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L'FLM e le multinazionali

Intervista con Sergio Civati, responsabile sindacale della zona centro direzionale. Le lotte, i problemi, i Contratti degli ottomila metalmeccanici della zona 2.

Da un punto di vista sindacale, qual è la radiografia della nostra zona?

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Come prima cosa si può dire che la zona del centro direzionale a chi non è del quartiere e a chi non conosce la realtà sindacale può sembrare addirittura non esista per il settore dei metalmeccanici, proprio perché è collocata vicino al centro di Milano, vicino alla stazione centrale, nel cuore degli uffici della città. Invece la realtà è che moltissimi gruppi industriali e soprattutto multinazionali hanno qui le proprie sedi commerciali, direzionali, amministrative: basterebbe ricordare la Siemens che ha gli stabilimenti a Vimercate e a Sulmona, la Philips che ha lo stabilimento a Monza. Ci sono poi aziende multinazionali ctie hanno qui non la sede in termini amministrativi, ma come la Sperry-Univac, il centro decisionale e commerciale; nel caso perciò, in cui la presenza in Italia è soltanto commerciale e non produttiva, si tratta della sede più importante. È il caso anche della Honeywell S.p.A. e Honeywell Hisi, che operano la prima nel campo dell': elettronica e la seconda dell'informatica (calcolatori elettronici). I metalmeccanici occupati in questa zona sono circa 8.000 e la stragrande maggioranza sono impiegati. Si possono individuare tre settori: quello dell'elettronica con la Siemens e la Philips per esempio, quello dell'informatica, con !a Hisi, la Sperry-Univac e l'IBM e infine il settore dell'impiantistica con la presenza della Foster Willer, della Sadelmi, della Sirti, della Sae. C'è infine una miriade di piccole fabbriche, anche con la presenza di operai, unità produttive con 30, 50 fino a 100 lavoratori al massimo, e una serie di uffici molto piccoli per la tendenza non nuova di avere una propria sede a Milano anche se la produzione e la direzione sono collocate altrove. Questa è un po' la radiografia della zona.

Una zona con queste caratteristiche che problemi pone?

I lavoratori della zona sono per quasi totalità impiegati: ci muoviamo quindi tra un ceto che ha dei problemi specifici, dopo la maturazione che questo strato ha raggiunto attraverso le lotte sindacali e contrattuali dal '68 in poi.

Un secondo aspetto investe la programmazione per settori che il congresso di Rimini e il dibattito sindacale nel suo complesso ha posto con fermezza e che, proprio per la grande concentrazione qui di. molte aziende di uno stesso settore, può trovare nella zona importanti momenti di elaborazione, di proposta e di lotta perché si crei un collegamento molto stretto tra lo sviluppo delle aziende e il controllo delle multinazionali nel quadro di .una riconversione che tenga conto della programmazione per settori. Il settore dell'elettronica e dell'informatica più in particolare sono tra i pochi settori in espansione in Italia. Ma non esistono aziende italiane nè un piano e per le multinazionali che operano in Italia si tratta di un rapporto di tipo coloniale: produzione, profitti e decisioni vengono maturate al di fuori dell'Italia, paese che viene usato soltanto per la commercializzazione dei prodotti.

Il secondo aspetto è quindi molto importante e proprio in questo settore sono state fatte delle battaglie per lo sviluppo dell'occupazione che hanno avuto esito positivo: più di 1000 assunzioni all'IBM sono un buon risultato. L'ultimo dato sulla zona, cioè la presenza di una gran quantità di piccole fabbriche e sedi impiegatizie, fa registrare ancora una carenza di sindacalizzazione: il nostro impegno è di muoverci anche qui.

Prima del rinnovo del contratto nazionale, qual'è la situazione nelle aziende della nostra zona?

