36 brazzera aprile 2014

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EDITORIALE

Egregi soci, Gentili socie

Sinergie del Golfo di Fabio Zlatich Pierpaolo Gregori

E Fabio Zlatich presidente Stv

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ntriamo nel vivo di questa stagione 2014 e la Brazzera puntualmente ci informa di quanto è successo fino ad oggi. Sarà un anno importante in quanto, oltre a vederci impegnati nelle molteplici attività che il Circolo svolge, ci permetterà di “vivere” una stagione sportiva dedicata ad Agostino Straulino (Lussinpiccolo 10/10/1914 – Roma 14/12/ 2004). Infatti, ricorrendo quest’anno il centenario della nascita di uno dei più grandi velisti italiani, un comitato spontaneo ha proposto alla XIII Zona di dedicare la stagione 2014 al grande sportivo che ha onorato la tradizione velistica italiana. Sempre in tema di tradizione sportiva il notiziario ci racconta un pezzo di storia locale: le trasferte con le derive all’epoca del Territorio Libero di Trieste e inoltre un ricordo affettuoso e inedito di Brunetto Rossetti. Guardando al presente e, permettetemi, al futuro, abbiamo presentato ai soci le nostre squadre agonistiche, che dopo un mese di febbraio dedicato alla preparazione in mare hanno iniziato la stagione agonistica ricca di appuntamenti. Infine una interpretazione particolare dell’Amarcord, ovvero la locandina della nostra scuola di vela 2014, che riporta una bella e grintosa immagine di una nostra giovane atleta, Silvia Penso, e il nome, Brunetto Rossetti, a cui è dedicata la scuola vela. In un concetto circolare del tempo, il nostro futuro, la giovane atleta, si ricollega idealmente alle origini della scuola vela: i famosi corsi Olimpia di cui Brunetto fu protagonista. Aspettandovi in mare… Fabio Zlatich

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iamo all’inizio di una nuova, lunga stagione e desideriamo sottoporvi una nostra riflessione che nasce da una considerazione molto semplice e squisitamente “numerica” fatta da Francesco Rossetti, presidente dell’YCA in merito al calendario delle regate della Zona: in 42 fine settimana dedicati all’attività velica della XIII zona ci sono 154 eventi tra regate di derive, regate d’altura e veleggiate. Anche considerando la notevole estensione territoriale della Zona ed i 34 circoli nautici, sono numeri che fanno riflettere. Evidentemente c’è una ipertrofia nell’attività prevista dal momento che algebricamente ci sarebbero 3,67 regate/veleggiate in ogni fine settimana. A questo punto alcuni interrogativi nascono spontanei. E’ possibile collegare il calo di affluenza alle regate, specialmente nell’altura, a questa situazione? A cosa serve tanta frammentazione, specialmente in momenti di

notiziario sociale

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Direttore Responsabile Pierpaolo Gregori

Grafica e Impaginazione In proprio

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Foto Max Ceschia, Archivio Stv Aut. Tribunale di Trieste n. 1059 dd. 24/10/2002 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abb. postale 70% - DCB Trieste Questo numero è stato chiuso per la stampa il 30 aprile 2014


ristrettezze di risorse economiche? Dal momento che il Piano Strategico Regionale del Turismo non considera le attività dei circoli velici nostrani, forse Barcolana a parte, quali eventi catalizzatori di flussi turistici, qual’ è l’immagine che il movimento velico trasmette all’esterno? Questi quesiti si possono estendere facilmente anche all’attività delle derive, ovvero all’attività che ha una prevalenza giovanile. Non ha caso alcune di queste delicate domande sono sorte anche in un recente incontro avvenuto nella sede della SVBG, ospiti di Mitja Gialuz, neoeletto presidente del circolo, tra rappresentanti dei sodalizi velici che abbracciano il golfo di Trieste e con la presenza di Marina Simoni presidente dellaXIII Zona. Le risposte probabilmente le conosciamo tutti, più difficile è capire quale percorso intraprendere. Risulta facile pensare a una maggiore collaborazione e sinergia nell’organizzazione delle regate, spesso troppe nel numero all’interno di una stagione e alle volte in perfetta sovrapposizione. Quantità e modalità organizzative, secondo Rossetti e secondo gli scriventi, che producono una eccessiva frammentazione con conseguente perdita di efficacia in termini di promozione del territorio e con un dispendio di energie preziose. Quindi dovremmo ripensare per il futuro il calendario delle regate in maniera più razionale? Attivando collaborazioni e coorganizzazioni? Personalmente crediamo sia la strada da seguire. Noi possiamo portare la nostra felice esperienza di collaborazione ormai consolidata con YCA e YCPSR, per le regate IRC, per le nostre regate sociali e quest’anno per alcuni appuntamenti con le derive. Ma la vera sfida è, probabilmente, un’altra: sapranno i circoli della zona, dopo anni di individualismo e talvolta anche di rivalità, superare questa condizione e ragionare in maniera corale, seppur nel pieno rispetto delle singole storie e identità sportive, suddividendo oneri ed onori? Si tratta di una sfida veramente difficile, ma credo sia doveroso provarci.

News dal consiglio GENNAIO Il Presidente Zlatich ed il Consigliere Faggiani hanno partecipato al convegno sulle A.S.D. organizzato presso lo Yacht Club Adriaco. Da evidenziare, tra le varie cose, l’entrata in vigore dal 31 luglio 2013 del decreto Balduzzi che prevede l’obbligo per tutte le A.S.D. di munirsi entro 30 mesi di un defibrillatore;

FEBBRAIO Il giorno 8 febbraio 2014 il Presidente Zlatich ha partecipato all’assemblea annuale della XIII Zona Fiv. In tale occasione la STV è stata premiata in occasione del 90° anno di vita.

MARZO Si approva il preventivo di Luca Cekada relativo all’implementazione dell’impianto di videosorveglianza. A seguito dell’approvazione in consiglio iniziano e si conludono i lavori.

APRILE Si delibera la vendita dell’imbarcazione sociale FIV555 e contestualmente si cercherà sul mercato un 420 usato. Si approva il preventivo della ditta Pneus Market per la sostituzione dei tre pneumatici del cavaliere. Il Comune di Trieste ha rilasciato il permesso di costruzione relativo alla struttura da edificare sul tetto 3 della sede.


