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L'Unicoop Lombardia
from Milano 19(74)
Proprio nella nostra regione si erano inseriti dal '60 in avanti quegli insediamenti della grande distribuzione monopolistica e delle partecipazioni statali in virtù della massiccia presenza di imprese industriali e dei più evidenti fenomeni di inurbamento. Qui avremmo dovuto muoverci prima, purtroppo fummo costretti a muoverci ultimi.
Ilprocesso unificatorio iniziò nel 20 semestre del 1970 mediante la fusione tra la Coop con forno di Muggiò quale incorporante e la Cooperativa "Aurora" di Cinisello Balsamo cui seguì verso fine anno l'apertura del Supercoop di Cinisello Via Garibaldi e la gestione di due negozi della Cooperativa Edificatrice "Aurora" di Bresso, il tutto con la nuova ragione sociale di "Unicoop Lombardia".
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Nel Gennaio 1971 seguì la incorporazione della "Cooperativa Popolare di. Consumo di Nova Milanese", della Cooperativa "Nazionale" di l.imbiate e quella della "Benefica" di Cesate.
Nel settembre 1971 si rilevò a Corsico il negozio di Via Curiel e si aprì a Cassano Magnago (Va) un superette, la gestione del negozio di Settimo Milanese, nei primi mesi del 1972 111nicoop Lombardia iniziava ad assumere dimensioni interprovi nciali.
La incorporazione nel giugno 1972 della "Coop Milano". una Cooperativa costituitasi nel frattempo attraverso una serie di fusioni di piccole e medie Cooperative che operavano nella fascia Ovest di Milano e la incorporazione della Cooperativa "Ancora" di Niguarda, procedevano ad un ulteriore processo unificatorio sul territorio Milanese.
Una prima, notevole realizzazione del processo di trasformazione in atto, avveniva nel novembre del 1972 quando a Sesto San Giovanni, si apriva il supermercato Coop in collaborazione con i grandi magazzini "Gigante", una organizzazione di dettaglianti associati.
Ancora dopo, nel gennaio 1973 la Cooperativa Nord Milano. quella di Garbagnate e la "Coop Brianza", entravano anch'esse nella nuova Cooperativa unificata mentre nel frattempo ad ottobre e novembre si aprivano rispettivamente la superette del quartiere Cantalupo a Monza ed a Bergamo un supercoop in Via Broseta. Divenivano così tre le province interessate dalla presenza della nuova Cooperativa: Milano, Varese e Bergamo.
Successivamente, a seguito della possibilità di apertura in Como Sud di una grande struttura alimentare integrata si prospettò la possibilità di un inse- rimento del Movimento Cooperativo valido operante nel circondario comasco con l'assorbimento della Unione Cooperativa Comasca, mentre in parallelo si procedeva per uguale operazione nei confronti della "Coop Unione" costituitasi nella zona sud di Milano negli ultimi anni anch'essa a seguito di una serie di unificazioni. Venne però deciso ed accettato che tali incorporazioni sarebbero avvenute previa ristrutturazione di quelle aziende ossia scorporo preventivo dei circoli e dei negozi non più idonei nè interessanti l'Azienda di tipo nuovo. Si giunse così, verso la fine del 1974, alla apertura del supermercato Coop di Corsico, la prima struttura di una certa importanza della Unicoop Lombardia e alla conclusione, in sostanza (dopo l'incorporazione della Coop Unione e della Unione Cooperativa Comasca), del lungo e faticoso processo di unificazioni e successive incorporazioni assumendo la Unicoop Lombardia la fisionomia e le caratteristiche di una azienda regionale interessante le proIiincie di Milano, Varese. Bergamo e Como. Nel frattempo tra il 1975/76 si ponevano le basi per la realizzazione del grande magazzino di Pieve Emanuele che, sia pure lentamente riuscì a comare le grandi insufficienze rilevate dal funzionamento del magazzino di Bollate. La successiva apertura dei negozi di Corsico e di Opera si aggiunsero alle precedenti.
