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Giornale unitario del Consiglio di Fabbrica dell' Innocenti Leyland

DOPO IL CONTRATTO

Dopo una lunga e dura lotta il contratto di lavoro è stato rinnovato.

I lavoratori hanno espresso, attraverso le assemblee, un giudizio positivo sull'insieme dei risultati raggiunti, sì che nuove conquiste si aggiungono al patrimonio dei lavoratori.

Le forze padronali, nonostante la campagna propagandistica atioperaia ed antisindacale attraverso la stampa, la radio, la televisione, hanno dovuto registrare una ennesima sconfitta e nonostante i sette mesi di lot1 non sono riusciti a mortificare, come era nei loro intenti, il movimento operaio e in particolare quello dei metalmeccanici. Ma i problemi del mondo del lavoro non si fermano ne si esauriscono in un rinnovo con trattuale e di questo eravamo coscienti fin dall'inizio della lotta.

Molti altri problemi sono aperti, tra que sti quelli ormai ampiamente conosciuti delle riforme ( scuola, casa, sanità, trasporti, ecc. ) e quelli della equiparazione degli assegni familiari, delle pensioni, della contingenza, dell'aumento incessante dei prezzi ecc....

Le confederazioni generali dei sindacati , hanno riconosciuto validi questi problemi si sono impegnati a discutere a livello governativo le singole questioni.

Purtroppo da queste trattative non è emerso nulla dí positivo e sarà, ancora una volta, la forza del movimento operaio, nel suo insieme, che, attraverso la lotta, farà modificare alla controparte (in questo caso gli organi governativi) il loro atteggiamento dando soddisfazione alle giuste esigenze dei lavoratori.

Tutto questo (e non è poco) a livello generale, ma vi sono parecchi problemi anche a carattere aziendale che vanno risolti.

Il contratto di lavoro sancisce alcune rego le generali che devono poi trovare la giuCONTINUA IN

SOMMARIO :

Dopo il contratto

Colonie

Congresso FIM - CISL

L' assemblea

Il problema della casa

ULTIMA

COLONIE

Negli uttimi tempi C.d.F. ha dovuto va/utate /a pmibititù di gufi te più ,da' vicino a/cune attivitù di catattete /Lineativo e 4ociale.

Impegni di que3to tipo tono man~azío di una assunzione di te3pon3abiiitù e di ma tutazíone individuale e di gtuppq ne/Vmnn.T. n24-ttate in p/Lima per ona alcune coe che ci tiguatdano.

In questa logica ci osiamo M034í ne/ chic_ dote atta Ditezione un dive, o modo di con= dutte le colonie utive pen i no3tti 6ig/i. Infatti, Ve4petienza degli 3coui anni ha me43o. in.evidenza.ch4/Amente che, peti diveft31.. motivi , un tappotto de/ tipo C.d,F, gutote 7 di/Lezione non dava gatanzie di buon 6unzionamento.

Abbiamo pertanto '.vendicato una divet3a autonomia ne//a 3cetta de//a co/onia gatantendoci /a posibilita ditetta del conttollo e di intetvento.

E3i3te poi un problema pzico/ogico e cio è che buona patte dei bambini 3i staccano ma/vo/entUti dalle gamiglie; ingatti, si ha a vate /a 3en3azione che ìl petiodo 4C0A40 in colonia sia íntetptetato dal bam= biro come un'ímpo3ízíoneatea qua-/e non può zotttat4i.

Diventetebbe ttoppo /ungo pat/ate di tappot ti a6gettivi, educativi e &ociali e3i3tenti neL/a gamiglia e che non po44ono mete Aiptodottí in una colonia.

I/ compito che ci .sfamo audintí è comunque quello di cetcate di tta4gorimate l'ambiente, le tegole, Vatmo3etade//a jveé.-,chia colonia in qualcosa di nuovo, di divet u, in una e. peto mocíativa di gtupP6 dove ai bambini venga gatantita la ma44ima Libertà po44ibile, pemonale qualigicato e condizioni miglioriii gtazie anche a/ Patto d'aver. ottenuto 'società. l'elevazione della quota di pattecipazione ti3petto a/Vanno ACOX30.

Da un punto di viAta otganizzativi è asta to pmibite i3tituite tte tuoni peti /a coi /onía martini con una cetta po44ibilita di 3cetta i/ che ha cteato non poche diligicolta e.s.sendo la maggior patte delle richieste otientate 3u/ re 2 tutno, ma in ciò non 3oddizgabiti in quanto la colonia non può o oitate più di 200 bambini peto volta.