CIRCOLO

23 febbraio, lʼAssem Si è svolta nella sede della Triestina della Vela a fine febbraio la consueta Assemblea ordinaria dei soci. Riportiamo di seguito un estratto della relazione del presidente Fabio Zlatich

I Fabio Zlatich

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l 2013 è stato il primo anno di lavoro del nuovo consiglio direttivo e i dodici mesi appena trascorsi hanno impegnato tutti i consiglieri sui diversi aspetti emersi e trattati nel corso della precedente assemblea annuale dei soci. È stato sicuramente un anno importante anche e soprattutto perché ci ha visto festeggiare il 90esimo anniversario della nascita del circolo. Il 20 marzo 2013 abbiamo ricordato la nascita della

Triestina della Vela apponendo, durante una cerimonia, una targa commemorativa negli storici locali del caffè Tommaseo dove venne sottoscritto l’atto fondativo nel lontano 1923. Alla sera con una grande partecipazione di soci, con gli atleti del circolo e con la presenza degli esponenti delle autorità locali si sono svolti i festeggiamenti per l’importante anniversario. È proseguita nella stagione invernale e primaverile l’iniziativa degli incontri mensili conviviali, voluti e curati

da Niki Orciolo, che generosamente continua a prodigarsi nella loro organizzazione ed, inoltre, abbiamo ospitato sulla terrazza di copertura, alla fine di luglio, la prima riduzione teatrale del romanzo di Quarantotti Gambini “L’onda dell’incrociatore “ premio Bagutta 1948. La rappresentazione messa in scena dalla Casa del lavoratore Teatrale, con il sostegno del Comune di Trieste ed inserita nel ricco programma di Trieste Estate, è stata un successo. Il romanzo è ambientato nel 1935 nella nostra Sacchetta e precisamente sulle sedi galleggianti e lo spettacolo ha trovato pertanto la sua ambientazione naturale. Una rappresentazione è stata riservata ai soci dei circoli del pontile istria, che hanno potuto godere di uno spettacolo, a mio giudizio, di grande livello in una ambientazione straordinaria. Ad ottobre abbiamo ospitato il convegno “Sulle ali del vento 2013” organizzato da Atena sezione Fvg e sezione nazionale. Il tema era il disegno navale e tra i relatori ricordiamo lo “storico” architetto navale Andrea Vallicelli, legato da antica amicizia a diversi nostri soci regatanti e Michele Stroligo, il giovane ingegnere triestino dello staff di progettazione del Team americano che ha vinto la Coppa America 2013 a San Francisco. Sono stati pure numerosi, per questo 2013, i nuovi soci. Sono entrati a far parte della Società 12 soci, che abbiamo avuto modo di presentare e conoscere nella serata dei tradizionali auguri di Natale. Purtroppo, il 2013 ci ha privato di 8 amici: Duillio Bastelli, Mario Cardinale, Paolo Cecchi, Attilio Cittar, Adelmo Dobran, Nino Fonda e Alfredo


Righi. Sono stati soci, regatanti, dirigenti, ma prima di tutto sono stati parte della nostra famiglia, amici che hanno contribuito alla nostra crescita: a loro va il nostro ricordo. Alla fine dell’anno sono messi a registro 650 soci, che seppur con una leggera flessione rimane un numero considerevole. Per attrarre al mondo della vela nuovi appassionati abbiamo continuato ad appoggiare attività per noi consolidate quali il progetto Vela Scuola di Assonautica, abbiamo dato ospitalità ad alcune scuole del Friuli Venezia Giulia con l’Associazione Calicanto, abbiamo inoltre aderito assieme alla Svbg al programma RicreVela del Comune di Trieste, abbiamo supportato l’associazione Fuoricentro, abbiamo organizzato in prima persona la regata per la Barcolana Notturna per i ragazzi diversamente abili che regatano con i 2.4 ed, ancora, abbiamo coorganizzato la manifestazione a scopo benefico Sailing for Children, riaffermando il valore della nostra presenza sul territorio, e questo grazie all’irrinunciabile sostegno che i soci hanno offerto, mettendo spesso a disposizione le proprie imbarcazioni,oltreché il proprio tempo e le proprie capacità. LA SEDE Nel corso dell’anno appena concluso è proseguito il programma di interventi per mantenere in efficienza e rendere sempre più bella la nostra sede sociale: sono trascorsi più di 13 anni dall’inaugurazione della sede, dopo gli importanti lavori di restauro finiti nel 2000, e la nostra casa ci impegna in progressive opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, necessarie anche in virtù della grande frequentazione che caratterizza la sede stessa. In relazione all’incremento vo-

lumetrico progettato sulla copertura, dopo aver ottenuto il permesso di costruire, abbiamo, nei termini temporali corretti, presentato ancora n e l l ’e s t a t e 2012 la richiesta per il rinnovo della concessione demaniale, chiedendo ed ottenendo una durata temporanea maggiore dei canonici 4 anni, da porre in relazione all’investimento previsto. L’Autorità Portuale, inoltre, dietro nostra istanza, ha assentito di riunire le tre concessioni (casa, spazio acqueo, e piazzale esterno) rilasciando, dopo un complesso procedimento burocratico, un nuovo atto della durata di 15 anni che ci consente di affrontare la realizzazione di quest’opera di grande rilevanza per noi tutti. Questo, permettetemi di sottolineare è un grande successo per il circolo specialmente in questi tempi difficili per le concessioni demaniali. I 15 anni di concessione ci permettono di svolgere la nostra attività con continuità, permettendoci inoltre di progettare nuovi investimenti migliorativi.

CIRCOLO

ssemblea della STV

Riprese RAI alla prima dell’Onda dell’Incrociatore

IL SETTORE MARE Nel 2013 sono stati assegnati 3 nuovi posti ormeggio, sono stati attuati 2 cambi barca e 2 spostamenti. Il nostro parco mezzi sociali viene mantenuto in piena efficienza con sostituzioni periodiche, che si rendono necessarie in considerazione del grande utilizzo degli

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stessi effettuato dal settore sportivo. Il nostro Vela 1923 è stato, tra l’altro, in cantiere per un intervento di riparazione conseguente ad un danno subito da parte di un concorrente in occasione della regata Finozzi Alesani della stagione precedente. E stato inoltre completato l’intervento di prevenzione e consolidamento ai piloni della testa del pontile in prossimità con l’innesto del pontile galleggiante ed è stata curata la manutenzione del cavaliere sociale con un intervento per la manutenzione e sostituzione di parti di normale usura, con la vista periodica da parte della ASS , con una visita periziale straordinaria obbligatoria da parte di un tecnico preposto con conseguente intervento di

ATTIVITA’ SPORTIVA 2013 La classe laser ha partecipato, oltre alle regate zonali, alle regate di Coppa Italia, (Senigallia, Pietrabianca, Manfredonia, Crotone) e alla tappa di Coppa Europa di Capodistria. Eleonora Zuzich ha partecipato in rappresentanza dell’Italia al campionato Europeo Laser under 16 sul lago Balaton. La classe 420 ha partecipato oltre alle regate zonali, alle regate nazionali di Marsala, Antignano e Andora, qualificando un equipaggio per il campionato italiano di San Remo. La classe Optimist, oltre alle regate zonali ha partecipato alle regate di Pasqua a Portorose, alle selezioni interzonali di Senigallia, al Meeting di Cervia, al Trofeo Ora Cup ad arco, al Trofeo Lombardi a Malcesine sul lago di Garda, al Trofeo prima Vela all’isola D’Elba, alle regate di Isola e alle regate di San Nicola a Pola. Il 49er dei fratelli Savio (Stv, SVMM) ha partecipato alle regate del circuito nazionale, in cui ha concluso in testa alla rankin list nazionale, e al 6 posto il CICO, con alcune partecipazioni alle regate internazionali. Matteo Savio con il finn ha partecipato alla Silver Cup a Malcesine, oltre ad aver partecipato al circuito di coppa Italia della classe Finn, e al CICO in cui ha ben figurato giungendo al 7 posto overall. Vi sono inoltre nelle classi Star, Snipe, Laser, Finn circa 20 soci, di cui un congruo numero svolge attività Master, che partecipano attivamente a regate nazionali e internazionali con ottimi risultati: Francesco Faggiani ha vinto il titolo nazionale master j per la classe Finn, e l’inossidabile Bruno Catalan ha vinto il titolo Grand Master sempre nella classe Finn. Ricordo inoltre il nostro Giulio Giovanella che con il team di Luna Rossa ha partecipato alla Luis VItton Cup 2013 a San Francisco. Grandi successi sono stati raccolti anche 6 soci che regatano sulle imbarcazioni d’altura. dai nostri

