D I ARIO DI BOR D O PADOVA/LORETO




Il progetto MILANO 0.18 è finanziato attraverso l'iniziativa europea Urban Innovative Actions (UIA) che promuove lo sviluppo urbano negli Stati membri attraverso il finanziamento di soluzioni innovative a favore delle città europee.

L'obiettivo principale è quello di offrire alle autorità urbane risorse per testare nuove e audaci idee per affrontare le sfide attuali che ci pone la complessità sociale. MILANO 0.18

EMID
AZIONI VOL
Professionisti dei servizi, cittadini, adulti e minorenni sono stati coinvolti con l'obiettivo di generare una migliore conoscenza del proprio ruolo di attori politici, dei propri bisogni e desideri, sia individuali che collettivi.
Il progetto promuove l'ascolto, la partecipazione e l’attivazione della cittadinanza nella ridefinizione dei servizi che ad essa sono rivolti.
Partecipazione N S I O N E C O N OSCITIVA T E A L C A M B I OTNEMA

La ricerca ha raccolto e integrato diversi sguardi di indagine sul tema del TALENTO, in un'ottica di promozione del benessere dei minori e delle minorenni.
Attraverso un approccio Arts-based-research, il laboratorio di teatro sociale e arti performative ha intercettato idee e impressioni, a partire da riflessioni personali e collettive.


Quali potenziali spazi potrebbero generare?
Un approccio alla ricerca qualitativa che indaga, attraverso i linguaggi artistici, qualità e motivi dell'immaginario dei minori coinvolti nel progetto.
Sono alcune delle domande generate dalle azioni del progetto, che un approccio Art-basedresearch ha contribuito a far emergere.

Quali sono i luoghi dell’immaginario, poetici e sorprendenti, frequentati dai preadolescenti?
Cos'è l'Arts-based-research
Perché il teatro sociale e le arti performative

Nell’esperienza teatrale e performativa, i ragazzi e le ragazze possono fare esperienza di sé e della relazione con il mondo e con gli altri, secondo modalità divergenti da quelle abituali, accedendo alle dimensioni del bello, del simbolico, della creatività immaginifica, del corpo espressivo, dello spazio e del tempo.

Territorio: Padova / Loreto
Durata del laboratorio: 5 ore
Laboratorio: Teatro sociale e arti p


Partecipanti: alunni/e della Scuola
Data: 7 ottobre 2021
DIARIO DI BORDO
dolce osalato?



Il talento in 3 attività Talento e benessere Il museo dei talenti Ritrovarsi nel cerchio
2. IL LABORATORIO - ATTIVAZIONE

3. IL LABORATORIO - RESTITUZIONE
Il gesto creativo Mappe nello spazio
1. ASCOLTO É PARTECIPAZIONE
INDICE
Osservazione riflessiva e documentazione del processo
Il gioco della rappresentazione
Mettersi in cerchio
Se la partecipazione è un diritto, l'ascolto del minore è un obbligo che garantisce il suo diritto fondamentale ad essere informato e ad esprimere le sue opinioni.
Sul territorio di Padova/Loreto, il progetto Milano 0.18 ha promosso la partecipazione dei ragazzi e delle ragazze della Scuola secondaria di 1° grado "Rinaldi", in un processo rivolto ad una maggiore conoscenza di sé.
1. ASCOLTO É PARTECIPAZIONE
Osservazione riflessiva e documentazione del processo

Muovendosi tra osservazione riflessiva e documentazione del processo, i ragazzi e le ragazze hanno svolto il ruolo di ricercatori sul campo, dando voce e forma alle proprie idee.






Le foto, i video e i disegni qui presentati, costituiscono l'insieme di immagini e suoni che hanno dato corpo alla ricerca, aprendo le porte allo stupore di chi era lì per osservare e capire e di chi, mentre lo faceva, era anche attore del cambiamento.



