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from Milano 19(74)
pagina 10 - milano 19
A colloquio con un operatorp del centro
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CPS: un grosso lavoro per la nostra salute
Nato dalla legge 180, ha in cura 170 pazienti nella nostra zona - Con un maggior sostegno potrebbe svolgere una importante azione di prevenzione anche nella lotta contro le tossicodipendenze
Sono tornato nelrex asilo di Via U. Betti, che potremmo definire, l'avamposto nella difesa della salute mentale dei cittadini della zona 19.
È lì che, insieme al SI MEE, ha la sua sede il CPS (Centro Psico Sociale), una istituzione nata dall'applicazione della legge 180 (legge sulla chiusura dei "manicomi"). Suo compito istituzionale è l'assistenza dei malati di mente sul territorio, coadiuvato da un reparto ospedaliero di degenza: tutto questo con l'obiettivo di evitare la ospedalizzazione dei pazienti e favorire l'inserimento nella società.
Le patologie che, più frequentemente, vengono curate vanno dalla psicosi alle varie forme di depressione, ai disturbi dell'adolescenza; a tutt'oggi di qui è già passato circa l'uno e mezzo per cento degli abitanti della nostra zona.
Fino ad oggi il CPS non si è curato in modo specifico di tossicodipendenti. cio nonostante, dall'incontro con il dott. Fava, operatore del centro, è emerso come (sulla base della sua esperienza) il mondo delle tossicomanie non possa essere trattato con generalizzazioni facilone, né con luoghi comuni.
La legislazione vigente, fa sì che i "tossici" non rientrino nel raggio di azione del centro; la legge infatti non prevede che essi vengano curati in centri o in reparti psichiatrici. ma solo in reparti di medicina generale.
Le terapie che il centro può offrire non sono da considerarsi adeguate a chi sia tossicodipendente. La psicoterapia, in effetti, è una via lunga e diffide, spesso dolorosa (necessita di un grosso impegno del paziente) e che richiede molto tempo per ottenere dei risultati. Queste caratteristiche la rendono poco incisiva nel trattamento di casi di dipendenza jia droga in quanto che, "facendosi", si ha a portata di mano soluzione più facile ed immediata.
Per quanto riguarda la farmacoterapia, va osservato che quando gli stessi farmaci non vengono utilizzati come surrogati degli stupefacenti, essa offre al tossicodipendente un sollievo assai minore dell'eroina che viene preferita di gran lunga.
Detto che, contro la tossicodipendenza le armi del centro non sono del tutto efficaci e che la migliore risposta possibile è la comunità terapeutica (in quanto il tossicodipendente ha bisogno di un rapporto continuo 24 ore su 24) va rilevato come vi siano spazi di lavoro anche per il CPS.
Dice il dr. Fava: "Noi possiamo intervenire là dove è presente una dimensione di disagio sociale, quando il paziente ha delle difficoltà a trovare un suo spazio nella società. Il nostro aiuto, allora, consiste nel dargli una spinta, nel collaborare alla ricerca di una strada, poi il paziente potrà 'comminare' da solo.
Tra coloro che si rivolgono al nostro centro, vi sono anche alcuni tossicodipendenti con problemi mentali. Questi 'tossici, che noi chiamiamo tossicodipendenti sintomatici, non sono portati a divenire dei veri tossicomani.
Noi li seguiamo come se fossero malati qualsiasi, ma se fossero dei veri 'tossici' non saremmo in grado di aiutarli.
Quando si presentano dei tossicodipendenti, per così dire, 'classici' — prosegue il dr. Fava — uno dei nostri compiti è quello di indirizzarli verso centro specialistici. Un intervento che noi potremmo svilu~re, se fossimo messi in grado di praticarlo, sarebbe quello dell'assi-
Variante al P.R.G. Sistemazione viabilistica alla Malata
Consentirà la connessione con l'Autostrada
Milano- Torino stenza alle famiglie. Avrebbe una estrema utilità l'aiutare le famiglie ad opporsi alla droga e non a divenirne complici, spesso solo perché non sanno cosa fare.
In questi casi ottenere un sosiegno, attraverso forme di terapia familiare che diano gli strumenti per essere capaci di operare le scelte più opportune e non le più facili, permetterebbe di risolvere alcune situazioni.
Non sempre un atteggiamento anche deciso, che metta il tossicomane di fronte alle sue responsabilità, è negativo. Un gesto deciso nato all'interno di un contesto di amore, ha un valore molto diverso da un gesto violento nato in un'atmosfera di violenza. !giudizi devono essere individuali, estremamente mirati, caso per caso.
Certo, questo intervento richiederebbe una grande disponibilità di tempo: spesso invece, gli operatori di tempo ne hanno molto poco. Non è raro il caso in cui sono proprio le istituzioni, che non consentono di operare con tutta l'anima e la disponibilità necessaria!".
Oggi il CPS, che ha in cura 750 persone, deve lamentare l'insufficienza della struttura a fronte del lavoro da svolgere.
Le scelte operare a livello amministrativo e politico senza ' coinvolgere gli operatori, la scarsità di personale, le paghe insoddisfacenti, le interferenze dei livelli tecnici più elevati, sono alcuni dei fattori di malessere.
Vi è poi, una grande miopia da parte della Regione, nel non vedere come le strutture di base, se ben funzionanti, permetterebbero di contenere i costi generali dell'assistenza sanitaria.
"Purtroppo, in questa situazione — dice sconsolato il dott. Fava —se mi si presentasse una famiglia che richiedesse di entrare in terapia, dovrei indirizzarla verso i privati, perché io non avrei il tempo materiale per seguirla".
Non è una bella "chiusura", ma un'istantanea dai forti chiaroscuri, fedele riproduzione di una quotidianità, tanto lontana da certi proclami e da tante promesse.
Franco Tosi
Presso il centro Lido di piazzale Lotto
Costituito un nuovo circolo di tennis
Presidente ne è Nadia Dalla Vedova, che si occupa dei tornei interni e della formazione della squadra che parteciperà in maggio alla Coppa Italia
L'Amministrazione comunale di Milano ha accolto un'osservazione del Comune di Pero, avversa alla variante di Piano Regolatore Generale vigente, riguardante la zona della Cascina Merlata, a sud dell'Autostrada Torino-Milano, là dove la nostra zona confina con il Comune di Pero.
In particolare il Comune di Pero ha chiesto rinserimento nella variante di una fascia di salvaguardia per la strada di collegamento tra lo svincolo autostradale e la futura Strada di Gronda Nord, che dovrà servire sia come variante alla Strada Statale 33 del Sempione, sia come accesso dalla rete autostradale al parcheggio per mezzi pesanti previsto dalla variante stessa.
Tale collegamento, già previsto tra l'altro anche dagli studi in corso presso il Comune di Milano per la sistemazione della viabilità nord-ovest, consentirà la connessione della Strada di Gronda Nord con rAutostrada Milano-Torino ed assumerà particolare importanza nel complesso viabilistico di accesso alla città.
Si potrebbe gareggiare sul Monte Stella