sostituzione dei supporti pistone di guida e bulloneria varia e con trattamento di piccole corrosioni. Abbiamo inoltre provveduto alla sostituzione delle braghe di sollevamento, risultando usurate le vecchie. L’ATTIVITA’ SPORTIVA La Commissione Sportiva ha avuto un gran lavoro da svolgere per affrontare e seguire al meglio l’attività della squadra agonistica, l’attività di divulgazione rappresentata dalla scuola vela e dal preagonismo oltre all’attività vera e propria di organizzazione delle regate del circolo. Sono state 16 le regate e manifestazioni per il 2013 che hanno visto la partecipazione complessiva di 322 derive e 562 imbarcazioni d’altura per un numero totale di 884 imbarcazioni. Nel dettaglio siamo particolarmente fieri della manifestazione velica Loyd Register – Sailing for Childres evento da noi coorganizzato con Loyd Register a scopo benefico il cui ottimo risultato è dovuto ancora una volta alla generosa partecipazione dei nostri soci. Nelle regate di derive oltre al tradizionale Trofeo per Paolo, a cui sono personalmente molto legato e che rappresenta ormai un classico di fine stagione, abbiamo organizzato una regata Nazionale per 49er, le Regata di apertura, le regate di selezione zonale di laser e i Trofei Bisso e Ferin oltre al trofeo per la classe zero, il campionato italiano classo Ufo e la One design Sailing week. Abbiamo organizzato la manifestazione ludica MareVino che ha riscontrato una grande successo e il trofeo Cral Insiel a settembre che ha visto ancora un incremento di partecipazioni con 233 imbarcazioni iscritte confermandosi una delle manifestazioni più affollate del golfo. Abbiamo introdotto alcune piccole novità nel nostro sistema di scuola vela, lavorando sulla durata dei moduli dei corsi e sulla organizzazione della giornata didattica, a terra in mare e in piscina. Ci sono state 141 presenze in 9 corsi e molti ragazzini hanno


L’ATTIVITA’ AGONISTICA Le squadre agonistiche sono state composte da 48 atleti suddivisi nelle classi Optimist cadetti e juniores, Laser, 420, 470 e 49er. I punti rilevanti attorno ai quali è stata svolta la programmazione agonistica sono stati: censimento tecnico dei componenti delle squadre, con la creazione di una scheda personale, analisi individuale dei deficit tecnici e determinazione di un programma di lavoro specifico; ottimizzazione della partecipazione nelle diverse classi, con considerazioni dei passaggi di classe da Optimist a Laser e 420; programmazione delle regate in trasferta in funzione dei costi e del livello tecnico degli atleti. Tale strategia è volta ad una ottimizzazione nell’impiego delle risorse economiche da un lato e, dall’altro, a perseguire una graduale crescita degli atleti. Le regate sociali sono state un successo: le tre giornate delle regate si sono svolte all’insegna dei 200 anni di storia che STV e YCA formano assieme condividendo la passione per il mare e per lo sport. La

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partecipato a 2 settimane di corso. Sono stati impiegati 9 istruttori per lo svolgimento della Scuola Vela coadiuvati da un numero congruo di aiuto istruttori. Quattordici bambini sono stati convocati per il perfezionamento mentre quattro sono stati selezionati per il pre-agonismo, i cosiddetti Mini, per l’anno 2014.

giornata del Nastro Azzurro è stata anche divertente in quanto vivacizzata dal mistero della boa scomparsa che, seppur invalidando la classifica per il prestigioso trofeo sociale, ha però permesso di mettere in luce lo spirito sportivo che anima i soci del Pontile Istria e del vicino Molo Sartorio. Infine, ancora una volta la Triestina della Vela si è aggiudicata il premio per la società più numerosa alla Coppa d’Autunno edizione 2013 a dimostrazione della nostra vivacità sportiva. In termini di programma delle attività dobbiamo procedere in ogni settore con l’attività già impostata e, se sarà possibile, applicare maggiore energia, riconfermando l’impegno profuso nel settore dello sport che tradizionalmente rappresenta circa il 30% delle nostre spese. Relativamente alle squadre agonistiche confermiamo l’impegno della scorsa stagione, dopo aver raggiunto un buon assetto con gli allenatori, mentre stiamo redigendo il programma definitivo delle regate alla luce della programmazione degli allenamenti iniziati con regolarità già a partire dal mese di febbraio. pg

ALBO D’ORO 2013 Campione Italiano classe Meteor Adriano Condello Campione Italiano classe ORC C1 Paolo Pinelli Campione Italiano classe ORC C2 Alberto Bolzan Campione Italiano classe ORC R3 Lorenzo Bodini Campione Nazionale G Master Finn Bruno Catalan Campione Nazionale J Master Finn Francesco Faggiani 7


CIRCOLO

Alle ore 10.15 si aprono i lavori dell’assemblea: presenti 183 soci. Presiede l’assise Roberto Sponza mentre segretario è Luca Steffè. Ecco, di seguito, una sintesi del verbale.

Tutto a verbale A

lle ore 10.15 il Presidente, constatata la regolarità della convocazione, dichiara l’Assemblea regolarmente costituita ed atta a deliberare. Prende la parola il Presidente della S.T.V. Fabio Zlatich che espone in un’ampia relazione le attività sociali dell’ultiDISTINTIVO D’ORO mo anno (vedi pagg. preceNel corso del 2013 i seguenti soci denti). Conclusa la relazione hanno maturato 25 anni di associazione intervengono con quesiti e riflessioni sui temi dello Fulvia Alberi, Francesca Cappello, Sergio Ledo, Carlo sport e della sede diversi soci originando un ampio Mosco, Emanuela Perizzi confronto. A tutte le osserChierego, Luigi Rinaudo vazioni rispondono il presidente e il direttore sportivo. DISTINTIVO D’ORO Dopo l’ampio dibattito, l’AsCON BRILLANTE semblea approva la relazioNel corso del 2013 i seguenti ne del Presidente. Prende la soci hanno maturato 50 anni di associazione parola il tesoriere Gino Neglia che dà lettura del Nicolò Ferro, Cesare Zerini bilancio consuntivo 2013 analizzandolo con l’aiuto di alcune slide. Viene evidenziata la consistente diminuzione dei contributi erogati dagli Enti pubblici, le minori entrate della scuola vela, giustificate dalla crisi generale, e il conseguente sforzo del Direttivo nel contenere le spese, per compensare le minori entrate del 2013 rispetto al 2012. In conclusione il bilancio chiude in un sostanziale equilibrio economico. Il Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti conferma che il bilancio sociale è stato redatto a norma della legge per Associazioni Sportive Dilettantistiche ed 8