2. IL LABORATORIO - ATTIVAZIONE

Mettersi in cerchio
L'attivazione del gruppo comincia dalla forma della condivisione, il cerchio che, nel caso del laboratorio realizzato nel territorio di Padova/Loreto, è coinciso con lo spazio dell'anfiteatro di Via Russo a Milano. L'ascoltarsi e il guardarsi reciprocamente hanno guidato tutto il laboratorio. Si è cominciato con un esercizio di sintonizzazione: ai partecipanti stato richiesto di "attivarsi" rispondendo, all'unisono, ad un battito di mani.

Creato il cerchio, è arrivato il momento di farne davvero parte.
Ciascuno è stato invitato a trovare il proprio posto, dapprima ordinandosi in base ad una scala di altezze - dal più basso al più alto - e, successivamente, in base alla gradazione cromatica dei propri indumenti, dal bianco al nero. Inizio e fine.
E in mezzo, tra il bianco e il nero, cosa c'è? I colori si rincorrono. Qualcuno dice "grigio", qualcun altro azzarda un "rosa". "Nero. Urlano tutti in coro."

"Tutti urlano nero. Qualcuno perde il filo. Viene chiesto di cambiarsi ancora. Alcuni attraversano il cerchio e cambiano posto."


Il gioco della rappresentazione
Tutti hanno preso parte all’azione, lasciando coinvolgersi da una grande energia. La creazione scenica si è compiuta. Tutti e tutte hanno partecipano al gioco della rappresentazione.
Dalla dinamica di gruppo, si è passati alla consapevolezza del proprio corpo nello spazio attraverso un azione che, oltre al movimento, ha richiesto un esercizio d'immaginazione: una "doccia energetica" per l'attivazione del corpo, voce compresa.
"I ragazzi e le ragazze si guardano, seguono le istruzioni, si divertono a cercare il loro modo di interpretare l'indicazione: lavano in modo diverso le parti del corpo. Alcune parti fanno più ridere di altre. Provano a cantare sotto la doccia, e ridono."



Il gesto creativo
Nell'ultima parte della fase di attivazione, i partecipanti sono stati invitati a presentarsi con un gesto, ripetuto subito dopo dal gruppo. Senza ordine di successione, ad ognuno è stata data la possibilità di cogliere l'occasione di presentarsi liberamente.
Qualcuno si è fatto avanti, proponendo un gesto particolarmente creativo: un movimento veloce che ha coinvolto tutto il corpo. Una danza. Il gruppo ha colto la sfida.



Senza un ritmo preciso, gesti veloci si susseguono.

Alcuni risultano complicati ma, in buona parte, i componenti del gruppo provano ad imitarli.

Dopo un momento di pausa, uno dei partecipanti fa un passo avanti e abbozza un timido

“Salve”, seguito dal suo nome. Alza la mano sinistra e saluta tutti. Il gruppo risponde restituendo saluto e gesto.

Poi vengono poste domande a cui rispondere con la mimica: Qual è il tuo sport preferito? Qual'è la tua colazione preferita? Cosa ti piace fare al mare? Mappe nello spazio
Viene chiesto ai partecipanti di collocarsi nello spazio in base ad una scelta stimolata dall'interrogativo "cosa ti piace?".
Vengono proposti binomi specifici per l’attivazione dei partecipanti, spazialmente disposti in base alla loro preferenza (dolce o salato? / mare o montagna? / primavera o autunno? / video o foto?)

Alla proposta di binomi, si aggiunge la richiesta di integrare il gesto alla propria scelta. I partecipanti sono stati invitati a mimarla, soffermandosi su dettagli.


Come si muove il tuo corpo al mare?
E in montagna?
E tu, da che parte stai?
Si fa avanti "l'autunno" e il gioco di scansare le pozzanghere, saltellando a zig zag. Chi si è riconosciuto nella "primavera" decide di rappresentarla con una corsa. L'euforia è contagiosa; pochi minuti e tutto il gruppo è primavera.
Arriva una proposta in forma spontanea. Una delle partecipanti propone di dividere il gruppo tra chi ama il Natale e chi preferisce Halloween.