In questo periodo che precede i contratti si sono aperte delle vertenze e una alla Honeywell Hisi è tuttora aperta. Nel settore dell'elettronica, per esempio, alla Philips, c'è stato il tentativo di licenziare 1000 lavoratori, anche ricorrendo agli incentivi, che altro non sono che soldi per i lavoratori disposti a lasciare la fabbrica; anche alla Siemens c'è stato il tentativo di un attacco all'occupazione. E si tratta oggettivamente di 2 aziende in crisi in un settore che sappiamo promettente. Il livello occupazionale in queste due aziende è stato mantenuto insieme all'impegno di nuovi investimenti e nuove produzioni. Nel settore dell'informatica invece, con le vertenze all'IBM e alla Honeywell Hisi, che, come dicevo, è ancora aperta, ci si è mossi per lo sviluppo dell'occupazione e all'IBM si sono ottenute più di 1000 assunzioni. Ma per le aziende multinazionali sviluppare l'occupazione significa affrontare ìl discorso di una maggiore autonomia della filiale italiana: una politica che va contro la tendenza delle multinazionali in Italia a un aumento della commercializzazione, cioè delle vendite, e a un disimpegno nel settore della produzione e della ricerca; noi abbiamo chiesto e chiediamo che i profitti vengano reinvestiti in Italia nel quadro dei piani di settore e che anche la ricerca avvenga in Italia. In questo discorso si inquadra la richiesta di un centro di ricerca a Pomezia della IBM. Per la Hisi ci si muove in questa direzione, ma la vertenza è ancora aperta. Alla Sperry Univac era stato deciso a livello internazionale lo smantellamento della divisione Remington, — quello dei rasoi e delle macchine da scrivere — che in realtà è avvenuto in America e altrove proprio perché non ha saputo riconvertirsi secondo le esigenze del mercato. Qui invece, per la battaglia molto forte e unita dei lavoratori, si è ottenuta la conservazione della Remington attraverso la riconversione nella produzione di mini calcolatori e il mantenimento di alcune produzioni esistenti. a cura di Claudia Borsano

L'organizzazione del lavoro è un tema specifico della fabbrica. E per gli impiegati?

L'organizzazione del lavoro non può essere vista solo come un problema operaio perché anche tra gli impiegati esiste una divisione del lavoro molto parcellizzata: la segretaria che fa la segretaria, il venditore che fa il venditore, e così via. In più tra gli impiegati esiste una gerarchia molto rigida.

Risultati significativi si sono ottenuti alla Sperry e alla Philips proprio per formare dei momenti collettivi di decisione, superando la parcellizzazione che relega gruppi di lavoratori alla conoscenza e all'esecuzione di una sola parte dell'insieme delle procedure di lavoro.

Si è registrato nei contratti integrativi una richiesta di aumenti salariali?

La tendenza attuale è al contenimento degli aumenti dei salari per andare invece ad una maggiore perequazione giusta e necessaria tra gli impiegati sopratutto in un settore come quello dell'informatica e dell'elettronica dove la politica del padronato è quella della discriminazione salariale selvaggia, specialmente nel settore dei tecnici o alle categorie più elevate: l'aumento di merito è usato come arma di ricatto all'interno dell'azienda stessa o come mezzo di richiamo per assumere questo o quel tecnico impiegato in una azienda concorrente, offrendogli uno stipendio sempre più alto.

Si è creata una grossa sperequazione, lasciando in una situazione ‹<di ghetto» professionale e retributivo una larga fascia di impiegati amministrativi, come le segretarie per esempio, e creando dall'altra parte una cerchia di tecnici o impiegati direttivi o molto specializzati che hanno contatti solo con la direzione e godono di periodici aumenti di merito.

Per quanto riguarda l'applicazione della legge 285 per il preavviamento al lavoro dei giovani e della 903 sulla parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro, come si è andati avanti?

