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In quali modi il cibo può provocare sintomi intestinali
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termini “allergia alimentare”, “ipersensibilità alimentare” e “intolleranza alimentare” vengono spesso usati come sinonimi, a volte anche in modo errato. In realtà ci sono due tipi di reazioni avverse dovute al cibo. • Le reazioni immuni. Queste reazioni sono dirette contro specifiche proteine presenti nel cibo e coinvolgono il sistema immunitario. Vengono spesso chiamate allergie o ipersensibilità alimentari, e non sono molto comuni (ne è affetto 1 individuo su 50). Nelle persone allergiche le reazioni avverse si verificano sempre, anche quando i cibi sono ingeriti in piccole dosi. • Le reazioni non immuni. Queste reazioni non coinvolgono il sistema immunitario e vengono spesso definite intolleranze alimentari. Sono molto comuni (ne è affetta 1 persona su 5). Possono essere variabili e dipendere dalla quantità di cibo ingerito, dall’orario del pasto e da altri cibi consumati durante l’arco di quella particolare giornata.
Allergie e ipersensibilità alimentari Si tratta di reazioni immunitarie a specifiche componenti del cibo (definiti allergeni) che sono quasi sempre proteine. I sintomi comprendono orticaria, asma, rinorrea, edema delle labbra. I cibi che più frequentemente causano allergie sono: crostacei, uova, pesce, latte, frutta a guscio, arachidi, semi di sesamo, soia, grano, segale, avena e orzo. Nelle allergie alimentari, il corpo reagisce all’allergene producendo uno specifico anticorpo oppure scatenando altri tipi di reazioni immunitarie. I sintomi dipendono pertanto dal tipo di risposta immunitaria che si verifica.
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