconosciuto come vittima del dovere e i familiari superstiti, se da un lato ottengono il riconoscimento normativo del diritto al beneficio degli assegni vitalizi, dall’altro devono riscontrare che l’importo corrisposto è inferiore a quello riconosciuto alle vittime del terrorismo, a causa delle interpretazioni restrittive della norma che continuano ad essere applicate”. “Attraverso la mia proposta di legge, il nostro Paese potrà finalmente attuare una piena equiparazione tra le vittime, riconoscendo loro e alle loro famiglie stessa dignità e diritti per troppo tempo negati. La dignità delle donne e degli uomini vittime del dovere e dei loro familiari deve essere pienamente riconosciuta, in ossequio dell’Art. 3 della nostra Costituzione. Si tratta di un atto doveroso da parte dello Stato” conclude Morfino.
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 31 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO POLITICA
a cura di Maria Chiara Graziano
La motivazione che spinge al lavoro ben fatto ”L
La motivazione è un collante importante.
Le aspettative possono essere il rafforzante come il solvente
’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro” ma l’articolo 1 della nostra Costituzione non è sufficiente quale motivazione a svegliarsi ogni mattina e affrontare il traffico, con l’ansia di arrivare in ritardo, pensando solo quanto tempo manca per tornare a casa. Quello che fa muovere ogni individuo, sia esso titolare, dipendente o lavoratore autonomo, dovrebbe essere la gratificazione che trova nel lavoro che svolge, e questa gratificazione non è solo economica. Ci sono altri aspetti che legano più o meno saldamente una persona al proprio lavoro e che influiscono, sia direttamente che indirettamente, sulla prestazione resa. Ad esempio, il rapporto con i colleghi, che rappresentano persone con cui condividere il successo del raggiungimento di un traguardo così come il peso di un mancato obiettivo. Il rapporto di stima reciproca con il proprio superiore e/o con il titolare è centrale per i dipendenti, mentre per gli autonomi è rilevante il ritorno di stima che avvertono dalla società e dagli altri “pari”. Ovviamente, rilievo lo hanno le relazioni personali, anche se esterne all’ambiente lavorativo. Per esempio, l’obiettivo di acquistare un appartamento adatto alle esigenze familiari (per grandezza, locazione, impegno economico) per molti è una motivazione
sufficiente a impegnarsi nel lavoro in modo continuativo così da ottenere un contratto stabile e riuscire ad accedere a mutui/finanziamenti e onorarli nel tempo. Ogni individuo trova la motivazione per impegnarsi nel proprio lavoro rispetto all’obiettivo che deve raggiungere, sia questo nella sfera lavorativa o personale (e magari il lavoro è uno degli strumenti utili al raggiungimento). Quando la motivazione vacilla e viene meno, cosa succede? La prestazione molto probabilmente non sarà ottima, né sotto il punto di vista della qualità né del tempo impiegato, e probabilmente ne risentirà anche il rapporto con gli altri lavoratori. La mancata concentrazione e attenzione, potrebbe comportare danni rilevanti a livello economico (commesse contestate, tempi troppo dilatati nella consegna, assenze continue che inficiano sul termine della lavorazione, ecc.) fino a un infortunio più o meno grave! Generalizzare non è semplice. Tuttavia, se devo dare dei suggerimenti, inizierei approfondendo la motivazione e l’aspettativa. Un lavoratore che vede la retribuzione commisurata al tempo e alla qualità della prestazione sarà più incentivato a fare un buon lavoro contenendo i tempi di esecuzione. Un datore di lavoro che vede i propri lavoratori sempre impegnati al massimo nella prestazione, senza ritardi o imprevisti, sarà lieto di erogare dei premi incentivanti e, in caso di picchi di lavoro, non avrà dubbi su autorizzare gli straordinari e ricompensare la disponibilità dei propri dipendenti. Gli equilibri tra “diritti” e “doveri” nel posto di lavoro sono già di per sé un primo elemento motivante: la certezza che i propri diritti sono rispettati (retributivi, assenze tutelate senza ripercussioni, ecc.) è importante quanto la consapevolezza di un ambiente lavorativo “stimolante” e “accogliente”. Il datore di lavoro, d’altro canto, per
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a cura di Maria Luisa Giovannone
trovare nuove commesse, definirne il prezzo ed essere competitivo sul mercato, deve avere una squadra organizzata in modo tale da garantire qualità e tempi di consegna concordati. Inoltre, si deve tener conto che la motivazione è l’elemento che fa muovere l’individuo molto in anticipo perché si lega all’aspettativa di come si svolgerà la prestazione. L’aspettativa, su come si potrà svolgere la prestazione, rischia di sabotare quest’ultima prima ancora che si realizzi; per di più inconsciamente, se ci si aspetta di trovare dei problemi o delle difficoltà a lavorare con un collega (ad esempio), sarà facile che l’atteggiamento tenuto (nel modo di parlare, nel fare raccomandazioni continue su eventi del passato, il dare per scontato quello che sta per avvenire) porti effettivamente a una prestazione non semplice, non veloce, non subito corretta proprio per dimostrare “di aver ragione” a essere diffidente. L’aspettativa di trovarsi di
fronte a una “situazione pesante” spegne la motivazione rendendo il tutto ancora più lento e costoso. Altresì, se il datore di lavoro sta contrattando una commessa, sapendo che la consegna comporterà chiedere uno sforzo maggiore agli stessi dipendenti con cui ha avuto incomprensioni nel passato, finirà per rinunciare ad accettare o ad accettarle a prezzi inferiori. Così, invece di generare maggior ricchezza e alimentare un sistema premiale e motivante, l’azienda rischierà di compromettere equilibrio tra ricavi e costi. Pertanto, si può dire che più la “motivazione a lavorare bene” è forte, più difficilmente questi aspetti riusciranno a inficiare sul rendimento. La soddisfazione di portare a termine il lavoro, e averne il riconoscimento, alimenta la motivazione ad affrontare una nuova commessa. In una squadra di lavoro, è necessario che ognuno abbia una propria motivazione individuale per
effettuare bene la prestazione, ma è altrettanto necessario che la comunicazione sia chiara sull’obiettivo da raggiungere e sui tempi e i modi di farlo. Certo, nelle lavorazioni a catena, non è facile individuare i momenti di fine della lavorazione e avere la soddisfazione del lavoro ben fatto: in questi casi il feedback arriva in altri modi. Il mercato che continua a chiedere il prodotto sicuramente è un riconoscimento. Altra riconoscenza deve arrivare dalla titolarità attraverso investimenti sulla persona (e non solo sugli strumenti di lavoro) perché ritenuta “preziosa” e da “coltivare” attraverso la formazione personale o tecnica: è utile ricordare che la formazione delle soft skill (leadership, team building, comunicazione efficace, problem solving) aiuta le relazioni in ambito lavorativo che incidono sulla qualità della prestazione di tutti, riduce i costi aziendali e migliora le performance.
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Banca d’Italia: Liguria in crescita
a cura di Augusto Sartori
La Liguria cresce ancora e il turismo si rivela una volta di più l’industria trainante della regione. In questi anni Regione Liguria, insieme agli imprenditori del settore, sono riusciti a sviluppare sempre di più un turismo moderno e attrattivo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. È quanto emerge dai dati presentati da Banca d’Italia nell’aggiornamento congiunturale sui primi nove mesi dell’anno. “I segnali positivi si ripercuotono significativamente sul mercato del lavoro con un 4,3 % in più di occupati e con un aumento dei lavoratori a tempo indeterminato, mentre sono calati quelli a tempo determinato. Anche questo è un segnale che evidenzia una maggiore stabilità della nostra economia”, commenta il neo assessore regionale al Lavoro e Turismo Augusto Sartori. “Le presenze dei turisti in Liguria – ha aggiunto Sartori - sono cresciute del 38,9% rispetto al 2021, andando oltre i livelli pre-pandemia, grazie anche al raddoppio dei pernottamenti da parte degli stranieri. Bene anche l’export, cresciuto del 48,7% nei primi sei mesi del 2022, rispetto ad un 22,5% italiano e 22,1% del Nord Ovest, così come è in crescita anche il trasporto marit-
timo (+5,7%). Sarà nostro massimo impegno stare al fianco delle imprese della Liguria perché possano superare, come hanno fatto per l’emergenza Covid, anche le attuali problematiche inerenti ai costi dell’energia”.
Il neo assessore, inoltre, sta incontrando in questi giorni i rappresentanti delle parti sociali, sindacati ed enti datoriali, per poter avviare un dialogo costruttivo su tutti i temi di competenza delle sue deleghe nonché incontri e approfondimenti sui diversi temi con i dirigenti e gli uffici di Regione Liguria per fare il punto del lavoro svolto fino a oggi dal suo predecessore, Gianni Berrino. “È mia intenzione improntare la mia attività amministrativa con spirito di collaborazione – ha detto Sartoritutti i temi e le prospettive che riguardano questi ambiti così rilevanti per la Liguria saranno affrontati e discussi. Porterò con me le mie esperienze sia amministrative che lavorative nel campo del turismo e della promozione del territorio svolte in una zona come il Levante ligure dove queste attività rappresentano un enorme valore aggiunto”.
Augusto Sartori è già stato in consiglio regionale dal 2019 al 2020 come capogruppo di Fratelli d’Italia, preceden -
temente dal 2017 al 2019 è stato vicepresidente del Parco di Portofino e presidente dell’Area Marina Protetta dal 2005 al 2008.
A partire dal 2016 è stato anche presidente di Ascom delegazione di Santa Margherita Ligure e Portofino e assessore al Turismo del Comune di Santa Margherita, oltre che imprenditore nel settore della ristorazione.
ECONOMIA E LAVORO IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 34 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO
“Registriamo un 4,3 % in più di occupati e un aumento dei lavoratori a tempo indeterminato”
L’inflazione vola per l’auto e per chi viaggia per lavoro
Tempi duri: prezzi lievitati, emergenza per le bollette e questione energetica sempre più esplosiva
a cura di Pietro Fiocchi
Tempi duri per tutti, con i prezzi lievitati, l’emergenza è per le bollette la questione energetica sta diventando esplosiva, anche se il costo del gas ha avuto una temporanea flessione di natura congiunturale dovuta ad una contrazione dei consumi anche perché tante aziende hanno ridotto la produzione se non addirittura l’hanno sospesa. Non ci si meraviglia più per i prezzi sempre più alti anche delle auto. Certi aumenti a doppia cifra in presenza di un’inflazione che a settembre era ancora all’8’9% non passano inos -
servati. Aumentano i prezzi anche degli autoveicoli usati dovuto all’incremento di domanda causata dalla carenza di consegne di auto nuove che a loro sono volta sono dovute alle difficoltà a reperire microchip. Tutti questi aumenti ci mettono in difficoltà, l’elettricità (+ 136,7%); in generale il costo dell’energia è salito del 44,5% con il gasolio per auto di + 19,8% e la benzina + 3,3% solo grazie al taglio delle accise attuato dal governo. Alta anche l’inflazione sui prodotti alimentari e le bevande alcoliche + 11,8%.
Fra i motivi più importanti della cre -
scita dei prezzi degli automezzi oltre al costo dell’energia influiscono i componenti e dei materiali con cui sono realizzati quali: acciaio, alluminio, rame, plastiche etc. ma anche sui trasporti (dalle diverse fabbriche di componenti, alla fabbrica ove l’auto è assemblata e da lì alle Concessionarie). Inutile dire che la causa principale degli aumenti è il conflitto in Ucraina. Necessario quindi avviare al più presto un percorso di pace che veda l’Italia e il nuovo Governo giocare un ruolo strategico di mediazione per conseguire questo fondamentale obiettivo.
ECONOMIA E LAVORO IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 35 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO
Non investire i propri risparmi? Non è un’opzione
Non si investe per guadagnare, si investe in primo luogo per non impoverirsi e occorre farlo con metodo professionale
a cura di Fulvio Marchese
Investire è semplice, non è facile! (per la nostra mente intelligente ma competitiva)
La frase è uno dei più noti aforismi in finanza ed è attribuito a Warren Buffett. Esprime come i principi cardine per investire con buon senso ed in modo persino profittevole non siano complicati: diventano peraltro non facili, invece, le decisioni di come e cosa acquistare sui mercati finanziari nell’applicazione pratica di un metodo di investimento disciplinato per la nostra mente, che è costruita per l’azione competitiva e che tenta di ottenere il massimo rendimento nel minor tempo possibile.
Eppure, come recita il titolo di questo mio primo articolo per GM (ringrazio la redazione tutta ed il Direttore Responsabile in particolare per la fiducia) non investire non è un’opzione!
Sì, perché interrogando i dati Istat sull’inflazione, per esempio, dall’inizio 2000 a fine ottobre 2022 (CPI, Consumer Prices Index) si scopre che per acquistare “gli stessi chili di pane”, cioè per mantenere lo stesso potere di acquisto di 100.000 euro di allora, oggi di euro ne occorrono 150.906. (Slide 1) Chi 22 anni e 10 mesi fa aveva già risparmiato ma non investito 100.000 euro ha perso molto potere d’acquisto. In effetti per non perdere nulla il ri -
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sparmiatore avrebbe dovuto ottenere dai propri investimenti un capitale finale ad oggi, al lordo della ritenuta fiscale del 26%, di 168.791 euro. Quasi il doppio del capitale dell’epoca e dal ragionamento si deduce un altro singolare meccanismo non così conosciuto: l’inflazione è (e sarà) tassata sul risparmio accantonato come un reddito da capitale. La media dell’inflazione del nostro paese dal 1970 è del 5,9% annua. (Slide 2)
Non si investe per guadagnare, si investe in primo luogo per non impoverirsi e occorre farlo con metodo professionale.
