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2.4 Riattivare il potenziale del sito

Nel 1935 vengono le sanzioni ed ha inizio la «politica autarchica». Le condizioni del mercato risentono delle disposizioni sulle importazioni e si rendono necessari gli studi per l’applicazione, ai fini produttivi, di materie prime locali e combustibili nazionali per aumentare sempre più la nostra emancipazione dall’estero. Sono dunque necessari ingenti investimenti per il rinnovamento degli impianti e del processo produttivo: per l’utilizzo, nel sanitario, di argille locali in sostituzione di quelle francesi, vengono progettati e costruiti appositi impianti di lavaggio e di arricchimento.

Nel frattempo, nel campo della previdenza ed assistenza sociale, le industrie ceramiche vengono annoverate per legge tra quelle ad assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali, nel caso specifico contro la silicosi. Nello stabilimento prosegue quindi l’opera di protezione del personale e l’applicazione di impianti e di accorgimenti tecnici di prevenzione onde ridurre, contenere, captare ed abbattere le polveri.

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Nel 1939 viene iniziata la costruzione del forno continuo a tunnel DRESSLER, lungo ben 115 metri rispetto ai 75 del forno DINZ, grazie al quale la produzione sanitaria venne quasi raddoppiata (nel 1939 prodotte 1.350 tonnellate contro 2.600 tonnellate del 1941).

Nel 1941, per via delle crescenti tensioni geopolitiche legate all’avvenire della Seconda Guerra Mondiale, lo stabilimento viene dichiarato ausiliario e non si verifica più la fortissima richiesta di refrattari che si era sviluppata nel periodo della Prima Guerra Mondiale.

La Sede M.C.P., nel novembre 1942, con suoi Uffici ed Impiegati si trasferisce per

Manifesto per la promozione della politica autarchica. da www.ilprimatonazionale.it/economia/autarchia-parolaccia-autosufficienza-economica-platone-mussolini-157190/

Manifesto per sensibilizzare gli operai al tema della Silicosi, presente nella M.C.P.. foto di Francesco Petterino sfollamento da Torino, (sede stabilita nel 1924) a Gattinara, ove permane sin dopo la fine della guerra. Vi sono enormi difficoltà a reperire le materie energetiche, anche perché l’efficienza dei forni è molto bassa. Per poter surrogare in parte il carbone, il cui approvvigionamento è sempre più difficile, si fanno grandi acquisti di legna, elemento però poco calorifico e non adatto alla produzione, ottenendo conseguentemente una scarsa qualità dei prodotti. Il rincaro e la diminuita disponibilità di materie prime e di scorte di lavorazione, la deficienza dei mezzi di trasporto, il sensibile aumento dei contributi e delle previdenze a favore del personale, elevano il costo della produzione senza poter usufruire di un adeguato miglioramento dei prezzi di vendita e nel 1944 il forno continuo DRESSLER, spina dorsale dello stabilimento, viene fermato per mancanza di combustibile. La produzione si limita a poche tonnellate di sanitario e di GRÈS per industrie chimiche e di recipienti per la conservazione di alimenti (carni, salumi, grassi, ecc.).

L’attività dello stabilimento è ridotta ai minimi termini. Le maestranze scendono a orari bassissimi (15-20 ore/settimana). Si ricorre per parecchio tempo alla Previdenza Sociale, che interviene ad integrare i magri salari degli operai. La situazione è molto difficile: tutto è paralizzato. Gattinara diventa zona contesa fra le opposte forze naziste ed alleate.

Lasciapassare lavorativo con timbro M.C.P. e del regime nazionalsocialista tedesco, 1944. da Stellato A., Mostra Manifattura Ceramica Pozzi Gattinara, Gattinara, (2020)

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