Fatte le scelte, è tempo di condividerle, nella loro differenza, nella loro unicità. Chi vuole può montare una piccola scena, senza parole, sulla propria preferenza.
Lo spazio è accogliente, il cerchio si è fatto piazza.
3. IL LABORATORIO - RESTITUZIONE
Il talento, non quello della genialità innata, ma quello della perseveranza e della dedizione.
L'ultima tappa del laboratorio ha proposto una riconcettualizzazione del talento inteso come pratica intenzionale, volta all'attivazione del potenziale personale.
Il tema del talento è sviluppato attraverso tre diverse attività espressive (teatrali e performative) svolte da 3 sottogruppi.

Attività 1 - La statua del talento
Il talento in 3 attività
Il primo gruppo ha giocato ad usare insieme il corpo. La coppia, composta da uno scultore e una statua, ha dato forma e plasticità al talento dello scultore che, aiutandosi con il corpo della statua (il secondo elemento della coppia), lo ha reso visibile agli altri.






















In questo caso, la condivisione in quest'attività è tra i componenti del sottogruppo. Ognuno, a turno, racconta perché vorrebbe assomigliare a quel modello e perché.
Si parte dalla domanda: qual è il tuo modello e perché?
Ai partecipanti è richiesto di costruire una scena di relazione narrazione tra immaginazione e realtà.


Attività 2 - Il modello Cosa succede? Cosa gli chiedo? Siamo nel presente passato o futuro?
Il gioco ruota intorno alla creazione di una piccola scena che verte sull'incontro con il proprio modello di riferimento.




Attività 3 - Talento e benessere
La discussione coinvolge tutti e tutte. Le parole s'incontrano in una mappa che restituisce la multidimensionalità del talento.

Seduti a terra, in cerchio, si comincia definendo il talento, si riflette sui suoi molteplici significati, cercando di inquadrarli nei differenti contesti della vita quotidiana.

La terza attività ha coinvolto il corpo attraverso il disegno.

cucinare fare dormire
soddisfare
superare le paure errori

Il talento serve per cantare bene. Una cosa che sai fare benissimo, senza sbagli. Una cosa naturale, la so fare da quando sono nato, ma posso imparare a farla bene. Cose che ci fanno sentire bene. Che cos'è il talento? Le voci di ragazzi e ragazze: dimensionequalitativadel t a otnel

Per imparare nella vita. Serve per scoprire più cose della nostra vita. dimensionepraticadel t a l otneA fare. Fare molte cose e farle bene. A volte l'errore è utile per avere un talento. A cosa serve il talento?

Giocare a pallone Disegnare Cantare Qual è il tuo talento? Fare dolci Dormire CRappare orrere Ballare Giocare a ping Gpong iocare a basket areadeltempolibero

Ho cercato tutti i modi per dormire e ci sono riuscito.
Superare le proprie paure è un talento?
Io ho superato la paura del buio. Ieri praticamente sono andato a letto, mi sono chiuso, era buio, tutto buio, sono salito le scale e sono andato a letto in santa pace.

Qual è la parte del corpo che associ a una cosa che sai fare bene e che ti fa stare bene?
L'attività continua a coppie: i partecipanti scelgono una parte del proprio corpo in cui individuano un nesso rispetto al rapporto tra talento e benessere. L'obiettivo è rispondere alla domanda:

Una volta individuata, la parte del corpo viene riprodotta dal compagno su un foglio bianco, con pennarelli colorati. Il gioco si ripete con lo scambio dei ruoli. Alla forma si associa il contenuto: all'interno della sagoma, le cose positive legate al proprio talento; all’esterno, quelle negative.
Mani, piedi, dita disegnano l'anatomia del fare, con talento.










Il talento nella percezione dei partecipanti si colloca nell’area del tempo libero, dell'espressione artistica e culturale.