invita i soci ad approvarlo. Dopo breve discussione il bilancio consuntivo 2013 viene messo ai voti ed approvato a larga maggioranza. Nel presentare il bilancio preventivo 2014 il tesoriere Neglia spiega, con l’aiuto di alcuni grafici, l’andamento dei costi negli ultimi dieci anni, settore per settore, confrontandolo con l’inadeguato incremento delle entrate. Si elenca, a titolo di esempio, una serie di opere di manutenzione ordinaria e straordinaria oltre ad alcuni interventi migliorativi della sede sociale, che il Direttivo ritiene di grande importanza e da avviare. Propone dunque un incremento del 10% delle quote sociali per garantire la possibilità di effettuare nei tempi previsti il piano di manutenzioni illustrato. Il tesoriere sottopone quindi all’Assemblea il bilancio preventivo con l’ipotesi d’incremento delle quote sociali. Il Presidente dell’Assemblea, Roberto Sponza, rispondendo ad alcuni soci ricorda che lo Statuto elenca chiaramente quali siano i compiti dell’assemblea ordinaria, tra cui figura la determinazione dei canoni sociali, che sono essenziali per la formazione del bilancio preventivo. Viene dunque messo ai voti il bilancio così come proposto dal Consiglio Direttivo, con la previsione dell’aumento delle quote sociali che viene approvato a maggioranza. Il Presidente Zlatich ringrazia i soci e consegna, infine, i distintivi d’oro e quelli con brillante ai soci che hanno compiuto 25 e 50 anni di vita associativa. Alle 13.30 l’Assemblea viene chiusa.


SPORT

A lezione di vela L

a Triestina della Vela, dall’anno 1923, si impegna a promuovere la cultura velica e marinara a Trieste ed ha formato negli anni ottimi atleti e appassionati di vela. Anche quest’anno, come da tradizione, la S.T.V. organizza la Scuola di Vela estiva per ragazzi dai 6 ai 13 anni. Lo scopo della nostra Scuola di Vela è di accrescere nei più giovani la passione per il mondo del mare e della vela, attraverso la didattica (teoria dell’imbarcazione a vela, arte marinaresca, cenni di metereologia), il gioco (quiz, test e giochi di squadra) e la pratica in mare, fino a portarli a navigare in modo indipendente nelle diverse andature. I corsi di vela sono strutturati in moduli di una settimana (5 giorni), dal lunedi al venerdi, dalle

ore 8.00 alle ore 17.00. Un corso è generalmente sufficiente a comprendere le basi dello sport, ma noi ne consigliamo almeno due. L’impostazione dei nostri corsi permette di frequentare anche moduli non consecutivi. Gli istruttori della Scuola di Vela della S.T.V. sono qualificati presso la Federazione Italiana Vela e ciò garantisce qualità ed efficacia dell’insegnamento. Gli allievi di ogni corso saranno suddivisi dagli istruttori in gruppi n base all’età, all’esperienza acquisita ed alle capacità dimostrate dagli allievi stessi. I più piccoli usciranno in mare con l’Optimist mentre i ragazzi più grandi utilizzeranno l’Equipe. Non ci rimane che augure Buon Vento a tutti.

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RICORDI

Come si viaggiava ai tempi andati

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Giorgio Brezich e Nino Zorzetto sullo Snipe sociale nel 1954

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li amici più giovani rimangono attoniti quando racconto come fossero i trasporti all’ epoca delle mie prime trasferte. Allora le automobili erano molto poche e ben rare quelle attrezzate con gancio e carrello, per cui restavano due soluzioni: o caricare la barca su un carro ferroviario, oppure noleggiare un camion. Tutte e due le soluzioni erano piuttosto costose, per cui era uso caricare più barche sullo stesso mezzo per dividere i costi. A Trieste le cose iniziarono con il noleggio di un carro a quattro ruote gommate, da trainare a mano con il quale andavamo alla “Innocenti” a noleggiare tubi e morsetti per costruire un traliccio sul cassone del camion, per poi caricare tre barche sovrapposte. Caricare le due più basse non era facile, ma nemmeno drammatico,

ben diverso il discorso per quella che stava più in alto. Risolto il problema barche, rimaneva il problema uomini, che dovevano pur spostarsi. Uno o due stavano in cabina con l’autista, però ne rimanevano altri quattro che, quatti quatti, senza che l’autista se ne avvedesse, s’intrufolavano nelle barche e le spese ne traevano giovamento. Io penso che l’autista se ne fosse sempre accorto, ma ogni volta arrivati a destinazione, faceva finta di stupirsi quando dalle barche spuntavano degli zombie. Lui aveva bisogno di noi e noi di lui, I tempi non erano facili, per cui..La prima trasferta importante la feci a Luino. La Luino dei tempi d’oro, con quasi cento barche al via. Poichè ero molto giovane e non avevo ancora i documenti – Trieste allora era Territorio Libero amministrato dal Governo Alleato (USA, GB) e per entrare e uscire dalla città era necessario varcare il confine – il problema venne risolto al solito modo: dentro la barca e coperto dai sacchi delle vele! Nel caso


RICORDI

di spedizione via ferroviaria le cose erano più complicate, perché si dovevano portare le barche alla stazione ferroviaria con il solito carro a mano, caricarle sul vagone, rizzare le barche con fili di ferro per impedirne il movimento, passare la verifica del capo stazione, pagare il nolo e, soprattutto, sperare che prima o poi arrivassero a destinazione integre e in tempo per la regata. Pensate che la normativa federale prevedeva che nei bandi di regata venissero scritte le indicazioni in caso di spedizione per ferrovia (e questo era logico visto che il Circolo organizzatore si incaricava di svincolare la barca all’arrivo e portarla in sede). Le barche allora erano rigorosamente di legno massello, che in viaggio si asciugava creando delle fessure tra i vari corsi del fasciame e molto spesso, arrivati a destinazione, si doveva bagnare lo scafo per renderlo nuovamente a tenuta. Col passare del tempo la disponibilità di macchine aumentò, per cui sentimmo la necessità di avere dei carrelli che però non erano in commercio e quindi venivano costruiti artigianalmente con assali di macchine incidentate e tubi del gas dismessi. Va precisato che il carrello non era previsto neppure dal Codice della Strada e, quando abbiamo iniziato a trasportare barche con questo sistema, sono anche iniziate le avventure e le sorprese con i vigili che spesso ci impedivano di continuare il viaggio in quanto fuori legge. Sembra folle! Però le cose stavano proprio così e noi ci dertivamo lo stesso forse perché avevamo tanto entusiasmo e ci sentivamo dei privilegiati, quando la maggioranza dei nostri coetanei non si allontanava mai dalla città, mentre noi giravamo l’Italia e l’Europa.

