2.4 RIATTIVARE IL POTENZIALE DEL SITO In un mondo dove le risorse materiali sono limitate si può intendere come energia latente o potenziale quella intrinseca nelle strutture degli edifici abbandonati, immagazzinata in essi come lo sforzo in termini di progettazione, manodopera e materiali per la sua costruzione. 7 George Simmel nel suo saggio Le Rovine del 1919 sosteneva che la peculiarità di esse sta nel loro stato “between the notyet and the no-longer” che apre la loro esistenza alle possibilità. Tutte le strategie di recupero partono dalla conoscenza del sito e quindi da due elementi fondamentali: il riconoscimento di valori culturali testimoniali - architettonici da conservare e promuovere e la bonifica del sito (elementi tecnici, suolo e sottosuolo, acque) che va attuata a priori e separatamente dalla progettazione dell’area, anche in assenza di un progetto di qualificazione. L’obiettivo è quello di risolvere un problema generato dal passato nell’ottica di garantire la sicurezza delle generazioni future; anche se molto spesso il costo delle bonifiche arriva a superare il mero valore del terreno, occorre scardinare la logica che porta ad avere “proprietà nella naftalina”, dove in assenza di un ritorno economico positivo non vengono stipulati ne accordi, ne progetti, né pulizie, ne riutilizzo: è spesso questo il caso di molte aree abbandonate in piccole e medie città che hanno vissuto delle forti fasi di industrializzazione prima e deindustrializzazione dopo.
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L’adaptive reuse stimola una differente economia: l’eredità industriale diventa l’infrastruttura di nuovi usi, consentendo la ripresa di una certa produzione di valore, non comparabile a quella industriale ma che punta ad uno sviluppo graduale mediante la messa in luce del patrimonio, la ricostruzione dell'industrial brand e una progressiva occupazione, stimolata da una saggia gestione del sito e piazzamento sul mercato dello stesso, anche attraverso eventi temporanei che attirino pubblico ed attenzione mediatica nell’area. 8
La bonifica del sito può essere gestito mediante due modalità di intervento: il processo di sostituzione, dai costi elevati (a sinistra) ed il processo di adattamento, mediante incapsulamento (a destra). da RE-USA, 20 american stories of adaptive reuse, di Matteo Robilgio (2017) pag.175