Praticare ed esprimere il proprio talento genera, nella maggioranza dei casi, sensazioni ed emozioni variegate, ma tutte di benessere percepito.
Talento e benessere
Soddisfazione OrgoglioEntusiasmo Piacere Coraggio Mi sento realizzato...

partecipazione a
Le parole dei ragazzi e delle ragazze confermano la relazione tra pratiche del tempo libero e benessere dei soggetti
.
Al centro dell’esperienza del talento, nella percezione dei partecipanti, sembra collocarsi il soggetto stesso.
E l'altro? Come partecipa alla nostra relazione col talento?

La scoperta e la pratica del proprio talento non viene percepita come connessa alla relazione con gli altri. Sembra piuttosto frutto del caso.

Non c’è nessuno che ti può aiutare, però ti puoi aiutare da solo a scoprire che talento hai.
Gli "altri" come entrano in relazione con il nostro talento?
Se tu sei brava in matematica, ma odi la matematica, poi vai a scuola e scopri che è un talento. Se ti piace fare giardinaggio, non è che vai a scuola, tu scopri da solo che ti piace.
Alcune volte gli altri ti aiutano a scoprire il tuo talento, altre volte no.
Agli altri non interessa il mio talento.

Ma qualcosa cambia nei disegni, dove la relazione si fa più presente. A volte, fino al punto di sostituirsi al talento stesso. Nelle sagome trovano posto i nomi dei compagni e delle compagne. In alcuni casi, vengono citati i genitori.
Per qualcuno, il talento esiste nella relazione con l'altro:
Il talento serve a mettere ispirazione agli altri.



è
spazio protetto e circoscritto delle sagome, cosa aspettarsi? "pioggia, zaini pesanti, scale, fumare, bere birra, ansia, timidezza, bisogno, crampi..."
Cosa non ti piace? E fuori
Come zavorre, le parole portano con sé il peso della fatica di tutti i giorni. la forza di gravità possibile?

Nei disegni compaiono, per la prima volta, valenze negative che non erano emerse nella discussione di gruppo: dallo
Manipolare
Alcuni disegni, pur presentando le sagome della parte del corpo che si ritiene legata al talento, non contengono nulla al loro interno, come a dimostrare l'impossibilità di comunicare un talento o di definirlo.


La rielaborazione collettiva del laboratorio viene realizzata con l’occupazione dello spazio dell’anfiteatro, allestito con i disegni realizzati, la disposizione delle "statue del talento" e la messa in azione di alcune scene teatrali.


Il museo dei talenti










Nel cerchio - inizio e fine del laboratorio - il gruppo si ricompone per la chiusura. Cerchio, inizio e fine senza essere né l'uno, né l'altro. Perché il cerchio, come la narrazione, rifugge le linee diritte che puntano alle vie d'uscita più vicine e ci parla di infinite possibilità. Intorno alla geometria di un cerchio - metafora dell'identità intesa come potenziale futuro che si nutre di un talento in continua trasformazione - chiudiamo (?) con un punto di domanda: Ritrovarsi nel cerchio e n t
ilauQ tla
iciaspettanonelnostro f u ?orut


SCUOLA DEI TALENTI
Laboratorio: Teatro sociale e arti performative Territorio: Padova / Loreto Partecipanti: alunni/e delle classi prime della Scuola Secondaria di 1° grado "Rinaldi", IC Giacosa Periodo: febbario-maggio 2022

Intervento

La ricerca ha raccolto e integrato diversi sguardi di indagine sul tema del TALENTO, in un'ottica di promozione del benessere dei minori e delle minorenni.
Attraverso un approccio Arts-based-research, il laboratorio di teatro sociale e arti performative ha intercettato idee e impressioni, a partire da riflessioni personali e collettive.


