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Dibattito sulla condizione giovanile: un documento della F.G.C.I.

In base alla lettera pubblicata sul numero speciale de "La Nostra Realtà", crediamo opportuno come Federazione Giovanile Comunista Italiana di zona fare chiarezza su alcuni obiettivi.

La nostra organizzazione in questo momento lancia in tutto il Paese una campagna di mobilitazione della gioventù, per intervenire su uno dei problemi più drammatici del nostro Paese: la disoccupazione giovanile.

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E' indispensabile che su questo terreno il governo, le forze politiche, e i sindacati, le giovani generazioni, si confrontino per discutere ed elaborare proposte.

La nostra proposta di "piano di preavviamento" (che ha carattere di eccezionalità ed è limitata nel tempo) per i giovani in cerca di prima occupazione, si articola in tre livelli: preavviamento; fondo nazionale; collocamento.

Il primo livello prevede un

Un cenno sull'ultimo numero di "Nostra realtà" alla posizione del P.S.I. di zona circa il problema dell'inserimento degli oratori quali servizi pubblici nel P.R.G. ci induce a cogliere l'occasione per svolgere in proposito un discorso un poco piú ampio. Le norme di legge stabiliscono che Chiese e servizi annessi siano da considerare servizio pubblico. Si tratta quindi di decidere se sia piú vantaggioso dal punto di vista della collettività interpretare tali norme in senso piú o meno restrittivo.

Prendiamo l'esempio di un campo di calcio parrocchiale. La sua proprietà é privata a differenza dei campi di calcio comunali: se lo consideriamo un servizio pubblico, possiamo tranquillamente includerlo nel numero delle attrezzature sportive pubbliche, e magari concludere che tali attrezzature sono in numero sufficiente a coprire la domanda.

Ma, in realtà, questa conclusione peccherebbe di demagogia, perché non esistono norme che diano il diritto di accesso ai campi degli oratori a tutti i cittadini. Quando eravamo ragazzi si poteva giocare nei campi degli oratori solo se si era andati a messa, e se si aveva assistito alla funzione pomeridiana. Ora, probabilmente, una limitazione di questo genere non esiste piú: ci piacerebbe, tuttavia, sapere che risposta otterrebbero due squadre di calcio che si chiamassero "Stella rossa" e "Falce e martello" se chiedessero di giocare tra loro la domenica sul campo del piú aperto dei nostri parroci. E il problema non é neppure questo: é che il parroco, disponendo della proprietà privata come meglio crede, puó decidere quel che vuole. La eventuale larghezza di idee non offre quindi alcuna garanzia certa per il futuro, ne l'inclusione degli oratori nel P.R.G. quali servizi pubblici modificherebbe questa realtà.

C'é un modo per superare un simile scoglio? A parere nostro si.

Si tratterebbe di stipulare una convenzione fra comune e opera periodo di preavviamento al lavoro per centinaia di migliaia di giovani da impiegare nell'esecuzione di opere pubbliche e di utilità sociale.

Il fondo nazionale deve servire a finanziare opere pubbliche straordinarie, compensi agli studenti, finanziamento dei corsi di formazione.

Per quanto riguarda il collocamento, è necessario riformare profondamente questo istituto, garantendo la sua gestione democratica attraverso una commissione composta da rappresentanti degli enti locali, delle organizzazioni sindacali, degli organismi di massa dei disoccupati. Devono quindi diventare obbligatorie le iscrizioni alle liste di collocamento per frequentare corsi di formazione professionale con una indennità maggiore del 20% rispetto al sussidio di disoccupazione e la formazione di liste speciali per raggruppare i giovani in base al titolo di studio e alle propensioni professionali.

Questa schematicamente è la nostra proposta del piano di preavviamento al lavoro, che, ci teniamo a dirlo per non creare malintesi tra i giovani della nostra zona, è rivolta soprattutto ai giovani del meridione, in quanto parte della gioventù che in questo momento sta vivendo drammaticamente il problema della disoccupazione.

E' necessario creare un movimento di massa e unitario dei giovani occupati che vada a risolvere le loro condizioni attuali di vita, assieme a tutti gli altri giovani; facendo quindi pressione sugli enti locali per sviluppare un dibattito che abbia al centro la trasformazione di quelle strutture che fino ad ora hanno creato nel mercato del lavoro la domanda e l'offerta (indirizzi economici, scuola, formazione professionale).