Non si investe per guadagnare ma per non impoverirsi? È un messaggio difficile da comprendere per la nostra mente (competitiva, ricordate?) che con altrettanta difficoltà non distingue l’investimento dalla speculazione. Ancor più dell’aspetto tecnico per saper investire con buon senso è importante l’aspetto psicologico. Ben due psicologi, Daniel Kahneman nel 2002 e Richard Thaler nel 2017, sono stati insigniti del premio Nobel per l’economia per il loro contributo in materia economico-finanziaria. In particolare sulla “Teoria delle decisioni in condizioni di incertezza” il primo e sulla “Finanza comportamentale” il secondo. Quanto si può guadagnare comprando questo o quel titolo? Il sistema 1 della nostra mente, insegna Kahneman, percepisce solo guadagno da scommessa! In Italia, in particolare, vengono spesi al gioco oltre 100 miliardi di euro l’anno. L’italiano ha quindi una mente mediamente molto votata alla speculazione e non all’investimento. E siamo tutti italiani, anche chi legge… Azionario? Obbligazionario? Liquidità remunerata? Oppure asset reali come immobiliare indiretto, commodities, oro? In fondo sono solo sei le cosiddette asset class con cui si costruiscono i portafogli mobiliari. Ne manca una
settima, di gran lunga l’asset più importante (e nel contempo fastidiosa per la mente competitiva): il tempo. E occorre attivare il sistema 2 del cervello: quello più riflessivo.
Mi occupo da sempre di pianificazione finanziaria e ora di formazione e coaching nello stesso ambito. Investire significa spendere sul mercato, per i propri risparmi, un budget di rischio finanziario in base agli obiettivi di vita, per tutta la vita. È un concetto fastidioso? Più semplice la domanda “Che tasso mi dai?”, piuttosto che affrontare con una guida fiduciaria un percorso forse impervio nel breve ma di sicuro successo (*) nel medio-lungo periodo?
Qual è la paura di investire? “Ho paura di perdere soldi” …la normale risposta. Il risultato? Oltre 1.800 miliardi di euro infruttiferi giacenti sui conti correnti italiani.
Investendo con buon senso e metodo non si perde mai. È la buona notizia! Si può incorrere in minusvalenze temporanee sempre recuperabili nei tempi statisticamente definiti in pianificazione: “recovery periods”, tempi di recupero dall’apice precedentemente raggiunto dal portafoglio diversificato. (Slide 3)
(*) “di sicuro successo”: investire in modo diversificato solo con rischio sistematico sulla crescita economica globale, o americana nel caso esemplificato del Lazy Golden Butterfly, con asset class de-correlate. Metodologie made in USA (“LAZY” - pigre) con statistiche precise e verificabili di oltre 50 anni. Metodologie che, pianificate, consentono di affrontare con serenità qualsiasi congiuntura economica ciclica e relativa volatilità dei mercati con una sorta di pilota automatico. (Slide 4)
Per fare questo occorre ovviamente una guida fiduciaria capace, credibile, autorevole e competente a cui affidarsi e che aiuti a prendere la decisione di
investire con metodo.
Alla necessità di uno specialista, per esempio medico (un cardiologo, un dermatologo, etc.) ci si attiva per cercarne uno bravo. È un’ovvietà: quando una persona si rivolge ad un consulente lo fa perché ritiene che sia più esperto, più preparato di lui per affrontare quel dato problema. Nel caso della consulenza finanziaria, c’è un problema in più: le persone non solo non sanno, ma spesso sono dominate da intuizioni che vanno in senso opposto a quello che sarebbe benefico per i loro risparmi.
Mi piace oggi formare Professionisti in Consulenza Finanziaria “buy-side”, con logica fiduciaria in assenza di conflitti di interesse, che intendono studiare, utilizzare ed applicare metodologie lazy con cui costruire asset allocation e portafogli efficienti, con controllo del rischio finanziario ed attenzione ai costi.
L’obiettivo è forse banale in un mondo finanziario dove le pubblicità tendono a farci credere che si può diventare ricchi in poco tempo e con strumenti o prodotti infallibili: mantenere il potere di acquisto dei risparmi nel tempo e ottenere ritorni reali soddisfacenti.
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COSA CI MUOVE?
LE EMOZIONI
Sono le 15 emozioni
fondamentali a spingere la persona ad agire
a cura della Elisa Amelia
Le emozioni sono il motore fondamentale che ci muove in ogni ambito della nostra vita, indistintamente. È bene quindi far chiarezza su quali sono e come vengono suddivise.
Le emozioni fondamentali sono 15: tre positive (che scriverò in corsivo) e Dodici negative.
Vediamole:
1. delirio: farneticare, dire cose fuori dalla realtà, senza senso;
2. esaltazione: animosità, euforia, eccesso dell’entusiasmo, senso di superiorità, manipolazione del Super Io (esaltazione delle convinzioni);
3. entusiasmo : entusiasmo naturale dell’Io, fierezza dovuta alla
propria soddisfazione del bisogno primario. C’è anche l’entusiasmo artificiale, dovuto a manipolazione del Super Io, vale a dire quello maniacale (tipo corsi motivazionali);
4. gioia: felicità dell’Io, contentezza, gratificazione, senso di benessere, serenità, soddisfazione e piacere dei sensi (...);
5. amore : devozione, adorazione, infatuazione dell’Io, benevolenza, accettazione, affetto, tenerezza, simpatia;
6. indiferrenza: stato della mente in cui non si manifestano particolari emozioni, quiete emotiva apparente, illusorio appagamento/serenità. È l’astensione, l’andare in
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bolla come forma di difesa;
7. analisi critica: rifiuto della comunicazione per sentimenti, è dominata da scatti di sdegno, risentimento, indignazione, irritazione, sfiducia, ostilità, intolleranza, repulsione, invidia;
8. collera: odio, violenza patologica, ira, furia;
9. sorpresa: stupore, meraviglia, shock, confusione;
10. tristezza: dolore, mancanza di allegria, malinconia;
11. vergogna: rimorso, umiliazione, mortificazione, imbarazzo, rimorso, rammarico, senso di colpa, dispiacere;
12. disgusto: ripugnanza, schifo, disprezzo, sdegno, avversione, autolesionismo;
13. paura: preoccupazione, timore, ansia, nevrosi, apprensione, cautela, panico, tensione emotiva, esitazione, spavento, terrore, fobie varie, perdita;
14. depressione: autocommiserazione, rifiuto della realtà, noia dell’Io, sfiducia di sé, contentezza, blocco mentale all’azione;
15. abulia: abbandono del Super Io, blocco dell’Es, mortificazione totale dell’Io. Abbiamo poi un’ulteriore catalogazione da fare rispetto alle emozioni promisque. Queste ultime possono influenzare le emozioni fondamentali. Si manifestano indipendentemente dall’ emozione fondamentale che la persona si trova a vivere. Non sussistono se non in affiancamento a una fondamentale. Possono essere di più tipi: attive: comportano il cambiamento nello stato emotivo e/o la seguente azione che si mette in campo; bloccanti: inibiscono l’azione che scaturisce dall’emozione fondamentale, con l’aggiunta di provocare un cambiamento nello stato emotivo senza produrre azione. È molto importante ricordare che le 15 emozioni fondamentali sono quelle che spingono la persona ad agire. Quando le emozioni fondamentali sono separate da ciò che la persona vive, si ha un’anomalia comportamentale (ad esempio siamo al funerale di una persona cara e ridiamo a crepapel-
le).
Le emozioni promiscue bloccanti sono: 1. gelosia; 2. dubbio; 3. antipatia; 4. diffidenza; 5. soggezione; 6. solitudine; 7. superiorità; 8. inferiorità; 9. invidia; 10. irritabilità; 11. umore negativo; 12. demotivazione; 13. pessimismo; 14. assuefazione.
Le emozioni promiscue attive sono: 1. speranza; 2. fede; 3. perdono; 4. coraggio; 5. compiacimento; 6. umore positivo; 7. impegno; 8. soddisfazione; 9. aspettativa; 10. motivazione; 11. ottimismo; 12. ilarità; 13. decisione.
Le bloccanti possono essere neutralizzate o attenuate da un’emozione fondamentale positiva. Questo apre a una condizione di entusiasmo naturale. Ad esempio si può rievocare un momento passato in cui si è vissuta un’emozione fondamentale positiva (“C’è stato un momento in cui ti sei sentito felice, te lo ricordi?)
Le emozioni promiscue fanno parte dell’Io conscio, quindi sono identificabili (qualora non fossero espresse, è perché non le si vuole esprimere, non perché non le si conosce).
Quindi, se ad esempio mi metto d’accordo con una persona per fare una cosa insieme, ma poi questa cambia idea (non ne ha più voglia) in preda a un’emozione bloccante, è necessario far ripartire il ciclo emotivo dall’ inizio, re-instaurando la fondamentale positiva per cui ha detto sì.
Cosa significa decidere?
Decidere è un’emozione vissuta dall’Intelligenza Emotiva che ha inizio con il sintomo dell’intuizione che produce il pensiero che a sua volta dà vita al desiderio.
Quando questo sentimento è conscio nasce il pensiero consapevole della decisione.
L’intuizione nasce dalla combinazione della necessità di soddisfare il proprio bisogno e la prospettiva del come fare per soddisfarlo.
Una corretta decisione avrà luogo solo se presa emotivamente.
Una buona decisione si basa:
1. sui valori che attribuiamo soggettivamente alle nostre intuizioni (emotivo);
2. sulla valutazione obiettiva dei valori relativi alle informazioni che abbiamo sulla decisione da prendere (razionale).
Ma avremo modo di approfondire come si muovono le nostre emozioni nell’ambito della “decisione”.
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Le emozioni bloccanti possono essere neutralizzate o attenuate da un’emozione fondamentale positiva
Bisogna continuare a incidere nel percorso della storia
Luciano Romoli ha la capacità di tenere insieme ideale e reale, conoscenza sapienziale e visione pragmatica a cura di Massimiliano Cannata
“A
ffermare la centralità della Gran Loggia e del progetto massonico di promozione dell’uomo in universale sul terreno accidentato della storia”, queste parole, pronunciate da Luciano Romoli appena rieletto (591 voti contro i 100 dello sfidante raccontano di una vittoria netta, riflesso di un consenso amplissimo e di un successo privo di qualsiasi ombra) riassumono molto bene l’impianto di una proposta programmatica coraggiosa e nel contempo innovativa. L’impegno che il Gran Maestro, giunto al secondo mandato, vuole portare avanti in comunione con i Fratelli, ha come
termine chiave il prefisso “con”. Si cresce insieme agli altri, ha più volte ribadito rivolgendosi agli elettori che gli hanno confermato la fiducia. I massoni vivono questo spirito di fratellanza, vivificati dalla spiritualità e da una visione metafisica, che non li allontana dal mondo, ma che al contrario rende ispirato ogni intervento sulla realtà che ci circonda. Bisogna sforzarsi di andare oltre “l’immanenza satura” (definizione presa a prestito della filosofa Donatella Di Cesare) che aveva portato, in tempi di pandemia, a una negazione dell’altro, soffocando ogni possibilità di relazione e di confronto. Contro la deriva del solipsismo e della
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 42 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO COSTUME E SOCIETÀ
imposizione del pensiero unico, si schiera Romoli che, come si evince molto bene dal programma, tenderà a rafforzare l’esercizio di una dialettica volta a recuperare la dimensione spirituale della Gran Loggia degli ALAM, che può aiutare ogni uomo ad affrontare con ottimismo razionale le grandi questioni del nostro tempo.
Essere uomini della sintesi Transizione tecnologica, sostenibilità, cambio di paradigma dall’analogico al digitale, le questioni sul tappeto hanno un carattere sistemico. Non possiamo pensare di aggredirle senza far ricorso ai valori della tradizione massonica, che sono quel “Bene prezioso” che conferisce sostanza alla nostra presenza nella storia. “Cercare di essere uomini della sintesi”, appare quanto mai pertinente l’esortazione del teologo e politologo, padre Bartolomeo Sorge, che di fronte al drammatico vuoto di classe dirigente che sta purtroppo caratterizzando questa difficile epoca, ha sostenuto nella sua attività di ricerca la promozione
del sapere, che se praticato da menti aperte può fare da ponte tra culture e identità molteplici, superando fratture, conflitti, asperità. Luciano Romoli si muove bene in questo viatico, perché ha la capacità di tenere insieme ideale e reale, conoscenza sapienziale e visione pragmatica, che sono gli ingredienti necessari per incidere nel dibattito pubblico e affrontare la tanto auspicata stagione delle riforme, alle nostre latitudi -
ni sempre annunciate e mai attuate. Valori e mappe cognitive Il vasto programma annunciato abbraccia tutti i gangli nevralgici attorno a cui ruotano le attività della Gran Loggia degli ALAM, fino a ricomprendere alcuni aspetti salienti importanti di politica internazionale. Ogni passaggio poggia su un asset valoriale solido, questo fa sì che non ci sia nessun rischio di “scivolare” nel regno fin troppo popolato dell’utopia, piuttosto Romoli ci tiene a rimarcare l’esigenza di essere presenti nel dibattito pubblico con una precisa capacità di proposta.