Quali sono i luoghi dell’immaginario, poetici e sorprendenti, frequentati dai preadolescenti? Quali potenziali spazi potrebbero generare?
Un approccio alla ricerca qualitativa che indaga, attraverso i linguaggi artistici, qualità e motivi dell'immaginario dei minori coinvolti nel progetto.
Cos'è l'Arts-based-research
Sono alcune delle domande generate dalle azioni del progetto, che un approccio Art-basedresearch ha contribuito a far emergere.

Perché il teatro sociale e le arti performative

Nell’esperienza teatrale e performativa, i ragazzi e le ragazze possono fare esperienza di sé e della relazione con il mondo e con gli altri, secondo modalità divergenti da quelle abituali, accedendo alle dimensioni del bello, del simbolico, della creatività immaginifica, del corpo espressivo, dello spazio e del tempo.

propedeutica
il corpo
Rap: una coreografia: dell'incontro culinaria del saper


fare
Talento
benessere
INDICE 1. Ascolto è partecipazione Osservazione riflessiva e documentazione del processo 3. L'incontro con i Testimoni 2. Prepararsi ad una giornata particolare
Tracciare il percorso e
Riscaldare
questione di metrica e poesia La
La
Sul territorio di Padova/Loreto, il progetto ha promosso la partecipazione dei ragazzi e delle ragazze della Scuola secondaria di 1° grado "Rinaldi", in un processo rivolto ad una maggiore conoscenza di sé.
Ascolto è Partecipazione
Se la partecipazione è un diritto, l'ascolto del minore è un obbligo che gli garantisce il riconoscimento del suo diritto fondamentale ad essere informato e ad esprimere le proprie opinioni.

Osservazione riflessiva e documentazione del processo
1.
Muovendosi tra osservazione riflessiva e documentazione del processo, i ragazzi e le ragazze hanno svolto il ruolo di ricercatori sul campo, dando voce e forma alle proprie idee.

Le foto, i video e i disegni qui presentati, costituiscono l'insieme di immagini e suoni che hanno dato corpo alla ricerca, aprendo le porte allo stupore di chi era lì per osservare e capire e di chi, mentre lo faceva, era anche attore del cambiamento.

2. Prepararsi ad una giornata particolare
Le attività sono state incentrate sulla preparazione del gruppo all'incontro con i Testimoni che avrebbero condiviso con i ragazzi e le ragazze le proprie storie e che avrebbero risposto alle domande da loro poste.

Riscaldare il corpo
Come per gli incontri precedenti, anche questa seconda parte di attività ha coinvolto il corpo, lo spazio e il modo in cui entrare in relazione con esso e con l'altro.
L'attivazione del gruppo comincia dalla forma della condivisione, il cerchio.

L'elemento di congiunzione tra i punti del cerchio è stata una stretta di mano. A poco a poco i corpi si avvicinano. Il rito del saluto e, com esso, il riconoscimento di essere parte di un corpo unico, hanno dato spessore al cerchio.













Dalla dinamica di gruppo, si è passati ad una riflessione più personale. Carta e mati che, parten permesso di Ai ragazzi e legate alla d domande e l Tracciare il percorso



Ci sono persone che ti hanno aiutato all'inizio?
















Dopo le valutazioni personali, ai partecipanti è chiesto di confrontarsi in piccoli gruppi per arrivare alla definizione delle domande che saranno poste ai TESTIMONI. COLLABORAZIONE, CONFRONTO, NEGOZIAZIONE definiscono questa fase dell'incontro.


Come ti sei sentita la prima volta? Come hai cominciato la tua carriera? parolechiave Hai già voluto mollare? Ci sono persone contro il tuo talento? Domande per definire il talento


Il talento, non quello della genialità innata, ma quello della perseveranza e della dedizione. Dopo azioni che hanno portato il gruppo a riconcettualizzare il talento, inteso come pratica intenzionale, è stata la volta di dargli un corpo e un volto; anzi tre.