Questo è un momento essenziale che va inserito nel quadro l'effettivo miglioramento delle condizioni di vita in città; e di questo, ne siamo sicuri, i cittadini si renderanno conto senza consultare statistiche. complessivo di riconversione produttiva che il movimento dei lavoratori e il nostro partito hanno posto al centro del dibattito per dare una reale via d'uscita all'attuale crisi.

E' chiaro che questo è uno degli aspetti della gioventù. Crediamo indispensabile che i giovani debbano decidere sul loro futuro e quindi partecipare attivamente alla vita del Paese; perciò è essenziale un loro avvicinamento alle istituzioni. Momento importante di questo impegno nella nostra zona è che si crei il più presto possibile una consulta formata da tutte le organizzazioni giovanili e che si ponga come obiettivo la mobilitazione dei giovani attorno a proposte ben precise, per andare a migliorare le condizioni di vita materiali delle nuove generazioni.

La consulta, insieme alle forze politiche e al consiglio di zona deve promuovere e gestire la vita ricreativa e culturale della zona, per creare i presupposti di un nuovo modello di vita delle nuove generazioni.

Questo per noi deve essere un ulteriore momento del dibattito che la lettera pubblicata da "La Nostra Realtà" ha cercato di stimolare, tenendo ben presente che per uscire da questa situazione di crisi morale e strutturale i giovani devono vedersi impegnati e mobilitati con tutte le loro energie. Sapendo che i giovani in questo periodo sono in una fase di disorientamento, è compito delle organizzazioni giovanili sia al loro interno che tra i giovani superare questo stato di attendismo con proposte concrete e la consapevolezza della complessità e della gravità dei problemi che investono le nuove generazioni, ben attenti a non creare illusioni tra i giovani, ma anche con la necessaria franchezza e l'indispensabile entusiasmo.

F.G.C.I. zona 10 parrocchiale in base alla quale i servizi degli oratori, in ore prestabilite, siano aperti all'uso di tutti i cittadini, secondo norme precise stabilite e controllate da una commissione mista del Consiglio di Zona e dell'opera parrocchiale.

Una soluzione di questo genere era stata proposta dai consiglieri di zona socialisti tempo fa in occasione della domanda di licenza edilizia per uno stabile con cinema e aule presso l'oratorio di S. Maria la Rossa, in via Berra. Il terreno in questione rientrava in una zona protetta da salvaguardia: non era cioè possibile costruire a meno che la costruzione non rivestisse carattere di preminente interesse pubblico.

Naturalmente, in questo caso, il gruppo D.C. (che discutendo il piano regolatore rifiuta la classificazione di servizio pubblico per gli oratori) sostenne che si trattasse di edificio di tale interesse pubblico da giustificare l'eccezione alle norme.

I socialisti si dichiararono pronti a dare parere favorevole a condizione che venisse stipulata una convenzione che garantisse l'effettivo uso pubblico dello stabile.

Ma la proprietà non accettò questa condizione e la licenza venne concessa col voto favorevole della D.C., il voto contrario del P.S.I. e l'astensione determinante del P.C.I.

E qui ci permetteremmo di tirare alcune conclusioni rivolte ai compagni comunisti e ai cattolici (non necessariamente democristiani) della zona.

Compagni comunisti, la dimostrazione della qualità d'azione della giunta di sinistra non sta nelle statistiche che, classificando verde pubblico gli spazi aperti degli oratori e, magari, anche aree occupate da fabbriche, attribuirebbero alla città standard urbanistici molto più elevati che in passato.

La qualità del lavoro della giunta sarà giudicato secondo

E, a proposito del caso di S. Maria la Rossa, ci permettiamo di aggiungere che l'accordo e la partecipazione dei cattolici non si raggiunge con concessioni tacite ai desideri più o meno giustificabili delle parrocchie, ma instaurando con loro un dialogo attraverso il quale i parrochiani riescono a superare le prevenzioni riguardo alla gestione e al con- torno alla parrocchia. Ci sembra che la rinuncia di parte dei diritti che la .tradizione giuridica borghese ha attribuito ai proprietari di immobili possa essere una più credibile testimonianza della volontà delle organizzazioni cattoliche di rinnovare i modi della loro presenza nella società e di partecipare attivamente alla costruzione di un mondo più giusto.