“La sfida di un neo umanesimo planetario, deve diventare cultura dell’educazione libera e aperta, della condivisione delle responsabilità e delle conoscenze, della democrazia intesa come progettazione solidale globale”, le considerazioni di Mauro Ceruti, epistemologo tra i massimi esperti della complessità, trovano un riflesso alto nell’impegno di Romoli, che intende stimolare la comunità ad aggiornare le mappe cognitive per trovare una spiegazione plausibile e una definizione chiara del tempo in cui ci troviamo a vivere.
Il prossimo futuro dimostrerà la validità dell’impianto concepito dal Gran Maestro, esistono, infatti, già le condizioni perché idee e progetti messi in campo possano trovare un’adeguata attuazione nel controverso e ribollente laboratorio della contemporaneità.
Transizione tecnologica, sostenibilità, cambio di paradigma dall’analogico al digitale, le questioni sul tappeto hanno un carattere sistemico
COSTUME E SOCIETÀ IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 43 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO
Le sfide della massoneria in un mondo senza centro
C’è una domanda di senso che attraversa
la contemporaneità, va raccolta, interpretata, approfondita
a cura di Luciano Romoli
La fiducia che gli elettori della Gran Loggia mi hanno voluto tributare con un larghissimo consenso mi riempiono di orgoglio e nel contempo mi caricano di una grande responsabilità. Il risultato raggiunto, con l’elezione dello scorso tre dicembre è la conferma della validità del percorso intrapreso, ora non c’è tempo per volgersi indietro, le sfide che ci attendono sono urgenti e molteplici. Per abitare la complessità occorre rimettere al centro l’Uomo con i suoi bisogni. Nella Massoneria è possibile trovare risposte essenziali ai grandi interrogativi esistenziali che agitano l’individuo in questo delicato cam -
biamento d’epoca. Anche per questo motivo ho scorto un crescente interesse dei giovani per la nostra comunità, un segno importante che dobbiamo saper cogliere. C’è una domanda di senso che attraversa la contemporaneità, va raccolta, interpretata, approfondita. Noi massoni disponiamo dell’attrezzatura culturale adeguata per affrontare la contemporaneità in tutte le molteplici sfaccettature attraverso cui si presenta. Saper con equilibrio proiettare l’istituzione massonica fuori dal “tempio” per affrontare con spirito laico, ma nel contempo con forte senso di spiritualità e tensione metafisica, i drammi della storia, rima -
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 44 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO COSTUME E SOCIETÀ
nendo sempre dalla parte dei diritti naturali e universali dell’individuo, è per me un imperativo categorico, che osserverò con l’aiuto di tutti i fratelli della Gran Loggia. La continuità della storia umana si specchia nella massoneria La nostra Comunione deve ritrovare la sua centralità che le compete per ragioni storiche e culturali. La continuità stessa della civiltà umana si specchia nella storia della massoneria, questa consapevolezza deve guidarci nell’opera di costruzione del tempio che non ha mai fine. Cruciale la funzione della memoria, perché “essere stati è la prima condizione per continuare a esserci” come ci insegna un grande intellettuale del Novecento, lo storico degli Annales, Fernand Braudel. In quest’ottica rivitalizzare la Tradizione e gli Antichi Valori avendo cura di calarli nella dimensione sociale e nella “realtà effettuale” sarà un compito, che cercherò di assolvere in misura prioritaria. “Massoneria del fare” e “Massoneria della tradizione” non sono nella mia visione disgiunti, ma affluenti della stessa spiritualità che vivifica la comunità di cui facciamo parte.
Dobbiamo con padronanza utilizzare tutti gli strumenti che le nuove tecnologie ci mettono a disposizione per comunicare quello splendore del mondo, che i Massoni sanno cogliere perché educati a coltivare la spiritualità. Nei processi di innovazione dell’Umanità la libera moratoria ha sempre recitato un ruolo di primo piano. Nell’immediato futuro il mio obiettivo sarà di confermare questa capacità di leggere il presente a partire dalla promozione di un dialogo efficace tra le generazioni, aspetto cruciale in un corpo sociale roso dalle crisi ricorrenti e da una scarsa attitudine all’ascolto dei giovani, che tanto hanno da dirci.
Contro la deriva del pensiero unico Ci tengo a precisare, che nessun cambio di rotta sarà possibile senza l’apporto da parte di tutti. Il filosofo e matematico, Bertrand Russell amava ripetere “che il cammino della crescita si percorre insieme agli
altri”, questo vale ancora di più per la nostra comunità, che deve saper presidiare i propri valori in un febbrile confronto con il mondo esterno. Sono i valori che danno senso al viaggio, tutti dobbiamo maturare uno scatto di orgoglio e coagulare le energie fisiche e soprattutto morali migliori, perché la storia ha bisogno del nostro apporto. Il lavoro che deve portare al cambiamento dell’individuo è una opera grande e meravigliosa che non può avere fine. Impone un’applicazione costante ma decisiva, se vogliamo sfuggire alla deriva del pensiero unico. Ogni massone sa che un’altra dimensione è possibile, non si accontenta di quella “immanenza satura” che prova ogni giorno con ogni mezzo a negare l’alterità, schiacciando ogni prospettiva di dialogo. La spiritualità e i principi in cui crediamo impongono una reazione rispetto ad ogni tentazione autoritaria. La costruzione del tempio è per noi fondata sui valori, attorno a cui si modella quella relazione vitale tra individuo e società, che la paura del contagio aveva fatto evaporare. Risulterà, perciò, decisivo mantenere uno sguardo attento al Tempio, ma anche alle dinamiche esterne, in particolare a quanto accade nelle nostre Officine, al fine di individuare le eccellenze e i talenti che possono fare da motore di progresso.
Il valore della ricerca
Il mio impegno sarà anche volto a dare impulso alla ricerca, che deve contribuire a far crescere la conoscenza, che nella società dell’informazione, si aggiunge ai tradizionali fattori della produzione (terra, capitale, lavoro) quale ingrediente imprescindibile di progresso e di civiltà. La ricerca è il collante che tiene insieme l’operosità delle Officine.
In particolare dobbiamo essere capaci di trasmettere l’“orgoglio” e la “purezza” del nostro pensiero quale motore della crescita, etica ed intellettuale, dell’uomo. Le novità, di cui voglio farmi promotore, non riguarderanno solo il nostro modo di relazionarci con il contesto sociale, ambientale ed economico, perché
anche sul fronte organizzativo interno si concretizzeranno interessanti iniziative a cominciare dall’armonizzazione di statuti regolamenti, che renderà i processi decisionali snelli ed efficienti, in risposta alle esigenze di una società in divenire e nel rispetto della tradizione storica segnata dalla sperimentata capacità di lettura del cambiamento che l’organizzazione massonica ha sempre dimostrato.
Sul terreno delle relazioni internazionali faremo sentire una presenza incisiva. Le sfide globali in un mondo senza centro assumono un peso strategico che non può essere sottovalutato se si vuole portare a compimento il progetto universale di promozione dell’uomo, iscritto nei fondamenti ontologici dell’essere massonico. Essere ambasciatori di pace, di sviluppo, di promozione e della sostenibilità ambientale, sono grandi questioni che ci vedranno direttamente impegnati.
In conclusione credo che dobbiamo essere “presenza critica” con tutta la forza morale necessaria a combattere le battaglie di principio, a tutte le latitudini esse si presentino.
Abbiamo un estremo bisogno di avvertire quell’energia fondamentale che pone la donna e l’uomo al centro del magico progetto della vita, al quale tutti dobbiamo tendere per essere protagonisti consapevoli del nostro viaggio.
A tutti auguro di cuore buon lavoro.
COSTUME E SOCIETÀ IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 45 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO
Bancarotta FTX: pronti alla tutela
Il prezzo di FTX in poco meno di una settimana è passato da 23 dollari a 0
a cura di Leonardo Peruffo
Cos’è FTX?
FTX è un intermediario di criptovalute e lo possiamo considerare una delle società più importanti del comparto, ma è anche molto di più. Propone anche derivati a leva, anche sulla versione europea, molto apprezzati dagli investitori che puntano a prodotti nel breve periodo. Inoltre, FTX è legato a fondi importanti nel settore e a servizi accessori che saranno oggetto di questo nostro approfondimento, per un exchange che per quanto inviso a molti rimane una delle destinazioni più comuni per chi vuole fare sul serio nel mondo cripto.
Cos’è successo a FTX? FTX, la piattaforma exchange è implosa in sette giorni e ha bruciato 17 miliardi di dollari. Il prezzo di FTX in poco meno di una settimana è passato da 23 dollari a 0! Incompetenza, grande fortuna accumulata e regole assenti hanno generato un’implosione che cambierà per sempre le regole delle criptovalute. Stiamo ricevendo numerose segnalazioni, anche da parte di privati e l’iniziativa messa in campo riguarda anche loro, non soltanto i consumatori. In attesa di nuovi sviluppi, anche in merito alla diffida alla società che stiamo inviando, invitiamo alla cautela. La situazione è caotica. L’impatto sul settore delle criptovalute è notevole e per questo motivo bisogna agire con la massima prudenza. Da giorni si parla di un possibile effetto domino e continuamente si registrano casi di piattaforme che improvvisamente subiscono un crollo. Seguiremo anche questo caso, fornendo assistenza legale a chi pensava di aver fatto un investimento vantag -
gioso e teme ora di aver perso tutto. Tutelare chi ha fatto investimenti dall’Italia su FTX Questo l’obiettivo dell’azione di classe che l’associazione AECI insieme a Codici ha deciso di avviare anche con la Federazione Consumatori Italiana, nello specifico le associazioni Aiace ed Assoconfam, per tutelare chi ha fatto investimenti su FTX, una delle più importanti piattaforme ed oggi senz’altro la più discussa.
Con il passare dei giorni stanno emergendo nuovi dettagli che dimostrano non solo la complessità del caso, ma anche la gravità dello stesso. Si sta approfondendo la vicenda, anche per quanto riguarda le conseguenze a livello europeo e, nello specifico, per Cipro, vista la sospensione decisa dall’autorità di vigilanza cipriota dell’autorizzazione ad operare come impresa di investimento in capo a FTX (EU) Ltd.
I consumatori ed i privati che hanno fatto un investimento su FTX possono richiedere chiarimenti ed assistenza alle associazioni riunite nella Fci (Federazione Consumatori Italiana).
Come chiedere l’assistenza
La nostra Associazione di consumatori ha all’interno un pool di esperti specializzato. Puoi richiedere il nostro supporto per l’assistenza. AECI è un’Associazione di Consumatori, altamente specializzata nella risoluzione delle problematiche. Trattiamo, proprio su questa tema, migliaia di pratiche annuali. Potrai affidare dunque la tua pratica ai nostri esperti che sono altamente specializzati ed entrare a far parte di una nuova class action a tutela dei consumatori, delle imprese e degli investitori.
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 46 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO CONSUMATORE
Sulle cripto il governo ascolti chi conosce il settore
Il fenomeno delle criptovalute non può essere ignorato, il Parlamento dalla scorsa legislatura aveva più volte sollevato il tema con delle proposte concrete depositate in entrambe le camere, perché se, come stimato da Chainalysis, circa un italiano su cinque possiede criptovalute, non si può lasciare all’incertezza di interpelli delle agenzie o alle sentenze di tribunali quello che altrove in Europa viene deciso, votato e chiarito. Il tema però è tanto innovativo quanto tecnico, perché rispetto alla finanza tradizionale le differenze sono notevoli, difatti è dichiarato esplicitamente che il Bitcoin è nato (grazie alla Blockchain) per essere incensurabile e dunque privo di soggetti centrali ma solo di nodi “alla pari” e non necessariamente collaborativi tra loro dato che ci sono anche meccanismi competitivi come quello del mining.
La proliferazione poi di diverse criptovalute ha generato anche il fenomeno della DeFi, e cioè la nascita di piattaforme di scambio (e altro come lo staking o il farming) anch’esse distribuite tra un insieme indefinito di nodi.
Se la recente vicenda FTX ha insegnato qualcosa, si dovrebbe capire che anche gli intermediari (anche quelli vigilati com’era la società di SBF e Alameda Research), non sono la soluzione a tutti i mali, anzi, e che dunque non necessariamente tutto dev’essere intermediato o intermediabile, perché i fallimenti di questi anni sono stati di società tradizionali e non del network della blockchain.
Il Parlamento dunque aveva lavorato per affrontare queste complessità anche con incontri specifici con soggetti italiani e stranieri, ma dall’articolato della legge di bilancio sembra che non si tenga conto di alcuni aspetti
basilari ma che sia più che altro una proposta che ha come obiettivo quello di generare gettito fiscale e di togliere l’imbarazzo dell’Agenzia delle Entrate dalla precedente interpretazione che aveva dato nel lontano 2016, assimilando le cripto a valute estere.
In questi mesi invece, da più parti in Europa è arrivata l’interpretazione ad attività (asset) e dunque, non potendo l’Agenzia smentire sé stessa a normativa invariata, l’unico modo per uscire da questa situazione è una norma di legge in cui il termine “cripto-attività” si conta ben 40 volte come a fugare ogni dubbio e che non si parli più di valute.
Senza dubbio alcuni aspetti del testo portano positiva chiarezza: ad esempio l’irrilevanza del cripto-to-cripto o il fatto che gli intermediari possano fare da sostituto d’imposta semplificando alcuni ruoli e aprendo così anche alle grosse banche che vogliono dare un servizio più completo in un contesto più chiaro.