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uando il regime fascista crollò nell’ottobre del 1943 e l’Italia si arrese, il territorio fu occupato dalle forze tedesche, che crearono la zona operativa del Litorale Adriatico. L’esercito jugoslavo è entrato Trieste il 1 ° maggio 1945, dopo una battaglia nel città di Opicina. La Divisione 2nd (Nuova Zelanda), della 8 ª Armata britannica è arrivata il giorno successivo. Il 15 settembre 1947 il trattato di pace tra le Nazioni Unite e l’Italia è stato ratificato e istituisce il Territorio Libero di Trieste. Il Territorio Libero di Trieste è stato diviso in due aree: una è la città portuale di Trieste, con una stretta fascia costiera a nordovest (zona A), l’altra, più grande (Zona B) è stata costituita da una piccola porzione della parte nord-occidentale della penisola istriana. Tuttavia, il territorio non ha mai ricevuto il suo previsto autogoverno ed è stato mantenuto sotto occupazione militare rispettando la divisione amministrativa in due zone: la zona A è stata amministrata dalle forze britanniche e americane, mentre la zona B è stata amministrata per l’esercito nazionale jugoslavo. Il 5 ottobre 1954, il Memorandum di Londra è stato firmato dai ministri degli Stati Uniti, Regno Unito, Italia e Jugoslavia: ex Zona A con Trieste in Italia per un’amministrazione civile ordinario, e la zona B, che aveva già incorporato un governo comunista dal 1947, alla Jugoslavia. Nel 1975 il trattato bilaterale di Osimo è stato firmato a Osimo e ratificato due anni più tardi, definitivamente fermandosi rispettive pretese sulla ex Territorio Libero di Trieste tra Italia e Yugoslavia. Il 25 giugno 1991, la Slovenia è diventata indipendente dalla Jugoslavia, la Slovenia hanno aderito all’Unione europea il 1 ° maggio 2004.

Portaerei con arei inglesi (non USA) alla Stazione Marittima

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SPORT NEWS SPORT NEWS

SPORT 12

Col Melges a Montecarlo

A foto di Nathalie Colloud

lla tattica del Melges 20 Maolca dell’armatore Manfredi Vianini Tolomei, Lorenzo Bodini vince la Primo Cup 2014 a Montecarlo con due primi e due secondi posti in condizioni meteorologiche molto difficili. Dietro a Lorenzo molti equipaggi americani, russi e italiani. Questo risultato del nostro socio segue alla vittoria dell’evento precedente svoltosi a Montecarlo nella prima decade di gennaio di quest’anno.

Omaggio ad Agostino Straulino

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uest’anno ricorre il centenario della nascita di Agostino Straulino (Lussimpiccolo 10/10/ 1914). Su spontanea iniziativa si è costituito un comitato con il fine di celebrare forse il più grande velista italiano di sempre, senza trascurare alcun aspet-

to della sua vita: la sua Lussino, la Marina Militare e la Vela. L’Assemblea annuale della XIII Zona ha deciso di dedicargli la Stagione Agonistica 2014 e di apporre sul bando di ogni regata un logo commemorativo realizzato grazie al fattivo impegno dello Yacht Club Adriaco.


SPORT

Classe Finn Coppa Italia 2014: l’austriaco Michael Gubi si aggiudica la Nazionale Finn a Caldaro. Primo degli italiani il giovane Matteo Savio

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aldaro, 27 aprile – L’Associazione Velica Lago di Caldaro ha organizzato la terza tappa della Coppa Italia Finn 2014, valida anche per la nuova Ranking della Federazione Italiana Vela. 60 Finn provenienti da Italia, Austria, Germania e Svizzera con 13 circoli italiani e 17 stranieri rappresentati, si sono affrontati in due giornate di programma.Nella giornata di sabato si è disputata una prova con vento da Nord dopo una lunga attesa. Le particolari condizioni con vento da Nord hanno visto disputare la prova con percorso con boe da girare a dritta, dando grande spettacolo nei giri di boa per la numerosa flotta in acqua. Dalla prima

bolina il dominatore della regata è stato Francesco Faggiani (Triestina Vela) che girava al comando tutta la regata seguito da Thomas Pichler (AV Caldaro), tranne che sull’ultimo lato di poppa, quando è stato raggiunto dal timoniere austriaco Michael Gubi (già Campione del mondo nella categoria Grand Master), in compagnia del giovane e promettente Matteo Savio (C.V. Muggia), ed a seguire Peter Stuffer (A.V. Caldaro). Sul traguardo tagliava per primo Michael Gubi, seguito dal Junior Matteo Savio e Peter Stuffer. Solo quarto il segretario Francesco Faggiani. La regata si è conclusa domenica senza altre prove disputate con la classifica del primo giorno a causa della pioggia e dell’assenza del vento. Il trofeo a squadre Dr. Schaer 2014 va al trio della XVII zona formato da Faggiani e Piculin della STV insieme a Walter Riosa (S.C. Ausonia). La regata è stata anche la prima tappa del circuito Alpen Cup, che prevede quattro eventi in Italia, Austria, Svizzera e Germania. Il prossimo appuntamento della Coppa Italia è previsto a Porto San Giorgio il 21 e 22 giugno.

Foto di Paola Zarattini Marisa Bruckner

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SPORT

Vi presento la squa M

Nelle foto in alto e sotto la squadra agonista Optimist

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embri: 7 juniores, 9 cadetti, 1 pre-agonista. Allenatori: Sandi Dekleva, Marco Meloni. Atleti di riferimento: Silvia Penso, Irene Michelini, Federico Borghi, Diego Napolitano. E’ la nostra SQUADRA OPTIMIST e, come da programma 2014, gli atleti si allenano 3-4 giorni la settimana. Gli allenamenti sono composti da teoria, condizione fisica e uscite in mare. Tra allenamenti e regate gli atleti più bravi hanno trascorso al Circolo dall’inizio dell’anno più di quaranta giornate. Quest’anno la squadra ha partecipato a tre regate: l’Internazionale di Portorose caratterizzato da vento sostenuto e buoni piazzamenti; l’Interzonale di Marina di Ravenna svolto con poco vento che ci ha portato un po’ di sfortuna poichè nessuno degli atleti sì e qualificato per le prossime selezioni nazionali dei campionati Mondiali ed Europei. Gli atleti più vicini alle qualifiche sono stati Diego Napolitano a un punto e Silvia Penso a cinque punti dopo cinque prove disputate; infine la terza regata ovvero la selezione zonale per la regata a squadre dove i nostri atleti si sono piazzati in un ottimo secondo posto, subito dietro allo Yacht Club Adriaco. Anche in questa occasione abbiamo avuto un po’ di sfortuna nella finale che si è svolta in circostanze di vento quasi nullo. Gli eventi prossimi per gli atleti optimist

sono: la regata di Pasqua a Portorose e la regata del 1ºmaggio a Muggia con il primo raduno zonale optimist.

LA SQUADRA 420 Membri: 3 equipaggi juniors + 1 equipaggio che inizierà l’atività nei prossimi mesi. Allenatori: Sandi Dekleva, Gabriele De Angelis. Atleti di riferimento: Andrea Picciotto, Ilaria Borghi. Il programma 420 e molto simile al programma optimist con 3-4 allenamenti settimanali anche se a causa di impegni scolastici gli atleti si sono allenati meno del previsto mettendo a registro circa venti uscite nel 2014. Fino ad ora la


SPORT

squadra agonistica Entrambe le squadre agonistiche possono contare su un’ottima e ampia attrezzatura sportiva: gommoni revisionati e funzionanti, furgoni di prima scelta revisionati, nuovo rimorchio Laser, rimorchio 420 revisionato e, infine, rimorchio optimist.