Ituoni )sono 'Listatati i 3eguenti:

MONTAGNA - unico tutno : da.P 10/7 a/ 2/8 ( cirica 65 bambíní )

MARE: - I tutno dal 12/6 al 6/7 ( Cirica 205 bambini )

2 tutno da/ 9 /7 a/ 2/8 ( citca 215 bambini )

3 turino dal 3/8 al 27/8 ( citaa 100 bambini )

Mentite 3cAívo, à gía quali a/ tetmíne i/ primo turino ed è pmibitt una ptíma valuta zione di questa upetienza.

E' cettamente evidente che modo di conduzione ed intetptetazione del concetto di colonia non può mete modigicato da un giorino all'altri° ed in que3to senso i/ no3-tto gorizo è livolto a convincete il dítet tote e /e 3ignotine de//a va-Udita de//e ne 3tte tesi.

Da un punto di uí3ta ptatico ed otganizzativo ciamo convinti che qua/che miglio/Lamento ci Asia Stato tispetto agli C.01t3í anni (vitto, giochi, ecc.); /Limane comunque i/ gtmo ptob/ema di 3empte e cioè che /e gutioni in genette tono gorume di conduzione diggicilmente contriollabili e pet loto nata ta pontate a ttatte i/ mamimo ptogitto 3capitr, natuudimente, de/ 3envízío ptutato.

Iconttolii e le víAite impriovvíAe da parte dei compagni del C. d. F. tono numeto4i petchè appunto ti-teniamo oggi come oggi /a noisttut ptuenza sia L'unica pmibi /itù 3etia ed eMicace di conttollo. Ciò no no,stante, numeto3emanchevo/ezze e Lacune 3ono emetse e continuano ad emetgete: alcune nono 3tate 3upetate ed a/tte no. Cettamente Veispetienza de/ 'graffio tutno 3envitù a miglioriate /e condizioni del secondo e del tetzo, mentite l'iniziativa di que3t'anno a 6arici Aígettete tutti insieme 4ulla appottunitù e 3uLea validità di questa tipo di 3ce/ta o a ticetcate 3o/uzioni aetetnati ve più ti3pondentí aL/e esigenze dei no3ttZ

Di un gatto 4-Lama 3icutamente convirLL e cioè che 3í debba inAti4terie in questo 36otzo di ticerica, petchè que3te sono /e 3ce/te di pattecípazione e di tupon3abieizzazione che abbiamo gatto e che gatemo 3empte peti tutto ciò che tíguatda in ptíma pet3ona.

COMMISSIONE DI LAVORO

Per meglio affrontare e risolvere i vari problemi che sempre in misura crescente emergono nella fabbrica sono state costituite all'interno del C. d. F. n° 6 commissioni di lavoro, di seguito elencate, che hanno il compito dí approfondire le questioni in esame e proporre soluzioni sempre in costante collegamento con l'esecutivo e con lo stesso C. di F.

Siamo convinti che in questo modo si pos sa migliorare sensibilmente l'attività del Consiglio dí Fabbrica dal momento che data l'enorme quantità di problemi che emergono oggi è impensabile procedere in modo positi vo senza una struttura sindacale di fabbri= ca articolata e funzionante.

Certamente questa è una scelta importante perchè cambia radicalmente il metodo per cui solo pochi, in pratica l'esecutivo píù qualcun altro, dovevano avere conoscenza di tutti i problemi diventando accentratori di ogni cosa e ricalcando di fatto le orme del la vecchia commissione interna.

E' questo un impegno maggiore per tutti i delegati, in particolare di coloro che fanno parte delle commissioni, impegno maggiore che porterà certamente ad un migliore funzionamento del C.d. F. nell'interesse di tutti i lavoratori.

Le commissioni sono così composte:

QUALIFICHE: Salvi- Pavanetto- Oriani Ersposito- Galasso

PATRONATO E AMBIENTE DI LAVORO; BerettaPerego - Salvi - Salvini B

Bremi - D'Annibale - Cozzupo li -

PROBLEMI SOCIALI: Oriani - Galbiati - Gam

ba - Castoldi - Sartirana

Mariot - Degradi

STAMPA E PROPAGANDA: Ottazzi - LatorracaCastoldi - Casati - Bernardi

FORMAZIONE E COLLEGAMENTI: Latorraca- Ber

nardi - Cattani - Pavanetto

Rozzoni

MENSA: Galbiati - Mocciardini - Caccialanza - Lomuscio.