Ma una cosa come l’imposta di bollo sui wallet risulta poco sensata, perché va capito se si paga lo 0,2 per mille del prezzo di costo o del prezzo di mercato. Se fosse al prezzo di costo risulterebbe complicato per le cripto ottenute dal mining negli scorsi anni, mentre se fosse del prezzo di mercato, a questo punto, chi lo fa il prezzo, dato che non ci sono mercati regolamentati? Inoltre risulta difficile definire un mercato che conta migliaia di criptovalute (tante sono quelle nate e chissà quante ancora ne arriveranno).
Al di là di queste considerazioni, negli articoli della manovra sono diversi i punti su cui intervenire, anche solo per fare come altri Stati, come la Germania, ad esempio, che non impone alcuna tassa sulle plusvalenze se si dimostra la detenzione
per più di un anno (dunque non a fini speculativi).
Ma il tema delle cripto inoltre potrebbe estendersi anche all’aspetto della dematerializzazione delle quote delle società, che potrebbe risultare molto positivo per promuovere la ricapitalizzazione delle PMI e soprattutto ridurre le spese per le burocrazie notarili.
In definitiva il Governo Meloni anche se frettoloso, ha dimostrato proattività (forse per racimolare un po’ di gettito più che per autentica sensibilità al tema), ma ora dovrà dimostrare umiltà e ascoltare gli operatori seri del nostro Paese, se vuole evitare il rischio della perdita di imprenditori, capitali e cervelli.
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 47 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO CONSUMATORE
Risulta difficile definire un mercato che conta migliaia di criptovalute, tante sono quelle nate e chissà quante ancora ne arriveranno
a cura di Davide Zanichelli
ASAPS: una strage silenziosa di pedoni
“Una strage silenziosa
che colpisce bambini, ragazzi, lavoratori, casalinghe, anziani, italiani e stranieri”
a cura di Giordano Biserni
L’Osservatorio Pedoni di ASAPS, l’Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale, ha contato - unica in Italia a dare questi dati in tempo reale - ben 28 pedoni morti sulle strade italiane nel solo mese di ottobre. I dati sono parziali perché non tengono conto delle persone che sono ricoverate in prognosi riservata e che spesso si aggravano nei giorni successivi. I feriti gravi nel mese di ottobre ricoverati nei vari nosocomi italiani ammontano a ben 128. Per quanto riguarda i decessi si tratta di 9 donne e 19 uomini, molti dei quali colpiti alle spalle, mentre erano sul marciapiede e lungo le vie, da pirati stradali, spesso arrestati poche ore dopo grazie all’incessante opera delle forze di polizia statali e locali. E il mese di novembre si apre con la 23enne investita dall’auto di un coetaneo a Pieve del Grappa, nel Trevigiano, risultato poi positivo ad alcol e droga. Una dinamica che troppo spesso si ripete. I casi più eclatanti sono stati a Roma, prima con le due ragazze 25enni belghe investite dopo aver tentato di soccorrere persone rimaste coinvolte in altro incidente e l’investimento del 18enne
Francesco Valdisseri, morto per mano di una giovane donna ubriaca, che guidava con la patente sospesa. Per quanto riguarda i veicoli investitori sono stati censiti 21 autovetture, 4 autocarri, 2 motocicli, un camper. Quattro gli episodi di fuga ed omissione di soccorso, aggravanti del reato di omicidio stradale che può prevedere la reclusione fino a 18 anni nei casi più gravi. La regione che nel mese di ottobre ha visto il più alto numero di pedoni morti è l’Emilia Romagna con sette decessi, seguita dal Lazio con Roma con 4 e la Campania con 3. In 5 casi l’automobilista indagato era alterato per l’assunzione di alcol alla guida. Si tratta di accertamenti nella immediatezza del fatto. Dal 1° gennaio al 31 ottobre l’Osservatorio ASAPS ha contato oltre 200 croci sulle strade, per quanto riguarda l’utente più vulnerabile.
“E’ una strage silenziosa - afferma Giordano Biserni, presidente ASAPS - che colpisce bambini, ragazzi, lavoratori, casalinghe, anziani, italiani e stranieri. Ora con le giornate più corte (ricordiamo che novembre è il mese che fa sempre contare il maggior numero di vittime fra i pedoni) e con l’ipotesi anche
di ridurre la pubblica illuminazione lungo le strade per il caro bollette nei comuni, temiamo, come esperti, una forte recrudescenza degli investimenti di pedoni. Occorre ricordare a chi amministra che la manutenzione stradale è fondamentale anche per la ricostruzione dei sinistri. Infine, dobbiamo schierare più divise e più strumenti per fermare questa vera carneficina. Lo diciamo da mesi, inascoltati” - conclude Biserni.
SICUREZZA IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 48 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO
L’anno che verrà
All’arrivo di dicembre abbiamo solitamente le idee ben chiare di come sia stato l’anno che sta per concludersi. Parlo del 2022. Deludente vero? Era iniziato con la pandemia da covid, ancora molto preoccupante e tutti, o meglio molti, a far la seconda o terza dose di vaccino, in modo che se proprio dovevamo beccarcelo quel maledetto virus non avrebbe fatto danni gravi. Ma per diverse centinaia di persone è stato fatale. Ora ci dicono (per decreto?) che la situazione dovrebbe essere in via di definitiva risoluzione. Speriamo. Nel frattempo a febbraio è scoppiata una terribile guerra fra Russia ed Ucraina che ci ha visto e ci vede coinvolti, pensiamo, solo per dire, alle conseguenze sui costi del gas e della corrente elettrica e al lievitare dell’inflazione. E’ dicembre e non sappiamo ancora come finirà questo conflitto e se e quando finirà.
E sul tema di cui ci occupiamo da decenni, la sicurezza sulle strade italiane qual è la situazione? Diciamola schietta. Dagli “exit pool” derivanti dagli Osservatori ASAPS la situazione si prospetta preoccupante. Gli indicatori segnalano un ritorno della sinistrosità grave paragonabile o superiore al 2019, considerato l’anno di benchmark degli incidenti stradali per il fatto che gli anni 2020 e 2021 erano ancora a mobilità ridotta, causa i periodi di lockdown da pandemia.
Nel frattempo le emergenze da covid, la guerra in Ucraina, la siccità e le elezioni politiche hanno narcotizzato ogni minima attenzione sul problema. Nonostante in ogni fine settimana estivo e anche autunnale si siano contate diverse decine di vittime mortali. Solo alcuni recenti gravissimi sinistri (la morte del giovane Francesco Valdisseri, a Roma le 7 vittime del pulmino di Riccione nello schianto sulla A4, il gravissimo incidente di Reggio Emilia
del 31 marzo scorso con 4 morti fra i quali 3 bambini) hanno rialzato la curva dell’attenzione e riproposto il tema del cosa fare per frenare questo riemergere di incidenti che uccidono anche tanti giovani sulle strade.
L’ombra lunga dell’alcol torna a farsi sempre più presente insieme al consumo di stupefacenti, l’uso del cellulare alla guida sembra sia diventato “obbligatorio”, le velocità dei veicoli sono sempre la costante dei sinistri più gravi. L’Osservatorio dell’ASAPS sugli incidenti estivi del fine settimana, ha fatto registrare medie di 30 – 35 vittime per ogni week – end, con punte di 45 a luglio e anche in un fine settimana di ottobre, come dire 15 morti al giorno! Abbiamo contato nei fine settimana da giugno a ottobre 250 morti fra i soli motociclisti. Da inizio anno a fine ottobre abbiamo già archiviato i decessi di 33 bambini sulle strade. Furono 29 in tutto il 2021. Ecco allora per l’anno che verrà vorremmo oltre alla sparizione del covid e alla cessazione di quella assurda guerra - problemi sui quali possiamo fare ben poco se non pregare (per chi è credente) - che almeno su questo rigurgito di stragismo sulle strade ci si rimboccasse le maniche. Come? Ma dai che lo sapete!
Con una miscela di provvedimenti: sensibilizzazione e informazione sui rischi della strada, campagne mirate su radio e tv, anche dure e anche negli orari di punta al posto delle tantissime e stucchevoli repliche estive per esempio, interventi migliorativi sulla struttura stradale: buche, segnaletica orizzontale e verticale a anche luminosa, guard rail veramente protettivi e non capaci di aggravare le conseguenze degli impatti, qualche ritocco al CdS, ma neanche tanti, per esempio la sospensione della patente alla prima violazione per chi usa il cellulare alla guida e da ultimo (ma non ultimo) finalmente un ritorno delle divise sulle strade capaci di intercettare ciò che i sistemi elettronici di controllo
L’anno che sta per concludersi. Deludente vero?
Parlo del 2022
a cura di Giordano Biserni
non vedono: alcol e droga alla guida, uso del cellulare, mancato uso delle cinture di sicurezza, violazione dei tempi di guida per i veicoli pesanti e taroccamenti dei cronotachigrafi, se non gli agenti chi? Altro che la chiusura di decine Distaccamenti della Polizia Stradale e coordinamento vero fra le polizie dello Stato e le polizie locali. Ah dimenticavo nel 2022 è anche cambiato il Governo, quindi se non ora quando?
SICUREZZA IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 49 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO
Lazio on the Road, il progetto automotive S
i chiama ‘Lazio on the road’ ed è il progetto per il segmento ‘automotive’ promosso dalla Regione Lazio e dal Convention Bureau Roma & Lazio, al fine di proporre il territorio laziale quale location ideale per la presentazione di nuovi modelli di automobili di prestigiose marche internazionali. Grazie al supporto di Unindustria e Autodromo di Vallelunga (ACI) l’operazione verrà veicolata anche attraverso canali istituzionali e social in una delle più innovative formule di partenariato pubblico-privato finalizzato alla valorizzazione turistica del territorio della regione, con ricadute economiche di un certo spessore se si considera che gli eventi legati alle presentazioni di nuovi modelli automobilistici, solitamente hanno una durata di alcuni giorni, coinvolgono centinaia di personaggi del mondo automobilistico
oltre alla stampa specializzata. Con sette siti iscritti nella Lista del Patrimonio dell’Umanità Unesco, numerosi poli di attrazione artistico-culturale e paesaggistica, il Lazio dispone anche di una adeguata offerta alberghiera, sedi congressuali e servizi di alto profilo per eventi e convention internazionali.
Il brand di Roma, poi, rappresenta un forte catalizzatore nei mercati esteri e i suoi crescenti indici di attrattività col primato di essere una delle mete più desiderate tra i potenziali visitatori stranieri, diventa un fattore trainante per tutto il territorio del Lazio e la scoperta delle eccellenze nel territorio regionale.
Per l’obiettivo che Regione Lazio e Convention Bureau Roma&Lazio intendono raggiungere con il lancio dell’operazione ‘Lazio on the Road’, uno dei punti di forza è rappresentato
MOTORI IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 50 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO
a cura di Andrea Lovelock
Il progetto mira ad intercettare il segmento del business automobilistico internazionale per stimolare investimenti nella regione
La presentazione di Lazio on the Road al Centro-Congressi di Vallelunga
dall’Autodromo di Vallelunga, di proprietà dell’ACI, da tempo centro di eccellenza e di riferimento per il settore automobilistico, grazie alla dotazione di infrastrutture che consentono prove su strada, collaudi, circuiti off-roads ed un Centro ‘Guida Sicura’. L’autodromo, da tempo apprezzato circuito per la Formula E, divenuta una competizione di forte richiamo mondiale, ha tra i clienti più accreditati prestigiosi brand dell’automobilismo come Ferrari, Pirelli, McLaren, Porsche e Lamborghini.
Di recente, poi, grazie alla partnership con Enel-X, la struttura – già considerata una delle più all’avanguardia in Europa – vanta un primato nazionale nel settore della mobilità green poiché dal 2018 ospita l’Enel X- Mobility Hub, il primo polo nazionale per lo sviluppo delle tecnologie di mobilità elettrica. Al suo interno, ad esempio, vengono sperimentati i nuovi processi di ricarica per le vetture a batteria sia stradali che per il motorsport. Nello specifico, il progetto ‘Lazio on the Road’ mira ad intercettare il segmento del business automobilistico internazionale per stimolare ed attrarre investimenti nel Lazio attraverso lanci di prodotti, roadshow, convention, eventi di presentazione del comparto automotive, valorizzando contestualmente il patrimonio paesaggistico, la tradizione ricettiva del Lazio, la professionalità degli operatori turistici e le infrastrutture
d’eccellenza presenti sull’intero territorio regionale. Tra i punti di forza dell’offerta del territorio che verranno adeguatamente evidenziati nelle molteplici attività promozionali legate al Progetto ‘Lazio on the Road’, figurano, tra gli altri, l’immenso patrimonio archeologico, storico e naturalistico di una regione che vanta luoghi di grande bellezza come Villa d’Este, Villa Adriana a Tivoli, strade iconiche come l’Appia, la Cassia, l’Ardeatina, aree di alto valore paesaggistico come l’Alta Tuscia, la Ciociaria, il Circeo. E ancora zone d’interesse enogastronomico quali i Castelli Romani. Dunque, una strategia mirata e condivisa come ha sottolineato l’Assessore al Turismo ed Enti Locali della Regione Lazio, Valentina Corrado: “Abbiamo promosso un progetto capace di raccontare il potenziale del nostro territorio con attività di promozione ed experience altamente emozionali. Attraverso una campagna di comunicazione online &
offline sui media italiani ed esteri ed articolato con fam trip, road show ed iniziative legate alle fiere del turismo e della meeting industry, la Regione Lazio intende integrare maggiormente la filiera turistica con gli altri comparti economici territoriali ed attrarre nuovi e crescenti target di mercato capaci di rafforzare e riqualificare l’offerta turistica della destinazione Lazio. Porteremo il prodotto all’estero, verso Paesi che ospitano gli headquarter delle principali aziende automotive.”