LA PROMESSA Stimolati dal Direttore sportivo Francesco Faggiani, gli allenatori della squadra agonistica e gli atleti azzardano una promessa: costante impegno e soprattutto risultati importanti per mantenere alta la bandiera del Circolo.

squadra a partecipato solamente ad una regata nazionale con piazzamento nelle retrovie. Il risultato non soddisfacente ha rafforzato l’equipaggio che ha deciso di investire in attrezzatura (nuove vele) e nella ricerca di uno scafo competitivo. A breve due giovani e promettenti atlete, Silvia Penso e Giulia Bernardi, passeranno dalla classe Optimist alla classe 420 con l’ambizioso obiettivo di far crescere ulteriormente la classe.

PROSSIMI EVENTI Eventi di classe previsti in mare nei prossimi mesi: l’Isola Spring Cup in Slovenia e il Trofeo Ferrin-Bongo.

Quale contropartita i nostri sportivi chiedono ai soci di “dare una mano” perché la vera grande squadra è tutta la Triestina della Vela. E pazienza se il pavimento sotto la terrazza sarà ogni tanto bagnato o i soci saranno costretti a sopportare qualche disagio in più, aggiungo io, d’altronde siamo una società sportiva. Ad ogni modo è importante che tutto il Circolo partecipi alla crescita umana ed agonistica dei nostri giovani atleti, ognuno con la propria sensibilità e le proprie competenze, cercando il più possibile di non dimenticare che siamo una ASD e anche una piccola palestra di vita all’interno della quale i nostri ragazzi possono e devono trovare il clima familiare che ha sempre contraddistinto il nostro grande Circolo. pg

La squadra agonistica Laser

La squadra agonistica 420

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Valanga rosa al Nastro Bianco

di Stefano Michelazzi

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ltima domenica di gennaio significa grande sci per la STV. Come da tradizione anche quest’anno i soci amanti dello sci si sono dati appuntamento sulle nevi dello Zoncolan per la disputa del Nastro Bianco assieme agli amici dello Yacht Club Adriaco. La formula è ormai la sperimentatissima combinazione tra Hotel Gardel al sabato sera e pista numero 1 nel comprensorio dello Zoncolan il giorno successivo per la gara. Difficile trovare alternativa più favorevole per il rapporto qualità/prezzo e per la vicinanza delle piste a Trieste. Quindi, dopo la tradizionale sauna e piscina al centro benessere dell’ hotel, ottima cena ed estrazione dei pettorali per le varie categorie in gara. Come sempre risate ed illazioni in merito alle estrazioni che dovrebbero favorire Tizio piuttosto che Cajo. Quest’anno forse, anche a causa della concomitanza con la Colgallina Cup, assenti alcuni tra i favoriti già vincitori delle precedenti edizioni come Stefano

Longhi e Decio Romanò. Manca anche il Presidente Zlatich, più noto nell’ambiente come “Ginocchia di cristallo”. Quest’anno l’assenza non è dovuta ai poveri menischi del nostro “Duce” ma a una più tradizionale influenza. Il mattino successivo la parola d’ordine è sveglia presto, rapida colazione e via sulle piste anche perché chi arriverà in ritardo troverà il parcheggio già pieno d’auto e dovrà iniziare il riscaldamento con una camminata con scarponi ai piedi e sci in spalla. L’organizzazione della STV come sempre è teutonica. Furgone con i viveri e gradele varie già al loro posto all’alba e consegna pettorali sotto gli occhi vigili di Ucetta, Elettra, Paolo e Gabriella. A regolare la fila l’imponente figura di Piero Catalan che scoraggia chiunque osa pensare di fare il furbo. Gli atleti intanto stanno già facendo ricognizione. Anticipa qua, lasa corer là, ocio la dopia. La pista Numero 1 dello Zoncolan si presenta ben innevata e il muro iniziale metterà sicuramente a dura prova gli atleti.


SPORT

Qualcuno dice troppo ma una partenza a fine muro renderebbe la competizione anche troppo facile. Come sempre accontentare tutti è difficile. Alle ore 10 si parte. Prima i più piccoli, dopo i meno giovani e poi tutti gli altri. Il muro, all’inizio perfetto, con i passaggi tende a scalinarsi e a indurirsi rendendo difficoltosa la superconduzione dei nostri atleti. Nelle categorie Master è lotta dura ma quest’anno il giovane Maurizio Sambo, grazie al cambio di categoria, mette in riga tutti. Ottimo tempo anche del rientrante Bruno Catalan mentre, forse a causa di una recente operazione all’ernia, ci è sembrato un po’ sottotono Sergio Battistella. A fine gara si è giustificato con “go tegnu un po troppo, dovevo molar de più”. E’ la giovane campionessa in carica Silvia Penso però ad avere il miglior tempo fino alla partenza dell’ultimo atleta. Caterina Cibibin è l’ultima atleta STV in gara ma al traguardo sarà lei la prima. Sciatrice di altissimo livello mette le mani sul Nastro Bianco alla sua prima partecipazione . Chapeau. Papà Massimo che come sempre non ha corso con le più svariate scuse quest’anno avrà di che essere orgoglioso. La tensione del genitore in partenza era comunque palpabile anche se la brava Caterina di gare ne ha già fatte a centinaia. Alle ore 12.00 premiazione e medaglie per tutti sempre assieme agli amici dell’Adriaco che sono partiti immediatamente dopo i nostri atleti. Al termine delle premiazioni grande grigliata per tutti. Abbondante e ottima la qualità della carne ma il premio “Mountain Master Chef “ va ai kapuzi del duo Ucetta/La Rana . A rallegrare il tutto il Gran Pampel offerto dall’amico Jure Padoan che metterà a dura prova gli alcol test in agguato sulla via del ritorno. Una menzione alla

capacità del cane del Presidente Rossetti che è riuscito a scroccare una quantità di carne da tutti i tavoli veramente impressionante. Probabilmente il buon Checco da buon lussignan a conoscenza dell’evento “no ge dava de magnar de mesi”. A nome di tutto il Consiglio Direttivo volevo ringraziare in ordine sparso Ucetta, La Rana, Zappa, Paolo, Elettra, Gabriella, Nerino, Massimo, Alessio e tutti quelli che come sempre hanno collaborato per la riuscita dell’evento. L’unico rammarico, se mi è permesso, è di vedere pochi consoci, soprattutto tra quelli con meno anni d’associazione, partecipare a questi eventi che da sempre rinsaldano lo spirito che caratterizza la nostra associazione.

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PERSONAGGI

CHI Eʼ, CHI ERA

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arlare di Rossetti non è facile perché la conoscenza di questo personaggio è stata legata al suo Nibbio ed alla Barcolana. Il suo ricordo forse è stato inflazionato da tante notizie però tutte legate alla sua attività con il Nibbio avvenuta negli anni più recenti. Ma Bruno Rossetti, Brunetto per tutti, è stato un velista che ha iniziato la sua attività già nel 1943, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, con i Dinghy 12’ per poi proseguirla con il beccaccino. Il beccaccino oggi è più conosciuto con il nome inglese di snipe che identifica però sempre lo stesso volatile. Brunetto, da grande appassionato, divenne armatore del beccaccino Nibbio numero velico I-198 costruito da un carpentiere in via della Valle (probabilmente Vascon), barca pesantissima che però fece epoca passando di mano in mano. Tanti aspiranti velisti hanno potuto iniziare l’attività proprio sul Nibbietto di Bruno, incluso un Ufficiale dell’esercito USA nel periodo del Governo Militare Alleato. Brunetto fu la guida dei giovani apprendisti velisti perché lui era sempre presente alla Triestina della Vela per cui era il riferimento, la conoscenza velica ed anche comportamentale che veniva trasmessa quotidianamente. Nell’immediato periodo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale la vita del giovane velista era molto semplice e spartana perché non esistevano gli allenatori/ accompagnatori di oggi, non c’erano mezzi di assistenza (gommoni e motori 18

