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Tu sii tuttu furtunatu
Il più “VECCHIO” dell’84° SAR fortunatamente lo abbiamo con noi perchè ci dà il vantaggio di attingere dalla sua esperienza oltre che dalla sua esagerata fortuna, infatti nonostante è risaputo che per formare un buon specialista l’esperienza insegna alle volte il c… (fondo schiena) serve ancor di più. Dimenticavo parlavo degli EMB, che tutte le volte che si verificano delle inefficienze di qualsiasi entità in particolare le più insidiose, nonostante la nostra scrupolosa dedizione ci dobbiamo arrendere al fatto che la risoluzione alla fine passa attraverso il “c...” (metaforicamente) del nostro Capo, il quale non aspetta altro per ricordarcelo, e, se si risolve l’inefficienza, è perché c’e in qualche modo il suo zampino, affermando “e...
se non ci fosse il capo!”
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E noi con allegria rispondiamo: “Tu sii tuttu furtunatu!” con uno spiccato accento barese/brindisino. (sarà l’esperienza?). Premetto per chi non lo sapesse che il nostro lavoro consiste oltre ad effettuare la programmata manutenzione, nel trovare (quando si verificano) le avarie ed eliminarle prima possibile, specialmente quando l’elicottero ha un impiego operativo. Alle volte nonostante la nostra buona volontà, ci si trova di fronte a problemi pratici, dovuti alla difficoltà di ricercarli tra il groviglio di fili che attraversano l’elicottero in lungo e in largo. Ora vi racconto uno dei tanti episodi che chiarisce questa nostra considerazione... Era l’estate di due anni fa, era un giorno molto caldo e come spesso accade siamo stati chiamati per risolvere un inconveniente su un’elicottero in linea.
Tutti insieme siamo intervenuti approfittando dell’assenza momentanea del Capo, promettendoci di risolvere il problema prima del suo ritorno, motivati dal fatto di approfittare dell’occasione che si era presentata, sia per fare bella figura che per controbattere con i fatti, che i problemi si risolvono anche senza il suo intervento. Ma, nonostante la mattinata volgesse al termine, non si riusciva a cavare un ragno dal buco, non si riusciva proprio a trovare nulla, ci eravamo già smontati mezzo cruscotto e io ero incastrato a testa in giù tra cloche e collettivo, quando lui arrivò. Con il suo modo di fare, per non riprenderci sull’eccessivo tempo della ricerca guasti, preferì evidenziare che eravamo ormai in ritardo anche per il pranzo. Salito sull’elicottero per capire le nostre difficoltà, nel reggersi si aggrappo con la mano ad una delle tante matasse di fili che attraversano la carlinga e il caso ha voluto che con le dita si accorgesse che un filo era staccato. Ripristinato il collegamento in 5 minuti l’elicottero fu reso efficiente, ma la cosa più divertente è che ancora oggi, ogni volta che incontriamo un problema ci risponde: “DEVO METTERCI IO LE MANI?” e noi goliardicamente gli rispondiamo : “TU SII TUTTU FURTUNATU!” Questo modo di dire con l’andar del tempo è diventato un intercalare ed abbiamo notato con piacere che anche il nostro stesso Capo lo utilizza ne suoi discorsi, forse per ricordare che nella vita un po’ di fortuna non guasta mai. Gli E.M.B.