Dello stesso tenore, la riflessione del Presidente del Convention Bureau Roma & Lazio, Stefano Fiori: “Lazio on the Road è la punta di diamante di una articolata strategia che il CBReL ha avviato da tempo con l’Assessorato al Turismo della Regione Lazio e che oltre all’automotive è orientata verso altri segmenti di grande appeal come il golf, il wedding e il luxury travel, asset cruciali per la ripartenza del settore turistico.”
In caso di ritiro della patente dei tuoi dipendenti, potrai ricevere un’indennità da 2.700 € a 18.000 €. Richiedi un preventivo gratuito: Tel. 0171 41.31.46 servizi@imprenditorieprofessionisti.it
MOTORI IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 51 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO
Polizza Patente Protetta
Il circuito di Vallelunga
Design for Peace: il progetto degli architetti italiani
Sono iniziati i workshop dedicati alla ricostruzione delle aree ucraine devastate dalla guerra. “Design for Peace” è un progetto del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) e dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia (OAR), realizzato in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo delle Comunità e dei Territori dell’Ucraina tramite l’Ambasciata d’Ucraina in Italia, che mira alla riqualificazione e al miglioramento, alla fine del conflitto, di tutte quelle aree urbane che sono state distrutte. Il fine principale dell’iniziativa è quella di trovare una linea guida comune per poter intervenire nel migliore dei modi nel prossimo futuro. I protagonisti dei primi 10 workshop legati alla ricostruzione post-bellica sono i giovani progettisti under 35, studenti e non, sia ucraini che frequentanti le scuole italiane, che riescono a collaborare grazie al sostegno del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile universale della
Presidenza del Consiglio dei Ministri. I fortunati selezionati per l’effettiva realizzazione della ricostruzione ucraina di “Design for Peace” riceveranno una borsa di studio del valore di 1.500€ al mese. La prima fase è stata quella di selezione da parte dell’Ambasciata delle prime cinque aree su cui lavorare: il Palazzo comunale della cultura “Korabelnyi” di Mykolaïv; il Complesso sportivo dell’Università tecnica nazionale “Istituto politecnico di Kharkiv”; il Laboratorio del Ginnasio comunale di Korosten intitolato a Volodymyr Synhaivskyi; l’Università Pedagogica Nazionale di Kharkiv intitolata a G. Skovoroda e l’edificio accademico della Facoltà di Economia dell’Università Nazionale di Kharkiv intitolata V. N. Karazin. Tutto questo al fine di toccare i campi della creatività, progettualità e cooperazione per arrivare ad una visione comune per la ricostruzione delle città ucraine, presentando al pubblico i progetti all’interno di una mostra dedicata all’Acquario Romano, sede dell’Ordine di Roma.
“Il successo che ha riscontrato questa
iniziativa con l’adesione, in tutta Italia, da parte degli Architetti PPC italiani e di studi professionali di tutte le dimensioni - sottolinea Marcello Rossi, Consigliere del CNAPPC – testimonia l’essenza della mission della nostra professione che è quella di tenere insieme competenze e capacità tecniche con una forte vocazione di impegno sociale. Tra le prossime azioni del Consiglio Nazionale vi è sicuramente quella di estendere “Design for Peace” ad atri Paesi che subiscono le conseguenze dei conflitti”.
DESIGN IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 53 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO
a cura della Redazione
L’essenza della nostra professione è quella di tenere insieme competenze e capacità tecniche con una forte vocazione di impegno sociale
Benvenuti su Voyager station, il primo hotel nello spazio
Si tratta del primo hotel spaziale: una gigantesca ruota fluttuante nello spazio denominata Voyager Station, una meta luxury dotata di qualsiasi tipo di comfort e intrattenimento, che non ha nulla da invidiare ai migliori alberghi a cinque stelle “terrestri”. Si prepara ad accogliere i primi visitatori per il 2027, facendo un passo enorme nella concezione dello spazio per l’essere umano, rendendo reale un qualcosa che per noi è sempre stato utopico. A breve tutto questo sarà costoso ma comunque raggiungibile. La Voyager Station è progettata dalla Orbital Assembly Corporation, società di costruzioni gestita dall’ex pilota John Blincow. In realtà l’hotel spaziale sarà l’ampiamento del progetto della Orbital Assembly che voleva creare la Pioneer Station, cioè una stazione spaziale destinata ad ospitare aziende e agenzie spaziali, ma con l’aggiunta dell’hotel si arriverà ad avere la prima struttura in orbita abitabile e gestita da privati, che va ad ospitare al suo interno persone che si troveranno lì sia per svago che per lavoro. Prende ispirazione dai migliori film di fantascienza visti al cinema, riprendendo da loro una forma circolare dal diametro di 200 metri, che grazie alla forza centrifuga riesce a creare diversi livelli di forza di gravità. Chi non vorrebbe provare almeno una volta nella vita l’effetto di essere sospeso e fluttuante, di riuscire a “nuotare” in aria? Ma bisogna cercare di gestire questo effetto in modo che non diventi fastidioso per i visitatori.
La superficie totale della Voyager Station sarà di 11.600 mq, con la possibilità di ospitare al suo interno fino a 440 persone. Le possibilità di soggiorno all’interno della costruzione spaziale sono diverse: passando dalle camere alle grandi ville, dando agli interessati anche la possibilità di acquistare questi spazi come case per le vacanze, per godersi al meglio le enormi vetrate da cui poter osservare la terra e lo spazio infinito. Sicuramente al suo interno troveremo un ristorante gestito dai migliori chef, dei bar e delle aree per l’intrattenimento, ma nelle idee di John Blincow, CEO della Orbital, si parla di creare delle vere e proprie esperienze spaziali: spettacoli sia artistici che sportivi che sfruttino effettivamente l’assenza di gravità, creando un qualcosa che sia possibile ammirare solo lì. Ma la domanda che ci stiamo ponendo tutti è: quanto costerà un soggiorno all’interno della Voyager Station?Ad ora il prezzo rimane indicativo - senza certezze - e parliamo di circa cinque milioni di dollari per un soggiorno di tre giorni e mezzo. Un prezzo inarrivabile per il 99% della popolazione, ma che comunque fa ben sperare per il futuro, facendo sognare milioni di persone all’idea che tutto questo prima o poi diventi alla portata di tutti.
VIAGGI IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 54 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO
a cura della Redazione A breve tutto questo sarà costoso ma comunque raggiungibile
Settimana bianca per lo sci, quest’inverno vado in Calabria
Voglio sciare in Calabria e scelgo 2 dei 4 comprensori sciistici, ( Lorica, Palumbosila, Camigliatello Silano, e Gambarie D’aspromonte) Camigliatello Silano, situato a pochi km dal lago Cecita, nel Parco Nazionale della Sila, e Lorica affacciata sul lago artificiale Arvo che con le sue sponde fitte di larici, dona al panorama un’atmosfera particolarmente nordica. Detta La perla della Sila, dalla cima si può godere della meravigliosa vista che va dall’altopiano della Sila ai Mari dello Jonio e Tirreno, che fanno da collare alla Calabria, e scorgere perfino la costa della Sicilia. A Lorica si trovano 2 impianti di risalita, a 1930 m quello di Botte Donato, 8 posti in cabinovia, da Cavaliere a Marinella di Coppo una seggiovia a 4 posti. In cantiere altre iniziative tra cui la revisione delle sciovie nella Valle dell’Inferno, la realizzazione di un impianto di innevamento programmato a servizio dell’intero dominio sciabile, che consentirà il prolungarsi della stagione sciistica da novembre ad aprile, skilift totalmente rinnovati per servire le nuove piste in preparazione, parco tematico totalmente dedicato ai bambini, e in programma anche strutture di ristorazione e accoglienza, spazi dedicati a scuola sci, ampi parcheggi e poi aree dedicate al noleggio attrezzature, ed altro ancora al fine di migliorare il soggiorno degli ospiti visitatori e fruitori.
Con il progetto rilancio della “perla della Sila” si può contare su rinnovate piste, che vanno a coprire un percorso complessivo di circa 20 km
per quello alpino e 40 per quello di fondo. Per lo sci alpino, una pista blu lunga 3300 m scende da 1877 m a 1405 m. Si estende una pista rossa per 1000 m.
Nell’adiacente Valle dell’inferno due piste rosse partono da 1665 m e arrivano a 1877 m a Cadicola di Coppa.
I principianti e i piccoli possono risalire la pista facile nel campo scuola con un tapis roulant coperto, troviamo poi posizionato adiacente al campo scuola un bob su rotaie che funziona tutto l’anno.
Dalla stagione sciistica 2019 è stato introdotto lo skipass integrato per le 2 località di Lorica e Camigliatello. Troviamo 3 anelli per lo sci di fondo, rispettivamente di 3,5,7 km, al Passo di Carlomagno a metà strada tra Lorica e Silvana Mansio. Sul versante di Camigliatello, da Lorica a Monte Scuro la pista da fondo segue il tracciato della panoramica Strada Delle Vette che collega le più alte cime della Sila (il Monte Curcio 1768 m, il Monte Scuro 1630 m e il Monte Botte Donato 1928 m), inoltrandosi tra faggete e pinete con vista sui laghi Cecita e Arvo. A Lorica è disponibile, per una lunghezza di ben 1000 m, la pista da Bob Artificiale. E dopo lo sci, ci si può anche rilassare con la pesca sportiva, tentando di catturare la trota nei laghetti artificiali. Camigliatello Silano, a 1 km dal centro del paese, in località Tasso troviamo la stazione di partenza di una moderna cabinovia a otto posti che da 1368 m porta a 1765 m, sul Monte Curcio. Due piste per lo sci alpino, una rossa di 2050 m e una blu di 2220 m, dotate di innevamento programmato. A
valle, si trova il campo scuola dove è presente un tappeto a nastro lungo 52 metri, e vi confluiscono le due piste. Innumerevoli le possibilità di escursioni con le ciaspole, le motoslitte e quad. Camigliatello Silano è una frazione del comune di Spezzano della Sila che dista da Cosenza 15 km. In Calabria esistono 51 km di piste: ed i 4 comprensori sciistici sono serviti da 13 impianti di risalita. Molto altro è da scoprire, ma lascio a voi la curiosità di cercare, per il momento prendete spunti da quanto ho scritto in sintesi. Calabria, la Sila, panorama meraviglioso e posti incantevoli, ospitalità del sud … io non ho dubbi e quest’inverno andrò a sciare sulle cime della SILA.
VIAGGI IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 55 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO
a cura della Gabriella Tomasi
E dopo lo sci, ci si può
anche rilassare con la pesca sportiva, tentando di catturare la trota nei laghetti artificiali
Sport e libertà: la storia di Elnaz Rekabi
La strada di Elnaz si incrocia con quella di Mahsa, un giorno di ottobre a Seul, quando la scalatrice si presenta in gara senza hijab
nel nord del Paese, Elnaz ottiene la sua prima vittoria internazionale in casa, a Teheran, quando ai Campionati continentali del 2013 si aggiudica il secondo posto nel bouldering. Risale sul podio, nel 2014 in Indonesia, quando vince la medaglia di bronzo ai Campionati asiatici, questa volta nella specialità difficoltà. Gli anni successivi, poi, sono un’escalation di vittorie e risultati: nel 2017 vince la Coppa d’Asia nel bouldering e arriva terza in difficoltà, mentre nel 2021 è medaglia di bronzo ai campionati mondiali, nella specialità combinata. Dunque una storia di successo, ma come a cura della Redazione
Lo sport è fatto di medaglie, record, tifo sugli spalti, ma è anche una combinazione di emozioni, coincidenze e vissuti ed è proprio questo insieme di passioni e storie personali che lo rende estremamente affascinante. Ecco quindi che la vicenda di Elnaz Rekabi è prima di tutto questo: una storia, quella di una ragazza che insegue il suo sogno, mettendoci tutto l’impegno possibile per realizzarlo. E ci riesce, perché Elnaz Rekabi è la prima donna iraniana a vincere una medaglia ai Campionati mondiali di arrampicata. Nata nel 1989 a Zanjan, cittadina
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 56 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO SPORT
tante altre storie, anche in quella di Elnaz arriva un momento decisivo, un istante in cui succede qualcosa e la trama si intreccia con altri racconti, altre speranze, altre vite. E così la storia di Elnaz si lega, per fato, casualità o comunione di intenti, a quella di una giovane iraniana di origine curda, Mahsa Amini, morta a settembre dopo essere stata arrestata dalla polizia morale per non aver indossato l’hijab in modo regolare. Elnaz è un’atleta, ma è anche una donna iraniana e come tutte le donne del suo Paese ha l’obbligo di indossare il velo. E così, ecco che la strada di Elnaz si incrocia con quella di Mahsa, un giorno di ottobre a Seul, quando ai Campionati asiatici di arrampicata, la scalatrice si presenta in gara senza hijab. Il gesto non passa inosservato. Anzi, fa il giro del mondo e arriva all’Iran International, emittente televisiva con sede a Londra, molto critica nei confronti del regime islamico. Iran International considera la scelta di Elnaz un’azione di protesta, un modo per la campionessa di far sentire la sua vicinanza alle donne iraniane, in lotta dopo la morte di Mahsa per affermare la loro libertà.