ELEZIONE DELEGATI DI REPARTO

IL Comitato Elettorale informa che a seguito delle elezioni che si sono svolte ultimamente nei reparti sottoelencati, sono stati eletti i seguenti delegati:

-Rep. 516 Scocca SPAMPINATO Nunzio

-Rep. 441 Sottoassem SUDATI Agostino blaggio

-Rep. 441 "" DI RUGGEPO Canio

RINNOVO DELL' ESECUTIVO

Il Consiglio di Fabbrica nella riunione del giorno 8/5/1973 ha proceduto, come normalmente avviene ogni 6 mesi, all'avvicenda mento di alcuni membri dell'esecutivo.

In sostituzione di Oriani Renzo e di Castoldi Roberto entrano a far parte dell'ese cutivo Lomuscio Domenico e Mariot William.

Dopo tale avvicendamento l'esecutivo risulta così composto:

BERETTA Alberto BERNARDI Riccardo

CATTANI Guglielmo

GALBIATI Piero

LATORRACA Michele

LOMUSCIO Domenico

MARIOT William

SALVI Dino

INVITO DELLA COMMISSIONE STAMPA

La Commissione Stampa nell'intento _ di rendere il giornale di fabbrica strumento di informazione, di comunicazione e di contributo al dibattito per i problemi che emergono nella fabbrica, invita i lavoratori a collaborare inviando notizie o scrivendo articoli, facendo pervenire gli stessi personalmente,0 attraverso i delegati di repar to, alla redazione.

L'OTTAVO CONGRESSO DELLA FIM-CISL

L'ottavo congresso della Fim-Cisl milanese ha svolto i suoi lavori in un clima di gene rale attesa e di particolare interesse nel movimento omeraio sindacale.

Sia per il ruolo e per il conseguente contributo che la Fim ha esercitato per il ras_ giungimento dell'attuale livello di unità sindacale, sia perchè la nota crisi della Cisl aperta da Scalia non era il riflesso di una lotta di poltrona, ma il tentativo di restaurazione all'interno dell'organizza zione, che puntava di stabilire, sotto for: me meno evidenti di un tempo, quei rapporti sotterranei tra sindacato e partiti tipici di un tempo in cui la classe operaia e sindacato erano deboli e divisi da fratture ideologiche, nella completa sottomissione delle forze politiche dominanti.

La grande manovra di rottura esercitata dal gruppo Scalia mirava ad isolare i metalmeccanici della Fim e a ridimensionare il lavo ro politico che la categoria stessa svolgeva per portare le altre categorie all'unità sindacale.

Questo stato di incertezza dato dalle vicen de interne ha creato un clima di attesa di ansia nel movimento operaio.

Ci si domandava tutti se la Fim potesse restare coerente alle proprie scelte e se sarebbe stata in grado di uscire dall'isolamento per esercitare il suo peso politico al Congresso confederale e a battersi per e líminare le forze involutive.

L'ottavo congresso ha puntato decisamente sulla strada dell'unità organica di tutto il movimento sindacale, cancellando definitivamente le speranze e le ultime illusioni di chi voleva fare di questo avvenimento un motivo di ripensamento.

Il solco tracciato dall'unità sindacale vede ancore la Fim sicura battistrada di questo cammino.

Si è riconfermata la capacità di questa organizzazione di essere presente ai problemi e alle attese dei lavoratori, in un momento difficile segnato da uan profonda crisi eco nomica e politica che attacca le conquiste delle masse.popolari.

Francamente gli iscritti alla Fim non dubitavano di questo risultato, non per presunzione, ma per la consapevolezza data dalla caratteristica politica della stessa Eim t che nasce dai reali bisogn,ildei lavoratori

e matura con le lotte dei lavoratori.

Dal dibattito è emerso un concreto e serio contributo di proposte e di iniziative per l'attuale momento, caratterizzato dal tenta tivo di avviare da parte del padronato (illuminato) un profondo processo di restaurazione che, presupponendo una disponibilità dell'organizzazione sindacale e dei lavorotori in una tregua della conflittualità aziendale, per ristabilire i suoi livelli di produttività e di controllo della forza lavoro.