L'applicazione della legge sul lavoro dei giovani ha trovato qui come altrove una serie di resistenze da parte del padronato: l'appello numerico e non nominativo, cioè l'impossibilità di scegliere questo piuttosto che quell'altro giovane iscritto alle liste speciali previste da questa legge, è stato lo scoglio più grosso. Scoglio che all'IBM per esempio non si è riusciti a superare: su più di 1000 assunzioni, solo una piccola percentuale è rappresentata da giovani. Maggiore è invece la percentuale alla Honeywell S.p.A., anche perché durante la vertenza si è registrato un rapporto molto stretto tra Consiglio di Azienda e Lega giovanile. Per l'applicazione della legge di parità del lavoro femminile ci stiamo impegnando ora, nella vertenza aperta alla Honeywell Hisi, chiedendo che il 50% delle nuove assunzioni sia rappresentato da donne.

Qual è l'impegno dell' FML sul territorio?

I nostri primi obiettivi sono quelli di continuare il rapporto con la Lega giovanile iniziata in maniera estremamente positiva con la vertenza alla Honeywell S.p.A. Inoltre il destino dell'area ex-TIBB e il suo uso sociale e commerciale deve vederci impegnati perché non può e non deve essere un problema che riguarda solo il Consiglio di Zona.

rubrica fiscale ) a cura di Antonio Di Cesare La giungla dei moduli

Ricordiamo che il periodo per la presentazione della Dichiarazione dei redditi conseguiti nel 1977 è stato fissato tra il 1° ed il 30 giugno 1978.

Naturalmente il termine del 30 giugno 1978 è operante limitatamente alla presentazione dei modelli 101 - 102 - 740 - 750 e 770.

Il mod. 760 riguarda le società di capitale e pertanto il termine di presentazione della dichiarazione è legato all'approvazione del bilancio.

Non devono presentare la dichiarazione (Mod. 740): coloro che nel 1977 non hanno avuto alcun reddito o harno conseguito soltanto redditi derivanti dall'affitto di terreni e fabbricati per un importo non superiore a Lit. 360.000; coloro che nel 1977 hanno percepito esclusivamente redditi di lavoro dipendente (impiegatioperai - pensionati) per un ammontare non superiore a Lire 1.620.000 anche se da più datori di lavoro); lavoratori e pensionati che hanno percepito esclusivamente redditi da lavoro dipendente da unica fonte.

I contribuenti di cui ai punti b) e c) hanno solo l'obbligo di presentare entro il 30 giugno prossimo il Mod. 101.

La compilazione della dichiarazione è invece obbligatoria anche se l'importo del reddito non supera L. 1.620.000 nei seguenti casi: qualora il contribuente abbia percepito nel 1977 arretrati di stipendi di anni precedenti o indennità di fine rapporto, la cosiddetta liquidazione, come da mod. 102; qualora il contribuente- abbia conseguito anche un reddito da fabbricati, sia da proprietà che da locazione.

RicordiamO infine:

Devono presentare la dichiarazione 750 le società di persone;

Devono presentare la dichiarazione 770 i sostituti d'imposta e precisamente coloro che nel 1977 hanno effettuato le ritenute d'acconto su stipendi e salari dei propri dipendenti e sulle prestazioni professionali ricevute.

Tutte le dichiarazioni devono essere presentate: direttamente ail'Utticio comunale nella cui circoscrizione si trova il domicilio fiscale del contribuente; mediante raccomandata (senza ricevuta di ritorno) all'Ufficio Distrettuale delle Imposte Dirette dove il contribuente ha il domicilio fiscale o residenza anagrafica. Da questo anno è esclusa la possibilità di consegnare la dichiarazione dei redditi direttamente agli sportelli degli Uffici Imposte.

Decine di giornali di zona e di comune hanno deciso unitariamente di pubblicare questo foglio per dare il loro contributo autonomo alla vittoria del NO ai referendum per l'abrogazione della legge Reale e del finanziamento pubblico ai partiti.

Hanno aderito all'iniziativa numerosi esponenti della cultura, amministratori e politici milanesi, di cui pubblichiamo gli interventi.

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