3. L'incontro con i Testimoni
Il tema del talento è sviluppato attraverso la testimonianza di tre artisti che lavorano con linguaggi differenti: un compositore e musicista rap; uno chef e una coreografa.
In questa fase viene chiesto ai/alle ragazzi/e uno sforzo di AUTONOMIA e di CAPACITA' ORGANIZZATIVA.
Foglio alla mano, i ragazzi e le ragazze sono pronti e pronte a porre le loro domande ai 3 testimoni. Si organizzano 3 gruppi, uno per testimone, che a turno ruoteranno.

Rap: una questione di metrica e poesia


Mirko Filice (Kiave)
Rapper e fonico professionista

Il mio lavoro è un sogno che diventa progetto

Anche i rapper devono conoscere la musica per cantare?


Comecoltiviiltuotalento? Come ti chiami e qual è il tuo talento? Cosacontadipiù:esserefamosioriuscire vivereconilpropriolavoro? Alcune domande per Kiave Quantolatuafamigliatihaaiutato afarsbocciareiltuotalento?

Ascoltomusicatuttiigiorniefacciomoltoallenamento. Siscriveanchequandononc'èispirazione Kiave viene da Mirko con la k. Per questo venivo bullizzato e ho deciso di trasformare un elemento di debolezza in uno di forza Vivereconlamusica. Tantissimo. Ho imparato a fare musica in famiglia. Alcune risposte di Kiave

La coreografia: propedeutica dell'incontro

Lavoro con l'altro, lavoro nell'incontro. Chiara Ameglio, ballerina e coreografa




Cos'è la danza contemporanea? Quando hai scoperto di avere questo talento? Quanto tempo usi nella tua giornata per coltivare il tuo talento? . . La sfida più grande? Alcune domande per Chiara

Una danza che ognuno può fare a modo suo Ho cominciato a danzare da sola nella mia cameretta. Avevo 9 anni Otto/nove ore al giorno di studio fatto di molta disciplina e non solo pratica, ma anche teoria Riuscire a realizzare uno spettacolo come coreografa Alcune risposte di Chiara

La culinaria del saper fare

La sfida più grossa è riuscire ad essere dove sono adesso

Lukas Fahim, Cuoco










Ci sono persone che ti hanno aiutato nello sviluppo del tuo talento? Come ti sei sentito la prima volta che hai potuto esercitare il tuo talento? La prova più importante superata? Qual è la cosa che preferisci/di cui sei più orgoglioso del tuo lavoro? Alcune domande per Lukas

Si,appenaarrivatoinItalia,dopoilviaggioinbarcone,sonostato accoltodaunacomunitàpermigranti.E'graziealorosesonoqua Ho avuto paura della prima volta: un pranzo per un matrimonio Sonoarrivatoa15anniinItaliaenonparlavounaparolad'Italiano. Lasfidapiùgrandeèriuscireadesseredovesonoadesso Soddisfare la fame degli altri Alcune risposte di Lukas

studio fare soddisfazione Parole che tornano; parole che ritornano esercizio relazione pdisciplina ratica collaborazione ppiacere aura outputdelleinterviste

Se nella prima parte del percorso, come si diceva nella prima parte del diario, per i partecipanti il talento si collocava nell’area del tempo libero, dell'espressione artistica e culturale come divertimento, dall'incontro con i TESTIMONI emerge l’aspetto pratico, quotidiano, applicativo della pratica artistica.

Talento e benessere
Viene così capovolta anche la seconda "convinzione" dei partecipanti che consisteva nel credere che il talento non fosse determinato dalla relazione con il contesto, ma che fosse, piuttosto, una sorta di dono acquisito, un frutto del caso.
Il benessere ne è la conseguenza diretta, in relazione non solo a se stessi, ma all'altro.
Stavolta l'incontro non si chiude con il cerchio ma col gruppo.
ilauQ t
ro f u ?orut
Tutti insieme a guardare il futuro e a sorridergli. la e n t iciaspettanonelnost