fuoribordo semplicemente non esistevano ancora) per cui eravamo liberi, lasciati a noi stessi mettendoci fin da subito di fronte ai problemi ed alla realtà. Si iniziava navigando in Sacchetta disputando piccole sfide con gli amici girando le varie boe e “garofolini” che erano sistemati nell’area per ormeggiare le barche da lavoro. Quindi in pratica, anche se soli, eravamo comunque sotto controllo ed in zona ritenuta non pericolosa anche in caso di immancabili ed improvvisi neverini estivi. Le imbarcazioni che avevamo a disposizione riflettevano questa semplicità e si riducevano semplicemente a tre possibilità: singolo - Iole Olimpionica, doppio - Beccaccino, doppio per i grandi Star. Brunetto, lavorando alla STV anche 12 ore al giorno, ci seguiva dando regole, consigli, istruzioni. Il suo sguardo esperto vedeva subito chi avrebbe potuto dare qualche cosa di positivo nello sport. Probabilmente, o quasi sicuramente, riferiva le sue valutazioni ai dirigenti di allora in modo da renderli partecipi degli sviluppi delle abilità e dei comportamenti degli allievi. Brunetto è entrato a far parte della STV nel 1943 ed ha sempre contribuito alla vita del club sia sportivamente che umanamente. Molto frequentemente Brunetto lavorava in compagnia di Ennio Loy, anche lui esperto velista e futuro insegnate all’Istituto Tec-


PERSONAGGI

nico Nautico e poi emigrato in Cile. I due avevano appunto l’occhio fine e l’esperienza necessaria per divenire, insieme al Direttore Sportivo Mario Finozzi, tra i primi istruttori di vela della FIV, allora ancora USVI. Si deve anche a loro il successo della Scuola Vela della STV che è una delle prime, o la prima, fondata in Italia. Queste tradizioni hanno indotto alcuni anni fa il Consiglio Direttivo della Triestina della Vela ad intitolare permanentemente la tradizionale scuola vela estiva “Scuola Vela Bruno Rossetti”. Quanti giovani hanno potuto guadagnare qualche soldo collaborando con lui a dipingere le barche degli armatori che affidavano i loro gioielli al mago delle pitturazioni, oppure lavorando in Punto Franco Vecchio nel magazzino di Valentina Cosulich, e diretto da Brunetto, a confezionare i pacchi del Piano Marshall che venivano spediti in vari Paesi bisognosi degli aiuti degli Stati Uniti. Brunetto non amava usare lo spruzzo od il rullo per applicare le vernici ma solamente il pennello ed era talmente bravo da ottenere risultati strabilianti. E’ rimasto famoso il depliant pubblicitario di una notissima marca di vernici che pubblicizzava un suo prodotto attraverso una fotografia del Cigno Nero che rifletteva sull’acqua una sua lucidissima fiancata di colore nero. Il prodotto era stato applicato a pennello da Brunetto e, dettaglio non trascurabile, la barca era grande circa 15 metri. Brunetto è sempre stato generoso ed amante della gioventù, sempre pronto ad aiutare manualmente e sportivamente quelli che lui reputava degni di attenzione, ma allo stesso tempo era molto severo ed attento ai comportamenti. Spesso le sospensioni venivano inflitte da lui direttamente con la semplice formula: te pol restar a casa per ….tot periodo. Nessuno si è mai lamentato del trattamento considerato severo ma imparziale visto che ne è stato vittima anche il nipote Piero Barcia che aveva trasgredito gli ordini uscendo dalla

Sacchetta. Anche allora si disputava annualmente il “Nastro azzurro” che era l’occasione per rispolverare il Nibbio, che nel frattempo dal 1948 era divenuto proprietà di Brunetto, armato con gli allievi più promettenti che erano chiamati a collaborare nel preparare la barca per l’evento. Preparare la barca era l’espressione esatta perché si toglieva la tuga, l’elica del motore entrobordo, tutto il materiale mobile, si armavano le vele da regata che spesso erano quelle di una Star, si puliva adeguatamente la carena. Il tutto per godere della presenza a bordo di solo qualche ora, ma volete considerare il piacere e l’onore di aver veleggiato a bordo di una barca ”grande” ma soprattutto di essere stati scelti per far parte dell’equipaggio del Nibbio. Tutti i ragazzi lo consideravamo un importante traguardo della propria carriera velica. Brunetto è sempre stato il Comandante del Mau Ciau la barca sociale adibita ad assistenza regate e barca comitato, come oggi avviene con il Vela 1923, che è ritratto in moltissime fotografie del nostro archivio in compagnia di tanti volti rimasti nella nostra memoria. In conclusione Brunetto è stato il socio che ha amato durante tutta la sua vita la nostra società sempre disponibile a dare tutto per il bene comune cioè la Triestina della Vela. L’ultimo ricordo è di Brunetto in casa di riposo, dove ha trascorso l’ultimo periodo della sua vita, quando il suo equipaggio gli ha portato una copia del libro che documenta l’attività sua con l’amato Nibbio 1921 con il guidone della STV. Non ci sono state parole ma due lacrimoni di commozione hanno bagnato la copertina. Gli Amici di Brunetto 19


SPORT

FESTA DI CIRCOLO

Auguri 2013 e felice 2014 Musiche, cene e festeggiamenti per un ricco programma di fine anno i cui protagonisti sono stati come sempre i nostri soci

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E’ Nereo Battagliarini il vincitore 2013 della 49ma edizione della Coppa Calbu grazie alla fantasiosa performance delle “boe fantasma” del Nastro Azzurro. Durante la Cena sociale del 14 dicembre scorso e davanti a più di 100 soci, l’inossidabile presidente di Giuria, Niki Orciuolo, consegna il trofeo al preannunciato vincitore Nereo che, guardando l’obiettivo della macchina fotografica, strizza l’occhio al 2014. La conviviale è oramai una consolidata tradizione nonché momento fondamentale dell’anno che si sta chiudendo durante la quale si svol-

gono le premiazioni della Coppa Calbu, appunto, del Nastro Bianco e del Nastro Giallo. Se per l’amico e socio Nereo il risultato era fin da subito scontato per il Nastro Bianco ha fatto molto piacere la vittoria di Silvia Penso che con gli sci ai piedi è davvero inarrestabile. Il Nastro Azzurro, invece, attende ancora un vincitore che forse, considerata la parentesi delle “boe fantasma”, è sparito pure lui. Qualche giorno più tardi ecco il Brindisi degli Auguri di Natale e la presentazione dei nuovi soci. Anche in questa bellissima cornice di famiglia sono stati più di cento gli amici presenti ai quali è stato offerto un rinfresco a base di tartine e stuzzichini vari innaffiando il tutto con i vini avanzati dalla Mare & Vino. Calorosi applausi ai nuovi 12 soci del nostro Circolo. A chiudere un bellissimo dicembre ed un altrettanto generoso 2013 è stata la Festa di Capodanno organizzata dalla nostra Giuliana durante la quale più di 90 persone hanno cenato e ballato fino a tarda ora con un piccolo break alla mezzanotte in punto per salutare con speranza (e qualche “botto”) il 2014.


