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Una interessante collaborazione fra il e il Teatro Officina C.d.Z.
Questa stagione appena trascorsa ha visto svilupparsi nella nostra città una serie di iniziative culturali condotte in porto dall'Amministrazione Comunale e che andavano sotto il nome di: ESTATE A MILANO.
di un milione, e non ancora ricevuta, é riuscito egualmente a condurre in porto un programma ricco, comprendente iniziative destinate particolarmente ai giovani ed ai bambini (animazioni e films comici), ma che comunque cuparsi esclusivamente di politica, mentre loro, operatori culturali, dovrebbero occuparsi di cultura, e quindi decidere come e dove effettuare le proprie scelte. Esistono poi problemi di effettiva partecipazione al decentramento, lo dimostra il fatto che a livello di C.d.Z. 10 a suo tempo il progetto di iniziative culturali fu approvato all'unanimità, quando poi si tratto di attuarlo, dopo aver dato la gestione al Teatro Officina, si creo il disimpegno quasi totale da parte di tutte le componenti politiche. Esistono Poi problemi di spazio e di struttura: nella nostra zona sono scarsissimi, infatti, gli spazi che possono permettere lo svolgimento di questo tipo di iniziative. devole scambio di esperienze, ed un vasto ed unitario apporto politico puó portare alla sua realizzazione ed al reperimento degli spazi adatti in cui operare. Fra le proposte avanzate dal C.d.Z. per continuare questa esperienza e non lasciarla un fatto fine a se stesso aspettando un'altra estate, c'é infatti un programma di interventi nella scuola che saranno articolati per i diversi gradi di studi, e comprenderanno, se saranno approvate, iniziative con video - tape, musica, poesia dialettale, animazione, teatro, recupero della cultura regionale ed altre iniziative che potranno es- sere realizzate con un dibattito continuo e costruttivo con il pubblico.
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Ci auguriamo che questi progetti non restino sulla carta, ma diventino realtà operative nella quale trovino una loro giusta collocazione ed utilizzazione anche le aule scolastiche in un momento di uso alternativo in mancanza di spazi piú adeguati che offrano per mezzi e possibilità una migliore sede di incontro; per un rapporto pin continuo che porti a superare i problemi a cui abbiamo accennato.
Diverse erano le sue articolazioni, il cui momento centrale é stata l'operazione "Milano Vacanze" svoltasi al Parco Sempione con un ristorante sempre in funzione, spettacoli teatrali, animazioni per bambini.
Parallelamente a questo si é realizzato, o per meglio dire si é cominciato a realizzare, ció che va sotto il nome di decentramento culturale, vale a dire che alcune zone di Milano hanno potuto gestire, nel territorio di loro competenza, alcune iniziative culturali proprie. Fra queste vi era anche la nostra, la Zona 10. Per poter meglio comprendere il lavoro svolto abbiamo ascoltato la valutazione politica fatta dalla commissione Cultura - Sport del consiglio di Zona, ed il parere del Teatro Officina, che ha collaborato strettamente con il C.d.Z. per l'approvazione del progetto e per la sua conduzione.
L'esame e la valutazione per le iniziative svolte in alcuni quartieri della nostra Zona é sicuramente positivo. Il Teatro Officina nonostante la scarsa somma strappata al Comune, meno
LA COOPERATIVA si indirizzava anche agli adulti (films e dibattiti sull'emarginazione sociale). Se teniamo conto, inoltre, che non essendo stata la nostra Zona inizialmente compresa nel quadro del decentramento culturale, ma essendovi stata inclusa solo successivamente (in seguito all'azione politica svolta dal nostro C.d.Z. e dai componenti il Teatro Officina), possiamo concludere senz'altro positivamente il bilancio politico dell'iniziativa. Questo pero non ci deve far pensare che tutti i problemi riguardanti il decentramento culturale siano risolti o in via di risoluzione. Tutt'altro, é solo ora, sulla base di questa prima esperienza, afferma il collettivo del Teatro Officina, che essi emergono, ponendo una pesante ipoteca sul futuro di queste manifestazioni. Innanzitutto c'é un problema che si pone a livello centrale: gli operatori culturali "centrali" infatti seppur democratici ed anche di sinistra, hanno delle enormi difficoltà a capire come l'esigenza di queste iniziative possa partire da organismi politici, che dovrebbero oc-
Casa Del
POPOWviale monza, 83
Voluta e creata dai cittadini della zona 10, la cooperativa
CASA DEL POPOLO costituisce da trent'anni un punto d'incontro dove la discussione si accompagna al gioco distensivo, tra amici non occasionali.
In Cooperativa stare assieme
Queste considerazioni mettono in luce quali siano gli ostacoli ancora da superare. Sul piano della partecipazione non si puó pensare che un programma serio di decentramento culturale vada a buon fine senza l'apporto effettivo di tutte le forze politiche e sindacali presenti nella Zona. Solo attraverso queste é possibile avere dei seri contatti con i cittadini, con i lavoratori, gli studenti, e da essi far poi partire le le iniziative, conoscerne le necessita, e la realtà.
Il decentramento rischia di essere una cosa avulsa, appunto, dalla realtà senza un vicendevole scambio di esperienze e di volontà operativa. Cosí come resterebbe avulsa se, con tutta la buona volontà della base, il decentramento venisse imposto e deciso dall'alto. Non é calando improvvisamente e saltuariamente la cultura fra la gente, cosí come non é delegando "chi se ne intende" che si realizza il decentramento culturale. Solo un vicen-
Pittori nella nostra Zona
Un grazie grandissimo al nostro giornale di zona, che ha pubblicato integralmente un mio testo.
Non occorre essere giornalisti per scrivere quattro parole chiare e sincere, l'opportunità che mi é stata data, ha dimostrato che il nostro giornale é aperto a tutti i problemi ed é per questo che deve essere estesa la sua conoscenza alla comunità. Ora che ho conosciuto altri cittadini che si danno da fare, sacrificando le loro ore libere, anch'io voglio collaborare nel mio piccolo. Nel nostro quartiere vi sono molti pittori e forse fra voi lettori, qualche amico.
Io, se mi sarà concesso, cercherò di rintracciarli e ve li presenterò uno ad uno.
Pensate, se ci dessero la possibilità, potremmo presentarci tutti insieme in una collettiva di colori, tutta per voi.
In fondo a Via Padova, nel quartiere di Crescenzago, ho rintracciato un amico pittore, serio e rispettoso, amante ancora della sua vecchia Milano, con le case basse, con le ringhiere ed i panni stesi al sole, e voi lo sapete, di case della vecchia tradizione, ve ne sono ancora molte.
E' proprio per questo che vi voglio presentare Afro Boiocchi in arte AFROB, un pittore genuino, che dipinge alla vecchia maniera, sincero nei discorsi e pulito come l'aria che traspira dai suoi quadri. Parlando di sé, non descrive un'artista, un protagonista, ma semplicemente un uomo, attaccato a tutto quello che la vita gli ha donato e che ha saputo prendere. Non ha mai pensato all'arte per trasformarla, si é accostato all'arte con devozione e riverenza ed ha cercato di inserirsi tra il novero di quelli che hanno già tracciato un solco. Del pittore AFROB, potrei descrivervi tante mie impressioni, ma non essendo uno scrittore, non vorrei cadere in una critica perché nell'Arte non bisogna criticare, ma occorre interpretare.
RINO'