Il Congresso ha sottolineato il rifiuto al patto sociale, perchè esso significa innanzitutto rinunciare all'autonomia rivendicativa e quindi accetazione della tregua sociale con la conseguente messa in crisi del le strutture unitarie di fabbrica.

Ha ribadito che qualunque seria iniziativa riformatrice deve basarsi sulla diversa destinazione del profitto, su una diversa po litica di investimenti appoggiata sullo svi luppo dell'occupazione e del Mezzogiorno e sulla difesa dei salari reali.

PROPOSTE ED OBIETTIVI

Nei prossimi mesi il problema concreto che il movimento sindacale deve affrontare e ri solvere prioritariamente è quello della die7 fesa del livello di vita delle masse popola ri, attaccato dall'aumento dei prezzi.L'in: flazione sta svuotando le conquiste dei lavoratori.

Per questo di fronte ad un padronato e ad una classe dirigente politica che non inten de fare nulla dí serio per sbloccare Vaso; sa del costo della vita e che sfrutta l'in= flazione per indebolire la classe operaia, il sindacato dovrà sviluppare una seria e coerente azione in difesa del potere d'acquisto del salario.

Poichè l'inflazione colpisce soprattutto le masse popolari prive di un potere rivendica tivo (lavoratori a domicilio, sottoccupati, pensionati) l'iniziativa è quella di promuo vere lotte di massa per il blocco dei prezzi dei beni di largo consumo popolare e dei servizi pubblici, operando altresì per la diminuzione delle trattenute a carico dei lavoratori..

UNITA' AUTONOMIA

L'ottavo congresso ribadisce che il sindaca to nuovo ed unito deve avere come condizione permanente l'autonomia.

L'autonomia del sindacato non significa iso lamento o indifferenza nei confronti delle forze politiche e sociali.

Al contrario significa capacità di sviluppa re la partecipazione operaia in modo da ren dere il sindacato un interlocutore per le forze politiche.

Autonomia vuol dire capacità di elaborazione di valide direttive di guida dell'intero movimento: nei consigli di fabbrica, nelle zone, negli organismi provinciali e naziona li, senza interferenze e strumentalizzazio., ni esterne.

Il congresso si conclude escludendo possibi

li ipotesi che oggi per la Fim-Cisl ci possa essere un "ritorno alle origini".

Dal dibattito è emerso chiaro che la strada da percorrere è quella per la realizzazione dell'unità partendo dall'esperienza di clas se

Come delegato ma soprattutto come operaio ringrazio la Fim-Cisl di questo suo contributo che ha dato per far chiarezza nel movi mento sindacale operaio, sicuro che anche i prossimi Confressi della Fiom Cgil sappiano dare il loro fondamentale contributo e respingeranno gli appelli al richiamo della grande Cgil per un effettivo rilancio del movimento sindacale nel nostro paese basato sulla partecipazione e sullo sviluppo della democrazia operaia

La Fim Aziendale.

NOTIZIE DI ZONA

PRAXIS

In questi ultimi mesi i lavoratori dell'Innocenti hanno sentito più volte richiamare la questione della Praxis, sia dagli interventi di alcuni lavoratori di questa azienda nelle nostre assemblee, sia in occasione della sottoscrizione alla quale noi ci siamo impegnati (raggiungendo un ottimo obiettivo: più di 700.000 Líre).

Soprattutto abbiamo conosciuto i lavoratori della Praxís per il fatto che sono presenti in ogni manifestazione e in ogni altro momento di incontro. La Praxis è un'azienda metalmeccanica sorta nel 1961, che inizialmente aveva un piccolo gruppo di lavoratori ma successivamente è andata ampliandosi ra:L giungendo i 260 dipendenti nel 1970. La produzione della Praxis consiste in impianti elettronici di comando e allarme, programmatori e impianti di controllo con calcolatore. Nel 1970 con l'apertura di un nuovo stabilimento a Bra è iniziata la fase di riflusso delle fortune dell'azienda. Per chè è successo questo? Come mai un'azienda che ha come settore di produzione un livello molto qualificato è andata a subire una crisi talmente grossa da portarla alla chiu sura? Secondo i lavoratori stessi della Pra xis la situazione che ha causato il licen ziamento di fatto di tutti i lavoratori deriva da una politica imprenditoriale e di avventura, che si può - così riassumerein pun ti:

- Incapacità della direzione di preventivare i costi delle operazioni progettate (lo stabilimento di Bra è costato il dop-

pio preventivo e ha creato problemi di avviamento dovuti_ al ciclo produttivo)

Prodotti e impianti sproporzionati alle dimensioni della produzione di tale azíen da

Assunzíoní con criteri irrazionali: evasione di grosse commesse tramite personale assunto temporaneamente, senza prospet tiva di impiego successivo.