Il Comitato Direttivo della Sezione del P.S.I. di Gorla - Greco - Turro - facciamo chiarezza su un documento dei comunisti del quartiere

La Sezione O. Ghirotti, ritiene opportuno, in occasione dell'apertura dell'anno scolastico, prendere la seguente posizione a proposito della questione dello Studium: i) — I comunisti denunciano come questo dello Studium sia un problema che si inserisce nel quadro del problema più vasto dei rapporti, per quanto attiene alla scuola, fra Governo ed Autonomie Locali.

I cittadini, gli organismi del decentramento amministrativo ed i Comuni stessi si trovano oggi a dovere affannosamente far fronte ad una crescente domanda di servizi a causa del disinteresse dei Governi, della libertà concessa alla speculazione, degli investimenti sbagliati.

Soltanto una diversa politica di contrazione delle spese inutili, di investimenti sociali e produttivi, di programmazione democratica dell'uso del territorio, può permettere una soluzione stabile ai problemi che ci troviamo ad affrontare.

2) — Noi comunisti and— quecione dello Studi . •.2rendiamo partire dalle conciete esigenze della popolazione.

E' fuori di dubbio che nel nostro quartiere sia molto sentito il bisogno di case popolari, di servizi sociali, di scuole. In particolare per quanto riguarda le scuole, l'esigenza non è solo di numero di aule per evitare i doppi turni od il pendolarismo scolastico, è anche di spazio per permettere una migliore qualità dell'insegnamento, la sperimentazione di nuove didattiche, l'uso di nuovi trollo pubblico. Ai cattolici della zona vorremmo dire: noi socialisti (e fra noi molto numerosi sono i cattolici praticanti) lasciamo a voi decidere se i beni della Chiesa siano da considerare totalmente proprietà privata, come sono giuridicamente oggi, e quindi oggetto di decisione e magari fonte di rendita speculativa da parte di chi ne dispone, oppure sia più opportuno che il diritto di proprietà venga volontariamente limitato a favore di una comunità più grande di quella raccolta instrumenti.

- Per quanto riguarda le esigenze del quartiere e della zona in merito di edilizia scolastica, noi comunisti lamentiamo una informazione o vecchia o scarsa della situazione di ogni singola scuola.

Come abbiamo già detto vogliamo partire da dati concreti, da fatti dimostrati e riteniamo che senza dati ed informazioni certi ed aggiornati non si possano prendere decisioni giuste.

Facciamo pertanto pressione sulla Commissione Scuola del Consiglio di Zona 10 perchè avvii e concluda in breve tempo una indagine conoscitiva.

4) — Questo perchè pensiamo che qualsiasi forma di acquisizione ad uso pubblico dello Studium comporti un costo, una spesa sociale (cioè ancora della popolazione) che va attentamente valutata.

Noi comunisti della Ghirotti chiediamo dunque che lo Studium venga al più presto acquisito ad uso pubblico, vogliamo anche però: che la spesa da sostenersi (affittanza od acquisto che sia) sia pubblica e pubblicamente dibattuta fra i cittadini; che siano pubblici i dati tecnici che permettono di valutare l'edificio sia dal punto di vista economico sia da quello del suo possibile utilizzo.

In sostanza noi vogliamo che lo Studium sia acquisito ad uso pubblico, ma vogliamo anche sia evitato lo spreco del denaro di chi paga le tasse. La destinazione venga pertanto decisa dal Consiglio di Zona, con la massima partecipazione dei lavoratori, dei genitori, dei giovani, dei cittadini. Noi comunisti pensiamo che lo stabile possa essere utilizzato subito ad uso scolastico. Poi sulla base di un esame attento delle strutture, sulla base di carenze di edilizia scolastica che vengano a sanarsi (Trotter, Centro, P.zza Bacone), sulla base di un già evidente assestamento della popolazione scolastica, l'edificio potrebbe essere utilizzato per altri servizi di carattere sociale (centri per giovani, casa di rotazione, strutture sanitarie, per i lavoratori, culturali, ecc.) di cui la zona ha assai bisogno.

— Questo discorso ha tanto più valore in considerazione della richiesta di uso dello Studium fatta da altre due zone (la 3 e la 2).

Noi pensiamo si debba andare presto ad un confronto con queste zone sulla base delle esigenze immediate di edilizia scolastica di ogni singola zona a condizione che siano ben documentate.

— Riteniamo che questo documento possa essere di stimolo per la discussione fra i cittadini, nel Consiglio di Zona, con l'Amministrazione Comunale.

Chiediamo un confronto su questi temi con le altre forze politiche al fine di pervenire, poichè questo è il nostro costante obiettivo, a posizioni unitarie che vadano nell'interesse dei cittadini.

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