Ma la notizia arriva anche in patria e qui i contorni della storia sbiadiscono, diventando sempre più confusi. Di Elnaz, infatti, si perdono le tracce per alcune ore e secondo la BBC le sarebbero stati confiscati cellulare e passaporto. Poi la si vede rientrare in Iran, acclamata come un’eroina da migliaia di persone giunte all’aeroporto appositamente per lei. Subito però, difronte alla tv di stato, troviamo Elnaz a chiedere scusa al popolo iraniano, definendo accidentale la scelta di non indossare l’hijab, aggiungendo che il velo le sarebbe caduto incidentalmente. Secondo BBC Persian si tratta di una “confessione forzata”, dovuta alle minacce di sequestro dei beni di famiglia che le autorità iraniane avrebbero fatto all’atleta se non avesse rilasciato le sue scuse. Scuse che volevano scollegare il suo gesto dalle rivolte delle donne iraniane, ma che non sembrano aver convinto le autorità di Teheran. Risultato? Prima l’atleta viene posta ai domiciliari e poi con furia distruttiva le radono al suolo la casa di famiglia, con tanto di medaglie sparse tra le macerie, come si può vedere in un video che sta girando sul web.
Le immagini riprendono anche un ragazzo in lacrime, si tratta di Davood, fratello di Elnaz, anche lui scalatore, mentre un’ignota voce fuori campo dice: “Così vanno le cose in questo Paese. Così trattano un campione che ha dato chili di medaglie a questo Paese, che ha lavorato sodo per renderlo orgoglioso. Gli hanno demolito la casa di 39 mq e se ne sono andati”. Speriamo per Elnaz che questo non sia l’ultimo capitolo della sua storia.
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 57 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO SPORT
Natale a tavola: cosa hanno scelto gli italiani
protagonista
Le feste natalizie sono sinonimo di regali, auguri e pranzi in famiglia. Ed ecco che quest’anno, complici anche i rincari energetici, la maggior parte degli italiani ha scelto di passare a casa il tradizionale pranzo del 25. Ma quali sono i prodotti più venduti, quelli che non sono mancati nelle tavole del Bel Paese, da nord a sud? Secondo uno studio condotto da Coldiretti, l’84% degli italiani ha brindato a fine pasto con una bottiglia di spumante, mentre il 90% ha optato per la frutta locale e di stagione. E per l’eterna disputa tra panettone e pandoro, il Natale 2022 ha visto la vittoria del classico dolce milanese, con 78% di preferenze, a scapito di quello veronese che si arresta a quota 74%. Grande protagonista del pranzo di Natale è stata la carne, cucinata in tutte le sue declinazioni: ecco quindi che nei menu natalizi si sono alternati bolliti, arrosti, agnelli e tacchini.
E non solo, perché la carne è stata anche impiegata per realizzare brodi e ripieni di paste fresche. Discorso diverso, invece, per la cena della vigilia che è stata a base di pesce per il 71% degli italiani, con un’abbondanza di fritti, zuppe, calamari e gamberi. Per quanto riguarda le ore trascorse ai fornelli, gli italiani hanno impiegato un tempo medio di 2,8 ore per preparare le pietanze: un vero record che riporta la voglia di festeggiare il Natale ai livelli pre-pandemia. E lo stesso vale per il numero di invitati: dopo le restrizioni degli ultimi 2 anni, nel 2022 si è tornati a grandi tavolate e pranzi in compagnia. Infine, in totale, il Natale ha richiesto una spesa di 950 milioni di euro per carne e pesce, 550 milioni per vino, spumante e altre bevande, 550 milioni per verdura, frutta secca e conserve, 300 milioni per dolci, 200 milioni per pasta e pane e 190 milioni per uova e formaggi.
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 58 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO FOOD & WINE
Grande
del pranzo di Natale è stata la carne, cucinata in tutte le sue declinazioni: nei menu natalizi si sono infatti alternati bolliti, arrosti, agnelli e tacchini a cura della Redazione
Burger di Quinoa e Spinaci
Un’ottima alternativa al solito hamburger, salutare, sfizioso e veloce da preparare. Per pensare alla linea senza rinunciare al gusto
a cura di Francesco Norcini
INGREDIENTI
• 200g quinoa
• 200 g spinaci freschi
• 1 uovo
• farina di quinoa q.b.
• olio EVO q.b.
• sale q.b.
COME SI PREPARANO
• Sciacquare la quinoa sotto acqua corrente e poi metterla a cuocere in un pentolino con 400 ml d’acqua e del sale per 20 minuti circa.
• Scaldare una padella con un filo d’olio e cuocere gli spinaci per 5 minuti circa.
• In una bacinella unire la quinoa, gli spinaci, l’uovo, il sale e la farina di quinoa, fino ad ottenere una consistenza compatta ma morbida.
• Con l’aiuto di un coppapasta formare dei burger.
• Cuocere i burger con un filo d’olio per 4 - 5 minuti da entrambi i lati.
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 59 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO
FOOD & VINE
Il sale fa male?
In Italia, in media, introduciamo circa dieci volte il reale fabbisogno di sale, sia attraverso gli alimenti sia aggiungendolo in cucina e a tavola a cura di Francesco Norcini
Il sale nella dieta, come quasi ogni ingrediente che assimiliamo, è fondamentale per la sopravvivenza e per la nostra salute.
Il sale fa male?
Il sale nella dieta, come quasi ogni ingrediente che assimiliamo, è fondamentale per la sopravvivenza e per la nostra salute.
Se dobbiamo analizzare sul piano scientifico questo ingrediente, dobbiamo definire bene il concetto di sale, che in un linguaggio un po’ più tecnico è denominato cloruro di sodio.
Da un punto di vista biologico, infatti, quello che ci interessa del sale è il suo contenuto di sodio, in quanto è un elemento presente nel nostro organismo e quindi utile a mantenere quell’equilibrio in grado di farci stare bene e di mantenerci in salute.
La soluzione ottimale che proponiamo ai nostri pazienti è sempre che ogni
estremismo, nell’alimentazione ma anche in qualsiasi altro aspetto della vita, non è mai proattivo a uno stato di salute.
Il nostro corpo è una macchina incredibilmente avanzata in grado di mantenere tutto il nostro sistema in equilibrio, a patto che noi gli forniamo semplicemente ciò di cui ha bisogno. Il sodio contenuto nel sale lo ritroviamo nel tessuto osseo e negli altri tessuti, all’interno delle cellule e nel liquido extracellulare.
Un meccanismo fondamentale per la vita è il meccanismo biochimico della pompa sodio/potassio, che permette il normale svolgimento dell’attività cellulare e prevede un trasporto “attivo contro gradiente di concentrazione”. In parole più semplici è in grado di trasportare i due ioni, sodio o potassio, basandosi sulla concentrazione di questi, che nello specifico si trovano rispettivamente all’esterno e all’interno delle cellule.
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 60 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO BENESSERE E BELLEZZA
Ecco perché il sodio, quindi, è importante in una dieta equilibrata, ed è importante sapere che in alcuni preparati del commercio come zuppe e minestre, il sodio è usato sotto forma di glutammato per aumentare la sapidità.
La presenza dei due ioni, sodio e potassio, all’interno delle cellule, è alla base della propagazione dell’impulso nervoso elettrico, questo anche se stiamo parlando di un concetto estremamente tecnico, è sufficiente a far capire quanto sia importante questo elemento per il nostro organismo.
Mangiamo poco o troppo sale?
Le quantità raccomandate dall’OMS per una persona adulta parlano di un fabbisogno giornaliero di sodio che varia da circa 0,5 a 3,5 grammi. È facile comprendere che stiamo parlando quindi di una quantità abbastanza bassa.
In Italia, in media, ne introduciamo circa dieci volte il reale fabbisogno, sia attraverso gli alimenti sia aggiungendolo in cucina e a tavola.
La quantità consumata è anche doppia rispetto a un limite che l’OMS ha introdotto come buon compromesso tra il soddisfacimento del gusto e la prevenzione dei rischi legati ad una eccessiva introduzione di sodio.
Cosa prova un eccesso di sale? L’eccesso di sodio nella dieta è spesso
associato a patologie cardiovascolari.
Il sodio degli alimenti è totalmente assorbito nell’intestino tenue e nel colon, mentre la regolazione del contenuto corporeo di sodio avviene per opera dell’aldosterone.
Ma ci sono delle conseguenze causate anche dalla carenza di sodio, seppur rare, questo sempre ricollegandosi al fatto che soluzioni estreme ed assolute non sono mai adeguate.
È bene ricordare che il reintegro salino è richiesto in caso di temperature particolarmente elevate che provocano abbondante sudorazione.
In alcuni casi, ad esempio per atleti durante e dopo lo sforzo fisico, si utilizzano soluzioni saline (integratori) per compensare le perdite avvenute con la sudorazione.
Ha senso una dieta iposodica?
La dieta iposodica è spesso indicata:
• Nelle cardiopatie, o meglio nell’insufficienza cardiaca, quando occorre “alleggerire” la massa di sangue pompata dal cuore;
• nelle sindromi nefrosiche o in altre malattie del rene, in cui diminuisce il filtrato e i liquidi tendono a rimanere nel corpo;
• in alcune situazioni che prevedono alterazioni ormonali o cure con ormoni surrenali (cortisoni e simili);
• nell’ipertensione, malattia grave e diffusissima.
In tutti i casi normali è comunque bene diminuire le quantità di sodio introdotte attraverso il sale visto che generalmente, anche a causa della sua presenza nei preparati alimentari, è decisamente elevata.
È anche doveroso sfatare il mito secondo il quale per dimagrire sia necessario ridurre il sale nella dieta.
Il sale non apporta calorie e quindi non può far ingrassare.
L’idea di abolirlo per dimagrire nasce forse dalla confusione che si può fare quando, desiderando di perdere peso, si riceve anche la raccomandazione di ridurre gli eccessi di condimento.
Ma è soltanto il condimento con aggiunta di zuccheri che va limitato se si vuole evitare di aumentare di peso accumulando troppo tessuto adiposo. A questo proposito è anche bene spostare l’accento sulle reazioni che alcuni grassi usati in cucina, come burro e olio, hanno quando sono sottoposti a cottura e quindi ad alte temperature.
Il sale può far salire l’ago della bilancia, ed in genere solo temporaneamente, soltanto quando provoca, nelle persone predisposte, una notevole ritenzione di liquidi.
Si tratta però di un aumento puramente ponderale e in genere temporaneo, ben diverso da un vero “ingrassamento”: un processo, quest’ultimo, che comporta un aumento della massa grassa corporea.
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 61 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO BENESSERE E BELLEZZA
Viva magenta: il colore pantone del 2023
Ma non solo moda, perché Viva Magenta ha conquistato anche il design, l’arredamento e il mondo del beauty
a cura della Redazione
Basta leggere la definizione con cui il Pantone Color Institute descrive il Viva Magenta, colore del 2023, per avere immediatamente un’idea della tinta che sbarcherà in passerella il prossimo anno. “Un colore non convenzionale per tempi non convenzionali” è infatti la sintesi del Viva Magenta: un’esplosione di energia e vivacità. Realizzato mixando in parti uguali il rosso con il blu, la nuova nuance del 2023 è un cremisi più brillante del rosso e più avvolgente del viola. Questa joie de vivre formato colore è già stata scelta da molti stilisti, Michael Kors, Givenchy, JW Anderson e Giambattista Valli - solo per citarne alcuni - che l’hanno resa la protagonista delle loro collezioni. Ma non solo moda, perché Viva Magenta ha conquistato anche il design, l’arredamento e il mondo del beauty e infatti lo si può vedere illuminare cuscini, tappeti, lampade
e palette per il make up. Un successo, questo, dovuto anche al fatto che Pantone abbia voluto dare al nuovo colore una connotazione positiva, facendolo diventare sinonimo di rinascita, ottimo modo per affrontare il post pandemia e trait d’union tra natura e realtà virtuale, tanto da denominarlo “Magentaverso”. Ispirato al rosso cocciniglia, uno dei più brillanti coloranti presenti in natura, il Viva Magenta è uno dei tre colori primari, insieme al blu cyan e al giallo e rappresenta il giusto mix tra toni caldi e toni freddi: una vera e propria iniezione di allegria per le fredde giornate d’inverno.
Infine, come si può leggere sul sito dell’Istituto Pantone, il Viva Magenta “accoglie tutti con la stessa verve per la vita e spirito ribelle. È un colore audace, pieno di spirito e inclusivo”. Quale migliore augurio per iniziare il 2023?
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 62 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO MODA
Il reselling: cos’è e cosa sta creando
Il fenomeno del cosiddetto reselling è in ascesa anche in Italia, ma di cosa si tratta? Consiste nel comprare principalmente sneakers, ma anche altri capi di abbigliamento, per rivenderli ad un prezzo nettamente superiore a chi invece “non è arrivato in tempo” e non è riuscito ad acquistarli a prezzo di listino.