Assunzioni di personale a stipendi elevati senza corrispondente necessità da parte dell'azienda.

Totale disorganizzazione dei reparti di Milano, causata da una politica di ristrut turazione portata avanti ad ogni costo con trasferimenti, creazione di doppioni di reparti, trasferte.

infine negli ultimi due anni si è passati a un nupvo standard di produzione, che ha elevato i costi, oltre al fatto delle ripercussioni di mercato.

Si vede di nuovo come la soluzione della crisi i padroni cercano di trovarla scaricandone i costi sulle spalle dei lavoratori I lavoratori della Praxis hanno saputo dare una risposta a quest'attacco ed infatti dopo aver sviluppato una serie di lotte in di fesa dell'organico, contro licenziamenti trasferimenti, sono arrivati all'occupazione stabile.

E' nostro compito portare una grossa solida rietà a questi lavoratori che stanno portan do avanti una dura lotta in difesa del posto di lavoro, ín un momento in cui l'attac co ai livelli di occupazione in tutta la zo na di Lambrate è particolarmente duro.

L' assemblea

Nelle gabbtíche, dopo la conquízta conttatuale, 4í è ínízíata /'ezpetíenza delle azzemblee e ctL qtiezta ezpetíenza zí pat/a mal to tta í lavotatotí.

Le idee. penò non 4ono chíate e noi vottommo dite qua/che cosa ín metíto a/ gíne dí chía ti ítte cettí equívocí.

C'è chi dice che 4ono í 4olítí comízí e le colite tíuníoní e che 441 è cambíato 4olo nome, alttí dízcutono 4ulla tíu4cíta delle assemblee, oppure penzano che /e ztezze deb bono eri-sete gatte -solo ín occuíone degli 4ciopetí e non ín alttí ca4í.

Insomma, un po' tuttí cL 3í chiede, a che co-sa 4etvono le auemblee?

Rapptezentano qua/che co-sa di nuovo? Che co za 4ono?

L'ezpetíenza che 4tíamo 6acendo è .saio ínízí ed è arduo date una tízpozta degínítí va e categatíca £n metíto a queste domande. Ma ptoptío petchè è un ptoblema nuovo bi4o9na dízcutetto zía pet chiatite Le .idee, che per conttíbuíte a pane dí, que-sta ezpetienza un -salta qualítatívo dell'azione .síndacale dei lavotatotí.

E' con questo -scopo che cetchíamo d-L ezptímete un'ín4íeme dí .idee da dízcutete tta no.c.

Le amemblee diventano co4Z un momento impottante pet cono-scene £ ptoblemí con~ tualí, 4índaca2í, -sociali, intetni ed estet nL a//a gabbtica e diventano una voce dei lavotatotí conato /e tante " voci de/ padto ne".

L'azzemb/ea è pattecípazíone.

L'auemblea è gatta a66ínchè "TUTTI" £ lavo tatotí íntetvengano e prendano la patola. Molti_ hanno ancora paure dì non patlate bene, dí non utpet4i uptímete, di mete chi ticati.

Que4to Li -spiega con L'atteggiamento munto dalla -società borghese che ha pa-sto Lavoratone £n condizioni dí ingetimitit e che lo ha abituata ad mete pa,s3ivo, ad ob bedíte, ad a4coltate, a leggete -senza po447( bílíta dí tízpozta.

Se Li contínuaue coli iSí zptechetebbe L'enotme conttíbuto che ogní lavotatote può da te peto La cawsa comune.

Ma /e otganízzazíoní 4índacalí non 4ono hot tí petchè hanno mate tes-sete, ma petchè hanno tanti uomíní, cioè lavotatotí attiv-i, che cono-stono £ ptoblemí, che -sanno quello che vogliono, che hanno .idee e le espongono peti aktívate a 40luzíoní comuni.

L'assemblea è democtazía

COSA SONO LE ASSEMBLEE

I) L'auemblea è íngotmazícine.