La razionalizzazione delle strutture, che peraltro a quel punto si era ancora ben lontani dall'aver ultimato, richiese tempo e sforzi notevoli così come altrettanto complessa fu la costruzione degli organismi dirigenti, sia per quanto riguardava il Consiglio di Amministrazione che lo "staff" della direzione, sino alla individuazione e formazione del personale dipendente che fino a quel punto proveniva da cooperative diverse, con diverso grado di professionalità e diversa gradazione di legame alla costruenda nuova cooperativa.
La realizzazione delle Sezioni Soci, ancora in via di formazione, risentiva fortemente delle lacerazioni avvenute durante i varii processi di fusione che si esprimeva in una sostanziale passività, quando non era aperta opposizione, alla realizzazione del progetto di una moderna cooperazione.
Furono però costruite le premesse nelle strutture e nei quadri che avrebbero consentito alla Unicoop Lombardia di poter, solo alcuni anni dopo, svolgere appieno le sue funzioni di grande cooperativa regionale di tipo nuovo e funzioni di ca- rattere economico in una regione prevalentemente dominata dalle strutture del grande capitale monopolistico e finanziario.
Alla data del 1° Aprile del 1976 si potevano fare i seguenti riepiloghi:
Vendite:
Personale:
1973 n. 397
1974 n. 408
1975 n. 547
1976 n. 596
Purtroppo però, contrariamente alle previsioni e proprio nel momento in cui la Cooperativa stava per consolidare la sua struttura globale, la distribuzione venne investita dalla grave crisi che dal 1975 ha infierito per diversi anni ed in un certo senso ancora infierisce sull'economia del nostro Paese. Primi ad essere colpiti furono proprio i consumi alimentari che subirono per alcuni anni una forte flessione. La cooperativa si trovò così in gravi condizioni di difficoltà per i seguenti motivi: la crisi la colse mentre si stava dando una struttura adeguata a nuovi sviluppi, il magazzino a monte applicava ancora maggiorazioni superiori al 109 vi erano dei "non evasi", nella misura di 600/800 articoli quasi in permanenza, gli oneri finanziari gravavano nell'ordine di 500/800 milioni sui bilanci annuali. sul piano sindacale veniva effettuato — in verità solo da pochi dipendenti — una continua ed esasperante conflittualità tendente all'appiattimento delle qualifiche professionali, spesso facendo anche leva sullo stato d'animo della base sociale ancora esasperata dai processi di unificazione e dalle chiusure dei negozi "sotto casa".
Fu un grave periodo di crisi per cui per alcuni anni la cooperativa navigò in acque stagnanti ed il suo futuro venne persino messo in forse. Occorrerà un ulteriore processo di "bonifica" strutturale, l'impegno prodigato da alcuni dirigenti nel raddrizzare definitivamente l'attività del magazzino di Pieve riducendo gradualmente i ricarichi prima intorno al 6%e poi anche meno, l'impegno prodigato anche dal nuovo "staff" dirigente perché la cooperativa, essendosi anche mutate le condizioni del mercato con notevole sviluppo dei consumi alimentari, potesse riprendere positivamente e speditamente la sua opera di consolidamento e di ulteriore espansione.
Seguirono perciò le nuove aperture di Niguarda, di Sesto Nuovo Negozio, del centro Commerciale di Lodi ed ultimamente quelle di Vigevano e di Bareggio che hanno dato nuovo impulso e nuova forza alla grande Cooperativa lombarda.
Più recentemente, nel corso del 1983 è stato ripreso il progetto — a suo tempo accantonato — della incorporazione della Unione Cooperativa di Cremona e del magazzino di Pieve che nel frattempo si era strutturato come Magazzino autogestito della Cooperazione Lombarda.
L'Assemblea di Bilancio della primavera del 1984 vedeva finalmente definita globalmente la "Coop Lombardia", sogno nè1 quale per oltre quindici anni erano state riposte tante speranze e nel quale oggi è riposta la fiducia di tante migliaia di cooperatori lombardi.
Nella foto accanto al titolo un supermercato Coop della nostra zona.