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Neera
from Milano 19(86)
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1875 apparì la sua prima novella, e da quel momento le sue pubblicazioni si susseguirono ininterrottamente su quotidiani e riviste, per poi essere raccolte in volumi: oggi si ricordano particolarmente
"Teresa" del 1886, "Lydia" del 1887, "L'indomani" del 1890.
"L'amuleto" del 1897, e "Duello d'anime" del 1911.
Scrisse anche per il teatro: il suo
"Maura" fu rappresentato nel
1908 e passò anche a temi femministi con una serie di scritti morali.
Sostenne con convinzione i suoi principi, che erano quelli focalizzati da Cesare Lombroso e dalla sua figlia Gina e fu accanto a Ersilia Bronzini Majno, che nel sociale si orientava piuttosto a interventi pratici e non verso precise strategie politiche. Oggi non è possibile valutare quanta vera libertà vi fosse in queste scelte.
A periodici intervalli di anni il nome della Zuccari-Neera rispunta ponendo interrogativi, sui più autentici indirizzi "ideali-
Attività della Biblioteca
Mostra fotografica stici" della nostra scrittrice, che pur professandosi progressista dava corpo a trame conservatrici con presenze femminili inserite nella tradizione in una quasi ineluttabile subalternità, imposta dalla non ancora consolidata indipendenza economica delle donne.
E' su questo punto che la critica moderna, sollecitata dalle decisioni editoriali di preparare nuove ristampe, ha cominciato a porsi alcune serie domande, e cioè se, calcolando gli anni, ini- zio-secolo, in cui quei personaggi vedevano la luce, non fossero proprio essi la rappresentazione della realtà storica, rivelando sulla vita delle donne assai più lati ignorati che non le fredde teorizzazioni delle tendenze più avanzate.
Rivalutando la scrittrice, scopriremo che è in questo ambito che Neera si riscatta, con la sua capacità di avanzare per blocchi narrativi sorvolando sull'intreccio della vicenda e offrendo risalto piuttosto all'interiorità delle figure femminili, nel logorio del tempo che passa, rivelando le costruzioni cui devono piegarsi fino al riscatto finale (laddove c'è) che non è sempre di emancipazione. La lettura della opere della Zuccari deve procedere senza preconcetti, senza chiusure ideologiche.
Essa ha spiegato il suo mondo, i suoi anni, le autentiche difficoltà dell'esistere. Qualcuno probabilmente si riconoscerà anche oggi. Noi vi troviamo una testimonianza preziosa del sentire di un tempo, attraverso spunti di genuina intuizione, manco a dirlo, tipicamente femminile.
Una contadina e sua figlia nella campagna lombarda all'inizio del nostro secolo