Noí lavotatotí non abbiamo la pomíbílíta dí ín6otmazíone: £ gíotnalí sono quali totatmente monopoli dei, padtoní, La TV non è cento da//a patte deí lavotato.ti, e puttxqp pota -stampa 4índacale non è zuggícente ad o tíentate Le mazze.

Fino ad £e'ui ze un lavotatote valeva ezzete bene ín6otmato della víta del 4índacato e dí twtto quanto tíguatda LL mondo del lavo/co,. doveva andate /uí £n pt ima peuona nella zede de/ zíndacato a pattecípate alle tí unioni. che 44 4voL9evqnQ ín linea dL ma. 6Z Ma 6uot4 dqt/1 9,t4t0 di /avoto,

Q4a /'azzembiea 4í 6a ín 6abbtíca, dutante t.'otatío dí lavano, co4Z 4ono mol ostacoli e tutti_ £ lavoilatotí ví pozzonO" pattecípate.

L'azzemb/ea non deve ezzete una tíoníone do ve Li dLcute del pía o del meno.

L'auemblea deve dacutete peti decidete. Cetto l'auemblea da -soia non può decidete zuí ptob/omí ptovíncíaií o nazíona/í che ín tetezzano L'.Ln,ò.LeMe del movímento opetaía o della categotía, ma con un -suo gíudízío autonomo deve conttíbuíte a 6otmulate la otientamento della categoria.

Peto quanto tiguatda poi la 6abbtíca £n pattícolate l'auemblea invece ha ampia potete decisionale.

Co-sti U poette decí4íonale che gino a qualche anno ga eia delegato nelle mani del zín dacato o dei rappresentanti del e' C.T pazzato nette mani del Lavoratone, che è chíamato petzonatmente a decidete.

Cíò compatta pettanto La pattecípazíone e n b,ojc:a.dísetzíone, come puttoppo ín dívetze occasíoní vetígíca ate'intetno della 6ab

Il lamentami poi delle deci3ioni che altti, i pte3entí, hanno a33unto, non è ne lo g-1ca ne ímpugnabí/e.

L'a43emb/ea è potete. Secondo la "legge'la gabbtica è de/ padrone, comanda Luí, è La 3ua politica quella che domina.

Ma alla politica del padrone noí dobbiamo oppotte La politica dei lavotatotí.

La gabbtíca è il ptímo luogo dove "due" politiche 25í 3conttano quotídíanamente. O va avanti una, o avanza /7 a/tta: ogní vol ta che La politica dei lavotatoti {gemma, vi è quella dei padtoní che ha il 4optavven to.

atttavetu l'cumemblea £ lavotatotí impanano a cono4cete la {gabbi ica e tutti í 3U0í ptob/emí: l'otganizzazione del lavato, Le 6exíe, í/ cottimo, il ptemío di ptoduzíone, ecc.

SoLo costi ímpatiamo teaZmente a conoscere tealmente í ptob/emí che na3cono ne//a gabbtíca e 4iamo in guado di aggtontate e di condizionate le deci3ioni del padrone. In questo modo ctuce il potete dei lavotatotí e ptopotzíonaemente, man mano che ete4ce il potete dei lavotatoti, &L tuthínge quello de/ padrone.

Chí dí3etta co4centemente o meno le csemblee non ga altro che pottate acqua a/ muií no de/ padrone che ha, atttavemo questo 3txumento conquí3tato con una duna e /unga Lotta, ít metto d1 mL6wta dí co3cenza acquí &Lto dai lavotatotí íntotno cL puobLem1 3ía aziendali che geneta/í che ttavagliano il mondo del lavoto.

LA REDAZIONE

Mensa

Il Consiglio di Fabbrica, dopo ripetuti incontri con la Direzione, constatato il continuo peggioramento del servizio mensa, ha proclamato per il giorno 2/7/1973 mezz'o ra di sciopero per tutte le maestranze.

Lo sciopero effettuato dimostra la precisa volontà del C.d.F. di acquisire servizi sociali sempre più rispondenti alla necessità dei lavoratori.

Tesseramento '73

Un risultato molto importante, che premia l'impegno di tutti i delegati e attivi sti sindacali, è il tesseramento 1973.

700 nuovi iscritti e la riconferma pressochè totale degli iscritti 1972 sono la prova che l'adesione al sindacato è ormai diventata un fatto normale per la stragrande maggioranza dei lavoratori.