Il metodo è molto simile a quello della Borsa: comprare dei pezzi di abbigliamento appena usciti ad un prezzo più basso per poi rivenderli ad un prezzo maggiorato. Questo movimento è emerso negli ultimi anni, diffondendosi principalmente nelle nuove generazioni e contribuendo alla nascita di piattaforme che fanno da tramite negli scambi tra privati. In poche parole, in una trattativa tra una persona che vende una scarpa e una che la riceve ci sono aziende come Stockx e Restocks, ma come funzionano? L‘acquirente compra da questi siti web che creano un contatto con il venditore che, trovato l’accordo per il prezzo, invierà il pacco nei centri delle aziende che si preoccuperanno di controllare l’autenticità del prodotto, per poi inviarlo a cliente effettivo. I marchi che più si trovano in mezzo
a questa bufera sono Adidas e Nike, che con alcuni modelli di sneakers, lanciate con tirature limitatissime e collaborazioni con altri brand o personaggi famosi, riescono a riempire una bella fetta di questo mercato. Ma la domanda è: cosa ci guadagnano queste multinazionali dal reselling? In termini monetari nulla, non hanno un guadagno economico e anzi, Nike si è dimostrata molto contraria a questo fenomeno. Il guadagno delle aziende sta nell’immagine del marchio che diventa esclusivo, per pochi, creando un seguito ancora maggiore e milioni di persone che ogni giorno attendono il lancio di una determinata scarpa o collaborazione.
In Italia nell’ultimo periodo abbiamo sentito parlare del reselling associato alla nota catena di supermercati Lidl. L’operatore ha messo in vendita un paio di scarpe con i tipici colori aziendali, affermando che sarebbero state vendute in 700 punti vendita diversi ma con una tiratura limitatissima. Quindi è partita la corsa all’acquisto, le sneakers sold out in poche ore e infine i fortunati che sono riusciti ad ottenerle che caricavano sul web gli annunci di vendita che
arrivavano anche a 500€. Tutto quello che una volta era considerato “da ginnastica”, ora grazie alla generazione Z diventa un vero e proprio culto, portando le sneakers ad essere trattate come veri e propri pezzi di lusso.
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 63 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO MODA
G razie alla generazione Z diventa un vero e proprio culto, portando le sneakers ad essere trattate come veri e propri pezzi di lusso a cura della Redazione
Il ritratto fotografico
Premesso che con qualsiasi macchina fotografica possiamo ottenere delle belle immagini, se vogliamo dedicarci al ritratto è meglio dotarci di una attrezzatura un po’ più completa. Una macchina fotografica reflex farà al caso nostro, tutto ciò che inquadriamo attraverso il mirino sarà esattamente quello che abbiamo visto e la stampa successiva lo confermerà al cento per cento. Molti sono gli obiettivi che si possono utilizzare nel ritratto fotografico, generalmente, per il formato 24x36, si utilizzano dei teleobiettivi la cui lunghezza focale varia fra gli l’ottanta e i centottanta mm così da permetterci una foto armoniosa rispettosa delle proporzioni. Generalmente nelle foto di ritratto
si tende a sfocare lo sfondo e questo lo otteniamo impostando un diaframma aperto (5,6 può andar bene) stando attenti che sullo sfondo non ci siano elementi di disturbo tali da compromettere il risultato finale, naturalmente la luce che utilizzeremo sarà preferibilmente quella naturale o in alternativa ci avvarremo della luce artificiale fornita da lampade al tungsteno, neon ecc.
Personalmente prediligo la luce ambiente, dove i contrasti sono ridotti e la luce risulta più morbida, ripongo poi particolare attenzione a come posizionarmi rispetto al soggetto che fotografo. Sarà mia premura, se voglio valorizzare gli occhi, effettuare la ripresa ad una certa altezza se invece voglio esaltare bocca e mento
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 64 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO FOTOGRAFIA
L’importante per una buona foto è che la persona fotografata si senta sempre a suo agio a cura di Claudio Rensi
dovrò abbassare l’angolazione. Nelle foto di bimbi dovrò invece, dopo aver instaurato un rapporto di collaborazione, posizionarmi al loro livello così da evitare che l’immagine finale mi restituisca un soggetto schiacciato a terra cosa che una ripresa eseguita dall’alto restituisce. Prediligo inoltre che la persona che fotografo si posizioni leggermente di fianco e con una gamba più avanti rispetto all’altra, anche le mani devono scivolare armoniose sul corpo per dare una sensazione di movimento.
Molti sono gli accessori che possono aiutare il fotografo durante le riprese in studio come i panelli riflettenti che, posizionati difronte o lateralmente al soggetto fotografato, compensano una luce di fondo. Ci sono poi particolari filtri che applicati sull’ottica fotografica possono creare l’effetto di una leggera sfocatura creando un’atmosfera davvero particolare così da ricordare un grande fotografo inglese Leonard David Hamilton, noto per i suoi ritratti erotici e nudo artistico softcore di giovani donne. Diverse sono le tonalità dei panelli che si possono utilizzare come il bianco che schiarisce le ombre o dorato che contribuisce a riscaldare il soggetto che risulterà abbronzato o di altri colori che avranno come risultato la dominante del colore stesso. L’importante per una buona foto è
che la persona che noi fotografiamo si senta sempre a suo agio e che i colori del trucco e dell’abito che indossa ben si armonizzino con lo sfondo.
Alcune case produttrici di obiettivi avevano immesso sul mercato degli obiettivi soft con la principale caratteristica di eliminare, nelle foto di ritratto, eventuali imperfezioni della pelle, piccole macchie, qualche pelo superfluo dando come risultato finale un’immagine non perfettamente a fuoco. Oggi con la tecnologia digitale tutto questo è scomparso sostituito da programmi che ti permettono di intervenire sull’immagine cambiando sfondi, colori dei capelli, dell’iride, che ti aiutano in post produzione ad ottenere dei risultati davvero interessanti. Ritengo degno di particolare attenzione un programma che ti aiuta a recuperare le vecchie foto restituendo loro il colore originale contribuendo ad eliminare graffi e imperfezioni, recuperando i vecchi ricordi.
Avevamo accennato in articoli precedenti di come salvare le immagini, se fosse meglio il jpg o il formato raw, torniamo sull’argomento con alcune precisazioni.
Nel menù delle macchine fotografiche digitali si può scegliere come salvare le immagini se in jpg, in raw
o in entrambi i formati. La differenza fra jpg e raw è sostanzialmente che il primo ti restituisce l’immagine che hai appena scattato già elaborata, piacevole a vedersi ma dove il tuo intervento in post produzione è piuttosto limitato. Al contrario, l’immagine in raw ti fornisce un’immagine molto più completa visto che salva tutte le informazioni catturate del sensore. In parole povere ti dà la possibilità di recuperare molti dettagli, ti permette di salvare un’immagine anche se leggermente sovra o sotto esposta.
La vera differenza fra un formato e l’altro si avrà in chi utilizza la post produzione, utilizzando il raw avremo una qualità decisamente superiore, potrai recuperare le zone d’ombra e le alte luci, dare più o meno tonalità al cielo, bilanciare il bianco nel senso di eliminare eventuali dominanti di colore. Certamente il raw è particolarmente utile per chi lavora in post produzione, anche se oggi molte sono le applicazioni che si possono usare per beneficiare di questo utilizzo . Va ricordato però che proprio per la ricchezza dei dettagli che vengono memorizzati avremo dei file molto pesanti e quindi una maggior lentezza nel salvare le immagini sulla scheda e questo mi danneggerebbe in foto in cui devo scattare ripetutamente in velocità.
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 65 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO FOTOGRAFIA
92ª edizione della Fiera del tartufo bianco d’Alba
La 92ª edizione della Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba è stata caratterizzata dall’attesissimo ritorno degli stranieri e del turismo a lungo raggio. Dall’inaugurazione del 3 ottobre alla chiusura del 4 dicembre sono stati registrati oltre 95.000 ingressi, tornando in linea con le edizioni pre-Covid. Torna in pari anche il dato riguardante i paesi coinvolti, con arrivi da 70 nazioni diverse.
La fiera è stata intitolata “Time is up”, per richiamare l’importanza e l’urgenza legata all’ecologia e al cambiamento climatico, mettendo la sostenibilità ambientale, economica e
sociale al primo posto, sottolineando l’importanza della manifestazione a livello culturale e facendone un punto di riferimento non solo enogastronomico ma a 360 gradi.
Tra le conferme di format utilizzati nelle edizioni precedenti e le novità 2022, la fiera quest’anno è stata ricchissima. In particolare, i famosi “cooking show” sono stati tutti sold out, facendo superare l’80% delle presenze di stranieri, ribadendo l’importanza del settore enogastronomico a livello mondiale.
Sicuramente va fatta un’ultima riflessione sui dati economici ricavati: ogni euro speso per acquistare il tartufo
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 66 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO EVENTI E SPETTACOLI
La 92ª edizione della Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba caratterizzata dal ritorno del turismo a cura della Redazione
in fiera ha generato circa 20 euro di spesa sul territorio, tra strutture, ristoranti e altro, portando il fatturato totale legato al tartufo bianco a circa 150 milioni di euro.
Il via a questa edizione è stato dato in presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oltre a lui non sono mancati altri grandi debutti, la fiera quest’anno è sbarcata sul Metaverso, con un assaggio di quella che potrà essere la modalità di fruizione di una destinazione turistica, in forma ibrida tra finzione e presenza fisica. Durante questi due mesi di festa non è mancata la consegna del riconoscimento di “Ambasciatrice del tartufo italiano”, consegnato alla speaker radiofonica di Radio Deejay La Pina, che da anni è attiva e appassionata alla narrazione nel mondo del più pregiato tra i funghi ipogei. Gli show legati al folklore, grazie al lavoro della giostra delle Cento Torri e dei volontari dei nove borghi albesi, hanno aperto il mese di ottobre con
la rievocazione storica in costume e con il Palio degli Asini.
Il tutto è stato contornato dallo street food dei borghi albesi, per cercare di regalare la miglior esperienza possibile a tutti i partecipanti, cercando di richiamare un clima medievale e riportare gli spettatori indietro nel tempo.
Per quanto riguarda gli eventi dei cooking show, durante questi due mesi, sono stati proposti ben 40 laboratori nella Sala Beppe Fenoglio, tutti sold out, con l’obiettivo di esplorare e sperimentare nuovi tipi di combinazioni culinarie. Inoltre, non poteva mancare la XXIII edizione dell’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, che quest’anno è riuscita a superare tutti i suoi precedenti record, arrivando ad essere collegata ad Hong Kong, Singapore, Vienna, Seoul e Doha. La cifra raccolta si aggira intorno ai 600.000 euro, con i profitti interamente destinati a diversi progetti benefici. Infine in questa edizione si è
consolidata la partnership con il Consorzio Alta Langa DOCG e il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, impreziosita dalla collaborazione con la Strada del Barolo e grandi vini di Langa.
Per concludere tra gli altri partner legati alla manifestazione troviamo, oltre al Consorzio di Promozione e Tutela del Prosciutto Crudo di Cuneo DOP, da segnalare la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, in particolare con la “Cena del Talento”, Confartigianato Cuneo con le proposte dei “Creatori di Eccellenza” e le Passeggiate Gourmet, Confagricoltura Cuneo e Coldiretti Cuneo, la località sciistica svizzera di Verbier insieme alla Barry Foundation of the Grand-St-Bernard di Martigny, il CREM di Montecarlo (il circolo dei residenti esteri di Monaco), la Birra Menabrea in abbinamento ai migliori formaggi Botalla e la Regione Valle d’Aosta, con le sue fontine e i suoi vini.
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 67 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO EVENTI E SPETTACOLI
Più libri più liberi 2022: un’edizione record
L’evento, con un ricchissimo programma da 600 appuntamenti, ha ospitato grandi nomi della letteratura e non solo a cura della Redazione
Un successo da record, quello ottenuto da Più libri più liberi, la fiera della piccola e media editoria, che a Roma dal 7 all’11 dicembre 2022 ha registrato oltre centomila presenze. L’evento, con un programma che permetteva di scegliere tra ben 600 appuntamenti, ha ospitato grandi nomi della letteratura e non solo. Per citarne alcuni: Alessandro Cattelan ha presentato Accento Edizioni, il suo progetto editoriale che punta su nuovi talenti, Alessandro Baricco ha dato il suo punto di vista sul tema della fiera “Perdersi e ritrovarsi, i libri e la libertà”, mentre Alessandro Barbero con un’interessante lectio magistralis ha spiegato il suo libro “9 agosto 378. Il giorno dei barbari” (Laterza) incentrato sulla battaglia di Adrianopoli, sconosciuta ai più, ma punto cardine della storia e per molti responsabile dell’inizio del Medioevo.
Ma Più libri più liberi ha avuto anche un respiro internazionale e così alla Nuvola dell’Eur sono andati in scena, tra gli altri, l’incontro con Paul B.
Preciado e il dialogo tra Azar Nafisi e Jhumpa Lahiri. Il primo, scrittore e filosofo spagnolo, ha toccato il tema della metamorfosi e del ritrovarsi attraverso la letteratura, mentre le due autrici hanno parlato di attualità, raccontando la storia delle donne iraniane che stanno lottando per affermare la loro libertà e identità. E ancora. Pilar del Rio Saramago ha dato omaggio al marito premio Nobel scomparso nel 2010, il bulgaro Georgi Gospodinov ha raccontato il suo ultimo libro “Lettere a Gaustìn e altre poesie” (Voland), la britannica Sheena Patel, autrice di “Ti seguo” (Blu Atlantide), ha fatto luce sul potere oscuro che si nasconde dietro le relazioni, mentre il giovane senegalese Mohamed Mbougar Sarr ha presentato la sua ultima opera “La più recondita memoria degli uomini” (E/O), vincitrice del Premio Goncourt 2021. Da sottolineare anche l’intervento di Diego Bianchi - in arte Zoro - e l’evento di chiusura che ha visto sul palco il fumettista Zerocalcare e l’artista Ascanio Celestini.