DALLA STV

Notizie in breve

Carrello per il Laser

E’pronto! Grazie allo sforzo del Direttore Sportivo il nuovo carrello dedicato alla classe Laser ha la sua razionale sovrastruttura.

Alla Stv la nazionale paraolimpica di vela

tato: 50 racconti (di cui 6 di soci della Stva) e più di 100 persone presenti alla premiazione in terrazza. Tutto ciò fa ben sperare per la Seconda edizione nel 2015 afferma Niki - che potremo far crescere pubblicizzandola e diffondendola anche agli altri Circoli della Zona. Un particolare ringraziamento per la collaborazione a Sandro Ulcigrai, Massimo e Gabriella Cibibin.

Riconoscimento prestigioso del CONI Per il raduno della nazionale abbiamo alzato lo Union Jack di cortesia (in foto lo skud rimessato).

Raccontami il mare Grande successo della manifestazione promossa dal nostro instancabile Niki Orciuolo “Raccontami il mare”, Prima edizione del concorso di racconti brevi sul mare. L’iniziativa, nata in sordina e senza pretese, ha avuto un successo inaspet-

Premiata dal CONI per la sua ottima attività agonistica la nostra giovane atleta Wetzl. Congratulazioni da tutti i soci della Triestina della Vela

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GUIDA ALL’ACQUISTO

Ecoscandagli di ultima generazione (II° parte) di Pino Bollis

S

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i sa che il suono si propaga bene nei fluidi, e quindi anche nell’acqua, sotto forma di onda sonora. Ciò avviene con una determinata frequenza, cioè con un dato numero (classificato in cicli o chiloherz) di onde prodotte in un secondo. Sono basse le frequenze di 50 chilohertz, alte quelle di 200 chilohertz. Alcuni strumenti lavorano anche a 500 chilohertz. L’emissione del segnale si diparte dal trasduttore a cono. A 200 kHz si forma un cono stretto, da 8° a 20°, utile per individuare un piccolo scoglio sul quale gironzolano i nostri amici, uno stretto canale sul fondo: discorso da pesca col bolentino. Con 50 kHz il cono si allarga fino a 45° e si può indagare su un’area molto più vasta sotto l’imbarcazione: soluzione ottimale questa per chi va a traina. Il cono non appare sul monitor, ma immaginatelo come un triangolo isoscele con verti-ce sulla barca (manca la visione laterale, ma i “bersagli” che osserviamo entrano nella base circolare del cono). Tutto chiaro? Speriamo di sì. Marco racconta che a esempio i dentici mangiano sulle secche e digeriscono su fondali piatti. Ecco dunque che, se vogliamo insidiare questi prelibati sparidi,

un’eco a 50 kHz farà stagliare dal fondale una massa che potrebbe essere proprio quella della nostra preda. Non vi diciamo come le metteremo il sale sulla coda, qua parliamo solo di strumenti elettronici. Chiedete a Marco di parlar-vene e lui vi spiegherà come fare. E’ da tener presente che la frequenza influisce anche sul valore di risoluzione dell’immagine – capacità di separare i pesci vicini l’uno all’altro – che è migliore sulle basse frequenze. Gran parte degli ecoscandagli oggi in commercio sono a doppia frequenza. Un discorso a parte dobbiamo farlo per gli schermi, la cui altezza varia dai 10 ai 20 centimetri (in alcuni modelli anche parecchio più su), che possono essere a colori con tubo catodico, a cristalli liquidi (LCD) o scriventi a carta. I professionisti utilizzano, spesso e volentieri, i sonar, strumenti estremamente avanzati che permettono la visione tridimensionale e anche a lunga distanza di tutto ciò che sta sotto il pelo dell’acqua. Gli schermi a colori consentono un’ottima individuazione dei pesci. Un tempo avevano il loro punto debole nell’impiego in pieno giorno soprattutto se colpiti dai raggi del sole, oggi invece sono affidabilissimi. Gli LCD offrono una definizione dei pesci proporzionale al numero dei pixel del loro schermo e qui lo sviluppo della tecnologia ha fatto miracoli negli ultimi anni. Se sulle barche


meno riflesso. e addirittura, sotto il grafico che visualizza il fondo, verrà riprodotta una doppia o una tripla eco; questo effetto lo otteniamo agendo sull’incremento di potenza che regola

l’emissione del suono. Questa manopola o tasto è chiamato anche guadagno (sensitivity), la cui regolazione, se viene abbinata all’altro dispositivo chiamato «white line» o «grey line» (linea bianca o linea grigia), ha il potere di «staccare» i pesci o altri dettagli dal fondo. Gli ecoscandagli a colori permettono di discriminare la tipologia di fondo che troviamo sotto di noi evidenziando, con colori ben precisi, la sua “solidità” (fango – alghe – roccia). Pesci in caccia su Furuno FCV 585 letti a bordo cono (azzurri ma di dimensioni generose) tranne che per il segno rosso che indica e pesci sotto la barca in discesa verso il fondo. Passando sopra un banco di pesci, i segnali sullo schermo ci evidenzieranno un assembramento di puntini, che saranno tanto più densi e scuri tanto più è grosso il banco di pesci rilevato. Quando il banco di pesci assume un aspetto fusiforme, sopra una secca o nelle sue immediate vicinanze, significa con buona probabilità che un pesce predatore è situato a breve distanza. Se saremo fortunati, nel nostro passaggio, noteremo il predatore sotto forma di una V rovesciata piuttosto pronunciata. A questo punto occorrerà incrementare ancora il guadagno per ottenere, se ce ne sono, i dettagli desiderati prestando attenzione a non esagerare, pena l’evidenziazione di tutti i piccoli disturbi con conseguente imbrattamento dello schermo. Negli ecoscandagli più moderni è possibile scegliere l’effetto zoom di una porzione di fondo, oppure preselezionare l’allarme in un certo interstadio d’acqua per rilevare la presenza di pesci, condizione che si rivela essenziale come nel caso della pesca dei tonni.

GUIDA ALL’ACQUISTO

in vetroresina non si vuole forare lo scafo, il trasduttore può essere sistemato all’interno, alloggiato in un contenitore stagno e immerso in olio di vaselina; la perdita del segnale si riduce di pochissimo. Facciamoci spiegare da Marco come si «legge» un monitor. Acceso lo strumento, sulla parte destra del fondo comincerà ad apparire una striscia che ben presto occuperà tutta la parte inferiore dello schermo. Un numero accanto ci dirà a quanta distanza (metri o piedi) si trova il fondale. Man mano che ci dirigiamo verso acque più profonde la linea curverà verso il basso per segnalarci che stiamo dirigendo verso un fondale più alto; la linea curverà verso l’alto se ci stiamo dirigendo invece verso fondali più bassi. Quando lo strumento rileverà una secca, uno scoglio o altro, il tracciato apparirà sullo schermo e sarà tanto più marcato quanto più l’eco rivelerà la solidità del bersaglio. Se il fondale è fangoso, l’eco sullo schermo apparirà più debole in quanto il segnale sarà maggiormente assorbito dal fondo e di conseguenza

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