L'adesione al sindacato deve però essere oltre che una scelta libera e cosciente, pa trimonio irrinunciabile per tutti i lavoratori.

Per questo nel tesseramento 1973 si può e si deve andare ancora avanti, specie fra gli impiegati e i nuovi assunti.

Un sindacato sempre più forte è garanzia e sicurezza per l'intera classe lavoratrice

Risultati Tesseramento

RISPOSTA AD UN LAVORATORE

Queste poche righe per rispondere all'in tervento di un lavoratore nell'assemblea del mattino di mercoledi 28/6/1973.

Ogni delegato, è scritto nello statuto del C. di F., può essere revocato dai lavoratori che rappresenta in qualsiasi momento alla sola condizione che sia almeno la metà degli operai del reparto o della squadra a richiederne le dimissioni.

Quindi, ogni delegato e praticamente il Con siglio di Fabbrica possono essere cambiati dai lavoratori e questo è un fatto estremamente democratico.

Molto meno democratico è invece agire in ogni occasione con il solo obiettivo, assolutamente non rivoluzionario , di mettere in difficoltà delegati e C.d.F.

Questo è senza dubbio contro gli interes si dei lavoratori. Comportandosi in .questo modo si fa, magari senza volerlo, l'interes se di qualcun altro.

1972 1973 Dipendenti 4.008 4.130 Iscritti al sindacato 1977 (49,33%) 2542 (61,55%)

DALLA PRIMA

sta applicazione in azienda mantenendo comunque tutte quelle condizioni di miglior favore che già esistono. Anche questi problemi devono trovare una so luzione e dipenderà dal comportamento della Direzione aziendale se saremo costretti o meno a fare una nuova lotta.

Sappia la Direzione, che i lavoratori non sono benchè minimamente intenzionati a subi re nessuna manovra che mortifichi le conqui ste ottenute a prezzo di grandi sacrifici e sono pronti, fin da ora, a difenderle con la lotta.

La costante spirale degli aumenti del costo della vita non può permettere ai lavoratori, di stare inerti e subire passivamente le ma novre dei gruppi monopolistici che dominano nel nostro paese facendo il bello e il cattivo tempo sulla pelle dei lavoratori.

Lo sciopero, per noi lavoratori non è ne un divertimento ne un passatempo ma è una perdita di salario; siamo però costretti a far lo per salvaguardare le nostre conquiste, i nostri salari, le condizioni di lavoro, la nostra personalità di uomini e di cittadini.

Le lotte non le cerchiamo certo noi, ma se saremo costretti a farle le faremo a modo no stro e la nostra direzione ha già sperimentato in passato le nostre capacità e conosce i nostri metodi.

Da questa breve analisi appare evidente che l'avvenire immediato non si presenta certo roseo.

Dipenderà in maniera preminente dalla volon tà di chi ci dirige in azienda e da chi go7 vernerà tra poco il paese di trovare quelle soluzioni che soddisfino le giuste (richieste dei lavoratori, in caso contrario il mo vimento operaio, a costo di grandi sacrifici saprà dare ancora una volta prova delle proprie capacità e della propria volontà di voler sempre più contare nelle fabbriche e nel paese.

IL PROBLEMA DELLA CASA

Il 1973 dovrà essere un anno di grande impegno nella battaglia per la riforma della casa.

Scade alla fine di quest'anno la legge dí blocco degli affitti privati.

Una nota sentenza della Corte Costituzio nale ha offerto a centinaia di immobiliari l'occasione per richiedere illegalmente—aumenti di affitto agli inquilini con il pretesto che il loro reddito li escluderebbe dal blocco (il limite di reddito è di . 2.500.000 imponibili a complem'entare annue, al disotto della qual somma si ha diritto al blocco).

Contro questo tentativo messo in atto da grossi speculatori immobiliari di aumentare ancora il già elevato costo di affitto, le Organizzazioni Sindacali e le Associazioni Inquilini promuoveranno una grande mobilita zione

Contro l'aumento dei fitti, per la proroga del blocco e l'estensione a tutti gli inquilini

per un equo canone nella edilizia pubblica

per il diritto al controllo ed all'autoge stione

per il finanziamento della legge sulla ca sa.

IL CONSIGLIO DI FABBRICA AUGURA A TUTTI I LAVORATORI

BUONE VACANZE

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