Infine, tra gli appuntamenti del programma professionale, rilevante per il settore è stato l’incontro tra Ricardo Franco Levi, presidente di AIE e Commissario Straordinario del Governo per la partecipazione dell’Italia a Francoforte 2024, Juergen Boos, Presidente e Ceo della Fiera del Libro di Francoforte, e Jean-Baptiste Passé, direttore del Festival du Livre de Paris. Tema del dibattito, due importanti occasioni per il mondo dell’editoria italiana: nel 2023 la partecipazione al Festival del libro di Parigi - in qualità di Paese ospite d’onore – e nel 2024 la partecipazione alla Fiera Internazionale del libro di Francoforte.
IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 68 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO CINEMA E LIBRI
MODA IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 69 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO Segui Assotrasporti per scoprirne di più: info@assotrasporti.eu www.assotrasporti.org + 39 3 4 8 88 272 3 1 Partecipa con noi al rinnovamento del settore: costruisci insieme a noi una nuova sede territoriale Assotrasporti! Da 30 anni insieme in difesa dell’autotrasporto italiano Tieniti informato con TN Trasportonotizie : tutto il mondo dell’autotrasporto a portata di mano e di click! www.trasportonotizie.com il giornale e il quotidiano online degli autotrasportatori e di chi viaggia guida nel 2015 pagina minimo per pagina computer da pagina Liguria, www.trasportonotizie.com TRASPORTONOTIZIE Anno XVII Numero 1/2015 agevolazioni Piemonte, www.trasportonotizie.com TRASPORTONOTIZIE Anno XVII Numero 2/2015 ritorno al futuro. Noi ci saremo ...e tu? all’estero, di tutti, Motorizzazioni, mesi per la gli eventi, le Piemonte, www.trasportonotizie.com TRASPORTONOTIZIE Transpotec 2015, l’autotrasporto ritrova l’ottimismo Riduci i costi con i nostri beni e servizi: ti aiutiamo ad aumentare la competitività della tua azienda! USCIAMO DAGLI SCHEMI UNIAMO LE FORZE BLOCCHIAMO IL DECLINO FACCIAMOCI SENTIRE CORSI DI FORMAZIONE NUOVO E INNOVATIVO CCNL ASSOTRASPORTI-UGL
LARP: spazio alla fantasia
I partecipanti del LARP interpretano un ruolo, sulla base delle istruzioni fornite da chi organizza la sessione
Bisacce pronte, itinerari a portata di mano, non resta che partire all’avventura e immergerci in questa magica esperienza. Parliamo di giochi di ruolo dal vivo, conosciuti anche con la sigla LARP (Live Action Role-Playing). Si tratta di una attività ludica, un tempo sconosciuta, che ogni anno impegna più di centomila persone in tutta Europa, guadagnandosi sempre più spazio tra i trend del momento. Attività di origine teatrale, i partecipanti del LARP interpretano un ruolo (ovvero un personaggio) sulla base di alcune istruzioni fornite da chi organizza la sessione.
Prendere parte a un evento LARP significa interpretare in maniera libera e autonoma il proprio personaggio, assaporando gli intrecci e la storia. Ogni partecipante è chiamato a dialogare, agire e pensare calandosi completamente nei panni del proprio alter ego, vivendone ogni istante e lasciandosi trasportare dai suoi sentimenti e dal suo modo di essere. Un denso codice di regole definisce i limiti e fornisce gli ambiti delle relazioni possibili, codificando azioni e reazioni dei giocatori, consentendo così anche a elementi irreali o fantastici (come la
magia) di poter entrare a far parte del ventaglio di opzioni giocabili. Chi organizza la sessione di gioco, chiamato master o narratore (Dungeons and Dragons non vi dice nulla?) si occupa di fornire ai giocatori i tratti del mondo in cui dovranno muoversi, disegnando con dettagli via via sempre più complessi l’ambiente in cui l’azione si svolge, gestirà i personaggi secondari, gli antagonisti e le creature fantastiche, classificabili sotto il nome di personaggi non giocanti (PNG). Solitamente i personaggi vengono smistati in gruppi, contribuendo così ad aumentare l’aspetto sociale che caratterizza questa attività ludica. Ogni giocatore crea il personaggio che interpreterà nel gioco. Oltre a definirne il carattere e la storia passata, dovrà stabilirne gli scopi, le motivazioni che lo spingeranno ad agire, gli ideali a cui si ispirerà e, in generale, tutto ciò che può dare spessore e profondità alle sue azioni al fine di attribuire senso e coerenza alle azioni che compirà durante questo incredibile viaggio. L’unione e la cooperazione dell’organizzazione e dei giocatori riescono a dare vita a un gioco che può avere durata indefinita, da una singola sessione (completata in poche ore)
a una serie di sessioni di gioco ripetute che possono proseguire per anni, con un cast di personaggi e giocatori che si evolve nel tempo così come si evolve l’ambientazione stessa. Il termine gioco di ruolo fu utilizzato per la prima volta dallo psicologo Jacob Levi Moreno nel 1934, il quale sperimentò la tecnica dello psicodramma: il paziente recita, con l’aiuto di alcuni assistenti, un avvenimento del suo passato per lui conflittuale ove vi sia un antagonista. Successivamente i ruoli vengono invertiti e il paziente si trova a recitare la parte del proprio antagonista per cercare di capire ciò che quest’ultimo ha provato in quel momento.
Questa prima accezione del termine però non ha alcuna attinenza con l’attività ludica, la quale mostra radici più profonde, radicate nella nostra infanzia. Dopotutto, il “facciamo finta che” tipico dei bambini non è altro che un semplice gioco di ruolo. Ad oggi in Italia sono presenti organizzatori e associazioni su tutto il territorio nazionale. Perciò, se questo articolo vi ha incuriosito, potrete scoprire molto di più esplorando queste terre misteriose, rivolgendovi magari a qualche noto druido o cavaliere.
COMICS & GAMES IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 70 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO
a cura di Annalisa Gavioli
Amadeus
ha annunciato i nomi dei 22 protagonisti che saliranno sul palco di Sanremo, in programma dal 7 all’11 febbraio a cura della Redazione
Sanremo 2023: chi salirà sul palco
Puntuale come sempre, Amadeus ha annunciato i nomi dei 22 protagonisti del prossimo Festival di Sanremo, in programma dal 7 all’11 febbraio.
A condividere il palco dell’Ariston saranno big e quelle che un tempo venivano chiamate “nuove proposte”.
Partendo dagli aficionados della kermesse, con l’edizione 2023, Gianluca Grignani arriva a quota sette partecipazioni. L’anno scorso, all’Ariston, aveva duettato con Irama, apparendo fisicamente un po’ appesantito e scatenando così la furia di molti haters sul web. Quest’anno speriamo tutti in un suo riscatto.
Batte il record di Grignani, Anna Oxa che sul palco dell’Ariston è salita 14 volte, vincendo 2 edizioni: nel 1989 con “Ti lascerò” insieme a Fausto Leali e nel 1999 con “Senza pietà”.
Tra i veterani del Festival, anche Marco Mengoni che, dopo la partecipazione nel 2010 e la vittoria nel 2013 con “L’essenziale”, sembra essere tra i
favoriti 2023, mentre i Modà staccano il biglietto della quarta partecipazione, a 10 anni di distanza dalla terza. Prima volta all’Ariston, invece, per J-Ax che per l’occasione torna insieme a Dj Jad ridando vita agli Articolo 31. Il duo non vuole creare nessun effetto nostalgia ma promette la solita grinta. E sull’onda dei ricordi, all’Ariston vedremo i Cugini di Campagna alla loro prima esperienza sanremese e Paola e Chiara che, 26 anni dopo, proveranno a bissare il successo di “Amici come prima”. Ci riprovano anche Colapesce e Dimartino che nel 2021 avevano proposto “Musica leggerissima”, vincendo cinque dischi di platino e raggiungendo milioni di streaming. Per la serie “a volte ritornano”, invece, Giorgia risale sul palco di Sanremo dopo 22 anni. Era il 2001 quando con “Di sole e d’azzurro”, la cantante romana si posizionava al secondo posto, dietro a “Luce (tramonti a nord est)” di Elisa. Quest’anno si presenta con ironia raccontando che il figlio
non farà il tifo per lei ma per Lazza. Il rapper milanese è infatti tra le novità messe in campo da Amadeus: le aspettative sono alte, vedremo cosa succederà. Tra i rapper in gara, anche Rosa Chemical e Mr. Rain, mentre nella sezione “i figli crescono” LDA e Leo Gassmann canteranno per la gioia di papà Gigi D’Alessio e Alessandro Gassmann.
Tra i volti nuovi, Mara Sattei e Ariete che debuttano all’Ariston, mentre Tananai e Madame tornano a Sanremo dopo le esibizioni del 2022 per il cantante milanese e del 2021 per la giovane vicentina.
E non mancano alcune conferme come Elodie, Levante, Coma Cose e Ultimo che torna al Festival dopo la delusione del secondo posto avvenuta nel 2019.
Infine, Amadeus ha annunciato anche i sei i finalisti di Sanremo Giovani: a contendersi il palco saranno gIANMARIA, i Colla Zio, Will, Olly, Sethu e Shari. Che lo show abbia inizio.
MUSICA IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 71 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO
HANNO CONTRIBUITO ALLA REALIZZAZIONE DI QUESTO NUMERO (per contattare i nostri contributori rivolgersi alla redazione)
ROSARIO De Luca DARIO Montanaro
Presidente della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro
Presidente Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro (ANCL).
PAOLO
De Castro
Eurodeputato PD/S&D dal 2009, è vicepresidente della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale. Professore all’Unibo, in passato è stato Ministro delle Politiche Agricole.
DAVIDE Spitale
Innovation Manager e fondatore di Alzarating, si occupa di consulenza aziendale dal 2001.
MARIA LUISA Giovannone
Consulente del Lavoro di Prato (PO) e formatrice titolare di “Formiamoci”.
GIORDANO Biserni
Fondatore e Presidente dell’ASAPS (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale) dal 1991, dirige la rivista “Il Centauro”, organo ufficiale dell’associazione.
ALESSANDRO Delle Cese
Dottore Commercialista, è fondatore dello Studio di Commercialisti Associati Delle Cese - ADC Consulting in Milano, approccio personalizzato on line per soluzioni su misura.
ELISA Amelia
Esperta in gestione risorse umane, Docente presso Università Popolare per l’Evoluzione Umana, dirigente d’azienda.
DAVIDE Zanichelli
Deputato Movimento 5 Stelle, Commissione VI Finanze Camera, Commissione Bicamerale sul sistema Bancario.
LEONARDO Peruffo
Fondatore e Segretario generale nazionale dell’Associazione Europea Consumatori Indipendenti (A.E.C.I.).
MASSIMILIANO Cannata
Consulente di direzione nell’ambito della comunicazione d’impresa e della ricerca applicata allo sviluppo della cultura manageriale nel contesto della complessità.
FILIPPO Poletti
Top voice di LinkedIn, cura la rassegna quotidiana dedicata ai cambiamenti del lavoro. Giornalista professionista, ha scritto per 30 testate e si occupa di comunicazione aziendale.
AUGUSTO Sartori
È assessore al Lavoro e Politiche attive dell’occupazione, Trasporti, Turismo, Rapporti con le organizzazioni sindacali, Fiere e Grandi Eventi di Regione Liguria.
MARIA CHIARA Graziano
Giornalista e Spin doctor, esperta in Comunicazione Istituzionale. Da oltre 13 anni lavora come consulente per conto di gruppi politici.
FULVIO Marchese
Da 50 anni opera nel settore bancario e consulenza finanziaria. Formatore e Coach di Investitori e Consulenti Finanziari.
CLAUDIO Rensi
Già assessore al comune di Trento e consigliere al comune di Baselga di Piné, è fotografo professionista dal 1975 e giornalista da più di 20 anni.
ANDREA Lovelock
Addetto Stampa dell’Istituto Nazionale Revisori Legali. Giornalista, è collaboratore del gruppo Class Editori.
VALENTINA Grippo
Manager e giornalista, Onorevole in commissione cultura per Azione-Italia.
CLARA Civallero
Studentessa del Corso di Studi magistrale in Pianificazione Urbana presso il Politecnico di Milano e laureata In Urbanistica: Città Ambiente Paesaggio presso il medesimo ateneo.
PIETRO Fiocchi
Imprenditore, cacciatore e tiratore, nel 2019 entra nel PE come deputato di Fratelli d’Italia. È membro della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare.
ANNALISA Gavioli
Graphic e web designer. Da sempre amante dell’arte in tutte le sue forme. Appassionata del mondo fumetistico e videoludico .
FRANCESCO Lombardo
Centro Studi ANCL, dottorando di ricerca, Adapt Junior Fellow.
LUCIANO Romoli
Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori.
GIANNI Cicero
Dal 2008, Presidente del network nazionale di imprese e professionisti Valore Impresa.
FRANCESCO Norcini
Dottore, consulente nutrizionale ed ex obeso, ha perso 50kg in un anno grazie al metodo col quale oggi aiuta centinaia di persone a tornare in salute.
ALICE Bonguerrieri
Deputato di Fratelli d’Italia, componente della Commissione Giustizia, Avvocato cassazionista e Romagnola Doc.
GABRIELLA Tomasi
Imprenditrice. È intermediario assicurativo. Dirigente territoriale di ODV. Appassionata di cucina e viaggi.
CONTRIBUTORI IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA 72 NUMERO 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2022 GENTE IN MOVIMENTO
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